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#motivos culturales
deathshallbenomore · 1 year
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antiqua-lugar · 26 days
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approfittando che è Speak Your Language Day e quindi una buona occasione per riflettere sull'Anglocentrismo del fandom e del mondo in generale, il fandom di The Terror è meraviglioso ma è notabile la tendenza in AU ambientate in altri periodi storici di focalizzarsi sull'aspetto irlandese del personaggio di Crozier ma non su quello brasiliano di James. Sì sì, lo so, canonicamente James il Brasile l'avrà visto due volte in cartolina, ma in una AU dove non interessa a nessuno che è mezzo brasiliano e non ha motivo per nasconderlo, ha senso che abbia almeno installato Duolingo per imparare il portoghese e si sia iscritto a un corso di samba/capoeira (sarebbe anche interessante fare una completa sovversione del trope in cui james menziona apertamente che è mezzo brasiliano come parte della sua immagine di interessante avventuroso contemporaneo multiculturale uomo di mondo e poi è lì a confessare a francis che in realtà non ha mai conosciuto i suoi genitori ed è stato in brasile in erasmus eccetera eccetera ma questa ammetto che è una roba colossale per una fanfiction che devi veramente avere voglia di pensarci) (però avrebbe dei paralleli interessanti con francis che è dell'irlanda del nord e quindi entrambi sono uniti da questa disconessione culturale, il problema dell'autenticity, eccetera eccetera)
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noneun · 10 months
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Perché siamo (biologicamente) uguali?
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Che le razze umane non esistano è un fatto ormai scientificamente assodato. Anche se questa invenzione è sempre stata usata per giustificare il razzismo culturale.
Ognuno di noi è ovviamente una versione diversa di Homo sapiens: la riproduzione sessuale fa un gran bel lavoro di rimescolamento con il materiale genetico che ha a disposizione. Ma siamo lo stesso così simili gli uni con gli altri che è possibile trovare qualcuno dall'altra parte del mondo che casualmente ha un genoma più simile al proprio di chiunque abiti nel nostro stesso quartiere (a meno che non si viva con il proprio fratello gemello, ovviamente).
Certo, nel corso dell'evoluzione il nostro cervello ha sviluppato la capacità di riconoscere e amplificare la percezione delle differenze estetiche e la nostra cultura ne ha fatto un totem di appartenenza etnica. Ma i classici tratti somatici che usiamo per discriminare (colore della pelle, dei capelli e degli occhi, statura, forma del viso, eccetera) sono determinati solamente da una manciata di geni, su un totale che si aggira sui 20mila.
Ovvio che se un aborigeno australiano avesse migliaia di geni identici ai miei ma che codificano solo proteine che influenzano il funzionamento del cuore, del cervello, la composizione del sangue e la struttura ossea, non me ne potrei mai accorgere a colpo d'occhio.
La genetica di Homo sapiens è così poco varia che siamo la specie di primate con meno diversità genetica di tutte. È questo che ci rende così simili gli uni con gli altri. E, tra l'altro, ci espone ad un numero maggiore di malattie genetiche. Potremmo dire che siamo tutti consanguinei.
Secondo l'attuale conoscenza scientifica, il motivo è duplice.
Da un lato, circa 73mila anni fa si è verificata una drastica diminuzione della popolazione. Dall'altro, siamo sempre stati una specie fortemente migratoria.
La diminuzione della popolazione probabilmente è stata causata dalla catastrofe di Toba: l'esplosione di un supervulcano che ha lasciato un cratere di 100 km sull'isola di Sumatra e ha disperso polveri che oscurarono il Sole, rendendo ancor più freddo un pianeta che già stava attraversando una glaciazione.
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Questo mise a dura prova gli ecosistemi e provocò una repentina diminuzione degli esemplari di varie specie. Provocando, dal punto di vista genetico, un cosiddetto collo di bottiglia: solo chi sopravvisse potè trasmettere il proprio corredo genetico ai discendenti, e questo ha lasciato una traccia nel genoma delle generazioni successive. I genetisti sono riusciti a datare vari colli di bottiglia di ghepardi, tigri e di molti primati, più o meno nello stesso periodo della catastrofe di Toba. 
Per quanto riguarda Homo sapiens, si stima che circa 70mila anni fa fummo vicini all'estinzione: rimasero solo 20-25mila esemplari. O più precisamente, tutti gli 8 miliardi di persone che oggi abitano la Terra derivano da un ristretto gruppo di 20-25mila che vissero in Africa 70mila anni fa. Avrebbero potuto essere di più ma o non si sono riprodotti, o le loro stirpi si sono estinte.
Questo collo di bottiglia ha quindi distrutto gran parte della variabilità genetica esistita precedentemente: ad un certo punto sopravvissero e si riprodussero molti meno esemplari e quindi molte meno versioni diverse di Homo sapiens.
Un fenomeno geneticamente simile ma con cause totalmente diverse è il cosiddetto effetto del fondatore in serie, causato dalle migrazioni che Homo sapiens ha più volte intrapreso nel corso dei millenni. Si tratta di spostamenti di pochi km per ogni generazione, ma abbastanza per partire dall'Africa e raggiungere, in relativamente poco tempo, la Patagonia.
L'effetto del fondatore provoca un fenomeno di deriva genetica che porta ad una ulteriore diminuzione di una già bassa variabilità genetica. Infatti, se un sottogruppo della popolazione si stacca e non si mescola più con la popolazione iniziale, si porta dietro solo un piccolo pezzettino di variabilità genetica e quindi avrà una variabilità genetica diminuita. Il motivo è quindi simile: un sottogruppo ha meno esemplari, quindi meno versioni di Homo Sapiens, e quindi meno diversità genetica.
Certo, la variabilità può ricominciare ad aumentare col tempo e la globalizzazione può rimescolare un po' il genoma del genere umano, ma è un processo molto più lento (o molto più recente) delle migrazioni. Tanto è vero che ancora oggi si vede come la variabilità genetica sia massima (seppur bassa) in Africa e sempre minore mano mano che ci si allontana dalla culla di Homo sapiens, seguendo le antiche rotte migratorie.
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Se quindi alla nascita siamo tutti così biologicamente simili, allora la quasi totalità delle differenze fra esseri umani è di origine culturale e ambientale, dovuta alla storia e alle esperienze personali. Sono queste che giocano un ruolo significativo nella distinzione fra esseri umani, che definiscono chi siamo e come ci comportiamo. E non è nulla che si possa trasmettere geneticamente.
Con buona pace dei razzisti e di taluni psicologi riduzionisti.
(L'immagine di apertura è stata creata con l'intelligenza artificiale generativa Adobe Firefly)
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umi-no-onnanoko · 1 year
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Ho deciso di riproporre un post per ringraziare i blog che seguo e per dire loro quanto sono speciali e quanto, ognuno in modo diverso abbia arricchito il mio 2022:
@animatralefiamme: la tua impronta artistica e culturale mi ha permesso di comprendere quanto,sebbene non studi poi storia dell'arte da diversi anni, l'arte sia ancora una materia che mi piace ed affascina e mi hai permesso di scoprire anche alcune opere che non conoscevo approfittando dei tuoi post. Lo stesso per l'aspetto più letterario e culturale dei tuoi post.
Hai arricchito la mia cultura personale e per questo ti ringrazio per la cura che poni nel tuo blog.
@abbicuradirisplendere : la raffinatezza e l'eleganza che il tuo blog sprigiona permette di apprezzare grazie alla semplicità dei piccoli dettagli ogni sfumatura di ciò che ti piace e che impreziosisce il tuo piccolo spazio; ti ringrazio perché con i tuoi contenuti mi ricordavi ancor più il valore delle piccole cose e la bellezza della semplicità.
@akindofartist:le diverse gradazione di colori ed emozioni dei tuoi reblog e post mi hanno permesso di trovare molti post, come avrai potuto notare tu stessa, di mio gusto in quanto rispecchiavano cosa mi piaceva o mi piace e al contempo uno stato d'animo di quel momento oppure un desiderio più o meno profondo e recondito, ti ringrazio quindi per tutte le sfumature che riesci ad inserire nel tuo spazietto e per consentirmi di trovare attraverso foto o frasi modi di esprimermi.
@al-sapore-di-sigarette: hai un blog molto personale, che racconta parti della tua storia personale attraverso la narrazione diretta di episodi o stati d'animo legati alla tua sfera personale, ma anche attraverso l'utilizzo di citazioni di libri, che ammetto non conoscessi, ma che più di una volta mi hanno incuriosita. Inoltre in alcune parole che hai postato mi sentivo capita in certe situazioni, per questo motivo ti ringrazio per aver messo per iscritto alcuni pensieri che io non avevo avuto forse il coraggio di esternare ed anche per avermi avvicinata a libri interessanti e per nulla banali. @amarocaffe : raffinato,classico ed elegante, il tuo blog ti rispecchia perché ho avuto modo di conoscerti un po' e tu sei così, nel tuo minimalismo, non scontato mal selettivo, sai usare bene l'arte oratoria e le tue parole non sono mai poste a caso. Sei una persona matura e che sa cosa vuole e per questo lavora sodo, sei ironica e intelligente. Mi fa piacere che abbiamo iniziato a parlare e quindi ti ringrazio per la possibilità che mi dai di conoscerti.
@blog-ragazza-invisibile : hai nel tuo spazio una bella varietà di contenuti e tipologie degli stessi, ritrovandomi spesso in ciò che posti lo ricondivido perché o mi piace il contenuto in sé oppure trovo in modi diversi pezzettini di me o di ciò che penso in quel momento e quindi non ho bisogno di spiegare, quindi ti ringrazio per i bei contenuti e anche per quelli che ho trovato a me più affini.
@dalprofondodellanima : Hai una bellissima tecnica di scrittura, già lo dissi, perciò applicarmi e immergermi nella lettura dei tuoi post è stimolante e mi ha permesso di riflettere e comprendere alcuni aspetti del tuo pensiero ed anche del mio per questo ti dico grazie.
@elestellequantesono : spesso sono entrata in risonanza con parti o con interi tuoi post, un po' per la bella forma in cui scrivi ed un po' per la storia contenuta in essi. Hai permesso che leggendolo potessi sia capire un po' di te che capire un po' di più si me stessa e anche di risolvere alcune diatribe e far pace con alcune situazioni, grazie.
@fabrissio4: Fabri sei sempre stato presente nonostante la grande mole di lavoro e sei sempre stato pronto ad una parola gentile o di conforto, grazie per la bella persona che sei e che si intravede nel tuo blog, non aver paura di mostrarti per come sei e sorridi. Ogni tanto riposati ok?
@frammenti--di--cuore: il tuo blog rispecchia ciò che sei anche nella tua vita quotidiana, sono abbastanza convinta di questo.
Abbiamo entrambe avuto un'esperienza non bella che spero per entrambe non si riprenderà mai più perché siamo state più forti e abbiamo saputo feci fronte; mi rivedo nelle parole che usi in alcuni post tant'è che spesso le riposto o comunque lascio un like perché mi sento compresa, quindi di ringrazio per il tatto delle tue parole e per capirmi senza conoscermi.
@frangettaa : il tuo blog mi trasmette sensazioni positive, good vibes insomma, perché si percepisce che sei una persona solare, che apprezza ciò che ha e sa come valorizzarlo, non ti abbatti e hai sempre il sorriso, quindi ti ringrazio per questa ventata che hai saputo trasmettere e che porti nel tuo blog.
@hope-now-and-live : Teresa ho avuto la fortuna sia di seguire il tuo blog, con i suoi numerosi e diversi contenuti sempre significativi, che personali e sai che mi piacciono le tue foto per la luce che infondono come la fotografa che vi sta dietro. Ho potuto vedere anche la bella ragazza che sei non solo esteticamente perché sei super carina, ma anche per la tua saggezza ed il tuo modo di esserci, ho avuto modo di ascoltarti ed anche di venire ascoltata da te e questo non ha prezzo perché la reciprocità è una qualità rara ormai, quindi grazie per le tue parole ed il tuo tempo.
@itsmyecho : la profondità, la maturità, la purezza dei post, delle frasi e delle citazioni, l'accuratezza nella scelta si cosa e quando pubblicarla, il tramsetrere dei messaggi e dei consigli ai vostri lettori senza mai imporre loro niente è una caratteristica che apprezzo e stimo in quanto a mia volta lettrice dei vostri contenuti, grazie per il vostro impegno.
@imponderabile : il tuo blog, per quanto mi concerne, trasuda dolcezza e spontaneità per questo apprezzo il suo contenuto e trovo piacevole sia guardarlo che comprenderlo e a volte anche condividerlo per permettere non solo a me di averlo, ma anche che altri possano avere interesse per il tuo blog,grazie per i tuoi post.
@lettersandpostards : apprezzo sempre i tuoi post perché sono pensato e seguono un loro criterio che non solo è piacevole alla vista, esteticamente parlando, ma ha senso proprio per come viene pensato. Conversare con te è piacevole e sei un ragazzo gentile, qualità che apprezzo molto, perciò ti ringrazio soprattutto per la tua gentilezza.
@littlespotsofmylife: mi piacciono i tuoi post e si percepisce che ti piaccia lo spagnolo o forse anche la cultura spagnola non saprei dirlo con esattezza non conoscendoti, però ho potuto apprezzare anche questa lingua per mezzo delle frasi o dei post che inserisci nel tuo blog, è piacevole imparare cose nuove quindi ti ringrazio.
@lunamarish :i tuoi post mi piacciono molto e mi piace apprezzarli e leggerli, mi piace il tuo stile e mi fa perciò piacere aver scoperto in quest'anno il tuo blog e poter vedere sempre bei contenuti.
@lasagnefrittee : la simpatia e la solarità che trasmetti attraverso il tuo blog sono uno dei motivi per il quale ho iniziato a seguirlo,inoltre porti contenuti di diverso tipo, più o meno personali, ma tutti ben corsi tra loro ed è anche piacevole vedere la cura al dettaglio e anche la tua bravura nella fotografia, almeno a mio parere posti sempre delle belle foto.
@momentidicri : ti ringrazio per la pace e la serenità che il tuo blog mi trasmette e per la bellezza e la purezza di ciò che ti piace e decidi di postare e condividere qui su questa piattaforma, la bellezza dell'impostazione del tuo spazietto è invidiabile.
mynameis-gloria : seguo il tuo blog da pochissimo, ma mi piace il calore che si intravede nella luce delle foto e anche i tuoi post, penso che ilt io blog trasmetta luce perché rifletta quella che è la tua di luce, non ti conosco abbastanza per averne certezza, ma è ciò che percepisco e ti ringrazio.
@nochkoroleva : piacevole trovare cultura, letteratura ed arte ben amalgamate insieme ed altresì piacevole scoprire nuovi artisti, scrittori ecc. che non conoscevo o conoscevo poco grazie ai tuoi post. Grazie quindi per la cura con cui scegli i post e per la conseguente opportunità di apprendimento.
@piantisorrisiparole : personale e pregno di emozioni, empatizzo con alcuni post per il loro carico emotivo e per come mi fanno riflettere, è bello nella sua personalità. Grazie.
@piccolacombattentesblog : il nome del tuo blog ti calza bene e non è scontato, i tuoi contenuti penso che siano belli e he ti rispecchino al contempo, è piacevole trovarli nella dashboard e poterli apprezzare.
@persotralestelle : Adoro come i tuoi post non siano mai ripetitivi e sono belli sia da vedere che da utilizzare come reblog perché sono curati e diversi tra loro, davvero complimenti.
@piantarampicante : sei fortissima, sebbene io ti conosca unicamente da un blog e quindi non possa dire di sapere davvero niente di te, ti vedo coraggiosa e combattiva e riesci a reagire a situazioni anche molto brutte, hai una grande forza interiore e sei bella dentro, sei bella anche fuori ovviamente però penso sia molto il riflesso di quella bellezza che non tutti riescono a cogliere in te, spero tu possa sorridere molto di più in questo nuovo anno e avere le soddisfazioni che meriti.
@princessofmistake : letteratura e cultura usufruibile da tutti, ti ringrazio perché per mezzo dei tuoi post ho potuto avvicinarmi a testi ed autori a me sconosciuti, grazie per avermi arricchita e grazie anche per le tue parole ed il tuo ascolto in quelle occasioni nelle quali abbiamo avuto piacere e modo di interloquire, grazie per la tua maturità e bellezza interiore.
@pestobarilla : La spontaneità del tuo blog ne costituisce il suo fascino, hai sempre un sorriso e non so non si può essere tristi se ci si ritrova davanti un tuo post, porti un sorriso ed allegria e penso sia un dono bellissimo il tuo, quello di far sorridere gli altri.
@quafafreddoesonosolo : non seguo da molto il tuo blog, ma è un blog piacevole ed in alcuni tuoi post posso rivedermi o rispecchiarmi come ho già detto precedentemente, perciò ti ringrazio per i tuoi contenuti.
@ragazzoarcano : quotidianamente ho il piacere di leggere e talvolta anche ricondividere o leggere nuovamente i tuoi post e le tue citazioni ed ogni volta ho l'impressione di coglierne nuove sfumature, hai un'accuratezza davvero bella nella scelta di cosa postare e in quale momento, anche per le immagini o le foto che selezioni, crei una bella visione di insieme e ti ringrazio per l'amore che metti nel tuo blog che permette di apprezzarne i contenuti e anche arricchire le proprie cobosvenze.
@scappandodaquestarealta : mi piacciono le tue frasi ed il loro significato si vede l'impegno e la profondità che ricerchi nei contenuti e che poi riesci a trasmettere.
@shadowofablackwolf: ti ringrazio perché in quest'anno ci sei sempre stato sia per ascoltarmi che in generale, ti ringrazio perché sei un buon amico e una bella persona e questo si percepisce anche dal tuo piccolo mondo, sei dolce e gentile e io non posso che sperare per te che quest'anno che sta arrivando ti porti tutti i sorrisi che meriti e tutto i colori del mondo. @staystrongwarrior : ti ringrazio e per essere stata con me quest'anno, hai una forza incredibile che nemmeno ti immagini, sei una bella persona e una favolosa amica. Adoro i tuoi post ed ancora di più te ti voglio un mondo di bene e spero tu possa sorridere sempre e trovare serenità.
@sacredheart-97 : i tuoi post più di una volta mi hanno toccata profondamente, non ti conosco se non per quello che leggo, ti ringrazio per ciò che scrivi perché rispecchia talvolta anche il mio stato d'animo e ti mando un abbraccio.
@therefore-farewell: bei post, belle citazioni e frasi anche d'autore, hai un blog davvero piacevole da scorrere e leggere lo avevo già detto, ma confermo quanto sopra perché è arricchente e ti ringrazio per questo.
@thesmellof-silence : mi piace riutilizzare i tuoi post e leggerli, perché belli ed interessanti. Grazie per la cura che hai negli stessi.
@tuseisolotu: trovo bellezza nei tuoi post e mi piace quindi vedere e rivedere i tuoi post per poterli apprezzare. @un-mei-no-akai-ito : siamo simili e mi rispecchio in alcuni tuoi interessi o modi di pensare, apprezzo i tuoi contenuti e sei gentile e dolce, davvero una bella persona, ti mando un abbraccio.
@ulricrank : grazie per esserxi stato in quest anno, per il tuo sostegno ed appoggio e per altri mille motivi. Torna presto a scrivere i tuoi bei post ok?
@vaerjs :
hai una maturità bella e rara, sei davvero brava in ciò che fai e non ti arrendi nonostante le difficoltà, apprezzo il tuo blog per le foto e per i contenuti.
@vita-sardanapalesca : artisticità, bellissime foto con soggetti d'arte, personalità bella colorata una pennellata di vita e di colore.
@vivimaperchi : hai dei bei post piacevoli così come il tuo blog quindi è bello poterlo apprezzare.
@zibaldone-di-pensieri: blog di un mezzo matto, sconsigliata la visione as un pubblico noioso, scherzo ovviamente, ti voglio bene e ti ringrazio per essere così come sei anche se sei matto.
@whoslexa: mi piace leggere i tuoi post e se posso anche consigliarti, sei te stessa anche con le tue piccole ansie e paranoie, ciò ti rende autentica al 100% nella tua spontaneità e semplicità.
@50-sfumature-di-indaco : belle frasi, anche in inglese, contenuti che rendono il blog davvero interessante e particolare, piacevole da vedere e scoprire.
@9760km : profondità e leggerezza che rendono il tutto coeso ed elegante, è piacevole e spontaneo.
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nordic-italian-german · 8 months
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Pensiero notturno: Feliciano e Romano hanno molto a cuore la preservazione delle lingue regionali e/o dei dialetti (questione sulla quale riescono a essere anche molto prolissi). Mal sopportano la gente che sminuisce o disprezza il Siciliano, il Veneto, il Sardo, ecc. Hanno assistito alla loro nascita, allo sviluppo delle loro caratteristiche peculiari a livello morfologico e fonetico, al consolidamento della loro storia culturale nel corso dei secoli, per tale motivo ancora oggi i due fratelli ammirano e cercano di 'conservare' tutto ciò, come del resto già fanno con ogni tradizione del paese che rappresentano.
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belladecasa · 7 months
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anche io mi sono ritrovata molto in quello che hai scritto... come te sono la prima laureata della mia famiglia, e ho avuto un percorso universitario disastroso dopo un certo punto. penso che uno dei fattori che me l'ha reso più difficile sia stato la lontananza "culturale" che si è approfondita con la mia famiglia ristretta e allargata negli anni. sono stata etichettata come quella intelligente e studiosa, ma anche come quella con più risorse per cavarsela. mi sono resa conto ad un certo punto che quello che era a tutti gli effetti un motivo di orgoglio per la mia famiglia (perché lo è) è anche quella cosa che mi ha reso estranea e inconoscibile. parlare dei miei problemi (universitari quando studiavo, lavorativi dopo) era come parlare un'altra lingua in casa, e la solitudine è doppia: nei contesti in cui mi accorgo di essere in mezzo a "figli di" e poi in nella mia famiglia... essere femmina in un contesto provinciale e proletario è stato il secondo fattore. nonostante per esempio mio padre sia in teoria molto orgoglioso di me, in pratica la distanza mi rende un mostro che non corrisponde alla sua idea di femmina (moglie, figlia, madre...). non mi ha mai educata ad essere emancipata, ma ad essere obbediente. scusa per l'ask, sono cose a cui penso spesso ma non trovo persone nel mio quotidiano con cui parlarne o che abbiano esperienze simili. è bello leggerti
Sono felice e lusingata che abbiate condiviso le vostre storie personali con me. Mi dispiace molto per la tua solitudine, che posso capire fino a un certo punto, perché fortunatamente i miei genitori, anche mio padre, non hanno mai cercato di incanalarmi in uno stereotipo femminile. Mi hanno lasciata molto libera (e poco professionista), ovviamente sempre nel raggio dettato dai miei risultati scolastici. Per loro finché andavo bene all’Università, e prima a scuola, potevo fare quello che volevo, mentre se cominciava a vacillare l’elemento dell’eccellenza scolastica, vacillava ogni parte di me. È sempre stato così, dalle elementari all’Università. Quando ero piccola mi sembrava di riuscire ad attirare la loro attenzione solamente mostrando i miei voti, e ogni mio altro talento, caratteristica, qualità, non è mai stata considerata o approfondita. Viene da sé che nel momento in cui si incontrano delle difficoltà nel percorso si infrange non solo la loro idea irrealistica della figlia “brava a scuola, studiosa, intelligente”, ma la concezione del nostro valore, che abbiamo costruito sempre e solo in base all’eccellenza scolastica. Quindi se quella si annulla ci annulliamo noi. Io ho sempre sofferto di ansia patologica ma all’università questa si è triplicata, perché ogni esame, ogni scadenza, ogni anno erano un’arena in cui si decretava il mio valore personale. Non verrei peccare di arroganza ma credo che anche tu ti senta così. Non so darti un consiglio efficace se non di ricordarti che siamo essere umani e sbagliamo, non siamo onnipotenti e abbiamo tutti il nostro miscuglio di torti e ragioni, deficit e talenti, pregiudizi e ambizioni difficili da superare. Non odiarci per i nostri e perdonare i nostri genitori per i loro è il (o un) senso della vita e lo scopo della terapia. Quindi se davvero c’è o c’è stato questo disastro all’Università perdonati, vai avanti (o fermati se nei hai bisogno) come puoi. Alla fine ora ti sembra che sia una battaglia infinita ma è solo una tappa minuscola paragonata a tutta la tua vita e a quello che sei. Buona fortuna 🌼
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pettirosso1959 · 4 months
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E' giusto che, dopo che a Napoli vengono ammazzati a pistolettate ragazzi per futili motivi, quale il parcheggio di un motorino o la sosta ad un chiosco per comprare una bibita, a Sanremo si presenti un tizio , vestito alla Genny Savastano, che esalta tutto ciò che viene a sua volta esaltato non solo in "Gomorra", pessimo esempio culturale e causa di moltissimi mali cittadini, ma nello stesso ambito criminale che quei mostri, quegli assassini , partorisce ?
Ma a voi, pare normale ?
E vi pare normale che nella città in cui questo sangue giovane ed innocente viene versato di continuo , il Sindaco in persona premi questo dispensatore di cultura e civiltà , questo distributore di legalità e amore per il prossimo, sano e disinteressato ?
Vi pare normale ?
E allora dov'è lo scandalo, dove il "razzismo", se a Sanremo i giornalisti, GIUSTAMENTE, si coalizzano e lo CASTRANO , questo campione di moralità indefessa, a dispetto del televoto dei suoi inguaiatissimi fan che, essendo anche troppi, fagocitano gli altri a prescindere dalla qualità proposta ?
E ancora.
E' il caso che ad una manifestazione nazionale organizzata dalla RAI, vale a dire da un Ente Pubblico, vengano accettate determinate presenze ?
E per quale motivo , culturalmente, a Napoli tutto deve essere preso in sinistro senso in determinati ambienti fin troppo vicini alle istituzioni e a una determinata "inteligenza", perché tutto deve essere sempre ridotto a questo insano , lacrimoso vittimismo ?
Per fingere forse di non accettare alcune obbrobriose realtà, pretendendo che TUTTI, in ogni angolo dello stivale e dietro qualsiasi formazione culturale, accettino, imbellemente, la nostra spazzatura ?
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lacavernablog · 1 day
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Un club de lectura es una pequeña dictadura comunista
Es cierto que ahora leer puede considerarse un acto revolucionario. Pero ya no se lee o se pretende leer en la soledad de tu habitación, o en tu propia soledad a donde vayas. La lectura está siendo compartida en los cada vez más abundantes clubes de lectura, que en su mayoría participan solo mujeres.
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De esto y más trata el artículo de Alberto Olmos en El Confidencial, quien manifiesta su oposición a estos clubes con fuertes razones.
Aquí lo comparto:
Como saben, entre las perversiones culturales aún no superadas se encuentran los clubs de lectura. Se trata de una degeneración periódica del acto de leer. Sus miembros se reúnen una vez al mes, o incluso una vez por semana, para comentar un libro leído de común acuerdo. Eventualmente, el autor del libro puede estar presente en estas exposiciones. No veo necesarios muchos más motivos para estar absolutamente en contra de los clubs de lectura.
Alguien que lee el mismo libro que los demás carece de criterio. Un club de lectura es una pequeña dictadura comunista. Leer es elegir, y elegir es proponerse único. El mejor lector es aquel que ha conseguido no poder hablar con nadie de los libros que lee, porque sólo a él le interesan. No le importa. El peor lector es el que necesita leer un libro del que ya se esté hablando o del que tenga la seguridad de que otros le van a hablar. Esta dinámica se conoce como "la espiral del best seller". (Nota: me lo acabo de inventar).
Los clubs de lectura se crean también para vender libros. Las librerías tienen clubs de lectura, y los autores desean que alguna de sus obras sea elegida para una lectura colectiva. Hay que vender quince ejemplares más. Si no hay más remedio, acuden a escuchar lo que los lectores opinan de su obra. No les gustará; es su trabajo. Todos los autores que me han hablado de sus visitas a clubs de lectura han conseguido ponerme los pelos de punta, como en un cuento de Edgar Allan Poe. Imagina tener que escuchar lo que diez o veinte personas piensan de tu novela, que a lo mejor trata de tu madre muerta. Imaginen que yo tuviera que leerme obligatoriamente todos los comentarios que reciben mis artículos. La vida siempre puede ser un poco peor de lo que ya es.
Alejarse de los demás, alejarse de las redes sociales y de la información, estar sólo, recuperar la paz y el sosiego, trabajar la atención y la imaginación… Esto sólo puede entenderse como disruptivo. Para socavar en la medida de lo posible esta revolución, se proponen clubs de lectura. No puedes leer tú solo. ¿Qué lees? Dinos qué te parece lo que lees. Deja de leer lo que lees y lee lo mismo que nosotros. Avergüénzate de eso que leías.
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Monkey Man 2024 In Italia
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✔️ 𝐒𝐓𝐑𝐄𝐀𝐌𝐈𝐍𝐆 𝐎𝐑𝐀 𝐐𝐔𝐈 ▶ https://t.co/pJRGNXcHnM
:: Trama Monkey Man ::
Kid è un giovane lottatore che si batte sul ring di un circuito di scommesse clandestine gestite, dal sudafricano Tiger. Ha origini rurali e indossa una maschera di scimmia, ispirandosi alla divinità Hanuman, esempio di virtù quali lealtà, forza e saggezza. Il suo vero obiettivo però non è farsi strada come lottatore, bensì vendicare la morte della madre, uccisa in un raid contro la comunità dov'è cresciuto. Dietro questo crimine c'è una speculazione edilizia che vede i potenti della città alleati a un santone e Kid intende infiltrarsi nel loro mondo, prima come lavapiatti e poi come cameriere, fino ad arrivare loro abbastanza vicino da poter mettere in atto la propria vendetta. Dovrà però prima assaggiare la sconfitta e ritrovare la purezza dello spirito.
Un film (in Italiano anche pellicola) è una serie di immagini che, dopo essere state registrate su uno o più supporti cinematografici e una volta proiettate su uno schermo, creano l'illusione di un'immagine in movimento.[1] Questa illusione ottica permette a colui che guarda lo schermo, nonostante siano diverse immagini che scorrono in rapida successione, di percepire un movimento continuo.
Il processo di produzione cinematografica viene considerato ad oggi sia come arte che come un settore industriale. Un film viene materialmente creato in diversi metodi: riprendendo una scena con una macchina da presa, oppure fotografando diversi disegni o modelli in miniatura utilizzando le tecniche tradizionali dell'animazione, oppure ancora utilizzando tecnologie moderne come la CGI e l'animazione al computer, o infine grazie ad una combinazione di queste tecniche.
L'immagine in movimento può eventualmente essere accompagnata dal suono. In tale caso il suono può essere registrato sul supporto cinematografico, assieme all'immagine, oppure può essere registrato, separatamente dall'immagine, su uno o più supporti fonografici.
Con la parola cinema (abbreviazione del termine inglese cinematography, "cinematografia") ci si è spesso normalmente riferiti all'attività di produzione dei film o all'arte a cui si riferisce. Ad oggi con questo termine si definisce l'arte di stimolare delle esperienze per comunicare idee, storie, percezioni, sensazioni, il bello o l'atmosfera attraverso la registrazione o il movimento programmato di immagini insieme ad altre stimolazioni sensoriali.[2]
In origine i film venivano registrati su pellicole di materiale plastico attraverso un processo fotochimico che poi, grazie ad un proiettore, si rendevano visibili su un grande schermo. Attualmente i film sono spesso concepiti in formato digitale attraverso tutto l'intero processo di produzione, distribuzione e proiezione.
Il film è un artefatto culturale creato da una specifica cultura, riflettendola e, al tempo stesso, influenzandola. È per questo motivo che il film viene considerato come un'importante forma d'arte, una fonte di intrattenimento popolare ed un potente mezzo per educare (o indottrinare) la popolazione. Il fatto che sia fruibile attraverso la vista rende questa forma d'arte una potente forma di comunicazione universale. Alcuni film sono diventati popolari in tutto il mondo grazie all'uso del doppiaggio o dei sottotitoli per tradurre i dialoghi del film stesso in lingue diverse da quella (o quelle) utilizzata nella sua produzione.
Le singole immagini che formano il film sono chiamate "fotogrammi". Durante la proiezione delle tradizionali pellicole di celluloide, un otturatore rotante muove la pellicola per posizionare ogni fotogramma nella posizione giusta per essere proiettato. Durante il processo, fra un frammento e l'altro vengono creati degli intervalli scuri, di cui però lo spettatore non nota la loro presenza per via del cosiddetto effetto della persistenza della visione: per un breve periodo di tempo l'immagine permane a livello della retina. La percezione del movimento è dovuta ad un effetto psicologico definito come "fenomeno Phi".
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Kung Fu Panda 4
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✔️ 𝐒𝐓𝐑𝐄𝐀𝐌𝐈𝐍𝐆 𝐎𝐑𝐀 𝐐𝐔𝐈 ▶
https://megavids.online/movie/1011985/kung-fu-panda-4?tumblrah
:: Trama Kung Fu Panda 4 ::
Mentre i Cinque Cicloni sono via per allenarsi dopo aver compiuto varie missioni, Po, destinato a diventare la guida spirituale della Valle della Pace, è costretto a cercare il suo successore come nuovo Guerriero Dragone mentre combatte insieme a una volpe ladra di nome Zhen, i nostri eroi dovranno sconfiggere un nuovo spaventoso nemico chiamato "La Camaleonte", una terribile ed infida strega che riporta in vita Tai Lung e gli altri nemici sconfitti dal panda nei film precedenti con l'unico scopo di governare la città di Juniper e la Valle della Pace grazie alle tecniche di kung fu che ruba a questi ultimi.
Kung Fu Panda 4 è un film d'animazione del 2024 diretto da Mike Mitchell e Stephanie Ma Stin.
Prodotto da DreamWorks Animation e distribuito da Universal Pictures. È il quarto capitolo del franchise di Kung Fu Panda, e sequel di Kung Fu Panda 3 (2016), e presenta Jack Black, Dustin Hoffman, James Hong, Bryan Cranston e Ian McShane che riprendono i ruoli dei film precedenti, con Awkwafina, Viola Davis e Ke Huy Quan che si uniscono al cast come nuovi personaggi.
Ai registi Jennifer Yuh Nelson e Alessandro Carloni venne chiesta la possibilità di un quarto film di Kung Fu Panda prima dell'uscita del terzo film nel gennaio 2016, con Nelson che in seguito affermò nell'agosto 2018 di essere aperta a un quarto capitolo. DreamWorks ha annunciato ufficialmente il quarto film nell'agosto 2022, con Mitchell, Ma Stine, e Rebecca Huntley rispettivamente come regista, co-regista e produttore nell'aprile 2023. La maggior parte del cast vocale principale è stato annunciato nel dicembre 2023, in seguito al casting di Awkwafina nel maggio di quell'anno.
Un film (in Italiano anche pellicola) è una serie di immagini che, dopo essere state registrate su uno o più supporti cinematografici e una volta proiettate su uno schermo, creano l'illusione di un'immagine in movimento.[1] Questa illusione ottica permette a colui che guarda lo schermo, nonostante siano diverse immagini che scorrono in rapida successione, di percepire un movimento continuo.
Il processo di produzione cinematografica viene considerato ad oggi sia come arte che come un settore industriale. Un film viene materialmente creato in diversi metodi: riprendendo una scena con una macchina da presa, oppure fotografando diversi disegni o modelli in miniatura utilizzando le tecniche tradizionali dell'animazione, oppure ancora utilizzando tecnologie moderne come la CGI e l'animazione al computer, o infine grazie ad una combinazione di queste tecniche.
L'immagine in movimento può eventualmente essere accompagnata dal suono. In tale caso il suono può essere registrato sul supporto cinematografico, assieme all'immagine, oppure può essere registrato, separatamente dall'immagine, su uno o più supporti fonografici.
Con la parola cinema (abbreviazione del termine inglese cinematography, “cinematografia”) ci si è spesso normalmente riferiti all'attività di produzione dei film o all'arte a cui si riferisce. Ad oggi con questo termine si definisce l'arte di stimolare delle esperienze per comunicare idee, storie, percezioni, sensazioni, il bello o l'atmosfera attraverso la registrazione o il movimento programmato di immagini insieme ad altre stimolazioni sensoriali.[2]
In origine i film venivano registrati su pellicole di materiale plastico attraverso un processo fotochimico che poi, grazie ad un proiettore, si rendevano visibili su un grande schermo. Attualmente i film sono spesso concepiti in formato digitale attraverso tutto l'intero processo di produzione, distribuzione e proiezione.
Il film è un artefatto culturale creato da una specifica cultura, riflettendola e, al tempo stesso, influenzandola. È per questo motivo che il film viene considerato come un'importante forma d'arte, una fonte di intrattenimento popolare ed un potente mezzo per educare (o indottrinare) la popolazione. Il fatto che sia fruibile attraverso la vista rende questa forma d'arte una potente forma di comunicazione universale. Alcuni film sono diventati popolari in tutto il mondo grazie all'uso del doppiaggio o dei sottotitoli per tradurre i dialoghi del film stesso in lingue diverse da quella (o quelle) utilizzata nella sua produzione.
Le singole immagini che formano il film sono chiamate “fotogrammi”. Durante la proiezione delle tradizionali pellicole di celluloide, un otturatore rotante muove la pellicola per posizionare ogni fotogramma nella posizione giusta per essere proiettato. Durante il processo, fra un frammento e l'altro vengono creati degli intervalli scuri, di cui però lo spettatore non nota la loro presenza per via del cosiddetto effetto della persistenza della visione: per un breve periodo di tempo l'immagine permane a livello della retina. La percezione del movimento è dovuta ad un effetto psicologico definito come “fenomeno Phi”.
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etinfernum · 2 months
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Why do you ship Argentina with an irrelevant country like Uruguay?
Pensaba traducirlo al inglés pero consideré que ante la bronca era mejor escribir todo esto en mi idioma. Antes de volver a decir una burrada como esa, mejor siéntese, cállese y escuche porque no estoy con mucha paciencia últimamente. Voy a tomar esta pregunta como lo que en realidad fue, un insulto hacia el país y no hacia el personaje: Uruguay no es irrelevante.
Es un país rico en cultura musical, actoral, escritura, futbolística, etc. ¡Tienen los paisajes más hermosos! Por sus grandes parecidos culturales con nuestro país suelen ser los más queridos entre los extranjeros, además que tanto nuestro acento como nuestros modismos son muy parecidos, compartimos también el mate, el dulce de leche, etc.
Por nombrarte ejemplos:
-Punta del Este y Montevideo son unos de los destinos turísticos más preferidos por los argentinos.
- Escuchamos su música rock (No te va a Gustar, La vela Puerca), en nuestras fiestas abunda la plena (Nietos del futuro) y en sus fiestas se escuchan nuestro cuarteto y cumbia villera. También en las épocas más hermosas de carnaval hemos tenido como invitadas a grandes murgas uruguayas.
- Tienen escritores famosísimos como Mario Benedetti, Eduardo Galeano u Horacio Quiroga.
- Hemos recibido con los brazos abiertos a tremendos actorazos uruguayos, algunos de los que se me vienen a la mente son: China Zorrilla (quien tuvo un papel importantísimo en la icónica película "Esperando la carroza"), Natalia Oreiro, Enzo Vogrincic ("La sociedad de la nieve"), Mónica Farro (actriz teatral y vedette), Osvaldo Laport, etc. Además que en su país se consume nuestra farándula/televisión
- ¡Incluso el relato más conmovedor de nuestra historia futbolística (el gol de Maradona a los ingleses) fue realizado por un uruguayo: Victor Hugo Morales! Quien hasta hace poco fue periodista en uno de nuestros noticieros más conocidos. Asímismo en su selección de fútbol masculino tienen a Fernando Muslera, quien nació en Argentina y se nacionalizó uruguayo para jugar allá. Ni qué decir de Luis Suárez, futbolísta también queridísimo por acá, que es también uno de los mejores amigos de Lionel Messi.
Tengo mil y un motivos más para querer a Uruguay, más allá de que tambien lo llevo en mi propia sangre porque toda mi familia es de allá y emigraron a Argentina hace más de dos décadas.
Si no te gusta una ship, bloquea el hashtag o mejor bloqueame a mi. Pero no vengas a molestar ni a insultar a todo un país.
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claudio1959 · 5 months
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Il *7 gennaio 1797* nasce a Reggio Emilia il Tricolore, come bandiera della Repubblica Cispadana, costituita dai territori di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia.
A proporre che lo stendardo o bandiera cispadana, formato dai colori verde, bianco e rosso, fosse innalzato in tutti i luoghi soggetti alla sovranità della repubblica cispadana, è il sacerdote cattolico Giuseppe Compagnoni.
La bandiera rossa, bianca e verde, allora a strisce orizzontali con il rosso in alto, sarà confermata come vessillo della Repubblica Cisalpina. Adottato dai patrioti del Risorgimento già nei moti del 1821 e poi nel 1848 dal Re Carlo Alberto di Piemonte, il tricolore sarà la bandiera dell’unità d’Italia.
Ma perché vennero scelti il verde, il rosso e il bianco? L'Italia del 1796 era un agglomerato di piccole Repubbliche di ispirazione giacobina che si erano sostituite agli antichi assolutismi.
E per omaggiare la conquista delle libertà, e chiaramente il modello francese, quasi tutte le Repubbliche si dotarono di bandiere caratterizzate da tre fasce di dimensioni uguali. Mentre i tre colori derivano dalla Legione Lombarda i cui vessilli presentavano proprio con i colori verde, bianco e rosso, fortemente radicati nel patrimonio di quella regione; il bianco e il rosso, infatti, comparivano nell'antichissimo stemma comunale di Milano (croce rossa su campo bianco), mentre verdi erano, fin dal 1782, le uniformi della Guardia civica milanese. Ma anche la Legione Italiana, che accoglieva, i soldati delle terre dell'Emilia e della Romagna, si era dotata di questi tre colori; motivo che probabilmente spinse la Repubblica Cispadana a confermarli nella propria bandiera.
Successivamente al Congresso di Vienna, il tricolore fu soffocato dalla Restaurazione. Ragione per cui assunse, nell'immaginario collettivo, un ruolo di libertà e di speranza; e ciò è testimoniato dai moti del 1831, dalle rivolte mazziniane; o lo si può ritrovare nella disperata impresa dei fratelli Bandiera e nelle sollevazioni negli Stati della Chiesa. E quando giunse la stagione del '48, e della concessione delle Costituzioni, la bandiera divenne il simbolo di una riscossa ormai nazionale, che investì l'intera penisola: da Milano a Venezia, da Roma a Palermo.
Nel 1997, in occasione del secondo centenario del Tricolore, il parlamento proclama il 7 gennaio “giornata nazionale della bandiera”.
Oggi ricorre il 227 anniversario della Giornata nazionale della Bandiera, un simbolo codificato nell'articolo 12 della Costituzione italiana che ne definisce la foggia: "verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni".
Consacrata nella Costituzione, la Bandiera è il simbolo dell’Unità nazionale, racchiude i valori di libertà, solidarietà ed uguaglianza sui quali si fonda la nostra Patria e incarna quello straordinario patrimonio storico, culturale e identitario che universalmente viene riconosciuto all’Italia.
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Dune - Parte due
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:: Trama Dune 2 ::
Paul Atreides si unisce ai Fremen e inizia un viaggio spirituale e marziale per diventare Muad'dib, mentre cerca di prevenire l'orribile ma inevitabile futuro di cui è testimone: una Guerra Santa in suo nome, che si diffonde in tutto l'universo conosciuto.
Un film (in Italiano anche pellicola) è una serie di immagini che, dopo essere state registrate su uno o più supporti cinematografici e una volta proiettate su uno schermo, creano l'illusione di un'immagine in movimento.[1] Questa illusione ottica permette a colui che guarda lo schermo, nonostante siano diverse immagini che scorrono in rapida successione, di percepire un movimento continuo.
Il processo di produzione cinematografica viene considerato ad oggi sia come arte che come un settore industriale. Un film viene materialmente creato in diversi metodi: riprendendo una scena con una macchina da presa, oppure fotografando diversi disegni o modelli in miniatura utilizzando le tecniche tradizionali dell'animazione, oppure ancora utilizzando tecnologie moderne come la CGI e l'animazione al computer, o infine grazie ad una combinazione di queste tecniche.
L'immagine in movimento può eventualmente essere accompagnata dal suono. In tale caso il suono può essere registrato sul supporto cinematografico, assieme all'immagine, oppure può essere registrato, separatamente dall'immagine, su uno o più supporti fonografici.
Con la parola cinema (abbreviazione del termine inglese cinematography, "cinematografia") ci si è spesso normalmente riferiti all'attività di produzione dei film o all'arte a cui si riferisce. Ad oggi con questo termine si definisce l'arte di stimolare delle esperienze per comunicare idee, storie, percezioni, sensazioni, il bello o l'atmosfera attraverso la registrazione o il movimento programmato di immagini insieme ad altre stimolazioni sensoriali.[2]
In origine i film venivano registrati su pellicole di materiale plastico attraverso un processo fotochimico che poi, grazie ad un proiettore, si rendevano visibili su un grande schermo. Attualmente i film sono spesso concepiti in formato digitale attraverso tutto l'intero processo di produzione, distribuzione e proiezione.
Il film è un artefatto culturale creato da una specifica cultura, riflettendola e, al tempo stesso, influenzandola. È per questo motivo che il film viene considerato come un'importante forma d'arte, una fonte di intrattenimento popolare ed un potente mezzo per educare (o indottrinare) la popolazione. Il fatto che sia fruibile attraverso la vista rende questa forma d'arte una potente forma di comunicazione universale. Alcuni film sono diventati popolari in tutto il mondo grazie all'uso del doppiaggio o dei sottotitoli per tradurre i dialoghi del film stesso in lingue diverse da quella (o quelle) utilizzata nella sua produzione.
Le singole immagini che formano il film sono chiamate "fotogrammi". Durante la proiezione delle tradizionali pellicole di celluloide, un otturatore rotante muove la pellicola per posizionare ogni fotogramma nella posizione giusta per essere proiettato. Durante il processo, fra un frammento e l'altro vengono creati degli intervalli scuri, di cui però lo spettatore non nota la loro presenza per via del cosiddetto effetto della persistenza della visione: per un breve periodo di tempo l'immagine permane a livello della retina. La percezione del movimento è dovuta ad un effetto psicologico definito come "fenomeno Phi".
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IMAGINARY
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:: Trama Imaginary ::
Jessica si trasferisce nella sua casa di infanzia con la famiglia, dove la figlia Alice stringe un legame molto forte con un orsetto di peluche chiamato Chauncey. Alice inizia a giocare con l'animale di pezza e le loro interazioni diventano sempre più sinistre e pericolose. Jessica interviene e scopre che c'è molto di più rispetto a quanto potesse pensare.
Un film (in Italiano anche pellicola) è una serie di immagini che, dopo essere state registrate su uno o più supporti cinematografici e una volta proiettate su uno schermo, creano l'illusione di un'immagine in movimento.[1] Questa illusione ottica permette a colui che guarda lo schermo, nonostante siano diverse immagini che scorrono in rapida successione, di percepire un movimento continuo.
Il processo di produzione cinematografica viene considerato ad oggi sia come arte che come un settore industriale. Un film viene materialmente creato in diversi metodi: riprendendo una scena con una macchina da presa, oppure fotografando diversi disegni o modelli in miniatura utilizzando le tecniche tradizionali dell'animazione, oppure ancora utilizzando tecnologie moderne come la CGI e l'animazione al computer, o infine grazie ad una combinazione di queste tecniche.
L'immagine in movimento può eventualmente essere accompagnata dal suono. In tale caso il suono può essere registrato sul supporto cinematografico, assieme all'immagine, oppure può essere registrato, separatamente dall'immagine, su uno o più supporti fonografici.
Con la parola cinema (abbreviazione del termine inglese cinematography, "cinematografia") ci si è spesso normalmente riferiti all'attività di produzione dei film o all'arte a cui si riferisce. Ad oggi con questo termine si definisce l'arte di stimolare delle esperienze per comunicare idee, storie, percezioni, sensazioni, il bello o l'atmosfera attraverso la registrazione o il movimento programmato di immagini insieme ad altre stimolazioni sensoriali.[2]
In origine i film venivano registrati su pellicole di materiale plastico attraverso un processo fotochimico che poi, grazie ad un proiettore, si rendevano visibili su un grande schermo. Attualmente i film sono spesso concepiti in formato digitale attraverso tutto l'intero processo di produzione, distribuzione e proiezione.
Il film è un artefatto culturale creato da una specifica cultura, riflettendola e, al tempo stesso, influenzandola. È per questo motivo che il film viene considerato come un'importante forma d'arte, una fonte di intrattenimento popolare ed un potente mezzo per educare (o indottrinare) la popolazione. Il fatto che sia fruibile attraverso la vista rende questa forma d'arte una potente forma di comunicazione universale. Alcuni film sono diventati popolari in tutto il mondo grazie all'uso del doppiaggio o dei sottotitoli per tradurre i dialoghi del film stesso in lingue diverse da quella (o quelle) utilizzata nella sua produzione.
Le singole immagini che formano il film sono chiamate "fotogrammi". Durante la proiezione delle tradizionali pellicole di celluloide, un otturatore rotante muove la pellicola per posizionare ogni fotogramma nella posizione giusta per essere proiettato. Durante il processo, fra un frammento e l'altro vengono creati degli intervalli scuri, di cui però lo spettatore non nota la loro presenza per via del cosiddetto effetto della persistenza della visione: per un breve periodo di tempo l'immagine permane a livello della retina. La percezione del movimento è dovuta ad un effetto psicologico definito come "fenomeno Phi".
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:: Trama Imaginary ::
Jessica si trasferisce nella sua casa di infanzia con la famiglia, dove la figlia Alice stringe un legame molto forte con un orsetto di peluche chiamato Chauncey. Alice inizia a giocare con l'animale di pezza e le loro interazioni diventano sempre più sinistre e pericolose. Jessica interviene e scopre che c'è molto di più rispetto a quanto potesse pensare.
Un film (in Italiano anche pellicola) è una serie di immagini che, dopo essere state registrate su uno o più supporti cinematografici e una volta proiettate su uno schermo, creano l'illusione di un'immagine in movimento.[1] Questa illusione ottica permette a colui che guarda lo schermo, nonostante siano diverse immagini che scorrono in rapida successione, di percepire un movimento continuo.
Il processo di produzione cinematografica viene considerato ad oggi sia come arte che come un settore industriale. Un film viene materialmente creato in diversi metodi: riprendendo una scena con una macchina da presa, oppure fotografando diversi disegni o modelli in miniatura utilizzando le tecniche tradizionali dell'animazione, oppure ancora utilizzando tecnologie moderne come la CGI e l'animazione al computer, o infine grazie ad una combinazione di queste tecniche.
L'immagine in movimento può eventualmente essere accompagnata dal suono. In tale caso il suono può essere registrato sul supporto cinematografico, assieme all'immagine, oppure può essere registrato, separatamente dall'immagine, su uno o più supporti fonografici.
Con la parola cinema (abbreviazione del termine inglese cinematography, "cinematografia") ci si è spesso normalmente riferiti all'attività di produzione dei film o all'arte a cui si riferisce. Ad oggi con questo termine si definisce l'arte di stimolare delle esperienze per comunicare idee, storie, percezioni, sensazioni, il bello o l'atmosfera attraverso la registrazione o il movimento programmato di immagini insieme ad altre stimolazioni sensoriali.[2]
In origine i film venivano registrati su pellicole di materiale plastico attraverso un processo fotochimico che poi, grazie ad un proiettore, si rendevano visibili su un grande schermo. Attualmente i film sono spesso concepiti in formato digitale attraverso tutto l'intero processo di produzione, distribuzione e proiezione.
Il film è un artefatto culturale creato da una specifica cultura, riflettendola e, al tempo stesso, influenzandola. È per questo motivo che il film viene considerato come un'importante forma d'arte, una fonte di intrattenimento popolare ed un potente mezzo per educare (o indottrinare) la popolazione. Il fatto che sia fruibile attraverso la vista rende questa forma d'arte una potente forma di comunicazione universale. Alcuni film sono diventati popolari in tutto il mondo grazie all'uso del doppiaggio o dei sottotitoli per tradurre i dialoghi del film stesso in lingue diverse da quella (o quelle) utilizzata nella sua produzione.
Le singole immagini che formano il film sono chiamate "fotogrammi". Durante la proiezione delle tradizionali pellicole di celluloide, un otturatore rotante muove la pellicola per posizionare ogni fotogramma nella posizione giusta per essere proiettato. Durante il processo, fra un frammento e l'altro vengono creati degli intervalli scuri, di cui però lo spettatore non nota la loro presenza per via del cosiddetto effetto della persistenza della visione: per un breve periodo di tempo l'immagine permane a livello della retina. La percezione del movimento è dovuta ad un effetto psicologico definito come "fenomeno Phi".
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GODZILLA E KONG - IL NUOVO IMPERO
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:: Trama Godzilla e Kong - Il nuovo impero ::
L'epica battaglia continua! Il Monsterverse cinematografico di Legendary Pictures dà seguito allo scontro esplosivo di "Godzilla vs. Kong" con una nuovissima avventura che vedrà l'onnipotente Kong e il temibile Godzilla combattere fianco a fianco contro una colossale minaccia sconosciuta che si cela nel nostro mondo, mettendo a dura prova la loro stessa esistenza… e la nostra. "Godzilla e Kong - Il nuovo Impero" approfondisce ulteriormente le storie e le origini di questi due Titani, nonché i misteri di Skull Island, tra gli altri, svelando la mitica battaglia che ha contribuito a forgiare questi esseri straordinari e li ha legati per sempre all'umanità.
Un film (in Italiano anche pellicola) è una serie di immagini che, dopo essere state registrate su uno o più supporti cinematografici e una volta proiettate su uno schermo, creano l'illusione di un'immagine in movimento.[1] Questa illusione ottica permette a colui che guarda lo schermo, nonostante siano diverse immagini che scorrono in rapida successione, di percepire un movimento continuo.
Il processo di produzione cinematografica viene considerato ad oggi sia come arte che come un settore industriale. Un film viene materialmente creato in diversi metodi: riprendendo una scena con una macchina da presa, oppure fotografando diversi disegni o modelli in miniatura utilizzando le tecniche tradizionali dell'animazione, oppure ancora utilizzando tecnologie moderne come la CGI e l'animazione al computer, o infine grazie ad una combinazione di queste tecniche.
L'immagine in movimento può eventualmente essere accompagnata dal suono. In tale caso il suono può essere registrato sul supporto cinematografico, assieme all'immagine, oppure può essere registrato, separatamente dall'immagine, su uno o più supporti fonografici.
Con la parola cinema (abbreviazione del termine inglese cinematography, "cinematografia") ci si è spesso normalmente riferiti all'attività di produzione dei film o all'arte a cui si riferisce. Ad oggi con questo termine si definisce l'arte di stimolare delle esperienze per comunicare idee, storie, percezioni, sensazioni, il bello o l'atmosfera attraverso la registrazione o il movimento programmato di immagini insieme ad altre stimolazioni sensoriali.[2]
In origine i film venivano registrati su pellicole di materiale plastico attraverso un processo fotochimico che poi, grazie ad un proiettore, si rendevano visibili su un grande schermo. Attualmente i film sono spesso concepiti in formato digitale attraverso tutto l'intero processo di produzione, distribuzione e proiezione.
Il film è un artefatto culturale creato da una specifica cultura, riflettendola e, al tempo stesso, influenzandola. È per questo motivo che il film viene considerato come un'importante forma d'arte, una fonte di intrattenimento popolare ed un potente mezzo per educare (o indottrinare) la popolazione. Il fatto che sia fruibile attraverso la vista rende questa forma d'arte una potente forma di comunicazione universale. Alcuni film sono diventati popolari in tutto il mondo grazie all'uso del doppiaggio o dei sottotitoli per tradurre i dialoghi del film stesso in lingue diverse da quella (o quelle) utilizzata nella sua produzione.
Le singole immagini che formano il film sono chiamate "fotogrammi". Durante la proiezione delle tradizionali pellicole di celluloide, un otturatore rotante muove la pellicola per posizionare ogni fotogramma nella posizione giusta per essere proiettato. Durante il processo, fra un frammento e l'altro vengono creati degli intervalli scuri, di cui però lo spettatore non nota la loro presenza per via del cosiddetto effetto della persistenza della visione: per un breve periodo di tempo l'immagine permane a livello della retina. La percezione del movimento è dovuta ad un effetto psicologico definito come "fenomeno Phi".
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