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#imbarcazione
crazy-so-na-sega · 3 months
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Talassocrazia: la potenza che viene dal mare
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Potenza soltanto terrestre, Roma cominciò a ragionare del mare quando comprese di dover battere i punici per la supremazia del Mediterraneo. Sottomessa Taranto, alleata degli epiroti (279 a.C.) prese dalla città ionica le capacità caratteristiche e marinare, affinandole con l'intervento di esperti giunti da Napoli e da Cerveteri. La dimensione marittima divenne così intrinseca alla cultura romana che Pompeo Magno potè notoriamente qualificare "il navigare come più importante del vivere" (Navigare necesse est, vivere non est necesse"). Cogliendo la profondità eversiva di tale traguardo, Roma creò la prima "globalizzazione" della storia, in senso strutturale anziché geografico.Nei secoli divise il mare nostrum in settori di competenza per le sue flotte, di base a Miseno, a Ravenna, in Egitto, in Siria, in Numidia, nel Mar Nero, oltre che nell'oceano Atlantico, nella Manica, sul Reno, sul Danubio. Si fece garante del commercio internazionale, escludendo dalla navigazione ogni imbarcazione nemica. A Pozzuoli (Puteoli), Ottaviano Augusto fu salutato dalla ciurma di una nave che trasportava il grano egiziano come "protettore delle rotte marine" (cit. L. Paine). Ne venne la Pax Romana, poi durata mezzo millennio. Spezzata nel V secolo, quando i barbari tagliarono le vie di navigazione, precipitando il Mediterraneo nel caos. Mille anni dopo toccò alla potenza britannica compiere lo stesso percorso di Roma.
Geopolitica umana
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canesenzafissadimora · 10 months
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"Se non li avessimo issati a bordo, non ci sarebbe stata un'altra alba per loro. Mio figlio ha avuto dei timori, mi ha detto: "Papà avremo dei guai". Gli ho risposto: "Sono io il comandante, portiamo in salvo questi ragazzini".
Quelle che leggete sono le parole di un pescatore di Lampedusa. Di un Comandante con la C maiuscola.
Il suo nome è Salvatore Del Volgo e quello che ha fatto la scorsa notte è stato straordinariamente umano.
Erano le 4.30 e, mentre stava effettuando una battuta di pesca, ha notato due ragazzi giovanissimi aggrappati a degli scogli. Pensate: erano arrivati lì a nuoto, dopo essere sopravvissuti a un naufragio che, nel frattempo, aveva portato via 50 esseri umani.
Quando li ha visti, Salvatore non ci ha pensato due volte: pur conoscendo i rischi legali, ha diretto la sua imbarcazione verso quegli scogli, trascinando in salvo i due ragazzi.
Ha dato loro del cibo, dell'acqua, delle coperte, prendendosene cura fino all'arrivo sulla costa: uno dei due, in particolare, era quasi morto di sete. Non si reggeva in piedi.
"Non sappiamo che fine faranno, ma di una cosa sono certo: non potevamo lasciare quei ragazzini sugli scogli", ha aggiunto Salvatore.
A lui, al pescatore e Comandante Salvatore Del Volgo, va il grazie di tutte e di tutti noi: salvare vite umane non può essere reato.
Dalla pagina fb di Graziano Delrio
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greenbor · 9 months
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a un passo dall’impossibile a un passo da te che sei rimasta qui ad amarmi sempre anche quando non era possibile amarci e lo sai quella paura di restare soli senza di noi e invece adesso sei qui e mi guardi tu dopo tanto tempo senza di noi di tutto quello che sappiamo adesso di tutto quello che vogliamo è quel silenzio che era dentro e ora esplode in noi nei sorrisi nella voglia che abbiamo noi di viverci ad un passo dall’impossibile che amo già come se fossi entrata in me ancora prima di esistere e sento nei fiori quella sensazione pura che ascolto dentro di te e un po’ mi fa paura che qualcosa all’improvviso ci riporti via perché la felicità è breve la morte arriva all’improvviso e rinascere non è mai semplice ma avviene tutto naturalmente ogni volta che la ruota gira passa un anno di più ad un passo dall’impossibile ad un passo dall’amarti e dall’averti mia i sogni fino in fondo fanno un po’ paura sempre quando al risveglio nulla è mai quello che abbiamo sognato noi e delle volte restiamo fissi a guardare il cielo è tutto quello che è attorno a noi e non sentiamo nulla viviamo quel senso di essere lontani da tutto quando siamo sempre dentro quel disastro che siamo noi è breve in fondo la sensazione di sentirsi liberi in una prigione esistenziale che da sempre è dentro di noi solo perché esistiamo dentro le bugie di una vita che ci hanno raccontato sempre ed abbiamo cominciato a credere ed ogni volta veniamo sconfitti da un nemico invisibile che ha la crudeltà di sempre di riportarci a riva dopo averci affogato e sembra strano che siamo ancora qui non siamo mai andati via nonostante i nostri voli nonostante i nostri viaggi nonostante le scintille dentro al cuore siamo rimasti qui a soffrire sempre dentro la nostra imbarcazione d’amore sconfitto e qualche abbiamo anche creduto di innamorarci ancora e in fondo è quello che crediamo è quello che speriamo è quello che preghiamo rimane sempre un vuoto nulla in cui credere nulla in cui pregare nulla più da sperare solo una vita da vivere
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chez-mimich · 4 months
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“Foreigners Everywhere” Biennale di Venezia, maggio 2024.
“Bokk - Bounds" è un’opera (e un progetto), apparentemente molto semplice di Alioune Diagne, artista Franco-senegalese, che espone una serie di pannelli dipinti tratti da fotografie di migranti leggermente sgranate e dai colori resi diafani da una serie di velature. Un messaggio diretto, di immediato impatto reso più efficace da una imbarcazione tradizionale senegalese spezzata in due tronconi posta dinnanzi ai pannelli. Quasi un manifesto politico, nel senso nobile del termine, di esemplare chiarezza.
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pedrop61 · 2 years
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Riporto
Tiriamo un pò le somme dopo tutto sto parlare.....
Dunque, 🤔 vediamo se ho capito bene.
Un barcone fatiscente della lunghezza di circa 15 metri, viene messo in mare sulle coste turche con oltre 150 persone a bordo.
Considerando una larghezza di circa 4 metri per una lunghezza di circa 15 metri,gli occupanti avevano a disposizione circa 60 m/q di spazio totale (40 cm/q per persona. Per intenderci,uno spazio di 6,35 cm per 6,35 cm).
Detto barcone, percorre circa 1100 miglia nautiche (circa 2.000 chilometri). Nessun motore fuori bordo per piccole imbarcazione ha una capacita' tale da percorrere tante miglia senza un opportuno serbatoio).
Se il barcone avesse viaggiato a circa 30 nodi all'ora (circa 50 km/h),per coprire i 2.000 chilometri avrebbe dovuto stare in mare per 40 ore circa ( con mare calmo).
Infine, il barcone,attraversa le acque territoriali della Turchia, Grecia, acque internazionali, per entrare infine nella acque italiane senza che nessun radar, nessuna base militare, nessun dispositivo di rilevamento tecnologico di mare terra e cielo, lo abbia visto durante tutta la traversata: compiuta tra l'altro con un mare forza 4.
Beoti italioti...😒😒
La domanda sorge spontanea.
Come mai il barcone non e' stato avvistato da nessuna unita' delle capitanerie dei Paesi costieri che ha lambito?
Chi c'e' (anche in Italia),dietro tutto@questo@traffico@di@esseri@umani?@
Un legno in quello stato, come ha dimostrato il naufragio, non poteva tenere il mare nemmeno per un ora, quindi: gli sfortunati saranno stati imbarcati su di una nave madre, magari battente bandiera anche italiana, quindi insospettabile, e poi lasciati alla deriva sulla barca fatiscente in prossimita' delle coste pugliesi.
Questi novelli@negrieri@ vanno fermati ad ogni costo, e con essi vanno fermati gli scafisti e chi lucra con la finta accoglienza e la finta solidarietà condita di falsi buonismo.
Vorrei solo capire, come fa certa gente a dormire la notte, sapendo che in tragedie come queste, muoiono anche bambini che hanno la sola colpa di essere nati in un mondo malato, abitato da persone malate, che hanno un solo, credo, e soldi, soldi, soldi soldi...soldi....soldi! 😡
Imparate a ragionare su anime 😉
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morelin · 1 year
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Doha
Quando ho detto ad alcuni conoscenti che avrei fatto un viaggio in Qatar, l’immediata domanda è stata: “Cosa vai a vedere in Qatar, gli stadi?” Indubbiamente i Mondiali di calcio 2022 hanno reso noto questo Paese in tutto il mondo ed alla fine qualche stadio l’ho anche visto esternamente, tuttavia, vi assicuro che c’è da vedere molto altro.
Innanzitutto all’arrivo siamo stati accolti da uno stupendo tramonto dorato.
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Vogliamo parlare poi del celebre skyline, simbolo di Doha?
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Tra i grattacieli più alti figurano l’Aspire Tower (300 m), il Doha Media Center (286 m), Al Fardan Residences (254 m), le Palm Tower (due torri da 245 m) ed il Doha Tower (232 m). Li potrete ammirare in molti modi: da diverse posizioni lungo Al Corniche, ad esempio dalla Baia o dal MIA Park, dal terrazzo del Museo di Arte Islamica, con un giro panoramico in bus, con una crociera in dhow (la tipica imbarcazione) al tramonto oppure semplicemente da uno dei tanti hotel che danno su quella zona della città.
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Per entrare in contatto con la vita locale abbiamo fatto un giro nel Souq Waqif, il fulcro della vita sociale cittadina: un intricato reticolo di vicoli pieno di colori in cui si vendono spezie, utensili, prodotti artigianali di vario tipo, abbigliamento, profumi, ecc.
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Una parte del souq è dedicato ai falchi (infatti viene chiamato Falcon Souq), animali molto rispettati in Qatar in quanto simbolo nazionale e qui si trova anche una vera e propria clinica in cui possono essere curati.
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La falconeria ha una lunga ed importante tradizione in quanto i rapaci venivano addestrati per cacciare uccelli migratori, fonte di cibo per le tribù beduine. Nei negozi è possibile vedere diversi esemplari incappucciati (è una fase dell’addestramento) così come tutti gli accessori relativi al mondo della falconeria.
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Poco lontano non potevano mancare il recinto di dromedari e le scuderie con cavalli arabi.
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Da diversi punti è ben visibile anche il FANAR, il Centro Culturale Islamico, caratterizzato dall’alta torre a spirale.
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allweknewisdead · 2 years
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L'isola di Arturo (1957) - Elsa Morante
Le nostre camere disponevano di cassettoni e di armadi, i quali, ad aprirli, minacciavano di crollarci addosso, ed esalavano gli odori di chi sa quali defunte borghesie borboniche. Ma a noi questi mobili non servivano, se non, talvolta, per gettarvi dentro oggetti fuori uso che ingombravano la stanza, per esempio scarpe vecchie, fiocine rotte, camicie ridotte a stracci, ecc. Oppure per riporvi qualche preda: gusci fossili, del tempo che ancora l’isola era un vulcano sottomarino; bossoli di cartucce; fondi di bottiglia variegati dalla sabbia; pezzi di motori arrugginiti. E piante subacquee, e stelle di mare, che poi si seccavano o marcivano nel chiuso dei cassetti. Forse anche per questo l’odore che si respirava nelle nostre camere io non l’ho poi mai più riconosciuto altrove, in nessuna stanza umana e nemmeno nelle tane di animali terrestri; piuttosto, forse, ne ho ritrovato uno simile nel fondo di qualche imbarcazione, o in qualche grotta.
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serwayne · 12 years
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L'antica arte del Railroading
Master: Bene, avventurieri, siete giunti a un bivio. Ora la scelta sta a voi.
Potete prendere il tunnel a destra, che conduce alla Cattedrale Abbandonata, attuale sede del rave abissale “Kinky Sex and Gratuitous Violence and Drugs and Free Magical Weapons”...
Oppure potete andare nel tunnel a sinistra, che serpeggia verso la Casa di Riposo Abbandonata, sorpassa la misteriosa Stanza della Televisione e raggiunge il nebbioso Campo di Bocce, l’arcano sito in cui giace – sepolto ma giammai morto – il Gigamostro che ho costruito nell’ultima settimana rinunciando al sonno, al cibo e al sesso per far divertire voialtri.
Non voglio anticiparvi troppo, ma sappiate che il Gigamostro è il Boss Finale della Quest.
Che fate?
Ser Kulosus: Un rave party dei Demoni? Fantastico!
Lady Oggettibus: Vogliamo andare alla festa abissale, chi se ne frega della Casa di Riposo!
Mago Mahrlino: Possiamo Master? Eh? Possiamo?
Master: Ma certo, cari amici, il Dungeon Master non è mica vostra mamma. Potete fare quello che desiderate.
Però prima fatemi tutti una bella prova di “Osservare”, CD 3.
Ser Kulosus effettua una prova di Osservare e totalizza – - > 20
Lady Oggettibus effettua una prova di Osservare e totalizza – - > 7
Mago Mahrlino effettua una prova di Osservare e totalizza – - > 13
Master: Bravi. Tutti vi accorgete che il tunnel a sinistra è in discesa, pavimentato da soffice erbetta, con un comodo passamano in acciaio inossidabile assicurato alla parete di roccia. Ah, e dal fondo del tunnel proviene un gradevole odore di vaniglia e patchouli.
Il tunnel a destra invece è in salita ripidissima, ha il suolo cosparso di cocci rotti e puzza di vomito.
Che fate?
Ser Kulosus: Tiro per una una prova di scalare. Uh, che culo, ho fatto 19! Ho 10 punti abilità, 18 di forza e questa corda dovrebbe darmi un bonus di +2. Totalizzo 35. Basta?
Lady Oggettibus: Mi infilo gli anfibi chiodati ortopedici + 6 che ho rubato alla Tribù dei Fachiri Goblin durante la scorsa sessione e cammino sui cocci rotti senza timore. Ce la faccio?
Mago Mahrlino: Casto su tutto il gruppo “Respirare con la bocca”. Posso?
Master: Ma certo, ragazzi, siete nel meraviglioso mondo di D&D: potete fare quello che volete.
Riuscite a entrare nel tunnel di destra. Purtroppo però, più o meno a metà del condotto, si verifica una gravissima frana improvvisa, forse causata dalla Techno Demoniaca.
Che fate?
Mago Mahrlino: Casto “Tramutare Gravissime Frane Improvvise in Prestigiose Crociere sul Mediterraneo”. Posso?
Master: Certo che puoi. Nel mondo fatato di D&D sei tu a scrivere la storia.
Per magia vi trovate a bordo piscina, su una nave di gran lusso. L’imponente imbarcazione fende le placide acque azzurre che si sono materializzate nel tunnel. In lontananza, potete già scorgere le luci e i fumi vermigli della festa dei Demoni. La brezza trasporta un lieve odore di maria fino alle vostre narici.
Ser Kulosus: Ordino un cocktail con l’ombrellino dentro. Posso?
Lady Oggettibus: Indosso i miei occhiali da sole tamarri +6 a saggezza. Ce la faccio?
Mago Mahrlino: Casto su tutto il gruppo “Simulare carisma 18”. Va bene?
Master: Potete fare tutto nel mirabolante mondo di D&D, ve l’ho già detto tre volte.
Infatti le vostre azioni hanno successo.
Purtroppo però la nave colpisce un Iceberg. Fiotti d’acqua salmastra invadono l’imbarcazione, eruttano furiosi dalla falla che ha squarciato lo scafo. La maestosa nave si inclina, la prua si inabissa. Donne, bambini, sacerdoti di Ilmater e sei adorabili cuccioletti di pastore alsaziano annegano orredamente per colpa vostra. Pinne argentee e minacciose sorgono dai flutti, circondano il relitto. L’orchestra continua eroicamente a suonare (un valzerotto sgangherato, che vi dà parecchio sui nervi e infligge un malus di -8 a tutte le prove di “Concentrazione”).
Che fate?
Mago Mahrlino: //OFF// Ma io avevo castato “Tramutare Gravissime Frane Improvvise in Prestigiose Crociere sul Mediterraneo”. Ci sono gli Iceberg nel Mediterraneo?
Moderazione
E’ un Iceberg magico, si trova nel magico mondo di D&D e può stare nel magico mare che più gli pare e piace, va bene?
Interrompi ancora il Dungeon Master e lo faccio affiorare nella magica milza del tuo PG.
Allora, che fate?
Ser Kulosus: Scaglio una freccia avvelenata contro il Direttore d’Orchesta! Oh, che culo, ho fatto 20 e confermato il critico. 69 danni, più i secondari su Costituzione. Bastano?
Mago Mahrlino: Ora che il Direttore d’Orchestra è morto e non c’è più il malus su “Concentrazione”, casto “Desiderio” per duplicare gli effetti dell’incantesimo “Resurrezione” sui cuccioli di pastore alsaziano!
Lady Oggettibus: Uso i poteri del mio “Anello del Teletrasporto” su tutto il gruppo, compresi i cuccioli di pastore alsaziano, per teletrasportarci direttamente al Rave Abissale. Posso?
Master: Potete fare quel cazzo che vi pare nel mirabolante mondo di D&D, stupidi imbecilli, è così difficile da capire?
Purtroppo l’incantesimo di “Teletrasporto” attivato da quell’idiota di Lady Oggettibus confligge con il “Campo di Antimagia” generato dalla presenza degli Squali Magici. Un turbine di nebbia nerastra vi avvolge. La realtà intorno a voi si distorce, si sfoca, sparisce nel buio pesto di una dissolvenza in nero. Svenite tutti.
Ser Kulosus: //OFF// Svengono anche i cuccioletti?
Master: Oh, no. I cuccioli sono troppo graziosi, morbidosi e delicati per superare lo shock magico: purtroppo muoiono di nuovo.
Ser Kulosus: //OFF// Ma non è giusto!
Master: Tutti – tranne Ser Kulosus, che purtroppo è entrato in coma magico e purtroppo ha perso un livello – riprendete i sensi in un luogo che non conoscete…
Ser Kulosus ha lasciato la chat
Master: … Le pareti della stanza in cui vi trovate sono gialline. L’arredamento consiste in due divani imbottiti e tre poltroncine massaggianti, tutti rivolti verso lo schermo catodico di una TV 42 pollici. Un deambulatore abbandonato fa bella mostra di sé accanto alla finestra socchiusa. Oltre i tendaggi rosi dai tarli e appesantiti dalla polvere, riuscite a cogliere uno scorcio dell’esterno: si direbbe proprio un misterioso Campo di Bocce.
Che fate?
Lady Oggettibus ha lasciato la chat
Mago Mahrlino ha lasciato la chat
Consigli Correlati ai Giovani Master:
Non mettere rave demoniaci nella tua Quest. Non sei capace di descrivere qualcosa di così interessante.
Se imbottisci i PG di oggetti magici, perdi il diritto di rosicare quando li usano.
So che nei documenti di gioco bisogna far finta che le classi siano bilanciate, ma tra noi possiamo parlare con franchezza: il mago è sgravato. Se ne hai uno di alto livello nel party, preparati prima per dargli filo da torcere senza barare.
Quando tormenti i personaggi con una serie di carognate gratuite, non usare l’avverbio “purtroppo” prima di descriverle. E’ una cosa che genera odio.
Come DM, è tuo diritto uccidere animali non umani graziosi la cui macellazione sia esclusa dalle convenzioni culturali del paese in cui giochi. Tuttavia, se decidi di avvalerti di questo diritto, i giocatori ti faranno la macumba.
Se i personaggi devono obbligatoriamente finire nella Casa di Riposo Abbandonata, comincia la Quest nella Casa di Riposo Abbandonata. I giocatori non si lamentano di cose del genere, non c’è bisogno di prenderli in giro.
Come ti ho già detto, non c’è bisogno di prendere in giro i giocatori. Se vuoi farlo comunque – chessò, per pura malvagità – non farti scoprire.
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diceriadelluntore · 2 years
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Storia Di Musica #248 - Herbie Hancock, Maiden Voyage, 1965
Le storie di Novembre avranno un carattere celebrativo, poiché questa piccola mia rubrica sorpasserà a fine mese il traguardo dei 250 dischi (!!!). Come qualcuno immagina, il traguardo verrà festeggiato con un disco di Miles Davis, per caso numero #1 e numero #50, poi scelto appositamente per i traguardi dei #100, #150 e #200. Stavolta però mi è venuta l’idea di esplorare a fondo i protagonisti del suo secondo leggendario quintetto.  Tutto inizia nel 1963, quando la sezione ritmica del primo, inimitabile quintetto, Paul Chambers, Winton Kelly e Jimmy Cobb, abbandonano il gruppo. Davis, che nel 1963 ha 37 anni, sceglie un gruppo di giovani di talento, che diventeranno la nuova sensazione del jazz, in un periodo complicato per quel genere musicale, gli anni ‘60. Chiama subito Ron Carter, al basso, che diventerà grazie al successo del quintetto il sessionman più cercato della storia, con oltre 2 mila registrazioni ufficiali certificate, un sassofonista, George Coleman, e due giovani, uno diciasettenne alla batteria, Tony Williams e un pianista di venti, Herbie Hancock. In pochi mesi pubblicano Seven Step To Heaven (1963) e diversi live (usciti poi negli anni successivi, Miles Davis In Europe,1964, My Funny Valentine,1965, Four & More,1966). Coleman se ne va per una mai trovata alchimia, viene sostituito brevemente da Sam Rivers fin quando Davis, fulminato dalla sua tecnica e dalle fenomenali capacità di composizione, farà la corte e chiederà a Wayne Shorter di entrare nel quintetto, lasciando i Jazz Messenger di Art Blakey. Dal 1965, con E.S.P., fino al 1968, il quintetto scriverà delle pagine fondamentali, e spettacolari, del particolare momento del jazz, stretto tra le ultime idee dell’hard bop e le nuove “regole” della New Thing, il Free Jazz di Ornette Coleman: Davis si mantenne in equilibrio tra le due, ma la cosa davvero interessante è che i suoi musicisti, aiutandosi, scriveranno negli stessi anni diversi capolavori. Uno di questi è il disco di oggi, pubblicato nel 1965 dalla leggendaria casa editrice Blue Note (che prende il nome dalle caratteristiche blue note del jazz e del blues, corrispondenti al IV grado innalzato, la quarta eccedente, della scala minore melodica). Maiden Voyage è il viaggio inaugurale di una imbarcazione, e un venticinquenne Herbie Hancock scrive un disco con questo titolo per un raro concept album jazz sui temi marini. Con lui, la formidabile squadra che in quei tempi faceva sa gruppo a Davis: Coleman al sassofono, Ron Carter al contrabasso, Tony Williams alla batteria e la tromba di un altro amico di Davis, il grande Freddie Hubbard. Registrato con il grande produttore e ingegnere del suono Rudy Van Gelder, un signore che avrà messo mano alle registrazioni di migliaia di pezzi e di dischi leggendari, il disco diventerà un tesoro da cui prendere le meraviglie che suona Hancock, e cosa davvero rara per un disco jazz anni ‘60, molti di questi brani diventeranno cosiddetti standard, cioè unanimemente considerati classici e ripresi da centinaia di artisti. Spinto dalle alchimie davisiane verso la musica modale, Hancock la interpreta in maniera sorprendente ed efficace, superbe vetrine per gli assoli, le trame tonali e le armonie provocatorie e imprevedibili del gruppo. In scaletta 5 pezzi, 4 a tema marino, uno una sorta di esperimento che diventerà centrale per il quintetto di Davis. Tra i brani acquatici, eccezionali per eleganza e bellezza sono Maiden Voyage, incredibilmente dolce e sensuale, The Eye Of The Hurricane, delicatamente movimentata, la spumeggiante Dolphin Dance, che si ispira ad un brano di una delle fonti privilegiate del grande pianista, Shiny Stockings di Count Basie, e la simpatica Survival Of The Fittest. Rimane il brano “diverso”, Little One: sebbene pensata da Hancock, come riportano le note della versione cd del disco che posseggo, addirittura verso la fine degli anni ‘50 dall’allora giovanissimo maestro pianista, fu uno dei primi contributi di Hancock al quintetto di Davis, e appare prima su E.S.P. e poi su questo disco, sebbene le due registrazioni abbiano due settimane di differenza: in quella di Davis, il brano è più lento e “embrionale” e sboccia del tutto nella versione di Maiden Voyage, divenendo la versione definitiva. Maiden Voyage è unanimemente considerato uno dei grandi capolavori del jazz, con le composizioni presenti nella seconda versione del New Real Book di Hal Leonard, che raccoglie le partiture fondamentali per gli studenti jazz, e nella Bibbia della Penguin Guide Of Jazz rientra nella Core Collection, i dischi con la corona, fondamentali del jazz. 
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deathshallbenomore · 2 years
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“l’italia rimane la nave più bella del mondo” @ giorgia sai quale imbarcazione era considerata la nave più bella del mondo, circa nel 1912? ecco appunto. un kis <3
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thebeautycove · 2 years
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EIGHT & BOB  - AGNETA - Collezione LES EXTRAITS - Extrait de Parfum - Novità 2022 - … and may you have fair winds and following seas. Find a peaceful horizon. Point the compass toward beauty, which is guide and inexhaustible light of thoughts. This new amazing journey plows the promising trail of this scent. ••••• Come si raccontano le emozioni? Semplicemente vivendole. Io le annuso, istintivamente, con quel sesto senso che mi riconosco, le scovo come pepite sommerse nei giacimenti dei miei desideri, le vivo tra pensiero e immaginazione come immersa in una pioggia di stelle cadenti, le attendo evaporare come stille di rugiada dell’aurora su petali appena dischiusi. So che il viaggio non finirà mai, che miliardi di nuove destinazioni attendono di essere aggiunte alla mappa di questi avidi sensi. E che sarà un gran bel navigare, buon vento e mari calmi a chi salpa, che sia il soffio della speranza, del garbo, del rispetto a gonfiare le vele e aromi squisiti a vegliare sul tragitto. Quanta luce calda e confortante diffonde questa nuova fragranza di Eight & Bob, Agneta, creazione della collezione esclusiva Les Extraits, omaggio all’unicità, alla purezza di materie prime selezionate per essere interpretate in liquidi autenticamente sublimi. È la raffinata eleganza dell’oud, i contrasti aromatici di questa preziosa resina ad imperare nella composizione, splendida l’armonia odorosa percepibile nelle sfumature esperidate speziate impattanti e magnetiche in apertura, bergamotto, pepe, noce moscata con accenti overdosati di cardamomo. C’è l’attitudine al ricordo, intravedi la magia nella morbida evoluzione, i sentori del caffè tostato, un tocco d’ambra nostalgico, il calore misterioso e suadente dell’oud, la velatura impalpabile d’incenso, quanta sensuale bellezza emanano questi accordi. Poi ti ritrovi ad occhi chiusi, come in balia di dolci onde, seduta sul teak di prua, sguardo all’orizzonte, e lo senti infinito il mare, il vento umido flirta coi legni vissuti, sandalo, muschio, ambergris realizzano il desiderio, portano in dono equilibrio e serenità in magnifica connessione con gli elementi.
Prezioso il cofanetto in cui è racchiuso il flacone gioiello in vetro con cap a finitura marmorizzata. Extrait de Parfum 50 ml. In selezionati punti vendita. ©thebeautycove   @igbeautycove
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Brevi cenni su Agneta   Nel nome della fragranza il tributo allo storico scafo a vela di Gianni Agnelli e al suo impareggiabile stile. Agneta, fu varata nel 1951 con armo velico Yawl Bermudiano, alberi in spruce e coperta in teak, è una delle più belle barche a vela realizzate con lo scafo color mogano e le vele in tonalità terracotta. Giovanni Agnelli ne è stato l'armatore per venticinque anni, la sua prima imbarcazione a vela, tanto amata e carica di ricordi, quella che più ha rappresentato la sua immagine e il suo stile. Splendido yawl di 25 metri, ha accompagnato l’Avvocato nelle crociere più lussuose nel Mediterraneo, suscitando curiosità e riempiendo di gossip le riviste negli anni del boom economico. Le sue caratteristiche salienti restano indiscutibilmente lo slanciato scafo interamente “coppalato” con il legno in bella vista e soprattutto le sue grandi vele scure. Uno spettacolo imponente che per anni ha solcato il mare con classe ed eleganza tra Capri, la Costa Azzurra e Porto Rotondo.
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sentimentalismi · 2 years
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triste perché non capisco cosa voglio fare e dove voglio andare con questa persona su questa imbarcazione già piena d'acqua
si è alzato il vento
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scontomio · 27 days
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rassegnanotizie · 1 month
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Una grande imbarcazione è stata coinvolta in un incendio oggi intorno alle 13:30 largo di Ostia. Dalla spiaggia era visibile una alta colonna di fumo. Sul posto è intervenuta la Guardia Costiera. Tutti gli occupanti dello yacht in fiamme sono stati tratti in salvo. Si tratta di undici persone, tra cui sei minori, che dopo il recupero sono stati portati al porto turistico di Ostia dalla motovedetta della Guardia di Finanza seguita dai mezzi della Capitaneria di Roma-Fiumicino. In seguito all'incendio divampato sull'imbarcazione di circa 23 metri, che era partita da Riva di Traiano, la Capitaneria ha disposto l'uscita dei mezzi locali dei servizi antinquinamento e antincendio che stanno continuando a operare. Gli occupanti della barca sono stati assistiti dall'Ufficio marittimo e dal personale del 118 che ha confermato il buono stato di salute delle persone salvate.
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lamilanomagazine · 1 month
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Chioggia: una famiglia con 4 bambini in avaria in mezzo al mare è stata salvata dai sommozzatori della Polizia di Stato
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Chioggia: una famiglia con 4 bambini in avaria in mezzo al mare è stata salvata dai sommozzatori della Polizia di Stato. Nel pomeriggio di mercoledì 7 agosto, i Sommozzatori della Questura di Venezia, di rientro da un'immersione addestrativa in mare, all'altezza delle Bocche di Porto di Chioggia (VE), hanno notato una piccola imbarcazione a bordo della quale vi erano alcune persone, tra cui anche bambini, in evidente stato di difficoltà.... Leggi articolo completo su La Milano Read the full article
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foxpapa · 2 months
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