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#accompagnamento
tastierearranger · 3 months
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Suonare gli stili di un arranger: richiede impegno, ma scatena passione
Se pensate che suonare un arranger dal vivo sia un gioco da ragazzi, vi sbagliate. Suonare con gli stili di accompagnamento può certamente generare entusiasmo, ma rappresenta anche una sfida da non sottovalutare. Il risultato davanti al pubblico – come la vostra tranquillità a tempo di esecuzione – dipende dalle vostre abilità e dalla familiarità con lo strumento arranger che avete a…
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quickpa · 7 months
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Indennità di Accompagnamento
L'indennità di accompagnamento è una prestazione economica, erogata per 12 mensilità, a favore degli invalidi civili totali a causa di minorazioni fisiche o psichiche.
Per questi invalidi totali deve essere stata accertata l'impossibilità di deambulare senza l'aiuto di un accompagnatore oppure devono risultare non in grado di compiere gli atti quotidiani della vita.
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Il card. Burke: "Data la situazione in cui si trova la Chiesa... che confonde e induce anche in errore un buon numero di fedeli..."
di Raymond Leo Cardinal Burke Disciplina e dottrina: il diritto al servizio della verità e dell’amore Nel periodo immediatamente precedente al Concilio Ecumenico Vaticano II e, ancor più, nel periodo postconciliare, la disciplina canonica della Chiesa è stata messa in discussione fin dalle sue fondamenta. La crisi del diritto canonico ha avuto origine negli stessi presupposti filosofici che…
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vitadapanda · 1 year
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La mia battaglia a Napoli: sanità e sfratti
La difficile realtà di una famiglia alle prese con sfratti e problemi sanitari a Napoli #sfratti #sanitàterritoriale #Napoli #difficoltà #assistenzasociale #TRP #invalidità #pensione #accompagnamento #casaalbergo #narcisismo
Ho bisogno di fermarmi un secondo, perché sono a pezzi.Devo analizzare tutto quello che sta succedendo. Ieri sveglia alle sei del mattino, alle sette aspettavo l’infermiere che si è poi presentato verso le nove. Napoli e la sanità territoriale, ma in generale tutti i servizi, si confermano ancora vergognosi. Faccio il prelievo, non riusciva a trovare la vena, mi sono fatto non poco male. Non…
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queerographies · 1 year
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[L'accompagnamento][René De Ceccatty]
L'accompagnamento di René De Ceccatty racconta, dal punto di vista di un accompagnatore sull'ambiente ospedaliero, gli ultimi giorni di Gilles Barbedette, morto di AIDS nel 1992
René de Ceccatty racconta gli ultimi giorni di Gilles Barbedette, morto di AIDS nel 1992. Dal punto di vista di un accompagnatore sull’ambiente ospedaliero, l’autore guarda con lucidità il suo amico e le sue ultime richieste. «Negli ultimi giorni, lui, che era scrittore, mi ha detto che non aveva avuto la forza di descrivere ciò che stava vivendo e che nessuno ancora aveva saputo descrivere…
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fabriziosbardella · 1 year
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Da gennaio verrà inaugurato al Centro Gulliver un nuovo sportello con operatori di Gulliver e di Amico Fragile. #vittimedellaviolenza #amicofragile #cyberbullismo #centrogulliver emiliocurto #servizioaccompagnamento #varese #vittimedellaviolenza
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asterargureo · 2 years
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diceriadelluntore · 14 days
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Storia Di Musica #323 - Devotchka, A Mad & Faithfull Telling, 2008
Il mese di Aprile ha visto come protagonisti dei dischi sulla cui copertina ci sono una o più mani (l’avevate capito, lo so). Aggiungo che sono dischi di musica indipendente degli anni 2000, definizione che accompagna lavori prodotti e distribuiti da piccole etichette musicali che non fanno parte di grandi agglomerati di industria multimediale. È stato un viaggio che mi ha fatto scoprire molte band che conoscevo poco o non conoscevo affatto, ed è sempre una bellissima esperienza lo scoprire. Concludiamo questo percorso con una band che si forma a Denver, verso la fine degli anni ’90, con due caratteristiche peculiari: suonano un punk gitano ricchissimo di richiami alla cultura gipsy europea (e non solo), l’altro è la scelta del nome. Si chiamano infatti DeVotchKa, traslitterazione nel nostro alfabeto di девочка, che in russo vuol dire ragazza. La band è formata da ottimi polistrumentisti: Nick Urata, che canta e suona il theremin, la chitarra, il bouzouki, spesso il pianoforte e occasionalmente anche la tromba; Tom Hagerman suona il violino e la fisarmonica; Jeanie Schroder, cantante e suonatrice di bassotuba, contrabbasso e flauto; chiude il gruppo Shawn King, percussioni e spesso tromba aggiunta. Iniziano come band di accompagnamento agli spettacoli di burlesque della regina del genere, Dita Von Theese. Grazie alla crescente notorietà di Dita, girano quasi tutti gli Stati Uniti, divenendo uno dei punti forti dello show. Durante le serate, vendono dei dischi autoprodotti: nel 2004 una loro canzone, How It Ends, entra a far parte della colonna sonora del bel film Ogni Cosa è Illuminata (film tratto dall'omonimo romanzo di Jonathan Safran Foer diretto da Liev Schreiber con Elijah Wood e Eugene Hütz, frontman dei Gogol Bordello che furono il gruppo apripista del genere punk gypsy). Dopo una applauditissima performance al Festival di Bonnaroo del 2006, iniziano ad essere richiesti anche oltre il circuito underground. Una mano gliela dà anche Win Butler degli Arcade Fire: propone loro di fare un Ep di Cover, tra cui The Last Beat Of My Heart di Siouxsie And The Banshees, Somethin' Stupid di Frank e Nancy Sinatra e addirittura Venus In Furs dei Velvet Underground, Ep che si chiama Curse Your Little Heart. Questo disco verrà notato da Jonathan Dayton e Valerie Faris che chiamano i DeVotchKa a scrivere la colonna sonora del loro film, Little Miss Sunshine, lavoro per cui ricevono persino una nomination ai Grammy 2006 come Miglior Colonna Sonora originale. È la svolta finale.
Nel 2008 esce il disco di oggi, A Mad & Faithful Telling: prodotto dalla band con Craig Schumacher (che ha lavorato con i Calexico, Giant Sand, Amos Lee tra gli altri) è un po’ il riassunto del loro modo di fare musica. Una musica divertente e divertita, che mischia folk, tradizioni gitane, Sudamerica e Europa, con ganci pop davvero notevoli. Ai quattro si aggiunge una corposa sezione fiati e di archi e un piccolo coro. Basso Profundo è un viaggio nella musica balcanica che qualche anno prima è esplosa nell’ambito world (con i film di Kusturica e la musica di Goran Bregović) dall’andamento baldanzoso e ritmico. C’è la musica mariachi in Along The Way, soprattutto nei fiati. L’intro da carillon di The Clockwise Witness è preludio ad un grande brano, dalle ondeggianti parti musicali, un piccolo gioiello dove la voce di Urata fa la sua bella figura. Head Honcho e Undone (dalla bellissima chitarra che sa di musiche ispaniche) sanno di omaggio agli spaghetti western, e potrebbero fare da colonna sonora a qualche scena dei film di Quentin Tarantino. Translitterator è il brano più pop, anche qui con un intro da musica di orchestrina giocattolo, una musica che fa pensare ai circhi, ai teatri delle marionette. Ci sono due splendidi strumentali: Comrade Z, che unisce i fiati mariachi con i ritmi gitani e Strizzalo, divertente parodia di un valzer italiano, da sagra di paese, con la fisarmonica, il basso tuba e dei romantici violini (spesso hanno usato l’italiano per le loro composizioni, uno dei loro primi dischi si chiama Una Volta). New World, una malinconica ballata moderna, chiude il disco, e fu usata in una puntata della serie Tv Weeds. Il disco è viaggio musicale tra circhi di frontiera, feste messicane, passeggiate in città dell’Europa dell’Est e paesaggi italiani. Sarà in top ten della Heatseekers di Billboard e diventerà il loro più grande successo. Successo che li porterà a suonare pure in Europa, addirittura come apertura dei concerti di grandi band, come i Muse.
Pubblicheranno nel 2009 la colonna sonora del film I Love You Phillip Morris (black comedy con Jim Carrey e Ewan McGregor) e altri dischi, l'ultimo del 2018 This Night Falls Forever, continuando nel frattempo a portare in giro la loro musica scanzonata, potenzialmente irresistibile anche per la cura e le qualità musicali dei musicisti.
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ingiusta · 5 months
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Per ogni accompagnamento c'è una voce, ma vale ancora la regola che la sentiranno solo i vicini.
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aitan · 3 months
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Stavo sfogliando il file in cui ho catalogato i miei CD. Ho preso un anno a caso, il 1973, più di mezzo secolo fa, e ho trovato queste perle della produzione discografica italiana:
- Arbeit Macht Frei degli Area
- Nuova Compagnia di Canto Popolare (l'album eponimo)
- Storia di un impiegato di Fabrizio De André
- Un uomo in crisi di Claudio Lolli
- Far finta di essere sani di Giorgio Gaber
- Io sono nato libero del Banco del Mutuo Soccorso
- Palepoli degli Osanna
- Non farti cadere le braccia di Edoardo Bennato
- Io e te abbiamo perso la bussola di Piero Ciampi
- Abbiamo tutti un blues da piangere del Perigeo
- Opera buffa di Francesco Guccini
- Alice non lo sa di Francesco De Gregori
- Sulle corde di Aries di Franco Battiato
- Sempre di Gabriella Ferri
- Pazza idea di Patty Pravo
- Amarcord di Nino Rota
Fuori dall'Italia, nello stesso anno, uscivano capolavori del calibro di Dark side of the Moon (Pink Floyd), Fuente y caudal (Paco De Lucía), Venham mais cinco (José Afonso), João Gilberto (João Gilberto), Araçá Azul (Caetano Veloso), Todos os Olhos (Tom Zé), Mingus Moves (Charles Mingus), Quadrophenia (The Who), Tubular Bells (Mike Oldfield), Selling England by the Pound (Genesis), Berlin (Lou Reed), Fanfare For The Warriors (Art Ensemble of Chicago), Head Hunters (Herbie Hancock), Chapter One: Latin America (Gato Barbieri), Ode to Duke Ellington (Ibrahim Abdullah), Birds of Fire (Mahavishnu Orchestra), Future Days (Can) e la colonna sonora di Jesus Christ Superstar
Prossimamente passo in rassegna i titoli del 1974, giusto 50 anni fa.
Perché sono della generazione che comprava i dischi, inseriva l'ascolto nel suo contesto storico, pensava che c'era un prima e in dopo, apprezzava le innovazioni e i legami con la tradizione e non pensava che i suoni si muovessero in un tutto indistinto o facessero solo da accompagnamento ai TikTok.
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Lorenzo Perosi (1872 - 1956) - Concerto (n.2) per solo di violino con accompagnamento d'orchestra (1916)
I. Mosso (0:01) II. Andantino, piuttosto lento (15:07) III. Vivace (24:30)
Violino: Francesco Cerrato
Orchestra Sinfonica Nuova Cameristica di Milano / dir: Arturo Sacchetti
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canterai · 7 days
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Cosa stai suonando in questo periodo?
In orchestra prossimo concerto penso Handel The royal fireworks, e orchestra d'archi accompagnamento solista Accolay
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veroves · 8 months
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ho appena finito di vedere una versione di "le voyage dans la lune" con accompagnamento cantato da jovanotti (si per me sarà sempre questo il suo nome).
sono un pò traumatizzata.
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Amore, caro amore mio.
Raccontami una storia, che strappi pezzi di me seduta davanti al pianoforte, ti suono una canzone, accompagnamento, melodia che accolga i colpi di machete sulla mia schiena. 
Distruggimi ch'è l'unica cosa che sai fare, rigirami fra le dita delle tue mani, sporche e stracolme di sangue che cola dalle mie ferite. 
Alzo piano la testa e ti guardo negli occhi. 
Un colpo sordo, il pavimento nero accoglie il mio corpo bianco e divento un quadro. Appendimi sopra il muro dietro al pianoforte che suona incontrollabile il dolore della perdita del pianista. 
Divento tua creatura, esistenza inumana, colore sulla tela e dolore sulle labbra. 
Mi mordo il labbro inferiore ed un sapore deciso nella bocca accoglie la tua anima dannata e la mia essenza più pura d'odio e amore. 
Una nuova guerra. 
Amore, caro amore mio.
Siamo sempre noi. Le bestie feroci. Animali assetati di sangue. Una dipendenza reciproca. 
Esci dalla buia casa e lascia il quadro in bilico tra l'essere distrutto o accolto dall'umana sostanza. 
Poi muori. Come sono morta anch'io che volo e sono libera, prima creatura incatenata. L'anima venduta al diavolo e poi restituita agli angeli. Volo. 
Ricordati i tramonti e il mare fuori dalla finestra, poi buio. 
Ti strappo gli occhi mentre mi strappi il cuore. 
Prendi fuoco e resti cenere in penombra della vita che non hai vissuto.
Tu carnefice, io vittima. Io carnefice e assassino della tua anima dannata incatenandoti al muro, braccia, gambe per poi strapparti in due. 
Viscere per terra, sangue sul mio volto, sorrido. 
Tu, creatura mia, io prima, creatura sola. Nessun padrone, niente salvezza, colpisci e guardo il massacro nella buia stanza della nera casa.
T'odio, massacro creatura mia e piango, dopo sparo. 
Il mio cervello sui muri tristi e sporchi, il pianoforte suona la canzone della morte del carnefice. 
Muori che sono morta e perdiamoci negli inferi, nel quadro appeso al muro. 
Fuori, la tempesta perfetta e colpisce come un'enorme palla da demolizione che compare dal nulla e sbatte dritta contro il cervello. 
Distrugge tutto, dietro di lei, solo polvere, fumo denso, asfissia. 
Amore, caro amore mio. 
Ci siamo distrutti così tante volte.
Ci siamo mischiati il sangue e chi sei? 
Chi sono? 
L'odore del mare mi solletica le narici e di questa volta siamo in spiaggia. 
Che arma utilizzerai? 
Come mi difenderò? 
Gli occhi, quei occhi scuri e freddi. 
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gonagaiworld · 3 months
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Mobile Suit Gundam: Il contrattacco di Char sarà proiettato al NIAFF 2024 Yoshiyuki Tomino e Yutaka Izubuchi saranno ospiti di evento di accompagnamento. Info:--> https://www.gonagaiworld.com/mobile-suit-gundam-il-contrattacco-di-char-sara-proiettato-al-niaff-2024/?feed_id=429197&_unique_id=65c33b0380f86 #MobileSuitGundam– IlcontrattaccodiChar #NiigataInternationalAnimationFilmFestival #YoshiyukiTomino
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diceriadelluntore · 3 months
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Storia Di Musica #311 - Emily Remler, East To Wes, 1988
Il filo che lega le storie di musica di Febbraio me lo ha dato la radio: qualche giorno fa in un programma mattutino di Virgin Radio, alla domanda della presentatrice "cosa vorresti fare per diventare famoso?" una ascoltatrice ha risposto "vorrei diventare una virtuosa della chitarra, perchè non ve ne sono di famose". La presentatrice ha ribattuto che non era affatto vero, ma l'unico nome che le venne in mente al momento è quello di Sister Rosetta Tharpe, cantante e chitarrista statunitense, pioniera della musica gospel e conosciuta anche con il nomignolo di Madrina del Rock'n'Roll: sulle qualità storiche e tecniche di Rosetta Tharpe niente da dire, ma non è tra i primi nomi che vengono in mente pensando alla chitarra rock in generale. Il mio spirito da piccolo filologo musicale tende a dire che l'ascoltatrice avesse ragione, cioè che vi sono pochissime chitarriste famose, che allo stesso tempo non vuol dire che non vi siano state straordinarie chitarriste nella storia della musica. Per questo, ricordando che in questa rubrica già si è parlato di chitarriste (la sublime Joni Mitchell, le Runaways di Joan Jett e Lita Ford tra le altre), le storie di musica di questo mese verteranno su grandiose chitarriste.
Per iniziare ho scelto una storia emblematica di uno dei problemi di essere musiciste in un mondo, quello della musica pop, che è sempre stato per lo più maschilista: "Così tanti leader di gruppi mi hanno detto in faccia che non potevano assumermi perché ero una donna", lo diceva, in una intervista al magazine People nel 1982 una grandiosa musicista, Emily Remler. Originaria del New Jersey, la sua vita cambia quando ha 10 anni: al fratello maggiore venne regalata una chitarra, una Gibson Es 330 rossa, che Emily ogni tanto strimpellava. Si capì subito che riusciva a memorizzare i suoni e le veniva naturale suonarla, tanto che anni dopo fu ammessa al prestigioso Berklee College of Music di Boston, che è la scuola di musica più grande del mondo, i cui illustri ex alunni hanno vinto oltre 300 Grammy Awards. Si diploma a 18 anni, si appassiona al jazz e inizia a suonare nei locali. Nel 1978 va a New Orleans, dà lezioni, suona in pubblico in ogni occasione che trova, si mette deliberatamente in situazioni che la spingono a dare il massimo e a migliorarsi. Fa di tutto per incontrare quanti più musicisti può. Tra questi, nel 1978, incrocia Herb Ellis, che diventerà il suo mentore (gli dedicherà un bellissimo brano, di chitarra solo, di cui parlerò tra poco). Grazie a lui inizia ad essere una richiestissima sessionista, pubblica il primo disco da solista, Firefly del 1981 (in copertina una sua splendida foto con la chitarra rossa del fratello, strumento che non abbandonerà mai), partecipa alle musiche di un grande musical, Sophisticated Ladies, con le musiche di Duke Ellington e tra le cose più belle che vive c'è la sua partecipazione ai tour di Astrud Gilberto che le aprono le porte delle musiche sudamericane e caraibiche. Nel 1981 sposa il pianista Monty Alexander, con il quale farà un favoloso tour insieme prima di divorziare nel 1984. Remler è una grandiosa musicista, con un senso innato del tempo e della ritmica, e ha un carattere forte e lucido: nella stessa intervista a People disse "Posso sembrare una ragazzina carina del New Jersey. Ma dentro sono un uomo nero ben piazzato di 50 anni con un gran pollice, come Wes Montgomery».
E proprio il grande chitarrista di Indianapolis è il faro della musica di Emily. Gli dedica questo disco, del 1988, suonando insieme a tre colossi colossi, Hank Jones al piano (uno dei grandi pianisti del jazz, e passato alla storia anche perchè suonava lui il piano di accompagnamento quando Marylin Monroe cantò Happy Birthday Mr President nel 1962 a JFK), Buster Williams al contrabasso (che suonò nel gruppo di Herbie Hancock e nel gruppo Sphere specializzato nelle musiche di Thelonious Monk) e Marvin "Smitty" Smith, come lei allievo della Berklee e batterista per grandi musicisti, nonchè batterista della band dello show di Jay Leno per 14 anni. East To Wes è un tributo atipico, perchè Remler non riprende in toto brani famosi di Montgomery, ma ne sceglie alcuni che suona "come li avrebbe suonati lui", con la famosa maestria del suo pollice: leggenda vuole che Montgomery, che di giorno lavorava in fabbrica e la sera imparava a suonare la chitarra, per non disturbare moglie e vicini non suonava con il plettro, ma con il pollice, una delle caratteristiche che resero il suo suono unico e distinguibile per sempre.
Nel disco prodotto da Carl Jefferson, fondatore della Concord Records che era specializzata in famose chitarre jazz, Remler sceglie un repertorio memorabile, composto da standard e da tre sue composizioni. Tra gli standard, riprese spettacolari di Hot House di Tad Cameron (è stata la prima chitarrista a proporre il brano per chitarra jazz), uno dei picchi dell'era be-bop, Daahoud di Clifford Brown (una delle grandi promesse del jazz, morto nel 1956 in un incidente stradale a soli 25 anni), Snowfall, uno dei più grandi standard del jazz, scritta nel 1941 da Claude Thornhill e una ripresa di Softly, As In A Morning Sunrise dal musical New Moon di Sigmund Romberg (musiche) e Oscar Hammerstein II (testo). C'è anche una versione strumentale di Sweet Georgie Fame di Blossom Dearie, che nella sua versione originale aveva il testo scritto da Sandra Harris, e la canzone è una dedica alla cantante jazz inglese Georgie Fame, una canzone scritta da donne per una donna. Tra le proprie composizioni, tre gemme: Blues For Herb, dedicata all'amicizia con Herb Harris suo mentore, una Ballad For A Music Box e la canzone, delicato e sentito omaggio al suo mito, East To Wes. Il disco è un gioiello, consacrato anche dalla critica, uno degli apici creativi del talento di Remler.
Un talento che si è sempre scontrato con un grave problema: la sua dipendenza dall'eroina. Dipendenza che fu la causa, drammatica, di un attacco di cuore mentre era in tour in Australia nel 1990 che si porta via un talento della chitarra jazz a soli 32 anni. Una chitarrista fenomenale, che amava dire: Quando suono, non so se sono una ragazza, o un ragazzo, un cane, un gatto o altro. Sto solo suonando. Quando scendo dal palco, è lì che la gente mi ricorda che sono una donna.
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