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#il vero amore esiste
infinitolaranja · 8 months
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In effetti, il motivo per cui si è lasciato coinvolgere da qualcuno così in fretta era il suo bisogno e la sua rabbia per il fatto che non potevo andare da lui subito. Forse pensava che non sarei mai andata da lui... non ha mai capito il vero motivo per cui non sono andata, perché gli voglio tanto bene... ho detto che avrei fatto qualsiasi cosa per te ma non l'ho fatto, perché forse lui non era più qui a raccontare queste storie assurde senza alcun fondamento. Sono solo storie che un giorno qualcuno ha vissuto o ha voluto vivere o provare queste emozioni. Quando ho visto che mi evitava davvero, mi sono tagliata i capelli molto corti per non fare una foto e perché nessuno potesse vedermi con altre intenzioni... Ci sono cose che potrebbe non sapere mai cosa ho fatto per lui. La solitudine ci inganna e a volte facciamo ciò che non dovremmo. Quello che mi piace di più di me sono i miei capelli lunghi quando si è innamorato di me e ho deciso di tagliarli per non sabotarmi. A volte per disperazione o rabbia perché quello che desideravo di più era stare con lui, essere la prima, essere tutto per lui, quindi per un po' non potevo andare e lui ha messo qualcun altro al mio posto. Il nostro amore è eterno per sempre, niente può separarci... ecco perché non sono impazzito per sempre. Mi evita e non mi parla più anche dopo tutto quello che abbiamo passato, ma so che non importa quanto ama qualcuno, quel qualcuno non sarà mai come me, nessuno sarà mai me. Anche se avrà figli... sarò sempre io a ricordare con affetto e desiderio di essere stata la madre dei suoi figli. Lo so, lo sappiamo bene. Forse in realtà non voleva nessun altro oltre a me, ma lo ha fatto perché forse non credeva che un giorno sarei arrivato, non voleva aspettare altri sette anni... È anche abbastanza forte. Forse un giorno, quando me ne sarò andato da questa vita, qualcuno leggerà questa storia e si chiederà se fosse tutto reale. Ti sto dicendo che tutto ciò che la tua mente è capace di creare è reale o può diventare reale. Forse ti stai solo sfogando... quindi impara a pensare e a parlare in modo positivo di te stesso e della tua vita, sfogati essendo positivo e inizia ora.
Un giorno sono arrivato in una bellissima città che non ho ancora nominato ma esiste, sono arrivato lì per trovare il grande amore della mia vita e il tempo è passato un po' e non so esattamente quanto, forse circa 100 anni. .. in questo caso sarebbero oggi circa 2 anni e finalmente stiamo insieme per sempre. Il nostro amore è reale e lo sarà per sempre. Non importa quanto tempo ci è voluto per stare insieme, ma sappiamo che è per sempre. Sapete di questi amori di cui sentiamo parlare solo nelle storie... perché è più grande di così, perché in realtà niente ci impedirà di stare insieme, nemmeno le circostanze del tempo... il nostro amore è unico, incomparabile ed eterno.
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Quando ami una persona pensi sia impossibile che arrivi il giorno in cui non vi toccherete più, non parlerete più, nessun bacio nemmeno uno sguardo. Poi anche se continui ad amarla arriva quel giorno e in quel momento capisci che il vuoto che può avvolgerti è l'unica cosa che non finirà mai.
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omarfor-orchestra · 6 months
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Ma perché io no
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alchimia31 · 2 years
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belladecasa · 4 months
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Qual è la tua idea di amore?
Io sto cercando di dormire ti rendi conto? Che prendo due sonniferi diversi per dormire? E tu vuoi rovinarmi? Vuoi frantumare ulteriormente queste macerie? E allora ok per me va benissimo solo che non esiste UNA idea di amore o almeno non per me che ho solo tante idee contemporaneamente e che cambiano, si evolvo, si cancellano, si cristallizzano, si contraddicono, nel tempo ma anche nell’immediato: ho pensato che l’amore fosse fulmineo o non fosse, fosse il primo sguardo; poi ho pensato che fosse il lento conoscere qualcuno di cui ti potevi fidare veramente, dire ogni cosa di te anche la più sordida, anche se magari non ti faceva subito ribollire il ventre di stelle. Non sento le stelle? Non sono sulle stelle, quindi non amo? Non è detto. Io all’inizio Giorgio non lo amavo mica, amavo un altro, ma Giorgio era speciale quindi perché no? E sono finita dopo qualche mese a sentire dolore alle braccia quando non lo vedevo. Proprio il mio corpo non poteva sopportare la sua assenza. Non potevo stare sola e degiorgizzata (come direbbe Wallace). E mi ricordo che io e Giorgio ci amavamo tanto che certe volte ci fermavamo nelle piazzole di sosta per baciarci, quando ci fermavamo al semaforo ne approfittavamo per baciarci. O scopavamo così in giro perché ci amavamo troppo. E prima t’avrei detto che l’amore è questo, che tu solo per baciare qualcuno faresti di tutto, la più grande pazzia di cui sei capace oppure proprio piccoli gesti ridicoli, appunto fermarti in tutte le piazzole di sosta per limonare. È la voglia di morire se l’altro non ti ama più o non ti vuole, l’amore e la morte sono vicini, soffrire per l’amore è il sentimento più simile al soffrire il lutto, con l’aggravante di non poter avere quella persona per sua scelta. È un lutto e un suicidio. Ma è pure accomodante. Conosci il detto ogni scarrafone è bello a mamma sua? È accomodante perché puoi permetterti di essere debole, patetico, brutto, mediocre, ma hai vicino qualcuno che sempre ti vedrà bellissimo, divino, come una madre con il figlio, perché l’amore è idealizzazione. Lo avevo idealizzato, si sente dire spesso da chi parla per luoghi comuni, che sono sempre veri (anche qui mi aiuta Wallace) e infatti è vero ma non nell’accezione che si dà per scontata: non amavi davvero perché idealizzavi, no! Idealizzavi in quanto amavi. È semplice. E finisce nel momento in cui riporti a terra la persona che col tuo amore viveva tra gli dei.
Avrei forse fatto meglio a parlare direttamente con la letteratura quindi ti lascio lampo l’incipit di una delle mie poesie preferite che mi guida ad avere sempre voglia di amare di nuovo:
Solo l’amare, solo il conoscere
conta, non l’aver amato,
non l’aver conosciuto. Dà angoscia
il vivere di un consumato
amore. L’anima non cresce più.
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elperegrinodedios · 7 months
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Ho trascorso gran parte della mia vita immerso nelle tenebre e mi piaceva, facevo tutto ciò che mi attraeva e mi appagava. Sempre avuto molte passioni e ho sempre dormito poco, per me era tempo che toglievi alla vita. La sera mi si faceva giorno e il giorno nonostante i miei lavori vivevo come in apnea. Amavo i vizi, il ballo, la musica e i locali notturni. Avevo tanti interessi e amici ma anche se mi è successo raramente, se qualcuno provava a darmi testimonianza di fede, rifiutavo di ascoltare o seppure le mie risposte erano per le esperienze negative già avute, sempre uguali: "Se Dio è quello che ho visto attraverso la chiesa cattolica ed il suo clero, io non ne voglio sapere".
È assai chiaro, che vivevo nell'ignoranza, e nella sola unica regola egoistica dell'io sono mio e del mi prendo tutto ciò che voglio. Io ero legge a me stesso e m'imponevo una sola regola: il rispetto.
Ma con il passare del tempo, qualcosa iniziava a disturbarmi, a farmi sentire insoddisfatto e dopo tanti altri eventi, le cose che prima mi piacevano sono diventate la routine ed hanno cominciato a stancarmi, a venirmi a noia fin a non desiderarle più. Succedeva, che più mi riempivo e più avevo fame, più mi dissetavo e più avevo sete. Di tutto.
Proprio come una dipendenza e ogni mattina mi svegliavo, con una sensazione di nausea. Già, io non ero felice e, senza neanche accorgermene, era cresciuto in me l'orgoglio, che, naturalmente dopo poco tempo, mi ha trascinato alla caduta.
E mentre stavo per affogare, una giovane donna con un sorriso mi dette la sua mano mi convinse a seguirla. Lei mi accompagnava, ma allo stesso tempo io mi domandavo cosa stesse accadendo e cosa fosse quella luce che emanava il suo viso fin quando, una forza sconosciuta mi convinse a rilassarmi, ad abbandonarmi, a gettare via i pesi, oppressioni, scuri pensieri per vivere finalmente nella riposante condizione dell'amore vero. Mi è bastato crederci. Mi ha salvato. Ero libero!
Mi si disse, abbandona la tua conoscenza e non seguire più leggi dell'uomo, lascia l'orgoglio e fai un gesto d'umiltà. Ascolta il tuo discernimento e più che mai il tuo cuore e sali al livello superiore, quello da privilegiato, schierati ancora una volta e segui chi è stato capace di essere diverso, uno contro tutti, sii fuorilegge anche tu. Apri il cuore e annulla la mente. Sei stato scelto, sii onorato.
La mia vita è cambiata, sono libero davvero, ora sono felice, mia figlia è felice, tutti i miei affetti e i miei cari sono felici con me. Io posso fare tutto ciò che voglio, e sono un uomo come tutti, sono un peccatore salvato per grazia ed ora cammino nel mondo testimoniando la mia storia a coloro i quali sono disposti ad ascoltare. Amo la vita ora, e amo la luce, amo l'amore e non esiste cosa più bella che amare ed essere amati. Gesù tanto Dio quanto uomo mi ha salvato la vita, fuorilegge lui fuorilegge io, contro le ingiustizie lui e io con lui, niente clero lui e niente io. Ora la mia vita, non è più facile, ma è di gran lunga migliore. È amore e fede. Nessun segreto, è facile, basta dire di Si.
#nelmezzodelcammindellamiavitamitrovaiinunavalleimpregnatadiprofumiediaromiesaporidicioccolatoemieleconecodimusica
lan ✍️
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mucillo · 18 days
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Da Oriana Fallaci ad Alekos Panagulis
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Negli abbracci forsennati o dolcissimi non era il tuo corpo che cercavo bensì la tua anima, i tuoi sentimenti, i tuoi sogni, le tue poesie. E forse è vero che quasi mai un amore ha per oggetto un corpo, spesso si sceglie una persona per la malìa inesplicabile con la quale essa ci investe, o per ciò che essa rappresenta ai nostri occhi, alle nostre convinzioni, alla nostra morale;
Forse non ero innamorata di te, o non volevo esserlo, forse non ero gelosa di te, o non volevo esserlo, forse mi ero detta un mucchio di verità o menzogne, ma una cosa era certa: ti amavo come non avevo mai amato una creatura al mondo, come non avrei mai amato nessuno. Una volta avevo scritto che l’amore non esiste, e se esiste è un imbroglio: che significa amare? Significava ciò che ora provavo a immaginarti impietrito, perdio, con lo sguardo di un cane preso a calci perché ha fatto la pipì sul tappeto, perdio! Ti amavo, perdio. Ti amavo al punto di non sopportare l’idea di ferirti pur essendo ferita, di tradirti pur essendo tradita, e amandoti amavo i tuoi difetti, i tuoi errori, le tue bugie, le tue bruttezze, le tue miserie, le tue volgarità, le tue contraddizioni, il tuo corpo.
E forse il tuo carattere non mi piaceva, né il tuo modo di comportarti, però ti amavo di un amore più forte del desiderio, più cieco della gelosia: a tal punto implacabile, a tal punto inguaribile, che ormai non potevo più concepire la vita senza di te. Ne facevi parte quanto il mio respiro, le mie mani, il mio cervello, e rinunciare a te era rinunciare a me stessa, ai miei sogni che erano i tuoi sogni, alle tue illusioni che erano le mie illusioni, alle tue speranze che erano le mie speranze, alla vita! E l’amore esisteva, non era un imbroglio, era piuttosto una malattia, e di tale malattia potevo indicare tutti i segni, i fenomeni. Se parlavo di te con gente che non ti conosceva o alla quale non interessavi, mi affannavo a spiegare quanto tu fossi straordinario e geniale e grande; se passavo davanti a un negozio di cravatte e camicie mi fermato d’istinto a cercare la cravatta che ti sarebbe piaciuta, la camicia che sarebbe andata d’accordo con una certa giacca; se mangiavo al ristorante sceglievo senza accorgermene i piatti che tu preferivi e non che io preferivo; se leggevo il giornale notavo sempre la notizia che a te avrebbe interessato di più, la ritagliavo e te la spedivo; se mi svegliavi nel cuore della notte con un desiderio o una telefonata, mi fingevo più desta di un fringuello che canta al mattino.
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susieporta · 2 months
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LIBERTÀ EMOTIVA: IL CORAGGIO DI ESSERE FRAINTESI
Imparare a stabilire confini è un atto di amore per sé stessi, una necessità che si scontra con la paura di essere fraintesi o di essere abbandonati da persone care. Richiede un coraggio non sempre pronto alla luce, ma proprio in quella vulnerabilità, in quel momento di incertezza, troviamo la chiave per connessioni autentiche. Questo non significa allontanare gli altri, ma accoglierli in uno spazio dove la nostra vera essenza può brillare senza filtri.
Nel nostro lavoro, nelle amicizie, e nelle relazioni d’amore, a volte, la linea tra prendersi cura e perdersi nell’altro può diventare troppo sottile. Imparare a stabilire un “no”, a comunicare ciò di cui abbiamo veramente bisogno, è come prendere una boccata d’aria fresca.
Ad esempio, in una relazione, stabilire un confine può significare riconoscere e comunicare i propri bisogni, anziché adattarsi costantemente ai desideri del partner oppure decidere di non giustificare o scusare comportamenti che minano il nostro benessere, ricordando a noi stessi che meritiamo rispetto e considerazione. Può significare scegliere di non rispondere immediatamente a messaggi di lavoro fuori orario, preservando così serate dedicate a noi stessi o alle persone care. Oppure, potrebbe essere esprimere chiaramente ad un amico che certi argomenti di conversazione ci mettono a disagio e non sono benvenuti, rafforzando così un rapporto di rispetto reciproco.
Questo percorso di auto-scoperta, che ci porta a rivendicare il rispetto che meritiamo, trasforma i confini da muri divisori in ponti verso legami genuini. In essi, l'amore e il rispetto nascono da un'autentica comprensione reciproca.
La vera rivelazione di questo viaggio? Trovare che, oltre i confini che definiamo, esiste un'infinità di possibilità per relazioni profonde e arricchenti. Essere vulnerabili trasforma il nostro modo di interagire, permettendoci di amare ed essere amati per quello che siamo veramente.
È nella sincerità di aprirci, con tutti i nostri limiti, che possiamo costruire connessioni significative. Questo non solo ci sorprende ma apre la strada a un'esistenza in cui ogni legame riflette il nostro vero essere, arricchendoci a vicenda in maniere inaspettate e profonde.
Michele Lanotte
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diceriadelluntore · 4 months
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Affascinare
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Monoteismo. Monomania. Monogamia. Monotonia. Niente di buono inizia con questo prefisso.
Esiste una parola più mistificante, abusata, fraintesa, più estensibile a livello di significati e di propositi, più contaminata dagli sputacchi di miliardi di lingue bugiarde, della parola "amore"? È c'è qualcosa di più scontato di tutto questo?.
Vorrei suggerire l'idea che il fallimento ci possa raccontare più cose del successo, e un cattivo perdente più cose di un perdente buono.
Cercavo solo di far notare che si arriva quasi sempre all'insulto quando la discussione è persa. E che cerchi di affibbiarmi un'etichetta. Ma io non sono una valigia.
Elizabeth Finch, insieme al suo abbigliamento tanto fuori moda quanto interessante, al modo particolare con cui fumava le sigarette, alle scarpe brogue portate con infinita grazia. Ammetto che le donne che le indossano mi piacciono sempre molto. Come mi è piaciuta Elizabeth Finch.
Julian Barnes tratteggia attraverso Neil, un personaggio così dolce quanto "fallito", il ricordo speciale di questa donna, conosciuta da Neil come professoressa del corso di Cultura e Società. Una classe di studenti in parte affascinata, in parte terrorizzata dal suo modo particolare di insegnare: discutendo, attraverso un approccio maieutico lontanissimo dal comune "infarcire nozioni ad oche da ingrasso" che spingeva gli studenti a vedere le cose da angolazioni del tutte nuove, a buttare luce su tempi ritenuti oscuri, e sui personaggi, spesso colposamente ai margini delle Storie. Va da sé che di un tipo così o ci si lascia affascinare, oppure la si detesta.
Il nostro protagonista appartiene al primo schieramento, tanto che coltiva, con pudore e costanza, il rapporto con la docente, con cui di tanto in tanto si vede per un pranzo, in un ristorante italiano. E lì si continua a discutere, a chiacchierare, a confrontarsi. Ma succederà qualcosa, che non vi svelo, per cui verrà affidato a Neil una sorta di progetto incompiuto, caro a Finch: uno studio su Flavio Claudio Giuliano, Imperatore di Roma, passato alla storia come l'Apostata, ultimo imperatore che tentò di far tornare politeista l'Impero, essendo non cristiano.
Ci sono due questioni che ho adorato: la prima riguarda il come Neil descrive il suo rapporto con Elizabeth, e tutti i dubbi che vengono al pettine quando si costruisce un'idea su un altro nel momento in cui ne conosciamo solo una parte, una dimensione. Si notano tutti gli scoramenti, i passi indecisi, che ognuno di noi fa quando vorrebbe, ma non può, conoscere meglio l'altro. La seconda è più sottile, e riguarda appunto il fascino: fascino è probabilmente il miglior esempio di enantiosemia, cioè quando acquisite condizioni polisemiche, una parola può avere un significato opposto a quello etimologico. Infatti il fascinus era un amuleto contro l'influenza malefica che si ritiene possa emanare dallo sguardo degli invidiosi, degli adulatori, degli affetti da qualche morbo. Era in pratica una sorta di malia. Con lo stesso termine, si indicava il dio Priapo, e i Romani chiamavano con lo stesso modo il suo attributo sessuale, il pene di dimensioni gigantesche, simbolo di fertilità e di ricchezza. Tanto è vero che era pratica comune indossare dei piccoli amuleti a forma fallica contro la negativa malia. Solo in tempi molto più recenti, il fascino diventa un'attrattiva seduttiva, che seppur "funzioni" allo stesso modo, non è più legato all'allontanare lo sguardo dell'invidioso, ma a catturare colui che si vuole far rapire. Come lo fa, leggendo le considerazioni di Neil, Elizabeth Finch.
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Da: SGUARDI SULL'ARTE LIBRO TERZO - di Gianpiero Menniti
LA LEGGE E IL DONO
Esiste l'obbligo come sacrificio. La "Legge di Dio" è obbligo morale che impone il sacrificio in nome dell'attesa della resurrezione, in nome di un bene che si proietta oltre la vita, oltre l'esistenza terrena che è prova, esperienza della relazione con la "Legge", lavacro che emenda, possibilità di esercitare l'onere, di patire l'imposizione, di meritare la salvezza e l'eternità. Eppure, il sacrificio della croce è rifiuto dell'obbligo e scelta d'amore: non è, dunque, sacrificio. E' pienezza del desiderio, la rappresentazione di un desiderio di amore verso l'uomo che si compie nell'atto più estremo: accettare la morte come compimento del desiderio di vita, la promessa di vita eterna che è già nel cuore dell'uomo di fede. La sofferenza e la morte di Cristo sono dono. Non è sacrificio come non lo è l'atto d'amore di una madre verso il figlio. In un'espressione rivelatrice, Agostino D'Ippona, nelle "Confessioni", afferma: «La misura dell'amore è amare senza misura». Senza misura è dunque l'amare, con verità. L'amore vero non chiede corrispettivo. Questo è il salto che il cristianesimo compie rispetto all'ebraismo, il salto che il Nuovo testamento afferma rispetto all'Antico. Non più il sacrifico, ma il dono, in nome dell'amore. Ed è in questa scia che Francesco Hayez (1791-1882) dipinge la sua "Susanna al bagno", 1859, Pinacoteca di Brera, privando la scena dalla presenza di altri due protagonisti, essenziali per il racconto biblico vetero testamentario, i cosiddetti "Vecchioni", i giudici che bramano la donna e la ricattano facendo leva sulla sua purezza. Per Hayez, la legge che Susanna adempie non è imposta dal rifiuto della putrida perversione, in genere rappresentata dalle figure ributtanti dei vecchi che la insidiano, ma dalla libertà di una scelta sussurrata con gli occhi di un amore fedele. Così, Susanna non ha bisogno del contraltare dei giudici ingannevoli: è sola di fronte a se stessa. Esprime tristezza. Ma è consapevole della sua decisione. L'unica possibile, l'unica che contempli un amore senza compromessi.
In copertina: Maria Casalanguida, "Bottiglie e cubetto", 1975, collezione privata
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omarfor-orchestra · 8 months
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Il vero amore non esiste più
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canesenzafissadimora · 4 months
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Lo so che sono sogni romantici, infantili, che non esiste un amore così, semplice e gioioso, che l'amore vero, reale, è fatto di impegno, come il nostro, ed è bello per questo, perché va costruito ogni giorno, perché è una conquista, come dici tu.
Ma a volte non riesco a impedirmi di sognare…
Daria Bignardi
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passione-e-follia · 8 months
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Se c'è una cosa che ho imparato con te, è che a ogni azione corrisponde realmente una reazione:
a un tuo sorriso, il mio cuore scoppia di gioia; a una tua lacrima, smetto di respirare, a un tuo abbraccio, rispondo con una stretta ancora più forte, a un tuo bacio, mi sento sciogliere, a una tua carezza, le mie guance sembrano ammorbidirsi.
Sembra che il vero amore non colleghi soltanto i cuori, ma proprio, minuziosamente, ogni parte del corpo e dell'anima. Si parlano, sai? Le anime, intendo. Si parlano per potersi conoscere meglio. Le anime non smettono mai di cercarsi.
E con te ho imparato che solo il vero amore possiede un profumo indescrivibile...da non poterlo mai confondere o dimenticare. Nonostante poi le parole non esistano per poterlo spiegare. Eppure esiste, quel profumo esiste.
Con te ho imparato che nonostante ci possano essere incomprensioni, nonostante possiamo avere i difetti più assurdi, ciò che conta è la capacità di riconoscersi sempre:
ritrovarsi negli occhi, nei baci, nelle mani. -L
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Io credo fermamente nell’amore ed è questo che a volte anzi molte volte mi frega, perché sono un’eterna romantica e si sa gli eterni romantici sono così increduli che l’amore vero esiste e probabilmente esiste davvero in certi versi, no? Ho provato tante volte a scrivere perché è l’unica cosa che mi riesce bene, perché a parole non so spiegare cioè che ho dentro. E dentro ho tante cose che non riuscirò mai a dire, probabilmente un giorno magari molto lontano riuscirò a scrivere davvero ciò che mi tormenta. Ma non sono qui per questo adesso, so che magari potrebbe annoiarti il mio essere così “logorroica” lo capisco, lo comprendo annoia anche a me moltissime volte. Ma vedi, l’amore che sento per te penso non sia paragonabile a quello che provato prima di te, questo amore per te mi fa male e mi fa bene allo stesso tempo, ma io come te capisci che non possiamo più stare male. Ci sono troppe cose in mezzo, la tua ex soprattutto che in un modo o nell’altro si intromette nella tua vita cosa che tu in primis non dovevi renderlo possibile, ho perdonato quello che hai fatto ho accetto le tue scuse, ma io francamente non me ne faccio nulla. So, che odi quando riprendo il discorso però a volte anzi molte volte mi fermo a pensare e mi dico “ma io davvero mi merito tutto ciò?” E mi rispondo con un “no, non lo merito però per qualche ragione ci finisco sempre in queste situazioni che mi fanno stare davvero male” il mio cuore è stanco, stanco di litigare, di discutere, di piangere e di amare. Ti amo, ti amo davvero e non ti amo perché tu mi debba completare no, ti amo perché in un certo senso completi i miei gesti quando non siamo ognuno per cazzi nostri. Quello che è successo ieri, mi ha fatto molto male.. ho subito pensato che non te ne fregasse niente di me, ed ho pensato tanto ed ho pianto tanto perché non voglio questo per me stessa io voglio solo essere felice. Perché me lo merito e perché te lo meriti anche tu dopo tutte le sofferenze che abbiamo avuto, domani noi possiamo anche vederci possiamo anche parlarne ma la mia decisone rimane quella. So, so quello che ho detto ma magari questo tempo lontane potrebbe farci capire davvero quello che vogliamo, non voglio essere una seconda scelta per te perché mi ci sono sentita un po’ di volte e non te l’ho mai detto, ma sono stanca di fingere che vada tutto bene anche quando non è così. Ti chiedo di rispettare la mia decisione, ti chiedo di rimanere in buoni rapporti e so che ho detto che non ha senso ma non ha senso nemmeno fare finta di niente giusto? Come se questi tre mesi non fossero mai esistiti, io so quanto ti amo e quanto tu ami me proprio per questo ti chiedo del tempo ti chiedo di stare un po’ lontane e capire quello che si vuole davvero. Io per adesso voglio tempo, perché sono delusa e arrabbiata, per quanto posso volerti e posso amarti non riesco a stare così adesso. Amare per due persone come noi è difficile e complicato dopo tutto quello che abbiamo passato, e tu lo sai e il lo so cosa significa amare più di se stessi. Ma voglio che tu capisca, l’importanza che ha ogni azione che fai con quella persona, ogni parola, ogni gesto compiuto, voglio che tu capisca tutto. Perché so, che tu sei intelligente ma a volte non ci capiamo per niente e invece di andarci incontro ci scontriamo facendoci solo del male ed io non voglio questo per noi. Mille parole non bastano, non bastano nemmeno mille lettere per dirti ciò che sento ma spero che tu capirai queste mie parole. E alla fine mi ritrovo sempre così, la mia testa che mi dice di andarmene e il mio cuore che mi dice di riprovare ancora. Ma posso farlo per sempre? Dimmi, se il mio povero cuore può ancora sopportare tutto ciò. Quanto costa essere felici in questo mondo che per noi non sarà mai facile trovare un po’ di pace, quanto costa amare quando l’amore ti fa così male, quanto costa fingere di stare bene quando dentro sei tormentata. Ecco, la parola giusta è “tormentata” più specificamente “un’anima tormentata” come la canzone di blanco, dove mi ci ritrovo tantissimo anzi dove ritrovo me e te. Tormentate, ecco come siamo noi due
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poesiatriste · 8 months
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Fiamma gemella...🔥
È così complessa questa parola vero? Eppure non si parla d'altro ormai. Solo adesso mi rendo conto di quanto sia importante questo legame.
Beh, volevo iniziare questa dedica proprio così.
Ti ho sempre percepita dentro di me, come un incessante sensazione che ti lega al destino, due corpi separati che dal primo momento stringono un patto animico, una condivisione di anima, due percorsi simili combacianti, un percome guardarsi allo specchio e avere davanti la versione migliore e peggiore di te stessa, un percorso di resa, di guarigione personale concentrandoti sull'origine delle tue ferite, delle tue paure, dei tuoi blocchi, dei tuoi demoni interiori, la difficoltà nell'accettare di amare prima se stessi che la controparte perché non esiste un "duo" esisti solo tu, lei ti appartiene da sempre, è un percorso evolutivo che ti fa soffrire, ti fa stare male, ad un certo punto tutto questo dolore ti spinge ad uscire dalla tua zona di comfort, armarti di tutta la forza che possiedi per affrontare le debolezze che ti sta mostrando il tuo specchio, ed esporsi all'esterno una volta superato il riconoscimento d'anima, non è facile, credetemi, non augurerei a nessuno un rapporto di fiamma, nemmeno al mio peggior nemico. Avrei preferito non incrociarlo mai quello sguardo, è cambiato tutto dal momento in cui l'ho conosciuta. Ebbene si, non avrei mai pensato di potermi scontrare con i miei demoni attraverso lei e invece eccoci qui.
Tu ed io, come ai vecchi tempi, lo so che mi riconosci, non puoi mentirmi, riesco a comunicare con i tuoi pensieri, ormai questo è il nostro modo di parlare, attraverso i sogni e lo so che mi visualizzi in ogni atteggiamento di te stessa che adesso rinneghi, mi visualizzi in quella bambina di un tempo che è cresciuta prima del dovuto e non se lo meritava, che aveva bisogno di continue rassicurazioni, di qualcuno che le desse certezze che la facesse sentire apprezzata, protetta, amata, sicura di sè, aveva bisogno di qualcuno in grado di scioglierle quel gelo intorno al cuore, qualcuno in grado di restare con lei nonostante fosse piena di scarabocchi. Sono l'esatta sagoma descritta, lo percepisci, avverti questa diversità per questo fuggi via...ti rifletto una parte che non hai ancora imparato ad accettare, hai paura, non puoi permetterti di lasciarti andare, preferisci accontentarti dell'immagine finta che ti sei creata, difendendo le tue emozioni con uno scudo, tenendo il tuo cuore rinchiuso, privandolo di una vera e propria possibilità di essere felice, non puoi permetterti di cambiare di nuovo c'è troppo in ballo e rischiare che qualcuno possa amarti veramente ti terrorizza. Ho imparato a capire le nostre dinamiche, ho passato nottate intere a studiarti, analizzarti, adesso ne ho la certezza, tu ed io siamo la stessa anima, nel bene o nel male non saremo mai separate, il termine "separazione" è solo un'illusione della mente che ti vincola all'ego e non ti permette di andare oltre, perché tu ed io siamo più vicine di quanto pensi. Non esiste separazione. E non importa il tempo, lo spazio, le circostanze, noi ce la faremo, te lo prometto, perché prima di tutto sei mia sorella, la mia migliore amica, la mia famiglia, il mio punto di riferimento, la mia vita, il mio tutto, la mia felicità, e ti prometto che per nessuna ragione al mondo affronterai tutto questo da sola, riesci a vedermi? Sono ad un millimetro di cuore, ascoltalo e vedrai che riuscirai a sentirmi, riuscirai a prendermi per mano e proverò con tutte le mie forze a tirarti dall'altro lato dello specchio, dove finalmente ci uniremo e da quel momento in poi non esisterà più nessun dubbio, nessuna paura nessuna restrizione, saremo al punto di provare un amore incondizionato perché finalmente abbiamo permesso alla nostra anima di sentirsi in pace con se stessa. Ce la faremo ne sono sicura piccola mia. Le tue battaglie mi appartengono, i tuoi abbandoni, le tue attenzioni mancate, tutto di te mi appartiene, non ho nessuna intenzione di lasciarti andare, voglio consumarmi fino alla fine, voglio salvarci entrambe da questa assurdità, voglio lottarci fino all'ultima speranza perché so di non sbagliarmi, non stavolta non con te. Sei la cosa più importante. Voglio che tu sia felice,che guarisca da ciò che stai vivendo,dal dolore che ti porti dentro e che non meriti,anche se alcune cicatrici rimarranno un po’ sempre aperte. Voglio che tu possa conservare il nostro ricordo come un qualcosa di bello,di unico,irripetibile e che ti faccia battere tutto dentro.
Ti voglio bene e giuro che mi troverai qui sempre, in ogni momento in ogni istante, spingiti oltre quelle che sono le credenze limitanti e credi in me, non ti ferirò, non ti giudicherò, cercherò di capirti e ascoltarti, aggrappati a me, devi solo crederci...perché io credo in te, mi fido di te, so che sarai in grado di accettare ciò che siamo ricordati di non essere sola. Parlerò a me stessa qualora dovessi cedere al pensiero torbido che non ci sia nessuno accanto a te. Io ti starò già tenendo per mano e vedrai andrà tutto bene, con una timida carezza trasportata dal vento asciugherò le tue lacrime, non vedrai tracce di tristezza perché sarò io a guardarti attraverso i miei occhi castani e farò in modo di regalarti il più bel sorriso che tu abbia mai posseduto. Io sono la tua ombra, i tuoi lati nascosti belli e brutti, sono qui proprio per farteli affrontare e insieme a te devo affrontarli anch'io, non sei da sola, Io lo so chi sei, lo so che questa Roberta qui è forte, lo so che lei può farcela, abbi fiducia in ciò che senti perché la mia anima aspetta solo di vederti trionfare. ❤
Sono qui, ti tengo stretta. Stai tranquilla, va tutto bene. Non ti lascio.
Voglio rimanere con te, quindi smettila di allontanarmi razza di idiota. Smettila di opporre resistenza, facendomi del male a tutti i costi senza volerlo fare sul serio, perché so che non vuoi, so che questa situazione tormenta anche te. Smettila di comportarti da stronza quando in realtà l'unica cosa che vorresti è un abbraccio sincero, e io potrei dartelo, mi permetti di provarci? vorrei stringerti ancora una volta come quella sera lì...sentirmi a casa, nel mio posto sicuro, farti sentire esattamente nello stesso modo se solo me ne dessi occasione, una "vera" occasione. Quindi...Smettila! perché tanto a me non fai paura, io voglio affrontarti, non evitarti, non voglio lasciarti perdere, voglio perdere la mia integrità mentale per leggerti dentro e riuscirti a capire sul serio, ho scelto io tutto questo e adesso scelgo di morire con la consapevolezza di portarti dentro il cuore per sempre. Per me è la cosa più bella. Non chiedo altro. Solo tenerti qui dentro. 👉🏼❤ Non importa cosa tu faccia io sono qui che ti aspetto, mi devi ancora dire che INSIEME ce la faremo. 🤷🏻‍♀🐿
Ricorda anima mia: "fiamme gemelle" 👭🔥 un legame antichissimo, veniamo dall'infinito passato e per quanto la nostra mente possa illudersi di una separazione, non succederà mai. Ci rincorreremo, ci prenderemo e come tutte le volte ci lasceremo andare ma non smetteremo mai di cercarci. Non smetteremo mai di essere meravigliosamente anime dannate.
Ti amo.🦋
@occhicastanitristi-blog @cuoregelidoo-blog @delusa-da-tutti
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susieporta · 3 months
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IL LATO OMBRA DEL NON ESSERE STATI AMATI
Concludiamo indagando il lato ombra della ferita dei non amati.
Torniamo più all’aspetto energetico-psichico, mettiamo da parte il karma per un attimo e torniamo all’aspetto più pratico causa-effetto.
Esiste in noi una ferita o caratteristica principale che se ne sta ben nascosta in profondità.
Invece altre ferite, più facili da cogliere, sono quelle che siamo in grado di vedere meglio e sono quelle che la ferita principale manda avanti come soldati, a generare reazioni emotive, istintive e meccanismi di difesa.
Immaginiamo che c‘è una ferita principale, nascosta, quella karmica, che viene dalle vite passate e che questa poi muova tutti i meccanismi di difesa e agganci le ferite di questa vita, facendo scattare tutti i meccanismi di difesa.
Se noi riusciamo a lavorare, come abbiamo già spiegato, dall’interno verso l’esterno, sarà il cuore, l’essere, l’energia interna a pulire la ferita principale e tutte le altre ferite. Non ci interessa analizzare ferita per ferita. Quello che invece ci interessa è vedere il lato ombra di tutto questo.
Il lato ombra di non essere stati amati genera la sensazione di essere vittime dei genitori, vittime della famiglia, vittime della società, vittime del sistema, vittime della vita.
Vittime punto.
E può essere qualcosa di conscio, cioè mi sento vittima e so di sentirmi tale, oppure inconscio, cioè porto avanti la mia vita, però dentro qualcosa non va.
Questo è molto importante, perché dobbiamo vedere i problemi da tutti i lati.
Allora, quando ci si posiziona da vittime per non essere stati amati e non si riesce a coglierne la vera causa, (la causa radice dei nostri problemi), recitando anche molto spesso il ruolo di vittima, allora c’è un grande rischio, quello di passare da vittima ad abusatore.
Questa è una delle classiche reazioni della vittima.
Ci ricolleghiamo al capitolo della relazione vittima-carnefice.
Quindi, esiste la vittima passiva e la vittima attiva.
La vittima passiva spesso cade in stati di depressione, malinconia, va molto giù e non riesce a reagire.
Diverso è quando, per non essere stati amati, si cade nello stato di vittima attiva.
La vittima attiva reagisce molto spesso compensando e diventando l’esatto opposto.
Cioè, si posiziona da vittima, ma in realtà diventa un abusatore, e spesso diventa un vero e proprio stalker in amore.
Tantissime persone che vivono con un grande vuoto d’amore e non sono state amate, o sono state abusate, diventano così affamate d’amore che praticamente ossessionano chiunque gli dia un briciolo di attenzione.
Possono diventare davvero ossessivo-compulsivi, maniaci, stalker, pur di avere un briciolo d’amore. Perdono completamente il controllo del centro emozionale e di quello istintivo-motorio.
Però loro si sentono vittime a livello profondo. E quando non gli dai quello che si aspettano esce il peggio del peggio.
Bisogna stare molto attenti a queste ferite, perché da vittima ti puoi trasformare in un vero e proprio mostro. E non si capisce più bene il ruolo, a quel punto.
Se dovessimo dare voce alla ferita dalla quale ci stiamo relazionando, la ferita direbbe: “Siccome io ho sofferto tantissimo e non sono stato amato, voi dovete accettarmi, dovete amarmi, dovete riconoscermi, con le buone o con le cattive. La vita mi deve molto perché io non sono stato amato”.
Questo è il ragionamento della ferita.
Cosa succede?
Posizionandoci come vittime per non essere stati amati, cadiamo nell’illusione che il mondo ci debba qualcosa, perché abbiamo sofferto e non siamo stati amati.
Questo è ovviamente un meccanismo inconscio.
Chi entra nel ruolo di vittima sente che tutti gli devono qualcosa; quindi, non c’è solo il vittimismo, ma nasce un senso di orgoglio negativo, vanità negativa, egocentrismo.
Da bambini, quando eravamo molto, molto piccoli, tutto ruotava intorno a noi, tutti si preoccupavano di noi, avevamo la completa attenzione e questo ci piaceva un sacco.
Ma cosa succede quando i genitori stanno male e non c’è più questa attenzione?
O cosa succede quando nasce un altro bambino e la loro attenzione è diretta tutta a lui?
Anche queste sono sfumature che poi possono generare la ferita di non essere amati o accettati, perché nella nostra mente di bambini pensiamo che preferiscano i nostri fratelli. In verità, in quel caso, i genitori devono gestire molte cose e semplicemente danno precedenza ai più piccoli.
Però, se a questo si aggancia una ferita karmica pregressa, in cui c’è già un bel buco e una bella chiusura di cuore, ecco che la cosa si fa davvero pesante, soprattutto se preferiscono un altro fratello o sorella a noi e siamo noi i primogeniti.
A prescindere da fratelli e sorelle, quando abbiamo un grande buco di amore e tante ferite si attiva un meccanismo, per il quale è come se diventassimo molto, ma molto egocentrici. “Siccome ho sofferto, adesso gli altri mi devono qualcosa, devono ascoltarmi, devono rispondermi, devono, devono, devono…”
Questo in Quarta Via si chiama, in gergo tecnico, tenere i conti. È come se noi andassimo in giro con un libro nero dove segniamo ogni piccolo torto subito, ogni piccola offesa, ogni situazione dove non riceviamo in cambio ciò che secondo noi ci spetta di diritto, dato che abbiamo sofferto e non siamo stati amati.
Si dice proprio “tenere i conti”.
Piano piano, a forza di tenere i conti, il nostro cuore si tinge di nero come quel libro.
Questa è una delle cause profonde della rabbia e del risentimento che non riusciamo a lasciar andare.
Quante volte abbiamo parlato della difficoltà a lasciar andare la rabbia, a lasciar andare i vecchi torti, lasciar andare il passato?
È difficile farlo, perché abbiamo un libro pieno di cose che secondo noi gli altri ci devono. Teniamo i conti di ogni offesa. E quello è un po’ il nostro diario di bordo.
La cosa interessante però è che in questo libro dei conti scriviamo solo le cose negative, non scriviamo mai le cose belle che abbiamo ricevuto.
Non abbiamo un libro bianco.
Peccato che non teniamo conto anche di tutte le volte in cui abbiamo ricevuto del bene, e di tutte le volte che invece noi abbiamo ferito qualcuno in qualche modo, a causa delle nostre pretese.
Qui c’è qualcosa che non va. O tieni tutti i conteggi, da bravo ragioniere, oppure non puoi tenere solo le ferite.
Il problema è che se accumuliamo e ci segniamo ogni cosa, prima o poi il nostro inconscio farà il botto, e dovremo scaricare rabbia e frustrazione sul primo che capita. Ci dovremo vendicare.
Oppure, come succede molto spesso, se qualche persona si adatta, si incastra con i nostri buchi d’amore, ecco che diventiamo dei veri e propri stalker, dei maniaci, delle persone ossessionate da un’altra persona, come accade spesso nei film. Si parla di amore, ma in realtà è violenza, è compensazione.
Questo è proprio il campo della psicologia e psichiatria, non il nostro, però è importante vedere le cose da molti punti di vista diversi.
Insomma, si può diventare cinici, vendicativi, chiusi o ossessionati nei confronti degli altri, violenti, soprattutto quando chi ci interessa non ci dà ciò che vogliamo.
Di fatto nessuno ci deve niente e noi non dobbiamo niente a nessuno, ma vallo a raccontare alla tua ferita, che invece pretende amore, pretende attenzione, pretende riconoscimento, pretende all’infinito.
Per concludere è importante vedere che anche quando non ci sentiamo amati da adulti, allarghiamo la ferita di non essere stati amati da piccoli. La rinforziamo.
Ogni delusione d’amore, ogni tradimento, ogni abbandono allargherà la ferita di non essere amati.
E andrà sempre a cadere nel buco.
Un bambino che non è stato amato, riconosciuto nelle sue caratteristiche, nelle sue qualità, nel suo stesso amore verso i propri genitori, soprattutto quando non hanno mai tempo per lui, piano piano, si chiude in sé stesso, chiude il cuore e non gli interessa più condividere amore con nessuno: Non gli interessa più condividere sé stesso.
ROBERTO POTOCNIAK
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