Tumgik
#musica sin copy
musicaelectronica · 2 years
Text
youtube
0 notes
Text
youtube
Electrónica 2022 🎶 LOS MAS ESCUCHADOS 🎶 Lo Mas Nuevo - Electronic Music Mix 2022
musica sin copyright para twitch lofi música streaming música sin copyright para twitch 2021 musica para streaming sin copyright 2021 facebook música para stream sin copyright 2021 musica stream sin copyright musica sin copyright para directos 2022 musica para streaming 2022 #BestMusicaStreaming2021 #MusicStreamingTwitch #MusicFreeCopyright #NahuelDeepMusic #tommedia #sunmusic #jd94 #musicaelectronica #electronica #nahuel #nahuelmusica #electronica2022 -------------------------------------------------------------------- #Mix #Trap #Dubstep #Sincopyright #FreeCopyright #NDM #electro #gamingmix #musicmix #gamingmusic #bestmusicmix best music mix,best music mix 2021,best music,best music 2021,music 2021,music,music mix,mix,best gaming music mix 2021,trap music mix,mix 2021,edm mix,music mix 2021,best remixes,best gaming music mix,best gaming mix,party mix 2021,best edm,best,best remixes of popular songs 2021,magic music,dance music,car music,remix,trap music 2021,dance music 2021,dnb music mix,edm 2021,new music,gaming music,best gaming music,gaming music mix,music,best music mix,1h gaming music,best music,ncs gaming music,gaming, La Mejor Musica 2021 Mix Septiembre 2021 Gaming Mix 2021 #TRAP #BASS #BASSBOSSTED #Dubstep2021 1 hora de musica electronica para jugar free fire 1 hora de musica epica 1 hora de musica epica anime 1 hora de musica epica para jugar lo mas nuevo 2021 electronica electrónica 2021 lo mas nuevo musica 2021 remix Mejor Musica Sin Copyright 2020/2021 Para Twitch, Facebook, musica sin copyright para directos 2021 musica para directo musica sin copyright twitch musica sin copyright trovo musica sin copyright para facebook musica sin copyright facebook musica sin copyright para youtube musica sin copyright para directos 3 horas de musica sin copyright para directos 2021 3 horas de musica sin copyright 3 horas de musica sin copyright 2021 3 horas de musica sin copyright 2021 3 horas de musica sin copyright para streaming 3 horas de musica sin copyright para streaming 2021 3 horas de musica sin copyright para streaming 2021 musica sin copyright gamer 2 horas la mejor musica para tus directos la mejor musica sin copyright 2021 para tus directos en youtube la mejor musica sin copyright 2021 para tus directos en youtube #MusicaSinCopyright #Twitch # Facebook #Trovo #Youtube #Directos #Streaming #NCS2021 #MusicaElectronica2021,musica para directos sin copyright,musica para directos sin copyright 2021,musica sin copyright,musica sin copyright 2021,no copyright music,musica sin copyright para gameplays,gaming music,musica sin copyright 2021,musica electronica,musica sin copy,musica para directos,musica para directo 2021,musica para directos 2021,Musica sin copyright para gameplays,Copyright free music,Musica de fondo sin copyright,musica de fondo para videos sin copy, jd94 musica electronica, tom media musia electronica, sunmusic musica electronica , nahueldeep music musica electronica musica sin copyright para videos musica sin copyright para twitch música sin copyright alegre musica sin copyright para facebook musica sin copyright electronica musica sin copyright electronica epica musica sin copyright electronica movida musica sin copyright electronica para videos musica sin copyright reggaeton musica sin copyright rock
3 notes · View notes
diceriadelluntore · 3 months
Text
Tumblr media
Storia Di Musica #316 - The Black Crowes, The Southern Harmony And Musical Companion, 1992
La musica rock americana a fine anni ’80 è un calderone emozionante di vibrazioni che ribolle in continuazione. In quegli anni ci sarà una straordinaria concentrazione di visioni musicali, che a seconda della zona dell’immensa nazione prende dal passato per proiettarsi nel futuro. Se per esempio a Seattle la tradizione viene usata per fare a pezzi il vecchio e diventare occasione per buttare fuori tutta l’ansia del periodo, nel profondo Sud è il trampolino di lancio per catapultare nella contemporaneità il rock “classico”. La storia di oggi ci porta in Georgia, ad Atlanta, dove i fratelli Robinson crescono in una famiglia nella quale, nei decenni precedenti, la musica ha regalato qualche soddisfazione: infatti il padre, Dan, arrivò addirittura in classifica con un singolo, Boom-A-Dip-Dip, nel 1959. I fratelli Robinson, Chris alla voce e Rich alla chitarra, prima si avvicinano al punk, ma ben presto trovano molto più stimolante il rock anni ’60, sia quello tipico delle loro parti, il southern rock dal suono caldo e coinvolgente, sia il rock blues anni ’60 portato negli Stati Uniti dai gruppi inglesi. La prima formazione si chiama Mrs. Black Crowe’s Garden, ma nel 1988 cambiano nome in The Black Crowes: diventano localmente richiestissimi nei club di Atlanta e dintorni, dove li nota un emissario della A&M che fa registrare al gruppo dei demo. Non se ne fa nulla, ma una sera a sentirli suonati c’è George Drakoulias, famoso produttore e talent scout, che li segnala alla persona che in quel momento è il produttore più interessante del paese: Rick Rubin. Sebbene non suonino metal, la specialità della Def American di Rubin, i ragazzi suonano meravigliosamente nel loro mix di vecchio e nuovo, un rock solido e arricchito di soul, gospel e passione, e vengono messi sotto contratto. Tutta questa passione si percepisce già dalla copertina del loro primo disco, Shake Your Money Maker (1990): prodotto da George Drakoulias, si rifà nella grafica del titolo e nella foto a quelle mitiche dei gruppi british blues di 30 anni prima, fa pensare ai Faces e ai primi Rolling Stone, e il dubbio scompare sentendo con che voce si presenta Chris Robinson: un mix selvaggio di Rod Steward e di Mick Jagger, il suono potente e solido di brani come She Talks To Angels, Twice As Hard o la superlativa cover di Hard To Handle di Otis Redding. Il successo arriva quasi inaspettato: milioni di copie vendute e una fama crescente, frutto anche delle stupende esibizioni live, pirotecniche e imperdibili, che convincono pure gli spettatori delle band metal della Def American a cui sono chiamati ad aprire i concerti.
Nel 1992, in un paio di settimane, registrano il loro secondo album, chiamati all’arditissimo compito di replicare il successo del primo: ma sin dalle prime note, The Southern Harmony And Musical Companion, che prende il nome dal titolo di un inno di William Walker, un pastore battista dell’800, non delude le aspettative e sarà un disco epocale per bellezza e successo. È sempre la copertina che rivela la nuova strategia della band: i musicisti sono fotografati in bianco e nero facendo intuire che stavolta più che il rock blues inglese è la tradizione del southern rock alla Allman Brothers Band e Lynyrd Skynyrd ad essere di ispirazione. Con l’innesto di Marc Ford alla seconda chitarra (il resto vedeva Johnny Colt al basso, Steve Gorman alla batteria e Eddie Harsch alle tastiere), il suono diventa più pieno e pastoso, l’aggiunta di cori femminile rimanda alla grande tradizione Soul, l’affiatamento generale e le doti da cantante di Chris Robinson, davvero convincente, ne fanno un disco che schizza in vetta alle classifiche, con 4 singoli numero uno nella classifica di Billboard, record rimasto per anni imbattuto. La travolgente Sting Me apre il disco, seguita da Remedy dove si innalza il piano di Eddie Harsch a cadenzarne la ritmica . Thorn In My Pride, un super blues, come No Speak No Slave, ha echi zeppeliani (amore mai nascosto, dopo anni la band registrerà un live nientemeno che con Jimmy Page in persona). Bad Luck Blue Eyes, Goodbye è una ballatona ariosa e stupenda, come Sometimes Salvation, dove Robinson canta alla maniera straziante di Janis Joplin. Hotel Illness è il brano più immediato, come la bellissima My Morning Song. Chiude un omaggio a Bob Marley, Time Will Tell, che sigilla con una struggente natura gospel un disco che si ascolta tutto d’un fiato. Dopo l’ennesimo tour a mille e pieno di soddisfazioni, cambiano produttore e pubblicano nel 1994 Amorica: però più che per le canzoni è ricordato per con la famosa copertina, anche censurata, di un primo piano di un succinto slip a stelle a strisce che appena copre un pube di una donna nera. La band, dopo vari avvicendamenti (il più famoso fu l’allontanamento di Marc Ford come secondo chitarrista, per i gravi problemi di dipendenza da droghe di quest’ultimo) pubblicherà un altro grande disco, By Your Side del 1999, e continuerà una strepitosa carriera live nei più grandi festival e con collaborazioni prestigiose (oltre al già citato Page, anche i mitici Dead) ma i dissidi tra i fratelli, anche economici, porteranno ad una serie di liti e reunion, intramezzati anche da un ottimo disco, Warpaint del 2008, fino allo scioglimento del 2015.
Nel 2019 però l’inattesa svolta: prima l’annuncio di un tour celebrativo di Shake Your Money Maker, poi lo stop per la pandemia Covid-19, ma dal 2022 nuove date e addirittura un nuovo, inatteso disco, che uscirà la settimana prossima, il 15 Marzo 2024, dal titolo che è un programma: Happiness Bastards. Quando uscì, oltre 30 anni fa, Shake Your Money Maker (che è il titolo di un classico blues di Elmore James) la band era considerata la next big thing del rock a stelle e strisce, persino all’esordio musicale band dell’anno 1990 per la rivista Rolling Stone. A distanza di anni si può dire che in parte hanno disatteso quella speranza, ma hanno lasciato degli esempi di musica genuina e viscerale che sembra quasi stridere con tutto quello che in quegli anni diventerà preponderante.
15 notes · View notes
carmenvicinanza · 2 months
Text
Caterina Caselli
Tumblr media
Caterina Caselli, grande protagonista della musica italiana, è un’artista che ha attraversato tempi e mode, spesso anticipandoli, in un percorso esistenziale coraggioso e spesso controcorrente, che fatto della sua passione per la musica, la vocazione di un’esistenza intera.
È stata una cantante rivoluzionaria negli anni ’60, simbolo della beat generation nostrana, con look che non si erano mai visti prima e cantando  testi che parlavano di emancipazione e libertà.
Da imprenditrice discografica, ha portato l’Italia della canzone in tutto mondo.
Nata a Modena il 10 aprile 1946, la sua infanzia è stata segnata da un tragico episodio, il suicidio di suo padre, nel 1960. 
Nella musica ha, probabilmente, trovato il modo di evadere e sfogarsi. Ha iniziato a suonare il basso in band che si esibivano nelle balere emiliane, ma le sue aspirazioni erano altre così come i suoi gusti musicali. A soli diciassette anni, nel 1963, ha partecipato al concorso di Castrocaro “Voci nuove“, raggiungendo la semifinale. Quello è stato il suo trampolino di lancio. Notata da un produttore discografico, ha firmato il suo primo contratto e pubblicato il primo singolo Sciocca/Ti telefono tutte le sere.
Dopo il successo dei suoi 45 giri è approdata al Festival di Sanremo nel 1966, con la sua acconciatura bionda che le è valsa il soprannome di Casco d’oro. La sua canzone Nessuno mi può giudicare, non ha vinto, ma in compenso ha venduto più di un milione di copie ed è rimasta al primo posto della classifica per undici settimane consecutive.
Si è inaugurata così, la fase in cui, per ogni sua canzone di gran successo, se ne traeva un film musicale che ne portava il titolo. Ed è stato un continuo susseguirsi di successi, partecipazioni a Sanremo e concerti nei luoghi culto, oltre alle esibizioni nelle manifestazioni canore del tempo.
Ha duettato con grandi big internazionalie condotto trasmissioni televisive.
Quando l’ondata di successo sembrava che si stesse affievolendo, ha avuto il coraggio e la determinazione di ritirarsi dalle scene musicali e passare dietro le quinte.
Ha aperto una casa discografica, Ascolto, con cui ha iniziato a produrre talenti sconosciuti e musicisti che stimava. Successivamente è entrata nel management della Sugar Music, etichetta appartenente alla famiglia del marito, Piero Sugar.
Negli anni ha prodotto talenti come Giuni Russo, con cui ha avuto un rapporto molto tormentato, Gerardina Trovato, Andrea Bocelli, Avion Travel, Elisa, Negramaro, Malika Ayane, Raphael Gualazzi, Madame e molti altri ancora.
È tornata a Sanremo per l’ultima volta nel 1990 con Bisognerebbe non pensare che a te, bissata da Miriam Makeba.
Qualche rara volta è tornata anche a recitare per il cinema.
Si è concessa qualche ritorno al canto per dischi e concerti di beneficenza come quelli per le popolazioni afflitte dal terremoto dell’Abruzzo e dell’Emilia.
Nel 2021 è stato realizzato un documentario sulla sua storia dal titolo Caterina Caselli – Una vita 100 vite.
Caterina Caselli è una combattente, che ha precorso tempi e gusti e deciso di stare dalla parte di chi determina il proprio destino, sin da giovanissima. Dura, intuitiva, determinata, con una immensa cultura musicale e un grande gusto, è riuscita a portare al successo molte artiste e artisti.
0 notes
micro961 · 6 months
Text
Aldo Losito - Il nuovo singolo “Solo Nello Spazio”
L’atteso brano del cantautore sugli stores digitali e dal 15 dicembre nelle radio
Tumblr media
“Solo Nello Spazio” è il nuovo singolo dell’eclettico cantautore Aldo Losito, sui principali stores digitali e dal 15 dicembre nelle radio italiane in promozione nazionale. Produzione impeccabile dagli arrangiamenti attuali ma con un forte richiamo alla tradizione musicale italiana. Una ballad dal forte impatto emotivo e dalle melodie che entrano in testa sin dal primo ascolto. L’interpretazione dell’artista, intima e sentita, veste il tutto donando maggiore pathos ed emotività. Una maturità artistica fuori dal comune acquisita da Aldo Losito dopo una lunga carriera tra pubblicazioni, eventi e live in giro per radio, tv e palchi. Ed ora il grande ritorno del cantautore nella discografia italiana con il nuovo singolo “Solo Nello Spazio”. Il brano parla di un amore improvviso, inaspettato... una ragazza conosciuta e vista solo per poco, ma che diventa tutto.
“La sua assenza è presenza assoluta, è vuoto, è paura di perdersi, è tutto il mondo lei, è sentirsi solo nello spazio senza.” Aldo Losito
Storia dell’artista
Aldo Losito è un cantautore, nato a Mottola in provincia di Taranto. La sua carriera artistica comincia a soli 12 anni con la scoperta di uno strumento, la chitarra, che sarà per sempre sua inseparabile compagna di vita, morte e rinascita. Cantante e leader di diverse band, sempre a sfondo rock, presto scopre la vena di cantautore sperimentale e punta tutto sul proprio progetto divenendo ad oggi, autore di tantissime canzoni. Numerosi concerti in piazze, teatri e club. Negli anni partecipa e si fa notare in diverse manifestazioni a carattere nazionale come le finali di Sanremo Giovani e partecipa a tour benefici: Tommy nel cuore, Telethon, Emergency, dall'estate 2006 al 2010 è uno dei protagonisti del radio tour pugliese Ciccio Riccio.
Dopo “L’idea” ed “Ormai”, i primi due singoli pubblicati nel 2006-2007, l’estate 2008 si propone al grande pubblico col brano “Toccami” del cantautore brindisino Gianni D'errico, scomparso nel ’75. L’Ep, pubblicato in allegato al noto quotidiano salentino “Senza Colonne” in un EP con quattro tracce, tre delle quali scritte e composte dallo stesso Aldo Losito, vende oltre 3700 copie nella sola Puglia, portandolo ai vertici delle classifiche di molte radio locali e nazionali. “Toccami” diventerà uno dei brani più scaricati dal web.
Nel 2010 è tra i finalisti dell’Accademia di Sanremolab con la canzone “Se Potessi”, in seguito scelto ed incluso nella compilation SANREMOLAB, in vendita presso tutti i negozi di dischi e online su ìTunes e nei principali portali di download musicali. Nell'estate 2010 pubblica l'Ep “Se potessi” con sei tracce, distribuito sempre in allegato al quotidiano del Salento “Senza Colonne”, vende oltre 5000 copie nella sola Puglia e circa 1500 download del singolo in tutta la nazione. Nel 2011 esce con il singolo “La mia malattia migliore” presentato poi al grande pubblico nelle aperture dei concerti di Fabrizio Moro.
Durante l'estate è ospite per tutto il tour radio di “CiccioRiccio” e nello stesso periodo è tra i sette finalisti del Premio Bruno Lauzi che lo porterà ad esibirà in una suggestiva e magica Capri per un bellissimo festival d’autore diretto da Maurizio Lauzi figlio del compianto Bruno Lauzi. Il 4 giugno 2012 durante il tour estivo fa uscire il suo nuovo singolo “Non ci sarà mai pace” con l’etichetta Gekosound di Milano, che lo porterà in un viaggio musicale ricco di influenze grazie alle collaborazioni con Annarita Di Leo e Dominique Antonacci della famosa band di musica popolare pugliese Terraross, Alilionu Donaldson (rapper nigeriano) e alla batteria Roberto Gualdi della storica PFM. Con “Non ci sarà mai pace” Aldo sarà protagonista del tour di Ciccio Riccio e del Battiti Live di Radio Norba, eventi considerati il nuovo Festival Bar dei nostri tempi.
Nel 2013 pubblica il singolo “Foresta di Piume”, questo brano vanta la collaborazione del grande Gary Wallis, batterista dei Pink Floyd.
Nel 2016 esce con un singolo dedicato alla sua terra “Taranto”, canzone in cui Losito parla della bellezza di questa città che nonostante le tante ferite riesce incantare e a far sognare. E dopo un anno di lavoro il 21 marzo 2017 presenta “Niend e Nisciun”, in una nuova veste con nuovi esperimenti e con nuove collaborazioni tra cui: Cesko cantate della band pugliese Apres La Classe, Massimo Tagliata (fisarmonicista ipnotico e autore della canzone “Non Vivo Più Senza Te” di Biagio Antonacci), la batteria di Roberto Gualdi, batterista della storica PFM, Paolo Romano (bassista di Mario Rosini, Anna Oxa, Sud Sound Sistem). Nel Natale 2017 esce con il brano “Per Amore” insieme al video in Storyboard Animatic, realizzato dalla talentuosa mano di Nicola Sammarco (disegnatore per Walt Disney Company Italia). Da quel momento Aldo Losito si chiude in studio per lavorare e terminare un disco tutto nuovo, di cui presenterà il 15 novembre il primo singolo estratto, “L’URLO”.
Web:Francesco Lisi - www.creazioniweb.com
Website: www.aldolosito.it
Facebook: https://www.facebook.com/aldo.losito.3
Facebook: https://www.facebook.com/aldolosito.it
Instagram: https://instagram.com/aldo_losito?igshid=OGQ5ZDc2ODk2ZA==
Spotify:https://open.spotify.com/artist/7xDBlsVJvfvxm3Qz7l6TYG?si=qv7joZGoTlSBlhS6hCFI2w
0 notes
areavideo · 1 year
Text
The Eve of the War
Tumblr media
Jeff Wayne
Jeff Wayne's Musical Version of The War of the Worlds è un album doppio pubblicato nel 1978. È un adattamento musicale del romanzo di fantascienza "La guerra dei mondi" di H.G. Wells. L'album presenta un mix di stili musicali, tra cui opera rock, rock progressivo e orchestrazioni sinfoniche.
Jeff Wayne ha lavorato con numerosi artisti ospiti per registrare l'album. David Essex, Justin Hayward, Phil Lynott, Chris Thompson e Julie Covington sono alcuni degli artisti che hanno contribuito con le loro voci. Richard Burton, noto attore britannico, ha fornito la narrazione principale dell'album.
L'album ha ottenuto un grande successo commerciale nel Regno Unito, raggiungendo il quinto posto nella classifica degli album e vendendo milioni di copie sin dalla sua uscita. Nel corso degli anni, ha continuato a vendere oltre 15 milioni di copie in tutto il mondo.
"Forever Autumn" è stato uno dei singoli di successo estratti dall'album, con Justin Hayward come voce solista. Ha raggiunto il quinto posto nella classifica dei singoli nel Regno Unito. Il brano di apertura dell'album, "The Eve of the War", è stato anch'esso pubblicato come singolo ed è stato ispirato dal genere musicale disco dell'epoca.
Jeff Wayne's Musical Version of The War of the Worlds è diventato un'icona della musica britannica e un punto di riferimento per gli adattamenti musicali di opere letterarie. L'album è stato seguito da diverse versioni dal vivo, spettacoli teatrali e adattamenti in altri media.
All music by Jeff Wayne, and all tracks feature narration by Richard Burton. All lyrics by Jeff Wayne, Paul Vigrass, and Gary Osborne unless specified below, with script by Doreen Wayne.
Side one No. Title Lyrics Lead Vocals Length 1. "The Eve of the War" Jeff Wayne Justin Hayward 9:06 2. "Horsell Common and the Heat Ray" 11:36 Total length: 20:48 Side two No. Title Lyrics Lead Vocals Length 1. "The Artilleryman and the Fighting Machine" David Essex 10:36 2. "Forever Autumn" Jeff Wayne, Paul Vigrass, Gary Osborne Justin Hayward 7:43 3. "Thunder Child" Jeff Wayne, Osborne Chris Thompson 6:10 Total length: 24:29 Side three No. Title Lyrics Lead Vocals Length 1. "The Red Weed (Part 1)" 5:55 2. "The Spirit of Man" Jeff Wayne, Osborne Julie Covington, Phil Lynott 11:37 3. "The Red Weed (Part 2)" Phil Lynott 6:51 Total length: 25:13 Side four No. Title Lyrics Lead Vocals Length 1. "Brave New World" Jeff Wayne, Osborne David Essex 12:13 2. "Dead London" 8:37 3. "Epilogue (Part 1)" 2:42 4. "Epilogue (Part 2) (NASA)" Jerry Wayne 2:02 Total length: 24:42
Credits adapted from the 1978 LP and 2005 CD liner notes.
The Players
Richard Burton – George Herbert, The Journalist
Justin Hayward – The Sung Thoughts of The Journalist
David Essex – The Artilleryman
Chris Thompson – The Voice of Humanity
Phil Lynott – Parson Nathaniel
Julie Covington – Beth (Parson Nathaniel's wife)
Jo Partridge – The Heat Ray
Jerry Wayne – The Voices of NASA
The Musicians
Chris Spedding – guitars
Jo Partridge – guitars, mandolin
Herbie Flowers – bass guitar
Barry Morgan – drums
Barry de Souza – percussion
Roy Jones – percussion
Ray Cooper – percussion
Ken "Prof" Freeman – synthesisers, organ, electric piano
Jeff Wayne – piano, jangle piano, harpsichord, conductor
Paul Hart – piano on "The Red Weed"
George Fenton – tar, santoor, zither
Billy Lawrie – backing vocals
Gary Osborne – backing vocals
Chris Thompson – backing vocals
Paul Vigrass – backing vocals
Geraldine "Pest" Wayne – sound effects
Production
Jeff Wayne – composer, orchestrator, producer
Jerry Wayne – director of "dramatic and narrative sections"
Doreen Wayne – script
Charles Dubin – director of "dramatic and narrative sections"
John Pasche – art direction, logo design
Geoff Taylor – painting
Mike Trim – painting, pencil sketches
Peter Goodfellow – painting
Denis "BilBo" Blackham – lacquer cut on side one
Geoff Young – recording
Laurence Diana – recording assistant
0 notes
lamilanomagazine · 2 years
Text
I Muse con Elisa, in uscita la versione duetto del brano Ghosts
Tumblr media
I Muse con Elisa, in uscita la versione duetto del brano Ghosts. Dopo il successo dell’ultimo album dei MUSE "WILL OF THE PEOPLE", entrato direttamente al numero 1 della classifica GFK degli album più venduti in Italia, esce venerdì 25 novembre una versione speciale ed esclusiva del brano più emozionante dell’album, "Ghosts (how can I move on)", con la voce avvolgente di una delle artiste italiane più importanti e apprezzate: ELISA. Per la prima volta la band vincitrice di Grammy Award e Brit Award pubblica un singolo con un’artista italiana. Matthew Bellamy ed Elisa condividono la stessa visione artistica e la stessa passione per la musica. Dal loro incontro è nata l’idea di collaborare su un brano che potesse mettere in evidenza le loro indiscusse doti canore e GHOSTS è il brano perfetto per evidenziarne tutta la magia, costruito sul suono del solo pianoforte. Matt Bellamy ha dichiarato: "Abbiamo sempre pensato che questa canzone sarebbe stata perfetta per una potente voce femminile. Siamo entusiasti che Elisa sia la prima di una serie di collaborazioni future che i nostri fan ascolteranno". "Ho avuto l'occasione, e la fortuna, di incontrare i Muse nei primi anni 2000, ad un festival italiano al quale partecipavamo entrambi, ed è stato incredibile perchè io li ascolto da sempre"- Racconta Elisa - Absolution, il loro mio disco preferito, è un album che ha lasciato un segno profondo in me; quelle canzoni le ho ascoltate e riascoltate, fino a farle diventare la colonna sonora di un periodo importante della mia vita. Per questo trovo ancora più stimolante questa collaborazione: per il bellissimo intreccio tra la mia storia personale con loro e il grande valore artistico della band, fatta di eccezionali performer. Matt Bellamy ha un talento straordinario, ha portato il rock nel mainstream con un mix originalissimo (presente sin dai primi dischi), capace di mescolare la musica classica del pianoforte e delle melodie della sua voce con un rock super energico che trova nei live la sua massima espressione. Sono entusiasta e molto orgogliosa di poter cantare con loro". Ampiamente riconosciuta come una delle migliori band live al mondo, i Muse  porteranno il loro "Will of the People" tour in Italia il 18 luglio a Roma allo Stadio Olimpico e a Milano il 23 luglio allo Stadio San Siro. I Muse sono Matt Bellamy, Dominic Howard e Chris Wolstenholme. Dalla loro formazione nel 1994, i Muse hanno pubblicato nove album in studio, vendendo oltre 30 milioni di copie in tutto il mondo. Il loro ultimo album 'Will of the People' ha debuttato al #1 in diversi territori tra cui l’Italia, Regno Unito (il loro 7° #1 consecutivo), Austria, Francia, Finlandia e Svizzera. Il loro album precedente, 'Simulation Theory', ha debuttato al #1 in più territori e ha seguito 'Drones' pubblicato nel 2015, che ha vinto un Grammy Award come miglior album rock, il secondo della band. I Muse hanno vinto numerosi premi musicali tra cui due Grammy Awards, un American Music Award, sette MTV Europe Music Awards, due Brit Awards, undici NME Awards e sette Q Awards, tra gli altri. Elisa è cantautrice, polistrumentista e produttrice musicale. Nella sua carriera ha conquistato innumerevoli Dischi di Platino e il Disco di Diamante, e ha collaborato con grandissimi artisti come Luciano Pavarotti, Ennio Morricone, Tina Turner, Andrea Bocelli, Dolores O'Riordan, Imagine Dragons, tra gli altri. In Italia ha ottenuto tutti i principali premi e riconoscimenti in ambito musicale: il Festival di Sanremo nel 2001 con il brano "Luce (Tramonti a Nord Est)", 2 Targhe Tenco, 2 Premi Lunezia, 15 Italian Wind Music Awards, il Festivalbar, il Nastro d'Argento; oltre ad un MTV Europe Music Award e un Premio Regia Televisiva. La sua voce ha incantato registi come Quentin Tarantino e Tim Burton che l’hanno voluta nella colonna sonora dei loro film ("Django Unchained" e "Dumbo" targato Disney). Per Disney ha anche cantato e doppiato nel kolossal "Il Re Leone" . Nel 2019 la Mattel le ha dedicato una Barbie con le sue sembianze come modello positivo per le nuove generazioni. Nel 2022 è stata la Direttrice Artistica di Heroes Festival, 5 giorni di eventi a Verona tutti legati all'ambiente. Elisa è anche Ambasciatrice per Save The Children e "Alleata" per l'ONU nella nuova campagna sugli obiettivi di sviluppo sostenibile.  ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
0 notes
bvosmusic · 4 years
Video
youtube
Summer Upbeat Party - AShamaluevMusic - Vlogs- [No Copyright Music],[No ...
2 notes · View notes
adondeirhoy · 3 years
Photo
Tumblr media
Hoy en la historia de la música https://ift.tt/32elnE6 (For English see below) 31 de octubre de 1996 Apareció el Demo: “Mate.Feed.Kill.Repeat” de la banda Slipknot – y representó el primer lanzamiento no oficial del grupo. El lanzamiento original estaba limitado a 1,000 unidades. En un principio Slipknot se encargó directamente de distribuir las copias, aunque en 1997 comenzaron a distribuir las copias restantes a través de -ismist Recordings. Debido a la escasez, después del ascenso a la fama, el disco se ha convertido en una pieza de colección. Comenta y dinos que quieres escuchar en @pontikradio y taguea a tus amigos. Escucha nuestra estación de radio 24/7 sin anuncios SALVA este POST para que puedas volver a leer esta info.⁠ >>>>> Today in music history October 31, 1996 The Demo: "Mate.Feed.Kill.Repeat" by the band Slipknot appeared - and represented the group's first unofficial release. The original release was limited to 1,000 units. At first Slipknot was in charge directly to distribute the copies, although in 1997 they began to distribute the remaining copies through -ismist Recordings. Due to the shortage, after the rise to fame, the album has become a collector's item. Comment and tell us what you want to hear on @pontikradio and tag your friends. Listen to our radio station 24/7 without ads https://ift.tt/32elnE6 ⁠ ⁠ SAVE this POST so you can read this info again. ⁠------ #pontikradio ⁠#pontiknetwork⁠ #pontikmedia⁠ #hoyenlamusica #thisdayinmusic #hoyenlahistoria #todayinmusichistory #oldies #oldiesbutgoodies #oldiesmusic⁠ #music #musica #retromusic #musictime #musiclegend #leyenda ⁠#MateFeedKillRepeat #Slipknot @slipknot #AndersColsefini #JoshBrainard #DonnieSteele #ShawnCrahan #PaulGray #JoeyJordison #MickThomson #CraigJones #nineties #rocknews https://ift.tt/3jPfAy3
2 notes · View notes
still-single · 3 years
Text
Still Single / Heathen Disco 2020 End of Year Recap
I guess I’m back! I started gingerly dipping back over into Tumblr to publish some reviews as a means of cutting through all the bondage photos and anime screencaps and people still living on Tumblrs (shout out to anyone still Tumblin', it's alright). I also redoubled my efforts to do great radio shows, and that seems to bother some of you enough to unsubscribe, but I'm feeling great about all that. If you wanna hear those shows, you can go to Mixcloud and listen to your hearts' content. Those 5-6 reviews on here actually turned up worthwhile music in my PO box, so thanks to those who submitted.
This was gonna be the year I reintroduced myself to the world. Don't make plans like that. Things are a lot better now than I thought they'd be, and the time I burnt up on movies and self-reflection this year was probably more needed than another DJ gig or whatever. Radio sustained me, I will freely admit, and finding records out in the wild once shops reopened was really killer too.
Anyway, time for a year-end recap, right?
Top 10 albums, historical (alphabetical): Adulkt Life – Book of Curses (What’s Your Rupture?) Bailterspace – Concret (self-released) The Cowboy – Wi-Fi on the Prairie (Feel It) Angel Bat Dawid and Tha Brotherhood – Live (International Anthem) Home Blitz – All Through the Year EP (Sophomore Lounge) MJ Guider – Sour Cherry Bell (Kranky) David Nance – Staunch Honey (Trouble in Mind) Theo Parrish – Wuddaji (Sound Signature) Schisms – Speech Copy Rap Master (Fort Evil Fruit) Sweeping Promises – Hunger for a Way Out (Feel It)
25 more, just because, also alphabetical: Ana Roxanne – Because of a Flower (Kranky) Clemency – References EP and remixes (2 B REAL) Tara Clerkin Trio – self-titled (Laura Lies In) Dezron Douglas & Brandee Younger – Force Majeure (International Anthem) DJ Python – Mas Amable (Incienso) FACS – Void Moments (Trouble in Mind) Green/Blue – self-titled (Slovenly) Gun Outfit – Clean Runs the Thread (Joyful Noise) Janedriver – You Know It’s True EP (self-released) Junk Drawer – Ready for the House (Art for Blind) Lavender Flu – Barbarian Dust (In the Red) / Tomorrow Cleaners (MEDS) … technically two releases, but really just chapters in the same book Lewsberg – In This House (12XU) Melenas – Dias Raros (Trouble in Mind) The Midnight Steppers – Isolation Drives (Radical Documents) Oily Boys – Cro Memory Grin (Cool Death) Optic Sink – self-titled (Goner) Permission – Organised People Suffer (La Vida Es Un Mus) Pool Holograph – Love Touched Time … and Time Began to Sweat (Sunroof) Riki – self-titled (Dais) Sacred Product – Same Old Gag (Eternal Souncheck) The Soft Pink Truth – Shall We Go on Sinning So That Grace May Increase? (Thrill Jockey) Special Interest – The Passion Of (Night School/Thrilling Living) Luke Stewart – Luke Stewart Exposure Quintet (Astral Spirits) Vanessa Worm – VANESSA 77 (Optimo Musik) Jim White & Marisa Anderson – The Quickening (Thrill Jockey)
15 reissues/archival, alphabetical yet again: Dadamah – This Is Not a Dream (Grapefruit) East Village – Hotrod Hotel (Slumberland) The Eighteenth Day of May – self-titled (Cardinal Fuzz/Feeding Tube) Endless Boogie – The Gathered and Scattered (No Quarter) Flaming Tunes – self-titled (Superior Viaduct) Anthony Moore – OUT (Drag City) Musica Transonic – self-titled (Black Editions) Naujawanan Baidar – self-titled (Cardinal Fuzz/Feeding Tube) No Trend – Too Many Humans/Teen Love box set (Drag City) The Only Ones – Live in Chicago 1979 (Alona’s Dream) Rema-Rema – Wheel in Small Doses Extended Version (Le Coq Musique) Vertical Slit – Live at Browns (Siltbreeze) Vivienne Styg – Rose of Texas (Tall Texan) The Whip – self-titled (Wantage USA) Various Artists – Strum & Thrum: The American Jangle Underground (Captured Tracks)
Top 10 Record Scores this year, A to zed: The Church – Sing-Songs 12” EP (Parlophone) The Equals – Equals Party live promo 12” (Phonogram) HNO3 – Doughnut Dollies 12” (R & S) Annea Lockwood – Glass World of Anna Lockwood LP (Tangent) Optik/Equal Phaze – split one-sided 12” test press (no label) Six Finger Satellite – Severe Exposure LP/12” (Sub Pop) Sweet Breeze – Across the Desert LP (Feathers) Tappi Tíkarrass – Miranda LP (Gramm) Various Artists – Best of the Beat Greatest Hits LP, purple sleeve (Espera) Various Artists – Le Mysterieux 12” EP (Musique Pour La Danse)
Favorite movies discovered in 2020:
“Animals” | 2019, d. Sophie Hyde “Band of the Hand” | 1986, d. Paul Michael Glaser “Bell, Book & Candle” | 1958, d. Richard Quine “Breaking In” | 1989, d. Bill Forsyth “Le Choc du Futur” | 2019, d. Marc Collin
“The City Girl” | 1984, d. Martha Coolidge “Conquest” | 1983, d. Lucio Fulci “Everybody in the Place: An Incomplete History of Britain 1984-1992” | 2018, d. Jeremy Deller “G.B.H” | 1982, d. David Kent-Watson “Luz” | 2018, d. Tilman Singer
“The Pyx” | 1973, d. Harvey Hart “Ring of Darkness” | 1979, d. Pier Carpi “Rivals” | 1972, d. Krishna Shah (and RIP to Mike “McBeardo” McPadden, who made me aware of it, as he made many people aware of the insane secret histories of genre cinema) “Satisfaction” | 1988, d. Joan Freeman “Savage Three” | 1975, d. Vittorio Salerno
“Simon, King of the Witches” | 1971, d. Bruce Kessler “Swallow” | 2019, d. Carlo Mirabella-Davis “Thief” | 1981, d. Michael Mann “Two Gentlemen Sharing” | 1969, d. Ted Kotcheff “X, Y & Zee” | 1972, d. Brian G. Hutton
Resolutions for 2021: Open things up, share more, care more.
_______ New Year, Doug Mosurock
14 notes · View notes
tarditardi · 4 years
Photo
Tumblr media
Paola Peroni Feat. RAiK - "Don't You know!", ci si muove a tempo con 3 nuovi remix... 
Sono appena usciti sulla sua label Intercool Digital ben tre remix di "Don't You know!", il nuovo singolo della dj producer Paola Peroni. Il brano, un mix perfetto di ritmo e melodia, sembra pensato per vivere in allegria l'estate 2020.
La melodia è una delle caratteristiche che identificano il sound di Paola Peroni, un percorso in continua evoluzione iniziato negli anni '90 con produzioni di successo nate da tanti diversi progetti come Bacon Popper, Space Master, House Traffic, Cappella, 49ers, DJ Groovy e Miss Groovy.
Nel corso della sua carriera, Paola Peroni ha messo in fila collaborazioni con produttori internazionali come l'Officina Emotiva con Gigi D'Agostino, Dr. Kucho e TJR su Spinnin' Records, Black Machine e molte altre. "Creo canzoni che nascono dal cuore, che trasmettono le mie emozioni, l'energia che solo la musica può trasferire da chi produce a chi ascolta e viceversa", racconta Paola Peroni. "La versione originale di 'Don't You Know' è nata qualche mese fa. Ho poi cercato di produrre remix d'eccellenza 'Made in Italy' e non solo, coinvolgendo remixer dal sound molto diverso tra loro".
Ecco quindi i remix: EPM Motorsport Rmx; Gianni Bini '70 Reborn Rmx, dalle sonorità Funky House ed il Dionigi Nu Disco Rmx. Le tre nuove versioni regalano nuove atmosfere ad un brano decisamente spensierato. I nuovi remix, disponibili ad esempio su Beatport, il sito musicale più amato dai dj e su Spotify, il portale di streaming musicale più utilizzato al mondo.
Il disco, uscito da poche ore, è già supportato da diversi dj ed è stato trasmesso su emittenti come Radio 105 (In Da Klubb), m2o, Radio Ibiza, Viva Fm, Radio Studio Più, MRC Radio (FR), Radio Bresciasette e molte altre.
Paola Peroni Feat RAiK - "Don't You know!" (remixes) su Spotify https://open.spotify.com/album/1GmIypJT1MPBKVEXb07DcG?si=kbfpMHAzQRqOvdhI8pZgpw
Paola Peroni Feat RAiK - "Don't You know!" (remixes) su Beatport https://www.beatport.com/release/dont-you-know-remixes/2981741?fbclid=IwAR1nVO0xaPV8yGAfxWCiHAd_ttQPXxDOMJO_FCunbNghiu8Wmwq8twgIngA
Chi è Paola Peroni http://www.paolaperoni.it
"Disciplina, è la prima fondamentale regola per intraprendere un percorso, una meta, un sogno da realizzare. Poi Osare, aver pazienza e soprattutto saper ascoltare gli altri. La passione per la musica e la sensibilità hanno fatto il resto " Questo si sente rispondere chi chiede a Paola Peroni quali sono "i trucchi del mestiere". Nata a Brescia, sin giovanissima mostra una spiccata passione e propensione per la musica. A 14 si dedica allo studio del pianoforte, ed in seguito studia storia della musica, attraverso un corso indetto dall'Associazione Italiana Disc Jockey. Nel 1991 arriva la prima grande occasione: la discoteca Genux le offre la possibilità di lavorare sulle sue consolle e Paola diviene resident dj utilizzando il suo primo pseudonimo: DJ Groovy!!! Successivamente la sua passione per la musica la indirizza verso scelte professionali che le permettono di realizzare importanti produzioni quali: Dj Groovy "Shake it", "Confusione", vari remix con lo stesso pseudonimo,"Step on" by Space Master (n 1 in Francia); "World of Confusion" by Space Masters (n. 1 in Francia); "Every day of my life" by House Traffic; "Bang" by The Riders (n° 1 in Olanda); "Coming" by Scwarzkopf. Ed i risultati non tardano ad arrivare… in quegli anni spopola in Francia, Germania, Olanda. Nel 1995 nascono le prime produzioni con lo pseudonimo Miss Groovy. Il 1998 Bacon Popper grazie ad una felice intuizione di Paola Peroni: il risultato è l'indimenticabile "Free", solo in Francia 120.000 copie vendute. E poco tempo dopo si ritroverà ad aprire i concerti, durante il tour di Zucchero, con il proprio live set; Paola racconta: "Un' emozione indescrivibile, unica!!! Vivere in una grande tribù dove ognuno ha i suoi compiti e le sue mansioni, il tutto organizzato con professionalità." Il 2002 "Acelerando" con Ramirez, un successo entrato nelle charts di Germania e Inghilterra. E con il team Media Records nel 2003 Paola Peroni realizza "Trip on the Moon" stampato in Italia su etichetta BXR ed in Inghilterra su etichetta Nukleuz;"Harem", un disco multietnico: un harem musicale in cui il beat techno viene unito a suoni dell'estremo Oriente, un vortice fatto di emozioni e sensazioni intense. In seguito giunge il progetto Kiper "The Land of Freedom", nato dalla collaborazione con l'amico e collega Joy Kitikonti. Con "The Land of Freedom" la strana coppia techno-logica Kitikonti-Peroni ci regala un viaggio nella terra libera presente in ognuno di noi. Il 2004 vede Paola alla prese con il progetto "Angel" by Cappella, scritto da lei e GFB, il remix "Angel's Anthem Mix", è per lei un vero e proprio inno agli angeli. Sempre nel 2004 "cammina" con Gigi D'agostino e nasce il brano "The power of love" : Officina emotiva su etichetta Noisemaker e nel 2005 "Everybody change" Il 2005 è un'anno di transizione… Paola definisce il suo Sound Elektro Groovy 2007 che nasce il progetto artistico: Elektro Groovy – Raga me su etichetta Net's Work in programmazione su Radio M2O, Disco Spacca su M20. 2008 Thinking of you, il singolo di Paola Peroni e Deejay Meeting Germany. Paola Peroni from Bacon Popper ospite dei Datura"Pezzi da 90" 2009 nasce il primo Ep dedicato alla nuova generazione di Dj, musicisti, artisti: "Paola Peroni presents New generation dj's Vol. 1 2009, Paola Peroni ed Ottomix nuovamente in studio… attenzione ai remix di Bacon Popper – Free sulla sua etichetta discografica: la Snap & Shake , la canzone entra nelle classifiche europee, al 10° posto in Austria, in programmazione il Videoclip su All music TV e presente in molte compilation Paola ha suonato a Miami per il Winter Music Conference come New talend Dj ed Hed Kandy lounge Club!! Paola organizza vari eventi per il sessantesimo di Confartigianato Brescia. Alcuni Rmx: Funkerman - Slide- Paola Peroni remix The Rudenko Project-Destination (Paola Peroni rmx) (Net's work records). Dr. Kucho – Just be good to me (Paola Peroni L.A. rmx) 2010: Paola Peroni con il Dj Molella per la realizzazione di Me exita. Recentemente Paola ha realizzato il nuovo progetto del gruppo che ha segnato la storia della musica Italo - house: i 49ers. La produzione riprende un sample della colonna sonora del film Tempi moderni di Charly Chaplin: Je Chercè Apres Titine pubblicato dalla label Ego music. Marzo 2011, Paola Peroni nel suo studio lavora ad un progetto che riprende in riff di una canzone anni 90 e con Alberto Remondini di M20 ecco il nuovo team: "Remondini & Peroni - We need freedom" etichetta Genic/ World of Media. 2012 Nasche la label digitale di Paola Peroni: Intercool Digital i progetti melodici realizzati da Paola e dal team di producer che collaborano con l'intento di emozionarsi emozionando con la Musica! Paola Peroni crea il corso "Essere o diventare Dj" con l'intento di insegnare ai giovani talenti teoria e pratica per fare di una passione una professione attraverso la musica e diffondere un metodo sano in luoghi sani. Paola con la sua azienda Intercool Edizioni Musicali Srl viene premiata da Union Camere e Camere di Commercio con il premio delle migliori buone prassi aziendali per la responsabilità sociale Lombardia. Paola Peroni fa parte del Consiglio di Donne Impresa Confartigianato di Brescia dove spesso contribuisce all'organizzazione di iniziative ed intrattenimenti musicali. Il 18 Luglio 2012 è stata eletta Presidente Regionale (Lombardia) per la Categoria Vetro Musica e Arti Varie Confartigianato ed è tutt'ora in carica. Febbraio 2012 Il Corriere della sera dedica un articolo alla nuova canzone Paola Peroni feat Diana - Too much love in occasione della data di release digitale: il giorno di San Valentino. Il progetto esce ora anche con i remix di vari produttori che collaborano con l'etichetta. Giugno 2012 Paola Peroni collabora alla realizzazione della cover di Human dei The Killers: il progetto "Star - Human" su etichetta Genic/ World of Media., licenziato in Germania, Austria, Svizzera e Spagna. Settembre 2012 Paola remixa la nuova canzone di Dr Alban – Loverboy (Paola Peroni Remix) su etichetta Zyx Music. Collabora anche alla produzione dell'angelo di Italia's got talent: Eugenio Amato – I feel love realizzando la versione Red mix su etichetta Genic/ World of Media. Estate 2013 Paola Peroni scrive e produce 49ers feat Cheryl Porter – Shine on in love su etichetta Genic/ World of Media. Maggio 2014/2020 il Progetto "Essere o diventare DJ" si evolve con il patrocinio di Confartigianato Imprese Unione di Brescia ed UPA servizi. Paola Peroni e Graziano Fanelli (Radio Studio Più) sono i principali docenti con la partecipazione di: SIAE Brescia, Willy Marano Management, Gianfranco Bortolotti (Media Records), Mauro Farina (The Saifam Group), Madame Sisì (Art Club) e altri special guest come gli Eiffel 65. Giugno 2014 Paola Peroni realizza il brano interpretato da Carolina Marconi – Abalasa in collaborazione con Giack Celentano's Club. 2016 RUGBY CALVISANO – TRY Volume 1 selected and mixed by Paola Peroni: un progetto che collega SPORT e MUSICA atto a valorizzare sia lo sport del Rugby che il valore del team dei gialloneri, attualmente Paola è OFFICIAL DJ SUPPORTER del team Rugby Calvisano.
Collabora con Radio Studiopiù e suona in diretta nazionale nei migliori party d'Italia, mixa e seleziona i suoi PartyTime ogni sabato dalle 12:00 alle 14:00.
Il 2019 collabora a fianco del Padre Egidio Peroni e del fratello Dario Peroni nell'organizzazione degli eventi di EPM Motorsport dove oggi è la responsabile degli eventi e della comunicazione.
Il 2020 è in corso e nonostante le difficoltà del periodo after Covid Paola è nuovamente al lavoro per ampliare il suo team cercando nuovi talenti, musicisti e artisti da inserire nel mondo della musica.
special adv by ltc - lorenzo tiezzi comunicazione
2 notes · View notes
musicaelectronica · 2 years
Text
youtube
LA MEJOR MUSICA para STREAMING GAMER [3 HORAS] SIN COPYRIGHT 2022/23 #2 #Youtube #Twitch #Facebook
0 notes
firstlastlovemusic · 4 years
Video
#copy @kojeyradical - Eleven - This the realest shit I ever wrote Ever spoke into existence I be letting go of all the burdens I was holding that’s a heavy load Ain’t no walking into heaven with a heavy soul Heaven knows that I’ve been waiting on a second plate And every blessing meant for me was not a minute late Every call that I would miss was left for you to make Now we can’t talk when I miss you, I don’t know who to blame Ain’t no happy tomorrows, I feel like novocaine Circulating my body like this was all in vein We were supposed to be Roc-A-Fella like Jay and Dame We were supposed to be robe life on a summers day I was supposed to be with you, brotha, through thick and thin Somewhere up in the hills splittin' them dividends Bussin' bands out the budget tippin' on strippers friends Life taught tell me ain’t nothing pretty when winners sin Say you’re destined for greatness if you just settle in And settle down You’ve been a king Without a crown I used to want enough money so I don’t know nobody Now I got me some money, feel I don’t know no body Now they asking favours that I don’t owe nobody I need strength, I see them fold like Origami Plenty women and alcohol in the hotel lobby Plenty niggas that claim they with us but we know they copy #music #firstlastlovemusic #FLLM #nowplaying #kojeyradical #so #pp • • • • • #musikk #musica #hoxton #london #hiphop #britishhiphop #alternativehiphop #spokenword #rap #rapper #alternativerap #tumblr #songoftheday @asylumrecords (ved Hoxton, East London) https://www.instagram.com/p/B-88UdiJeQY/?igshid=17tohn7l9mu22
1 note · View note
diceriadelluntore · 4 months
Text
Tumblr media
Storia Di Musica #314 - Susan Tedeschi, Live From Austin TX, 2004
Le storie di chitarre femminili di febbraio volevano sviluppare, lo ricordo per questo ultimo appuntamento, una questione che avevo sentito per radio (ho recuperato pure i particolare): durante la trasmissione Morning Glory di Virgin Radio, condotta da Alteria, alla domanda "quale sarebbe il tuo mestiere dei sogni" una giovane ascoltatrice scrisse "diventare una famosissima chitarrista, perchè non c'è ne sono". Alteria, che è anche musicista, ha subito cercato di smentire, ricordando Sister Rosetta Tharpe, la grandissima blueswoman e cantante gospel degli anni '30-'60 del 1900. Tuttavia, e alla fine di questo percorso che è sempre anche un'occasione per imparare qualcosa di nuovo, sono arrivato alla conclusione che, dal punto di visto della fama e della riconoscibilità, aveva ragione l'ascoltatrice, non c'è mai stata per gli indicatori appena descritti una chitarrista riconoscibile come Hendrix, Blackmore o Jack White, per citare tre chitarristi di epoche differenti. Allo stesso tempo, non vuol dire che non ci siano state chitarriste tecnicamente e musicalmente eccezionali, e le scelte di Febbraio 2024 sono solo un antipasto di un viaggio che lascerà deliziati chi vorrà continuarlo. Per concludere la carrellata, oggi vi porto a Norwell, Massachusetts, dove all'interno di una famiglia di origini italiani, i Tedeschi (che sono facoltosi, proprietari di una famosa catena di supermercato in tutto lo stato) nasce nel 1970 Susan. Sin da piccola è un prodigio nelle recite e a sei anni ha una piccola parte in un Musical itinerante che una compagnia locale porta in giro nella contea. Cresce in mezzo ai dischi, e per quelle strane ascendenze del gusto, si appassiona ai ritmi e alle atmosfere del blues. Susan Tedeschi frequenta il Berklee College, come Emily Remler (la prima protagonista delle storie di Febbraio) e si specializza in canto gospel e a 20 anni si laurea. Ne ha pochi di più quando fonda la prima Susan Tedeschi Band, con Adrienne Hayes, Jim Lamond e Mike Aiello che, dopo una fondamentale gavetta nel locali di Boston e dintorni, vengono notati da un musicista e produttore, Tom Hambridge (che vincerà nella sua carriera 7 Grammy Awards), che li mette sotto contratto per la piccola etichetta Tone Cool e produce il primo disco, che per scelta sua vedrà a luce solo a nome Susan Tedeschi: Just Won't Burn del 1998 è un grandissimo debutto, con la seconda chitarra di Sean Costello (uno dei più grandi talenti chitarristici di quegli anni, stroncato a 28 anni da complicanze della sua dipendenza dalla droga) che ha due hit da classifica in Rock Me Right e It Hurt So Bad, scritte con Hambridge. Il disco venderà tantissimo per un disco blues di una piccola etichetta, 500 mila copie, e porterà Susan Tedeschi a suonare per gente come John Mellencamp, B.B. King, Buddy Guy, The Allman Brothers Band, Taj Mahal e Bob Dylan. Nel 2003 apre quasi tutti i concerti americani del Licks Tour di un certo gruppo inglese, appena arrivato ai 40 anni di attività, i Rolling Stones, acquisendo una fama crescente, anche per le sue meravigliose qualità artistiche, che penso si esprimano al meglio nel disco di oggi.
È chiamata, per la terza volta, ad esibirsi per l'Austin City Limits, uno dei programmi musicali più famosi degli Stati Uniti, che trasmette un concerto dal vivo di 60 minuti sui canali della PBS, che è la televisione pubblica negli USA. Insieme a lei, William Green all'organo Hammond, Jason Crosby alle tastiere, violino e ai cori, Ron Perry al basso e Jeff Sipe alla batteria. Live In Austin TX esce nel 2004 ed è un delizioso esempio di classe e maestria musicale: la chitarra e la voce di Susan giganteggiano, senza mai strafare, ma lasciando evidenti tocchi di bellezza (tra l'altro vi invito a fare caso alla differenza che ha la sua voce quando canta e quando, quasi timida, ringrazia con un Thank You gli applausi). E la sua chitarra è una espressione di questa dolcezza: mai ossessiva, ma affilata e precisa, con assoli eleganti e morbidi, accompagnati da inserimenti degli altri strumenti. In scaletta pezzi del suo repertorio solista (It Hurt So Bad, la sofferta I Fell In Love, Wrapped In The Arms Of Another), altri scritti per lei (The Feeling Music Brings dal futuro marito Derek Tucks) ma soprattutto una meravigliosa collezione di cover, dove viene fuori il suo canto di impostazione gospel e tutto il suo talento: You Can Make It If You Try di Sly And The Family Stone, Gonna Move di Paul Pena, Alone di Tommy Sims (che produsse Streets Of Philadelphia di Bruce Springsteen), Love's in Need Of Love Today di Stevie Wonder e un suo cavallo di battaglia, sia su disco che dal vivo, Angel From Montgomery di John Prine, che è così strettamente identificata con Bonnie Riatt, altra grandiosa cantante e chitarrista, il cui testimone è preso da Tedeschi in questo senso. C'è il soul di Voodoo Woman di Koki Taylor, uno strumentale meraviglioso come Hampmotized e c'è la cover più bella e sentita di Don't Think It Twice, It's All Right di Bob Dylan: la versione originale del grande di Duluth era basata su un folk tradizionale, Who's Gonna Buy You Ribbons When I'm Gone?, e riprendeva un verso da una rielaborazione dello stesso brano fatta da Paul Clayton, che rititolò il brano Who's Gonna Buy Your Chickens When I'm Gone. Il brano ha una leggenda in sé: si dice che fu scritto da un giovane Dylan (il brano fa parte del leggendario The Freewheelin' Bob Dylan del 1963) preoccupato e "geloso" del fatto che la vacanza della sua allora fidanzata, Suzie Rotolo (che è la ragazza che appre nella copertina dello stesso disco a braccetto con lui), in Italia si stesse allungando troppo, immaginando quindi come sarebbe stato raccontare un litigio. In realtà come scrisse Nat Hentoff nel libretto originale (Hentoff è stato critico musicale del Village Voice per 51 anni) è probabilmente il primo degli innumerevoli "discorsi con sè" di Dylan, "un'affermazione che magari puoi dire per sentirti meglio… come se stessi parlando da solo". l'arrangiamento slow blues di Tedeschi è fantastico, con il violino e l'organo Hammond, e diventerà per anni uno dei momenti più attesi dei suoi concerti.
Concerti che saranno sempre il fulcro principale della sua attività, soprattutto dopo l'incontro, prima sentimentale e poi artistico, con Derek Trucks, altro chitarrista formidabile, erede della dinastia Allman Brothers, con cui formerà dal 2010 una Tedeschi Trucks Band, vincendo nel 2012 un Grammy con il disco Revelator. Una grande artista e un'altra grande chitarra da scoprire.
10 notes · View notes
micro961 · 8 months
Text
L’eclettico Dj Dario Peruzzo all’evento nazionale del MEI
Il 7 ottobre l’artista si esibirà a Faenza
Tumblr media
Il poliedrico Dj Dario Peruzzo, talento nascente della techno nel panorama nazionale, si esibirà sabato 7 ottobre dalle ore 19:00 presso il parco area Salesiani a Faenza, ospite dell’atteso MEI, evento ormai storico di portata nazionale con una imponente risonanza mediatica.
L’artista, per conto del format Anno Zero e insieme ai Bodam Project, farà sfoggio di tutto il suo estro rivolto soprattutto ai giovani amanti della sperimentazione sonora. La serata sarà un mix di techno, house e melodica, con ingresso gratuito e si protrarrà sino a tarda notte.
Dario Peruzzo è un Dj techno di grande sensibilità artistica, con un senso dell'avanguardia musicale unico che ha sempre sognato di suonare all'estero, in particolare nei paesi del nord Europa. Dj classe 1995, attento sin dall’adolescenza alle nuove tendenze musicali, ha preso in mano il primo mixer per gioco, e composto le prime tracce inedite per passione. Creatore di poesia melodica, scrittore di libri da migliaia di copie e compositore, prende la via del suono sin dai primi anni del liceo, all’insegna della musica house ed elettronica.
Dario fino ad oggi si è esibito in diversi live club romagnoli tra cui: Le Château (Castrocaro Terme), Lumina Club, Caffè del Viale e molti altri.
Instagram: https://www.instagram.com/darioperuzzomusic/
Listen: https://linktr.ee/djperuzzo
Web Site: www.darioperuzzo.com
0 notes
rapstories · 5 years
Text
Mai giudicare un libro dalla copertina... e un disco? Perchè no!
Tumblr media
La musica, una forma d’arte che a primo impatto potrebbe sembrare puramente intangibile ed eterea, da decenni invece si serve anche del potenziale comunicativo delle immagini. L’apporto della comunicazione visiva delle cover di cassette, CD, vinili e altri supporti ha infatti plasmato in maniera innegabile l’immaginario non solo di moltissimi artisti, ma anche di interi generi, tra cui ovviamente il rap. Non dovremo quindi sorprenderci se anche tra vent’anni la nuova generazione di rapper dovrà vendere ancora copie fisiche, oltre ad aggiornare il proprio profilo Spotify (o almeno si spera), o qualunque altro sarà il metodo di fruizione della musica nel futuro. Possiamo dire con una buona dose di certezza che la copertina di un disco sarà fondamentale tra vent’anni come tra cent’anni, così come lo è stata e lo è tutt’ora. 
La cover è un aspetto estetico significativo dell’intenzione dell’artista: può essere lo specchio dei suoi interessi come può riassumere il contenuto dell’album. In altri casi può essere semplicemente un mero feticcio estetico, eppure - soprattutto in tempi come questi - il valore della componente estetica è inquantificabile. Che si limiti a restare nel booklet del CD o nella cover del vinile, oppure che si limiti ad essere un file .jpg utilizzato come cover negli store digitali, o ancora che finisca per essere stampato su migliaia e migliaia di accessori e capi di merchandising, l’iconografia di ciascun disco incide in maniera notevole sull’impatto che un disco ha sugli ascoltatori, sul mercato e in generale sulla cultura pop dei tempi correnti e, nel caso dei classici, su quella futura.
Il rap, genere nato grazie al recupero, al riutilizzo e alla rivisitazioni di canzoni e componimenti già esistenti, anche a livello grafico non è da meno: frequenti sono infatti le citazioni ad artisti, letterati, registi, fotografi e opere provenienti da altri generi e altri medium. Abbiamo deciso di analizzare due esempi piuttosto esplicativi di questa tendenza, ma scavando nel web - soprattutto declinando la ricerca al mondo del rap americano - i risultati sono tantissimi, fin troppi per essere raccolti in un solo elenco; servirebbe una vera e propria antologia.
Il primo esempio è “Quello Che Vi Consiglio Vol. 4″, il quarto capitolo della celebre saga di mixtape di Gemitaiz rapper che ha esordito nel 2009 e che nel decennio successivo si è imposto come una delle voci più autorevoli della scena italiana. La copertina di questa istallazione della saga, risalente al 2013, si ispira alla celeberrima foto di Eisenstaedt. Una cover che cita indirettamente le passione dell’artista per il cinema: nei suoi lavori possiamo trovare riferimenti a Gus Van Sant, Werner Herzog e altri cineasti che hanno ispirato i suoi testi, nonchè ad altri musicisti, autori - tra i più ricorrenti troviamo gli scrittori della beat generation, su tutti Jack Kerouac - e pittori. In questo caso la reinterpretazione dello scatto è tanto apparentemente impercettibile quanto d’effetto: Gemitaiz non si sostituisce agli iconici protagonisti dello scatto, anzi, si mischia allo sfondo. Una scelta che sembra stridere con la mania di protagonismo che è parte integrante dell’attitudine rap, ma che in realtà ben si sposa con l’immaginario del rapper romano, che si è sempre contraddistinto per la capacità di dar voce alle vite di tanti, alle vite dei dimenticati, soprattutto agli esordi della carriera. Nella cover torna a mimetizzarsi tra la folla, cosa che non può più fare nella vita reale a causa della notorietà, ma che gli riesce ancora bene quando prende un foglio e una penna per dedicarsi allo storytelling.
Tumblr media
Il secondo è “Persona“ di Marracash, attesissimo lavoro del rapper di Barona - storico quartiere di Milano -, che arriva a quattro anni di distanza dal suo ultimo lavoro solista. Indubbiamente il disco più atteso di questo 2019, che ha nuovamente consegnato Marracash all’Olimpo degli interpreti di questo genere in Italia, grazie ad un concept album dalle intenzioni tanto ambiziose quanto artisticamente impressionanti. L’album è infatti un’analisi introspettiva ma anche un fortissimo confronto tra Marracash e Fabio Rizzo - questo il nome dell’artista all’anagrafe -, tra persona e personaggio, tra ciò che siamo, ciò che pensiamo di essere e ciò che gli altri percepiscono di noi. E’ davvero possibile ritenere queste tre figure diverse? Esiste un “noi” in quanto noi, oppure esistiamo solo in virtù di ciò che vediamo riflesso di noi negli altri?
Si tratta di un argomento intrigante e complicato, già affrontato dal regista Ingmar Bergman in un film del 1966, dal titolo omonimo del disco di Marracash. La citazione ovviamente non è casuale, così come la scelta della cover del rapper, che ha rivisitato - anche se in maniera impercettibile - proprio una scena carica di pathos dell’opera cinematografica. Caratteristica dell’opera di Bergman è anche una forte natura metatestuale: il regista riflette sul cinema, e lo fa anche con scene d’impatto come quelle in cui si vede una pellicola bruciare o una mano bucata da un chiodo, come nei capisaldi del Surrealismo cinematografico europeo dei vari Buñuel e Léger. Bergman ispirò infatti fortemente il pensiero dei fautori della Nouvelle Vague come di altre correnti cinematografiche del continente, proprio grazie ai suoi lavori e le sue riflessioni tanto uniche da considerarlo uno dei registi più autorevoli della Settima Arte. In periodi dove mezzi semplici, attori semiprofessionisti e bianco e nero erano gli unici strumenti a disposizione, le opere del regista riuscivano e combinarli in un connubio perfetto, orientato all’analisi dell’essere umano. Questo non significa però che ciò che c’è stato prima vada però considerato scadente:così come i dischi precedenti di Marracash hanno tutti un proprio valore intrinseco, allo stesso modo i capolavori neorealisti hanno comunque giovato di importanti strutture e di mezzi di qualità distribuiti da aziende come la Ferrania Film, ricollegabile ai classici del Neorealismo italiano di Fellini e De Sica, incisi in maniera immortale proprio nelle pellicole Ferrania.
In Persona Marracash però non si addentra nel sentiero metatestuale, si limita ad abbracciare il percorso di autoanalisi, e il risultato è liricamente impressionante, sin dalla prima traccia, sin dal primo ascolto. Anche qui ritroviamo svariati riferimenti letterari, artistici e cinematografici, talmente tanti che è difficile tenere il conto. Ci aveva però già abituato a questo modus operandi: era il 2011, usciva il suo disco “King Del Rap”, e il video estratto dall’omonimo singolo era ispirato ad un’opera televisiva che aveva cresciuto l’intera generazione dei ‘90, ossia Willy Il Principe Di Bel Air. Che, guarda caso, in America non era solo un personaggio iconico, ma anche e soprattutto il nome dell’alter ego di Will Smith come rapper. 
2 notes · View notes