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#micheleserra
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La Feltrinelli fa strani scherzi mettendo i libri dei due giornalisti che più amo vicini..
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ariannatronco · 5 years
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MEN AT WORK #pistoia #me #theatre #theater #lamacadidomani #micheleserra #job #premiere https://www.instagram.com/p/Bxy-7roBO-S/?igshid=12q8ce7u5jxln
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ufficiosinistri · 7 years
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Il tempo dell’attesa
Anni fa compravo il giornale. Magari mentre mi fermavo per un caffè o mentre compravo i biglietti della metropolitana, o aspettando i miei compagni di scuola alla fermata dell'autobus per tornare fresco a casa, reduce dall'ultima mezza giornata di classe della settimana. Compravo L'Unità, mi ci aveva abituato la mia famiglia a farlo. Da "Where's Wally" alle videocassette dei film vincitori della Palma d'Oro in aggiunta al quotidiano ogni mercoledì, dagli album delle figurine Panini partendo dagli anni '60 e la pubblicità in Times New Roman che recitava "Avete perso Pizzaballa?" ai ritagli di prime pagine che mio padre conservava nei cassetti di legno profumato in salotto. Ma c'era una cosa che mi premeva leggere ogni giorno, della quale un giovinastro come lo ero io vent'anni fa non poteva fare a meno: era "L'Amaca", di Michele Serra. Un ritaglio in prima pagina che parlava del fatto di attualità del momento. Era un modo di scrivere fulmineo, intriso di vivacità e metodico. Il giornale veniva fisicamente gettato nella raccolta della carta la sera stessa, ma io ritagliavo i trafiletti per poterli conservare in una busta da raccoglitore trasparente. Alle volte li fotocopiavo alla copiatrice in gestione ai bidelli del Liceo che frequentavo, usando la mia scheda ricaricabile personale per le fotocopie, e li affiggevo, molto luteranamente, alla bacheca scolastica, quella sulla quale chi voleva rispondeva utilizzando post-it gialli o maldestri strappi di quaderni a quadretti. Un' "Amaca" che non appiccicai a nessuna bacheca, ma che conservai gelosamente per anni, fu quella dedicata all'ammalarsi, all'avere un acciacco influenzale. Serra in poche e rivelatrici righe spiegava la sua avversione alla sempre più dilagante necessità di guarire presto da un malanno stagionale dovuto a freddo o a virus, elogiando la calma con la quale le persone si dovrebbero curare, passando magari un paio di giorni in più a letto o tra le coperte pesanti sul divano, leggendo libri o guardandosi dei film, invece che affrettare ad ogni costo il processo di guarigione e il rientro alle normali attività lavorative. Non condividevo ( e non condivido tuttora) l'articolo in pieno: alcune persone hanno bisogno di guarire in fretta per motivi di lavoro, prima di tutto, senza contare chi deve assistere a sua volta altre persone che ne hanno maggior bisogno. Io stesso, non appena avverta i sintomi di un minimo raffreddore, faccio di tutto affinché la situazione non peggiori. No, non condivido questo modo di pensare. Però quell' "Amaca" fu una di quelle che mi colpirono maggiormente, perché parlava di "trovare spazi" e "dedicare del tempo".Romelu Lukaku sta dimostrando in questi ultimi tempi che, trovando tempo per se stessi si diventi importanti, quasi fondamentali. Lavorando duro senza permettere a nessuno di inacidire la propria storia, rimanendo coerenti con i propri stati d'animo. Si possa crescere sino a riuscire ad arrivare, finalmente, a tirar fuori la più graffiante dimensione da giocatore di calcio. Scalzandosi da dosso strani e forzati paragoni, cancellando le critiche. Mi ricordo gli epiteti, come "lungagnone" o "fannullone", affibbiatigli dopo la prestazione all'ultimo Europeo di Francia contro l'Italia. Me li ricordo. Mi ricordo i paragoni col suo maestro, Didier Drogba, all'epoca del suo arrivo al Chelsea. Inevitabili, ci mancherebbe. Quella sera, a Lione, giocava davanti a tre trequartisti, in poche parole, che in tre non riuscirono a dargli una palla calciabile che fosse stata una.
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 E parliamo di Hazard, De Bruyne e Nainggolan, sia ben chiaro, non di tre sconosciuti. Nainggolan che faceva il lavoro di Fellaini. Si dice che la Premier League non sia la Serie A, e quindi che contro i mediani e i difensori azzurri un centravanti come lui, sebbene avesse segnato una discreta quantità di gol a Liverpool sponda Everton in quella stessa stagione, non avrebbe potuto avere scampo. Ma dategli tempo, lasciatelo smaltire le insicurezze, lasciategli trovare l'eterna giovinezza di chi gioca costantemente su ogni pallone conquistabile ed ecco che, tutto ad un tratto, non vi sta facendo rimpiangere nemmeno un simulacro come Zlatan Ibrahimovic e le giocate che vi hanno fatto impazzire per anni. Lukaku non spreca i palloni, ed è per questo che Mourinho non ne può più fare a meno. Lukaku gioca per la squadra, ed è per questo che Manchester lo sta amando sempre di più. Si impegna sempre e comunque, è un giocatore basilare, soprattutto caratterialmente. A distanza di decenni, ho finalmente trovato un esempio perfetto per esprimere calcisticamente la critica portata da quelle poche righe di prima pagina di quotidiano stampato. Sono passati decenni e saranno almeno tre anni che non compro più un quotidiano da leggere e coccolare, se si escludono le puntate estive a base di Gazzetta dello Sport per avere un'idea delle campagne acquisti in svolgimento: mi soffermo sulle notizie un poco scorrendo gli indici sul telefono, mentre prendo il caffè o appena dopo aver consumato una metodica insalata in pausa pranzo. Ma sono tutte azioni svolte mentre "si aspetta" qualcosa: la ripresa del lavoro, l'inizio di un programma in televisione, il riempimento del bicchiere di plastica riciclata alla ribollente macchinetta, e mai nate da una vera spinta intima. Avete mai provato a trovarvi totalmente da soli in un vagone di un treno di domenica? Salite sul convoglio sicuri di voi stessi, spavaldi grazie alla vostra carta di viaggio e ai vostri piani, ma di colpo vi trovate da soli, senza un libro da leggere o qualcuno con cui scambiare due parole, sul tempo o sul viaggio, sulle stazioni in cui vi fermerete. Gli unici rumori sono quelli delle rotaie grattate dalle ruote ferrose del vagone e del riscaldamento lanciato a tutta potenza contro le vostre gambe. Vi sedete più comodi, magari allungando le gambe e la schiena sul sedile, appropriandovi di spazi che in altri momenti della giornata o della settimana sarebbero già conquistati. Abbiamo perso qualsiasi stimolo ad assaporare il necessario della quotidianità, e sono proprio i giocatori come Romelu Lukaku quelli in grado di riportarci, almeno quando si parla di calcio, all'importanza dell'attesa.
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circolaria · 6 years
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L’Alfa Privativo
Eccola qua, dall’ultimo dei post e delle dichiarazioni aberranti di questi ultimi mesi, la terribile conseguenza dell’ “Uomo Comune al Potere”
Scegliamo questo, una cosa folle scritta da uno che non è nessuno, oltre alla valanga delle terribili e sguaiate dichiarazioni dell’attuale, schifoso, Ministro del Tutto italiano.
La conseguenza della “Società Civile” al potere, del “Cittadino Comune” eletto in Parlamento, eccola qua: Violenza, Razzismo, Ignoranza, Fascismo, Populismo.
Scritta neanche in un italiano minimamente accettabile, perdio.
Siete colpevoli di un grave crimine, voi che da anni spacciate la distrazione dell’A-Qualcosa.
Voi che dietro alle mentite spoglie della Società Civile avete distrutto quella che chiamate “vecchia” politica.
Siete colpevoli di un inganno terrificante, colpevoli di aver svuotato di contenuti e di senso, colpevoli di aver lasciato spazio solo alle “pance”, con particolare riferimento all’intestino, al retto, e giù dicendo.
E siete colpevoli tutti voi che avete sostenuto dal basso e rilanciato ogni giorno la cultura dell’a-politico e dell’a-partitico.
Frotte di individui, associazioni, movimenti, attento a dichiararsi a-partitici ed a-politici. Senza rendervi conto mai del danno che stavate propagando solo affermando questo vostro essere “A-Qualcosa”.
Non avete detto nulla di nuovo.
Non avete aggiunto niente.
Avete solo tolto.
Ma lo riprenderemo, restituiremo a questo paese una sua dignità civile, sotto le insegne della Solidarietà, dei Diritti, Civili, dell’Accoglienza, del Bene Comune, della Cultura, della Scuola Pubblica, dell’Eguaglianza.
E allora voi tornerete ad abbaiare contro qualcosa e contro qualcuno nel posto che vi spetta, davanti al bancone di un qualche bar di provincia, con il povero barista costretto ad ascoltare le vostre invettive povere e violente. E lui, il barista, avrà capito prima di voi che in Parlamento ed al Governo devono andarci i migliori tra di noi. Quelli più preparati, quelli più competenti, quelli che si saranno distinti, quelli che sapranno amministrare la cosa pubblica guardando al futuro. E che avranno il coraggio di parlare alle teste, ai cuori, di fare pedagogia, di occuparsi degli ultimi.
Andrà così.
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naturlab-italy-blog · 7 years
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Estate è #monoi + libro + #telomare #protettivocapelli + #infradito + #mezzavalle 💙 e per te? 👍#marche 🚣#baiadiportonovo #italia 🇮🇹#spiaggia #beach #erboristeria #naturalbenex #naturlab #naturalcosmetics #naturalcosmetics #cosmeticanaturale #capelli #hair #beach #fashionblogger #glam #peace #libri #micheleserra #ognunopotrebbe #feltrinelli #leggere #book (presso Mezzavalle)
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ricardo800 · 7 years
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#alitalia #arenadiverona #entelirico #micheleserra
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francesco71blr · 5 years
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Inizio a leggere #MicheleSerra
#LeCoseCheBruciano
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descaslibrary · 2 years
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What is going on with the youngsters nowadays? What should we do to protective, conservative, so-considered outdated parents? Why should relationship between parents-children become something problematic? Ah, that is what Serra tells us in his book. Gli Sdraiati (the recumbent people/Couch Potato) portrays the complex relationship between the younger generation and their parents today. It is written sarcastically in a long monologue which will make you giggle because of the satire yet offer you a reflective moment to spotlight the problem delivered. The book is a light reading. It's a fun one with an interesting subject to deliver. However, after few pages, the monologue is getting to monotone for me. The author can just deliver the mockery in such deeper way yet what I have read was somehow just too superficial. The novel was adapted into a movie in 2017. The comedy-drama adaptation is starred by Claudio Bisio and is directed by Francesca Archibugi. The movie somehow is more interesting than the novel. Give it a go. #bookish #booklover #bookishindonesia #bookaholic #bookstagram #bookstagramindonesia #bibliophile #bookreview #bookreviewer #booknerd #bookaddict #bookblogger #bookaesthetic #bookenthusiast #descalibrary #descaslibrary #descanto #fictionbook #nonfiction #igreads #igbook #instaread #instabooks #literatureisliving #riotgrams #micheleserra #italianwriter #italianliterature #glisdraiati #descareading2022 (at Bangkok Thailand) https://www.instagram.com/p/CfBHkFHrkhx/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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descalibrary · 4 years
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What is going on with the youngsters nowadays? What should we do to protective, conservative, so-considered outdated parents? Why should relationship between parents-children become something problematic? Ah, that is what Serra tells us in his book. Gli Sdraiati (the recumbent people/Couch Potato) portrays the complex relationship between the younger generation and their parents today. It is written sarcastically in a long monologue which will make you giggle because of the satire yet offer you a reflective moment to spotlight the problem delivered. The book is a light reading. It's a fun one with an interesting subject to deliver. However, after few pages, the monologue is getting to monotone for me. The author can just deliver the mockery in such deeper way yet what I have read was somehow just too superficial. The novel was adapted into a movie in 2017. The comedy-drama adaptation is starred by Claudio Bisio and is directed by Francesca Archibugi. The movie somehow is more interesting than the novel. Give it a go. #bookish #booklover #bookishindonesia #bookaholic #bookstagram #bookstagramindonesia #bibliophile #bookreview #bookreviewer #booknerd #bookaddict #bookblogger #bookaesthetic #bookenthusiast #descalibrary #descaslibrary #descanto #fictionbook #nonfiction #igreads #igbook #instaread #instabooks #literatureisliving #riotgrams #micheleserra #italianwriter #italianliterature #glisdraiati #DescaReadBookNo09in2021 (at Desca's Library) https://www.instagram.com/p/CKS_c60A8KV/?igshid=1vo4levby13p2
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ariannatronco · 4 years
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SANREMI #festvaldisanremo2014 #autori #spa @clafasulo @galeottipietro #massimomartelli @fra.ncescopiccolo #micheleserra https://www.instagram.com/p/CCRdJ2Xhp1A/?igshid=pi3soaogos50
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mariuskalander · 6 years
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#MicheleSerra ha scritto una cazzata, succede #agorarai
— Mario Calandra (@MariusKalander) April 23, 2018
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forgottenbones · 6 years
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Rimane qualcos'altro oltre all'indignazione effimera che oggi ci procura #MicheleSerra, domani Gramellini, dopodomani il direttore di turno? Insomma, ha ancora senso indignarsi per questo gerontocomio? Si perde tempo, ed è frustrante in ogni caso.
— Santiago (@anonimoconiglio) 21 aprile 2018
Forse l'unica scelta che ci rimane - come consumatori e/o produttori di informazione - è ignorarli: nella vana speranza che certe stronzate tristi siano confinate all'oblio (magari anche assieme ai loro spacciatori).
— Santiago (@anonimoconiglio) 21 aprile 2018
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gayit · 7 years
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#MicheleSerra contro il sindaco leghista: “Un #gay vuole sposare il fidanzato, non te” - https://t.co/81NuIR1Huq #unionicivili #Brescia
#MicheleSerra contro il sindaco leghista: “Un #gay vuole sposare il fidanzato, non te” - https://t.co/81NuIR1Huq #unionicivili #Brescia
— Gay.it (@gayit) September 4, 2017
via Twitter https://twitter.com/gayit September 04, 2017 at 05:31PM
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naturlab-italy-blog · 7 years
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Estate è #monoi + libro + #telomare #protettivocapelli + #infradito + #mezzavalle 💙 e per te? 👍#marche 🚣#baiadiportonovo #italia 🇮🇹#spiaggia #beach #erboristeria #naturalbenex #naturlab #naturalcosmetics #naturalcosmetics #cosmeticanaturale #capelli #hair #beach #fashionblogger #glam #peace #libri #micheleserra #ognunopotrebbe #feltrinelli #leggere #book (presso Portonovo, Marche, Italy)
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emanuelecarioti · 4 years
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🎂✍️#Oggi, #10luglio 2020, #tantiauguri di #buoncompleanno al #giornalista e #scrittore Michele Serra: www.ematube.it/video.asp?id=15778 #MicheleSerra #LAmaca #Amaca https://www.youtube.com/watch?v=7CcY1a1zcZA #EmanueleCarioti #ematube #lanotizianondormemai #ematubetv #Cortonotte #Distampa @EmanueleCarioti
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Qualche giorno fa, in una delle molteplici discussioni circa l’eterno decadimento generazionale affrontato con mio fratello, decido di portarlo in libreria e fargli leggere qualcosa che instillasse in lui il fastidioso prurito della curiosità. Nel reparto Narrativa – probabilmente manco ci doveva stare nel reparto Narrativa – mi imbatto in questo libro intitolato “Gli Sdraiati” dalla copertina bianca con un bambino girato di spalle privo di emotività che lascia spazio alla sua amorfa ombra intenta in un ignoto saluto.
Incuriosito dalla bellezza di questa immagine, e soprattutto dall’autore, IL giornalista Michele Serra – sono un suo grandissimo estimatore – decido di leggerne la breve trama, dove si riassumono i tratti salienti di un libro, e noto con immenso sgomento misto a piacere che forse avevo trovato ciò che stavo cercando; un libro che riuscisse a trattare di ricambio generazionale, di dipendenza dalla tecnologia, della decadenza dell’autorità genitoriale e soprattutto di inettitudine giovanile.
Decido quindi di acquistarlo ma prima di sottoporlo alla probabile lettura di mio fratello, scelgo voracemente di leggerlo in un pomeriggio torrido di luglio, e forse traumatizzato dalle alte temperature, non riesco, analizzandolo, a non pensare ad un altro libro che cent’anni prima era diventato la pietra miliare dell’inettitudine dell’uomo: La Coscienza di Zeno di Italo Svevo.
  Gli Sdraiati è un romanzo autobiografico del giornalista Michele Serra scritto nel 2013 e tratta della propria esperienza di genitore e del difficile approccio coi figli d’oggi, sempre più pigri e disadattati; l’autore, infatti, propone una riflessione agrodolce su se stesso come padre (rappresentante, però, di una generazione, quella dei sessantottini) e sul proprio figlio (anch’esso rappresentante di una generazione, quella degli “sdraiati” sui divani o su qualsiasi piattaforma in grado di regalare comodità).
In entrambi i romanzi, l’inetto è la figura al centro delle attenzioni degli scrittori. Se per Svevo l’inetto, l’incapace ad adattarsi ai bisogni della vita, è il povero Zeno Cosini, per Michele Serra lo “sdraiato” è un inetto moderno, in quanto incapace di vivere, se non in posizione orizzontale. Il tema dell’inettitudine esprime la voglia di reagire, da parte degli scrittori, portando in auge valori che, contestualizzando, sarebbero andati perduti. Anche se le situazioni sono differenti, in quanto Zeno è un po’ l’alter ego di Svevo, lo sdraiato invece, è l’opposto di quello che è stato Serra da bambino, insofferente verso questa ossimòrica immobilità giovanile che caratterizza la generazione nella quale lo stesso figlio è immerso.
Entrambi i libri trattano in modo massiccio dell’introspezione dell’essere umano, chi, come Zeno, cerca di capire se stesso e chi, come Serra, cerca di capire i figli, la generazione degli sdraiati.
Michele Serra sintetizza il passaggio generazionale come passaggio dalla posizione eretta a quella orizzontale: eccoli, gli sdraiati.
La Repubblica – 17/10/2013
  Proprio in questo passo di un articolo uscito su Repubblica.it si può facilmente notare un riferimento alle teorie Darwiniane, tanto osannate da Svevo nella successione della specie, della supremazia del più forte sul più debole, del sano sul malato anche se, nel caso di Serra, è un processo che va all’indietro, quasi antievoluzionario, che permette all’Homo Sapiens, dopo secoli e secoli a quattro zampe, di ritornare ad una posizione totalmente orizzontale, diventando l‘Homo sdraiatus.
“avvolti nelle loro felpe e circondati dai loro oggetti tecnologici come fossero prolungamenti post-umani del corpo e del pensiero”.
Proprio come Serra, Svevo introduce nel suo romanzo la parola “prolungamento”, presente all’ultimo capitolo “Psicanalisi”. Se però per Serra il prolungamento del corpo dello “sdraiato” è il cellulare, per Svevo la visione si fa ben più cupa, in quanto questo sia l‘ordigno.
“Ma l’occhialuto uomo, invece, inventa gli ordigni fuori del suo corpo e se c’è stata salute e nobiltà in chi li inventò, quasi sempre manca in chi li usa. Gli ordigni si comperano, si vendono e si rubano e l’uomo diventa sempre più furbo e più debole. Anzi si capisce che la sua furbizia cresce in proporzione della sua debolezza. I primi suoi ordigni parevano prolungazioni del suo braccio e non potevano essere efficaci che per la forza dello stesso, ma, oramai, l’ordigno non ha più alcuna relazione con l’arto. Ed è l’ordigno che crea la malattia con l’abbandono della legge che fu su tutta la terra la creatrice. La legge del più forte sparì e perdemmo la selezione salutare. Altro che psico-analisi ci vorrebbe: sotto la legge del possessore del maggior numero di ordigni prospereranno malattie e ammalati.”
  Non manca, inoltre, un chiaro riferimento al galoppante fenomeno del Consumismo presente in entrambi i romanzi;
”Eccoli i consumisti perfetti, “il sogno di ogni gerarca o funzionario della presente dittatura, che per tenere in piedi le sue mura deliranti ha bisogno che ognuno bruci più di quanto lo scalda, mangi più di quanto lo nutre, l’illumini più di quanto può vedere, fumi più di quanto può fumare, compri più di quanto lo soddisfa”.
Gli Sdraiati  – Michele Serra – pg 56
Svevo dirà invece che:
”La legge naturale non dà il diritto alla felicità, ma anzi prescrive la miseria e il dolore. Quando viene esposto il commestibile, vi accorrono da tutte le parti i parassiti e, se mancano, s’affrettano di nascere. Presto la preda basta appena, e subito dopo non basta più perché la natura non fa calcoli, ma esperienze. Quando non basta più, ecco che i consumatori devono diminuire a forza di morte preceduta dal dolore e così l’equilibrio, per un istante, viene ristabilito. Perché lagnarsi? Eppure tutti si lagnano. Quelli che non hanno avuto niente della preda muoiono gridando all’ingiustizia e quelli che ne hanno avuto parte trovano che avrebbero avuto diritto ad aver una parte maggiore. Perché non muoiono e non vivono tacendo? È invece simpatica la gioia di chi ha saputo conquistarsi una parte esuberante del commestibile e si manifesti pure al sole in mezzo agli applausi. L’unico grido ammissibile è quello del trionfatore.”
La Coscienza di Zeno – Italo Svevo –  (cap. 7; 1988, p. 348)”
  Insomma, due libri che sono lontani tra loro sia per tempo che per ambienti culturali, ma che si affacciano sul mondo con occhio malinconico ed introspettivo, che abbracciano la croce dell’inettitudine che grava sulle rispettive società, ma se nella Coscienza, questa è ritenuta una malattia intesa come elemento straniante, che consente di cambiare, a differenza dei sani, che non possono cambiare, quindi immobili; Negli Sdraiati c’è una sorta di rassegnazione verso questo ormai tragico epilogo della gioventù, non c’è la rivincita sociale di Zeno, ma un appiattimento verso il generale, il vago, verso la gratificazione del nulla, verso la celebrazione dell’inerzia.
Consiglio veementemente la lettura di questo brevissimo spaccato di società moderna, con la speranza giovanile di ergerci dalla nostra comoda posizione di giovani invertebrati e guardare il mondo con fare disincantato, curioso, nuovo.
  La Coscienza di Zeno e Gli Sdraiati – Il tema dell’inettitudine analizzato ad un secolo di distanza Qualche giorno fa, in una delle molteplici discussioni circa l'eterno decadimento generazionale affrontato con mio fratello, decido di portarlo in libreria e fargli leggere qualcosa che instillasse in lui il fastidioso prurito della curiosità.
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