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#leggete fumetti
elenamirulla · 2 years
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Siete una manica di simpatici e simpatiche personcine per cui vi faccio vedere qualcos'altro del mio fumetto Weird-Vampy. 🤓 Come al solito, sono foto delle tavole originali che realizzo a mano su carta, colorate con @girben_ altri markers come copic, promarker, penne gel, ecc. Qui potete notare la nostra vampirona Rubina e la nostra vampiretta Lunetta, due sorelle tanto diverse quanto unite. ❤️ Ma, oltre alle protagoniste che vivono nella Landa di Mostrorror c'è anche la Principessa Rosanovella del Regno di Fiabola. Sapete che amo vampiri e favole. 😂 Questa storia è infatti ambientata in un mondo le cui città rappresentano i vari generi di letteratura fantasy. E ora ditemi: qual è la vostra preferita, a giudicare da queste anteprime? ✨ NB: il fumetto uscirà il 25 marzo durante la fiera di @lucca_collezionando ed è attualmente in PREvendita sul sito di @cronaca_di_topolinia . La fase uno con 2 euro di sconto è terminata, ma non preoccupatevi perché continua con 1 euro di sconto sul prezzo di copertina e un mio sketch in omaggio. Leggete bene le info sul sito. ❤️ #girbenmarker #markersart #markersandpencils #traditionalartwork #traditionalart #fumettoitaliano #weirdvampy #fumettisti #fumettogram #fumettoita #fumettitaliani #fumetti #vampiregirl #vampira #vampirelady #elenamirulla https://www.instagram.com/p/CnOxCD4s5wv/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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thegreatslug · 8 months
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HO FATTO UN LIBRO.
LEGGETE FINO IN FONDO: inizia come una tirata piena di nostalgia e saccenza ma poi diventa fondamentalmente uno spottone di bieca autopromozione.
C'è questo libro bellissimo, Versi del senso perso di Toti Scialoja, che mi porto dietro da almeno dieci anni. Una mia amica un giorno a Venezia è arrivata con la faccia da io so qualcosa di bello che tu non sai e mi ha detto «Passa in cielo una folaga… / Ne segue un’altra, analoga» e anche «T’amo, o pio bue! / anzi, ne amo due» e giù a ridere. Poi mi ha mostrato questo libro, Versi del senso perso di Toti Scialoja appunto, con la sua copertina bordò (o bordeaux), due talpe che ballavano in copertina e l'indicazione in rebus bellissima della collana a cura di Stefano Bartezzaghi che era composta da due glifi piccini 👑🚌 che i più scaltri di noi avranno già risolto. Insomma sono andato a comperare questo libro ed è stato bellissimo perché mi sono trovato in mano una quantità incredibile di poesie piene di animali, ma anche di nomi di città, piante, fiori e un numero ragionevole di persone. Come dicevo questo libro l'ho consumato leggendolo e rileggendolo e l'ho mostrato e regalato a un tot di persone. Mai abbastanza.
Versi del senso perso di Toti Scialoja è un volume essenziale e chi dice che non vale la pena perché sono poesie per bambini non ha chiaramente letto il libro e sono persone che forse è meglio lasciare stare. Come quelli che i fumetti era una roba da rincoglioniti finché non gli hanno messo il sale sulla coda come si fa coi merli e glieli hanno venduti chiamandoli 'Graphic Novels". Vergognatevi. Però parliamo male delle strategie commerciali e della puzza sotto il naso della gente in un altro momento, perché c'è un problema.
La raccolta di poesie, edita da Mondadori prima e da Einaudi poi, ha secondo me una pecca non da poco: manca un indice. Ci sono circa 22 cani sparsi per il libro, ad esempio, e fino a 21 gatti; 2 lupi (di cui uno mannaro) che potenzialmente avrebbero 15 lune a cui ululare; 12 lepri intente in varie attività, una sola salamandra. Un guazzabuglio in cui è difficile orientarsi. L'edizione Mondadori è più vecchia di me e sono riuscito a recuperarla grazie all'aiuto di Marco Zappa, che si è prodigato prima nel riceverla per me e poi per spedirmela a Londra nonostante abbia un lavoro, una famiglia e il desiderio di usare il suo tempo libero diversamente.
Siccome ho un sacco di tempo libero visto che conduco ancora una vita molto simile a quella di un 20enne anche se ho ormai il doppio di quell'età lì, l'indice l'ho fatto io. Si spiega così la sicurezza con cui ho sciorinato quantità di cani e salamandre nel paragrafo precedente. Le macrocategorie che ho deciso di utilizzare sono Animali, Toponimi, Luoghi, Piante, Persone, Mezzi di trasporto, Tempo. Questo incasellamento ha poi portato alla necessità di alcune note, anche se molto spesso riesco meglio a fare lo spiritoso che non a risolvere il problema al quale la nota fa riferimento. Anche il titolo che ho deciso di dare all'indice fa capire che penso di essere simpatico: questo libretto infatti si intitola TOPI E TOPONIMI. Ma chi mi credo di essere?
Insomma Topi e toponimi è questo lavoro che ho fatto e che secondo me può servire a localizzare il proprio animale preferito o la propria città o a controllare nel caso in cui la vostra pianta preferita, la lattuga, sia mai stata menzionata da Scialoja. SPOILER: sì, a pagina 8 dell'edizione Einaudi e a pagina 12 dell'edizione Mondadori. Posso pure vantarmi del fatto che il librino compare nel Catalogo Generale delle opere riguardanti Toti Scialoja redatto dalla Fondazione Toti Scialoja che, nella persona di Onofrio Nuzzolese, mi ha aiutato a cercare di sbrogliare alcune problematiche inerenti certi animali. Lorenzo Andolfatto è stato paziente ed acribioso abbastanza da aiutarmi ad eliminare quasi tutti i refusi presenti nel libro*.
La natura molto strumentale di questa cosa che ho fatto lo rende forse poco entusiasmante e il libro esiste nella sua forma fisica grazie a Caterina Di Paolo, che ha fatto una copertina esplosiva che senza di essa non valeva neanche la pena di stamparlo. Caterina è un'altra Scialojana di ferro come me e secondo me davvero il libro non aveva ragione di esistere al di fuori di alcuni tristissimi fogli excel e quattro documenti di word messi in croce.
Per il momento il libro esiste e non esiste. Sto cercando di capire chi me lo può stampare senza uccidermi finanziariamente o di nervoso (magari più avanti racconto dell'esperienza Montypythoniana che ho avuto con una tipografia di quassù) ma so di per certo che il mio piano è quello di pubblicarlo con il metodo PRIMA O MAI, ideato dal fumettista (non autore di graphic novels) italiano Ratigher e poi usato da tesori nazionali come il Dottor Pira e Alessandro Baronciani. E poi arrivo io, il fante di coppe. Il volumetto sarà ordinabile per un certo periodo di tempo, verrà stampato in una prima tiratura e poi smetterà di esistere per sempre. Questa è una buona occasione per ottenere un oggetto fisico raro che potenzialmente è stato creato da un efferato criminale. Non ho ancora commesso nessun crimine ma nella vita non si sa mai.
*Nel libro ci sono almeno ancora due refusi dovuti alla distrazione tipica di chi pensa di sapere fare una cosa mentre invece no. Nell'edizione che preparerò con il metodo PRIMA O MAI i due refusi spariranno ma se siete il tipo di persona che ama far stare male gli altri indicando loro gli errori irrimediabili che hanno commesso allora questo libro fa per voi!
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enkeynetwork · 1 year
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spettriedemoni · 4 years
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Il paradosso di Allan Moore: Allan Moore ha sempre ragione. Allan Moore ha scritto una delle più belle storie di Batman mai pubblicate: "The Killing Joke". Allan Moore dice che quella storia è pessima e che la rinnega.
A parte la provocazione che sottende la formulazione del paradosso, credo vadano fatte alcune considerazioni.
Non sono d'accordo col definire il fumetto come "roba per bambini" come sa chi mi segue. Potrei trovarmi d'accordo sul fatto che lo siano i fumetti di genere supereroistico ma anche qui va considerato un aspetto: i fruitori di quel genere sono cresciuto nel frattempo e non hanno più 12 anni. Ha senso dunque scrivere storie ingenue per bambini aventi personaggi nati oltre 60 anni fa?
Il paradosso poi è che Allan Moore, oltre ad essere stato ispirazione per il film di Joker con protagonista Joaquin Phoenix, ha destrutturato i supereroi con il suo Watchmen. Non potremmo definire quest'opera come un fumetto adulto? E siamo sicuri poi che fumetti come Mafalda siano destinati a bambini? Io penso che un fumetto possa essere per adulti.
Allora perché Moore è così critico? Può essere sensato criticare i cinecomics, il marketing delle varie versioni dei singoli fumetti, denunciare un certo impoverimento culturale però credo che in realtà Moore sia semplicemente amareggiato.
Amareggiato da un'industria che lo ha sfruttato, da un mondo che pensava e vorrebbe diverso. Leggo ancora la sua introduzione al "Il Ritorno del Cavaliere Oscuro" di Miller e so non scorrere buon sangue tra i due oggi.
So di un Moore che non avrebbe voluto un sequel di Watchmen, che ha criticato la serie tv senza averla mai vista, che si sente defraudato dei suoi personaggi a suo dire "rubati" da sceneggiatori e produttori che hanno creato la serie, ma non ha forse fatto altrettanto Moore? Non ha scritto "La lega degli Uomini Straordinari" usando personaggi non suoi, inventati un secolo prima?
Come ha detto sua figlia Leah, Allan Moore è stato fregato e sfruttato dagli editori per i quali ha scritto, in special modo per la sua opera Watchmen e questo è infondo il rammarico più grande per lui e per noi perché forse oggi scriverebbe ancora grandi fumetti se, deluso, non avesse deciso di tirare e fuori.
Che peccato, vero?
Sono curioso di vedere il suo lungometraggio, ora. Magari come sceneggiatore di film troverà quella soddisfazione che il mondo del fumetto gli ha negato.
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lapizzicata · 3 years
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Nessun rimorso.
Nella mia cerchia di internet in questi giorni è tutto un susseguirsi di post, di reblog, di inviti a leggere articoli e ad ascoltare podcast che parlano di cosa accadde a Genova 20 anni fa. Accanto a questi inviti c'è la lezioncina morale, fatta di invettive nei confronti di chi non sa nulla, di chi non è stato appiccicato al televisore in quei giorni, di chi non ha un amico ferito negli scontri e, soprattutto, di chi non era presente. Nemmeno queste persone, così infervorate oggi per l'anniversario, erano a Genova, ma hanno delle ottime giustificazioni, come: non c'ero perché ero troppo giovane non c'ero perché abitavo troppo distante non c'ero perché dovevo dare politica economica non c'ero perché mamma e papà non m'hanno firmato il permesso per la gita non c'ero perché c'avevo la cacarella (giustificazione migliore per me) e altre varie frasi a scusare la propria assenza a quell'evento così importante, che ha cambiato la vita di ogni singola persona della generazione x, soprattutto a chi non c'era. Ci tengono però tutti a sottolineare che "non posso stare zitt*", "sono vent'anni che porto questo dolore in petto", "se volete capire la nostra generazione, leggete qua" "se semo cojoni è colpa dee guardie nfami"; tutte belle parole, dette da persone che, se fossero state lì o avessero militato un solo giorno della vita, si sarebbero fatte seriamente male. Venti anni fa, nel 2001, avevo 20 anni. La stessa età di Carlo Giuliani. E non ho pensato nemmeno un minuto ad andare a Genova. Avrei potuto farlo, perché vivevo da sola e avevo amici che sono stati lì (aaaah pure io c'ho l'amici che le guardie nfami hanno massacrato), ma avevo paura e sono rimasta a casa a portare avanti la mia vita mentre ascoltavo le notizie che mi lasciavano sgomenta. Dopo anni, dopo aver letto, ascoltato e dibattuto, ho rafforzato l'opinione che avevo a vent'anni e che porto avanti silenziosamente. Sarebbe molto più onesto limitarsi a ringraziare tutte le persone che hanno marciato, spaccato, corso e urlato anche per me, piuttosto che urlare la rabbia, comodamente dalla scrivania di un ufficio che mi paga lo stipendio per quattordici volte l'anno, ma fa molta più scena incazzarsi, usare frasi dure e minacciare il passato con la presenza assenza del tempo. Guardo la mia generazione, una generazione tendenzialmente di stronzi, di inetti, di borbottoni, di gente che ha concluso poco e niente, ma è brava a insegnare l'inutilità, e penso che dovremmo stare zitti ma ce piace parla'. Se non sapete cosa successe a Genova venti anni fa, non fatevelo raccontare. Non credete a nessuno. Non fermatevi ai fumetti di Zerocalcare (Michele tvb, lo sai). Andate a informarvi, non stancatevi di leggere e informarvi, portate avanti le vostre battaglie. Tutto, ma non sentitevi migliori. Grazie
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3nding · 4 years
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Un ultimo saluto a
IZUMI MATSUMOTO (13 ottobre 1958 – 6 ottobre 2020)
Se ne è andato in punta di piedi, quasi in silenzio, l'autore di KIMAGURE ORANGE ROAD ("È quasi magia Johnny") e SESAME STREET.
Matsumoto, il cui vero nome era Kazuya Terashima, è stato uno degli autori di manga più amati degli anni Ottanta/Novanta, ed estremamente importante per la popolarità del fumetto giapponese in Italia.
Quando nell'ottobre del 1992 (pochi mesi dopo la nascita di "Kappa Magazine") portammo nel nostro paese ORANGE ROAD attraverso Star Comics, il mondo del fumetto non era abituato ad albi monografici in cui commedia, romanticismo e 'slice of life' confluissero in una serie con protagonisti in età adolescenziale, e per giunta con un pizzico di fantastico. Fino a quel momento i (pochi) albi monografici manga in Italia erano stati dedicati prevalentemente a serie d'azione e combattimento, cavalcando l'errata idea che il pubblico non fosse minimamente interessato ad altro. Un pizzico di questo genere era arrivato da noi solo sulle riviste, le uniche a potersi permettere il "lusso" di ospitare qualcosa del genere, quasi nascondendolo fra i manga d'azione.
Ci fu detto da quasi tutti che sarebbe stato un clamoroso flop editoriale, e faticammo un po' anche a convincere il nostro editore di allora che, invece, un pubblico per quel tipo di storie c'era, ed era in fremente attesa di leggerle. Ma ci volle tempo.
Quando fu finalmente pubblicato, ORANGE ROAD fu anche il primo manga di questo genere ad arrivare in Italia direttamente dal Giappone, mentre tutti gli albi monografici precedentemente apparsi nel nostro Paese erano importanti dagli Stati Uniti nella versione americanizzata della Viz di allora, con modifiche sostanziali ai testi originali.
Fu anche il primo manga di Shueisha – la casa editrice che con Dragon Ball, Ken il Guerriero e molti altri ottenne i maggiori successi editoriali dell'epoca – a essere pubblicato in Italia, dopo lunghi mesi di lavoro dei vostri affezionati Kappa boys di quartiere: in quel periodo infatti l'editore giapponese non aveva alcun interesse nel mercato italiano, ritenuto troppo piccolo e trascurabile, preferendo così evitare di stringere qualsiasi rapporto di collaborazione.
Insomma, portare in Italia ORANGE ROAD fu una battaglia su ogni fronte, nonostante in tv fosse già stata trasmessa la relativa serie animata, ma alla fine la battaglia fu vinta, e il mondo del fumetto in Italia ebbe la dimostrazione che si poteva leggere anche qualcos'altro rispetto ad azione e combattimenti. Non solo. Grazie a questo si scoprì che esisteva anche un pubblico femminile, fino a quel momento silenzioso ma molto attivo, che contribuì sensibilmente al successo di ORANGE ROAD (e dei manga in generale) in Italia. Fu proprio grazie a questo evento che infine riuscimmo a far prendere coraggio al nostro editore, e a convincerlo di tentare anche la strada dei fumetti romantici, realizzati in Giappone per un pubblico femminile, ma poi letti in Italia anche da numerosi maschietti. Da lì, il passo a iniziare a pubblicare generi di manga molto diversi fra loro divenne una prassi, e finalmente iniziò la sperimentazione, anche da parte di quegli editori che fino a poco prima guardavano i manga dall'alto in basso. E da lì, tutti gli altri generi.
E c'è dell'altro. Fu la testa di ponte per le light novel in Italia, perché sempre i vostri Kappa boys pubblicarono i romanzi di ORANGE ROAD (quelli ambientati anni dopo la fine della serie ufficiale) a partire dal 1997, portando per la prima volta i personaggi di manga e anime nelle librerie di varia, fino ad allora chiuse a qualsiasi cosa fosse anche solo vagamente simile a un fumetto o cartone animato giapponese.
In conclusione, forse non ci si è mai reso conto che in Italia dobbiamo proprio a Izumi Matsumoto e al successo del suo ORANGE ROAD la possibilità di leggere manga di ogni tipo.
Vi chiediamo perciò di ricordarvi di lui e del suo lavoro, e ogni volta che leggete qualsiasi manga privo di gente che si prende a pugni, magari dedicategli un pensiero. A lui farà sicuramente piacere.
Addio Izumi, e grazie davvero di tutto.
Via Kappalab, fb
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guolfo · 4 years
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Ciao a tutti.
Ho pubblicato una fanzine a fumetti sulla mia quarantena.
La potete leggere qua: https://www.patreon.com/Guolfo
È completamente gratuita e, se la leggete, fatemi sapere che ne pensate.
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sigisette-blog · 5 years
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La Top 10 (non richiesta) dei fumetti che ho letto fino ad ora
Wow, sono passati 3000 anni dall’ultimo post, ho una costanza formidabile proprio con questo blog. Abbiate pietà della mia anima.
Oggi ho deciso di trasformarmi nel Corrado Augias dei poveri e fare una top 10 dei fumetti che ho letto fino a questo momento. Non è stato semplice, lo ammetto ma era un’idea che avevo da un po’. 
Sono delle mini recensioni perchè non voglio spoilerare le storie complete, anzi voglio incuriosirvi a leggerli!
Premessa: non è che tutti gli altri che ho letto fanno schifo, semplicemente questi mi sono rimassi impressi di più e li rileggo con piacere. 
Let’s roll!
10. “DEATH” di Neil Gaiman 
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Questo fumetto è uno dei miei preferiti tra quelli di Neil Gaiman. Incoraggio sempre tutti a leggerlo perchè è un mostro della scrittura e “Sandman” (da cui è tratto questo personaggio) è un’opera pazzesca. 
La protagonista qui è Morte, e intendo proprio la morte con la M maiuscola. E’ rappresentata come una giovane ragazza goth che nessuno assocerebbe al Tristo Mietitore (siamo abituati allo scheletro con la falce e il mantello nero) e forse è giusto così. 
Questo volume è una raccolta delle storie in cui lei è il personaggio principale (di solito lo è suo fratello Sogno) e c’è una profonda riflessione sul concetto di Morte e su cosa comporta la sua presenza. 
Consiglio assolutamente di leggere e rileggere la prima storia, “Il Battito delle Sue Ali” perchè è una mazzata al cuore ma anche la realtà della morte stessa.
9. “LA GENERAZIONE” di Flavia Biondi
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Io ADORO Flavia Biondi. Adoro la sua scrittura e il suo tratto e ho letto quasi tutto quello che ha prodotto. 
Questo fumetto è quello che più mi è piaciuto e che riprendo spesso in mano.
La storia ruota attorno a Matteo, un ragazzo gay che si trova in crisi e decide di tornare nel suo paese natale dove abitano le sue zie e sua nonna. Matteo teme di trovare un ambiente che lo tratti male per via di chi è, invece trova un percorso che lo aiuta a crescere. 
Una delle mie scene preferite è sicuramente l’elaborazione della sessualità di Matteo da parte delle zie. E’ una scena semplice di per sè ma ha tantissimo significato.
I rapporti umani sono le fondamenta di questa storia e sono quei rapporti che ci troviamo anche noi nella realtà. Ci si allontana ma in qualche modo ci si riavvicina per sostenersi a vicenda nei momenti difficili. 
8. “MAUS” di Art Spiegelman
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(Spero che Tumblr non mi censuri sto post perchè c’è quel simbolo sulla copertina... se lo fa, smatto)
Beh, che dire? Un classico dei fumetti. Una storia che prende un’epoca che uno vorrebbe dimenticare per gli orrori che ci sono stati ma che invece dobbiamo ricordare, soprattutto alla luce degli ultimi tempi. 
E’ la biografia del padre di Art Spiegelman, Vladek Spiegelman, un ebreo polacco che ha subito le torture dell’Olocausto. Ovviamente il povero uomo si ritroverà in un campo di concentramento e cercherà di sopravvivere. 
Ora... Come si può trattare questo argomento con un fumetto senza essere banali? Spiegelman ci è riuscito utilizzando animali antropomorfi. Gli ebrei sono rappresentati come topi, i tedeschi come gatti, i polacchi come maiali (sottile critica per il loro aiuto ai nazisti) e così via... Sembra quasi un libro per bambini ma non lo è. Ci sono scene forti e d’impatto che fanno venire il magone.
La tematica può sembrare “banale” (e non dovrebbe esserlo MAI) ma il tutto è reso in una maniera che prende la lettura. Non sono riuscita a metterlo giù fino alla fine.
7. “RUGHE” di Paco Roca 
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Penso di aver perso tutte le mie lacrime su questo fumetto. Non sto esagerando.
La storia è ispirata alla vita dell’amico di Roca, Diego, e di suo padre Emilio che ha l’Alzheimer.
Il protagonista, Emilio, è un ex-impiegato di banca che in tarda età viene mandato dal figlio in casa di riposo perchè gli viene diagnosticato l’Alzheimer. La storia parte da questo momento e vediamo come Emilio si approccia all’ospizio e a chi vi abita ma vediamo anche il triste declino della sua salute.
In qualche modo speri che non finisca male ma è inevitabile che succeda perchè non c’è cura per questo morbo. E’ davvero straziante.
E’ una storia che tocca tante persone, chi ha avuto o ha una persona cara malata, ha visto un suo nonno sparire davanti a sé e sa che non può fare nulla se non starci vicino. 
E’ davvero una storia che mi ha colpito da vicino, con un disegno “semplice” ma funzionale alla storia. 
Preparate i fazzoletti. 
6. “IL PORTO PROIBITO” di Teresa Radice e Stefano Turconi
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La bellezza di questo fumetto non è quantificabile, amo qualsiasi vignetta.
Questo volume è il prodotto della premiata ditta Radice-Turconi e la prima cosa che si vede è che è fatto tutto, interamente a matita! Già solo per questo va nella mia top 10, la matita è lo strumento che ha il tratto più bello per me. Rende tutto più sinuoso ed elegante.
La storia si concentra su Abel, un giovane naufrago che non ricorda nulla della sua vita; sale su una nave che lo porta a Plymouth dove incontrerà la prostituta Rebecca e i due hanno molto in comune.
Ci sono colpi di scena continui e non assolutamente la storia che ti aspetti. Ci sono tantissimi riferimenti alla letteratura inglese (Coleridge, Wordsworth, Blake...) e la cura nei dettagli è incredibile.
Fun fact: alla fine del libro gli autori ci hanno lasciato una playlist con le canzoni che hanno utilizzato nella realizzazione del fumetto e l’ho trovata una cosa geniale!
5. “PRESIDENTI MORTI” di Posehn, Duggan e Moore
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Dopo una carrellata di fumetti con storie tristi, è il momento della storia senza senso che ti fa ridere come un’idiota.
E’ l’unico fumetto Marvel che troverete in lista ed è qui perchè c’è uno dei miei personaggi preferiti, Deadpool. 
Il Mercenario Chiacchierone già normalmente fa ridere con le sue battute e il suo rivolgersi al lettore (unico personaggio che lo fa nell’universo Marvel e tutti lo prendono per pazzo) ma qui si supera.
Uno stregone, pensando di aiutare gli USA, decide di far tornare in vita (come zombie) tutti i vecchi presidenti americani ma la cosa gli sfugge di mano e questi cercano di distruggere il paese.
Ovviamente è compito di Deadpool, essendo lui immortale, quello di rispedirli indietro e si vengono a creare delle scene comiche che ti lasciano a ridere per ore. 
Se volete qualcosa di leggero e divertente, è il fumetto perfetto per voi!
4. “DIMENTICA IL MIO NOME” di Zerocalcare
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Vabbè dai tanto era ovvio che prima o poi Zerocalcare saltasse fuori. 
Ho letto tutto quello che c’è di Zerocalcare e adoro il fatto che sia capace di mischiare il comico con tragico, che ti coinvolga tantissimo nella sua storia.
Ero tentata di inserire “Kobane Calling” (che consiglio comunque) ma questo è quello che più ho sentito vicino a me.
Zerocalcare qui affronta la perdita della nonna a cui voleva molto bene. La storia tratta dell’elaborare il lutto ma soprattutto del vedere le persone, che di solito sono la tua roccia, cadere giù per la tristezza, per la perdita. 
C’è una componente comica e anche una “fantastica” nel racconto della vita della nonna, che fa sorridere ma anche piangere.
E’ una storia in cui un po’ tutti ci possiamo ritrovare: quando perdi qualcuno cerchi di farti forza ma anche di far forza a quelli attorno a te, a quelle persone che di solito sono sempre quelle che ti aiutano nei momenti difficili.
Grazie, Zero.
3. “RESIDENZA ARCADIA” di Daniel Cuello
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E siamo nella top 3! 
Questo libro l’ho preso a caso, lo ammetto. Non avevo assolutamente idea di chi fosse Daniel, quale fosse la storia... Ho guardato la copertina e ho pensato “Sembra carino”.
E’ BELLISSIMO!
L’avrò letto in 2 ore, penso. Divorato.
La storia sembra semplice a primo impatto: la vita in un condominio. Ma non è così. Già le prime pagine ti fanno dire “No... Aspetta... Cosa è successo???” e da lì in avanti è tutto un crescendo. 
Il punto di forza sono i personaggi. Sono tutti anziani (tranne due) che vivono da tempo in questo condominio e ognuno ha la propria caratteristica: chi è acido, chi è curioso, chi è ligio al dovere, chi è diffidente... Sono vecchi che vediamo tutti i giorni.
Ma alcuni nascondono delle storie, anche molti tristi, che fanno comprendere il perchè siano così. 
Vivono in un microcosmo tutto loro che però li aiuta a sopravvivere al macrocosmo pericoloso fuori dal condominio. 
Il finale non è scontato, anzi, tutto l’opposto!
2. “BLACKSAD” di Diaz Canales e Guarnido
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Mi strappo i capelli per la bellezza di questo libro.
Avete presente quando vedete un bel quadro e dite “cavolo, lo vorrei nel mio salotto”? Ecco, io vorrei nel mio salotto ogni tavola prodotta da Guarnido.
“Blacksad” è un Zootropolis noir per adulti, diciamo. I personaggi sono tutti animali antropomorfi che abitano il nostro mondo. Il protagonista è John Blacksad, un gatto nero (tranne il muso) che fa l’investigatore privato. 
Le avventure di John non sono semplici gialli, trattano anche di tematiche importanti come il razzismo, la droga, il pericolo dell’atomica e così via. 
A livello visivo è una BOMBA. Ogni pagina è un’opera d’arte che guardi per 15 minuti, trovando ogni volta un dettaglio nuovo. Guarnido fa quello che vuole con il pennello e tu non puoi che inginocchiarti al suo cospetto.
Le storie di Canales poi non sono banali, ti lasciano con il fiato sospeso e c’è sempre un colpo di scena che ti fa saltare sulla sedia.
Se non lo leggete, siete brutte persone.
1. “LA SAGA DI PAPERON DE’ PAPERONI” di Don Rosa
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“Che noiosa, hai messo un roba della Disney al primo posto”
Ebbene sì e non me ne pento. 
Paperone è un personaggio che in qualche modo ho sempre amato. E’ vero che è uno scorbutico taccagno e un avido uomo d’affari... Ma lo è sempre stato?
Questa saga racconta l’immensa storia di Paperone, da quando era piccolo e viveva in povertà in Scozia fino a quando non è diventato il papero più ricco del mondo. E’ l’esempio dell’immigrato che lascia la sua famiglia per andare a guadagnare altrove e aiutare così i suoi parenti (se ci pensiamo è una storia estremamente attuale). 
Così vediamo come Paperone arriva negli USA durante la febbre dell’oro e qui incontra una marea di personaggi famosi realmente esistiti che lo aiutano nelle sue avventure.
Ma non è tutta rose e fiori. Ci sono anche momenti di grande tristezza per Paperone, lutti nella famiglia che non può affrontare perchè deve lavorare ma quando riesce a tornare a casa, l’immagine è davvero straziante (è una cosa molto anomala nel fumetti Disney vedere la morte).
Scopriamo anche che Paperone ha avuto un grande amore (pure lui rimorchiava) che però ha messo da parte per continuare la sua scalata al successo... Tuttavia non ha mai dimenticato la papera che lo ha stregato. 
Questa saga fa rivalutare tantissimo l’immagine burbera di Paperone perchè bisogna sempre chiedersi del perchè qualcuno è quello che è, c’è sempre una storia dietro.
La mia top 10 finisce qui, spero vi sia stata utile e vi invogli a leggere alcuni di questi fumetti bellissimi!
Peace out
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scottecs · 6 years
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Leggete i fumetti. Ribaltano la vostra percezione della realtà. Forse. Forse no. Ciao. #scottecs #sio #lol #fumetti https://www.instagram.com/p/Bu506GSlYrq/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=h9i6xmi1s6mo
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#qst Leggete i fumetti? Io ieri ne ho letto uno molto speciale: #vincentvanlove Parla della vita di #vincentvangogh ci sono molte sue citazioni, alcune frasi tratte dalle #lettereatheo I disegni, a volte, sono in nero, altre sono un tripudio di colori! Questo fumetto vuole mostrare chi era davvero #vangogh una persona generosa, libera, una persona che faceva quello che amava nonostante tutto. È un fumetto magnifico, ve lo consiglio! @vincentvanloveofficial #instalibri #booknerdchoice #fallbookslike #fumettiitaliani #octoberbookhaul #bookbloggeritalia #passionelibri #bookworm https://www.instagram.com/p/B3wGhGyoLpm/?igshid=1dae4hnrbrinw
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Il triceratopo è in pericolo! Leggete la sua storia opera della disegnatrice ospite: Valeria Chiarini, potete leggere tutto su: storiediunamentefangosa.it #comics #art #cosplay #fumetti #drawing #illustration #manga #anime #sketch #marvel #cosplayer #artist #comic #draw #portrait #lospaziobianco #fumetto #mente #fango #fumettologica #inktober #today #disegno #sketchbook #triceratopo #disegno #artwork #cartoon #skatz https://www.instagram.com/p/ChXz34ZsKOh/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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spettriedemoni · 5 years
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Esattamente 105 anni fa, il 19 gennaio 1915, Corto Maltese e Rasputin lasciano Escondida per raggiungere l'Isola Pitcairn. È la conclusione di "Una Ballata del Mare Salato", capolavoro di Hugo Pratt.
... E l'addio a Pandora rimane uno dei momenti più belli della storia del fumetto e della letteratura italiana del '900.
(Camillo Chiarieri)
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olstansoul · 2 years
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avrei qualche teoria/opinione su Doctor Strange in the Multiverse of Madness, quindi se non ancora avete visto il film, non leggete questo post...
per chi ha visto il film, invece: continua sotto ⬇️
sappiamo quanto doloroso è stato dover vedere quella scena alla fine, anche se tutti deducono (anzi sono proprio sicuri) che Wanda non è morta, per due motivi:
1.si vede una luce rossa alla fine, una sorta di onda come quella che lei creò quando fece l'Esa quindi, si sarà protetta
2. non credo che una semplice caduta di un palazzo l'ha uccisa, non ci è riuscito Thanos, figuriamoci un palazzo che le cade addosso
ora viene da chiedersi dov'è e cosa succederà...
3.la prima scena post-credit rivela, non solo Clea, ma è come se la stessa abbia gettato le basi di Secret Wars progetto che nei fumetti vede gli Avengers protagonisti, ovviamente dei sei originali non c'è più nessuno, tranne per la metà ed ipoteticamente (se quest'idea verrà messa in cantiere) gli Avengers presenti saranno:
Sam
Bucky
Scott
Hope
Clint/Kate
Monica
Bruce/She Hulk
Thor/Mighty Thor
Scarlet Witch
Non ho incluso Strange perché, citando le famose parole, "la più grande minaccia dell'universo" è proprio lui... quindi due sono le cose:
1.un nuovo e probabile film su gli Avengers sarà basato su questo e no, non mi importa delle parole di Feige che dice che un quinto film sugli Avengers non ci sarà
2.finalmente, se sarà così molti personaggi secondari interagiranno fra di loro, se pensate solo a Sam e Wanda hanno pochissime scene dove stanno insieme per davvero (avete capito forse dove voglio andare a finire...)
3. (lo giuro adesso smetto) e, ancor di piu, se sarà così... credo che adesso, subito dopo MOM, l'UNICO e SOLO che può e riesce, a capire Wanda sia solo Bucky... insomma pensateci:
entrambi vittime (Wanda con l'Hydra si era offerta volontaria certo, ma Bucky no ed in MOM lei era quasi corrotta dalla magia del caos del Darkhold, così tanto da fare del male senza rendersene conto e pentirsene dopo finendo con l'isolarsi del tutto, un po' come è successo alla fine di TWS e Bucky si rifugia a Bucarest)
e Bucky avrà adesso anche l'appoggio di Sam, ma se analizzate per bene quello che ho scritto sopra vedrete come i due (Wanda e Bucky) potrebbero essere un bel duo, dove l'una (soprattutto) conta sull'altro e viceversa
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Ultimo appuntamento con gli articoli brevi di Dario Janese, dopo 10 mesi molto intensi, e con la prima parte della seconda stagione di Lone Ranger! Per chiudere in bellezza questi articoli di taglio storico, per lo più sull’Universo Marvel, ho scelto un trittico di testi che formano un’unico quadro di lettura: le WEIRD TALES; cioè una serie interna dedicata alle bizzarrìe e alle stravaganze offerte da storie di fumetti, celebrate o anche meno, ma per qualche motivo fuori da ogni convenzione. Dario ed io ci prendiamo una settimana di riposo, torniamo il 18 ottobre con una sequenza di approfondimenti che saranno sicuramente di vostro gradimento. Un indizio…: <<“Io sono ineluttabile“>>. Leggete i nostri articoli: l’ultimo trimestre del 2021 ed il 2022 saranno scoppiettanti!
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shadowseaofbooks · 3 years
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#graphicnovel ↯ 𝑳𝒂 𝒕𝒆𝒕𝒕𝒐𝒏𝒊𝒄𝒂 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒆 𝒑𝒍𝒂𝒄𝒄𝒉𝒆 di Margaux Motin, pubblicato da Bao Publishing nel 2020, è una raccolta di storie a fumetti. L'autrice racconta la sua vita con una bambina di cinque anni e la sua rinascita dopo un divorzio, e lo fa con molta ironia, senza nascondere i comportamenti meno convenzionali. Questo lavoro ha il grande pregio di comunicare alle donne che non bisogna essere perfette, neanche a fare le madri. Di contro, però, vi sono alcune scelte che non ho apprezzato. Ve ne parlo meglio nella recensione al link in bio. Voi leggete mai libri in cui l'ironia è una componente fondamentale? ⋆ #latettonicadelleplacche #margauxmotin #baopublishing #bookstagramitalia #ioleggoperche #librisulibri #ioleggo #leggerefabene #bookpic #mylibrary #libriovunque #leggere #letteratura #lettura #booklover #instalibri #libridaleggere #igbooks #igreads #booklover #bookstagram #bookstagrammer #booknerd #bookworm https://www.instagram.com/p/CSrhnbhsGzl/?utm_medium=tumblr
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Buonasera lettorə! Scusate il post molto in ritardo, ma solo ora ho avuto tempo per pubblicarlo! Come sapete, ho letto il mio primo manga due mesi fa e, anche se sono molto diversi dai fumetti, ho deciso di continuare! Il primo manga che ho letto è The Promised Neverland edito @jpopmanga, che ha una storia davvero interessante. Mi sono innamorata di tutto e non vedo l'ora di vedere come procede! Se siete interessati, trovate un piccolo pensiero sul blog, al link in bio! #qotd avete letto/leggete manga? #claudiadivora_recensioni #paginefantasy #manga #thepromisedneverland #jpopmanga #japanmanga #recensionelibro #recensionemanga #review #bookstagram #bookstagramcommunity #bookshelveslover #booksandtea #booksteaandmore #librogram #lovethisbook (presso Japan) https://www.instagram.com/p/COTb097HSyu/?igshid=igrpum7hk9aq
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