Tumgik
#scorgo
theextendedzodiacas · 5 months
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The Extended Zodiac as Moodboards: Arittarius, Scorgo, and Aqualo sisters
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Qibleo Upkara
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homestuck-hell · 2 years
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Danaie Herceg, Maid of Space, Prospit
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She/her
The sweetest blue blood around
Makes spider themed snacks
Ends all her trolling logs with XOXO
Land of Plates and Frogs
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tentativeauthor · 1 year
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ma-pi-ma · 8 months
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Il gatto apre gli occhi,
Il sole vi entra.
Il gatto chiude gli occhi,
Il sole vi resta
Ecco perché, la sera,
quando il gatto si sveglia,
scorgo nel buio
due pezzi di sole
Maurice Carême, Il gatto e il sole, da L'Arlecchino, 1970
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papesatan · 8 months
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La vendetta dei bibliotecari, Tom Gauld
Dopo mesi d’ostinata insistenza, mi sono deciso ad accettare le suadenti profferte di Rayan (un piccolo genio quattordicenne, già assurto agli onori del blog per il finale alternativo della Locandiera feat. Chat Gpt) per commissionargli un robot che mi aiuti a correggere i compiti il pomeriggio. Rayan ha un talento incredibile coi computer e quando scorgo un talento non posso esimermi dal nutrirlo e vegliarlo, buon mecenate. Così l’ho invitato a cercarmi dopo gli studi, quando avrà bisogno di soldi per aprire il suo laboratorio, perché vorrei finanziarne l’attività e aiutarlo a creare ciò che ancora non ha un nome. Per tutta risposta, lui si è offerto di costruirmi un androide che mi assista nella correzione quotidiana dei compiti pomeridiani. A detta sua, l’aspetto esteriore di questo automa meccanico sarebbe simile a quello dei robottini che servono da mangiare al sushi. Parlerebbe con una qualche integrazione da Alexa o dall’assistente Google, ma la parte realmente complessa sarebbe programmarlo perché sia competente in ogni materia e sempre in grado di riconoscere un errore. Anni e anni di sempre più inquiete visioni di Topolino apprendista stregone dovrebbero avermi insegnato qualcosa, ma al momento cavalco sconsiderato la mia hybris, sognando a occhi aperti (riuscite a immaginarmi pisolante e stravaccato sulla sedia, mentre il doposcuola va a fuoco? No? Beh, nemmeno io, in effetti. Però, si potrebbe provare). Intanto il buon vecchio Chat Gpt aveva previsto vincitore e secondo posto a Sanremo con un mese di anticipo. Ora ho paura, concedetemi un po’ di paura.  
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a--piedi--nudi · 8 months
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L’appuntamento con Milou è una cosa bellissima, sia quando non c’è perché penso possa essere nel salotto della villa, al caldo, forse davanti al fuoco e quando c’è…beh, quando c’è e scorgo i suoi colori fra le fronde dell’albero, sul muretto, allora è proprio una festa. Milou, quando ti vede, si gira di scatto e ti fissa, con sguardo inquisitorio o meglio indagatore; sembra voglia capire, con l’istinto rapido del gatto, se hai intenzione di fermarti un po’ con lei o meno.
Con me non sbaglia mai, comprende che ho voglia di coccole quanto lei e in due tre balzi passa sul muretto di cinta e comincia a girare come un arrosticino. Le piace essere grattata sulla schiena e te lo fa capire grattandosela sulla pietra. Dopo un po’ di grattini sulla schiena si gira di scatto a pancia mezza in su e allora si prende tutte le carezze sul collo e dietro le orecchie. Fa le fusa, Milou, delle fusa profonde, chissà quanti anni ha. È morbidissima, dolce ma scattosa, all’inizio mi spaventavo ad ogni girata rapida ma ora ci ho fatto l’abitudine. “Milou, Mlou”, dico, “…pelosona, morbida Milou, ce le prendiamo tutte queste coccole? Tutte, tutte, tutte? Eh?”. Nel frattempo le auto passano, qualcuno saluta, i due cani nel giardino della villa si rincorrono e abbaiano.
Le faccio una foto, raccolgo la borsa della spesa e proseguo, dopo un intenso occhi negli occhi fra i suoi, ipertiroidei, e i miei ancora increduli ma felici di aver trovato, così avanti negli anni, un contatto con il mondo felino.
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The Extended Zodiac as Moodboards: Scorgo girl ♥️ Pirius boy with cats and gaming
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Ebanor Yhiada
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tulipanico · 5 months
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Ogni tanto, guardarsi, diventa ancora più difficile perchè scorgo delle somiglianze con te. Ti vedo in quel modo di stringere le labbra, forse anche nella forma del viso. Ti vedo -certe volte- anche nel modo di sorridere chiudendo gli occhi, quel modo che tutti conoscono e percepiscono come mio, e che mio forse non lo è.
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ilsalvagocce · 1 year
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1967
babbo ha detto che oggi, sotto un lampione, alla panchina di fronte alla stazione da dove avrebbe preso il solito treno, ora che avevano finito gli esami di riparazione, si dichiarò a mamma.
Cioè si espose, si affacciò.
E che le hai detto?
— Ti va se qualche volta ti vengo a trovare?
E lei?
— Certo!
E io, sillogismo di queste due premesse sotto un lampione, dentro le lettere e gli spazi e i punti e gli occhielli e le stanghette di Ti va se qualche volta ti vengo a trovare, scorgo tutte le sillabe dell'essere di mio padre, il suo sorriso timidezza, la paura di sbagliare senza sbagliare, la bellezza innocente ineffabile l'ingenuità scoperchiante
nove parole appositamente scelte, lo so lo so, chissà da quanto, l'intercalare che si protende, come un'ondina che fa il rivolo la mattina al mare, quando non c'è ancora nessuno, che non disturbi nessuno, di acqua e di sale, pura perché è così e non lo sa, e poi speriamo che ce la caviamo, nella giornata intera che arriverà
e in quel certo
Certo!
tutta, tutta lei
la nettezza dell'entusiasmo che mi frizzano gli occhi come quando tutti i fiori fioriscono assieme, quando il fuoco prende il camino, le castagne e le scintille, l'aranciata che t'arriva alle ciglia bevuta tutt'assieme, come che aspetti? che aspettiamo? dai ci tuffiamo? l'assenza di dubbio prima che arrivi il dubbio, non c'è tempo da perdere, ma mica per ansia, solo per evidenza del dio che ci prende in braccio
lampione panchina stazione, due.
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burgermcdond · 8 months
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SEKAISTUCK sighssss
why not combine my two spinterets heres pjsk characters with their classpect, use this for wtv
Ichika-Maid of Time, Prospiter, Lerist
Saki-Mage of Doom (😕), Prospiter, Taurmino
Shiho-Rogue of Rage, Dersite, Capriborn
Honami-Maid of Space, Prospiter, Scorgo
Minori-Page of Light, Prospiter, Arpio
Haruka-Bard of Mind, Dersite, Libza
Airi-Rogue of Heart, Dersite, Pio
Shizuku-Sylph of Hope, Prospiter, Sagittanius
Kohane-Page of Life, Prospiter, Pisci
An-Knight of Light, Prospiter, Lepio
Akito-Knight of Blood, Dersite, Scorcen
Toya-Prince of Light, Dersite, Gempio
Tsukasa-Knight of Hope, Prospiter, Taurnius
Emu-Witch of Breath, Prospiter, Virus
Nene-Rogue of Light, Dersite, Canpia
Rui-Mage of Space, Prospiter, Cango
Kanade-Sylph of Doom, Prospiter, Aquamino
Mafuyu-Heir of Void, Dersite, Aquittarius
Ena-Prince of Space, Dersite, Taurgo
Mizuki-Witch of Heart, Prospiter, Virlo
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thanks to ichikautism for making me classpect all the homestuck characters(i hate this image so much)
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papesatan · 1 year
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Di regine, baci, fanti e re
L’universo, si sa, ha un suo modo sarcastico e piuttosto fantasioso d’inviare messaggi ed è in grado di mutare per sempre le sorti d’una serata trita e malinconica in qualcosa di nuovo e misterioso. Così, mentre discuto le doti paranormali del mio amato sodale @same-deep-water, poeta e alchimista, noto qualcosa di strano sulla via del nostro oblioso errare. Un fante di picche ci attende sperso per terra, vicino ai bidoni dell’immondizia. 
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Cerco dagli occhi di Angelo un senso, ma lui è già altrove, pochi passi più avanti, chino su un’altra carta, come un detective sulla scena del crimine, il corpo stavolta è quello d’una donna, regina di picche. 
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Si mette male, penso, mentre fissiamo muti il fante e la donna, indagatori dell’occulto. Nella cartomanzia, mi par di capire, il fante di picche è una figura piuttosto negativa che non porta nulla di buono, un essere meschino che si comporta in modo subdolo ed egoista al solo scopo di nuocere e mettere a frutto il suo rancore. In definitiva, “una carta di cattivo auspicio che annuncia un periodo di depressione e disillusione”. Proprio ciò di cui avrei bisogno. La donna invece è anche peggio: “la regina di picche rappresenta una donna perfida e invidiosa che cerca di danneggiarti per desiderio di vendetta, una malalingua che potrebbe fingersi tua amica per carpire segreti e fiducia, ma le cui intenzioni sono tutt’altro che sincere”. Di bene in meglio. Mentre mi chiedo a chi di noi due sian diretti gli ammonimenti del destino, Angelo mi richiama sogghignando folle: “Giu, questa serata potrebbe diventare qualcosa di epico!” Lo raggiungo in corsa, non sapendo più cosa attendermi. Più avanti una carta coperta, stavolta, la terza, ci sfida a svelarci. Angelo, da buon tipster, mi propone una scommessa: secondo lui può trattarsi solo di un 9 o di un 10, a questo punto. Io invece ci vedo una scala ascendente, un re, climax di follia (scrivetemi poi nei commenti cosa vi sareste aspettati voi, invece).
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Sta a me scoprirla (questo dovrebbe far di me il consultante?), la tiro su piano, me la adagio sul petto, la porto dinanzi agli occhi e osservo: 
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Un re di fiori. Una carta finalmente positiva: si tratta, infatti d’una figura anziana, decisa a darci tutto il suo sostegno per proteggerci da livori e pericoli, preservandoci - ciò che più conta - dai cattivi presagi delle carte di picche. Mentre ci allontaniamo pensosi, scorgo qualcos’altro nell’ombra, e so che non è ancora finita. Una cartolina strappata, un messaggio scritto a penna: "Baciami Neva". Sul retro il Ponte degli Alpini di Bassano del Grappa. Chi ha strappato la cartolina? Perché l’ha fatto? E soprattutto chi è Neva? Un cane? Una bimba, forse? La cartolina sembra molto vecchia e vissuta, perché prendersi la briga di spezzarla in due dopo tanti anni? Cosa può aver fatto questa persona di tanto orribile? Quel bacio era forse il suo modo di svanire? O magari dovrei leggervi una virgola: "Baciami, Neva", un invito, un’ultima preghiera, forse, un sogno, o chissà che quella sia la sua firma, un’ultima speranza, "Baciami". Nascondo la cartolina in tasca e raggiungo il caro Angelo, pronto a custodire per sempre in me gli assurdi tesori di questa notte.
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klimt7 · 2 years
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Di draghi, mostri, incubi
e altre verità.
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Dialogo trasfigurato di un'anamnesi
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Ci fu un tempo, qui sulla terra, in cui ci parlavamo a cuore aperto. Senza limiti, per il puro piacere di scoprire la nostra empatia.
Tu eri Tu, nella forma più intera, in cui una persona può essere presente. Nella libertà più totale, mi parlavi di te. Io ero io, nella mia totale verità esistenziale, ti davo me stesso come raramente mi è capitato. La verità di cui splendavamo era la nostra dimensione originaria, il nostro nucleo, e noi l'avevamo presa a chiamare "anima" com'è giusto e come merita.
Era un lusso il nostro.
Era il nostro privilegio. Parlarsi da anima ad anima, senza il problema di rinvenire convenienze, di cercare favori o utilità.
Senza cadere nel chiacchiericcio in cui vivono, per la maggior parte del tempo, gli esseri umani .
Eravamo diversi, perchè ci guidava la nostra energia originaria.
I bambini che siamo, di fronte alla vita e alle sue mille domande, avevano diritto di parola e si guardavano fino in fondo, al fondo dell'anima e del tempo e delle infanzie da cui provenivamo.
E ci parlavamo spesso la notte, quando la verità degli esseri, si manifesta al massimo del proprio potenziale. Quei bambini smarriti che siamo, prendevano la parola.
Parlavano, respiravano, si abbracciavano.
Poi è venuto il tempo della finzione, delle maschere, dell'essere mondani.
Il tempo in cui darci un contegno. Il tempo dei limiti. Il tempo della malattia degli adulti, guidati da quel disvalore che chiamano "convenienza", " interesse", quel veleno che intossica tutti i rapporti.
Abbiamo cessato di essere veri.
Abbiamo abbracciato la religione del mondo, rinunciando allo splendore delle persone nude che eravamo e che siamo, per indossare i grigi abiti della finzione.
Poi, all'improvviso, ieri, torniamo a parlarci dal profondo e tu mi dici, dopo molte notizie inessenziali, una cosa importante.
La cosa più importante che tu mi abbia mai detto da quando ci siamo allontanati.
Credi di soffrire di depressione.
C'è qualcosa che di tanto in tanto, torna a galla dalle tue profondità, e ti dice che non sei felice, e che non è certo per i soldi che mancano o per difficoltà materiali.
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Ci penso. Ci penso tanto a questo che mi dici. Ci penso, a tal punto, che scavo nel passato e in tutto ciò che di te, mi hai raccontato nel tempo.
Unisco i punti, traccio le linee, collego tutti i momenti in cui sei andata in crisi, e scorgo il contorno di un Drago.
Ritrovo, ogni momento in cui mi hai detto che qualcosa di oscuro tornava a fissarti, a guardarti la notte. Ripenso agli incubi che un tempo mi hai raccontato...
Lo sai che si impara molto dagli incubi...
Quei punti, li unisco ai segnali che mi mandi ora.
Vedo il drago e tutti i momenti in cui ha paralizzato i tuoi giorni.
C'è un problema di fondo - vorrei dirti - tu oggi non sei felice.
Hai conosciuto solo sprazzi di un bagliore che hai chiamato sbrigativamente "amore".
E oggi lo senti, lo avverti che ti sei probabilmente sbagliata.
Tu non c'eri. Non c'eri del tutto. Mancava sempre qualcosa.
E oggi mi stai raccontando la stessa cosa.
Oggi che c'è un uomo che sbandiera ai quattro venti, il suo svenevole amore per te, tu lo avverti distintamente.
C'è qualcosa che non va.
Non funziona ingannarsi. Non funziona raccontarsi una verità che non regge.
E allora mi parli di depressione.
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Sai cos'è? Io da fuori, lo vedo meglio.
È uno scollamento. Una crepa. Un lembo di te che non aderisce più all'idea che per mesi ti sei raccontata.
La Depressione è quel drago che in silenzio attraversa le notti, e ti attende al varco.
Dopo mesi, dopo anni, ti viene a chiedere il conto. Oggi cominci a sentirlo che c'è più di qualcosa che scricchiola, che ruggisce in silenzio dentro i tuoi giorni.
Non sei felice. E non lo sei, perchè non ti senti completamente te stessa in quello che fai. C'è uno scarto essenziale. Esistenziale.
Ti ho già detto, con dei messaggi, cosa sia per me la depressione.
È avvertire un "disancoramento", qualcosa che ti stacca dalla Vita. Che ti paralizza, alla lunga. Avverti, percepisci, ausculti.
Sinistri suoni provengono dalla tua vita.
Qualcosa stride. Si crea una distanza con tutto ciò che fai. Con tutte le persone che credi di amare o che credono di amarti.
Il problema è che in quegli involucri che loro credono di stringere e abbracciare, tu non ci stai tutta. Non aderisci già più a quelle pelli che il serpente perde per strada.
Tu sei già altrove. Loro vedono solo ciò che è già passato. Non vedono già più tutto quello che sei oggi.
Vedono soltanto la fettina che fa più comodo alle loro illusioni, alla loro voglia di recintarti, di delimitarti.
Tu sei materia liquida. Sfuggi, ti allarghi, evadi, segui direzioni che ti portano altrove.
Non stai nel recinto. Sei altro.
Ecco perchè senti il distacco. Ecco perchè sei già un passo avanti, dentro ogni rapporto che instauri.
Loro, ti cercano al vecchio indirizzo.
Tu sei già lontana. È questo lo stacco, il divario. Lo scollamento.
Chiaro che i rapporti non funzionano.
Finchè non porti tutta te stessa, finchè non lavori per impadronirti di tutta la persona che sei, non funzionerà nessun rapporto.
Avvertirai sempre il lugubre suono del Drago che la notte ti insegue, e che di giorno, ovunque ti trovi, ti fa fermare a pensare, a perdifiato, fissando dal finestrino della metro o del treno in corsa, il tuo cammino passato e il paesaggio del tuo presente.
Non si fugge. Non si sfugge, finchè non ti sentirai risolta come persona.
Tu oggi non lo sei. Stai solo rincorrendo la persona che diventerai, ma non c'è armonia, nè pace, sul fondo della tua anima.
Ecco perchè oggi hai usato quella parola: "depressione".
Avverti che non è questo il tuo posto nel mondo. Che non c'è persona adatta che, da fuori, riesca a sistemare i tuoi guasti.
E arrivi a sentire perfino, quanto sia inadeguato quell'uomo, che pretende di rinchiuderti nell'immagine che di te si è costruita.
Non sei pronta. Non sei interamente te stessa. Non hai raggiunto quel punto che unico, potrà darti la svolta che cerchi.
Impadronirti di te stessa, volerti bene e incollare di nuovo tutte le parti.
Te lo ricordi che mi dicevi?
"Forse non sono pronta per nessuna relazione finchè non faccio i conti con me stessa"
In quella frase c'è tutta la verità che ti serve per la tua prossima vita. Una vita che finalmente potrà fare a meno di draghi e di mostri, di incubi e di quel vago senso di vuoto che talvolta ti prende, ogni volta che pensi di essere felice.
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lunamagicablu · 8 months
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Il gatto apre gli occhi, Il sole vi entra. Il gatto chiude gli occhi, Il sole vi resta
Ecco perché, la sera, quando il gatto si sveglia, scorgo nel buio due pezzi di sole MAURICE CARÊME ********************* The cat opens its eyes, The sun enters it. The cat closes its eyes, The sun remains there
That's why, in the evening, when the cat wakes up, I see in the dark two pieces of sunshine MAURICE CARÊME 
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soul72 · 8 months
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La domenica di questa stagione inizia in modo pigro, al caldo di casa col gelo fuori . Intravedere l'alba dalle finestre e immaginare gli animali infreddoliti che non hanno necessità di riscaldamento muri coperte, ma vivono il cambiare delle stagioni adattandosi ad esse . Fuori dalla finestra scorgo 2 caprioli a bruciare l'erba gelata, ed è sempre una meraviglia poterli ammirare . ❤️
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