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#paese infinito
acerobianco1984 · 2 years
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«Emigrare era come staccarsi di dosso la pelle. Come disfarsi. Ti svegli ogni mattina e ti dimentichi dove sei, chi sei, e quando il mondo di fuori ti mostra il tuo riflesso, è brutto e distorto; sei diventato una creatura disprezzata, indesiderata» La storia nel cuore del romanzo di Patricia Engel, tradotto da Enrica Budetta per @fazieditore, è una delle più rappresentative dell'epoca contemporanea. Un periodo storico in cui l'esser nati nelle zone più politicamente disequilibrate e svantaggiate economicamente si paga ad un prezzo devastante. Basta avere un briciolo di empatia per osservare certe situazioni e uscirne con la convinzione che 'umanità, dove stiamo finendo?' Se non l'avete ancora fatto, vi consiglio di recuperare, sullo stesso tema, Flee, gioiello dell'animazione danese. Le storie di Amin Nawabi, in fuga da un Afghanistan devastato, e l'odissea di Talia, colombiana nata negli Stati Uniti ma costretta a ritornare in patria, per ricongiungersi con i suoi fratelli e la madre sono lo specchio della realtà di molte persone. Veri e propri fantasmi ai margini delle società in cui il tenore di vita è, all'apparenza, migliore. Patricia Engel racconta la sua protagonista quattordicenne, le nazioni della sua giovane ma intensa vita e il passato della sua famiglia tramite salti temporali e senza alcun indugio nella pornografia del dolore. In un romanzo, comunque sia, contenuto (sono poco più di 200 pagine) sentirete spesso lo stomaco contorcersi per la rabbia o per il coinvolgimento emotivo. Il modo in cui l'autrice porta a scoprire l'ancestrale patrimonio culturale colombiano è splendido e rende la lettura ancora più interessante agli occhi di chi segue la vicenda di Talia. Una terra verso cui i protagonisti, tuttavia, provano anche un forte e comprensibile malumore. Malumori che perfino la nazione di destinazione, gli Stati Uniti, non possono fare a meno di accentuare. Sono odissee che, ahimé, non si esauriscono quando si giunge a destinazione. «E forse non esistono nazioni o cittadinanze; sono solo territori disegnati su una mappa, lì dove dovrebbe esserci la famiglia, dove dovrebbe esserci l’amore, il paese infinito».
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serenamatroia · 9 months
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generalevannacci · 7 months
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Paola Ronco
Ma la grande, enorme stanchezza di vivere in un paese in cui crollano ponti, si alluvionano città e si ammucchiano barelle nei corridoi esausti degli ospedali, mentre l'intera opinione pubblica si lascia distrarre dai giochi di prestigio, oppure si rassegna al fatto di non poter restare incazzata per ventiquattr'ore al giorno e quindi la prende sul ridere, oppure si dedica a fare la punta alle metafore e alle sue opinioni che non incidono su nulla di nulla, generando un rumore di fondo assordante che non arriva mai a una sintesi.
Un paese in cui è possibile guardare i fuori onda di un giornalista messo lì grazie all'influenza della sua relazione senza vedere davvero il substrato di molestia sul posto di lavoro, familismo, delirio di onnipotenza - per non parlare del consumo di stupefacenti, che sulla carta sarebbero illegali ma vengono utilizzati e soprattutto acquistati da gente che sempre sulla carta e per ovvi motivi non dovrebbe avere legami con chi produce e smercia illegalmente sostanze illegali - gente che poi toh, la trovi sempre a sbraitare contro la legalizzazione.
Un paese in cui a decidere quali siano i fuori onda che puoi guardare e quelli che no è una televisione privata posseduta dalla famiglia di un uomo politico che ha governato per vent'anni, il cui partito politico sta attualmente governando, autorizzandoti a pensare che forse, tra dossieraggi e ricatti più o meno evidenti, forse c'è un grosso problema di opportunità, di equilibri e gestione del potere, di senso delle istituzioni totalmente scomparso e soprattutto di decenza.
Un paese che non solo è devastato dalle mafie, dalla corruzione e dal disprezzo per la cosa pubblica, ma che inoltre non riesce a levarsi di dosso questo estenuante e infinito modo becero e laido di vedere e trattare le donne e il femminile: la molestia sul luogo di lavoro da deplorare sempre, certo, ma insieme la domanda allusiva sul perché chi ne è vittima non reagisca, e che ci vorrà mai, in fondo se non lo fai forse sei d'accordo, forse in realtà ti piace, di certo ti lusinga; e poi, sempre, la maniera squallida e deprimente con la quale si parla di sesso in questo paese, tra risate e gomitate, quello castiga le femmine, quella viene invitata perché è una sua 'amica' con le virgolette, e le corna che ridere, e mo vedi dove gliela mette la pesca; e un preciso sistema di potere che esiste da decenni, nel quale gli affari migliori e le spartizioni si fanno a cena, oliando i meccanismi con favori che includono regali costosi, cocaina - sempre quella roba illegale che dicevamo sopra, prodotta e venduta dalle mafie più potenti del mondo - e donne da cedere come fossero dei rolex quando non degli swatch, oggetti di bell'aspetto che poi si possono sempre disprezzare, lamentandosi che 'certe donne' si prestino a tanto senza vedere il marcio sovrastante, facendone una questione moralistica stucchevole, inutile e perfettamente innocua.
Un paese in cui parecchie persone in perfetta buona fede credono sinceramente che il capo di un paese occidentale stamattina si sia svegliato e abbia deciso di troncare la sua relazione con un tweet così, esattamente come farebbero loro. Un paese che si avvita sul gossip, sul battutismo a ogni costo, sull'opinionismo d'accatto di chi si indigna a targhe alterne, chi si scoccia per l'indignazione altrui, chi preme sul moralismo e chi lo disprezza platealmente, in un tripudio di bandierine, cori da stadio, altre battute, allusioni e filippiche inutili come questa qui, mentre sullo sfondo di questo posto devastato dalle mafie in cui le infrastrutture crollano e la gente lavora dodici ore - e a volte ci muore - per quattro spicci vivendo disperata e rabbiosa sull'orlo perenne della resa, sullo sfondo di questo posto qui, dicevo, un vecchio sistema di potere va avanti per inerzia, calpestando le vite e l'ambiente, cieco e sordo a tutto quello che non sia il suo interesse personale.
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scorcidipoesia · 1 month
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Sei l'assenza che brucia di un paese che non ha confini o frontiere. Io ti cerco nelle mie mappe interiori e trovo infinito. Sei come una casa dentro me che esplode di colori e dolore quando non sono accanto a te. Le fiammate sono cerchi che trovo in te e mi seguono quasi l'amore fosse ormai il mio fidato amico .. Magia si mescola a sfumature che non so definire perché non ti contengo. Tatiana Andena 2017
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io-e-la-mia-mente · 4 months
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Da che ho memoria sento dire : " ho tutto il peso sulle mie spalle , ho dolori alla schiena perchè da lì passa tutto il peso dei pensieri " ... Si dice che per ogni detto ci sia sempre un fondo di verità, così come per le favole o per i proverbi , quindi perchè per le spalle e la schiena si dovrebbe fare eccezione ? Da parte mia, e qui mi collego al secondo post che mi è stato chiesto di scrivere , posso solo dire che la schiena e le spalle sono punti importanti per il benessere del nostro corpo , basti pensare a quanto un individuo possa trarne piacere dalla loro manipolazione , seppur a volte dolorosa e goduriosa allo stesso tempo, per la presenza di varie contratture ( chi non ne ha mai avuta una alzi la mano , e la alzi anche chi , nel manipolarla , non ha mai provato una sorta di piacere fisico accompagnato dal rilassamento ) .. Posso dire di aver provato , oltre al piacere del classico massaggio , delleeeee , come dire, scariche di piacere causate dall'abbattersi , sulla mia schiena , di quei momenti di sadismo che avevano pervaso la Sua mente, fino ad arrivare a guidarne le mani .. Ho portato per giorni i segni del Suo passaggio , la cosa brutta era che non li potevo vedere se non davanti ad uno specchio , ma li sentivo, tutti .. Cercavo di sfiorarli come meglio potevo, accarezzando la base del collo e poi giù , in fondo , dove finisce la schiena e iniziano i glutei .. E' bello poter vedere i segni e accarezzarli nei giorni avvenire ma , per averli , delle pene si devono sopportare ed io le ricordo benissimo , tutte quante .. Ricordo le Sue unghie graffiarmi la pelle, dal collo ai glutei , ricordo come i brividi , dapprima a fior di pelle , poi sempre più profondi, mi facevano inarcare e poi chiudere le spalle .. Ancora risuona nelle mie orecchie , quel sibilo , che la frusta faceva vibrando nell'aria , prima di giungere, con uno schiocco acuto , sulla mia schiena , nuda e già provata dalle tante percosse precedenti , portando con se i gemiti del mio dolore e il bagnato tra le mie cosce .. Il ripetersi costante di quelle azioni , perpetuate nel tempo , a me parso infinito , era quasi divenuto come una cantilena , con i suoi ritmi, con le sue cadenze , con le pause e le riprese , dove la mia schiena aveva la sola funzione di fungere da spartito bianco , su cui il Maestro stava scrivendo le Sue note , e , i miei urli altro non erano che la Sua musica finita .. Non rimpiango nulla di quei momenti, rimpiango invece il fatto che non potrò riviverli presto .. Non giudicate il mezzo con cui una persona giunge o prova piacere, non giudicate il modo in cui due persone scelgono di vivere il proprio rapporto di coppia .. Siamo in un paese libero , con troppe teste che dicono di essere prive di tabù , e di avere una mentalità aperta ma che si comportano esattamente al contrario .. Sono felice di essere come sono , e di riuscire a vivere ciò che sento , mostrando il perbenismo in pubblico , anche se a mio avviso è sbagliato fingere , e il perverso nel privato ( se si vuole vivere sereni purtroppo non si può sempre mostrare ciò che siamo , non si può dire che ci piace essere frustati o legati come salsicce, si potrebbe finire con il restare soli o venire ricoverati in qualche struttura sanitaria ) , e tutto mai da sola , sempre con il mio amato Padrone
schiava-di-ING
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gregor-samsung · 1 year
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“ Gli Stati Uniti d’America hanno combattuto oltre un centinaio di conflitti in due secoli e mezzo. Fra guerre mondiali e spedizioni di taglia minima, la neonazione inventata dai ribelli antibritannici ha imbracciato le armi più di ogni altra al mondo. Guerre quasi tutte vittoriose nel primo secolo e mezzo, tutte perse o non vinte dopo il 1945. L’ultima e più lunga (2001-2021) è (stata?) quella contro il terrorismo. Modello di uso a-strategico della forza in quanto sfida a un nemico indefinito e cangiante. Conflitto potenzialmente infinito, certamente invincibile. Infatti straperso con il suggello della tragica fuga dall’Afghanistan, il 15 agosto 2021, che si scoprirà prologo del 24 febbraio 2022. La Pax americana è chimera. Logica imperiale impone di distinguere fra conflitti inevitabili e inutili. I primi, strategici e di imponenti dimensioni, aprono e chiudono fasi della potenza, fissano il rango della nazione fra le altre, segnano la storia universale. Decidono. I secondi accelerano l’entropia del sistema. Derive tattiche antimperiali, che accumulandosi possono indurre negativi effetti strategici. Gli americani hanno ingaggiato e vinto cinque conflitti strategici: il primo, istitutivo dello Stato, è Guerra di indipendenza (1776-1783); il secondo, fondativo della nazione, cosiddetta Guerra di secessione (1861-1865); il terzo, contro la Spagna (1898), termina con il controllo di Cuba e l’acquisizione della prima e ultima colonia, le Filippine, di cui la repubblica non sa che fare; il quarto, Prima guerra mondiale (1917-1918), combattuto nel continente di origine, getta le basi dell’impero; il quinto, Seconda guerra mondiale (1941-1945), lo sigilla. E stabilisce la diffusa presenza militare nel mondo. Eccesso di responsabilità da cui scaturisce il rischio di logorarsi in conflitti insieme antimperiali e antinazionali, perché minano la credibilità americana nel mondo e la disponibilità della nazione a sostenerla. Rischio brillantemente gestito grazie all’antemurale sovietico, ma ormai fuori controllo. Le Forze armate americane riunite formano una massa di oltre due milioni e duecentomila soldati. Considerandone le ramificazioni, fra cui diciassette milioni di veterani più rispettive famiglie, un americano su tre ha o ha avuto a che fare con la guerra. In termini relativi, nessun’altra potenza esibisce un rapporto simile fra comunità militare e popolazione totale. Coltello a doppio taglio. Formidabile deterrente contro ogni rivale. Ma anche tentazione permanente a risolvere le controversie internazionali armi in pugno, sottoponendo il paese a stress continui, difficilmente giustificabili. Non era questa la postura auspicata dai fondatori. La disposizione alla violenza degli americani, testimoniata dalla diffusione delle armi e delle milizie armate, non è frutto dell’organizzazione dello Stato ma del temperamento bellicoso della nazione. “
Lucio Caracciolo, La pace è finita. Così ricomincia la storia in Europa, Feltrinelli (collana Varia), novembre 2022. [Libro elettronico]
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intotheclash · 2 years
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(Francesco Guccini) - "Cyrano"
Facciamola finita, venite tutti avanti nuovi protagonisti, politici rampanti, venite portaborse, ruffiani e mezze calze, feroci conduttori di trasmissioni false che avete spesso fatto del qualunquismo un arte, coraggio liberisti, buttate giù le carte tanto ci sarà sempre chi pagherà le spese in questo benedetto, assurdo bel paese.
Non me ne frega niente se anch’ io sono sbagliato, spiacere è il mio piacere, io amo essere odiato; coi furbi e i prepotenti da sempre mi balocco e al fin della licenza io non perdono e tocco, io non perdono, non perdono e tocco!
Ma quando sono solo con questo naso al piede che almeno di mezz’ ora da sempre mi precede si spegne la mia rabbia e ricordo con dolore che a me è quasi proibito il sogno di un amore; non so quante ne ho amate, non so quante ne ho avute, per colpa o per destino le donne le ho perdute e quando sento il peso d’ essere sempre solo mi chiudo in casa e scrivo e scrivendo mi consolo, ma dentro di me sento che il grande amore esiste, amo senza peccato, amo, ma sono triste perché Rossana è bella, siamo così diversi, a parlarle non riesco: le parlerò coi versi, le parlerò coi versi…
Venite gente vuota, facciamola finita, voi preti che vendete a tutti un’ altra vita; se c’è, come voi dite, un Dio nell’ infinito, guardatevi nel cuore, l’ avete già tradito e voi materialisti, col vostro chiodo fisso, che Dio è morto e l’ uomo è solo in questo abisso, le verità cercate per terra, da maiali, tenetevi le ghiande, lasciatemi le ali; tornate a casa nani, levatevi davanti, per la mia rabbia enorme mi servono giganti. Ai dogmi e ai pregiudizi da sempre non abbocco e al fin della licenza io non perdono e tocco, io non perdono, non perdono e tocco!
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ypsilonzeta1 · 2 years
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E vorrei non finisse più l'estate questa voce di alberi e di vento questa pelle esposta questo sguardo lungo questo poco vestito addosso, vorrei rimanere così a volare come foglia tra paese e paese, a raccogliere dentro di me i nomi di tutti i santi, vorrei continuare a salutare tutti i vecchi dei borghi spopolati, tutti gli uccelli che festeggiano nei boschi, tutti i ruscelli che a un temporale riprendono vita, tutti i sudori che santificato i cammini il tempo infinito dei pomeriggi in pausa Vorrei non finisse più l'estate rimanere con questo slargo dentro, diventare piazza che aspetta la festa, andare a dormire con le stelle che mi sgocciolano addosso
Gianluigi Gherzi
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darsispazio · 2 years
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Leggo che l'incertezza è Zen.
Beh io mi sento molto Zen per certi versi, in questa fase politica convulsa. Vedo che tutti si affacciano sui social con delle opinioni ben definite, arrivano già molto orientati. Il che magari va bene, non lo giudico. Io però - stavolta - sono veramente incerto.
Penso sia un bene per l'Italia avere (o piuttosto avere avuto) un presidente del consiglio autorevole e rispettato in Europa e anche al di fuori. Penso sia un bene stare alla larga dal populismo e dalla retorica irritante di Salvini con le sue parole d'ordine, buone per distrarre le persone (i migranti, i diversi eccetera) per non parlare della alquanto più irritante strumentalizzazione della fede (simboli religiosi nei cortei eccetera, ma anche no).
Però ci sono delle cose che non mi convincono, nell'assetto che si sta smantellando adesso. La scelta bellica non mi convince, per esempio. E non è cosa da poco.
"Dobbiamo continuare a sostenere l’Ucraina in ogni modo, come questo Parlamento ha impegnato il Governo a fare con una risoluzione parlamentare. Come mi ha ripetuto ieri al telefono il Presidente Zelensky, armare l’Ucraina è il solo modo per permettere agli ucraini di difendersi."
No Mario, io qui non sono d'accordo. Io non sono d'accordo nella scelta di armare l'Ucraina. Aiuti sì, di ogni tipo. Armi, per me, no. E mi sembra, non solo per me.
I giornali si scagliano piuttosto compatti, in questi momenti, contro Giuseppe Conte (che non mi sta simpatico, non mi piace, non è il mio uomo, tanto per chiarire). Per curiosità sono andato a leggere parte del documento del Cinque Stelle a Draghi del sei luglio, che ha fatto esplodere tutta la gazzarra.
Il discorso, lo ammetto, mi piace in molti punti. Dico: "il discorso"(prima che partano polemiche sui Cinque Stelle e sul loro operato, che io ho spessissimo avversato anche con grande convinzione).
"Il senso di responsabilità verso il Paese e verso le future generazioni ci impone di rivendicare con sempre maggiore forza le nostre idee e le nostre convinzioni contro la guerra, per la pace e il disarmo espresse, da ultimo, con infinito coraggio e troppa solitudine da Papa Francesco."
Infinito coraggio e troppa solitudine, è vero. Bella la frase su Papa Francesco. Sentita o meno, sincera o meno: è bella.
Ma è un discorso che mi piace in molti altri punti. Certo molti diranno che è appena un discorso. Ma le parole sono importanti. Già definiscono dei mondi, le parole.
Quindi, in un territorio (come i social) dove tutti hanno certezze, io ora non ne ho. E non so se è un bene o un male quello che sta capitando. A livello politico.
Aspetto. Cerco di capire.
Mi sento ridicolo a non sapere come schierarmi, ma in questo momento, per essere onesto, non lo so. Ma mi prendo la libertà di non saperlo.
"Domani è un altro giorno, si vedrà."
Cercando di ragionare, ritengo, non si sbaglierà mai troppo, o troppo malamente. "Aspettiamo senza avere paura, domani".
PS Ci sono due citazioni musicali, forse perché la musica non deve dichiarare, ma può invece, addolcire.
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scorcidipoesia · 1 year
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Ti innamori perché sei giovane, perché stai invecchiando, perché sei vecchio; perché comincia la primavera, perché comincia l’autunno; perché hai troppa energia, perché sei stanco;
L’esperienza dell’amore è talmente universale che sembra priva di mistero.
“Sei diverso. Sei un’eccezione. Non somigli a nessun altro”. Tutti gli innamorati hanno detto queste parole…
Ami per sfidare un marito o una moglie, per sfidare i tuoi genitori, per opposizione agli amici e a un ambiente, per sfidare tutti coloro che ti hanno contrastato in qualche modo.
L’amore non avrebbe la sua cupa violenza se non fosse sempre, all’inizio, una specie di vendetta: contro una società chiusa alla quale puoi a un tratto appartenere; contro un paese straniero nel quale puoi a un tratto mettere radici; contro una cerchia provinciale dalla quale puoi ad un tratto fuggire.
L’amore ci coglie sovente di sorpresa. Soltanto quando incontriamo l’uomo, la donna che soddisfa la nostra aspettativa quell’aspettativa si rivela a noi.
L’amore non nasce quando la vita colma i tuoi desideri, né quando ti schiaccia, ma si presenta soltanto a coloro che, apertamente o in segreto, desiderano un cambiamento. È allora che ti aspetti l’amore e ciò che l’amore porta: Attraverso un’altra persona un mondo nuovo ti viene rivelato e donato.
Esplorare un paese ignoto è una fatica, ma possederlo attraverso l’amore di un seducente straniero è un miracolo. In questo caso, come in molti altri, l’amore è una meravigliosa scorciatoia….Ciò che ti aspetti dalla persona amata dipende dalla tua infanzia, dal tuo passato, dai tuoi progetti, dall’intero contesto della tua vita. Puoi cercare qualcosa di molto specifico: un padre, un bambino, un’anima gemella; la sicurezza, la verità; un’immagine esaltata di te stessa. O il tuo bisogno può essere ambiguo, indefinito o addirittura infinito. Puoi volere qualcos’altro, qualsiasi cosa purché tu non l’abbia.
Il solo fatto che un uomo – o una donna – ti sfugga può bastare: cominci a proiettare su di lui tutte le qualità che cerchi nell’Altro.
D’altro canto puoi essere affascinato dal fascino che eserciti su qualcuno, dall’immagine abbagliante che ti dà di te. È la trappola del narcisismo. I masochisti e tutti coloro che hanno scelto la disfatta cadono in un’altra trappola: amano coloro ai quali sono indifferenti. Puoi infatti amare non solo per la gioia di amare o per la gloria di essere amato, ma talvolta anche per la lacerante amarezza di non essere amato. E qui ritorno al punto di partenza. Perché ci s’innamora? Nulla di più complesso: perché è inverno, perché è estate; per eccesso di lavoro o per troppo tempo libero; per debolezza, per forza, per bisogno di sicurezza, per amore del pericolo; per disperazione, per speranza; perché qualcuno non ti ama, perché qualcuno ti ama.
Simone de Beauvoir
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epilexia · 9 days
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Ieri ti pensavo.
Pensavo a come il mare fosse irrealmente infinito e come il silenzio della notte possa fare così tanto rumore.  
Al parco al centro città vedi questi piccoli bambini, socializzare tra di loro tramite smartphone. Ma quando mai noi avevamo un telefono cellulare? Noi organizzavamo le nostre uscite tramite bigliettini che giravano in tutta la classe. Appuntamento sotto il grosso albero del paese, in piazza.
Mi ricordo ancora quando uscirono i primi telefoni moderni(all’epoca) un motorola a mattone con un’antenna lunghissima.
Oggi se non hai un iPhone non sei pronto ad essere parte integrata nella società.
Il periodo dell’uscita dei primi computer misi in croce mio padre per farmene comprare uno. Anche usato.
Bhe diciamo che non ho ottenuto subito quello che volevo.
Ho ricevuto il mio primo pc alla fine delle medie.
All’epoca esisteva MSN e il trillo.
Le prime chiamate virtuali, da webcam di merda.
Sono sempre stato curioso, anche troppo. Il giravoce in rete di questa nuova piattaforma. MySpace. Era un MSN molto più complicato. Un pò più simile a twitter, ma nemmeno così tanto.
Proprio con MySpace ho scoperto i flayer animati. Vi starete chiedendo, cosa sono? Bho vi spiego subito.
I flayer erano queste locandine, inviti animati che facevi difficoltà a capire il senso e il significato. Mi ricordo il primo flayer che mi arrivò, dove ci misi mezz’ora per capire dove vi era una data un luogo e un orario di inizio.
Funzionava così se saresti voluto andare ad un Rave party. Era un giro di parole, tipo telefono senza filo facendo sempre attenzione a chi giravi il messaggio.
Era quasi sempre impossibile scoprire dove si tenevano queste manifestazioni.
Il Rave non è altro che covo di ritrovo di una generazione che vuole urlare e ribellarsi alle etiche che la stessa società voleva e vuole ancora tutto’ora imporci. Dress code, pagamenti prevendita. Si sa cosa gira inutile prenderci in giro. Ma giuro che la stessa merda l’ho visto nello stesso locale tanto rinomato e moderno al centro città. Negli uffici c’è gente che consuma droga in totale tranquillità. Ma poi fanno la morale di quello che succede ai Rave. 
Non dovrebbe essere associato solo ai drogati, oppure ai BPM troppo alti,ma molto semplicemente ad un movimento rivoluzionario, che vorrebbe far capire a questa banda di coglioni che l’autogestione di un posto tra l’altro abbandonato al suo essere è possibile, mettendo su progetti,ma sopratutto radunare chiunque e da ovunque, dalla provincia più piccola dell’Italia al mondo intero. La fratellanza, gli abbracci di sconosciuti, i primi telefoni cellulari e lo scambio di contatto, bere e parlare di politica, ballare e divertirsi, nessun odio, nessuna assegnazione a nessuna categoria. Ecco cosa è un Rave. Ma poi diciamocelo apertamente la droga è ovunque. Ti arriva pure con Deliveroo. 
Il primo Rave è come il primo amore non si scorda mai. Ti guardi intorno capisci le situazione. Tre giorni passati sotto cassa, ma sei felice e non lo sai.
Ne ho viste e ne ho riviste.
Che poi chiunque su questo mondo ha cercato a modo suo lo sballo. 
Chi con l’alcol,chi con la marjuana e le lingue anestetizzate. Chi semplicemente con le droghe sintetiche. Chi ha vissuto una sera da leoni e poi basta.
Provare responsabilmente. Il piacere non deve essere un vizio.
Ho smesso con i Rave quando ho capito che la dipendenza non era più piacere. Ma forse l’ho fatto nel momento che mi stava per morire tra le braccia la mia anima e quella di chi era con me.
Ora voi mi direte “eh ma perché nei rave si fa principalmente questo” .
Stronzate,chiunque cerca il brivido ma non bisogna cercare la morte per nessuna ragione al mondo. E vi ho elencato prima cosa si fa in un Rave.
Ormai questa tipologia di festa sono un pò lontane dai miei standard attuali, ma se mi capita la compagnia giusta perché no. Chissà.
Intanto penso al ricordo, ma sopratutto di quando mi han tolto la pelle.
Mi hanno sempre affascinato le persone senza pelle, senza voce, forse senza palle per dire basta. 
Voglio proprio essere la voce di coloro che urlano e non riescono a farsi sentire. Sei debole ma ti credi roccia.
Voglio essere l’ancora di salvezza.
Ma spesso essere l’ancora è anche la tua stessa rovina.
Ecco a cosa pensavo a quando mi hai lasciato completamente senza pelle, nudo totalmente nella brina mattutina.
Lo penso ancora, ammiro chi rinuncia. Ammiro chi dice NO!
Non siamo stati capaci a salvarci a vicenda. Sono il primo senza pelle.
Ma forse anche meglio, avremmo salvato quel poco o quasi niente. Sono stati gli altri che ci hanno salvato.
Il chiarimento dopo anni di silenzi e sofferenze, come giusto che sia al baretto di provincia dove tutto è nato.
Siamo persone risolte ora.
Ricorda di scrivermi ogni tanto.
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Solstizio d’estate di Lucia Barbera
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Sicilia: il Paese delle Meraviglie Solstizio d’estate di Lucia Barbera edito da Antea Edizioni è una storia originale e delicata che si compone di tre racconti cronologicamente conseguenti. In una magica Sicilia, ricca di fascino e suggestioni, la protagonista Lucia, si trova ad affrontare dinamiche familiari colme di mistero, a ripercorrere strade battute da personaggi veri e non stereotipate, a raccontare storie e leggende di una terra e un Mare, il Mediterraneo, ricchi di fascino. Ad accompagnare Lucia nel percorso alla scoperta di sé, ci sono tre compagni d’avventura che, proprio come lei, sono alla ricerca di qualcosa. La protagonista necessita di risposte, ha bisogno di sciogliere i suoi dubbi, le urge un porto sicuro e allora si lascia abbracciare dalla sua Sicilia alla quale fa ritorno per ritrovare se stessa.   Solstizio d’estate è il romanzo d’esordio dell’autrice, che ringraziamo per la bella intervista che ci ha permesso di avere qualche informazione in più sul suo splendido romanzo.  Solstizio d’estate di Lucia Barbera Salve Lucia, Solstizio d’estate è il suo primo romanzo e poiché lei è nuova ai lettori di Cinquecolonne la domanda di rito è d’obbligo: cosa le ha fatto scattare la scintilla che l’ha spinta a scrivere un romanzo? Inizialmente è stata l’urgenza di raccontare, se pur in forma romanzata, una storia familiare perché come dice la protagonista : “A volte bisogna accettarlo, farsene una ragione, certe storie vogliono essere raccontate e trovano sempre il modo”. Al primo sono poi seguiti altri due racconti: un viaggio inteso come metafora della vita, inseguire un orizzonte che rimane, comunque, irraggiungibile e un’avventura, tra romance e thriller, tra presente e passato in un’isola, Pantelleria, piena di magia. Partiamo dal titolo per incuriosire i nostri lettori: perché Solstizio d’estate? I tre racconti, i tre viaggi, si concludono sempre nello stesso giorno, il ventuno di Giugno, il giorno del Solstizio d’estate, quando il sole raggiunge il culmine della sua potenza e incomincia a declinare verso l’inverno. Ma il Solstizio d'estate, è anche una festività, pagana e cristiana, celebrata fin dalla notte dei tempi.  Un inizio o una fine?  Il suo romanzo è ambientato in Sicilia, ma lei è nata e si è formata al nord Italia. Come mai ha scelto quest’ambientazione per la sua storia? Io penso che la Sicilia abbia sempre fatto parte della mia vita, in forma latente, sotterranea, aspettando il momento giusto per manifestarsi, per chiedere di essere riconosciuta. La famiglia di mio padre proviene da lì e, come dicevo prima, c’è una storia familiare ispiratrice abbastanza misteriosa. Il suo libro non possiamo collocarlo in un genere ben preciso perché mescola elementi diversi. Ci incuriosisce però l’elemento del thriller. Senza spoilerare, ci può dire qualcosa in proposito? Nel primo e nel terzo racconto un mistero da scoprire è il pretesto narrativo che porta i  protagonisti a intraprendere il viaggio. Che sia fare luce sulla sorte un antenato risalente ai primi anni del novecento o riabilitare la memoria di un giovane brigante vissuto al tempo dell’unità d’Italia. La loro sete di verità verrà soddisfatta? Chissà... Un’altra domanda di rito per noi di Cinquecolonne sono le abitudini di scrittura degli autori. Siamo molto curiosi di sapere quando si appresta a scrivere come lo fa. Non so, le piace stare da sola, ha bisogno di musica, lo fa con disciplina ogni giorno anche se non ha l’ispirazione, scrive ovunque… In questi tre racconti oltre all'isola di Sicilia c'è un altro importante protagonista: Il Mediterraneo. Una grande strada liquida percorsa e ripercorsa in tutti i sensi nei secoli, nei millenni. Un orizzonte irraggiungibile, infinito come l'immaginazione e il sogno. Ecco dal mare e dai sogni ho avuto in dono personaggi e suggestioni. Lucia Barbera è architetto libero professionista. Nata il 29 giugno del 1962 a Imperia nel ponente ligure è vissuta, ha studiato e si è formata culturalmente a Torino. Frequenta una scuola per attori da svariati anni ed è appassionata d’arte contemporanea e letteratura. Questo è il suo primo romanzo. Read the full article
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gianlucacrugnola · 3 months
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Last Rites - Deathtone
E se il mondo intorno a noi fosse tutto una creazione della nostra mente? Se fosse Cypher nel Paese delle Meraviglie ad accogliere una confusa Alice dicendole “allacciati la cintura, Alice, che da adesso di meraviglie ne vedrai un bel po’”? Da una realtà parallela all’altra in un loop infinito. Pensata come prosieguo del precedente singolo “Alice Unchained”, “Deathtone” porta come titolo un…
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weirdesplinder · 5 months
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I MIEI DODICI MUSICAL PREFERITI
L'avete richiesta, perciò eccola qui, la lista dei miei musicals preferiti di sempre:
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Se il tempo fosse un gambero
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Link youtube: https://www.youtube.com/watch?v=AXT9AsdNnRU
Trama: Un maldestro diavolo, che deve assolutamente riscattarsi difronte a Satana per una carriera diabolica non proprio fra le migliori, adesca con l’inganno un’ignara e docile vecchina, l’ottantenne e nubile Adelina che, proprio il giorno del suo compleanno, ha espresso il desiderio di tornare indietro nel tempo. Adelina vorrebbe tornare al 1928, per poter riconquistare il principe polacco Amedeo Poniatowskij, le cui avance, a quel tempo, aveva respinto con sonori schiaffoni. Il diavolo riporta indietro Adelina in cambio della sua anima, ma qualcosa nei disegni diabolici non va proprio per il verso giusto e l’amore, alla fine, ci metterà fatalmente lo zampino.
La più famosa versione del musical è forse quella con Enrico Montesano nel ruolo del diavolo Max.
Aggiungi un posto a tavola
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Link youtube: https://www.youtube.com/watch?v=DuK23O38REE
Trama: La storia, liberamente ispirata al libro DOPO DI ME IL DILUVIO di David Forrest (https://amzn.to/3TVQ5yj), narra le avventure di Don Silvestro, parroco di un paesino di montagna, che un giorno riceve una telefonata inaspettata: Dio in persona lo incarica di costruire una nuova arca per affrontare l’imminente secondo diluvio universale. Don Silvestro, aiutato dai compaesani, riesce nella sua impresa, nonostante l’avido sindaco Crispino che tenterà di ostacolarlo in ogni modo e l’arrivo di Consolazione, donna di facili costumi, che metterà a dura prova gli uomini del paese. Finita l’arca, al momento dell’imbarco, interviene un cardinale inviato da Roma che convince la gente del paese a non seguire Don Silvestro che a suo dire disonora l’abito che porta. Comincia il diluvio, sull'arca si ritrovano solo Don Silvestro e Clementina, la giovane figlia del sindaco perdutamente innamorata di lui. L’acqua incomincia a sommergere i paesani, Don Silvestro decide di abbandonare l’arca, rifugio sicuro, per condividere con i suoi fedeli quel terribile momento. Un gesto infinito d’amore. Allora Dio, vedendo fallire il suo progetto, interrompe il diluvio, imposta l’arcobaleno. Si chiude su una tavola in festa celebrando il ritorno alla serenità benedetta da Dio.
La più famosa versione del musical è forse quella con Johnny Dorelli nel ruolo di Don Silvestro
Mia sorella Evelina
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Trama: Eileen e Ruth Sherwood arrivano a New York dall'Ohio con l'idea di far fortuna, l'una come attrice, l'altra come scrittrice. Eileen trova subito due spasimanti: un barista e il cronista di un giornale, perchè sa sempre lei è la sorella bella, mentre Ruth è la sorella seria e bruttina. Ruth sperava che a New York questo cambiasse, che qualcuno finalmente la notasse, ma così non sembra, però se non altro pare che un editore sia interessato al suo romanzo, forse...
The greatest showman
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Trama: P.T. Barnum. L'astuto impresario circense, entrato in affari col giovane Phillip, ha per le mani il rivoluzionario progetto di un enorme circo a tre piste, con quattro palcoscenici e ventimila posti a sedere. Gli ambiziosi uomini d'affari si lanciano con entusiasmo nella realizzazione del sontuoso spettacolo, che porta in scena nuove acrobazie e fenomeni da baraccone mai visti prima, finché entrambi non si infatuano di due giovani stelle del palcoscenico. Phillip si perde tra i volteggi e le giravolte della sensuale trapezista Anne, mentre Barnum viene stregato dal dolce canto dell'artista Jenny Lind, la timida soprano nota al pubblico come "usignolo svedese", per la voce cristallina che arriva dritta al cuore.
Il fantasma dell'opera
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Trama: Fedele trasposizione trasposizione cinematografica dell'omonimo musical teatrale composto da Andrew Lloyd Webber, che ha curato anche la sceneggiatura della pellicola. Parigi, 1870. Christine è una giovane ballerina di fila del Teatro dell'Opera con straordinarie doti canore. Un maestro misterioso, conosciuto come il Fantasma, l'accompagna e la guida senza mai farsi vedere. Lei lo chiama l'Angelo della Musica e crede che suo padre, morto anzitempo, lo abbia inviato per aiutarla. In realtà l’uomo misterioso è un geniale compositore orribilmente sfigurato, che vive nei sotterranei del teatro, aggirandosi come un’ombra fra le quinte del palcoscenico, spaventando i cantanti e i ballerini della compagnia. È proprio lui che sancisce il debutto di Christine come cantante, quando fa precipitare dall'alto un fondale sfiorando la primadonna Carlotta, che abbandona il palco nel bel mezzo di una prova generale. Le cose si complicano quando a Parigi arriva il bel Raoul, amico d'infanzia di cui Christine è da sempre innamorata. La gelosia del Fantasma dà il via a un vortice di morte e distruzione.
Fedele trasposizione trasposizione cinematografica dell'omonimo musical teatrale composto da Andrew Lloyd Webber, ispirato al romanzo IL FANTASMA DELL'OPERA di Gaston Leroux, link: https://amzn.to/3REnVVz
Chicago
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Trama: Roxie Hart casalinga disperata che sogna di diventare una famosa artista di cabaret, proprio come il suo idolo Velma Kelly, affascinante e talentuosa diva di Vaudeville. Quando Velma viene arrestata per l’omicidio del marito e della sorella - che scopre a letto insieme - Roxie crede che sia finalmente arrivato il suo momento di salire alla ribalta: la donna chiede quindi all’amante e manager di spettacolo Fred Casley di farla entrare nello show business. Quando Roxie scopre che l’uomo le ha mentito sul suo lavoro solamente per poterla sedurre, questa viene presa da una furia omicida e lo uccide con un colpo di pistola. Arrestata per omicidio, Roxie finisce nello stesso carcere dove è reclusa Velma. Tra le due donne s’instaura da subito una forte rivalità: nel frattempo Roxie riesce a guadagnarsi i favori del seducente Billy Flynn, uno dei migliori avvocati sulla piazza, che le farà finalmente raggiungere la fama tanto desiderata…
The producers
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Trama: Nel 1959, in seguito al flop del musical teatrale Funny Boy (basato sull'Amleto di William Shakespeare), il produttore teatrale, Max Bialystock, assume il timido e nevrotico Leopold "Leo" Bloom come suo contabile. Mentre studia i libri contabili di Max, Leo osserva che poiché un flop potrebbe perdere denaro, l'IRS non ha interesse a indagare sulle finanze delle produzioni fallite. Leo scherza dicendo che una commedia fallimentare potrebbe produrre molti più soldi perché, vendendo un eccesso di azioni e appropriandosi dei fondi alla fine del fallimento, un flop potrebbe generare più soldi perché non ci sarebbe da restituire i soldi ai finanziatori. Max chiede l'aiuto di Leo ma quest'ultimo rifiuta. Ritornato alla sua vecchia società di contabilità, Leo inizia a fantasticare di diventare un produttore di Broadway e lascia il suo lavoro e forma "Bialystock & Bloom" con Max. Alla ricerca della peggiore commedia mai scritta, il duo trova Primavera per Hitler, un musical scritto da un ex nazista di nome Franz Liebkind.
Versione cinematografica molto fedele al musical teatrale tratto dal divertente film di Mel Brooks  Per favore, non toccate le vecchiette, link: https://amzn.to/3RG4EDn 
Rock of ages
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Trama: Nel 1987 a Los Angeles il Bourbon Club è il centro della scena musicale rock della città. In questo mitico locale s'incontrano Sherry, ragazza di provincia appena arrivata per cercare fortuna come cantante, e Drew, che con lei condivide la passione per la musica. Tra i due è amore a prima vista. Intorno a loro ruoteranno le vicende di una serie di personaggi leggendari come Stacee Jaxx, icona del rock che sembra aver perso la sua anima realmente ribelle in favore del successo economico.
My fair lady
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Trama: Una incolta e rozza fioraia viene trasformata da uno studioso, in seguito alla scommessa con un amico, in una fanciulla raffinata e perfettamente a suo agio nei salotti dell'alta società. A esperimento concluso, la ragazza non sa tornare al vecchio lavoro e inoltre si è innamorata perdutamente del suo insegnante. Anche lui si renderà conto di amarla quando lei lo lascerà, per disperazione, e farà in modo di ritrovarla e tenerla per sempre con sé.
Ispirata al testo teatrale Pigmalione di George Bernard Shaw, link: https://amzn.to/48AvovR
Tutti insieme appassionatamente
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Trama: A Salisburgo, nel 1938, Maria, un'orfana entrata da poco come novizia in un convento di suore ha, per l'epoca, una vivacità tale da lasciare qualche dubbio su una reale vocazione. La madre superiora decide quindi di farle fare un periodo di attività all'esterno come istitutrice dei sette figli di un rigido e vedovo comandante di Marina. I giovani, dopo un'iniziale diffidenza, si legheranno a lei mentre il padre, in procinto di risposarsi, comincerà ad interrogarsi su cosa provi per Maria.
Fedele trasposizione trasposizione cinematografica dell'omonimo musical teatrale composto da Rodgers e Hammerstein, ispirato all'autobiografia di Maria Augusta Trapp, Link: https://amzn.to/48scsz8
Victor victoria
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Trama: Siamo a Parigi nel 1934 e Victoria, una cantante ridotta alla fame, incontra un artista di cabaret, Toddy, licenziato per la lite con un amichetto, che ha provocato una gran rissa. Siamo nel mondo "gay". Toddy e Victoria decidono di creare un personaggio di successo. Victoria diventerà Victor, un nobile polacco, molto femmineo, con buone doti di ballerino e di cantante. In breve, la Parigi dei nights è conquistata dalla nuova stella. Tra i suoi ammiratori vi è un boss affarista di Chicago, King Marchand, che dubita della identità di Victor, e assolda un detective privato per accertarsi se è veramente un uomo o una donna.
Heathers il musical
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Trama: Essere un’adolescente nel liceo di Westerburg High, in Ohio, non è affatto semplice come sembra e Veronica Sawyer lo ha appreso a sue spese. Sebbene sia una ragazza introversa e dalla fragile psiche, Veronica ha accettato di allontanarsi dalle sue amicizie di sempre per essere benvoluta dalle ‘Heathers’, reginette indiscusse del complicato sistema societario del liceo. Immerse in un clima di continua lotta per il potere e la supremazia, le tre avvenenti e spietate Heather Chandler, Heather McNamara e Heather Duke non temono rivali. Per salvarsi dai soprusi perpetrati dalle tre reginette della scuola, Veronica aiuta le perfide ragazze nei loro perversi giochetti, atti ad umiliare i compagni che per via del loro status sociale o del loro aspetto fisico non sono ammessi nell’élite liceale. Tutto cambia improvvisamente con l’arrivo di Jason Dean, un nuovo alunno che catalizza l’attenzione di Veronica. J.D. si dimostra un ragazzo poetico e carismatico, lontano dalla facile frivolezza concessa alla sua posizione sociale, e si innamora ben presto della ribelle Veronica. Disgustati dal comportamento delle Heathers, i due amanti decideranno di sovvertire alle regole che dominano la vita scolastica e di vendicarsi dei soprusi. Veronica, tuttavia, non può immaginare che il desiderio di giustizia condurrà J.D. a perdere la lucidità, sviluppando una pericolosa ossessione che sfocerà in pura violenza…
Musical tratto dal film Heathers cult degli adolescenti americani degli anni '80, da noi in Italia arrivato col titolo Schegge di follia e interpretato da Wynona Rider. Link: https://amzn.to/48wsmbT
Onorevoli menzioni, cioè altri musical che amo molto ma non ho potuto mettere in classifica
Legally blonde il musical, tratto dal film La rivincita delle bionde
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La Piccola bottega degli orrori
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South Pacific
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Sette spose per sette fratelli
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Il re e io, musical ispirato alla figura storica di Anna Leonowens, e dal libro che romanza la sua vita intitolato “Anna and the King of siam” edito nel 1944 e scritto da Margaret Landon
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Gli uomini preferiscono le bionde
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Hamilton, un musical con musiche, testi e libretto di Lin-Manuel Miranda. Ispirato alla vita di Alexander Hamilton, uno dei padri fondatori degli Stati Uniti, si basa sulla biografia omonima del 2004 dello storico Ron Chernow
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Il mago di Oz
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Dear Evan Hansen
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Da questo musical è stato tratto anche un libro intitolato Caro Evan Hansen, Link: https://amzn.to/48vMhrw
Non sparare baciami
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La ragazza più bella del mondo (dal musical Jumbo di Richard Rodgers)
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La figlia di Nettuno (film musicale che contiene la famosa canzone natalizia Baby it's cold outside)
Non ho citato altri famosissimi musical come Cenerentola a Parigi, Papà gambalunga, The Rocky horror picture show, Anna prendi il fucile, Hello Dolly, Grease, Sister Act, Mamma mia.... che pure amo, ma se vorete potrei fare una seconda puntata di questo post. Fatemi sapere se vi interessa.
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agrpress-blog · 5 months
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Un anno fa la scomparsa di un grande maestro dell'arte visiva: Carlo Riccardi fotografo e pittore di infinito talento ci lasciava a 96 anni. Lo scorso anno, il 13 dicembre la comunità artistica e giornalistica piangeva la perdita di un'icona nel mondo della fotografia e della pittura: veniva a mancare Carlo Riccardi il cui lavoro ha illuminato e ispirato intere generazioni con la sua visione unica e il suo talento straordinario. Riccardi, fotografo e pittore, nato il 3 ottobre 1926 a Olevano Romano, ha dedicato la sua esistenza alla rappresentazione del mondo attraverso le sue opere visive. La sua vocazione artistica ha preso forma sin dalla giovinezza, durante la quale ha sviluppato una passione per l'arte, ammirando e imparando da diversi artisti inglesi e danesi che hanno attraversato la sua vita. Il suo contributo al mondo dell'arte è stato monumentale, poiché ha passato oltre mezzo secolo a catturare e documentare la storia e la cultura del nostro Paese attraverso una straordinaria documentazione fotografica. Il suo lavoro non è stato solo una testimonianza della società, ma un'autentica espressione di creatività e sensibilità artistica raccolta nell'archivio che porta il suo nome, l'Archivio Storico fotografico Riccardi. Amico di molte personalità di spicco, la sua influenza artistica si estendeva ben oltre i confini delle sue opere. La sua capacità di catturare l'essenza della vita quotidiana e delle personalità celebri è stata notevole. È stato conosciuto come il primo a portare il termine 'paparazzo' nel mondo della fotografia, grazie a scoop epici riguardanti celebrità nazionali e internazionali. Il suo contributo alla cultura visiva è stato un percorso artistico ricco di successi e di riconoscimenti, un viaggio costante alla ricerca della perfezione e dell'espressione più autentica delle emozioni umane. Le sue opere continueranno a suscitare emozioni, a ispirare e ad essere ammirate attraverso le generazioni. La sua memoria rimarrà viva attraverso il suo archivio e sue opere, che continueranno a toccare il cuore e l'anima di chiunque abbia la fortuna di scoprirle, ammirarle e studiarle.
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lamilanomagazine · 8 months
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"CONTRA SPEM SPERO, Storie dall’Ucraina": in mostra alla Fondazione Stelline dal 15 settembre al 15 ottobre 2023
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"CONTRA SPEM SPERO, Storie dall’Ucraina": in mostra alla Fondazione Stelline dal 15 settembre al 15 ottobre 2023. A cura di Kateryna Radchenko Milano, dal 15 settembre al 15 ottobre 2023, dopo la prima tappa a Roma, Fondazione Stelline presenta a Milano la mostra fotografica CONTRA SPEM SPERO. Storie dall’Ucraina. 11 fotografi e artisti ucraini – Lyubov Durakova, Nazar Furyk, Kateryna Aleksieienko, Alena Grom, Gera Artemova, Mykhailo Palinchak, Elena Subach, Pavlo Dorohoi, Serhiy Korovainyi, Dmytro Tolkachov, Volodymyr Petrov - condividono i loro progetti documentaristici e artistici sulla vita durante il periodo della guerra regalando allo spettatore uno sguardo autentico ma mai senza speranza. Si tratta di riflessioni come quelle annotate in un diario personale, ricordi, osservazioni e speranze. “Ritengo che le storie visive possano raccontare con maggiore precisione cosa significhi vivere in tempo di guerra e mantenere ancora la speranza nei nostri cuori” La mostra è articolata in tre momenti: la lotta, la speranza e le conseguenze. Ognuno di essi illustra la nuova realtà e come la gente ha adattato la propria vita alla guerra, la lotta per l’esistenza del Paese, le esperienze traumatiche e la speranza che motiva le persone a continuare a vivere. La mostra è a cura di Kateryna Radchenko dell’Odesa Photo Days Festival (Odesa, Ucraina), organizzata dall’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania in Italia e dalla Fondazione Stelline con il supporto della Rappresentanza della Commissione europea in Italia, in collaborazione con l’Ufficio del Parlamento europeo in Italia, l’Ambasciata di Spagna in Italia (Presidenza del Consiglio dell’Unione europea), l’Ambasciata di Svezia in Italia e l’Ambasciata d’Ucraina in Italia. La mostra ha il patrocinio di Regione Lombardia e Comune di Milano. La guerra in Ucraina va avanti da nove anni ed è trascorso più di un anno da quando la Russia ha lanciato un’invasione su vasta scala. In questo periodo, il Paese ha vissuto cambiamenti drammatici e tragici: la distruzione di città e infrastrutture strategiche, l’annientamento dei centri abitati, la catastrofe ecologica e umanitaria della centrale idroelettrica di Kakhovka, l’uccisione di persone, gli stupri, le torture, la gente ha perso la propria casa, è stata costretta a lasciare la propria città ed il proprio Paese, ha assistito alla morte di persone care e la loro vita quotidiana è stata segnata da un forte stress mentale ed emotivo. L’elenco è infinito e nessuna delle voci che lo compongono può essere descritta a parole completamente. I notiziari, i reportage, i discorsi politici ed i testi elaborati dai curatori – tutto ciò non è altro che un modo arido di mettere insieme delle lettere per comporre parole e parole per comporre frasi che non possono riflettere lo stato emotivo del Paese, che è entrato nel decimo anno di guerra. Fino al 15 ottobre 2023 nello spazio della Fondazione Stelline di Milano attendono lo spettatore storie visive che vanno da quella della documentarista ucraina che si è arruolata nelle Forze Armate, a quella della gente di Kyiv che si confronta in uno spazio vitale profondamente segnato dalla guerra con una nuova “normalità”, fino al diario visivo personale dei rifugiati ucraini in Polonia. Il titolo della mostra fa riferimento a un testo della poetessa classica ucraina Lesia Ukrainka, scritto nel 1890, un monologo dell’autrice che proclama lo spirito di speranza e di opposizione a tutti i problemi anche nelle circostanze più difficili. La mostra è divisa in tre parti – la lotta, la speranza e l’indomani – che parlano ognuna della nuova realtà e dell’adattamento alla vita durante la guerra, della lotta per l’esistenza del Paese, delle esperienze traumatiche e della speranza che li spinge a continuare a vivere. No, attraverso le lacrime voglio ridere. Nella sventura cantare canzoni. Senza speranza comunque sperare. Voglio vivere! Via, tristi pensieri! Lesia Ukrainka, 1890 (tradotta in italiano da Vira Dunas) A soli 19 anni, colpita dalla tubercolosi, la poetessa ucraina Lesia Ukrainka scrive la poesia “Contra Spem Spero”. In essa descrive una lunga notte invernale di sofferenza, mentre combatte contro il suo dolore e spera nella primavera. “La guerra in Ucraina infuria da nove anni ed è passato più di un anno da quando la Russia ha lanciato un’invasione su larga scala. È difficile esprimere a parole il complicato mix di sentimenti provati dagli ucraini. Ritengo che le storie visive possano raccontare con maggiore precisione cosa significhi vivere in tempo di guerra e mantenere ancora la speranza nei nostri cuori”, afferma la curatrice Kateryna Radchenko. Come ci ricorda il Presidente della Fondazione Stelline, Fabio Massa, “questa iniziativa è costruita attorno ad una parola, che è in realtà un concetto: STORIA. Storia di persone, famiglie, luoghi, momenti. Storia come epoca, segno nello scorrere umano. La storia che si coglie nei racconti intimi e quella che si legge e leggerà nei libri. Storia comunque- purtroppo - segnata dall’evento peggiore che l’umanità possa esprimere, la guerra. I lavori di questi 11 fotografi ucraini portano nella nostra Fondazione e offrono ai visitatori, tutto questo: un racconto di momenti che parla a noi tutti, dando un profondo senso civico universale all’arte e alla cultura”. “La Russia sta perpetrando la sua palese violazione del diritto internazionale, cercando di russificare con la forza i territori ucraini occupati, nelle amministrazioni, nelle scuole, e deportando i bambini ucraini in Russia. Continueremo a sostenere l’Ucraina per tutto il tempo necessario affinché tutti possano tornare a vivere in pace e sicurezza”, sottolinea la Console Generale di Germania a Milano, Susanne Welter. “Alla guerra di aggressione russa sul territorio ucraino, che segna un cambiamento epocale, l’Unione europea continua ad opporsi in modo fermo e unanime stando al fianco dell’Ucraina adottando importanti misure ma anche con iniziative culturali come questa. Le storie visive sulla vita durante il periodo della guerra, presentate in questa mostra, offrono allo spettatore uno sguardo autentico e allo stesso tempo alimentano la speranza. Promuovere queste testimonianze ci aiuta a riflettere insieme sulle varie fasi dell’aggressione – la lotta, la speranza e il dopo – che ci vede tutti coinvolti anche se in modo diverso. La posta in gioco è alta, come ha più volte ribadito la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen: ad essere minacciati sono i valori fondamentali che ci accomunano” afferma la Capa Rappresentanza della Commissione europea a Milano, Claudia Colla. “La guerra ha colpito ancora una volta l’Europa. L’aggressione russa è inaccettabile e illegale. Dobbiamo sostenere instancabilmente l’Ucraina nella sua lotta per la libertà. L’Unione europea si è schierata all’unanimità per la libertà e la giustizia durante questa guerra, uniti possiamo fare grandi cose. Siamo più forti insieme!” è l’esortazione dell’Ambasciatore svedese Jan Björklund. “La fotografia è una fissazione materiale delle immagini terribili della guerra che la Russia ha iniziato contro l’Ucraina, la guerra che non sceglie determinati obiettivi, ma distrugge tutto ciò che può essere distrutto: vite umane, cultura e storia del Paese. Attraverso la resistenza instancabile e l’incredibile eroismo, superando con dignità le prove della guerra, gli ucraini si stanno muovendo verso un nuovo livello di autocoscienza, autoidentificazione, statualità, soggettività mondiale. Ringraziamo tutti coloro che oggi, insieme al popolo ucraino, si stanno impegnando per fermare l’aggressione russa nel centro dell’Europa” commenta L’Ambasciatore ucraino Yaroslav Melnyk. “La guerra in suolo europeo, frutto di un’aggressione russa contro l’Ucraina, ha cambiato la nostra prospettiva sui conflitti bellici. Avevamo una visione distante dalle catastrofi di una guerra che non ci coinvolgeva direttamente. Ora, colpiti dagli orrori della guerra su un popolo fratello nel cuore dell’Europa, fissare lo sguardo su un atto di barbarie ingiustificato e sulla resistenza eroica del popolo ucraino ci rende solidali nel dolore e nella lotta. La fotografia cruda e diretta, fissa il desiderio di vita, di pace e di libertà di un popolo ingiustamente attaccato”, conclude l’Ambasciatore spagnolo Miguel Fernández-Palacios. Odesa Photo Days è un festival internazionale di fotografia contemporanea e una piattaforma educativa con sede in Ucraina. L’ottava edizione del festival avrebbe dovuto svolgersi a Odesa dal 19 al 22 maggio 2022, ma è stata annullata a causa della guerra su larga scala iniziata dalla Russia contro l’Ucraina. Da allora il team del festival sta lavorando per diffondere la situazione in Ucraina e sostenere i fotografi documentaristi e gli artisti fotografi ucraini colpiti dalla guerra. Nel corso del primo anno gli sforzi congiunti dell’Odesa Photo Days Festival e dei suoi partner internazionali hanno dato vita a più di 30 pubblicazioni su carta stampata e online, 24 mostre e più di 15 conferenze e presentazioni online. Kateryna Radchenko è curatrice, ricercatrice di fotografia e docente. La sua ricerca si concentra sulla manipolazione, la propaganda e la fotografia vernacolare. Curatrice e fondatrice del Festival internazionale di fotografia contemporanea Odesa Photo Days. Dal 2009 è responsabile della ONG “Art Travel”. Ha studiato fotografia durante il programma di borse di studio a Villa Arson (Nizza, Francia), durante il programma Gaude Polonia (Varsavia; curatore - Adam Mazur) e al Museum of Photography (San Diego, USA). Ha studiato curatela presso l’organizzazione Intercult (Stoccolma, Svezia) e durante il progetto Curator’s Platform presso il PinchukArtCentre (Kyiv, Ucraina). INFO http://thephotodays.org/en/ Facebook @odesaphotodays Instagram @odesaphotodays Date: dal15 settembre al 15 ottobre 2023 Orari: martedì – domenica, h. 10.00-20.00 (chiuso il lunedì) Ingresso gratuito... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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