Buffo come funzioni la mia organizzazione mentale: per ogni post pubblicato, c'è n'è uno fermo nelle bozze; per ogni bozza lasciata a marcire, ci sono almeno due note del telefono scritte di getto. Per ogni nota scritta di getto, decine di pensieri che si sovrappongono in disordine. E per tutti questi pensieri, troppe poche emozioni, troppi pochi insegnamenti, per essere gestiti.
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Questa canzone è stata una sorpresa, perché mi riconosco totalmente nelle strofe:
Mi hanno detto che aspettavi verità dai cartelli pubblicitari, parchi e castelli tra gli annunci dei bilocali, le braccia tornano ali.
Mi hanno detto che cercavi tesori in zone popolari, non sembra neanche più mortale chi vive tra beni immortali.
Mi hanno detto che aspettavi apocalissi e prove generali, il sole tra i rami degli alberi monumentali, più grandi di cattedrali.
In un piccolo paese ricominci dall'inizio, o in una città che si vede dallo spazio, e si vede dallo spazio il tuo sforzo solitario.
Mentre ciò che viene cantato nel ritornello è ciò che mi hanno sempre detto tutti, nel bene e nel male:
E tu azioni i meccanismi del cuore, le leve che tutto fanno sopportare, mentre cantando sali per le scale,
E tu azioni i meccanismi del cuore, le leve che tutto fanno sopportare, mentre cantando non sai cosa fare.
Spaventerai sempre tutti con la tua voglia di vivere, non riesci a smettere di piangere, non riesci a smettere di ridere.
Spaventerai sempre tutti con la tua voglia di vivere, non riesci a smettere di correre, non riesci a smettere di ridere.
Infine, l'ultimo verso è ciò che implicitamente mi dimostrano le persone che mi vogliono bene e hanno scelto di restarmi accanto. Inoltre, è anche ciò che vorrei mi dicesse il mio futuro compagno, se mai arriverà, poiché soprattutto gli uomini si sono sentiti sopraffatti e spaventati dalla mia indole:
Spaventerai sempre tutti, ma non me.
.
♥️
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Truffe e camuffamenti per sopravvivere: il trasformismo di Totò
Uomini o caporaliIn Siamo uomini o caporali (1955), rinchiuso in una clinica psichiatrica con l’accusa di aver cercato di uccidere un capo comparse di Cinecittà, Totò Esposito (Totò) espone allo psichiatra la propria idea secondo la quale l’umanità sarebbe divisa in una maggioranza di uomini, destinati a subire, e in una minoranza di caporali, che vessano i primi:«L’umanità io l’ho divisa in due…
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Truffe e camuffamenti per sopravvivere: il trasformismo di Totò
Uomini o caporaliIn Siamo uomini o caporali (1955), rinchiuso in una clinica psichiatrica con l’accusa di aver cercato di uccidere un capo comparse di Cinecittà, Totò Esposito (Totò) espone allo psichiatra la propria idea secondo la quale l’umanità sarebbe divisa in una maggioranza di uomini, destinati a subire, e in una minoranza di caporali, che vessano i primi:«L’umanità io l’ho divisa in due…
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Spesso mi viene da pensare che il concetto dei meccanismi di difesa sia stato inventato dalla cultura psicologica per creare giustificazioni alla totale mancanza di volontà e di responsabilità delle persone.
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Un anno senza Alexis lo ha spinto a cambiare continente #dramaqueen
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i hate men 2 electric boogaloo
[potenziale molestia/atteggiamento molesto nei tag siete avvisatə]
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Un breve Viaggio nella Programmazione Neuro-Linguistica (PNL): Comunicazione Efficace e Relazioni Persuasive
🔊🔊🔊La Programmazione Neurolinguistica al servizio di chi vuole comunicare bene ed efficacemente! 🌟🌟🌟🌟🌟
Nel mondo della comunicazione, poche metodologie hanno influenzato l’arte di interagire con gli altri tanto quanto la Programmazione Neuro-Linguistica, meglio conosciuta come PNL. Con il suo focus sulla comprensione delle dinamiche cognitive e linguistiche che guidano il comportamento umano, la PNL offre strumenti preziosi per comunicare in modo efficace e stabilire relazioni…
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Accettare se stessi forse è anche accettare che a volte ci si sente sbagliati, ma ciò vuol dire accettare il giudizio negativo di se stessi o prendere coscienza che per quanto non ci piaccia questa cosa è parte di noi?
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I meccanismi psicologici e fisiologici dell'amore sono così complessi che, in un certo periodo della vita, un giovane deve concentrarsi quasi esclusivamente sul loro puro e semplice controllo, perdendo così di vista il contenuto reale dell'amore: la donna amata (allo stesso modo di un giovane violinista che non può concentrarsi pienamente sul contenuto della composizione fino a quando non arriva a dominare la tecnica manuale al punto di non doversene più preoccupare mentre suona).
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KILL BILL
L'assassino, il delinquente per eccellenza, il criminale del secolo, colui che è stato ed è tuttora la punta di diamante di tutti gli sporchi affari degli States e che spesso si immischia anche con gli sporchi affari del governo di Pechino.
Dietro al siero killer c'è Kill Bill; dietro al cibo sintetico c'è Kill Bill; dietro alla geoingegneria e alle scie di “condensa” c'è Kill Bill; dietro alle campagne dell'OMS c'è Kill Bill; dietro al delirio tecnoambientalista c'è Kill Bill; dietro all'espansione della gabbia digitale all'inizio c'era Kill Bill, anche se adesso ha ceduto il posto; lo Zio dai virus informatici è passato a quelli genetici.
Lo chiamano filantropo, ma a noi più che altro sembra un vero delinquente, un gangster, uno sciacallo; come del resto aveva documentato Linsday Mc Gohan nel saggio «Altro Che Filantropi», Bill Gates e tutti quelli come lui grazie a dei meccanismi che la burocrazia americana consente, grazie alle donazioni fatte in poche parole a se stesso (le sue fondazioni), Gates ha potuto per anni evadere tasse e nel contempo con quei soldi risparmiati da suddette tasse, ha eroso il pubblico, per poi finanziare i propri interessi a spese del pubblico con progetti logoranti e fallimentari, progetti spremi-welfare, ungendo ruote a più livelli ed entrando prepotentemente nell'alveo degli uomini più importanti degli States e del mondo intero.
Grazie alle sue attività lobbistiche ed imprenditoriali, grazie alle speculazioni e grazie alle sue amicizie all'interno di certi circoli è diventato uno degli uomini più influenti del pianeta.
I signori della beneficienza un tanto al chilo vengono sottoposti all'esame ai raggi x dall'autrice e accademica Linsey McGoey che mette sotto il microscopio questa nuova età dell'oro della filantropia, prestando particolare attenzione alla Bill & Melinda Gates Foundation.
Mentre le grandi organizzazioni di beneficenza sostituiscono i governi come fornitori di assistenza sociale e servizi primari alle persone, la loro generosità è tanto sospetta quanto ovviamente utilitaristica.
Le multinazionali manipolano speculativamente il denaro generando proprio l'instabilità economica e la disuguaglianza sociale che paradossalmente le fondazioni caritatevoli dovrebbero poi risolvere, rendendosi quindi presentabili all’opinione pubblica per i propri profitti.
Stiamo entrando in un'era surreale in cui gli ideali di uguaglianza e giustizia sociale dipenderanno dalla ipocrita generosità degli oligarchi della forma capitale?
Certo che si, ci siamo dentro fino al collo e lo Zio Kill Bill adesso specula attivamente sulla nostra pelle con il bene placito dei nostri governati che a tal signori delle multinazionali ci hanno bellamente consegnato da almeno quattro anni, o forse da molto prima e semplicemente non ce ne eravamo accorti.
Francesco Centineo
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Di meccanismi lievemente indisponenti
Lo dico per chi non è pratico.
Perché io l'ho imparato già da un po'.
Posti una cosa alla quale tieni tantissimo, magari intrisa anche di pensieri che non avevi mai avuti tanto profondi, e non se la fila nessuno.
Posti una cagata disumana, che hai buttato giù così tanto per, e quella miete più consensi che grano un contadino quando falcia in mezzo al campo.
Non dovete prendervela o restarci male.
I social funzionano così.
Prima lo capite e lo accettate, meglio è.
Per voi.
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La mia unica e vera salvezza è quella di respingere e voler stare sola senza stare nei vostri meccanismi meschini.
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Hey! Hey tu! Lo senti questo fragore di chincaglieria metallica che si trascina sulla strada della vita? Riesci a distinguere le placche fuori sesto che sfregano, le viti che zirlano in un’esausta sinfonia al contrario? E la rete smagliata che cigola a ogni passo più lasca, fino a scoprire il molle contenuto?
È il lento incedere dei tuoi meccanismi difensivi, giustapposti uno accanto all’altro, drammatico marchingegno all’apparenza semovente, che farebbe impallidire l’Esposizione Universale.
[Al coraggio, quando lo ascoltiamo]
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la "democrazia" va imposta anche con la forza: all'inizio fa un po' male, ma vedrai che poi ti piace
La democrazia, quando va bene, son tutti a celebrarla come una divinità, se poi le cose un giorno dovessero andare male e la democrazia fosse improvvisamente d'intralcio alla perpetuazione dei meccanismi del potere, o a certe prospettive di avanzamento tecnologico, comincerebbero a metterne sottilmente in discussione anche i suoi principi: "sì, va bene la democrazia, ma ben temperata e in mano a persone competenti", che detta così suona ragionevole, ma se poi vai a ben guardare ti accorgi che si tratta in buona sostanza di figure proficue a un certo gruppo di pressione, a certe lobbies, come si dice all'estero, operanti all'interno di una certa pratica del mondo già consolidata, che non è permesso mettere in discussione. Quel "démos" che nella parola "democrazia" figura solo ormai in effigie, ha sempre meno voce in capitolo, perché non gli si dà più credito (la gente è ignorante, ragiona con la pancia), e se mai volesse contare qualcosa dovrebbe prima essere istruito agli usi delle élite a cui dovrebbe poi essere alternativo. Tra i due imperatori palpitiamo per quello che ci sembra più magnanimo, ormai certi del fatto che l'impero conviene a tutti e che la "democrazia" - e metto fra virgolette per rispetto al significato originario - è giusto imporla anche con la forza, se necessario: all'inizio fa un po' male, ma vedrai che poi ti piace.
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“ Un virus non deve automaticamente fare ammalare il suo ospite, perché è nel suo interesse soltanto replicarsi e diffondersi. Certo, deve entrare nelle cellule dell’ospite, sovvertire i loro meccanismi fisiologici per creare sue copie, e spesso così facendo le distrugge; ma non sempre tutto ciò è causa di danni seri. Un virus può starsene buono dentro un organismo, senza fargli male, replicandosi senza esagerare e trovando un modo per spostarsi da un ospite all’altro, il tutto senza causare sintomi. La relazione tra un patogeno e il suo ospite serbatoio, per esempio, tende a evolversi fino a raggiungere una tregua permanente, a volte dopo lungo contatto e molte generazioni di accomodamenti evolutivi, nel corso dei quali il parassita si fa meno virulento e il parassitato più tollerante. Tra le caratteristiche che rendono un organismo serbatoio, per definizione, c’è proprio l’assenza di sintomi. Non tutte le relazioni tra virus e ospite evolvono in direzioni così piacevoli, che rappresentano una forma speciale di equilibrio ecologico.
E come tutti gli equilibri biologici, sono situazioni temporanee, provvisorie, contingenti. Quando avviene uno spillover [=passaggio da una specie vivente ad un'altra] il virus entra in un nuovo ospite e la tregua si rompe: la reciproca tolleranza non è trasferibile, l’equilibrio si spezza, si instaurano nuove relazioni. Una volta entrato in un organismo a lui non familiare, il virus può trasformarsi in un innocuo passeggero, una moderata seccatura o una piaga biblica. Dipende. “
David Quammen, Spillover. L’evoluzione delle pandemie, (Traduzione di Luigi Civalleri; collana La collana dei casi), Edizioni Adelphi, 2014. [Libro elettronico]
[ Edizione originale: Spillover. Animal Infections and the Next Human Pandemic, W.W. Norton & Company, Inc., 2012 ]
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