#sapient-nes

[showbits]

I have a caterpillar for you!!

It’s a saddleback caterpillar!! They have a very painful venom in those hairs on it, we found this one on our car! :D

WOWOWOW THIS ONE IS REALLY AWESOME AND BADASS ACTUALLY!!!!! I LIKE IT 🔥🔥🔥 :^D THANK YOU FOR SHOWING ME!!!!!!

[homunculus-argument]

The whole "no gendered pronouns" thing is probably the most commonly known/brought up fun fact of the finnish language, but there's more to it. There's a pronoun distinction of human/nonhuman, and while many dialects don't bother with the hän-pronoun at all, and simply refer to both humans, animals, and inanimate objects as "se", wherever the human pronoun is used, it also encompasses any and all creatures that the speaker considers sufficiently sapient or sentient to be considered "a person". This covers gods and goddesses, humanoid supernatural creatures (with a distinct That Is Not A Person exception for zombies), aliens, and occasionally pets. Everyone knows someone who refers to their dog as "hän".

But the plural "they" also has a distinction of hän/se, with the same logic as he/him - who/whom, making a distinction between "they" who are people, and "they" that are either animals or objects. The dialects that don't use the human pronoun don't make this distinction either, but if someone is clearly speaking in formal finnish that refers to people as hän, but uses "ne" instead of "he" when referring to people, it's a very understated but nonetheless clear way of implying that those people are not people.

So finnish has:

They (singular, person pronoun) They (plural, of people) They (plural, inanimate/non-sentient/degoratory)

[raccontidialiantis]

Ti controllo: sei mio!

Sono la tua droga. Non puoi fare a meno di me e della mia bocca. Ogni volta che provi ad alzare la voce o a essere sgarbato, a mancarmi di rispetto, mi basta tirare fuori la lingua e passarmela sul labbro superiore: è il segnale convenuto che ben conosci. Ti faccio capire così che se non la smetti immediatamente non avrai più il privilegio dei miei lavoretti da sogno. Capolavori d’orgasmo fatti con una bocca bellissima e turgida dalla espertissima puttana che sono diventata. Anche grazie a te.

Allora tu, rassegnato ma comunque felicissimo della mia dominazione totale sulla tua psiche, mi fai segno che hai capito e ti predisponi a leccarmela; cerchi di ritrovare la mia approvazione, sapendo già che arriverà di sicuro. Ci amiamo troppo. Le nostre menti sono intrecciate. Ti sottometti completamente a me, come fossi il mio schiavo preferito. Mi fai spogliare, ti inginocchi e mi lecchi a lungo la fica e il buco del culo, fino a portarmi all’orgasmo più totale. Io per parte mia quando mi lecchi e succhi così vengo in maniera vergognosa: mi apro sempre di più, per far arrivare la tua lingua ovunque.

E ti regalo il preziosissimo miele di donna che bevi avidamente. Ti inondo di nettare, ma tu non smetti: insisti di più con la lingua e la bocca. Mi fai letteralmente raggiungere il paradiso. Il nostro è un legame molto particolare. Più che scopare, ci piace succhiarci reciprocamente e bere il frutto dei nostri amplessi. Infatti, la prima volta che abbiamo fatto l’amore tra noi è stato con un bellissimo sessantanove. Solo dopo ti ho concesso di scoparmi e incularmi. E ti godo comunque mi prendi.

Probabilmente la nostra prima volta ci ha dato un imprinting molto particolare, che ormai informa totalmente la nostra unione e la caratterizza. Per noi fare l’amore significa soprattutto leccarci con golosità e ingoiare i nostri rispettivi nettari. A sera non vedo l’ora di succhiartelo e svuotarti completamente. Ti lascio sfinito ma assolutamente felice. E tu a tua volta mi lecchi e giochi sapientemente di lingua, fino a farmi sentire la donna più desiderata e allo stesso tempo la vera, assoluta padrona della tua urgenza di leccare la mia fregna; solo la mia, non quella di un'altra donna. Non ti devi permettere neppure di pensare a un'altra passera.

Però la cosa più singolare e bella per me è che io faccio l’amore col cazzo, più che con l’uomo che lo porta. Mi piace succhiarlo: da morire. Non vedo l’ora di tornare a casa, la sera. Da quando ho capito che è la cosa che più adoro, negli uomini da tempo non guardo più gli occhi, la mascella squadrata o il culo, bensì il pacco. E sogno di pomparli. Tutti. Io si: io posso farlo e tu devi soffrire in silenzio di gelosia. Amo molto anche vedere la sborra schizzare, mi mette una sana allegria, perché so che l’uomo sta avendo l’orgasmo grazie al mio lavoro sapiente. Però è un peccato sprecarla, perché più di tutto mi piace ingoiarla.

Fosse possibile, da te ne berrei a litri, perché ti amo; perciò mi stacco difficilmente dal tuo inguine. Anche se so che dopo sborrato avresti bisogno di sfilarti almeno per un minuto o due, altrimenti il cazzo ti duole. E quindi, egoista sadica, non ti mollo: sono una troia infoiata e assetata, quando te lo succhio, sebbene ti senta chiaramente soffrire. Purtroppo quando ho il cazzo in bocca è una cosa più forte di me, quindi continuo a succhiare e a tirare fortissimo, come se volessi farti uscire l’anima dal membro. Per te è una vera tortura, ma ti piace comunque.

E siccome mi ami e mi vuoi soddisfatta, stringendo i denti resisti, con il tuo uccello diventato semirigido dopo la prima sborrata ben piantato nella mia bocca avida; le mia labbra e la mia gola si danno da fare per farlo ridiventare durissimo. Ti tengo stretto a me, con le mani che afferrano il tuo culo mentre premo il tuo bacino contro il mio viso. Non puoi scappare, dalla mia dolce prigionia. Per re-indurirti al più presto ti infilo un vibratore nel culo. Funziona. Paziente quindi, tu ti concentri e dopo un po’ riesci a tornare durissimo. Continuo a bere, bere e ancora bere dal tuo cazzo. Solo la stanchezza della mandibola, la lingua che si gonfia e il sonno ce la fanno a farmi smettere.

Prima di crollare sfinito dovresti vedere le occhiaie che ti faccio venire! Comunque sia, puoi finalmente riposare un po’ anche tu: esci dalla mia gola e mi passi il cazzo sul viso, sulle tette. Questo è il segno del tuo amore per me, la tua carezza oscena e intima per la tua troia preferita. Poi vai a prenderti un bicchiere di latte in frigo, con tanti biscotti. Perché ho scoperto che addolciscono il sapore della tua sborra e la notte potrei avere di nuovo sete. Quanta pazienza hai, con me!

Di domenica, dopo il pranzo, se ci gira bene a volte mettiamo in scena il nostro rituale più adorato. Mi tolgo le mutandine, mi accomodo e mi preparo per te: me la bagno con un vino liquoroso dolce e so che mentre mi guardi hai già l’acquolina in bocca. Ti sottometti di buon grado e mi fai sentire profondamente tua padrona; divento l’ape regina, nell’alveare della tua mente. Sono l’ostessa nella locanda del nostro segreto e continuo, intimo peccato. Proibito ma irresistibile per entrambi.

RDA

[thecreaturecodex]

Shobolon

Panels from Bone, © Jeff Smith

[Sponsored by @glarnboudin. Bone is a comic series that I remember reading and loving in undergraduate. And the "Stupid Stupid Rat Creatures" were my favorite characters. They pivot from menacing to comical and back on a dime, and have a very distinctive look. Their culture (or lack of it) has some very interesting world building implications, and they're one of the better riffs on the "evil minion species" in fantasy literature that doesn't go for wholesale deconstruction. However, they don't have much in the way of distinctive abilities in the comic. So I had to do some work to ensure that they were mechanically interesting.

A word about the name. In Bone, they are only known as "rat creatures", which says some alarming things if rats are sapient and seven feet tall. The name I went with was suggested by @abominationimperatrix. It's an Eastern European rat-ogre, but information on it in English is super sparse, to the point where different sources disagree whether it's Romanian or Romani.]

Shobolon CR 2 NE Monstrous Humanoid This shaggy, bulky humanoid has wide red eyes and a wide mouth full of sharp teeth. Its ears rise to a sharp point, and it walks on its knuckles.

Shobolons are voracious monsters that tend to live in large numbers. They are larger, stronger and slightly dimmer relatives of ratfolk, although the two species rarely interact on friendly terms. Their endonym is rarely spoken—most people just refer to shobolons as “rat-creatures”. Shobolons are omnivorous, but greatly prefer meat, and they don’t particularly care if their meat comes from sapient sources. They tend to fight from ambush, using their skill at climbing, swimming and squeezing into tight spaces to attack from unusual angles. They are fond of using the Intimidate skill to demoralize their foes, screeching hideously before moving to set up flanking positions or retreat from a losing battle.

Most shobolons engage in dramatic body modification. Their long scaly tails are docked shortly after birth (shobolon legends tell of these tails being used as handles by a wrestling demigod who humiliated them in the past), and their ears are cropped upon reaching adulthood in order to grant them a more threatening appearance. Shobolons do not have names of their own unless granted by a member of another species, or by their rulers as a reward for meritorious service. Despite their foolishness and lack of material culture, shobolons tend to be erudite, and like using long words in order to sound smarter (“hello, small mammal” is a common greeting/threat). Shobolons tend towards religion, and different hordes often venerate different gods or powerful fiends. Shobolons universally fear and hate dragons.

Shobolon Rulers Shobolons are very long lived, and display indeterminate growth. One that lives for hundreds of years and feeds well may grow to immense size and power. This growth is somewhat disproportionate, as their arms do not grow to scale with the rest of their bodies. A shobolon ruler often uses titles like King or Queen, regardless of how many shobolons they rule over. Such creatures are Large in size with 12 racial HD. A shobolon ruler has improved grab and swallow whole with its bite attack, gains frightful presence as a special attack and has undersized weapons as an SQ. A shobolon ruler is at least a CR 8 creature—many of them have levels in fighter or cleric beyond their racial HD.

Shobolon CR 2 XP 600 NE Medium monstrous humanoid (ratfolk) Init +5; Senses darkvision 60 ft., low-light vision, Perception +4 Defense AC 14, touch 11, flat-footed 13 (+1 Dex, +3 natural) hp 19 (3d10+3) Fort +2, Ref +4, Will +2 Defensive Abilities tight fit Offense Speed 30 ft. Melee 2 claws +4 (1d4+1), bite +4 (1d6+1) Special Attacks startle Statistics Str 13, Dex 12, Con 13, Int 10, Wis 9, Cha 10 Base Atk +3; CMB +4; CMD 15 Feats Improved Initiative,Skill Focus (Intimidate) Skills Climb +10, Escape Artist +7, Intimidate +8, Perception +4, Stealth +6, Swim +10; Racial Modifiers +4 Climb, +4 Escape Artist, +4 Swim Languages Common Ecology Environment temperate forests and hills Organization solitary, pair, troop (3-8), army (9-24 plus 1 2nd-4th level fighter per 20 individuals) or horde (25-200 plus 1 2nd-4th level fighter per 20 individuals and 1 ruler) Treasure standard Special Abilities Startle (Ex) A shobolon can make an Intimidate check to demoralize an opponent as a move action. An opponent intimidated by a shobolon cannot make attacks of opportunity as long as it suffers from a fear effect. Tight Fit (Ex) A shobolon suffers only half the usual penalty to Armor Class and attack rolls when squeezing. Two shobolons can fit in the same space and fight without penalty.

[bah-protocol]

kind of a silly request but a genuine one! can we have a subsystem of just like. cats. they can be anthro, sapient feral, or just straight up cats its your choice. we need some kitty in our brain

New Hires; Kittycat subsystem

>Name/s: Bleeding Light, Clever Trick, Brass Feathers, Echo in the Valley

>Nickname/s: Light, Trick , Brass, Echo, Valley

>Age: 24

>Gender/s: Pyrocattic, Autumngender, Feralthing

>Pronouns: He/Him - Xi/Xim/Xir - Claw/Claws - Wild/Wilds - Will/Wills/Willow - Blaze/Blazes

>Sexuality: Lesboy

>Species: Tabaxi

>Source: N/A

>Role/s: Emotional processor, Distractor, Scout, Moldbreaker

>Descriptors: Reckless, On-the-go, Ambitious, Rivalous

>Emoji/s: 🌳,💥,🕯️,⚱️,🍄‍🟫

>Name/s: Princess, Treasure, Genevieve, Damsel, Antoinette

>Nickname/s: Genny, Annie

>Age: 5

>Gender/s: Princessgender, Catgendergirl

>Pronouns: She/Her - Purr/Purrs - Pri/Prim/Prims - Fluff/Fluffs

>Sexuality: Quoiromantic, Polysexual

>Species: Turkish Van cat

>Source: N/A

>Role/s: Hygienist, Muse

>Descriptors: Spoiled, Prissy, Self-centered, Vain

>Emoji/s: 🐈,🎀,🌺,🫖,💎

>Name/s: Sacrament, Eleleth, Seraphine, Absinthium

>Nickname/s: Amen, El, Sera, Absinthe,

>Age: 666

>Gender/s: Transfem, Scenemaxxed, Keyboardsmashic, DemonAngelFluid, Sparklegender, Catnipgender, :3thing

>Pronouns: Ne/Nym/Nys - Rawr/Rawrs - Digi/Digis - Nya/Nyan/Nyans - Err/Error - !!!/!!!s - 3/3s

>Sexuality: Polyamorous, Pansexual, Objectum (Tech)

>Species: Anthro Half-Angel Half-Demon Sparklecat

>Source: N/A

>Role/s: Battery, Frijōn, Jester, Praiser

>Descriptors: Nostalgic, Hyper, Silly, Nerdy, Childish

>Emoji/s: 🛜,💫,🍭,🪀,🎨

>Name/s: Pyxel, Aisha, Novae, Zircon, Halogen, Iodine

>Nickname/s: Pyx, Nova, Halo, Io (pronounced eye-oh)

>Age: 104

>Gender/s: Nyaliengender, Blacklightaesic, Spacechild

>Pronouns: It/Its - Th☆y/Th☆m - Xe/Xem/Xyr - Cy/Cyber - Di/Diz/Dizzy - Sta/Star/Stars - Glitch/Glitches - 👾/👾s - 👽/👽s

>Sexuality: Aromantic, Autosexual

>Species: Alien cat

>Source: N/A

>Role/s: Companion, Unmasker

>Descriptors: Investigative, Playful, Funny, Clumsy

>Emoji/s: 🛸,👾,🌀,⭐️,🔭

So many kitty!! Hope these work for you!! :D

[sillywinnerpatrol]

30 APRILE 1989 moriva SERGIO LEONE

Leggere oggi sui dizionari di cinema di tutto il mondo che Sergio Leone è unanimemente riconosciuto come uno dei più grandi autori nella storia del cinema fa perfino sorridere ricordando diffidenze, ostracismi, superficialità dei giudizi che hanno accompagnato la sua carriera, almeno fino all'ultimo film, "C'era una volta in America" del 1984.

Sergio se ne è andato il 30 aprile del 1989, mentre preparava il colossal che idealmente avrebbe aperto una nuova stagione della sua opera, il racconto dell'assedio di Leningrado cui per anni ha cercato di rimettere mano, come esplicito omaggio al maestro, Giuseppe Tornatore.

A 18 anni spunta una particina in "Ladri di biciclette" ma il mondo sognato dal ragazzo ha già i confini sterminati del West, sui pratoni romani vede cavalcare Tom Mix e nel sangue gli scorre la passione per un cinema epico e molto lontano dal neorealismo, nonostante l'attenzione al reale resti per lui un obbligo morale. Dopo aver lavorato sui set di "Quo vadis?" e "Ben Hur" assisterà' Mario Bonnard come regista della seconda unità in "Gli ultimi giorni di Pompei". È il passo decisivo e due anni dopo, nel 1961, si vede proporre la regia per un colossal "peplum" da girare con basso budget e attori rimediati all'ultimo momento.

Usando uno stile in cui lo spartito popolare dell'epoca si mischia a una diversa satira sui luoghi comuni del genere, Leone firma il suo esordio ufficiale con "Il colosso di Rodi". Il buon risultato al botteghino non ingannò il giovane regista che sentiva come il filone cosiddetto dei "sandaloni" fosse ormai prossimo alla fine e usò il credito ottenuto dai produttori per virare verso un genere diverso, il western all'europea, fino ad allora praticato solo dal cinema tedesco. Esterni in Almeria (dove la coproduzione era favorita), interni a Cinecittà e nella campagna romana furono cornice a "Per un pugno di dollari" (1964) con Gian Maria Volontè.

Il resto è storia e mitologia personale. Nonostante la sfiducia che circondava il film, questo esplose invece come una bomba inattesa, incassi monstre e vendite in tutto il mondo, Asia compresa. Sergio Leone cavalca allora l'onda del successo ma lo fa a modo suo inventando l'ormai celebre "Trilogia del dollaro" che dopo "Per qualche dollaro in più" lo porta a girare in America con capitali e star americane "Il buono il brutto il cattivo" nel 1966.Da quel momento in poi Sergio Leone diventa un guru del cinema internazionale: centellina le sue regie (dirigerà "C'era una volta il west" nel 1968 per coronare la sua rappresentazione dell'epopea western e poi "Giù la testa" quasi controvoglia nel 1971). "C'era una volta in America" è questo fin dal titolo: la disperata ricerca di un sogno che viene violentato dalla crudeltà della vita ma che non cancella l'illusione di un eterno bambino.Il sodalizio con Robert De Niro esalta un film corale che non per caso viene spesso accostato al "Gattopardo" di Luchino Visconti.

A distinguere il cinema di Leone, c'è uno stile, una "Maniera Leone" che ha fatto scuola e a cui in tantissimi hanno reso omaggio, Quentin Tarantino per primo che gli ha pure ispirato il suo prossimo film "C'era una volta a Hollywood". Per non parlare di Clint Eastwood, diventato regista sulle orme del "papà" italiano e che gli ha dedicato il suo capolavoro "Gli spietati".

La maniera di Leone si incarna nel suo uso sapiente dello zoom, nella sua ricerca ossessiva dei primissimi piani ("fammi un Leone" dice spesso Tarantino), nella dilatazione straniante dei tempi narrativi in attesa di un evento costantemente rimandato (l'inizio di "c'era una volta il west"), nella teatralità ostentata dei riti fondanti (il duello finale di "Il buono il brutto il cattivo"). Le musiche di Ennio Morricone, le sceneggiature padroneggiate con mano sicura ma alimentate da talenti sempre nuovi (Dario Argento e Bernardo Bertolucci collaborano a "C'era una volta il west") e da complici/amici come Luciano Vincenzoni hanno fatto il resto.

Nella vita "l'orso" Sergio Leone è stato produttore, uomo d'affari, talent scout (gli si deve la scoperta di Carlo Verdone), anima solitaria e affettuoso marito e padre, un vero pater familias capace di instillare ai figli Andrea e Raffaella un gusto vero del cinema che oggi si ritrova nelle scelte del Leone Group.

Tre anni fa fu proiettata in versione restaurata, il suo primo vero film "Per un pugno di dollari" ma gli spettatori più giovani potranno ritrovare tutto il suo genio sul grande schermo grazie ai restauri della Cineteca di Bologna e della Warner (l'ormai celebre directors cut di "C'era una volta in America").

Di lui oggi si può dire a giusto titolo: è stato un gigante che guardava al mondo e mai ha scordato le sue radici, è stato classico e sperimentatore insieme, ha saputo far rivivere sulla scena mondiale del mito americano i grandi filoni della sua matrice europea: melodramma, epica, commedia. Insomma, Sergio Leone ci appare oggi come il Giuseppe Verdi del cinema italiano.

Da Focus storia

[solovedreidue]

Il piacione viaggiatore

Sfarfalla il piacione viaggiatore, quando giunge al paesello è tutto un fermento di vulvine, vulvette e vulvone. Tra le ragazzine allegre e tra le signore borghesi, leggero e leggiadro nel suo muovere il cazzo.

Frulla nelle passere agrodolci a ravanar carne e raccoglier succo, si gusta con frivolezza i differenti sapori delle pelli, ne constata consistenza e trama, ne trova i pregi e li decanta, deformazione dell'arte del vendere e del suo conoscere le stoffe.

Fremono mentre lui accarezza, mentre prende le misure del mugolare e mette in ordine il montare della brama prima e del piacere poi. Maniaco nel suo campionario, nel catalogo dei sensi.

Ammalia e tesse la voglia, come quando con le mani accarezza il velluto per mostrarlo alla merciaia, alla sartina, alla signora, giù alla boutique. In quel suo spazio, in quel regno che sa della polvere dei tessuti, in quel mondo ovattato dai rotoli morbidi, vive i suoi scampoli di sesso e taffetà.

Puttane, sante, vergini rotte in culo, le prende, ne prende, le vuole di carne, le sente, una via l'altra, insieme, esposte davanti a lui, bramose che colano, da fottere, da soddisfare e mischiare, negli schizzi dello sbattere dentro e contro lei, lui, loro. Si piegano, mentre soddisfatto si ammoscia, a raccogliere quel che resta, quel che ha dato.

C'è sempre però quel seme di tristezza nei suoi occhi, dopo l'orgasmo così, dopo la piacioneria sapiente e l'ostentata sicurezza. È la consapevolezza di volere essere se stesso, fuori da un ruolo, senza viaggiare, in una casa che sia pace, amato così. Ma mai concede quel momento, a nessuno esso stesso compreso, prigioniero della sua arte di vendere chiffon e sé stesso.

Magari un giorno diventerà piccione, e allora sarà felice.

[autolesionistra]

L'altro giorno siamo andati a prendere un sapiente mix di affettati e formaggi dall'Omino dell'Alimentari di Montagna™. L'Omino dell'Alimentari di Montagna™ non lo vedevamo da un po', perché prima aveva un negozio a Montepuffo, il paesino che frequentiamo saltuariamente, poi ne ha aperto uno a Roccaganza dove c'è un po' più di giro.

Dopo i saluti di rito siamo passati al gossip catastrofista altrettanto di rito, che a Montepuffo sta chiudendo tutto e nessuno apre più esercizi commerciali, e lui faceva eco che a Roccaganza tirano solo ristoranti e pizzerie e molti negozi stanno chiudendo pure lì.

Poi ha detto "guarda che quando smette la nostra generazione, qui chiude tutto" e si è messo a scuotere la sua testa tutta tonda che sembrava precisa ad un pezzo di pancetta arrotolata che stava nel bancone "Cosa vuoi, che mia figlia continui qui? È una vita di sacrifizio. io avrò pure messo via qualche soldino, ho la casa, ma i sabati e le domeniche son sempre stato qui. Non ho più amici. I miei amici sabato e domenica vanno in giro. Io vado in giro in bicicletta il lunedì mattina perché son chiuso, o quando posso lasciare un po' il negozio a mia figlia. Mi son messo a portarmi dietro l'accetta e a ripulire i sentieri, tanto son da solo, cosa vuoi che faccia."

E io non sapevo molto cosa dire, avrei solo voluto accarezzargli un po' la testa tonda a forma di pancetta arrotolata o offrirmi di fare un giro con lui lunedì mattina ma dovevo tornare a Bologna e sarei comunque svenuto dopo tre pedalate in salita.

[t-annhauser]

Olimpiadi/2

Ci fu un filosofo, il primo, Talete, che morì di caldo sugli spalti mentre assisteva a una gara della 58ª olimpiade, così lo ricorda Diogene Laerzio: «Assistendo un tempo a una gara ginnica, Zeus Elio, il sapiente Talete strappasti dallo stadio. È bene che tu l'abbia accolto: ormai vecchio, dalla terra non vedeva più le stelle.»

Curiosamente, proprio a Talete capitò di morire di disidratazione, lui che tutto l'universo aveva fatto d'acqua: acqua la terra, acqua l'aria, acqua anche il fuoco, e proprio nel momento in cui ne avrebbe avuto più bisogno, non gli capitò di trovarne sugli spalti nemmeno una goccia essendo in quel momento fuori servizio anche il servizio di ristorazione. Sembra quasi una storiella inventata a bella posta, e probabilmente in effetti lo è, agli antichi greci piaceva sbertucciare da morto chi in vita aveva avuto troppa fortuna, probabilmente per senso di giustizia, o forse solo perché erano invidiosi.

Anche a Talete, come ad Icaro, poche semplici regole avrebbero forse salvato la vita: bere molta acqua, mangiare frutta e verdura e non uscire nelle ore più calde.

[sadbigemini]

I've been reading lots of humans are space orcs, humans are space Australians, humans are deathworlders fics but ofc the MHA edition. So, here are some prompts inspired by them!!

Humans are Space Orcs, Deathworlders, Space Australians, MHA Edition

EDIT: Pleeeeaaase don't forget the difference between sapient and sentient!! GOOGLE DEF: The main difference between sapient and sentient is that sapient means wise or full of knowledge, while sentient means having the ability to feel or sense.

What if space and Earth had heroes?

What if for training they send human class 1-A to train with the otherworldly hero students?? In space.

You could either have the alien hero school on a spaceship, a planet, or a moon– you pick, your decision!!

I would have Shinsou replace m*ne*a the grapist.

Quirks can exist or not either way it's fun. Though they may be a little too OP if you follow the narrative of other fics like this. Or you could have it be where the humans still struggle against opponents and do so more realistically while still being the top dog or apex predator lol

Do your aliens have abilities like quirks regardless if humans do or not??

If humans do have quirks maybe you can mix them up for fun and try to adapt their backstories and personalities to them?? Like Shinsou, having Explosion would be easy and you really wouldn't have to change anything. Bc Explosion is destructive and could be ignorantly viewed as villainous just like his original quirk is. While Jirou having Engine would change everything I'd think.

ALSO don't forget that human behavior, mannerisms, and emotions are complex and can be contradictory. Like we can laugh and smile when pissed off and cry when we're happy. Aliens or some at least may be confused by this.

Maybe class 1-B can be the aliens??? Or you can mix them up where some are the aliens and some are the humans in 1-A.

You can do a crossover and have aliens from other fandoms/franchises where they can be the aliens or you can flip it and 1-A can be the aliens.

REMEMBER (or keep in mind) that numerous certain things may be or are inherently human and earthly things. Such as particular phrases like ‘pissed off’, technology like fans, several foods, familial structures, pack bonding, art, concepts like sarcasm, inventions like movies, animals, or clothes for humans.

Reverse Human Are Space Orcs

Where an alien is either abducted by humans or crash lands on Earth. Or trafficked by evil aliens, escaping with a pod and crash landing on Earth. Either way they are saved by UA heroes and class 1-A.

They would probably also need to be a deathworlder just maybe not the same caliber as humans? I mean how else would they survive? Maybe deathworlds aren't a thing and humans are just space orcs??

The space government could allow them to stay there to train. If they train to become a hero? I would think that would be the idea lol

They could run through the plot of MHA with class 1-A.

Midoriya would love to study them and ask several questions but would also be happy to help them understand human (and Japan's) customs and culture

Again, I would have Shinsou replace m*ne*a the grapist. Or maybe Shinsou is the alien and a deathworlder who was treated horribly by other aliens who are different species and he thinks Earth will be the same until he's proven wrong??

Or maybe you can have someone else from MHA be the alien like a younger Mirko, younger Ryukyu, Toga (same story as Shin above), younger Mirio, younger Spinner (same story), or younger Magne (same story)

OH or Eri!! And maybe the Shie Hassaikai can be evil aliens?

Maybe a younger Hawks was sent to spy on and infiltrate Earth but they grow on him and he helps them instead. Maybe he's supposed to sabotage them by being able to travel space or just gather their weaknesses or both???

Maybe it's more than just one alien? A teen and an adult? Maybe Eri too?

[bingle-official]

So funfacts about Marth:

He always uses a SHIELD in Fire Emblem, infact his shield is the titular Fire Emblem itself. Interviews reveal Marth was made as a contrast to Link as a swordfighter, so this is probably why he lacks the Fire Emblem.

Marth is actually a romanization of MARS, the God of War, MARTH is a mispelling of MARS, the same way another Fire Emblem spells ARES as ALESS and his FE game spells MINERVA as MINERBA. Infact the debut menu for Melee spells Marth as MARS. Due to Melee putting Marth in the english version of Melee last minute ,he stays Marth and due to the popularity of Melee, he stays Marth.

Infact most characters in his games are named after mythological and biblical figures like the roman goddess, Minerva or two of his knights being Cain and Abel. Some of these names are weird like an evil dragon that enslaved Marth's people being called MOSES in Japan, which got censored in the only english localization of his game which turned the name into MORZAS.

In line with the roman name, Marth used to wear a Toga with no pants whatsoever.

His appearance is based off an anime character called Areone, but as time went on, the resemblance was downplayed.

The original Marth only appears within two Fire Emblem games in a prominent role, as well as two DS remakes, but only the first DS remake was ever localized in english.

Marth is at his best in the NES game, second his best in the SNES game (where he still wears a toga at parts) and at his worst in the DS remakes. This has created a fan joke that his pants are a power limiter.

Marth kills more dragons; both sapient dragons in human form and feral dragons, than any other Fire Emblem protagonist in the franchise. Infact in the crossover game, Dragalia lost, Marth worries he may be prejudiced against dragons.

Fire Emblem Engage has a weird clone of Marth in a prominent role.

Chrom, Lucina and Robin's game was supposed to have Marth's story as a background element, but as the writer of that game had never played any of Marth's game, the references fall flat on their face so the only real reference is Lucina dressing as Marth, mostly as a publicity stunt.

Nice, I love this sort of deep dive lore thing :)

[paintcrab]

First Night (mimzomworld story)

my precious baby Gingersnap <3

contains: young whumpee, language barriers, fear, past medical… malpractice? cruelty? (past nonconsensual medical thing), a flashback (some sort of panic over the past, at least), and as much comfort as I can fit (I like the soft)

•••

There’s a tattoo on the back of xyr neck.

Taking her phone out of her pocket, she takes a photo of it, catching xyr new shirt—a ducky pyjama shirt—in the photo too.

A logo, an ID number… it reads like a receipt, and— Oh.

Oh.

Xe had xyr venom glands removed. Disturbingly convenient for them, since they’ll only have to worry about infection from a bite, and not conversion.

But for the pup….

How dare they. How dare they strip a defense mechanism from xem like that. HOW DARE—

Xe tenses.

“Shh, shh, you’re okay, it’s okay,” Violet murmurs. “Let’s get you something to eat, okay? One little snack while the doctors take a look at you, and then you’ll get introduced to some new friends at mealtime. How does that sound?”

She knows. She knows xe can’t understand her, but it still breaks her heart to see xem tremble and whine the second xe sees the room again.

Cutting the top off a chicken-flavoured licky cat treat, she hands it to xem. “Here. Eat this, and it’ll be over before you know it, okay?”

Even without any tests, she knows xe’s been neglected. Underfed. With the tests, she hopes the law takes care of xyr abuser before she does. Given how mimics are sapient (but not technically human) it’s child abuse, animal abuse, participating in the illegal pet trade… and some other things she can’t remember right now.

“Good job,” she says after the x-ray, patting xyr head instead of killing a man for hurting xem.

Xe chirps—the first time she’s heard that from xem—and reaches up. Scooping xem into her arms, she hears a startled squeak before xe tucks xyr face into her neck.

“Let’s get you a coat and some food, okay?”

Carrying xem down the hall to the meeting point, she spots a mimic through the window. Winter. Winter notices the pup, then runs towards the den.

Mealtime is simple. Since the mimics here have the support of their friends outside, they don’t rely on them, so it’s more of a nice gesture than anything else. Just an offering given outside the door, by a flat stone.

A flat stone that has become part of a stone floor. Under a canopy. With a couple pillows to sit on—pillows they made, though she isn’t sure if they took them out of their home or made them for it.

Remedy shows up at the meeting point instead of Winter.

There’s a pup in Gentleclaws’ arms. Clearsight already told nem, but there’s a difference between hearing about their new packmate, and seeing em.

Deathstalker can’t even ask what happened to the pup as ne scoops em into nir arms, not in words Gentleclaws will understand.

The pup cries. Ey cry, and reach for the human. Growling softly, ne gives em back—ey freeze. Stare at nem, before looking up at Gentleclaws. Waiting.

Waiting, and when nothing happens ey take a slow, even breath. Press eir hands against eir neck and breathe.

Ey growl. Just for a few seconds, just long enough to be heard… before hiding eir face in nir coat.

It’s frustrating. Not being able to ask what happened to em is frustrating.

The pup growls again after a few minutes. Softly, quietly, but it grows louder and louder until it’s a steady rumble. It doesn’t seem uncomfortable, given that ey’re clinging to Gentleclaws, not struggling in nir hold or trying to bite nem.

The back of eir neck has writing on it. Human writing. Deathstalker hisses, digging claws into the back of nir neck even though ne knows there isn’t anything there.

Rainchaser is their only packmate with a mark like that, and thon was kept as a pet. The pup was a pet.

Ne growls. Growls, and the pup just looks at nem curiously, reaching for nem until ne shuffles closer. Pats nem on the head twice.

“I have to go,” ne says, looking over at the box of gifts for the first time this meeting. “If the pup isn’t back tomorrow I’ll break the windows and find em myself.”

Gentleclaws doesn’t understand nir words, so ne nudges the pup closer, as if giving em to nem for safekeeping. Gives em one of the strange fish from the box. Takes off nir coat, draping it over the pup.

Ne’ll survive the walk to the den without it.

Violet gives xem some more food, then heads to Remedy’s old room. The last one to use it was the pup with the fever, but Remedy stayed with xem the entire time, so it still feels like xyr room.

It still has the blankets brought by the other mimics when Remedy was new, and the extra pillows from when the pup was sick. Mostly because they refused to let them be returned.

Also, it has a window the other mimics can look through. Little snaps (she really needs to come up with a name for xem) peels back the curtain enough to see outside. She opens the curtains.

She arranges the blankets, lets xem keep Remedy’s coat, and tucks xem into bed before lying down herself.

Slowly, carefully, xe scoots back, until xyr back is against hers. She turns around, hearing a little squeak of surprise when she wraps her arm around xem.

It nudges back, carefully. If it’s noticed….

Pain always stayed outside, always made it so they could hurt it but it couldn’t touch them. Holder is better than Pain, it knows, but Holder might not want it to touch them. Not all the time.

And. And if it isn’t wanted…. Maybe. Maybe they’ll give it to someone else, someone like Pain, and it—

Not Pain. Not again.

No more collar means no more Pain, right? No one like Pain? Pain always liked to pull on its chain, to knock it over or just remind it they could, but if there’s no collar there’s no chain and that means it won’t get someone like Pain even if Holder doesn’t want it? It. It doesn’t want Pain.

Not Pain. Please, it—

Breathes. Breathes, gripping the metal thing in its hand until it hurts. Breathes, slowly, evenly, trying not to make any noise. Because making noise after dark is BAD, especially when it’s alone, and sleep counts as alone.

Making noise after dark is BAD. The first time Pain hit the bars of its cage and yanked the chain hard enough to scrape it along the ground was enough for it to not need a second time.

Waking up Pain was BAD, and it really doesn’t want to know what Holder would do.

It presses its back against theirs, trying not to make a sound of relief when nothing happens. When nothing happens even after it counts up to ten with its fingers.

But. But they move. They move, and it tries not to make the Bad sound, but they hold it, hold it, and it fits right there.

It fits in their arms, back against their chest.

It fits.

It fits.

It fits.

So it falls asleep. It falls asleep, rumbling a soft growl, and imagines Holder pulling it closer. Imagines Holder squeezing it, gently, making nice soft sounds while it melts into the bed.

It could be its old bed—a solid shelf padded with whatever it could use—and it’d still melt into a deeper sleep than it’s ever had.

•••

Character Masterpost

Doodles mostly from this

[redbluedestiny]

How Ao Bing once caused Ne Zha to go into an existential crisis

So before on my temp blog, I briefly mentioned in the first Ne Zha movie, Ao Bing helps Ne Zha save a child from being eaten by a yaksha. To keep this in line with the fact I hc that Ao Bing and most dragons don't see anything morally wrong with predators eating human children, I headcanoned that he was only trying to save that particular girl because she lived on lands that once belonged to his father--which he and his father hoped to one day reclaim. That meant that one day when Ao Bing and Ne Zha had traveled further afield, they ran into a similar situation where a yaksha was hunting a little girl. Ne Zha immediately jumped into action, but much to his shock, Ao Bing told him to stand down and let nature take its course. Of course, Ne Zha didn't listen to him, and beat off the yaksha while Ao Bing watched.

Ne Zha was so confused--and angered, too. What about the time he saved that other little girl when they first met, he asked? Why didn't he do the same thing here? Ao Bing then explained that in the old days, sometimes dragons would protect their subjects from other predators in exchange for tributes such as music, poems and sacrifices, and he'd hoped to help the humans of his father's traditional lands see that dragons weren't all evil by making the first move to rebuild that relationship. But this other little girl was not on his traditional lands, so he had no obligation to interfere with the balance of nature.

Ne Zha was still upset, bursting out--but she's just a little girl! How could Ao Bing not care when he, his spouse, was a patron of children? To which Ao Bing calmly put his forepaw on Ne Zha's shoulder and said, "You have been an excellent patron of human children. That no one can deny. But as a dragon who was taught to balance the needs and interests of All Under Heaven, I am here to tell you, humans are not the only ones with children, nor who care for their children as tenderly as your kind. Everything that flies in the sky and burrows in the ground and swims in the sea--they, too, have children, just like the yaksha you fought, and those children, too, must eat. If you paid close attention like I did, the yaksha was a female, and she was desperate--did you not see she had grown thin, and the grieving look in her eyes when she fled? She, too, is a mother, and in these hard times you have just deprived her children of a meal. And you know how we view the sapience of animals, Ne Zha." [Context: All animals are sapient to Chinese dragons, because they have the ability to communicate with all of them.] "It would be no different than chasing away a butcher preparing a lamb for his family."

And that, my friends, is the story of how Ne Zha became a vegetarian. (I'm joking…unless?)

[canesenzafissadimora]

Se mi chiedessero di scrivere una lettera a una bambina che sta per nascere, lo farei così [...] Vorrei che gli adulti che incontrerai fossero capaci di autorevolezza, fermi e coerenti: qualità dei più saggi. La coerenza, mi piacerebbe per te. E la consapevolezza che nel mondo in cui verrai esistono oltre alle regole le relazioni e che le une non sono meno necessarie delle altre, ma facce di una stessa luna presente. Mi piacerebbe che qualcuno ti insegnasse a inseguire le emozioni come gli aquiloni fanno con le brezze più impreviste e spudorate; tutte, anche quelle che sanno di dolore. Mi piacerebbe che ti dicessero che la vita comprende la morte. Perché il dolore non è solo vuota perdita ma affettività, acquisizione oltre che sottrazione. La morte è un testimone che i migliori di noi lasciano ad altri nella convinzione che se ne possano giovare: così nasce il ricordo, la memoria più bella che è storia della nostra stessa identità. Mi piacerebbe che qualcuno ti insegnasse a stare da sola, ti salverebbe la vita. Non dovrai rincorrere la mediocrità per riempire i vuoti, né pietire uno sguardo o un'ora d'amore. Impara a creare la vita dentro la tua vita e a riempirla di fantasia. Adora la tua inquietudine finché avrai forza e sorrisi, cerca di usarla per contaminare gli altri, soprattutto i più pavidi e vulnerabili [...] Mi piacerebbe che la persona che più ti amerà possa amare il tuo congedo come un marinaio che vede la sua vecchia barca allontanarsi e galleggiare sapiente lungo la linea dell'orizzonte. E tu allora porterai quell'amore sempre con te, nascosto nella tua tasca più intima.

Paolo Crepet

[nerin010]

artfi💥💥💥💥

. . .

artfight posting! :D

a compilation of week 1's doodles and drawings :]

featuring characters by @idiot-toast @sapient-nes @olivernexxus @royal-songbird and some other users not on here ^^

[goditilavita]

Non amo

la brutalità,

amo la forza.

Non amo

il possesso,

amo l'unicità.

Non amo

la bellezza

senza l'interiore incanto:

la bellezza senza colore,

ne voce,

né contrasti,

né tocco sapiente!

L. Falchero

#erotismo #life #lègami #♠️♥️♠️