Non mi fido degli hard disk esterni, per cui mi serviva un posto per salvare foto, pensieri ed altri attimi di apparente ispirazioneRacconti, pensieri: https://www.tumblr.com/zero0virgola0/tagged/reflectionFoto: https://www.tumblr.com/zero0virgola0/tagged/photography
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Se non fosse stato per l’autostrada che mi scorreva accanto come un fastidioso pensiero ricorrente, la meditazione sarebbe stata totale. Ero in leggera discesa: le gambe si muovevano da sole, leggere, regolari, come un mantra tibetano. “Ohm”. “Ohm”. Pedalavo assorto, incantato dai campi di grano, dai papaveri sfacciati, dai fiori di camomilla e dagli ulivi in fiore che punteggiavano la campagna come antichi custodi.
Poi, uno di loro mi cattura. Diverso. Un ulivo biforcuto
Il tronco — o meglio, i due tronchi della pianta — si allungavano in direzioni opposte, non per scelta, né per antipatia reciproca, ma perché tra loro era stata infilata una ruota di metallo, probabilmente il relitto di un trattore ormai in pensione. Generati forse dallo stesso seme, i due rami crescevano l’uno verso nord, l’altro verso sud, senza mai sfiorarsi. A guardarli da lontano si sarebbe facilmente detto che la chioma appartenesse a un unico corpo, e invece no. Non era così.
Quanta crudeltà c’era in quell’esperimento? Separare una pianta, disegnarne la forma piazzando tra i due esili fusti un divisore insormontabile?
Ormai in trance, scesi dalla bici, scavalcai la recinzione e, con non poca fatica, spinsi via la ruota.
Sogno ancora di ripassare da lì e vedere quell’ulivo assumere una forma tutta nuova, magari coi due tronchi più vicini. O magari no. Forse si stavano veramente sul cazzo.
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Apro gli occhi, dopo questa notte
spesa ad immedesimare un tipo vigoroso
quello che mi rimane sono solo ossa rotte
e, al cavallo dei pantaloni, un segno voluminoso
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quell'attrazione fatale per il decadente
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Sei stato nominato CAPO DEL MONDO. Ma solo per un giorno. In questo giorno hai il diritto/dovere di emanare una legge che - è certo - verrà rispettata da tutti e per sempre.
Questa legge, totalmente concepita da te, non dovrà avere i caratteri delle genericità ("Siate buoni l'uno con l'altro", "Non fate più guerre") ma avere il carattere di una ben definita specificità, un paio di esempi: "Non buttate le carte per terra", "Un giorno alla settimana dovrai fare cinque ore di volontariato alla Lega del filo d'oro".
Allora, che legge emanerai?
Non avere fretta, pensaci bene: il destino per un mondo migliore dipende anche da te.
Proporrei una legge che "obbligasse" chiunque a dedicare una giornata intera a qualcuno tra: sua madre, suo padre, un amico/a che non vede da tanto, suo cugino, sua nonna, suo/a figlio/a
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La caducità delle nostre esistenze mi è sempre parsa un dato di fatto inequivocabile, ma nelle ultime settimane, avendone percepito direttamente la presenza, ho sperimentato reazioni quantomeno curiose. Non sono mai stato un fan dello shopping: nel mio armadio custodisco con orgoglio felpe, maglioni e camicie che hanno più anni di uno studente fuorisede fuori corso iscritto a Filosofia a Bologna. Eppure, questa maledetta caducità mi ha fatto venire voglia di sperperare il denaro che guadagno in una miriade di piccole cazzatine.
Mi sono comprato: – una tazzina da caffè disegnata da un designer cubista a Budapest, 40 euro; – due magliette di calcio degli anni '90, 60 euro l’una; – un dizionario sul dialetto della mia regione alla stratosferica cifra di 80 euro; – un giubbino di pelle Westbury (vera pelle), 95 euro; – e una rivista di nicchia da 25 euro (ha sì e no cinquanta pagine e e pare scritta da un circolo segreto di hipster col monocolo)
Ora, non so se tutto ciò sia il sintomo di una crisi di mezza età, del cambio di stagione, o del disgusto profondo che ho sempre provato per il denaro. Scrivere nero su bianco questi pensieri è solo il primo passo per cercare di capirlo (o per capire se mi sto rincoglionendo), comunque la tazzina è una figata.
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Mood of the day
è megghiu 'nu tristu sèdari, ca n'amaru faticari
DM for translation
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Stamattina mi chiama Antonella da Unicef. Da qualche anno faccio una donazione mensile di dieci euro, un po' per lavarmi la coscienza, un po' per sentire che faccio qualcosa di concreto.
Antonella mi ha detto se posso donare, una tantum, trenta euro per il terremoto in Birmania. Ho detto di si e poi ho fatto due considerazioni:
avevo rimosso la notizia del terremoto che, per la sua intensità, mi aveva sconvolto qualche settimana fa. La mia conoscenza della realtà, si limita ai pochi canali telegram di notizie che ho, nel corso del tempo, accuratamente selezionato
in maniera realistica, non posso pensare che, oltre tutti i cazzi miei personali, io riesca anche a tenere a mente le disgrazie dell'intero pianeta
E allora, perchè tutti questi sensi di colpa?
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Quando finisco di allenarmi, mi tolgo la maglietta e mi ritrovo per un attimo davanti allo specchio, prima di entrare in doccia. In quel momento mi sento sempre sospeso su una sottile linea tra Patrick Bateman in American Psycho e Woody Allen in Hannah e le sue sorelle.
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David di Trollarello
Ogni stradina perpendicolare a quella centrale, dove sarebbe passata la processione, era gremita. L’età media si aggirava intorno ai trentacinque anni: ma non lasciatevi ingannare, i giovani non hanno mica riscoperto la fede. Era una media matematica perfetta tra i nonni e i nipotini in carrozzina (chissà come mai i genitori se ne erano allegramente liberati).
Bando alle ciance: mi trovo dietro tutta questa gente — anziani e meno anziani — molti dei quali iniziano a sfoderare lo smartphone con la stessa rapidità con cui Goemon sfila la katana.
La mia attenzione, da cinefilo di vecchia data, viene subito catturata dagli schermi di tutti questi telefoni: mani tremolanti, inquadrature oblique, panoramiche da destra a sinistra e da sinistra a destra. Inizio a provare una certa empatia per tutti coloro che riceveranno quei video: giramenti di testa, confusione, e una sequenza infinita di incomprensioni.
In ogni caso, sono piuttosto sicuro che, presi a campione, un buon 50% di quei video avrebbe comunque una qualità superiore a qualsiasi film di Pio e Amedeo
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Scicli, esordi d'estate
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Robocop
Non è possibile che appena sono andato in pensione siano arrivate tutte 'ste botte insieme. Ero sicuro che al massimo avrei aggiustato quel menisco ballerino che mi faceva zoppicare un po'. Cosa c'è di male? Sono un giovane pensionato, non volevo essere un giovane claudicante. E invece poi è venuto il cancro e via, mi ha trascinato in un lago oscuro: quattro operazioni, mi hanno tolto la prostata, il rene destro e devo andare in giro con una borsetta di plastica. Ma vabbè, almeno sono qui a raccontarlo. Ma mica è finita. Oggi il cardiologo mi ha detto che c'è uno scompenso, o un riversamento nel ventricolo… mica l’ho capito bene. Quando parlava, sentivo solo "merda merda merda" nella mia testa. Quindi pare che mi debba operare di nuovo — roba di routine comunque, poi vi racconto. Mia moglie, qualche anno fa, mi chiamava sempre Robocop. Diceva che non mi ammalavo mai: "È di ferro, neanche un raffreddore". Forse pure i tombaroli che apriranno la mia bara rimarranno a bocca aperta, vedendo, oltre a qualche osso, una protesi qua, un sacchetto di plastica là, un apparecchio elettronico al posto del cuore. Già li sento: "Cazzo, ma questo è Robocop!"
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Millennio sensoriale
Quando incrocio lo sguardo di una donna per strada, conscio dell'effimera durata di quella sfida – chi distoglierà per primo gli occhi? – mi proietto già al momento in cui, pochi istanti dopo esserci sfiorati, vengo raggiunto dall'odore che la sua portentosa scia ha lasciato dietro di sé. Forse è il suo shampoo, o il profumo che indossa; magari riconosco un odore che ho già sentito da un'altra ragazza che mi è piaciuta.
Ci sono anche tanti altri odori che fanno parte della quotidianeità, e soprattutto di una quotidianeità ben più recente, tipo:
l’odore tipico dei negozi cinesi (non legato all’etnia o alla cucina, ma a quell’inconfondibile aroma di plastica e materiali sintetici che vi regna)
l'odore pungente di benzina nelle pompe di rifornimento
l'odore acre di sudore, gomma e fatica delle palestre
l'odore del cloro delle piscine e dei costumi da bagno umidi, sotto l'ombrellone
Quali altri odori sono, per voi, specifici dei nostri tempi?
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Chiacchiere da bar, New York
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Una delle cose che mi mancherà di più fino al prossimo autunno sarà vedere quella fantastica terra di mezzo che c'è fra gli stivali stretch in pelle e il bordo del tuo trench corto
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La tessera fedeltà
"La tessera ce l'ha?" La mia risposta è stata sempre "No", fino a quando ho ceduto.
Mi chiamo T., ho trentaquattro anni e da quindici giorni faccio la spesa con la tessera. Si, la vita mi ha tolto anche questo ulteriore baluardo di resistenza, un altro fiore all'occhiello del mio vanto anarchico che non potrò più mostrare.
Qualche settimana fa, settimo giorno consecutivo di pioggia, tornando a casa ero passato in farmacia: anche lì, la farmacista/commessa mi aveva chiesto se avessi la tessera del loro negozio. "Cazzo, una tessera punti della farmacia" pensai. Praticamente quando ti mancano tre punti, ti viene quasi voglia di beccarti un mal di gola così almeno completi la tessera e ti becchi il regalo. Follie, pensavo.
Eppure forse questo sarà il prossimo passo, iniziare a collezionare altre tessere fedeltà, non voglio nemmeno immaginarlo, cristo.
Da "Fedeli alla linea" a Fedeli alle offerte 2x1
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