Tumgik
#abatellis
agnesdelmotte · 1 year
Text
Tumblr media Tumblr media
l"annunciata. antonello da messina.
palazzo abatellis. palermo
15th
6 notes · View notes
conformi · 6 months
Text
Tumblr media
Carlo Scarpa, exhibition design of the Sicily's Regional Gallery, Palazzo Abatellis, Palermo, Italy, 1953-1954 ph. Jacopo Famularo VS Leonardo Da Vinci, The proportions of the human body according to Vitruvius, 1490
66 notes · View notes
m1male2 · 1 year
Text
Tumblr media Tumblr media
The Virgin of the Annunciation by Antonello da Messina one of the painter's masterpieces, made between 1474 and 1476.
Palazzo Abatellis, Palermo, Italy
170 notes · View notes
playburo · 2 years
Photo
Tumblr media
Bust of Gentlewomen, Carlo Scarpa exhibition design, Palazzo Abatellis, Palermo, Italy, 1953–54
108 notes · View notes
diceriadelluntore · 2 years
Photo
Tumblr media
Storia Di Musica #267 - Black Sabbath, Greatest Hits, 1977
Questo è uno degli album con la storia più strana del mondo rock. Con protagonista una delle band che più hanno colpito un certo immaginario collettivo. Ma partiamo dal filo conduttore delle Storie di Musica di Marzo, le copertina con quadri del Rinascimento. In quello di oggi, vi è una sezione del capolavoro del 1562, Il Trionfo Della Morte, di Peter Bruegel, conservato al Museo Del Prado di Madrid. Quadro di una drammatica bellezza, ha in sè una leggenda niente male: innamorato dello stile di Antonello da Messina, Bruegel, che era fiammingo, viaggiò fino in Sicilia per vedere i quadri del Misterioso maestro. E secondo molti critici lo sfondo di questo e di un altro suo leggendario capolavoro, Caduta Di Icaro (1558), sono ispirate a coste siciliane, e il mortifero cavallo della Grande Falciatrice in questo fu ispirato da quello dell’affresco, omonimo, ma di due secoli più antico, conservato adesso a Palazzo Abatellis a Palermo. E qui parte la storia strana del disco: il quadro non è nemmeno accreditato sulla copertina del disco quando uscì nel 1977 (e ancora adesso non compare in molte discografie ufficiali), perchè probabilmente questa raccolta era una carta di riserva della casa discografica NEMS (fondata da Brian Epstein, ma poi acquistata dal management del gruppo di oggi) preoccupata che qualcuno dei Black Sabbath potesse morire da un momento all’altro, vista la quantità e la qualità di cose pericolose che immettevano nel loro corpo in varie modalità. Dico subito che la storia non si può verificare in alcun modo, e rimane leggenda, ma dato che il disco ebbe diffusione bassissima, la alimentò a dismisura, quasi da considerare il disco una sorta di bootleg ufficiale e adesso è un pezzo forte del collezionismo (in qualsiasi pur pessima condizione vale almeno 100 €). I Black Sabbath erano esplosi 7 anni prima, quando per qualche centinaio di sterline e 12 ore in sala prove, Tony Iommi (chitarra), Bill Ward (batteria), Geezer Butler (basso) e John “Ozzy” Osbourne (voce), da Aston, periferia di Birmingham (all’epoca, uno dei posti più deprimenti dell’Occidente) creano, partendo dal blues, un qualcosa che mischiato con campane a morte, tuoni nella notte, urla disumane, chitarre lancinanti come lame infernali, un nuovo stile, l’heavy metal. La via esoterica al rock parte con i primi, clamorosi, cinque dischi: Black Sabbath (1970), Paranoid (stesso anno, il Sgt. Pepper’s del metal), Master Of Reality (1971) e gli appena più “affaticati” Vol. 4 (1972) e Sabbath Bloody Sabbath (1973). Nessuno prima di loro aveva aggredito in modo così “scabroso” gli spettatori, segnando, come raramente è accaduto, un genere. Il disco è semplicissimo: 10 brani, 5 dal fantasmagorico esordio, 3 da Paranoid e Vol. 4., 2 da Black Sabbath e una ciascuna dai restanti due. In scaletta tutti i brani mitici del gruppo, canzoni culto come l’allucinata Paranoid, la brutale e meravigliosa Iron Man, gli 8, incredibili minuti di War Pigs, che stravolgono il blues, la tosse che apre al riff già stoner di Sweet Leaf, ma anche la dolcezza del piano di Changes, il brano più romantico del repertorio, come Tomorrow’s Dream, che apre addirittura al romanticismo: “And let tomorrow's dreams\Become reality to me\So realize I'm much better without you\You're not the one and only thing in my heart\I'll just go back to pretending I'm living\So this time I'm gonna have the star part”. Il terremoto sonoro è completato dalle quasi omonime Black Sabbath e l’altro riff micidiale di Sabbath Bloody Sabbath. Mancano alcuni capolavori, riscoperti anche dopo anni, come Electric Funeral (da Paranoid, apocalittica) o la imprescindibile per i fan Children Of The Grave (da Master Of Reality). Quando uscì nel 1970 Paranoid, la rivista Rolling Stones, dopo averli pesantemente criticati per il primo lavoro, che nonostante tutto arrivò nella Top Ten inglese, scrisse: “Sul loro secondo e pesantissimo disco, Paranoid, troviamo lamenti sulla distruzione della guerra e l'ipocrisia dei politici, i pericoli della tecnologia e dell'abuso di droga”, parole che possono andare benissimo per questo disco antologico, introvabile ma magnifico. Va detto a onor di cronaca che la Nems sbagliò di pochissimo le previsioni di uno scioglimento, ma non per decesso, sebbene Ozzy e Iommi facevano a gare di riabilitazioni e entrate in cliniche: dopo il deludentissimo Never Say Die, uscito nel 1978, dove rispetto alla “brutalità” del punk neonato (che prese moltissimo dal loro essere iconoclasti) sembravano quelli di Top Of The Pops, Ozzy abbandona in un primo momento, poi finisce il disco, e se ne va definitivamente, sostituito nel 1980 da Ronnie James Dio, Ma quella sarà un’altra band, ed è anche un’altra storia.
23 notes · View notes
donaruz · 2 years
Text
Tumblr media
"Ha fatto lei questo orrore?" Chiese un ufficiale nazista a Picasso.
"No, è opera vostra" Rispose.
Il dipinto a cui si riferiva il nazista era il "Guernica", il famoso quadro raffigurante il bombardamento sulla città, appunto, di Guernica. I morti tra donne e bambini furono 1500.
il generale dell’aeronautica italiana Pietro Pinna, nel 1937 rapporta l’episodio con queste parole: “La distruzione di Guernica, compiuta dagli apparecchi tedeschi ed italiani, ha dato la misura di quanto può fare l’aviazione contro un centro abitato da civili.”
Molti pensano che furono solo i tedeschi a massacrare i civili quel giorno, non è così, c'erano anche aerei da guerra Italiani (I Savoia Marchetti S.M. 79).
Il giorno dopo il bombardamento le truppe di Franco entrano a Guernica e bruciano tutti i documenti anagrafici conservati nella chiesa di Santa Maria, rendendo di fatto impossibile il conteggio delle vittime. Ecco perché molti pensano sia stato ben superiore alle 1500 vittime.
Solo durante il processo di Norimberga, il creatore della Luftwaffe Hermann Göring, alla fine ammette: “Guernica è stato un terreno di prova per la Luftwaffe. È stata una vicenda spiacevole, d’accordo! Ma non potevamo fare altrimenti perché non avevamo un altro posto per sperimentare i nostri aeroplani”.
Prima di dipingere "Guernica", Picasso aveva visto a Palermo un affresco di un anonimo catalano "Trionfo della Morte" del 1446. L'affresco proveniva dal cortile di Palazzo Sclàfani. Picasso non aveva inventato niente, aveva semplicemente adattato un'opera sulla morte per ricordare la città martoriata di Guernica. Era stato lo stesso Picasso ad ammetterlo, rispondendo a una precisa domanda di Renato Guttuso, del quale era amico sin dagli anni Cinquanta. Oggi l'affresco è conservato presso la Galleria Regionale di Palazzo Abatellis a Palermo.
Ogni giorno gli "aerei" europei, compresi ovviamente quelli Italiani, bombardano i migranti in mare. E i morti sono in numero superiore a Guernica. Eppure tutti vanno a vedere quel quadro e rimangono sconvolti (oggi conservato a Madrid). In realtà lo si può vedere in ogni barcone obbligato ad affondare nel mediterraneo.
Guernica è ogni giorno.
Olmo Losca
24 notes · View notes
saax2 · 10 months
Text
La Morte
Tumblr media
The sick child, 1896 | Edvard Munch (1863-1944, Norway)
Tumblr media
Funerale bianco (White funeral), 1901 | Edoardo Berta (1867-1931, Italia)
Tumblr media
Autoritratto macabro (macabre self-portrait), 1899 | Carlo Fornara (1871-1968, Italia)
Tumblr media
Tombe romane (roman tombs), Concordia (Venice), 1887 | Filippo Franzoni (1857-1911, Switzerland)
Tumblr media
Miseria, 1886 | Cristóbal Rojas (1857-1890, Venezuela)
Tumblr media
Böcklin's grave, 1901-02 (Staatliche Kunsthalle, Karlsruhe) | Ferdinand Keller (1876-1958, Germany)
Tumblr media
The widow (detail), 1882-83 | Anders Zorn (1860-1920, Sweden)
Tumblr media
L’adultera o La femme de Claude, 1877 (Galleria d’Arte Moderna, Torino) | Francesco Mosso (1848-1877, Italia)
Tumblr media
The funeral of Shelley, 1889 | Louis Édouard Fournier (1857-1917, France)
Tumblr media
La peine de mort | Félicien Rops (1833-1898, Belgium)
Tumblr media
Funeral at sea (on the death of the painter David Wilkie), 1842 (Tate Gallery, London) | William Turner (1775-1851, England)
Tumblr media
La mort de Marat, 1793 (Musées royaux des Beaux-Arts, Bruxelles) | Jacques-Louis David (1748-1825, France)
Tumblr media
Le jour des morts, 1859 (Musée des Beaux-Arts, Bordeaux) | William Adolphe Bouguereau (1825-1905, France)
Tumblr media
Bradamante at Merlin's tomb, 1820 | Alexandre-Évariste Fragonard (1780-1850, France)
Tumblr media
Death on the pale horse, 1865 | Gustave Doré (1832-1883, France)
Tumblr media
 Il trionfo della morte, 1464 ca. (Palazzo Abatellis, Palermo) | Anonimo
Tumblr media
Roman widow | Dante Gabriel Rossetti (1828-1882, England)
Tumblr media
Cemetery in the moonlight, 1822 | Carl Gustav Carus (1789-1869, Germany)
Tumblr media
The plague, 1898 | Arnold Böcklin (1827-1901, Switzerland)
Tumblr media
Ophelia, 1851-52 (Tate Britain, London) | John Everett Millais (1829-1996, England)
Tumblr media
Grief, 1902 | Anna Ancher (1859-1935, Denmark)
Tumblr media
The plague of pestilence, portfolio (two of seven etchings), 1920 | Stefan Eggeler (1894-1969, Austria)
Tumblr media
The plague of pestilence, portfolio (three of seven etchings), 1920 | Stefan Eggeler (1894-1969, Austria)
Tumblr media
Dr. Nicolaes Tulp's anatomy lesson, 1632 | Rembrandt (1606-1669, Netherlands)
Tumblr media
La sepoltura del conte di Orgaz (El Entierro del conde de Orgaz), 1586 (Chiesa di Santo Tomé, Toledo) | El Greco (1541-1614, Greece)
Tumblr media
Woman on her deathbed, 1883 (Kröller-Müller Museum, Otterlo) | Vincent van Gogh (1853-1890, Netherlands)
Tumblr media
Princess Tarakanova, in the Peter and Paul Fortress at the time of the flood, 1864 | Konstantin Flavitsky (1830-1866, Russia)
5 notes · View notes
visualpoett · 8 months
Text
Tumblr media
The Triumph of Death. Unknown. Palazzo Abatellis, Palermo ~ ca.1446
3 notes · View notes
Photo
Tumblr media Tumblr media Tumblr media
Da: SGUARDI SULL’ARTE LIBRO SECONDO - di Gianpiero Menniti 
L'INCERTEZZA E LA COSCIENZA
In arte, la tensione verso la vita è sempre un richiamo alla fragilità dell’esistenza.  La stessa rappresentazione è tentativo effimero di superamento dell’ineluttabile, anche quando la figurazione pittorica o plastica sembri voler cogliere accenti di illusoria fede metafisica, di grandezza e di fasto tendenti all’espressione eterna: è esigenza antropologica di finalismo.  Vita e morte convivono nella sensibilità dell’artista.  Anche il richiamo più potentemente prosaico al reale materico, risulta essere rappresentazione del limite invalicabile, di un buio lasciato ai margini. Ogni rappresentazione, sia che abbia carattere sacrale che mondano o profano, lascia sullo sfondo del suo divenire visione ipostatizzata l’incertezza dell’astratto come di una domanda mai soddisfatta e sempre incombente sul significato dell’esistenza.  È per questa ragione profonda che un’opera pittorica o plastica suscita passioni inesplicabili: rappresenta il riverbero di una lacerante incertezza colta nel suo presentarsi al cospetto delle coscienze. Così, anche l'annuncio più rivoluzionario della storia non lascia alcuna traccia di grandiosità, ma solo di lirismo rarefatto, di comprensione austera, di dramma accennato.  È aspirazione alla salvezza che sconta i limiti di un mistero ineluttabile, non risolve la relazione tra l'umano e il divino se non in un gesto di attesa, di sospensione, di indugio colto in un istante.  Un istante che dura da duemila anni. 
- Antonello da Messina (1430 - 1479): "Annunziata" (1474 - 1476), Palazzo Abatellis (Galleria regionale della Sicilia), Palermo
- In copertina: Maria Casalanguida, "Bottiglie e cubetto", 1975, collezione privata
18 notes · View notes
mosertone · 2 years
Text
Tumblr media
Master of the Triumph of Death - Triumph of Death (c. 1446). Details.
Abatellis Palace, Palermo.
8 notes · View notes
source-insta · 16 days
Text
Tumblr media
thedreslyn
Carlo Scarpa, The exhibition design of Palazzo Abatellis, Palermo, 1953-54
0 notes
asukatominaga · 2 months
Text
Tumblr media Tumblr media
Palazzo Abatellis (Palermo)
1950年代にカルロ・スカルパが改修した16世紀の建物。写真は、スカルパの改修前の1900年代末の写真と、2004年に撮影した写真。
随分とスッキリしちゃったなぁという印象だけど、これがいい。
『彼(スカルパ)の作っている空間がたたえている魅力には、一種独特なものがあって、言ってみれば伝統的なものに引き摺られない、ある種の明快さと、ものすごく緻密なディテールから生み出されるか<軽み>とでも言ったら良いような感じ、これが僕には魅力的に思えた』(横山談)
磯崎新+横山正 対談「カルロ・スカルパを語る」『SD』6月号,1977年より
削ぎ落とすことはできても、緻密なディテールはなかなか難しいと改めて感じました。
0 notes
telodogratis · 2 months
Text
#EventiPA - Diva Rosalia. La Santa Patrona di Palermo nelle collezioni di Palazzo Abatellis
In occasione del 400° Festino di Santa Rosalia la Galleria regionale della Sicilia Palazzo Abatellis inaugura, venerdì 12 luglio alle ore 18.30 all’Oratorio dei Bianchi (piazzetta dei Bianchi), un&r…  ​Read More In occasione del 400° Festino di Santa Rosalia la Galleria regionale della Sicilia Palazzo Abatellis inaugura, venerdì 12 luglio alle ore 18.30 all’Oratorio dei Bianchi (piazzetta dei…
0 notes
mayolfederico · 3 months
Text
Palermo e Maredolce ~ Cesare De Seta
Trionfo della Morte, 1450 ca., Galleria regionale di Palazzo Abatellis, Palermo Solo fantasmi s’aggirano nel centro storico di questa grande capitale: la gente non ci abita più, tanto che all’imbrunire non s’ode voce umana. Mura a brandelli, intonaci che si sgretolano, stucchi fastosi che cadono a pezzi, chiese sconsacrate e palazzi scoperchiati.   PALERMO Il centro storico di Palermo è uno…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
lamilanomagazine · 6 months
Text
Beni culturali, pienone in Sicilia a Pasqua. Schifani e Scarpinato: «L'Isola si conferma destinazione di prim'ordine»
Tumblr media
Beni culturali, pienone in Sicilia a Pasqua. Schifani e Scarpinato: «L'Isola si conferma destinazione di prim'ordine».   Boom di visitatori nel corso del week-end pasquale per i siti culturali della Sicilia, che continuano ad attrarre visitatori da tutto il mondo. Dai maestosi templi greci agli affascinanti resti romani, dai musei ricchi di tesori ai parchi archeologici, l'Isola ha offerto un viaggio indimenticabile attraverso secoli di storia e di cultura. «L'impareggiabile ricchezza culturale e monumentale – sottolinea il presidente della Regione, Renato Schifani - si conferma per la Sicilia uno dei principali elementi attrattivi dei flussi turistici, al pari del patrimonio naturale. È un giacimento di bellezze, di storia inesauribile sul quale il mio governo continua a investire per far crescere ulteriormente una delle voci più importanti della nostra economia. Il gradimento dei visitatori lo dimostra in modo incontrovertibile. Per questo ci stiamo impegnando per la valorizzazione e la promozione di siti come nel caso del Telamone della Valle dei Templi e per una rafforzata tutela come nel caso della Villa romana del Casale di Piazza Armerina, dove mi sto spendendo in prima persona per risolvere alcune criticità». «La Sicilia si conferma una destinazione culturale di prim'ordine – afferma l'assessore ai Beni culturali, Francesco Paolo Scarpinato – Con l'avvio della stagione primaverile ci aspettiamo che questo trend positivo continui e che sempre più persone possano scoprire e apprezzare le meraviglie che la nostra regione ha da offrire». Nel week-end di Pasqua (sabato, domenica e lunedì di Pasquetta) alto numero di presenze nei siti regionali. Al Teatro antico di Taormina e al Museo e all'area archeologica di Naxos i visitatori sono stati quasi 8.500; segue la Valle dei Templi con il Museo archeologico Pietro Griffo, che ha sfiorato i 6 mila biglietti. Oltre 2.500 i turisti che hanno ammirato i mosaici della Villa romana del Casale di Piazza Armerina, nell'Ennese. Bene il Trapanese con il Parco archeologico di Selinunte che ha registrato 1.277 ingressi, superato dal Parco di Segesta, in piena ripresa dopo il devastante incendio dello scorso anno, con quasi 1.371 persone. Nel Palermitano record di presenze al Duomo di Monreale, con il chiostro scelto da 817 visitatori. Il castello della Zisa, sotto restauro, ha accolto 118 turisti, mentre il Museo archeologico Antonino Salinas, dov'è in corso la mostra "Sicilia/Grecia/Magna Grecia", ne ha contati 120 e la Galleria di Palazzo Abatellis ha raggiunto quota 286. I numeri registrati nel week-end pasquale confermano un ottimo trend di presenze nel 2024. Un andamento che già adesso lascia ipotizzare un nuovo record complessivo di presenze per quest'anno, dopo il dato storico del 2023.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
0 notes
pikasus-artenews · 10 months
Text
Tumblr media
Manya y fuerça, la Sicilia incontra la Spagna alla Galleria Abatellis
La mostra comprende, infatti, un percorso di opere che testimoniano il legame artistico-culturale fra la Spagna, la Sicilia e la città di Palermo
0 notes