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#beneventano
fafos · 10 months
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Il PROFILO DELLA "BELLA DORMIENTE" - THE "SLEEPING BEAUTY" PROFILE
Il Massiccio del Taburno - Camposauro "riposa" imponente e indisturbato nel territorio del Sannio segnando il confine tra la valle caudina e la valle beneventana.
Per la gente del posto la sua sagoma si allunga come una donna distesa dalla cima più alta del Monte Tiburno alle altre, una "bella dormiente" che cattura lo sguardo, a cui affidare i propri pensieri.
Qui "ritratta" con un intreccio di pastelli. Un disegno sul Taccuino della serie #viaggievillaggi per raccontare in immagini luoghi meno conosciuti in Italia e fuori confine.
Altri disegni della serie sul mio account Instagram : @fabio_pass_cioffi
Eng
The Taburno - Camposauro massif is sleeping quiet and imponent in the Sannio territory, in the Campania region, defining the imaginarian line between the "caudina" and "beneventana" valleys.
For the locals his profile can remind a sleeping woman, a beauty that magnetize the eyes and relax the mind.
Here is portraied with a pastels dress. A travelsketch for my "Viaggi e Villaggi" serie to narrow with images the less known places of italy and other countries.
For others draws of the serie here is my instagram account: @fabio_pass_cioffi
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robertovinci · 2 years
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Rigatoni con fave e cubetti di pancetta affumicata e prosciutto crudo al profumo di pecorino e menta con granella di pistacchi Vino in abbinamento: L’AMORE DELLE API - FIANO Beneventano IGP 2016 - Azienda Agricola I Pentri #wine #wines #fiano #beneventano #winetimeanytime #winelover #sommelier #sommeliere #sommelierstyle #winetasting #winetasting🍷 #winetastings #winepoem #wineporn #wineporn🍷 #winepairing #winepassion #pasta #rigatoni #fave #pecorino #pastas #italy #italia #pistacchio #pistacchi https://www.instagram.com/p/Ckdaa4JuCqu/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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wine-porn · 1 year
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Al Paca
Seeing an Aglianico in California is so rare (although I did see a Greco di Tufo yesterday) you just HAVE to grab them. I didn’t have much hope for this one–horrible label, clearly mass-produced and rather inexpensive–but it is not *horrible*. A simple Friday quaffer containing plentiful interesting points and things to learn.There’s more education in a $12.99 bottle of wine like this than a…
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mypepemateosus · 10 months
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diceriadelluntore · 1 year
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Storia Di Musica #264 - Fabrizio De André - Non Al Denaro Non All’Amore Nè Al Cielo, 1971
La piccola scelta di dischi ispirati a grandi romanzi non poteva che finire con questo disco. Senza dubbio è forse il primo che viene a mente riguardo al tema di un disco italiano che ha la caratteristica appena citata, e rimane uno degli episodi più significati della carriera, straordinaria, del suo autore. Fabrizio De André aveva appena pubblicato un disco che, in teoria, poteva benissimo rientrare nel tema principale di Febbraio: La Buona Novella (1970) infatti era un concept, tipologia molto cara all’autore genovese, che si ispirava ai Vangeli Apocrifi. Il Gesù di De André è profondamente umano, in una Palestina antica che in molti passaggi rimanda ai riflessi dell’Italia degli anni ‘70, in una sorta di porta incantata di quotidianità. Allora lo aiutarono Roberto Danè, produttore, paroliere, arrangiatore che proprio in quegli anni fondava la Produttori Associati (che pubblica il disco) e gli arrangiamenti di Giampiero Reverberi. Album toccante, ha una delle mie canzoni preferite di De André, il Testamento Di Tito. Proprio questa canzone fu registrata dal cantante Michele, nome d’arte di Gianfranco Michele Maisano, come lato b di Susan Dei Marinai, scritta dallo stesso De André nei cui titoli non appare, sostituito dal grande Sergio Bardotti. Il progetto iniziale di un disco ispirato ad uno dei libri più amati da De André doveva essere infatti un progetto curato dallo stesso trio De André, Darè e Reverberi per il cantante Michele, ma dissidi interni ruppero l’accordo, e Reverberi se ne va. A questo punto, De André riprende l’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters, il libro in questione, e ne inizia a ragionare con la sua amica Fernanda Pivano, colei che, su suggerimento di Cesare Pavese, per prima portò in Italia e tradusse questo viaggio sentimentale e particolare che Lee Masters fa dell’America di provincia, ancora più ricca di contraddizioni e storie marginali. Per chi non lo ricordasse, l’Antologia è una raccolta di poesie-epitaffio della vita dei residenti dell'immaginario paesino di Spoon River sepolti nel cimitero locale, pubblicato tra 1914 e il 1915 sul Reedy's Mirror di Saint Louis, che la Pivano tradusse e che Einaudi pubblicò  nel 1943 (prima edizione parziale) e nel 1945 (tutti i 212 epitaffi dei personaggi). De André collabora con un suo amico paroliere, Giuseppe Bentivoglio, con cui scrisse Ballata Degli Impiccati da Tutti Morimmo A Stento del 1968, per i testi e sceglie agli arrangiamenti un fresco diplomato del conservatorio, Nicola Piovani, al suo primo impiego importante di una carriera che lo porterà fino all’Oscar. Ad aiutarli una squadra di musicisti grandiosa:  il violista Dino Asciolla, Edda Dell'Orso, soprano, i chitarristi Silvano Chimenti e Bruno Battisti D'Amario, questi tre ultimi storici collaborato di Ennio Morricone, il bassista Maurizio Majorana, membro dei Marc 4, il violoncellista classico d'origine russa Massimo Amfiteatrof, il batterista Enzo Restuccia, il maestro beneventano Italo Cammarota e il polistrumentista Vittorio De Scalzi, membro fondatore dei New Trolls. De André compone 9 brani, partendo come Lee Masters da La Collina, il luogo dove sorge il cimitero dove riposano i defunti di Spoon Rivers. 7 brani sono divisi in due grandi categorie: uomini morti d’invidia, ovvero Un Matto, Un Giudice, Un Blasfemo, Un Malato Di Cuore e uomini di scienza, con le sue contraddizioni etiche, ovvero Un Medico, Un Chimico, Un Ottico. Rimane poi Il Suonatore Jones, l’unico che rimane con lo stesso titolo del libro, che chiude il disco, con De André che però gli “toglie” il violino e lo fa suonatore di flauto. Straordinario è il lavoro di rifacimento e di ricreazioni nei testi: per esempio ne Un Giudice, ispirato a Selah Lively, deriso per la sua statura, in Masters è 5 piedi e 2 pollici (=157 cm circa) e nel testo di De André diviene così: Cosa vuol dire avere\Un metro e mezzo di statura\Ve lo rivelan gli occhi\E le battute della gente. I personaggi dell’invidia sono il giudice che ha trovato nella vendetta la sua alternativa alla derisione di essere basso, il matto che è stato spinto dall'invidia a “imparare la Treccani a memoria” (anche qui splendido gioco di trasposizione, in Lee Masters è l'Enciclopedia Britannica), il malato di cuore che riesce a vincere l'invidia attraverso l'amore, nonostante muoia appena porge le sue labbra su quelle della ragazza di cui è innamorato, Un Blasfemo invece è la canzone più politica, essendo uno strale contro chi “non Dio, ma qualcuno che per noi l'ha inventato / ci costringe a sognare in un giardino incantato”. Degli uomini di scienza, un medico è costretto dalla sua benevolenza, cioè curare i malati gratis, a vendere pozioni “miracolose” essendo caduto in miseria, un chimico è invece una storia di disillusione sull’amore, di un uomo che non capisce le unioni imperfette degli uomini rispetto a quelle perfette delle sostanze chimiche, un ottico invece, che vorrebbe regalare ai clienti un paio di occhiali magici per vedere davvero la realtà, è l’unico che probabilmente non è morto, dato che parla al presente (unicità che è presente anche in Lee Masters). Chiude il disco Il Suonatore Jones, inno alla libertà, di chi non ha voluto chiudere la sua libertà lavorando nei campi ma “Finii con i campi alle ortiche\Finii con un flauto spezzato\E un ridere rauco\E ricordi tanti\E nemmeno un rimpianto”. Oltre la qualità immensa del lavoro testuale è la musica che stupisce: gli arrangiamenti orchestrali, gli sviluppi tematici (come nel caso del motivo principale dell’iniziale La Collina, in continua trasformazione), la sovrapposizione di parti in forma di suite (un Ottico, con evidenti echi progressive ad un certo punto), l’uso di strumenti classici come clavicembali e violini. Sulla copertina della prima edizione, quella che ho pubblicato anche io, c’è un evidente errore grafico, con l’errata accentazione di "né". L’errore fu aggiustato nelle edizioni successive, e nel disco era presenta una lunghissima e delicata intervista di Fernanda Pivano a De André sulla genesi di questo disco e sul libro di Edgar Lee Masters, e alcuni racconti dello scrittore americano erano inseriti all’interno della confezione. Disco memorabile, da riscoprire e che formerà con il successivo, l’amatissimo e criticatissimo Storia Di un Impiegato uscito appena un anno più tardi (ad inizio del 1973) una trilogia lucidissima e potentissima sull’Italia di inizio anni ‘70.
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sofysta · 1 year
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Palazzo Beneventano Il barocco di Sicilia (Ragusa)
Ph. Amarisla
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paramedicabroad · 4 months
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Late Baroque Towns of the Val di Noto
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Embark with me on a digital journey through the UNESCO World Heritage site of the Late Baroque Towns of the Val di Noto in Sicily, Italy. Let's explore the sun-kissed landscapes and architectural gems that define this enchanting region, where late Baroque masterpieces rise like phoenixes from the ashes of earthquakes, leaving an indelible mark on the cultural tapestry of Sicily.
In 2002, the Late Baroque Towns of the Val di Noto received UNESCO World Heritage status, recognizing the exceptional cultural value of these towns. This designation celebrates the meticulous restoration efforts that have preserved the unique architectural heritage of the region.
Discover the story of the Val di Noto, a region that faced devastation due to a series of earthquakes in the late 17th century. In the aftermath, towns like Noto, Ragusa, and Modica were meticulously rebuilt in the opulent late Baroque style, showcasing a resilience that transformed tragedy into architectural triumph.
Wander through the streets of Noto, the crown jewel of the Val di Noto. Marvel at the harmonious blend of honey-colored limestone buildings adorned with ornate balconies, churches, and palaces. The Cathedral of Noto, dedicated to Saint Nicholas, stands as a sublime example of Sicilian Baroque grandeur.
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Explore Ragusa, a town split into Ragusa Ibla and Ragusa Superiore. Ragusa Ibla, the lower town, is a labyrinth of charming alleys and historic churches, while Ragusa Superiore boasts elegant squares and aristocratic palaces. The Cathedral of San Giorgio dominates the skyline with its grandeur.
Step into Scicli, a town that has served as a backdrop for numerous films and TV series. Its architectural wonders, such as the Church of San Matteo and the Palazzo Beneventano, create a cinematic canvas that transports visitors to a bygone era of opulence.
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Indulge your senses in Modica, a town renowned for its traditional chocolate-making techniques and splendid Baroque architecture. Traverse the narrow streets and staircases leading to the Cathedral of San Giorgio, a masterpiece that captivates with its intricate facade.
Immerse yourself in the cultural festivals that celebrate the Baroque splendors of the Val di Noto. Events like the Infiorata in Noto, where intricate flower carpets adorn the streets, showcase the vibrant traditions and artistic richness of this UNESCO-listed region.
In conclusion, the Late Baroque Towns of the Val di Noto beckon us to a world where resilience, beauty, and culture converge. When you're ready for a digital exploration of Sicily's Baroque treasures, Val di Noto promises to enchant and inspire. 🏰🌺✨🇮🇹
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olitaly · 19 days
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molinari1970 · 2 months
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Antonio Del Donno studiato negli istituti scolastici superiori italiani Presente nel testo “Il mondo delle idee” dell’editrice LA SCUOLA
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Incidente stradale nel Beneventano, due morti
AGI – Due ragazzi sono morti in un incidente stradale avvenuto ieri sera in provincia di Benevento. Lo scontro è avvenuto lungo la strada a scorrimento veloce Fondo Valle Isclero. A perdere la vita sono un 24enne e un 29enne, entrambi originari del comune di San Lorenzello, non distante dal luogo dell’impatto che ha coinvolto diverse auto tra gli svincoli di Melizzano e Solopaca. Altri tre sono…
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lamilanomagazine · 6 months
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Caserta: Catturato latitante reggente del clan camorristico Massaro. Rinvenuti nel nascondiglio denaro contante, armi e droga
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Caserta: Catturato latitante reggente del clan camorristico Massaro. Rinvenuti nel nascondiglio denaro contante, armi e droga. Caserta. La Polizia di Stato di Caserta il Servizio Centrale Operativo, coordinati dalla D.D.A. di Napoli, catturano un pericoloso latitante, reggente del clan camorristico Massaro, condannato in via definitiva per associazione finalizzata al traffico di stupefacenti. Per delega del Procuratore della Repubblica di Napoli, si comunica che gli investigatori della Squadra Mobile di Caserta e dello SCO, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Napoli, hanno arrestato il latitante Raffaele Piscitelli, detto “o Cervinar”, condannato con sentenza passata in giudicato lo scorso marzo, a 12 anni e 7 mesi di reclusione per associazione finalizzata al traffico di stupefacenti. L'arrestato è ritenuto l'attuale reggente del clan camorristico Massaro, egemone nella Valle di Suessola (CE). Poco prima della condanna, l’interessato si era reso irreperibile ed era già sfuggito ad alcuni blitz effettuati negli ultimi mesi da altre forze di polizia. L’uomo è stato catturato gli investigatori della Squadra Mobile di Caserta e dello SCO nel comune beneventano di Dugenta, nei pressi di un casolare rurale, dove si recava saltuariamente. Durante le fasi dell'arresto, il catturato ha provato ad opporre resistenza, tentando invano la fuga. Nel nascondiglio del latitante sono stati rinvenuti denaro contante, armi e droga.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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blog-sguera · 8 months
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30.347 — CNCiv., sala E, noviembre 10-977 — Apter, Abraham c. Racki David. 2da Parte
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Por endémico que sea, desde hace años, el mal económico de la inflación en nuestro país y, por lo tanto, previsible, no dudo en admitir que la brusca y extraordinaria suba que ocurrió en junio de 1975 excedió lo previsible y hasta razonablemente imaginable, rompiendo estrepitosamente un cauce que, por alterado que estuviera, sobrepasó todo límite. Esa abrupta y súbita depreciación de la moneda, con la inmediata y desmedida elevación de los costos entre ellos los de la construcción- debe calificarse como un hecho revolucionario dentro de la economía, que escapa a lo previsible aun en un régimen económico enfermo, porque importa un salto atípicamente desmesurado dentro del ritmo inflacionario crónico. Bien se ha calificado al "rodrigazo" como una catástrofe.
Ya otras salas de esta Cámara se han pronunciado en la materia, en supuestos que tienen analogías con el de autos, encuadrando ese fenómeno económico en la teoría de la imprevisión que acoge el art. 1198 del cód. civil, según reforma de la ley 17.711 (salas B y C, en EL DERECHO, 74-237, fallo 29.790 y 75-336, fallo 30.114 y diario LL, del 6 de setiembre de 1977, fallos 74.747 y 74.748).
Aparte de que el demandado no se encontraba en mora al trabarse la litis, tampoco considero que existiese culpa de su parte como para impedir el funcionamiento del derecho resolutorio admitido en dicha norma, máxime cuando en definitiva la operación no quedaría resuelta porque el actor, al contestar la reconvención, ofreció a fs. 125/6 "mejorar equitativamente los efectos del contrato" (último apartado de ese art. 1198).
4.° Para determinar la medida de ese "mejoramiento" que por voluntad legal debe ser equitativo, corresponde sopesar todas las circunstancias que presenta el caso, entre ellas las sumas entregadas por el actor antes de promover este juicio y las depositadas durante su trámite; que al fijar el precio inamovible el vendedor necesariamente tuvo en cuenta, con normal previ-sión, la incidencia de la inflación crónica sobre los costos futuros; que el ritmo de la construcción adolece de algunas deficiencias y que si bien la compra se hizo con facilidades, tanto por el tiempo transcurrido como por los efectos de la propia depreciación monetaria, lo equitativo y práctico es establecer una suma única en concepto de saldo de precio, a pagarse al escriturar.
En consecuencia y aplicando el prudencial criterio de la sala en esta materia, estimo de equidad la suma de $1.500.000.
5.° Por tales fundamentos, voto por la confirmación de la sentencia recurrida en cuanto dispone que el demandado debe escriturar el departamento y entregar su posesión, dentro del plazo de cuarenta días, pero disponiendo igualmente que el actor, además de la suma consignada en autos, entregará al escriturar la cantidad de pesos 1.500.000.
Costas de ambas instancias por su orden y las comunes por mitades, en atención a la forma de resolverse y a las particularidades del caso.
Los doctores Padilla y Cichero, por análogas razones a las expuestas por el doctor
Fliess votaron en el mismo sentido.
— En atención a lo que resulta de la votación de que instruye el acuerdo que antecede, se confirma la sentencia apelada en cuanto condena al demandado a escriturar el departamento y entregar su posesión, dentro del plazo de cuarenta días, pero condenando igualmente al actor a pagar, además de la suma consignada en autos, la de $ 1.500.000 en el acto de la escrituración. Costas de ambas instancias por su orden y las comunes por mitades. — Jorge M. F. Fliess. — Néstor Cichero. — Marcelo Padilla (Sec María S. Beneventano).
COMPRAVENTA INMOBILIARIA: Resolución del contrato; fracaso del requerimiento; plazo de gracia. CONTRATOS: Resolución en favor de la parte cumplidora.
1.— Cuando el pacto comisorio es legal o tácito, la parte cumplidora puede optar entre exigir judicialmente la resolución o el cumplimiento del contrato, o seguir el procedimiento que regula el segundo apartado del art. 1204 del cód. civil, haciendo el requerimiento allí previsto, cuyo fracaso lleva, ineludiblemente, a que el contrato quede resuelto "sin más". En caso de que opte por el reclamo judicial de la resolución del contrato, no es necesario que otorgue a la contraparte el plazo de gracia que establece el mencionado artículo.
2. - El derecho a resolver el acuerdo de voluntades solo juega a favor de la parte cumplidora, quien siempre puede optar entre pedir la resolución o el cumplimiento del contrato, no pudiendo el deudor de la obligación remediar las consecuencias de la mora con el cumplimiento tardío de la obligación comprometida.
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wine-porn · 1 year
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Les Galets
Shockingly found TWO Aglianicos on a curt list and, when given the choice between cheap plonk expensive plonk, the choice is obvious. Besides, I don’t care to put money in Mastroberardino’s pockets–there’s just SOOOOO many more-accurate producers in the region. Despite one being Taurasi DOCG and the other merely Avellino IGT, I opted for the $20 entry. Campania may be famous for their whites–but…
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tempi-dispari · 8 months
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Album of the week by Deep Valley Blues: Teverts
Tra i dischi che mi hanno più colpito tra il 2022 e il 2023 rientra sicuramente “The Lifeblood” dei Teverts, una perla che nessun appassionato di underground e di stoner può perdere. Forse passato un po’ in sordina il disco del power trio beneventano, oltre a trasmettere una potenza sonora non indifferente, ci rende partecipi con le liriche di un “risveglio”, una voglia di rinascita che si ode già dai primi due brani, la bellissima “The Lifeblood” e “Draining my skin”. Il livello tecnico è ineccepibile con la voce del vocalist che alterna momenti di furia e disperazione a una narrazione che enfatizza maggiormente il significato dei brani. Le chitarre ricamano melodie accattivanti diventando mastodontiche, con un basso a sostenere con pesantezza i ritmi di batteria, martellante, precisa che senza esagerare permette ad ogni brano di funzionare a dovere. I Teverts sostengono la forma canzone in maniera semplice e permettono all’ascoltatore di godere pienamente di ogni brano. Non manca spazio alla psichedelia e allo stoner più classico come in “Under Antares Light” o “UVB 76” ed inoltre la produzione è di ottima fattura, curata personalmente dal mastermind della band. A completare il tutto l’artwork di Solo Macello che sulla copertina formato vinile risulta veramente spettacolare.
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arteeofficial · 11 months
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‘O figlio ‘e chi nun tene niente il nuovo Album di Alessandro Giannini
Un’esperienza unica tra le valli del Beneventano. In un caldo rovente abbiamo spinto al massimo tutta l’attrezzatura fotografica. Ogni ripresa si donava magia e memoria antica. ‘O figlio ‘e chi nun tene niente il nuovo Album di Alessandro Giannini
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nickcents · 1 year
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Storie tramandate 1: i bisnonnI
Si chiamano alberi genealogici, non so in inglese. Ogni tanto li vedi in qualche museo, lunghi rami di connessioni che scendono dall’alto fino agli ultimi discendenti. Mi hanno sempre intrigato, le connessioni, gli incontri, sangue ed esperienze che si mescolano, per generarci, per generarti. E poi lo sai, lo scoprirai, sono ossessionato dalla memoria: blog, diari, canzoni, film, quaderni..ho il terrore di scordarmi qualcosa, di non lasciarmi e lasciarti qualcosa su questa terra, che vada perso come un ingrediente essenziale che ometti dalla lista della spesa.
Allora ho pensato di lasciarti qualcosa qui, qualche traccia, qualche rametto di questo albero, qualche storia di tempi lontani, da portarti dietro o semplicemente da lasciare qui come una pietra per i passanti.
I bisnonni, qualcuno ha la fortuna di conoscerli, a me ad esempio e’ successo. “Vai a salutare Nonnona” Quando ero piccolo e si passava a casa di nonna Antonietta (la mamma di Nonno Mauro) per un periodo mi toccava andare a dare un piccolo bacio a questa persona allettata, nella camera degli ospiti, senza denti e tante rughe, che faticavo a comprendere e della quale non ho mai imparato il nome. E’ morta a 101 anni e da quel momento, quel rito del bacio a Nonnona e’ tramontato.
A te, di loro, racconto qualcosa io, grazie ai vaghi ricordi dei nonni.
I genitori di Nonno Mauro (Antonietta e Luigi) si sono conosciuti a San Giorgio del Sannio, il paese natale di Nonno. L’incontro e’ stato casuale e forse avventuroso per l’epoca. E’ stato l’incontro tra un viaggiatore seriale (Nonno Gino col suo camion) e “una delle ragazze più belle del paese”. L’uva aveva portato Nonno Gino in quel paesino del Beneventano o meglio qualche carico di Uva per la vinificazione dalla Puglia a San Giorgio, per conto di un tale Iannaccone che da li’ a qualche anno sarebbe anche diventato sindaco. Cosi bisnonno Gino, il viaggiatore, il trasportatore si era portato via Antonietta, una “principessa” del posto, figlia di una famiglia borghese, e nel mezzo della guerra (sono gli anni 40, il 1945 per la precisione), dopo un viaggio di nozze che fa tappa per Napoli, tra briganti e qualche incontro “poco raccomandabile” finisce a Segni, paese natale del nonno, dal quale tutto si ramificherà’ verso Roma
Di questo primo incontro, nonna Daniela ricorda meno, lei e’ la più’ piccola delle tre sorelle e forse i racconti dei primi incontri ormai in casa si sentivano di meno. C’e’ un albergo ed una pompa di benzina, dietro l’incontro dei genitori di nonna Daniela (Jone e Mario), l’albergo Moderno a Via Minghetti, centro di Roma e la pompa benzina poco distante da li. Neanche a farlo apposta, perche’ i miei nonni, i tuoi bisnonni, li ricorderò sempre davanti ad un hotel (o Motel) e ad una pompa di benzina. Il bisnonno Mario seguiva insieme al fratello Arturo l’albergo mentre il papa’ della bisnonna Jone aveva una pompa di benzina e di seguito un piccolo showroom li vicino. Si sono sposati il 25 Novembre del 40, 2 fratelli e 2 sorelle nello stesso anno, un evento meno raro di oggi per l’epoca.
Da qui si parte, dalla mia parte, da un viaggiatore e la bellezza di un paese del beneventano e da un hotel e una pompa di benzina poco distante nel centro di Roma.
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“E’ una giornata senza pretese,  e non ci succede una volta al mese stiamo qua, abbracciati ad aspettare la sera”
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Oggi ho imparato cosa e’ l’effetto farfalla: infinitesime variazioni nelle condizioni iniziali producono variazioni grandi e crescenti nel comportamento successivo dei suddetti sistemi... 
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