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#Alessandro Pavolini
condamina · 2 years
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Anche nella Rsi la propaganda culturale si fuse con quella razziale
Anche nella Rsi la propaganda culturale si fuse con quella razziale
L’ultimo atto del fascismo e della sua propaganda culturale assunsero le sembianze tipiche di un’agonia. L’iconografia della Rsi era improntata al sangue, al lutto, e recava con sè simboli funerei, insegne di morte collocate sullo sfondo di una scenografia tetra. <108 Giovanni Dolfin, ad esempio, riportò assai bene il modo in cui Mussolini guardava al Garda e alla crepuscolare repubblica che vi…
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bagnabraghe · 10 months
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I fascisti lucchesi aiutarono i camerati tedeschi anche indirettamente
Il trasferimento di Piazzesi, lo spostamento del fronte sud, l’arrivo di Pavolini con il suo entourage a Lucca e la militarizzazione del partito modificarono enormemente il modus operandi repubblicano inerente alla soppressione dei movimenti di opposizione interni. Se fino a questo momento si era seguita una via violenta ma pur sempre scandita nel suo operato da una trafila burocratica e…
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collasgarba · 10 months
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I fascisti lucchesi aiutarono i camerati tedeschi anche indirettamente
Il trasferimento di Piazzesi, lo spostamento del fronte sud, l’arrivo di Pavolini con il suo entourage a Lucca e la militarizzazione del partito modificarono enormemente il modus operandi repubblicano inerente alla soppressione dei movimenti di opposizione interni. Se fino a questo momento si era seguita una via violenta ma pur sempre scandita nel suo operato da una trafila burocratica e…
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tonisemitoni · 11 months
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La reideologizzazione radiofonica della nuova destra
Oggi ho ascoltato una conversazione trasmessa da Radiotre pittore piacentino Osvaldo Barbieri. Con lo pseudonimo Bot, aderì al Futurismo ed ebbe la benedizione di Filippo Tommaso Marinetti; amico di Italo Balbo, Barbieri fu attivo particolarmente durante il ventennio fascista aderendo ad esso ideologicamente e producendo opere organiche al Regime. Mentre ascoltavo la trasmissione mi è venuto in…
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bigarella · 11 months
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Il generale Gambara propose, con il generale Grillo della MVSN, un piano per travasare la Milizia nel costituendo Esercito della Repubblica Sociale
Giunto in Germania il 9 ottobre [1943], Graziani ebbe una serie di colloqui con i vertici militari tedeschi. Questi si dimostrarono favorevoli alla creazione di un piccolo esercito italiano (fino a 12 divisioni), ma si opposero fermamente quando Graziani, in accordo con Mussolini, e paventando i rischi del ricorso in quel momento alla coscrizione obbligatoria, chiese di far ricorso a volontari…
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libriaco · 6 months
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Basta una parola
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Scriveva Abatelunare, una decina di giorni fa, che spesso leggendo un libro si imparano delle parole nuove, e faceva riferimento a un toscanismo: costassù, trovato in una vecchia versione de Il ragazzo di Sycamore di Erskine Caldwell.
A me occorre poco, appena una parola, per impantanarmi in una serie di percorsi da cui poi faccio fatica a uscire; così è stato anche questa volta.
Infatti, in sintesi:
Da toscano conosco e uso la parola costassù, così come anche gli altri avverbi costì, costà, costaggiù; ricordo bene come, una decina di anni fa, me ne chiese il significato una collega, di madrelingua inglese, da poco arrivata a Siena.
Più di recente, saranno passati tre o quattro anni, durante una lettura condivisa de La vita agra del grossetano Luciano Bianciardi, le due amiche con cui leggevo, una di origine siciliana ma da anni a Napoli, l'altra veneta, mi chiesero lumi su due strane parole in cui si erano imbattute in quel testo: costì e costassù.
Ho chiesto ad Abatelunare chi avesse tradotto il libro, sospettando appunto un toscano, e mi ha indicato Marcella Hannau. Il mio sospetto era ben fondato, anche se non corretto, perchè la Hannau era nata a Trieste ma ha avuto frequentazione lunga e anche intima con la Toscana.
Le ricerche fatte mi hanno portato subito in ambiente fiorentino; la Hannau, traduttrice dall'inglese di oltre una settantina di libri, figlia di uno stakholder della Standard Oil, di famiglia ebraica, sposò molto giovane [nel 1921] Corrado Pavolini, nato a Firenze: regista, drammaturgo, critico letterario, poeta, librettista e traduttore. Corrado era figlio del professor Paolo Emilio, traduttore e docente universitario di Sanscrito, nato a Livorno da padre dell'isola d'Elba. La coppia frequentava l'ambiente culturale italiano del tempo: ci sono ad esempio foto degli anni '30, sulla spiaggia di Castiglioncello, sempre in Toscana (Livorno) in compagnia di Luigi Pirandello, Nicola De Pirro, Marta Abba, Maria Stella Labroca e Silvio D'Amico; le due famiglie, Hannau e Pavolini, frequentavano spiaggia, locali e ville di amici nella zona, già dalla fine degli anni 10 dello scorso secolo.
Corrado Pavolini era il fratello del gerarca fascista Alessandro, Ministro della Cultura Popolare e segretario del Partito Fascista.
Alessandro si rifiutò di aiutare il fratello e la cognata Marcella nel momento della promulgazione delle leggi razziali e Corrado e Marcella scapparono a Cortona (Arezzo) rifugiandosi nella villa dell'amico Debenedetti. A Cortona trovarono un buon nascondiglio anche gli Hannau, i genitori di Marcella, a cui offrì riparo il Vescovo, Monsignor Franciolini, direttamente nella sua abitazione.
Cortona piacque così tanto alla coppia Pavolini-Hannau che fecero della villa "del Bacchino" un loro punto di riferimento a guerra finita e poi, dal 1961, la loro residenza. Ecco come, con tutte queste frequentazioni toscane, la Hannau abbia potuto utilizzare parole ancora in uso nell'italiano del tempo, adesso segnalate dalla Treccani come semplici "toscanismi" vista la loro odierna più ristretta circolazione.
Restano da citare, in questi miei giri intorno alla coppia, due notiziuole "rosa": l'infatuazione per Corrado Pavolini, prima da parte di Anna Maria Ortese, poi di una sua carissima amica, Helle Busacca. [Interessante e rivelatrice questa pagina di Dario Biagi]. Su questo ramo della ricerca mi sono fermato, perché infiniti altri percorsi mi si sono aperti, relativi ai personaggi della cultura italiana dell'epoca e dei loro rapporti di amicizia, rivalità od odio.
Nonostante le ricerche sul web, non sono riuscito a trovare informazioni certe sulle date di nascita e di morte di Marcella Hannau; ho pensato allora di utilizzare il Copilot di Microsoft Bing. L'Inintelligenza Artificiale si è data da fare ma le date che cercavo non me le ha recuperate; in compenso ha tratteggiato un profilo, sintetico ma efficace, del marito Corrado. Peccato, però, che, da brava Inintelligenza, si sia confusa e abbia scritto i dati relativi ad Alessandro Pavolini, il gerarca titolare del MinCulPop e Segretario del Partito Nazionale Fascista, che fu processato per collaborazionismo, fucilato e poi esposto, insieme a Mussolini e alla Petacci, a Piazzale Loreto...
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*Aggiornamento del 29/03/2024: Corrado Pavolini e Marcella Hannau riposano ora l'uno accanto all'altra nel piccolo cimitero del Torreone al sommo della collina di Cortona.
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kvetchlandia · 2 years
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Vincenzo Carrese       from left to right: Fascists Nicola Bombacci, Benito Mussolini, Claretta Petacci, Alessandro Pavolini  and Achille Starace, Strung Up in the City of Milan After Being Caught Trying to Flee the Justice of the Italian Anti-fascist Partisans      1945
In disgusted recognition of the fascist Giorgia Meloni having just been elected Prime Minister of Italy.
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ciaheyhimm · 10 months
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Hey, can I copy your homework? (Fascist Italy edition)
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So, it's been a while since I posted my last meme. Have this new one, but Fascist Italy edition!
Take this as a joke. Please.
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Name of the protagonists in order of appearance:
I'll help you with it!: Dino Grandi, Giuseppe Bottai, Giovanni Messe
Yeah, sure: Amedeo d'Aosta, Emilio De Bono
Bold of you to assume I did the homework: Italo Balbo, Michele Bianchi, Ettore Muti
Lol nope: Galeazzo Ciano, Alessandro Pavolini, Cesare Maria De Vecchi, Pietro Badoglio
Wait, we had homework??: Achille Starace, Ettore Muti
Read 5:55PM: Benito Mussolini, Alessandro Pavolini, Roberto Farinacci, Rodolfo Graziani
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organisationskoval · 2 years
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515) Partito Nazionale Fascista (PNF), National Fascist Party, Narodowa Partia Faszystowska – utworzona w listopadzie 1921 roku przez Benito Mussoliniego, włoska partia faszystowska. Partia zaprzestała działalności wraz ze śmiercią Mussoliniego i upadkiem Włoskiej Republiki Socjalnej. Określała się jako prawicowa. Założona w Rzymie 9 listopada 1921, była efektem transformacji, jaką przeszły paramilitarne formacje Fasci Italiani di Combattimento, w kierunku struktur bardziej koherentnych (Fasci zostało założone przez Mussoliniego w Mediolanie, na Piazza San Sepolcro 23 marca 1919 roku). PNF była instrumentem popularyzacji ideologii Mussoliniego. Była też głównym uczestnikiem zamachu stanu z 28 października 1922 roku, znanego jako Marsz na Rzym, który zakończył się porozumieniem pomiędzy królem Wiktorem Emanuelem III a Mussolinim (który został premierem). Po drastycznej modyfikacji prawa wyborczego (tzw. prawo Acerbo), PNF zwyciężyła w bardzo kontrowersyjnych wyborach z kwietnia 1924 roku. Ustawa przegłosowana w 1928 r. sprawiła natomiast, iż PNF stała się jedyną legalnie działającą partią polityczną we Włoszech. Sytuacja taka miała miejsce do 1943 roku. W latach 1920–1930 partia prowadziła tzw. włoskie batalie gospodarcze. Partia ta została rozwiązana po aresztowaniu Mussoliniego po wewnętrznym przewrocie w łonie Wielkiej Rady Faszystowskiej (pod przywództwem Dino Grandiego), który miał miejsce 24 lipca 1943 roku. Działalność PNF została oficjalnie zakazana przez rząd Pietro Badoglio 27 lipca tegoż roku. Po uwolnieniu przez nazistów Mussoliniego we wrześniu 1943 r., partia została ponownie utworzona, tym razem pod nazwą Republikańska Partia Faszystowska (Partito Fascista Repubblicano – PFR, powstała 13 września). Była to jedyna legalnie działająca partia w marionetkowej Włoskiej Republice Socjalnej. Jej sekretarzem był Alessandro Pavolini. PFR nie przetrwała egzekucji Mussoliniego i zlikwidowania Włoskiej Republiki Socjalnej w kwietniu 1945 r. Obecnie jest jedyną partią polityczną, której działalność jest oficjalnie zabroniona w konstytucji Włoch.
Sekretarze PNF:
Michele Bianchi (listopad 1921 – styczeń 1923)
brak jednego przywódcy (styczeń 1923 – październik 1923) - „triumwirat”: Michele Bianchi, Nicola Sansanelli, Giuseppe Bastianini
Francesco Giunta (15 października 1923 – 22 kwietnia 1924)
brak jednego przywódcy (23 kwietnia 1924 – 15 lutego 1925) - „Quattuorvirate”: Roberto Forges Davanzati, Cesare Rossi, Giovanni Marinelli, Alessandro Melchiorri
Roberto Farinacci (15 lutego 1925 – 30 marca 1926)
Augusto Turati (30 marca 1926 – 7 października 1930)
Giovanni Giuriati (październik 1930 – grudzień 1931)
Achille Starace (grudzień 1931 – 31 października 1939)
Ettore Muti (31 października 1939 – 30 października 1940)
Adelchi Serena (30 października 1940 – 26 grudnia 1941)
Aldo Vidussoni (26 grudnia 1941 – 19 kwietnia 1943)
Carlo Scorza (19 kwietnia 1943 – 25 lipca 1943).
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jacopocioni · 1 year
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Alessandro Pavolini
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Nasce il 27 settembre 1903 a Firenze e muore il 28 aprile 1945 a Dongo Fiorentino, giornalista, politico, scrittore, ma Pavolini è più conosciuto per essere stato un gerarca fascista italiano. Ebbe cariche importanti tra cui essere Ministro della Cultura Popolare del Regno d'Italia e segretario del Partito Fascista Repubblicano. Nel 1922 partecipò alla Marcia su Roma, e nel 1929 divenne Federale di Firenze. Siamo verso il tramonto del fascismo, l’Armistizio è già stato firmato, Pavolini cerca di salvare il salvabile, con il fiato sul collo dei tedeschi cerca di creare una sua polizia autonoma. Viene così costituita la Guardia Nazionale Repubblicana. Cessa l’esigenza delle Squadre del partito che teoricamente  sciolte sono trasformate in Squadre di Polizia Federale. Ma la confusione è tanta in questo momento storico, infatti il mese successivo arriva un contrordine. Siamo già nel 1944. Come sottolinea Pavolini per volontà di Mussolini presso ogni federazione viene costituito un centro di arruolamento volontari al quale devono far parte tutti i fascisti repubblicani compresi tra i 17 e i 37 anni. I più anziani saranno destinati alla Guardia Nazionale Repubblicana.
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Pavolini è un uomo ambizioso, porta un maglione nero con la zip fino al collo e sopra un pellicciotto. Per difendersi quando va in ispezione, tiene stranamente (non essendo mancino), la pistola sul lato sinistro. Nato a Firenze è un ex bersagliere della classe 1903; scrittore di poesie e commedie, figlio di Paolo, un famoso indianista e orientalista accademico d'Italia. Ha realizzato due romanzi: “Giro d’Italia” e “Scomparsa di Angela”. È stato squadrista al tempo della Marcia su Roma, deputato del parlamento, volontario in Africa orientale, presidente della Confederazione dei Professionisti ed Artisti, Segretario della Federazione Fiorentina del Partito Nazionale Fascista, Ministro della Cultura Popolare. Ha fatto parte del clan di Galeazzo Ciano e ha diretto anche il Messaggero, il famoso quotidiano romano. È un fanatico squadrista ed è molto amico dei nazisti, Già negli anni ‘30 elogiava Hitler e la sua politica.
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Renato Ricci Da sempre contrapposto alla Democrazia Repubblicana, al Marxismo Comunista. Così come all’Internazionalismo Ebraico. Un suo odiato rivale è Renato Ricci, uno squadrista carrarese anche lui ex bersagliere Capo dell'Opera Nazionale Balilla e comanda la Guardia Nazionale. Probabilmente lo invidia perché ha in mano un comando armato e pensa che se avesse lui quel potere potrebbe essere un elemento attivo nella guerra. La sua polizia di partito ha infatti perso quel potere e questo controllo è passato sotto la Guardia Nazionale. Pavolini ha così perso la sua occasione d’oro, dunque tappandosi il naso stringe accordi con questo Renato Ricci. L’accordo prevede che le sedi del fascio vengano sorvegliate e protette permanentemente da militi della Guardia Nazionale Repubblicana armata di moschetto e mitra, mentre i dirigenti del fascio dovranno provvedere ad istituire singole sedi con dormitori, refettori e servizi adeguati. Ma questo  sodalizio tra i due avrà breve durata. I fascisti non hanno le armi per imporsi politicamente e militarmente e per ottenerle hanno dovuto saccheggiare le caserme come hanno fatto già i partigiani. Dipendono sotto questo aspetto dai tedeschi, i quali però evitano accuratamente di rifornirli. Pavolini e Ricci tornano così ad essere rivali, mentre i tedeschi cercano di fermare le loro ambizioni personali.
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Intanto Mussolini liberato da Campo Imperatore è diventato a tutti gli effetti un prigioniero illustre dei tedeschi, che lo tengono costantemente sott’occhio sul Lago di Garda, elegendolo come capo fantoccio della Repubblica di Salò. Intanto gli Alleati spingono su tutti i fronti. Questo è uno dei momenti più tristi dell’Italia che sprofonda in una cruenta guerra civile.
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Pavolini continua a inseguire il sogno di un suo esercito personale, facendo pressione su tutti i capi di provincia per sapere quanti volontari possono raccogliere per formare le sue Compagnie della Morte. Arriva a sollecitare lo stesso Mussolini, che si muove per lui e gli fa ottenere ottenere un censimento degli uomini disponibili. Intanto gli Alleati sono sbarcati ad Anzio e lambiscono Littoria (Latina), la città orgoglio del fascismo. Mussolini spinge che questi volontari vengano mandati al fronte, ma i tedeschi se ne guardano bene, sanno di non potersi più fidare dopo l’armistizio firmato a tradimento dagli ex alleati. Mussolini allora spinge gli italiani al mito della “bella morte”, ma questi sono e rimangono impreparati, scarsamente equipaggiati e molti di loro si sono risvegliati dal sogno dell’ Italia fascista.
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Dunque le Compagnie della Morte vengono ridotte a mero servizio d’ordine pubblico e finiscono per opprimere i loro stessi connazionali. Intanto Roma cade e Pavolini pensa di farne una città martire, da usare per rinvigorire i suoi fedeli sperando in una loro dura reazione. A questo punto Pavolini sa e teme una diserzione di massa dell’Esercito di Salò, gira mezza Toscana visitando le caserme delle Camicie Nere nella speranza che la sua presenza possa spronare e rinvigorire i suoi uomini. Con gli Alleati vicini, i partigiani si sono fatti più audaci e questo è il momento che Pavolini cerca di sfruttare per rianimare i suoi. I suoi proclami sono molto duri, da pugno di ferro, Pavolini chiede di nuovo aiuto ai tedeschi che continuano a glissare. Allora con circolari segrete dà ordine ai commissari federali e ai delegati regionali e provinciali di prelevare tutte le armi e le munizioni dei Carabinieri per armare i suoi. Al suo fianco c’è un caddetto ufficiale, tale Puccio Pucci, anche lui fiorentino, Segretario Generale e Commissario del CONI. Insieme si dedicano alle azioni contro I ribelli, ovvero i partigiani.
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Mussolini si incontrerà con Graziani il Ministro delle Forze Armate che odia Pavolini e le Camicie Nere riuscendo a strappargli un decreto che istituisce Le Brigate Nere, che hanno come scopo principale lo stroncare il ribellismo. Diventeranno la mano armata del partito e un organo locale di polizia. Sono gli “Schwarzen”, come li chiamano i tedeschi i “Neri”… privi di qualsiasi esperienza militare, poco stimati dai tedeschi, si fanno portatori di una bandiera di onore che non però non hanno. Diventeranno dei semplici predoni che mostrano gradi inventati e divise raffazzonate. Camicia, un maglione nero su pantaloni grigio verdi alla zuava. Il distintivo che portano è quello di partito posto sul petto a sinistra, un’insegna macabra ripetuta anche sulla bustina. Ogni Brigata Nera porta il nome di un caduto per la causa fascista.
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Intanto nel canavese Pavolini subirà un attentato e verrà colpito ai glutei, ferita umiliante che lo tormenterà per almeno un mese. Essere colpito ai glutei significa con molta probabilità essere stato colpito alle spalle, mentre fuggiva. Ma la propaganda ovviamente dice ben altro e sottolinea l'esempio dato dal comandante durante un conflitto a fuoco in cui è stato colpito, parlando però di ferita alla gamba. Quando la situazione peggiora, manda la sua amante, la bellissima attrice Doris Duranti in Svizzera, poi cerca di convincere il Duce ad un'ultima memorabile resistenza nella Valtellina che non si realizzerà mai. Pavolini seguirà Mussolini in fuga su un camion dell’esercito tedesco, nascosto tra i militari travestito da soldato tedesco. La colonna viene però intercettata a Dongo dai partigiani, Pavolini viene prima arrestato e poi fucilato.
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Riccardo Massaro Read the full article
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lamilanomagazine · 1 year
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Bologna: fa tappa il ritorno a casa de "La Fisarmonica Verde"
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Bologna: fa tappa il ritorno a casa de "La Fisarmonica Verde" . Gavino Satta nel luglio 1945 viaggiò, a cavalcioni dei respingenti di un treno, dal campo di concentramento nazista di Lengenfeld, in Germania, dove era stato rinchiuso dopo l'8 settembre 1943, fino a casa, al quartiere romano di San Lorenzo. Il 17 luglio 2023 Andrea e Lao, figlio e nipote di Gavino, insieme a tanti amici sono partiti da Langenfeld per ripercorrere in bicicletta lo stesso tracciato, in un viaggio familiare che attraversa una pagina di storia. Un viaggio, quello del "Ritorno a casa della fisarmonica verde" che Andrea Satta sta percorrendo in questi giorni, 1600 chilometri in bicicletta, 20 tappe, diverse le città toccate (oggi la ripartenza da Trento, poi Rovereto, Verona, Bologna, Firenze) e che si concluderà con l'arrivo a Roma il 6 agosto. Al termine di molte tappe Andrea Satta salirà su un palco e narrerà la storia de "La Fisarmonica Verde", strumento che il padre portò con sé in quel viaggio e che poi è diventato libro, edito nel 2022, e spettacolo teatrale, con la regia di Ulderico Pesce. Insieme a lui in tutti gli eventi – ma anche in tutto il viaggio in bici – ci sarà Angelo Pelini al piano mentre, nelle varie tappe, si alterneranno diversi ospiti (Ascanio Celestini, Paolo Piacentini, Ulderico Pesce, Paolo Hendel, Franco Lorenzoni, Alessandro Portelli, Mario Tozzi, Renato Sarti, Maria Grazia Calandrone, Enrico de Angelis, Ilaria Peretti). La Fisarmonica Verde farà tappa a Bologna il 31 luglio a Villa Aldini, ospiti di Archiviozeta per Inosservanza, nell'ambito di Bologna Estate, alle ore 19 con Andrea Satta, accompagnato al piano da Angelo Pelini, insieme a Lorenzo Pavolini. L'ingresso è gratuito ed è richiesta la prenotazione a [email protected]. La mattina del 1 agosto il gruppo partirà da Bologna e affronterà le salite della Futa per raggiungere l'omonimo cimitero militare germanico per la replica dello spettacolo, sempre ospiti di Archiviozeta. Liliana Segre, a sostegno del progetto, ha dedicato questo messaggio: "Mi fa davvero piacere augurare buon viaggio ad Andrea e Lao, il loro viaggio nel cuore dell'Europa è un omaggio civile e sentimentale alla memoria, quella familiare e quella collettiva. 650.000 uomini, con il loro NO pronunciato coraggiosamente ottant'anni fa divennero IMI, protagonisti dell'altra resistenza. Tra questi anche anche il mio futuro marito, l'ufficiale Alfredo Belli Paci. Una pagina di storia gloriosa di cui molto resta da raccontare. Ben venga dunque il viaggio di ritorno della "Fisarmonica Verde". Una pedalata necessaria perché senza memoria non abbiamo direzione. La manutenzione della memoria, aiuta a mantenere in buona forma la democrazia. Grazie" "Ho voluto compiere questo viaggio nell'anno in cui ricorrono gli 80 anni dall'8 settembre 1943, il giorno che avrebbe dovuto segnare la fine di un orrore che invece doveva mostrare il suo lato più buio e fratricida – ha commentato Andrea Satta -. E nella lunga scia di sangue che i tedeschi avrebbero lasciato nella loro lenta ritirata, la vicenda dei 650.000 soldati italiani deportati nei campi nazisti dopo l'armistizio è una delle pagine più vergognose e meno conosciute della nostra storia recente".... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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bagnabraghe · 11 months
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Il generale Gambara propose, con il generale Grillo della MVSN, un piano per travasare la Milizia nel costituendo Esercito della Repubblica Sociale
Giunto in Germania il 9 ottobre [1943], Graziani ebbe una serie di colloqui con i vertici militari tedeschi. Questi si dimostrarono favorevoli alla creazione di un piccolo esercito italiano (fino a 12 divisioni), ma si opposero fermamente quando Graziani, in accordo con Mussolini, e paventando i rischi del ricorso in quel momento alla coscrizione obbligatoria, chiese di far ricorso a volontari…
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collasgarba · 1 year
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Anche il SIS monitorava le attività del movimento clandestino fascista
Il Direttorio nazionale del Partito fascista repubblicano si riunisce per la seconda ed ultima volta il 3 aprile 1945, a giochi ormai conclusi <1272. Più forte della consapevolezza dell’imminente capitolazione era la volontà di lasciare una propria impronta sul Paese <1273: nella relazione finale sullo stato del partito di Pavolini si rivendica la volontà di resistere fino all’ultimo, potenziando…
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aromandiolicus · 1 year
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Milano - Alessandro Pavolini parla alla folla adunata in Piazza San Sepo...
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letteratitudine · 2 years
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✨Questo è il primo gruppo di quindici titoli proposti dagli Amici della domenica per la LXXVII edizione del Premio Strega:
▪ Nicoletta Bortolotti, «Un giorno e una donna» (HarperCollins), presentato da Maria Rosa Cutrufelli.
▪ Maria Grazia Calandrone, «Dove non mi hai portata» (Einaudi), presentato da Franco Buffoni .
▪ Gaja Cenciarelli, «Domani interrogo» (Marsilio), presentato da Lorenzo Pavolini.
▪ Gianfranco Di Fiore, «L’amore inutile» (Wojtek Edizioni), presentato da Valeria Parrella.
▪ Roberto Ferrucci, «Storie che accadono» (People), presentato da Tiziano Scarpa.
▪ Patrick Fogli, «Così in terra» (Mondadori), presentato da Antonella Cilento.
▪ Daniela Gambino, «Due fuori luogo» (Jack edizioni), presentato da Fulvio Abbate.
▪ Irene Graziosi, «Il profilo dell’altra» (E/O), presentato da Simonetta Fiori.
▪ Gian Marco Griffi, «Ferrovie del Messico» (Laurana Editore), presentato da Alessandro Barbero.
▪ Sapo Matteucci, «Per futili motivi» (La Nave di Teseo), presentato da Filippo Bologna.
▪ Renato Minore e Francesca Pansa, «Ennio l’alieno. I giorni di Flaiano» (Mondadori), presentato da Raffaele Manica.
▪ Tommaso Pincio, «Diario di un’estate marziana» (Perrone), presentato da Nadia Terranova.
▪ Lodovica San Guedoro, «Sacro Amor Profano» (Les Flâneurs Edizioni), presentato da Franco Cardini.
▪ Ezio Sinigaglia, «Sillabario all’incontrario» (TerraRossa), presentato da Lorenza Foschini.
▪ Michele Zatta, «Forse un altro» (Arkadia editore), presentato da Maria Pia Ammirati.
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#PremioStrega2023
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adrianomaini · 3 years
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Il moltiplicarsi delle organizzazioni di spionaggio rispecchiava pienamente il quadro della situazione e degli organismi operanti all’interno della Repubblica di Salò
Il moltiplicarsi delle organizzazioni di spionaggio rispecchiava pienamente il quadro della situazione e degli organismi operanti all’interno della Repubblica di Salò
Questo saggio si prefigge lo scopo di descrivere le reti di spionaggio e di sabotaggio, le missioni e gli agenti dei servizi segreti tedeschi e della Repubblica Sociale Italiana inviati nell’Italia centro-meridionale, tra il 1943 e il 1945, con l’obiettivo di contrastare l’avanzata Alleata nella Penisola. La ricerca si basa principalmente sull’analisi dei documenti italiani provenienti…
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