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Capisci che non e´ mai troppo tardi, quando tua mamma arriva a simulare “L´erba di Grace” a quasi 70 anni....
Gli effetti da lockdown iniziano a sfuggirci di mano
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Troppo tempo, non abbastanza scuse
Ragazzi,
mi sono assentata in passato, ma adirittura far passare 6 mesi non e´ accettabile! Posso dire a mia discolpa che la prima meta´ dell´anno e´ stata praticamente inesistente in termini di viaggi, attivita´, cene fuori, office life... insomma non vi tediero´ con quanto gia´ sapete a menadito e che tutti, pressoche´, avete vissuto come me!  
Tuttavia immagino la vostra curiosita crescente nel sapere se la pseudo relazione di cui vi avevo accennato questo inverno sta continuando, se lui ha gia´ preso un biglietto di sola andata per le Fiji o se, inspiegabilmente, riesco a tenere alte le mie doti seduttive. Diciamo una via di mezzo (con questo non intendo che il biglietto di sola andata era per la Thailandia). 
Lui ancora c´e´, anzi se dobbiamo dirla tutta si e´ anche trasferito a casa mia (notiziona!), pero´ nelle ultime settimane gli eventi stanno prendendo una piega indesiderata. La componente piu assurda, tra l´altro, e´ che la sua arrabbiatura nei miei confronti e´ causata da un suo eccessivo interesse per me che lo porta a essere irrazionale, teso, ed estremamente geloso e possessivo. 
Insomma, se prima mi lamentavo che non mi cagavano, adesso mi vedo quasi costretta ad affermare il contrario. Risultato: sto rovinando di nuovo tutto. Ma la verita´ e´ che non riesco a farmene una colpa, perche´ io non sento la necessita´ di lamentarmi di lui e della relazione. Per la prima volta sono io a fare l´uomo che non vuole drammi e lui a prendersela di continuo. Eppure va a finire che rovino di nuovo tutto e non riesco a capire come sono arrivata a questa conclusione. 
Per motivi che ora non raccontero´ in dettaglio, lui sta avendo un percorso lavorativo davvero travagliato e un brutto episodio avvenuto di recente sta mettendo a dura prova questa relazione che ha ancora l´entusiasmo di un ragazzino al primo giorno di scuola, ma che forse non ha raggiunto la maturita´ necessaria. Mi accorgo che tavolta riversa su di me le sue frustrazioni, assegnandomi il ruolo della cattiva, e io cerco di assecondarlo, fino a quando scoppio e dico tutto quello che mi ero ripromessa di tenere per me.
Giuro, non so come comportarmi, questa dinamica e´ nuova per me, non ho termini di paragone, perche´ dopo una lista infinita di narcisisti, ora sento che i ruoli si stanno invertendo, e non riesco a convincerlo che le cose andrebbero meglio se condividessimo maggiormente cio che proviamo. Io vorrei tanto non discutere e vivere serenamente e senza pensieri - cioe esattamente l´opposto di come mi sono sempre comportata - e lui non fa che trovare pretesti per litigare.
Mi spiace tornare alla ribalta con lamentele e incertezze - soprattutto dopo non aver condiviso con voi i momenti piacevoli degli ultimi sei mesi - ma come sapete scrivere e´ una via di fuga che mi aiuta a riflettere sui fatti, ad allegerire i pesi che mi portano sul fondo e, perche no, magari a trovare la soluzione. 
Un paio di volte gli ho accennato all´esistenza di questo diario virtuale e mi ha chiesto di poterlo leggerlo. Ovviamente e´ sempre stato un NO tassativo, ma forse lo aiuterebbe a conoscermi meglio, a capire che sono molto piu´ banale della piu banale delle trentenni che per lungo tempo ha solo subito delusioni amorose....
Vi prego venite in mio soccorso con qualche rimedio magico! E giuro che non spariro´ per piu di 6 giorni stavolta, con l´augurio di regalarvi un po´ di risate sulla mia ironica vita :P
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2021, sappi che parti già con troppe aspettative: fossi in te mi organizzerei a riguardo o il prossimo Veglione sarà un’inquisizione! #happynewyear
Buon anno a tutti! 
Il tanto atteso 2021 è arrivato e, sebbene non sia cosi convinta che sarà la soluzione ai nostri problemi, almeno simbolicamente questo difficile 2020 ce lo siamo “levati dai coglioni!” (come direbbe il Milanese Imbruttito).
Ricordo che uno dei primi post che ho scritto è stato circa 2 anni fa, esattamente il tardo pomeriggio del primo gennaio 2019, da Malpensa, mentre aspettavo di imbarcarmi per tornare a Berlino. Di lì a pochi giorni avrei iniziato un nuovo lavoro, avrei cambiato casa, avrei conosciuto M. che in fin dei conti ha fatto parte della mia vita nei due anni successivi e con cui ho trascorso, invece, il capodanno dello scorso anno.
Se penso a quante cose, nel bene e nel male, sono cambiate da quel post a Malpensa, mi ricordo che nonostante gli eventi al di sopra di noi - e il 2020 ne è stata una prova continua ogni giorno - la vita va comunque avanti.
Di certo non mi sarei mai aspettata di trascorrere il Capodanno in quarantena - chi ha mai fatto una “quarantena” in vita sua prima di quest’anno? - in compagnia di un micio dispettoso, ma al tempo stesso affettuoso e desideroso di attenzioni continue, e di G. 
Nel post di qualche giorno fa vi ho citato una new entry, senza entrare nei particolari. Sarò sincera, non voglio sbilanciarmi ancora, perché le cose sembrano andare proprio bene e ancora non mi sembra vero. Forse il 2020 ha voluto comunque premiarmi per la pazienza e la forza d’animo dopo infinite delusioni amorose, ma poiché sono più scettica che pessimista, ancora non mi sbilancio. 
Siccome il mio compleanno è alle porte, facciamo così: vediamo come si comporterà, se preparerà qualcosa di speciale e, a quel punto, magari ve ne parlerò più dettagliatamente. Per ora posso dire che non ha sbagliato un colpo e sembra sinceramente interessato. Ci conosciamo da poco meno di un mese e, a parte la parentesi italiana, abbiamo praticamente trascorso tutte le notti, e buona parte delle giornate insieme. 
Avrete capito che non sono questo tipo di persona, normalmente, ma gli avvenimenti sembrano essersi svolti con tanta naturalezza che ho praticamente smesso di chiedermi e ho iniziato a vivere. Considerando quanto è assurda talvolta la mia vita, specialmente sul fronte amoroso, non mi sorprenderei se un anno sciagurato come questo si concluda in bellezza. Del resto, tirando le somme dei mesi passati, non posso certo lamentarmi, rispetto a persone che hanno perso i propri cari, il lavoro e ancora vivono nell’incertezza.
Io, ammetto, al momento sono preoccupata per il lavoro, non perché tema di perderlo ma perché la situazione inizia a starmi scomoda e ritengo alcuni comportamenti ingiusti nei miei confronti. Ho deciso che il 2021 sarà l’anno della rivalsa in tutti sensi: voglio iniziare a subire meno, a reagire di più, e ad avere maggior fiducia in me stesso. Vorrei poterne avere anche nella natura umana, ma ogni giorno in qualche modo finisce per deluderci, quindi crederò solo a chi dimostra veramente le sue intenzioni e le porta a termine. 
Si dice che i buoni propositi per un nuovo anno vengono solitamente abbandonati entro i primi sette giorni. Considerando che almeno fino 5 Gennaio sarò ancora in quarantena, devo riuscire a mantenere vivi i miei almeno per i primi 14 dai :)
Dulcis in fundo, un po’ ammetto che mi sarebbe piaciuto scrivervi nuovamente da un aeroporto, magari questa volta per una partenza anziché un rientro, ma ho la sensazione che anche questo nuovo anno avrò l’occasione di visitare posti ancora sconosciuti e desiderosi di apparire sul mio profilo Instagram!
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We wish you a Merry X...anas
Buon Natale a tutti ragazzi!
Approfitto di queste ore di ozio prima del pranzo - e considerate che non ho ancora digerito il cenone di ieri sera - per scrivervi i miei auguri e fare alcune considerazioni sull´anno appena passato.
Non voglio essere malinconica e disfattista. Tutti sappiamo cosa abbiamo passato e siamo consapevoli che un altro anno difficile e´ alle porte. Tuttavia sono contenta di vedere post sui social, foto via Whatsapp dove amici e conoscenti stanno comunque cercando di godersi queste giornate. Piccoli gruppi, pranzi a distanza via Zoom - e vedrete, questi saranno i Natali che ci aspetteranno - ma con un timido sorriso e un barlume di speranza. Del resto siamo esseri umani, ci piace ubriacarsi e riempirci lo stomaco insieme :) 
Sempre quando arrivo a Natale inevitabilmente ripenso all´anno trascorso, a cosa mi ha portato di nuovo. Di solito tanti ricordi di viaggio che purtroppo quest´anno sono sfumati, ma sono tuttavia riuscita a visitare qualche citta nuova, a godermi un po´ di mare italiano e, vediamola cosi, a risparmiare per un bellissimo e lunghissimo viaggio futuro.
Al lavoro, come sempre, ci sono stati alti e bassi e, soprattutto ora, devo ammettere che il clima e le condizioni lavorative iniziano a starmi scomode. Pero, considerando che lavoro nel settore del turismo/trasporto, posso considerarmi fortunata di continuare ad averlo un lavoro e di non aver praticamente mai trascorso periodi in cassa intergrazione. Lavorare da casa continua a non piacermi, la mia schiena ormai si e´ addirittura stufata di provocarmi dolore, ma sento il supporto e la vicinanza dei miei colleghi. Il prossimo anno deve iniziare con alcuni cambiamenti - ho gia in mente un discorsetto che intendo fare al mio capo - perche´ sto perdendo energia ed entusiasmo, e cio´ non e´ da me. 
Ammetto anche che, nonostante viva da sola, la mia casetta e´ accogliente e il lockdown in Germania non e´ stato rigido come in Italia. A differenza di molti avevo la possibilita´ di incontrare le persone, anche se poche, e di fare passeggiate all´aperto, pertanto non posso lamentarmi di aver sofferto la noia e la solitudine. Certo, come tutti ero stufa di restare chiusa in casa giorni interni, ma per esempio mi sono cimentata nello yoga, prima volta in vita mia, e un minimo in cucina. Tuttavia appena hanno riaperto le gabbie, ho levato subito il grembiule e sono tornata alla mia “basic ktichen”. 
Negli ultimi mesi a questa parte, poi, un piccoletto rosso e peloso e´ entrato di prepotenza della mia vita e´l´ha stravolta. Non mi lascia dormire di notte, ma mi regala risate e commozione e ora che non lo vedo da una settimana, continuo a guardare sue foto e video e non vedo l´ora di ri abbracciarlo.
Infine la componente sentimentale: sembrera´ strano, considerando che questo e´ l´anno dei miei trenta nonche´ di una pandemia mondiale, ma una persona accanto l´ho avuta con alti e bassi. Dopo l´estate purtroppo la cosa e´ esplosa e ho dovuto ammettere a me stessa che non era il supporto morale che cercavo. Gli devo tanto, abbiamo trascorso momenti felici insieme, mi ha aiutato in vari aspetti pratici e mi ha procurato Theo, il mio micio. Tuttavia, sara´ la componente cutlurale, la barriera linguistica, ma non e´ colui che sa darmi cio´ di cui ho bisogno. L´ho accettato con serenita´ e maturita´ e ora abbiamo un ottimo rapporto - in questi giorni si e´ dimostrato anche un premuroso cat-sitter - ma non sto soffrendo la rottura.
Sara´ forse perche´ nelle ultime settimane una nuova persona e´ inaspettatamente entrata nella mia vita? Per ora non rilascio dettagli, prometto che se le cose andranno come spero vi terro´ informati, ma al momento preferisco custodirlo per me e, se Dio vuole, magari questo 2020 mi avra´ regalato una gioia.
Chiudo ringraziando che, almeno finora, tutti coloro cui tengo sono in salute. Non avrei mai immaginato che la sola presenza di chi ti circorda ogni giorno non sarebbe stata piu´ scontata. Temo ogni giorno di ricevere una telefonata che porta brutte notizie, e devo accettare che potrebbe succedere, ma al tempo stesso mi ritengo davvero fortunata.
Insomma, tirando le somme questo 2020 non mi ha portato piu disagi, in proporzione, di altri anni. Lo voglio considerare come una sorta di stand-by, un anno di assestamento, con l´augurio che ci lasci anche qualcosa di buono e che ci insegni a essere persone migliori. Io, per esempio, ammetto di essere diventata piu fatalista, quasi zen, e lo dimostra il fatto che sto convivendo con tutta la mia famiglia sotto lo stesso tetto da oltre una settimana e non ho ancora scatenato putiferi nonostante la tensione sia molta alta.
Feliz Navidad amigos ;) 
Enjoy. 
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“Chi non ama i gatti probabilmente era un topo in una vita precedente”
Ciao ragazzi
lo so, sono stata assente in questo periodo - riconosco che inizio sempre più spesso i miei post con questa frase - ma ho una buona scusa: ha quattro zampe, è peloso e non mi lascia dormire la notte. E in questo momento sta battendo i tasti del pc con le sue zampotte pelose e le sue unghie malefiche. 
Da tempo desideravo un micio, un compagno di vita che fosse tutto mio. Quando sono rientrata dal periodo in Italia ho iniziato la mia ricerca, ma si è rivelata più complicata del previsto. Infatti è molto difficile ottenere un micino da solo, perché preferiscono farli adottare in coppia o dare la precedenza ha chi ha già un gatto. Lo riconosco, è importante per il piccolo arrivato avere un po' di compagnia “felina”, ma nel mio caso vivo in 39mq e un coinquilino mi sembra più che sufficiente. 
Mi sono iscritta a una piattaforma dove i padroni pubblicano annunci per animali da adottare e avevo effettivamente trovato una cara signora che aveva a disposizione molto micini. Uno bianco e nero con una macchiolina nera sull’occhio mi aveva già conquistato. 
Purtroppo, però, il weekend successivo sarei andata ad Amsterdam a trovare la mia ex coinquilina di Milano, e di certo non potevo prendere un gattino e lasciarlo solo dopo meno di una settimana! Ho deciso, un po' a malincuore. di interrompere temporaneamente la mia ricerca. Poi, quando meno me lo aspettavo, durante una sosta da un giro in bicicletta per i canali, ho ricevuto le foto di alcuni splendidi tigrotti e la domanda “due di loro sono maschi - desideravo un ometto - lo vuoi?”
Non riuscivo più a trattenere l’emozione, il mio desiderio si stava avverando e il mio cuore è stato conquistato da una piccola palla rossa e pelosa. “Lui, è l’amico a quattro zampe perfetto per me”. La domanda a quel punto era “come lo avrei chiamato?” Volevo che il suo nome avesse un significato particolare, che appartenesse solo a lui. Poiché il giorno precedente avevo visitato il Museo di Van Gogh - che consiglio vivamente se capitate ad Amsterdam - ho pensato “allora Vincent no, nonostante il loro “colore di capelli” fosse innegabilmente lo stesso - però Theo, come il suo adorato fratello ci sta, è un nome che può andare per un gatto”.
Ho aspettato 3 settimane; a un certo punto ho persino temuto che non sarebbe mai arrivato, poiché si trovava ad Harz, in montagna vicino ad Hannover (però è un Ossy, cioè nato nella Germania dell’Est) e il lockdown stava cominciando.
Invece ecco che una settimana fa è arrivato, impaurito, nella sua gabbietta. Mi si è stretto il cuore, ero davvero felice di averlo finalmente con me, ma al tempo stesso mi sentivo in colpa per averlo sottratto alla sua mamma e i suoi fratellini. I primi giorni sono stati duri, si nascondeva dietro al divano o sotto le coperte, non mangiava e leggevo la paura e lo sconforto nei suoi occhi. Poi, piano piano, in punta di piedi, ci siamo avvicinati e ho scoperto una tenerezza commovente e un uragano di energia (soprattutto la notte!). 
Ora Theo ed io siamo sempre insieme. Lui di giorno principalmente si nasconde sotto il piumino - ero molto restia all’inizio a lasciarlo girovagare nel letto ma è stato inevitabile - e dorme. Mangia poco durante il giorno, solitamente si attiva nel tardo pomeriggio e non lo si spegne più. Adora i cavi e ogni tipo di filo - compresi i miei capelli - bere dal mio bicchiere che dimentico sempre sul tavolo e poi devo mettere a lavare e, soprattutto, tormentarmi di notte. Mi concede alcune ore di sonno, ma poi pretende coccole e attenzioni. Ora capisco cosa provano le neo mamme coi propri neonati: sono stanca, a volte davvero infuriata che non posso dormire, ma ogni volta che lo guardo non riesco ad arrabbiarmi. Quel musino, gli occhi gialli e neri cosi vivaci, il pelo morbido che accarezzerei tutto il giorno hanno la meglio su di me.
Mi emoziona pensare che sarà il mio amico per la vita, anche se la veterinaria mi ha informato che potrebbe essere un “Maine Coon” e i gatti di questa razza possono arrivare a pesare 15kg!
Qui sotto un omaggio “Gatto su tela”.
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“Leadership: l'arte di riuscire a far fare a qualcuno quello che tu vuoi perché lui lo desidera.”
Ciao a tutti,
oggi parlerò un po’ di lavoro e in particolar modo sulle esperienze traumatiche che ho vissuto in materia di leadership.  
Il mio percorso lavorativo, specialmente gli ultimi due anni in Germania, è stato particolarmente impegnativo e ricco di colpi di scena. Pensate che per quasi due anni ho lavorato nel settore del food delivery e ho subito ben 3 vendite di azienda - ma sono comunque riuscita a cavarmela - poi finalmente trovo lavoro in una realtà solida, affermata, in crescita e bam! Coronavirus. Ovviamente lavoro nel settore dei trasporti a lunga percorrenza. Così ecco si ricomincia da capo: progetti bloccati, cassa integrazione etc mentre il food delivery ora spopola. 
Se però penso all'ultima agenzia dove ho lavorato in Italia - marketing and even planning, il settore che più amo - non posso lamentarmi. Loro sono veramente in condizioni gravi mentre io, tutto sommato, sopravvivo. 
Il mio vero problema, poi, è sempre stato il rapporto con i capi. Si, lo so, sembra una frase fatta, ma davvero non sono mai riuscita a interfacciarmi con un leader serio. Forse dovrei chiedermi perché ad assumermi sono sempre personaggi altamente disagiati. 
Vi farò un breve riepilogo delle mie ultime esperienze con datori di lavoro.
Il bipolare aggressivo e narcisista 
Breve descrizione del mio ultimo datore di lavoro in Italia. Intorno alla sessantina, divorziato, con 3 figli, e una reputazione altamente discutibile. Tutti i clienti che ha portato all'agenzia provenivano da palesi favori e mazzette. In pratica faceva il lavoro sporco per i propri clienti e assumeva gente inutile solo per ricambiare favori. Si è portato a letto non so quante hostess durante gli eventi, faceva sexual mobbing su alcune colleghe dell’ufficio, prendeva almeno 3-4 multe a settimana per eccesso di velocità (con tutti i soldi spesi in multe avrebbe potuto assumere altri due FTE). Fin qui uno dice, è “ok” finché non viene a rompere le scatole a te e al tuo lavoro. No, invece, dopo un anno e mezzo che mi sono spaccata la schiena, con overtime non pagati, subendo le sue sfuriate - è riuscito persino a urlarmi contro dalla finestra del suo ufficio mentre ero in strada in procinto di prendere un taxi - un giorno ha deciso di non rinnovarmi il contratto. Dopo che avevo giustamente chiesto un indeterminato e un aumento ha pensato invece mettermi tre mesi in prova perché mi vedeva “poco pro attiva”. Peccato che nel prendere questa decisione, durante uno dei suoi deliri di onnipotenza sotto l’effetto qualche sostanza stupefacente  - inutile dire che è un pippatore seriale - si era scordato di informare i suoi soci e una in particolare che voleva affidarmi un lavoro per un anno. Ha provato a rimediare ma io l’ho piantato in asso - sono arrivata a trasferirmi all'estero pur di non averci a che fare - e non ha nemmeno avuto la faccia tosta di presentarsi in ufficio il mio ultimo giorno di lavoro.
Il metallaro, pigro e ribelle per il quale sono riuscita a prendermi una cotta
Ovviamente un percorso lavorativo come si deve comporta una infatuazione per il proprio capo. E io non potevo essere da meno. Praticamente già dal colloquio di lavoro tra noi è scattato qualcosa - non saprò mai se mi ha assunto per il mio cervello o la terza abbondante di reggiseno - e il rapporto di lavoro non si sarebbe potuto concludere altrimenti. Vi ho già parlato di lui in passato, e in questo caso gran parte della responsabilità è dipesa anche da me, ma forse ho omesso dettagli come: lasciarmi da sola in ufficio dopo una settimana per andare a fare un viaggio di lavoro e per portarsi a letto qualche agente (si i miei capi sono assatanati, a tutte le età), e poi, nuovamente, tre settimane in ferie, per stare a casa, nel bel mezzo dell’acquisizione dell’azienda. Ha fatto anche gesti di altruismo - chiedendo a mia insaputa un aumento di stipendio per me -peccato che la stessa persona cui l’ha chiesto ci abbia visto insieme mentre lui infilava le mani ovunque - anche lui sotto effetto di droghe pesanti ovviamente - e chissà cosa avrà pensato di me. La ciliegina sulla torta è stata dare le dimissioni e andarsene dopo una settimana, mentre io ero in vacanza. Nonostante questo, è comunque riuscito a portarmi a letto. Fine della storia. 
L’insicuro con disturbi dell’attenzione, memoria a breve termine e pessima capacità di giudizio
I soggetti che vi ho descritto sopra sono al limite del commentabile, ne sono consapevole, ma sono entrambi persone che a modo loro sono riuscite ad affermarsi e, essendo piene di fiducia in loro stessi, di guadagnare posizioni di prestigio e di far credere alle persone che valessero qualcosa. Odiati, amati, adorati, insultati, i sentimenti nei loro confronti sono molto contrastanti. Tuttavia, credetemi, meglio avere a che fare con narcisisti cocainomani e arrapati come loro che con un apatico e insicuro soggetto come il mio attuale datore di lavoro. 
Durante il colloquio di assunzione mi era sembrata una persona autorevole, sul pezzo e carismatica. Chissà come sono arrivata a farmi un’idea del genere; probabilmente un riflesso incondizionato di ciò che cercavo in un capo. Per esempio, è evidente la sua omosessualità che non riesce ad ammettere - e mi ero detto “wow, almeno a questo giro sicuramente non combino casini!” - e la passione per il suo lavoro. Tuttavia la passione non è sufficiente quando la persona in questione ricopre una posizione di Head of, e non è assolutamente a conoscenza di nulla che accade nel proprio team. Aggiungiamo un disturbo dell’attenzione tale per cui è in grado di ascoltarti per massimo due minuti, dopo di che ogni cosa che dirai finirà nel dimenticatoio. Prende le decisioni senza la minima consapevolezza - è arrivato a licenziare su due piedi un collega con 17 anni di esperienza nel settore perché lo vedeva “poco lanciato” - e assegna attività a random sulla base, presumo, di una sensazione momentanea.
Spero di non avervi scioccato troppo e lo so, la prossima volta devo trovarmi un capo donna. In effetti l’azienda dove sono durata per più tempo era gestita da una donna molta ambiziosa che, nonostante mi pagasse due lire, era capace di tenere con sé i dipendenti a stipendi miserabili per la sua forza di leadership.
D’altro canto sono sicura che dopo esperienze traumatiche come queste sarei in grado di affrontare qualunque leader e la mia più grande fortuna e salvezza sono sempre stati i colleghi. A quanto pare questi elementi sono solo capaci ad assumere persone valide che li odiano e hanno una bassissima opinione di lavoro ma che almeno tra di loro vanno d’accordo.
Diciamo che prima di accettare qualunque altra offerta di lavoro, farò delle ricerche approfondite sul passato di questi soggetti per accertarmi che non siano ex detenuti o siano stati ricoverati in qualche istituto psichiatrico. 
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<< Vivete per gli istanti impercettibili che lasceranno il segno >>
Non scrivo molto ultimamente. Sarà per via del periodo un po triste che inevitabilmente sta condizionando le abitudini e i pensieri di ciascuno. Non ho molto da raccontare, è vero, e non vedo l’ora che le cose tornino come prima, per quanto sia possibile. O magari saranno persino migliori. 
Trascorrere così tanto tempo da sola mi porta a pensare. Anche di notte e ahimè mi sveglio, mi rigiro sotto il piumone e fatico a riaddormentarmi. Ma sto leggendo un libro che mi piace, pertanto non sono cosi dispiaciuta anche se non riesco a dormire come vorrei.
Ecco, questo è il tipo di pensiero che dovrei sempre fare: vedere il lato bello delle cose e anche se certe volte è nascosto, c’è sempre. Questa quarantena, per esempio, che cosa mi sta lasciando di positivo? 
Innanzitutto, ho iniziato a cucinare qualcosa che andasse oltre la fettina di salmone scottata o i broccoli bolliti. Non vi aspettate che mi sia messa a preparare la pizza in casa come molti miei compaesani, ma ho tentato qualche risotto, pasta al forno, parmigiana di melanzane. Certo, cucinare per se stessi è malinconico, ma confido nel prendere per la gola qualche maschietto prima o poi. Non vi aspettate che chieda il Bimbi come regalo di Natale eh!
Sto facendo molto sport, ma temo che le gambe mi si ingrossino eccessivamente - si tratta più che altro di crossfit - però ho iniziato a seguire qualche lezione di yoga. Non ho mai creduto agli sport in cui “non sudi”, ma devo ammettere che lo yoga ti rende più consapevole del tuo corpo e aiuta a trovare un equilibrio interiore. 
Ho poi iniziato a insegnare l’italiano agli stranieri, tramite una piattaforma/community online che mette in contatto persone che vogliono imparare una lingua divertendosi e chi, come me, è entusiasta di insegnarla. Il primo gruppo che ho seguito era di solo donne e mi hanno dato molta soddisfazione. Ora sono praticamente tutti ragazzi, giovani, distratti, ironici. Avevo l’impressione che non fossero realmente interessati e quando questa sera si è connessa solo una ragazza, all'inizio del corso, ero parecchio giù di morale, perché pensavo di non aver trasmesso abbastanza entusiasmo e interesse al punto di volersi collegare prima di cena per imparare la mia adorata lingua insieme. Invece alla fine si sono connessi quasi tutti e, senza rendercene conto, le 20.30 sono arrivate in un lampo e siamo andati avanti a parlare fino alle 21.00. Ci ha interrotto uno dei ragazzi perché lo hanno chiamato per la cena. Ma nessuno di noi si era accorto che avevamo fatto mezz'ora in più. O magari se ne erano accorti tutti, ma avevano piacere a continuare la lezione insieme.
Il momento in cui ho realizzato che erano già le 21.00 mi ha commosso, esattamente come sentire l’aria sulla faccia questo pomeriggio nel tornare a casa in bici dall'ufficio, dopo 2 mesi di home office. Ho capito che è per questi piccoli momenti che bisogna vivere e rendere grazie. Ho ancora tante mancanze nella mia vita, e non voglio avere paura di ammetterlo, ma devo focalizzarmi sulle piccole soddisfazioni. Come un secondo risotto ai funghi, meno salato del precedente, o una giornata in ufficio che fino a qualche mese fa mi sembrava una tortura gratuita e ora rappresenta un desiderio impellente.
Vivete per questi piccoli impercettibili momenti, perché sono quelli che in qualche modo lasceranno il segno.
Scriverò di più, promesso. Scriverò un libro, lo sento. 
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Rubrica #cinequarantena: Il ritorno di Mary Poppins
Buonasera ragazzi,
siccome inevitabilmente il principale passatempo in questi giorni di quarantena è guardare film, ho deciso che ne approfitterò per fare qualche personale recensione.
Inizierò con il sequel di “Mary Poppins”, uno dei film che più ho amato durante l’infanzia (e non solo). Fin da piccola ho manifestato la mia passione per l’Inghilterra - e Londra soprattutto - immaginandomi di abitare al numero 17 di Viale dei Ciliegi. Conoscevo tutte le battute a memoria e ricordo ancora il testo delle canzoni.
Qualche anno fa avevo convito un mio ex a guardare il film insieme perché lui non lo aveva mai visto! Gli ho fatto notare che non puoi aver avuto un’infanzia autentica senza aver sognato Mary Poppins come tata e una sera lo abbiamo guardato insieme distesi sul mio letto. Quando iniziavano le canzoni, all'inizio mi vergognavo a cantare, poi me ne sono fregata ed ho fatto un salto nella mia infanzia londinese. Dal film siamo passati ad altro, ma prima ho dovuto spegnere il PC, non volevo che Mary Poppins mi vedesse (e giudicasse) sotto quelle vesti....
Come tutti i capolavori, la regola d’oro è “non fare il sequel” perché inevitabilmente, anche se è un bel film, sarà una copia mediocre e scontata dell’originale. “Il ritorno di Mary Poppins” (2018) non è stato da meno.
Prima di tutto Mary Poppins è Julie Andrews e nessun altro volto - sebbene la promettente Emily Blunt se la cavi molto bene - potrà mai essere associato a lei. Inoltre, la storia è esattamente la stessa. Mi piace l’idea di mantenere la stessa casa come scenario, del resto Viale dei ciliegi e il cambio del vento sono parte integrante del personaggio, tuttavia la vicenda è la copia sputata della precedente: stessi rimandi, stessi soggetti, cambia giusto il personaggio maschile che non è uno spazzacamino ma un “luminario” (non so se chiami cosi chi accedeva e spegneva la fiamma dei lampioni prima che fossero elettrici).
Sarà che forse sono cresciuta e non apprezzo più il film “cantati”, però se volevano mantenere lo stesso identico soggetto avrebbero potuto utilizzare le stesse musiche, o almeno le principali. Invece mi è sembrata la copia banale - in chiave più moderna - di un classico intramontabile. Per presentare esattamente le stesse dinamiche vale piuttosto la pena di riguardare il film originale.
Piuttosto vi consiglio il film “Saving Mr Banks” (2013), un film sempre prodotto dalla Disney come Tom Hanks nei panni del Sig. Disney che invita l’autrice di Mary Poppins presso i suoi studios in Florida per ricreare il soggetto delle bambinaia in video. E li si, lo ammetto, mentre scrivono le canzoni del film che noi tutti conosciamo, qualche lacrimuccia mi è scesa. 
In questo sequel non hanno nemmeno menzionato “Supercalifragilistichespiralidoso”, ma vi pare normale?
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<<Non so cosa mi faccia più paura: l’idea di rivederti o quella di non rivederti mai più>>
In questo periodo mi ispiro alle citazioni che sento nei film, visto che mi sto facendo una full immersion.... Infinity - il Netflix di Mediaset - offre due mesi gratuiti (n.d.r.) e ne approfitto nella speranza che quando scadrà il free trial si possa nuovamente uscire. 
Questa è tratta da un film francese - “Due Destini” (Un rencontre) - con una Sophie Marceau veramente in canna. Ci metto la firma ad essere come lei a cinquant'anni. La storia racconta di come due cinquantenni, con figli adolescenti a carico - lui sposato, lei divorziata - si innamorino al primo sguardo. Per una serie di fortuiti eventi si incontrano spesso - ok è un film, non è reale - e sono combattuti perché si piacciono ma sanno di avere delle responsabilità. 
Di nuovo trame che parlano di destino - anche ieri sera ho visto un film con Stefano Accorsi che racconta di un vecchio amore in cui si imbatte per caso dopo anni - e mi chiedo quando il mio si presenterà. Al momento, infatti, o la mia anima gemella lavora per DHL, altrimenti non ho molte speranza di incontrarla.
Pertanto ho pensato di approfittare della quarantena per attivare un profilo: non Tinder ma un altro social più “serio” dove la gente si iscrive per incontrare “il vero amore”. Il nome della app “Once” già dice tutto: ogni giorno l’applicazione sceglie solo una persona - non sulla base di un algoritmo, ma un povero stagista veste i panni di Cupido - che tu puoi approvare o scartare. Il principio dello “Swipe” è lo stesso di Tinder, ma qui hai la possibilità di vedere una persona al giorno, altrimenti basta, ti tocca aspettare 24h (a meno che non paghi l’upgrade, ma non mi pare il caso). Il concetto di base è trovare una persona che combaci il più possibile coi tuoi gusti - infatti ti presentano foto di ragazzi che tu puoi ”votare” per capire meglio il tuo genere - non per un incontro puramente “sessuale”, ma nell'ottica di costruire una relazione.
Si, penso di aver toccato il fondo, ma al momento con la scusa della quarantena sono pure disponibile a fare grandi presentazioni via messaggio. Solitamente è un approccio che non amo - raccontare la storia della mia vita per chat - ma al momento potrebbe pure rivelarsi un passatempo.
La cosa che però mi sta sorprendo è che la gente matcha con me ma A) non mi scrive (e può pure starci, magari giusto il giorno prima ha incontrato una ragazza più interessante) o B) peggio ancora, iniziano a scrivere e non rispondono più! Uno addirittura alla terza battuta che ci scambiavamo, a distanza di almeno 20h una dall'altra, mi ha tolto direttamente il match.... C’è da dire che sono principalmente tedeschi, quindi già che debbano parlare in inglese costa troppa fatica, ma è capitato persino con un italiano! Ho dovuto rincalzare il discorso perché non mi ha mai risposto e sembrava fosse all'interrogazione a scuola.
Allora io mi chiedo: capisco finché ti iscrivi su Tinder dove, vabbè, parliamo proprio del “prendi tutto” dei saldi di fine stagione. Ma questa app, in teoria, è nata con l’intento di creare un incontro più strutturato, che non debba necessariamente finire tra le lenzuola la prima volta. A maggior ragione in questi giorni che sono tutti a casa ad annoiarsi perché non rispondere? Io ho smesso di domandarmi come funzioni il genere umano, lo prendo un po come il corona virus: non sappiamo da dove arrivi, cosa farà domani, se intende andarsene e, soprattutto se tornerà. E devo ammetterlo, se funziona come tutti questi matti tornerà, eccome se tornerà....
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Tutte le mie amiche sono in più trepida attesa della diretta di Conte che dei saldi stagionali...
Rubrica “Quarantena 4.0″
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<<Quando due esseri umani si incontrano, una luce si leva dai loro cuori>>
Ho letto questa frase in un film visto un paio di sere fa e mi ha fatto sorridere e sognare. Ho ricordato la sensazione che si prova nel vedere qualcuno, magari persino per la prima volta, e capire che è diverso da tutti gli altri, che in un modo o nell'altro lascerà il segno nella nostra vita.
Giusto perché la solitudine della quarantena non è sufficiente, sto facendo un full immersion di film sentimentali e oggi ne ho terminato uno sulla storia d’amore tra una ragazza e un uomo che viaggia nel tempo.
Il titolo è “Un amore all'improvviso” (”The time traveler’s wife”) e racconta di una bambina che incontra un uomo in un prato. Lui le racconta che viaggia nel tempo, lei gli crede e negli anni continuano a ricontrarsi. Lei cresce, diventa una donna; per lui è lo stesso, con la differenza che molteplici lui in diverse età possono viaggiare nel passato e nel futuro, a qualunque età. A volte è più vecchio che nella vita reale, ma viaggia nel passato, come accade durante l’incontro con la bambina. Quando finalmente si incontrano per davvero, coetanei, decidono di trascorrere la vita insieme, ma sempre dovendo fare i conti con il dono - o forse maledizione - di lui di viaggiare nel tempo.
Il film scorre piacevolmente e fa riflettere su come i due personaggi sapessero già di appartenersi - lui già dal primo incontro con lei da bambina, lei quando lo incontra alla stessa età - e scelgono di aspettarsi. So che è un film, che le persone non viaggiano nel tempo, ma mi piace pensare che la nostra metà ci stia davvero aspettando - molto più probabilmente senza saperlo - è che prima o poi saremo destinati a incontrarla. 
Credete nel destino per cui se dovrete incontrare qualcuno, non importa che scelte farete ma accadrà? Penso spesso alle decisioni che ho preso nella mia vita, ai cambi di rotta, alle scelte di studi e lavorative e mi domando se, scegliendo altre strade, sarei stata più facile, appagata, amata. 
Amata specialmente: sento che ognuna delle scelte che ho fatto non mi ha condotta a qualcuno che mi amasse come avrei voluto e mi domando come facciano gli altri, a differenza mia, a far funzionare le cose. Probabilmente pretendono meno e ricevono di più. Pertanto non aspetterò quel ragazzo che viaggia nel tempo, ma andrò avanti e, se avrete occasione di vedere questo film, capirete come la decisione di lei di aspettarlo per sempre non necessariamente l’abbia condotta alla felicità.
Andò avanti finché non mi imbatterò in quella persona e il significato del tatuaggio che ho sul braccio sarà reale: Kozy No Yokan - “ La sensazione che una tra due persone può avere al loro primo incontro che essi finiranno inevitabilmente per innamorarsi”.
Ok scusate il momento romantico-depressivo, da domani sceglierò thriller o commedie.
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I buoni propositi del #iostoacasa
Ragazzi ciao,
Non vorrei parlare di questa quarantena perché ormai è l’unico argomento di conversazione di chiunque. Mi chiedo cosa facessimo e di cosa parlassimo prima del virus, come se ormai ogni altro argomento fosse superfluo.Perciò non posso esimermi dal parlarne anche qui.
Ammetto che in Germania la fase “carcere federale” non è ancora arrivata - purtroppo! - perciò non sento di essere ancora stata colpita da quella pazzia irreversibile che sta portando le persone a cantare nude sul balcone (qua chiamerebbero la Polizei alla prima nota intonata), a giocare a racchettoni alla finestra o a molestare il cane per uscire a fare due passi. Addirittura ho ex fiamme (in Italia!) che mi scrivono dicendo “sono solo....”; cos'è ti aspettavi forse che sarei venuta a farti compagnia? Ormai avere l’autocertificazione ti fa sentire più importante di quando il buttafuori ti faceva saltare la coda per entrare in discoteca.
Io penso solo, finirà, deve finire, o semplicemente saremo tutti talmente stufi di parlarne che inventeremo un altro virus letale per cambiare argomento. Scherzi a parte, sono davvero preoccupata, specialmente per i miei genitori che sono a casa soli e non più giovincelli, e sono arrabbiata con chi non sta prendendo seriamente la cosa e non solo mette a rischio la sua di vita, ma anche quella delle persone che lo circondano.
Perché ora è il momento di dimostrare quanto un nostro piccolo gesto possa cambiare le cose. Ci chiedono di stare in casa? Vediamola come un’occasione per finalmente iniziare o portare a termine un progetto, un’idea, un buon proposito che avevamo lasciato in stand-by. 
Io sono convinta che il prossimo capodanno non celebreremo solo le nascite di tantissime “Coronials”, ma anche l’ascesa di nuovi scrittori, musicisti, make up artisti, YouTuber. Questo è il momento di svolta di molti artisti non ancora emersi che troveranno spazio per farsi conoscere (dai ci è riuscito un demente sul balcone in mutande).
Io, nel mio piccolo, ho delle idee che vorrei sviluppare (che poi parliamoci chiaro per ora sto lavorando più che in ufficio e non ho cosi tanto tempo a disposizione, ma sento che la permanenza a casa sarà ancora lunga). Provo a fare una lista e accanto ad ognuna metto una serie di + in base alle probabilità che potrei riuscire a portarle a termine:
- Imparare a cucinare. Banale lo so, lo stanno facendo tutti, ma sul serio io sono veramente impedita ai fornelli ++
- Aprire un blog che non è proprio un blog ma più una piattaforma interattiva di lifestyle. Sono sicura che partirei piena di entusiasmo, ma poi non avrei tempo di aggiornarla (come questa pagina del resto!) +
- Scrivere un libro. In realtà ho già l’idea, i personaggi, alcuni frammenti scritti, ma è davvero un impegno enorme e non saprei nemmeno come strutturarlo. Poi vabbé mi ricordo che anche Barbara D’Urso e Fabio Volo hanno “scritto libri” +
- Fare un work out casalingo con tanto di tappetino yoga e pesi (che dovrei ancora comprare). No direi che per il momento continuo ad andare al parco a correre, ho anche riattivato Spotify Premium +
- Seguire dei corsi online gratuiti di Digital Marketing e Analytics. Questo lo ammetto è un progetto che potrei riuscire a portare a termine, nonostante la stanchezza che impedisce qualunque forma di concentrazione. ++
- Studiare tedesco. ahahahahah no dai qua devo mettere almeno 3+ perché devo convincere me stessa che se non imparo questa maledetta lingua nemmeno in quarantena, non ho più speranze! +++
Altri suggerimenti? 
Dai non annoiatevi troppo, forse è solo la fine del mondo, non facciamoci trovare in pigiama!
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Totally agreed. 
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La mamma e sempre la mamma, ma deve imparare a levarsi di torno a una certa. Sintesi del “mammone”
Cominicio a pensare che il vero problema siano le mamme. Sapete quelle mamme chioccia che proteggono i figli maschi fin da quando vengono al mondo. Loro sono perfetti - perche su di loro proiettano tutti gli aspetti positivi che magari il loro compagno/marito non ha - e farebbero di tutto per loro. 
Li allattano, li cullano, li aiutano a fare i compiti e li portano agli allenamenti di calcio. Poi lavano i loro vestiti puzzolenti, preparano il loro piatto preferito e li coccolano finche non si addomentano.
Risultato? Diventano dei pappamolla, sempre alla ricerca del supporto e l´approvazione della loro mammina che non smette di ricordare loro quanto siano belli, bravi, “intelligenti ma non capiti” (come si ostinano a controbattere ai professori che si lamentano dei loro scarsi risultati scolastici). 
E poi arriva lei, la povera ragazza indifesa che disgaraziamente si imbatte in loro. Generalmente e una donna indipendente, sveglia, attraente, quasi “idealizzata”: la proiezione di quello che mammina vuole apparire ai loro occhi. Si mostra sulle sue e sicura di se, almeno all´inizio. Non vuole lasciarsi scalfire, ma sotto sotto ha un animo sensibile. 
All´inizio della relazione vuole dare il meglio di se, assecondando il proprio uomo e sfoggiando tutti i lati positivi del carattere e le migliori prestazioni a letto. Ma a un certo punto qualcosa cambia. Lei pretende e diventa il carattere dominante e lui quello recessivo. Inizia ad aspettarsi qualcosa in piu: perche e cosi che funziona una relazione giusto?
E se prima quando lui anteponeva mammina a tutto, lei pensava “che sensibile, che bravo ragazzo”, ora inizia a pensare “ma che razza di mammone e´ che preferisce le coccole della sua mamma ai miei p**?”. Cosi inizia la pressione psicologica del “mia mamma ha detto che si fa cosi, mia mamma lo fa in questo modo...” e il planning settimanale sulla base degli impegni di mamma: “oggi non posso, pranzo da mia mamma”, o “facciamo un´altra sera, avevo promesso a mia mamma che l´avrei aiutata a sistemare” etc. Per non parlare dell´impegno e il denaro speso per il regalo a mammina, quando la povera fanciulla a momenti deve pagarsi pure il caffe. 
“Ma la mamma e sempre la mamma” giusto? Quindi a un certo punto o si accetta una relazione a tre, o la sconfitta sara´ sempre la povera fanciulla, che piu si impegnera´ per essere attraente, simpatica, accondiscendente, piu la futura suocera la vedra´ come una possibile rivale e fara´ un lavaggio del cervello al suo figliolo per tenerlo lontano da lei.
Mamme di tutte il mondo - perche ho constatato sulla mia pelle che non solo gli italiani sono mammoni - accettate che almeno dopo la puberta´ vostro figlio deve essere lasciato in pace. Deve imparare ad arrangiarsi e, soprattutto, lasciate che sia un´altra donna a metterlo a letto, ma dopo averlo soddisfatto come si deve....
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Mentre ascolto i Blur, vi racconto perché sono un po’ triste...
Giuro che questa volta ci avevo creduto per davvero. Sono una inguaribile romantica, soprannominata anche “lacrima facile” che vuole dare l’impressione di essere una dura, ma in realtà ho un animo molto sensibile e, ahimè credo ancora nel vero amore.
Adesso, però, ammetto che comincio ad abbandonare anche le ultime speranze. E non solo perché ho raggiunto la cifra 3 davanti a un timido zero - e nemmeno potete immaginare quanto mi stia pesando - ma perché non avrei mi creduto che questa storia sarebbe sfumata nel nulla, senza nemmeno un motivo.
Vi ho parlato di lui, non molto lo so, forse perché finora ho solo raccontato di incontri fallimentari e volevo tenere questo per me, nella speranza di poter migliorare i toni. Invece no, devo sventolare bandiera bianca e ammettere che anche questa volta non è andata. Perché? Credetemi non sono in grado di dirlo.
Questa categoria di uomo non l’avevo ancora sperimentata e devo dire che è un po a se stante. Il ragazzo - ragazzo, diciamo pure uomo maturo che ha già piazzato il 4 davanti a quel timido zero - ci ha provato con la sottoscritta per quasi un anno, Dal primo giorno che ci siamo conosciuti, durante un viaggio di lavoro, non ha mai smesso di scrivermi. All'epoca non ero interessata a lui, anzi mi dicevo “per fortuna che non mi piace, o lento com'è a prendere l’iniziativa impazzirei”. La mia testa migrava verso altri lidi - e ironia della sorte il mio capo mi chiedeva se tra noi ci fosse qualcosa perché tutti avevano chiaramente capito quanto fosse interessato alla sottoscritta. Persino il nostro capo comune, un ciccione pelato che io non sopporto ma che con lui va d’amore e d’accordo, mi aveva chiesto al summer party, in spiaggia ubriaco, se ci fosse qualcosa tra di noi (in tutto questo mentre mi abbracciava e io ero quasi paralizzata dall'imbarazzo). 
Le cose alla fine si sono smosse - più grazie a me che a lui - ma non si è mai lasciato andare fino in fondo. Ho quasi dovuto portarlo ai ricatti morali per smuoverlo a chiedermi di uscire. Però il suo interesse c’era, sempre. Non perdeva occasione per scrivermi, inviarmi foto... ha persino parlato di me a sua mamma con la quale ha un rapporto quasi morboso. Possibile, tra l’altro, che l’unico tedesco mammone me lo sia beccato io?? Per il suo compleanno ha speso quasi 400 euro per regalarle 3 ingressi alle terme; io nemmeno in una vita intera, per entrambi i miei genitori, ne ho smessi altrettanti..... 
Io ho provato varie volte a smuoverlo, a chiedergli perché mi scrivesse in continuazione ma facesse cosi fatica a chiedermi di vederci. Se ero io a proporlo, quasi sempre accettava, mostrando pure entusiasmo, ma da parte sua poca roba... Ho persino parlato a cuore aperto, quasi mettendomi a piangere (ve l’ho detto “lacrima facile”) e dicendogli che mi stavo affezionando e avevo bisogno di capire cosa provasse. Lui non ha avuto problemi a dirmi che gli piaccio, però c’è sempre qualcosa di nascosto che non riesco a comprendere e che non mi vuole dire. Come se temesse che io possa ferirlo.
Peccato che sia arrivato lui a ferire me. Da una settimana ha iniziato un nuovo lavoro, e a quanto pare l’idea di avere un nuovo “periodo di prova” lo mette davvero in crisi, Ma ragazzi, qua il periodo di prova dura 6 mesi, cosa devo fare, aspettare che lo confermino? Questa sera gli ho inviato il mio ultimo canto del cigno, chiedendogli di essere coerente e onesto. Ho dichiarato ufficialmente che non lo cercherò più e che si renderà conto che è lui a perderci. Inutile dire che non mi ha risposto. 
E non so perché, ma credo che lo sappia, eppure è talmente ermetico che non riesco a leggere nella sua testa e nel suo cuore. Il mio, però, ora è scheggiato e maledetto, lo odio soprattutto perché è stato lui a portarmi in questa situazione e i ruoli ora si sono capovolti. Ma a soffrire, chissà perché, sono sempre io...
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<< Anno bisesto: Capodanno andato vedremo tutto il resto >>
Ragazzi buon anno!
Come al solito sono sparita per settimane e, come al solito sono successe un sacco di cose! Le rotture di c** non sono finite, come è giusto che sia, e proprio questa sera ho ricevuto una lettera di minaccia dalla radio televisione tedesca (almeno ce l’avessi una tv!) perché quell'idiota del mio ex padrone di casa - si lo stesso che ha impiegato due mesi a mettermi la cucina - non ha avvisato che aveva già pagato lui la tassa. E ora mi stanno minacciando di mandare le forze armate a casa se non mi decido a pagare. Poi uno si lamenta dell’Italia, io finora solo qui ho avuto cosi tanti problemi con i padroni di casa.
Ma non ho voglia di rovinare l’ingresso in questo nuovo decennio - come si dice “anno bisesto, anno funesto”? - tediandovi col mio padrone di casa. So che il vostro interesse mira ad altro, tipo la mia disperata e a tratti demenziale vita sentimentale. Tanto per ricordarvelo un anno fa iniziavo il lavoro con il capo che mi ha fatto penare per almeno tre stagioni delle mie serie tv.
Partirò con la storia che da più tempo mi trascino, direi quasi un anno ormai, con il mio ex collega tedesco (quello del bacio al profumo di vomito). Come ogni storia - possiamo definirla storia? - che si rispetti, ha avuto la fase del disinteresse, perché come sapete avevo occhi solo per il mio ex capo, alla fase del “dai però è carino, e mi dedica un sacco di attenzioni”, per poi raggiungere la fase del “si però si deve svegliare fuori”.
Cosi a un certo punto, dopo aver montato il letto nella mia casa nuova (solo quello state sereni) e dopo esserci solo baciati come due innocenti teenager, ha continuato a scrivermi facendo finta di nulla. Basta, li ho iniziato a dare i numeri e ho smesso di rispondergli, in segno di provocazione. E pare abbia funzionato (uomini che prevedibili!). Quando mi ha chiesto spiegazioni gli ho chiarito la mia posizione: o ti fai avanti e diamo un senso a questa cosa, o finiscila di scrivermi come un sedicenne ancora vergine.
A quel punto ha iniziato a dare segni di vita, mi ha invitato a un mercatino di Natale (perché i tedeschi amano tanto bere vino caldo al freddo? Non è forse meglio bere vino freddo al caldo?) e io ho dovuto smuovere le cose invitandolo a casa mia dove è successo il patatrac. Sempre io l’ho invitato a cena con un’amica italiana in visita e sempre io ho balenato l’ipotesi di trascorrere il capodanno insieme.
Abbiamo cenato da soli a casa sua, trascorso quasi tutta la giornata dell’1 sul suo divano a coccolarci, guardare film e fare altro (ovviamente), ma in questi ultimi due giorni sembra essere diventato un’altra persona. Mi ignora: ok forse ero abituata troppo bene, ma sinceramente non capisco cosa sia cambiato da un giorno al successivo. 
Siccome gli anni passano e ormai non ho più tempo per io giochini, sono andata dritta la punto per chiarire il suo comportamento (dite che pretendo troppo?) e lui ha detto che è preoccupato per il periodo di prova del nuovo lavoro che inizierà fra due mesi. Quindi fatemi capire, adesso per 8 mesi questo sarà il suo mood? Io sono partita subito in quarta, dicendo di non prendermi in giro (ok forse ho decisamente esagerato), ma oggettivamente chi avrebbe mai creduto a questa scusa?
Lui mi ha confermato che non ha nulla a che vedere con me, ma sinceramente non lo so ragazzi, sarà che mi sono presa talmente tante fregature in questi anni che un coglione lo riconosco a km di distanza, però non è possibile che ogni volta che le cose iniziano a girare per il verso giusto, tutti facciano un’inversione di marcia. 
E ve lo assicuro, questa volta ho dato spazio a un uomo - se possiamo definirlo tale - totalmente diverso da quelli che mi sono piaciuti in passato. Qualcuno cui non posso attribuire difetti e che con me è sempre stato un tesoro. Quindi qua lo dico, come proposito del 2020: se anche a questo giro mi prendo un’inculata, mi chiudo in un convento di clausura!
E se Dio vede, allora che provveda suvvia....
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