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#Tre ciotole
gregor-samsung · 1 month
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“ «Mi ha detto che scrive romanzi, un bellissimo lavoro, ma è molto complicato. Nessuna specie in natura lo sa fare, solo gli esseri umani. Conosce altre lingue oltre l’italiano?» «L’inglese, il francese, più o meno lo spagnolo... Sto studiando il coreano.» «Preferirebbe non saper fare nessuna di queste cose a patto di non ammalarsi mai? Gli organismi unicellulari non sviluppano neoplasie, ma non imparano lingue. Le amebe non scrivono romanzi.» Si guardarono per un tempo che a entrambi parve lunghissimo, durante il quale lei ebbe la certezza che, al contrario del Risiko iniziale fatto di nuove colonie avide di pozzi iracheni, quelle specifiche parole l’oncologo le avesse trovate solo per lei. Fino a pochi minuti prima aveva avuto mille domande. Questioni su quanto sarebbe stato lungo il combattimento che stava per affrontare. Se aveva qualche possibilità di vincerlo. Quanto tempo aveva per lottare. Voleva gli estremi dello scontro, il piano militare. Ma l’inadeguatezza del registro bellico, quello con cui aveva sempre sentito definire il rapporto con una malattia mortale, ora la ammutoliva. Era colpa del medico, ovviamente. Le parole che quell’uomo aveva usato cambiavano lo scenario simbolico e la costringevano a muoversi verso un obiettivo che non le era familiare: il patto di non belligeranza. Quello che doveva essere un avversario da distruggere le era appena stato dipinto come un complice della sua complessità, una parte disorientata del suo corpo sofisticato, un cortocircuito del sistema in evoluzione, niente di più di un compagno che sbagliava. Non era abituata a perdere a parole. Qualunque battaglia avesse immaginato di fare alla malattia, ora suonava come un progetto autolesionista. Di far guerra a sé stessa non aveva voglia né forze. “
Michela Murgia, Tre ciotole. Rituali per un anno di crisi, Mondadori, maggio 2023¹; pp. 10-12.
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molecoledigiorni · 1 year
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Non sempre la verità è la scelta migliore quando si vuole bene a qualcuno.
La buona memoria è nemica della serenità, così come a volte lo è la verità.
- Michela Murgia
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youritalianbookpal · 9 months
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Top 10 books for 2023
I tried to give this some order but I am not the most organized being alive. I am proud of having read 49 books, and I take it as a symbol of the fact that I have finally been able, in the past few years, to go back to reading. My love for books and words got me through hard times, and now that I'm doing better and I can make more time for myself, I'm glad I can dedicate myself to this.
A Little Life by Hanya Yanagihara
Most beautiful and haunting book I've ever read. Kind of hope no book will ever hurt me like this ever again. I loved it but at the same time I had to talk to my therapist best friend multiple times about this because the damage it could have done to me...
Still. Most beautiful book of the year.
2. Beautiful World Where Are You by Sally Rooney
Sally Rooney gets me in ways I'm not sure I want people I know to get me, let alone a random book I pick up because I liked Normal People like three years ago.
3. Palestinian Trilogy by Mahmoud Darwish
Anthology made up by Journal of an Ordinary Grief (1973), Memory of Forgetfullness (1987), and In the Presence of Absence (2009). It's one of the most poetic and heartbreaking books I've ever read, and one of the books I have been recommending since I finished it in early 2023.
4. Ghosts by Dolly Aderton
Dolly Alderton also gets me in ways I'd rather perople not get me, and she makes me laugh a lot. And cry.
5. The Beautiful Ones by Silvia Moreno-Garcia
Silvia Moreno-Garcia could write a grocery's list and I would read it and love it.
6. Northanger Abbey by Jane Austen
Technically a reread, but this was my favorite book at 17 and I'm glad it still is as beautiful as I remember.
7. The Wicked King by Holly Black
I technically rated Queen of Nothing higher than Wicked King but... I think this is more dramatic and iconic and if I have to choose between a kidnapping and an exile I'll always choose the kidnapping.
8. Tutta intera by Espérance Hakuzwimana
Best Italian novel I read in several years. If it doesn't get translated in 204610464 languages then what's the point.
9. Tre ciotole by Michela Murgia
This year we also lost author and activist Michela Murgia. It still feels like I lost my cool auntie, and I know it shouldn't, but it does. To cope I read this and... yeah.
10. If Cats Disappeared from the World by Genki Kawamura
If we consider how short it is and how much I cried reading it... it was probably a sob every two pages.
Honorable mentions:
Sense and Sensibility by Jane Austen (not incluced because I wanted to keep only 1 book per author).
Foul Lady Fortune by Chloe Gong (extremely tough decision between this and Genki Kawamura, but I had to go with the book that made me cry the most. I will remember 2023 as the year of the Shanghai duologies though, and this is by far my favorite book of the series).
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yourtrashcollector · 3 months
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Ma ogni volta che la porta si chiude alle loro spalle e rimango a casa ad aspettare che tornino, non c'è dubbio su chi nella nostra famiglia sia il treno e chi la stazione.
Michela Murgia, Tre ciotole
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valesempretanto46 · 1 year
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affascinailtuocuore · 2 months
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Michela Murgia-ACCABADORA, l'ultima madre. Storia di partenze e di ritorni.
    Primo distacco: la nascita Maria è la quarta figlia di Sisinnio e Maria Teresa Listru, che devono fare i conti quotidiani con i bisogni materiali e sociali di una famiglia impegnativa. Ma spesso  i conti non tornano. Per la madre Maria è “l’ultima”, quella arrivata per caso, quella che proprio non ci voleva. E così la presenta ai compaesani. Maria risente di questa sua non-identità che, …
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firmatadiaz · 1 year
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1°libro dell'estate:
avrei legato i primi due racconti e sviluppato una storia... è un libro che lascia un certo rimpianto. Penso che l'ultimo racconto sia quello che me la ricorderà di più. Ci ho visto lei.
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unacosatuttamia · 11 months
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“Non sapere dove andare è una buona premessa per arrivare dappertutto.”
Michela Murgia-Le tre ciotole
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stellastjamessongs · 1 year
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The Job Interview
Aveva impostato la sveglia di buon mattino e l'aveva disattivata al primo trillo, essendo già più che cosciente. Era riuscita a dormire discretamente rispetto alle proprie (pessime) aspettative, sicuramente aiutata dalla serata in compagnia e dalla conversazione spensierata e non troppo concentrata sul colloquio che avrebbe avuto da lì a poche ore. Si era sollevata dal letto e, camminando con passo felpato per non disturbare il ragazzo o Pooka che ancora dormiva nella cuccetta, si era diretta verso la cucina. In verità il rimescolio all'altezza dello stomaco era ben diverso da quello che solitamente precedeva la colazione, ma aveva già optato per qualcosa di leggero che le desse energia ma non rischiasse di appesantirla o, peggio ancora, comportasse effetti collaterali ben poco gradevoli con la prospettiva di un incontro così importante. Aveva quindi sorseggiato una tazza di the e si era costretta a mangiare almeno tre biscotti. All'arrivo di un Pooka scodinzolante e allegro, si era affrettata a versargli acqua e croccantini nelle sue ciotole ed era tornata in camera, chiudendosi l'uscio alle spalle.
Quindi (dopo aver controllato l'orologio e aver constatato che sì, era perfettamente in orario con il programma pre-colloquio), aveva steso il tappetino e indossato un completino elasticizzato che le consentisse agevolmente di seguire la sedicente playlist rilassante di un'insegnante di yoga. Dopo circa un quarto d'ora, dovette arrendersi e ammettere che era difficile stabilire se la donna avesse sopravvalutato il proprio talento, o se avrebbe dovuto rassegnarsi al fatto che il proprio corpo fosse letteralmente incapace di rilassarsi. Non restava che cominciare a prepararsi con calma e con serenità. Aveva già estratto dall'armadio il completo confezionato da Quinn e nella valigetta aveva già inserito tutta la documentazione necessaria, gli spartiti e il MacBook.
Dopo la doccia si era spalmata la crema per il corpo e, attenta a non sgualcirlo, aveva indossato il tailleur: una camicetta di un rosa antico, sotto una giacca di una sfumatura più accentuata e abbinata ai pantaloni che ne fasciavano perfettamente le gambe. Aveva indossato le scarpe eleganti ma assai scomode il cui tacco avrebbe dovuto slanciarla (se non si fosse presa una storta prima, mandando all'aria il colloquio stesso) e si era applicata un trucco leggero, prima di dedicarsi ai capelli che erano modellati in una lieve ondulatura. Aveva quindi indossato orecchini abbinati, un orologio da polso più elegante di quello quotidiano e un bracciale. Studiò il proprio riflesso un'ultima volta, lisciando la camicia da pieghe invisibili e traendo un profondo respiro, prima di accennare a un sorriso. “Buongiorno,” cinguettò a voce bassa, “mi chiamo Stella St. James, ho sempre sognato di incidere le mie canzoni e...” si interruppe, scuotendo la testa e dovendo resistere dall'impulso di passarsi le mani tra i capelli. Inspirò ed espirò profondamente, prima di schiudere gli occhi e ricominciare. “Mi chiamo Stella St. James e... credo che darò di stomaco da un momento all'altro,” gemette con voce più stridula, accomodandosi sul bordo della vasca da bagno.
Si interruppe al suono del cellulare la cui suoneria personalizzata le segnalò che si trattava della madre, come prevedibile. Seppur avesse il timore che avrebbe rischiato di vomitare se avesse parlato a lungo e prima del colloquio stesso, si costrinse a ritornare nella camera da letto per rispondere. Ma, dopotutto, la madre aveva la straordinaria capacità di condurre quasi da sola un'intera conversazione, ragion per cui dovette limitarsi a dei mormorii che le dessero prova che stesse ascoltando e fosse d'accordo. Riuscì persino a ridere della minaccia non troppo velata di sporgere denuncia contro la casa discografica nel caso in cui le avessero fatto intraprendere a vuoto quel viaggio. Le promise che le avrebbe telefonato nell'esatto momento successivo all'esito del colloquio e sospese la chiamata. Solo allora lesse i messaggi di incoraggiamento e di auguri degli amici e delle amiche, quelli di Rebecca e di Karen e l'ansia, per brevi secondi, cedette il passo alla tenerezza e a un pizzico di commozione. Scosse il capo e le parve quasi di sentire la voce di Quinn che le intimava: “Non pensarci neppure! Non è un mascara waterproof!”
Si rimise in piedi e controllò la propria agenda e l'orologio: aveva spuntato tutte le voci della lista, aveva tutto il necessario addosso e nella valigetta. Quindi, in teoria, era pronta. Devo solo smetterla di tremare e uscire da questa stanza, si disse con un ultimo sospiro. Socchiuse gli occhi, appoggiò la mano sulla maniglia, rilasciò il respiro e infine uscì dalla propria camera.
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francesca-fra-70 · 1 year
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L’ultima intervista di Michela Murgia al Corriere della sera. Vi prego continuate a osannarla e a pensarla santa mi raccomando! 😏
Domanda: Nel libro ( tre ciotole) scrive che odia i bambini.
«È vero. I bambini rompono i coglioni. Tutti i bambini. Non è vero quel che dicono, che i figli sono maleducati per colpa dei genitori; prima o poi un bambino anche educatissimo piangerà, si lamenterà, disturberà, sconvolgerà il vagone del treno su cui viaggio, prenderà a calci il sedile su cui sono seduta in aereo... Non amo i bambini, ma sono predisposta ad accompagnare gli adolescenti». ⬇
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gregor-samsung · 1 year
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“ C’era un brutto clima. Da mesi i complottisti e gli ambientalisti, che spesso sono la stessa cosa, insistevano a dire che la causa di tutti quei tumori erano le armi che si sparavano al Poligono ed eravamo nervosi, militari e cittadinanza. Qualcuno in paese aveva dato retta alle voci sull’utilizzo dell’uranio impoverito e un magistrato aveva aperto un’inchiesta, facendo tirar su dalla terra salme vecchie addirittura di dieci anni. Colpa delle denunce dei veterinari della ASL, che erano venuti per fare le analisi agli animali e invece che sulla salute delle pecore avevano raccolto informazioni su quella dei pastori. Sono venuti anche a casa nostra a parlare con mio marito devastato dalla chemio, chiedendogli di tutto senza rispetto, dove pascolava, e quanto vicino era al Poligono, e dove macellava e un sacco di altre domande che con le pecore non c’entravano niente. Quando lo dissi al Colonnello lui stette al telefono per più di un’ora con qualcuno a Roma e quello è stato l’unico caso in cui gli ho sentito alzare la voce. Quando ha chiuso la telefonata mi ha detto: «Vede signora cosa succede quando uno vuole fare il dottore e non passa l’esame di ammissione a medicina? Finisce a fare il veterinario, visitando le persone come se fossero animali e gli animali come se fossero persone. Ciascuno dovrebbe fare solo il servizio di cui è incaricato». Lo capivo benissimo. In un posto dove si lavora già con fatica, dove i militari dicono che non c’è niente, il ministro della Difesa dice che è tutto regolare e la gente che ci vive non ha nulla di cui lamentarsi, perché la parola di un veterinario deve valere di più? Parlavano di uranio impoverito, ma eravamo noi a essere stati impoveriti per anni, prima che aprissero la base militare e dessero lavoro a mezza comunità. Lo capisce anche un bambino che se ti metti ad aprire le tombe dicendo che si muore per colpa del Poligono metti a rischio l’economia di una provincia. “
Michela Murgia, Tre ciotole. Rituali per un anno di crisi, Mondadori, maggio 2023¹; pp. 76-77.
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empreinte0 · 1 year
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Dalle finestre ampie dell’ospedale di Monteverde entrava una luce galvanica che nel pieno del giorno splende con quella forza solo su Roma. Era convinta che a emanarla fossero le braci segrete dell’impero, quello vero, ancora covanti sotto alle rovine di tre civiltà troppo più deboli per spegnerle del tutto. In quella luce si sorrisero cauti e il medico, forse illuso di essere stato capito, continuò.
Michela Murgia - Tre ciotole💙
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yourtrashcollector · 3 months
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Se uno si ricorda tutto non perdona mai, la buona memoria è nemica della serenità, così come a volte lo è la verità.
Michela Murgia, Tre ciotole
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gonzabasta · 8 months
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lamilanomagazine · 10 months
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Brindisi: in arresto una donna trovata in possesso di 250 gr. di cocaina
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Brindisi: in arresto una donna trovata in possesso di 250 gr. di cocaina Brindisi. Nell’ambito di mirati servizi finalizzati al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti predisposti dal Questore di Brindisi, Annino Gargano, sull’intero territorio provinciale, nel pomeriggio di sabato scorso la Polizia di Stato ha arrestato una donna trovata in possesso di circa 250 gr. di stupefacente del tipo cocaina. I mirati servizi svolti dal personale della Squadra Mobile della Questura di Brindisi e del Commissariato di P.S. di Ostuni, hanno riguardato in modo particolare la Città Bianca. Durante i controlli per le vie del centro cittadino i poliziotti notavano una donna entrare e uscire più volte e con fare sospetto da una struttura ricettiva del centro storico, per poi dirigersi a casa di noti pregiudicati del posto. Insospettiti dalle condotte sopra descritte gli agenti procedevano a perquisizione personale con esito positivo, in quanto, occultati nel reggiseno, la donna deteneva tre involucri di sostanza stupefacente. La successiva perquisizione domiciliare nel luogo ove la stessa lavorava saltuariamente, consentiva di rinvenire altri tre involucri di sostanza stupefacente occultati in alcune ciotole di riso. I primissimi accertamenti consentivano di appurare che la sostanza dal peso lordo di 250 gr. circa era cocaina di ottima qualità e che avrebbe fruttato un guadagno di certo maggiore ai ventimila euro nelle piazze di spaccio della città bianca, una volta preparata con altre sostanze da taglio. All’esito delle formalità di rito, la donna è stata associata presso la Casa Circondariale di Lecce a disposizione della competente Autorità Giudiziaria.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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affascinailtuocuore · 3 months
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M. Murgia-RICORDATEMI COME VI PARE. Le vite di una grande donna e intellettuale dei nostri tempi.
Cara Michela, impossibile resistere al tuo sorriso e ai tuoi occhi brillanti  in copertina.  Ho letto la tua specialissima autobiografia  ritrovando in ogni parola la Michela che ho conosciuto tramite i tuoi libri e i tuoi interventi in TV o altrove. Ma ho scoperto anche i molti lati del tuo lavoro, della tua personalità e della tua vita che non conoscevo. Alla fine del libro ti chiedi: “ Che ne…
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