#ingegneria etica
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pier-carlo-universe · 2 months ago
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Le api non vedono il rosso – Giorgio Scianna.. Recensione di Alessandria today
Una sera come tante, Giulio torna dall’ufficio e trova una folla di giornalisti davanti al cancello della sua casa di Pavia.
Una sera come tante, Giulio torna dall’ufficio e trova una folla di giornalisti davanti al cancello della sua casa di Pavia. Qualcosa di grave è accaduto, qualcosa che sconvolgerà la sua vita. Dall’altra parte dell’Italia, un’auto a guida autonoma ha travolto e ucciso una bambina. Nessuno era al volante, eppure la macchina ha deciso il destino di quella piccola esistenza. Giulio, ingegnere…
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ictadmin · 9 months ago
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Cos'è la Responsabilità Professionale nel Diritto Civile Italiano?
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Negli ultimi anni, le cause per responsabilità professionale sono aumentate notevolmente. Questo incremento è spesso attribuito ai ritmi sempre più frenetici a cui questi professionisti sono sottoposti. Aumentano le possibilità di errori e le controversie legali, giustificate o meno.
Responsabilità professionale: un tema attuale
La crescente complessità delle attività professionali e le maggiori aspettative dei clienti hanno reso il tema della responsabilità professionale sempre più rilevante. La responsabilità civile professionale è un principio cardine che regola le relazioni tra i professionisti e i loro clienti o utenti dei servizi offerti.
Questo principio implica che un professionista è legalmente responsabile dei danni derivanti da errori, omissioni o negligenze commesse nell'esercizio delle proprie mansioni.
Responsabilità professionale e principio di diligenza
Il codice civile italiano prevede che i professionisti debbano esercitare la loro attività con la massima diligenza, competenza e attenzione possibile, conformemente agli standard accettati dalla comunità professionale. Quando questi standard non vengono rispettati e si verifica un danno, il professionista può essere ritenuto responsabile e obbligato a risarcire il danneggiato.
Questo principio di diligenza si traduce in un obbligo di mezzo, piuttosto che di risultato, in molti casi. Ciò significa che il professionista deve fare tutto quanto in suo potere per eseguire correttamente il proprio lavoro, ma non è sempre garantito il successo dell'operazione o del servizio prestato.
Da cosa deriva la responsabilità professionale?
La responsabilità civile professionale si applica a vari settori, inclusi medicina, legge, architettura, ingegneria, consulenza finanziaria e molti altri. Il codice civile italiano e le normative specifiche di settore disciplinano questo tipo di responsabilità, stabilendo i criteri per valutare la colpa e i conseguenti risarcimenti.
La responsabilità civile professionale può derivare da una varietà di situazioni, come errori di diagnosi medica, consulenze finanziarie inadeguate, consigli legali errati, progettazioni di edifici difettose e altro ancora.
Ad esempio, un medico può essere ritenuto responsabile se un paziente subisce un danno a causa di una diagnosi errata o di un trattamento non appropriato. Allo stesso modo, un avvocato può essere ritenuto responsabile per negligenza se non fornisce una consulenza legale adeguata che porti a conseguenze negative per il cliente.
L’importanza della copertura assicurativa
È essenziale che i professionisti dispongano di una copertura assicurativa adeguata ad affrontare eventuali richieste di risarcimento danni. L'assicurazione di responsabilità civile professionale è una garanzia fondamentale per proteggere il professionista dalle conseguenze finanziarie di un possibile errore o negligenza.
Questa copertura permette di gestire meglio il rischio associato all'attività professionale e di offrire un risarcimento adeguato alle vittime di eventuali danni, anche in caso di cause per responsabilità professionale.
Una questione di responsabilità etica e giuridica
La responsabilità civile professionale non è solo una questione legale, ma anche etica. I professionisti hanno il dovere morale di agire nell'interesse dei loro clienti, evitando comportamenti negligenti o irresponsabili che potrebbero causare danni.
Devono anche essere trasparenti riguardo alle proprie competenze e limitazioni, evitando di accettare incarichi per i quali non sono adeguatamente qualificati. La trasparenza e l'onestà sono elementi chiave per mantenere la fiducia dei clienti e garantire un rapporto professionale corretto e leale.
Gli organismi di regolamentazione professionale spesso stabiliscono codici di condotta e linee guida per promuovere la responsabilità civile professionale e garantire che i professionisti rispettino gli standard etici e professionali più elevati.
Questi codici possono includere disposizioni specifiche sulla diligenza professionale, la trasparenza, la confidenzialità e il rispetto dei diritti dei clienti. Ad esempio, l'Ordine degli Avvocati o l'Ordine dei Medici possono emanare regolamenti e linee guida per assicurare che i loro iscritti mantengano alti standard di professionalità e rispetto delle normative vigenti.
Conclusione
In conclusione, la responsabilità civile professionale è un pilastro fondamentale della pratica professionale in molti settori. Essa richiede ai professionisti di agire con la massima diligenza e competenza, proteggendo i loro clienti dai danni derivanti da errori o negligenze.
È importante ricordare che la responsabilità civile professionale può variare a seconda della natura specifica dell'attività e delle circostanze del caso. Per questo motivo, in caso di problemi, è sempre opportuno rivolgersi ad avvocati con esperienza in diritto civile. Un legale specializzato può fornire la consulenza necessaria per comprendere appieno i diritti e i doveri dei professionisti e dei loro clienti, garantendo una gestione efficace e corretta delle controversie legali.
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carmenvicinanza · 10 months ago
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Theresa Goell
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Theresa Goell è stata l’archeologa che ha infranto barriere culturali e di genere per svolgere il suo importante lavoro che ha consegnato al mondo un periodo storico precedentemente oscuro e incompreso.
Pioniera in un campo ad appannaggio maschile, è stata anche tra le prime persone della storia a utilizzare nuove tecniche geofisiche negli scavi.
Divorziata, ebrea in un ambiente tutto musulmano e con gravi problemi di udito, è stata la prima donna occidentale a penetrare in territori isolati e mal collegati, con poco sostegno da parte della comunità archeologica, in un momento in cui viaggiare con migliaia di chili di attrezzature e forniture era una vera impresa.
L’impegno della sua vita è stato lo scavo di Nemrud Daği, nelle remote regioni montuose dei territori curdi della Turchia sud-orientale, che ha consentito di rivelare il ruolo chiave nella storia dell’Anatolia.
Nata a New York il 17 luglio 1901, figlia di ebrei della classe media emigrati dalla Russia, aveva studiato alla Syracuse University e poi al Radcliffe College, dove si era laureata in filosofia ed etica sociale.
Era ancora una studentessa universitaria quando sposò Cyrus Levinthal ed ebbe suo figlio Jay. In quel periodo iniziò a perdere l’udito a causa dell’otosclerosi.
Nel 1926, si era trasferita col marito in Inghilterra, dove aveva studiato storia dell’arte, architettura e archeologia all’Università di Cambridge.
Avrebbe potuto avere una vita agiata come moglie di un avvocato e cognata di un eminente rabbino di Brooklyn, ma lasciò il marito e il figlio per l’avventura che ne ha segnato l’esistenza.
Negli anni Trenta era stata spesso in Medio oriente, prima a Gerusalemme grazie all’American Schools of Oriental Research per cui aveva realizzato disegni di ceramiche, restaurato terrecotte e lavorato come assistente di architettura. L’anno successivo aveva partecipato alla spedizione a Gerasa, per ricostruire i reperti dello scavo.
In Palestina aveva lavorato anche come architetta e contribuito a progettare oltre 200 edifici tra Tel Aviv, Haifa e Gerusalemme.
Dopo gli studi alla New York University School of Fine and Applied Arts, aveva realizzato progetti architettonici di interni per grandi magazzini e società di ingegneria navale.
Studiava arte preistorica ed europea alla Columbia University quando, nel 1938 il suo studio sul monte Nimrud, ha portato al lavoro più importante della sua vita, lo scavo di Nemrud Daği.
Da quel momento trovare la tomba di Antioco è stato lo scopo della sua vita. Su una montagna alta 7.000 piedi a tre giorni di cammino dall’ufficio postale più vicino, c’erano i resti del grande personaggio che aveva governato il regno di Commagene e controllato le rotte commerciali attraverso il fiume Eufrate nel secolo prima della nascita di Cristo.
Le ci vollero sei anni per ottenere il permesso di scavare, raccogliere fondi, trovare studiosi che collaborassero con lei e attrezzare un accampamento in cima alla montagna per 50 persone.
Ci ha lavorato, in più riprese, per vent’anni, a stretto contatto con gli abitanti curdi per i quali divenne madre, infermiera, benefattrice. Portava vestiti e medicine da New York per curare i lavoratori e le loro famiglie, ha insegnato alle donne l’igiene e il controllo delle nascite. Era considerata la regina della montagna.
Nel 1960 ha relazionato le sue ricerche al Congresso per gli Orientalisti di Mosca e l’anno successivo, un’analisi del suo lavoro fu pubblicata sul National Geographic.
Eletta corrispondente dell’Istituto archeologico tedesco di Berlino, aveva tenuto importanti conferenze all’Università di Londra.
Dal 1963 ha condotto due anni di sondaggi geofisici del sito, riuscendo a far luce su riti e religioni influenzati dalle culture babilonesi, ellenistiche e anatoliche. Gli scavi hanno documentato l’influenza dei culti misterici della “salvezza” durante questo periodo di transizione tra paganesimo e cristianesimo.
Ha diretto altri scavi in Medio Oriente come quelli di Samosata e di Tarso.
Nel 1965 ha girato un film sul suo lavoro per la National Geographical Society.
È stata a Nemrud Daği per l’ultima volta nel 1973, nel cinquantesimo anniversario della fondazione della Repubblica Turca, il Ministero della Cultura ne aveva riconosciuto il grande contributo alla cultura e all’arte anatolica.
Nonostante una paralisi dovuta a un tumore alla colonna vertebrale, aveva preparato un rapporto sugli scavi a Samosata per la National Geographical Society e pianificato nuove spedizioni  in Turchia, dove era tornata nel 1978.
Non è riuscita a trovare la tomba di Antioco, ma il sito è diventato patrimonio dell’UNESCO e uno dei più visitati al mondo.
È morta a New York il 18 dicembre 1985, dopo una lunga malattia.
I suoi documenti sono stati donati all’Università di Harvard e sono ospitati nella Schlesinger Library and Semitic Museum.
Dal ritrovamento di scatole piene di foto, lettere, audiocassette e film relativi alla sua insolita carriera e alle lotte personali, la nipote Martha Goell Lubell, ha tratto un film documentario dal titolo Queen of the Mountain, uscito nel 2006.
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corallorosso · 4 years ago
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Il 2020 sta volgendo al termine, è stato un anno lunghissimo, difficile, doloroso, pieno di sfumature complesse che meriterebbe un'analisi seria e approfondita. Ma siamo su Facebook e ce ne sbattiamo i coglioni della complessità! Perciò via alla TOP e FLOP di quest'anno! Top: I RICCHI Se c'è una cosa che questa pandemia ci ha insegnato è che viviamo in un mondo dove i ricchi diventano più ricchi quando succede una grande tragedia globale. Non vi viene voglia di cantare? Magari su una barricata. Flop: IL PERSONALE SANITARIO Li abbiamo ammirati, elogiati, applauditi, li abbiamo chiamati eroi, ma a loro non è bastato. Ebbri del successo ottenuto in primavera, non hanno avuto la decenza di farsi da parte e hanno dovuto replicare in autunno. Certa gente non sa quando fermarsi e io dico: care le mie primedonne, avete avuto i vostri 15 minuti di celebrità, adesso basta. Tornate a salvare vite senza farla sembrare una cosa speciale. Top: L'UNIVERSITÀ DELLA STRADA Anno d'oro per l'Università della Strada che vede le sue iscrizioni impennarsi drasticamente da quando un'intera generazione ha scoperto che se dici una cazzata su Facebook non solo non ti succede niente di male, ma c'è anche il caso che ti votino. L'Università della Strada, il cui motto recita “Sine dubio, grammatica et pudore” negli ultimi undici mesi ha ampliato ulteriormente la sua offerta didattica con nuovi corsi tra cui: medicina, giurisprudenza, etica, ingegneria, scienze politiche e qualsiasi sia il corso che vi fa sminuire il valore di tutti i precedenti se ad averli completati è stato il vostro interlocutore. L'Università della Strada promette sbocchi sicuri in tv o nei social. E con sbocchi si intendono, ovviamente, grosse chiazze di vomito. Flop: GLI ANZIANI Dispiace perché in questo Paese hanno sempre fatto simpatia, ma quest'anno i vecchi si sono rivelati una vera spina nel fianco per l'intera popolazione italiana. La loro tendenza a passare a miglior vita si è, se possibile, acuita rispetto al 2019. Questo, combinato con un'antipatica predisposizione a far finta di ammalarsi di Covid, per poi morire subdolamente di malattie pregresse ha costretto tutti quanti a sopravvalutare la pandemia. Ci hai provato nonno a crepare col botto, ma a me non la si fa! Top: I SAPROFAGI Che 2020 spettacolare è stato per i nostri mangiatori di carogne preferiti. Che tu sia un avvoltoio che plana rapido per banchettare sul cadavere di una celebrità, una iena priva di autocontrollo, ma dotata del giusto tempismo per ridere di qualsiasi disgrazia o un umile scarabeo stercorario iscritto all'ordine dei giornalisti, questo è stato soprattutto il tuo anno. Con una lunga lista di decessi, famosi e non, hai potuto sbizzarrirti nel confezionare un pensierino adatto per parlare di te e di quello che fai sfruttando la spinta propulsiva dei gas contenuti nel cadavere di qualcun altro e finendo la giornata con la pancia piena e la coscienza sporca. Flop: LA GESTIONE DELLA PANDEMIA Inutile negarlo, questa pandemia poteva e doveva essere gestita meglio. Migliaia di persone sono morte, milioni si ritrovano economicamente con l'acqua alla gola e tutti sappiamo bene di chi è la colpa. Degli astrologi. Paolo Fox, Branko, Brezsny. Ce ne fosse stato uno capace di prevederla. Evidentemente sono necessari controlli approfonditi e test più serrati nella selezione dei professionisti dell'oroscopo di questo paese. Altrimenti, ragazzi, rischiamo di lasciare il settore in mano a dei ciarlatani e ci facciamo ridere dietro da tutti. È chiaro che, nella situazione attuale, non riescono a vedere bene ciò che gli astri stanno cercando di comunicare loro. Perciò io dico, spediamoli nello spazio. Top: LA REGIONE LOMBARDIA Col Milan che inanella una vittoria dopo l'altra, l'Inter che sta trovando una sua dimensione e un'Atalanta da Champions, quest'anno i lombardi non possono proprio lamentarsi. Flop: LE MASCHERINE Sicuramente il trend dell'anno, sono arrivate, ce ne siamo innamorati (ve lo ricordate, c'era un periodo in cui tutti, ma proprio tutti le indossavano) e poi, come capita spesso con le mode, ci siamo stufati. La verità è che le mascherina sono scomode, mal progettate, alla lunga estenuanti e, per qualche strano motivo, si armonizzano al viso solo se sei una ragazza di vent'anni che si taglia la frangia da sé. Certo, ti danno lo charme di Myss Keta ed evitano il diffondersi di una malattia mortale di massa, ma se il prezzo da pagare è avere gli occhiali appannati a ogni passo, io dico flop. Top: LE SCARPE DELLA LIDL E Sanremo, e Briatore, e i banchi con le rotelle. Quest'anno, pungolati da gang organizzate di opinionisti che in un universo non troppo parallelo allestiscono campi di sterminio, abbiamo avuto semaforo verde per esprimere il nostro parere quotidiano su qualsiasi stronzata a forma di luna che ci indicasse il tizio a forma di saggio. Dicono che la distruzione della Biblioteca di Alessandria abbia portato l'umanità indietro di mille anni. Con la distruzione di Facebook quante settimane finiremmo col perdere? Flop: LA MORTE Un'esperienza sottotono, fredda, per certi versi impalpabile. Così poco spettacolare, così poco cinematografica. Molto deluso. Due stelle. Top: I PADRI DI FAMIGLIA Giganti buoni, affettuosi, dolcemente complicati. Spesso incompresi, colpiti da raptus o vittime di amori non corrisposti. Piccoli, grandi Ally McBeal al maschile che provano a crescere in questo mondo difficile. Il 2020 è stato anche il loro anno. Ne hanno ammazzate 65. Flop: IL VACCINO Troppo tardi, dovevate beccarci quando avevamo paura, non quando ci siamo rotti i coglioni. E, a quanto pare, noi di una pandemia che uccide, ci rompiamo i coglioni in appena sei mesi. Top: AVERE RAGIONE Annata perfetta per avere ragione. Non importa su cosa, non importa se ha senso o se è supportata da prove empiriche, basta averla, scriverla e condividerla. Tutti quest'anno vogliono avere ragione, un ragione qualsiasi magari in un bel packaging con un po' di emotività, un pizzico di aggressività e che non sia troppo lunga, altrimenti mi scoccio. Nel 2020 abbiamo dimostrato di essere disposti a pagare qualsiasi cifra e a fare pompini a chiunque, ma proprio chiunque, ce ne spacci una dose nei vicoli più sordidi del web. Flop: NOI Potevamo uscirne migliori. Non ne siamo manco usciti. (Non è successo niente)
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scienza-magia · 2 years ago
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Corsi di laurea in intelligenza artificiale in Italia
Studiare l'intelligenza artificiale nelle università italiane. Sono 45 i corsi di laurea in Ai in Italia, tra ingegneria, matematica, fisica ma anche materie umanistiche, in 53 atenei censiti dall'associazione del settore, AIxIA Intelligenza artificiale? È da tempo materia di studio in Italia. Tutte le università italiane hanno infatti attivato da anni corsi e piani di studio dedicati al settore. "In Italia l'Ai è diventata una disciplina pervasiva, che viene insegnata in tutto il territorio, dal nord al sud", dice Gianluigi Greco, professore ordinario di Informatica presso l’Università della Calabria, dal 2018 direttore del dipartimento di Matematica e informatica, e presidente di AIxIA, l'Associazione italiana per l'intelligenza artificiale, fondata negli anni Ottanta. Nei 53 atenei che hanno partecipato alla rilevazione fatta dall'Associazione (in Italia ci sono 96 atenei, distribuiti in tutte le regioni e presenti praticamente in tutte le province) ci sono 45 corsi di laurea in intelligenza artificiale tra ingegneria, matematica, fisica ma anche in facoltà umanistiche, da economia a lettere per un totale di 7.635 crediti formativi erogati tra le facoltà censite. Il 70% sono lauree magistrali, il 27% lauree triennali e il 3% magistrali a ciclo unico. Praticamente, non c'è ateneo che non abbia attivato degli insegnamenti di primo o secondo livello. "Gli argomenti toccati ci sono tutti", dice Greco. Dal machine learning al data mining, dalla computer vision ai temi di etica e privacy passando per la rappresentazione della conoscenza e la robotica, non manca niente nei curricula del nostro Paese.
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Come trovare i corsi In particolare, nella ricerca sono stati rilevati su campione regionale 26 tra master e corsi di laurea nel Nord-Ovest, 57 nel Nord-Est, 43 nel Centro, 16 nelle Isole e 21 nel Sud. Per chi volesse intraprendere questo tipo di studi, basati sull'Ai, l'obiettivo è cercare nell'ateneo di interesse se sono presenti i corsi con i curriculum giusti: - LM32 - Lauree Magistrali in Ingegneria Informatica; - LM18 - Lauree Magistrali in Informatica; - L31 - Lauree in Scienze e Tecnologie Informatiche; - LO8 - Lauree in Ingegneria dell'Informazione; - LM40 - Lauree Magistrali in Matematica. Tuttavia, in Italia ci sono almeno 64 classi di laurea ulteriori che hanno corsi centrati su AI, dal corso di laurea in Filosofia e Intelligenza Artificiale alla Sapienza di Roma al corso di Diritto e intelligenza artificiale dell'università Mediterranea di Reggio Calabria Le cinque università di riferimento in Italia per corsi di laurea triennali e magistrale, ma anche per i master, sono i due Politecnici di Milano e Torino, l'Università Statale e Bocconi di Milano, l'università di Pisa e l'università di Genova. In coda, l'Università di Firenze. In questi atenei si trovano i maggiori centri di ricerca, ma ovviamente sono disponibili anche corsi di laurea e master praticamente in tutti e 96 gli atenei italiani. Non esiste tuttavia una classifica indipendente dei corsi di laurea con specializzazione in Ai. Il caso di Bocconi "All'Università Bocconi – dice Luca Trevisan, direttore del master in Ai dell'ateneo meneghino dopo aver insegnato per venti anni a Berkeley e Stanford – sono almeno cinque anni che riflettiamo sull'importanza dell'informatica in generale e delle Ai in particolare". La Bocconi ha da molti anni attivato insegnamenti di matematica, statistica e informatica, ma è più di recente che si è focalizzata su computer science e Ai: "Tre anni fa abbiamo attivato una laurea triennale in intelligenza artificiale, l'anno scorso è nato il dipartimento di informatica (diretto da Riccardo Zecchina) e l'anno prossimo verrà attivata la laurea magistrale in Ai che completerà questo cammino". Il salto in avanti nel settore dal punto di vista della ricerca internazionale è avvenuto nel 2010: è stato quello il punto di svolta del deep learning, che ha dimostrato che, rispetto alle tecniche precedenti, si potevano fare cose inedite. Nel corso di un decennio i cambiamenti si sono accumulati e oggi siamo davanti a una esplosione del settore, molto importante anche per chi fa studi giuridici, economici e di political science. Per questo i corsi di laurea non sono solo all'interno delle facoltà scientifiche ma si sono allargati anche negli ambiti umanistici. "Vogliamo i nostri laureati imparino a essere leader in azienda imparando anche la matematica, la statistica, l'informatica e quindi l'intelligenza artificiale". Luca Trevisan, direttore del master in Ai dell'Università Bocconi di Milano Nel nostro Paese l'informatica si insegna dagli anni Settanta, tra i primi paesi al mondo (poco dopo i corsi aperti negli Stati Uniti a Stanford e al Mit di Boston). L'insegnamento e la ricerca sulle Ai è molto sviluppata negli Stati Uniti anche perché richiede investimenti notevoli per il calcolo, che sono disponibili grazie ai finanziamenti di aziende come Amazon, Facebook e Google. L'Europa in generale e l'Italia in particolare sta cercando di colmare il divario con le università americane più ricche, e da noi ci sono scuole di eccellenza per lo studio delle Ai in alcuni atenei d'Italia: Genova, Pisa, i Politecnici di Milano e Torino. "Le Ai – dice Trevisan – si studiano a informatica e ingegneria ma hanno grandi potenzialità interdisciplinari. Bocconi e Humanitas collaborano per applicazioni medicali, ci sono altri ambiti come l'elaborazione del linguaggio naturale che sono di grandi interessi e hanno un campo di applicabilità estremamente vasto nella ricerca. C'è uno sviluppo nuovo nel settore che porta all'incontro con studiosi di altre aree". Bocconi è entrata in Ellis (l'European Laboratory for Learning and Intelligent Systems) e nei progetti del Pnrr dedicati alle Ai. Il sistema è pronto a rispondere alle domande del mercato: nel nostro Paese, secondo una ricerca dell'Osservatorio del Politecnico di Milano, infatti, il mercato dell'Al nel 2022 ha raggiunto un valore di 500 milioni di euro, con una crescita del 32% in un solo anno. I settori più attivi sono l'intelligent data processing (34%), l'interpretazione del linguaggio (28%), i sistemi di raccomandazione (19%) la computer vision (10%) e l'automazione robotica intelligente dei processi (9%). Tutte materie che vengono insegnate da tempo nelle università italiane. Read the full article
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2centsofwhatilike · 3 years ago
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Brunello Cucinelli
Diplomato geometra, si iscrive alla facoltà di ingegneria, ma interrompe gli studi. Nel 1978 fonda una piccola impresa e stupisce il mercato con l’idea di colorare il cashmere. Fin da ragazzo, testimone delle sofferte vicende lavorative del padre e attento osservatore del mondo, sviluppa il sogno di un lavoro rispettoso della “dignità morale ed economica dell’uomo”.
Questo aspetto è cruciale per comprendere la sua personalità e il successo della sua impresa, che Brunello non vede soltanto come produttrice di ricchezza, ma come ambito di azione per sviluppare e incrementare il sogno di un capitalismo che valorizzi l’uomo. La conoscenza dei grandi uomini del passato alimenta i suoi sogni e i suoi ideali, ma il suo sguardo è costantemente rivolto al futuro lontano, e ogni sua azione, ogni sua opera è pensata per durare nei secoli.
Il Mio Credo
Credo in un’impresa umanistica: un’impresa che risponda nella forma più nobile a tutte le regole di etica che l’uomo ha definito nel corso dei secoli. Sogno una forma di capitalismo umanistico contemporaneo con forti radici antiche, dove il profitto si consegua senza danno o offesa per alcuno, e parte dello stesso si utilizzi per ogni iniziativa in grado di migliorare concretamente la condizione della vita umana: servizi, scuole, luoghi di culto e recupero dei beni culturali.
Nella mia organizzazione il punto di riferimento è il bene comune, come strumento di guida per il perseguimento di azioni prudenti e coraggiose. Nella mia impresa ho messo l’uomo al centro di qualsiasi processo produttivo, perché sono convinto che la dignità umana ci sia restituita solo attraverso la riscoperta della coscienza.
Nel cammino di ogni giorno ascolto la parola dei grandi del passato, da Socrate a Seneca a Kant, da Marco Aurelio, ad Alessandro Magno a San Benedetto. Credo nella qualità e nel bello del prodotto artigianale; penso che non possa esservi qualità senza umanità.
Amo il misticismo leggero che pervade questa mia Umbria, quel misticismo che fu proprio del Poverello di Assisi, amante del bello e della semplicità. Sono fiero di essere umbro, fiero della mia passione per la filosofia e il restauro e per tutto ciò che aiuti a restituire bellezza e dignità alle cose sepolte dall’oblio dell’uomo sotto la polvere del tempo.
Nell'impresa umanistica di Solomeo si lavora perseguendo un identico obiettivo, ma soprattutto si avverte una scala di valori non materiali nella quale ci si riconosce come parte dell’intera azienda.
Il lavoro inteso come espressione del valore umano diviene anch’esso partecipe della spiritualità e consegue il fine superiore del Bene supremo. La creazione del profitto è congenita al tipo di attività eppure per me non è tutto.
Non vorrei vivere in un mondo dove ogni cosa si riconduce sterilmente al solo profitto. Il denaro riveste un vero valore solo quando è speso per migliorare l’esistenza e la crescita dell’uomo, ed è questo il mio fine.
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out-o-matic · 4 years ago
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L’ateo alla guida dei cappellani di Harvard. O della spiritualità senza religione (guardando a Robert Musil)
New York Times, Quartz
DI ELENA TEBANO
Greg Epstein, 44 anni, è il nuovo presidente dei cappellani dell’Università di Harvard, il primo ateo nella storia dell’università americana. Non è un fatto da poco, considerato che Harvard deve il suo nome al pastore John Harvard ed è stata fondata nel 1630 dai coloni puritani per dare un’educazione adeguata al clero (il suo motto era «Veritas Christo et Ecclesiae», «Verità per Cristo e la Chiesa»). Epstein, che è cresciuto in una famiglia ebraica, ha fatto studi teologici ed è stato ordinato rabbino umanista dall’Istituto internazionale per l’ebraismo umanistico secolare, istituzione non religiosa di cultura ebraica, è l’autore di un libro di grande successo, Good Without God. What a Billion Nonreligious People Do Believe («Bene senza Dio. In cosa credono un miliardo di persone non religiose»). Ed è il punto di riferimento di coloro che sostengono una concezione spirituale ed etica della vita che non passi dalla religione. «Coordinerà le attività di più di 40 cappellani universitari, che guidano le comunità cristiane, ebraiche, indù, buddiste e altre comunità religiose nel campus», spiega il New York Times. Tra gli studenti che si sono rivolti al cappellano ateo di Harvard ci sono: Adelle Goldenberg, 22 anni, che è fuggita dalla comunità chassidica ultraortodossa di Brooklyn per poter studiare («Mi ha mostrato che è possibile trovare una comunità al di fuori di un contesto religioso tradizionale, che si può avere il valore aggiunto che la religione ha fornito per secoli, cioè che è lì quando le cose sembrano travolte dal caos», dice, riferendosi in particolare al periodo della pandemia); l’ex presidente dei laureati umanisti di Harvard A.J. Kumar («Essere in grado di trovare valori e rituali senza dover credere nella magia, è una cosa potente»); o infine Charlotte Nickerson, 20 anni, una studentessa di ingegneria di educazione cattolica. Nickerson racconta che grazie agli incontri con Epstein ha trovato un linguaggio comune con la nonna, cattolica praticante. E sono riuscite a condividere il senso della finitezza umana («La nonna della signora Nickerson ha riflettuto sugli aspetti della sua vita che erano nelle mani di Dio; la signora Nickerson ha convenuto che era importante riconoscere tutti gli eventi al di là del controllo umano, anche se lei non crede che ci sia una divinità coinvolta» sintetizza il Nyt). La nomina di Epstein riflette un cambiamento importante nella società americana (simile a quello che sta avvenendo in Europa): l’aumento delle persone che non credono in nessun dio. Secondo il Pew Research Center, un importante centro di ricerca americano, il gruppo dei non credenti è la «preferenza religiosa» che cresce più rapidamente negli Stati Uniti. Più del 20% degli statunitensi si identificano come atei, agnostici o non religiosi, percentuale che sale al 25% tra i millennial. Soprattutto a Harvard: un sondaggio del quotidiano studentesco Harvard Crimson sulla classe del 2019 ha rilevato che gli studenti dell’università erano due volte più propensi a identificarsi come atei o agnostici rispetto alla media dei 18enni americani. Oggi quasi il 20% della popolazione mondiale non crede in una divinità. Ma sull’ateismo ci sono ancora molti tabù: negli Stati Uniti, ricorda Quartz, «ci sono quasi tre volte più persone che dicono di non credere in dio (9%) di quelle che si identificano come atee (3%). Un altro 4% dice di essere agnostico». E in generale tutte le grandi religioni guardano con particolare sospetto ai «senza dio». A lungo nella storia «ateo» è stato considerato sinonimo di «senza valori» o «amorale». E lo stigma permane. Secondo Quartz, ancora oggi negli Stati Uniti, «il pregiudizio contro l’ateismo è uno degli ultimi pregiudizi socialmente accettabili. I Boy Scout d’America, per esempio, ora ammettono gay e trans, ma mantengono un divieto sugli atei. Quasi la metà degli americani dice che non sarebbe felice se il proprio figlio o figlia sposasse un ateo. Secondo un sondaggio, sarebbe più facile essere eletto presidente per un musulmano o un gay che per un ateo». Uno dei pregiudizi più diffusi sull’ateismo è che non ci possa essere spiritualità senza religione. Non è così. La dimensione spirituale è fondamentale per l’essere umano e può passare anche da altri «canali»: arte e filosofia o ciò che tradizionalmente chiamiamo umanesimo, per esempio. La nomina di Epstein a Harvard ne prende atto. «C’è un gruppo crescente di persone che non si identificano più con alcuna tradizione religiosa, ma sperimentano ancora un reale bisogno di conversazione e sostegno su ciò che significa essere un buon essere umano e vivere una vita etica» dice lui spiegando il suo ruolo. «Non guardiamo a un dio per le risposte. Siamo le risposte gli uni degli altri». Per inciso, una delle più belle riflessioni sulla spiritualità senza fede è quella di Robert Musil ne L’uomo senza qualità, il capolavoro che lo scrittore austriaco lasciò incompiuto alla sua morte, nel 1942. Nel libro Musil descrive «la sensazione di essere congiunti con tutte le cose come in un molle specchio di acque, e di dare e ricevere senza volontà: sensazione meravigliosa di sconfinamento e di sconfinatezza interiore ed esteriore, che è comune all’amore e al misticismo» e spiega che in questo «stato di sublimazione» c’è una «strana parentela» tra «pensiero e morale». Per Musil questa esperienza di spiritualità è fondamentale per gli esseri umani. Ritiene però che tutte le chiese l’abbiano trattata «con la stessa diffidenza che un burocrate oppone all’iniziativa privata» cercando di «mettere al suo posto una morale disciplinata e comprensibile». La morale (e i precetti religiosi) secondo Musil, sono proprio questo: «la cristallizzazione esterna di un movimento interiore pienamente diverso da essa». Ovvero un insieme di regole per raggiungere quello stato di comunione con tutte le cose (la spiritualità), che però cessano di funzionare nel momento stesso in cui vengono fissate. L’unico modo di recuperare quello stato, per Musil, non è dunque l’aderenza a una serie di precetti pre-definiti, come insegnano le religioni tradizionali, ma una ricerca continua e continuamente aperta su se stessi e gli altri. La descrive così, parlando di Ulrich, l’uomo senza qualità: «La morale non era per lui né costrizione né saggezza, bensì l’infinito complesso delle possibilità di vivere. Egli credeva a un potere d’accrescimento della morale, a gradini della sua esperienza, e non soltanto, come si usa comunemente, a gradini della sua conoscenza, come se essa fosse qualcosa di stabile per cui l’uomo, soltanto, non è abbastanza puro. Egli credeva nella morale senza credere in una morale definita. Di solito s’intende per essa una specie di regolamento di polizia che serve a mantenere in ordine la vita; e poiché la vita non obbedisce neppure a tali regole, esse appaiono quasi impossibili a seguirsi, e, pur in questo modo meschino, acquistano l’apparenza d’un ideale. Ma non è lecito mettere la morale su questo piano. La morale è fantasia». La morale è educazione della capacità di sentire se stessi e gli altri.
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livornopress · 4 years ago
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Lauree triennali in CNA, al via tre nuovi corsi
Lauree triennali in CNA, al via tre nuovi corsi
Tre nuovi corsi di laurea triennali per i quali è possibile iscriversi e sostenere gli esami a Livorno, grazie alla convenzione fra CNA e Unipegaso-Unimercatorum. Aperto il nuovo anno accademico anche per tutti gli altri corsi. Livorno 28 agosto 2021 Statistica e big data, Ingegneria delle infrastrutture per una mobilità sostenibile e Filosofia ed etica: sono i tre nuovi corsi di laurea triennali…
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supersergiofabi · 4 years ago
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@lacasadepapel #lacasadicarta NETFLIX PRESENTA TRE NUOVI PERSONAGGI DE LA CASA DI CARTA PARTE 5: VOLUME 1 In uno dei primi episodi della Parte 1 de La casa di carta, Berlino (Pedro Alonso) spiega a Rio (Miguel Herrán) cosa significhi per lui avere un figlio: "È una testata nucleare che distrugge ogni cosa". Anni dopo questa affermazione, Rafael (Patrick Criado, Riot Police), il figlio di Berlino, appare sullo schermo. Rafael ha 31 anni, ha studiato ingegneria informatica al MIT in Massachusetts e ha una sola certezza nella vita: non vuole essere come suo padre.   Proprio all'inizio di questa storia, viene introdotto anche un altro dei nuovi personaggi del volume 1 della quinta parte, che sarà disponibile su Netflix dal prossimo 3 settembre. "Mi chiamo Tokyo. Ma quando è iniziata questa storia non mi chiamavo così. Questa ero io… e questo, l’amore della mia vita. L’ultima volta che l’ho visto era in una pozza di sangue con gli occhi aperti”. Nella prima parte de La casa di carta incontriamo Tokyo (Úrsula Corberó) rintanata in un camper, in fuga dalla polizia dopo aver perso l'amore della sua vita, René (Miguel Ángel Silvestre, Sky Rojo, Sense8). L'uomo con cui ha iniziato a fare rapine, con cui ha viaggiato e si è goduta la vita, l'uomo che Silene Oliveira amava prima di scoprire che a volte le cose nel suo piccolo mondo perfetto le cose possono anche andare terribilmente storte.   Un altro nuovo personaggio che entra in gioco in questa stagione è Sagasta (José Manuel Seda, Perdóname, Señor), Comandante delle Forze Speciali dell'Esercito Spagnolo. Dopo aver preso parte ad innumerevoli missioni internazionali contro i peggiori esemplari della specie umana, è diventato uguale alle persone che ha ucciso. È un leader nato, i suoi uomini sono pronti a seguirlo fino alla fine se lo chiederà, perché lui è proprio come loro. Quando indossa l'uniforme, si trasforma in una mente analitica, fredda e spietata, capace di andare oltre ogni convenzione etica o morale se la missione lo richiede.   https://www.instagram.com/p/CSw1jJtK1fn/?utm_medium=tumblr
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servizistampa · 6 years ago
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Comunicato #776: A Matera la settima Giornata Nazionale dell’Ingegneria della Sicurezza
Il tema di quest’anno è dedicato al “Valore della cultura della sicurezza: obiettivo primario di una società civile. Azioni ed esperienze a confronto”. I lavori sono in programma il 25 ottobre nell’Auditorium Serra del Sole. L’evento è incluso nella Settimana della Sicurezza 2019 in programma nella città dei Sassi.
L’Ordine degli Ingegneri della provincia di Matera informa che – venerdì prossimo, 25 ottobre 2019 – avrà luogo nella città dei Sassi la settima Giornata Nazionale dell’Ingegneria della Sicurezza (Auditorium Serra del Sole, ore 09:00), organizzata insieme al Consiglio Nazionale degli Ingegneri e al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. “Il valore della cultura della sicurezza: obiettivo primario di una società civile. Azioni ed esperienze a confronto”: è questo il tema dell’evento, che lo scorso 11 ottobre è stato insignito della Medaglia del Presidente della Repubblica e vanta inoltre il patrocinio dei Ministeri dell'Istruzione, Università e Ricerca, dell’Interno, della Salute, del Lavoro e Politiche Sociali, nonché dell’Inail - Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro. “Ancora una volta, Matera è chiamata a rappresentare il centro d’interesse di un evento nazionale degli ingegneri d’Italia.” – commenta l’ing. Giuseppe Sicolo, presidente dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Matera – “Infatti, dopo il convegno nazionale del 14 giugno scorso (“Infrastrutture per la crescita”), il nostro consiglio nazionale ci ha chiesto di stabilire ancora nella nostra città il crocevia ideale per il nuovo appuntamento, che prevede la partecipazione di tanti colleghi provenienti da tutto il Paese - contemplando, peraltro, il conferimento di crediti formativi. Non solo: in occasione della settima Giornata Nazionale, il nostro ordine professionale - insieme al collega Ing. Rocco Luigi Sassone, che è componente del Gruppo di Lavoro Sicurezza del Consiglio Nazionale degli Ingegneri ed ha partecipato attivamente all'organizzazione dell'evento - intende farsi promotore della promulgazione della “Carta di Matera”, un documento armonico che racchiuda le linee guida e i principi ispiratori di una vera e propria “cultura della sicurezza sul lavoro”, capace di orientare il cammino di aziende e professionisti di varia estrazione a salvaguardia e tutela di un valore morale, etico e sostenibile di grande importanza. Nell’elenco degli estensori della “Carta di Matera”, aggiungeremo gli ordini professionali e i loro componenti che, su base volontaria, avranno concorso alla compilazione e approvazione del documento.” La Giornata Nazionale dell’Ingegneria della Sicurezza – che è inclusa nella Settimana della Sicurezza 2019 promossa dall’Osservatorio Permanente sulla Sicurezza e Salute nei Luoghi di Lavoro della provincia di Matera – sarà aperta dai messaggi di benvenuto del presidente Giuseppe Sicolo, di Armando Zambrano (Presidente Consiglio Nazionale Ingegneri), di Salvatore Mulas (Capo del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile), e di Fabio Dattilo (Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco). I lavori saranno suddivisi in tre sessioni, rispettivamente dedicate ai seguenti argomenti: “La normazione europea in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro” (ore 10:00); “Valutare i rischi tra etica, cultura, sostenibilità e sicurezza” (ore 11:30); “Eventi pubblici e sicurezza: integrare arte, cultura e vincoli normativi” (ore 15:15). Numerosi gli interventi: una ventina di relazioni, distribuite nelle tre tornate e curate da tecnici provenienti da tutta Italia, ma anche dall’estero: è il caso di Michel Civès (Brigade de Sapeurs-Pompiers de Paris - esperto in art protection) che affronterà il caso di Notre Dame di Parigi in merito alla “gestione del rischio incendio nelle strutture storiche in materiale ligneo”, e di Andrew Smith - Responsabile Unità Comunicazione e promozione dell’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA), che intratterrà i convenuti sui “progetti sui nuovi rischi emergenti posti dalla digitalizzazione”. “Il nostro Ordine partecipa con vero entusiasmo ad iniziative di questa portata, che offrono un contributo di conoscenza, novità e nuove rotte sulla strada di una ingegneria sempre più moderna e consapevole. L’impegno organizzativo non ci preoccupa, se produce il beneficio concreto che i nostri colleghi, della provincia di Matera e di tutto il Paese, potranno ricevere grazie alla partecipazione attiva a queste giornate di approfondimento – dichiara ancora il presidente Sicolo. Per consultare il corposo programma della Giornata Nazionale dell’Ingegneria della Sicurezza 2019, è possibile consultare la pagina internet all’indirizzo tinyurl.com/ingegnerimatera251019; da questo link è, altresì, accessibile la scheda di iscrizione all’evento.
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pier-carlo-universe · 2 months ago
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UNISTEM DAY 2025 AL BO In Aula Magna dell’Università di Padova. “L’infinito viaggio della ricerca scientifica” dedicato a Giulio Regeni
Il 14 marzo si svolge anche a Padova nell’Aula Magna di Palazzo Bo l’UniStem Day dal titolo “L’infinito viaggio della ricerca scientifica”, l’evento sulle cellule staminali e materie Stem (scienze, tecnologia, ingegneria e matematica) rivolto agli studenti e studentesse delle scuole superiori. La giornata, che vede il patrocinio dell’Università di Padova e dell’Istituto di Ricerca Pediatrica…
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A Matera la settima Giornata Nazionale dell’Ingegneria della Sicurezza
Il tema di quest’anno è dedicato al “Valore della cultura della sicurezza: obiettivo primario di una società civile. Azioni ed esperienze a confronto”. I lavori sono in programma il 25 ottobre nell’Auditorium Serra del Sole. L’evento è incluso nella Settimana della Sicurezza 2019 in programma nella città dei Sassi.
L’Ordine degli Ingegneri della provincia di Matera informa che – venerdì prossimo, 25 ottobre 2019 – avrà luogo nella città dei Sassi la settima Giornata Nazionale dell’Ingegneria della Sicurezza (Auditorium Serra del Sole, ore 09:00), organizzata insieme al Consiglio Nazionale degli Ingegneri e al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. “Il valore della cultura della sicurezza: obiettivo primario di una società civile. Azioni ed esperienze a confronto”: è questo il tema dell’evento, che lo scorso 11 ottobre è stato insignito della Medaglia del Presidente della Repubblica e vanta inoltre il patrocinio dei Ministeri dell'Istruzione, Università e Ricerca, dell’Interno, della Salute, del Lavoro e Politiche Sociali, nonché dell’Inail - Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro. “Ancora una volta, Matera è chiamata a rappresentare il centro d’interesse di un evento nazionale degli ingegneri d’Italia.” – commenta l’ing. Giuseppe Sicolo, presidente dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Matera – “Infatti, dopo il convegno nazionale del 14 giugno scorso (“Infrastrutture per la crescita”), il nostro consiglio nazionale ci ha chiesto di stabilire ancora nella nostra città il crocevia ideale per il nuovo appuntamento, che prevede la partecipazione di tanti colleghi provenienti da tutto il Paese - contemplando, peraltro, il conferimento di crediti formativi. Non solo: in occasione della settima Giornata Nazionale, il nostro ordine professionale - insieme al collega Ing. Rocco Luigi Sassone, che è componente del Gruppo di Lavoro Sicurezza del Consiglio Nazionale degli Ingegneri ed ha partecipato attivamente all'organizzazione dell'evento - intende farsi promotore della promulgazione della “Carta di Matera”, un documento armonico che racchiuda le linee guida e i principi ispiratori di una vera e propria “cultura della sicurezza sul lavoro”, capace di orientare il cammino di aziende e professionisti di varia estrazione a salvaguardia e tutela di un valore morale, etico e sostenibile di grande importanza. Nell’elenco degli estensori della “Carta di Matera”, aggiungeremo gli ordini professionali e i loro componenti che, su base volontaria, avranno concorso alla compilazione e approvazione del documento.” La Giornata Nazionale dell’Ingegneria della Sicurezza – che è inclusa nella Settimana della Sicurezza 2019 promossa dall’Osservatorio Permanente sulla Sicurezza e Salute nei Luoghi di Lavoro della provincia di Matera – sarà aperta dai messaggi di benvenuto del presidente Giuseppe Sicolo, di Armando Zambrano (Presidente Consiglio Nazionale Ingegneri), di Salvatore Mulas (Capo del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile), e di Fabio Dattilo (Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco). I lavori saranno suddivisi in tre sessioni, rispettivamente dedicate ai seguenti argomenti: “La normazione europea in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro” (ore 10:00); “Valutare i rischi tra etica, cultura, sostenibilità e sicurezza” (ore 11:30); “Eventi pubblici e sicurezza: integrare arte, cultura e vincoli normativi” (ore 15:15). Numerosi gli interventi: una ventina di relazioni, distribuite nelle tre tornate e curate da tecnici provenienti da tutta Italia, ma anche dall’estero: è il caso di Michel Civès (Brigade de Sapeurs-Pompiers de Paris - esperto in art protection) che affronterà il caso di Notre Dame di Parigi in merito alla “gestione del rischio incendio nelle strutture storiche in materiale ligneo”, e di Andrew Smith - Responsabile Unità Comunicazione e promozione dell’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA), che intratterrà i convenuti sui “progetti sui nuovi rischi emergenti posti dalla digitalizzazione”. “Il nostro Ordine partecipa con vero entusiasmo ad iniziative di questa portata, che offrono un contributo di conoscenza, novità e nuove rotte sulla strada di una ingegneria sempre più moderna e consapevole. L’impegno organizzativo non ci preoccupa, se produce il beneficio concreto che i nostri colleghi, della provincia di Matera e di tutto il Paese, potranno ricevere grazie alla partecipazione attiva a queste giornate di approfondimento – dichiara ancora il presidente Sicolo. Per consultare il corposo programma della Giornata Nazionale dell’Ingegneria della Sicurezza 2019, è possibile consultare la pagina internet all’indirizzo tinyurl.com/ingegnerimatera251019; da questo link è, altresì, accessibile la scheda di iscrizione all’evento.
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add-tocart-blog · 6 years ago
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Il mio primo contatto col web
Sono Valerio Mastrianni, ho 19 anni vengo da Sorrento in provincia di Napoli e frequento il primo anno di Ingegneria del Cinema e dei Mezzi di Comunicazione presso il Politecnico di Torino.
Il mio primo approccio con la rete è stato piuttosto tiepido e tardivo, ho sempre dovuto destreggiarmi in rete da solo dato che i miei genitori non erano particolarmente interessati a quel mondo e utilizzavano anche loro occasionalmente un computer solo per scrivere alcuni file di testo. L’unica persona in grado di farmi da guida era mio zio che pazientemente mi aiutava ad imparare i primi concetti essenziali.
 Una delle mie prime sfide tecnologiche fu quella di collegare il PC a internet, sì sfida poiché era veramente poco intuitivo dover premere un tasto situato in basso a destra per accendere il WI-FI e poter andare in rete. Il mio primo PC era della Asem un modello dual core con 3 giga di RAM, ad oggi il mio telefono, che ormai ha 3 anni, ne ha 6. Grazie al regalo ricevuto qualche anno prima per la comunione imparavo ad utilizzare il Pc con il glorioso Windows XP che resta indelebile nei cuori della mia generazione e accedevo per la prima volta sul web per iscrivermi ad un sito che stava diventando molto popolare in Italia: Facebook.
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Home di Facebook nel 2010 fonte: Flickr
A differenza di molti miei coetanei ho saltato il periodo di MSN per approdare direttamente nel 2010 al sito di Mark Zuckerberg; ciò nacque dall’esigenza di mettermi in contatto con i miei compagni di classe poiché non possedevo un telefono con una connessione dati o un profilo con minuti e messaggi. il mio primo approccio è stato mosso dalla necessità di comunicare solo successivamente ho iniziato a scoprire le diverse risorse del web quali ad esempio scaricare (illegalmente) musica da YouTube e inserirla su una micro SD all’interno di un vecchio Nokia con ancora la tastiera QWERTY.
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Foto Nokia Asha 200 fonte:Wikipedia
Col passare del tempo ho iniziato a comprendere le infinite possibilità che un mezzo come internet può offrire ed è stato proprio grazie alla curiosità che ho cominciato ad utilizzare in modo più consapevole ed assiduo le apparecchiature a mia disposizione e soprattutto il web.
Ad oggi la mia routine è accompagnata e supportata da apparecchiature elettroniche che sono diventate parte integrante ed indispensabile per ogni individuo. Il web è un mezzo potentissimo in continua evoluzione che se usato sapientemente e con etica può apportare grandissimi benefici alla nostra società.
Valerio Mastrianni
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personal-reporter · 6 years ago
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Dal 5 al 20 ottobre torna la XVII edizione di BergamoScienza
Dal 5 al 20 ottobre torna la XVII edizione di BergamoScienza, il festival di divulgazione scientifica organizzato dall’Associazione BergamoScienza Appuntamento annuale che per 16 giornate animerà la città di Bergamo con incontri, conferenze, dialoghi e spettacoli – tutti gratuiti – dedicati alla scienza. Con un linguaggio chiaro e accessibile a tutti, scienziati di fama internazionale aggiorneranno il vasto pubblico del festival (133.689 presenze lo scorso anno) sulle possibili soluzioni per affrontare le sfide ambientali e sociali della società contemporanea. Tra gli ospiti, il Premio Nobel per la Chimica 2001 Barry Sharpless, padre della click-chemistry – sistema che permette di sintetizzare sostanze complesse in modo rapido – scoperta che ha rivoluzionato il mondo farmaceutico avvicinandolo alla green-chemistry, un approccio chimico che riduce al minimo l’inquinamento ambientale. AMBIENTE CLIMA E SOSTENIBILITÀ Focus del festival, quest’anno, sarà la sostenibilità della vita sul pianeta, sia in termini di impatto climatico e salute dell’acqua e dell’aria che di alimentazione: è possibile avere un mondo che funzioni al 100% utilizzando energie rinnovabili? È questa la speranza di Mark Jacobson, direttore del programma su atmosfera ed energia del Dipartimento di ingegneria civile e ambientale della Stanford University. Massimo Tavoni, senior scientist presso il Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC) si interrogherà sul cambiamento del clima e su come il nostro comportamento quotidiano possa limitarlo e contribuire in modo efficace alla salvaguardia delle risorse globali e dell’equilibrio del pianeta. Le agenzie spaziali non si limitano a guardare il cielo ma monitorano la salute del pianeta, l’inquinamento di terra e aria e la trasformazione del clima attraverso sofisticate tecnologie e una prospettiva privilegiata. Simonetta Cheli, capo dell’Ufficio di coordinamento nella direzione dei programmi di osservazione della Terra dell’ESA con Paolo Cipollini, oceanografo che opera utilizzando i satelliti, farà compiere un viaggio tra immagini mozzafiato alla scoperta di come l’uomo riesca a controllare lo stato di salute della Terra, la sola casa che abbiamo a disposizione. L’origine delle nuvole è uno degli enigmi più complessi della fisica dell’atmosfera: enigma la cui soluzione, secondo l’alpinista e scienziato Federico Bianchi, potrebbe permetterci di prevedere il reale tasso di riscaldamento del pianeta e il ruolo che gioca l’inquinamento dell’aria. Carlo Pozzi, esperto di genetica agraria, con la biologa Paola Bonfante e Francesco Salamini, uno dei massimi esperti italiani nel campo della biotecnologia applicata, rifletterà sulla capacità degli uomini di produrre e ridistribuire il cibo: è possibile sfamare il mondo in modo sostenibile? Con quali tecnologie? Il geologo Fabrizio Nestola, vincitore dell’Humboldt Research Award 2019, guiderà il pubblico in un viaggio al centro della Terra alla scoperta dei diamanti super profondi, una rarissima categoria di diamanti il cui studio permette di comprendere come funziona il nostro pianeta a grandi profondità. Queste gemme infatti cristallizzano a 1000 km sotto la superficie terrestre e al loro interno presentano sostanze che non possono essere ritrovate in nessun altro punto della Terra. BIOLOGIA E MEDICINA Lo scrittore americano David Quammen, esperto di scienza, virus e pandemie, natura e viaggi, racconterà una scoperta straordinaria, che ha cambiato la nostra comprensione dell’evoluzione e ha riscritto la storia della vita sul pianeta. Secondo questa scoperta i geni si sono a volte spostati lateralmente da un ramo all'altro – e da una specie all’altra – dell’albero della vita, mettendo in discussione la nostra stessa idea di "specie" e "individuo". NEUROSCIENZE Comprendere la complessità del cervello umano è da sempre una delle principali sfide della scienza. Secondo il neurobiologo Miguel Nicolelis della Duke University in North Carolina, l’interfaccia uomo-macchina non è più una mera ipotesi fantascientifica, ma la ricerca nel campo sta aprendo la strada a straordinarie applicazioni biomediche ed espandendo la nostra conoscenza sul funzionamento del nostro cervello: ad esempio oggi esiste la possibilità di mettere in comunicazione il nostro cervello con macchine artificiali come arti protesici o altri strumenti tecnologici. Sua la scoperta che ha reso possibile lo spettacolare calcio di inizio della cerimonia inaugurale dei Mondiali del 2014 in Brasile: il calcio è stato tirato da un giovane paraplegico grazie a un esoscheletro robotizzato sensibile ai comandi motori del cervello. Il biologo molecolare Rick Morimoto spiegherà le sue ultime ricerche sul rapporto tra la capacità delle cellule di reagire allo stress e l’invecchiamento, in particolare del sistema nervoso. Le sue scoperte stanno aprendo la strada a nuove strategie terapeutiche per malattie neurodegenerative come l’Alzheimer. STORIA DELLA SCIENZA Al festival saranno approfondite le storie dei tre grandi scienziati: Leonardo da Vinci, Galileo Galilei e Kurt Gödel. Sulla vita e la morte di Leonardo da Vinci interverranno lo scrittore e divulgatore scientifico Mario Pappagallo, lo storico della medicina Paolo Mazzarello e il neuroscienziato Stefano Cappa. Lo storico della scienza Franco Giudice approfondirà invece il complesso rapporto tra Galileo e la Chiesa.Il matematico Piergiorgio Odifreddi ci accompagnerà a scoprire la straordinaria figura di Kurt Gödel (1906-1978), matematico, logico e filosofo austriaco naturalizzato statunitense, noto soprattutto per i suoi lavori sull'incompletezza delle teorie matematiche e su uno dei concetti più complessi: quello di infinito. SCIENZA E SOCIETÀ Perché nel mondo scientifico ci sono così poche donne, soprattutto nelle posizioni di maggiore responsabilità e potere? Qual è il prezzo da pagare per questa ineguaglianza? E cosa si deve fare per cambiare? Si confronteranno sul tema: la biologa molecolare Simona Polo, alla guida dell'unità di ricerca Complessi molecolari e trasmissione del segnale all'IFOM di Milano, Paola Govoni, filosofa che si occupa di interazioni tra scienza e società in età moderna e contemporanea, la neuropsicologa Tiziana Metitieri e la dodicenne Ariel Spini Bauer, autrice del libro Da grande farò... 10 grandi si raccontano a una piccola sognatrice dove intervista dieci personalità di spicco tra cui Amalia Ercoli Finzi, Piero Angela, Paolo Nespoli. INTELLIGENZA ARTIFICIALE Il filosofo Guglielmo Tamburrini intraprenderà un viaggio tra scienza ed etica, alla scoperta dei rischi dell’impiego dell’intelligenza artificiale in contesti di guerra. Di A.I., sempre più utilizzata per la costruzione di macchine senza guidatore, parlerà l’imprenditore californiano Roger L. McCarthy: quali sono le preoccupazioni per la sicurezza connesse a questa nuova tecnologia portate alla ribalta da alcuni recenti incidenti? Possiamo davvero guardare con fiducia al futuro della guida autonoma? SPAZIO In occasione del cinquantesimo anniversario dello sbarco sulla Luna, il nostro satellite torna a essere oggetto di grande interesse scientifico, economico e politico. Tommaso Ghidini, Capo della Divisione di Strutture, Meccanismi e Materiali dell’ESA, racconterà di alcune missioni che porteranno uomini e donne non solo a esplorare, ma a colonizzare stabilmente la Luna e Marte con ricadute tecnologiche in grado di migliorare la nostra vita sulla Terra. Per costruire una base permanente sulla Luna dovremo imparare a sfruttare le risorse del nostro satellite. Un obiettivo ambizioso, che, come spiegherà l’esperta di meccanica del volo Michèle Lavagna, richiede lo sviluppo e l'integrazione di tecnologie molto avanzate quali la robotica intelligente e l'installazione di impianti chimici in grado di estrarre acqua, ossigeno e metalli utili attraverso la conversione di materie prime. A meno di un secolo da quando è stata ipotizzata l’esistenza del più misterioso oggetto dell’Universo e dopo molteplici evidenze indirette, nel 2019 gli scienziati sono stati in grado di ricostruire la prima “fotografia” di un buco nero. Un’impresa titanica, che ha visto la collaborazione di diversi telescopi in vari punti del pianeta e di oltre 200 ricercatori da tutto il mondo. Ne parleranno l’astrofisica Mariafelicia De Laurentis e il vice presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare Antonio Masiero, in un incontro moderato dal fisico Renato Angelo Ricci. SPETTACOLI Prosegue la collaborazione del festival con Contaminazioni Contemporanee, festival internazionale di musica contemporanea, targato ECM (Editions of Contemporary Music). Per festeggiare il cinquantesimo anniversario della casa discografica quest’anno sul palco di BergamoScienza quattro concerti, alla loro prima italiana: "Sei Solo" - Sonatas and Partitas for Violin Solo by Johann Sebastian Bach del violinista austriaco Thomas Zehetmair, con cui presenterà il suo nuovo album dedicato alla musica di Bach e di alcuni compositori contemporanei in uscita a ottobre; Playing the Roo, il trombettista Avishai Cohen e il pianista Yonathan Avishai celebrano la loro ventennale amicizia condividendo il palco con un risultato emozionante; il progetto Characters On A Wall del quartetto di Louis Sclavis è un viaggio tra musica, arte e letteratura ispirato alla street art di Ernest Pignon-Ernest; Elusive Affinity di Anna Gourari, in cui la pianista russa, affiancata dalla soprano Susanne Bernhard, presenterà opere inedite di Alban Berg, Richard Strauss, Arvo Pärt, Alfred Schnittke, Johannes Brahms e altri compositori contemporanei. I DEPRODUCERS, progetto nato dall’incontro tra i musicisti e produttori discografici Vittorio Cosma, Gianni Maroccolo, Max Casacci e Riccardo Sinigallia, faranno tappa a Bergamo con la loro nuova Opera originale DNA, in collaborazione con Airc. Con il filosofo ed evoluzionista Telmo Pievani negli inediti panni del frontman, lo spettacolo partirà dalle origini della vita per arrivare a spiegare la logica perversa delle mutazioni genetiche come il cancro e a capire come sconfiggerlo, grazie a brani musicali inediti, immagini suggestive e una scenografia costruita ad hoc. Inoltre, l’attore Paolo Ruffini andrà in scena con gli artisti disabili della Compagnia Mayor Von Frinzius di Livorno nello spettacolo UP&Down: un happening comico, disobbediente e commovente, che ha come filo conduttore le relazioni − quelle con le proprie emozioni, con il tempo, con la diversità. Attraverso il filtro dell’ironia si indaga il significato di abilità e disabilità, non riferito alla condizione genetica, quanto piuttosto alla felicità. SCUOLE Come ogni edizione fondamentali sono la presenza e il coinvolgimento delle scuole, degli insegnanti e dei giovani studenti, veri protagonisti del festival. Per il 2019 saranno 65 le realtà scolastiche presenti che proporranno 120 eventi capaci di mostrare a tutti il lato divertente e sorprendente della scienza e il valore della collaborazione. Gli istituti, anche quest’anno, nel primo weekend del festival animeranno il centro della Città Bassa con La Scuola in Piazza, fiera scientifica on the road giunta alla sua V edizione. Quest’anno saranno presenti anche il Progetto REACT e Bando Prisma, realtà impegnate nel contrasto alla povertà educativa e alla dispersione scolastica attraverso un modello che prevede l’integrazione tra realtà territoriali, associazioni e scuole, mettendo al centro i ragazzi, non più come passivi ricettori di informazioni, ma come veri protagonisti coinvolti nell’apprendimento grazie a laboratori e attività esperienziali. LABORATORI Da sempre il festival si caratterizza per le sue numerose attività laboratoriali. Tutti i 65 istituti scolastici presenteranno progetti interessanti, coinvolgenti, istruttivi e soprattutto semplici e intuitivi. Idee facili da replicare per gli insegnanti a scuola o in famiglia. Agli studenti di Bergamo e provincia si affiancano ragazzi provenienti da due istituti di Cremona e i laboratori di BergamoScienza varcheranno i confini provinciali coinvolgendo anche Brescia e Mantova. Si avvia inoltre quest'anno la collaborazione fra BergamoScienza e la fabbrica di imprese E-Novia, una «Enterprises Factory» che promuove, costituisce e sviluppa società innovative ad alto valore tecnologico. Al festival saranno presentati laboratori interattivi che mostreranno alcuni sviluppi robotici e tecnologici fra i più attuali e raffinati. In questa edizione significativa è l’inclusione, nell’ambito di un progetto di inserimento lavorativo, di un gruppo di giovani adulti, portatori della sindrome di Down, all’interno dello staff dei volontari insieme al Comitato Giovani grazie anche alla neonata collaborazione con l’Associazione Italiana Persone Down (AIPD). COLLABORAZIONI BergamoScienza ha avviato quest’anno alcune preziose collaborazioni che vanno ad arricchire il programma del festival con progetti e iniziative di grande valore. Grazie al progetto Pass - Piazza d’Arte e Scienza con le Scuole alcuni scorci di Bergamo saranno abbelliti dalle opere d’arte realizzate appositamente per il festival e inspirate alla sostenibilità ambientale, tematica di questa edizione della manifestazione, nonché grande sfida della nostra epoca. Due delle più belle piazze della città, Piazza della Libertà e Largo Rezzara, ospiteranno due opere d’arte ideate e realizzate da artisti in collaborazione con le scuole. Ciascuno ha rielaborato l’idea creando un lavoro originale che si integra armoniosamente con gli spazi della città. Gli studenti, coinvolti nell’intero processo creativo dell’opera d’arte, dall’ideazione all’allestimento, avranno l’opportunità di vivere - in linea con i valori e la filosofia di BergamoScienza – un prezioso momento di formazione e arricchimento personale e l’onore di arredare e abbellire la città con progetti originali e innovativi capaci di coniugare arte e scienza. Largo Rezzara ospiterà Cosa resta dell’infinito? realizzata dall’artista Francesco Pedrini in collaborazione con gli studenti della Scuola D’arte Applicata Andrea Fantoni: ricordare quanto possiamo essere natura, spirito e pensiero, slegati dal tempo, è l’unica via per riconnetterci con essa. 100 blocchi di salgemma sono il supporto che racchiude un parziale racconto di alcuni momenti del mondo: un atlante della natura fossilizzato con frammenti di animali e piante, che hanno lasciato la loro orma nel tempo. Come sarà l’impronta che lascerà il nostro tempo? Banda è l’opera, realizzata dall’artista Ettore Favini in collaborazione con gli studenti del Liceo Artistico Statale Giacomo e Pio Manzù, che intende ripensare l'idea di bandiera. La bandiera simboleggia un’identità, ma in una contemporaneità fatta di contraddizioni, da un lato persone in continuo movimento e dall'altro persone che cercano di affermare una territorialità spesso anacronistica, con sullo sfondo una crisi climatica incombente, è ancora così vero? Banda, attraverso un piccolo gesto compiuto collettivamente, si propone di far riflettere chi si troverà a passare da Piazza della Libertà sulle conseguenze globali dei cambiamenti climatici. Per la prima volta BergamoScienza, in collaborazione con il Gruppo Chimici di Confindustria Bergamo, ha coinvolto una giovane artista bergamasca, Clara Luiselli, che ha creato Gravità sospesa, un’installazione che sarà esposta in Piazza Vittorio Veneto nei giorni del festival. In un grosso masso legato ai cordini di un paracadute è incastonato un frutto di resina che protegge un seme. Il masso e il paracadute sono metafora della possibilità di dialogo tra naturale e artificiale, tra terra e cielo, e il seme è il cuore dell’opera, evocazione della vita in potenza, della rigenerazione costante, della necessità di custodire la delicatezza di ogni piccola forma di vita. Da sempre sensibile ai temi della salute e del benessere, BergamoScienza ha dedicato in questi anni ampio spazio al rapporto tra sport e scienza: un connubio che dura da decenni e che è divenuto oggi inscindibile. L’Associazione BergamoScienza quest’anno ha avviato una collaborazione con Atalanta BC al fine di scoprire come sempre più la scienza sia utilizzata nella preparazione atletica e nella gestione della partita, e di veicolare attraverso uno sport diffuso come il calcio uno stile di vita corretto. Sul tema della Sport-Science e della sua applicazione in campo si confronteranno, domenica 13 ottobre alle ore 17 in La scienza nel calcio: esperienze europee a confronto, Andrea Riboli di Atalanta BC, Martin Buchheit di Paris Saint-Germain FC e Jordan Reece di Arsenal FC. Il festival sarà quindi l’occasione per creare un confronto tra l’esperienza di Atalanta e quella di altre squadre di rilievo nazionale e internazionale. In collaborazione con l'Università degli Studi di Bergamo sono in corso due progetti: il CESC - Centro di Ateneo di Ricerca Economica e Sociale, nel corso della prossima edizione del festival lancerà una ricerca quanti-qualitativa online sull'impatto e le attese verso BergamoScienza; un Field Project del Master di Management per il Marketing Internazionale per formulare un modello innovativo di sviluppo del BergamoScienceCenter nell’ambito del Terzo Settore. Fondamentale quest’anno anche la collaborazione con IED – Istituto Europeo di Design: l’identità visiva dell’edizione 2019 del festival è frutto infatti di un workshop di progettazione con gli studenti di Graphic Design, le cui proposte di visual saranno esposte durante la manifestazione insieme ad alcuni progetti di tesi dello scorso anno accademico dal titolo “Broken Nature?” sul tema della frattura tra genere umano e natura e, più in generale, sul difficile confronto con i cambiamenti climatici e ambientali. Una tematica di estrema rilevanza, a cui IED sta lavorando con il progetto triennale Under Pressure. Inoltre, gli studenti IED terranno due live show di progettazione grafica che avranno come protagonisti gli scienziati partecipanti a questa edizione di BergamoScienza e alcuni dei Premi Nobel che in questi sedici anni sono stati ospiti al festival, che saranno “visualizzati” in manifesti e cartoline. BergamoScienza, da sempre presente sul territorio della provincia, sabato 12 e domenica 13 ottobre organizza un ricco weekend di conferenze, spettacoli, mostre e laboratori nei comuni di Dalmine, Clusone, Lovere, San Pellegrino e Treviglio. Tutti gli eventi sono organizzati in collaborazione con la Camera di Commercio di Bergamo e le amministrazioni comunali coinvolte. Il programma completo è online su www.bergamoscienza.it Tutti gli eventi di BergamoScienza sono a ingresso libero, ad eccezione di laboratori e mostre e di alcune conferenze e spettacoli indicati in programma per i quali è necessaria la prenotazione (da lunedì 30 settembre sul sito del festival). Per le scuole invece la prenotazione è obbligatoria per tutti gli eventi (da giovedì 19 settembre sul sito). Link:http://www.bergamoscienza.it Read the full article
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salvisalvatorevicidomini · 6 years ago
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retegenova · 6 years ago
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  ANELLO VERDE, IL FESTIVAL INTERNAZIONALE DELL’AMBIENTE E DELLA SOSTENIBILITA’.    UN SECONDO GIORNO TUTTO GREEN PER CELEBRARE LA GIORNATA MONDIALE DELL’ACQUA CON GIOVANI PER L’AMBIENTE AL MATTINO INSIEME ALLE SCUOLE DEL TERRITORIO E UN TALK SHOW PER TRATTARE TEMATICHE IMPORTANTI.  TRA LE NOVITA’ : UN VIDEOGIOCO CHE HA COME PROTAGONISTA L’AMBIENTE. 
La terza edizione di Anello Verde, il Festival Internazionale  dell’Ambiente e della Sostenibilità  si  sta svolgerà dal 21 al 24 marzo 2019 a Finale Ligure (SV) con il contributo del Comune di Finale Ligure e con il sostegno degli sponsor Ecomission, produttore di ciclomotori e mezzi elettrici, affiancato da Riambientiamoci, format dedicato al tema ambientale;  Eco Tecnologie, produttore di stoviglie compostabili biodegradabili e Naturdet suo distributore di area, che propone anche un’ampia gamma di detersivi a basso impatto ambientale; Docks Lanterna spa leader in campo ambientale, specializzata nella gestione di servizi di igiene urbana. Anello Verde ha anche un contributo dell’ Unione Albergatori di Savona e soprattutto numerosi Patrocini tra cui figurano la Regione Liguria, la Provincia di Savona, l’Università di Genova, il Campus di Savona che ha anche collaborato con molti docenti, l’Ufficio Scolastico Regionale, l’istituto Italiano di Tecnologia, Save the Planet,  l’Istituto Tethys,  Fondazione Cima, L’ENPA, il WWF, il FIDAL La Camera di Commercio delle Riviere, l’Unione Industriali di Savona,  il Parco del Beigua, l’ Area Marina Protetta di Bergeggi e molti  Comuni liguri e non. Tra le new entry di quest’anno il Comune di Varazze, di Bormida e di Rezzo.
Anello Verde è nato dall’idea e dal progetto di Tiziana Voarino, è a cura del brand associativo  Risorse Progetti & Valorizzazione. Spiega Tiziana Voarino che si occupa della direzione “l’anello è una forma che simboleggia il collegamento, l’unione, l’essere completo, la circolarità, il “link”, crea reti di collaborazioni con lo scopo di interagire e massimizzare i risultati.  Quest’anno, Anello Verde si è ulteriormente ampliato, ha acquisito la titolarità di internazionale, ha creato un anello di collaborazione con oltre centodieci realtà  strettamente connesse alle tematiche di cui si occupa il Festival. Tra le principali nuove interazione vanta quella di Save the Planet che sarà presente al Festival.   Il programma di Anello verde è stato principalmente pensato per rendere protagoniste di un confronto produttivo le molte realtà che operano nei settori  di cui si occupa Il Festival a tutti i livelli, da locale a internazionale e far conoscere meglio le eccellenze del settore Green e Smart per dimostrare che la differenza si può fare.I settori di riferimento sono otto: Natura e Ambiente / Territorio e Valorizzazione / Innovazione e Tecnologia / Costruzioni e Smart city/ Outdoor e Sport / Alimentazione / Salute e Benessere / Sostenibilità e Ottimizzazione.
Venerdì  22 marzo, alle ore 10,  nell’ Auditorium un appuntamento dedicato ai ragazzi delle scuole dal titolo Giovani per l’Ambiente, dedicherà attenzione a celebrare il giorno stesso della Giornata Mondiale dell’ Acqua e a far loro conoscere gli obiettivi dell’Agenda per lo Sviluppo Sostenibile del 2030 e   alle ore 21, sarà la volta, al salone a Mare Boncardo di un talkshow tutto green con la partecipazione di importanti protagonisti dei settori trattati PER raccontare le loro attività, progetti, libri. Tra essi Sabina Airoldi, responsabile delle ricerche dell’Istituto Tethys nel Santuario Pelagos che illustrerà i tentatré anni di studio dei cetacei e della conservazione marina e il recentissimo traguardo raggiunto del Protocollo d’intesa che  vedrà collaborare nell’ambito della ricerca scientifica e della divulgazione ai fini della tutela del mare Il Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera e l’Istituto Tethys ONLUS. L’appuntamento sarà presentato dal giornalista Alberto Sgarlato. Interverranno anche l’Ing. Loredana Magistri dell’Università degli studi di  Genova per quello che riguarda l’energie alternative, i sindaci di Bormida e di Rezzo a raccontarci le loro eccellenze ,Adriana Santonocito di Orange Fiber eccellenza nazionale per l’economia circolare, il titola re di Eco Tecnologie, Green’s app a illustrarci la loro attività innovativa, il portavoce del presidente di Confassociazioni  Prof. Enrico Molinari Martinelli con il suo” Non abbiamo un Planet B” e Linda Nano.
Tiziana Voarno tratterà il tema valorizzazione del territorio mediante le opere letterarie, i libri e la cultura con il libro “Varigotti Club, ultima spiaggia” riscritto su manoscritto lasciato inedito da Bruno Astori inventore del Festival del Doppiaggio Voci nell’ Ombra ed autore anche di Hotel Boncardo.   Tra i protagonisti il giornalista Marco Vallarino che illustrerà il suo libro “il Cuore sul Muro” con tema anche la Street Art. Mentre durante l’appuntamento con le scuole incentiverà i ragazzi ad avvicinarsi alle tematiche green facendoli giocare con un videogioco che ha come attore principale L’Ambiente e le sue esigenze.
Per Giovani per l’ambiente interventi della laureanda in ingegneria Adele Taramasso, interventi coordinati dalla Prof. Carla Minetti dei ragazzi del Liceo Issel di Finale, del Liceo Scientifico Grassi di Savona, di Giovani per la scienza capitanati da Simone Vallarino. Un occhio sul futuro con i temi trattati da Leonardo Parigi con il suo Osservatorio dell’ artico, la Scuola di Robotica con   per il Mare in 3 D, da   Paolo Bernat e Andrea Molinari,  dell’Osservatorio di pesca Ambientale e di Forum Italiano per i movimenti dell’ acqua con Roberto Melone e Walter Procopio dell’ Università di Genova, con un intervento orientativo collegato al Campus di Savona per le professioni e gli studi “green”.
Sabato 23 e domenica 24, presso l’Oratorio De’ Disciplinanti, a Finalborgo, si potrà visitare Green Attitude: presentazione del neo nato Centro di Educazione Ambientale  Finale Natura con immagini ed esposizioni di artisti.
Il clou sarà la Serata d’Onore con la consegna dei riconoscimenti “Anelli Verdi” alle eccellenze green e smart, nell’accezione che lo vede spesso affiancato a city, quindi intelligente. Saranno consegnati sabato 23 marzo, alle ore 21, presso l’Auditorium nei Chiostri di Santa Caterina a Finalborgo, una location suggestiva che fa immergere nella cultura e nella storia di uno dei Borghi più belli d’Italia.  Una serata di gran spettacolo che prevede anche la proiezione di  immagini che lasceranno a bocca aperta. Sarà un galà di ribalta per chi riceverà i diciotto premi, Anelli Verdi alle eccellenze green e smart per gli otto settori di cui si occupa il Festival.  Sarà consegnato anche un Anello Rosa alla solidarietà e sostegno femminili. La conduzione  altamente competente di Emanuele Biggi, co-conduttore con Sveva Sagramola di Geo su Rai 3 chiuderà l’ “anello di qualità” che caratterizza l’intero evento.
  Intanto è già partita a inizio mese la campagna Plastic Free Tribe per aggregare, con la raccolta della plastica prevista per la mattina del 24 marzo, in tutti i comuni della Liguria e oltre che aderiranno, cittadini, associazioni, giovani, studenti e operatori. Il modulo di adesione è sul sito del Festival www.anelloverde.it, ed è di facilissima compilazione con invio immediato.  Potranno aderire anche artisti che realizzeranno con il materiale raccolto delle opere d’arte, capolavori di riciclo.
Plastic Free Tribe sarà accompagnato dall’omonimo Contest fotografico che prevede come premi due  supporti fotografici  messi in palio dal network ed e-shop Onnik.it, composto da oltre trenta siti dedicati alla fotografia professionale, con strumenti, accessori e materiali utili ai fotografi di ogni livello.  
Il Festival si concluderà domenica 24 alle ore 17, con il concerto del Duo Luca Lucini e Matteo Faloni in collaborazione con Società dei concerti di Finale Ligure per Anello Verde in Musica, la musica che unisce.
Tutti gli appuntamenti del Festival sono a ingresso libero e gratuito
E’ possibile  per la Serata del 24 marzo, condotta da Emanuele Biggi, riservare i posti scrivendo a [email protected]
  Parole chiave: sostenibilità, etica, autenticità, natura, ambiente, valore, green friendly, educazione ambientale, Giovani per l’ambiente, therapy, fibromialgia, green economy, smart economy, blue economy, sharing economy, economia circolare, agenda 20-30, empowerment, innovazione, sport outdoor, plastic free, Plastic Free Tribe, territorio, cittadinanza attiva, collaborazioni inclusive, divulgazione, Anello Verde.
Sito www.anelloverde.it   
Promo video di Anello Verde: https://www.youtube.com/watch?v=r4aZjuQPLO8&feature=youtu.be
Promo di Plastic Free Tribe: https://www.youtube.com/watch?v=jfQ-Zr-sG3A&feature=youtu.be 
    Genova,  21  marzo 2019
Anello Verde
Direzione e comunicazone
Tiziana Voarino
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LA MASCOTTE “MR. RICICLO GREEN” DI ANELLO VERDE SARA’ INSTALLATA A FINALBORGO PER SCATTARE SELFIE   ANELLO VERDE, IL FESTIVAL INTERNAZIONALE DELL’AMBIENTE E DELLA SOSTENIBILITA’.    UN SECONDO GIORNO TUTTO GREEN PER CELEBRARE LA GIORNATA MONDIALE DELL’ACQUA CON GIOVANI PER L’AMBIENTE AL MATTINO INSIEME ALLE SCUOLE DEL TERRITORIO E UN TALK SHOW PER TRATTARE TEMATICHE IMPORTANTI. 
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