Mi sembra di sentire ancora la sua voce una sera che mi diceva: «Sai, c'è da essere seriamente preoccupati. Hanno letto tutto Proust! Parlano di Joyce, di Freud! Citano Heidegger! Sono moderni, Rimbaud l'hanno preso alla lettera, il faut être absolument moderne!, e loro lo sono, assolutamente, ciecamente, costi quel che costi. Ieri al tavolo di De Feo una se ne esce con la sineddoche e la metonimia, e De Feo tutto rosso: Questo no, per favore questo non me lo dovete fare! Sono moderni e aggiornati, hanno letto Barthes, sanno tutto sullo strutturalismo, sulla lingua e la parola...»
Ma di chi stai parlando? gli domandavo.
«Dei cretini. Ha ragione Flaiano, oggi sono pericolosi perché sono intelligenti. E scrivono bene, non l'hai notato? Si sono impadroniti del discorso!»
E questo ti preoccupa? gli dicevo.
«Mi preoccupa sì, sono uno scrittore e devo preoccuparmene, mi preoccupa molto. Sono talmente intelligenti che alle volte mi sembra di essere diventato cretino. E non dovrei preoccuparmi? Mi preoccupo sì.»
Non sono schiavo di lei, sono schiavo… del sentimento che provo per lei, maledetti sentimenti, siano maledetti i sentimenti e le loro sfumature contro cui la ragione non può nulla.
«Nei Sillabari, Goffredo Parise distilla la pietra filosofale del raccontare. Ma non racconta, fa qualcosa di più. Invoglia a pensare che il mondo sia raccontabile, e che la sua raccontabilità sia una meraviglia da scrutare attraverso un foro minuscolo».(Cesare Garboli, critico letterario)
Questa due giorni morettiana comincia con il signor Nanni che legge alcuni racconti da un libro…
Parise, Montale, Gadda, Comisso:
una giostra di pettegolezzi incantati.
Questo imperdibile, sfrontato “Ritratto” di Parise, prende avvio da un nutrito fascicolo di lettere inviate a Naldini dal suo ideale “solo fratello”, Goffredo. Molte di queste lettere o stralci di esse sono riprodotti nel libro, a formare una sorta di filo conduttore utile a evocare e collegare i ricordi di una vita e a ricostruire anche nelle sue pieghe più intime la personalità dell’uomo e…
The participating authors for the Italian Lit(erature) Tournament: the general list + a google form to add other proposals
Podesti Francesco - Torquato Tasso reading Jerusalem Delivered to the Estensi court
The start of the Italian Lit(erature) Tournament (first edition) is getting closer, but first I want to post the general list of the authors partecipants.
The principal issue is that every literary canon is constantly changing, with more critical studies over the years. I've thought about it, read and searched, and the solution I found has two parts:
I will take the principal authors from this list, which in turn is based from the studies of Gianfranco Contini and Asor Rosa. The list is too long and many names are only chronicles and essayists, so I'll chose the principal ones, trying to balance between north/south Italy and male/female authors (taking into account that many authors that we study are men). As you will see below under the cut, the list is already pretty long, doing some math the challenge will be 2/3 months long.
Still, I recognise that this isn't 100% unbiased and fair, so I opened a free and quick google form when you can add a maximum of two authors that you don't see in the list. This considerable limit is to avoid having too many names - if in some answers I see more than 2 names, I'll take into account only the first 2 listed.
IMPORTANT! 👇
After much thoughts, I also chose to don't include living authors or authors death only recently (before January 2023). The reason is simply to avoid potential issues in the community, like bashing between fandom or admirers of some specific author, or going too far like offending some people near the author still alive or recently deceased. Maybe if this tournament will end well, a second edition could be made next year and maybe with the addition of living authors! (I'm already thinking to do an italian or european cinema tournament in the future but this is still in the draft).
Under the cut, you will find the list of the authors already part of the challenge, name-surname with the surname in alphabetical order. If you don't see a name that you want to see, use the form to add it!
edit: I added the ones from the surbey so far, all in italics. There are names that have been sent but already on the list.
La poesia va e viene, vive e muore quando vuole lei, non quando vogliamo noi e non ha discendenti. Mi dispiace ma è così. Un poco come la vita, soprattutto come l’amore.
Giro a vuoto. Le canzoni di Laura Betti, All'insegna del Pesce d'Oro, Milano, 1960 [Gilibert Libreria Antiquaria, Torino. Centro Apice (Archivi della Parola, dell'Immagine e della Comunicazione Editoriale), Università degli studi di Milano, Milano]
Texts: Letizia Antonioni, Alberto Arbasino, Giorgio Bassani, Billa Billa, Gian Piero Bona, Dino Buzzati, Italo Calvino, Camilla Cederna, Ennio Flaiano, Franco Fortini, Fabio Mauri, Alberto Moravia, Gino Negri, Goffredo Parise, Pier Paolo Pasolini, Ercole Patti, Mario Soldati,
Published on the occasion of Giro a vuoto, (recital), Curated by Filippo Crivelli, Teatro Valle, Roma, March 31, 1960, debut at Teatro Gerolamo, Milano, January 27, 1960
La notte dormirono tra le bianche lenzuola che sapevano odore di aria mattutina, tenendosi per mano come dentro il mare. La finestra era spalancata e l'uomo guardò per molto tempo la luna: era luglio, poi venne agosto, e così passò l'estate. Goffredo Parise
FESTIVAL DEL LIBRO - IV EDIZIONE
Il Sistema Bibliotecario Busto Arsizio - Valle Olona presenta, in collaborazione con la Libreria Ubik Busto Arsizio, la IV edizione del Festival del Libro.
A Solbiate Olona il 12 novenbre alle ore21 Andrea Tarabbia, già vincitore del Premio Campiello, con il suo nuovo libro "Il Continente Bianco" Ed. Bollati Boringhieri
Andrea Tarabbia, nato a Saronno nel 1978, è autore dei romanzi La calligrafia come arte della guerra (2010), Il giardino delle mosche (2015; Premio Selezione Campiello 2016 e Premio Manzoni Romanzo Storico 2016). Nel 2012 ha curato e tradotto Diavoleide di Michail Bulgakov. Per Bollati Boringhieri ha pubblicato Madrigale senza suono (2019 e 2022), vincitore del Premio Campiello 2019, e la nuova edizione di Il demone a Beslan (2021).
ANDREA TARABBIA - IL CONTINENTE BIANCO
Venticinque anni, bello come un Cristo e convinto che l’unica via per sopravvivere nel mondo sia un odio esercitato con calma e raziocinio, Marcello Croce è a capo di un movimento di estrema destra che annovera picchiatori, fanatici, ma anche teorici e figure dai tratti quasi metafisici – tutte accomunate dal fatto che, per loro, vivere è come trovarsi in guerra. Grazie anche alla connivenza con certi rappresentanti politici e alla condiscendenza con cui l’opinione pubblica, ormai, guarda a molti fenomeni legati al neofascismo, Croce porta avanti la sua idea di sovversione e, nel frattempo, frequenta Silvia, una donna della borghesia romana con la quale instaura un gioco di potere che li porterà alla perdizione.
La vicenda è ricostruita da un narratore misteriosamente attratto da Marcello e curioso di capire che cosa muova coloro che, oggi, credono in un’idea superata e violenta e la vogliono attuare. Ma c’è di più. La storia di Silvia e della sua caduta era già stata raccontata nello splendido romanzo, rimasto allo stato grezzo, che Goffredo Parise scrisse alla fine degli anni Settanta, L’odore del sangue. Il Continente bianco ne riprende temi e motivi, e sposta la vicenda ai giorni nostri, conservando nel rapporto morboso tra Silvia e Marcello la metafora potente del fascino che certe idee hanno esercitato, ed esercitano, sulla borghesia italiana. Andrea Tarabbia, apprezzatissimo autore di Madrigale senza suono, vincitore del Premio Campiello 2019, scrive un romanzo sul potere, a volte funesto, che abbiamo sugli altri e ci regala uno straordinario ritratto di un gruppo di persone – e forse di un Paese – che danzano sull’abisso
È ambientato nell’Italia di questi nostri giorni, a Roma, e parla di neofascisti, di dominio, di fascino, di cani con la tosse, di liquidi di dimora, di serpi, di Soroca, di Goffredo Parise, di borghesia, di violenza, di identità e di purezza, di odio, di razza, di povertà e di ricchezza, di armonia, di pietà, di prevaricazione, di Curzio Malaparte, di potere, di controllo, del bene e del male che possiamo fare agli altri, di Luigi Malerba, di utopie sbagliate, di rabbia e di marmellate, di esperimenti coi topi, di tunnel abbandonati, di code tenute a bada dentro piccoli astucci, di macellazione, di armi importate, di Babij Jar’ (o Baby Jar?), di periferie, di Renato Guttuso, di ristrutturazioni con il 110%, di Gianluca Casseri, di relazioni con i personaggi, di memoria, che a volte è sbagliata, di Arcangelo Sassolino, di Madonne del sangue, di matrimoni che falliscono, di caffè, di riscrittura, di confini, di sacrifici, di vecchi campi rom che nessuno ha sgomberato, di legionari sciocchi che non sentono il dolore, di mezzelune, della fatica e della pena e della menzogna che è scrivere, di Enrico Baj, di un sogno all’incontrario fatto a Piazzale Loreto, di un’opera letteraria usata come fonte documentaria, di libri che sono vivi, e guizzano, infine di una bambina che è dove tutto comincia e dove, forse, tutto finisce.
A Solbiate Olona il libro “Umili versi di Vita” di Pier Mario Tognoli, poeta solbiatese iscritto al Circolo Poetico Culturale l’Alba. Il volume è edito da CTL (Livorno).
La serata è promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Solbiate Olona e dalla Biblioteca Comunale. Si terrà il prossimo venerdì 11 novembre 2022 alle ore 20.30 presso il Centro Socio Culturale in Via Patrioti. L’introduzione sarà a cura dell’Assessore alla Cultura del Comune di Solbiate Olona, Giuseppe Leo, e del Presidente del Circolo Poetico Culturale l’Alba, Antonio Vaccaro.
L’autore sarà intervistato dall’amico del Circolo Poetico Culturale l’Alba, con sede a Fagnano Olona, e giornalista Fausto Bossi. A seguire sul palco saliranno diversi poeti soci dell’associazione che si alterneranno nella lettura delle composizioni di Tognoli presenti in “Umili versi di Vita”.
Una serata di poesia, cultura e valorizzazione delle bellezze locali.
[ "Ma i sentimenti allungano o piuttosto accorciano la vita?” si domandò l'uomo e “sentì” che, per quanto ingiusta fosse, la seconda ipotesi era la più reale se non la più probabile.]
Ma i sentimenti allungano o piuttosto accorciano la vita?” si domandò l'uomo e “sentì” che, per quanto ingiusta fosse, la seconda ipotesi era la più reale se non la più probabile.