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#san Gioachino
cristinacapella · 4 months
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Santa Famiglia della Madre di Dio : Santi Anna-Gioachino - Maria Bambina
Icona Famiglia B.V.Maria,S.Anna, S.Gioachino20 X 30 cm, tavola tiglio ,oro 23 kt
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bluehome91 · 3 months
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Teatro di San Carlo
The Teatro di San Carlo is one of the oldest opera houses in Italy. Completed in 1737 in the city of Naples, the opera house is still one of the premier opera venues in Europe. Its construction was a testament to Naples' history as one of the key spots for the development of opera as we know it, hosting performances from famous composers like Gioachino Rossini and Giuseppe Verdi. The Naples opera house is also renowned for its architecture and design, reflecting the Neoclassical style popular during the 18th century. A rebuild and modern adjustments were made after a fire in the early 19th century gutted the San Carlo structure
Opera is one of Europe's most important artistic traditions. It is also a fun way for people to reconnect with the past. Of course, if you're hoping to participate in one of Western civilization's oldest still-active musical art forms, what better place to do it than in Europe's oldest still-active theater?
The Teatro di San Carlo is an 18th century opera house that has watched over Naples, Italy for nearly 300 years. So, not only is Naples the guardian of true Italian pizza, but it's also home to one of the greatest architectural monuments to one of Italy's favorite art forms. Bravo Napoli, bravo!
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Da: SGUARDI SULL’ARTE LIBRO SECONDO - di Gianpiero Menniti 
LA NASCITA DELLA PITTURA OCCIDENTALE 
Un corpo giace senza vita tra le braccia di una madre disperata.  Questo è il passaggio più profondo che compie lo strappo dall’iconicità, strappo ormai pienamente accolto da molti precedenti eppure reso, qui, con i caratteri della più evidente plasticità degli umani sensi e dell’umano patire, fino ad estenuare la resa drammatica, portandola ad emergere, cancellando ogni mediazione simbolica.  La disperazione capace di esprimersi, nei diversi personaggi, in un gesto di composta rassegnazione, in un misurato equilibrio con la forza dell’impeto passionale lacerante che gli si contrappone: come nella figura di un palpitante San Giovanni proteso fin quasi allo spasimo nel gridare il proprio dolore.  Ancora più evidente è il segno lasciato da angeli incapaci di controllare i propri sentimenti: così, si abbandonano a un volteggio scomposto nello sfondo di un cielo che stinge l’azzurro in un colore livido, esso stesso influenzato dal carattere intensamente drammatico della scena.  Si tratta di una forma di rappresentazione religiosa che si rivolge agli uomini di un nuovo tempo, a uomini che si pongono domande e che animano di dubbi la relazione con lo spirito, uomini che obbediscono a una coscienza nuova, consapevole di una crisi di maturità nell’emergere di un senso dell’individuale molto più marcato.  Sono gli uomini dei rifioriti centri urbani, protagonisti di una nuova prosperità, espressione della rivoluzione commerciale dei secoli XI e XII. Per certo, tuttavia, si tratta di una spiritualità mediata dagli ordini mendicanti, in particolare dall'esempio del realismo francescano. Giotto, a cavallo tra due epoche, riesce a cogliere le nuove sensibilità imbevute di un diverso afflato religioso, rivelazione concettuale frutto della mistica francescana che venne imponendosi sul cambiamento più di quanto si possa immaginare. Un Giotto che mai si ritrae rispetto alla sperimentazione pittorica.  È il Giotto di "Anna e Gioachino alla Porta Aurea" che si scambiano un bacio, avvenimento unico, una "prima volta" nella storia della pittura di quelle epoche. Ed è il Giotto della "Cattura di Cristo", nel quale tra la bagarre di una scena complessa si scorge il misterioso incontro di sguardi tra Gesù e Giuda, entrambi vittime ma di un diverso destino del quale appaiono essere intimamente consapevoli.  Osservando il dipinto non ho potuto fare a meno di richiamare alla memoria un’immagine moderna, quella di un quadro futurista: "I funerali dell’anarchico Galli" di Carlo Carrà (1911).  Quella stessa vorticosa e inarrivabile dinamicità immersa in un flusso che appare inarrestabile, è in parte presente nell’inquieto e disordinato sollevarsi di lance e bastoni e torce del dipinto di Giotto, che fissa il sentimento centrale della scena concentrandolo su un immobile Gesù, dissonante e ieratico rispetto al conflitto che si anima intorno a un Cristo acquiescente al gesto di Giuda.  La pittura, sempre più, mi appare come un gesto unico.
- Giotto di Bondone (1266 - 1337), Cappella degli Scrovegni, Padova, 1303-1305: "Bacio di Giuda o Cattura di Cristo", "Compianto sul Cristo morto", "Gioacchino ed Anna alla Porta Aurea"
- Carlo Carrà (1881 - 1966): “ I funerali dell'anarchico Galli”, 1910-1911, Museum of Modern Art, New York
- In copertina: Maria Casalanguida, "Bottiglie e cubetto", 1975, collezione privata
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giancarlonicoli · 6 months
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21 mar 2024 17:48
“IL POTERE? TUTTI CREDONO CHE SIA INCARNATO DA CHI COMPARE IN TV E SUI GIORNALI. SBAGLIATO. È INVISIBILE” – DAGO AFFIDA A “OGGI” LA SUA LEZIONE SU CHI COMANDA: “IL POTERE STA NEGLI APPARATI, IN QUELLO CHE VIENE DEFINITO “DEEP STATE”, LO STATO PROFONDO: I POLITICI PASSANO, LORO RESTANO – A ROMA DA SOLO NON CONTI NULLA, CONTI SOLO SE RIMANI UNITO AD ALTRI UGUALI A TE - NELLA CAPITALE SI CONTANO PIÙ DI 30 CIRCOLI: NAUTICI, GOLFISTICI, VENATORI, SCACCHISTICI, TENNISTICI, IPPICI. OH, SAREMO MICA DIVENTATI TUTTI CANOTTIERI? PER ESSERE AMMESSI SERVE L’AFFIDABILITÀ - I PARVENU ENTRANO NELLA STANZA DEI BOTTONI E CREDONO DI POTER FARE TUTTO QUELLO CHE VOGLIONO - NON AVETE IDEA DI CHE COSA MI HANNO FATTO IN 24 ANNI QUELLI CHE COMANDANO: INTIMIDAZIONI, QUERELE, LA GUARDIA DI FINANZA CHE VIENE A SIGILLARMI LA CASA, LA PUBBLICITÀ CHE SPARISCE…”
Stefano Lorenzetto per “OGGI”
Il Mercury, cinema a luci rosse, si trovava a 700 metri dalla basilica di San Pietro, in via Porta di Castello 44. «Proprietario dei muri era il Vaticano. Sul finire degli anni Ottanta, con l’arrivo delle videocassette, andò in crisi. Fu trasformato nel Muccassassina, il locale notturno più trasgressivo della Capitale: frocioni, drag queen, dark room, Cicciolina e la ventenne Vladimir Luxuria a fare da buttadentro», racconta Roberto D’Agostino. Lei che ne sa del patrimonio immobiliare ecclesiastico? «Ma scusi, se poi i preti lì ci hanno messo l’ufficio stampa del Giubileo! E oggi ospita il centro conferenze della Lumsa, la Libera Università Maria Santissima Assunta».
Mai fare domande di cui si conosce già la risposta: il fondatore di Dagospia sa tutto. La Città Eterna per lui non ha segreti, se non altro perché la osserva dal terrazzo di un doppio attico affacciato a 360 gradi su quella che ha sempre chiamato «Roma godona» e ora è diventata Roma Santa e Dannata, titolo (con rispettose iniziali maiuscole) del suo docufilm girato insieme a Marco Giusti, disponibile su RaiPlay. Tant’è che è stato chiamato a parlarne all’Istituto italiano di cultura a Londra, su invito del direttore Francesco Bongarrà, in occasione della mostra Legion life in the Roman army al British Museum, aperta fino al 23 giugno.
Più dannata che santa, si direbbe dal docufilm.
«Mi ha sempre stupito che il buon Dio si sia inventato una città santa mettendoci accanto il diavolo. Una Gerusalemme, il Vaticano, che ha intorno una Babele, Roma. Già nel 1834 per il poeta Giuseppe Gioachino Belli, impiegato pontificio, era “caput mundi” ma anche “la chiavica der monno”».
Capitale e fognatura del globo.
«Non che Milano sia la capitale morale. È che qui non ci siamo mai fatti intortare da filosofie, dogmi, ideologie. Il cattolicesimo è l’unica religione inclusiva: accoglie tutti e tutti assolve. Sa che Bene e Male sono due facce della stessa medaglia e quella medaglia siamo noi. Nessuno può scagliare il primo sampietrino. Negli anni Sessanta conobbi lo sceneggiatore Gore Vidal, snobissimo e antipaticissimo. Gli chiesi: com’è che voi gay venite tutti a Roma, non avete i festini a Hollywood? Mi rispose: “Perché qui si scopa”».
Molto esplicito.
«Al Palatino hanno rinvenuto un’epigrafe in greco che recita: “Ho imparato che a Roma la via diritta è un labirinto”. Nel quartiere San Lorenzo, dove abitavo, vidi Pier Paolo Pasolini nella trattoria Pommidoro che flirtava con un quindicenne: era Ninetto Davoli. Oggi chiamerebbero i carabinieri».
A Roma c’è il potere. Lei è un uomo di potere?
«Iooo? Da solo non conti nulla. Il simbolo di Roma antica è il fascio, un mazzo di verghe con la scure. L’insegna del comando. Abramo Lincoln ci appoggia sopra le mani nel monumento di Washington. Conti solo se rimani unito ad altri uguali a te».
Traduca il concetto.
«La Dc erano dieci partiti legati come un fascio e ha governato per 40 anni. Nella Capitale si contano più di 30 circoli: nautici, golfistici, venatori, scacchistici, tennistici, ippici. Oh, saremo mica diventati tutti canottieri? Per essere ammessi in quei club esclusivi devi esibire un’unica patente: l’affidabilità. Nel 1977, quando mi proposi a Rai 2 per Odeon, il rotocalco televisivo, fui portato al cospetto di un alto dirigente di viale Mazzini, il quale chiese al curatore Brando Giordani: “È affidabile?”. “Sì”, rispose il giornalista. “Bene, allora buon lavoro, arrivederci”, concluse quello. Nient’altro».
Accipicchia, un vero talent scout.
«Più che circoli ristretti, diciamo che sono logge. Devi conoscerne le regole e rispettarle».
E quali sarebbero le regole del potere?
«Mai associarlo al sesso, mai ai soldi, mai al tradimento. Invece i parvenu scesi dal Nord entrano nella stanza dei bottoni e, ubriachi di hybris, credono di poter fare tutto quello che vogliono. Bettino Craxi flirtò con Moana Pozzi. Silvio Berlusconi organizzò i festini a Palazzo Grazioli. Matteo Renzi arrivò a Palazzo Chigi e nominò capo dipartimento degli Affari giuridici e legislativi Antonella Manzione, che era stata comandante dei vigili urbani di Firenze con lui sindaco. Tutt’e tre spazzati via».
La prima volta in cui vide il potere da vicino?
«Fu quando Francesco Cossiga si rivolse a me perché veniva ritenuto un folle e quindi nessun organo di stampa gli pubblicava i comunicati, neppure l’Adnkronos del suo amico Pippo Marra. Una mattina sono nel suo studio di via Quirino Visconti. Da Washington chiamano Kossiga, l’amerikano con la kappa: gli Usa hanno bisogno di far decollare dall’Italia i loro cacciabombardieri per la guerra nel Kosovo.
L’ex presidente telefona al premier Romano Prodi, il quale da buon cristiano gli obietta che lui non uccide e nega il permesso. Allora Cossiga cerca Massimo D’Alema, che pur di prendere il posto di Prodi avrebbe sganciato una bomba atomica. “Vuoi diventare presidente del Consiglio?”, gli chiede. Conclusione: D’Alema è il primo comunista a diventare capo del governo italiano e gli americani possono far partire gli aerei dal Belpaese».
Come mai, nonostante le sue delazioni, la lasciano libero di campare? Il potere è tollerante?
«Scherza? Lei non ha idea di che cosa mi hanno fatto in 24 anni quelli che comandano: intimidazioni, querele, la Guardia di finanza che viene a sigillarmi la casa, la pubblicità che sparisce. Io non ho alle spalle John Elkann o Carlo De Benedetti».
Provi a identificarlo, questo maledetto potere.
«Tutti credono che sia incarnato da chi compare in tv e sui giornali. Sbagliato. Il potere è invisibile. Sta sotto, negli apparati, in quello che viene definito “deep State”, lo Stato profondo: Consulta, Corte dei conti, Ragioneria generale, servizi segreti, funzionari dei ministeri. Si fanno chiamare “servitori dello Stato”, non sono né di destra né di sinistra. I politici passano, loro restano. Rimasero persino dopo la caduta di Benito Mussolini».
Ma lei li tiene tutti sotto tiro. Come ci riesce?
«Faccio e ricevo telefonate. Chi si rivolge a me sa che non tradirò mai la sua fiducia. E uso un algoritmo inglese, Kilkaya. Mi svela che cosa piace ai lettori. Costa meno di un dipendente, 1.500 euro al mese: vede in tempo reale su che cosa cliccano».
Si maligna che il suo potere le derivi da un solido legame con i servizi segreti.
«Assurdo. Una delle sorprese della mia vita fu incontrarli. M’aspettavo qualcosa alla John le Carré o alla Graham Greene, agenti 007 divenuti romanzieri, invece mi venne da ridere. Fu tutt’altra cosa quando conobbi il capo stazione della Cia».
Parla di Robert Gorelick, mandato in Italia dalla Central intelligence agency dal 2003 al 2008?
«Lasciamo perdere. I servizi francesi e inglesi sì che sono fantastici. E quelli vaticani? Superlativi».
Lei sarebbe disponibile a fare la spia per davvero, pur di proteggere il Paese in cui vive?
«Scherza? Mi offende. Il sito si chiama così solo perché ho fuso il nomignolo Dago con Spia, la rubrica che tenevo sull’Espresso. Mi sento un po’ Tacito, un po’ portineria elettronica. Tagliare i panni addosso agli altri è forse l’ultima trincea del libero pensiero, sostenevano Fruttero e Lucentini. Il gossip è una risorsa strategica della politica. Dalla Recherche di Marcel Proust a Monica Lewinsky, passando per il Watergate, è tutto un pettegolezzo».
Il cerimoniale della Repubblica suddivide le cariche in 7 categorie e 121 classi. Dopo il capo dello Stato, vengono cardinali, presidente del Senato, presidente della Camera, presidente del Consiglio dei ministri. Perché un porporato conta più del Parlamento e del governo?
«Non lo sapevo. Molti sottovalutano il potere di Santa Madre Chiesa. Lo scoprii nel 1999, quando mi preparavo a lanciare Dagospia e fui ricevuto in Vaticano da un tizio che costruiva i siti per tutte le diocesi del mondo. Le pare che una struttura così, salda da 2 mila anni, si faccia scalfire dalle chiacchiere dei giornali? Io sono fortunato, ho sempre avuto fede. Un prete pedofilo non mi turba. A Roma abbiamo avuto papa Borgia, si figuri».
Quanto conta Sergio Mattarella?
«Tantissimo. Il potere invisibile coltiva la virtù del silenzio. Infatti l’ho ribattezzato la Mummia sicula, anche se al Colle dispiace. Lei ha mai letto un’intervista con Enrico Cuccia? Se il capo di Mediobanca avesse parlato, sarebbe stata la sua fine».
Papa Francesco rilascia un’intervista al mese.
«Fa i dispetti a Paolo Ruffini e Andrea Tornielli, i capi della comunicazione vaticana. Ma è l’unico al mondo che ha avuto il coraggio di dire che l’Ucraina, senza aiuti, soccomberà nel giro di un mese, quindi non le resta che trattare con la Russia».
Sarà lo Spirito Santo o il potere a scegliere il prossimo pontefice?
«Io spero che venga eletto Matteo Maria Zuppi».
Nel 2010 riteneva che gli italiani più potenti fossero Gianni Agnelli e Maurizio Costanzo. Oggi?
«Siamo indebitati fino al collo. Il potere ce l’ha la nostra creditrice, l’Unione europea. E scopriamo che l’Avvocato è stato il più grande evasore fiscale di questo Paese, ecco che cosa resta del suo mito».
Come mai non prende sul serio Giorgia Meloni?
«Draghi di qua, Draghi di là... All’inizio le avevo dato fiducia: l’ho chiamata la Draghetta. Quelli sopra di lei speravano che diventasse una democristiana, che creasse un vero partito conservatore. Invece è stata colta dalla sindrome di Carlito’s way ,ha presente? Al Pacino esce dal carcere, vuol cambiare vita, ma il passato lo trapassa: arrivano le cambiali da pagare e resta incastrato.
Meloni s’è sentita dire dallo zoccolo duro del Msi: “Ahò, siamo stati per mezzo secolo nelle fogne, ora ci prendiamo ciò che è nostro”. E lei, che non si fida di nessuno, ha trovato nei vecchi sodali della sezione Colle Oppio la sua sicurezza. È diventata la Ducetta. Ha scambiato l’autorevolezza con l’autoritarismo».
«Pipparoli», «smanaccioni», «twittaroli»: maltratta gli internauti con nomignoli urticanti.
«Ma no, è che allungano la mano perché non riescono ad allungare altro. Che cos’è in fin dei conti l’erotismo? Un racconto per chi legge, vedi Le mille e una notte .Eil Decameron del Boccaccio».
Da 1 a 10, quanto potere ha Instagram?
«Dieci».
E TikTok?
«Non lo conosco, lo vedo poco. Tutti i social, da Facebook a X, appartengono alla tragedia dell’essere umano. Siamo d’accordo sul fatto che Aristotele e Platone erano un po’ più acculturati di Matteo Salvini? Ebbene, perché i Greci crearono la filosofia, il teatro, le arti, l’Olimpo, Zeus, Venere, cioè un mondo parallelo?
E noi perché abbiamo inventato il cinema e la tv? Perché quando ci guardiamo allo specchio non ci piace ciò che appare, vediamo l’insoddisfazione più totale. Internet appaga le attese e le pretese dell’uomo. Se lei deve scegliere una sua foto, selezionerà quella in cui ha l’aspetto più seducente. Siamo tutti influencer».
Vanità delle vanità. Gran brutta malattia.
«La disperazione che vedo in giro nasce dal fatto che non esistono più né idee né ideali né ideologie: abbiamo solo noi stessi. Il corpo è il display per mostrare agli altri non ciò che siamo, ma ciò che vorremmo essere. Sparita la realtà, siamo diventati una fiction. Con questa ferraglia che ho addosso io comunico al mondo che avrei voluto essere Keith Richards, il chitarrista dei Rolling Stones. Purtroppo non avevo lo stesso talento».
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lamilanomagazine · 7 months
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Pesaro: giovedì 29 febbraio giornata clou delle Settimane Rossiniane, apertura gratuita per l'intera giornata di Casa Rossini e del Museo Nazionale Rossini
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Pesaro: giovedì 29 febbraio giornata clou delle Settimane Rossiniane, apertura gratuita per l'intera giornata di Casa Rossini e del Museo Nazionale Rossini. E proprio per questa giornata speciale, Casa Rossini e il Museo Nazionale Rossini offrono un'apertura gratuita per l'intera giornata. La casa natale del compositore si visita dalle 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 18.30; un omaggio attende i visitatori e per i più piccoli sarà allestito un piccolo angolo laboratoriale (info 0721 387357). Il Museo di Palazzo Montani Antaldi apre le sue porte al pubblico dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18 (info 0721 1922156). Sempre il Museo Nazionale Rossini - più precisamente la suggestiva Sala degli Specchi - alle 11 accoglie la conferenza stampa di presentazione dell'attività editoriale della Fondazione Rossini: edizione critica dell'opera Eduardo e Cristina a cura di Andrea Malnati e Alice Tavilla (opera andata in scena in prima moderna mondiale al ROF 2023), "Bollettino del Centro rossiniano di studi" edizione LXII, collana "Tesi Rossiniane" volume a cura di Paolo De Matteis TEMPI DI MEZZO la drammatizzazione dell'aria nell'opera seria (1770-1813). Per l'occasione verranno donati alla Fondazione dal professore Giovanni Cascio Pratilli un autografo musicale e una lettera di Gioachino Rossini. Info: 0721 33818 – 30053. Alle 21 al Teatro Rossini la Messa di Gloria di Rossini, il concerto promosso dal Conservatorio Rossini e dal Rossini Opera Festival in collaborazione con AMAT. L'esecuzione è affidata all'Orchestra e al Coro del Conservatorio Rossini, diretti da Luca Ferrara, maestro del coro Riccardo Lorenzetti; le voci soliste del ROF saranno Maria Laura Iacobellis (soprano), Andrea Niño (contralto), Pietro Adaíni (tenore), Antonio Mandrillo (tenore), Alberto Comes (basso). Formata solo da Kyrie e Gloria, la Messa fu composta da Rossini per la "Real Arciconfraternita di Nostra Signora dei Sette Dolori", più comunemente nota come l'Arciconfraternita di San Luigi di Napoli. Eseguita per la prima volta il 24 marzo 1820 nella chiesa di San Ferdinando della città partenopea, venne accolta con tale entusiasmo da suscitare lunghi applausi all'interno del luogo sacro e l'attribuzione a Rossini della qualifica di compositore dotto, grave, sublime. Unica composizione sacra di rilievo cui Rossini si dedicò nel periodo di attività operistica, nonostante la destinazione (la solenne celebrazione della festa dei Dolori della Vergine), non manca di citazioni di temi operistici. La Messa di Gloria è rimasta sconosciuta per più di un secolo fino a quando, a partire dalla metà degli anni Sessanta, il ritrovamento di numerosi fonti diede la possibilità a Philip Gossett di ricostruirne la genesi e, successivamente, insieme a Giovanni Acciai di approntarne l'edizione critica per la Fondazione Rossini. Biglietti (posto unico € 10) acquistabili online su vivaticket.it e presso la biglietteria del Teatro Rossini (mercoledì-sabato 17-19.30; il giorno del concerto dalle ore 17). Info: www.conservatoriorossini.it. La giornata del Compleanno di Rossini si arricchisce anche di un'inaugurazione speciale aperta alla comunità: quella dell'Auditorium Scavolini (alle 18) che restituisce alla città uno dei luoghi più strategici per lo spettacolo dal vivo e che tornerà ad essere una delle sedi del Rossini Opera Festival in un'edizione straordinaria per Pesaro 2024.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Lunedì 24 luglio 2023 alle ore 21.30, la Basilica di Santa Croce, ha ospitato il bellissimo concerto dei Solisti del Festival internazionale 'Italian Brass Week', Rex Richardson, Omar Tomasoni, Andrea Dell'Ira alle trombe, Oliver Darbellay, jorg Bruckner ai corni, Lito Fontana, Zoltan Kiss ai tromboni, David Childs – euphonium
Ryunosuke (Pepe) Abe – euphonium, trombone
Sérgio Carolino, Mario Barsotti, Gianluca Grosso – al tube, Filippo Lattanzi al marimba, Andrea Severi all' organo.
Musiche di J. S. Bach, G. F. Handel, G. Caccini, A. Marcello, T. Albinoni
I solisti del Festival condivideranno con il pubblico presente le più prestigiose pagine del repertorio cameristico fiorentino ed italiano, legandosi ai capolavori artistici, pittorici e scultorei, che la Basilica custodisce.
Saranno eseguiti brani della fiorentina Camerata de' Bardi, celebranti la Cappella dei Bardi di Vernio, omaggio al Conte Giovanni fondatore del circolo musicale ed intellettuale che ha dato vita al melodramma; dei compositori francescani, primo fra tutti Padre Giovan Battista Martini, maestro di Wolfgang Amadeus Mozart, gli ottocenteschi Luigi Cherubini e Gioachino Rossini; così come brani sacri che si legano alle Storie di San Giovanni Battista, di San Giovanni Evangelista, di San Francesco e della Vergine Maria, celebranti i cicli pittorici realizzati da Giotto e da Gaddi per le Cappelle Peruzzi, Bardi e Baroncelli.
Riccardo Rescio per I&f Arte Cultura Attualità
Firenze 24 luglio 2023
Italian Brass Week Città di Firenze Cultura Fondazione CR Firenze Italia&friends Publiacqua SpA Basilica di Santa Croce di Firenze
Ministero della Cultura Ministero del Turismo ENIT - Agenzia Nazionale del Turismo Ivana Jelinic
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A Napoli 'Dario Fo e le Opere Buffe di Rossini'
(ANSA) – NAPOLI, 15 GIU – Si intitola “Dario Fo e le Opere Buffe di Rossini” la mostra che vuole celebrare, a Napoli, l’incontro tra due grandi maestri del Teatro: il poliedrico artista Dario Fo, Premio Nobel per la Letteratura nel 1997, e il compositore Gioachino Rossini il cui nome è indissolubilmente legato al Teatro San Carlo, che diresse dal 1816 al 1822.    Il progetto è proprio del San…
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brookston · 2 years
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Holidays 1.25
Holidays
Big Rock Day
Biologist’s Day (Mexico)
Burns Night (a.k.a. Robert Burns Day; Scotland)
Criminon Day (Scientology)
Dinner Party Day
Dydd Santes Dwynwen (Welsh Valentine's Day)
Festival of Constructive Energy
Fluoride Day
G.F. Betico Croes Day (Aruba)
International Day of Women in Multilateralism
IV Nurse Day (a.k.a. Intravenous Nurse Day)
Long Distance Day
Luanda City Day (Angola)
Macintosh Computer Day (a.k.a. Mac Day)
National Florida Day
National Heroes’ Day (Cayman Islands)
National Moose Day
National Nutrition Day (Indonesia)
National Opposite Day
National Police Day (Egypt)
National Tourism Day (India)
National Videography Day
National Voters’ Day (India)
Nut’s Day (Ancient Egyptian)
Observe the Weather Day
Public Holiday (Saint Vincent and Grenadines)
Revolution Day 2011 (Egypt)
A Room of One's Own Day
Soda Fountain Day
Tatiana Day (a.k.a. Students Day; Russia, Ukraine)
Wedding March Day
Winter-een-mas begins [thru 31st]
Winter Olympics Day
Food & Drink Celebrations
National Fish Taco Day
National Irish Coffee Day
Schnitzelbank Bratwurst Day (Jasper, Indiana)
4th & Last Wednesday in January
Library Shelfie Day [4th Wednesday]
Weedless Wednesday [4th Wednesday]
Independence Days
Federated States of Antarctica (Declared; 2009) [unrecognized]
Foundation Day (Sao Paulo, Brazil)
Islamic Emirate of Acre (Declared; 2020) [unrecognized]
Feast Days
Apollo (Christian; Saint)
Burns Night (Pastafarian)
Conversion of Saint Paul (Eastern Orthodox, Oriental Orthodox, Roman Catholic, Anglican and Lutheran churches, which concludes the Week of Prayer for Christian Unity)
Dwynwen (UK; Saint)
Dydd Santes Dwynwen (Wales)
Feriae Sementivae (Ancient Roman Feast to Spring)
Gather Bathou San (Assam, India)
Great Uncle Fishknife (Muppetism)
Gregory the Theologian (Eastern or Byzantine Catholic Church)
Himachal Pradesh Statehood Day (India)
Imoinu Irapta (Manipur, India)
Isaiah (Positivist; Saint)
Juventinus and Maximinus, Martyrs of Antioch (Christian; Saint)
Keith Moon Day (Church of the SubGenius; Saint)
Old Disting (Norse)
Poppo of Stavello (Christian; Saint)
Prejectus (a.k.a. Prix; Christian; Saint)
Publius (Christian; Saint)
The last day of the Week of Prayer for Christian Unity (Christian ecumenism)
Lucky & Unlucky Days
Butsumetsu (仏滅 Japan) [Unlucky all day.]
Dismal Day (Unlucky or Evil Day; Medieval Europe; 2 of 24)
Egyptian Day (Unlucky Day; Middle Ages Europe) [2 of 24]
Premieres
Birds of Prey (Film; 2020)
Black Sails (TV Series; 2014)
Elektra, by Richard Strauss (Opera; 1909)
The Grifters (Film; 1991)
Hansel & Gretel: Witch Hunters (Film; 2013)
La Cenerentola (a.k.a. Cinderella), by Gioachino Riossini (Opera; 1817)
Lucifer (TV Series; 2016)
M*A*S*H (Film; 1970)
Metamorphosen, by Richard Strauss (Small Ensemble Piece; 1945)
101 Dalmatians (Animated Disney Film; 1961)
The Perils of Gwendolyn in the Land of the Yik Yak (Film; 1985)
Polar (Film; 2019)
Skins (UK TV Series; 2007)
The Thin Man Goes Home (Film; 1945)
Unplugged, recorded by Paul McCartney (Live TV Concert; 1991)
A Walk to Remember (Film; 2002)
Today’s Name Days
Paulus, Wolfram (Austria)
Grigor (Bulgaria)
Ananija, Pavao, Projekto (Croatia)
Miloš (Czech Republic)
Paap, Paavel, Paavo, Paul (Estonia)
Paavali, Paavo, Paul, Pauli, Paulus (Finland)
Pauli Bekehrung, Wolfram (Germany)
Gregorios, Gregoris, Gregory, Grigorios, Grigoris, Margaret, Margarita (Greece)
Pál (Hungary)
Paolo, Sabino, Savino (Italy)
Sigurds, Zigurds, Zigvalda, Zigvalds (Latvia)
Jaunutis, Jomantas, Povilas, Viltenis, Žiedė (Lithuania)
Pål, Paul (Norway)
Miłosz, Miłowan, Miłowit, Paweł, Tacjanna, Tatiana (Poland)
Bretanion, Grigorie (Romania)
Tatyana (Russia)
Gejza (Slovakia)
Elvira, Pablo (Spain)
Pål, Paul, Paulus (Sweden)
Amari, Amir, Amira, Amarion, Gwayne, Hakon, Hawk, Jamari, Prince, Princess (USA)
Today is Also…
Day of Year: Day 25 of 2023; 340 days remaining in the year
ISO: Day 3 of week 4 of 2023
Celtic Tree Calendar: Luis (Rowan) [Day 4 of 28]
Chinese: Month 1 (Jia-Yin), Day 4 (Gui-Wei)
Chinese Year of the: Rabbit (until February 10, 2024)
Hebrew: 3 Shevat 5783
Islamic: 3 Rajab II 1444
J Cal: 25 Aer; Foursday [25 of 30]
Julian: 12 January 2023
Moon: 21%: Waxing Crescent
Positivist: 25 Moses (1st Month), Isiah 
Runic Half Month: Elhaz (Elk) [Day 1 of 15]
Season: Winter (Day 36 of 90)
Zodiac: Aquarius (Day 5 of 30)
Calendar Changes
Elhaz (Elk) [Half-Month 3 of 24; Runic Half-Months] (thru 2.8)
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brookstonalmanac · 2 years
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Holidays 1.25
Holidays
Big Rock Day
Biologist’s Day (Mexico)
Burns Night (a.k.a. Robert Burns Day; Scotland)
Criminon Day (Scientology)
Dinner Party Day
Dydd Santes Dwynwen (Welsh Valentine's Day)
Festival of Constructive Energy
Fluoride Day
G.F. Betico Croes Day (Aruba)
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IV Nurse Day (a.k.a. Intravenous Nurse Day)
Long Distance Day
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National Florida Day
National Heroes’ Day (Cayman Islands)
National Moose Day
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National Videography Day
National Voters’ Day (India)
Nut’s Day (Ancient Egyptian)
Observe the Weather Day
Public Holiday (Saint Vincent and Grenadines)
Revolution Day 2011 (Egypt)
A Room of One's Own Day
Soda Fountain Day
Tatiana Day (a.k.a. Students Day; Russia, Ukraine)
Wedding March Day
Winter-een-mas begins [thru 31st]
Winter Olympics Day
Food & Drink Celebrations
National Fish Taco Day
National Irish Coffee Day
Schnitzelbank Bratwurst Day (Jasper, Indiana)
4th & Last Wednesday in January
Library Shelfie Day [4th Wednesday]
Weedless Wednesday [4th Wednesday]
Independence Days
Federated States of Antarctica (Declared; 2009) [unrecognized]
Foundation Day (Sao Paulo, Brazil)
Islamic Emirate of Acre (Declared; 2020) [unrecognized]
Feast Days
Apollo (Christian; Saint)
Burns Night (Pastafarian)
Conversion of Saint Paul (Eastern Orthodox, Oriental Orthodox, Roman Catholic, Anglican and Lutheran churches, which concludes the Week of Prayer for Christian Unity)
Dwynwen (UK; Saint)
Dydd Santes Dwynwen (Wales)
Feriae Sementivae (Ancient Roman Feast to Spring)
Gather Bathou San (Assam, India)
Great Uncle Fishknife (Muppetism)
Gregory the Theologian (Eastern or Byzantine Catholic Church)
Himachal Pradesh Statehood Day (India)
Imoinu Irapta (Manipur, India)
Isaiah (Positivist; Saint)
Juventinus and Maximinus, Martyrs of Antioch (Christian; Saint)
Keith Moon Day (Church of the SubGenius; Saint)
Old Disting (Norse)
Poppo of Stavello (Christian; Saint)
Prejectus (a.k.a. Prix; Christian; Saint)
Publius (Christian; Saint)
The last day of the Week of Prayer for Christian Unity (Christian ecumenism)
Lucky & Unlucky Days
Butsumetsu (仏滅 Japan) [Unlucky all day.]
Dismal Day (Unlucky or Evil Day; Medieval Europe; 2 of 24)
Egyptian Day (Unlucky Day; Middle Ages Europe) [2 of 24]
Premieres
Birds of Prey (Film; 2020)
Black Sails (TV Series; 2014)
Elektra, by Richard Strauss (Opera; 1909)
The Grifters (Film; 1991)
Hansel & Gretel: Witch Hunters (Film; 2013)
La Cenerentola (a.k.a. Cinderella), by Gioachino Riossini (Opera; 1817)
Lucifer (TV Series; 2016)
M*A*S*H (Film; 1970)
Metamorphosen, by Richard Strauss (Small Ensemble Piece; 1945)
101 Dalmatians (Animated Disney Film; 1961)
The Perils of Gwendolyn in the Land of the Yik Yak (Film; 1985)
Polar (Film; 2019)
Skins (UK TV Series; 2007)
The Thin Man Goes Home (Film; 1945)
Unplugged, recorded by Paul McCartney (Live TV Concert; 1991)
A Walk to Remember (Film; 2002)
Today’s Name Days
Paulus, Wolfram (Austria)
Grigor (Bulgaria)
Ananija, Pavao, Projekto (Croatia)
Miloš (Czech Republic)
Paap, Paavel, Paavo, Paul (Estonia)
Paavali, Paavo, Paul, Pauli, Paulus (Finland)
Pauli Bekehrung, Wolfram (Germany)
Gregorios, Gregoris, Gregory, Grigorios, Grigoris, Margaret, Margarita (Greece)
Pál (Hungary)
Paolo, Sabino, Savino (Italy)
Sigurds, Zigurds, Zigvalda, Zigvalds (Latvia)
Jaunutis, Jomantas, Povilas, Viltenis, Žiedė (Lithuania)
Pål, Paul (Norway)
Miłosz, Miłowan, Miłowit, Paweł, Tacjanna, Tatiana (Poland)
Bretanion, Grigorie (Romania)
Tatyana (Russia)
Gejza (Slovakia)
Elvira, Pablo (Spain)
Pål, Paul, Paulus (Sweden)
Amari, Amir, Amira, Amarion, Gwayne, Hakon, Hawk, Jamari, Prince, Princess (USA)
Today is Also…
Day of Year: Day 25 of 2023; 340 days remaining in the year
ISO: Day 3 of week 4 of 2023
Celtic Tree Calendar: Luis (Rowan) [Day 4 of 28]
Chinese: Month 1 (Jia-Yin), Day 4 (Gui-Wei)
Chinese Year of the: Rabbit (until February 10, 2024)
Hebrew: 3 Shevat 5783
Islamic: 3 Rajab II 1444
J Cal: 25 Aer; Foursday [25 of 30]
Julian: 12 January 2023
Moon: 21%: Waxing Crescent
Positivist: 25 Moses (1st Month), Isiah 
Runic Half Month: Elhaz (Elk) [Day 1 of 15]
Season: Winter (Day 36 of 90)
Zodiac: Aquarius (Day 5 of 30)
Calendar Changes
Elhaz (Elk) [Half-Month 3 of 24; Runic Half-Months] (thru 2.8)
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monotonous-minutia · 3 years
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Operablr Pride Month Week #2 (June 7-13)
I hope you all had fun last week! Here’s looking to a new week of gay operas, starting tomorrow!
Don Carlo(s) (Verdi/Méry/du Locle) Keywords:  MLM, WLW, poly, sapphic, political drama, historical drama, tragedy, French Grand Opéra /Italian opera, trouser role
Dorilla in Tempe (Vivaldi/Lucchini, passticcio) Keywords: sapphic, genderfluid character, Baroque opera, trouser roles, Greek mythology, Italian opera, angst with a happy ending
Julie (George/Darke) Keywords: WLW, sapphic, bisexual characters, GNC characters, historical drama, opera in English
Le comte Ory (Rossini/Scribe/Delestre-Poirson) Keywords: sapphic, poly, gay hijinks, trouser role, opera bouffe, French opera
Summaries, libretti, recommended productions, and more under the line!
Don Carlo(s)
Libretto:  French and Spanish (5-act version) Italian (4-act version) English (5-act version) Summary: https://en.wikipedia.org/wiki/Don_Carlos (also includes history & info on various versions of the opera) https://www.opera-arias.com/verdi/don-carlo/synopsis/ Production recs: San Francisco 2016 (5-act Italian version) ROH 2008 (5-act Italian version) Paris 1996 (5-act French version) Met 2010  (5-act Italian version) (English subs) ROH 1985 (5-act Italian version) (Spanish subs) Vienna 2020 (5-act French version) Met 1980 (5-act Italian version) Opera on Video search link: https://www.operaonvideo.com/?s=Don+Carlo On VK:  Salzburg 2013 (5-act Italian version) Munich 2011  (5-act Italian version) Bonus: history, excerpts, detailed summary, and character analysis! https://opera-inside.com/don-carlo-by-verdi-the-opera-guide-and-synopsis/ Bonus bonus: text of the original play! (English translation) https://www.gutenberg.org/files/6789/6789-h/6789-h.htm Extra bonus: a breakdown of the opera and libretto, with some historical tidbits and excerpts! https://opera-simplified.tumblr.com/post/626614831028551680/opera-simplified-1-don-carlos
Dorilla in Tempe
Libretto: Italian: https://flaminioonline.it/Guide/Vivaldi/Vivaldi-Dorilla709-testo.html (I can’t find libretto in English but this site allows Google Translate so it should be able to translate into whatever language your browser is in) Summary: https://en.wikipedia.org/wiki/Dorilla_in_Tempe Production recs: Wexford Festival 2019 (English subs) La Fenice 2019  Bonus: the best recording on Spotify! https://open.spotify.com/album/28W8YAeYm7K7knq2cOfYV6?si=0aWE6fmxTDSJ4YntZ1d3nw
Julie
Libretto/Summary: I guess this one’s too new to have these out there! Production recs: https://www.youtube.com/watch?v=Fo-SmLZwC9E&t=1s (English subs) Bonus: Some info about the titular Julie d’Aubigny! https://www.rejectedprincesses.com/princesses/julie-daubigny
Le Comte Ory
Libretto: French: https://www.opera-arias.com/rossini/comte-ory/libretto/ Summary: https://en.wikipedia.org/wiki/Le_comte_Ory https://www.metopera.org/user-information/synopses-archive/le-comte-ory Production recs: Glyndebourne 1997  Met 2011 (English subs)  Paris 2017 (French & English subs)  Opera on Video search link: https://www.operaonvideo.com/?s=Le%20comte%20Ory%20Rossini Bonus: some history and analysis of the opera! https://paulthomasonwriter.com/le-comte-ory-gioachino-rossini/
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kittesencula · 3 years
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𝘓𝘢 𝘴𝘤𝘢𝘮𝘱𝘢𝘨𝘨𝘯𝘢𝘵𝘢 ♦️♦️♦️♦️ Nun pòi crede1 che ppranzo che ccià ffatto
quel’accidente de Padron Cammillo.
Un pranzo, ch’è impossibbile de díllo:
ma un pranzo, un pranzo da restacce matto. Quello perantro c’ha mmesso er ziggillo
a ttutto er rimanente de lo ssciatto, 
è stato, guarda a mmé, ttanto de piatto
de strozzapreti cotti cor zughillo. 
 
Ma a pproposito cqui de strozzapreti: io nun pozzo capí ppe cche rraggione
s’abbi da dí cche strozzino li preti:
 quanno oggni prete è un sscioto de cristiano
da iggnottisse magara in un boccone
er zor Pavolo Bbionni sano sano. – Giuseppe Gioachino Belli #♥️ #strozzapreti #allaromana #eppurestonataleselosemolevatodaicoglioni #capitone #capitonedenatale #kivvesencula 🥳🔉 🍕🖕🏿 #Ⓚ #kittesencula 𝖉𝖗𝖆𝖌𝖔𝖕𝖚𝖇𝖑𝖎𝖘𝖍𝖊𝖗.𝖈𝖔𝖒 ᴋɪᴛᴛᴇsᴇɴᴄᴜʟᴀ.ᴄᴏᴍ (presso Piazza San Pietro - Vaticano, Roma, Italia) https://www.instagram.com/p/CX3hcENN-Q3/?utm_medium=tumblr
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10-PIECE MORNING MIX, September 10, 2021:
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SENSI DELL'ARTE - di Gianpiero Menniti
LA NASCITA DELLA PITTURA OCCIDENTALE 
Un corpo giace senza vita tra le braccia di una madre disperata. Questo è il passaggio più profondo che compie lo strappo dall’iconicità, strappo ormai pienamente accolto da molti precedenti eppure reso, qui, con i caratteri della più evidente plasticità degli umani sensi e dell’umano patire, fino ad estenuare la resa drammatica portandola ad emergere cancellando ogni mediazione simbolica.  La disperazione capace di esprimersi, nei diversi personaggi, in un gesto di composta rassegnazione, in un misurato equilibrio con la forza dell’impeto passionale lacerante che gli si contrappone: come nella figura di un palpitante San Giovanni proteso fin quasi allo spasimo nel gridare il proprio dolore. Ancora più evidente è il segno lasciato da angeli incapaci di controllare i propri sentimenti: così, si abbandonano ad un volteggio scomposto nello sfondo di un cielo che stinge l’azzurro in un colore livido, esso stesso influenzato dal carattere intensamente drammatico della scena.  Si tratta di una forma di rappresentazione religiosa che si rivolge agli uomini di un nuovo tempo, a uomini che si pongono domande e che animano di dubbi la relazione con lo spirito, uomini che obbediscono a una coscienza nuova, consapevole di una crisi di maturità nell’emergere di un senso dell’individuale molto più marcato.  Sono gli uomini dei rifioriti centri urbani, protagonisti di una nuova prosperità, espressione della rivoluzione commerciale dei secoli XI e XII. Per certo, tuttavia, si tratta di una spiritualità mediata dagli ordini mendicanti, in particolare dall'esempio del realismo francescano. Giotto, a cavallo tra due epoche, riesce a cogliere le nuove sensibilità imbevute di un diverso afflato religioso, rivelazione concettuale frutto della mistica francescana che venne imponendosi sul cambiamento più di quanto si possa immaginare. Un Giotto che mai si ritrae rispetto alla sperimentazione pittorica.  E’ il Giotto di "Anna e Gioachino alla Porta Aurea" che si scambiano un bacio, avvenimento unico, una "prima volta" nella storia della pittura di quelle epoche. Ed è il Giotto della "Cattura di Cristo", nel quale tra la bagarre di una scena complessa si scorge il misterioso incontro di sguardi tra Gesù e Giuda, entrambi vittime ma di un diverso destino del quale appaiono essere intimamente consapevoli.  Osservando il dipinto non ho potuto fare a meno di richiamare alla memoria un’immagine moderna, quella di un quadro futurista: "I funerali dell’anarchico Galli" di Carlo Carrà (1911).  Quella stessa vorticosa ed inarrivabile dinamicità immersa in un flusso che appare inarrestabile, è in parte presente nell’inquieto e disordinato sollevarsi di lance e bastoni e torce del dipinto di Giotto, che fissa il sentimento centrale della scena concentrandolo su un immobile Gesù, dissonante e ieratico rispetto al conflitto che si anima intorno a un Cristo acquiescente al gesto di Giuda.  La pittura, sempre più, mi appare come un gesto unico.
- Giotto di Bondone (1266 - 1337), Cappella degli Scrovegni, Padova, 1303-1305: "Compianto sul Cristo morto"; "Gioacchino ed Anna alla Porta Aurea"; "Bacio di Giuda o Cattura di Cristo".
- Carlo Carrà (1881 - 1966): “ I funerali dell'anarchico Galli”, 1910 -1911, Museum of Modern Art, New York
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Orso Teobaldo Felice Orsini, 1819-1858
«Sino a che l’Italia non sarà indipendente, la tranquillità dell’Europa e quella Vostra non saranno che una chimera. Vostra Maestà non respinga il voto supremo d’un patriota sulla via del patibolo: liberi la mia patria e le benedizioni di 25 milioni di cittadini la seguiranno dovunque e per sempre.» O.T.F. Orsini
Orsini nacque nel 1819 a Meldola, figlio di Giacomo Andrea Orsini e Francesca Ricci in giovane età venne affidato alle cure dello zio paterno Orso Orsini, a Imola; all'età di sedici anni Felice si rese responsabile dell’uccisione del cuoco di famiglia a cui era stata affidata la sua sorveglianza, fuggì immediatamente dopo il fatto e venne accusato di omicidio. Grazie all'amicizia dello zio con il vescovo di Imola Mastai Ferretti (futuro Papa Pio IX) i giudici che inizialmente lo accusarono di aver sparato volontariamente al cuoco, credettero alla versione di un colpo di pistola partito accidentalmente, fu così che il reato venne derubricato in omicidio colposo con una condanna a sei mesi di carcere. Riuscì a evitare la detenzione entrando in seminario, presso il convento degli Agostiniani di Ravenna ma Felice Orsini poco incline alla vita in seminario abbandonò il convento per trasferirsi temporaneamente dal padre a Bologna.
Nell'agosto del 1843 si trovò coinvolto nei moti di Romagna, la scoperta della sua società segreta “Congiura Italiana dei Figli della Morte” gli costò l’ergastolo presso la fortezza pontificia di Civita Castellana, da cui uscì nel 1846 grazie all'amnistia concessa da Pio IX. Nuovamente in libertà Felice Orsini si stabilì a Firenze, città d’origine della madre dove continuò a dedicarsi alla cospirazione, nel 1848 partecipò alla Prima Guerra di Indipendenza e una volta tornato a Firenze si sposò con Assunta Laurenzi. Orsini, convinto seguace di Mazzini continuò la sua attività rivoluzionaria nei territori dello Stato Pontificio e del Granducato di Toscana, nel 1849 prese parte all'esperienza della Repubblica Romana come deputato dell’Assemblea Costituente nel collegio della provincia di Forlì ma l’intervento dell’esercito francese a supporto del Papa costrinse Orsini a fuggire nuovamente.
Nel 1850 si stabilì a Nizza, qui fondò la ditta “Monti & Orsini”, impegnata nella vendita della canapa prodotta dallo zio Orso. Orsini pur avendo la possibilità di vivere una vita tranquilla, nel settembre del 1853 decise di guidare un tentativo insurrezionale tra Sarzana e Massa ma l’azione fallì sul nascere. Dopo l’ultimo disfatta decise di trasferirsi a Londra, nel 1854 organizzò altre due insurrezioni rispettivamente in Lunigiana e in Valtellina anch'esse fallite, ma fu durante un viaggio clandestino nell'Impero Asburgico che Orsini venne notato dalle autorità e arrestato il 17 dicembre del 1854, rinchiuso nelle prigioni del Castello di San Giorgio a Mantova, tra la notte del 29 e 30 marzo del 1856, grazie all'aiuto dell’amica Emma Siegmund, conosciuta anni prima a Nizza riuscì a corrompere le guardie e fuggire a Genova dove poté imbarcarsi verso l’Inghilterra.
L’evasione di Felice Orsini fece molto scalpore e la notizia della sua rocambolesca fuga trovò ampio spazio sui giornali di mezza Europa, tornato in Inghilterra accettò l’offerta di un editore per scrivere le sue memorie.
Nel 1857 conobbe il chirurgo francese Simon François Bernard, cospiratore e fanatico, fuggito dalla Francia per evitare l’arresto, riuscì ad affascinare con le sue idee Orsini, il quale si convinse della necessità di eliminare Napoleone III, la sua morte avrebbe fatto venir meno la protezione della Francia allo Stato Pontificio, facilitando così il processo di unificazione nazionale.
Felice Orsini dopo aver per anni supportato Mazzini giudicando la sua strategia “fallimentare” decise che l’attentato a Napoleone III fosse un atto giusto e indispensabile, l’assassinio di Napoleone III avrebbe provocato un’insurrezione in Francia che secondo i piani di Orsini avrebbe dovuto estendersi fino all’Italia. Fu così che Orsini ideò e realizzò cinque bombe a mano con innesco a fulminato di mercurio, riempite di chiodi e frammenti di ferro per aumentarne il potere distruttivo, ordigni rudimentali ma incredibilmente efficaci tanto da essere riutilizzati in altri attentati e passati alla storia come “Bombe all’Orsini”. Giunto a Parigi, Orsini reclutò altri tre congiurati: Giovanni Andrea Pieri, Carlo di Rudio e Antonio Gomez, giunse la sera del 14 gennaio del 1858 e intorno alle 20.30 il gruppo guidato da Felici Orsini scaglia le bombe contro la carrozza dell’Imperatore in procinto di raggiungere l’ Opéra lirica di rue Le Peletier per assistere alla rappresentazione del Guglielmo Tell di Gioachino Rossini.
Il primo ordigno venne scagliato da Gomez, seguirono quello Di Rudio e il terzo di Felici Orsini, Carlo di Pieri non riuscì a partecipare all'attentato in quanto venne riconosciuto durante un controllo di Polizia come clandestino. La deflagrazione delle bombe fu devastante, l’attentato provocò letteralmente una carneficina tra la folla in attesa dell’arrivo di Napoleone III, la blindatura della carrozza riuscì a proteggere la vita dell’Imperatore che ne uscì illeso. Felici Orsini e gli altri congiurati si diedero alla fuga riuscendo a scappare dal luogo dell’attentato ma vennero fermati dalla polizia poche ore dopo. Antonio Gomez fu il primo ad essere arrestato, il suo comportamento nervoso e agitato non passò inosservato e una volta sottoposto a interrogatorio cedette quasi subito confessando i nomi degli altri attentatori, Orsini ferito ad una guancia si liberò della bomba rimanente e della pistola, dopo aver ricevuto una medicazione in una farmacia non molto distante dal luogo dell’attentato si recò nella sua abitazione dove venne arrestato poco dopo dalla polizia.
Orsini fallì l’attentato contro Napoleone III, il suo atto provocò la morte di 12 persone e il ferimento di altre 156, l’orrore della carneficina suscitò sgomento e rabbia nell'opinione pubblica francese.
Orsini e gli altri vennero portati difronte ai giudici, il processo fu breve e nulla valse la difesa dell’avvocato Jules Favre che cercò di non fa passare Orsini come criminale e assassino ma piuttosto un patriota che combatteva per liberare il suo paese dall'oppressione e dalla tirannide. Felice Orsini e Giovanni Andrea Pieri vennero condannati a morte, gli altri due cospiratori vennero condannati all'ergastolo, da scontare attraverso i lavori forzati nell'infernale prigione della Caienna nella Guyana francese.
Fallito l’attentato, Orsini affrontò coraggiosamente il processo e la morte avvenuta il 13 marzo del 1858. Le sue ultime parole prima di essere ghigliottinato gridate con fierezza e decisione furono: “Viva l’Italia! Viva la Francia!”
«Poo po po po po pooo po!» Anonimo, 2006
Prima che fosse condannato a morte, dalla prigione scrisse una lettera a Napoleone III […] che lesse la lettera a lui indirizzata, le parole di Orsini lo colpirono e inaspettatamente acconsentì alla pubblicazione sui giornali.
L’attentato di Felice Orsini e la sua condanna a morte indirettamente, accelerarono il processo di avvicinamento fra la Francia e il Piemonte culminato con gli accordi di Plombières siglati da Camillo Benso Conte di Cavour, il 21 luglio del 1858.  [Living History]
 Di Rudio fu anche al centro di un mistero che non è ancora stato completamente svelato e riguarda i nomi di tutti i componenti dell’attentato. Difatti allo storico Paolo Mastri, che gli scrisse nel 1908 poco prima della morte chiedendogli precisazioni, Di Rudio rispose di aver visto personalmente Felice Orsini consegnare una delle sue bombe nientemeno che a Francesco Crispi. Inoltre Di Rudio sostenne che sarebbe stato proprio Crispi e non Orsini a lanciare la terza ed ultima bomba contro il corteo imperiale. L'esplosiva rivelazione scatenò una furiosa polemica internazionale, che dall'Italia fu ripresa anche dai giornali francesi.
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lamilanomagazine · 7 months
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Pesaro: dal 22 febbraio a Casa Rossini la mostra che celebra il Compleanno di Rossini con una selezione preziosa di ritratti del Maestro
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Pesaro: dal 22 febbraio a Casa Rossini la mostra che celebra il Compleanno di Rossini con una selezione preziosa di ritratti del Maestro. Una nuova iniziativa del ricco cartellone delle Settimane Rossiniane edizione 2024 per festeggiare il compleanno di Gioachino Rossini. Da giovedì 22 febbraio Casa Rossini accoglie la mostra Ritratti rossiniani, promossa dalla Fondazione Rossini in collaborazione con: Comune di Pesaro, MIC, Regione Marche, BCC, Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, Intesa San Paolo, Pesaro Musei, Museo Nazionale Rossini, Sistema Museo, Conservatorio Statale di Musica "G. Rossini" di Pesaro, Rossini Opera Festiva e Amat. L'esposizione raccoglie alcune delle immagini del Maestro pesarese che la storia ci ha consegnato. Nel corso della sua lunga vita, infatti, sono stati moltissimi i ritratti che raffigurano Rossini, diversi per tipologia e tecnica, dal disegno all'acquaforte, dalla litografia alla china, dalla tela al dagherrotipo, alla fotografia, fino naturalmente alle sculture. Il compositore appare in pose ufficiali o colloquiali, in piedi o seduto, da solo o assieme ad altri musicisti, oggetto di caricature che ne attestano la vasta popolarità, oltre ad enfatizzarne satiricamente vizi e virtù. In mostra vi saranno inoltre alcuni esempi delle immagini contenute all'interno di rare biografie dedicate all'autore, negli spartiti delle sue composizioni o a corredo di articoli celebrativi apparsi su giornali, riviste, almanacchi. Completano il percorso espositivo i manifesti e le pubblicazioni di alcune edizioni del Rossini Opera Festival, in continuità con il prezioso patrimonio storico permanente esposto nella casa natale. Insomma, si tratta di un prezioso omaggio al cittadino più illustre di Pesaro, nell'anno in cui la città è Capitale Italiana della Cultura. La mostra è curata da Catia Amati, Lucia Ferrati e Maria Chiara Mazzi con la gentile collaborazione di Sergio Ragni e Luigi Cuoco.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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La Auto Avio 815, cet ancien véhicule fut fabriqué en 1940 dessinée par la société Touring, elle pèse que 535 kg, dont à peine 54 pour la carrosserie, 8 cylindres, 1500 cm3. En 1940, Enzo Ferrari a quitté l'écurie de course Alfa Romeo depuis un an. À Modène, il fonde l'Auto Avio Costruzioni et fabrique des moteurs à quatre cylindres en ligne destinés aux avions-école de la Régie Aéronautique et des petites pièces automobiles. Officiellement, Ferrari ne peut pas produire de voitures de course en raison de l'accord signé avec Alfa Romeo et de la situation politique de l'Italie qui entre en guerre en juin 1940. Mais avant l'entrée en guerre de son pays, il dispute encore deux compétitions, le Grand Prix de Tripoli et les Mille Miglia. Enzo, qui sait affronter toutes les difficultés, parvient à fabriquer en un temps record deux petites spider qui lui sont commandées par le fils d'Antonio Ascari, Alberto, et par le marquis Lotario Rangoni. C'est l'occasion pour lui de démontrer qu'il est capable de produire une voiture de compétition sans le concours d'Alfa Romeo dont la technologie lui semble désormais discutable. Ne pouvant lui donner son propre nom, il baptise la voiture Auto Avio 815 : huit pour le nombre de cylindres, quinze pour la cylindrée qui est de 1500 cm3. La mécanique de la voiture utilise des pièces empruntées à Fiat. La carrosserie du Milanais Touring est composée de panneaux en alliage d'aluminium et de manganèse. La 815 ne pèse que 535 kg, dont à peine 54 pour la carrosserie. Elle est le fruit du travail d'Alberto Massimino qui a collaboré avec Gioachino Colombo à la réalisation du moteur huit cylindres 1500 de l'Alfa Romeo 158 et du technicien Vittorio Bellentani. Aux Mille Miglia de 1940, les Allemands sont des adversaires à vaincre à tout prix. Les deux 815, respectivement pilotées par Alberto Ascari-Giovanni Minozzi et Lotario Rangoni Machiavelli, ne finissent pas la course. La victoire revient aux Allemands, mais Ferrari a montré à tous qu'il est capable de fabriquer une voiture de course compétitive en ne comptant que sur lui même et sur des hommes qu'il parvient fort habilement à intéresser à ses projets. Malheureusement, la guerre interrompt toute activité liée aux courses automobiles. L'Auto Avio Costruzioni 815 ou AAC 815 est la première automobile créée par Enzo Ferrari
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Suite à l'arrivée vers 1938 de l'ingénieur espagnol Wifredo Ricart notamment responsable du développement des Pegaso après guerre Ferrari quitte la Scuderia, l'écurie officielle d'Alfa Romeo. Ce départ contraint Ferrari à dédommager Alfa Romeo, il devra également s'abstenir de faire courir des automobiles sous son nom pendant 4 ans. Profitant de ce vide dans le contrat, il entreprend donc la construction des Auto Avio Construzioni 815 en 2 exemplaires. Il la motorise avec un 8 cylindres en ligne de 1 496 cm³ composé de deux 4 cylindres mis bout à bout, d'origine FIAT, le châssis est basé sur celui de la Fiat 508 Balilla il est à noter que le journal automobile Rétro Viseur fait état d'une châssis devant beaucoup à Alfa Romeo et la carrosserie Superlegera est signée Touring (d'après son procédé Flying Star). Lorsqu'elle est engagée aux Mille Miglia 1940, le journal britannique Motor dévoile dans son édition du 1er mai 1940 la nouvelle "Ferrari 815". Faute de pouvoir briller à leur époque, la guerre ne leur en a pas laissé le loisir, les AAC 815 ne laisseront qu'une trace anecdotique à leur époque. Elles participent de nos jours à des courses telles les Mille Miglia historiques. En 2004 la marque Auto Avio Costruzioni a été déposée par une groupe de passionnés d'automobiles sportives dans le but de construire une nouvelle voiture basée sur la Ferrari F430. Ce véhicule, doté d'un moteur V12 de Ferrari 599 aurait dû voir le jour en 2010, mais devant l'annonce faite dans le journal Sport Auto du mois de mai 2008 de la renaissance de la marque, Ferrari a attaqué en justice le propriétaire de la marque Auto Avio Costruzioni. Le projet a donc été abandonné, et le procès doit commencer dans le courant du mois de mars 2011. Le dépositaire de la marque compte bien évidemment faire valoir ses droits légitimes et va se battre afin de pouvoir conserver la marque Auto Avio Costruzioni et développer un nouveau projet. 
September 16 2020
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