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Harley Davidson WL 750cc SV
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Distinguished Gentleman's Ride 05/2022 - Chateau d'Angleterre - Strasbourg - France Posted by Michel 67 on 2022-06-01 10:53:56 Tagged: , moto , motorcycle , motorbike , motorrad , motociclette , motocicleta , ancienne , classique , classik , classic , clasica , antigua , vecchia , vintage , mch67 Read the full article
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ALESSANDRIA. 78° motoraduno internazionale della Madonnina dei Centauri e di Alessandria:" Torna la voglia di fare romabare i motori dopo il Covid".
IL SANTUARIO DELLA MADONNINA DEI CENTAURI, IL MUSEO DEDICATO ALLE MOTO D’EPOCA, I VOLTI SORRIDENTI DI TANTI MOTOCICLISTI ARRIVATI AD ALESSANDRIA E CASTELLAZZO BORMIDA DA TUTTA EUROPA NEL RICCO FOTOSERVIZIO. Fotoservizio Giuseppe Amato/Quotidiano On Line Una settimana lunga tutta la vita per i centauri che hanno raggiunto Alessandria e Castellazzo Bormida in occasione 78° motoraduno di…
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luigiviazzo · 1 year
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EICMA edizione numero 79 anno Domini 2022: successo di pubblico e novità a gogo su due, tre e quattro ruote, a scoppio o elettriche, in quel di Milano Rho Fiera.
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junafard · 2 years
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#bmw #motorcycles ® #photo by #juna_fard @juna.fard   always help, never hurt'. truth, right action, peace, freedom, justice, love, solidarity, fraternity. "no to the violence"   #motor #velocity #biker #twowheels #travel #motociclette #ilmotore #velocità #motociclista #dueruote #viaggiare #motocicletas #motorista #dosruedas #viajar #motorräder #geschwindigkeit #radfahrer #zweiräder #reisen #motocyclettes #moteur #rapidité #motard #deuxroues #voyager https://www.instagram.com/p/CkqL9W5r1it/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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aquila1921 · 5 months
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ferro5 · 7 months
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MV Agusta 750 S - una delle motociclette più belle prodotte
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jazzluca · 2 months
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PROWL ( Deluxe ) Generations LEGACY EVOLUTION *Animated*
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Immancabili, e vorrei ben vedere il contrario altrimenti, anche gli Animated partecipano alla trilogia celebrativa di Legacy per il 40ennale dei Transformers, ed iniziano alla chetichella col solo PROWL uscito per Evolution, per poi continuare in seguito con un altro paio di suoi colleghi Autobot in United.
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Prowl in Animated è stata una signora rivisitazione del classico Pantera G1, condividendo solo il tema del veicolo della polizia e qualche dettaglio come il diadema sulla fronte o i gradi sulle braccia, o volendo anche le ali decorative sulle spalle, mentre caratterialmente era il combattente solitario del gruppo, un cyber-ninja inizialmente allergico alle dinamiche di gruppo ed ad eseguire gli ordini di Optimus.
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Un ottimo esempio quindi di un personaggio nuovo ma conosciuto da riproporre nei Generations, insomma, presentato con un look meno stilizzato di quelli della sua serie originale, come già visto per Arcee Prime, ma alla fine reso bene e fedele del ROBOT visto in Animated.
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Prowl qui infatti non è uno smilzo o spilungone, anche se ha un accenno di mento lungo sulla faccia, ed è grande quanto gli altri robot che diventano motociclette della linea. Come dicevo è fedelissimo nei dettagli dalla figura originale, con in più i dettagli dei "gradi" anche sulle spalle, mentre un po' meno gradite sono le due parti di manubrio sopra le "ali", ma di riflesso queste sono mobili a differenza delle originali ed hanno pure il dettaglio dei reattori con cui il nostro poteva brevemente volare nei cartoni.
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Oltre ai soliti fori sotto i piedi il nostro ne ha pochi altri solo sul spalle e braccia e uno dietro la schiena, potenzialmente inacessibile non fosse per la summenzionata possibilità di abbassare le ali. Se l'Animated originale aveva le armi nascoste delle stella ninja a 3 punte nascoste nei cerchioni, ed idem il Legacy, con le punte che spuntano ruotando i due cerchi esterni l'uno rispetto all'altro.
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Fa un po' storcere il naso che la sola mano destra abbia la forma del foro standard per armi mentre la sinistra imiti quelle del giocattolo del 2008, magari per poter impugnare meglio i suddetti shuriken, ma alla fine si riescono a mettere pure sulla mano destra, quindi mah!
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Già il giocattolo originale era snodatissimo per i tempi, ma il nostro in quanto Generations moderno lo supera anche se di poco con l'inclinazione delle caviglie e la testa che si alza, peccato solo che gli manchi la rotazione dei polsi, ma al solito è assente per la TRASFORMAZIONE dei pugni, che si nascondono all'interno degli avambracci, con un vuoto però non così fastidioso.
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Ed a proposito della tale, il passaggio da robot a veicolo è idealmente uguale a quello dell'originale, con le braccia che si proiettano all'indietro a formare il retro ed il petto che è platealmente il muso della moto, mentre il bacino ruota di 90° e le gambe si piegano a metà degli stinchi liberando le ruote.
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La MOTOCICLETTA SPORTIVA risultante non è sinuosa ed elegante come l'originale, ma si difende bene, anche se appunto sono in vista le giunture che uniscono le spalle e la coscia della gamba posteriore, così come le ruote risultano piccole in proporzione al resto del veicolo.
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Se il robot Animated del 2008 era un po' smollaccione nelle articolazioni, la sua moto era invece un sublime gioco di incastri e risultava compattissima nel suo look futuristico, mentre viceversa grazie alle solide articolazioni del Legacy la motocicletta del 2023 per fortuna resta salda nella parte posteriore, dato che l'aggancio del ginocchio sulla fessura formata dalle braccia unite non reggerebbe!
I fori che erano su braccia e spalle possono essere usati anche nella moto per piazzarci armi, volendo, così come quello vicino al serbatoio, anche se è un po ostico per via della vicinanza con la testa del robot…
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Ed infatti fa quasi scompisciare il fatto che la faccia del robot s'intraveda da dietro il parabrezza della moto, anche se ha senso che sia lì dato che sulla nuca il nostro ha i conta chilometri scolpiti! Magari era meglio se mettevano un pannello di plastica subito dietro quella trasparente del parabrezza, ecco. ^^'
Insomma, una bella versione moderna dello storico personaggio del 2008, con discrete migliorie rispetto al giocattolo originale ma anche lacune che lo bilanciano, consigliato quindi ai fan del Prowl ninja o ai fan dei tf motocicletta, ma di sicuro non sostituisce del tutto il bel Deluxe archetipo.
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-Bio ufficiale codice QR: https://transformers.hasbro.com/it-it/bios/tzanukfg#kbydst
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chez-mimich · 4 months
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Novara, Via Rosselli, Teatro Coccia. Niente da fare proprio non ce la fanno e non ce la fanno poiché non capiscono. Non capiscono che un centro storico antico non è adatto a ricevere motociclette rumorose e fumanti. Facciamo un esempio (ma non lo capiranno comunque): fareste un raduno di sciatori nel salotto di casa vostra? No. Fareste suonare la gran cassa a vostro figlio nella cameretta dove dorme la bisnonna? No. Impastereste la pizza sul divano? No. E allora, Santo cielo, mi dite perché dovete far radunare le moto davanti ad un antico Teatro? Ma perché? Non ci sono altri luoghi? Non vi sfiora l’idea che un’isola pedonale debba essere ad uso esclusivo dei pedoni? No, non lo capiscono loro e non lo capiscono quelli che li hanno votati (cioè buona parte dei novaresi).
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gregor-samsung · 1 year
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“ Sono favorevole alla passione calcistica come sono favorevole alle carriere, alle competizioni su motociclette sull'orlo di abissi, al paracadutismo forsennato, all'alpinismo mistico, alla traversata degli oceani su canotti di gomma, alla roulette russa e all'uso della droga. Le corse migliorano le razze, e tutti questi giochi portano fortunatamente alla morte dei migliori, consentendo all'umanità di continuare tranquillamente la sua vicenda con protagonisti normali e mediamente sviluppati. In un certo senso sarei d'accordo coi futuristi che la guerra è la sola igiene del mondo, salvo una piccola correzione: lo sarebbe se fosse consentito di farla solo ai volontari. Sfortunatamente essa coinvolge anche i renitenti e perciò è moralmente inferiore agli spettacoli sportivi. Sia chiaro che parlo di spettacoli sportivi, e non di sport. Lo sport, inteso come occasione in cui una persona, senza fini di lucro, e impegnando direttamente il proprio corpo, compie esercizi fisici in cui fa lavorare i muscoli, circolare il sangue e funzionare i polmoni a pieno regime, lo sport dicevo è una cosa bellissima, almeno quanto il sesso, la riflessione filosofica e il gioco d'azzardo con i fagioli come posta. Ma il gioco del calcio non ha nulla a che vedere con lo sport così inteso. Non per i giocatori, che sono professionisti sottoposti a tensioni non dissimili da quelle di un operaio alla catena di montaggio (tranne trascurabili differenze salariali), non per i guardanti - e cioè la maggioranza - che appunto si comportano come schiere di sessuomani che vadano regolarmente a vedere (non una volta nella vita ad Amsterdam, ma tutte le domeniche) coppie che fanno all'amore o che fan finta di farlo (o come i bambini poverissimi della mia infanzia, a cui si prometteva di portarli a vedere i ricchi che mangiano il gelato). “
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Brano tratto dall’articolo pubblicato su L'Espresso il 19 giugno 1978 col titolo Il Mundial e le sue pompe, raccolto in:
Umberto Eco, Sette anni di desiderio. Cronache 1977-1983, Bompiani, 1983. [Libro elettronico]
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curiositasmundi · 3 months
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Neanche un anno dopo la sanguinosa guerra di occupazione dell’Etiopia che Mussolini pomposamente definiva «conquista dell’Impero», gli invasori italiani erano ancora in pochi, e non dormivano bene. Militari e camicie nere, insieme alle «truppe indigene» arruolate in colonia, non avevano mai smesso di combattere e percorrevano in lungo e in largo il vasto entroterra alla caccia delle formazioni resistenti etiopiche ancora in armi. Gli altri, civili o in camicia nera, erano per lo più asserragliati nelle città, e ascoltavano con apprensione le notizie di «bande ribelli» pericolosamente vicine. La repressione della resistenza – eufemisticamente definita «grande polizia coloniale» ma in realtà fatta di uccisioni, villaggi bruciati e raccolti distrutti – dopo molti mesi pareva tuttavia aver dato i suoi frutti: molte formazioni erano state disarmate; i loro capi e componenti eliminati o deportati nel  terribile campo di internamento di Danane, in Somalia. 
Il neonato impero fascista pareva insomma sulla via di una lenta normalizzazione, quando gli occupanti ebbero un brusco risveglio. Il 19 febbraio 1937, Yekatit 12 secondo il calendario etiopico, Rodolfo Graziani, viceré d’Etiopia e governatore generale dell’Africa Orientale Italiana, era su un palco nella capitale Addis Abeba, nel pieno svolgimento di una cerimonia pubblica, quando due patrioti di origine eritrea, Mogus Asghedom e Abraham Debotch, lanciarono nella sua direzione alcune bombe a mano che uccisero sette persone e ne ferirono molte altre. Tra queste lo stesso Graziani, che venne portato via d’urgenza. Da parte italiana l’attentato produsse panico, vuoto di potere, confusione nella catena di comando, volontà di vendetta esemplare frammista alla necessità di riaffermare il prima possibile e senza dubbi l’autorità italiana. Conseguenza di tutto questo fu un massacro difficile da descrivere.
Nei momenti subito successivi al fatto, le truppe italiane presenti sul posto presero a sparare indiscriminatamente sulla folla. Fuori città, le truppe nei presidi ricevevano l’ordine di iniziare una marcia concentrica verso Addis Abeba sparando a vista a chiunque incontrassero e dando fuoco alle abitazioni etiopiche. Una camicia nera, in una lettera spedita il 30 aprile, raccontò così quella marcia: 
Stupiti, partimmo anche noi dal nostro fortino, in pieno assetto di guerra, e seguiti da carri armati e motociclette con mitragliatrici: e percorremmo diecine [sic] di chilometri, sparando su qualunque individuo di colore che incontravamo, e massacrando, nelle stesse loro capanne, tutti gli indigeni che si trovavano sul nostro cammino. 
Giunti alla periferia della città, di fronte agli agglomerati di tucul – piccoli edifici di abitazione – al cui interno si erano chiusi gli etiopici, 
siccome non potevamo colpirli tutti a fucilate, i nostri ufficiali fecero mettere in azione i lancia-fiamme: così in dieci minuti facemmo divampare, come roghi, centinaia e centinaia di tuculs, nei quali c’erano donne, vecchi e bambini, che furono abbrustoliti…
Frattanto nella città, la massima autorità politica rimasta, il segretario federale del Partito nazionale fascista Guido Cortese, ordinò la rappresaglia sguinzagliando, letteralmente, la popolazione italiana. Operai, camionisti, civili e camicie nere, avuta carta bianca dal Partito, per tre giorni trasformarono la città in un girone infernale in un’orgia di brutalità che ha pochi paragoni nella storia del colonialismo europeo. 
I diplomatici stranieri ce ne danno una testimonianza vivida nelle allucinate missive che spedivano nelle rispettive capitali. Il rappresentante statunitense Cornelius Engert il primo giorno della strage telegrafava a Washington: 
I nativi sono stati picchiati e mitragliati indiscriminatamente e le loro capanne sono state bruciate. Bombe incendiarie sono state sganciate da aerei operanti nelle periferie della città, e attualmente si sente in tutta la città una buona dose di colpi di fucile e anche di cannone da campo. Le strade sono state ripulite dagli indigeni e tutti gli italiani, compresi gli operai civili, girano pesantemente armati. 
E il giorno seguente aggiunse: 
Dal momento dell’incidente, bande disordinate di lavoratori e camicie nere armati di asce, mazze o fucili hanno vagato per le strade e, con rivoltante ferocia, hanno ucciso tutti i nativi in vista, anche le donne. 
Il diplomatico francese Albert Bodard lo definì un pogrom, riferendo che 
I cadaveri sono così numerosi che non si possono eseguire degne sepolture; i corpi vengono ammucchiati e cremati sul posto dopo essere stati cosparsi di benzina. Interi quartieri di tucul abissini furono dati alle fiamme con lanciafiamme e bombe a mano. In vari casi gli occupanti indigeni, impossibilitati a fuggire, venivano bruciati vivi nelle loro abitazioni. Ogni notte, la città è circondata dalle fiamme. […] regna una grande confusione in cui camicie nere, truppe, e operai militarizzati sembrano lasciati liberi di agire a loro piacimento. 
ancora: 
Anche i camionisti inseguivano gli abissini con le loro vetture, o le lanciavano ferocemente contro i nativi per schiacciarli. Quando le vittime esitavano a morire, i manganelli aprivano i loro crani e riportavano alla ragione i recalcitranti. 
Simile il racconto dei testimoni britannici:
Per due giorni e mezzo gli etiopi, ovunque si trovassero e qualsiasi cosa facessero, furono braccati, picchiati, fucilati, trafitti con le baionette o bastonati a morte. Le loro case sono state bruciate e in alcuni casi loro stessi sono stati respinti tra le fiamme per morire bruciati. Con questo massacro furono combinati bottino e saccheggio. I seguenti incidenti che sono riferiti da testimoni affidabili illustrano bene la condotta degli italiani. Una banda di otto camicie nere è stata vista picchiare con bastoni, apparentemente a morte, un etiope le cui mani erano state prima legate dietro la schiena. […] Un colonnello italiano ha fermato la sua macchina in una strada principale per buttare giù un gruppo di tre etiopi, un uomo e due donne. Dopo aver picchiato l’uomo si è scagliato contro la donna, ma notando l’auto di una Legazione straniera lì vicino ha desistito. […] Forse uno dei motivi principali dietro l’azione degli italiani era quello della paura, poiché in nessun momento dalla loro occupazione si sono sentiti sicuri.
Dopo tre giorni, quando giunse infine l’ordine di cessare le violenze, il bilancio delle vittime fu spaventoso: circa tremila morti, ma i calcoli più recenti effettuati da Ian Campbell hanno stimato un numero sei volte superiore, forse vicino alle ventimila persone.
[...]
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diceriadelluntore · 1 year
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Storia Di Musica #274 - AA.VV., Easy Rider (O.s.t.), 1969
Le storie di musica di Maggio le ho scelte pescando da un oceano immenso: le colonne sonore. Sono comparse già in passato in questa rubrica, ma non in senso organico. Nemmeno stavolta sarà possibile essere esaustivi, occorrerebbero centinaia di domeniche, ma ne ho scelte 4, particolari, dove il rapporto con la canzone rock è decisivo, anche e soprattutto come genesi dell’intero accompagnamento musicale al film. Easy Rider era uno slang un po’ sboccato per definire un playboy, ma dopo che Dennis Hopper decise di usarlo per il titolo del suo primo film, è divenuto sinonimo di motociclista, che vive la vita in libertà da antieroe. Hopper insieme a Peter Fonda firma la sceneggiatura di uno dei più grandi film degli anni ‘60, manifesto della stagione hippie americana, e nel 1969 esce nelle sale Easy Rider (che in italiano ha un sottotitolo Libertà E Paura): Wyatt e Bill, dopo avere trasportato un carico di cocaina dal Messico agli Stati Uniti, investono parte del guadagno in due motociclette nuove con l'intenzione di attraversare il paese, dalla California a New Orleans, per andare a vedere il carnevale. Le due moto, Captain America che aveva la bandiere a stelle e strisce sul serbatoio, e Billy Bike, che aveva il motivo a fiamme, sono i due nuovi carri della frontiera, in un viaggio dove i nostri sono visti sempre di cattivo occhio, vengono arrestati, incontrano altri personaggi bizzarri (come George Hanson, interpretato da un leggendario Jack Nicholson), sperimentano le droghe, un finale tragico (che lascio a chi non ha visto il film di scoprire). Hopper si dice che volesse in un primo momento usare come commento sonoro le canzoni che passava la radio mentre era in lavorazione in film. In un secondo momento, vennero contattati  Crosby, Stills, Nash & Young, ma non si fece più nulla. Peter Fonda chiese al suo amico Bob Dylan di usare It’s Alright Ma (I’m Only Bleeding) per una delle scene decisive, ma Dylan declinò (per poi cedere all’utilizzo in un secondo momento), e leggenda vuole che scrisse su un foglietto questi versi: ”The river flows, it flows to the sea/Wherever that river goes, that's where I want to be/Flow, river, flow” con questo consiglio “Portalo a Roger McGuinn”. Fonda così fece e McGuinn scrisse Ballad Of Easy Rider, partendo da quel verso, che divenne la canzone colonna portante del disco. Hopper, che in verità all’inizio aveva problemi di bugdet, cerco di limitare le canzoni. Ma il film, che ebbe successo incredibile fin da subito, spinse la ABC Dunhill a pubblicare la colonna sonora. Dato l’alone mitico della pellicola, finì che le canzoni in essa contenuta diventeranno altrettanto mitiche: caso emblematico furono i due brani scelti degli Steppenwolf, The Punisher ma soprattutto Born To Be Wild, una delle prima canzoni proto metal, uscita un anno prima (1968) nell’album d’esordio della band e che è associata ormai a qualsiasi viaggio su una autostrada un po’ libera. Hopper scelse la magia di Hendrix, nella suggestiva If 6 Was 9, da Axis: Bold As Love del 1967, dove la chitarra di Jimi sembra un uccello magico spaziale nel finale, e poi altre chicche della stagione psichedelica musicale: il folk psichedelico dei The Holy Modal Rounders con If You Want To Be A Bird (Bird Song), l’ode all’erba di Don’t Bogart That Joint dei Fraternity Of Men (che fu il nucleo primitivo da cui poi nacquero gli stupefacenti Little Feat), la musica da carnevale di Kyrie Eleison/Mardi Gras (When The Saints) degli Electric Prunes che inizia come il kyrie delle messe preconciliari. Chiudono il tutto la ripresa di McGuinn di It’s Allright Ma (I’m Only Bleeding), i Byrds, che rifaranno come singolo di successo Ballad Of Easy Rider, che riprendono con garbo Wasn't Born To Follow (del magico duo Carole King/Gerry Goffin) e uno dei brani simbolo degli anni ‘60 della stagione americana, The Weight de The Band, che nel film è nella versione originale della mitica band canadese, nel disco è cantata da un gruppo che si chiama Smith, perchè la Capitol Records che aveva i diritti non li cedette per la colonna sonora su disco. Il disco fu anch’esso un successo, arrivando al numero 6 della classifica di Billboard e diventando disco d’oro nel gennaio 1970. Il film, che vincerà due premi Oscar a Nicholson come attore non protagonista e per la sceneggiatura originale, finirà per creare due archetipi: uno dal punto di vista visivo, l’altro sullo stesso uso della musica per i film, contribuendo anche all’idea stessa di una certa America, che continua ancora oggi a suggestionare, a confondere, ad affascinare ed impaurire.
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arcobalengo · 10 months
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“Forniture obsolete all’Ucraina”: accusati esercito e contractor
ISPETTORI DIFESA USA - Riciclo riparazioni fatte con pezzi di videogame
DI SABRINA PROVENZANI
Forniture militari occidentali scadenti per carenza di manutenzione. Ordini inevasi, appalti non rispettati da parte dei contractor, ritardi, mancate consegne e dispute legali per il rimborso delle somme già pagate. Materiali non adatti a essere impiegati sul campo, o addirittura pericolosi per i destinatari ucraini. L’accusa viene dall’ispettore generale del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, che attribuisce all’Esercito degli Stati Uniti e all’appaltatore Amentum Services la responsabilità della mancata manutenzione dei materiali del magazzino Aps-5 in Kuwait destinati all’Ucraina. Accuse ufficiali, contenute nel Rapporto Dodig-2023-076 “preoccupazioni per la manutenzione dei materiali del magazzino preposizionato dell’Esercito-5 destinati all’Ucraina” del 23 maggio 2023, come segnala Pietro Orizio su Analisi Difesa.
Nel caso citato dall’Ispettorato, quello del magazzino pre-posizionato Aps-5 in Kuwait, il rapporto dell’ispettore generale ha evidenziato diverse problematiche tecniche: gli obici M777 destinati all’Ucraina presentavano problemi che ne hanno compromesso il funzionamento. Ancora: fino ad agosto 2022, i logisti del 401º Battaglione avevano dichiarato che 28 dei loro 29 veicoli M1167 (una versione potenziata del tradizionale Humvee) erano pienamente operativi. Quando è venuto il momento di trasferirli si è invece scoperto che 26 non funzionavano. Batterie scariche, luci malfunzionanti, guarnizioni usurati, sistemi di bloccaggio delle porte rotti, indicatori difettosi e perdite di liquidi hanno richiesto riparazioni estensive e la cannibalizzazione di altri veicoli. Malfunzionamenti che hanno causato ritardi nelle consegne all’Ucraina e costi aggiuntivi per riparazione e ripristino dei materiali.
È una segnalazione che ora solleva preoccupazioni sulla qualità e l’affidabilità delle forniture militari occidentali all’Ucraina: gli arsenali occidentali sono stati svuotati, ma a Kiev sono state inviate versioni datate e limitate, per evitare pericolose escalation con la Russia. Una sorta di doppio gioco in cui i governi alleati risultano fare la loro parte ma di fatto tengono conto dell’esigenza di evitare il rischio di acquisizione di armi avanzate da parte della Russia, mantenendo così un “equilibrio” nel conflitto.
E non mancano le critiche verso paesi, come l’Italia, che secondo una consulente del Ministero della Difesa ucraino, come scrivere lo scorso aprile il Financial Times, avrebbe inviato armamenti con problemi di manutenzione, tanto che nessuno dei 20 obici semoventi M109L da 155 mm consegnati da Roma ad inizio 2023 sarebbe stato utilizzabile. Circostanza che il ministro italiano della Difesa ha spiegato parlando di “mezzi che erano stati dismessi dalle Forze armate italiane e mai offerti proprio per il loro stato di manutenzione e vetustà”, ma che “sono stati richiesti, comunque, da parte Ucraina, nonostante le condizioni, per essere revisionati e messi in funzione, vista la urgente necessità di mezzi per fronteggiare l’aggressione russa. Sull’esito della rimessa in efficienza il ministero della Difesa italiano non è stato aggiornato, trattandosi solo di mezzi classificati come di non conveniente riparazione”.
Simile la riuscita delle forniture tedesche, canadesi, britanniche, statunitensi, con l’esempio incredibile dei 5.000 missili anticarro inviati dagli Usa senza assistenza, componenti o addestramento all’uso, tanto che i soldati ucraini per utilizzarli hanno dovuto ripararli con “parti di controller di videogiochi, batterie di motociclette, connettori dai cablaggi di ventole dei pc, oppure usando stampanti 3D e traducendo libretti di istruzioni con Google Translate”.
🔴 Per ricevere tutti gli aggiornamenti segui Giorgio Bianchi Photojournalist
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lamilanomagazine · 13 days
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Contigliano – Greccio (Rieti). Gli alunni della 'Scuola Antonio Malfatti' visitano il comando provinciale e vivono "un giorno da carabiniere".
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Contigliano – Greccio (Rieti). Gli alunni della 'Scuola Antonio Malfatti' visitano il comando provinciale e vivono "un giorno da carabiniere". Nell’ambito della campagna annuale che l’Arma promuove per la formazione e la diffusione della cultura della legalità tra i giovani, il Comando Provinciale dei Carabinieri di Rieti ha ospitato gli alunni della scuola secondaria “Antonio Malfatti” del comprensorio scolastico di Contigliano – Greccio. Il progetto prevede un ciclo di incontri e conferenze a cura dei Carabinieri per la trattazione di argomenti specifici e d’interesse quali il bullismo, l’uso corretto di internet e dei social network, la sicurezza stradale, la tutela dell’ambiente, i rischi legati all’uso di alcol e delle sostanze stupefacenti. Gli studenti, accompagnati dai loro insegnanti, hanno vissuto “UN GIORNO DA CARABINERE”. Accolti dal Luogotenente Paolo BRIGOTTI, Comandante della Stazione di Contigliano, hanno esaminato l’attività degli operatori della Centrale Operativa, impegnata quotidianamente nel coordinamento delle pattuglie esterne e nelle risposte ai cittadini che pervengono attraverso il numero unico di emergenza “112”. I giovani hanno potuto anche osservare da vicino le nuovissime autoradio Alfa Romeo “Giulia” e le motociclette Ducati “Multistrada”, in dotazione alla Sezione Radiomobile della Compagnia di Rieti, con l’illustrazione del funzionamento dell’equipaggiamento e della strumentazione di bordo, nonché l’apparato per il foto-segnalamento ed il rilevamento delle impronte digitali. Sino al termine dell’anno scolastico in corso saranno organizzati altri incontri con gli studenti della provincia reatina: l’obiettivo resta sempre quello di far conoscere meglio ai più piccoli l’Arma dei Carabinieri e sensibilizzarli alla legalità.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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fashionluxuryinfo · 14 days
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TORNA A LIGNANO SABBIADORO LA BIKER FEST INTERNATIONAL, L’EVENTO MOTORADUNISTICO più emozionante d’Europa
Dal 9 al 12 maggio lo storico appuntamento con i motori riaccende le strade della più grande destinazione balneare del Friuli Venezia Giulia
Lignano Sabbiadoro come Daytona in Florida: per le strade della destinazione balneare friulana, infatti, si sentirà il rombo dei motori di migliaia di motociclette customizzate in pieno stile Custom Culture, che trasforma le moto in opere d’arte unendo tecnica ed estetica.
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notizieitaliane · 15 days
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Benvenuti nel Cuore dell'Innovazione: Esplora il Mondo delle Aziende Italiane
Benvenuti nel nostro blog dedicato alle ultime novità e agli sviluppi delle aziende italiane.
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Qui, ci immergiamo nel cuore pulsante dell'innovazione e della crescita economica del Bel Paese, esplorando storie di successo, sfide e le strategie che stanno modellando il futuro del panorama imprenditoriale italiano.
Introduzione
Nell'era della globalizzazione e del cambiamento tecnologico, le aziende italiane stanno dimostrando una resilienza e una capacità di innovazione notevoli.
Questo blog nasce con l'obiettivo di raccontare le dinamiche, i successi e le sfide delle imprese che operano in Italia, offrendo un punto di vista privilegiato su come stanno evolvendo e su cosa significa fare impresa in Italia oggi.
Il Panorama Imprenditoriale Italiano
L'Italia, con la sua economia diversificata, ospita una vasta gamma di settori, dall'automotive alla moda, dall'agroalimentare alla robotica. Le aziende italiane, note per il loro design innovativo e la qualità senza tempo, stanno ora abbracciando nuove tecnologie per rimanere competitive a livello globale.
L'introduzione dell'intelligenza artificiale, della robotica avanzata e delle soluzioni di economia circolare sta trasformando il modo di fare business, rendendo le imprese più sostenibili e efficienti.
Inoltre, l'attenzione verso l'internazionalizzazione ha visto molte aziende italiane espandersi oltre i confini nazionali, stabilendo presenze significative in mercati esteri.
Questa evoluzione viene guidata non solo dalle grandi corporazioni, ma anche dalle piccole e medie imprese (PMI) che rappresentano la spina dorsale dell'economia italiana.
Storie di Successo e Innovazione
Uno degli aspetti più affascinanti del tessuto imprenditoriale italiano è la capacità di innovare mantenendo le radici nella tradizione.
Aziende storiche nel settore del lusso, come Gucci e Prada, continuano a reinventarsi attraverso l'uso di materiali sostenibili e tecniche di produzione all'avanguardia, rimanendo al passo con le richieste di un mercato sempre più consapevole dell'ambiente.
Parallelamente, startup innovative come Energica Motor Company, pioniera nella produzione di motociclette elettriche, stanno mettendo in mostra il potenziale delle energie rinnovabili e delle tecnologie clean.
Queste imprese non solo contribuiscono significativamente alla riduzione delle emissioni di carbonio, ma stanno anche ridefinendo settori interi, creando nuove opportunità di lavoro e promuovendo lo sviluppo sostenibile.
Le storie di queste aziende e di molte altre saranno un punto fermo del nostro blog, offrendo ispirazione e spunti di riflessione su come l'innovazione possa essere guidata dal rispetto per la tradizione e dall'ambizione verso il futuro.
Sfide e Prospettive Future
Nonostante le numerose storie di successo, le aziende italiane affrontano anche sfide significative. La burocrazia, la pressione fiscale e la necessità di adeguamento alle normative internazionali sono solo alcuni degli ostacoli che complicano il percorso delle imprese.
Tuttavia, l'adattabilità e la creatività dimostrate permettono di guardare al futuro con ottimismo.
Attraverso questo blog, esploreremo come le aziende stiano affrontando queste sfide e quali strategie stiano adottando per garantire la loro crescita e sostenibilità a lungo termine.
Conclusione
Invitiamo tutti gli appassionati di business, tecnologia e innovazione a seguirci regolarmente per scoprire di più sul dinamico mondo delle aziende italiane.
Sarà nostro impegno fornire aggiornamenti continui, interviste esclusive e approfondimenti dettagliati per offrirvi una finestra sempre aperta sull'imprenditorialità italiana.
Unitevi a noi in questo viaggio entusiasmante attraverso storie di determinazione, creatività e successo. Benvenuti a bordo!
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mjljmj · 20 days
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Del silenzio
Le cose che non dicevi mai, proprio quelledavano sangue alle parole che dicevi e che restavano in ariasospese, ambigue, come note inspiegabilidi una futura musica notturna. Oranon hai più niente da dire, giacchè non hai niente danascondere. Il silenzioti chiude completamente fuori dagli eventia sentire le giovani motociclette giù sulla litoraneaa sentire i fischi delle navi “Sàmena”, “Ikaros”,…
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