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#perché stiamo sempre parlando di me.
der-papero · 8 months
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Post davvero lungo su Germania, Italia, capitalismo e mondo del lavoro, dovrò saltare su diversi argomenti per farmi capire.
A me piace il lavoro che faccio, ma proprio dal punto di vista del contenuto. Certo, ci sono cose che mi rompono il cazzo, però ho degli spazi dove posso risolvere problemi, creare cose, in decenni di esperienza ho imparato a ritagliarmi i miei orticelli e, quando San Gennaro mi dà una mano, anche a farmeli riconoscere (ma questo lo considero un dippiù).
Quando arrivai in SAP, mi fecero subito notare, ed è accaduto per ben due volte in altre occasioni con delle accuse fatte in pubblico, che io ero uno che voleva strafare. Ai loro occhi, ero il classico italiano pronto a metterlo nel culo a chiunque, facendomi bello agli occhi del capo. Cosa che, ovviamente, non mi è mai interessata, a me piace scrivere software, lo faccio anche il sabato, la domenica, a Natale, a Capodanno, ogni volta che ho tempo e genio, senza chiedere il permesso a nessuno, semplicemente per il fatto che ne ho voglia, non l'ho mai fatto pesare a nessun/a collega, ognuno facesse quello che vuole, però poi il messaggio che passa(va) è che io sono il classico lecchino di merda. Ora, se questa cosa agli inizi mi creò qualche disagio, oggi sapete benissimo che opinione io abbia di queste ... vabbè, facciamo che non offendo nessuno a questo giro, quindi me la faccio scivolare addosso, continuo a "strafare", come dicono loro, lasciando la scopa nei loro deretani.
Adesso scaliamo la cosa.
Sempre quando arrivai in SAP 6 anni fa, l'azienda ti dava la possibilità di scegliere tra due piani relativi a come calcolare il bonus annuale, ovvero o sulla base della performance dell'intero team (piano A), o sulla base della performance individuale (piano B). Il piano B era visto di cattivo occhio, per i motivi espressi sopra, e per farsi volere bene alla fine si sceglieva il piano A, per questa mentalità di ... ehm, anacronistica che hanno qua (una volta feci pure un post sul film di Top Gun, https://www.tumblr.com/der-papero/634979034033471488/herr-papero-sto-vedendo-true-lies-in-tedesco , per far capire di cosa stiamo parlando).
Torniamo adesso un attimo indietro nel tempo.
Quando mia madre era operaia alla Siemens (poi diventata Italtel), tra la fine degli anni '60 e la fine dei '90, se tu lavoravi di più quando nessuno te l'aveva imposto o, ancora peggio, ti permettevi di non partecipare a qualche sciopero (a.k.a. crumiro), ti spaccavano la faccia. Ma nel vero senso della parola, ti menavano, e ti facevano passare la voglia di fare scelte opportunistiche che andavano contro il bene collettivo. Non entro nel merito se fosse giusto o sbagliato, posso anche sforzarmi di condividerne le ragioni, tuttavia per me oggi siamo (1) in un contesto storico/sociale diverso (2) in una modalità di lavoro completamente nuova. Per dirla in un altro modo, mentre mia madre, per lavorare di più, doveva presentarsi fisicamente sulla catena di montaggio, io ho il mio PC, e non è che puoi entrare a casa mia e randellarmi il cranio perché ho fatto un login di sabato mattina, la società è radicalmente cambiata, quindi, qualsiasi sia l'idea politica che abbiate, ce pass pu' cazz, perché adesso funziona così. Ovviamente il fatto che una persona possa scegliere cosa sia meglio per se stessa danneggiando potenzialmente gli altri è un bel cazzo di problema, ma è un problema che, dal punto di vista del singolo, non è risolvibile, ci dovrebbero pensare i governi, ma sappiamo già quale è la risposta, quindi evitiamo di entrarci altrimenti la zuppa si complica.
E qui entriamo nel capitalismo, che, anche se è fattualmente un cancro, è un cancro che abbiamo deliberatamente scelto tutti, nessuno escluso (checché la gente qui sopra ne scriva peste e corna come se fossero in grado di vivere come viveva mia nonna, ma lasciamo perdere, che i vaffanculo li tengo contati), semplicemente per il fatto che siamo una società basata sul consumo. Certo, esistono scelte virtuose, atteggiamenti orientati al bene comune, tutte cose belle, ma su larga scala le nostre azioni, piccole o grandi che siano, persino le più lecite ed eticamente corrette, alimentano questo mostro, ed è un fatto incontrovertibile che va al di là del nostro pensare più o meno ipocrita.
La Germania ha sempre provato a conservare questo aspetto "simil-operaio", di tutela del lavoratore vs. gli interessi del padrone, cosa lodevole, per carità, anzi, è uno dei motivi che mi ha convinto a venire qui, e mi dispiace tanto che in Italia sia diventata ormai utopia. Però qui non è Cuba, per citare Bersani, è come voler fermare l'acqua con le mani, non ho mai puntato sul fatto che ci sarebbe riuscita sul lungo periodo, è andata ancora bene che la quantità di soldi disponibile era talmente tanta che si potevano permettere di avere la moglie ubriaca (lavoratori tutelati) e la botte piena (società di consumo), ma adesso che le sostanze si stanno asciugando il modello capitalista sta entrando a gamba tesa nella realtà lavorativa tedesca, e tra poco qui i diritti dei lavoratori saranno solo un ricordo del passato. Anche in questo caso, i governi dovrebbero fare da scudo, ma basta contagiarne uno, e la china che poi si intraprende è a senso unico (indovinate quale governo sta iniziando a metterlo a quel posto ai lavoratori? tu guarda la combinazione, è di centro-sinistra).
Perché dico questo? La mia azienda, da quest'anno, offre solo il piano B, ovvero il bonus è legato solo alle performance individuali, vaffanculo il team, in culo alla collettività, ognuno si guarda il proprio orticello e, se proprio ne ha voglia, lo mette anche a quel posto al vicino di scrivania. Non vi dico le proteste, hanno usato una parola che non conoscevo, "Ellbogenmentalität", ovvero "mentalità da sgomitate", e la conseguenza di questa scelta aziendale, a loro modo di vedere, potrebbe solo peggiorare le cose. Hanno ragione? SÌ, assolutamente, ma non esistono più i mezzi per contrastare questo scenario. Io faccio quello che faccio nonostante i soldi, ma c'è sicuramente il mio Anticristo che lo fa solo per soldi, e sebbene ci possa anche essere una differenza etica, siamo sullo stesso piano lavorativamente parlando.
Morale della favola: tutto questo casino, e oggi esiste solo il piano B, che lo vogliano o meno, si sono rovinati con le loro stesse mani, perché, ed è qui la critica che io faccio sia agli operai dei tempi di mia madre che ai lavoratori digitalmente avanzati di oggi, ovvero si è sempre perso tempo a punire il proprio vicino di scrivania, non importa se per opportunismo o per bene collettivo, e mai chi prende effettivamente le decisioni che impattano le vite di ognuno. Come volevasi dimostrare, il capitalismo dei padroni ha vinto inevitabilmente anche in questo caso, lasciando che ci facessimo la nostra guerra tra poveri, mentre loro si ingrassano inventando nuovi modi creativi su come farci le scarpe tra noi. Ma per quando queste teste vuote arriveranno a capirlo, sarà troppo tardi, ad ogni modo, da buon capitalista, io continuerò a fare quello che mi pare.
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ross-nekochan · 27 days
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Ciao Ross, secondo te i dialoghi di Gomorra rispecchiano abbastanza il dialetto napoletano? Personalmente ci trovo un po'di italianizzazione nei termini usati e nella costruzione delle frasi.
Ma perché a me questa domanda? Lol Manco fossi una ricercatrice in linguistica napoletana o avessi un blog incentrato su Napoli e la sua lingua/cultura... non che mi dispiaccia, sia chiaro, solo che mi fa strano 😅
Per rispondere alla domanda, te ne devo fare una io: sei parlante di napoletano o delle sue varianti?
Ad ogni modo, io penso che sia abbastanza realistico. Il napoletano è una lingua a sé stante, ma comunque non dimentichiamoci che convive con l'italiano ormai da tantissimo, per cui è normale che si faccia un mix. Anzi, ti dirò, il napoletano (così come le altre lingue regionali) sta soffrendo molto e più passa il tempo più viene soppiantato dall'italiano (questo per ragioni storiche-culturali: infatti, chi parla napoletano stretto viene percepito spesso come 'cafone' oppure come qualcuno che non ha raggiunto un livello di istruzione minimo).
Pure io (come tutti) quando parlo napoletano allo stesso tempo ci sono sempre dentro un sacco di parole italiane e ci sono tantissime parole dette dai miei nonni che non ho mai sentito e di cui non so il significato.
Se da parlante di napoletano ti fa questa impressione, può anche darsi che sia perché comunque stiamo parlando di fiction. Nel senso che, i toni o le frasi hanno spesso quella punta di 'artefatto' che nella realtà non si evince... anche nelle fiction in italiano, ovviamente.
Però, ecco, tutto sommato, io Gomorra lo trovo abbastanza realistico nel linguaggio usato.
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falcemartello · 2 years
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Allora: ci vogliono terrorizzati. Perché il terrore vende libri, perché il terrore inibisce, il terrore funziona.
"La paura uccide la mente..."
I toni sono sempre più apocalittici e millenaristi perché la storia insegna che le grandi inculate si danno così, non con la vasella.
Stiamo parlando di architetture informative ed operative che sono state costruire con gli anni da persone totalmente iniziate allo studio della cosiddetta "scienza sacra" esoterica. Lo zampino della massoneria è evidente, senza essere complottardi ritardati. Ma prima di mettere il copricapo di stagnola e vedere simboli occulti, andiamo a guardare di cosa si occupano certi culti iniziatici e misterici come appunto la massoneria. Lungi da me fare una storia di questa setta pseudoreligiosa, o di circolo LARP per anziani che giocano con spade e grembiuli, ma vorrei soffermarmi sugli strumenti che la masson"imbacuccare", detto in soldoni, le masse di creduloni (i cosiddetti "profani", cioè quelli che restano fuori dal tempio). Attraverso lo studio della simbologia ma soprattutto delle tradizioni ritualistiche e religiose, il massone è in grado di capire come l'individuo possa essere assoggettato a quello che, in altri tempi, avremmo potuto chiamare "magia". La magia dei simboli, dei rituali, della storia - in altre parole, dell'affabulazione che, almeno in superficie, riesce a convincere e nascondere sistemi di potere e agende operative ben precise. Proprio per questo motivo la massoneria parla coi simboli e nelle officine massoniche si lavora con riti quantomeno grotteschi o strambi, agli occhi dei più. Affabulazioni per nascondere gli intenti dei fratelli di loggia, che sono un'unità di lavoro autonoma. Adesso, se capite il mio ragionamento, potete capire come mai ho accennato alla massoneria guardando a quanto le istituzioni come il WEF stanno cercando di imporre. La loro affabulazione simbolica, creata con strumenti e cognizione dei meccanismi esoterici, tende a spingere la volontà di un gruppo purché ristretto di persone. Le informazioni disseminate dal WEF (ricordatevi: non si tratta solo di PR e lanci ripresi dai media di massa - l'architettura informativa attorno al WEF è complessa e sofisticatissima) tendono a creare i presupposti per la nascita di una religione senza Dio, dove la salvezza è eminentemente umana e la gerarchia sacerdotale è apparentemente scientifica. Pertanto inconfutabile. Questa affabulazione apocalittica, questa "religione" fasulla, serve per piegare le masse ad un livello ben più profondo di schiavitù mentale. Gli iniziati assoggettano i profani: gli uni padroni degli strumenti "magici" di affabulazione, gli altri meri ricettori passivi lasciati in balia dell'emotività animalesca che gli strumenti di tradizioni iniziatiche (come la massoneria) sanno come controllare.
@gas_lerner
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turuin · 5 months
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Il film più bello che tu abbia mai visto e perché. Grazie.
Buona domenica.
Questa è sempre una domanda complessa, per me; ogni film mi ha colpito in un modo diverso e mi risulta molto difficile prediligerne uno rispetto agli altri... ma succede anche con i dischi, con i videogames, con i libri, con le opere d'arte e via dicendo.
Ciò premesso, in questa luminosa mattina di maggio scelgo ...
UN FILM PER OGNI ARBITRARIA CATEGORIA DELLA MIA TESTA!
Categoria "Film di Quentin Tarantino"
A mani bassissime, "Bastardi Senza Gloria". Visto al cinema con un carissimo amico, ricordo ancora le nostre facce stupefatte dalla maestria vista a schermo, specialmente nella primissima parte introduttiva, e credo sia il film che più di tutti in assoluto dimostri che Tarantino sia molto di più di un simpatico cazzone con un gran talento e il vizio delle citazioni facili.
Runner-up: "Kill Bill" ma se fai un film in due parti è un po' barare, per me. Comunque notevole.
Categoria "Film d'azione degli anni '80-'90"
Qui mi trovo quasi in un imbarazzo serio quanto come con la prima domanda. Però non sarà domenica mattina per sempre (ah-ah, citazione in incognito) e quindi scelgo "Grosso Guaio a Chinatown", troppo spesso dimenticato dalle programmazioni regolari pur avendo due frecce incredibili al proprio arco, vale a dire Carpenter alla regia e Kurt Russell come protagonista.
Runner-up: "Predator".
Categoria "Fantasy & Derivati"
Quando hai visto la trilogia de "Il Signore Degli Anelli" al cinema, c'è poco da fare o da discutere. Oggi magari sembra poca roba, all'epoca (e non stiamo parlando degli anni '50, ma degli scarsi primi del secolo) lo si guardava sul grande schermo pensando: come cazzo hanno fatto?
Runner-up: "Conan" di Milius e "Ladyhawke".
Categoria "Film d'epoca"
Qui, per ragioni sentimentali, scelgo "L'anno scorso a Marienbad" di Alain Resnais. Le ragioni sentimentali sono: mio padre. (Ci ho fatto un post, qualche anno fa. Non so se resista ancora da qualche parte.).
Runner-up: "Harvey", di Henry Koster, con James Stewart. Bellissimo.
Categoria "Commedie Italiane"
Uh, questa è durissima. Però quando hai sottomano una roba come "Non ci resta che piangere", scritto, diretto e interpretato da Benigni e Troisi in stato di grazia, è difficile fare meglio.
Runner-up: "Vieni avanti, cretino!" di Luciano Salce, con un Lino Banfi che si mangia a colazione qualsiasi Jim Carrey in una sequenza di gag e scenette una più nonsense dell'altra.
Categoria "Fantascienza e dintorni"
"Blade Runner" e "Alien". Si, tutti e due. No, non sono disposto a trattare.
Runner-up: "Star Trek II: L'Ira di Khan", perché cazzo se regge bene al passare del tempo. E no, non ci metto Star Wars nonostante l'affetto che provo per il franchise.
Categoria "Film tratti da libri"
In genere si dice "è meglio il libro"... ma qui almeno va detto che merita tantissimo (anche per la sua genesi, consiglio di recuperare diversi articoli a proposito del rapporto tra regista e scrittori) "Stalker", di Andrej Tarkovskij, tratto da "Picnic sul ciglio della strada" di Arkadij e Boris Strugackij.
Runner-up: "Arancia Meccanica" perché puoi dare qualsiasi cosa a Kubrick e ne trarrà fuori il capolavoro che non sapevi di avere in mano.
Categoria "Commedie Americane"
Qui sicuramente si vede quanto io sia old-school, dato che tutti i film "commedia" sull'onda dei vari something-movie (scary movie, epic movie etc.) mi fanno abbastanza pena.
E quindi non posso che votare per "Una pallottola spuntata", diretto da David Zucker e con quel figo di Leslie Nielsen (e relativi seguiti, ma qui il primo è imbattibile).
Runner-up: "L'aereo più pazzo del mondo", perché "lo so lo so lo so!" "lo sa, lo sa, lo sa!" "lo faaaaaaaa"
Basta, mi fermo qui o vado avanti tutta la mattina. Grazie per l'ask!
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gabbiadicarta · 10 months
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“non tutti gli uomini sono degli stupratori assassini, ma per quanto mi riguarda potrebbero tutti potenzialmente esserlo” cioè no però si. Quanti contradici. Anche se sono donna non capisco perché quando si tratta di donne non avete la stessa pura che tutte potrebbero avere cattive intenzioni. Oppure se una donna commenta il fisico ve la prendete molto meno o non ve la prendete proprio. “C’è sempre un lato di me che avrà paura” quindi amo stai confermando che in fondo anche di tuo padre e del tuo ragazzo hai paura. Mi chiedo cosa dovrebbe fare un uomo per far in modo che una parte di te non abbia nessuna paura. Nemmeno minima. Questo è come una vedi un immigrato (Siria/iran..) e dici “non devo avere paura perché se no sono razzista” ma poi sotto sotto una parte di te ha paura perché molti di loro fanno brutte cose. E non dico gli italiani non le facciano ma loro sono di più. Io non ho paura di quelli che mi fido, ma nemmeno un po’ . Io ho avuto momenti in cui avevo paura anche di una donna che mi chiedeva il passaggio, tu probabilmente ti fideresti. Ma perché tu sei stupida e polla, quindi ti a meno che non sia un uomo non penseresti che potrebbe farti del male. E poi dite che sono paranoica il perché non mi fido di una donna che mi chiede il passaggio.
ma cosa c'entra l'argomentazione del razzismo in tutto questo? ma chi ha mai parlato di razzismo. penso che tutti possano essere malintenzionati, per quanto mi riguarda, ma no, se esco con una donna non mi passa per l'anticamera del cervello che questa possa stuprarmi o molestarmi a livello sessuale, proprio perché, spoilerone: ho subito molestie solo da uomini in tutta la mia vita. non mi è MAI successo che una donna forzasse le cose con me, non ho subito revengeporn da una ragazza, non sono stata toccata, palpata o altro da una donna. ho subito violenza psicologica da parte di ragazze, ma questo non ha niente a che vedere con la violenza di genere di cui stiamo parlando.
"non ti fidi del tuo ragazzo o di tuo padre", altro spoiler, c'è stato un primo appuntamento pure col mio ragazzo e immagina un po'? sì, non conoscendolo ho avuto paura di subire abusi o di non tornare a casa. non capisco quanto non possa entrare nelle vostre teste questo concetto, andando a focalizzarvi come al solito su: "stai facendo discriminazione XD", no, io sto dicendo una cosa fattuale. la violenza da parte delle donne esiste, non lo nego, ma è statisticamente parlando inferiore e diversa a ciò che viene applicato da parte di un uomo.
forzate continuamente delle frasi senza senso sull'argomento. una donna che ti rapisce, se vogliamo fare l'esempio del passaggio in macchina, non ti rapisce per motivi legati al tuo genere. ti deruba, ti potrebbe vendere al mercato nero per avere un profitto sui tuoi organi, ma non penso proprio che decida di farlo per stuprarti e poi ucciderti. fammi un elenco di quanti crimini commessi da donne sono terminati con uno stupro e ti rispondi da sola.
non avete argomentazioni serie, ma volete comunque dare la vostra stupida opinione, andando persino ad insultare chi la pensa diversamente, perché come già detto, non sapete argomentare e non conoscete il topic, siete alla pari di quelli che citano la frase del leone che mangia la gazzella quando si sta parlando di veganismo.
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t-annhauser · 2 years
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Differenze tra credere e sapere
Si comincia a filosofare per cercare delle risposte, ma delle risposte un po' più consistenti di quelle che ci sono date dalla fede, perché avere fede può essere di gran consolazione ma comunque non fuga ogni dubbio. Anzi, è proprio l'atto del credere, per sua stessa natura, che implica il dubbio, un affidarsi fiduciosamente a qualcuno o a qualcosa nell'impossibilità di sapere con chiarezza, la fede ci chiede di credere nel mistero quando noi vorremmo piuttosto fare luce su quel mistero.
Secondo una suggestiva, anche se fantasiosa, etimologia medievale, credere deriverebbe dal latino cor-dare, cioè, dare il cuore, rimetterlo incondizionatamente nelle mani di un Altro. Credere, dunque, significa donare il cuore ad un «Tu», cioè Dio; affidarsi fiduciosamente a questo «Tu». (trovata su internet cercando "etimo di credere")
Lungi da me fare il discorso modernista che bisogna credere nella scienza piuttosto che in Dio, qui stiamo discutendo il concetto: si crede proprio perché l'oggetto di fede rappresenta per noi un mistero, se non fosse un mistero, se si mostrasse chiaramente per ciò che è, non ci sarebbe più bisogno di crederci e non ci porremmo nemmeno più il problema della fede.
Sapere, filosoficamente parlando, significa invece conoscere con chiarezza, cercando la verità in modo che non si possa non convenirne. Vasto programma? Può essere, ma questo è quel che facciamo quando ci mettiamo nella disposizione di conoscere.
Detto questo, il mistero della vita, e soprattutto della morte, è così grande che non c'è niente di male a dire qualche preghierina e a credere nella Salvezza, sempre ricordandosi però del Discorso della Montagna (Matteo 7, vv. 1-5):
«Non giudicate, per non essere giudicati; perché col giudizio con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale misurate sarete misurati. Perché osservi la pagliuzza nell'occhio del tuo fratello, mentre non ti accorgi della trave che hai nel tuo occhio? O come potrai dire al tuo fratello: permetti che tolga la pagliuzza dal tuo occhio, mentre nell'occhio tuo c'è la trave? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e poi ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello.»
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aidanuf · 2 years
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Auguri migliore amica!!
Confesso di essere un po’ stanco delle tante stucchevoli, banali e soporifere frasi di auguri di buon compleanno che trovo in giro nella rete. Possibile che uno sappia solo scrivere “A te che sei nei miei sogni, auguri di Buon compleanno”?
Apparte gli scherzi ^^ passiamo a cose serie
Buon compleanno a Te
che sei sempre tanto carina e dolce con me, anche un po' stronza^^ ma ti si vuole bene.
Buffo no? Le persone più importanti della mia vita fanno gli anni uno il 3 gennaio, una il 25 gennaio e un'altra il 7 febbraio, come a rendere questo periodo magico, mi chiederanno cos’è per te la tua migliore amica?! Per me la mia migliore amica è la mia forza riesce sempre a non farmi arrendere quando c’è qualcosa che mi dice arrenditi lei fa in modo di darmi mille ragioni per non farlo. Lei è mai mia forza è la persona che mi ha insegnato a mettere da parte l’orgoglio quando io sono orgogliosissimo.
almeno oggi lascia stare dubbi, guai e preoccupazioni, lasciandoti travolgere dai festeggiamenti di questa nuova età^^.
15 un numero già grande di suo, non speravo che rimanessimo amici fino al 2023, abbiamo festeggiato il secondo natale/capodanno in sieme, e spero che ne festeggeremo altri forse dal vivo chi lo sa... Spero che te sia felice e spensierata, spero che non capiti nulla di brutto perché ti meriti questo compleanno....
PS: sembra che ti sto scrivendo per il 18esimo ma ok...^^
Spero che questo papiro ti piaccia perché io mi sto scervellando per trovare le parole giuste d metterci dentro.
Comunque c'è ancora moltissima strada da fare, ci saranno giorni in cui tutto non va per il verso giusto, le salite, giorni in cui va tutto bene, le discese.
Te lo dico da persona che ne sta passando di cotte e di crude, ma non stiamo parlando di me, ma bensì di te^^.
Tesoro goditi al meglio questi anni che poi non posso tornare in dietro, fai cazzate, divertiti, studia, ma la cosa più importante è che tu stai felice e serena con te stessa, manda a fanculo le persone di merda e apri la porta a quelle giuste^^
Penso che finirò qui il papiro ho già detto abbastanza^^
Vivi la vita secondo le tue aspettative non seguire gli altri ma solo te stessa
AUGURI ANCORA TESORO ^^💓💓💓🍰🎂🍮
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im-tryingtoloveyou · 1 year
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Penso che l'anon si riferisse in ogni caso al "tradimento", cioè pure se agli juventini non frega niente dei fiorentini in ogni caso nella squadra hanno due traditori (beh, se poi si vuole vedere specialmente l'intero caso di Chiesa lui non è solo stato un traditore, ma pure un po' tanto stronzo, e questo non penso si possa negare, cioè sapendo tutta la storia, di lui come calciatore non mi fiderei o affezionerei mai più in qualunque squadra vada 😂, ma comunque) ma se vogliamo togliere i fiorentini, vediamolo con un altro esempio, Higuain?
(Io li ho sempre presi bene casi del genere, seguo il calcio perché mi piace non per fanatismo, quindi se un calciatore va nella squadra rivale poco mi importa, magari mi lascia un po' l'amaro in bocca però nient'altro, sicuramente non li insulterei, anzi, ultimamente "ringrazierei" perché almeno non vanno in Arabia 😭)
Infatti ho detto che seppur tradimento quello di Chiesa e Vlahovic, quello di Cuadrado è peggiore e che non si possono comparare i due casi. Il tradimento è tradimento, ma le situazioni sono diverse. Stiamo parlando di due ventenni, due bei prospetti, a cui viene offerta una big (e ti ci fiondi) a un giocatore a fine carriera (che magari non voleva andare all'estero) proposto ad una big che l'ha reclutato alla fine.
E che gli juventini non pensino a come si siano sentiti i fiorentini o i napoletani (hai citato Higuain) è normale, perché non ha toccato loro in prima persona; Cuadrado, sì, è stato con loro 8 (???) anni.
Se Lukaku fosse andato alla Juve, ok bastardo figlio di puttan4, ma finisce lì (per me). È lavoro. E se il giocatore ha sempre onorato la maglia che indossava, perché tanti problemi? Poi si possono discutere le modalità del trasferimento, ma quel che è fatto è fatto.
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pomposita6292 · 1 year
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Dura lex, sed lex…
Ieri… Domenica tranquilla, con la giusta temperatura, il sole e una timida bava di vento , gli ingredienti giusti per staccare la testa dopo una settimana impegnativa… sono nello sgambatoio vicino al vecchio cimitero, si parla del più e del meno con le altre persone , ogni tanto un’occhiata ai cani che sembrano godere anche loro di questa pace domenicale… stiamo parlando di una cagnolina di nostra conoscenza dal carattere un po’ irascibile che sta passando, quando appare dal nulla fuori dallo sgambatoio un cane libero, probabilmente un pitbull ( o tipo), abbastanza grande come stazza, poco dopo al suo seguito appare il proprietario un ragazzo con evidente coda di paglia e strafottenza che si intromette nei nostri discorsi e chiede cosa abbiamo da dire e su cosa. Gli spieghiamo che non sono né lui ne il suo cane i soggetti del nostro discorso ma che comunque il suo cane dovrebbe essere al guinzaglio e non libero…. Risposta del tipo: allora perché i vostri cani nel recinto sono liberi? Ho cercato di spiegargli invano che per legge tutti i cani , di tutte le taglie e di tutte le razze indistintamente devono essere tenuti al guinzaglio… dopo un breve ma intenso scambio di battute quando l’ho minacciato che avrei chiamato la polizia municipale se n’è andato via con ii suo cane libero mandandomi a quel paese e sbraitando che ero proprio una gran testa di cxxxxo e che tanto me l’avrebbe fatta pagare prima o poi. Si è diretto non curante delle nostre parole verso la zona dove ci sono i giochi per i bambini e dopo poco è tornato indietro, questa volta con il cane al guinzaglio ribadendo con toni accesi le sue insignificanti motivazioni: siete razzisti, il mio cane è buonissimo, a casa gioca con il gatto e con un cane piccolo, dove vado sempre la stessa storia come vedono che è un pitbull ecc… poi la ciliegina, -voi pensate che io sia uno così ( così come?) ma io sono laureato e ho una azienda, non crediate di parlare con una persona qualsiasi, moderna versione di : lei non sa chi sono io! Poi ha preteso di entrare visto che anche lui ne aveva il diritto, giusto per sfregio, ed è uscito dopo pochi minuti visto che poi a suo dire il cane da solo si annoiava, ( per questo ci scusiamo avremmo pure dovuto fargli compagnia). Nel frattempo ho provato più volte a chiamare la Polizia Municipale ma senza risposta, in fondo multe stradali a parte per il resto ultimamente confido di più nella divina provvidenza, trovo davvero disarmante ogni giorno discutere per le solite cose e non avere assolutamente un responsabile o una persona preposta al cosiddetto vivere civile, non si tratta di pura formalità, trovarsi davanti un cane di grossa taglia libero fa paura e può essere sempre pericoloso! Basterebbe installare una semplice telecamera… poi va ricordato che La regola base è che il cane deve essere al guinzaglio ed accompagnato dal proprietario, se invece si trova da solo in strada o comunque non lo indossa è molto difficile che l’assicurazione copra gli eventuali danni in caso di incidente/aggressione provocati dal cane. Questo solo e solamente per rispettare la libertà di tutti anche di chi vorrebbe godersi un momento di pace, con il proprio figlio/nipotino, con il proprio cane o facendo jogging senza rischiare di essere rincorso da un cane libero. Poi ricordiamoci sempre, ogni scarrafone è bello a mamma sua.
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anima-tetra:
Stè ma io mi chiedo perché la vita è così complicata? Cioè da quando sono piccola che mi rompono tutti le palle,per come devo essere, per come devo vestirmi, di seguire le leggi, di fare questo di fare quello,di non fumare, non fumare le canne, non dire le cose come stanno se no le persone rimango male, di fare l'educata, tutte queste regole del cazzo mi fanno girare i coglioni,mi fanno incazzare tantissimo. Ma porca troia se non seguo tutte queste cose sei un drogato, alcolizzato, sei un ribelle di merda ma vaffanculo . I primi che non seguono le regole sono quelli più grandi di me, mio padre a 40anni si fa di coca mi rompe le palle a me per un tatuaggio un piercing di merda,mia madre vuole che devo essere tipo Barbie calma,bella, che non risponde ecc tutte quelle cazzate che dicono le mamme . Mia sorella dice che sono una puttana solo perché ho avuto 4 ragazzi HAHAHAHAHAH MA STIAMO SCHERZANDO " PUTTANA" MA ADESSO I RAGAZZI SANNO COSA CAZZO SIGNIFICA LA PAROLA "PUTTANA MI SA PROPRIO DI NO. Ma vabbè a me poco mi frega per mia madre sono la PECORA NERA DELLA FAMIGLIA, per mia sorella sono una PUTTANA CHE SI DROGA, per mio padre sono una MUCCA solo perché ho 2 tatuaggi , checco dice che sono una RIBELLE CHE GLI PIACE COME SONO ANCHE SE SONO TESTA DI CAZZO, CHE SONO SEGUO I CONSIGLI ( su questo ha ragione ). I miei amici se così posso chiamarli mi trattano come una deficiente solo perché scherzo sempre,rido in continuazione, con isa mi sono allontanata non parliamo più, nel senso che io non gli racconto più niente di quello che succede della mia vita lei fa la stessa cosa poi quando si accorge che io non la cerco più viene da me piangendo dicendo che mi vede strana, ma grazie a sto cazzo sono tutte persone false, quindi io mi sono rotta le palle io non vado più dietro a nessuno fanculo . Fanculo anche a Daniele, con quei suoi occhi bellissimi, il suo carattere da strafottente ma è tutta una maschera quella non è lui, lo so che è un coglione uno stronzo ecc ma non riesco a odiarlo è più forte di me non riesco, è vero lo sto pensando sempre di meno però lui non me lo scorderò mai, io andrò avanti con la mia vita spero di trovare un ragazzo ma lui non me lo scorderò mai, io con lui ero me stessa da quando lo visto non mi sono vergognata, penso che quello che ho provato parlando con lui non succederà più ma non mi interessa però fanculo lo stesso hahahah. Stè volevo dire queste cose a qualcuno ho pensato subito a te , mi fido troppo di te Scusami se ti rompo hahaahahahahahahah Se non dormi dopo ti chiamo Tvb hahshs
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nietzsche2meetyou · 2 years
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Mare Fuori — Recensione No Spoiler
⭐⭐⭐⭐/5
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Io non so come spiegare Mare Fuori, o meglio, non so come giustificare quelle 4 stelle. La fiction, perché stiamo parlando di fiction, ha tantissimi problemi e potrei parlare per ore di quello che non va, l'istituto che più che un carcere pare un campo scuola, soluzioni fesse per fare andare avanti la trama, personaggi completamente snaturati da una stagione all'altra. Ma non voglio parlare di questo, o comunque non in questa prima parte senza Spoiler.
Voglio parlare dei punti di forza di questa produzione RAI che mi ha influenzato a livelli inimmaginabili la vita. Se non guardavo Mare Fuori diventavo io Mare Fuori, cantavo la sigla, chiamavo Davide (il mio ragazzo) "Piecoro" e lo minacciavo in napoletano come se fossi Pino il Pazzo. Ho trascurato la mia run di Hogwarts Legacy perché l'unica cosa a cui pensavo tutto il giorno era capire cosa sarebbe successo a quei ragazzini nella prossima puntata.
I personaggi sono molto didascalici, non hanno particolari guizzi di personalità ma ti ci affezioni, cerchi di capire perché sono così, cosa gli è successo prima di entrare nel penitenziario, cosa gli ha fatto la vita se a 17 anni hanno voglia di uccidere un loro coetaneo. Ci sono altri che invece sono coinvolti in un incidente e che devono affrontare le conseguenze della loro immaturità. Ci sono poi quelli che preferiscono il carcere piuttosto che tornare dalla propria famiglia. E quello che ci tocca di Mare Fuori è che le storie che racconta sono credibili e se sei Campano quelle storie le hai conosciute sulla tua pelle, le hai viste negli occhi dei tuoi amici.
Non è un'opera straordinaria dal punto di vista tecnico, di attori particolarmente bravi ce ne saranno 3/4 e di questi voglio assolutamente ricordare Ciro Ricci che per me è stato perfetto, gli altri hanno fatto il compitino e a volte nemmeno superava la sufficienza, soprattutto quando non si parlava in dialetto, che ha spesso salvato l'interpretazione.
Sceneggiatura
La sceneggiatura ha tanti problemi, tutto quello che accade è surreale ma non si fa problemi, e questo è il punto di forza, ad ammazzarti personaggi importanti. A differenza delle solite fiction italiane, tu hai paura che il tuo personaggio preferito muoia, che il tuo personaggio preferito faccia la scelta sbagliata e che ci rimanga secco.
Personaggi
I ragazzi:
Nella prima stagione conosciamo alcuni dei ragazzi del penitenziario, tra i protagonisti ci sono Carmine "o' Piecoro", Filippo "o' Chiattill", la banda di Ciro Ricci con Edoardo, Pino, Pirucchio, Totò e, da un certo punto in poi, Milos, poi Gianni "Cardiotrap", Naditza la Zingara, Silvia e Viola.
Purtroppo la differenza tra i personaggi maschili e quelli femminili salta subito all'occhio, la caratterizzazione di quelli maschili è sviluppata 100 volte meglio, i personaggi femminili invece sono sempre sotto tono, non hanno quel fascino, quel dolore che si portano dietro un Carmine o un Pino, forse solo Naditza, ma dura giusto un paio di episodi, poi diventa una palla colossale fino alla 3 stagione.
Dalle stagioni successive, fortunatamente c'è un miglioramento anche per i personaggi femminili, vengono introdotte Gemma, Rosa Ricci e Kubra, con storie decisamente più interessanti.
Gli adulti:
Tra gli adulti troviamo Massimo il Comandante, Paola la Direttrice, Beppe l'Educatore, Lino il poliziotto corrotto e Liz la poliziotta buona, fin troppo.
Purtroppo a me di questi non è mai fregato nulla, ho passato tutto il tempo a detestare loro e le interpretazioni degli attori. Troppo permissivi, troppo ciechi, troppo stupidi per poi a un certo punto trarre conclusioni al limite della genialità.
Ovviamente, sia tra i ragazzi che tra gli adulti ritroviamo le dinamiche standard delle fiction, flirt, amori non giustificati e dinamiche di tira e molla che a un certo punto diventano insopportabili (ma ne parleremo nella parte spoiler).
Ambientazione
L'ambientazione mi è piaciuta molto, non ci troviamo nel vero IPM di Napoli, ma nel porto napoletano. Da qui arriva la retorica del "Mare Fuori", il mare rappresenta il futuro e la speranza dei ragazzi, che ritroviamo anche nell'ambientazione. Le celle dei ragazzi affacciano sul mare, lo guardano attraverso le sbarre sognando la libertà.
Colonna Sonora
Sia la sigla iniziale che altre canzoni introdotte nel corso delle stagioni sono ad opera di Matteo Paolillo "Icaro", l'attore che interpreta Edoardo nella serie. La sigla iniziale è bellissima, dal testo alla melodia. Una volta ascoltata non puoi non canticchiarla tutto il giorno.
Nel corso delle puntate ritornano poi sempre 3/4 canzoni, tutte di Stefano Lentini (Tic Toc, Ddoje Mane, Le voci dentro urlano). Da un lato le detesti, dall'altro appena finita la puntata continui a cantarle come se fossero le canzoni della vita.
Cultura Pop
Mare Fuori fa continui riferimenti alla cultura Pop degli ultimi anni, spesso e volentieri si nomina Liberato e si ascolta la sua musica nelle ore d'aria. Ovviamente si parla di Maradona e come in quasi tutte le scuole campane i muri sono pieni di "Forza Napoli".
Considerazioni finali
Mare Fuori non è LA serie, nemmeno LA serie italiana d'eccellenza ma è un ottimo prodotto per i giovani. A differenza delle solite serie TV sulla mafia, qui non solo viene trattata la Camorra e le sue conseguenze devastanti sui giovani, ma vediamo anche altre problematiche sociali che affliggono i nostri ragazzi. Mi è dispiaciuto non vedere una figura professionale che affiancasse molti di loro in un percorso psichiatrico, avrebbe davvero fatto la differenza probabilmente, ma nel complesso il messaggio è arrivato: chiaro, limpido e cristallino.
Per chi guarda alla camorra e alla criminalità come una soluzione a cui aspirare viene mostrato che quella non è la risposta. Che entrare nel sistema è tanto facile quanto complicato poi uscirne, se non pagando con la vita.
A chi guarda ai giovani criminali con sdegno, Mare Fuori insegna che spesso quegli stessi ragazzi hanno paura, hanno speranza, hanno voglia di riscatto e che la società non fa nulla per aiutarli. Il carcere deve aiutarti a ritrovare la strada, a farti pentire degli errori che hai commesso, non deve essere solo una punizione, punendo e basta non si risolve nulla, una volta tornati all'esterno si sarà vittima degli stessi sbagli e dello stesso circolo vizioso.
Mare Fuori in questo riesce benissimo nel suo intento.
Le 4 stelle vanno ai messaggi che questa fiction, nonostante i suoi mille difetti, è riuscita a mandare.
Fatevi un favore e guardare Mare Fuori.
Io devo ringraziare mia sorella per aver insistito così tanto, ripetendomi giorno e notte di guardare Mare Fuori perché io, sinceramente, non l'avrei mai guardata di mia spontanea volontà, sbagliando.
La trovate su Rai Play, gratuitamente.
Parte SPOILER
Allora.
Parliamo innanzitutto di Filippo e Naditza. Io a un certo punto volevo che schioppassero e si levassero da davanti alle palle. Non hanno mai avuto chimica, lui scemo in culo, lei una lagna mortale. Per non parlare di quando Chiattillo decide di rimanere a Napoli perché a Carmine era appena morta sua moglie il giorno del loro matrimonioooooo. Minchia, l'unica decisione degna di nota del Chiattillo. Da quel momento in poi per me Naditza poteva andarsene a fanculo e lo dico con il cuore. Non solo Filippo se l'era messa in casa, facendola studiare pianoforte e cercando di darle un futuro, no, lei pretendeva che lui fosse trasferito a Milano, in un penitenziario diverso, dove avrebbe dovuto affrontare nuove problematiche e soprattutto lasciando il suo amico nella follia più totale. Naditza voto: 0.
Pino e Cardio sono i miei cuoricini, non ci posso fare niente. Certo Pino è passato da essere il molestatore di Filippo ad essere uno dei suoi migliori amici e nella serie non è mai menzionata sta cosa ma va bene. L'evoluzione che ha avuto è stata una delle migliori, se non la migliore della serie.
Cardio invece madonna se non gli danno una gioia a sto povero cristo vi giuro, non lo so, che vogliamo fare, farlo suicidare?
Carmine è passato da Muto a Folle a Distributore di Caramelle ma è forse uno dei miei personaggi preferiti.
Edoardo e Ciro i migliori in assoluto a livello di interpretazione.
Ciro in particolare a me faceva proprio percepire la violenza, la fame di potere, il sacrificio e la paura. Il casting per l'attore è stato perfetto, 10/10.
Edoardo invece sotto il suo bel faccino nasconde l'anima di un camorrista, non si fa problemi ad uccidere qualcuno o a fargli del male, nonostante tutto non riesce ad essere un vero leader, più volte vediamo che non riesce a imporsi sui suoi come faceva Ciro.
Il funerale di Pirucchio è stato un vero colpo al cuore, persino una persona come lui quando guarda in faccia la morte riesce a cambiare strada, eppure non è bastato. Nonostante la sua famiglia gli desse tutto l'amore necessario a lui non è bastato e se n'è reso conto troppo tardi.
Totò che uccide Nina poi e vedere il turbamento nei suoi occhi quando viene a patto con il suo errore è straziante, ancora di più vedere Carmine perdonarlo e abbracciarlo, perché sa che Totò è solo un'altra vittima del sistema camorrista.
Viola. Parliamo di Viola adesso. Per me è no. L'attrice tanto bella quanto incapace, mi dispiace. Già di per sé il personaggio era abbastanza inutile e scritto male, l'attrice poi ci ha messo il suo. È risultata solo fastidiosa e sinceramente l'unico momento degno di nota è stato sul tetto quando ha minacciato di uccidere Futura. Lì posso ammettere di aver trattenuto il fiato e di essermi anche leggermente cagata sotto. Più che altro per Carmine che mamma mia peggio di lui forse solo Cardiotrap.
Rosa Ricci era il personaggio che serviva alle donne. Se da un lato tutte sembravano essere in un salone di bellezza a lei non fregava un cazzo. Se le altre avevano paura (ingiustificata) di Viola, Rosa aveva già affrontato la paura, la morte di un fratello, la morte della madre e la vita dura di chi sceglie la criminalità.
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oretsim-mistero · 2 years
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Beh sì, forse non è così che dovrebbe funzionare;
Quando bevo quel bicchiere in più incomincio a parlare della relazione, mi metto a piangere, come una bambina. Perché, benché da sobria io trattenga tutti quei sentimenti, tutte quelle emozioni, appena comincio ad essere un attimo brilla, la realtà si rivela ai miei occhi e non rimane altro che tristezza per la mia vita e per il modo in cui sto decidendo di viverla. È ormai quasi più di un anno che me lo domando "perché sei ancora qui Andrea?" "Perché non te ne sei ancora andata?", è come se la vivessi come una specie di penitenza per tutte le persone a cui ho fatto male facendo questa scelta, scegliendo il posto in cui ho deciso di essere. È solo un modo, come un altro, per farmi del male, scegliere di soffrire per non ammettere a se stessi che forse, quella che un tempo era scelta giusta, non lo è più. Scegliere di soffrire per chiedere scusa a quelle persone che ho ferito. Scegliere di soffrire per punire se stessi.
Forse questo non è il modo giusto.
Forse non è così che dovrebbe funzionare.
Forse ubriacarsi e fare delle figuracce nel paese in cui vivo, urlando la mia volontà di offrire da bere al signore che ritira la plastica, davanti a tutti, davanti a lui, forse delle cose le insegna.
Forse non ricordarmi quasi tutta la serata ed essere stata riaccompagnata a casa dalle mie colleghe, dopo aver riso e pianto e parlato in modo sconnesso, forse è servito a qualcosa.
"una settimana o due, non cambia niente" è questo quello che ti ho detto una volta tornata a casa, è questo che mi hai detto di aver detto. È questo che mi ripeto da quasi un anno. "Una settimana, prova, vediamo come va, vediamo se cambia qualcosa." . I miei sentimenti sono sempre gli stessi, io ti voglio bene, non di più, né di meno di tempo fa. Il sentimento si è evoluto, ha cambiato modo in cui esprimersi ed ora, io, lasciandoti, non sopporto l'idea di fare soffrire un altra persona, per colpa mia, per una mia scelta.
In due anni, quasi tre, che stiamo insieme, mi hai detto due volte "ti amo", una volta quando ti volevo lasciare all'inizio della nostra relazione, un altra volta quando mi son proposta di andare da sola a fare la spesa nel mentre che guardavi una partita di calcio. Situazioni molto diverse, davvero molto diverse, la prima volta ci sta, la situazione lo permetteva, la paura di essere abbandonati, la paura di essere lasciati da soli, è comprensibile reagire dicendo "ti amo" ed io, per rispetto a quelle parole, sono rimasta, cosciente del fatto che fossero solo dettate dalla situazione, cosciente del fatto che non fossero dette con sincerità, ma al contrario, erano dette con paura ma io, consapevole, ho preso la mia coscienza ed ho mostrato rispetto a quelle due parole con così tanto potere nella mia testa, per me non sono parole facili, non sono parole leggere. La seconda volta in cui me lo hai detto però mi ha fatto capire davvero il tuo animo, sono rimasta delusa, con così tante occasioni in cui hai avuto l'opportunità di dirmelo, con così tante possibilità, me lo hai detto in quel momento, per una partita di calcio.
Io sono sempre stata coerente, mi è capitato una volta di pensarlo, che ti amassi, forse due volte, ma non te lo ho mai detto, né non te lo ho mai scritto, perché io ti voglio bene, ma non ti amo.
"E allora perché stai con una persona che non ami?" Perché all'inizio i sentimenti erano diversi, perché magari non volevo ammetterlo a me stessa, che lo amassi, perché magari serviva più tempo, perché magari c'era il beneficio del dubbio.
Il beneficio del dubbio, è quello, è colpa sua, il non voler dare ascolto al cuore, perché la mente gli dice che forse si è sbagliato, forse c'è un altra possibilità, forse si può cambiare qualcosa.
Cambiare, come se si stesse parlando di un paio di jeans.
Il beneficio del dubbio è quella cosa che quando cammini in un labirinto non ammetti che hai preso la strada sbagliata sino a che non sbatti la faccia contro al muro.
Probabilmente sono una di quelle persone tanto insicure che vendono il loro tempo per un poco di attenzione.
Probabilmente dovevo girare a sinistra e non a destra, ma magari, sono ancora in tempo per trovare l'uscita.
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angiuluzz92 · 3 months
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Questa fase della mia vita mi sta mettendo alla prova oltre le mie capacità di sopportazione, sto sentendo giorno dopo giorno la mia fede zen e fatalista vacillare. La qualità della mia presenza in mezzo alle persone, anche in mezzo agli amici, ne risente tantissimo, mi sento banale e insulso, generico. Senza personalità.
Trovo un po’ di ardore soltanto nell’infilarmi nelle polemiche, nel difendere questioni sociali/politiche che ho sempre sostenuto. Ma non sono bravo a far ridere la gente a crepapelle, non sono bravo a raccontare aneddoti, non so raccontare fatti divertenti. Mi crogiolo nel dire fun fact random sulle cose di cui stiamo parlando, dimostrando una conoscenza superficiale dei temi, il più delle volte.
Dire sempre di sì nella vita ti devasta, se questi sì non contribuiscono alla tua crescita e anzi la rallentano o addirittura la bloccano. Avrei voluto essere più egoista nella vita. A quest’ora avrei molti meno rimorsi e una vita molto felice.
Invece mi ritrovo a 32 anni a non sapere perché mi stanno sfuggendo di mano tutte le cose che ho intorno, a non riuscire ad avere uno stile di vita sano, ad essere la macchietta di me stesso e dei miei difetti. Non invidio gli amici che parlano di come possono fare progetti e viaggi in tranquillità senza doversi contare i centesimi, ma mi incazzo con me stesso per non aver mai messo me stesso al primo posto nelle scelte che ho fatto.
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staipa · 3 months
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Un nuovo post è stato pubblicato su https://www.staipa.it/blog/tolleranza-una-parola-terribile/?feed_id=1570&_unique_id=66852c423fd29 %TITLE% Tolleranza è quasi sempre la parola sbagliata. Tolleranza è la parola che si è usata tanto in questo mese del Pride, tolleranza è la parola che si usa quando si parla dei comportamenti che non rientrano nella media di una vita di comportamenti standard, tolleranza è la parola che si usa quando si ha a che fare con persone "diverse da noi" che arrivano sul nostro territorio, tolleranza è la parola che si usa in generale quando si sceglie -o si prova- ad accettare qualcosa di diverso da quello che ci aspettiamo. tolleranza [dal lat. tolerantia, der. di tolerare "sopportare, tollerare"]. [il rispettare le convinzioni, spec. politiche e religiose, altrui, anche se diverse dalle proprie: avere spirito di t.] ≈ ampiezza (o larghezza) di vedute, apertura (mentale), flessibilità, liberalità, pluralismo. ↑ permissivismo, permissività. ‖ clemenza, comprensione, condiscendenza, indulgenza, pazienza, sopportazione. ↔ inflessibilità, insofferenza, intolleranza, intransigenza, rigidezza, severità. ↑ assolutismo, dispotismo, fanatismo, integralismo, settarismo. ‖ impazienza, insofferenza. Vocabolario Treccani Quando stiamo tollerando stiamo sopportando, stiamo guardando con giudizio qualcosa che non ci piace e scegliendo di tapparci il naso. Stiamo guardando uno straniero, stiamo pensandolo diverso da noi e ciò nonostante accettandolo. Stiamo guardando due persone dello stesso sesso che si amano, stiamo pensandole diverse da noi e ciò nonostante accettandole. Stiamo guardando una persona che soffre perché la propria situazione individuazione genetica non corrisponde a quella che percepisce, stiamo pensandola diversa da noi e ciò nonostante accettandola. Non stiamo mettendoci nei loro panni, li stiamo guardando in faccia e dicendogli "tu non mi piaci, ma ti accetto". Tolleranza è qualcosa che si dovrebbe usare verso qualcuno che fa qualcosa di sbagliato, tollero i difetti della mia compagna perché la amo, tollero le difficoltà lavorative perché tutto sommato il lavoro mi piace (o ne ho bisogno per sopravvivere), tollero il caldo del mare perché almeno posso rilassarmi e fare il bagno, tollero la fatica di una salita in montagna perché pregusto quello che mi aspetterà sulla cima, tollero l'automobile che fa le bizze perché non ho soldi per comprarne un'altra, tollero la fatica di non mangiare i dolcetti perché sono a dieta. Ma non tollero un essere umano, e pretendo io stesso di non essere tollerato. Le persone vanno accolte, e vogliono essere accolte. Le persone vanno aiutate, e vogliono essere aiutate. Come ci si può aspettare un rispetto reciproco e uno scambio alla pari quando da una parte un gruppo tollera e dall'altro qualcuno viene tollerato? Tolleranza è sempre la parola sbagliata, se stiamo parlando di esseri umani, perché se si vuole instaurare un dialogo, se si vuole che ambo le parti dialoghino per trovare un accordo, non si può di certo farlo con una delle due parti inalzata a indicare l'altra col dito. Tolleranza è una parola terribile. Dialogo, accoglienza, sono le parole giuste. E ce ne sono certamente decine di altre, lungi da me imporre la parola giusta. Ma che tolleranza sia quella sbagliata mi sembra fuori da ogni dubbio.
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yoursweetberry · 3 months
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Comunque voi che vi mettete sempre la pezza a colore o pensate di stare nel giusto è inutile che vi sbattete perchè vi proteggete solo l’una con l’altra.
Ho parlato con almeno una decina di persone diverse di questo argomento, a lavoro e a casa e tutti mi hanno detto che ha senso come la penso io e che è normalissimo che arrivi a pensare determinate cose e a dirne altre. Perchè voi vi volete solo giustificare come se avesse un senso. E comunque avete continuato a non capire che io non ho mai detto che non sareste venute a casa mia per il mio compleanno ma che mi dava fastidio che SOLO perché è un compleanno vi sareste sentite in obbligo a venire
Io non penso troppo, semplicemente cerco di trovare una coerenza nelle cose ma a quanto pare con voi non può esistere e mi sono rassegnata e mi sono rassegnata pure al fatto che m agg rutt o cazz pure di esprimere i miei sentimenti con chi NON VUOLE mai capire
Carmela continuava a rispondere “ma io pure a volte non scendo, o comunque a volte non ci vediamo mica me la prendo” MA CHE CAZZO C’ENTRA??
cioè come se fosse la stessa cosa rifiutare SEMPRE (come fate con me) e QUALCHE VOLTA (che uno si scoccia) è ovvio che QUALCHE VOLTA ci può stare ma se è SEMPRE chiunque penserebbe che non te ne fotte un cazzo di venire incontro a me e bast
infatti quando ho specificato questa differenza guarda caso nessuno ha risposto a riguardo
Oppure quando ha detto che ha festeggiato da te, GRAZIJ O CAZZ volevo dire, non avevi la casa tua dove invitare e quando hai potuto invitare siamo andate al london quindi di che stiamo parlando e paragonando?
Ma veramente, vi sentite quando dite certe cose con convinzione? BAH
Tutte le persone a cui ho raccontato mi hanno risposto “ma queste persone pensano che tu sia scema?”
Quindi non sono proprio solo io che mi faccio i film mentali e sono strana o esagerata come mi vuoi far sentire tu
16:50
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im-tryingtoloveyou · 3 months
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Si vero ma non dimentichiamoci che per il 99.999% dei giocatori i soldi sono fondamentali e sappiamo che lui (come tanti) per 1 mln in più non si fa problemi ad andar via. Onestamente penso sia per i soldi, ma non perché lo voglio far passare da cattivo io perché se qua stai bene (e questo lo sappiamo e lo vediamo) e te ne vai al 99% é per soldi... Poi mi dici bayern? Si ma quest'anno erano in netto calo se poi ci metti che ora ad allenarli é kompany per me sono un punto di domanda.
Gira e rigira é sempre una questione di soldi e finché non avrai una proprietà con i soldi e soldissima tutti gli anni la prenderemo nel culo.
Sì, questo non lo metto in dubbio, ma non ha minacciato "o mi rinnovate entro il 1 luglio 2024 a due milioni in più o me ne vado", sicuramente si aspetta(va) di iniziare a trattare da questo autunno in poi e chiedere un aumento. Il Bayern è comunque il Bayern (anche se in crisi), ti offre tanti bei soldini e vuoi andarci? Non c'è problema, basta che lo comunichi alla società in tempo e lo ha fatto. L'Inter non lo scopre 3 giorni fa, anche se si dice "infastidita", Biasin ha detto che già mesi fa sapeva dell'interessamento del Bayern perché Calha li aveva messi al corrente.
Anche con una proprietà ricchissima non potresti trattenere chi vuole andare via. Stiamo comunque parlando di un trentenne. Le proprietà ricchissime tante volte li sfanculan0 perché preferiscono ringiovanire le squadre con giovani di talento.
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