#restauro tessile
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lacameliacollezioni · 1 month ago
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La ritintura di calate dell'800 richiede lunghe fasi per ripristinare il colore originale dei tessuti sbiaditi. Questi materiali, deteriorati dal tempo, dall'uso e dall'esposizione al sole, necessitano di un processo accurato per recuperare le loro caratteristiche originarie e garantire una preservazione adeguata nel tempo.
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santamariarestauro · 1 year ago
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ERMINIA CAUDANA, UNA PIONIERA DEL RESTAURO DELLE PERGAMENE, DEI PAPIRI E DEI TESSILI
XX Congresso Nazionale IGIIC – Lo Stato dell’Arte 20 – 13-14-15 ottobre 2022, Palazzo GIL sede dell’Assessorato al Turismo e alla Cultura della Regione Molise, Campobasso
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virginarchitets · 1 year ago
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Preservare il Patrimonio Tessile: Centro Lavaggio e Restauro Tappeti a Segrate
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Sei appassionato di tappeti? O forse hai un tappeto che custodisce una storia unica e preziosa? Presso il nostro Centro Lavaggio e Restauro Tappeti a Segrate, comprendiamo l'importanza di preservare queste opere d'arte tessili per le generazioni future.
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La Bellezza dei Tappeti Come Opere d'Arte:
I tappeti non sono solo pezzi di arredamento; sono veri e propri tesori che raccontano storie di cultura, tradizione e maestria artigianale.
Presso il nostro centro, trattiamo ogni tappeto con il rispetto e la cura che merita, consapevoli della sua importanza come patrimonio tessile.
Rispetto per la Storia e la Cultura:
Ogni tappeto porta con sé una storia unica, che riflette la cultura e le tradizioni del suo luogo d'origine. Ci impegniamo a preservare l'autenticità di ogni tappeto, utilizzando approcci di restauro sensibili che rispettano la sua storia e provenienza culturale.
Eccellenza nel Restauro e Lavaggio:
Il nostro team di esperti artigiani è qualificato nel campo del restauro e del lavaggio dei tappeti. Utilizziamo solo metodi e materiali di alta qualità per garantire risultati eccezionali in ogni lavoro, perché crediamo che ogni tappeto meriti il trattamento migliore.
Servizio Clienti Personalizzato:
Siamo qui per te, per ascoltare le tue esigenze e fornirti un servizio personalizzato e attento. Offriamo ritiro e consegna gratuiti per i nostri clienti a Segrate e nelle zone circostanti, perché la tua comodità è la nostra priorità.
Se vuoi preservare e valorizzare il tuo prezioso tappeto, contattaci oggi stesso! Centro Lavaggio e Restauro Tappeti è qui per aiutarti a conservare il tuo patrimonio tessile e a mantenere viva la sua bellezza per anni a venire.
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biancheriaecotone · 1 year ago
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Il Filatoio di Caraglio: Un Tesoro di Storia e Innovazione
Il Filatoio di Caraglio: Un Tesoro di Storia e Innovazione
Nel cuore del Piemonte, tra le maestose terre del basso Piemonte, si erge un monumento che trasuda storia e innovazione: il Filatoio di Caraglio. Questo antico complesso manifatturiero non solo rappresenta un raro esempio di archeologia industriale, ma incarna anche il passato glorioso del settore serico piemontese e il fervore innovativo dei suoi protagonisti.
Un Patrimonio Unico
Il Filatoio di Caraglio, costruito nel 1676 per opera della famiglia Galleani, si erge come uno dei più antichi complessi manifatturieri serici d'Europa. La sua architettura imponente, caratterizzata da torri circolari bianche e una disposizione a corte, lo rende simile a un castello medievale, un vero gioiello nel panorama dell'architettura industriale.
L'Innovazione Piemontese
Ciò che rende il Filatoio di Caraglio ancora più straordinario è la sua importanza storica e tecnologica. È infatti il primo complesso manifatturiero in Europa a unire le operazioni di trattura e torcitura della seta, un'innovazione cruciale che ha permesso una maggiore qualità dell'organzino, il filato pregiato utilizzato nella produzione di tessuti di lusso. Questo approccio all'avanguardia anticipò il concetto di "sistema fabbrica", rappresentando un modello per le future industrie tessili europee.
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Custode di una Tradizione Millenaria
Il Filatoio di Caraglio non è solo un monumento storico, ma un custode zelante delle antiche tradizioni seriche del Piemonte. Nel corso dei secoli, è stato testimone delle vicissitudini della famiglia Galleani, che ha guidato l'impresa con passione e dedizione. La sua lunga storia è intrecciata con quella del settore serico piemontese, segnando tappe fondamentali nella sua evoluzione e crescita.
Un Futuro di Restauro e Valorizzazione
Nonostante le sfide e le trasformazioni dei secoli, il Filatoio di Caraglio ha mantenuto la sua aura di grandezza e importanza. Oggi, grazie agli sforzi dell'ingegnere Luigi Galleani Conte d'Agliano e della Fondazione da lui presieduta, il Filatoio sta vivendo una nuova rinascita. Gli sforzi per il suo restauro e la sua valorizzazione sono testimonianza dell'impegno costante per preservare e tramandare questo prezioso patrimonio alle future generazioni.
Un Monumento alla Passione e all'Innovazione
Il Filatoio di Caraglio è molto più di un edificio storico; è un monumento alla passione, all'ingegno e all'innovazione che hanno plasmato il destino del Piemonte e del settore serico europeo. Attraverso i secoli, ha resistito alle prove del tempo, continuando a ispirare e affascinare coloro che lo visitano. Il suo futuro, luminoso e promettente, è una testimonianza della sua importanza duratura nella storia e nella cultura della regione.
ragncampagnin
Esempi di Prodotto Tessile Italiano
Il filatoio di Caraglio
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michelangelob · 5 years ago
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Il Laboratorio di Restauro degli Arazzi e dei Tessuti è il secondo laboratorio che è stato creato all'interno dei Musei Vaticani e si occupa della manutenzione, della cura e del restauro di tutti i manufatti di tipo tessile custoditi nei Musei del Papa. Oltre ai grandi arazzi infatti il laboratorio si fa carico della manutenzione dei preziosi paliotti, di abiti liturgici, ricami delicati e troni papali rivestiti di preziosi tessuti... segue qua: link in bio e nelle stories . . https://ift.tt/36aSDN8 . Photo credit Musei Vaticani . . #michelangelobuonarrotietornato #michelangelo #artblogger #storytelling #lifestyle #rte #madeinitaly #renaissance #restoration #arazzi #art #life #madeinitaly #museivaticani #vaticanmuseum #arazzi #tessuti — view on Instagram https://ift.tt/2SD7DiX
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personal-reporter · 2 years ago
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Per Filo e Per Segno a Mergozzo
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Nell’ambito delle attività  di La Pietra racconta, giunte alla settima edizione e che  hanno sempre avuto spazio e risonanza tre le proposte laboratoriali condotte presso l’Antica Latteria, dato che  per il 2023 il tema annuale è Per filo e per segno, l’Ecomuseo del Granito, con il Comune di Mergozzo, la collaborazione dei gruppi Le Cicale e La Cruna del Lago e il sostegno di Fondazione Comunitaria VCO, ha voluto organizzare una giornata che fosse occasione di incontro e sperimentazione di numerose tecniche creative, legate al tessile e non solo. Sabato 3 giugno nel Porticato delle Cappelle si terranno dalle 10 alle 18 esposizioni e workshop, con nove postazioni con realizzazioni che vanno dal ricamo, al cucito, al feltro, al riuso creativo di materiali di recupero, alla modellazione della terracotta, alla pittura, al quilling, alla produzione con il tessuto di oggetti di vario genere. Nel corso della giornata le esperte condurranno inoltre workshop per insegnare a piccoli gruppi di partecipanti le varie tecniche e consentire loro di portare a casa delle realizzazioni creative originali. L’antica Latteria Sociale di Mergozzo, che da oltre cento anni si trova in vicolo XI al civico 11, fin dal 1868 fu il cuore del consorzio degli allevatori per la lavorazione del latte e la produzione di burro e formaggi, poi cessò le sue funzioni nel 1971. Oggi, con la determinazione dell’Amministrazione comunale che ha curato l’acquisizione al proprio patrimonio, seguendo la volontà degli eredi degli ex soci, la Latteria è stata restituita a una funzione pubblica e comunitaria, dopo un accurato restauro dalle risorse dedicate dal Comune e dal finanziamento di Fondazione Cariplo, che ha scelto il progetto con il tramite di Fondazione Comunitaria del VCO, come un emblematico minore. Nell’edificio al primo piano c’è un’ampia sala conferenze, mentre al piano terra si trova uno spazio polivalente attrezzato per attività laboratoriali e mostre temporanee. Read the full article
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vorticimagazine · 2 years ago
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Zucchi Collection: una storia da scoprire
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Zucchi Collection: una storia da scoprire
Vortici.it, questa volta, decide di proporvi un viaggio storico - culturale davvero affascinante... Vi portiamo poco lontano dall’autostrada Milano - Varese nello specifico a Rescaldina.
Nella sede principale della Zucchi Bassetti Spa, sono visitabili su prenotazione, gli spazi del Zucchi Collection Museum, che vanta una collezione che ripercorre tre secoli di cultura tessile in Europa.
Più precisamente parliamo della Zucchi Collection of Antiques Handblocks, la più grande raccolta al mondo di blocchi per stampa a mano su tessuto, in legno e metallo, catalogati e ordinati secondo criteri di stile e raccolti in un archivio con informazioni sulla conservazione e la provenienza di ogni pezzo. Sono celebrati la maestria e l’ingegno di abili artigiani che hanno fatto la storia del tessuto. Si compie un viaggio nella memoria, nelle emozioni e nei sentimenti. L’inesauribile energia del passato si può percepire ancora oggi e il tutto s’interpreta con uno sguardo rivolto al futuro. La collezione è composta da 56.000 blocchi da stampa a mano, corrispondenti a circa 12.000 disegni, realizzati da artigiani inglesi, francesi e austriaci e oltre 1.000 blocchi in rame per la stampa a cera (batik) provenienti da Giava. È coperto un arco storico - temporale che attraversa tre secoli, dal 1785 al 1935 registrando l’evolversi di mode e stili in uno dei periodi più fecondi della storia Europea. I vari disegni, vanno dagli stili più classici ai motivi floreali e cachemire, fino alle prime avanguardie artistiche rappresentate dall’Art Noveau e dall’Art Decó. Il lavoro di classificazione e di restauro, condotto secondo criteri museali, ha permesso di suddividere i disegni in sei grandi categorie: cachemire, floreale, ornamentale, pittorico, astratto e geometrico. Durante la visita c'è la possibilità di assistere a una dimostrazione di stampa a mano, a testimonianza di una tecnica ormai scomparsa ma che ha costituito una tappa fondamentale nell’evoluzione delle tecnologie tessili. La dimostrazione di una stampa, preceduta dalla proiezione di un video esplicativo, vede la partecipazione diretta del pubblico che ha la possibilità di cimentarsi con una tecnica artigianale affascinante. Per rendere più completa l’esperienza e avvicinare gli utenti al mondo del tessile, i blocchi possono essere toccati e sperimentati sotto la guida di un maestro stampatore che permette ai visitatori di realizzare una stampa a mano su tessuto. È importante ricordare come al Gruppo Zucchi sia stato assegnato, nel 1997, il 1° Premio Guggenheim, per aver salvato da sicura distruzione un patrimonio prezioso di materiali che hanno fatto la storia del tessuto e per aver trasformato la più grande collezione di antichi stampi per tessuti, in un archivio e un museo aperto al pubblico.   Immagine di copertina: Touring Club Italiano Read the full article
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storiearcheostorie · 2 years ago
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RESTAURI / A Ravenna il prezioso velo altomedievale di Classe "svela" i suoi segreti
#RESTAURI / A #Ravenna il prezioso velo altomedievale di Classe "svela" i suoi segreti Domani al Museo Nazionale di Ravenna la presentazione dei risultati sul tessuto liturgico, esposto nel nuovo allestimento I dettagli su Storie & Archeostorie
Straordinario manufatto tessile altomedievale, il cosiddetto “Velo di Classe” torna esposto al Museo Nazionale di Ravenna dopo un lungo studio e un paziente restauro. Il reperto, che consta in realtà di tre frammenti provenienti da un tessuto liturgico con ricami raffiguranti santi e vescovi veronesi, venne riutilizzato per decorare una pianeta, il paramento sacro usato dal sacerdote durante la…
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lacameliacollezioni · 2 months ago
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Manutenzione tessile su tendone (coppia) francese, figurato, lavorazione ad ago e inserti microfilet
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fashionbooksmilano · 8 years ago
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Il passato ritrovato
da antichi blocchi da stampa tessuti per abitare
a cura di Ettore Mocchetti
Editoriale Giorgio Mondadori , Milano 1991, 140 pagine
euro 25,00*
email if you want to buy :[email protected]
Testimonianza di tre secoli di cultura tessile europea, la Zucchi Collection of Antique Handblocks custodisce la più grande raccolta esistente al mondo di blocchi per la stampa a mano su tessuto. Nel 1988 Giordano Zucchi, allora presidente della Vincenzo Zucchi S.p.A, acquisisce questa preziosa collezione dal collezionista inglese Richard Stephens, salvando un importante patrimonio storico da sicura dispersione. 
La Zucchi Collection è composta da 56.000 blocchi da stampa a mano, che corrispondono a circa 12.000 disegni, realizzati da artigiani inglesi, francesi e austriaci in un arco temporale che attraversa tre secoli di storia, dal 1785 al 1935, registrando l’evolversi di mode e stili in uno dei periodi più fecondi della storia Europea. La collezione riporta alla luce un archivio della memoria attraverso i diversi disegni che vanno dagli stili più classici, ai motivi floreali e cachemire, fino alle prime avanguardie artistiche rappresentate dall’Art Noveau e dall’Art Decó. Il lavoro di classificazione e di restauro, condotto secondo criteri museali, ha permesso di ordinare i disegni in sei grandi categorie: cachemire, floreale, ornamentale, pittorico, astratto e geometrico.
orders to:      [email protected]
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biancheriaecotone · 1 year ago
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Il Museo Etnografico e Laboratorio dell'Arte Tessile di Lanzo Torinese: Una Tela di Storia e Cultura
Il Museo Etnografico e Laboratorio dell'Arte Tessile di Lanzo Torinese: Una Tela di Storia e Cultura.
Nel cuore delle pittoresche Valli di Lanzo, un tesoro nascosto attende pazientemente di svelare le sue meraviglie tessili al mondo.
Il Museo Etnografico e Laboratorio dell'Arte Tessile, un'opera voluta con fervore da Ester Fornara Borla e resa possibile dall'impegno dell'Amministrazione Comunale, è una gemma culturale incastonata nel seicentesco ex istituto delle Suore Immacolatine, noto anche come Palazzo d’Este.
Inaugurato con gioia e fierezza il 20 giugno 2009, questo museo è molto più di una semplice raccolta di oggetti antichi; è un santuario che celebra la ricca storia tessile e il patrimonio artistico delle Valli di Lanzo. 
Riscoperta delle Tradizioni Tessili 
Una delle principali missioni del Museo Etnografico è quella di preservare e promuovere le tradizioni tessili tipiche del territorio.
L'esposizione è suddivisa in due sezioni distintive: la prima, dedicata alla filatura e alla tessitura, offre un'affascinante panoramica delle antiche tecniche utilizzate dalle donne nelle case rurali delle Valli di Lanzo.
Qui, visitatori di ogni età possono immergersi nel processo intricato e laborioso che portava alla creazione di tele grezze di canapa o cotone, utilizzate per la biancheria per la casa e quella personale.
Grazie al restauro di un antico telaio risalente al XIX secolo, esposto con orgoglio nella sezione, è possibile rivivere l'arte millenaria della tessitura e ammirare la perfezione dei dettagli delle tele prodotte. 
La seconda sezione del museo è un omaggio all'Arte Popolana Lanzese, conosciuta anche come "Lavoro di Lanzo".
Questa tecnica di ricamo, nata nel cuore della città intorno al 1910 grazie all'iniziativa visionaria di Elena Mars Albert, ha plasmato un'intera generazione di donne lanzesi.
Attraverso la creazione di fiori, foglie e fettucce all'uncinetto, le giovani ragazze, spesso provenienti da famiglie contadine o svantaggiate, hanno imparato a trasformare semplici fili in opere d'arte.
I manufatti risultanti, spesso composti su tela grezza, erano venduti con orgoglio a Torino e oltre, portando un po' della bellezza delle Valli di Lanzo nel resto del mondo. 
Una Ricostruzione Storica Vivente 
Il Museo Etnografico non è solo una tappa turistica, ma un laboratorio vivente dove le tradizioni tessili prendono vita.
Grazie alla dedizione del Comitato Ponte del Diavolo di Lanzo, il museo ospita regolarmente sessioni pratiche e visite guidate per condividere le antiche tecniche e promuovere l'arte della tessitura e del ricamo.
Qui, i visitatori possono sperimentare di persona l'uso degli strumenti secolari, testimoni dell'ingegno e della maestria dei tessitori del passato. 
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Il Passato e il Presente Si Fondono 
Oltre alla sua funzione educativa e culturale, il Museo Etnografico è anche un ponte tra il passato e il presente.
Le opere esposte, insieme alla documentazione fotografica originale e agli arazzi moderni creati dal laboratorio d’arte tessile “Ricamare a Lanzo”, raccontano una storia di continuità e innovazione.
Il Ricamo di Lanzo, inserito nel disciplinare di produzione “Tessitura, Arazzi, Ricamo e Abbigliamento” per l'Eccellenza Artigiana della Regione Piemonte, continua a ispirare anche la moda contemporanea, come dimostrato dal progetto di reinterpretazione stilistica del 2012, che ha dato vita a una collezione di gioielli contemporanei. 
Un Palazzo Rico di Storia 
Il palazzo che ospita il Museo Etnografico è più di un semplice edificio; è una testimonianza vivente della storia delle Valli di Lanzo.
Un tempo appartenuto alla potente famiglia Este di San Martino in Rio, il palazzo ha attraversato secoli di dominio e cambiamenti politici prima di diventare sede dell'Istituto delle Suore Immacolatine e, infine, del Museo Etnografico.
La sua storia intrisa di nobili gesta e passaggi di potere conferisce al museo un'aura di grandezza e maestosità che si fonde perfettamente con il suo intento di celebrare le arti tessili locali.
In conclusione, il Museo Etnografico e Laboratorio dell'Arte Tessile di Lanzo Torinese è molto più di una semplice attrazione turistica; è un luogo dove la storia prende vita, dove le tradizioni sono onorate e dove l'arte continua a fiorire. Con la sua vasta collezione di opere antiche e moderne, le sue sessioni pratiche e il suo impegno per la promozione della cultura tessile locale, questo museo rimane un faro di ispirazione per le generazioni presenti e future.
ragncampagnin
Esempi di Prodotto Tessile Italiano
Una Tela di Storia e Cultura
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michelangelob · 5 years ago
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Il Laboratorio di Restauro Arazzi e Tessuti dei Musei Vaticani
Il Laboratorio di Restauro Arazzi e Tessuti dei Musei Vaticani
Il Laboratorio di Restauro degli Arazzi e dei Tessuti è il secondo laboratorio che è stato creato all’interno dei Musei Vaticani e si occupa della manutenzione, della cura e del restauro di tutti i manufatti di tipo tessile custoditi nei Musei del Papa. Oltre ai grandi arazzi infatti il laboratorio si fa carico della manutenzione dei preziosi paliotti, di abiti liturgici, ricami delicati e troni…
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gramilano · 8 years ago
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La sonnambula, costume design for Amina by Piero Tosi, 1955
La sonnambula, 1955, costume by Tosi, photo by Francesco M. Colombo
La sonnambula, 1955, Maria Callas, photo by Piccagliani
The theatrical costume is a paradox: it hides, yet at the same time, communicates revealing aspects of a character; it is made to be seen from afar, yet the designers and costume makers care for the tiniest details, even if invisible. Each costume contains thousands of secrets, from colour combining to decoration, from the choice of a fabric to the technique to create a form. And behind the various techniques that make it possible, the resulting creation has precise aesthetic choices, decisions on taste, hints at the spirit of time, in addition to the imagination and the particular eye of each costume designer.
Oedipus Rex, 1969, Marilyn Horne, costume by Pierluigi Pizzi, photo by Piccagliani
Oedipus Rex, 1969, costume by Pizzi, photo by Francesco M. Colombo
Oedipus Rex, detail, 1969, costume by Pizzi, photo by Francesco M. Colombo
Twenty-four costumes that have been seen on the stage of La Scala over the past 80 years can be viewed at Palazzo Reale in Milan until the end of January 2018 in an exhibition curated by Vittoria Crespi Morbio. The exhibition celebrates forty years of the Amici della Scala, an association that provides events and publications illustrating and commenting on the theatre’s productions and its history.
Salome, 1987, design by Gianni Versace
Salome, detail, 1987, costume by Versace, photo by Francesco M. Colombo
Monserrat Caballé in Salomé, costume by Gianni Versace, photo Lelli e Masotti 1987
The costumes are examples of the work of some of the most important names to have worked in the theatre. Caramba, from the Toscanini years, Franco Zeffirelli, Anna Anni, and Oscar winners Piero Tosi, Gabriella Pescucci and Franca Squarciapino. There’s Pier Luigi Pizzi, the fashion designers Gianni Versace and Karl Lagerfeld, and others.
Il ritorno di Ulisse in patria, costume for Penelope by Piero Zuffi, 1964
Il ritorno di Ulisse in patria, 1964, costume by Zuffi, photo by Francesco M. Colombo
Il ritorno di Ulisse in patria, 1964, Irene Companeez, costume by Piero Zuffi, photo by Piccagliani
These costumes were made for productions by the likes of Luchino Visconti, Giorgio Strehler, Luca Ronconi, Liliana Cavani, Robert Wilson and Robert Carsen, and worn by Maria Callas, Renata Tebaldi, Carla Fracci, Rudolf Nureyev, Boris Christoff, and so on.
Idomeneo, design by Odette Nicoletti for Idamante, 1990
Idomeneo, 1990, costume by Odette Nicoletti for Idamante, photo by Francesco M. Colombo
Idomeneo, 1990, costume by Nicoletti, photo by Lelli e Masotti
The exhibition is laid out in four sections:
From ‘30s to the ‘60s
Tradition: Alexandre and Nicola Benois, Lila De Nobili, Franco Zeffirelli, Piero Tosi. Divas: Maria Callas and Renata Tebaldi.
  From the ‘60s to the ‘80s
The period costume and research. Dance: Rudolf Nureyev and Carla Fracci.
La fille mal gardée, 1987, costume by Spinatelli, photo by Francesco M. Colombo
La fille mal gardée, detail, 1987, costume by Spinatelli, photo by Francesco M. Colombo
La fille mal gardée, 1987, Carla Fracci, costumes by Luisa Spinatelli
The ‘80s
The fashion designers. I costume designers of Giorgio Strehler and Luca Ronconi.
  From the ‘90s to today
Costumes for Liliana Cavani, Robert Wilson, Robert Carsen. The ballet.
Les Troyens, costume for Dido by Karl Lagerfeld, 1981
Les Troyens, 1982, costume by Lagerfeld, photo by Francesco M. Colombo
Les Troyens, detail, 1982, costume by Lagerfeld, photo by Francesco M. Colombo
Many of the costumes after years in storage have been restored by Atelier Brancato, and the Restauro Tessile Lombardo worked on the costumes from Aida, Eugene Onegin, and La sonnambula.
  Incantesimi. I costumi del Teatro alla Scala dagli anni Trenta a oggi
Milan, Palazzo Reale, 10 ottobre 2017 – 28 gennaio 2018
Entrance free.
La traviata, design by Gabriella Pescucci for Violetta, 1990
La traviata, 1990, costume by Pescucci, photo by Francesco M. Colombo
La traviata, 1990, Roberto Alagna and Tiziana Fabbricini in costumes by Pescucci, photo by Lelli e Masotti
      80 years of opera and ballet costumes from La Scala go on display The theatrical costume is a paradox: it hides, yet at the same time, communicates revealing aspects of a character; it is made to be seen from afar, yet the designers and costume makers care for the tiniest details, even if invisible.
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tmnotizie · 8 years ago
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ASCOLI PICENO – Opere d’arte negli edifici pubblici per sostenere le piccole imprese dell’artigianato artistico. Maggiore tutela dell’eccellenza italiana nella moda e internazionalizzazione per le piccole imprese marchigiane. E ancora. Autotrasporto che si confronta in tempo reale con le istituzioni per la coretta applicazione di leggi e normative. Infine il sociale, con una forte richiesta, a livello regionale, di maggiore attenzione per gli anziani e per tutti coloro che versano in gravi difficoltà personali o familiari.
Sono queste le quattro linee guida che i quattro presidente, che la Cna Picena ha “conquistato” a livello della Cna delle Marche, porteranno avanti nel loro mandato appena cominciato con l’elezione o da proseguire con la rielezione per il secondo mandato.
Un’agenda fitta e impegnativa alla quale i 4 presidenti regionali “made” nel Piceno sono già al lavoro con la squadra della Cna regionale delle Marche. Barbara Tomassini (Artistico), Doriana Marini, (Federmoda), Roberto Grazioli (Autotrasporto Fita), Ilario Persiani (Pensionati). Sono questi i nomi del poker che la Cna Picena ha messo assegno nelle recenti assemblee regionali dell’Associazione
“Il Piceno – è il commento del presidente della Cna di Ascoli, Luigi Passaretti, e del direttore, Francesco Balloni – ha ricevuto a livello di rappresentanza, in Cna regionale delle Marche, riconoscimenti che testimoniano il lavoro fatto per la prmozione del territorio e delle eccellenze dei nostri artigiani”.
CNA ARTISTICO, OPERE D’ARTE NEGLI EDIFICI PUBBLICI. Opere d’arte negli edifici pubblici per promuovere l’artigianato e il turismo. Per scelta di promozione ma anche per legge. E la legge esiste dal 1949, qualche volta applicata. Tante altre volte ignorata. Grazie alla nuova governance della Cna regionale delle Marche questa normativa, più volte lasciata nel cassetto, si candida a diventare una realtà. “Restauro e ricostruzione, che sono parole d’ordine per le Marche visti i drammatici eventi del 2016 – spiega Barbara Tomassini, neoeletta presidente regionale di Cna Marche, settore artistico e tradizionale – possono fare da volano per una grande opportunità di crescita per il territorio, per il turismo e per le nostre imprese. In tutta la regione abbiamo professionalità artigiane e artistiche di livello eccezionale. Sarà nostro impegno, come Cna Regionale artistico, fare in modo che tanta professionatà, arte, competenza e amore non siano dispersi”.
CNA MODA, DIFENDERE IL MADE IN ITALY E PROMUOVERE L’INTERNAZIONALIZZAZIONE. Difendere la moda “vera”. Nelle Marche oltre la metà dei 300 milioni di fatturato del “falso” riguardano proprio abbigliamento e tessile. Temi di grande attualità che sono stati ribaditi, come impegno di lavoro per il mandato riconfermato, da Doriana Marini, presidente regionale uscente di Federmoda Marche e appena riconfermata dall’assemblea elettiva per i prossimi 4 anni.
“Economia sostenibile, tutela del made in Italy, formazione, intensificazione della programmazione di B2B per le aziende e potenziamento del portale Mood Marche”. Così Doriana Marini, intervenendo dopo la rielezione a presidente di Federmoda Cna Marche. “Formare tutelare dalla contraffazione e promuovere la qualità resteranno al centro del nostro impegno. E ancora. Promuovere l’internazionalizzazione di tutte le aziende della filiera dell’abbigliamento e delle calzature, valorizzando il Made in Italy con iniziative mirate sia in Italia che all’estero”.
CNA AUTOTRASPORTO, STOP ALL’AUMENTO DEI PEDAGGI. “All’azione che svolgeremo in sede nazionale – spiega Roberto Grazioli, neopresidente regionale di Cna Fita – a livello regionale ci adopereremo per far sì che i nostri associati siano informati nel miglior modo possibile su tutte le normative potendo, con incontri che organizzeremo, confrontarsi e ricevere indicazioni di prima mano con enti e istituzioni preposti al rispetto di queste regole”.
CNA PENSIONATI, UN PIANO SANITARIO REGIONALE CON MAGGIORE ATTENZIONE PER GLI ANZIANI. Piano sanitario, piano delle cronicità e piano delle demenze. Sono queste le priorità su cui Cna Pensionati Marche chiede alla Regione di impegnarsi nei prossimi mesi per portarli al più presto alla discussione ed alla approvazione in Consiglio regionale. Nella nostra regione gli anziani ultrasessantacinquenni sono il 23,7 per cento della popolazione contro una media nazionale del 21,7 per cento e nei prossimi trent’anni questa percentuale è destinata a salire fino al 34 per cento. Siamo destinati a diventare una regione di anziani e di malati cronici.
“A preoccuparci – ha affermato Ilario Persiani, appena rieletto presidente regionale di Cna pensionati – è soprattutto il fatto che nella nostra regione all’aumento del numero degli ultrasessantacinquenni, corrisponde un incremento della mortalità degli anziani per demenze e malattie del sistema nervoso. Si è passati dal 20,5 per cento di dieci anno fa al 27,5 rispetto ad una media nazionale che è del 25,8 per cento. Per questo riteniamo di fondamentale importanza il piano delle demenze, che sollecitiamo la Regione a varare in empi brevi, insieme al piano delle cronicità. Le malattie croniche sono infatti un’altra emergenza regionale. I malati cronici sono il 38 per cento della popolazione e il 18,9 per cento ha due o più malattie croniche. E a soffrire di queste patologie sono soprattutto gli anziani”.
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I restauri della “Circoncisione di Cristo” : l’arazzo sarà inaugurato il 22 aprile al Museo Civico di Casale
Sono in corso in questi giorni i sopralluoghi del personale del Museo Civico di Casale Monferrato (il conservatore Alessandra Montanera e la responsabile dell'ufficio Elena Varvelli) con Raffaella Rolfo (direttore Ufficio Beni Culturali e per Edilizia di Culto della Diocesi di Casale Monferrato) e la studiosa Lorena Palmieri al laboratorio della restauratrice Cinzia Oliva per fare il punto della situazione circa l’intervento di restauro del paliotto-arazzo fiammingo, proveniente dall'Oratorio del Gesù, e concesso in comodato quinquennale al Museo Civico grazie al rapporto di collaborazione tra Comune, Arciconfraternita degli Angeli e Ufficio Beni Culturali e per l’Edilizia di Culto della Diocesi. Cinzia Oliva, specializzata in restauro di tessuti antichi e collaboratrice di istituzioni museali di primissimo livello, è incaricata dei lavori grazie a fondi messi a disposizione dall'assessorato alla cultura del Comune di Casale Monferrato. Dopo aver rimosso il telaio originario, la restauratrice ha sottoposto il manufatto tessile ad accurata pulitura, operazione che ha permesso di ritrovare l'originaria cromia del tessuto, costituito da lana, seta e fili metallici.  L'arazzo raffigura la "Circoncisione di Cristo" e contiene importanti riferimenti casalesi, tra cui la rappresentazione del patrono sant'Evasio e uno scorcio della città cinta da mura. Le operazioni di restauro sono state autorizzate dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio che segue costantemente l’andamento dei lavori con il dottor Mario Epifani. Al termine delle operazioni, l'arazzo verrà trasferito al Museo Civico e inaugurato ufficialmente il prossimo 22 aprile http://dlvr.it/Nry86m
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lacameliacollezioni · 2 months ago
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Intervento conservativo su abito di Gala Settecentesco composto da marsina, gilét in seta con ricami e pantalone in tessuto operato attualmente collocato presso l'ala Museale della dimora storica privata Villa Melzi d'Eril - Bellagio (Como).
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