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#glisdraiati
maryko-rrady · 5 years
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_sono troppo vecchio per fare le cose a metà @lou.reed #boysdontcry #artist #modernart #painting #editing #gallery #collector #photography #artecontemporanea #parma2020 #marycorradi #picoftheday #artoninstagram #artcontemporain #vintage #riflessi #specchi #romanticstyle #blackandwhite #thewhiteside #poesia #glisdraiati #androgynous #monoica (presso Loppis Loppis) https://www.instagram.com/p/B85zzMfoqzQ/?igshid=2ul38kvd8zef
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piersaverio-blog · 7 years
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descaslibrary · 2 years
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What is going on with the youngsters nowadays? What should we do to protective, conservative, so-considered outdated parents? Why should relationship between parents-children become something problematic? Ah, that is what Serra tells us in his book. Gli Sdraiati (the recumbent people/Couch Potato) portrays the complex relationship between the younger generation and their parents today. It is written sarcastically in a long monologue which will make you giggle because of the satire yet offer you a reflective moment to spotlight the problem delivered. The book is a light reading. It's a fun one with an interesting subject to deliver. However, after few pages, the monologue is getting to monotone for me. The author can just deliver the mockery in such deeper way yet what I have read was somehow just too superficial. The novel was adapted into a movie in 2017. The comedy-drama adaptation is starred by Claudio Bisio and is directed by Francesca Archibugi. The movie somehow is more interesting than the novel. Give it a go. #bookish #booklover #bookishindonesia #bookaholic #bookstagram #bookstagramindonesia #bibliophile #bookreview #bookreviewer #booknerd #bookaddict #bookblogger #bookaesthetic #bookenthusiast #descalibrary #descaslibrary #descanto #fictionbook #nonfiction #igreads #igbook #instaread #instabooks #literatureisliving #riotgrams #micheleserra #italianwriter #italianliterature #glisdraiati #descareading2022 (at Bangkok Thailand) https://www.instagram.com/p/CfBHkFHrkhx/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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descalibrary · 4 years
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What is going on with the youngsters nowadays? What should we do to protective, conservative, so-considered outdated parents? Why should relationship between parents-children become something problematic? Ah, that is what Serra tells us in his book. Gli Sdraiati (the recumbent people/Couch Potato) portrays the complex relationship between the younger generation and their parents today. It is written sarcastically in a long monologue which will make you giggle because of the satire yet offer you a reflective moment to spotlight the problem delivered. The book is a light reading. It's a fun one with an interesting subject to deliver. However, after few pages, the monologue is getting to monotone for me. The author can just deliver the mockery in such deeper way yet what I have read was somehow just too superficial. The novel was adapted into a movie in 2017. The comedy-drama adaptation is starred by Claudio Bisio and is directed by Francesca Archibugi. The movie somehow is more interesting than the novel. Give it a go. #bookish #booklover #bookishindonesia #bookaholic #bookstagram #bookstagramindonesia #bibliophile #bookreview #bookreviewer #booknerd #bookaddict #bookblogger #bookaesthetic #bookenthusiast #descalibrary #descaslibrary #descanto #fictionbook #nonfiction #igreads #igbook #instaread #instabooks #literatureisliving #riotgrams #micheleserra #italianwriter #italianliterature #glisdraiati #DescaReadBookNo09in2021 (at Desca's Library) https://www.instagram.com/p/CKS_c60A8KV/?igshid=1vo4levby13p2
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Qualche giorno fa, in una delle molteplici discussioni circa l’eterno decadimento generazionale affrontato con mio fratello, decido di portarlo in libreria e fargli leggere qualcosa che instillasse in lui il fastidioso prurito della curiosità. Nel reparto Narrativa – probabilmente manco ci doveva stare nel reparto Narrativa – mi imbatto in questo libro intitolato “Gli Sdraiati” dalla copertina bianca con un bambino girato di spalle privo di emotività che lascia spazio alla sua amorfa ombra intenta in un ignoto saluto.
Incuriosito dalla bellezza di questa immagine, e soprattutto dall’autore, IL giornalista Michele Serra – sono un suo grandissimo estimatore – decido di leggerne la breve trama, dove si riassumono i tratti salienti di un libro, e noto con immenso sgomento misto a piacere che forse avevo trovato ciò che stavo cercando; un libro che riuscisse a trattare di ricambio generazionale, di dipendenza dalla tecnologia, della decadenza dell’autorità genitoriale e soprattutto di inettitudine giovanile.
Decido quindi di acquistarlo ma prima di sottoporlo alla probabile lettura di mio fratello, scelgo voracemente di leggerlo in un pomeriggio torrido di luglio, e forse traumatizzato dalle alte temperature, non riesco, analizzandolo, a non pensare ad un altro libro che cent’anni prima era diventato la pietra miliare dell’inettitudine dell’uomo: La Coscienza di Zeno di Italo Svevo.
  Gli Sdraiati è un romanzo autobiografico del giornalista Michele Serra scritto nel 2013 e tratta della propria esperienza di genitore e del difficile approccio coi figli d’oggi, sempre più pigri e disadattati; l’autore, infatti, propone una riflessione agrodolce su se stesso come padre (rappresentante, però, di una generazione, quella dei sessantottini) e sul proprio figlio (anch’esso rappresentante di una generazione, quella degli “sdraiati” sui divani o su qualsiasi piattaforma in grado di regalare comodità).
In entrambi i romanzi, l’inetto è la figura al centro delle attenzioni degli scrittori. Se per Svevo l’inetto, l’incapace ad adattarsi ai bisogni della vita, è il povero Zeno Cosini, per Michele Serra lo “sdraiato” è un inetto moderno, in quanto incapace di vivere, se non in posizione orizzontale. Il tema dell’inettitudine esprime la voglia di reagire, da parte degli scrittori, portando in auge valori che, contestualizzando, sarebbero andati perduti. Anche se le situazioni sono differenti, in quanto Zeno è un po’ l’alter ego di Svevo, lo sdraiato invece, è l’opposto di quello che è stato Serra da bambino, insofferente verso questa ossimòrica immobilità giovanile che caratterizza la generazione nella quale lo stesso figlio è immerso.
Entrambi i libri trattano in modo massiccio dell’introspezione dell’essere umano, chi, come Zeno, cerca di capire se stesso e chi, come Serra, cerca di capire i figli, la generazione degli sdraiati.
Michele Serra sintetizza il passaggio generazionale come passaggio dalla posizione eretta a quella orizzontale: eccoli, gli sdraiati.
La Repubblica – 17/10/2013
  Proprio in questo passo di un articolo uscito su Repubblica.it si può facilmente notare un riferimento alle teorie Darwiniane, tanto osannate da Svevo nella successione della specie, della supremazia del più forte sul più debole, del sano sul malato anche se, nel caso di Serra, è un processo che va all’indietro, quasi antievoluzionario, che permette all’Homo Sapiens, dopo secoli e secoli a quattro zampe, di ritornare ad una posizione totalmente orizzontale, diventando l‘Homo sdraiatus.
“avvolti nelle loro felpe e circondati dai loro oggetti tecnologici come fossero prolungamenti post-umani del corpo e del pensiero”.
Proprio come Serra, Svevo introduce nel suo romanzo la parola “prolungamento”, presente all’ultimo capitolo “Psicanalisi”. Se però per Serra il prolungamento del corpo dello “sdraiato” è il cellulare, per Svevo la visione si fa ben più cupa, in quanto questo sia l‘ordigno.
“Ma l’occhialuto uomo, invece, inventa gli ordigni fuori del suo corpo e se c’è stata salute e nobiltà in chi li inventò, quasi sempre manca in chi li usa. Gli ordigni si comperano, si vendono e si rubano e l’uomo diventa sempre più furbo e più debole. Anzi si capisce che la sua furbizia cresce in proporzione della sua debolezza. I primi suoi ordigni parevano prolungazioni del suo braccio e non potevano essere efficaci che per la forza dello stesso, ma, oramai, l’ordigno non ha più alcuna relazione con l’arto. Ed è l’ordigno che crea la malattia con l’abbandono della legge che fu su tutta la terra la creatrice. La legge del più forte sparì e perdemmo la selezione salutare. Altro che psico-analisi ci vorrebbe: sotto la legge del possessore del maggior numero di ordigni prospereranno malattie e ammalati.”
  Non manca, inoltre, un chiaro riferimento al galoppante fenomeno del Consumismo presente in entrambi i romanzi;
”Eccoli i consumisti perfetti, “il sogno di ogni gerarca o funzionario della presente dittatura, che per tenere in piedi le sue mura deliranti ha bisogno che ognuno bruci più di quanto lo scalda, mangi più di quanto lo nutre, l’illumini più di quanto può vedere, fumi più di quanto può fumare, compri più di quanto lo soddisfa”.
Gli Sdraiati  – Michele Serra – pg 56
Svevo dirà invece che:
”La legge naturale non dà il diritto alla felicità, ma anzi prescrive la miseria e il dolore. Quando viene esposto il commestibile, vi accorrono da tutte le parti i parassiti e, se mancano, s’affrettano di nascere. Presto la preda basta appena, e subito dopo non basta più perché la natura non fa calcoli, ma esperienze. Quando non basta più, ecco che i consumatori devono diminuire a forza di morte preceduta dal dolore e così l’equilibrio, per un istante, viene ristabilito. Perché lagnarsi? Eppure tutti si lagnano. Quelli che non hanno avuto niente della preda muoiono gridando all’ingiustizia e quelli che ne hanno avuto parte trovano che avrebbero avuto diritto ad aver una parte maggiore. Perché non muoiono e non vivono tacendo? È invece simpatica la gioia di chi ha saputo conquistarsi una parte esuberante del commestibile e si manifesti pure al sole in mezzo agli applausi. L’unico grido ammissibile è quello del trionfatore.”
La Coscienza di Zeno – Italo Svevo –  (cap. 7; 1988, p. 348)”
  Insomma, due libri che sono lontani tra loro sia per tempo che per ambienti culturali, ma che si affacciano sul mondo con occhio malinconico ed introspettivo, che abbracciano la croce dell’inettitudine che grava sulle rispettive società, ma se nella Coscienza, questa è ritenuta una malattia intesa come elemento straniante, che consente di cambiare, a differenza dei sani, che non possono cambiare, quindi immobili; Negli Sdraiati c’è una sorta di rassegnazione verso questo ormai tragico epilogo della gioventù, non c’è la rivincita sociale di Zeno, ma un appiattimento verso il generale, il vago, verso la gratificazione del nulla, verso la celebrazione dell’inerzia.
Consiglio veementemente la lettura di questo brevissimo spaccato di società moderna, con la speranza giovanile di ergerci dalla nostra comoda posizione di giovani invertebrati e guardare il mondo con fare disincantato, curioso, nuovo.
  La Coscienza di Zeno e Gli Sdraiati – Il tema dell’inettitudine analizzato ad un secolo di distanza Qualche giorno fa, in una delle molteplici discussioni circa l'eterno decadimento generazionale affrontato con mio fratello, decido di portarlo in libreria e fargli leggere qualcosa che instillasse in lui il fastidioso prurito della curiosità.
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hellocip · 9 years
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Dovresti venire con me al Colle della Nasca. Tu non hai idea di come ti piacerebbe. Tu non hai idea di quanto ti farebbe bene. Sono sei ore di cammino: non troppe non poche. Si dorme nel piccolo albergo sul torrente, ci si sveglia alle 5, si beve il caffè, si prepara lo zaino. Si sale, si sale, si sale lungo il sentiero che rimonta il bosco dei larici. La prima luce del giorno fatica a filtrare tra i rami fitti e basta appena per vedere dove si mettono i piedi. Si suda e si tace. Il fiato si impenna, si fa irregolare, poi piano piano ritrova misura. Si arriva al lago, ci si ferma a fare colazione al primo sole del mattino. Poi ancora si sale, si sale, si sale sopra i duemila, nella pietraia interminabile, tra le marmotte che fischiano e scappano. Si arriva in cresta, se ne segue il dorso che è un rosario di saliscendi, davanti alla vetta del Corno Basso si devia sulla destra. Si deve rimanere alti sul vallone, facendo bene attenzione a non perdere quota. Si guadagna, sudando e tacendo, il versante opposto del monte, si imbocca una seconda cresta che sale fino a una stretta forca tra due cime aguzze di ardesia. Quello é il colle della Nasca. Duemilasettecento metri. Ci sono solo ardesia e cielo. È il posto più bello del mondo. La prima volta che ci sono salito avevo undici anni. Mi ci ha portato mio padre.
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#claudiobisio durante il #photocall de #glisdraiati #movie #instamovies #roma #villaborghese #casadelcinema #instalike #instagood #instadaily #instaphoto #igers #igersitalia #nikon #nikonphotography #portrait #portraitphotography #kika #andreabracagliaph (presso Casa del Cinema)
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dipintodivita · 9 years
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00:40, martedì 9 sett
Ero lì un momento fa con gli occhi doloranti, avete presente quando sei così stanca che le palpebre cominciano a chiudersi piano piano, involontariamente, ma tu insisti e ogni volta cerchi di risvegliarti, fino a quando la stanchezza vince e ti addormenti? Beh non è il mio caso, ogni giorno cerco nell'intento di trovare un obbiettivo, questo è ora il mio obbiettivo di vita; cercare il mio obbiettivo di vita per svolgere il mio obbiettivo presente. Sembrerà che abbia molto tempo da perdere, dipende dai punti di vista. Ora il mio obbiettivo è quello di diventare ricca senza lavorare, desiderio della maggior parte di molti "Sdraiati", come li definisce Michele Serra (in altre parole adolescenti ) Potrei fare la scrittrice, o magari aprire un blog e guadagnare moltissimo facendo foto. Da piccola il mio grande desiderio era quello di dividermi dalla massa, nell'età pre-adolescenziale era quello di cambiare stato alle donne arabe, ora quello di completare la "lista di cose da fare prima di morire" in cui è presente: -Annota come ti sentirai quando raggiungererai il tuo obbiettivo. Insomma la mia esistenza è stata caratterizzata dalla ricerca di uno scopo, qualcosa per cui andare avanti.
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gretamagazza · 10 years
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Anche gli affreschi, sa, e i dipinti a olio, i mosaici, perfino le statue alla lunga si rovinano. È un arco di tempo diverso, più ampio, ma tutte le cose fatte dall’uomo sono destinate a deperire, e a sparire. Il tatuaggio è bello perché muore insieme al corpo. L’opera e il corpo umano sono la stessa cosa. E non bisogna neanche scomodare i musei, basta la cremazione ad archiviare la pratica…
p. 55 “Gli sdraiati” Michele Serra
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iretartu · 10 years
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"[...] Chi più chi meno, anche i dislessici inconsapevoli, anche i patologici non certificati, anche gli intolleranti al cetriolo o al pane di segale, abbiamo trascinato la carretta fino alla maturità o al diploma, e dunque per un attimo spero che la madre, rendendo conto a se stessa del fatto che non ci seguiva nessuno - beati noi- sia sfiorata, almeno sfiorata dal sospetto che l'unico vero problema del figlio è avere una rompicoglioni siffatta che lo segue, lo asfissia, lo giustifica, lo soffoca, gli fa da alibi, lo assolve [...]" tratto da Gli sdraiati, Michele Serra
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big-lio · 10 years
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Penso a come è stato facile amarti da piccolo. A quanto è difficile continuare a farlo ora che le nostre stature sono appaiate [..]
Mi è piaciuto il nuovo libro “Gli sdraiati” di Michele Serra ed in queste poche righe che condivido mi sono molto ritrovata. Credo si tratti di un passaggio vissuto da quasi tutti i genitori, solo un passaggio ma … arduo!
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