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#almeno questo lato positivo
givemeanorigami · 2 years
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Praying circle che sia solo influenza e non covid un'altra volta, perché io due volte in (neanche) un anno, tra l'altro preso sempre a sfiga e senza cercarmelo, non me lo merito.
Oddio, ad essere onesti, non mi merito neanche l'influenza o la febbre dopo anni.
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ross-nekochan · 10 months
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Stamattina non sono riuscita a sedermi nemmeno per 1 fermata di treno e ho bestemmiato il signore davanti a me tutto il tempo; almeno adesso al ritorno l'ho messa nel culo a tutti e sono seduta dall'inizio.
È solo Mercoledì e già sto cominciando ad accusare la stanchezza del poco sonno. Fortunatamente stasera niente palestra per cui non torno a casa alle 22:00 (dopo essere uscita di casa alle 7:00) e spero di riuscire ad andare a dormire prima di mezzanotte perché sennò a Venerdì non so come ci arrivo.
Se dovessi vedere qualche lato positivo di questo lavoro è che è un'azienda super internazionale quindi:
- posso vestirmi come cazzo mi pare e non devo mettere per forza quella merda di divisa con i tacchi (sebbene l'abbia dovuta comprare e quindi se sfrutto quei soldi non è che mi dispiace da una parte)
- ci sono parecchi stranieri e questo aiuta la mia autopercezione (non sono troppo grossa, non sono troppo scollata, non sono troppo poco truccata e curata ecc.)
- nel mio team ci sono persone simpatiche, specie il mio group leader che è molto estroverso (infatti è del Myanmar, mica giapponese)
- c'è una macchinetta del caffè svizzera che fa il caffè decente (anche l'espresso) + un bar con vari tipi di caffè Nespresso... tutto GRATIS (quando l'ho scoperto non ci potevo credere - non sapete quanto costa e quanto è difficile trovare altro oltre alla solita acqua sporca di caffè... che bevo per carità di Dio però dopo un poco che palle)
- sono obbligata a parlare giapponese quasi tutto il tempo quindi questo è il momento adatto per alzare il mio attuale livello linguistico (statico da ormai troppi anni)
Per tutto il resto, voglio morì.
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arreton · 9 months
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Il non avere una buona memoria ha avuto come lato positivo l'aver potuto emanciparmi – quel tanto che sono riuscita a farlo – con più facilità, cioè per quel che ricordo almeno.
Ad esempio solo recentemente ho ricordato quanto fosse impensabile andare al bar, tanto meno da sole perché "femmine" e una femmina da sola non va al bar in mezzo ai maschi, se lo fa è perché è "spurtata" (zoccola). Mia madre tiene ancora questa convinzione, quando le ho proposto in passato di fare colazione al bar lei stava tutta elettrizzata perché wow andare al bar da sole, il brivido della trasgressione assieme alla paura che "qualcuno possa vederla" e dirlo a mio padre. Io negli ultimi tempi ho (ri)scoperto l'amore per le colazioni e vado tranquillamente a fare colazione da sola al bar, così come ho recentemente preso la passione per il caffè e allora capita che vado anche a prendermi un caffè macchiato fatto con la macchinetta e non con la moka (anche se siccome sono una golosona sinceramente pure se fatto con la moka per quel che ci metto, tra panna cannella e dolci vari, me lo faccio meglio io a casa! Così come il cappuccino!) o un ginseng perché sono una borghesotta del cazzo. I miei mi chiedono sempre, quando vado al bar, se sono andata sola con la scusa del "magari avete fatto una passeggiata con Fidanzato". Cosa c'entra in tutto questo la memoria? Che questa cosa dell'andare bar l'avevo completamente rimossa e che l'unica cosa che poteva riallacciarmi a questo discorso, che riuscivo a pensare quando andavo sola al bar era "wow quante cose che faccio ormai tranquillamente da sola", ma io lo riallacciavo al mio problema di forte insicurezza e al fatto che da adolescente avevo paura a mettere il naso fuori di casa senza la compagnia di qualcuno, con tanto di palpitazioni e ansia che mi portava quasi alle lacrime. Cioè lo collegavo ad un problema mio personale mica al fatto che sono stata vittima di una mentalità e di una educazione patriarcale e maschilista. Se mi chiedo come ho fatto ad "emanciparmi" allora dico che non lo so. Semplicemente prima la pensavo in un modo, adesso in un altro modo e me ne fotto completamente di quella mentalità che avevo.
Io per questo motivo detesto le pseudo-femministe in cui lottano per questo e per quello e poi scopri che nella loro vita non hanno mai subito un lavaggio del cervello dal quale si sono emancipate. Da loro non ricevi alcuna solidarietà, solo giudizio se ancora sei in qualche modo attaccata a quella mentalità. Ed io quando le sento parlare mi volto dall'altra parte schifata e con aria di sufficienza perché veramente queste non sanno cosa significhi essere vittima del patriarcato. Pure se una femmina fondamentalmente lo è per cultura vittima.
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mewscarrafone · 1 year
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TOKYO MEW MEW REWATCH - EP 35
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- Le torte alla panna hanno troppe calorie!
Al rogo la diet culture!
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E alla giustissima obiezione di Ichigo di godersi la vita prima di trovarti circondato da gente che ti fa l'IMC sbagliato a vista, l'adorabile marmocchia risponde dandole della vecchia e grassa. Almeno ci ha regalato una delle poche volte in cui Masaya mostra un'emozione nel vecchio anime, nello specifico 'Dio aiutami non sono abbastanza forte per prevenire un massacro'.
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- Io il passaggio l'avevo offerto a Zakuro, ma tu ti sei fiondata in auto!
Minuto di silenzio per Minto e i suoi sogni di una sana limonata sul retro della macchina. Tanto il guidatore non vede e non sente.
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Scena dolcissima in cui Zakuro tira fuori il suo lato più gentile ... oltre che a quanto sia gnocca in gilet e cravatta.
Comunque urrà per il messaggio 'non stare a fare i conteggi delle calorie, se vuoi esser sana fai una dieta equilibrata ed esercizio fisico', oltre che alla critica implicita agli standard assurdi del mondo della moda che Momoka sembra seguire.
Certo, nella mia esperienza personale i danni non arrivano tanto dalle famigerate modelle stecchino quanto dalle famiglie convinte che una pancia non perfettamente piatta sia la definizione di obesità grave, ma intanto è uno sforzo in positivo anzichè in negativo.
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Finalmente qualcuno sbatte in faccia a Ryou i punti deboli dei suoi piani!
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Kisshu prova l'approccio Yuebin.
Scherzi a parte, è l'unica volta in cui abbia provato a farsi cedere spontaneamente la Mew Aqua invece di strapparla di prepotenza. Mi chiederei se non fosse un riguardo per l'età di Momoka se non fosse che passa a darle il tormento e a spingerla via dieci secondi dopo.
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Frame gloriosi e dove trovarli, parte 2.
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Eccolo! Il momento di gloria che tutti stavamo aspettando!
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Unico momento in 52 episodi in cui Kisshu riterrà opportuno tirarsi su le braghe.
Filler carino, che non storpia i personaggi ma anzi li approfondisce, mostrandoci un minimo del passato di Zakuro e il suo lato più gentile. Oltre a darci la chicca del celeberrimo cazzotto, e per questo rimarrà un episodio importante degno del team di Satoshi Ishino.
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girulicchio · 1 year
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È giunto il momento
Data stellare: X-EPSILON-KAPPA-3.  Non ne ho idea di cosa voglia dire data stellare, né tantomento come si esprima. Ma questo è l’inizio della fine ed era giusto chiarire i toni fin da subito.  Ilaria dà per scontato che mi manchi casa e pur di avere ragione ha detto che casa non è la dimora in cui vivi, ma è quello che vivi. E io, per non dirle che così è troppo facile, ho ribattuto dicendo che sono in attesa, che tutto è in perfetto equilibrio tra eccitazione e paura, tra coraggio e sconforto, tra bello e brutto. Di questa frase così complessa, lei ha trattenuto solo: in attesa. Fortuna che non ho usato l’aggettivo dolce, altrimenti avrei dovuto preoccuparmi - più io che lei, si sa che il problema è il parto e non il concepimento. Ora, dopo quasi due settimane che sembrano mesi, posso dire che non è vero. Credo di essere in una bolla e non sono sicuro se non si rompe o se non ci ho nemmeno provato.  Una parte di me vuole drammatizzare tutto, dire che sono come gli emigrati con la valigetta di cartone. Un altra sa che sono nel lusso e che se non faccio cose è solo per umore, di certo non per mancanza di possibilità. E come al solito le parti che mi compongono non sono solo due, ma migliaia.  È un combattimento da guerra fredda, quello che sento dentro. Non mi sento realmente solo, perché per gran parte del tempo parlo con qualcuno, ma vivo solo. E la solitudine è bella in piccole dosi, probabilmente. Vivo di pentimenti e di rimorsi, nonostante mi forzi a imparare a fare il contrario, a guardare il lato positivo delle cose e a pensare a cosa posso fare di concreto. Continuo a ripetermi che quando troverò una nuova routine tutto andrà meglio, ma è solo il mio razionale modo di prendere altro tempo.  È giunto il momento di scrivere come mi sento, perché forse a parole non so spiegarmi. Quando uso carta e penna (o, ormai, la versione digitale di queste ultime) è tutto più semplice, scorrevole.  Non so se disagio è la parola adatta, io non lo direi. Credo, piuttosto, che possa avere senso parlare di diffidenza. Ilaria direbbe ansia, ma per lei tutti hanno l’ansia. Sono diffidente verso il nuovo e metto a tacere la vocina che mi sprona a provarci. La tengo a bada accarezzandola e dicendole che presto lo farò, che mi serve solo tempo. A tratti, però, non ci credo nemmeno io. Non mi serve - o almeno non credo - sentirmelo dire ancora. Riuscirò, ce la farò. Non ho intenzione di resistere e di tirare a campare, ma piuttosto voglio vivere quest’esperienza come merita. Solo non posso pretendere né fingere che mi bastino due settimane per reinventarmi, per diventare socievole in una lingua straniera quando a stento riesco ad esserlo nella mia.  È giunto il momento di assumere due supposte - spero più metaforiche che fisiche. 
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jazzluca · 1 year
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BREAKDOWN ( Deluxe ) Generations LEGACY EVOLUTION
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Mestamente, siamo arrivati alla fine della raccolta dei nuovi Stunticon Legacy con questo BREAKDOWN, quinto e ultimo componente della più recente versione di Menasor, squadra partita quasi col botto ma che appunto trova la sua conclusione in questo modellino tutt'altro che soddisfacente.
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Infatti, se il remold di Dead End da Dragstrip era accettabile, vista la differenza delle due auto, molto meno è questo qua di B.D. da Wild Rider, dato che il veicolo rimane pigramente lo stesso, un'AUTO DA CORSA stile Ferrari 308, con solamente la parte superiore posteriore rifatta per somigliare specificatamente all'originale modello di Lamborghini Countach, e spostando quindi i fori delle armi per poterci piazzare un alettone rimovibile.
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Che poi sì, a guardar bene alla fine in generale quella Ferrari non si discosta TROPPO dalla Lambo, visto che anche qui abbiamo le parti laterali del cofano un po' rialzate rispetto a quella centrale, ma PERLOMENO potevano sprecarsi nelrifare i finestrini e metterci le stanghette tipiche della Countauch, giusto per rafforzare l'illusione, quantomeno!
Anzi, peggio, che sta cosa dei finestrini l'hanno corretta nella versione ricolorata del pack gifset di Menasor, quindi ci troviamo oltre il danno pure la beffa. -__-
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Ma sulla versione repack ci torno pure poi, e restando nella colorazione, il bianco principale è… troppo bianco, ad essere puntigliosi, laddove in realtà era un po' più sfumato nel beige, così come anche nelle versioni precedenti tipo il Combiner Wars.
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E fa davvero fa strano dover rimpiangere l'auto dell'omonimo CW, che nelle libertà estetiche che si prendeva alla fine ricordava di più l'iconica automobile che fu di Sideswipe. ^^'
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Ma se da un lato il Caimano Legacy è copiaincollato dal collega Squalo, da un altro invece si differenzia del tutto dal resto degli altri 3 compagni di squadra, dato che, come accennavo sopra, i fori posteriori per armi sono occupati dall'alettone, facendo svanire così la possibilità di armare l'auto con le due pistole del robot che ricordavano i cannoni bicanna dei G1… anche perchè la pistola è solo una, per lui!! ^^'
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Perlomeno, l'arma del robot trova posto nascosta sotto il cofano, ma, ancora, possibile che Breakdown in questa maniera sia la mosca bianca del team? Capisco il fatto di dover piazzare l'alettone, ma era tanto difficoltoso e dispendioso fare comunque due pistole, che si sistemavano nei suddetti fori, e poi riattaccarci sopra o dietro le armi l'alettone? -_-
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Passando alla TRASFORMAZIONE, è ovviamente quella uguale al Legacy Squalo, laddove il G1 Caimano ribaltava lateralmente all'indietro la parte posteriore dell'auto che diveniva le gambe, e ribaltava all'indietro il muso per rivelare la testa, mentre ruota le gambe e gira il bacino, mentre il muso del veicolo slitta appeso dietro la schiena e la testa esce aprendo il pannello del petto.
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Di primo acchito il ROBOT non sarebbe male, qui con un bel blu scuro su testa, pugni e gambe ed il petto argentato, ma poi ci ricordiamo del giocattolo e del settei, dove il primo aveva il muso dell'auto ribaltato e non slittato come Wildrider ( e sorvoliamo sul discorso che tale muso si divide in 3 inutili moduli.... ), e "passi" l'assenza delle ruote sulle spalle, vista purtroppo sempre nello Stunticon Ferrari, ma almeno le ruote sulle gambe potevano far finta di farle finire all'interno e non all'esterno delle stesse, avanti o dietro che fosse.
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Un'altra presa per i fondelli pare la colorazione dei piedi, stranamente bianca ma poi "corretta" in blu nella succitata versione del gifset di Menasor, anche se i piedi sono l'unico aggiornamento positivo rispetto a Wildrider, dato che ora presentano dei fori standard ( come praticamente tutti i Generations post WfC ) stranamente assenti nello Stunticon grigio.
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Ritorniamo pure sulle armi, con la sola pistola nera orfana dei dettagli metallizzati dei colleghi ma che, ehi!, può unirsi all'alettone diventando una sorta si strana ascia! ^^'''
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( Alettone che, visto che si stacca, in qualche maniera poteva ALMENO finire dietro la schiena come si vede nei settei del robot, ma no, non sia mai, figuriamoci…. ^^++ )
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Infine, come già detto sempre per Wildrider, la trasformazione in GAMBA DI MENASOR è abbastanza relativa, dato che si alza il muso e si appiccica dietro all'arto già formato dall'esoscheletro del gestalt formato dal rimorchio di Motormaster, con il solo appunto che ancor più che per Squalo, si fa fatica ad agganciarlo e sganciarlo dalle due spine principali, quindi bisogna pure fare attenzione. ^^''
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Eh niente, insomma, da prendere per finire la squadra degli Stunticon a livello collezionistico ma deludente come personaggio nell'ambito della stessa per le parecchie ragioni esposte finora… speriamo che ad Hasbro sia arrivato un sonoro feedback negativo e che per l'eventuale prossimo combiner facciano le cose a modo invece che farci concludere la raccolta dei componenti della squadra con l'amaro in bocca e pure quasi con un po' di rimpianto.
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-Bio ufficiale codice QR: https://legacy.transformers.com/code/nwwyZhbN
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gcorvetti · 1 year
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Quel giorno...
...arriva sempre negli alti e bassi della vita è un punto basso, forse non il più basso ma di sicuro uno di quelli che ti segni così quando risali anche un minimo lo ricordi con un sorriso. Quel giorno sembra oggi, almeno da com'è iniziato. "Qualche gatto si è mangiato la pianta", esordisce lei appena arrivo in cucina, la guardo e le dico "Lo sai che gli piace brucare le piante", mi fermo perché la discussione sembrava presa da un film di Wenders di quelle che stai li per 10 minuti e pensi "non stanno dicendo un cazzo", ma nel film ci sta non nella vita reale. Questo senso di frustrazione che ho oggi spero non derivi dai film, in realtà non sono veri e propri film, che ho visto in parte ieri, solo in parte perché, levando il fatto che sono parte dello studio che sto seguendo, sono di una pallosità unica non tanto per l'idea che per carità è unica ma proprio perché sono lunghi, il primo dura un'ora e mezza e il secondo cinquanta minuti; per la cronaca sono Koyaanisqatsi (vita in tumulto) e Powaqqatsi (vita in cambiamento), il terzo neanche l'ho cercato era tardi e mi stavo addormentando, interessanti per carità mostrano il nostro vivere caotico (il primo) e il secondo delle immagini di persone che vivono in maniera diversa, più tribale che moderno. Ma mi han fatto venire l'idea che potrei farne uno anche io sull'estonia e chiamarlo Estiqatsi che non significa niente (forse) ma si legge "e sti cazzi", dove Esti è l'estonia :D. Dovrei solo procurarmi una camera per le riprese, piazzarmi qua e la dalle città ai posti rurali e filmare almeno un paio di ore a seduta, poi montare il tutto a velocità, in reverse, editando le riprese e farci su dei brani più o meno inerenti alla visione, richiede tempo perché questo posto va dall'inverno più freddo con neve alta all'estate rigogliosa, anche se pensavo di fare solo l'estate, come faccio a stare 2 ore a filmare a -20°? E poi a sti qua farebbe piacere che mostro la parte più florida anche se a me piacerebbe mostrare quanto sono ridicoli nel loro campanilismo e nel loro razzismo. Sorvoliamo forse che è meglio. Ma l'idea non è male.
Ma nella frustrazione del momento vedo sempre un lato positivo che è quello che mi fa andare avanti e non mollare mai, che è insito in me, quello della creazione, c'è sempre questo motore che mi spinge in avanti e che non si ferma mai alimentato da ogni sorta di input sonoro o visivo giornaliero, l'unica cosa che va a rilento è il fare, mettermi a lavorare sulle mie idee, su questo sono di una pigrizia unica, il bradipo mi batte di gran lunga; questo lo attribuisco al fatto che con l'arte i risultati si vedono a lungo termine e magari vorrei qualcosa di più immediato, non tanto per la prescia del risultato in se ma per avere più linfa per poter continuare con foga la mia creazione. A tal proposito ieri pensavo di rimodellare il micro-studio, mi servirebbe però uno di quegli stand da tastiera, ci costruisco con 3 assi di legno la base e woilà, mi serve più spazio, ma per questo devo spostare tutto, va bè non è una cosa che serve immediatamente.
Concludo tanto è solo per scaricare con questa frase forse di Vincent, mi piace il disegno.
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aurozmp · 2 months
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già, poi non so nel dettaglio, non voglio neanche paragonare una situazione che magari io percepisco come molto brutta a cose che effettivamente sono più brutte di quelle di cui ho fatto esperienza io..nel lato positivo..può essere una sorta di complimento al tuo blog nel senso che, forse un po' egoisticamente (dalla mia parte), penso che riesci a rendere bene ciò che provi, e provo un grande senso di comprensione nel leggere i tuoi posti. penso semplicemente "vecchia a volte ti capisco così bene". e da una parte la cosa mi conforta un po' perché almeno il mio cervello si convince un pochino di più del fatto che non sono l'unico, che siamo tanti a vivere cose simili o a stare in un certo modo. a volte per la profondità che percepisco leggendo sarebbe bello poterti parlare e poter condividere qualcosa, senza assolutamente volerti appesantire oltremodo, se fosse possibile
è bello non sentirsi soli e capiti, è bello vedere che c’è qualcuno che come noi non se la passa come vorrebbe. è bello ma al contempo stesso mette tanta tristezza perché nessuno merita di stare così, sopratutto per chi lotta per essere felice. per quanto riguarda il “parlare” non sono molto a “disposizione” (passami il termine), in quanto mi piace pensare che qui sopra nessuno mi conosce, in modo tale che posso sfogarmi senza vergogna. è il mio rifugio, semplicemente questo. spero che il mio punto di vista ti sia arrivato nel modo più positivo possibile
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cinquecolonnemagazine · 9 months
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Oroscopo di Chirya: dal 1 al 7 Gennaio 2024
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Oroscopo di Chirya: Cari, inizia un nuovo ciclo, quando speranze e sogni si fanno più insistenti, e i migliori  proponimenti si affastellano nella nostra mente, per poi assottigliarsi sotto i colpi di una dura realtà.  A tutti auguro che ogni cosa desideriate possa  divenire realtà,  almeno in parte. Che sia un anno con  un sogno da amare, un desiderio da realizzare, un progetto da costruire. Il Sole nel  Capricorno, dona a tutti razionalità, pragmatismo e determinazione, Marte lo raggiunge  il 4, e  Venere in Sagittario ci rende curiosi, con tanta voglia di giocare ed essere se non felici, almeno distesi. Mercurio ancora in Sagittario, diventa diretto, tutto si aggiusta, si comunica e ci arrivano le notizie che aspettavamo.   Oroscopo di Chirya: uno sguardo segno per segno Ariete Cari Ariete, la settimana è all’insegna dell’amore, con un nuovo incontro che scatena la passione, sappiate  cogliere il lato positivo delle cose e approfittatene. Per voi più che per gli altri, visto questo oroscopo della settimana,  vestitevi di rosso,  per farvi notare e sentire l’energia che vi scorre nelle vene. Toro Oroscopo di Chirya: Cari Toro, si comincia con un’ottima forma fisica e mentale, siete  carichi e positivi, per accettare aspettative, sogni da realizzare. Attenzione a non  perdere di vista i valori che vi appartengono, mettervi in gioco. In amore cogliete le occasioni che si presentano, e non fermatevi  dinanzi alle apparenze. Gemelli Cari Gemelli, sarà una settimana scintillante, come piace a voi,  cercherete il calore della famiglia e degli amici. Sul lavoro è tempo di aria nuova, passati i giorni di relax dovete rimettervi in gioco anche lì in poco tempo. Nell’anno che verrà avrete opportunità, che vi siete ampiamente meritate.  Cancro Oroscopo di Chirya: Cari Cancro,  la prossima settimana vi sentirete ritemprati grazie ai giorni di festa, con famiglia e amici. Tuttavia l’ingresso di Marte in Capricorno,  opposto al vostro segno e  in una posizione poco felice, imparate a mettere da parte l'orgoglio, sia in  amore, dove dovrete  essere più aperti. Sul Lavoro una piccola ripartenza. Leone Cari Leone, la  prima settimana  del nuovo anno vi regala un Capodanno sereno, grazie a Marte, Mercurio e Venere in aspetto favorevole, soprattutto in amore. Sul  lavoro. la settimana è piena di faccende  e cose da fare, prendetevi il giusto tempo per le decisioni e non abbiate paura di rischiare, se il gioco vale la candela. Vergine Cari Vergine, dopo un  Natale sottotono, grazie a Marte in aspetto positivo a metà settimana  sarete pronti per l’ amore e le nuove relazioni. Attenzione ad una figura poco onesta che cerca di circuire, non fatevi abbindolare, tirate fuori le unghie e difendete ciò che è vostro. Preparatevi già da ora a combattere per ciò che è vostro. Bilancia Cari Bilancia, siete distratti, e ossessionati da un pensiero, non lasciatevi travolgere da emozioni antiche, la prossima settimana inizia in maniera scintillante, con dei  cambiamenti, vedrete che saranno utili per determinare il vostro futuro. Rilassatevi nel calore della vostra casa, il futuro vi è amico. Scorpione Cari Scorpione,  iniziate con il piede giusto la prima settimana dell’anno, e siate pronti a scrivere tanti buoni propositi  per il 2024. Determinati in amore, e sul lavoro, non fate nulla, tutto verrà da sé, e presto ci saranno tante  buone notizie, siate  ambiziosi, e decidete gli obiettivi da raggiungere. Sagittario Cari Sagittario, la prima settimana dell’anno vi vede distesi e paciosi, favoriti dalle stelle grazie alla tripla presenza di Marte, Mercurio e Venere sul vostro Sole. Ciò che più vi darà soddisfazione è quel senso di complicità  delle persone a voi vicine. Sul lavoro, qualche noia, cose passeggere che non intralciano. Capricorno Cari Capricorno, il 2024 si prospetta impegnativo da subito, con l’entrata di Marte nel vostro segno a metà settimana. Avrete un compleanno combattuto, ma la cosa non vi sconvolge, sicuri di voi come siete. Abbracciate con entusiasmo ogni possibile novità che vi viene proposta e imposta, il nuovo è sinonimo di fortuna. Acquario Oroscopo di Chirya: Cari Acquario, l’inizio del 2024 vi vede in  netta ripresa, con occasioni che dovete cogliere al volo,  il vostro imperativo categorico riguarda il benessere psicofisico che avete troppo trascurato, e il vostro rapporto sentimentale,  siate protettivi verso voi stessi e chi amate,  ritemprarsi, perché poi ci sarà da correre tra qualche tempo. Pesci Cari Pesci,  passare le feste con i vostri familiari e amici, nulla più, lasciatevi trasportare dalle belle emozioni, questo è ciò che desiderate, allora  fatelo, in questa prima settimana dell’anno sarà possibile. Il nuovo anno vi chiederà di lottare a fondo per  le vostre aspirazioni, tra qualche mese. Read the full article
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ultravita · 2 years
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Rituale
Sapete… non è facile, almeno per me, riuscire a scrivere qualcosa tutti i giorni, o almeno, è difficile trovare ogni volta un argomento o più semplicemente il tempo per mettere i pensieri su un file.
Capita, in giornate come oggi, che alla mattina fai una corsetta, al pomeriggio lavori e poi quando arrivi a casa devi ancora mangiare, scrivere e leggere entro, ovviamente, le 24.
Però da una certa ritualità questo impegno, sicuramente se non avessi questa piccola scadenza da flaggare, non mi metterei mai al pc (o al telefono come adesso) ogni santo giorno per inventarmi qualcosa da scrivere.
Tracciando un po’ questi primi 17 giorni di “pulizia dell’anima” ( una specie di pulizia di primavera di testa e corpo) mi sento di dire che ho davvero più energie e mi sento molto meglio di quando ho iniziato.
Non che stessi male, quindi è ancor più positivo questo cambiamento.
Sarebbe stato più “facile” vedere i miglioramenti partendo da una condizione più sfavorevole, invece partendo già da un buon stato generale, è incredibile vedere dei risultati così eclatanti.
Alla fine i giorni “no” sono stati due (scarsi) mentre il resto delle giornate sono state molto positive, sia come umore sia come stato generale.
La dieta vegan sta funzionando, il corpo si è “sgonfiato” anche grazie all’assenza di dolci, a fine pasto non ho più quella sensazione di pesantezza, di stomaco iper-dilatato, dopo un’ora dalla fine del pasto potrei già partire per una maratona dal tanto mi sembra di essere leggero. Ovviamente non posso ancora sapere come sarà sul lungo periodo o se integrare perché adesso mi porto ancora dietro i macro-nutrienti di formaggi e uova mangiati fino a marzo.
Anche oggi ho mangiato due piatti davvero giganteschi, uno con riso basmati, carote al forno e lenticchie con taccole avanzate da ieri sera. L’altro era una favolosa insalata di finocchio crudo e avocado.
Be ora mi sento già “vuoto”, una sensazione difficile da spiegare, come se avessi mangiato questa mattina e non due ore fa.
L’attenzione e l’umore sono molto maggiori rispetto a prima, mi capita ancora magari di avere qualche caduta in un nervosismo blando del tipo “guarda quello cosa sta facendo” oppure “dai sbrigati!”, però basta focalizzarsi su una buona attitudine mentale e mi accorgo che è inutile incazzarsi.
Un altro lavoro che sto facendo su me stesso è quello di cercare di parlare e scherzare con i colleghi un po’ meno in sintonia con me, senza alzare gli occhi al cielo quando mi dicono qualcosa o non cagarli proprio.
Basta poco, una battuta o un sorriso, ed è più facile porsi in questo modo che neanche fare muro.
Sono tutti atteggiamenti mentali che non fanno altro che migliorare la nostra qualità di vita, facendoci scivolare addosso le vecchie abitudini ed i meccanismi che si sono creati col tempo.
Per quanto riguarda il discorso corsa, su quel lato non ho notato miglioramenti ma purtroppo è un periodo che risento, credo, di una tendinopatia alla caviglia e non riesco, per il dolore, ad allungare molto le uscite.
Anche la costanza e la voglia di correre non sono al massimo storico, mi ritrovo molti meno km e dislivello rispetto all’anno scorso, ma credo che non sia una problema.
Non deve diventare un obbligo, ma deve essere un piacere andare a correre, magari in questo periodo il corpo mi dice di frenare un po’, e ho imparato ad ascoltarlo, per non ricadere in lunghi infortuni che poi ti tengono bloccato per intere settimane.
Bisogna sapersi ascoltare, imparare ad ascoltare il corpo, ogni organo o muscolo, ascoltare la mente ma imparare a dominarla.
Sicuramente cibo, calma, positività ed un buon atteggiamento mentale sono la migliore medicina per curare il nostro malessere quotidiano.
Sono anche un’ottima prevenzione per momenti peggiori di questo.
È tutto un equilibrio, come un acrobata che all’inizio deve cercare di non cadere da un filo ma poi, lavorando su se stesso, riesce a controllare il proprio corpo e a prendere dimestichezza e consapevolezza.
Comunque c’è sempre da migliorare e da crescere, ci sono ancora tanti atteggiamenti da correggere e da mitigare, molte volte mi perdo ancora, ci vuole costanza e tenacia per riuscire in un buon controllo di tutto ciò che concerne corpo e mente, ma è come un allenamento per la maratona.
Ci vuole tempo, tanto, e bisogna sempre ricordarsi da dove si è partiti.
Mi ricordo ancora le prime uscite di corsa, arrivavo a casa e non riuscivo quasi a scendere le scale per entrare nel mio appartamento.
Ero devastato. Come sempre partivo troppo carico e troppo forte, troppo km per le prime uscite.
Poi pian piano tutto è iniziato a girare ottimamente, ma ho impiegato più di un anno, due per tagliare il traguardo della prima 42km.
Ma a testa bassa sono riuscito a raggiungere l’obiettivo che mi ero posto.
Così deve essere anche il lavoro su me stesso per cambiare tutte le abitudini errate, quelle più facili da prendere, e trovarmi a vivere con una nuova e rinata forza.
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imgaretb · 2 years
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17 novembre
17:54
È un po’ che non scrivo, ma non è cambiato molto. Ci siamo trasferiti a Newport, un appartamento davvero carino. Non possiamo fumare, ma è un giusto compromesso almeno stiamo diminuendo anche quello.
Siamo alla ricerca di una macchina, ne abbiamo bisogno!!
La cattiveria gratuita non la sopporto, soprattutto da parte di persone che reputo amiche. Non riesco a giustificare certi comportamenti dicendo “è abituato così” “è stato formato così, crede sia il modo giusto” “a lavoro non esistono amicizie”. Probabilmente è così ma il rispetto per le persone che hai attorno è un’alta cosa. Il rispetto non può mancare mai a livello umano. Credo che le esperienze e le persone che incontriamo nella vita ci servano per diventare noi stessi persone migliori. Insomma non puoi comportanti da stronzo solo perché sei stato cresciuto da stronzi. A maggior ragione dovresti essere migliore. Come puoi pretendere se prima non dai. Come puoi pensare di diventare una persona di successo senza umiltà e non essendo in grado di relazionarti con gli altri. Ne riparleremo tra 10 anni.
Io probabilmente sarò come ora, magari avrò una famiglia tutta mia, la mia casa, una macchina, non sarò ricca e continuerò a lavorare per guadagnarmi da vivere.
Tu magari avrai sfondato, sarai ricco e potrai permetterti tutto, ma continuando così, sarai solo, o forse con una ragazza al tuo fianco, tutta ossa, make-up e superficialità. Come piacciono a te.
Ecco come ci vedo tra 10 anni.
È interessante come ti piaccia leggere libri su “come diventare ricco in 10 mosse”, “come persuadere tutti con il linguaggio del corpo” “come diventare milionario con un idea”; ma non lo sai che i più ricchi al mondo stanno dando tutta la loro fortuna in beneficienza perché pensa un po’ è proprio vero che i soldi non fanno la felicità.
Puoi avere tutti i soldi del mondo ma quando torni a casa la trovi vuota. Io sarò povera ma quando torno a casa trovo una persona che mi ama, mi sorride, mi. Abbraccia e mi chiede com’è andata la mia giornata. Questo mi rende ricca. Questa è il tipo di ricchezza che voglio io.
Mi dispiace ma sto veramente rivalutando la tua persona. Perché è anche da come tratti i sottoposti che capisci davvero che tipo di persona hai davanti, non si può essere belle persone solo con chi si vuole. Almeno non è questo il tipo di persone che voglio nella mia vita. Mi dispiace davvero tanto.
Era così felice di poter lavorare con te, perché ti reputava un amico, uno dei suoi migliori amici, pensava di poter imparare tanto da te. Con una frase riesci a far sentire inutile una persona, riesci a sminuirla e farla sentire inadatta, come fai a non rendertene conto? A no probabilmente te ne rendi conto è lo fai proprio di proposito, ecco che tipo di persona sei. Quindi sono io che decido che tutto ciò non può funzionare.
Io non voglio avere a che fare con te.
Non me lo aspettavo davvero.
Prenderò il lato positivo anche da questa cosa: certe persone meglio perderle che trovarle.
Ciao, baci stellari, ti auguro di diventare la star che sogni di essere, lontano da noi però.
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chez-mimich · 2 years
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NJ WEEKENDER FALL EDITION 2022. SABATO
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“Nj Weekender Fall Edition” è la “due giorni” autunnale di Novara Jazz che si è tenuta sabato e domenica scorsi presso lo spazio “Nòva,” ricavato all’interno della gigantesca ex Caserma Passalacqua nel cuore della città e abbandonata da anni al suo destino. “Nòva”, una volta, si sarebbe chiamato “centro sociale” e del centro sociale ha tutte o quasi le caratteristiche: laboratori, biblioteca, spazi per incontri, dibattiti, proiezioni e concerti, piccolo punto ristoro; manca forse solo la politica, almeno quella tradizionalmente intesa, poi c’è tutto, persino un posteggio a pagamento (questo magari non in stile col centro sociale anni Settanta-Ottanta). Ed è qui che Mr. Corrado Beldì, Mr. Riccardo Cigolotti ed anche Mr. Enrico Bettinello, stanno cercando di compiere il miracolo, ovvero quello di smuovere i giovani, trascinandoli verso qualcosa che non sia solo lo spritz o i riti, un po’ ritriti, della movida. E così eccomi qui, a quasi sessantacinque anni, in piedi (i concerti nei centri sociali et similia, dicono si debbano seguire rigorosamente in piedi e con una birra in mano, come mi ha rammentato più d’una persona dello staff), ad ascoltare un programma di gran qualità che questa sera comprende brevi concerti, alternati a dj set di grande impatto per il pubblico più giovane, che vengono proposti in due diverse sale il che che permette, grazie alla doppio allestimento, un veloce alternarsi dei musicisti gruppi. Questo è il nuovo “format” di “NJ Weekender Fall Edition” (che lascia presumere anche una edizione primaverile o estiva…). Tocca alla straordinaria voce di Anna Bassy e ai suoi musicisti, ovvero Pietro Girardi alla chitarra, Andrea Montagner al basso, Pietro Pizzoli alla batteria, ad aprire le danze (eh sì, perché qualcuno accenna anche qualche timida oscillazione danzante). Pochi pezzi inframezzati da poche timide parole, ma la sua voce sembra nata per il canto più che per il parlato. Già ascoltata in “Universal Language” di Ganluca Petrella e dei “Cosmic Renassaince”, Anna Bassy è una cantautrice italo-nigeriana della quale sentiremo parlare (cantare) a lungo. Dopo il “dinner” in scatola (molto indovinati i box-cena-aperitivo ideati da “Atheneum”, locale per universitari poco distante), e il dj-set di Andrea Passenger, eccoci ora nel lato B di Nòva (lato B ci sta bene, vista anche la presenza di un “vynil-store”), per il concerto di Rosa Brunello che ha recentemente pubblicato il suo ultimo lavoro, “Sounds Like Freedom” per l’etichetta “Domanda Music”. Con lei Tamara Osborn dei “Collocutor” al sax baritono e al flauto, (già ospiti della passata edizione di Novara Jazz), Maurice Louca alla chitarra e alle tastiere, Marco Frattini alla batteria e percussioni. Un jazz che trascolora in una raffinata etno-music e in tanti echi di altre sonorità, raccolte in giro per il mondo e fuse meravigliosamente, senza rinunciare ad una vena di ricerca sempre vitale e alimentata dall’alternarsi di Rosa al basso elettrico e al contrabbasso. Dopo le sofisticate sonorità di Rosa Brunello, il pubblico è invitato a spostarsi ancora nella sala “storica” di Nòva per una bella iniezione di possenza sonora data dal tuonante sax di Daykoda, al secolo Andrea Gamba che, col suo quartetto stordisce a dovere (in senso positivo), chi nel jazz cerca principalmente vitalità ed energia. Un altro dj-set, quello di Lefto conclude la prima serata di “Nj Weekender Fall Edition”.
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v3rsoaltrilidi · 2 years
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Amarsi male.
Mi dicevi sempre che non sapevi amare e io cercavo di spiegarti come fare..eppure non lo sapevo nemmeno io, improvvisavo sai?
Improvvisavo perchè eri tu che mi facevi sentire così..
Improvvisavo perchè nemmeno io ho mai saputo come fare, sto ancora imparando.
Come sto ancora imparando a conoscere te.
Non bastava la mia intelligenza, la mia conoscenza, la mia esperienza, il mio carattere, con te non bastava nulla, con te era sempre tutto nuovo e tutto come se fosse la prima volta e non sapevo mai prevedere nulla..
Non mi annoi mai, non mi stanchi mai, non mi disturbi mai, sei l'unica con cui voglio parlare, l'unica che voglio ascoltare, l'unica che voglio fare ridere, l'unica che mi sa sorprendere, l'unica con cui voglio fare tutto.
L'amore ha bisogno anche di zone d'ombra, non si può stare sempre al sole, ci vuole tempo per conoscersi e spesso non si finisce mai di farlo.
Ti ho mandato via io, per non parlare di ciò che è successo dopo, se non stiamo più insieme c'è più di un motivo e li conosciamo entrambi.
A volte però mi chiedo come sarebbe se io e te tornassimo ad essere io e te e non due sconosciuti.
Ogni tanto guardo le nostre foto e sorrido e piango contemporaneamente, ma quanto eravamo belli insieme, quante cose potevano sistemarsi con piccoli sforzi se solo ce ne fossimo resi conto, ne avessimo parlato o se io fossi stato meno pesante ogni volta.
Qualche volta, quando mi manchi tanto e voglio stare male per te ascolto qualcuno dei tuoi vecchi audio per risentire il suono della tua voce.
Sai che è una delle prime cose che ci si dimentica quando non si parla più con qualcuno e non lo si sente più?
Non so perchè succede, io non voglio che succeda ma purtroppo è inevitabile, il lato positivo è che quando la risenti sembra un po' come le prime volte, sentire te che ridi, che pronunci il mio nome, "fabri", che mi dici cosa fai e cosa hai mangiato mi lascia incredulo pensando a come siamo adesso, ma mi rende felice perchè anche se adesso non è più così almeno lo è stato in passato. Lo so sto esagerando ma è così che sto ed è anche così che voglio continuare a stare. È bello anche questo per me.
Sto bene, sto bene nel senso che non devi preoccuparti per me nel caso lo facessi, è tutto ok, solo che non ci sei e mi manchi ma tutto va alla grande.
Se te lo stessi chiedendo, mi manchi sia di giorno che di notte, anche quando sono circondato da persone sconosciute, amici, familiari, quando sono altrove, in viaggio, ubriaco o fatto, ti porto con me ovunque.
Magari non ti penso più tutto il giorno perchè evito di farlo e ho tante altre cose a cui pensare ma non passa giorno in cui non ti dedico un momento della giornata, non voglio non pensarti capisci?
All'inizio ci ho provato e a tratti ci riuscivo anche ma a che scopo pensavo? Potrei andare avanti, sono in grado di farlo ma scelgo volontariamente di sentire la tua mancanza e continuare a vivere perchè ho capito cosa voglio per me.
A volte mi viene l'idea folle di scriverti un messaggio, non immagini quanti ne ho scritti e cancellati, per non parlare delle volte in cui avrei voluto chiamarti o venirti a trovare ma non l'ho fatto. Ogni volta mi dico, dai forse meglio un'altra volta, forse è meglio aspettare, forse un'altra settimana, forse un altro mese, forse è meglio non scriverle mai più. Magari un giorno trovo il coraggio e lo faccio, magari no.
Non lo faccio per tanti motivi, più per te che per me..ormai avrai trovato la tua pace, i tuoi spazi e la tua serenità nuovamente senza di me, non sento di avere più quell'effetto e quell'importanza tale da entrare nella tua vita di nuovo e di certo non voglio rovinare la stabilità che cercavi con difficoltà di trovare da anni e che spero tu abbia trovato..diciamo che è il tuo momento e io non c'entro nulla, poi di te ormai ho una visione distorta, non so cosa pensi, non penso che tu voglia vedermi o parlarmi, non so cosa vorresti da me, non credo che tu voglia proprio qualcosa da me perciò me ne sto al mio posto, lontano da te, senza di te, e ti amo da lontano, che forse mi riesce meglio di quando ti avevo vicino.
E così scrivo cose qui, quando in realtà vorrei scriverle a te, ma almeno lascio a te la scelta di venire a cercare i miei pensieri invece che riversarteli addosso, sperando che un giorno qualunque, sentendo la mia mancanza tu apra il mio tumblr e legga tutto questo.
Dopo anni mi sembri uno di quei libri di cui ho letto solo alcune pagine.
Il trailer di un film che avrei tanto voluto vedere e ancora non ho iniziato.
La città in cui sogno di andare di cui ho visto le foto su internet ma che forse non visiterò mai.
E adesso
Sei anche l'amore che avrei voluto vivere e che probabilmente non proverò e vivrò mai.
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annalisalanci · 2 years
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La Wicca. Il manuale della strega buona
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Coven wiccan.
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Altare wiccan
Introduzione
In questo periodo la stregoneria <<è di moda>>, e spesso si vedono cose aberranti fatte passare per culti pagani.
Questo libro si rivolge soprattutto alle donne, ma anche a quegli uomini che non disdegnano il loro lato femminile e sono aperti ad accogliere i misteri della Dea.
La stregoneria è un cammino lungo e difficile, solitario e meditativo, che richiede impegno, rispetto e amore, ma è ricco di soddisfazioni e gioia.
La stregoneria è sì un viaggio iniziatico, ma per ogni persona questo viaggio ha connotati diversi, pause, mete, soste, percorsi alternativi. Ogni persona ha il suo destino, la sua vita, e io posso solamente fornire indicazioni per il cammino, ma il cammino stesso spetta a te. Essere una strega significa essere a contatto con la Natura, vivere in lei e di lei, rispettare i suoi ritmi e le sue leggi. Questa è la vera stregoneria, non quella che si vede nei film o si legge nei libri. Essere una strega significa lavorare per il bene del nostro pianeta e di tutta l'umanità.
Chi sono le streghe?
Nell'immaginario collettivo quando si parla di streghe, tutti pensano a megere brutte e vecchie con il naso gobbo, come la strega di Biancaneve, pericolose donne perdute che mangiavano i bambini, che rubavano i piccoli nelle culle per poi cuocerli nel calderone e farci un unguento con il quale volare al Sabba, fatali donne sessualmente attraenti come la Circe di Ulisse o altre maghe dell'antichità, misteriose crature della notte che si trasformavano in gatte e altri animali, che adoravano il demonio sotto forma di caprone, pericolosi esseri che vivevano ai limiti fra il visibile e l'invisibile e lanciavano maledizioni sul bestiame, facevano tempestare e causavano aborti e sterilità, sataniste dai morbosi gusti sessuali che si univano carnalmente con i diavoli contro natura, fanciulle perdute che facevano le prostitute per condurre sulla via del peccato uomini retti, o vampire che succhiavano il sangue dei bambini e degli innocenti.
Le streghe sono sempre esistite nelle paure dell'uomo perché rappresentano il lato oscuro dell'anima, quello che Jung chiama Ombra.
Qualcuno ha voluto vedere il lato positivo delle cosiddette <<schiave di Diana>> e le ha considerate sciamane, curatrici, sacerdotesse dell'antichissimo culto della Grande Madre Terra, donna-medicina, erboriste, illuminate, sagge. Ed è proprio questo che siamo, ma molto altro ancora.
Il termine italiano, strega deriva dal latino strix, che sta a indicare un uccello notturno, che con il tempo finì per indentificare la strega.
E' il potere di creare e distruggere che appartiene alla Grande Dea, e che ha sempre terrorizzato gli uomini. Già le religioni latina e greca inventarono leggende e miti per creare figure spaventose agli occhi del popolo, come per esempio Circe, Medea, Medusa.
La parola inglese witch, che significa strega nell'accezione moderna, deriva invece da wicca, poi mutato in wicca, che significa saggia. Nella mitologia anglosassone o comunque nordica le streghe riescono a mantenere un ruolo se non proprio positivo, almeno non totalmente negativo.
Nelle mitologie nordiche la presenza di una fata/strega è obbligatoria nei castelli dei re, nei villaggi, fra i capi: i druidi, il corrispondente maschile delle sacerdotesse della Dea Madre Terra, sono descritti come sapienti e sacerdoti, capaci di curare le malattie del corpo, lenire i dolori dell'anima, consigliare e sanare qualsiasi malanno. Quindi le streghe nordiche non sono prevalentemente incantatrici ma sciamane e medichesse, temute e rispettate per i loro incomprensibili poteri.
Le streghe, avversate dalla Chiesa e dal potere politico laico, continuarono nella clandestinità la loro opera di aiuto alle persone e al mondo: soprattutto per quanto riguarda l'aspetto medico e psicologico, offrirono, nei periodi bui, qualche lampo di libertà e di speranza a chi non ne aveva, soprattutto alle persone del popolo, oppresse dai potenti, che potevano rivolgersi a loro per farsi curare e aiutare. Depositarie delle arti magiche ed erboristiche, sagge dalle parole importanti e di potere, o incantatrici, le streghe hanno mantenuto viva la fede nella potenza, grandiosità e bontà della Natura, dato una speranza, un sogno, un aiuto materiale, ma soprattutto spirituale.
Quello che la maggior parte delle persone ignora è che lo fanno ancora, poiché le streghe non sono mai scomparse, si sono nascoste, si sono camuffate, ma dovunque nel mondo vi era una donna che aiutava a partorire, che consigliava l'uso di un'erba medicamentosa o portava una parola di conforto a chi era disperato, lì viveva il respiro della Dea, lì continuava la vera antica Religione della Natura.
Wicca, la moderna stregoneria
Ognuno è libero di vivere la propria vita, non esiste una verità assoluta e immutabile. Per qualcuno può essere la Wicca, per altri il Cristianesimo, il Buddhismo, l'Islam, o altre religioni rivelate, o ancora sette, gruppi come i Testimoni di Geova o gli Hare Krishna. Ognuno ha le proprie visioni del mondo, ognuno è libero di scegliere ciò che crede più adatto per se stesso, a patto che il suo credo non danneggi gli altri.
Ovviamente, ci sono distinzioni fondamentali tra la religione delle streghe e le altre, la prima riguarda la divinità.
In molte religioni monoteiste vi è un unico dio, maschio, che guida il mondo. La Wicca è diversa, è una religione politeista. Il divino viene visto in tutti gli esseri umani, le piante, gli animali, le pietre, nel cielo e nell'acqua, nel vento o nelle stelle. E in tutto ciò che possiamo vedere e toccare. Nessuno può definire con precisione cosa sia la Wicca, poiché essa ha una sola certezza: tutta la Natura è sacra, poiché è il corpo della Dea.
Nella Wicca non esistono testi sacri e ognuno la vive in modo diverso a seconda delle proprie emozioni e del rapporto che riesce a instaurare con la Dea; è evidente che il rapporto con la Natura che può avere una persona che vive in una metropoli sarà necessariamente diverso da chi ha la fortuna di passeggiare nei boschi incontaminati o pregare in riva all'oceano.
Il primo principio della Religione delle Figlie della Dea è quello dell'amore per la Natura e per la vita ed è espresso nel comandamento:
<<Se non danneggi nessuno, fai ciò che vuoi>>.
E' un sentimento che si crea tra un individuo che decide di intraprendere la strada della Wicca e altri esseri naturali, visibili e invisibili. Danneggiare gli altri può derivare non solo da azioni, ma anche da pensieri e parole, e quando si dice di non danneggiare nessuno, intendiamo prima di tutto noi stessi.
La persona che aderisce alla Wicca deve riconoscere le forze dell'universo e armonizzarsi con loro. La divinità suprema è la Natura, che chiamiamo comunemente la Dea.
La persona che aderisce alla Wicca adora e si pone in relazione con il divino della Natura in base all'archetipo della Grande Madre, come era al tempo del matriarcato, prima religione dell'umanità. L'armonia, suprema conquista di chi segue la Wicca, deve riconoscere le forze della Natura.
La persona che aderisce alla Wicca opera secondo la legge di causa ed effetto: ogni azione ha una reazione, e ogni effetto ha la sua causa. Tutte le cose accadono secondo questa legge, per cui se opereremo il bene ci tornerà il bene, mentre se danneggeremo qualcuno a nostra volta ne verremo danneggiati.
I poteri della Natura esistono anche in ogni persona, sebbene solitamente gli uomini non ne siano più coscienti e questi poteri sono solamente latenti, in attesa di essere risvegliati. I poteri e le abilità possono essere risvegliati e usati a scopi benefici, se non praticate le tecniche corrette. La Wicca insegna che l'universo è la manifestazione fisica della Dea, non può esserci niente nell'universo che non faccia parte della natura della Grande Madre. Da Lei derivano i nostri poteri. Essendo l'universo il corpo della Dea, possiede gli stessi attributi della Dea, quindi i suoi poteri, ai quali noi possiamo attingere.
Noi sappiamo che tutto nell'universo è in movimento continuo e ciclico, tutte le cose crescono e calano seguendo il moto della Luna e delle maree. Perciò la Wicca celebra, si armonizza e fa uso delle maree e delle lunazioni, del ciclo delle stagioni e del moto del sistema solare. Queste fasi si ritualizzano nelle Feste dell'Anno. Inoltre, la Sacerdotessa wicca lavora con le forze e le maree della Luna, per questo il suo corpo è lo strumento per attingere alle energie della Terra.
Nella Natura non esiste la morte, vi è solamente la trasformazione. Il grande poeta cinese Lao Tzu sosteneva che quello che per un bruco è la fine del mondo, per gli altri è la nascita di una farfalla.
Nella Natura le creature esistono, mutano, sorgono a nuova forma. Il seme muore per divenire germoglio, il fiore muore per divenire frutto, il frutto muore per divenire seme e ricominciare il ciclo della vita che non si esaurisce mai.
In quest'ottica la Sacerdotessa wicca sa che non esiste la morte, solo il cambiamento da una condizione di esistenza a un'altra.
La morte non è seguita da nessuna punizione né ricompensa, ma dalla vita che si rinnova nelle forme decise dalla Dea.
z legato alle fasi della Luna, e quindi al misterioso mondo interno delle donne, fatto di ovulazione, fertilità, decadenza, mestruazione. Il momento di maggiore potere è nel periodo dell'ovulazione e in generale in Luna crescente, ovvero nel cosiddetto periodo fertile.
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paoloxl · 2 years
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La pena dell’attesa. Il Caso Cucchi o come accedere alla “giustizia” - Osservatorio Repressione
Il nostro sistema penale è sempre più classista ed il sistema democratico è destinato a soccombere dinanzi questa infausta considerazione.
di Rossella Puca
12 anni ai carabinieri fautori dell’omicidio preterintenzionale di Stefano Cucchi, sembrano un’enormità, eppure, consistono in un anno in meno rispetto agli anni trascorsi dalla sua morte.
Quello che viene difficile da accettare di tutto questo sta – senza dubbio – nell’ineluttabilità temporale trascorsa per ottenere un barlume di sperata “giustizia”.
“Giustizia”, un termine volutamente virgolettato che, specie in contesti più vicini alla destra, sarebbe di certo foriero di dibattiti sulla giustezza della pena detentiva o comunque sull’inevitabilità della vendetta istituzionale a seguito di un processo penale.
Prende il nome di ‘vittoria’, invece, lungi dall’incrementare roboanti giustizialismi, l’ammissione, da parte di un potere come quello giudiziario, che lo Stato abbia commesso dolosamente un abominio, non solo tra il 15 ed il 16 ottobre 2009, giorni dell’arresto di Stefano, ma anche nel corso di un lungo decennio.
Sovente accade di rivolgere le accuse contro tali discrasie inquisitorie nei confronti di un soggetto indefinito che mai realmente si riesce ad incarnare in una persona fisica: lo “Stato”, una figura mitologica che si atteggia tra un Leviatano hobbesiano ed un politico incravattato senza volto.
È tuttavia il momento in cui dovremmo avere il coraggio di far accadere una reale transustanziazione menzionando chi ha contribuito a tale scempio.
Tra questi Presidenti del Consiglio, Ministri, Parlamentari, in primis, artefici di diffamazioni indecorose. Medici, periti, forze dell’ordine creatori di narrazioni mendaci. La magistratura: per arrivare all’attuale sentenza di condanna ci son volute infatti 150 udienze e 15 gradi (a fronte degli ordinari 3) di giudizio.
La vicenda, come noto, ha avuto un grosso impatto sull’opinione pubblica oltre che un’influenza culturale di non poco rilievo, il film Sulla mia Pelle, svariati libri (Non mi uccise la morte. La storia di Stefano Cucchi, assassinato due volte dallo Stato italiano, di Luca Moretti e Toni Bruno per Castelvecchi (2010); Mi cercarono l’anima. Storia di Stefano Cucchi, di Duccio Facchini per Altraeconomia (2013); Il corpo del reato, di Carlo Bonini per Feltrinelli (2016), oltre che pezzi musicali, hanno contributo a creare un lascito, affinché, realmente, non ne restino solo ricordi sbiaditi e faldoni giudiziari. Anche grazie al risalto di tale faccenda, tante altre morti impunite sono state riscattate, se non in aula di giustizia, almeno facendo sì che se ne portasse all’attenzione.
L’omicidio Cucchi, insieme alle vicende buie che caratterizzano dalla notte dei tempi la nostra Repubblica (Genova 2001, in primis), ha fatto per altro sì che si cominciasse a parlare di introduzione di reato di tortura sino poi al reale inserimento nel codice penale.
Eppure, sebbene oggi si è dinanzi alla parola fine, resta un groppo in gola dinanzi al fatto che la tenace famiglia di Stefano ha dovuto sacrificare un ingente patrimonio per sobbarcarsi le spese processuali, oltre che la propria salute fisica e psicologica, costretti com’erano a caricarsi di un immenso dolore riverberato in un’immensa mediaticità dai risvolti non sempre positivi.
Il messaggio che si ricava da questa vicenda, specie per familiari o vittime stesse di abusi in divisa, non è del tutto positivo. Se da un lato si è sollevati dal fatto che non sempre le forze dell’ordine godano di una privilegiata impunità, dall’altro lato viene da chiedersi quanto sia ostico, costoso e devitalizzante accostarsi ad un pezzettino ormai logoro di giustizia, essendo tutt’altro che un processo democratico, gratuito ed accessibile senza differenze di sorta.
Il nostro sistema penale è sempre più classista ed il sistema democratico è destinato a soccombere dinanzi questa infausta considerazione.
Stefano è stato riscattato, finalmente, ma il nostro Stato di diritto non ha mai smesso di traballare.
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abr · 3 years
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È lo stupore la prima reazione avuta dai tenici di Europol e da quelli dell’Fbi che da qualche ora collaborano alle indagini sul furto dei dati. Se quella nel Lazio è stata infatti la rapina informatica del secolo (tutti i dati di tutti i settori sono stati criptati e i loro back up distrutti con grande comodo, quindi non solo quelli sanitari, ma anche quelli sul bollo auto, licenze varie etc...) è stato perché chi è entrato in banca ha trovato una difesa ridicola e il caveau lasciato sbadatamente aperto, spalancato.(...) Ormai è certo che l’ingresso nella grande banca Lazio è avvenuto con la più banale delle truffe informatiche: una mail di pishing (pare con un’offerta di una vacanza last minute scontata del 95%) spedita a un dipendente della Regione che era in smart working nella sua casa in provincia di Frosinone. (...) Lo sventurato cliccò e i casellanti hanno fatto entrare i malviventi nelle autostrade dei server della Regione Lazio. (...) per quasi due mesi nessuno se ne (è) accorto, lasciando i ladri indisturbati a lavorare a una operazione (...) che non è mai riuscita in questo modo nel resto del mondo. Spiega a Il Tempo un esperto di cybersicurezza: «Una volta dentro tutto quel tempo con sistemi di difesa minima, una sonda avrebbe dovuto se non intercettarli almeno capire che qualcosa non andava, lanciando l’allarme generale che avrebbe potuto evitare la criptazione di tutti i dati o quanto meno la progressiva distruzione dei back up. Invece nessuno si è accorto di nulla fino all’ultimo, quando ormai non c’era più nulla da fare». (...) Si può urlare quanto si vuole al complotto, all’attacco russo, al terrorismo, ma tutti sappiamo che gli hacker esistono e che non ce l’hanno con Tizio o con Caio: fanno i ladri ed è il loro mestiere. (...)  Certo se (...) tu faciliti loro il lavoro lasciando aperta la porta di casa, il problema è ben altro. Sarebbe folle quando in quella casa ci sono i tuoi beni, ma grave, gravissimo - come è - quando non si tratta dei tuoi beni, ma di quelli dei cittadini che te li hanno affidati. È questo il solo tema centrale dell’attacco hacker: perché la Regione Lazio era così sprovvista di difese? Come sono stati spesi i soldi necessari alla protezione? Si è pagato un contratto caro ma con tanto di assicurazione e risarcimento danni a uno dei big mondiali della sicurezza? O si è usata la solita società in house con due o tre ingegneri informatici (...) e per il resto carrettate di assunti per segnalazione politica (...)? La risposta giusta è la seconda...
https://www.iltempo.it/attualita/2021/08/05/news/hacker-regione-lazio-come-e-andata-verita-nicola-zingaretti-dati-criptati-sistema-debole-bechis-28216024/amp/
Ottava medaglia d’oro olimpica con record del mondo al Lazio targato PD cioè clientelare: “una operazione (...) che non è mai riuscita in questo modo nel resto del mondo”. 
Vediamo il lato positivo della vicenda: ne parlavo ieri con un amico, se fossi negli Usa sarei sinceramente preoccupato di Green Pass e tutti gli altri sistemi informatici di tracking personale in mano ai governi e agli statalisti, ma siamo in Italì, guagliò ... 
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