A volte la nostra mente è il nostro peggior nemico. Succede tutto così velocemente: un silenzio, uno sguardo sfuggente, una parola che suona male. E all'improvviso, la nostra testa inizia a costruire storie. Ci chiediamo: "Ho fatto qualcosa di sbagliato? Perché mi guarda così? Sto facendo abbastanza?" Ogni piccola cosa si ingigantisce e, senza volerlo, ci ritroviamo immersi nelle nostre paranoie.. E così ci sentiamo inadeguati. Queste paranoie ci bloccano. Ci tengono in una prigione invisibile fatta di dubbi e paure. Ci portano a evitare situazioni, persone, momenti in cui potremmo essere noi stessi. Temiamo a tal punto il giudizio da non sentirci noi stessi abbastanza?
𝐀𝐧𝐬𝐢𝐚
Io soffro d'ansia e le paranoie sono all'ordine del giorno.. Quei pensieri ricorrenti che prendono vita nella mia testa, quei dubbi che si insinuano e si amplificano, finiscono per alimentare la mia ansia.. Il cuore inizia a battere sempre più forte, il respiro si accorcia, gli occhi si fanno lucidi, i pensieri si moltiplicano. È come se, in un attimo, tutto diventasse troppo..
Avete presente Ansia in Inside Out 2? Ecco, è proprio così che mi sento quando l'ansia prende il sopravvento.. Ogni pensiero diventa un vortice caotico, e tutto intorno sembra trasformarsi in una tempesta di preoccupazioni..
La verità è che il mondo non ci osserva con gli stessi occhi critici che usiamo su noi stessi. La maggior parte delle nostre paranoie vive solo nella nostra testa, alimentata dalla paura. E forse, se smettessimo di cercare costantemente di essere "abbastanza", ci accorgeremmo che lo siamo già, esattamente come siamo..
Cosa c'è di più sbagliato dell' addizionare ulteriori preoccupazioni ad una persona ansiosa, facendola sentire ancora più una merda, invece che rassicurarla e mostrargli un po' di empatia?
두려움에 떠는 인생은 진짜 인생이 아니다 하지만 겁쟁이였던 나는 항상 두려움에 떠는 인생을 살았다 세상이 알아주지 않을까 두려워 뒤쳐질까 두려워 거절 받을까 두려워
Non stai vivendo veramente... se vivi sempre nella paura. ma siccome ero un codardo, vivevo nella paura costante. preoccupato che il mondo non riconoscesse il mio valore, che sarei rimasto indietro, e che sarei stato respinto.
Vorrei trovare le parole per esprimere come mi sento, ma in queste giornate sto avendo delle difficoltà a farlo.
Mi sento come un grafico a torta:
• una parte di me è triste e si sente sola perché con convivo più
• una parte di me è felice perché la lontananza ci fa vivere meglio i momenti insieme, e ci sta aiutando nel percorso interiore che stiamo affrontando come singoli individui.
• una parte di me è preoccupata, perché dove convivevo non ci sono le stesse “opportunità” rispetto alla provincia in cui sto io, e io voglio tornare a convivere e trovare lavoro là; vorrei solo fosse più semplice.
• una parte di me è arrabbiata: “voglio più soldi, tr**a tu non mi conosci, sono il futuro ma senza un futuro, sul tuo mutuo del ca**o ci sputo” cit. - a me sta bene fare la commessa, a me piace mettere in ordine le cose, il senso estetico del negozio illuminato, bellissimo, non chiedo tanto, solo un full time e magari non in un centro commerciale senza finestre che pare di stare nei casinò di Las Vegas. Voglio più soldi e un mutuo del cazzo su cui sputare, li voglio per noi, mica per fare la vita da nababbi.
• una parte di me è annoiata: vorrei cambiare di nuovo il mio aspetto - il dentro non risuona col fuori, ma il dentro risuona di troppe cose diverse, resto stagnante in un’estetica piatta.
• una parte di me si sente persa, un po’ alla deriva, la consapevolezza della neuro divergenza mi ha fatto comprendere diverse parti della mia personalità. Non sono una persona orribile, ma non sono totalmente la persona che volevo diventare, certo, la personalità si forma come a “difendere” le debolezze della neuro divergenza, ma anche se non vado in giro con un’ascia c’è la parte paranoide, quella evitante, e quella aggressiva - ed io dove sono?
Riflessione stupida - mi viene da piangere perché la parte dominante della mia personalità è quella aggressiva, io mi sono data il cognome Onrush, dall’inglese: un attacco fisico o verbale. È stata una cosa inconscia? E di quante cose ancora non mi rendo conto?
Addormentarsi intorno alle 00.30 e svegliarsi alle 2.26 in preda all' ansia ed attacchi di panico. Era da tempo che non provavo questa spiacevole sensazione. Prepariamoci ad una bella nottata in bianco, tra pensieri catastrofici e preoccupazioni varie.