Tumgik
#quel qualcuno e disposto a lottare per me?
unica-stupefacente · 3 years
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ilmondodiblu · 4 years
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Se devi dire addio a qualcuno devi procedere con cautela. Litigherete spesso le ultime volte, e sembrano litigate infinite, possono durare giorni, se non settimane, se non mesi. Come nel mio caso. La crepa si è formata durante il lockdown, certo non avrebbe potuto portare niente di buono. Il tempo e la distanza hanno innescato in me un allarme, come se avessimo cambiato fase e mi sentivo presa in giro in ogni momento. Lui che non si arrabbiava, lui che dava spiegazioni un po' confuse e anche il fatto che mi mancasse guardarlo negli occhi. Mi sono sentita tradita e non sono più riuscita a cancellare quel ricordo di lui che parlava con un'altra o che le diceva che era bella. Come ci si può sentire se l'uomo che ami dice a qualunque altra ragazza che è bella, che è sexy, che è eccitante? Finita la quarantena ci siamo rivisti spesso, ci vollero altri mesi prima che tornassero le cose abbastanza normali, ma spesso litigavamo, per motivi stupidi o meno. Mi sento così stupida a non riuscire a dimenticare, mi sembra di lottare ogni giorno contro un amore che vorrei ma che mi sembra già falso dall'inizio. L'unica domanda da farsi è se sei disposto a rischiare di essere ferito per viverti l'amore, per essere amato, per amare. Ci abbiamo provato, ma non penso che ci riusciamo ancora ad amare. Lui passa le giornate a darmi regole, io sono stanca delle regole. Sono stanca di dover fare ogni giorno la finta adulta e sono stanca di questi amori difficili. Non riesco a comprendere, non riesco più a capire chi sono. Non voglio illudermi di poter essere amata da uno che probabilmente non l'ha mai fatto. Alla fine gli dirai addio, con le lacrime agli occhi. Perchè lo ami e probabilmente lo amerai per sempre.
Tanto, non sono niente di importante, io.
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realberta · 3 years
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31/12/2020 the last dance
273 giorni da quando sei andata via ed hai scelto qualcun’altro...
Piccola lettera d’addio.
Cara bimba,
sai,
dedicarmi canzoni è romantico, dedicarmi canzoni è una dimostrazione d’amore, probabilmente il testo sarà malinconico e non parlerà di amore e anzi, forse parlerà dei motivi per il quale mi hai sostituito, ma non m’interessa, sai perfettamente che l’ho sempre considerato un qualcosa che fosse connesso ad una manifestazione d’amore. Dedicarmi parole, parole bellissime, quando poi non sei stata in grado di mettermi al primo posto, mettendoci qualcun’altro, dopo tutto quello che avevo fatto per te. Quando poi hai preferito lasciare le cose così com’erano, perché era troppo difficile cercare di lottare per me. Ecco dire tutte queste cose senza poi dimostrarle, poi fa male. Ed io non le ascolterò più. Non lo farò, proprio no, non voglio darmi un motivo in più per pensarti, per pensare a qualcosa che non esiste, “noi”. Lo stesso “noi” che hai distrutto con tanta facilità. Amo alla follia ciò che pensavo che fossi, ovvero ciò che mi avevi fatto credere di essere. Dunque, sono innamorato di nuovo di un qualcosa che non esiste, di un fantasma. Perché la fragilità può essere un difetto, ed io ero tanto innamorato quanto disposto a proteggere quelle fragilità, ma andarsene, per poi sostiurmi in un batter d’occhio, come se io non fossi nulla e come se noi non fossimo stati nulla dio mio, senza alcuno scrupolo, e poi prendersi gioco dei miei sentimenti pur sapendo ciò che ho dentro, dopo CHE TI HO APERTO IL MIO CUORE COME NON HO MAI FATTO NEMMENO CON ME STESSO, no, non posso perdonarmelo e non posso perdonartelo. Non lo perdonerei a nessuno, men che meno a chi gridava ai quattro venti di amarmi. Ripeto, gridava di amarmi, non mi amava. E mi hai ferito, tanto, troppo. Mi hai voltato le spalle. Hai fatto tutto quello che avevo paura che potessi farmi all’inizio. Ma tanto, lui ti ha risollevato no? Hai scelto di farti risollevare da lui, io ti ho rincorso. Ho rincorso sorrisi, baci e amore che davi a qualcun’altro, sapendo quanto mi sarebbero serviti. Quanto sarebbero serviti a quella persona che fino a poco prima dicevi essere la più importante. Fanculo cazzo. Ce l’ho con me stesso, devo capire che non avrei dovuto darti più una singola opportunità. Tumblr mi ha dato l’impressione di averti ancora vicina, quando in realtà non è così: perché le parole contano molto meno dei fatti. E dovrei cancellare il tuo contatto. Vaffanculo, a me che ho creduto in te e nelle tue parole, e a te, che mi fai sempre sentire un errore, un qualcosa di sbagliato, a te che uccidi ogni mia flebile speranza e mi dai sempre un motivo in più per odiarmi. Non è così che avrei voluto soffrire, non per te, e se mai avessi dovuto farlo per te, non per questi motivi. Probabilmente questo resterà solo uno sfogo, e probabilmente sto straparlando perché sono letteralmente distrutto, e non da un mal di pancia, ma da quella che una volta era la mia unica salvezza. Non volevo tutto ciò, non potevo nemmeno immaginarlo. Non avrei mai voluto dirlo, pensavo di essere pazzo, e non vorrei fosse così dio, ma avevo ragione io. E non sprecherò più nemmeno un pochino del mio amore, dandoti pezzettino per pezzettino il mio cuore. E ti pentirai di tutto il male che mi hai fatto. E mi rimpiangerai, perché sentirai il vuoto che lascerò. Perché dopo mesi, ti lascerò andare e smetterò di rincorrerti giorno per giorno. E forse capirai di aver fatto una cazzata a pensare che la testa governasse il cuore, facendoti andar bene qualcuno che sapevi benissimo che al primo posto non è mai stato, solo per paura di cambiar le cose. L’amore non è una scelta, purtroppo. E sentirai quel vuoto, e ti chiederai come mai lui non riesca a riempirlo. A quel punto, non ci sarà nulla da fare: capirai davvero cosa ti sei lasciata scappare dalle mani. E piangerai, tanto. Perché non c’è stato un singolo giorno dove non ho pensato più a te che a me. Ma da oggi, non sarà più così. E capirai che quelle attenzioni che ti davo, e che ti mancano, erano nulla in confronto alla mia presenza. E capirai di aver fatto una cazzata ad aver ascoltato la testa e non il cuore. Ma io, piccola roccia, non ci sarò più.
Mentire senza emozioni, come fai?
Il mio amore è marcito in odio
Forse sei il peggio che abbia incontrato mai
Sicuramente sul podio
Che poi non so perdonare me
Perché ero un complice in fondo
Ti ho dato l'anima e invece te
Mi hai dato solo il tuo corpo.
Spero ti sia divertita a sostituirmi, so che per una persona come te deve essere stato facile, cambiare i pezzi della tua vita come se essa fosse uno stupido puzzle. Cambiare solo il nome della persona e poi dire le stesse cose, così. Grazie, grazie davvero di avermi tolto dal primo posto, questa ferita mi servirà per starti lontana.
Mi pugnalavi alle spalle, mi gridavi:
"Ti odio, ti odio, ti odio, ti odio, ti odio
Non mi è importato mai niente di te".
Addio, piccola roccia.
O meglio, addio quello che resta di lei, dato che stare con lui l’ha uccisa.
Drago,
o quello che resta dopo che l’hai distrutto con quel messaggio.
p.s. ricordati del mio profumo e sorridi ogni volta che lo fai, ti servirà.
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sciatu · 4 years
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Costa ionica siciliana - Pescatori
TRE DONNE - ROSA
Quando il vento era scemato aveva visto dalla finestra del suo ufficio all’ultimo piano un palazzone nel centro di Messina, che il mare si era calmato. Le lunghe onde erano finite e al loro posto restava un mare piatto e quasi stanco con vicino la riva una striscia marrone di sabbia che non si era sedimentata. Usci anche un sole deciso a far dimenticare la sua assenza durata diversi giorni. Il pomeriggio sembrava l’ideale per pescare. Chiamò il suo amico Peppino che viveva vicino alla spiaggia e gli chiese com’era la situazione. “ho preso un’aguglia enorme! I pesci vengono a riva per cercare cibo tra la sabbia smossa e le aguglie arrivano a branchi” Decise che doveva andare a pescare e mandò un messaggio alla moglie “vado ad augghie, pripara a cipuddata” la moglie non condivideva il suo ottimismo “Cattai già du feddi i canni” Come a dire “Chi minchia vai a pescare se dobbiamo mangiate la carne” ma lui non si arrese. Ormai da anni la pesca era quel pezzo della sua vita in cui gli altri, moglie compresa, non dovevano entrare. Se anche fosse arrivata la fine del mondo mentre pescava, lui non gli avrebbe fatto caso e si sarebbe infastidito solo perché avrebbe spaventato i pesci. Quando arrivò in prossimità della spiaggia notò che tutti gli altri pescatori che conosceva avevano avuto la stessa idea. Lungo la spiaggia erano rimasti liberi solo una trentina di metri di spiaggia, mentre lungo tutto il resto della costa spuntavano senza fine canne su canne. Si affrettò verso il bagnasciuga ancora libero con le braccia piene di canne, secchi, la cassetta degli attrezzi per il filo, gli ami, il sacchetto con le esche fresche, il seggiolino e la borsa termica con dentro le bottiglie di birra Messina. Arrivato vicino al bagnasciuga notò, quasi nascosta da una barca una figura nera. Avvicinandosi riconobbe sua comare Ida la cui sorella aveva battezzato la seconda figlia di suo fratello “cummaredda ... comu annamu ?  … tutto bene?” fece con tono scherzoso, Ma non attese neanche la risposta impegnato com’era a mettere le canne, legare al filo l’amo, sistemare i piombi e mettere infine i pezzettini di gambero sui piccoli ami. Alla fine soddisfatto di come aveva disposto le canne e per quanto aveva lanciato lontano gli ami, per premiarsi apri una bottiglia di birra e ne bevve un piccolo sorso. Ricordandosi di sua comare e dei doveri di parentela si diresse verso di lei “Cummari vuliti favorire?” Chiese educatamente. Lei scosse la testa che fino ad allora aveva tenuto nascosta tra le ginocchia. Solo in quel momento lui si accorse dei suoi occhi rossi e delle lunghe lacrime che le scendevano lungo le gote. Si fermò serio e preoccupato. Senza agitarsi si sedette accanto a lei e senza guardarla negli occhi bevve un piccolo sorso “Cummari chi succedi? C’è cocca problema?” E le passò un fazzolettino di carta Lei lo prese si soffiò il naso e asciugò gli occhi appallottolandolo tra le mani. Restò ancora in silenzio “E’ che sono incinta” Disse ad un certo punto “Si, me lo ha detto mia moglie? Tuo marito ne sarà contento” fece lui felice, ma poco sicuro che quella contentezza fosse la cosa giusta da mostrare Lei non rispose, come se in quel momento il marito fosse stato l’ultimo dei suoi pensieri. “Ho fatto le analisi per sapere se tutto andava bene” “E allora….” “Mi hanno detto che è una bambina … e che molto probabilmente … ha la sindrome di Down …” Lui restò immobile quasi quella notizia lo avesse trapassato come in chiesa sulla statua dell’Addolorata le spade d’argento trapassavano il cuore della Madonna. Vi fu un lungo silenzio riempito dalle onde del mare e dal vento che faceva fischiare le canne da pesca. Lui bevve un lungo sorso “e allura? Chi cancia? È tua figlia e ogni figlio è un dono, è una cosa bellissima. Si sarà una figlia speciale, ma ogni figlio lo è! Non devi avvilirti, devi essere felice” “Si belle parole, ma sulla mia strada abita un bambino così e tutti gli ridono dietro. Anche lei se nascesse sarebbe infelice” “Tua figlia sarà infelice solo se tu la renderai tale, non per quello che è o per quello che di lei penseranno gli altri! Non viviamo per gli altri e dell’idea che avranno di tua figlia, chi se ne frega di loro? Non pensare come quelli che sanno tutto e che delle cose conoscono solo quanto vedono senza capire e sapere. Tua figlia sarà una bambina a cui tutti vorremo bene. Noi siamo ricchi solo del sangue che portiamo nelle vene ed i tuoi parenti, una goccia del loro sangue la vedono anche in mezzo al mare: non sarà mai sola, non sarai mai sola. Non ti preoccupare: a una madre le viene il coraggio di un leone se le tocchi i figli, non avere paura del domani, degli altri, di quello che devi fare: ogni cosa veni o ghianu (ogni cosa prima o poi diventa facile). Sarà tua figlia e avrà la famiglia tua e quella di tuo marito accanto. Per noi non sarà mai una diversa o una stupida, sarà tua figlia, una nuova ricchezza.” Il campanello della terza canna incominciò a suonare, ma lui fece finta di non sentire restando accanto a lei. “è facile parlare per te, è facile parlare per tutti. Ma io non ce la potrò fare. Crescere un infelice, dopo che tu per tua figlia pensi, desideri, ti sacrifichi per il meglio, per dargli tutto quello che non hai mai avuto e ora…ora dovrò stare sempre dietro a lei che avrà bisogno sempre di tutto, presa in giro da tutti, da tutti trattata come una che non è normale. Meglio non farla nascere che farla arrivare in un mondo che saprà solo farla sentire fuori posto. Una che tutti metteranno sempre da parte, che eviteranno e dimenticheranno che non saprà guadagnarsi due soldi e non potrà avere nessun lavoro, o fare nessuna carriera” “Ma che dici? dobbiamo nascere tutti scienziati? pensi che tutti i pesci del mare devono essere balene? Ognuno è quello che la sua natura gli dice di essere. Se al mondo fossimo tutti scienziati chi farebbe il pane, chi raccoglierebbe il grano. … Bisogno di tutti …. la vita non sono i soldi o la carriera! La carriera, i soldi, sono importanti solo per gli arrivisti e i ladri: la vita non è fatta solo di queste cose! La vita sono le emozioni che nel giorno restano prigioniere nella rete della tua anima. Sono loro a farti ricca, a dare senso al tuo tempo. E tua figlia di questo ti farà ricca e lo stesso tu farai con lei. La vita è il calore che ti resta tra le braccia dopo che hai stretto qualcuno, è la mano che stringi quando passeggi, e il suo ricordo che ti porti dietro nel tempo che passa. La vita è il mare, i monti, la luna, non le riunioni per i budget o per licenziare qualcuno per guadagnare di più: non è questo che bisogna augurarsi per i figli. Questo di cui parli è il mondo dell’odio, è il mondo dell’egoismo. Per tutti noi tua figlia sarà una donna eccezionale, che donerà amore a tutti come fanno i bambini, perché tua figlia non odierà o calunnierà mai nessuno, sarà un angelo in una bolgia dell’inferno: è per questo che deve morire, perché può essere solo amata?” Il campanello della canna smise di suonare. Lui si alzò e tirò il filo mise un altro pezzo di gambero sull’amo e lo lanciò con rabbia lontano, poi tornò a sedersi accanto a Ida. Lei incominciò a parlare guardando fisso i ciottoli sulla sabbia. “Puoi dire quello che vuoi. Tu sei qui e tua moglie a casa a lavorare: come tutti i maschi ci siete solo quando dovete divertirvi, poi ci lasciate sole a lottare con il mondo. Possono dire tutto quello che vogliono: io abortisco; non ce la farò a stare dietro a lei. Avrà bisogno di me anche quando sarà grande ed io sarò vecchia! Come farò ad aiutarla allora?” Lui bevve un altro sorso di birra e guardò l’orizzonte. “Tutti i figli hanno bisogno della madre indipendentemente da chi sono e dall’età che hanno – restò in silenzio qualche secondo – io la mia l’ho persa due anni fa, aveva quasi novantenne. Eppure mi manca. Ogni tanto la penso e mi viene da piangere: una madre te la porti dentro perché tu sei stato una sua parte. Ti parla in silenzio in continuazione, è la terra da cui nasce ogni altro amore, è chi ti è stata sempre accanto, chi non ti ha mai dimenticato o tradito, chi pensa a te anche quando tu non la pensi, anche quando non può, lei ci aiuta con il solo essere accanto a noi. Ogni figlio ne ha sempre bisogno. Hai detto solo delle stronzate“. Il campanello di un'altra canna suonò ancora. Lui si alzò lentamente come se fosse stanco e andò a tirare il filo. C’era attaccata un’aguglia. La stacco con delicatezza e la butto nel secchio piena d’acqua, poi mise un altro pezzo di gambero nell‘amo e fece un lancio lungo. Entrò nell'acqua del mare per lavarsi le mani. Mentre si scuoteva le mani per asciugarsi vide sulla superficie qualcosa e unite le mani a coppa prese dell’acqua con dentro qualcosa e tenendo sempre le mani come fosse una coppa davanti a se si diresse verso Ida. “cumari veni, mpara i manu” Le disse e lei mise mani a coppa come stava facendo lui. Lui avvicinatosi, riempi le sue mani di acqua dentro cui nuotava un piccolo pesciolino. “ Guardalo – fece lui sorridendo – tua figlia dentro di te non sarà più grande di lui” Lei guardò il pesciolino non più grande di una sua unghia che si muoveva nella poca acqua che aveva tra le mani e che ad un certo punto si fermo di lato per guardarla con un grande occhio. “ Ora puoi fare due cose – fece lui – lo puoi buttare qui tra i sassi e lui morirà in mezzo minuto e il sole di domani lo seccherà tanto che sembrerà un pezzo di legno” Lei continuò ad osservate il piccolo pesce che continuava a guardarla con il suo occhio destro “Oppure puoi andare verso il mare e lasciarlo nel bagnasciuga, da li se ne andrà verso il largo nascondendosi tra i grandi sassi. Non sarà mai un pescecane, ma solo un piccolo pesciolino, che se si pesca si butta a mare di nuovo perché è inutile. Uno scarto. Ma sarà vivo e avrà la sua vita fatta di fame di vita, pace e serenità” Restarono qualche secondo a guardare il pesciolino mentre ormai l’acqua nelle mani non riusciva neanche a coprirlo “Questo pesce è come tuo figlio e tu stai decidendo cosa fare di lui. Tu mi dirai “ma mio figlio non è un pesce” ma ogni vita, è una vita! Quello che noi facciamo per essa dà o toglie senso alla nostra. Io non ti dico di pensare a Dio nel decidere per tua figlia, perchè per lei ora sei tu il suo Dio, e un Dio deve avere amore, deve dare speranza, deve conoscere la pietà” Lei guardava fisso il pesciolino e l’acqua che ormai si era quasi asciugata. Poi lentamente si alzo ed incominciò a camminare prima piano poi sempre velocemente fino ad entrare in acqua dove si chino immergendo le mani tra le onde. Restò li ad osservare il punto dove aveva immerso le mani, poi si girò e lentamente, con la testa piena di pensieri si andò a sedere dove era prima. Lui apri la bottiglia di birra e la passò a lei che bevve un lungo sorso. “Quando mi hanno detto che era una bambina ho pensato : le comprerò tanti vestitini rosa, sarò la sua migliore amica e ogni notte l’addormenterò tra le mie braccia, e racconterò tutte le fiabe che la nonna mi raccontava, ogni giorno quando sorriderò mi dirò che sono fortunata  ad avere una bambina che mi amerà sempre per come io amo lei e avrà tutto quello che non ho avuto, sarà tutto quello che di buono io non sono mai stata. Ora non so. Ora sono confusa e disperata. Ho paura a decidere qualsiasi cosa e vorrei cancellare tutto e ritornare al punto di partenza, dove non dovevo decidere niente” Lui non rispose, guardava le canne che oscillavano lente. “ma cumari, se tuo marito avesse un incidente e restasse paralizzato, incapace di non fare nulla, tu che faresti lo ammazzeresti perché deve essere tu a pensare a lui? “ “che c’entra? no!” “e allora perché vuoi ammazzare tua figlia” Lei resto in silenzio qualche secondo “è un paragone stronzo” Fece lei prendendo la birra e tirando un lungo sorso “è la verità scomoda che tu non vuoi sentire” sottolineò lui seccato “me ne frego delle tue verità i problemi saranno solo miei: siete tutti bravi a giudicare i problemi degli altri, poi però dovrò essere io a portarla in giro, a preoccuparmi di ogni sua piccola cosa, degli sguardi di pietà o di ironia dei suoi compagni o dei loro genitori. Tu, i parenti, tutti voi ve ne starete a casa vostra o qui al mare a parlare con i pesciolini, mentre io sola dovrò pensare a lei” Lui si alzò e andò a controllare le canne tirando a riva una piccola Opa. Tornò poi a sedersi nuovamente accanto a lei. Qualcuno a lato gridò verso una barca che si stava avvinando troppo alla lenza. Il sole era appena scomparso dietro i monti e la sabbia che prima aveva un colore dorato ora era diventata grigia e fredda. Lei aveva finito la sua bottiglia di birra e lui ne aprì un'altra. Restarono così in silenzio, uno accanto all’altra, incapaci di scambiarsi quelle parole che potessero chiarire e risolvere tutto. “Perché – esordì lei  stringendo la bottiglia di birra e guardando di fronte a lei– perché ti interessa tanto che la tenga? tu non hai il mio sangue non hai nessun motivo per dovermi convincere a fare qualcosa? perché insisti e non mi lasci stare” Lui restò in silenzio, poi buttò la bottiglia ormai vuota nel sacchetto delle esche. “Perché anni fa mio figlio Gabriele ha avuto un incidente, ti ricordi? Una macchina gli aveva tagliato la strada mentre lui tornava a casa in motorino prendendolo in pieno. Per fortuna non si fece male, ma restò stordito. I vigili ci chiamarono e lo raggiungemmo sull’ambulanza che lo portava via. Continuava a chiederci cosa fosse successo senza fermarsi. In quel momento pensai che non sarebbe stato più normale. Vedevo mia moglie disperarsi ed io mi sentivo più disperato di lei. Se qualcuno avesse preso un grosso amo e me lo avesse messo tra le carni come io faccio con i pezzi di gamberi avrei sofferto di meno. Mi sono chiesto che cosa avrei dovuto fare se lui fosse rimasto menomato, paralizzato o incapace di ragionare. Tutta la sua vita mi è passata davanti, insieme a quello che avrei potuto dargli ma che per pigrizia o per gli impegni che il mondo ci impone come catene, non ho potuto dargli. Ho capito che senza di lui la mia vita non sarebbe stata più la stessa, non perché non avrebbe avuto cura di me da vecchio, ma perché non avrei più potuto aiutarlo, stargli accanto, vederlo farsi la sua vita ed essere presente quando serviva. Vedi, l’amore non è quello che loro ti danno perché lo pretendi, è quello che tu gli dai perché ne hanno bisogno. Senza poterlo aiutare, senza potergli più stare vicino, sarei vissuto come un albero a cui hanno potato tutti i rami ed incapace di farne nascere altri. E’ una sensazione orribile perché un figlio non è qualcuno che vedi lontano, laggiù all’orizzonte o di cui leggi sui giornali. Tuo figlio è qualcuno a cui dai la tua vita. Non è i pannolini, le scarpe, il telefono per il compleanno, le litigate se lo vedi che fuma, i vaffanculo quando ti striscia la macchina. Tuo figlio è qualcuno che ami indipendentemente da tutto perché per lui daresti la vita senza pensarci, perché è la tua vita. E allora, anche se lui fosse rimasto su una sedia a rotelle o se avesse continuato a straparlare, io lo avrei sempre amato, gli sarei rimasto sempre accanto perché nel suo bisogno e nel mio preoccuparmi di quel bisogno c’è il senso dell’amore, l’amore che unisce, che rende due persone libere e indipendenti un’unica cosa malgrado il passare del tempo e lo sbiadirsi dei sentimenti. È questo quello che mi fa arrabbiare nella tua situazione: un figlio è qualcosa di tanto importante che non puoi cancellarlo tirandogli sopra una riga perché hai paura di dovergli stare dietro tutta la vita. Per me che sono stato a vegliare mio figlio tutta la notte nella speranza che si riprendesse pensando alla sua vita e non alla mia, quello che dici mi sembra assurdo, terribilmente tragico per tua figlia e per te. Qualcosa che non si dovrebbe pensare perché un figlio non è un'altra opportunità che la vita ci da, non è qualcuno che deve darci quanto la vita non ci ha riconosciuto, ma è il suo completamento. Tua figlia non è una lavatrice rotta, o un biglietto della lotteria che non vince niente e che si buttano perché non funzionano o non ci hanno dato quello che volevamo. Tua figlia è un motivo d’amore, è l’amore puro, che ha bisogno del tuo amore, sono le tue favole che vogliono essere ascoltate nuovamente, sono il calore delle tue braccia in cui vuoi ancora addormenti, è il donare che si trasforma nel ricevere. È amore. Perché lo vuoi cancellare così? E’ questo che mi fa incazzari e cuntinuari a parrari!” Restò in silenzio, guardano il cielo che lentamente si stava spegnendo facendo scurire l’acqua del mare. Tutto era immobile in quel momento, con i pescatori che mettevano le luci fosforescenti ai galleggianti a cui erano appesi gli ami, così da scorgerli nell’unico buio che sarebbe presto diventato il cielo ed il mare. Sembrava cosi che il mare si stesse riempiendo di stelle. Ascoltarono le onde andare e venire nel buio sempre più denso “La chiamerò Rosa – disse Ida improvvisamente – perché la rosa è un fiore bellissimo che ha bisogno sempre di tante attenzioni. È il simbolo di un amore fragile, prezioso, unico e perfetto, lei sarà così per me. Per sempre”
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simplyamess · 4 years
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"oggi stare sola non mi piace. Vorrei qualcuno vicino, disposto a fare a metà col peso che porto sulle spalle.
Oggi vorrei urlare tutto quello che mi frulla dentro. Non mi va di rispondere "niente", ma di dirlo a gran voce.
Oggi vorrei vivere una vita diversa, con una me diversa.
Oggi vorrei sapere lottare. Essere come gli altri, sapere vincere come gli altri.
Oggi mi sta tutto stretto, mi sto stretta.
Oggi é come tanti altri, ma con la consapevolezza che fingere non porta a nulla. Tanto si vede che piango per nulla e rido per tutto.
Oggi c'è tanto silenzio da far fischiare le orecchie.
Vorrei riempirlo quel silenzio, con sussurri e racconti, abbattendo quel muro che ho costruito da sola, alla ricerca di quella tranquillità che così tranquilla non lo é più."
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pi3rr0t · 5 years
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Va bene, lei mi manca, okay? Mi manca in ogni piccola cazzata. Mi manca la sua risata, che dio solo sa quanto è bella, le riempie tutto il viso ogni volta ed così forte da essere anche buffa a volte. Mi manca la sua voce, che mamma mia ha un timbro così alto che a volte bisogna dirle di non gridare, ma tanto continua a parlare in quel modo. Mi mancano le sue espressioni buffe quando si mette a scherzare, che è sempre stata una bambina, che le piace fare smorfie e giocare. Mi manca il modo che ha di poggiare i gomiti sul tavolo e il viso sulle sue manine chiuse a pugno mentre continua a fissarmi, che poi non ci riesce e diventa tutta rossa. Mi mancano le sue follie, nel vero senso della parola, che non me le sono mai meritate ma per me ne avrà fatte un’infinità. Mi manca vederla mangiare, che se la vede lei come fa ma si sporca sempre la punta del naso. Mi manca il suo nasino, piccolo e morbido, mi divertiva toccarlo. Mi manca il suo chiedermi il permesso per ogni cosa, pure per abbracciarmi, come se potessi dirle di no. Mi manca quell’aria da leonessa di cui si veste, che è forte da morire, ma ha bisogno di essere sorretta pure lei. Mi mancano i suoi buongiorno la mattina, che ogni giorno cercava un modo di prendermi in giro nuovo: “buongiorno scemo, stupido, pervertito”, che poi diventava quasi un gioco a trovare un nomignolo che fosse più stupido dei suoi. Mi manca il suo parlare costantemente delle stelle, di quanto le piacciono. Mi manca il suo continuo perdersi in discorsi che riguardano il mare, il mare di notte, che diceva sempre mi somigliasse tanto. Mi mancano i suoi messaggi lunghi chilometri che la saga del signore degli anelli in confronto è nulla, pieni di parole dolci e di voglia, voglia di amarmi, sostenermi, combattere le mie paure ed essere disposta a tutto il dolore del mondo pur di starmi accanto. Già, questo mi manca più di tutto. Qualcuno disposto a combattere per me, a cadere, ferirsi, disintegrarsi, arrancare, lottare contro i miei demoni, solo perché mi ama. Solo perché sono la sua persona nel mondo. E quindi si, fanculo a tutto, lo ammetto, mi manca. Mi manca da impazzire. Non ce n’è un’altra, lei è diversa. Lei ha dato vita ad un mondo diverso.
-Indy
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the-entangler · 6 years
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Sotto l'esperta guida del padre e maestro, il figlio aveva desiderato ardentemente di possedere le ali. Per molti anni, in lunghe ore di lavoro nei suoi sogni, era andato fabbricandosele, penna dopo penna, muscolo dopo muscolo, ossicino dopo ossicino, finché esse avevano pian piano assunto forma. Le aveva fatte crescere nella giusta posizione dalle scapole (era particolarmente difficile percepire con esattezza la propria schiena in sogno), e a poco a poco aveva imparato a muoverle nella maniera adeguata. Aveva messo a dura prova la propria pazienza continuando a esercitarsi finché, dopo innumerevoli tentativi falliti, era riuscito per la prima volta a sollevarsi per un breve istante da terra. Ma poi aveva acquistato fiducia nella propria opera, grazie all'incrollabile benevolenza e severità con cui il padre lo guidava. Col passare del tempo si era talmente abituato alle ali che le considerava in tutto e per tutto una parte del suo corpo, al punto da avvertire in esse sensazioni di dolore o di benessere. Infine aveva cancellato dalla memoria gli anni trascorsi senza possederle. Le aveva avute fin dalla nascita, al pari degli occhi o delle mani. Era pronto. Non era affatto proibito lasciare la città-labirinto. Al contrario, chi vi riusciva veniva considerato un eroe, un uomo di grande talento, e della sua leggenda si continuava a parlare a lungo. Ma ciò era consentito solo alle persone felici. Le leggi cui sottostavano gli abitanti del labirinto erano paradossali, ma immutabili. Una delle più importanti diceva: Soltanto chi lascia il labirinto può essere felice, ma soltanto chi è felice può uscirne. Però le persone felici erano rare nei millenni.
Chi era disposto a tentare doveva prima sottoporsi a un esame. Se non riusciva a superarlo, la punizione non cadeva su di lui, ma sul suo maestro, ed essa era dura e crudele. Il viso del padre si era fatto estremamente serio, allorché gli aveva detto: « Ali di questo tipo portano soltanto chi è leggero. Ma è solo la felicità a rendere leggeri ». Poi aveva fissato a lungo il figlio con sguardo indagatore e infine gli aveva chiesto: « Sei felice? » Oh, se si trattava di quello non c'era alcun pericolo. Era tanto felice che pensava di potersi librare in aria anche senza ali, dal momento che amava. Amava con tutto l'ardore del suo giovane cuore, amava senza riserve e senza ombra di dubbio. E sapeva che il suo amore era corrisposto altrettanto incondizionatamente. Sapeva che la sua amata lo stava aspettando e che al termine del giorno, dopo aver superato l'esame, sarebbe andato da lei nella sua stanza celeste. Allora, leggera come un raggio di luna, si sarebbe adagiata fra le sue braccia e, uniti in quell'interminabile amplesso, si sarebbero librati sopra la città lasciandosene alle spalle le mura come un giocattolo per il quale erano diventati ormai troppo grandi; avrebbero volato sopra altre città, sopra foreste e deserti, mari e montagne, avanti, sempre più avanti, fino ai confini del mondo. Sul corpo nudo egli non portava altro che una rete da pesca che lo seguiva, come un lungo strascico, per le strade e i vicoli, i corridoi e le stanze, secondo il cerimoniale prescritto per quell'ultimo, decisivo esame. Era certo di riuscire ad assolvere il compito che gli era stato assegnato, sebbene non lo conoscesse. Sapeva solo che esso si confaceva sempre alla natura dell'esaminando. Perciò non era mai uguale a quello di un altro. Si poteva dire che il compito consisteva proprio in questo, nell'indovinare, in base a un'effettiva conoscenza di sé, in che cosa consistesse. L'unica rigida norma alla quale doveva attenersi era quella di non entrare, per nessun motivo, per la durata dell'esame, cioè fino al tramonto, nella stanza celeste della sua amata. Altrimenti sarebbe stato subito escluso da tutto il resto. Sorrise, ripensando all'espressione grave, quasi furente, con cui il suo adorato, benevolo padre gli aveva comunicato il divieto. Non provava in sé la benché minima tentazione di trasgredirlo. A questo riguardo non c'era alcun pericolo, poteva stare tranquillo. In fondo non era mai riuscito a capire bene tutte quelle storie in cui qualcuno, proprio a causa di un tale divieto, si era sentito irresistibilmente spinto a violarlo. Camminando per le strade e gli edifici ingannevoli della città- labirinto, era già passato più volte davanti al fabbricato a forma di torre al cui ultimo piano, quasi sotto il tetto, abitava la sua amata, e due volte persino davanti alla sua porta, al numero 401. E aveva proseguito, senza neppure fermarsi. Ma il vero esame non poteva consistere in questo. Sarebbe stato troppo, troppo semplice. Ovunque gli capitasse di andare, si imbatteva in infelici che lo seguivano con occhi pieni di ammirazione, di rimpianto o anche d'invidia. Molti li conosceva già, sebbene gli incontri fra le persone non potessero mai essere provocati intenzionalmente. Nella città-labirinto la posizione e la disposizione delle case mutavano di continuo, cosicché era impossibile darsi appuntamenti. Ogni incontro era casuale o voluto dal destino, a seconda di come lo si volesse intendere. D'un tratto il figlio avvertì che qualcosa tratteneva la rete dietro di lui e si voltò. Seduto sotto l'arco di un portone, vide un mendicante con una gamba sola, che aveva infilato una delle stampelle nelle maglie della rete. « Che fai? » gli chiese. « Abbi pietà! » rispose il mendicante con voce roca. « Per tè non sarà un gran peso, mentre a me darà molto sollievo. Tu sei un uomo felice e potrai sfuggire al labirinto. Ma io resterò qui per sempre, perché non sarò mai felice. Perciò ti prego, porta via con te almeno un po' della mia infelicità. Così prenderò anch'io un minimo di parte alla tua salvezza. Sarebbe una consolazione per me. » Raramente le persone felici sono dure d'animo: propendono alla compassione e desiderano far partecipi anche gli altri della propria ricchezza. « Bene », disse il figlio, « sono contento di poterti rendere un favore per così poco. » Già al successivo angolo di strada incontrò una donna dal volto emaciato, vestita di stracci, assieme a tre bambini mezzo morti di fame. « Non vorrai certo negarci quanto hai concesso a quello là », gli disse, piena d'odio. E attaccò alla rete una piccola croce da sepolcro. Da quel momento la rete si fece più pesante, sempre più pesante. Di infelici ce n'erano in gran quantità nella città-labirinto e ognuno di loro, imbattendosi nel figlio, attaccava qualcosa alla rete, una scarpa o un gioiello prezioso, un secchio di latta o un sacco colmo di denaro, un capo di vestiario o una stufetta di ferro, una ghirlanda di rose o un animale morto, un utensile o addirittura, in ultimo, il battente di una porta. Si avvicinava la sera e con essa la fine dell'esame. Il figlio, piegato in avanti, procedeva a fatica, passo dopo passo, quasi dovesse lottare contro una bufera violenta e silenziosa. Il suo viso grondava sudore ma egli era ancora pieno di speranza, perché credeva di aver capito in che cosa consisteva il suo compito e, nonostante tutto, si sentiva abbastanza forte per portarlo a termine. Poi venne il crepuscolo e ancora nessuno era comparso per dirgli che quanto aveva fatto bastava. Senza sapere come, era arrivato, con l'infinito carico che si trascinava dietro, alla terrazza sul tetto dell'edificio a torre in cui si trovava la stanza celeste della sua amata. Non aveva mai notato che da lì si scorgeva in basso una spiaggia, ma forse fino a quel momento non era mai stata in quel luogo. Il figlio divenne profondamente inquieto nel rendersi conto che il sole si stava già immergendo dietro l'orizzonte caliginoso. Sulla spiaggia c'erano quattro persone che, come lui, avevano le ali, e, sebbene non potesse vedere colui che parlava, udì chiaramente che venivamo dichiarate libere. Gridò verso il basso chiedendo se lo avessero dimenticato ma nessuno gli prestò attenzione. Con mani tremanti armeggiò attorno alla rete, ma non riuscì a togliersela di dosso. Gridò ancora a lungo, chiamando ora il padre perché venisse ad aiutarlo, mentre si sporgeva il più possibile dal parapetto. All'ultima, morente luce del giorno, vide laggiù la sua amata completamente avvolta in veli neri venire condotta fuori della porta. Apparve quindi, tirata da due morelli, una carrozza nera il cui tetto era costituito da un unico grande ritratto, il viso colmo di dolore e di disperazione del padre. L'amata salì nella carrozza e il veicolo si allontanò fino a sparire nell'oscurità. In quel momento il figlio comprese che il suo compito era stato quello di disubbidire e che non aveva superato l'esame. Sentì le sue ali create in sogno avvizzirsi e cadere a terra come foglie d'autunno, e capì che non avrebbe più potuto volare ne essere felice e che per il resto della sua vita sarebbe rimasto nel labirinto. Perché adesso vi apparteneva.
Michael Ende - Lo Specchio nello Specchio, secondo racconto
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timetoescapee · 6 years
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Guardo fuori dalla mia finestra
Il mondo, che gira anche senza di me.
Ferma, immobile, bloccata nella quotidianità della vita.
Penso: a volte credi che due occhi ti guardano e invece non ti vedono neanche.
Mi rendo conto che ad un certo punto, arriva il momento in cui mi devo amare un po' di più, me lo devo.
Eccome se me lo devo.
Me lo devo perché innamorarsi è bello, lottare per qualcuno è bello, ma solo se quel qualcuno è disposto a lottare per te.
Sì, perché non ho spazi vuoti da riempire e non ho bisogno che qualcuno mi renda felice. Io ho pianeti da condividere e gioie di cui sorridere insieme.
Non appartengo a nessuno e nessuno riuscirà mai a domarmi.
Amo correre nel vento, senza il timore di andare contro corrente.
Amo la mia libertà e onorerò comunque quella altrui, scegliendo sempre la mia.
Amo il vento, la notte, la pioggia, il mare e la luna che ci si riflette tra le onde.
Ma sono un essere umano e amo anche te.
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lovelybooksproject · 6 years
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Recensione: In quattro e quattr’otto di M.A. Church
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Sono passate ore da quando l’ho finito e... rinuncio ad essere coerente perchè questo libro è stato l'AMORE! Il mio tesssoro, è entrato nella mia lista dei preferiti, me ne sono innamorata follemente ed è per me impossibile essere coerente ed umana quindi... mi limiterò a fangirleggiare senza dignità come mio solito confondendo chiunque! Non pensavo di adorarlo, dopo aver riletto il primo libro, ho iniziato questo per curiosità, senza troppe aspettative, ero curiosa semplicemente di scoprire la sorte di mr "Odio la razza umana perchè è brutta e cattiva" alias Angry Kitten Keller. Non credevo di ritrovarmi una schifezza avendo capito che M.A. Church sa scrivere ma allo stesso tempo, vista la qualità del primo, neanche un capolavoro ero insomma pronta a sesso a go go, trama accennata, protagonisti meh e invece NO! Questo libro è bello perché non è solo sesso e ahhh che gioia! Questo volume è curato alla perfezione a partire dai personaggi. Kirk e company non erano brutti personaggi, erano simpatici e divertenti e ti ispiravano tenerezza ma... mancava qualcosa, alla fine del primo libro infatti non abbiamo scoperto molto del passato di Kirk di Tal e Dolf, sappiamo cosa è successo tra loro e come si sono messi insieme e poco altro, la loro relazione è nata in modo frettoloso e anche se l'amore poi c'è stato e si è visto... mancava ugualmente quel calore e complicità che nasce dal tempo, dalla conoscenza reciproca e la voglia di stare insieme invece in questo libro Keller e il compagno sono curati alla perfezione. Ci viene raccontata la loro storia, elementi del loro passato e finalmente possiamo capire il motivo di tanta ostilità di Keller verso la razza umana. Keller non è uno stronzo che odia umani a caso ma una persona che ha sofferto e si è dovuto tenere per se quel dolore, senza potersi confidare neanche con gli amici e l'alpha della sua colonia. Keller in realtà è un ragazzo gentile e che sotto l'aspetto di sarcastico stronzetto nasconde un cuore d'oro ed è proprio questo cuore che decide con non poca fatica di donare a Lawson, il suo compagno predestinato ed essere umano. Lawson è la persona perfetta per Keller perché riesce ad essere combattivo ed energico e allo stesso tempo dolce e gentile. Lawson nonostante il rifiuto di Keller capisce che il ragazzo ha paura di qualcosa ed essendo egli stesso a contatto con la comunità magica, vivendo con due creature soprannaturali, non si fa spaventare e decide di lottare per quel legame che sente crescere dentro di lui giorno dopo giorno. I due giovani quindi si avvicinano con fatica e M.A. Church riesce alla perfezione a rendere la giusta tensione, il  desiderio e l'amore che entrambi provano anche se si conoscono a malapena, possiamo vedere Lawson con la sua determinazione a cercare di capire cosa poter fare per avvicinarsi al compagno e Keller che cerca inizialmente di fuggire ma poi si convince a fare un tentativo costringendosi a combattere contro i demoni del suo passato. Rispetto al primo libro qui il sesso non ti è buttato addosso da pagina uno, anzi... si arriva fino alla metà del libro prima di consumare l'atto e di fatto unire i due per sempre con la "cerimonia d'accoppiamento" prima di allora possiamo assistere alla nascita del rapporto d'AMORE, vederli parlare e conoscersi, Keller si apre al compagno raccontandogli la sua storia e il perché della sua ostilità e Lawson gli racconta dei suoi amici e di come è entrato a far parte del mondo magico, i due si innamorano piano piano e lo stesso Keller decide di non unirsi subito a Lawson ma di permettergli di fidarsi di lui, di farsi perdonare per le sue fughe ed è disposto ad aspettare pure mesi prima di reclamarlo come suo ed è proprio questo che mi è piaciuto. Il momento in cui i due decidono di fare sesso è perché entrambi lo vogliono e perché Lawson finalmente si sente sicuro e capisce di iniziare a provare qualcosa di forte per il compagno, non è come Kirk, Dolf e Tal in cui "Ops... ti ho per sbaglio morso e ora dobbiamo scopare se no moriremo tutti ma... tranquillo, non ti metto pressione!" qui è perfetto e anche il sesso è così dolce ed erotico allo stesso tempo che ti lascia quella sensazione magica addosso di amore e tenerezza (oltre ad eccitazione essendo i due molto caldi insieme :Q___) I due protagonisti sono quindi curati in modo quasi maniacale e la loro storia è dolce e commovente, divertente e a tratti un po' triste e drammatica. PERFETTA! Non è però solo questo ad avermi fatta impazzire. Rispetto al primo anche i personaggi secondari sono curati benissimo e se nel volume precedente venivamo a conoscenza dei coprotagonisti in modo rapido e superficiale... come riempitivo al sesso qui possiamo ritrovare i vecchi nomi, scoprire qualcosa in più di loro e conoscere due dei miei personaggi preferiti in assoluto, la pazza e scatenata Janelle e il dio e padrone dell'universo Marshell, il mio nuovo idolo e amore, un mix di sarcasmo, cazzutaggine, stronzaggine e dolcezza che non vedo l'ora di ritrovare nel terzo volume della serie. Janelle e Marshell sono due Vetala, due serpenti umanoidi che hanno poteri simili ai vampiri e si nutrono di sangue umano. In questo libro per la prima volta veniamo a conoscenza di un vero e proprio mondo magico, grazie al primo sapevamo che non esistevano solo i gatti mannari ma anche altre creature ma è solo grazie a questo che iniziamo a capire la gerarchia che guida il mondo in cui vivono i protagonisti, ci vengono spiegate alcune leggi non solo della colonia felina ma anche di altri soprannaturali, iniziamo a vedere le varie creature nel loro ambiente e vedere come spesso queste interagiscono tra di loro, esempio Keller incontra un mutaforme orso durante una delle sue uscite e quel piccolo secondo di dialogo, quasi insignificante agli occhi di molti ci mostra però una cosa importante, il rispetto che la comunità ha creato e la fatica e impegno per nascondere e proteggere se stessa agli occhi degli umani. Nuovamente vengono affrontati temi importanti in questo caso non solo la discriminazione umana, ancora presente nella colonia felina nonostante la presenza di Kirk ma anche l'amicizia, il perdono, la fiducia, la violenza fisica e verbale in una coppia, le scelte che una persona deve fare per amore, i dubbi etici e morali che una scelta di un certo tipo portano con se e come una scelta possa condizionarci la vita seppur giusta sotto un certo punto di vista, la differenza tra la cultura umana che condanna certi comportamenti e la comunità paranormale che in un certo senso... li giustifica e poi... il tema che io ADORO di più in assoluto, i preconcetti e le convinzioni assolute sulla società alpha, beta e omega. Questa cosa... è purtroppo presenti in pochi libri. Siamo abituati a romanzi in cui la popolazione è divisa in Alpha, Beta e Omega e questi ruoli hanno delle caratteristiche "fisse" agli occhi di tutti. Gli Alpha sono quelli virili e cazzuti che lottano contro tutto e tutti, gelosi e possessivi, violenti e protettivi. Gli Omega sono i bimbi, quelli piccoli, dolci e teneri, deboli per natura e indifesi e poi... i Beta che... dovrebbero essere per molti dei mezzi Alpha, non certo deboli come gli Omega e non certo sottomessi... una via di mezzo. Questi ruoli difficilmente sono messi in discussione o meglio... viene messo in discussione  per lo più il ruolo degli Omega perché spesso associato in molti romanzi alla distopia, al Mpreg quindi con protagonisti abusati che sono costretti a lottare per difendersi dalle violenze, proteggere i loro futuri figli, evitare di essere usati come giochi sessuali, lottare come Alpha per salvarsi la vita ecc è però MOLTO difficile vedere un Alpha o un Beta sotto una luce diversa. In questo caso infatti Keller ci viene presentato inizialmente come un Beta cazzuto, lui stesso è abituato ad essere forte e virile perché alla fine è un Beta come Dolf quindi lui stesso in un altro luogo o tempo potrebbe essere al comando, diventare l'Alpha e comandare una colonia felina. L'uomo di conseguenza è abituato ad avere il controllo anche e soprattutto in camera da letto ma non si è mai soffermato a chiedersi cosa gli piaccia davvero, nessuno si è mai preoccupato di chiederglielo basandosi solo ed esclusivamente sul suo "status" e per la prima volta Keller è costretto a mettersi di fronte uno specchio.... di fronte a Lawson che come compagno gli chiede COSA vuole, come si sente e per la prima volta Keller si rende conto di non essere così forte come pensava. Keller non è un debole, è forte e pronto a lottare per il compagno e lo dimostra quando attacca senza pensarci un lupo mannaro per difendere il suo uomo, ma allo stesso tempo ammette per la prima volta di aver bisogno di qualcuno che prenda il controllo, che lo coccoli, che lo domini fisicamente e mentalmente, ha bisogno di sottomettersi e il fatto che decida di lasciare a Lawson il controllo, andando oltre i suoi pregiudizi e le sue paure rende la storia tra i due.... speciale,dolce ed emozionante. M.A. Church riesce a raccontarci quindi a una storia emozionante e dolcissima, ricca di romanticismo, comicità e con elementi erotici sfiziosi ed intriganti. Ovviamente anche in questo caso oltre alla love story c'è una sotto trama che in questo caso non si limita solo a una misera aggressione ma avvia un quadro molto più intricato che spinge il dolce e nerd Beta Remi tra le braccia del letale Vetala Marshell gettando le basi per il terzo romanzo che riprenderà proprio da dove si era interrotto questo volume, dal cliffhanger che almeno in questo caso... non è troppo molesto da spingerti a maledire tutti i santi. Un romanzo insomma PERFETTO che ha soddisfatto tutti i miei desideri con una bella storia, la comunità shifter curata bene, le leggi magiche spiegate bene, i protagonisti e gli amici caratterizzati bene, bei temi, dolcezza, erotismo, divertimento ecc Un libro che vi consiglio caldamente, se avete letto il primo e non l'avete amato PROVATE a leggere ugualmente questo che a mio avviso non ha nulla a che fare con lo scorso volume, protagonisti a parte, ma vi regalerà momenti teneri e spassosissimi e credo come me vi innamorerete di Keller e Lawson la coppia fino ad ora più bella dell'intera serie.
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Spezzare le catene
                                 Zhenxi Città di Zhengzhou, Provincia di Henan
Dieci anni fa, guidata dalla mia natura arrogante, non ero mai in grado di obbedire completamente alle disposizioni della chiesa. Obbedivo se queste mi si confacevano, altrimenti sceglievo se obbedire o meno. Questo provocò, nell’esecuzione del mio compito, il violare seriamente alcuni accordi lavorativi. Andai fino in fondo, offendendo l’indole di Dio e, di conseguenza, fui mandata a casa. Dopo molti anni di autoriflessione, avevo più o meno una qualche conoscenza della mia natura, ma per quanto riguarda l’aspetto della verità, che è la sostanza di Dio, non ne avevo ancora grande consapevolezza. In seguito la chiesa mi diede un’altra chance, ma quando fui a capo dell’opera di evangelizzazione, cominciai ad avere sospetti su Dio: “Sono così corrotta e ho anche offeso l’indole di Dio. Perché Egli dovrebbe usarmi? Mi sta sfruttando? Sarò eliminata dopo essere stata sfruttata?” Ah! Dato che la chiesa mi aveva dato una chance, io l’avrei custodita, anche se avessi dovuto diventare una servitrice. Da quel momento in poi eseguii il mio dovere con questa mentalità, ma senza inseguire un obiettivo più elevato: essere resa perfetta da Dio.
Una volta, mentre praticavo la devozione spirituale, vidi queste parole di Dio: “Oggi, non puoi limitarti a essere contento di come tu sia stato conquistato, ma devi anche considerare il cammino che percorrerai in futuro. Devi avere aspirazioni e il coraggio di essere reso perfetto e non dovresti pensare sempre di non esserne capace. La verità ha dei favoriti? Può la verità deliberatamente contrapporsi alle persone? Se persegui la verità, può ciò sopraffarti? Se resti saldo per la giustizia, ciò ti getterà a terra? Se la tua vera aspirazione è perseguire la vita, può la vita sfuggirti? Se sei privo della verità, non è perché la verità non ti riconosca, ma perché sei tu a restarne lontano; se non sei in grado di attenerti fermamente alla giustizia, non è perché ci sia qualcosa che non va nella giustizia, ma perché sei tu a credere che non sia in linea con i fatti; se non ti sei guadagnato la vita dopo averla perseguita per molti anni, non è perché la vita non ha coscienza nei tuoi confronti, ma perché tu non hai coscienza nei confronti della vita e l’hai respinta; […] Se non persegui tali obiettivi[a], allora si può dire solo che sei una nullità senza alcun valore e non hai alcun coraggio nella tua vita, e non hai lo spirito per resistere alle forze delle tenebre. Sei troppo debole! Non sei in grado di sfuggire alle forze di Satana che ti assediano, e sei disposto solo a condurre questo tipo di vita sicuro e tranquillo e a morire nell’ignoranza. Ciò che dovresti realizzare è la tua ricerca di essere conquistato; questo è un tuo sacrosanto dovere. Se ti accontenti di essere conquistato, allora allontani l’esistenza della luce” (“Le esperienze di Pietro: la sua conoscenza del castigo e del giudizio” in La Parola appare nella carne). Dopo essermi nutrita di questo passaggio della parola di Dio, ero molto toccata. Vidi che la volontà di Dio è permettere alle persone di inseguire la perfezione ed essere adatti a essere usati da Lui. Allora decisi: “Metterò da parte i miei timori e non sarò più negativa e passiva. Crederò nelle parole di Dio e mi batterò per essere resa perfetta da Lui”. Ma, gradualmente, dato che ancora non conoscevo la sostanza della fedeltà di Dio, cominciai nuovamente a non credere alle Sue parole, pensando sempre che fossero destinate a qualcun altro e che potessero dare solamente un po’ di conforto e incoraggiamento a qualcuno come me. Continuavo a ricordarmi di come, già una volta, avessi offeso l’indole di Dio, a riflettere che la mia natura è così corrotta che a volte l’avevo addirittura rivelata mentre adempievo il mio dovere; pensavo che non avrei mai potuto essere resa perfetta, a prescindere da quanto ci ricercassi e che avrei dovuto essere contenta di essere solo una servitrice. Così, senza volerlo ricominciai a vivere nella passività. Quanto scritto sopra ritornò, in seguito, a comunicarmi circa l’aspetto della verità nel conoscere l’essenza di Dio, ma non ero ancora molto illuminata. Finché un giorno, mentre mi stavo nutrendo della parola di Dio, vidi le Sue parole seguenti: “La sostanza di Dio è fedele. Ciò che Egli dice, farà. Ciò che Egli fa, dovrà essere fatto. Egli è fedele” (“L’altro significato del Dio fatto carne” in Registrazione dei discorsi di Cristo). In quel momento sembrò che fosse scattata una scintilla dentro di me, come se una foschia diffusa intorno al mio cuore si fosse dissipata in un istante. Anni di incomprensioni e timori svanirono improvvisamente. Allora ricordai di nuovo quel passaggio della parola di Dio del quale ero solita nutrirmi: “Se la tua vera aspirazione è perseguire la vita, può la vita sfuggirti? Se sei privo della verità, non è perché la verità non ti riconosca, ma perché sei tu a restarne lontano; se non sei in grado di attenerti fermamente alla giustizia, non è perché ci sia qualcosa che non va nella giustizia, ma perché sei tu a credere che non sia in linea con i fatti; se non ti sei guadagnato la vita dopo averla perseguita per molti anni, non è perché la vita non ha coscienza nei tuoi confronti, ma perché tu non hai coscienza nei confronti della vita e l’hai respinta…” (“Le esperienze di Pietro: la sua conoscenza del castigo e del giudizio” in La Parola appare nella carne). In quel momento sentii la comunicazione della maestosa giustizia e dello sconfinato amore fra le righe delle parole di Dio, che Lo rendevano così nobile e grande mentre, allo stesso tempo, mi facevano vedere la mia solitudine, piccolezza e decadenza. Dio è fedele. Questo è incontestabile e fuori di ogni dubbio. Dio ha una sostanza fedele, è degno di fiducia e sta provando al massimo grado possibile a salvare l’uomo. Finché l’uomo insegue la verità e un cambio di indole secondo i requisiti di Dio, Egli ne farà un uomo completo, perché ciò che Dio promette farà e ciò che Egli fa dovrà essere realizzato! Prima, invece, sospettavo che Dio fosse come l’uomo e che mi avrebbe messa da parte una volta che avessi finito di essere utile. Non trattavo affatto la Sua parola come la verità e, inoltre, non credevo genuinamente e positivamente in Lui. Al contrario, vivevo con la fantasia e il sospetto nella mia mente, mancando di coraggio di fronte alla verità e cedendo vigliaccamente alle influenze oscure, incapace di lottare per la giustizia. Fu allora che apprezzai realmente che ricercare la comprensione della sostanza di Dio è troppo importante. Se avessi da subito fatto attenzione a inseguire la conoscenza della Sua indole e della Sua sostanza in precedenza, non avrei trascorso così tanti anni nel timore, ritardando così l’evoluzione della mia stessa vita.
Grazie, Dio Onnipotente! Sei Tu che Ti sei preso cura di me e mi hai illuminata e guidata a liberarmi dalle catene che mi hanno tenuta bloccata per così tanti anni, permettendomi di uscire dalla foschia. In passato non Ti conoscevo e ho spesso vissuto nel fraintendimento, incapace di credere alla Tua parola e trattandola come se fosse qualcosa meramente per confortare e incoraggiare la gente. Non ho considerato la Tua parola come verità e vita e, soprattutto, non ho trattato Te come Dio. Eppure, Tu non mi hai trattata come le mie trasgressioni. Tu mi hai tollerata, sei stato paziente con me e mi hai dato la possibilità di pentirmi. Hai illuminato e fatto risplendere la Tua luce su di me, cosicché io potessi avere un po’ di consapevolezza della Tua essenza fedele e giusta. Questo è un esempio preciso del Tuo amore per l’uomo. Oh Dio! D’ora in poi metterò un enorme impegno nella verità del conoscerTi, sarò all’altezza di quanto Ti aspetti da me, inseguirò la comprensione della Tua sostanza e cercherò subito un cambio di indole, così che possa essere resa perfetta da Te!
Dopo aver compreso queste cose, una sorta di potere sbalorditivo è cresciuto nel mio cuore. Non sono più passiva nell’affrontare le difficoltà e tanti anni di incomprensioni, sospetti e apprensioni sono del tutto scomparsi. Vivo ora completamente in una situazione attiva, cercando di essere resa perfetta da Dio.
Fonte: La Chiesa di Dio Onnipotente
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Golden Goose Superstar Donna Saldi Italia Il mio argomento sul marketing lezioni apprese
Come avresti bisogno di questi per scrivere semplicemente su ciò che ritieni sia considerato caldo, oltre a essere disposto ad esprimere la tua opinione imparziale? Qualità troppo eccezionale per essere vera? Beh, forse non si dimostrerà così difficile come pensi. Quando io presento il modo migliore per costruire operazioni di credenza e scegliere di essere in grado di mostrare al tuo potenziale pubblico di riferimento che gli individui hanno un problema di valore sostanziale, è proprio loro che daranno loro strategie gratuite, il mio Il secondo pensiero è stato, se tutti sotto il sole stanno ottenendo questo, mia moglie e io non desideriamo buttare via un'educazione gratuita. Con il tuo sito web e una guida, trova un particolare programma che, purtroppo, si rivelerà complementare ai tuoi utenti. Uno vorrebbe invece avere un elenco di affiliazione a una pagina web di crafters per pagina web disponibile per i motociclisti che coinvolgono l'America. Corso sempre in corso! 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Molto poco più lungo dell'asso del DEI, presenta comunque 1.441 tratti attraverso eventi difficili, esaminati a 1.427 in un nuovo stesso stadio in 3 anni fa. Evitare tutti gli arresti degli altri ha ultimamente coinvolto le complicazioni per ogni due volte campione Busch Series. Martin / Almirola ottengono un giro con 1.458 pezzi attraverso questa prima gara di fortuna, quando paragonata a 1.404 di Earnhardt Jr. solo un anno prima. Una quantità di anni nell'email precedente sembrava in effetti una toccasana per Golden Goose Superstar Donna Saldi Italia uelle persone di voi e me senza budget giganteschi. Sfortunatamente, gli spammer hanno massacrato la preziosa oca; il gioco è in questo momento solo forte per il vending alle persone di oggi che avranno bisogno di essere d'accordo e che possono ricevere messaggi. E anche allora, non vi è alcuna garanzia che i messaggi di posta che inviamo non vengano più eliminati da un sistema di filtraggio dello spam attivo molto prima che ora completino la loro destinazione di pensiero. Stabilendo la sofferenza della nostra azienda è la legislazione anti-spam negli Stati Uniti, AUS in aggiunta vari altri paesi solo che rende senza dubbio il compito della maggior parte dei distributori legittimi inutilmente estenuante quando arriva il dispositivo in modo che si email marketing. Anche nel caso in cui tutti all'interno della comunità fossero puri come una buona istruzione, capacità high-tech e quel computer, si dovrebbe essere insensati forse tutti possiedono di lottare per competere per ciascuno degli stessi ruoli. È anche assurdo avere in effetti un fondo per la ricerca e la Sneakers Golden Goose Saldi ostruzione di un contribuente, se una qualche sorta di sviluppo produttivo va in giardino. Alla fine, i contribuenti a valore aggiunto finiscono per pagare la loro migliore uscita coinvolgendo la loro funzione. Se hai seguito il lavoro di base e ti sei autodidatta la 'conoscenza', allora qualcuno comprenderà che ci sono sempre stati momenti e luoghi, anche se hai la possibilità di impostare il tuo orologio personale in base a quale periodo di tempo e distanza dalla terra della specifica marea, il tuo mistico Basso suonerà un aspetto esteriore. Possono venire con un buon ole 'gulley, ad esempio, in un pensiero fantasticamente particolare di tutte le maree. È qui che entrano in gioco specifici 'compiti'. Non necessariamente è sufficiente scegliere pazienza, abilità, pratica e, di conseguenza, conoscenza relativa a dove e quando si catturerà questo tipo di esperienza, ma oltre a quella della collocazione delle lunghe ore in insieme con sconti speciali infine i vantaggi sono standard di auto sconosciuti oltre la fiducia. A2: Molti medici, mentre la Thailandia, hanno subito parte della loro formazione a livello globale con il più importante Regno Unito, gli Stati Uniti e anche il Giappone, guidando i paesi della lista dei contatti, anche loro hanno spiegato. Probabilmente avrebbero condotto addominoplastica e una grande quantità di altre procedure sotto direi le istruzioni dell'insegnamento classico superiore. Parlano in maggioranza di inglese favorevole, ma di solito conoscono la 'mentalità occidentale'.
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mykingareyou · 6 years
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C’è troppa gente piena di sé, poco disposta ad ascoltare... Ognuno sta con chi gli conviene, punta a ciò che gli interessa e se per ottenerlo calpesta gli altri poco gli importa...!!! Esistono persone che parlano male di te, ma quando le hai di fronte... ti salutano addirittura con un bacio.🐍🐍🐍 Nella mia età ho risolto problemi troppo grandi per la mia età. Ho dato troppo a chi non meritava, regalando il mio affetto e il mio tempo... ho fatto errori, errori che nessuno sa, è nessuno può risolvere se non io... ho amato chi non dovevo amare e odiato chi era disposto ad amarmi. C’è chi mi ama, c’è chi mi odia, c’è chi mi critica e chi invece mi stima per quello che ho superato e che ho.... Ho perdonato tutti ma non ho mai dimenticato nulla. E con il silenzio... eti faccio capire che non sei nessuno... Il tradimento NON va perdonato....
Tradire è una scelta,non un ERRORE. Lascio agli altri la convinzione di essere migliori, per me tengo la certezza che nella vita si può sempre migliorare...🏆 L’eleganza... farà sempre la differenza... Ho un brutto carattere, me ne rendo conto....
Sono uno di quei ragazzi che non voglio mai mettersi a litigare con le persone a cui tengono. Mi tengo sempre tutto dentro, e vado avanti come se nulla fosse. Sono che, quando sento di non poter sopportare oltre, mi allontano senza spiegazioni. Mi allontano divento ogni giorno più freddo, piu distaccato finché non sono abbastanza lontano da poter fuggire senza fermata. Sbagliare è un difetto di tutti... ma saper rimediare è un pregio di pochi..!!! Non sono un amante del lusso... mi basta poco per essere elegante... “Bisogna lottare per le persone, è vero, ma questo non significa spingersi allo stremo per qualcuno che alla fine deciderà comunque si andare via... Più volte sul mio conto avete inventato l’impossibilità e anche in questo modo nn siete mai riusciti ad arrivare a me...!
Niente è più emozionante nella vita che vedersi sparare addosso e non essere mai colpiti... Dopo tante fregature capisci che prima vieni tu.....
Poi tutto il resto!!! Non sarà né la prima e ne l’ultima volta che cadrò per terra ma c’è un “motto” che non si è mai sbagliato “Non è importante come colpisci... l'importante è come sai resistere ai colpi,e aver la forza di rialzarti sempre...! Ad un certo punto ti stanchi di tutto, della gente, degli amici falsi che ti accarezzano, delle bugie..... con questo ho eliminato diverse persone dalla mia vita, persone che credevo essenziali per me, persone fatte di mille promesse e nemmeno un'azione. E' piu passa il tempo e piu mi accorgo di aver preso la decisione migliore.... Sto bene solo con pochi basta che quel poco sia sincero!!!!
Notte....
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stanza44 · 7 years
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24 Agosto 2017
É una notte calda, sono al buio sul mio letto e non so bene da che parte dormire. Perché negare che la tua assenza si sente? Ti fai spesso vanto di questo. Tu prendi spazio, nei luoghi, dentro le persone. É ovvio che la tua mancanza si senta. Mi sembra fin troppo facile allungare la mano e sentirti qui, a fianco a me. Certo mi piaceva sentirti. Anche se ogni notte che ti ho avuto nel mio letto non sono riuscita a dormire.
Chissà se ci mancheranno quelle notti. Se mi mancherà sentire la tua mano stretta alla mia. Non so se mi mancherà la voglia di baciarti ogni volta che me lo concedevi. Vederti alla mia tavola, accarezzarti la nuca mentre insieme a me bevevi un bicchiere di vino. É stato tutto troppo veloce. Ritrovarmi a sentire di nuovo te, dopo aver deciso già di cancellarti una volta. Sapevo che era un errore. Lo sapevo dentro di me. Perché tu sei esattamente come appari. Ho deciso che volevo provarci lo stesso, a viverti un poco. Perché mi piace sbatterci il muso.
Perché mi piaceva il tuo di muso, ogni centimetro del tuo viso, ogni parte del tuo corpo. Tutto questo ti fa piacere, alimenta la tua considerazione di te, ne sei lusingato. Che sentimento inutile.
Mi trovo qui in questo grande letto a scriverti parole e parole. Un poema come dici tu. Non ti piace che io parli tanto. Mi hai sempre giudicato una incapace di gestire le emozioni. Mi hai detto che a 34 anni ho ancora paura di innamorarmi. Ma quando mai. Invece l'ho fatto. Innamorandomi di te. Questo lo sai eppure non ti sei trattenuto a sfruttare i miei sentimenti. Meschino. Ti ho amato nonostante ti conosca da tre mesi. Ti ho amato nonostante tu non mi abbia mai fatto un complimento, nonostante non mi abbia mai detto una volta che sono bella. Nonostante tu non mi abbia mai preso il viso tra le mani per darmi un bacio, nonostante abbia sempre sottolineato la tua superiorità intellettuale, la tua migliore capacità analitica, il tuo essere più bravo in ogni cosa. Non so perché ti piacessi. Non sono certo la donna che immagino al tuo fianco. Tu vuoi una figa da sfoggiare e che ti devono invidiare. Non sono certo quel tipo di donna. Quando stai con me mi parli di altre, di chi ti faresti, di quanto le donne ti vogliano, di quante ne hai avute, di quante ne avrai. Discorsi privi di rispetto. Chissà se sei stato così con tutte le donne che hai frequentato. Di certo non lo eri con quelle che hai amato. Perché non si possono dire certe cose ad una donna a cui si vuole bene.
Chissà cosa ne penserebbero le donne della tua famiglia.
Magari si vergognerebbero.
Non sono qui per dirti che mi sento in difetto con te, o che sei troppo per me. So che lo pensi. Pensi che io non mi senta abbastanza per te. Non ho mai pensato una cosa del genere. 
Ma io so per certo che non sei tu l'uomo che voglio. 
Tu hai troppo bisogno di sottolineare i difetti degli altri per star bene con te stesso. Trovo assurda la distanza che ti ostinavi a mettere tra noi … per paura di cosa? Sei tu che hai paura di provarle le emozioni. Il mio uomo non starebbe tutto il giorno al cellulare piuttosto che stare con me, a parlare con altre donne…fino a notte tarda, disteso sul letto a fianco a me.  
Che amarezza.
Hai scelto più volte di non rinunciare ad intrattenerti con altre anche se significava rinunciare a me. Che misero.
Ed io invece mi ero innamorata di te. 
Perché sei quanto di più fragile abbia mai incontrato e ti amavo per questo. 
Tu ti comporti come se nella vita avessi già visto tutto. Come se ogni posto possibile fosse già stato occupato, ogni emozione già vissuta, ogni scenario già visto. Di certo non esiste per me lo spazio per essere quella donna che può stare al tuo fianco, non voglio esserlo. Perché sai é anche facile scoparsele tutte. Prova però a trovare quella che con te ci vuole vivere davvero. Questa ë una delle cose più difficili nella vita. Per me lo é di certo. Per tanto tempo non l'ho voluto ma ora invece vorrei quella semplicità di una vita condivisa. Alla fine cerco solo amore e chi può darmelo. Non sei tu.
Non hai mai fatto nulla per non perdermi. Non una volta ti ho visto disposto a manifestarmi realmente un po’ di affetto in più, solo promesse, mai mantenute.   Hai sempre messo te davanti a tutto, i tuoi malumori, i tuoi impegni, le tue ostentazioni. Mi dispiace che ti costasse cosi tanto avere rispetto per me. 
Eri sicuro che non avrei mai avuto il coraggio di chiudere con te.
Mi chiedo se ti mancheranno quelle mani che ti cercano la notte, quegli occhi che ti hanno sempre guardato come si guarda qualcosa che si desidera ardentemente. 
Sei tu che hai perso in questo gioco, non troverai tanto facilmente ciò che io ti davo. Hai distrutto tutto con la tua indifferenza. Avanti la prossima, la numero 45! 
Alla fine non mi pento di ciò che ho detto e fatto con te, di averti mostrato che ho un cuore e che ti concedevo di sbirciarne un pochino dentro. Sono fatta di carne e passione. 
Non capisci che la vera vittima sei tu. 
La tua è la vera debolezza, quella che ti spaventa tanto ma che invece é l'unica cosa che hai. 
Ti nutri delle attenzioni di tutti, sfruttando la tua bella faccina. Ma senza tutte quelle attenzioni ti senti vuoto, inutile, debole, vulnerabile. E lo sei. 
Non saresti mai capace di stare da solo.
Tu corri corri perchè hai paura di fermarti.
Hai tante cose non risolte.
Io, non sono nessuno per giudicare gli altri. ma soprattutto non mi interessa. Ci saranno i tuoi genitori, i tuoi amici, qualcuno a cui di te importi davvero qualcosa, a tentare di farti capire cosa sei diventato. 
Ti sei ricostruito, ma davvero ti piace ciò che sei? No, non ti piace. Infatti con nessuno potevi essere davvero te stesso. Con nessuno tranne che con me. Eri davvero convinto che io fossi importante per te? Dopo ferragosto tutti all'unanimità mi hanno detto: “si vede lontano un miglio che di te non gl'importa nulla.” Ed io a giustificarti…
Dalla mia parte ho sempre sentito l’istinto di salvare le persone. Sono sempre stata attratta da chi ha l'inferno dentro. 
Ma il tuo non è un vero inferno. 
E’ un fuoco di paglia che si consuma in un attimo. Molto più banale. Non c'è nulla che arde, perciò, caro mio, non può esistere nessuna fenice.
Non sei capace di trasmettere la minima dolcezza. Persino uno sconosciuto avrebbe avuto più cura per me.
Batman è forte proprio perchè Bruce non lo è. E’ il suo non avere superpoteri che lo rende eroico: la sua parte umana. Davvero ti rispecchi in questo?
Pensi di essere tanto furbo. Avresti potuto avere tanto di più da tutto questo.
Ma cmq non ha importanza.
Scriverti queste parole è un gesto di generosità, ed io sono sempre stata una donna generosa. Non sto qui a dirti cosa ti sei perso, perchè non me ne importa nulla.
Penso però che tu sei un uomo che è più bello perdere che trovare. Perciò sono felice.
Tu continuerai la tua vita, sprezzante di tutto. Convinto di averci messo pure impegno in questa storia. Di essere incompreso. Convinto che nessuno ti possa amare, ma sopratutto di non poter amare. Su questo hai ragione, credo. Mi dispiace che la vita ti abbia fatto questo. Ti ha rovinato e in fondo preferisci non cambiare. Attaccato al passato e perso nelle cazzate. Si perché sono cazzate il motivo per cui hai perso un occasione come questa.
Ma puoi lottare finché vuoi, prima o poi anche tu ti innamorerai e allora, spera solo di trovare qualcuno che ti tratti meglio di come hai trattato me.
In fondo sei solo uno sventurato, che ha perso l'ennesima opportunità di smettere di ingannare se stesso.
Trova la forza per essere felice. Ora che ti senti ad un bivio nella tua vita, chissà se avrai il coraggio di imboccare la strada giusta.  Io ti avrei seguito ovunque, al mio fianco saresti stato felice.
Ora vai da solo.
Good Luck Baby 
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giuliatacc-blog · 7 years
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New year new me ?
10 9 8 tutta questa moltitudine colorata inizia a gridare e a sollevare i bicchieri ricolmi di bollicine dorate 7 6 5 il vassoio ricolmo di tagliatelle all’astice sta per cadere sopra la costosissima giacca del ricco signore a cui sto servendo la cena 4 3 2 cerco di ristabilire il mio equilibrio fingendo trasudata sicurezza 1… Mi manchi amore mio, buon anno!                                                                                                              
Ma può essere buono senza il fatidico bacio della mezzanotte ? Senza il sapore di quelle labbra che si sfiorano e si trasmettono quell’energia che solo un bacio può creare. E’ come una sorta di scarica elettrica ed io l’ho persa ma con o senza bacio l’anno è iniziato: vediamo quanto tempo impiegherà la prima catastrofe a scatenarsi nella mia vita!                                                                                                                                                                               Oggi mi sono svegliata di buonumore e mi sono detta: perché non rovinarmelo velocemente ? Non c’è cosa peggiore che stilare la lista dei propositi per il nuovo anno che puntualmente non viene mai rispettata. Io mi chiedo come sia possibile: ogni anno speranzosi ci sediamo davanti a carta e penna e riversiamo sul pallore di quei fogli i nostri desideri più nascosti. Dove finisce poi quella magica scia di inchiostro nero? Viene semplicemente assorbita dal bianco della carta o si perde nell’universo? Mi immagino questa strisciolina di parole che ci danza intorno per poi perdersi sulla Luna di Ariosto insieme al senno degli uomini. Ma magari una pagina di un blog rispetto ad un foglio di carta, con tutti i bit che possiede, impiega di più a perdersi e forse (e dico forse) almeno un punto della lista riesce a completarsi. Il punto numero 5 della lista dei propositi di Giulia iniziare a correre superando tutti gli altri propositi in gara, c’è un testa a testa con il proposito 12 ma nulla riesce a fermarlo e finalmente in preda alla gioia il proposito 5 taglia il traguardo. Potrebbe capitare qualcosa del genere quindi proviamo: “PROPOSITI 2014”.                        
Vuoto totale………Ma come? Ora che finalmente posso giocarmi anche io la schedina del mio futuro (o almeno del mio anno) non ho nulla da chiedere all’universo ? E’ che a pensarci bene una lista dei propositi suona così insulsa ed egoista, mi sembra quasi una catena che mi blocca dei sentieri per percorrerne altri già tracciati. Ho avuto sempre problemi con i desideri, pensate che fino al mio 18° compleanno ad ogni candelina che soffiavo, anno dopo anno, dedicavo sempre lo stesso pensiero. Grazie a Dio si è avverato ma il problema è che da quel giorno son rimasta senza sogni da esprimere, senza desideri da legare ad una candelina accesa. Vediamo allora i propositi più comuni secondo google, chissà magari mi ispireranno.
PROPOSITI TIPICI ITALIANI PER IL NUOVO ANNO                                                                    
 1) dimagrire                                                                                                                                                                                 2) andare in palestra                                                                                                                                                                     3) smettere di fumare                                                                                                                                                                   4) trovare l’amore
Non siamo originali neanche nei propositi. Il primo e secondo direi che vanno a braccetto: dimagrisci se vai il palestra. Binomio perfetto! Il problema è che ne esiste un altro di binomio imprescindibile: vai il palestra se ne hai voglia e non sei pigro. E pur troppo questo binomio è più difficile da affrontare. Pigrizia batte palestra proprio come il sasso spezza le forbici. Quindi cancellerei i primi due propositi e li convertirei in un unico punto: SCONFIGGERE LA PROPRIA PIGRIZIA. Per quanto riguarda la questione del fumo purtroppo non saprei come aiutarvi: non ho mai capito cosa si trovi di così emozionante nel fumo di una sigaretta. Ma se la vostra dipendenza dal fumo è paragonabile alla mia dipendenza dalle prugne secche, bè allora siete fregati. Una mia amica mi ha fatto assaggiare una prugna secca qualche settimana fa e da quel giorno sono diventate la mia nuova ossessione. Mi sento un po’ a vecchia a confessare di andare pazza per le prugne ma vi sfido a provarle! L’effetto collaterale delle prugne però, per quanto fastidioso (e non entrerò nei particolari) , non è dannoso mentre per quanto riguarda il fumo direi proprio di si. Quindi sostituiamo anche il proposito numero 3: OGNI VOLTA CHE VORRÒ FUMARMI UNA SIGARETTA MI MANGERÒ UNA PRUGNA. Dulcis in fundo il proposito più antico del mondo: trovare qualcuno che nonostante tu continui a mangiare prugne secche a volontà e a monopolizzare il bagno per ore, riesca comunque a dirti che ti ama e a trovarti la donna più attraente del pianeta. Io fino a qualche anno fa ero incredibilmente cinica, una specie di spremuta di pompelmo vivente (senza zucchero ovviamente perché fa male). Credevo che l’amore fosse solo un modo dolce di chiamare il più atroce inganno che esistesse (provate a chiedere a Romeo o a Giulietta). Credevo fosse solo una fantasia da aggiungere a Babbo Natale e alla fatina dei denti. Credevo che le uniche cose terrene che forse si avvicinavano all’amore fossero i cornetti caldi al cioccolato ed i grattini sul collo. Ma poi mi è accaduto improvvisamente e mi ha investito come un treno ad alta velocità. Non volevo innamorarmi e forse a pensarci bene non potevo neanche permettermelo ma è successo e non ne rimpiango un secondo. Il mio amore non è semplice ma è proprio questo che lo rende speciale. Vi auguro di trovare un rapporto tormentato per cui ogni giorno dovete lottare e sanguinare perché quelli sono i rapporti che davvero contano nella vita. La semplicità è per i tanti. Quindi sostituirei anche il proposito quattro: TROVARE UN COMBATTENTE DISPOSTO A SACRIFICARSI OGNI GIORNO PER NOI, UNA PERSONA CHE CI RENDA FORTI E CAPACI DI ESSERE GRAFFIATI DA ARTIGLI GELIDI E NON SENTIRLI AFFATTO. TROVARE UNA PERSONA IL CUI ABBRACCIO E’ CAPACE DI CURARE OGNI LIVIDO E SOFFERENZA INFERTA PROPRIO PER MANTENERE QUELL’AMORE CHE DA POCHI VIEN CAPITO MA CHE A TE REGALA OGNI GIORNO IL SORRISO.
Anche se non son capace di completare la mia lista dei propositi son sicura che qualcuno prima di me già la conosce e mi aiuterà nel sentiero poco battuto che ho deciso di affrontare. So che qualcuno veglia su di me sempre.
Buon anno e buona lista dei propositi, o voi che osate !
G.
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