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#Facoltà di economia
notebook91286 · 2 years
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angelap3 · 5 months
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“A Roma, dopo la guerra, facevo il contabile in una casa cinematografica: la Rank Film. Non ero riuscito a inserirmi nell’industria edilizia e una cugina m’aveva trovato quel posto alla Rank. Qui lavoravo, o fingevo di lavorare, con cinque donne: in una stanza tappezzata con i ritratti di attori come James Mason, Patricia Neal, Margaret Lockwood, Phyllis Calvert. Forse influenzato da ciò, lasciavo che le cinque donne sgobbassero per me e passavo le giornate leggendo ad alta voce libri di poesie. Leggevo bene. Un giorno, la signora della stanza accanto mi disse:
«Ho un cognato che recita all’università, vuole che gli parli di lei?». «Magari, risposi». Guadagnavo 28mila lire al mese che se ne andavano in medicine per mio padre ammalato. Mai un cinematografo, mai uno svago, tutt’al più un po’ di biliardo. Mi iscrissi all’università, facoltà di Economia e commercio, per frequentare l’Accademia d’arte drammatica. Mi piacque. Recitai due anni mentre gli amici del quartiere mi prendevano in giro: «Ecché, se’ diventato frocio?».
Poi Luchino Visconti mi vide, per caso, e mi mandò a chiamare: gli serviva un giovane e pensava di scritturarmi. Dissi: «Quanto?». Rispose: «2.500 al giorno». «75mila al mese, Gesù!». Lasciai subito la Rank e per mesi non confessai nulla a mia madre: ogni mattina continuavo a uscire alle otto e a dire che andavo in ufficio. Mi ci volle coraggio per confessare la verità. Lei la prese bene ma sussurrò: «Figlio mio, durerà?». Lo ripete ancora: «Figlio mio, stacci attento. Con tutti i camerieri che hai, con quel che costa la vita. Un buon impiego sarebbe stato meglio». È convinta che, se fossi entrato alle Ferrovie dello Stato, ora sarei capostazione e avrei i biglietti gratis per la famiglia.
Io ho avuto tanta fortuna, solo fortuna. La fortuna che a Visconti servisse un giovanotto rozzo come me. La fortuna che la sua compagnia fosse la più importante e allineasse attori come Ruggero Ruggeri, Paolo Stoppa, Rina Morelli, Vittorio Gassman. La fortuna che Gassman se ne andasse e io prendessi il suo posto. La fortuna che mi offrissero il cinema, infine, grazie a questo nasino che detesto. Ma il successo di un attore non è quasi mai legato a ragioni nobili e serie. A me si addice la battuta che c’è in un film di Federico Fellini: «Ho troppe qualità per essere un dilettante e non ne ho abbastanza per essere un professionista»."
Marcello Mastroianni
Marcello in 8½ di Fellini
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telefonamitra20anni · 7 months
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Te lo racconto (al telefono) io.
A Roma, dopo la guerra, facevo il contabile in una casa cinematografica: la Rank Film. Non ero riuscito a inserirmi nell’industria edilizia e una cugina m’aveva trovato quel posto alla Rank. Qui lavoravo, o fingevo di lavorare, con cinque donne: in una stanza tappezzata con i ritratti di attori come James Mason, Patricia Neal, Margaret Lockwood, Phyllis Calvert. Forse influenzato da ciò, lasciavo che le cinque donne sgobbassero per me e passavo le giornate leggendo ad alta voce libri di poesie. Leggevo bene. Un giorno, la signora della stanza accanto mi disse:
«Ho un cognato che recita all’università, vuole che gli parli di lei?». «Magari, risposi». Guadagnavo 28mila lire al mese che se ne andavano in medicine per mio padre ammalato. Mai un cinematografo, mai uno svago, tutt’al più un po’ di biliardo. Mi iscrissi all’università, facoltà di Economia e commercio, per frequentare l’Accademia d’arte drammatica. Mi piacque. Recitai due anni mentre gli amici del quartiere mi prendevano in giro: «Ecché, se’ diventato frocio?». Poi Luchino Visconti mi vide, per caso, e mi mandò a chiamare: gli serviva un giovane e pensava di scritturarmi. Dissi: «Quanto?». Rispose: «2.500 al giorno». «75mila al mese, Gesù!». Lasciai subito la Rank e per mesi non confessai nulla a mia madre: ogni mattina continuavo a uscire alle otto e a dire che andavo in ufficio. Mi ci volle coraggio per confessare la verità. Lei la prese bene ma sussurrò: «Figlio mio, durerà?». Lo ripete ancora: «Figlio mio, stacci attento. Con tutti i camerieri che hai, con quel che costa la vita. Un buon impiego sarebbe stato meglio». È convinta che, se fossi entrato alle Ferrovie dello Stato, ora sarei capostazione e avrei i biglietti gratis per la famiglia.
Io ho avuto tanta fortuna, solo fortuna. La fortuna che a Visconti servisse un giovanotto rozzo come me. La fortuna che la sua compagnia fosse la più importante e allineasse attori come Ruggero Ruggeri, Paolo Stoppa, Rina Morelli, Vittorio Gassman. La fortuna che Gassman se ne andasse e io prendessi il suo posto. La fortuna che mi offrissero il cinema, infine, grazie a questo nasino che detesto. Ma il successo di un attore non è quasi mai legato a ragioni nobili e serie. A me si addice la battuta che c’è in un film di Federico Fellini: «Ho troppe qualità per essere un dilettante e non ne ho abbastanza per essere un professionista».
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stunmewithyourlasers · 11 months
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Ma lo svilire le facoltà umanistiche 24/7 è un hobby puramente italiano o è international?
Perché lo capisco che un paese che produce pochi stem è messo male per ricerca, sviluppo economia ecc. Ecc.(oltre ad essere bellissime materie,quindi un peccato di per sé),ma non è manco possibile che ogni volta che si parla di qualcosa di umanistico o sanitario che non sia medicina in automatico è: scienza delle merendine, fabbrica di disoccupati e così via.
Gli esseri umani sono complessi e hanno tremila sfaccettature PROPRIE,è giusto studiare e produrre conoscenza in ambiti che anche in società gloriose e a cui guardiamo con gli occhi a cuoricino(roma/grecia) avevano dignità e grande spazio.
Prendo la più note delle facoltà dei kinder brioche per i meme:scienze della comunicazione.
Studiare i meccanismi comunicativi,i media, l'influenza e come plasmano la società può veramente essere considerata inutile solo perché non fa fare gli occhi a dollaro alle aziende?
Una società che svilisce gli ambiti della conoscenza,a prescindere da quali siano,è perduta.
Le persone che sono abbastanza intelligenti da non dividere in saperi di serie a e b sempre meno e sempre meno portate al dialogo perché a parlare con un muro non ci concludi granché.
Il resto delle persone sono sopite da non si sa cosa a sbraitare su un social x,fare la lotta tra poveri o ad essere wannabe imprenditori col 💎 in bio.
Ignoranti, violenti,intolleranti, più poveri materialmente e umanamente ma felici(?)
Mi piacerebbe dire che il ricambio generazionale salverà il mondo,ma quelli col diamante vanno dagli anni 90 in poi.
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dinonfissatoaffetto · 5 months
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"A Roma, dopo la guerra, facevo il contabile in una casa cinematografica: la Rank Film. Non ero riuscito a inserirmi nell’industria edilizia e una cugina m’aveva trovato quel posto alla Rank. Qui lavoravo, o fingevo di lavorare, con cinque donne: in una stanza tappezzata con i ritratti di attori come James Mason, Patricia Neal, Margaret Lockwood, Phyllis Calvert. Forse influenzato da ciò, lasciavo che le cinque donne sgobbassero per me e passavo le giornate leggendo ad alta voce libri di poesie. Leggevo bene. Un giorno, la signora della stanza accanto mi disse:
«Ho un cognato che recita all’università, vuole che gli parli di lei?». «Magari, risposi». Guadagnavo 28mila lire al mese che se ne andavano in medicine per mio padre ammalato. Mai un cinematografo, mai uno svago, tutt’al più un po’ di biliardo. Mi iscrissi all’università, facoltà di Economia e commercio, per frequentare l’Accademia d’arte drammatica. Mi piacque. Recitai due anni mentre gli amici del quartiere mi prendevano in giro: «Ecché, se’ diventato frocio?».
Poi Luchino Visconti mi vide, per caso, e mi mandò a chiamare: gli serviva un giovane e pensava di scritturarmi. Dissi: «Quanto?». Rispose: «2.500 al giorno». «75mila al mese, Gesù!». Lasciai subito la Rank e per mesi non confessai nulla a mia madre: ogni mattina continuavo a uscire alle otto e a dire che andavo in ufficio. Mi ci volle coraggio per confessare la verità. Lei la prese bene ma sussurrò: «Figlio mio, durerà?». Lo ripete ancora: «Figlio mio, stacci attento. Con tutti i camerieri che hai, con quel che costa la vita. Un buon impiego sarebbe stato meglio». È convinta che, se fossi entrato alle Ferrovie dello Stato, ora sarei capostazione e avrei i biglietti gratis per la famiglia.
Io ho avuto tanta fortuna, solo fortuna. La fortuna che a Visconti servisse un giovanotto rozzo come me. La fortuna che la sua compagnia fosse la più importante e allineasse attori come Ruggero Ruggeri, Paolo Stoppa, Rina Morelli, Vittorio Gassman. La fortuna che Gassman se ne andasse e io prendessi il suo posto. La fortuna che mi offrissero il cinema, infine, grazie a questo nasino che detesto. Ma il successo di un attore non è quasi mai legato a ragioni nobili e serie. A me si addice la battuta che c’è in un film di Federico Fellini: «Ho troppe qualità per essere un dilettante e non ne ho abbastanza per essere un professionista»."
- Marcello Mastroianni
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harshugs · 6 months
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non ci sto capendo un cazzo di economia aziendale
sempre io che ho scelto la facoltà di economia🤡
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3nding · 11 months
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[Quelli del Primo Anno: Rrrobettoo] Come chiunque abbia frequentato un’Università sa, il primo anno di triennale è quello del mischione: in un improbabile esperimento alla squid game, ti trovi in aule traboccanti oltre ogni fisica possibilità consapevole che, se resisti, già dopo un annetto lì dentro ci sarà ad essere ottimisti il 20% dei presenti. Se non ci siete stati iscritti, potete comunque immaginare quanto questo fenomeno sia amplificato in un ateneo come La Sapienza, con una popolazione e una densità per metro quadro di poco inferiori a quelle di Lagos, Nigeria. Beh, avendo vissuto tutto questo vorrei raccontare di qualcuno di quei personaggi al limite del realismo magico con cui ho condiviso il primo anno di triennale e che ancora oggi, a più anni di distanza di quanto ami ammettere, si riaffacciano alla mia memoria e al mio cuore. Il primo di cui vorrei raccontarvi è Roberto, subito ribattezzato Rrrobettoo per celebrare la denominazione di origine controllata espressa dal vago accento siculo che lo contraddistingueva, qualcosa a metà tra Catarella e i personaggi di Cinico Tv. Rrrobettoo, che aveva colto al volo la possibilità della triennale a Roma per sfuggire alle grinfie di uno zio pronto a piazzarlo alla cassa del Famila di Salita Partanna (PA), viveva l’esperienza universitaria con l’intensità di un fratboy della GeorgiaTech. Dopo una settimana aveva fatto amicizia con tutti i dipendenti della mensa di De Lollis, la mattina offriva il caffè al portinaio della facoltà, era capitano della squadra di Calciotto Sapienza e admin di tre gruppi social del canale A-L (whatsapp, facebook e google group). L’unico mattone che mancava al suo monumento all’Accademia era il benché minimo interesse per l’informatica, materia che risultava accidentalmente essere l’oggetto di studio della nostra facoltà. Le lezioni le passava col portatile aperto a studiarsi le pagine facebook delle serate di facoltà, stimando grazie a suoi particolari algoritmi sociali quale fosse l’evento “co ppiù femminazze”. Per ogni corso di studio aveva un cugino o un compare di giù da sentire per raccogliere preziosa intel che poi condivideva urlando con gli astanti. A metà di una tranquillissima lezione di Algoritmi I lo vedevi che tirava su di botto la testa dal telefono e urlava “Compari me cuggino Tanuzzo mi disse che alla serata erasmus allu yello’ stasera fann u birrpong in bikini, situazzione di BABBIATA”. Manco a dirlo, nessuna di queste dritte si rivelava mai fondata. Al nostro arrivo, preso atto dell’assoluta piattezza della situazione, ci guardava allargando le braccia e dandoci un mezzo sguardo di rimprovero faceva “compari io ve lo dissi che prima dovevamo calare, mo le femminazze stanno tutte al caruuso stanno… -sguardo speranzoso- vogliamo annari a darci una taliata?”. Dopo un paio di queste trappole ci persi gradualmente i contatti, ma la sua uscita di scena fu spettacolare: venne fuori che aveva organizzato una lega di fantamorto a tema docenti della facoltà particolarmente remunerativa, che vedeva come principali scommettitori diversi membri dell’amministrazione e anche un paio di dottorandi. Lo scandalo scoppiò quando uno di questi inviò per errore alla mailing list del consiglio di facoltà il seguente messaggio:”stamattina il tutor l’ho visto malino, consumato dall’influenza. Dai che a sto giro vado in cassaa😋😋”. Dopo quello scandalo Rrrobbettoo lo rividi solo mesi e mesi dopo, una sera di fine ottobre mentre raggiungevo San Lorenzo. Aveva dei denti finti da vampiro, un mantello, la cipria e girava con gente mai vista, dai discorsi che facevano dedussi fossero una nuova infornata di matricole. Alla mia domanda su cosa stesse facendo mi rispose quasi senza fermarsi “comparuzzo è allouin, mi dissero che al randomm cc’è la festa sexy di economia, porto i compari qui a sucare qualche streghetta, veni a dare una taliata??” e senza neanche aspettare la mia risposta sparì nella notte. - relatable Roma memes fb
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astra-zioni · 2 years
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Io non ho mai capito una cosa della vita da fuori-sede. Cioè a parte quelli che si spostano perché scelgono facoltà a numero chiuso e tentano il test in più atenei, quelli costretti a passare ore sui mezzi o semplicemente chi proviene da una realtà che non ha università vicine, mi spiegate qual è il senso, se scegliete lettere e corsi affini, e avete vicino Bologna, la Sapienza, etc etc, spostarvi? Ma ve lo potete davvero permettere? La vita da fuori-sede è davvero così un’esperienza? Mortacci. (Se me lo potessi permettere, pur di non avere la mia famiglia vicino, andrei pure in Corea del Nord). Quando ho frequentato il liceo classico fighettino di Roma Nord, c’era ‘sta tizia che poi sarebbe andata alla Bocconi a fare economia. Ora, se vuoi proprio perseguire la tua strada liberale puoi farlo anche a Roma alla LUISS; non capisco ‘sta smania di chi, anche avendo i soldi, li spende alla cazzo di cane. Gente che invece decide per lettere, c’ha Bologna vicino (non so cos’altro punti ad aspirare, miri a resuscitare Aristotele?) e se ne va in culo. Bah.
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claudiodangelo59 · 25 days
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30 AGOSTO, 2014
MUORE A BOLZANO A 94 ANNI IL GENERALE DEI PARACADUTISTI FERRUCCIO BRANDI
MEDAGLIA D’ORO AL VALOR MILITARE NELLA BATTAGLIA DI EL ALAMEIN (1942), NEL 1979 PADRINO DEL GIURAMENTO DEL 160° CORSO “PATRIA E DOVERE” DELL’ACCADEMIA MILITARE DI MODENA
Il Generale Ferruccio Brandi è stato un Generale italiano dei Paracadutisti, già distintosi come Ufficiale durante la seconda guerra mondiale, dove meritò la Medaglia d'Oro al Valor Militare.
Tra il 1969 e il 1973 fu il Generale Comandante della Brigata Paracadutisti "Folgore".
Nacque a TRIESTE il 9 novembre 1920 figlio di Oscar e Virginia Malusà, e mentre era iscritto alla facoltà di economia e commercio dell'Università di TRIESTE, nel 1938 si arruolò come volontario nel Regio Esercito, in qualità di Allievo Ufficiale di complemento.
Nell'aprile 1939 fu promosso Aspirante, assegnato al 152º Reggimento fanteria "Sassari", venendo promosso al grado di Sottotenente nell'ottobre dello stesso anno.
Trattenuto in servizio attivo, nel 1940 frequentò il corso di paracadutismo a TARQUINIA, al termine del quale viene assegnato come Comandante del III° Plotone, 6ª Compagnia, II Battaglione del 187° Reggimento Paracadutisti.
Al seguito della Divisione Paracadutisti "Folgore" viene trasferito in AFRICA SETTENTRIONALE ITALIANA, dove combatte durante la BATTAGLIA di EL ALAMEIN.
Si distinse nei combattimenti di DEIR el MUNASSIB e QUOTA 187 (22 - 24 ottobre 1942) rimanendo gravemente ferito il giorno 24, colpito al volto da un proiettile di mitragliatrice.
Catturato dai britannici nel corso dei combattimenti, al termine della degenza presso il 9º Ospedale Generale del IL CAIRO fu trasferito in un campo di prigionia, rientrando in ITALIA nel marzo 1945 per continuare le cure.
Riprese a studiare ottenendo la Laurea in Economia e Commercio nel 1947, rientrando in servizio attivo presso l'Esercito Italiano nel marzo 1950, assegnato al 182º Reggimento fanteria "Garibaldi" in qualità di Capitano in servizio permanente effettivo.
Nel 1953 prese servizio presso il Comando Forze Interalleate Sud Europa, frequentando successivamente i corsi della Scuola di Guerra e dell'Istituto Stati Maggiori Interforze.
Nel 1963, mentre ricopriva l'incarico di Capo di Stato Maggiore della Brigata di fanteria "Avellino", viene trasferito a domanda, a PISA per ricoprire l'incarico di Capo di Stato Maggiore della Brigata Paracadutisti allora in fase di costituzione.
Tra il 1964 e il 1965 continuò a ricoprire tale incarico mentre il Comando della Brigata Paracadutisti veniva trasferito a LIVORNO.
Tra il 1966 e il 1967 ricoprì l'incarico di Comandante della Scuola Militare di Paracadutismo di PISA, e tra il 1968 e il 1969 quello di Comandante del 1º Reggimento Paracadutisti a LIVORNO.
Tra il 1969 e il 1975 fu Comandante della Brigata Paracadutisti "Folgore".
Nel novembre del 1971 prende parte all'aviolancio durante la sciagura della MELORIA, occupandosi poi della pietosa opera di recupero delle salme e all'assistenza dei familiari delle vittime.
L’8 aprile 1979 presenziò in Piazza Roma a MODENA alla cerimonia di Giuramento del 160° Corso “Patria e Dovere” dell’Accademia Militare come PADRINO del CORSO in rappresentanza dell’Istituto del Nastro Azzurro.
Dopo essersi congedato nel 1983 ricoprì ancora alti incarichi, come quello di Commissario per le Onoranze dei Caduti in Guerra e Presidente Onorario dell'Associazione Paracadutisti in congedo, fino a raggiungere il grado di Generale di Corpo d'Armata.
Si spense a 94 anni a BOLZANO il 30 agosto 2014 lasciando la moglie signora Frieda Fischnaller.
Era stato decorato con la Medaglia d’Oro al Valor Militare con la seguente motivazione:
“Comandante di plotone paracadutisti, attaccato da preponderanti forze corazzate, rincuorava ed incitava col suo eroico esempio i dipendenti a difendere a qualsiasi costo la posizione affidatagli. Sorpassato dai carri, raccolti i pochi superstiti, li guidava in furioso contrassalto, riuscendo a fare indietreggiare le fanterie avversarie seguite dai mezzi corazzati. Nuovamente attaccato da carri, con titanico valore, infliggeva ad essi gravi perdite ed, esaurite le munizioni anticarro, nello estremo tentativo di immobilizzarli, si lanciava contro uno di questi e con una bottiglia incendiaria lo metteva in fiamme. Nell’ardita impresa veniva colpito da raffica di mitragliatrice che gli distaccava la mandibola; dominando il dolore si ergeva fra i suoi uomini, e con la mandibola penzolante, orrendamente trasfigurato, con i gesti seguitava a dirigerli, e ad incitarli alla lotta, tra fondendo in essi il suo sublime eroismo. Col suo stoicismo e col suo elevato spirito combattivo salvava la posizione aspramente contesa e, protraendo la resistenza per più ore, oltre le umane possibilità, s’imponeva all’ammirazione dello stesso avversario. I suoi paracadutisti, ammirati e orgogliosi, chiesero per lui la più alta ricompensa. El Munassib (Africa Settentrionale), 24 ottobre 1942”
(DPR 11 aprile 1951)
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williamnessuno · 4 months
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sarà anche vero
Alla facoltà di Economia ci raccontavano negli anni ottanta che il mercato si autoregola. Sarà anche vero, ma lo fa senza tenere in alcun conto le persone che coinvolge e spesso crocifigge. Il mercato è una macchina regolata delle sue leggi economico-matematiche e se ne fotte allegramente degli essersi umani, coi quali gioca cinicamente a scacchi. E se sei un semplice pedone sono cazzi tuoi.
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lamilanomagazine · 5 months
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San Benedetto del Tronto: Lollobrigida presente l'istituzione del corso di laurea "Management per la valorizzazione sostenibile delle aziende e delle risorse ittiche"
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San Benedetto del Tronto (AP): Lollobrigida presente l'istituzione del corso di laurea "Management per la valorizzazione sostenibile delle aziende e delle risorse ittiche" "Questo progetto nasce dalla ferma volontà di rendere San Benedetto del Tronto la capitale culturale di un nuovo modello di pesca sostenibile in termini ambientali ma, anche, e soprattutto, in quelli economici. Il pescatore è, come l'agricoltore, un tutore dell'ambiente, meno ce ne sono più l'ambiente viene mal tenuto. Questa è l'impostazione del Governo Meloni e anche per ció il corso di laurea è stato inserito nella facoltà di economia, perché per noi è fondamentale rendere sempre più competitiva la pesca. Non vogliamo più padri pescatori che sconsigliano ai propri figli di fare questo lavoro, piuttosto, ci piacerebbe che li indirizzassero verso questa facoltà a specializzarsi rendendo più ricco questo settore". Lo ha detto il Ministro dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida a San Benedetto del Tronto nel corso del suo intervento alla presentazione della convenzione tra il Masaf e l'Università Politecnica delle Marche, per l'istituzione del corso di laurea triennale "Management per la valorizzazione sostenibile delle aziende e delle risorse ittiche". "In Europa - ha proseguito Lollobrigida -hanno perso per un po' di tempo il concetto di Sovranità alimentare che è, invece, garantita dai nostri agricoltori e pescatori; l'Italia ha poi deciso di ricordarglielo attraverso atti formali ribadendo che non ci sottraiamo da una formazione, come quella universitaria, utile a rendere più competitive, anche a livello di sostenibilità ambientale, le nostre attività, anzi. In Italia abbiamo i pescatori più attenti con le norme più rigide e con una maggiore attenzione alla qualità del prodotto". "Ringrazio - ha concluso - il Presidente delle Marche, Francesco Acquaroli e il rettore dell'Università Politecnica delle Marche, Gianluca Gregori, per il lavoro che stanno svolgendo e hanno svolto in questo importante progetto".... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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sporting18 · 5 months
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Mi sblocco un ricordo. Facoltà di Economia e Commercio. Che sorpresa!!!!!!!!
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Parte dalla "Sapienza" il tour #NonCiFermaNessuno
L’amore e il rispetto per gli altri come punti di partenza per una vita felice in cui poter realizzare i propri sogni.     L’8 marzo, una data simbolica ed estremamente significativa, segna l’inizio della decima edizione di #noncifermanessuno, il tour universitario motivazionale di Luca Abete che, per lo start della campagna 2024 ha scelto la facoltà di Economia della Sapienza. Il luogo in cui…
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tarditardi · 8 months
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Simone Berlini (10/2), Albert Marzinotto (11/2) ed AE Carnival Party (12/2) (...) fanno scatenare Circus beatclub - Brescia
Nel 2024, Circus beatclub - Brescia celebra 25 anni di divertimento, ritmo musica e sorrisi. In una parola di clubbing. 
E che succede in questo locale, riferimento assoluto in città e non solo per chi vuol divertirsi con un certo stile? 
Venerdì 9 febbraio il party è Off Beat, forse più sofisticato del weekend. Sabato 9 per Crush c'è un guest d'eccezione, Simone Berlini (nella foto) influencer e dj partenopeo che vive però in Veneto da tempo. Fattosi conoscere grazie a Defhouse, è attivo anche a livello internazionale. Negli USA ha infatti partecipato al The D'Amelio Show, a Los Angeles. Frequenta l'Università Ca' Foscari di Venezia, per la precisione la Facoltà di Economia. 
Domenica 11 e pure domenica 25 febbraio torna Panorama, lo scatenato house party firmato musicalmente da Albert Marzinotto. Lunedì 12 febbraio ecco uno scatenato Carnival Party in collaborazione con AE, dedicato ai più giovani (a Brescia le scuole sono chiuse ). Ecco poi mercoledì 14, prima di San Faustino, un Rehab party d'eccezione con Jay K e DJ Suarez. 
Venerdì 16 ecco Off Beat con Wild Wild Quest e la sera dopo una Humble Night scatenata con Crush. 
Chiudiamo con altri due party il 23 ed il 24 febbraio: la prima festa in programma è Off Beat in collaborazione con UNIBS In Da Club, la seconda lo storico appuntamento del sabato, Crush.
Circus beatclub - Brescia
Come ogni anno, ed è un vero record nel panorama italiano, anche per la stagione '23 - '24, Circus beatclub si rifà il look: alle pareti un color ghiaccio scuro perfetto per il futuro (e pure per il presente), impianto luci tutto nuovo, schermi e mirrorball che si muovono durante la serata, nuovi divani, nuova console a cui si accede in modo diverso... chi balla al Circus balla sempre nello stesso club, certo, ma proprio da questa stagione il club sarà sempre diverso grazie ad allestimenti, scenografie ed interventi particolare. 
Lo slogan mette energia: : "future is now", il futuro è adesso. Il ritmo del video disponibile sui social è forte ed elettronico, ma la voce che lo accompagna è calda, latina, come a mettere insieme la forza i suoni del futuro con la voglia di far tardi con il sorriso, con gli amici di sempre - è tutto visibile qui: Istagram.com/p/Cxa8uxktZYM/ -.
Il video che presenta la nuova stagione di Circus beatclub a Brescia in realtà inizia con il racconto di ciò che è stato: 25 anni di notti in via Dalmazia. Il locale infatti ha iniziato la sua lunga storia nel 1999. 25 anni di divertimento, dance, musica, show. Come scrive lo staff sui social, the Club is back. Con ben 4 serate molto diverse tra loro. 
Il giovedì è Rehab, con sonorità hip hop anche internazionali ed il ritmo di Jay K. La domenica Panorama porta in console per ogni serata un top dj italiano attivo in mezzo mondo che sarà resident di un appuntamento già molto atteso, dedicato ad un pubblico che si accontenta solo del meglio. Ecco poi il venerdì e il sabato, da sempre il cuore del divertimento pop al Circus beatclub, che è gestito anche in questa stagione '23 ' - '24 dal gruppo guidato da Antonio Gregori, lo stesso che ha portato al successo anche MOLO a Brescia, grande disco estiva ed il River a Soncino (Cremona), aperto tutto l'anno. Il venerdì al Circus è OffBeat, una notte dedicata a sonorità sempre diverse e scatenate, mentre il sabato è Crush, dedicato agli artisti della Circus Family: Toma e Brio alla voce, Dr.Space in console e tanti, tanti altri. 
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Circus beatclub Brescia
www.circusbeatclub.com [email protected] 
info +39 333 210 5400 (WhatsApp)
Via Dalmazia 127, 25125 Brescia
ingresso a pagamento con consumazione
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djs-party-edm-italia · 8 months
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Simone Berlini (10/2), Albert Marzinotto (11/2) ed AE Carnival Party (12/2) (...) fanno scatenare Circus beatclub - Brescia
Nel 2024, Circus beatclub - Brescia celebra 25 anni di divertimento, ritmo musica e sorrisi. In una parola di clubbing. 
E che succede in questo locale, riferimento assoluto in città e non solo per chi vuol divertirsi con un certo stile? 
Venerdì 9 febbraio il party è Off Beat, forse più sofisticato del weekend. Sabato 9 per Crush c'è un guest d'eccezione, Simone Berlini (nella foto) influencer e dj partenopeo che vive però in Veneto da tempo. Fattosi conoscere grazie a Defhouse, è attivo anche a livello internazionale. Negli USA ha infatti partecipato al The D'Amelio Show, a Los Angeles. Frequenta l'Università Ca' Foscari di Venezia, per la precisione la Facoltà di Economia. 
Domenica 11 e pure domenica 25 febbraio torna Panorama, lo scatenato house party firmato musicalmente da Albert Marzinotto. Lunedì 12 febbraio ecco uno scatenato Carnival Party in collaborazione con AE, dedicato ai più giovani (a Brescia le scuole sono chiuse ). Ecco poi mercoledì 14, prima di San Faustino, un Rehab party d'eccezione con Jay K e DJ Suarez. 
Venerdì 16 ecco Off Beat con Wild Wild Quest e la sera dopo una Humble Night scatenata con Crush. 
Chiudiamo con altri due party il 23 ed il 24 febbraio: la prima festa in programma è Off Beat in collaborazione con UNIBS In Da Club, la seconda lo storico appuntamento del sabato, Crush.
Circus beatclub - Brescia
Come ogni anno, ed è un vero record nel panorama italiano, anche per la stagione '23 - '24, Circus beatclub si rifà il look: alle pareti un color ghiaccio scuro perfetto per il futuro (e pure per il presente), impianto luci tutto nuovo, schermi e mirrorball che si muovono durante la serata, nuovi divani, nuova console a cui si accede in modo diverso... chi balla al Circus balla sempre nello stesso club, certo, ma proprio da questa stagione il club sarà sempre diverso grazie ad allestimenti, scenografie ed interventi particolare. 
Lo slogan mette energia: : "future is now", il futuro è adesso. Il ritmo del video disponibile sui social è forte ed elettronico, ma la voce che lo accompagna è calda, latina, come a mettere insieme la forza i suoni del futuro con la voglia di far tardi con il sorriso, con gli amici di sempre - è tutto visibile qui: Istagram.com/p/Cxa8uxktZYM/ -.
Il video che presenta la nuova stagione di Circus beatclub a Brescia in realtà inizia con il racconto di ciò che è stato: 25 anni di notti in via Dalmazia. Il locale infatti ha iniziato la sua lunga storia nel 1999. 25 anni di divertimento, dance, musica, show. Come scrive lo staff sui social, the Club is back. Con ben 4 serate molto diverse tra loro. 
Il giovedì è Rehab, con sonorità hip hop anche internazionali ed il ritmo di Jay K. La domenica Panorama porta in console per ogni serata un top dj italiano attivo in mezzo mondo che sarà resident di un appuntamento già molto atteso, dedicato ad un pubblico che si accontenta solo del meglio. Ecco poi il venerdì e il sabato, da sempre il cuore del divertimento pop al Circus beatclub, che è gestito anche in questa stagione '23 ' - '24 dal gruppo guidato da Antonio Gregori, lo stesso che ha portato al successo anche MOLO a Brescia, grande disco estiva ed il River a Soncino (Cremona), aperto tutto l'anno. Il venerdì al Circus è OffBeat, una notte dedicata a sonorità sempre diverse e scatenate, mentre il sabato è Crush, dedicato agli artisti della Circus Family: Toma e Brio alla voce, Dr.Space in console e tanti, tanti altri. 
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Circus beatclub Brescia
www.circusbeatclub.com [email protected] 
info +39 333 210 5400 (WhatsApp)
Via Dalmazia 127, 25125 Brescia
ingresso a pagamento con consumazione
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sounds-right · 8 months
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Simone Berlini (10/2), Albert Marzinotto (11/2) ed AE Carnival Party (12/2) (...) al Circus beatclub - Brescia
Nel 2024, Circus beatclub - Brescia celebra 25 anni di divertimento, ritmo musica e sorrisi. In una parola di clubbing. 
E che succede in questo locale, riferimento assoluto in città e non solo per chi vuol divertirsi con un certo stile? 
Venerdì 9 febbraio il party è Off Beat, forse più sofisticato del weekend. Sabato 9 per Crush c'è un guest d'eccezione, Simone Berlini (nella foto) influencer e dj partenopeo che vive però in Veneto da tempo. Fattosi conoscere grazie a Defhouse, è attivo anche a livello internazionale. Negli USA ha infatti partecipato al The D'Amelio Show, a Los Angeles. Frequenta l'Università Ca' Foscari di Venezia, per la precisione la Facoltà di Economia. 
Domenica 11 e pure domenica 25 febbraio torna Panorama, lo scatenato house party firmato musicalmente da Albert Marzinotto. Lunedì 12 febbraio ecco uno scatenato Carnival Party in collaborazione con AE, dedicato ai più giovani (a Brescia le scuole sono chiuse ). Ecco poi mercoledì 14, prima di San Faustino, un Rehab party d'eccezione con Jay K e DJ Suarez. 
Venerdì 16 ecco Off Beat con Wild Wild Quest e la sera dopo una Humble Night scatenata con Crush. 
Chiudiamo con altri due party il 23 ed il 24 febbraio: la prima festa in programma è Off Beat in collaborazione con UNIBS In Da Club, la seconda lo storico appuntamento del sabato, Crush.
Circus beatclub - Brescia
Come ogni anno, ed è un vero record nel panorama italiano, anche per la stagione '23 - '24, Circus beatclub si rifà il look: alle pareti un color ghiaccio scuro perfetto per il futuro (e pure per il presente), impianto luci tutto nuovo, schermi e mirrorball che si muovono durante la serata, nuovi divani, nuova console a cui si accede in modo diverso... chi balla al Circus balla sempre nello stesso club, certo, ma proprio da questa stagione il club sarà sempre diverso grazie ad allestimenti, scenografie ed interventi particolare. 
Lo slogan mette energia: : "future is now", il futuro è adesso. Il ritmo del video disponibile sui social è forte ed elettronico, ma la voce che lo accompagna è calda, latina, come a mettere insieme la forza i suoni del futuro con la voglia di far tardi con il sorriso, con gli amici di sempre - è tutto visibile qui: Istagram.com/p/Cxa8uxktZYM/ -.
Il video che presenta la nuova stagione di Circus beatclub a Brescia in realtà inizia con il racconto di ciò che è stato: 25 anni di notti in via Dalmazia. Il locale infatti ha iniziato la sua lunga storia nel 1999. 25 anni di divertimento, dance, musica, show. Come scrive lo staff sui social, the Club is back. Con ben 4 serate molto diverse tra loro. 
Il giovedì è Rehab, con sonorità hip hop anche internazionali ed il ritmo di Jay K. La domenica Panorama porta in console per ogni serata un top dj italiano attivo in mezzo mondo che sarà resident di un appuntamento già molto atteso, dedicato ad un pubblico che si accontenta solo del meglio. Ecco poi il venerdì e il sabato, da sempre il cuore del divertimento pop al Circus beatclub, che è gestito anche in questa stagione '23 ' - '24 dal gruppo guidato da Antonio Gregori, lo stesso che ha portato al successo anche MOLO a Brescia, grande disco estiva ed il River a Soncino (Cremona), aperto tutto l'anno. Il venerdì al Circus è OffBeat, una notte dedicata a sonorità sempre diverse e scatenate, mentre il sabato è Crush, dedicato agli artisti della Circus Family: Toma e Brio alla voce, Dr.Space in console e tanti, tanti altri. 
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Circus beatclub Brescia
www.circusbeatclub.com [email protected] 
info +39 333 210 5400 (WhatsApp)
Via Dalmazia 127, 25125 Brescia
ingresso a pagamento con consumazione
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