Tumgik
#GRAN FORMATO
carlosamendezd · 2 months
Text
Tumblr media
0 notes
anadarder · 7 months
Text
Tumblr media
"Hinojo silvestre" de Ana Caterina Darder Pizá
0 notes
sigalrm · 2 years
Video
The film is unpacked and inserted
flickr
The film is unpacked and inserted by Pascal Volk Via Flickr: I'm curious to see if the first three shots turned out to be something. I also hope that the following nine photos will be better. Huh, that's exciting!
0 notes
psicologa-rolera · 21 days
Text
Foros Inolvidables
¿Alguna vez has pertenecido a un foro de rol que ya no existe pero que dejó una huella en ti?
Creo que todos, o al menos la gran mayoría de quienes hemos roleado por foro, ya sea con PB real o ficticio, tenemos al menos un foro que ya no está, pero que dejó una gran marca en nuestro corazón. Cuando la nostalgia nos invade, desearíamos verlo activo nuevamente o incluso regresar el tiempo para revivir esas vivencias e historias. Recordémoslos y hagamos un homenaje en su honor. Comparte el nombre del foro, lo que lo hacía especial para ti y alguna anécdota o sentimiento que te haya dejado.
La idea de esta dinámica es rendir homenaje a esos foros que en su momento nos hicieron muy felices por alguna razón: los personajes que se crearon, las amistades que surgieron, la originalidad de la administración... por cualquier cosa que haya hecho especial tu estancia en ese foro.
Envía tu homenaje para que sea publicado
A través de ask, submit o correo.
Formato
No es un formato obligatorio, simplemente una guía por si no sabes qué agregar. Las respuestas pueden incluir, aunque no se limitan a:
Nombre del foro
Época en la que estuvo activo
Temática/Género
Lo que más te gustaba de ese espacio
¿Por qué era especial?
Una anécdota o momento memorable
Si eras parte del staff, ¿qué disfrutaste de administrar ese foro?
Consideraciones para participar
Expresarse con respeto en general, incluyendo hacia el foro y sus usuarios.
Puedes enviar todos los foros que quieras, pero uno solo por publicación/correo.
Los foros a los que se rendirá homenaje deben estar inactivos. No se aceptarán foros que actualmente estén activos.
Cuidar la privacidad de los usuarios. Se pueden compartir nombres de los personajes de ese foro, pero no datos personales de los usuarios (nombre, apodo, Discord, etc.).
Es una dinámica permanente, por lo que se recibirán este tipo de mensajes de forma continua y se programarán para su publicación conforme vayan llegando.
Si envías tu participación por correo, pon como asunto "Foros Inolvidables" y no olvides agregar el nombre con el que quieras que sea publicado.
¡Súmate a la plática!
Si reconoces un foro en el que estuviste y también significó un momento agradable para ti, comenta, rebloguea, dale like a la publicación o envía tu experiencia también.
En el área de navegación del blog, se podrá encontrar el link a estas publicaciones.
¡Que tengan lindo inicio de semana! 🖤
27 notes · View notes
diceriadelluntore · 15 days
Text
Tumblr media
Storia Di Musica #340 - INXS, Kick, 1987
La band di oggi, a metà anni '80, era tra le più famose del mondo. Ma credo che anche all'epoca pochissima sapessero che il nucleo centrale di questo gruppo australiano fosse formato da tre fratelli. tutto inizia a Perth, nel 1979: i fratelli Farris, Tim, Andrew e Jon che avevano già un gruppo dal nome, inequivocabile, di The Farris Brothers, aggiungono al nucleo fondativo Kirk Pengilly, Garry Beers e un cantante, amico di liceo di Tim, Michael Hutchens. Si spostano a Sydney, dove cambiano nome in INXS ( da leggere come "In Excess") dove ottengono un contratto con una piccola etichetta indipendente, la Deluxe, con cui pubblicano il primo singolo, Simple Simon. Erano gli anni della pulizia dal rumore del punk, dell'arrivo della elettronica "dolce" e della new wave. È in questo solco che la band si muove, ma si apre in maniera piuttosto originale al funk e a piccoli innesti dance. All'inizio concentrano le energie nella nativa Australia, dove ottengono un buon successo con il loro primo disco, del 1980, intitolato INXS, che si ripete nel 1981 con Underneath The Colours, con la prima hit, una cover di un classico della musica australiana coverizzato, The Loved One, successo del 1966 dei The Loved Ones. Nel 1982 tentano il grande salto. Vanno in Inghilterra, dove li scrittura la WEA e la Atlantic li distribuisce negli Stati Uniti. Shabooh Shoobah del 1982 ha il primo singolo di successo mondiale, Don't Change, e il seguente tour internazionale al seguito di The Kinks e Adam And the Ants li fa conoscere in mezzo mondo. Nel 1984 ancora maggiore successo ottiene The Swing, trascinato dal singolo Original Sin, prodotto da Nile Rodgers. Il successo è sempre crescente: nel 1985 partecipano da Sydney al Live Aid, nel 1986 suonano con i Queen alla Royal Albert Hall, Hutchens addirittura esordisce come attore protagonista in Dogs In Space, film che lo vede interpretare Sam, il frontman avvezzo alla sostanze di una band post punk nel 1978 a Melbourne.
Dopo un tour lunghissimo, e con il management che ne programma uno nuovo in Europa, la band torna in studio. Guidati dal produttore Chris Thomas, uno dei grandi produttori inglesi (a lavoro con The Beatles, Pink Floyd, Procol Harum, Roxy Music, Badfinger, Elton John, Paul McCartney, Pete Townshend, Pulp, The Pretenders) le prime prove avvengono addirittura nella spettacolare Sydney Opera House. Il suono è più maturo, gli innesti da altri generi eclettici, i riff invidiabili e la voce di Hutchens è ormai una garanzia. Thomas però vorrebbe più canzoni, anche in previsione dell'atteso e imminente tour europeo, quindi manda Hutchens e Andrew Farris a Honk Kong, dove i due acquistarono un appartamento. Un giorno, mentre è in attesa di un taxi, a Andrew viene in mente una melodia, proprio mentre il taxi è arrivato. Chiede al tassista di aspettarlo cinque minuti, ma lui sale nel suo appartamento, scrive e registra i demo di una canzone, la riporta sulla cassetta e 45 minuti dopo, nonostante la furiosa cazziata del tassista, la porta a Hutchens che lo aspettava in un bar, e in dieci minuti ne scrive il testo, per quello che sarà il singolo di apertura, e hit mondiale, del nuovo disco.
Kick esce il 19 ottobre del 1987, un mese prima, il 21 Settembre, fu preceduto da quella canzone: Need You Tonight, dal ritmo funky, la voce sensuale di Hutchens e un bellissimo video musicale (che vinse nel 1988 5 MTV Video Music Awards) trascinano il brano in cima alle classifiche (primo negli Stati Uniti e secondo in Gran Bretagna) e proietta il disco e la band in una nuova dimensione. Tutte le canzone sono scritte dal duo Hutchens - Andrew Farris, che mediano tra il suono molto funk dei primi dischi a quello mainstream rock dei primi dischi a distribuzione internazionale. Più che altro, hanno il tocco magico di scrivere canzoni che diventano famose per come rimangono in testa: New Sensation, Devil Inside, Mystify, la toccante Never Tear Us Apart, la ripresa di The Loved One ne fanno un disco di grande qualità e di grande successo, con una serie di ganci musicali memorabile. Il disco venderà milioni di copie e li fa diventare rockstar.
Arriveranno anche al Festival di Sanremo del 1988, però perdono il tocco magico: nonostante tour seguitissimi, in studio perdono la magia e X (1990) e Welcome To Wherever You Are (1992) sono accolti con freddezza e non regalano grandi canzoni. Parallelamente, Hutchens diventa molto più famoso dell'intera band, complice anche la relazione con Paula Yates, giornalista musicale famosa per le sue interviste particolari fatte in programmi come The Tube o The Big Breakfast, dove intervistava gli artisti in un letto e dal 1986 al 1996 moglie di Bob Geldof. Hutchens pensa ad una carriera solista, ma il 22 novembre del 1997 viene trovato morto impiccato in una camera di Hotel in Australia. In un primo momento si scatenano le voci incontrollate di un tragico gioco erotico, in seguito un'inchiesta medico legale, contestata da Yates, accerta che la morte del cantante è suicidio, cosa che non interrompe minimamente il gossip sulla vicenda.
La band, scossa dall'accaduto, sostituirà per un tour celebrativo Hutchens con Terence Trent D'Arby (che fu amante di Paula Yates quando era ancora sposata con Bob Geldof), inaugurando il nuovo stadio Olimpico di Sydney, e nel 2000 alla chiusura dei Giochi Olimpici nella città australiana del 2000. La band continuerà in maniera discontinua anche a suonare dal vivo fino al 2012, ma senza mai arrivare alla qualità di questo disco. Ci sono da raccontare ancora due aneddoti: Hutchens era probabilmente molto simpatico, perchè era amico di tantissimi musicisti. Simon Le Bon dei Duran Duran, scrisse per lui prima della sua morte, Michael, You've Got A Lot To Answer For dall'album Medazzaland del 1997, canzone che Le Bon non è mai riuscita a cantare dal vivo per l'emozione. E Bono dedicò all'amicizia con Hutchens un brano molto famoso, Stuck In A Moment You Can't Get Out Of, da All That You Can't Leave Behind del 2000, che immagina un impossibile dialogo tra i due con Bono che cerca di convincere Hutchens a non farlo:
I never thought you were a fool
But darling, look at you
You gotta stand up straight, carry your own weight
These tears are going nowhere, baby
23 notes · View notes
Text
Tumblr media
Urtzi Vera, Gran formato Primavera by Portfolio Natural
47 notes · View notes
verystrxxwberry · 2 months
Note
Hola!. Soy muy fan de tu blog, es dificil encontrar contenido de eldarya que aun siga publicando ;).
¿Podrias hacer headcanons de los chicos de eldarya en la primera cita y que tipo de cosas les gustan hacer a estos en esos momentos?. Gracias!
ELDARYA; primera cita
♪¸¸.•*¨*•. ♪¸¸.•*¨*•. ♪¸¸.•*¨*•. ♪¸¸.•*¨*•.
𝐂𝐨𝐧𝐭𝐞𝐧𝐭: fluff, sfw, primera cita y confession (en algunos casos) ↝ 𝐂𝐫𝐞𝐚𝐭𝐨𝐫'𝐬 𝐧𝐨𝐭𝐞: ¡Buenas! Buah, volví por el simple hecho de que echaba de menos escribir acerca de Eldarya, así que cualquier cosa me puedes solicitar algún pedido cuando tenga las reqs abiertas :). No he sabido hacerlo en formato de headcanons así que he hecho un poco hc y un poco scenario, un poquito raro pero nose. ¡Disfruta!
♪¸¸.•*¨*•. ♪¸¸.•*¨*•. ♪¸¸.•*¨*•. ♪¸¸.•*¨*•.
EZAREL
Un caos.
Ezarel nunca ha tenido una cita con nadie puesto a que no llegó a sentir la necesidad de tenerlas anteriormente a ti. Tuvo aquella relación con Eweleïn, sí… pero no dejó de ser una relación de encuentros puntuales en la cama y nada más allá que una amistad. Por consecuencia, Ezarel nunca pensó en las maneras que podría llevar a alguien de cita.
Fue la mismísima Eweleïn quien le dio la idea de llevarte a una cita más seria para ir directo al tema (declararse), la idea de una cita romántica. La cosa es que Ezarel tampoco sabía cómo declararse, así que siguió las pautas de Eweleïn para planificar la cita… pero decidió que la declaración tendría un gran toque de su esencia. Iba a hacerlo de manera impulsiva, según la cita se daba.
Ya te resultó extraño que Ezarel te invitara a cenar una noche, ya que él siempre bromeaba con que tu tendrías que invitarle a cenar a él. Pero ahí estaba, dispuesto a gastar de más solo por ti.
El día anterior a la ‘cita’ no pudo conciliar el sueño. El pensamiento de tener que abrirse a ti al día siguiente lo mantenía inquieto. Ni siquiera tú sabías que era una cita.
Pero llegó el día y él, por primera vez en mucho tiempo, fue el primero en llegar al lugar acordado para luego ir hacia el restaurante. Raro, ¿no?
En cuanto el silencio incómodo se formó entre vosotros dos, podías sentir como el tiempo avanzaba incluso más lento de lo normal. Estabais esperando a que el camarero os trajera las bebidas y ni siquiera habías escuchado a Ezarel formar una frase bien estructurada que no fuera “un agua” para hacer su pedido. Le mirabas fijamente y veías que tenía la barbilla apoyada sobre su mano, mirando a través de la ventana como si simulara estar pensando. Pero la verdad es que su cabeza no era capaz de formular un pensamiento coherente debido a la adrenalina en su estómago. Podrías apreciar un leve ceño fruncido y un rubor bastante extenso en sus mejillas, incluso la punta de sus afiladas orejas estaban rojas. 
–Ez… –Tu voz irrumpió aquel tenso silencio, cosa que paralizó a Ezarel; aunque tu no dejabas de pensar que te estaba ignorando–. ¡Ezarel! Con un pequeño salto plantó su atención en ti. Sus pupilas estaban bastante dilatadas y parecía un poco sorprendido por la manera en la que alzaste la voz, musitando; – ¿Qué?
–Hombre, por fin hablas. ¿Me vas a decir qué te pasa? Llevamos veinte minutos juntos y ni siquiera me has mirado–. Tu frustración fue delatada por tus palabras, haciendo que Ezarel respondiera con un tembloroso suspiro, como si hubiera estado conteniendo la respiración por mucho tiempo. Apartó su mirada nuevamente, mirando la mesa que os separaba y buscando una respuesta en su nublada mente. Había un gran dilema en su mente, si decirtelo ya o esperarse a cuando estuvierais fuera del restaurante. ¿Sería muy lanzado besarte ya? ¿Tendría que mirarte fijamente?
Tomando una gran bocanada de aire, finalmente decidió actuar. Sin importar que su mano estuviera algo sudada de los nervios, agarró la tuya. Podías notar la calidez de su tacto y un leve temblor en su mano. Inconscientemente formó un agarre firme, aunque no era su intención en lo más mínimo. Conociendo a Ezarel, te sorprendió que iniciara ese contacto tan espontáneo contigo; pero fue algo que aceleró los latidos de tu corazón.
–Perdón, no sabía que había pasado tanto tiempo. A ver… es difícil… –Se murmuró así mismo. Intentaba mentalizarse de que si se sacaba este sentimiento de encima, la ansiedad se le pasaría, aunque la posibilidad de tu rechazo era algo que lo echaba hacia atrás. Sabía que al ser rechazado las cosas serían incómodas entre vosotros. Pero la vida es solo una–. Me encantas. Me pareces absolutamente fascinante y te quiero, te quiero en mi vida y no simplemente como una amistad.
Lo último que te esperabas en tu vida era ver a Ezarel tomando la iniciativa para declararse. Aunque tu corazón fuera tan rápido que lo sentías en tu garganta, no podías evitar pensar lo adorable que era verlo tan nervioso y serio acerca de un tema como este. Una sonrisa apareció en tu cara, en un principio era tímida pero comenzó a extenderse poco a poco hasta que soltaste una abierta y cálida carcajada, causando confusión y vergüenza al pobre elfo.
–¿Has estado tanto tiempo callado pensando en decir eso? –Le hiciste burla sin malicia, provocando que ese rubor se intensificara.
–Vale, no te voy a hablar nunca más…
–¡Es broma! Yo también te quiero, y afortunadamente no como un amigo.
Después de esto le contaste lo sucedido a Nevra y se pasó un par de semanas molestando a Ezarel con su terrible confesión. Y cada vez que se acuerde, también.
Realmente Ezarel se quedó muy satisfecho con su acto. Es genuinamente lo más bonito que ha hecho por alguien jamás. Y sí, él pagó la cena. Aunque iba a marcarse un sinpa.
Cuando era el momento de despedirse de ti, no se contuvo. Acurrucó tus mejillas para poder darte un pequeño beso en la frente. Ya fue cosa tuya si dejarlo en un simple beso en la frente o darle vuestro primer beso :^.
NEVRA
Después de años con rollos de solo una noche, conocerte a ti hizo que se cansara de estar metido en todo ese lío. Mientras mantenía una amistad contigo, también mantuvo contacto con esas chicas a las que solo llevaba a la cama por ciertos temas y luego chao pescao. Pero dejaba de resultar algo placentero contra más cercano se hacía a ti.
Se sentía mal cuando tu aparecías en su cabeza cuando él estaba en mitad del acto, tanto por ti, por él y por la chavala. Esos encuentros cesaron por completo y se enfocó en ti. Tenías algo que hacía que su atracción por otra gente fuera nula. En su cabeza solo estabas tú y no de manera sexual.
Antes de ir a una cita propiamente dicha, ya hubo cierto ligoteo entre vosotros.
Cuando te pidió la cita, no fue sutil con ello; fue directo al tema y te preguntó si te gustaría tener una cita con él, si es que no te molestaba.
Cómo decirle que no a este hombre. 
El vampiro esperaba aquella cálida mañana en la zona del cerezo centenario, su cabeza recurriendo a pensamientos donde se planteaba el riesgo de tu ausencia a la cita. Sabía la fama que tenía de mujeriego, y temía que pensaras que hacía esto para jugar contigo. En un principio habría sido probable que hubiera tenido contacto contigo por el mero hecho de tener sexo, pero no era así. Una marca rojiza apareció en sus dedos debido al firme agarre con el que sujetaba una pequeña bolsa de papel, donde miraba fijamente. Cuando llegaste, te hizo gracia ver que estaba tan desconectado de la realidad que ni sus agudos sentidos vampíricos detectaron tu presencia.
–¿Nevra? –Intentaste llamar su atención, e inmediatamente lo conseguiste. Sus ojos recorrieron tu silueta, una sonrisa apareciendo en su rostro al ver que verdaderamente te habías preparado para esa cita junto a él. 
–Ah… te ves increíble… –Murmuró, cogiendo tu mano con delicadeza y guiándola a sus gélidos labios para asentar un pequeño beso–. Gracias por venir.
–¿Por qué no iba a hacerlo? Es un detalle bonito que me invites a una cita –Te sentías feliz de saber que te había escogido a ti sobre otras personas.
–Bueno… cuando veo algo muy bonito, no puedo evitar quererlo todo para mí. Lo mismo con las personas, sobre todo a ti. Te quiero para mi–. Te sorprendió lo directo que fue con sus palabras, y es que Nevra es honesto con estas cosas, no es algo que le dé vergüenza. Se le hacía raro sentir este afecto, pero le gustaba lo genuino, lo inocente y lo sencillo que era. Era natural.
Algo que te encantaba de Nevra era la facilidad que tenía para expresar lo que pensaba, para hacerte reír y generar una atracción hacia su carisma que simplemente complementaba con su belleza natural. El tiempo con él se te pasaba volando, y la conversación surgía con tanta sencillez que cada vez sentías más comodidad. Y lo mismo le ocurría a él. Era una cita tranquila, sentados en aquel pequeño banco de la plaza donde tan solo los pájaros os hacían compañía mientras estos cantaban entre ellos. Sus ojos no se apartaban de ti, toda su atención era hecha para ti y no había nada que pudiera distraerlo en aquel momento. Sentías que alguien te escuchaba con su presencia, y realmente lo hacía ya que estaba muy interesado en ti. La cercanía te permitía oler la colonia tan agradable que Nevra se había echado para la ocasión, y realmente no se cortaba ni un pelo en estar cerca de ti. Mientras estabais sentados en aquel banco, su brazo estaba justo alrededor de tus hombros. Contra más cómodo estaba, más cerca estaba, hasta que tu cabeza descansaba en su hombro. Entonces se formó el silencio.
–Esta es la parte en la que te beso, ¿no?
Durante la cita se muestra atento y juguetón, aunque llegando a hacer preguntas significativas para tener conocimiento de tus gustos románticos. Combina muy bien el tonteo para avergonzarte con preguntas casuales pero profundas.
Por más que sea directo con su atracción hacia ti, tomaría las cosas ‘lentamente’ porque tampoco quiere que sea una decisión apurada para ti. Así que la primera cita llevaría a una secuencia de dos o tres citas hasta que finalmente tomó el pasó de declararse. No puede resistir las ganas de besarte cada vez que te ve (lo quiere muchomuchomucho).
Cuando te acompañó hasta el punto de despedida, no se fue sin antes entregarte la bolsa que había traído a la cita. Se trataba de una pequeña caja que contenía un collar, la cadena dorada sujetando un pequeño rubí en su extremo. Era un collar elegante y bonito a la misma vez.
El día que se declaró a ti te explicó que decidió regalarte aquel collar ya que la joya estaría cerca de tu corazón, que era justo lo que él quería conquistar (y lo logró).
Tal y como se estaba despidiendo preguntó “entonces… ¿para cuándo una próxima cita?”.
VALKYON
Años de amistad junto a Valkyon pasaron hasta llegar a tener una cita. Por más que la atracción fuera física, Valkyon necesita una conexión emocional más profunda para llegar a sentir interés por alguien. Y se le había pasado por la cabeza el preguntarte si te gustaría ser su amigo/a con derechos.
Pero sabía con certeza que una noche contigo no le llenaría física y mentalmente. A ti no te quería por mera satisfacción física.
Un día, mientras él forjaba una de las tantas armas que tenía pendientes, te preguntó si aquella misma noche te apetecía ir con él al bosque. No hay nada más relajante que caminar por el bosque bajo el estrellado cielo nocturno.
Era una costumbre ir a pasear con Valkyon por el bosque y hablar de aquello que os perturbaba, o incluso de los cotilleos del cuartel. Con estas conversaciones habías conseguido quitarte muchos pesos de encima e irte a dormir con calma. Vuestros pasos generaban un agradable sonido entre la tierra y las hojas crujientes bajo los pies, la brisa nocturna siendo tan ligera que acariciaba vuestra piel con una suavidad tranquilizadora. 
–Siento que cuando estoy contigo puedo bajar la guardia completamente. –Valkyon continuó la conversación, resultando en una sonrisa satisfactoria por tu parte–. Eres la primera y única persona que me hace sentir tan… cómodo en mucho tiempo.
–Me halagas. –Tus palabras sonaban agradecidas, cierto orgullo despertó hacia tu propio ser por conseguir que Valkyon pudiera sentirse de dicha forma contigo–. Puedo decir lo mismo, haces que todos los problemas desaparezcan.
–Eres muy fuerte. –Dijo con cierta admiración, su mano aterrizando en tu espalda mientras seguíais caminando, dejando atrás los árboles y vislumbrando la cima, que os dejaba una gran visión al nocturno cielo estrellado–. Espero que nunca dejes de luchar por tus sueños, no desperdicies tus talentos. 
–Gracias. –Susurraste esta vez, mirando hacia el cielo. No había ni rastro de ansiedad en ti, al menos ahora. Y mientras admirabas los pequeños astros brillantes, sentiste un pequeño toque en tu cabeza. No te tocó con sus dedos, sino con sus labios. La calidez de saber que se había tratado de un pequeño beso hizo que la sangre se subiera a tu cabeza de la vergüenza–. ¿Y eso…? ¿Otro halago? –Una pequeña y profunda risa escapó de sus labios ante tu tímida pregunta.
–Si saber que estoy enamorado de ti te halaga también, pues sí, definitivamente te estoy halagando. –Tu sangre se congeló al escuchar esto, mirando hacia él para ver si había algún rastro de ser una broma o estaba siendo honesto. Su cara era neutra, pero sus ojos expresaban sin duda la honestidad de sus palabras.
–¿Me estás diciendo que estás enamorado de mi?
–¿Acaso te sorprende?
Pues sí, era sorprendente ver a alguien como Valkyon tan coladito por alguien. Pero como era difícil percibir sus sentimientos, no te habías dado cuenta hasta el momento. 
Realmente eras la única persona a la cual Valkyon trataba con tanta cercanía, paciencia y afecto. Difícilmente miente, y no tendría motivo alguno para mentir respecto a un tema tan delicado como los sentimientos.
LEIFTAN
Este cielito de criatura es definitivamente quien mejor organiza las citas. Ya llevaba tiempo teniendo la idea de llevarte a una cita, pero quería que fuera una sorpresa para ti. 
Con antelación te preguntó si aquel mismo viernes tenías algo que hacer, puesto a que quería reservar una parte de tu día con él.
Y procuró que aquel día todas las cosas estuvieran preparadas para cuando tu llegaras. Quedó contigo en la entrada del bosque, y te guió de la mano hasta llegar a un extenso lago. Justo al lado de este pudiste admirar lo que parecía ser una manta beige en el suelo, la cual contenía un par de pequeñas y cómodas almohadas y una cesta.
–Esto es increíble, Leiftan. –Expresaste con sorpresa e ilusión, acercándote a la manta para admirar lo bien preparado que estaba. Las almohadas colocadas de manera que el sentarse ahí fuera cómodo. La cesta contenía frutas, algunos dulces y bebidas; era media tarde así que tampoco era una comida muy pesada. Además, había varios lienzos bien colocados junto a pinceles. Como siempre, Leiftan haciendo todo muy bonito.
–¿Te gusta? –Su suave y melódica voz sonó a tus espaldas, mientras miraba por encima de tu hombro al propio picnic que él había preparado. Tomaste asiento al lado izquierdo, mirando la cesta y luego el lago; era un lugar precioso y sereno.
–Me encanta. –Respondiste con simpleza, pero sin esconder tu emoción. Leiftan se sentó al otro lado y miró alrededor al igual que tu.
A medida que comenzaba a pasar el tiempo, hablabais mientras picoteabais de la fruta y algunos dulces que Leiftan preparó en la cesta. Si eres una persona que se divierte creando arte, los lienzos serían utilizados para dibujaros el uno al otro o el propio paisaje. Pero sin duda el paisaje más bonito para él eras tú. Tras hacer un precioso retrato de ti, te lo regaló. 
Tu cabeza llevaba varios minutos descansando en su regazo, recibiendo las caricias de sus dedos por tu cuero cabelludo mientras hablabais de cualquier cosa que se os viniera a la cabeza. El sonido del agua del lago moviéndose hacía la situación más íntima y bonita entre vosotros.
–Leiftan, ¿por qué has decidido hacer este picnic? –Preguntaste tan repentinamente que Leiftan se atragantó en el zumo de naranja que estaba bebiendo. Tenía las mejillas algo rojizas por el rubor que adquirió por timidez.
–Bueno… me apetecía traerte a un pequeño rincón cómodo en el mundo. Sé que necesitabas distraerte de estos días tan estresantes. –Explico de una forma genuinamente adorable. Leiftan era un buen amigo, y siempre procuraba tu bienestar frente al suyo. Pero su nerviosismo no te convencía del todo. Su mano libre seguía jugando con tu pelo, haciendo minúsculas trenzas para relajar la ansiedad creciente en él. 
Ya previno que no sería capaz de declararse en la primera cita, pero viendo que te había gustado la primera cita en aquel formato de picnic, decidió hacerlo de costumbre una vez por semana.
Cada vez te quedaba más claro que realmente estabas yendo a citas con él, hasta que finalmente, un día que se despedía te dio una carta. En aquella carta expresaba honestamente sus sentimientos por ti; proponiendote que él te esperaría enfrente de aquel lago por la noche en caso de que aceptaras sus sentimientos.
El verte llegar allí aquella noche le hizo el hombre más feliz del mundo, acercándose a ti sin miedo alguno para abrazarte y repetir en suaves murmullos “Gracias. Muchas gracias…”
LANCE
Es un hombre simple y práctico, por lo que sus citas serían igual de simples. No esperabas que Lance fuera a pedirte una cita, y más después de pasar algunos días distante frente a ti. Pero no te odiaba, no era capaz de sentir nada negativo hacia ti. Simplemente era extraño para él sentir tanto cuando estaba contigo, por eso se distanció.
El día que ibas a enfrentarte a él, porque ya comenzabas a cansarte del silencio entre vosotros, fue el día que él te pidió la cita. Fue tan de repente, tan de golpe que te dejó sin palabras. Aunque querías decirle que no por haberte ignorado, era una oportunidad que no podías dejar pasar.
Fuisteis al festival del mercado que se realizó una noche en la ciudad de Eldarya. Ver a Lance tan bien vestido aquella noche te hizo perder todo el enfado de días anteriores. Con aquella camisa negra, ajustada adecuadamente a sus músculos, y esos tejanos que sin duda dejaban el apetito despierto a cualquiera… Bof.
Había más puestos de los que acostumbrabas a ver en tus días. Puestos de libros, de joyas, de comida, de pociones, de manualidades… y todo era visualmente satisfactorio. Además el puesto de incienso ayudaba a que el ambiente tuviera un aroma agradable. La cantidad de gente era lo único molesto, pero lo ignorabais. Os parasteis frente al puesto de libros, y comenzaste a observar los libros en venta con cierto interés.
–¿Hay alguno que te llame la atención? –Preguntó Lance, mirando por encima de tu hombro a los libros que estabas mirando. Hiciste una mueca, intentando decidirte por cuál libro comprar.
–Creo que me voy a decantar por fantasía. –Musitaste con una pequeña sonrisa, como si fueras un niño pequeño haciendo una travesura. Lance soltó una pequeña risa, asintiendo con la cabeza y sacando su monedero.
–Lo que tu quieras. ¿No quieres alguno más?
–Es mucho dinero, Lance. No voy a dejar que gastes tanto por mi. –Miraste hacia arriba para encontrarte aquellos azulados iris enfocados en ti. Alzó ambos los hombros con indiferencia.
–Creo que te lo debo. –La manera tan casual de hablar te hizo rodar los ojos. Pero tardaste en darte cuenta de que él ya estaba entregando las monedas al vendedor y recibiendo una bolsa con aquellos libros que él mismo vio que te interesaban. Estaba un poco loco. Para seguir vuestra ruta por el mercado, agarró tu mano y te guió entre la gente por tal de no perderte. Cuando estabais más lejos de la multitud, mirasteis los puestos de comida. Lance era demasiado generoso, invitándote a literalmente todo.
–Lance, Lance… creo que te estás pasando un poco. –Suspiraste, tomando asiento sobre una roca que descansaba en el suelo. Lance te miró confundido, negando con la cabeza.
–¿Eso por qué?
–¿Qué se supone que me debes? ¿El tiempo que has estado ignorándome? –Alzaste una ceja para poner en duda sus intenciones, cosa que sorprendió un poco a Lance–. Me gustaría saber por qué hiciste eso.
–Por qué… el porqué es… algo que aún no sé. –Murmuró, claramente nervioso acerca de esa pregunta–. Actué mal, ignora eso. Tonterías mías, probablemente.
–No. Si te pasa algo conmigo, prefiero que me lo digas en vez de quedarme con la sensación de que te has enfadado conmigo. –Dijiste en cierto tono defensivo. Lance se temía esto, y más en la primera cita que él quería tener contigo. Vaya cliché.
–No estoy enfadado. Lo único de lo que te puedo culpar es de que hayas robado mi corazón, pero sé que no es tu culpa. –Se cruzó de brazos, mirándote fijamente para ver si captabas lo que intentaba decir.
Y tanto que lo captaste. Lance vio que te quedabas en silencio, nuevamente sin palabras ante su confesión. Ni siquiera él esperaba que fuera a confesarse tan pronto, pero lo vio necesario si quería una segunda cita contigo. 
En silencio te levantaste y le diste un abrazo. A pesar de que los sentimientos fueran mutuos, Lance no quería apresurar nada para ninguno de los dos; ambos necesitabais tiempo para poder asentar vuestra relación.
Pero de las citas a las que ibas con él siempre conseguías algún detalle de su parte. Y nada de culpabilidades, él se siente bien dándote regalos; más cuando puede ver lo feliz que te hacen.
Es todo un caballero. Paciente, servicial y respetuoso con tus preferencias.
MATHIEU
Para él las mejores citas son aquellas dinámicas. En el mundo humano él hubiera propuesto ir a hacer cosas que den adrenalina, una tarde de videojuegos, una mañana de escalada…
Pero tuvo que adaptar dichos deseos en Eldarya, y quería llevarte a una cita en bote a través de un gran río. Su manera de llamar tu atención era mediante hacer cosas únicas que creará grandes recuerdos entre vosotros; ya no solo por el hecho de que era junto a ti, si no porque mediante esas experiencias tendríais un montón de bromas internas que nadie más podría entender.
–¡No te muevas tanto! –Gritaste, escuchando como respuesta una fuerte carcajada mientras el bote se tambaleaba por culpa de Mathieu, quien había decidido hacer tonterías (como siempre) por tal de ver tu molestia. Sentías tus pies mojados ya que el agua entraba por culpa del tambaleo, cosa que te hizo gritar por la desagradable frialdad que emanaba.
–¡Venga, déjate llevar! –Eso es lo que siempre decía antes de que algo saliera mal… Y salió mal. El bote se estaba tambaleando tanto que en cuestión de segundos este se volcó y el frío agua que antes empapaba tus pies, finalmente te empapó por completo. Mathieu se encargó de empujarte a la superficie, y tosiste ante la cantidad de agua que sin querer habías tragado. Estabais completamente empapados, y veías a Mathieu reírse a carcajadas sin cesar–. ¡Dios mío, ha sido increíble!
–Increíble el resfriado que vamos a pillar… –Tus palabras le hicieron seguir riendo, aunque intentaba calmarse. Abrió sus ojos y secó algunas pequeñas lágrimas de la risa, mirándote mientras flotabais en el agua.
–Bueno, algo que no olvidaremos, sin duda. –Dijo más tranquilo, pero aún divertido por la situación. Tenía la cara colorada de tanto reír, hecho que te sacó una sonrisa. Su mano peinó un poco tu cabello, el cual estaba ciertamente desordenado al haberse mojado–. Hasta así te ves genial, es increíble.
–Venga ya, Math… Me ves con muy buenos ojos. –Miraste a tu alrededor y luego al bote, el cual estaba completamente girado–. Vamos a tener que girar esto si queremos volver a tierra…
–Si tu lo dices… yo creo que podríamos nadar. –Sugirió en un tono juguetón, comenzando a nadar lentamente de espaldas. Era incitador seguir su inmadurez, pero te querías resistir.
–¡Math! No podemos dejar el bote aquí. –Aunque querías mantener un tono serio, su expresión tan feliz y relajada era contagiosa.
–Déjate de broncas. Ya volverá solo. –De repente sentiste una mano agarrando tu muñeca y atrayéndote con facilidad hacia él, sujetándote en sus brazos mientras nadaba hacia atrás. Estabas prácticamente descansando sobre su torso mientras te guiaba hacia el exterior, aunque sería un largo camino…– Admite que te lo estás pasando bien.
–Tienes suerte de que sí. –Confesaste, dejando que tu cabeza se apoyara sobre su pecho, mientras sentías el agua pasar con cada movimiento.
–Pero mira que eres adorable. –El brazo que sujetaba tu cintura te agarró con un poco más de firmeza, mirando a su alrededor antes que a ti. Sus ojos observaron cada pequeño detalle de tu cara, y sentías que realmente no era una mirada que normalmente los amigos se darían entre ellos, puesto a que los segundos con los que analizó tus labios no fueron cortos. No pudiste evitar hacer lo mismo–. Me dan ganas de besarte y todo.
Ya era tu decisión si en la primera cita habría el primer beso, pero sin duda no sería la última cita. Mathieu tenía claro que estas experiencias contigo eran las mejores, y tenía muchas ganas de pasar tiempo contigo.
No fue muy reservado con sus sentimientos, pues los habló sin ni siquiera pensarlo bien. Tampoco se arrepintió de haberlos soltado con naturalidad.
✰; recuerda rebloggear y dar like para apoyar mi contenido. ¡Espero que te haya gustado!
36 notes · View notes
megbanned · 4 months
Note
Este EvilAu es una pasada me encantan y tus dibujos estan muy bien hechos. Es curioso que una serie de solo 7 capitulos tenga tanto exito, se nota que se han esforzado con el lore y los personajes.
Me pregunto como la afectara la infeccion del Absolute Solver a Uzi
¿Como sera la relacion parental entre Khan y Uzi?
¿Podras hacer un pequeño comic sobre como se conocen Uzi y N?
En fin mucha suerte con este AU y que sea un gran exito
Muchísimas gracias!! La trama y los diseños de los personajes han jugado un papel muy grande en la serie xD! Ya tengo ganas de ver el capitulo 8 AHHH
Heheheeh eso es algo que se vera!
Para este AU la relación de ambos es todo lo contrario, por lo que Khan es un buen padre para Uzi cuidándola mucho, talvez ahora las puertas no sean tan importantes para Khan, pero junto a Uzi han mantenido a salvo el Bunker de otras formas, saben que no sirve del todo mantenerse ocultos detrás de una puerta como cobardes- así que ahora se las han ingeniado trabajando juntos, Uzi tiene en mente que si quiere salvar a todos los que le importan, deberá de sacrificarse para lograrlo.
Y claro que si xD!, antes habia hecho un post avisando que estaba re-escribiendo el capitulo piloto para después adaptarlo a un comic, llevo una gran parte de este, solo debo pulir una que otra cosa para empezar a dibujar los storyboards y ya luego ir plasmándolo a limpio xD, espero hacer el formato de ese comic un poco mas diferente al de la manera en la que hago los comics de la Mini Uzi aaaaa
Muchas gracias nuevamente! Es la primera vez que me tomo con mas seriedad un AU x'D!!! así que tengo que hacer mucha investigación para cada cosa y a la vez aplicar algunas cosas nuevas para practicar, por eso me tardo un poco mas postear sobre este AU jssjsj
24 notes · View notes
grandesrecuerdos · 8 months
Text
La Tremenda Corte fue un programa de radio del género cómico, el cual se produjo en La Habana, Cuba, y cuyos guiones realizaba Cástor Vispo, un español que después adoptaría la nacionalidad cubana. Se transmitió por radio entre 1942 y 1961 de forma ininterrumpida. Se dice que se grabaron alrededor de 360 episodios, la gran mayoría de ellos escuchados a nivel internacional. Después, a mediados de la década de 1960, el formato del programa se rescató para llevarlo a la televisión en Monterrey, Nuevo León, México, sin embargo se produjo por pocos años (tres temporadas y media, entre 1966 y 1969). El programa es considerado, por muchos conocedores en la materia, como la mejor comedia radiofónica producida en Latinoamérica en aquella época.
Tumblr media
33 notes · View notes
carlosamendezd · 2 months
Text
Tumblr media
#Impresión de #Cartelería, #Impresión #Gran formato, #Caballetes, #Impresión de Póster y #Carteles, #Impresión de #Lonas y #Pancartas, #Impresión de Vinilos, #Impresión de Pegatinas, #Expositores y #Displays #Publicitarios, #Impresión Digital, #Flyers, #Folletos y #Promociones, #Catálogos, #Dossieres, #Publicaciones, #Cartelería y #Rotulación, #Tarjetas de visita, #Camisetas #Personalizadas, #Rotulación de vehículos
0 notes
anadarder · 7 months
Text
Tumblr media
"La muerte del girasol o Agosto" de Ana Caterina Darder Pizá.
https://pin.it/1QFhtz8MM
0 notes
equipo · 1 year
Text
Cambia, todo cambia
🌟 Novedades
¡Tenemos nuevo distintivo en la oficina! Lo hemos llamado «Navegatrón 601» y lo conseguirás tras ver más de 601 publicaciones en un mismo día.
Hemos renovado el diseño de la página de actividad en la aplicación para iOS, igual que hicimos con la versión web.
Como ya sabrás, estamos experimentando con un nuevo diseño para el menú de navegación de la versión web que, por ahora, solo está disponible para algunas personas. Si eres una de las afortunadas, no dudes en mandarnos tus comentarios a través del formulario de ayuda: ¡es un gran cambio y nos importa mucho tu opinión al respecto! Recuerda seleccionar la categoría «Opiniones y comentarios» al enviarnos tu mensaje.
Además, hemos decidido darle un lavado de cara a la ventana para enviar mensajes directos de la versión web. De momento está en fase de pruebas, así que, si tienes algún comentario, ¡escríbenos!
También estamos probando a añadir contenidos nuevos a la pestaña «A tu medida» para dar más visibilidad a aquellos blogs que no están recibiendo la atención ni las interacciones que consiguen los que están más consolidados.
Por fin es posible editar el resto del contenido incluido en las publicaciones con encuestas. Eso sí: aunque podrás eliminar la encuesta, seguirás sin poder modificar la pregunta y las opciones de respuesta una vez se haya publicado.
Y otra buena noticia: ya es posible mover los bloques de las encuestas a cualquier punto de una publicación al editarla.
Ahora puedes subir imágenes en formato WebP en las publicaciones.
Todavía no hemos acabado con el rediseño de la página de actividad: estamos experimentando con algunos cambios gráficos en la versión web.
Hemos añadido una nueva barra de navegación en la aplicación para iOS, igual que hicimos en la versión para Android.
🛠️ Mejoras y solución de problemas
Hemos solventado una incidencia con el editor, que permitía subir varios vídeos alojados en Tumblr a una misma publicación o reblogueo, lo cual podía causar algunos problemas (incluso que desapareciera y se perdiera el contenido).
Hemos resuelto un fallo con las fuentes RSS de los blogs que evitaba que se pudiera asignar un título a elementos individuales de las mismas.
El icono de reblogueo situado en la parte inferior de las publicaciones se había movido un par de píxeles, pero ya lo hemos arreglado.
Hemos acabado con un error en la página de actividad que afectaba a todas las plataformas y que hacía que la etiqueta «Os seguís» se mostrara en las respuestas privadas a una pregunta, aunque ambos blogs no os siguierais mutuamente.
Los temas antiguos que ya no pueden usarse en la plataforma habían dejado de aparecer en la página desde la que quienes los crearon los gestionan. ¡Problema resuelto!
🚧 En curso
Estamos al tanto de un error que ha causado que algunas publicaciones incluyan un aviso de contenido para adultos cuando no deberían llevarlo, lo que además ha ocasionado fallos en el proceso de revisión. Estamos tratando de solventar este problema lo antes posible y nos aseguraremos de que no vuelva a ocurrir. Sentimos muchísimo las molestias causadas, que sabemos que no son pocas, especialmente con una función tan importante y delicada como esta.
Hemos detectado una incidencia en la aplicación para Android que hace que se cierre inesperadamente al recibir algunos regalos. Quedará solucionada en la próxima versión.
El nombre de los blogs a veces aparece duplicado en los avisos del apartado de actividad de la aplicación para iOS. ¡Lo resolveremos en la próxima versión!
El nuevo diseño del menú de navegación de la versión web aún está en fase de pruebas, así que seguimos recopilando opiniones de quienes lo están usando, mejorando algunos aspectos basándonos en los comentarios de la comunidad y arreglando los errores detectados.
Por otro lado, también estamos atajando varios problemas de los que nos informáis relacionados con el rediseño del sistema de mensajes de la versión web.
🌱 Próximamente
Queremos añadir la opción de denunciar anuncios por contener imágenes con parpadeos o destellos para poder actuar en consecuencia más rápidamente.
Estamos solucionando diversas incidencias que afectan al rendimiento de la plataforma al usar la función de desplazamiento por pantalla en la versión web, lo que ha contribuido a reducir drásticamente el uso de la memoria y la CPU en las pruebas que hemos hecho hasta ahora, especialmente para quienes utilizan Tumblr en navegadores móviles.
¿Tienes algún problema? Envía una solicitud al equipo de asistencia y se pondrán en contacto contigo lo antes posible.
¿Quieres hacernos llegar tus comentarios o impresiones sobre alguna función? Echa un vistazo a nuestro flamante blog Work in Progress y empieza a compartir tus ideas y sugerencias con la comunidad.
¡Y no olvides que puedes consultar todos estos cambios en cualquiera de los idiomas disponibles en Tumblr en los blogs oficiales de los equipos internacionales!
70 notes · View notes
garadinervi · 10 days
Text
Tumblr media
José Luis Castillejo, El último libro, with a text by Aramis López Juan ('José Luis Castillejo y la generación automatica'), Turpin Editores, Printed by Gráficas Almeida, Madrid, 2022 [© José Luis Castillejo, Aramis López Juan]
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
«Una tarde de invierno finalizando el siglo, el poeta Eduardo Scala me presentó en nuestra sede de la calle Santa María a José Luis Castillejo. Con su verbo arrollador, me disparó su proyecto The Book J, quería dos ediciones, una en inglés y otra en español, la única variación entre las dos ediciones estarían en camisa, cubierta, portadilla y portada. Varios encuentros posteriores y después de muchas pruebas conseguimos lo que nos pedía realizando las dos ediciones, el proyecto nos llevó casi todo un año. El editor italiano Enmanuele Carcano compró la mitad de cada edición, la otra mitad la dividimos a partes iguales entre José Luis y yo. La siguiente edición que hicimos para José Luis, en 2001, fue Tlalatla, esta, con la experiencia de la anterior, fue más fácil llevarla acabo, utilizamos mismo formato, papel, tela, encuadernación etc. A principios de verano de ese mismo año, envió un fax desde Houston con indicaciones para la realización de una nueva edición, The Last Book, pero no fue hasta finales del verano de 2003 cuando con el mismo método me avisó de su llegada a Madrid y su deseo de tener una reunión, en la cual me dejó el manuscrito (este sí que se puede llamar así, pues está de su puño y letra; en las páginas, 1, 2, 4, 5 y 32 de la adenda, he reproducido algunas de sus indicaciones) y estudiamos la manera de editarlo, pero por circunstancias que desconozco se fue demorando en el tiempo y no se llegó a realizar. 120 años después de la fecha que indica en la portada del manuscrito, tomo de nuevo el proyecto, cuando estamos próximos a terminar la aventura empezada por mis padres en 1953, y pienso que puede ser un gran broche para que también sea el último libro impreso por Gráficas Almeida.» ― Gráficas Almeida
16 notes · View notes
azul-maria-elias · 7 months
Text
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
«With The Beatles» (1963)
The Beatles
Retrospectiva y análisis del álbum.
Historia y contexto
Si buscas enterarte de qué álbum antescedió a la salida de With The Beatles o no tienes idea de quiénes son los Beatles o cómo es que comenzaron su carrera musical, te invito a que leas mis trabajos previos:
Here They Come, The Fabulous Beatles! Una breve introducción a la banda más importante en la historia de la música.
Please Please Me (1963)
Las canciones sin álbum: entre «Please Please Me» y «With The Beatles»
Te recomiendo leerlos ya que aquí solo hablaré de la creación de With The Beatles.
Por último, me gustaría aclarar que estos trabajos buscan ser una recopilación de información más que un análisis completamente de mi autoría. Por ello, te encontrarás con una gran cantida de citas textuales y extractos de artículos relacionados, aunque por supuesto que se hayan acotaciones mías durante la lectura..
El ascenso inevitable
Con Please Please Me, los cuatro de Liverpool consiguieron su primer Número Uno. Su inevitable ascenso los llevó a cosechar el single más vendido en la historia de Gran Bretaña: She Loves You.
El inmenso éxito significó una agenda mucho más apretada para grabar su próximo álbum. El 13 de octubre de 1963 se presentaron en el programa Sunday Night At The London Palladium, donde fueron vistos por un público de 15 millones de espectadores. Al mes siguiente tocaron para la Reina en The Royal Variety Show y poco después cosecharían su tan esperado éxito en los Estados Unidos con su actuacion en The Ed Sullivan Show. Durante esta época, la prensa británica acunó el término de la "beatlemanía" para referise al impacto de la banda sobre sus fanáticos.
Tumblr media Tumblr media
En este contexto, a pesar de no repetir la fenomenal hazaña de grabar diez canciones en diez horas, la grabación y producción de With The Beatles fue toda una odisea. Grabaron en cuatro sesiones distanciadas entre sí debido a las obligaciones del grupo.
Habida cuenta de esas circunstancias, With The Beatles no es sólo una gran secuela, sino un logro en sí mismo; el solo hecho de probar que podían hacer otro disco sólido constituía un gran éxito. Pero fueron más allá de eso. Aquí es donde "los flequilludos" se convirtieron en verdaderos profesionales, donde los cuatro chicos de Liverpool se consolidaron oficialmente como estrellas pop. — Pablo Plotkin (Revista Rolling Stone, 2013)
La primera sesión fue el 18 de julio de 1963: los Beatles llegaron a los Estudios EMI a las diez de la mañana. Grabaron hasta las 13.30, cuando debieron salir rumbo al Playhouse Theatre de Londres para grabar una aparición en el programa de radio de la BBC Saturday Club (grabaciones que después serían recopiladas en BBC Live). Regresaron a eso de las cinco de la tarde donde continuaron trabajando en el álbum sin siquiera parar para cenar. La enorme dedicación de los jóvenes por trabajar en su próximo álbum se condecendía con su disfrute genuino del proceso de grabación.
Lo que más nos gusta es entrar en el estudio para grabar discos nuevos... Lo que más nos gusta es escuchar cómo una de nuestras canciones toma forma en un estudio de grabación... y después escuchar las cintas para ver cómo salió. — Paul McCartney, 1963
Retomaron las grabaciones el 11 y 12 de septiembre y una última sesión el 3 de octubre.
With The Beatles mantuvo el formato de Please Please Me de contener tanto composiciones propias como covers por dos motivos:
Por un lado, los compromisos en vivo de la banda impedían que pudieran concentrarse en el disco varios días seguidos y de la misma manera, las canciones había que componerlas al vuelo: tanto Lennon como McCartney recuerdan discutir ideas en situaciones lejos de lo ideal, como habitaciones de hotel y micros de giras.
Por otro lado, existía un motivo comercial: no querían cambiar demasiado la fórmula que había hecho del primer disco un éxito espectacular.
Esto, junto a otras similitudes, como la observación de McCartney sobre que «Money (That's What I Want)» provocaba las mismas reacciones en vivo que «Twist And Shout», hacen de Please Please Me y With The Beatles álbumes hermanos.
Cuando With The Beatles salió en el Reino Unido el 22 de noviembre de 1963, el disco resultó mejor de lo que nadie asociado con el proyecto hubiera imaginado, especialmente considerando el poco tiempo que tenía la banda por encontrarse cada vez con más demanda. Desplazó a Please Please Me en la cima del ranking británico de discos, y rápidamente vendió más de medio millón de ejemplares en dicho país. — Pablo Plotkin (Revista Rolling Stone, 2013)
Madurez musical
Aunque las similitudes con Please Please Me son evidentes, With The Beatles presenta unos Beatles mucho más maduros que en su debut. El éxito desmedido del primer disco permitió que los Beatles se tomaran ciertas libertades en cuanto la elección de canciones. Sobre todo, en su segundo álbum predominó el R&B y el Motown, reflejo de los gustos de Lennon y la idea que él tenía para la banda.
En la primera época, obviamente, yo dominaba el grupo. — John Lennon
Es evidente la influencia de Smokey Robinson (a quien alguna vez declaro Lennon como "la voz más perfecta que hay") no sólo en el cover del hit de los Miracles, «You've Really Got A Hold on Me», sino también en los temas propios de Lennon, como «Not A Second Time».
[Sobre «All I've Got to Do»] Es otro de mis intentos por imitar a Smokey Robinson. — John Lennon, 1980
Acompañando esta faceta más madura del grupo, With The Beatles señala el comienzo de la experimentación de George Martin con las técnicas de sonido y grabación:
(...) muchas canciones del disco tienen primeras voces grabadas en dos pistas; en varias, Martin toca el piano o el órgano y, en unos pocos casos, hay pedacitos de algunos instrumentos editados e insertados por medio de cintas en las tomas definitivas. De todos modos, en términos generales el disco es un fiel reflejo del sonido en vivo de los Beatles. — Pablo Plotkin (Revista Rolling Stone, 2013)
La portada
La icónica imágen de la portada fue obra del fotógrafo británico Robert Freeman. Los Beatles habían quedado impresionados las fotografías que Freeman había tomado del músico estadounidense John Coltrane.
Tumblr media Tumblr media
George Harrison expresó que With The Beatles fue el principio de la participación activa en el arte del grupo.
El grupo le pidió a Freeman que se inspirara en las fotografías que su amiga Astrid Kirchherr les había tomado en Hamburgo entre 1960 y 1962.
Tumblr media Tumblr media
Para lograr este resultado, el 22 de agosto de 1963 los fotografió en un pasillo de un hotel. Para adaptarse al formato cuadrado de la portada se puso a Ringo Star en la esquina inferior derecha, diciendo que era el último en unirse al grupo y también porque era el más bajo de estatura.
McCartney describió el resultado como «malhumorado» y agregó:
Nos dispuso en el pasillo de un hotel, muy poco parecido a un estudio. El pasillo estaba bastante oscuro y había una ventana al final. Usando la fuente natural de luz de esta ventana que venía desde la derecha, tomó cada una de esas fotos malhumoradas. La mayoría de la gente cree que tuvo que trabajar en ellas un montón de tiempo. Pero fue sólo una hora. Se sentó, tomó un par de rollos, y eso fue todo. — Paul McCartney, 1963
El concepto original era que la imagen ocupara de borde a borde la totalidad de la portada, sin sangrado, título o crédito del artista, un concepto que iba en contra de la práctica de la industria musical de la época, por lo que fue rechazado. El primer álbum en llevar una portada de borde a borde fue el debut homónimo de los Rolling Stones, lanzado cinco meses después.
Canción por canción
Tumblr media Tumblr media Tumblr media
1. It Won't Be Long
Esta canción, compuesta por John Lennon y atribuída al dúo Lennon/McCartney, es la perfecta apertura del álbum
La letra usa un juego de palabras entre «be long» («mucho tiempo») y «belong» («pertenecer»), similar a lo que previamente Lennon había hecho con «Please Please Me». El final, en cuanto a su estructura musical, es muy similar con el de «She Loves You».
Tiene casi todos los rasgos característicos de los primeros años: voz principal grabada en dos pistas, un juego de palabras ingenioso ("It won't be long 'till I belong'), ásperos riffs de guitarra y una sentida armonía tríple. — Pablo Plotkin (Revista Rolling Stone, 2013)
Me encanta la interpretación de Ringo en la batería, creo que acompaña muy bien el frenetismo de las voces. La guitarra de Harrion tampoco se queda atrás, la cuál aparece repentinamente l final de cada estrofa para repitir un simpático motivo.
Me encantan las llamativas voces de los coros que, cuando Lennon empieza a cantar «Since you left me, i'm so alone», armonizan cantando versos similares —no pude distinguir que dicen del todo— pero de una manera casi espectral, como si te susurraran en el oído.
2. All I've Got to Do
Como cité con anterioridad, Lennon había expresado que All I've Got to Do fue uno de sus múltiples intentos por imitar a Smokey Robinson.
Compuesta por Lennon, las estrofas están construidas sobre los acentos débiles, una difícil figura recurrente que depende de un preciso engranaje de la guitarra rítmica y el hit-hat. Las espectrales armonías vocales que se escuchan en el estribillo influenciron a todo el mundo, desde Abba hasta los Zombies. — Pablo Plotkin (Revista Rolling Stone, 2013)
De nuevo la batería de Ringo, oculta en un tercer plano, realiza un acompañamiento espectacular con algunas partes muy interesantes. Las voces de Harrison y McCartney cantando «Ah» armonizan deliciosamente con la voz de Lennon, quien brinda una interpretación maravillosa —como de costumbre—.
La letra es maravillosamente dulce. Es como un abrazo acogedor y compañero que llega en el momento justo, arrebatándote toda tu tristeza.
3. All My Loving
Paul compuso «All My Loving» durante un tour-bus. Cuando llegaron al destino, escribió la música con un piano en su camerino. Fue grabada el 30 de julio de 1963 y pronto se convirtió en una pieza fundamental de sus presentaciones en vivo.
Es la primera canción que escribo primero la letra. Cosa que nunca hago, y difícilmente repito desde esta canción. Siempre es como una especie de acompañamiento. — Paul McCartney
Lennon expreso su aprecio por esta canción en una entrevista para Playboy.
Lennon: Temo decir que por desgracia, Paul escribió "All my Loving" (risas) Revista Playboy: ¿Por qué? Lennon: Porque es un excelente trabajo... Pero yo añadí una formidable guitarra de fondo.
La letra sigue el modelo de "carta canción" también usado en «P.S. I Love You».
Si no se dejan distraer por las estrofas y los estribillos tremendamente pegadizos, descubrirán un punte huérfano e inusual compuesto no para una parte constratante de la letra sino para un solo de Harrison con toques country. — Pablo Plotkin (Revista Rolling Stone, 2013)
Es sin dudas el punto más alto de todo el álbum. La pegadiza composición de McCartney es, a mi opinión personal, de las mejores canciones del grupo.
Comienza de manera apresurada y nunca se detiene. Tiene hermosas armonías de voz y una increíble interpretación en la guitarra de Harrison, el cual también posee un puente que sirve como solo. Aunque en la canción se luce su compositor, McCartney, es uno de los mejores momentos de Harrison en la beatlemanía. La guitarra rítmica también lo hace espectacular, manteniendo la canción en un frenetismo constante.
4. Don't Bother Me
Durante el verano de 1963, mientras estaba enfermo en la cama, Harrison compuso su primera contribución en un disco de los. Beatles. Aún sobrevive la grabación que Harrison hizo de si mismo aquel día en que empezó a componer en su habitación.
No fue una canción muy buena. La llegué a olvidar completamente una vez que estaba en el álbum. Por lo menos me dejó claro que todo lo que tenía que hacer era perseverar, y quizás algún día compondría algo bueno. — George Harrison
El primer bocado que tuvimos de Harrison como compositor es espectacular. Como en casi todas sus canciones, la guitarra es protagonista y se luce en un gran solo. El bajo de Paul lleva una melodía muy interesante que le brinda mucha personalidad a la canción.
El humor hosco y desolado de la letra —«So go away, leave me alone, don't bother me» («Así que lárgate, déjame solo, no me molestes»)— era algo inusual en los Beatles de aquella época, pero habría de ser característico en las composiciones posteriores de Harrison.
Los Beatles nunca la interpretaron en directo, como ninguna otra canción de George, salvo «If I Needed Someone».
Luis Alberto Spinetta hizo una emocionante y hermosa versión en vivo, que recomiendo ampliamente oirla.
5. Little Child
McCartney describió «Little Child» como una «canción de relleno». Admitió que robó la línea «I'm so sad and lonely» («Estoy tan triste y solo») de la canción «Whistly My Love» del baladista y actor británico Elton Hayes.
En una oportunidad, McCartney distinguió entre canciones que eran el producto de la inspiración espontánea y otras que, como esta pequeña y amanerada, tenían una génesis más "trabajosa". Esta alegre canción para bailar es liviana sin llegar al cliché, con una secuencia interesante de acordes y ráfagas demoledoras de armónica de Lennon. — Pablo Plotkin (Revista Rolling Stone, 2013)
La breve intro es una de las mejores cosas de la canción. Como podemos notar al oir el álbum completo, los Beatles utilizaron todo el potencial de la armónica de Lennon. En esta ocasión dicho instrumento está presente durante toda la canción, teniendo un gran solo a la mitad de esta.
6. Till There Was You
«Till There Was You» es una canción escrita por Meredith Willson para su musical de 1957 The Music Man.
Tuvo un éxito menor en el Reino Unido cuando fue interpretada por Peggy Lee en marzo de 1961. Paul McCartney conoció primero la versión de Peggy Lee y, para cuando versionaron la canción, él desconocía sus origenes en Broadway.
En algunas entrevistas, Lennon y McCartney expresaron el deseo de componer un musical en algún momento, y varias de sus canciones demuestran que ambos compositores entendían el género. Usada en vivo como un breve descanso entre tanto frenesí que dominaba las presentaciones, este cover calmo y sentido del musical de Broadway The Music Man, de 1957, es uno de los momentos más adorables del primer Paul McCartney. — Pablo Plotkin (Revista Rolling Stone, 2013)
Fue grabada para la audición con Decca Records, en la que fueron rechazados. Con George Martin a la cabeza y la banda con más confianza decidieron grabarla nuevamente. Cambiaron la guitarra eléctrica por una acústica, lo que hizo que la atmósfera cambiara por completo.
Esta pista pelea cabeza a cabeza con «All My Loving» por el título de mejor canción del álbum.
«Till There Was You» se destaca por ser única en su tipo si pensamos en la etapa de la carrera de los Beatles en donde nos encontramos. Su elección para ser reversionada y la interpretación del grupo como una melodía dulce y suave es llamativo. Es sin duda un momento refrescante del álbum, en donde se abandonan los enérgicos rock & roll para abrir paso a la más dulce ternura.
Considero que McCartney superaría a esta composición con "And I Love Her", muy similar a mi parecer, pero inmensamente superior.
7. Please Mr. Postman
«Please Mr. Postman» es el primer sencillo de The Marvelettes para el sello Tamla, siendo significativo que haya sido la primera canción de Motown en alcanzar la posición n.º 1 en el Billboard Hot 100.
Desde su primer álbum, era evidente la gran admiración de los Beatles hacía la música de bandas femeninas. Please Mr. Postman formaba parte de su repertorio en vivo desde 1961. El grupo grabó tres tomas en un estilo muy similar al de su actuación en la BBC, pero al no encontrar los resultados esperados, alteraron el arreglo para sonar mucho más parecido a la versión original.
Muchas bandas británicas que soñaban con el éxito copiaban el pop americano. Ninguna de ellas se internó en tantos estilos diferentes como los Beatles, que para 1963 habían demostrado ser conocedores del blues, del primer rock de Elvis Presley, de Motown, del doowop y de los girl groups, con sus tirantes armonías. En esta delirantemente acelerada versión de "Please Mr. Postman" de The Marvelettes, Lennon canta la melodía como si él mismo hubiera estado torturándose a la espera del correo. — Pablo Plotkin (Revista Rolling Stone, 2013)
Una vez que escuchás la interpretación de los Beatles de esta canción de The Marvelettes, ya no querés oir ninguna otra. Me sigue impresionando la habilidad que el grupo tenía para adeñuarse de canciones ajenas reversionandolas. Debo insistir en que la interpretación vocal de Lennon es impresionante, y coincido con lo expuesto por Plotkin al decir que vuelve real cada palabra cantada. La percusión, las palmas, las guitarras y los constante «Oh Mr Postman» de Paul y Harrison —que solo se detienen para agregar mucho más dramatismo— crean una atmosfera espectacular.
8. Roll Over Beethoven
«Roll Over Beethoven» es un conocido éxito de 1956 del cantante y guitarrista Chuck Berry. La letra de la canción trata del deseo de que el rock and roll y el rhythm and blues sustituyan a la música clásica.
La canción está en el lugar n.º 97 de la lista de las 500 mejores canciones de todos los tiempos según la revista Rolling Stone.
Según la revista Rolling Stone y el crítico musical Michael «Cub» Koda de Allmusic,​ Berry escribió la canción en respuesta a su hermana Lucy que siempre utilizaba el piano de la casa para tocar música clásica cuando Berry quería tocar música popular.
Era una de las canciones favoritas de John Lennon, Paul McCartney y George Harrison desde sus inicios como agrupación, y la siguieron tocando en vivo hasta las giras por Estados Unidos de 1964
De los Beatles, Lennon era el más fiel discípulo de Chuck Berry, y el que por lo general cantaba los cover del pionero del rock and roll. Pro en esta atolondrada proclama de Berry de la primacía del rock y el rhytm-and-blues, George Harrison se hizo cargo de la voz. En este boogie con shuffle, "el Beatle callado" demuestra rápidamente su talento como cantante de rock. — Pablo Plotkin (Revista Rolling Stone, 2013)
Harrison no solo se hace cargo de la voz, sino que junto a Lennon hace notar su virtuosidad con la guitarra, haciéndole honor a la versión original de Chuck Berry. Las palmas no sólo le agregan dinamismo en la percusión, sino que crean la sensación de que se trata de una grabación en vivo y te sumergen en el escenario de un acalorado baile en los 60s.
9. Hold Me Tight
«Hold Me Tight» fue compuesta principalmente por Paul McCartney en 1961, y fue parte de las actuaciones en vivo de The Beatles hasta 1963. La grabaron por primera vez durante las sesiones de Please Please Me, pero no fue incluida.
No me puedo acordar mucho sobre esta canción. Algunas eran tan sólo canciones de 'trabajo', y no sueles guardar después muchos recuerdos sobre ellas. Esta es una de aquellas canciones — Paul McCartney, 1980
Esta fue una de Paul... era una canción bastante pobre sobre la que nunca tuve mucho interés — John Lennon, 1980
A pesar del poco entusiasmo de sus autores por ella, es una canción con muchos aciertos como el estribillo pegadizo y el interesante cambio de clima cuando Paul canta «Don't know, what it means to hold you tight».
(...) "Hold Me Tight" tiene una armonía de voz que recuerda a The Shirelles, y como muchas de las primeras composiciones de los Beatles, una letra dirigida a una persona en particular. Cuando le preguntaron en una entrevista promocional en 1964 sobre el uso de la banda de las palabras "yo", "vos" y "mi", McCartney respondió: "Nos gusta cantar canciones con un toque personal". — Pablo Plotkin (Revista Rolling Stone, 2013)
10. You Really Got A Hold on Me
«You've Really Got a Hold on Me» es una canción lanzada en 1962 en un exitoso sencillo de The Miracles, del álbum The Fabulous Miracles. Es de las canciones más famosas del grupo, teniendo millones de ventas e incluida en 1998 en la lista de las galardonadas con el Premio del Salón de la Fama de los Grammy.
Escrita por Smokey Robinson, la canción explora los sentimientos de un hombre tan enamorado de una mujer que no puede dejarla a pesar de que le trate mal.
Este cover del hit de Smokey Robinson And The Miracles muestra cuán profundo era el amor de los Beatles por Motown. Lennon canta como si volviera a renovar la fascinación con cada una de las emotivas estrofas de Robinson. En todo momento, le sigue las pisadas Harrison, que transformó la sección de saxos de la introducción original en una parte de guitarra tintineante: su estilo nítido y eficiente le da a la versión de los Beatles su discreta potencia. — Pablo Plotkin (Revista Rolling Stone, 2013)
Nos encontramos con otra gran reversión de los Beatles, demostrando que conocían la canciones que reversionaban a profundidad. La voz quejosa de John lo es todo, pero también destaco el agregado del piano.
11. I Wanna Be Your Man
En septiembre de 1963, los Rolling Stones estaban buscando material nuevo para grabar, y John y Paul les ofrecieron la canción. A los Rolling Stones les gustó, pero Decca Records les urgía a que sacaran un nuevo sencillo y la canción no estaba acabada. Los dos Beatles se metieron en una habitación aparte en los estudios De Lane Lea y volvieron en poco tiempo con el primer gran éxito para los Rolling Stones.
Al mismo tiempo, los Beatles siempre la pensaron como parte de su próximo disco. Al ser una canción de "relleno" decidieron dársela a Ringo, quién le dió una fuerza y personalidad que nadie más podría haberlo hecho. La canción se volvió habitual en sus atuaciones en vivo debido al ser el —necesario— número vocal de Ringo, lo que ya se había vuelvo habitual por su gran cantidad de fanáticas. Rápidamente se volvió una de las favoritas del público.
Era una canción desechable, simplemente es un sobrante. No ibamos a darles algo genial, ¿Verdad?. — John Lennon
A pesar de no ser una de las mejores pistas tiene una energía increíble que la vuelve muy atractiva. Ringo demuestra que sabe como cantar canciones, a la vez que sus compañeros acompañan con gritos y aullidos de rockeros.
Hasta que se hizo evidente que Starr tenía sus propias fans que lo adoraban, dejarlo cantar no figuraba mucho en los planes de los cerebros compositores de los Beatles. De hecho, cuando Lennon recordó que le había dado la canción a los Rolling Stones, dijo: "Las únicas dos versiones de la canción eran la de Ringo y la de los Rolling Stones. Eso muestra cuanta importancia tenía para nosotros". Pero la canción, un potente riff de blues con un alegre estribillo pop, es una versión original y avanzada del rock de los 50. — Pablo Plotkin (Revista Rolling Stone, 2013)
12. Devil in Her Heart
«Devil in His Heart» fue escrita por el músico Richard P. Drapkin y grabada originalmente por The Donays, grupo no muy reconocido hasta que los Beatles versionaron su canción.
With The Beatles es el primer disco en que el productor George Martin, siempre riguroso en el ámbito vocal, opta fuertemente por las primeras voces grabadas en dos pistas. No es fácil de hacer: el cantante tiene que grabar una idéntica a la primera. Todos los Beatles lo sabían hacer bien, pero en este cover de una canción poco conocida de los Donys, Harrison está increíble. — Pablo Plotkin (Revista Rolling Stone, 2013)
Que decir de esta canción. Es una de mis pistas preferidas del álbum y uno de los mejores momentos de Harrison. La interacción entre el coro y la voz principal es muy divertida.
13. Not A Second Time
Fue la última canción del álbum acreditada como Lennon-McCartney, aunque fue escrita principalmente por Lennon.
Cuando un periodista serio en el Reino Unido hizo un artículo analizando la profundidad de algunas canciones del dúo, comparo la canción con «Das Lied von der Erde», de Gustav Mahler, expresando que la «cadencia eólica» de la voz de Lennon al llegar la canción a su fin, poseía la misma progresión de acorde aparecía al final de la canción de Mahler. Lennon, años más tarde, comentaría: «Al día de hoy, no tengo ni idea de lo que son las "cadencias eólicas". Suena a pájaros exóticos».
La empalagosa sección de piano en medio de esta oda lúgubre muestra el talento de los Beatles para absorber y reutilizar sonidos e ideas fuera del ámbito natural de sus contemporáneos obsesionados por ser modernos. El interludio, interpretado por George Martin, proviene orgullosamente del cancionero de la música easy-listening, bien con la declaración de Lennon de que no volverá a caer en las redes de una amante mentirosa. — Pablo Plotkin (Revista Rolling Stone, 2013)
Me fascina el inicio de la canción, ya que la voz de Lennon aparece de repente —de prepo como dicen en mi país— y te cautiva automáticamente. Ringo hace un excelente trabajo en la batería —sí, como vengo repitiendo en casi todas las canciones—. Una de las mejores pistas del disco en mi opinión.
14. Money (That's What I Want)
«Money (That's What I Want)» es un perfecto final para el álbum que rescata los tiempos en Hamburgo de la banda.
Al hacer varios sets en vivo noche tras noche, los Beatles desarrollarn un talento especial para personalizar y reciclar los hits de otros artistas. Harrison recuerda que se topó con la versión original de Barrett Strong mientras revolvía las bateas de la disquería NEMS, propiedad del manager Brian Epstein. La banda le dio un toque Marseybeat para incluirla en sus actuaciones en vivo. La canción es el tercer cover de Motown del disco, y tiene un ritmo encadenado, que le ofrece a Lennon la base perfecta para su primera voz, deliciosamente suelta, así com para la armonía en registro alto de McCartney, casi en éxtasis. — Pablo Plotkin (Revista Rolling Stone, 2013)
Definitivamente repetir la formula de finalizar con un rock potente como «Twist and Shout» fue una gran idea. El disco finaliza en lo más alto dejándote acelerado y anhelando más. La voz ronca de Lennon acompaña a la perfección a la fría y materialista letra, como si realmente no le importara nada más.
Lanzamiento
With The Beatles llegó a tener medio millon de pedidos anticipados y vendió otro medio millón en septiembre de 1965. De esta manera, logró convertirse en el segundo álbum que vendía un millón de copias en el Reino Unido, solamente superado por la banda sonora original de la película South Pacific (1958). Se mantuvo en la cima de la lista durante veintiún semanas, y desplazó a Please Please Me, de manera que los Beatles ocuparon el primer puesto durante cincuenta y un semanas consecutivas entre los dos álbumes.
Tumblr media
Si llegaste hasta aquí, ¡muchísimas gracias por tomarte el tiempo de leerme!
Si este escrito escrito ha sido de tu agrado te dejo por aquí mi siguiente publicación: Las canciones sin álbum: entre «With The Beatles» y «A Hard Day's Night». También, te invito a seguirme para no perderte los siguientes.
Bibliografía
Como podrán haber notado, cite en varias ocasiones a Pablo Plotkin en la revista Rolling Stone, y es debido a que la edición de colección de 2013: "The Beatles. La guía definitiva, disco por disco" fue el libro que me acompañó cuando estaba descubriendo a la banda. Es por eso que quise dejarles algunas citas que me parecieron interesantes porque fue, en cierta medida, culpa de esta revista que hoy mi habitación está llena de posters de los Beatles.
También recurrí a varios videos de La Hemeroteca para ayudarme a escribir y ordenar los sucesos. Recomiendo ampliamente su canal si eres un apasionado por la música en general.
16 notes · View notes
nekoannie-chan · 6 months
Text
Enfermera
Tumblr media
Título: Enfermera.
Fandom: Marvel, Capitán América.
Pareja: Steve Rogers X Lectora enfermera.
Palabras: 282 palabras.
Cuadro: B1 “La larga lista de padecimientos de Steve.”
Clasificación: B.
Sinopsis: Ayudaste a Steve a ser el elegido para el suero.
Advertencias: Fluff.
N/A:  Esta es mi entrada para Steve Rogers Bingo round 3. SB3090.
Links: Wattpad, Ao3, versión en inglés.
Tumblr media
         Si te gusto por favor vota, comenta y rebloguea.
No doy ningún permiso para que mis fics sean publicados en otra plataforma o idioma (yo traduzco mi propio trabajo) o el uso de mis gráficos (mis separadores de texto también están incluidos), los cuales hice exclusivamente para mis fics, por favor respeta mi trabajo y no lo robes. Aquí en la plataforma hay personas que hacen separadores de texto para que cualquiera los pueda usar, los míos no son públicos, por favor busca los de dichas personas. La única excepción serían los regalos que he hecho ya que ahora pertenecen a alguien más. Si encuentras alguno de mis trabajos en una plataforma diferente y no es alguna de mis cuentas, por favor avísame. Los reblogs y comentarios están bien.
DISCLAIMER: Los personajes de Marvel no me pertenecen (desafortunadamente), exceptuando por los personajes originales y la historia.
Anótate en mi taglist aquí.
Otros lugares donde publico: Ao3, Wattpad, ffnet, TikTok, Instagram, Twitter.
Tags: @sinceimetyou @black23 @unnuevosoltransformalarealidad @azulatodoryuga
Tumblr media
Steve fingió que no había visto la lista de todos los padecimientos así mismo omitió todo al llenar el formato del ejército, de alguna manera iba a entrar.
Tomaste el formato que Steve había llenado y checaste las notas que tomaste cuando le hicieron la revisión a él, negaste con la cabeza, aunque te había parecido tímido, bajo los lineamientos no era apto…
No obstante, recordaste que el doctor Erskine te había pedido específicamente si Steve iba, que de inmediato le avisaras, no le había dicho a nadie más que a ti, pero parecía que el doctor creía que Steve era un excelente candidato para un experimento.
Aunque desde tu experiencia como enfermera te decía que no era posible, al ver su determinación y que eran ya demasiados intentos tal vez el doctor tenía la razón. Así que de inmediato saliste a avisarle. Erskine parecía muy feliz, enseguida esbozó una sonrisa.
Semanas después
Terminabas de llenar el informe, al día siguiente le aplicarían el suero a Steve, afortunadamente te había tocado estar en todo el proceso, había algo en ese hombre que te había cautivado, aunque una parte de ti temía que las cosas resultaran mal.
—Hola —Steve te saludó, alzaste la vista, ni siquiera notaste cuando entró a la enfermería.
—Hola, ¿listo para el gran día?—le preguntaste.
—No realmente —Steve contestó con timidez, luego se aclaró la garganta.— Si... Si todo sale bien, ¿aceptarías ir a tomar una malteada conmigo?
De inmediato Steve bajó la vista, estaba seguro de que lo ibas a rechazar, pero en realidad estabas sorprendida, sonreíste.
—Por supuesto que sí, pero solo si te esfuerzas en soportar el suero —respondiste.
Steve finalmente había encontrado una motivación.
9 notes · View notes
idolaelyartist · 8 months
Note
Gracias por compartir información sobre lo que iba a tratar su serie, fue muy interesante. Pero me gustaria preguntar dos cosas si no es mucha molestia.
1.- No recuerda más detalles sobre quien era el amor prohibido de TD?
2.- Si ya dejo ese proyecto de los Creepypastas detras, entonces se podria hacer AUs a partir de su vieja serie? Ya sea en formato de comics o serie si hay alguien que tenga el tiempo de hacerla, con modificaciones claro y con el respeto que se merece.
Ah y otra adicional pero esto ya es sobre su webtoom "El Otro Lado de la Magia":
-Algun día va a sacar ref sheets de los personajes? Sus diseños me encantan son muy creativos y preciosos, creo que seria genial ver el diseño de sus personajes desde diferentes angulos.
Ahora si ya es todo, muchas gracias que tenga buen día!
De nada, no entiendo porque me guarde tanto tiempo la historia, creo que tarde mucho en darme cuenta que tampoco era la gran cosa como para no compartirla. Contestando primero lo de "El Otro Lado de la Magia", me esforzare para sacar el tiempo para hacer referencia de los personajes, creo que solo tengo una hoja de referencia de uno de mis personajes que es mi rey Liam, pero intentare hacer algunos del resto de personajes. nun SOBRE LAS PREGUNTAS DE CREEPYPASTAS- No se que tanto habré dicho en el pasado, pero lo que puedo decir ahora es que- En caso de que haya dudas, no, Teddy no estaba enamorado de su maestro, tampoco de Sonic. Exe, mucho menos de Janny, ni de Slenderman porque HE VISTO TODA TEORIA- Solo se que a lo largo de la historia, Teddy se enamoro 2 veces. Se enamoro de la muerte, pero esta no correspondió a sus sentimientos. Y por ultimo, se enamoro secretamente de un arcángel, el mismo al que su antiguo maestro le quito sus alas. Si mal no recuerdo, lo ilusiono con la posibilidad, pero solo lo termino lastimando por mero propósito de arruinar lo ultimo que quedo de aquel rey que le quito sus alas. Pura venganza en resumen. Este arcángel intentaría hacer lo mismo con Caos en alguna parte de las temporadas, pero Teddy le advertiría de lo cruel que es este ser con el amor del resto, más tratándose de monstruos, pero Caos como un adolescente no haría caso, causando una grieta entre Teddy y Caos-
Spoiler, este arcángel le rompió el corazón a Caos y unos cuantos huesos en el camino. Tal como Teddy, por lo que al final de esa trama Caos y Teddy reforzaron su relación maestro y alumno.
Uy men la cantidad de Shippeo que puse en esa historia...
Por ultimo-
Yo no tengo ningún problema con que el resto de personas quieran hacer sus propias series de creepypastas inspirándose de la historia que planee. Pueden sacar sus AUs y todo el contenido que quieran, solo avisen si tomaran personajes como Demon, Caos, o incluso los diseños de algunos Holders que hice como el Holder del espejo o el Holder de la luz.
18 notes · View notes