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#attore italiano
telefonamitra20anni · 6 months
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Appuntamento con il destino all'ora del tè.
È una giornata qualunque della sua vita da impiegato, Marcello riceve una telefonata:
Pronto, Marcello? Vieni in Piazza di Spagna, c'è il Rugantino, una sala da tè, ci vediamo lì, devo presentarti una persona.
Quella persona era Visconti. Con lui Marcello, ha aperto le porte al proprio destino, varcando la porta d'oro del teatro, ma questo ancora non lo sapeva. Luchino lo ha allenato con le dovute durezze, riservate a un purosangue, alimentando in Marcello la chiara e sicura voglia di potercela fare. Gli ha insegnato la sacralità di quel palcoscenico, e del peso che le parole hanno. Lo ha forgiato, stancato, esortato, stimolato, esaltato, rivendicato e messo in discussione. Visconti ha sfidato il suo istinto, con un occhio attento al futuro e Marcello si è lasciato sfidare, così, semplicemente, in un giorno qualunque. Il mestiere dell' attore, è cominciato così, davanti ad un tè, mentre la vita si rimetteva in gioco con un banale "si", detto con la incosciente e ostinata voglia di giocare.
«Visconti mi ha messo in teatro e mi ha insegnato buona parte di quello che so, non solo il mestiere ma il gusto del mestiere, da uomo moderno, il non essere guitto, una cosa che tanti attori bravi non capiscono, pur essendo dotati di grandi possibilità. A parte naturalmente, insegnarmi a recitare, a capire certi testi, a capire come valorizzarsi […]. Questa partenza mi ha fatto capire le mete da perseguire, anche nel cinema».
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nellarw95 · 7 months
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Buon Compleanno in Paradiso Massimo 🎂 71💔
Happy Heavenly Birthday 🎂💔
19 Febbraio 1953 - 4 Giugno 1994🙏🏻
February 19,1953 - June 4,1994🙏🏻
Ci Manchi Moltissimo 🕊️♾️
We Miss You So Much 🕊️♾️
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leonmarchon · 1 year
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Pedro Pascal, all'anagrafe José Pedro Balmaceda Pascal (1975), è un attore cileno naturalizzato statunitense.
Nella serie The Lastof Us interpreta la parte di Joel Miller, ideato da Neil Druckmann di Naughty Dog; nella versione in italiano, è doppiato da Lorenzo Scattorin.
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lanotteviene · 24 days
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la combinazione meravigliosa dell'utente italiano di letterboxd medio che schifa ogni produzione italiana che non abbia almeno un attore principale straniero + produzione europea MA ha messo cinque stelle a inside out 2
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fashionluxuryinfo · 4 months
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MADS MIKKELSEN, GLOBAL AMBASSADOR DI ZEGNA, VOLTO DELLA CAMPAGNA SS24 “ZEGNA IN SUMMER”
ZEGNA, leader mondiale dell’abbigliamento maschile di lusso, presenta la sua campagna per l’estate 2024 con il Global Ambassador Mads Mikkelsen. La campagna “ZEGNA in Summer” celebra il famoso attore fotografato con la collezione Oasi Lino. La nomina di Mads Mikkelsen come Global Ambassador di ZEGNA lo vede alla guida della community 232 di visionari del marchio italiano, accomunati dall’impegno per l’eccellenza e da un’audace capacità decisionale.
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sparviero44 · 3 months
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Donald Sutherland
Addio a Donald Sutherland, l'amato attore Oscar onorario che ha recitato in decine di film da Quella sporca dozzina a MASH alla saga Hunger Games è morto a Miami. Aveva 88 anni. Lo annuncia il figlio Kiefer sui social.
"Con il cuore pesante, vi dico che mio padre, Donald Sutherland,è morto. Personalmente lo ritengo uno degli attori più importanti della storia del cinema. Mai scoraggiato da un ruolo, buono, cattivo o brutto. Amava ciò che faceva e faceva ciò che amava, e non si può mai chiedere di più. Una vita ben vissuta".
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Nato nel 1935 da una famiglia di origini scozzesi a Saint John, una cittadina canadese nella provincia del Nuovo Brunswick, ma cresciuto ad Halifax, Donald Sutherland nella sua lunga carriera di attore ha preso parte a più di 180 film e ha vinto l'Oscar nel 2017.Il debutto nel cinema è avvenuto in un film italiano, Il castello dei morti vivi, del 1964 e diretto da Luciano Ricci e Lorenzo Sabatini.Nel 1968 appare nella nota pellicola 'Quella sporca dozzina' di Robert Aldrich ma il successo vero e proprio avviene nel 1970 con il film M.A.S.H. di Robert Altman dove interpreta il Capitano Benjamin Franklin ambientata in un ospedale da campo Usa durante la guerra in Corea.Indimenticabile la sua partecipazione, nel 1976, all'opera di Bernardo Bertolucci, Novecento accanto a Robert De Niro e Gerard Depardieu. Federico Fellini, nello stesso anno, lo vuole per interpretare Giacomo Casanova ne Il Casanova, girato completamente nel teatro 5 di Cinecittà.
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Tra le altre interpretazioni si ricordano i film Animal House del 1978 di John Landis, Terrore dallo spazio profondo di Philip Kaufman, La Cruna dell'ago del 1981 di Richard Marquand. E ancora Fuoco assassino del 1991 diretto da Ron Howard e, dello stesso anno, JFK di Oliver Stone.Altre interpretazioni per Virus letale (Outbreak) di Wolfgang Petersen, Virus di John Bruno.Con Anthony Hopkins interpreta Instinct- istinti primordiale. Diretto da Clint Eastwood in Space cowboys. In The Italian job del 2003 per il remake di Un colpo all'italiana del '69. Poi ancora ritorno a Cold Mountain, Lord of war, orgoglio e pregiudizio, An American haunting. Nel 2007 e' stato il protagonista della serie tv Dirty sexy money. Infine nel 2017 il film drammatico Elia & John, the leisure seeker di Paolo Virzi'.Si e' sposato tre volte e due dei suoi figli, Rossif e Kiefer, avuti con Shirley Douglas, hanno intrapreso la carriera di attore.
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Goodbye to Donald Sutherland, the beloved Oscar honorary actor who starred in dozens of films from The Dirty Dozen to MASH to the Hunger Games saga has died in Miami. He was 88 years old. His son Kiefer announced it on social media.
"With a heavy heart, I tell you that my father, Donald Sutherland, has passed away. I personally consider him one of the most important actors in the history of cinema. Never discouraged by a role, good, bad or ugly. He loved what he did and did what that he loved, and you could never ask for more.
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Born in 1935 to a family of Scottish origins in Saint John, a Canadian town in the province of New Brunswick, but raised in Halifax, Donald Sutherland in his long acting career took part in more than 180 films and won the Oscar in 2017. His debut in cinema took place in an Italian film, The Castle of the Living Dead, from 1964 and directed by Luciano Ricci and Lorenzo Sabatini. In 1968 he appeared in the well-known film 'That Dirty Dozen' by Robert Aldrich but the real success takes place in 1970 with the film M.A.S.H. by Robert Altman where he plays Captain Benjamin Franklin set in a US field hospital during the war in Korea. His participation, in 1976, in Bernardo Bertolucci's work, Novecento alongside Robert De Niro and Gerard Depardieu, was unforgettable. In the same year, Federico Fellini wanted him to play Giacomo Casanova in Il Casanova, shot entirely in theater 5 of Cinecittà.
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Other performances include the 1978 films Animal House by John Landis, Terror from Outer Space by Philip Kaufman, and The Eye of the Needle by Richard Marquand in 1981. And again Killer Fire from 1991 directed by Ron Howard and, from the same year, JFK by Oliver Stone. Other interpretations for Lethal Virus (Outbreak) by Wolfgang Petersen, Virus by John Bruno. With Anthony Hopkins he plays Instinct - primordial instincts. Directed by Clint Eastwood in Space cowboys. In The Italian job of 2003 for the remake of Un coup all'italiana of '69. Then again I return to Cold Mountain, Lord of war, pride and prejudice, An American haunting. In 2007 he was the protagonist of the TV series Dirty sexy money. Finally in 2017 the drama film Elia & John, the leisure seeker by Paolo Virzi '. He has married three times and two of his children, Rossif and Kiefer, with Shirley Douglas, have undertaken an acting career.
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donaruz · 6 months
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Esattamente 48 anni fa arrivava nelle sale italiane un capolavoro leggendario: "Qualcuno volò sul nido del cuculo".
Film maestoso!
È tratto dal romanzo omonimo di Ken Kesey, pubblicato nel 1962 e tradotto in italiano nel 1976 da Rizzoli. L'autore scrisse il libro in seguito alla propria esperienza da volontario all'interno del Veterans Administration Hospital di Palo Alto, in California.
È uno dei tre film nella storia del cinema (insieme a "Accadde una notte" di Frank Capra e "Il silenzio degli innocenti" di Jonathan Demme) ad aver vinto alla cerimonia degli Oscar del 1976 i premi come:
▪️ Miglior film a Michael Douglas e Saul Zaentz
▪️ Miglior regia a Miloš Forman
▪️ Miglior attore protagonista a Jack Nicholson
▪️ Miglior attrice protagonista a Louise Fletcher
▪️ Migliore sceneggiatura non originale a Lawrence Hauben e Bo Goldman
fonte Wikipedia
Atlantide
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angelap3 · 6 months
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4 aprile 1951
Nasce a Roma Francesco De Gregori, il Principe dei cantautori. Molti di noi sono cresciuti con la sua musica che, fatto rarissimo, si è trasmessa anche alle generazioni più giovani.
Era un frequentatore del Folkstudio, locale capitolino dove capitava di veder suonare gente come Bob Dylan, ovviamente ancora ben lontani dalla notorietà.
Il primo a portare in scena le canzoni di Francesco sarebbe stato il fratello Luigi, cui è spettato l’onore di presentare al piccolo pubblico presente Buonanotte Nina.
Il successo insperato spinge Luigi a fare pressioni sul fratello perché vinca le sue titubanze e si esibisca in pubblico.
Più che la musica Francesco respira sin da piccolo l’aria della cultura.
Con il padre bibliotecario e la mamma insegnante di lettere il giovane De Gregori sembra più intenzionato alla lettura e alla scrittura che alla musica. Poi il colpo di genio: fonde le due cose al ritmo del folk e del rock e diventa unico.
L’incontro con la chitarra avvenne solo all’età di quindici anni e sembra che la prima canzone eseguita (con discreto successo) fosse Il ragazzo della via Gluck di Adriano Celentano.
Eppure la carriera musicale non era la prima scelta di Francesco De Gregori che tentò prima la sorte come attore partecipando a un casting per un film di Fellini.
Le doti non erano male ma l’aspetto estetico non era quello ricercato. L’appuntamento con il grande schermo è solo rimandato al 2003, quando partecipa al primo film da regista di Franco Battiato, Perdutoamor.
È spesso definito cantautore e poeta, sebbene egli preferisca essere identificato semplicemente come "artista".
È inoltre uno tra gli artisti con il maggior numero di riconoscimenti da parte del Club Tenco, con sei Targhe Tenco e un Premio Le parole della musica.
Nel 2022 è diventato protagonista di un grande tour italiano con il suo amico Antonello Venditti, l’artista con cui aveva iniziato la carriera.
Buon compleanno Francesco ❤️
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campadailyblog · 2 months
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Riccardo Scamarcio: Attore di successo, coinvolto in problemi legali.
Riccardo Scamarcio è uno dei più talentuosi attori italiani. Ha avuto successi internazionali e ha interpretato ruoli importanti in film come John Wick: Chapter 2 e Welcome Home. Ma la sua vita privata ha recentemente attirato l’attenzione per problemi legali. Punti chiave Riccardo Scamarcio è uno degli attori italiani di maggior successo, noto sia in Italia che a livello internazionale. La sua…
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telefonamitra20anni · 6 months
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Cinema, da fast food.
Hollywood lo ha corteggiato, gli imponeva un linguaggio, ma Marcello non voleva snaturarsi. C'era in lui un'integrità, una natura semplice e semplificante di fare il mestiere d'attore, che lo guidava a condurre scelte tutte personali. L'uomo, invece, faticava alla comprensione di quel linguaggio, nella sua imposizione, seppur dotato di estrema sensibilità e riconosciuto come tale, celava in sé una certa diffidenza a prendere parte ad un meccanismo cinematografico da fast food. Lui, detestava sentirsi come un impiegato che necessariamente doveva "timbrare il cartellino", la sua creatività spontanea e delicatezza attoriale, erano soffocate da tutto questo. Ma il suo mestiere, in qualche modo, lo destinava sempre alla caparbia richiesta di prendere una decisione, di capire quanto "giocare" in un sistema cinematografico di cui non sentiva totale appartenenza, potesse essere necessario. Marcello, attore italiano instancabile, non voleva tramutarsi in eremita artistico, votato ad un confine, ma bensì gli era più congeniale vivere liberamente quel confine, come un turista di lusso, con il più autentico gusto della scoperta, alimento vitale e opportuno per chi, come lui, ha voglia di riempirsi gli occhi e la testa. Ma la sua propensione alla curiosità spontanea, lo spinge a sperimentare e a non rimanere mai statico, fermo in un ruolo solo, in un qualunque posto del mondo. Alimenta nella sua testa e nei suoi occhi, mondi appartenenti ai suoi personaggi, e riesce a farlo senza troppa ricerca, solo istinto, raccolto, racchiuso, in appartenenza. Lo fa di tanto in tanto, concedendosi uno sguardo al di fuori da sé, dal suo confine, in prima linea, rendendo esterofilo il suo sguardo attoriale, senza dimenticarne l'integrità. Solo istinto analitico e sensibilità bastante a tirare su un carattere, un personaggio che necessariamente non difendesse il ruolo dell'italiano medio ma che, integrandosi, ne ricordasse le radici, anche fuori dal suo confine natio. Marcello era fruitore del suo linguaggio, opportunamente aderente a lui, familiare, congeniale, caustico di un cinema che potesse comunicare e non consumare.
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Sul set di Il Casanova Il film più funereo e immaginifico di Federico Fellini.
"Mi sembra che il volto di Donaldino [Donald Sutherland] fosse perfettamente adatto all'immagine di un italiano immaturo, infantile, una specie di Pinocchio nell'utero, che era l'immagine che avevo del vero Casanova, che consideravo essere uno stronzo, uno stupido, un idiota. Solo un grande attore professionista come Sutherland poteva effettivamente incarnare queste qualità negative. [...] Il Casanova fu il prodotto della disarmante intenzione di un regista di prendere delle parti della sua vita e gridare le sue scoperte dai tetti di Roma. Il film m'insegnò che l'assenza dell'amore è la peggiore sofferenza che si possa sopportare"
Federico Fellini
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unwinthehart · 9 days
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Il fatto che ci sia un attore di The Strain (una delle mie serie preferite btw) in una fiction Rai che parla perfettamente in italiano io sono ???? Così da due ore
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acquaconlimone · 3 months
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Il 29 giugno del 2000 se ne andava Vittorio Gassmann, forse il più grande attore italiano e non solo.
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weclassybouquetfun · 1 month
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There are still four days until the end of the Locarno Film Festival on which Luca Marinelli sits as one of the jurors. I wish the fest was a tad longer so he would have to continue doing press.
Like giving a wide-ranging interview with Pardo for the fest. Very interesting interview despite the ropey Italian to English translation Google offered.
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What will juror Marinelli bring to the table?
As a member of the Jury of the International Competition What will your evaluation criteria be?
LM: I was just looking at the list of films in competition and a judging by the pictures that accompany them to me already everyone likes them, so maybe I'm off to a bad start! [laughs] Actually I don't have specific parameters. I certainly won't wear it judging only the performers, but I will watch the film as a whole. However, for me it is essential to leave from the assumption of great respect for the film itself, because every film is a work that requires great efforts many people and for this reason it must be evaluated with consideration. That said, I'd like to have a good dialogue with the film, an intelligent dialogue on an intellectual level and emotional. In short, I hope that a film leaves me a thought, a sensation, an emotion.
Marinelli also gives a brief interview at this site, which is in Italian.
Until the next interview, just have to dig into past for Luca content.
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multiverseofseries · 4 months
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Gran Turismo - La storia di un sogno impossibile: Neill Blomkamp ci porta in pista
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Gran Turismo - La storia di un sogno impossibile, il film di Neill Blomkamp con Orlando Bloom, David Harbour e Djimon Hounsou che racconta la storia vera di Jann Mardenborough, diventato pilota professionista partendo dagli esport.
Ricordiamo tutti bene o male l'arrivo del primo Gran Turismo su Playstation nel 1997, in particolare la sensazione di trovarsi davanti a qualcosa di molto diverso da tanti altri giochi di guida di quel periodo, per la sua natura di simulazione e per l'attenzione maniacale alle auto presenti nel titolo Polyphony. Ripensando a quel periodo che mi approccio a scrivere di Gran Turismo - La storia di un sogno impossibile, che porta su grande schermo un aspetto specifico del mondo del franchise videoludico, quello che lo lega alla realtà delle corse automobilistiche a cui si ispira: la GT Academy e il programma promosso da Nissan per strappare i migliori piloti della simulazione di guida dalla comodità delle proprie stanze e portarli in pista, dalle auto virtuali a quelle reali.
Dalla stanza alla strada: una trama ispirata alla realtà
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Gran Turismo: La storia di un sogno impossibile - una foto del film
Gran Turismo - La storia di un sogno impossibile racconta la vicenda reale e l'avventura di Jann Mardenborough, uno di quelli che quel sogno impossibile, a cui fa riferimento il titolo italiano, l'ha concretizzato, diventando un vero pilota automobilistico senza seguire la trafila classica dei suoi colleghi, senza passare per i kart e le altre tappe canoniche di chi ambisce a guidare auto da corsa, ma partendo dalle ore e ore passate sulle piste riprodotte nel gioco e a calibrare l'assetto delle vetture. Una storia vera che gli autori raccontano passando per le tappe canoniche di questo tipo di film, veicolandola in un racconto efficace e coinvolgente che passa per successi e fallimenti, fatica, sacrificio e inevitabili drammi.
La forza di Jann
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Gran Turismo: La storia di un sogno impossibile - David Harbour, Archie Madekwe in una scena
Emergono la forza di volontà e la dedizione con cui Jann Mardenborough ha affrontato questo difficile salto dalle auto virtuali a quelle reali, anche grazie alla misura e spontaneità con cui Archie Madekwe lo porta su schermo: funziona il giovane attore, così come David Harbour che interpreta il suo allenatore Jack Salter, ex pilota ritirato che accetta di condurre la GT Academy voluta da Nissan, al netto di uno script che non fa dell'attenzione ai dialoghi e la definizione dei personaggi il suo punto di forza. Qualche perplessità in più la trasmette Orlando Bloom, sopra le righe ed enfatico nel costruire il suo Danny Moore, l'uomo di marketing che ha messo in piedi il progetto dell'accademia per piloti di Gran Turismo.
L'estetica del gioco, la fisicità delle corse
Alla guida del progetto troviamo Neill Blomkamp, autore di film di culto come District 9, che qui si mette al servizio della storia senza eccedere in guizzi personali. Lo fa dando comunque un valore aggiunto a Gran Turismo, perché riesce a mantenere e trasmettere il difficile equilibrio tra le gare su schermo e quelle su pista: ammicca ai giochi, costruisce sequenze in cui l'auto è al centro e richiama l'inquadrature dei racing game a cui siamo abituati, aggiunge in sovrimpressione traiettorie e marcatori dei piloti e delle posizioni in gara, ma allo stesso tempo dedica attenzione a dettagli fisici e reali, che evitano la sensazione di freddezza e distacco.
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Gran Turismo: La storia di un sogno impossibile - una scena
Come fatto dalla GT Academy con i giovani aspiranti piloti, Blomkamp viene a prenderci nella sicurezza delle nostre consuetudini da videogiocatori e ci catapulta in pista. Foglie e ghiaia, la solidità dei cordoli, la fatica e il sudore dei piloti: tanti dettagli che comunicano le diverse sensazioni che i giovani alla guida, e noi spettatori con loro, si trovano a dover affrontare in questo salto dal gioco alla realtà. Dettagli che richiamano le origini di questa storia e le radici videoludiche, ma immergono nell'azione.
Dinamismo ed emozione (da manuale)
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Gran Turismo: La storia di un sogno impossibile - David Harbour in una scena del film
Scorre con agilità il Gran Turismo di Blomkamp, seguendo i canoni classici di questo genere di film e una costruzione da manuale che richiama i grandi classici sportivi, da Karate Kid a Rocky. Lo fa con sicurezza e piglio tale da catturare l'attenzione con una gestione dei tempi che non cede mai alla noia, che imbriglia e coinvolge, pur nella sua inevitabile natura di spot per il gioco, l'Academy e la Nissan: ci si ritrova a partecipare emotivamente alle gesta di Jann, ai primi fallimenti così come ai successi, volando da una gara all'altra con una semplicità di racconto che a molto cinema d'intrattenimento di oggi sta mancando. Ne pagano lo scotto una certa superficialità nei dialoghi e nella costruzione dei personaggi, soprattutto quelli secondari, ma quel che conta in un film del genere è l'epopea sportiva, la preparazione e la gara, e questi aspetti sono riprodotti con cura e senso della messa in scena da Neill Blomkamp.
Conclusioni
In conclusione in Gran Turismo - La storia di un sogno impossibile Neill Blomkamp ha confezionato un film dinamico, che intrattiene nel raccontare le gesta del giovane Jann Mardenborough nel suo passaggio dalle simulazioni di corsa alla guida in pista. Gran Turismo è un film dall'impianto narrativo semplice, dal gran ritmo, che pecca nell'approfondimento dei personaggi e nella scrittura dei dialoghi, ma cattura l'attenzione e coinvolge. Merito anche di Archie Madekwe, che interpreta il protagonista e di David Harbour che dà vita al suo allenatore alla GT Academy.
👍🏻
Il dinamismo e il piglio con cui sono dirette le sequenze delle gare.
Il ritmo generale del film, che cattura e non scivola mai nella noia.
La fisicità trasmessa da alcuni dettagli, che rende il tutto concreto ed equilibra gli ammiccamenti al mondo del videogioco.
Le prove dei protagonisti, in particolare Archie Madekwe e David Harbour…
👎🏻
… nonostante uno script che non approfondisce i personaggi e un Orlando Bloom sopra le righe.
Per sua natura il film è un grande spot al gioco, all'Academy e alla Nissan.
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cinquecolonnemagazine · 4 months
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Eduardo De Filippo: gigante del teatro italiano
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Eduardo De Filippo, nato a Napoli il 26 maggio 1900 (anche se per molti anni si è creduto che la sua data di nascita fosse il 24), è stato un drammaturgo, attore, regista, sceneggiatore e poeta italiano, considerato uno dei più grandi esponenti del teatro del Novecento. Figlio naturale dell'attore e commediografo Eduardo Scarpetta e della sarta teatrale Luisa De Filippo, crebbe in un ambiente artistico fin dalla tenera età. Gli esordi e la compagnia "Teatro Umoristico I De Filippo" Iniziò a recitare giovanissimo, dapprima nella compagnia del padre e poi con i fratelli Titina e Peppino. Nel 1931 fondò con loro la compagnia "Teatro Umoristico I De Filippo", che riscosse un grande successo in tutta Italia grazie a commedie come "Questi fantasmi!" (1946), "Sik-Sik" (1929) e "Napoli milionaria" (1945). Il teatro di Eduardo: tra umorismo e riflessione Le opere di Eduardo De Filippo si caratterizzano per un umorismo profondo e mai banale, spesso intrecciato a riflessioni sociali e filosofiche. I suoi personaggi, spesso maschere tipiche della tradizione napoletana, rappresentano le debolezze e le contraddizioni dell'essere umano con grande realismo e commozione. Tra le sue commedie più celebri ricordiamo "Filumena Marturano" (1946) e "Sabato, domenica e lunedì" (1959). Attività cinematografica e televisiva Oltre al teatro, De Filippo si dedicò anche al cinema e alla televisione. Tra i suoi film più noti ricordiamo "L'oro di Napoli" (1954) di Vittorio De Sica e "Ferdinando, I° re di Napoli" (1959) di Peppino De Filippo, suo fratello. In televisione, invece, fu protagonista di diverse serie di grande successo, come "Le voci di dentro" (1974) e "Il sindaco del Rione Sanità" (1960). Eredità Eduardo De Filippo è scomparso a Roma il 31 ottobre 1984, lasciando un'eredità artistica immensa. Le sue opere continuano ad essere rappresentate con grande successo in tutto il mondo e sono considerate dei capolavori del teatro italiano. La sua figura di artista completo e poliedrico rappresenta un punto di riferimento fondamentale per la cultura italiana del Novecento. Foto di Gerd Altmann da Pixabay Read the full article
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