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#intraducibili
projectbatman193 · 2 months
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popolodipekino · 1 year
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intraducibili
c'era questa vignetta dei peanuts dove charlie brown esordiva con un "beh linus..." oltre al quale non m'è riuscito più di leggere, pensando a che cosa ne avrebbe pensato un lettore genovese medio
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ioteelanottee · 9 months
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anatomia di un abbraccio; “🫀”
ig: ioteelanotteee
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thief-of-roses · 1 year
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Yuugen (giapponese):
Consapevolezza dell'universo che risveglia un sentimento troppo vasto per le parole, indica una indecifrabile profondità e la bellezza nascosta, il fascino delle cose in penombra che non si riescono a comprendere perfettamente.
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libriaco · 7 months
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Caro Lettore...
Caro Lettore che ti lamenti ancora per le difficoltà insopportabili della lingua italiana, non ti ripeterò ancora una volta che quando l’italiano attuale sembra semplice in realtà non fa altro che semplificare concetti e fenomeni fino a non spiegarli più; né che non esiste ahimè un «italiano facile» nel quale tradurre l’antipatico «italiano difficile», perché i termini sono specifici come nomi propri, e dunque intraducibili. Come Art Déco, Grand-Guignol, Disc-Jockey, Happening, Fedayn, Zen, Yen, e Kitsch. E neppure ti ricorderò che pochissime sembrano le Speranze per il Futuro, giacché l'italiano usato dalle nuove generazioni più rivoluzionarie appare molto più macchinoso del già obsoleto ferrovecchio usato dalle generazioni anziane, eppure raccoglie intatti i tradizionali riguardi riservati nel nostro Paese al latinarum degli Azzeccagarbugli e degli Accademici.
A. Arbasino, Un paese senza, Milano, Garzanti, 1982
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anocturnalanimal · 1 year
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Comprensione non ce n’è. L’apertura non è altro che un equivoco assoluto. Nella sostanza, ognuno è solo con i suoi pensieri e i suoi sentimenti intraducibili.
Ingeborg Bachmann, da In cerca di frasi vere
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cuoreenero · 3 months
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Parole intraducibili. 🖤
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diceriadelluntore · 1 year
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Club Interessanti
All’apice del successo del genere, a Londra fu fondato il Detection Club, un club dei più famosi scrittori di romanzi polizieschi: tra gli iscritti Agatha Christie, Dorothy L. Sayers, Henry Wade e molti altri, primo Presidente Gilbert Keith Chesterton. Il club esiste ancora oggi, e attualmente è presieduto da Kenneth Martin Edwards. Fulcro centrale del Club era l’adesione ai Dieci Comandamenti di Ronald Knox, un decalogo per i giallisti nella prefazione della raccolta The best detective stories 1928-1929:
1. Il colpevole dev’essere un personaggio che compare nella storia fin dalle prime pagine; il lettore non deve poter seguire nel corso della storia i pensieri del colpevole.
2. Tutti gli interventi soprannaturali o paranormali sono esclusi dalla storia.
3. Al massimo è consentita solo una stanza segreta o un passaggio segreto.
4. Non possono essere impiegati veleni sconosciuti; inoltre non può essere impiegato uno strumento per il quale occorra una lunga spiegazione scientifica alla fine della storia.
5. Non ci dev’essere nessun personaggio cinese nella storia.
6. Nessun evento casuale dev’essere di aiuto all’investigatore, né egli può avere un’inspiegabile intuizione che alla fine si dimostra esatta.
7. L’investigatore non può essere il colpevole.
8. L’investigatore non può scoprire alcun indizio che non sia istantaneamente presentato anche al lettore.
9. L’amico stupido dell’investigatore, il suo “dottor Watson”, non deve nascondere alcun pensiero che gli passa per la testa: la sua intelligenza dev’essere impalpabile, al di sotto di quella del lettore medio.
10. Non ci devono essere né fratelli gemelli né sosia, a meno che non siano stati presentati correttamente fin dall’inizio della storia.
Voglio precisare due cose: la numero 5, detta anche The Chinaman Rule, fu una reazione all’uso di clichè razzisti molto in voga negli anni ‘20, ed ha un che polemico. Sulla Numero 9, ci sarebbe da dire che il Dottor Watson non è affatto stupido, e qui si capisce che tutto il decalogo fu anche una frecciatina generale a Conan Doyle, il cui lavoro peraltro è stato indirettamente fondamentale per la nascita del club.
Da questo decalogo, Benjamin Stevenson scrive questo libro
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dove immagina uno scrittore di manuali gialli in vendita su amazon a 1,99 dollari australiani, Ernest Cunningham, alle prese con il racconto del weekend più pazzo della sua vita: una riunione di famiglia, in concomitanza con l’uscita dal carcere di suo fratello, Michael, incarcerato tre anni per aver commesso un reato, e condannato con la testimonianza decisiva di Ernest. Si scopre tuttavia che la situazione è ben più ingarbugliata, e che tutti i membri di quella riunione hanno qualcosa da nascondere, e probabilmente leggendolo si capisce che la comune qualità del titolo non è nemmeno il primo dei problemi.
Cosa rende un libro giallo memorabile? In fondo, e lo diceva un grande (anche) giallista, Umberto Eco, di un libro del genere sappiamo la struttura: c’è un delitto che si svolge e la sua risoluzione. Tutto il bello è descriverne il come, di tutte e due i momenti. E qui che Stevenson, che è autore, sceneggiatore e soprattutto Stand-up Comedian (mi perdonerete l’anglicismo, ma per me è uno dei pochi termini intraducibili), aggiunge un particolare innovativo: pur rispettando alla lettera i comandamenti di Knox (tranne uno, e lascio alla vostra curiosità scoprire quale è), aggiunge delle singolarità: Ern parla con il lettore anticipando di tutto, ma senza svelare niente che non sia prevedibile (per esempio, indica sin dall’inizio le pagine dove ci sarà un morto, ma non ne anticipa i motivi), gioca con le probabili correzioni degli editor (in una sorta di dialogo sarcastico e irriverente) e soprattutto nei passaggi chiave quasi porta per mano il lettore alle conclusioni. Sebbene alla fine lasci almeno due porte diabolicamente un po’ aperte rispetto alla conclusione delle “indagini”. L’idea che il tutto si svolga in una stazione sciistica australiana (che esiste veramente) mi ha fatto pensare che era un libro da leggere, da amante del genere non mi ha deluso giocando con astuzia non solo con le regole, ma con tutti i cliché dei romanzi gialli (termine che tra l’altro riferisce solo per noi il poliziesco, ciò si deve alla collana Il Giallo Mondadori, ideata da Lorenzo Montano e pubblicata in Italia da Arnoldo Mondadori a partire dal 1929: il termine giallo si riferisce al colore della copertina). Come inizio di letture del ‘23, non è affatto male.
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solosefossese · 1 year
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Memento mori
Io sonti la morte che porto corona Sonte signora de ogni persona Et son cossì fiera forte et dura Che trapasso le porte ed ultra le mura Et son quela che fa tremar al mondo Revolgendo la mia falze atondo atondo
… principalmente ha preso spunto da questo pezzo Non so a chi possa interessare ma in caso metto tutto il testo originale con la traduzione 😅 Ov'io tocco col mio strale Sapienza, beleza forteza niente vale. Non è signor, madona nè vassallo Bisogna che lor entri in questo ballo. Mia figura o peccator contemplarai Sinche a mi tu diverrai. Non ofender a Dio per tal sorte Che al transire non temi la morte, Che più oltre no me impazo in be’ nè in male, Che l’anima lasso al giudice eternale. E come tu avrai lavorato Lassù hanc sarai pagato. O peccator più no peccar no più Che ‘l tempo fuge et tu no te n’ avedi Dela tua morte che certeza ai tu? Tu sei forse alo extremo et no lo credi De ricorri col core al bon Jesu Et del tuo fallo perdonanza chiedi. Vedi che in croce la sua testa inchina Per abrazar l’anima tua meschina O peccatore pensa de costei La me à morto mi che son signor di ley. O sumo pontifice de la cristiana fede Christo è morto come se vede a ben che tu abia de san Piero al manto acceptar bisogna de la morte il guanto. In questo ballo ti cone intrare Li antecessor seguire et li succesor lasare, Poi che ‘l nostro prim parente Adam è morto Sì che a te cardinale no le fazo torto. Morte cossì fu ordinata In ogni persona far la intrata Sì che episcopo mio jocondo È giunto il tempo de abandonar el mondo“. [Dove io tocco con la mia freccia, sapienza, bellezza e forza non valgono niente; non c’è signore, nobildonna o vassallo, bisogna che entrino in questo ballo. O peccatore, contemperai la mia figura e diventerai simile a me [cioè a uno scheletro – ndr]. Non offendere Dio per questa sorte, perché nel trapasso non temi la morte: io non mi impiccio di bene o male, perché lascio l’anima al giudizio eterno e come tu avrai lavorato allo stesso modo sarai ripagato. O peccatore, non peccare più, perché il tempo fugge e tu non te ne avvedi. Che certezza hai della tua morte? Tu forse sei all’estremo [cioè alla fine della vita – ndr] e non lo credi; su ricorri col cuore al buon Gesù e chiedi perdono del tuo errore. Vedi che sulla croce inchina la testa per abbracciare la tua anima meschina. [Seguono due versi per me intraducibili]. Sommo Pontefice della fede cristiana, come si vede Cristo è morto. Anche se tu hai il manto di San Pietro, bisogna accettare il guanto della morte. Ti conviene entrare in questo ballo, seguire i predecessori e lasciare i successori. Poiché il nostro primo progenitore Adamo è morto, a te cardinale non faccio torto. Alla morte così fu ordinato di entrare in ogni persona; cosìcchè, caro vescovo giocondo, è il giunto il tempo di abbandonare il mondo].
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iosognatore · 1 year
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Ci sono dei sentimenti così intraducibili che ci vuole la musica per esprimerli......
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palmiz · 10 months
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ioteelanottee · 9 months
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Blair: Perché non sei in Europa?
Chuck: Sono andato a Parigi solo per prenderti i tuoi amaretti preferiti da Pierre Hermé.
Blair: E in Germania?
Chuck: Per prendere le tue calze preferite da Falke, sai quanto le adoro.
Blair: Che cosa ci fai qui allora?
Chuck: Avevi ragione, sono stato un codardo a scappare di nuovo, ma dovunque andassi tu eri sempre con me. Dovevo tornare.
Blair: Io vorrei crederti, ma non posso. Mi hai ferita troppe volte.
Chuck: Puoi credermi questa volta.
Blair: Tutto qui?
Chuck: Ti amo anch'io.
Blair: Ma puoi dirlo due volte? No, sono seria.
Chuck: Ti amo, ti amo e sono tre. Ti amo, ti amo, ti amo.
//
ig: ioteelanottee
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slowandsweet · 1 year
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Ci sono dei sentimenti così intraducibili che ci vuole la musica per esprimerli.
— André Esparcieux
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profumodoriente · 2 years
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“Sapere che ci sono parole che in altre lingue non esistono l'ha sempre trovata una cosa affascinante, quasi magica.
Sono parole che hanno interi mondi dentro.
Sono intraducibili non nel senso che sia impossibile tradurle bensì nel senso che non lo si deve fare perchè sono bellissime così come sono.
Il migliore dei mondi possibili è quello dove nessuno ha bisogno di tradurre se stesso, per farsi capire dagli altri.”
“Eppure cadiamo felici" - Enrico Galiano
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sofi13028 · 2 years
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SUSSURRI
Ascolta
Il fruscio del vento,
luce cupa di leggerezza
furore di vita
fragranza d’intenti.
Ascolta
il fruscio di anime,
foglie di avi che sibilano
nomi svaniti
agli orecchi tesi del mondo;
libere dal tempo
e dallo spazio schiavo dell’uomo
schiavista dell’animo e liberatore del corpo,
tramite dell’avvenire
dell’avvenuto
dell’esistere.
Ascolta,
Senti il tuo ascoltare
le risposte a domande imposte,
non poste,
insane, innaturali.
Ascolta
immagini intraducibili in parole vuote,
linguaggio di analfabeti
bramosi di vista.
Trema,
all’ascolto della vita
pregnante di storie mai narrate
sospese nel canto lieve della Madre,
disdegnato dai figli
che
avidi di libertà
scordano la carezza della terra che li ha generati.
Ascolto.
-S
(DON'T REBLOG)
Testo in concorso, se ti fa piacere puoi votarlo al link che segue
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lolitalempicka · 1 month
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adoro che le materie di studio all'accademia siano intraducibili in cfu 👍🏻 così esotericamente inutile
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