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niconote · 1 year
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Breaking New:: NicoNote :: Strumento Voce/Immaginazione workshop laboratorio di studio, riflessione e creazione 15-17. dicembre 2023 ATELIERSI Via San Vitale, 69 BOLOGNA info e iscrizioni entro il 10 dicembre: [email protected]
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https://ateliersi.it/si/niconote-strumento-voce-immaginazione-workshop-15-17-12-2023/
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lamilanomagazine · 1 year
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Bologna Estate 2023, gli appuntamenti dal 14 al 20 luglio
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Bologna Estate 2023, gli appuntamenti dal 14 al 20 luglio Continuano i fitti appuntamenti del cartellone di Bologna Estate 2023. Ecco, giorno per giorno, le iniziative nella settimana dal 14 al 20 luglio che si svolgono a Bologna e dintorni. Venerdì 14 In piazza dei Colori prende il via "Bolle d'arte". Fino al 26 luglio un cartellone ricco di eventi per tutte le età; attività gratuite per bambini, famiglie, ragazzi e adulti, due festival multidisciplinari di teatro e arte cinematografica e una piazza tutta da vivere e colorare. In piazza San Francesco va in scena "Margherita Hack, stella tra le stelle", un reading musicale dedicato alla scienziata in occasione dei 10 anni dalla sua morte. La narrazione è affidata a un amico e collaboratore di Hack, il giornalista e divulgatore scientifico Federico Taddia, anche ideatore della performance. Nello spazio antistante il Museo per la Memoria di Ustica, "Omaggio a Christian Boltanski": la rassegna Attorno al Museo propone una serata di documentari dedicati a Boltanski e alla vicenda di Ustica con l’introduzione di Annalisa Rimmaudo curatrice del Dipartimento Collezione contemporanea, Centre Pompidou, Parigi. Sabato 15 Prosegue Bonsai Garden con il concerto di Mara Sattei e, nel chiostro dell'ex convento di Santa Cristina, ultimo appuntamento per "Tutto esaurito, il primo festival dello stress", con un’intervista/confessione pubblica a Sara Drago, protagonista della serie Sky “Call my agent”. Alla Cava delle Arti in via Francesco Cavazzoni, "I miei anni '70", spettacolo a cura de Il Teatro del Cerchio, all'interno di CommediEstate 2023. Domenica 16 In piazza San Francesco, "Elisa è sempre stata lì", nuovo appuntamento di BoNoir dedicato all'omicidio Claps Lunedì 17 Festival dei Suoni, all'interno di Montagnola Republic, ospita Angela Baraldi, accompagnata dal chitarrista Federico Fantuz, in un set acustico intimo e poetico. All'Arena Puccini proiezione di "The Whale", di Darren Aronofsky (2023). Martedì 18 A Villa Salina Malpighi a Castel Maggiore primo appuntamento con "Gli alberi celesti", lo spettacolo che prendendo ispirazione dal libro di Paola Mastrocola, "L’amore prima di noi", racconta di come gli dèi frivoli e prepotenti si mescolano alle vite degli umani, se ne innamorano, li corteggiano, li ingannano. Al Parco dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell’Abbadessa, nell'ambito di Danzare il Tramonto 2023 - Festival di Danza in Natura, si terrà lo spettacolo "Ototeman" di COB Compagnia Opus Ballet. In Località Cà de’ Fabbri a Minerbio, "Love is in the air", spettacolo di Andrea Farnetani nell’ambito di ARTinCIRCO festival 2023, Festival di Circo Contemporaneo e Arti Performative per tutti. A Cubo-Giardini di Porta Europa, prende il via Cubo live, la rassegna di spettacoli dal vivo promossa da CUBO, il museo d’impresa del Gruppo Unipol, con il concerto di James Senese. Mercoledì 19 A DiMondi Festival, "La poetica di Lucio Dalla, secondo dei tre incontri a cura di Paola Cevenini per Fonoprint con live degli Zois, la band bolognese che ha pubblicato di recente Etilene per tutti, che contiene canzoni con i testi inediti che il poeta Roberto Roversi aveva scritto per Lucio Dalla e che non furono mai utilizzati. Nello spazio antistante il Museo per la Memoria di Ustica, "Il linguaggio degli oggetti, spetta di Ateliersi che invita il pubblico a un’esperienza immaginativa composta a partire dalla scrittura di Daniele Del Giudice, nell’ambito di Attorno al Museo, rassegna di spettacoli, concerti, performance ed eventi al Museo per la Memoria di Ustica. Si gira! Dal 18 al 23 luglio lo schermo di "Si gira!", la piccola arena viaggiante che porta la magia del cinema nei quartieri di Bologna, si sposta al Quartiere Savena in piazza Grigoris Lambrakis. Il film della prima serata è Chiamami col tuo nome di L. Guadagnino (2017). Pleiadi video mapping Dal 18 al 20 luglio 2023 al Fiera District le Torri di Kenzo Tange si accendono grazie a Pleiadi, con uno spettacolare video mapping al ritmo delle percussioni di Pléïades, stupefacente costruzione sonora del compositore-architetto Iannis Xenakis. Porretta Soul Festival Da giovedì 20 a domenica 23 luglio torna Porretta Soul Festival, 35esima edizione di uno dei più importanti festival soul in Italia e nel mondo. Read the full article
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maddalenafragnito · 2 years
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OROSCOPO  Convocazione
Oroscopo è una convocazione agli stati generali della danza e delle arti dal vivo, un tentativo di creare una comunità temporanea che avvisti e articoli nuovi modi di immaginare il futuro.
Dopo la scorsa edizione ospitata nel contesto di AtelierSi, quest’anno OROSCOPO si terrà a Teatri di Vita nei giorni 28 e 29 Novembre. Due giorni di riflessioni, ascolto, pensiero, racconto su dove siamo (dove forse pensiamo di essere), un momento di speculazione immaginativa su quello che ci attende (o che non ci attende più), un affidamento a quello che non possiamo prevedere, un tentativo di risignificare la parola contemplazione. Di seguito trovi il programma degli eventi:
28 Novembre
Lo spazio sarà aperto e attraversabile dalle 11.00, ti invitiamo ad arrivare con il tempo che desideri, noi saremo lì ad accoglierti. Immaginiamo questo momento come uno spazio in cui ci ritroviamo, ci riabituiamo a stare insieme.
14.00 - 16.00: assemblea. Questo è un momento in cui daremo la possibilità alle questioni che vogliono emergere di farlo, organizzandoci in un formato assembleare
16.00 - 18.00: Onomaturgia Futuribile | Neologismi comunitari con Noura Tafeche. Un laboratorio ludico-sperimentale per usare il linguaggio come un portale immaginativo collettivo
29 Novembre
11.00 - 13.00: assemblea. Proponiamo di ripercorrere e riprendere le questioni che saranno emerse nel corso della prima giornata.
13.00 - 14.30: pausa
14.30 - 16.30: interventi Come nelle precedenti edizioni, abbiamo invitato tre ospiti a parlarci di quello che intendono/pensano/vedono/immaginano/sentono attorno al tema del futuro. L3 ospiti di questa edizione sono:
Ginevra Bompiani, Scrittrice e saggista italiana, è nata a Milano e vive a Roma. E’ stata docente di lingua e letteratura inglese all’università di Siena, ha pubblicato saggi e opere di narrativa fra i quali: Le specie del sonno (f.m.r.), 1975; Lo spazio narrante (saggio, La Tartaruga, 1978) L’incantato, (Garzanti, 1987); L’attesa (saggio, Feltrinelli 1988, Et al. edizioni 2011, Luca Sossella 2021), L’età dell’argento, 2001; Ritratto di Sarah Malcolm, (Neri Pozza 2005); La stazione termale (Sellerio 2012), Mela zeta (nottetempo 2016), L’altra metà di Dio (Feltrinelli, 2019), La penultima illusione (Feltrinelli, 2022). Con Roberta Einaudi ha fondato nel 2002 le edizioni nottetempo.
Maddalena Fragnito è artista e ricercatrice. Coautrice dei volumi Rebelling with Care (WeMake, 2019) ed Ecologie della cura: Prospettive transfemministe (Orthotes, 2021). Collabora con i gruppi di ricerca Pirate Care (2019) e Institute of Radical Imagination (2021).
Wu Ming 1 è un nome d'arte. L'autore che lo adotta vive da a Bologna molti anni ma resta ferrarese del Delta. È uno dei fondatori di Wu Ming (in cinese «Senza nome»), gruppo di scrittori attivo da 1/4 di secolo. Nel 1999 col nome «Luther Blissett» i futuri Wu Ming pubblicarono il romanzo Q (Einaudi). A partire dal 2000, col nuovo nome hanno firmato romanzi (il più recente è Ufo 78), racconti, saggi, sceneggiature. Ogni membro di Wu Ming ha per nome d'arte quello della band con l'aggiunta di un numero cardinale, e scrive anche opere soliste. Le ultime di WM1 sono La macchina del vento (Einaudi, 2019) e La Q di Qomplotto (Alegre, 2021). Altre informazioni su Giap, www.wumingfoundation.com/giap.
16.30 - 17.00: chiusura
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sguardimora · 3 years
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Alcune immagini dal primo appuntamento con 𝘓𝘖 𝘚𝘛𝘈𝘛𝘖 𝘋𝘌𝘓𝘓'𝘈𝘙𝘛𝘌 promosso dal 𝗧𝗮𝘃𝗼𝗹𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗶𝗱𝗲𝗲 di 𝗣𝗿𝗼𝗴𝗲𝘁𝘁𝗼 𝗖.𝗥𝗲.𝗦.𝗖𝗼  e da 𝗟'𝗮𝗿𝗯𝗼𝗿𝗲𝘁𝗼 - 𝗧𝗲𝗮𝘁𝗿𝗼 𝗗𝗶𝗺𝗼𝗿𝗮, ospitato nel teatro nel bosco. Venerdì 23 luglio abbiamo partecipato al seminario riservato agli artisti invitati a cui prenderanno parte 𝗧𝗲𝗼𝗱𝗼𝗿𝗼 𝗕𝗼𝗻𝗰𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝗕𝗲𝗻𝗲 | 𝗕𝗶𝗴 𝗔𝗰𝘁𝗶𝗼𝗻 𝗠𝗼𝗻𝗲𝘆, 𝗙𝗶𝗼𝗿𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗠𝗲𝗻𝗻𝗶 𝗲 𝗔𝗻𝗱𝗿𝗲𝗮 𝗠𝗼𝗰𝗰𝗵𝗶 𝗦𝗶𝘀𝗺𝗼𝗻𝗱𝗶 | 𝗔𝘁𝗲𝗹𝗶𝗲𝗿𝘀𝗶, 𝗙𝗿𝗮𝗻𝗰𝗲𝘀𝗰𝗮 𝗣𝗲𝗻𝗻𝗶𝗻𝗶 | 𝗖𝗼𝗹𝗹𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗢 𝗖𝗶𝗻𝗲𝘁𝗶𝗰𝗢, 𝗠𝗮𝗿𝗰𝗼 𝗩𝗮𝗹𝗲𝗿𝗶𝗼 𝗔𝗺𝗶𝗰𝗼 | 𝗴𝗿𝘂𝗽𝗽𝗼 𝗻𝗮𝗻𝗼𝘂, 𝗟𝘂𝗰𝗶𝗮 𝗠𝗲𝗱𝗿𝗶, 𝗟𝗮𝘂𝗿𝗮 𝗚𝗲𝗺𝗶𝗻𝗶, 𝗙𝗮𝗯𝗶𝗼 𝗕𝗶𝗼𝗻𝗱𝗶, 𝗙𝗿𝗮𝗻𝗰𝗲𝘀𝗰𝗮 𝗚𝗶𝘂𝗹𝗶𝗮𝗻𝗶, 𝗘𝘀𝘁𝗲𝗿 𝗧𝗮𝘁𝗮𝗻𝗴𝗲𝗹𝗼 e sabato pomeriggio è seguito un incontro aperto al pubblico con i partecipanti al seminario.
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polaroidblog · 6 years
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“Per noi, ramarri umani”: Comaneci in concerto @ Ateliersì, Bologna 2019/01/10 #comaneci #comaneciband @si.ateliersi #ateliersi #incredibileadesso #live #music #concert #bologna #igersbologna #ig_bologna #instamusic #instaconcert https://www.instagram.com/p/BseQeU3HOBy/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=i220puq0tob4
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assowebtv · 2 years
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BOLOGNA: Gender Bender
Gender Bender, il festival internazionale che intercetta e presenta al pubblico le evoluzioni con cui mutano gli immaginari legati al genere nelle arti contemporanee, va in scena dal 9 al 22 settembre. Giunge alla sua ventesima edizione il festival creato e diretto da Daniele Del Pozzo, in co-direzione con Mauro Meneghelli, prodotto da Il Cassero LGBTI+ Center di Bologna, con il sostegno del…
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pangeanews · 7 years
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Elena Ferrante secondo Fanny & Alexander. Così bello che è meglio vedere lo spettacolo a occhi chiusi…
Si sta diffondendo sempre più la “brutta abitudine” – spacciata dagli artisti di sinistra come “innovazione o “favore” – di organizzare a fine spettacolo un “momento” di incontro con la compagnia che sino a qualche minuto prima era impegnata a “realizzare” uno spettacolo. Un attimo che dura minuti e minuti, farcito di “domande” inutili e fintamente “radical chic” (quelle cioè che vengono poste per far credere agli altri spettatori e agli attori stessi, che solitamente davanti a questioni sulla drammaturgia contemporanea gongolano, che chi le pone sia del tutto conficcato “dentro” al fatto teatrale) e di altrettante risposte poetiche che, de facto, altro non è che una profonda offesa. Offesa verso la compagnia (se hai bisogno di “spiegare” il tuo lavoro significa che quel tuo lavoro non è abbastanza chiaro né tantomeno sufficientemente “comunicativo”) ma anche verso la platea “bue”, intellettivamente e intellettualmente (all’apparenza) non in grado di capire cosa avviene in scena. In questa trappola “mortale” e noiosa – quando la luce torna in scena, il primo pensiero è quello di alzarsi e uscire – ci è cascato anche Da parte loro nessuna domanda imbarazzante, il “dialogo” ospitato al Teatro degli Atti di Rimini il 21 dicembre e che, se andiamo a analizzare con attenzione il titolo, nulla si può dire se non che vi sia grande coerenza: Fiorenza Menni e Chiara Lagani, intervistate da Laura Gemini, non hanno posto domande ma donato solamente risposte. Il testo di base, quel misterioso “L’amica geniale” di Elena Ferrante che racconta la storia di due bambine (Elena e Lila) che lanciano le proprie bambole (Tina e Nu) in una cantina e che poi non ritrovano più, incolpando del mancato ritrovamento Don Achille, un orco partenopeo forse pedofilo, è un terreno straordinario di indagine. Indagine che, scenicamente, rimane però incompiuta: la storia, potenzialmente, dà spazio a grandi soluzioni e accorgimenti che però Fanny & Alexander (Chiara Lagani e Luigi De Angelis che ha firmato la regia) e Ateliersi (Fiorenza Menni) sembrano quasi ignorare, previlegiando l’azione e i due colori primari: il bianco (degli abiti delle bambine) e il nero (della scena): il “pacchetto” risulta quasi amatoriale (vestiti semplici, luci abbastanza fisse, attrici microfonate e cuffiate), nonostante l’eccezionale bravura vocale di Chiara Lagani, capace di “evocare” spettri e mostri oscillando con professionalità dal ruolo di bambina a quello finale di bambola. Uno spettacolo da vedere ad occhi chiusi: per entrare nel flusso narrativo ed emotivo dei racconti delle due bambine (tra le due, la meno incisiva è Fiorenza Menni) non occorre guardare quello che avviene sul palcoscenico ma lasciarsi trasportare dalla deliziosa partitura di parole che si sormontano, intervallate e attraversare da un tappeto musicale indovinato.
Alessandro Carli
L'articolo Elena Ferrante secondo Fanny & Alexander. Così bello che è meglio vedere lo spettacolo a occhi chiusi… proviene da Pangea.
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itsflowhers · 7 years
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"Beh, è andato tutto storto e sono vivo, quest'anno scorso in fondo è stato solo positivo, anche se a volte nello specchio non mi riconosco" . . . #ghemon #bellissimo #mezzanotte #specchio #bologna #ateliersi #colors #mirror #reflection #changes #yellow #plants #flowers (at Ateliersi)
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elniboristo · 7 years
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148. Berg - Eruzi∞ni Ateliersi, Bologna, 17.11.2017
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niconote · 3 years
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Grazie a Elisa, Cecilia, Caterina, Alex, Liviana, Sofia, Lino, Serena, Marica, per le belle giornate di studio trascorse insieme! Grazie ad Ateliersi per la preziosa ospitalità e per essere un luogo di condivisione.
NICONOTE / Voce, Spazio, Improvvisazione (laboratorio) 6 e 7 novembre 2021 AtelierSi, Bologna
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lamilanomagazine · 2 years
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Modena, arriva lo spettacolo Nell'impero delle misure
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Modena, arriva lo spettacolo Nell'impero delle misure. All’interno del percorso Le Passioni allo Storchi - cinque allestimenti che disegnano un tracciato, un filo rosso dedicato al Teatro delle Passioni – si inserisce il debutto di Nell’impero delle misure, in scena nel Ridotto del Teatro Storchi di Modena dal 29 novembre all’11 dicembre (martedì, mercoledì e sabato ore 21.00, giovedì e venerdì 19.00, domenica 18.00). Lo spettacolo, di e con Fiorenza Menni e Andrea Mochi Sismondi, è prodotto da Ateliersi ed Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale. La sconfinata personalità della poeta dissente russa Marina Cvetaeva viene esplorata in una composizione scenica che invita ad approfondire l’esperienza di ascolto delle sue poesie e scritti in prosa, per arrivare a un’intima connessione con le sue parole. Nata nel 1892 a Mosca, Marina Cvetaeva è figlia di un autorevole filologo e di una talentuosa pianista e del fondatore del Museo di Belle Arti di Mosca (filologo raffinato, a cui anche l'Università di Bologna conferisce una laurea honoris causa). Ha ricevuto una raffinata educazione e ha iniziato prestissimo a comporre versi, come lei stessa ammette: "Ai miei versi scritti così presto, che nemmeno sapevo d’esser poeta, scaturiti come zampilli di fontana, come scintille dai razzi". Giovanissima, all’età di 19 anni, sposa uno studente di filosofia, Sergej Efron, da cui non si è mai separata e che allo scoppio della rivoluzione si arruola nell’Armata Bianca. Per anni resta bloccata a Mosca in condizioni disumane (come racconta in Indizi Terrestri), senza notizie del marito, sola e con due figlie, Alja e Irina, che non riesce a mantenere. È costretta ad affidare la più piccola, Irina, a un orfanotrofio dove muore qualche mese dopo di stenti. Nel 1922 Marina e la figlia Alja raggiungono a Praga Sergej, che sanno finalmente vivo, e successivamente si trasferiscono a Parigi. Nel 1939 torna in Unione Sovietica ma viene osteggiata dalle autorità. Senza più notizie di Sergei e Alja - entrambi rinchiusi nelle prigioni staliniane - e in preda a una forte crisi depressiva, due anni dopo, nel 1941, muore suicida. La sua poesia è fra le più originali del Novecento russo, il suo verso è secco e nervoso, le sue trame fonetiche sono ruvide. A questa cifra stilistica corrisponde, sul piano tematico, un’enfasi che converte i momenti della quotidianità in momenti di esasperata drammaticità, ricercando nei miti femminili della storia russa ideali alter ego della sua dirompente e passionale personalità. Il nucleo drammaturgico dello spettacolo scompone la molteplicità di figure e personalità che incarnano le diverse tensioni di Cvetaeva, con l’obiettivo e il desiderio di condividere con il pubblico progressivi avvicinamenti alla sua irriducibile essenza. In scena appare così la Marina adolescente, interpretata da Margherita Kay Boudillon, che prima della rivoluzione d’ottobre inizia a esplorare gli abissi che si aprono nella sua anima in formazione. Accanto a lei la Marina al pianoforte di Francesca Lico: una figura incardinata nel rapporto con la madre pianista che l’ha iniziata alla relazione con la musica provocando solitudini, dolori acuti e scoprendo insieme la gioia della concentrazione e della creazione. Ma è anche la figlia di Ariadna a emergere attraverso la Marina musicista, in un rapporto madre/figlia che si ribalta continuamente disegnando capriole di reciproche attenzioni e richieste, concessioni amorose e imperiose aspettative. Alla cantautrice Angela Baraldi è affidato il compito di portare in scena l’impeto amoroso: una voce profonda che nasce dall’intensità degli incontri, dalle conseguenze delle scelte, dai viaggi attraverso i confini, quando in fuga e quando in caccia. La poesia è la dimensione in cui si sviluppa la presenza scenica di Fiorenza Menni, attraverso i versi che per tutta la vita sono stati l’urgenza prima di Cvetaeva. In dialogo con le molte, diverse "Marine", Andrea Mochi Sismondi attraversa la prospettiva biografica facendo sua la voce di un universo che osserva, punto di incontro del prima e del dopo, espressione della necessità e degli inciampi della ricerca. Come in tutte le opere di Ateliersi, protagonista è la dimensione musicale, concepita insieme a Vincenzo Scorza a partire dalle opere pianistiche amate dalla giovane Marina, per arrivare allancomposizione elettronica e al canto. "L'opera si concentra sulla relazione tra vita quotidiana e attività creativa – commentano Fiorenza Menni e Andrea Mochi Sismondi – una dimensione centrale nell'universo emotivo di Cvetaeva che intercetta questioni cardinali come la gestione del tempo, la definizione delle priorità esistenziali, il confine tra il mondo interiore e la realtà esterna. È un percorso che pone in relazione il XXI secolo con il '900 a partire dalla nostra repulsione per alcuni aspetti di quest'ultimo ormai esausti, dal fascino per la densità delle relazioni che ha saputo generare e dal desiderio di esaurirlo fino in fondo, alla ricerca di una risposta alla domanda ancora aperta sull'effettività della sua fine. Marina Cvetaeva a partire dal 1922 ha vissuto in emigrazione in stato di povertà e spesso di vera emergenza. In quelle condizioni ha scritto moltissimo, "braccando il giorno come una bestia selvatica". Partendo dalla relazione tra peregrinazione, povertà e creatività, ci interessa portare avanti una riflessione sul valore e sullo spreco. Per farlo, partiamo dal cuore di chi pronuncia i suoi versi". Tournée 2022/2023: 17- 20 gennaio 2023, Ateliersi – Bologna Informazioni e prenotazioni Teatro Storchi: Prezzi dei biglietti € 15 / 8 Biglietteria Teatro Storchi – Largo Garibaldi 15, Modena Orari apertura al pubblico: martedì e sabato dalle 10.00 alle 14.00 e dalle 16.30 alle 19.00; mercoledì e giovedì dalle 10.00 alle 14.00 [email protected] | modena.emiliaromagnateatro.com | www.vivaticket.it Biglietteria telefonica – tel. 059 2136021 Dal martedì al venerdì dalle 10.00 alle 14.00... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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maddalenafragnito · 6 years
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GANG GONG GIRLS
a cura di Ilenia Caleo, Beatrice Busi, Maddalena Fragnito, Daniela Nicolò, Enrico Casagrande, Silvia Calderoni 
Dalle ricerche intorno al progetto ÜBER RAFFICHE (nude expanded version) è nata una prima espansione: un attraversamento di immagini, icone e universi culturali su corpo, armi e sessualità incarnati da donne e/o identità queer. La forza, la violenza, il conflitto sono concetti fondativi del politico e sono stati storicamente giocati come attribuzione naturale del maschile. 
GangGongGirls passa in rassegna diversi immaginari per ripensare il nesso tra corporeità e politica, attraverso figure e concetti: forza | violenza | protesi | vulnerabilità | sessualità | autodifesa | spazio pubblico. GangGongGirls sarà un dispositivo di incontro pubblico sull’analisi di immagini di donne combattenti nei momenti rivoluzionari – dalla Rivoluzione francese e la Comune, ai processi di decolonizzazione, alla resistenza in Rojava – o nella lotta armata, passando per l’uso strumental-sessuale nella pornografia mainstream e nei B-movie, fino ai rovesciamenti attuati dal postporn e dal pornoterrorismo. Un album di figure. Di icone di donne con le armi in pugno. Per mettere in crisi l’identificazione del femminile con la mitezza e la nonviolenza, senza perciò riproporre mitologie egualmente essenzialiste delle “donne guerriere”: erotizzazione, esotizzazione o glamourizzazione sono infatti dispositivi che operano nella rappresentazione dei corpi combattenti delle donne, allontanandoli ancora dal politico. Il momento è ora. Ovunque, per rovesciare lo stereotipo della vittima associato ai corpi di donne, gay, trans, queer, i movimenti trans-femministi – con strumenti diversi in giro per il mondo – trasformano l’autodifesa e la performance sessuale in pratica politica. Faster Faster Pussycat! 
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si ringrazia Ateliersi
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by Ilenia Caleo, Beatrice Busi, Maddalena Fragnito, Daniela Nicolò, Enrico Casagrande, Silvia Calderoni
Iconographies and imageries of sexualized armed bodies. Out of Motus’ research into its project ÜBER•RAFFICHE (nude expanded version) has come this rst enlargement, a crossing of images, icons and cultural worlds on the body, weapons and sexuality intrinsic to women and/or queer identity. Power, violence and con ict are concepts underlying politics and historically have been played out as natural attributes of males. GangGongGirls¤will be a public encounters on analysing images of ghting women at times of revolution – from the French Revolution to the decolonization process – through the instrumental/ sexual use of mainstream porn and B-movies to the disruption caused by postporn and pornterrorism. This is an album of images, of icons of women bearing arms. The time is now. Anywhere, to overturn the victim stereotype associated with the bodies of women, gays, trans and queers, trans-feminist movements – using di erent tools all around the world – are converting self-defence and sexual performance into political practice. Faster Faster Pussycat!
photo album 
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sguardimora · 3 years
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Un racconto, fugace, a margine de Lo stato dell’arte #1
Ri-abitare lo spazio scenico e ripensare la relazione con lo spettatore: sono queste alcune delle primarie tendenze che emergono dalle riflessioni degli artisti e delle artiste che C.R.E.S.C.O. ha invitato nel primo incontro annuale de Lo stato dell’arte che quest’anno si è tenuto a L’arboreto Teatro Dimora il 23 e 24 luglio 2021. Francesca Pennini di CollettivO CineticO, Teodoro Bonci del Bene di Big Action Money, Marco Valerio Amico di gruppo nanou, Fiorenza Menni e Andrea Mochi Sismondi di Ateliersi hanno condiviso le domande che si stanno ponendo, nel vivo dei loro processi di ricerca, con Laura Gemini come testimone interessata, con Lucia Medri come narratrice, con Ester Tatangelo coordinatrice del Tavolo delle idee di C.R.E.S.C.O., Fabio Biondi e me de L’arboreto e con Giovanni Boccia Artieri e Tihana Maravic come osservatori.
Intimità, condivisione, ricerca: desiderio. Entrare nel racconto intimo e segreto di un artista è come attraversare un magma caldo, vivido e cocente. Per due giorni, protetti dal bosco che ospita il Teatro Dimora, gli artisti e le artiste hanno sfogliato davanti ai nostri occhi i loro quaderni di ricerca, hanno dato nuova voce alle parole di quei poeti, di quei drammaturghi, di quegli scrittori, che li stanno ossessionando. Come portare in scena quel labirinto di pensieri? Che sguardo chiedere al pubblico? Come mantenere vivo un desiderio? Dove aggrapparsi?
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Un tavolo di legno rettangolare al centro del palco. Attorno a quel tavolo, mentre dalle grandi vetrate entra il bosco con il suo sottile crepitio, prende il via a Mondaino, in un pomeriggio assolato di metà estate, Lo stato dell’arte.  
Fiorenza cammina avanti e indietro, non riesce a fermarsi, mentre Andrea è seduto, la guarda e ad ogni impercettibile vuoto si inserisce, aggiunge particolari e questioni ancora aperte. L’altra faccia del primo Novecento: la povertà, la solitudine e l’incessante procedere del tempo. In che modo in questo quotidiano si può pensare alla creazione? Quale privilegio è condizione del creare? E ancora: Quali sono i luoghi del contemporaneo dove la creazione è impossibile? Quanti desideri interrotti? Un’immagine resta fortemente accesa nella mente: Boris Pasternak che si tiene attaccate nell’interno del cappotto le lettere che Marina Cvetaeva gli scriveva – “perché certe parole bisogna portarle addosso”.
Francesca ci porta fuori. Camminiamo nel bosco ma lo vediamo solamente. Nelle orecchie le sue parole registrate che passano per gli auricolari. La percezione si spezza: fisicamente siamo in mezzo ad altri corpi che si muovono tra gli alberi ma con la testa siamo soli nella macchina di Francesca, spiandola durante il viaggio in autostrada che l’ha portata a Mondaino: brandelli di racconto si sovrappongono ai rumori della strada, la lentezza provocata dal traffico si ritrova nel racconto della lentezza ricercata dai corpi di Manifesto cannibale; a tratti ci ritroviamo e visione e ascolto collidono: nell’immobilità delle piante; nella fotosintesi degli avambracci; nella luccicanza; nel respiro che si contamina con il panorama batterico del resto del mondo. Un neonato invecchiato nella pancia è una delle immagini che resta, con le domande ancora aperte: Cosa significa spostarsi di lato? Dove sta l’identità di un progetto? Dove sta l’autore?
Il primo pomeriggio si chiude. Si sta, nell’attesa del prossimo incontro. Le immagini sono vivide, come vivide restano le parole FRAGILITÀ E DESIDERIO.
Marco ci apre squarci sul suo lavoro, e ci immerge nello spazio della sua ricerca attraverso le immagini delle scene create a Ravenna insieme all’artista visivo Alfredo Pirri. Qual è l’identità del teatro? Che cos’è dal vivo? Come dichiararlo? Che cosa è per noi il Paradiso? “Non ho parole per descrivere quel luogo” diceva Dante. “La sala prove, il processo creativo” dice Marco e ci racconta di un luogo di contemplazione, di una lunga durata temporale, di una sensazione di infinito, di climax e anticlimax dell’azione, di libertà nella fruizione: creare uno spazio di seduzione che accoglie nella condivisione.
A chiusura, arriva il racconto di Teodoro, che non è un racconto ma piuttosto un’azione per portarci dentro al testo sul quale sta lavorando. E lo fa eseguendolo in scena tra di noi, scegliendo tra di noi i personaggi ai quali di lì a breve darà la voce. È una drammaturgia di Vyrypaev. Come dare vita al testo di un autore costretto a stare lontano dal suo paese? Come portare anche questa storia? Perché farlo? E durante il racconto di Teodoro che introduce alla lettura mi risuona l’eco di un altro testo dove Vyrypaev fa dire a un attore: “perché se io, che sono il personaggio di uno spettacolo, racconto del mio incontro con l’autore, questo significa che a sua volta anche l’autore rientra nella linea drammaturgica dello spettacolo. Quindi è un personaggio della pièce tanto quanto me. Però allora anche gli spettatori che stanno guardando lo spettacolo, sono imprescindibilmente parte di quello che succede…”
Resta nitido nel presente: uno sguardo che guarda; il ridare vita ai luoghi; l’attaccarsi addosso parole; la timidezza delle chiome; le temporalità dilatate e le solitudini; le contaminazioni e le case abitate; le case abbandonate e l’elogio della fuga; le generazioni che muoiono; il vedersi indifesi; il farsi vedere nella fragilità; l’arrestarsi per mettere un microscopio, dentro. 
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Premio Renner. #art #contemporaryart #artwork #exhibition #artcity #ARTCITYBologna2020 #artefiera #artefiera2020 #artcitybologna #artcity2020 #shotoniphone #igersitalia #igersemiliaromagna #igersbologna (presso Ateliersi) https://www.instagram.com/p/B7wG3tTIYlS/?igshid=lg0ys0r9xy6k
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elniboristo · 7 years
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21. PureH - Poverarte 2017 Ateliersi, Bologna, 06.04.2017 (technically the 7th)
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designme2011 · 5 years
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•👄 La mostra degli illustratori under 40 @renneritalia • • • #designme #minuzzerie #tipsminuzforminuz #premiorenner #design #travel #music #fashion #music #culture #lifestyle #shopping #food #mustfood #digital #digitalmedia #broadcasting #contentmarketing #comunicazione #communication #communicationagency #trending #mediarelations #communicationandmarketing #marketingdigital #digitalmarketing #bloggerstyle #socialmediatips #mixedmedia #influencer (presso Ateliersi) https://www.instagram.com/p/B7W9t1VoU6f/?igshid=1jhmbsshgi0kf
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