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#Alice il blu
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Songs From The 50s Bracket
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"Für zwei Groschen Musik" by Margot Hielscher (Germany) vs "Messieurs les noyés de la Seine" by Fud Leclerc (Belgium)
"Voorgoed voorbij" by Corry Brokken (Netherlands) vs  "Sing Little Birdie" by Pearl Carr and Teddy Johnson (UK)
"Giorgio" by Lys Assia (Switzerland) vs "Irgendwoher" by Christa Williams (Switzerland)
"Oui oui oui oui" by Jean Philippe (France) vs "Die ganze Welt braucht Liebe" by Liane Augustin (Austria)
"Lilla stjärna" by Alice Babs (Sweden) vs "Amami Se Vuoi” by Tonina Torielli (Italy)
“Nel Blu Dipinto Di Blu (Volare)” by Domenico Modugno (Italy) vs "Corde della mia chitarra" by Nunzio Gallo (Italy)
"Hou toch van mij" by Bob Benny (Belgium) vs “Dors, Mon Amour” by André Claveau (France)
“La Belle amour” by Paule Desjardins (France) vs "De vogels van Holland" by Jetty Paerl (Netherlands)
"Le Plus beau jour de ma vie"  by Mony Marc (Belgium) vs "All" by Patricia Bredin     (UK)
"Telefon, Telefon" by Margot Hielscher (Germany) vs "Ne crois pas" by Michèle Arnaud (Luxembourg)
"Im Wartesaal zum großen Glück" by Walter Andreas Schwarz (Germany) vs "Piove" by Domenico Modugno (Italy)
"Ma petite chatte" by Fud Leclerc (Belgium) vs "Uh, jeg ville ønske jeg var dig" by Birthe Wilke (Denmark)
“Skibet skal sejle i nat” by Birthe Wilke & Gustav Winckler (Denmark) vs “Refrain” by Lys Assia (Switzerland)
“Een Beetje” by Teddy Scholten (Netherlands) vs "Il est là" by Dany Dauberson (France)
"Tant de peine" by Danièle Dupré (Luxembourg) vs "Le Temps Derdu" by Mathé Altéry (France)
"So geht das jede Nacht" by Freddy Quinn (Germany) vs “Net Als Toen” by Corry Brokken (Netherlands)
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beevean · 1 year
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🤝 sulla solitudine dei numeri primi ho visto le tag e WOWO AVREI DETTO ESATTAMENTE LA STESSA COSA quel libro era indecente non so come ha vinto premi ma mai visto protagonisti più insopportabili
Io ho ancora, e non sto scherzando, una "recensione" che scrissi tipo nel 2011 sul mio computer di scuola perché anche all'epoca ero tipo MA CHE CAZZO HO LETTO e avevo bisogno di sfogarmi.
Piccolo stralcio che mi ha fatto ridere rileggendo:
Qualche capitolo prima, viene accennato che le seguaci di Viola si siano dovute "sacrificare", perché Viola è Dio in terra e solo lei decide se si è degna della sua approvazione o no. Fa la stessa cosa con Alice. Come? Strisciando la caramella sul pavimento e nello scarico del lavandino, ricoprendola di capelli e polvere e schifezze varie. … non so voi, ma a casa mia questo è bullismo. Non gravissimo, ma lo è. Specie se poi si minaccia la vittima di conseguenze misteriose se si rifiuta - fosse anche perseguitarla per il resto degli anni. Alice poteva reagire in tre modi: ficcare la dannata caramella nella bocca di Viola, rifiutare gentilmente, o accettare. Indovinate cosa sceglie? Ma è ovvio: la terza. Per la nostra gioia, perché Giordano non descrive fisicamente Alice, ma descrive lo scricchiolio dei capelli masticati. Capisco il realismo e tutto, ma Giordano non si sta nemmeno sforzando di rendere gradevoli questi personaggi.
Il problema non è questo. Oh, no. Qualche giorno dopo, Viola trascina via Alice da scuola perché vuole bigiare, le assicura che le firmerà la giustifica perché è esperta di falsificazioni, blatera di trucco, sesso, vestiti, e tutte le cose che la rendono un altro stereotipo parlante, la trascina per tutta la città come un pupazzo… e Alice? Che fa lei? Dopo due minuti di paranoia… è felice di quei momenti passati sola con la Figa Della Classe, l'Irrangiungibile, la Mary Sue (3) da prendere a sprangate. Arriva al punto da tatuarsi una viola in suo onore.
… no. No. Non lo accetto. NON PUOI ROVINARTI LA PELLE IN ONORE DI (e attaccarti come una cozza zerbinosa a) UN'IMBECILLE CHE NON SI PUO' NEMMENO DEFINIRE AMICA E CHE FINO AL GIORNO PRIMA TI PRENDEVA PER IL CULO E CHE TI HA MINACCIATO E CHE L'UNICA DISCUSSIONE CHE AVETE È SU QUANTO CE L'ABBIA LUNGO MISTER X.
Ma guarda, anche all'epoca provavo un odio viscerale per personaggi che perdonano in cinque minuti persone che hanno fatto loro solo del male 😂
E questo è quello che intendevo con la superiorità verso i meridionali:
Dimenticavo: Nadia ha capelli nerissimi e ciglia così folte da sembrare finte, profumo fortissimo che si appiccica ai vestiti, orecchini d'oro e a cerchio, un accento marcato, gesticola molto, le pareti della sua casa sono blu e giallo uovo, "così inusuali al Nord da avere qualcosa di irrispettoso", è la prima donna che riesce, col suo fascino latino, a far sesso con Mattia, ma alla fine non ha utilità e Mattia la scarica in favore di Alice. Ed è del Sud Italia. Molto probabilmente è nitpicking, ma più probabilmente è un altro velato, involontario stereotipo, quello della meridionale sensuale ma cafona e inutile.
E questo riassume perché ho disprezzato tanto la storia:
[Lo stile] È freddo, asettico, impersonale. È come se l'autore ci tenesse sospesi in aria, a guardare i suoi personaggi da una certa distanza, e volasse da uno all'altro senza darci il tempo di simpatizzare con loro (per quel poco che si può). L'ho trovata una pessima scelta, perché questo è quel genere di libro che deve far capire al pubblico che le persone con "problemi" sono come le persone "normali", né più, né meno. Invece… ho già spiegato abbastanza come tutti i personaggi in questo libro sono al meglio dei cartellini ambulanti con scritto sopra "Anoressia", "Autolesionismo", "Omosessualità", al peggio sono ombre messe lì per dare l'impressione che il mondo non sia vuoto. Inoltre, come ho ripetuto, non segue la regola "Show, Don't Tell". Cosa vuol dire, esattamente? Giordano accenna, non descrive in pieno. La cosa buffa è che quando si tratta di dettagli disgustosi si impegna per schifare il lettore. Non ho nulla contro questo, anzi! Sono sempre per il realismo, e la realtà non è sempre pulita e profumata. Il problema nasce quando l'autore si diletta a narrarci della cacca nei pantaloni, della caramella infilata nello scarico, del cibo nei denti, e si dimentica di descrizioni fisiche decenti (dei protagonisti, non dico dei personaggi secondari!) e di spiegarci bene cosa provano le persone.
Memorie molto divertenti da rivangare :P comunque mi fa piacere di non essere stata l'unica a pensare che quel libro fosse una ciofeca lmao. Odiai anche Bianca Come Il Latte, Rossa Come Il Sangue, ma di quello ho perso tutti i commenti e non ricordo molto oltre al fatto che il protagonista fosse un altro emerito imbecille e la ragazza fosse un'angelo senza personalità.
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carmenvicinanza · 3 months
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Isabella Rossellini
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Buon compleanno, Isabella Rossellini!
Isabella Rossellini è modella, attrice, scrittrice, produttrice, regista, etologa e fiera fondatrice della fattoria organica MAMA Farm.
Una vita intensa in cui ha saputo costruirsi e ricostruirsi seguendo le proprie attitudini.
Figlia d’arte di due figure iconiche del mondo del cinema, l’attrice svedese Ingrid Bergman e il regista italiano Roberto Rossellini, è nata il 18 giugno 1952 a Roma.
Fin da piccola ha frequentato i set cinematografici, anche se il suo più grande interesse era per i costumi, più che per la recitazione. Ha studiato all’Accademia di costume e di moda della capitale e iniziato a lavorare come assistente costumista per alcuni film del padre. Ha debuttato sul grande schermo nel 1976, nel cast di Nina, accanto a sua madre, diretta da Vincente Minnelli.
Ha recitato in cast internazionali con registi del calibro dei fratelli Taviani, David Lynch, Nikita Mikhalkov, Abel Ferrara, Peter Greenaway, per citarne alcuni.
Nel 1979 si è trasferita negli Stati Uniti dove ha iniziato a lavorare come modella. Fotografata da artisti come Bruce Weber, Richard Avedon, Helmut Newton, Annie Leibovitz e Robert Mapplethorpe, è comparsa sulle copertine delle maggiori riviste femminili come Vogue, Marie Claire, Harper’s Bazaar, Vanity Fair e Elle.
Nel marzo 1988 le è stata dedicata una mostra fotografica, chiamata Ritratto di donna, presso il Museo d’Arte Moderna di Parigi.
Anche la pop star Madonna ne ha celebrato la bellezza inserendola prima nel videoclip Erotica e nel libro fotografico Sex.
L’industria cinematografica statunitense, all’inizio, diffidava di lei, la sua fortuna è stata quella di aver lavorato per produzioni indipendenti o europee grazie alle quali non è stata etichettata in alcun modo.
Protagonista di diversi documentari, nel 2023 è stata diretta da Alice Rohrwacher in La chimera, presentato in concorso al Festival di Cannes. Nello stesso anno ha ricevuto il premio alla carriera ai David di Donatello e alla Festa del Cinema di Roma.
Insignita di altri prestigiosi premi, ha ricevuto un Independent Spirit Awards come migliore attrice protagonista per la sua parte in Velluto blu, una nomination ai Golden Globe come migliore attrice in una miniserie per la tv per il suo ruolo in Crime of the Century ed una nomination agli Emmy Award come guest star nella serie drammatica Chicago Hope.
È consigliera del Wildlife Conservation Network e direttrice della Howard Gilman Foundation, istituzione impegnata nella salvaguardia della natura e nella conservazione dell’arte, della fotografia e della danza. Ha anche collaborato con il Central Park Conservancy e sostiene varie associazioni per l’addestramento di cani-guida per persone cieche. È stata anche amministratrice della George Eastman House che le ha conferito un premio onorario per il sostegno alla conservazione dei film.
Ha scritto diversi libri tra cui l’autobiografia, Some of me, nel 1997; Looking at Me (on pictures and photographers) nel 2002 e In the name of the Father, the Daughter and the Holy Spirits: Remembering Roberto Rossellini, nel 2006, che è stato accompagnato dal cortometraggio di Guy Maddin Mio padre ha 100 anni in cui ha interpretato quasi tutti i ruoli, maschili e femminili. In My Chickens and I, del 2018, documenta la sua esperienza e ricerca sull’allevamento di galline di razze antiche.
Il coraggio di sperimentarsi l’ha portata a diventare regista a cinquant’anni e il grande amore per gli animali a conseguire una laurea in etologia a sessanta.
La prima parte della sua vita è stata definita dalla fama di altre persone, in primis i celebri genitori e poi i suoi celebri compagni come Martin Scorsese, Gary Oldman e David Linch.
Nella seconda è prevalsa la passione per gli animali e la natura.
Trascorre gran parte del suo tempo al MAMA Farm, azienda agricola incentrata sulla biodiversità che ha fondato nel 2013 sulla costa sud di Long Island, nello stato di New York.
Attenta alla sostenibilità e alla moda etica, per cui ha condotto numerose campagne, ha istituito un fondo che eroga borse di studio che premiano studenti e studentesse di moda che integrano la lana di pecore di razza antica e filiera certificata nelle loro collezioni.
Ha anche sviluppato una capsule collection utilizzando i filati provenienti dalla sua fattoria.
Regista di deliziosi film educativi sugli animali in cui si traveste da verme, mosca, lumaca.
Isabella Rossellini, libera, originale, ironica, intelligente, impegnata, sul suo profilo Instagram, in cui è molto attiva, si definisce: attrice, film maker e contadina.
Accetta con disinvoltura il passare degli anni, ama le sue rughe e continua a sfoggiare il suo bellissimo sorriso, lanciando messaggi di consapevolezza e libertà femminile, insistendo sulla cultura della cura dell’ambiente e di ogni specie animale.
Ritiene l’arte di invecchiare un oscillare tra ottimismo e incoscienza, tra inseguire i sogni e farsi sopraffare dai problemi, gettarsi in nuove sfide, come un corso di ornitologia, e non considerare mai di essere nell’ultimo atto della propria vita.
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cinquecolonnemagazine · 9 months
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MasterChef 2023, oggi via alla gara: le prime puntate su Sky e Now
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(Adnkronos) - MasterChef Italia si accende 'davvero' oggi, con le puntate che aprono ufficialmente la gara tra i 20 cuochi amatoriali nello show in onda su Sky e in streaming su NOW. Per i concorrenti inizia il percorso, sotto l'occhio dei giudici Antonino Cannavacciuolo, Bruno Barbieri e Giorgio Locatelli.   La classe è stata formata dopo le selezioni in cui ha giocato un ruolo determinante anche il giudice ombra, Davide Scabin. Ecco i concorrenti: Alberto, 33enne responsabile di una pescheria del padovano; Alice, grafica 27enne di Lodi che vive a Roma; Andrea, sommelier di 34 anni di origini cinesi che vive a Senigallia; Antonio, geometra palermitano di 28 anni trasferitosi a Monaco di Baviera; Anna, farmacista 62enne del cosentino; Beatrice, atleta di basket romana di 18 anni; Chù, nata 22 anni fa in Madagascar e ora a Parma; Deborah, 30enne team leader, del reatino; Eleonora, cameriera di 27 anni, che vive a Firenze;  Filippo, architetto di 25 anni del padovano; Fiorenza, tecnico di radiologia di 31 anni della provincia di Napoli; Kassandra, origini spagnole e ora a Trento, 25 anni, barista; Lorenzo, marketing manager di 20 anni della provincia di Chieti; Marcus, 43enne svedese ora nel cuneese, casalingo; Michela, bolzanina di 44 anni, personal trainer; Niccolò, neolaureato in Medicina di Ravenna, 26 anni; Nicolò, nato a Napoli e cresciuto a Firenze, 19enne studente di Giurisprudenza a Roma; Sara, 24enne impiegata della provincia di Pavia; Settimino, pizzicagnolo di 61 anni del barese; Valeria, atleta 52enne di Roma.   I concorrenti sono alle prese con la prima “vera” Mystery Box di stagione, dedicata a una delle più classiche merende italiane: pane e salame. I giudici vogliono portare la Masterclass a riflettere sul concetto di “esplosione di sapori”, inventando qualcosa di semplice che però poi apre mondi sorprendenti.   A seguire la serata prenderà come fil rouge il mare: per l’Invention Test la Masterclass dovrà lavorare con creatività prendendo come base la cucina del Mar Tirreno e quella del Mare Adriatico, che fanno a gara per chi ha spunti e ricette più particolari e gustose; a seguire, prima prova in esterna di stagione a Messina, dove i cuochi amatoriali dovranno per la prima volta dividersi nelle due brigate, la rossa e la blu, per cucinare per 40 nuotatori che hanno scelto di celebrare con MasterChef Italia il 70° anniversario della prima attraversata a nuoto dello Stretto di Messina. Un’esperienza eroica e faticosa che i 40 ripeteranno prima di sedersi a tavola e assaggiare le portate più classiche della tradizione messinese preparate dagli aspiranti MasterChef: le loro valutazioni porteranno al primo Pressure Test, durante il quale la squadra perdente dovrà indossare il grembiule nero.   [email protected] (Web Info) Read the full article
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lamilanomagazine · 10 months
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Città del Natale organizzato da Comune e Consorzio Turistico Città di Pistoia
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Città del Natale organizzato da Comune e Consorzio Turistico Città di Pistoia Proseguono gli appuntamenti del calendario di Pistoia Città del Natale, organizzato da Comune e Consorzio Turistico Città di Pistoia, mercoledì 13, giovedì 14 e venerdì 15 dicembre. Mercoledì 13 dicembre dalle 16.30 alle 18 nel centro storico, nel giorno più corto che ci sia, è previsto Piantastorie in città, iniziativa rivolta ai bambini di tra 5 e 8 anni. A cura delle AreeBambini Verde e Blu dei Servizi Educativi comunali. Info e prenotazioni: lun-ven ore 8-12 al numero 0573 452341. Gli appuntamenti di giovedì 14 dicembre. Dalle 8 alle 20 in via Roma la Fiera 900 in Via Roma e dintorni, a cura di Consorzio Ambulanti Toscana Info: [email protected] Alle 15.30 nello Spazio Incontri L'Argine a Bonelle è in programma Fiabesca, spettacolo di animazione teatrale per bambini, genitori e nonni con l' Associazione Zona Teatro Libero. A cura dell'Assessorato alle Politiche Sociali e delle associazioni del Progetto Socialmente Info: Auser Pistoia Tel. 3461821874 mail: [email protected]. L'evento è gratuito. Alle 16 nell'auditorium Terzani della Biblioteca San Giorgio - per il ciclo "La Forteguerriana racconta Pistoia" – la conferenza a cura di Alessandra Chirimischi Fili, filati e raccontati: la penna di Gianna Manzini negli atelier dell'alta moda. Info: [email protected]. Alle 20.45 nell'AreaBambini Gialla, Area notte. Vieni a dormire all'AreaBambini gialla: Favola della buona notte e dopo sogni fantastici. Evento per genitori e bambini di 5 anni. A cura delle AreeBambini dei Servizi Educativi del Comune di Pistoia. Info e prenotazioni: lun-ven ore 10-14 al numero 0573 32640, mail [email protected]. Alle 20.45 al Teatro Manzoni Inferno, spettacolo di danza con la coreografia, regia, progetto video Roberto Castello in collaborazione con Alessandra Moretti, danza Martina Auddino, Erica Bravini, Riccardo De Simone, Susannah Iheme, Michael Incarbone, Alessandra Moretti, Giselda Ranieri, musica di Marco Zanotti. In collaborazione con Andrea Taravelli ALDES. Premio Ubu 2022 Miglior Spettacolo di Danza. A cura di ATP Teatri di Pistoia Info: 0573 991609 – 27112 – 977225, al seguente link Ingresso a pagamento. Gli appuntamenti del 15 dicembre. Dalle 11 alle 24 nel Parco di Monteoliveto si svolgerà Montuliveto Markets & Experiences Christmas In Love, a cura di associazione Amici di Montuliveto. Info: [email protected] Alle 17.30 nel centro città Gospel A modo nostro, a cura della Associazione Centro Diurno Casa di Alice in collaborazione con la Banda Borgognoni. Info: [email protected] Alle 21 nel Teatro Mauro Bolognini si terrà Marcovaldo, letture musicate del libro di Italo Calvino con Alessio Vassallo, voce recitante e Mirco Ghirardini, clarinetto. A cura di Reggio Iniziative Culturali in collaborazione con il Comune di Pistoia. Info: [email protected]. Ingresso gratuito e libero fino ad esaurimento posti disponibili La Casa di Babbo Natale è allestita nelle Sale Affrescate del Palazzo comunale, in piazza Duomo ed è aperta venerdì 15 dicembre dalle 15.30 alle 19.30. Il prezzo di ingresso è di 6 euro acquistabile all'ingresso. Per i possessori di carta Conad Insieme l'ingresso è scontato di 1 euro mostrando la carta alla biglietteria. Inoltre, è possibile comprare i biglietti salta fila in prevendita tramite il sito web al seguente link al prezzo di 10 euro. La pista di pattinaggio su ghiaccio in piazza San Francesco è aperta fino al 31 gennaio nei giorni di sabato, domenica e festivi dalle 10.30 alle 1 e dal lunedì al venerdì dalle 7 alle 13 e dalle 14.30 alle 24. Info: [email protected]. Ingresso a pagamento.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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personal-reporter · 1 year
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Genova Jeans 2023
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Genova è pronta ad accogliere la jeans community dal 5 all’8 ottobre con Genova Jeans, un evento che guarda al futuro di questo capo d’abbigliamento iconico con una visione precisa, nella direzione del design e dell’innovazione responsabile. Forte del passato e di quello più recente che ha visto gli italiani protagonisti nella trasformazione del jeans in capo fashion, Genova lancia un nuovo messaggio che racchiude in sé la cultura della responsabilità, nel creare e nel produrre, generando bellezza in 40 location con 120 appuntamenti tra laboratori, aperture speciali di siti culturali, esposizioni, mostre, installazioni e performance artistiche. Genova Jeans intende diventare il punto di riferimento per tutti gli innovatori e la jeans community: dai creatori, ai produttori, adottando un approccio inclusivo e assecondando l’emergente esigenza di creare sinergie, condividere valori e conoscenza. Con la forma di esposizioni collettive, comporranno il viaggio di GenovaJeans i brand heritage, i nuovi creativi e la filiera Made in Italy,  all’interno della Biblioteca Universitaria,  all’interno dell’Edificio Metelino in zona Darsena e all’Ex Oratorio di San Tommaso. Via Prè, battezzata la via del Jeans, ospiterà le imprese di CNA Federmoda, grazie alla collaborazione dei partner industriali Candiani e Diesel e gli associati di Confartigianato, che avranno una location dedicata lungo il percorso dell'evento.  Durante GenovaJeans saranno allestite alcune mostre dove il jeans sarà sempre protagonista come ArteJeans 2023. Il filo blu dell’arte contemporanea, curata da Ursula Casamonti e Francesca Boschieri, promossa dal Comune di Genova con l’Associazione ArteJeans e con la collaborazione degli Ambassadors di Genova nel mondo, che resterà aperta all’Edificio Metelino fino al 5 novembre con una cinquantina di opere, alcune inedite, realizzate in tessuto jeans Candiani e donate alla città tra il 2020 e il 2023 da artisti contemporanei italiani e stranieri. La principale fonte di ispirazione di GenovaJeans è l’innovazione e, all’interno della Biblioteca Universitaria, si svolgeranno numerosi momenti di informazione attraverso talk e workshop che porteranno a Genova personaggi di rilievo nazionale e internazionale, che parleranno del jeans responsabile del futuro. GenovaJeans è prodotto dal Comune di Genova, promosso con Regione Liguria, è realizzato con il supporto e la collaborazione di Italian Trade Agency, gode dei patrocini di Camera Nazionale della Moda Italiana, SMI – Sistema Moda Italia, Milano Unica e Piattaforma Sistema Formativo Moda ETS, oltre a quelli di CNA Federmoda e Confartigianato. A contribuire a lanciare i messaggi di GenovaJeans ci sono l’attrice e produttrice Alice Arcuri, la giornalista sportiva di Sky Giorgia Cenni, l’attrice e conduttrice radiofonica Marina Minetti e la conduttrice televisiva e attrice teatrale, speaker radiofonica di radio 105 Valeria Oliveri. Read the full article
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WJM A FIRENZE SEGNA - LA CHUTE PER ESTATE FIESOLANA
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2023/08/31 Firenze Segna IV Edizione Teatro Romano di Fiesole
MAURO ERMANNO GIOVANARDI ANGELA BARALDI FLAVIO GIURATO MAGOSANTO LA MIA S'IGNORA MAX LAROCCA E FEDERICA OTTOMBRINO ALFREDO VESTRINI MATILDE BLU BENVENUTI VALENTINA DI GAETANO IVAN PERICCIOLI STRUBUS WJM Teatro Romano di Fiesole Firenze - IT
“La caduta, una storia” è il quarto capitolo di Firenze Segna. Non è un concerto, non è uno show. È un racconto collettivo sulla caduta in stile La Chute: la musica naturalmente, ma anche il teatro, la danza, e soprattutto: la voce, la parola.
Moltissimi gli ospiti di questa edizione. Roberta WJM Andreucci, manipolatrice di suoni con Jealousy Party, speaker radiofonica, cofondatrice dell'etichetta discografica Burp, una delle indiscusse protagoniste dell’underground fiorentino da sempre, una voce unica, sarà la voce narrante - o radiofonica - del racconto. Sul palco i musicisti de La Chute Dischi, tra cui l’autore dell’ultima e quarta uscita, Alfredo Vestrini, poeta mugellano, che in seguito alla sua fruttuosa collaborazione con Irene Grandi per cui ha scritto diversi testi per l’album “Alle porte del sogno” (2011), completa la sua metamorfosi in cantautore, e inizia a pubblicare le sue poesie in musica. “Meccanismi” è uscito a giugno 2023.
Presente anche una delle prossime uscite dell’etichetta, Matilde Benvenuti, in arte BLU, batterista, dj e producer fiorentina, che dopo varie collaborazioni come batterista (tra gli ultimi Gianni Maroccolo, Edda, Giorgio Canali, Piero Pelù) abbraccia l’arte della produzione di musica elettronica e del djing.
E tre ospiti speciali, anche loro parte del racconto collettivo: Mauro Ermanno Giovanardi angela baraldi Flavio Giurato
Sul palco anche gli storici partecipanti alla serata: Massimiliano Larocca, di cui è in uscita il prossimo 20 ottobre il suo sesto disco “Daimon”, che lo vedrà di nuovo in sodalizio artistico con Hugo Race, già produttore del suo precedente “Exit/Enfer”. Con lui sul palco Federica Ottombrino, musicista napoletana che ha collaborato a “Daimon”, di cui potremo ascoltare un’anteprima.
Ivo Minuti Alice Chiari - Mago Santo duo fiorentino al suo terzo disco, “Terzo”, appunto, prima uscita de La Chute Dischi. Valentina Di Gaetano, musicista da sempre nel circuito de La Chute che sta lavorando al suo primo disco. La mia S'ignora, band fiorentina dedita al “dispressionismo per partitura e voce”, di Duccio Tebaldi alla voce e parole, Lorenzo Carovani alla chitarra sonica, Agnese Focardi all’arpa e Giada Moretti al sax. Del 2023 l’uscita per La Chute Dischi dell’album “Un incontenibile affiorare di memoria”.
Ad accompagnare l’intera serata musicale, Strubus, altro progetto di Lorenzo Carovani con Alessandro Berti alla tastiera, Mattia Galeotti alla batteria, e Pietro Zini al basso, per questa sera in versione house band.
Ivan Periccioli, attore comico noto in Toscana soprattutto per i suoi famosi “personaggi” di Vida Loca, programma andato in onda per circa 10 anni su Rete37, che ci parla della caduta, ovvero di quello che più teme un comico: la buccia di banana. Carolina Amoretti, danzatrice e performer.
Firenze Segna | Estate Fiesolana 2023 Giovedì 31 Agosto 2023 ore 21:00 Teatro Romano di Fiesole
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micro961 · 1 year
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Wakeupcall - “Doveva essere un disco indie”
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È uscito l'album d’esordio in italiano, della band che ha fatto il giro del mondo, per poi tornare finalmente a casa Dal 5 Maggio è disponibile su tutte le piattaforme digitali e in radio il primo album italiano dei WakeUpCall, la band romana che in questi anni ha collezionato più di 400 concerti tra Europa e Asia. Undici nuove canzoni, per la prima volta tutte in italiano, mixate insieme ad Andrea Pachetti (che ha lavorato con Zen Circus, Ros, Emma Nolde e tanti altri). ASCOLTA L’ALBUM QUI: https://linktr.ee/wakeupcallrock Quando abbiamo iniziato sognavamo di conquistare il mondo con la nostra musica. Il mondo lo conquistavi in inglese e quindi siamo partiti scrivendo musica in inglese. Questo ci ha dato la possibilità di viaggiare molto e grazie alla nostra musica di arrivare lontanissimo, partendo dalla vicina Europa, fino al Regno Unito, fino in Siberia, fino in Cina. A un certo punto però, sentivamo che mancava qualcosa. Era arrivato il momento per noi di tornare a casa e abbiamo iniziato a scrivere in italiano. Nel 2019 con il loro primo brano in italiano, i WakeUpCall vengono selezionati dalla Rai tra i 60 finalisti per Sanremo giovani. Grazie a questo primo piccolo successo, la band comincia a scrivere tantissimi brani in italiano. Ai WakeUpCall non è mai piaciuto fare sempre la stessa formula di canzone. Nel disco troverete tante sfumature, dalle canzoni più introspettive a quelle ironiche, dalle sonorità più dure alle canzoni più radiofoniche. È un disco che racconta undici storie. Fare un album nel 2023 non è una cosa esattamente in linea con le strategie di music business, tiktok e l’attenzione di 15 secondi del pubblico. Ma siamo cresciuti comprando dischi e crediamo che questi siano come album di foto, che raccontano una o più storie, un momento della vita di qualcuno. Questo è il nostro album, le nostre storie e quello che siamo adesso. “Fantasma” - il singolo radio estratto dall’album “Fantasma” è il singolo radio estratto dal primo album italiano dei WakeUpCall e disponibile dal 5 Maggio. La canzone racconta delle ombre, dei fantasmi e dei peccati che ognuno di noi si porta dietro crescendo. Ma anche quelli che si ereditano. Cerchiamo di scappare e nasconderci, a volte anche sentendoci migliori di chi è venuto prima, dei nostri genitori, ma a conti fatti, quando ci guardiamo allo specchio, siamo li, con i nostri fantasmi e i nostri peccati. E non siamo poi ne tanto diversi, ne tanto migliori. “Fantasma” descrive la vergogna che può provare un genitore quando affoga le sue sconfitte nell’alcol e della difficoltà di uscirne e rimettersi in piedi, con forza e dignità, ma con la paura di aver fallito agli occhi di un figlio. I WakeUpCall sono una rock band di Roma, con diverse collaborazioni internazionali, tra le quali il produttore americano Beau Hill (più di 50 milioni di dischi venduti nel mondo con Alice Cooper, Eric Clapton e tanti altri) e più di 400 concerti in Europa e Asia. Nel 2017 esce l’album “If Beethoven Was a Punk” (in lingua inglese), una vera e propria opera rock che mischia la musica classica dei grandi compositori come Beethoven, Wagner, Mozart alla musica rock della band. Dall’album è nato un fumetto, dal fumetto un’app digitale e infine uno spettacolo teatrale (con vari sold out a Roma e in Italia). Il progetto vince il bando SIAE/SILLUMINA “Nuove opere multimediali” 2017. Nel 2019 con il loro primo brano in italiano “Tu Non Ascolti Mai” vengono scelti tra i primi 60 artisti (unica band Rock) su 840 per Sanremo giovani. Nel 2020 pubblicano una versione davvero speciale e moderna del famosissimo brano di Modugno “Nel Blu Dipinto di Blu” che diventa la colonna sonora dell’iniziativa del MEI per intitolare il teatro Ariston di Sanremo a Modugno per il 70esimo anniversario del festival. Durante la settimana del festival, vengono premiati a Sanremo, sul palco del MEI 25. Il 15 Aprile 2020 esce il loro primo brano in italiano “Tu non ascolti mai” ed entra subito nella classifica degli artisti indipendenti italiani più trasmessi dalle radio per 8 settimane (arrivando fino alla posizione #20). Grazie ai buoni risultati ottenuti dalla prima canzone in italiano, i WakeUpCall iniziano a scrivere tantissimo nuovo materiale italiano. Nel 2021 iniziano le registrazioni di undici nuove canzoni, che andranno a comporre il loro primo album in italiano. Il lavoro viene mixato da Andrea Pachetti (Zen Circus, Emma Nolde, Ros...) al 360 Music Factory Studio. A Febbraio 2022 esce il primo dei nuovi brani “E allora balla”. A Maggio 2022 fuori il singolo “Verso casa” e  il 5 maggio 2023 l’album italiano della band “Doveva essere un disco indie”.
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tempi-dispari · 1 year
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Steel Flames, il metal nel sangue
Se gli Iron Maiden si fondessero con i Mercyfull Fates probabilmente il risultato sarebbero i romani Steel Flames. È esattamente da questo connubio che nasce il loro stile. Siamo in ambito heavy metal classicheggiante, quindi, con tinte oscure. Viene da sé che dalla fusione non può nascere un clone ma un nuovo soggetto stilistico. Le influenze dei nostri non si fermano qui, in ogni caso. Vanno a pescare anche dall’hard rock di Alice Cooperiana memoria, nel metal dei Judas Priest e qualche spruzzatina di prog.
Nel suo insieme il lavoro è ben suonato. La produzione in alcuni frangenti lascia un po’ a desiderare schiacciando le chitarre sotto le ritmiche in fase di a solo. Detto ciò, che non va certo a minare la qualità del disco, le composizioni non hanno un calo. Anzi. I ritmi, pur rimanendo in mid tempo, incalzano senza sosta. Fiumi di metal vengono riversati sull’ascoltatore. Di canzone in canzone il tiro si alza. Apice di questa corsa è Steel Flames. Praticamente un brano speed. Una menzione particolare va al lavoro della batteria e della voce. La prima per i tappeti che riesce a creare. Ritmiche mai dome, dinamiche, varie.
La seconda per la facilità con cui riesce ad adattarsi ai diversi contesti narrativi. Riesce a passare da falsetti modello King Diamond a registri molto più bassi senza alcuno sforzo. Questo denota una certa estensione ma, soprattutto, una capacità tecnica, una padronanza non indifferente. Un brano sugli altri che può essere di esempio è China blu suite. Qui i passaggi sopra citati sono piuttosto marcati lasciando davvero stupiti. Nello stesso brano è da sottolineare la dinamica.
Da cavalcata metal a semi power ballad con una batteria sempre in primo piano. Di gusto il solo che non sciorina note su note ma resta melodico. Le atmosfere di incupiscono ulteriormente facendosi melanconiche e tristi nella successiva Lost identity. Tastiere lunghe, arpeggio di chitarra pulita, basso morbido, voce evocativa, intensa. Sei minuti di camminata nell’oscurità procurata dal disorientamento interiore. Molto bravo il cantante nel rendere concreti i sentimenti del protagonista della canzone. La chitarra elettrica fa da contrappunto con piccoli riff nei frangenti più intensi. Il solo esplode invece a circa ¾. Di gran gusto. Banding, armonici, passaggi lenti, sentiti. Il giusto commento alla narrazione del testo.
L’andamento della composizione è circolare, quindi sul finale si torna sulle coordinate iniziali grazie al secondo intervento solista. Heart on fire, cui è affidata la chiusura del disco, riaccende i toni. Una sfuriata al limite del power metal con tanto di ritornello supermelodico. Al limite in eccesso, ossia superata la linea c’è lo speed metal. Doppia cassa iterante, pennata alternata in ottavi per le chitarre, voce su toni decisamente alti. Su questo brano una menzione va al basso. È lui a fare la differenza. Se da una parte segue le chitarre, dall’altra si ritaglia spazi propri. Questo inspessisce il tappeto ritmico incrementando il wall of sound complessivo. Come genere impone, la melodia domina incontrastata.
Concludendo. Disco metal nel senso più classico del termine, quello degli Steel Flames. Questo non significa già sentito. Vuol dire solo sonorità ben precise. I nostri riescono a ritagliarsi nel saturo panorama, un posto proprio. Soprattutto grazie al lavoro della voce. La scelta stilistica è quantomai azzeccata. Riesce a dare la giusta enfasi al fattore narrativo e ai testi. Un disco non immediatissimo. Servono diversi ascolti per poter entrare nel suo mondo. Un universo fatto ferro e fuoco, nel vero senso della parola. Se non amata suoni compressi, ritmiche serrate, voce dinamica, forse sarà un ascolto impegnativo. Se, invece, siete fan delle band citate in apertura, non fatevelo scappare. Soddisferà tutta la vostra sete di novità pur rimanendo nella confort zone.
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gonagaiworld · 2 years
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Il film anime Hana e Alice – Il caso di omicidio è in arrivo a febbraio in home video con Anime Factory Le limited edition DVD e Blu-ray del film diretto da Shunji Iwai saranno lanciate il 23 febbraio. Info:--> https://www.gonagaiworld.com/il-film-anime-hana-e-alice-il-caso-di-omicidio-e-in-arrivo-a-febbraio-in-home-video-con-anime-factory/?feed_id=333237&_unique_id=63b837f481f47 #AnimeFactory #HanaeAlice–Ilcasodiomicidio #HanatoArisuSatsujinJiken #Homevideo
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troubledtealover · 4 years
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yo sé que nadie lo va a ver perooooo por qué no? ¯\_(ツ)_/¯
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lady-rebelle-xiii · 5 years
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La città si fece piccola
Infondo agli occhi suoi blu
Lei restò immobile a guardare
Dalla finestra sola e con un gatto blu
💙💙💙
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newsintheshell · 5 years
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Dynit, le uscite home video del 6 novembre
Arrivano finalmente in Blu-ray e in DVD la seconda parte di Sword Art Online: Alicization, The Promised Neverland e Voglio Mangiare il Tuo Pancreas!
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DI seguito trovate in dettaglio info e prezzi sulle tre, attesissime, nuove uscite in home video targate Dynit disponibili da oggi.
VOGLIO MANGIARE IL TUO PANCREAS
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Struggente storia d’amicizia tratta dal romanzo best seller di Yoru Sumino, vincitore del Japan Bookseller Award che arriverà prossimamente sempre grazie a Dynit, che ne ha già portato in Italia la versione manga disegnata da Idumi Krihara.
Il film è scritto e diretto da Shin'ichirō Ushijima presso Studio VOLN (Karakuri Circus, Ushio e Tora). Il design dei personaggi concepito da loundraw (Tsuki ga Kirei, Boku wa Robot-goshi no Kimi ni Koi wo Suru) è stato adattato da Yuichi Oka (To Love Ru, Shirogane no Ishi: Argevollen), che ha curato anche il comparto delle animazioni. La colonna sonora che accompagna la pellicola, invece, è firmata da Hiroko Sebu.
La storia racconta del ritrovamento, da parte di uno studente delle superiori, del diario di una compagna di classe, Sakura Yamauchi. Ma quel diario custodisce un segreto, perché Sakura soffre di una gravissima malattia pancreatica. I suoi giorni sono contati, ma la ragazza ha deciso di affrontare la tragedia con leggerezza e allegria, e il suo compagno, custode del segreto, decide così di trascorrere sempre più tempo con lei… Nonostante i due abbiano personalità agli antipodi, quel tremendo segreto li avvicinerà sempre più.
Scheda tecnica:
Video: MPEG4-AVC / 1080p / 23.98fps / 1.85:1 Durata: 108 min extra esclusi (Blu-ray) MPEG2 PAL / 16:9 Anamorfico / 1.78:1 Durata: 108 min extra esclusi (DVD)
Audio: ITALIANO dts-HD Master Audio 5.1 GIAPPONESE dts-HD Master Audio 5.1 (Blu-ray) ITALIANO Dolby Digital 5.1 GIAPPONESE Dolby Digital 5.1 (DVD)
Sottotitoli: Italiano
Extra:
Cd audio della colonna sonora
Booklet di 32 pagine
Special Booklet di 32 pagine
Poster Cinematografico
Card esclusiva
Trailer originali
D-trailers
Music Video: “TEMPO DI AMARE” (eseguita Sonia Sox) 
Il box amaray in edizione limitata è acquistabile su Amazon in versione combo Blu-ray+DVD a € 39,88.
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THE PROMISED NEVERLAND
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Prima stagione di 12 episodi della serie animata tratta dal popolare manga di Kaiu Shirai e Posuka Demizu, edito nel nostro paese da J-POP. 
L’anime è stato diretto da Mamoru Kanbe (The Perfect Insider, So Ra No Wo To) presso lo studio CloverWorks (Seishun Buta Yarou wa Bunny Girl Senpai no Yume wo Minai, Persona 5 the Animation) e la sceneggiatura è stata curata da Toshiya Ono (Gatchaman Crowds, Tsuritama). Per il 2020 ne è stata confermata una seconda stagione.
Quella da sempre adorata come una madre, in realtà non è un vero genitore. Le persone che vivono qui insieme sotto questo tetto, non sono davvero fratelli. La Gracefield House è dove vivono gli orfani. Una casa insostituibile dove 38 fratelli e una madre vivono vite felici, anche senza essere davvero consanguinei. Tuttavia, un giorno la loro quotidianità verrà bruscamente interrotta...
È notte all’orfanotrofio di Grace Field e due ombre corrono verso i cancelli. Emma e Norman, amici per la pelle, vogliono riportare il coniglio di pezza alla loro amica Connie appena adottata. Non è facile dire addio, lasciare un ricordo indelebile quello degli anni di studio e dei giochi all’aria aperta, sotto lo sguardo amorevole di “mamma” Isabella. È notte, Emma e Norman non lo sanno, ma ciò che c’è nel buio del mondo al di fuori dei cancelli di Grace Field è pronto a inghiottirli!
Scheda tecnica:
Video: MPEG4-AVC / 1080p / 23.98fps / 1.78:1 Durata: 300 min extra esclusi (Blu-ray) MPEG2 PAL / 16:9 Anamorfico / 1.78:1 Durata: 300 min extra esclusi (DVD)
Audio: ITALIANO dts-HD Master Audio 2.0 GIAPPONESE dts-HD Master Audio 2.0 (Blu-ray) ITALIANO Dolby Digital 2.0 GIAPPONESE Dolby Digital 2.0 (DVD)
Sottotitoli: Italiano
Extra:
Booklet di 32 pagine con schede personaggi, schizzi preparatori
Card esclusiva
Sigle di Testa e Coda senza crediti
Spot Tv
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Il box digipack in edizione limitata è acquistabile su Amazon in Blu-ray a € 44,08 e in DVD a € 34,98.
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SWORD ART ONLINE: ALICIZATION (Box 2)
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Terza stagione dell’anime tratto dal popolare romanzo di Reiki Kawahara, edito nel nostro paese da J-POP, che prende il nome dalla saga di Alicization, raccontata dal 9° al 18° volume dell’opera. 
La serie è diretta da Manabu Ono (Kyoukaisenjou no Horizon, Mahouka Koukou no Rettousei), con l’aiuto di Takashi Sakuma, presso lo studio A-1 Pictures (Fate/Apocrypha, Wotakoi: L'amore è complicato per gli otaku). Attualmente ne sta vnendo trasmessa la seconda parte “Sword Art Online: Alicization - War of Underworld”.
“Dove mi trovo?” Non è la prima volta che Kirito si pone questa domanda… questa volta è entrato in un universo fantasy, ma ha completamente perso i ricordi di ciò che è accaduto prima del log in. Vagando in questo mondo in cerca di indizi, raggiunge un enorme albero e incontra un ragazzino: “Piacere, mi chiamo Eugeo.” Ma Eugeo dimostra molte più emozioni rispetto ai normali NPC dei giochi virtuali, e mentre Kirito cerca di scoprire un modo per tornare alla realtà, gli tornano in mente ricordi lontani. Ricorda di correre insieme a Eugeo bambino, e c’è qualcun altro insieme a loro due… una bambina bionda di nome Alice. Un nome che non avrebbe mai potuto dimenticare.
Scheda tecnica:
Video: MPEG4-AVC / 1080p / 23.98fps / 1.78:1 Durata: 300 min extra esclusi (Blu-ray) MPEG2 PAL / 16:9 Anamorfico / 1.78:1 Durata: 300 min extra esclusi (DVD)
Audio: ITALIANO dts-HD Master Audio 5.1 GIAPPONESE dts-HD Master Audio 2.0 (Blu-ray) ITALIANO Dolby Digital 5.1 GIAPPONESE Dolby Digital 2.0 (DVD)
Sottotitoli: Italiano
Extra:
Booklet di 32 pagine
Web preview
Trailer e spot originali
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Questo secondo box digipack in edizione limitata, che raccoglie gli episodi dal 13 al 24, è acquistabile su Amazon in Blu-ray a € 44,08 e in DVD a € 39,99. Il primo box è disponibile dallo scorso luglio.
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Autore: SilenziO))) (@s1lenzi0)
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lamilanomagazine · 1 year
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Milano: Edoardo e Sofia i nomi più scelti per i nuovi nati, il 16% ha il doppio cognome
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Milano: Edoardo e Sofia i nomi più scelti per i nuovi nati, il 16% ha il doppio cognome. A Milano il 16% delle bambine e dei bambini nati dopo la sentenza della Corte Costituzionale di giugno 2022, che ha annullato l'automatismo del cognome del padre, ha il doppio cognome. Sono 1.616 i bimbi, su un totale di 9.886 nati nell'anno scorso, per i quali le famiglie si sono avvalse della possibilità di assegnare entrambi i cognomi, paterno e materno. E 1.066, ovvero l'11% sul numero complessivo dei nuovi piccoli residenti milanesi, quelli che hanno invece il solo cognome della madre. Non cambia la percentuale di bambini con doppio cognome (che resta al 16%) nel primo semestre di quest'anno, mentre un piccolo incremento lo si registra nella scelta di assegnare solo il cognome materno avvenuta nel 12% dei casi, quindi per 553 bebè su 4.610 totali. Come nel 2021, sono i maschi la componente più numerosa anche nel 2022: 5.052 rispetto a 4.834 femmine. Poche le novità, invece, sul versante nomi. I genitori milanesi, infatti, scelgono di restare pressocché fedeli alla tradizione. Nel 2022 sul podio c'erano Leonardo (193), Tommaso (142), Edoardo (130) per i maschi, e Sofia (116), Beatrice (115), Vittoria (104) per le femmine. Nel primo semestre di quest'anno ruotano i nomi della top tre: il più scelto risulta Edoardo (75), seguito da Leonardo (74) e Tommaso (68); per le bambine nessuna novità sul primo posto, perché si conferma Sofia il preferito dai genitori (scelto da 63 famiglie), seguito da Ginevra (55) che scalza Beatrice e da Alice, Matilde e Vittoria, scelti a pari merito per 39 neonate. Se si passa poi ai quartieri di Milano dove nascono più bambini, si scopre che l'area più prolifica è il pezzo di città che va da Porta Monforte a corso Buenos Aires passando per Porta Venezia. In questa zona nel 2022 sono nati, infatti, 424 bimbi. Al secondo posto si piazza il quartiere di Bande Nere, situato nella zona sud ovest della città, con 327 nascite, seguito da Villapizzone che ha visto comparire sulle porte di casa l'anno scorso 301 fiocchi rosa e blu. Festeggiano invece la nascita di un solo bebè i quartieri di Roserio, Quintosole, Stephenson e Cascina Merlata. La classifica cambia se dai quartieri spostiamo l'attenzione sui Municipi. In testa, con 1.376 nascite, c'è il Municipio 8, al secondo posto il 9 che ne conta 1.358 e al terzo il 4 con 1.204 nuovi nati. Seguono i Municipi 7 (1.163), 2 (1.121), 6 (1.098), 3 (1.000), 5 (844) e 1 (592). Volgendo lo sguardo alla composizione delle famiglie milanesi: se ne contano 762.968, dove il 54% è costituito da un solo componente, mentre i nuclei sposati con figli rappresentano il 15,3% e quelli senza l'11,1%. Il Municipio 1 è quello con il minor numero di famiglie, 53.571, i più numerosi risultano essere invece il 9 con più di 102mila nuclei e l'8 che ne conta oltre 101mila. Per quanto riguarda i cognomi dei nuovi nati, i quattro più diffusi in città per quest'anno si confermano essere quello cinese Hu, seguito da Ahmed, Chen e Mohamed (a pari merito). Gli italiani Russo e Rossi scivolano rispettivamente al quarto e quinto posto. Va precisato che, sebbene Hu sia il più diffuso a Milano, questo dato va valutato considerando la minore incidenza percentuale che la popolazione straniera cinese ha su quella totale milanese (2,4% sul totale, essendo circa 32mila i cinesi residenti su quasi 1,4 milioni) e il fatto che tra la popolazione di origine cinese residente in città c'è una maggiore concentrazione di persone con lo stesso cognome rispetto a quella di origine italiana.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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de-preoundis · 3 years
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Alice was beginning to get very tired of sitting
Ok ok ok ok questo blog è stato aperto per caso in un momento di noia a caso e dubito che sarà mai letto da qualcuno ma non importa, voglio scrivere merlate MIO DIO già incominciamo male con il correttore automatico che cambia "merdate" con "merlate"; che c'è google, hai problemi con parole poco simpatiche?  Non banni un simpaticone con un cappello da ritardato che riprende un uomo impaccato in una foresta ma modifichi le parolacce portandomi alla soglia delle bestemmie? Ok ok ok ok.Comunqueeeeee stavo dicendo che voglio lanciare golose manate di merda nello spazio freddo e blu come le profondità dell'acqua del mio cesso quando mia madre lo inonda di sostanze chimiche sconosciute che prima o poi, quando sarò adulto (brrrrr che paura), mi toccherà imparare ad usare. Non sapevo neanche cosa fosse Blogger, questa roba è più vecchia di me, ma l'ho trovato ruzzolandomi a bocca spalancata nel fango infinito di internet, e mi è sembrato fantastico da subito! Un meccanismo semplice quanto una corda ed un tutorial su YouTube su come fare un cappio che mi permetterà di raccontare le mie storie oleosamente autistiche e di farle leggere a qualsiasi anima dannata che si troverà qua. Skkkkkk skaaaaaa skkkkkyyyyyy prova prova siamo sintonizzati? OK Computer, fammi scrivere che in questa storiella c'è una certa discrepanza temporale, ho incominciato a scrivere questo blog mentre ero così ubriaco di noia da vomitare inedia tra la testiera del mio laptop, precisamente, non ho idea che momento fosse, per quanto mi possa sforzare di stuprare con la lente di ingradimento il blocco di ambra in cui siamo tutti intrappolati, il  non afferrano proprio che giorno ora secondo fosse: la mia corteccia destra dorsolaterale é in vacanza a quanto sembra. So, o almeno intuisco, che ci sia il modo di smanettare un po' e capire quando ho messo piede per la prima vola in questo poligono di tiro virtuale incominciando a sparare colpi di inchiostro virtuale nelle vostre cervella virtuoreali, ma sono pigro. Lo dicevano sempre i professori a scuola, ma non ci credevo, non ci credo, mai creduto, lo giuro; mi piace dire che ero poco stimolato, come un prigioniero della CIA che viene inchiodato al muro della sua cella e costretto a cagarsi addosso in un pannolone di fortuna fatto con scotch da pacchi industriale ma che si ostina comunque a non parlare: poco stimolato. Brancolo nel buio, mi rotolo a bocconi sulle pareti delle mie tempie e stiro le braccia avanti in cerca di fortuna, effettivamente trovo qualcosa: posso diro con la sicurezza di un'ubriaco alla guida di un bolide che incominciai a scrivere prima della maturità.Ah, la maturità, divertente gioco di prestige della cultura italiana: come rendere una visita dal dentista l'evento più importante nella vita di migliaia di persone. Un' incombenza burocratica fine a se stessa, completamente inutile, che non avrà nessuna ripercussione sul futuro, eppure sembra questa grande serata di gala, ne parlano persino i TG.  Pasolini sarebbe divertito da un simile giochetto: una mano ti inganna con le carte, l'altra ti stupra il carattere. Comunque munque unque que ue eeeeeeeeeee........................ Un animale allo zoo, sì, ecco un animale allo zoo, questo volevo dire, questo non volevo essere: ero lì davanti la commissione seduta tutta in cerchio ed io al centro, un bukkake intellettuale, e incomincio a sciorinare la mia tesina scritta in fretta e furia in un giorno di cui non vado molto fiero, mi riferisco alla tesina, ma anche di quel giorno non sono particolarmente fiero a dire il vero. Invece di studiare mi ero fissato con una roba alquanto inquietante e alquanto da stalker, ma ne è valsa la pena, è stato divertente, ed ha inspirato una delle storie che ho in mente di scrivere. O forse è solo quello che mi voglio ripetere per giustificare il tempo perso e quel mio agrodolce comportamento da maniaco... Continuo a pensare che ne sia valsa la pena. Alla fine faccio quello che dovevo fare, i prof mi fanno sentire a disagio per il mio essere un allein Mensch perché non avevo portato alcun testimone (a dire il vero non ci avevo neanche pensato con il retro del mio cervello, ho realizzato di averne bisogno 5 minuti prima dell'inizio dell'esame) e insomma, entro, spaccano il mio Es, ciao.Torna a casa, raffica di domande dai miei, slalom tra i proiettili, mi strappo la puzza di dosso facendomi una doccia, mi vesto in maniera fantastica come faccio (quasi) sempre, e mi vedo con i miei amici di scout. C'è un tipo che amo (in senso etero, naturalmente) che se ne andato in Trentino e torna in questa fogna ogni tanto, ed ogni volta ci becchiamo con gioia, cioè con l'alcol. Quello era il giorno della gioia. Allora ci vediamo, ci incontriamo a subaugusta, prima ci sediamo sulle panchine lgbt lì vicino finché non arriva Polentone (il mio bro dal trentino) e quindi eravamo in 5: Io, Ste, Polentone, Giulia e Greta. I nomi sono fittizi, naturalmente: voglio mettere dei nomi, ma non so se sia legale scrivere i loro veri nomi senza il loro consenso, quindi nomi falsi nel dubbio (anche se questa roba non verrà letta da nessuno, probabilmente).La polenta è pronta e allora andiamo dentro al centro commerciale, CinecittàDue, il tempio del natale: quando addobbano l'alberone natalizio nel mezzo del centro commerciale, può dire che il natale è giunto a Roma. Ma non era Natale purtroppo (Inverno, ti amerò sempre), era estate e quindi siamo andati al baratto con terrazza all'ultimo piano di CinecittàDue e prendiamo da bere. Non preoccupatevi: 4 coca-cole e una Sprite, tutte rigorosamente annaffiate con cubettini di ghiaccio mordente.Parliamo del più, del meno, di nuovo del più e Polentone ci dice che a settembre ci sarà il suo 18esimo io e Ste proferiamo subito la fatidica domanda: "E le ragazze?".Allora ci sciorina i profili instagram e le foto delle tipe che saranno alla festa e analizziamo il tutto con rigore galileiano; un po' eravamo goliardici, un po' eravamo seri, come possono essere seri dei lupi davanti a dei cartonati a forma di pecore.Insomma, niente male, specialmente una di cui chiedo maggiori informazioni per motivazioni scientifiche e ottengo informazioni interessanti: alla tipa piace l'indie, non Phil Elverum (male) ma Calcutta (malissimo), e piace il black humor, così tanto che ha fatto un cosplay di Stefano Cucchi. Una personcina frizzante .
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Dalla parte della cicala, ovvero le favole secondo Gianni Rodari
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Cos’è un classico? Secondo Italo Calvino (Perché leggere i classici) “Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire”. Se questo è vero, e naturalmente noi bibliotecari non possiamo pensarla diversamente, lo è in maniera particolare per Gianni Rodari. Tullio De Mauro lo ha definito un classico già nel lontano 1974, suscitandone per altro l’ilarità, da buon umorista qual era, e non privo del senso dell’autoironia. Il 23 ottobre ricorre il centenario della nascita di questo paradigma della letteratura dell’infanzia, e il 14 aprile si sono commemorati i 40 anni dalla morte.
Nella sconfinata abbondanza dei libri per ragazzi, Rodari resta a tutt’oggi un punto di riferimento, autore dalla fantasia irraggiungibile, portatore di messaggi positivi e sempre attuali. Le parole di Gino Strada, “Io non sono pacifista. Io sono contro la guerra perché la guerra non si può umanizzare, si può solo abolire” si adattano perfettamente a Rodari che come tema ricorrente della sua produzione inserisce ripetutamente la condanna della guerra:
Filastrocca corta e matta, il porto vuole sposare la porta, la viola studia il violino, il mulo dice: Mio figlio è il mulino; la mela dice: Mio nonno è il melone; il matto vuol essere un mattone, e il più matto della terra sapete che vuole? Vuol fare la guerra! (da Prime fiabe e filastrocche)
Filastrocca delle parole: si faccia avanti chi ne vuole. Di parole ho la testa piena, con dentro “la luna” e “la balena”. C’è qualche parola un po’ bisbetica: “peronospera”, “aritmetica”… Ma le più belle che ho nel cuore, le sento battere: “mamma”, “amore”. Ci sono parole per gli amici: “Buongiorno, buon anno, siate felici”, parole belle e parole buone per ogni sorta di persone. La più cattiva di tutta la terra è una parola che odio: “la guerra”. Per cancellarla senza pietà gomma abbastanza si troverà. (da Filastrocche lunghe e corte)
Ci sono cose da fare ogni giorno: lavarsi, studiare, giocare, preparare la tavola a mezzogiorno.
Ci sono cose da fare di notte: chiudere gli occhi, dormire, avere sogni da sognare, orecchie per non sentire.
Ci sono cose da non fare mai, né di giorno né di notte, né per mare né per terra: per esempio la guerra. (Promemoria)
Per Rodari la guerra si può combattere soltanto con le campane (La guerra delle campane)!
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Ma molti sono i temi affrontati dall’autore: “L’umorismo dell’assurdo (Il semaforo blu, Il topo che mangiava i gatti, La caramella istruttiva), il gioco della dissacrazione dei luoghi comuni, gli stravolgimenti del linguaggio altro non sono che l’invito reiterato a liberarci dagli schemi, dai pregiudizi, dal conformismo per guardare più lontano ... sottolineare con leggerezza il valore del lavoro, del rispetto per gli altri, l’importanza della sincerità”. Con aperto anticonformismo l’autore ha rivisitato la favolistica tradizionale (Le favole a rovescio), il libro Cuore (Il maestro Garrone), i vecchi proverbi (Meglio soli che male accompagnati diventa Stare soli è una brutta compagnia), la punteggiatura (La famiglia Punto-e-virgola, Il caso di una parentesi, Il punto interrogativo ecc.), la matematica (Il trionfo dello Zero), l’ortografia; strepitosi sono i giochi di parole (L’ago di Garda, La testa del chiodo, Como nel comò); ha creato personaggi indimenticabili (Giovannino Perdigiorno, Atomino, Alice Cascherina).
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Si tratta di una miniera cui si può attingere per ogni occasione: le stagioni, le città, il Natale, il Capodanno, il carnevale, la luna, le stelle, il cielo, la Via Lattea, i mestieri.
Chiedo scusa alla favola antica se non mi piace l’avara formica io sto dalla parte della cicala che il più bel canto non vende... regala! (da Filastrocche in cielo e in terra)
Una bella iniziativa, cui molte mamme hanno applaudito durante il lock-down, è stata la lettura di Favole al telefono da parte di Stefano Accorsi. Vi proponiamo Vecchi proverbi.
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Qualche curiosità: è di Rodari il testo della famosa canzone di Sergio Endrigo Ci vuole un fiore; suonava il violino e da giovane si esibiva in un trio nelle osterie; da un suo libro fu tratto il film d’animazione di Enzo D’Alò  La freccia azzurra, con le voci di Dario Fo e Lella Costa, e le musiche di Paolo Conte.
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“Rodari ha dimostrato che attraverso la scrittura si possono trasmettere ideali di tolleranza, pacifismo e integrazione, con una semplicità cristallina. Nei suoi testi prevale il valore della comunità e della speranza per un mondo migliore ed egualitario. Punto fondamentale per aprirsi alle nuove generazioni, secondo lo scrittore, è l’ascolto”. Questo modo, del tutto simile alla filosofia di Maria Montessori, di considerare l’errore uno spunto per la creatività, di valorizzare il pensiero divergente tipico dei bambini, di pensare e creare in maniera non convenzionale fa di Rodari non solo un grande scrittore, ma anche un vero pedagogista.
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C’era due volte il barone Lamberto è l’appassionante allegoria di un vecchietto molto ricco che scopre il segreto per ringiovanire: far ripetere continuamente il suo nome. Decide così di assumere del personale che tiene in soffitta a replicare continuamente Lamberto, Lamberto, Lamberto… La trama ricorda in qualche modo il racconto di Fitzgerald Il curioso caso di Benjamin Button, e infatti non si tratta semplicemente di una storia per bambini. In realtà Rodari andrebbe considerato autore per l’infanzia per la grande attenzione al mondo dei piccoli, la sensibilità con cui li sa avvicinare e comprendere, l’inesauribile fantasia e la funzione educativa (Vale la pena che un bambino impari piangendo quello che può imparare ridendo?) del suo messaggio sempre positivo, ricco di umanità e di alti valori, ma come scrittore è talmente moderno, esperto conoscitore della lingua, maestro di giochi di parole e artifici retorici che è consigliabile leggerlo (o rileggerlo) anche da adulti.
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Concludiamo con l’omaggio dell’autore alla nostra città e con un piccolo anticipo di consigli natalizi...
Milano, Milanone, tu somigli al tuo panettone, un po’ scura di fuori, così buona di dentro: e giri tutta intorno al Duomo che sta in centro. (da Filastrocche per tutto l’anno)
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