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#bukowski italia
beforevenice · 10 months
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The idea, I decided, is not to think. But how do you stop thinking?
// Charles Bukowski
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cuoreenero · 1 year
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esperienzablog · 2 years
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A volte non ho neanche voglia di parlare con me stesso. Devo essere preso a piccole dosi, perché mi auto travolgo senza saperlo.
C. Bukowski
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kegantodini · 2 years
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BUKOWSKI, È LA PRIMA POESIA NON MIA CHE PUBBLICO, SEMPLICEMENTE PERCHE BELLISSIMA
Non ho smesso di pensarti,
vorrei tanto dirtelo.
Vorrei scriverti che mi piacerebbe tornare,
che mi manchi
e che ti penso.
Ma non ti cerco.
Non ti scrivo neppure ciao.
Non so come stai.
E mi manca saperlo.
Hai progetti?
Hai sorriso oggi?
Cos’hai sognato?
Esci?
Dove vai?
Hai dei sogni?
Hai mangiato?
Mi piacerebbe riuscire a cercarti.
Ma non ne ho la forza.
E neanche tu ne hai.
Ed allora restiamo ad aspettarci invano.
E pensiamoci.
E ricordami.
E ricordati che ti penso,
che non lo sai ma ti vivo ogni giorno,
che scrivo di te.
E ricordati che cercare e pensare son due cose diverse.
Ed io ti penso
ma non ti cerco.
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"Permisi a me stesso di sentirmi bene a volte". - Charles Bukowski
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disagiadaa · 5 months
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Come sei arrivata fin qui?
Una domanda tanto scomoda quanto dolorosa. Hai camminato sempre in punta di piedi tra cocci di vetro , guardando attentamente di non pestarli, e non ti bastava fermarti a raccoglierli, non andavi ne avanti né indietro, ti fermavi con le tue mani , inginocchiata dentro tutto quel vetro, di rimettere insieme i pezzi, con le dita scoperte, insanguinate. Il più delle volte il vetro ha vinto, spaccandosi in mille pezzi tra le mani o ancora prima di inginocchiarsi, eri così sicura di aver guardato bene prima di mettere il piede, eppure hai iniziato a pestare cocci fino a non sentirne più il dolore.
Lasciavi tracce di te, impronte di sangue così che tutti potessero vedere i tuoi passi , il tuo dolore. Assaporarlo, godendo nelle tue ferite ma allo stesso tempo incitandoti ad uscirne, man mano che andavi avanti, non potendo più andare avanti con i piedi in quello stato. Ti affidi alle ginocchia e hai gomiti. Gattonando in quel mucchio brillante che da lontano sembravano diamanti. Ti avvicini e sono sempre più taglienti.
Ti aspettavi che qualcuno ogni tanto ti portasse una coperta per avvolgerti e portarti via.
Ma chi passava,si vantava di poterti portare via nei migliori dei modi, ma il vetro aumentava e nonostante tu abbia aspettato, sei dovuta andare avanti.
Andavo avanti e sì ripresentavano sempre più con queste coperte, coperte che avvolgevano pieni ricordi e le vedevo li di fronte a me. Come una preda al macello. Inerme senza propendere le mani come una madre fa con il proprio figlio. Trovavo compassione nella mia desolazione . Ritrovandomi con mille persone a fianco . Ma che allo specchio vedevo soltanto me stessa.
Avrei voluto una vita senza cuore e senza anima. Da poter comprendere tutti quelli che ti hanno fatto soffrire e vedere da quell inquadratura se sei così biasimabile come sembri.
Ti chiedi se ne vale la pena. Di continuare con le tue domande devastanti e le tua ossa rotte. Ti ripari in quella piccola desolazione che hai perché ormai quella è la tua casa.
“Ha senso?” Ti chiedi continuamente. Nella tua testa cigolante.
Se potessi solamente alzarmi in piedi senza usare le mani. Se riuscissi ad andare avanti senza voltarmi indietro.
Se potessi non piangere nel cuore della notte senza chiedere a dio perdono.
Se riuscissi a ricucirmi da sola, senza più aspettarmi una coperta che mi salvi e mi porti in salvo. Come una principessa nel castello che attende il suo principe. Ma se la mia storia non fosse come se io fossi il sole? Ma che sono un sole nero, che risucchia il mondo e lo vomita? Come vomito delusioni?
E ad ogni ferita non piangere. Trattieni il fiato ,non farti vedere vulnerabile. Ma la domanda è da chi?
Mi inchino nell angolino al buio della stanza.
Seduta al freddo, sperando che l’oscurità venisse e prendesse il sopravvento. Che la mia pelle d’oca si scaldasse e facesse da scudo. Nell’oscurità i mostri fanno visita credendosi di potermi terrorizzare. Loro stessi ora mi cullano , capendo che non sono loro i veri mostri di cui io debba affrontare. Se ne stanno li , lieti osservatori delle mie cadute e dolorose camminate sui vetri, in silenzio. “Perdonami”. Rimbomba nella testa con lacrime ambigue, senza un significato deciso o preciso, ti chiedi il motivo del perdono che chiedi. Eppure non riesci a chiedere altro che questo.
Potrei lasciarti andare e amarti lo stesso. Ma continui a sbattere contro le cose come se avessi perso le capacità motorie e razionali. Ti senti che non sarà mai più come prima,fino al punto di chiederti. Come era prima?
Ti sciogli i capelli, gettandoteli indietro. Mento alto sempre anche con il collo sporco.potrei? Potrei essere quel corpo con qui fai l’amore? Quel desiderio che nasce da un profumo di sangue. Di sete o di fame. Un calore forte di quelli che ti soffocano l anima. Riesci a dare il tuo corpo per un atto così grande? Ma in tutto questo sguazzi nel vetro. Pensi di essere speciale o diversa, ma ti rendi conto di essere solo di passaggio, il ricordo o il disagio di qualcuno, una novità per altri, e ciò che ti rimane in mano e un mucchio di pezzi di vetro insanguinanti tra le mani. Ti rendi conto di stare soffrendo, ma non riesci a distogliere lo sguardo dal tuo sangue pieno di brillanti del vetro che quasi ti ipnotizza. Come a scuola, durante l ora di matematica rimanevo ipnotizzata nei ricordi delle mie giornate tralasciando i compiti e le tabelline. Guardavo il soffitto e le sfuriate di mia madre, il sangue che colava e le bendature per le braccia.
Ti dicono che non vogliono ferirti, che non possono darti quello che per te sarebbe meglio.
Preghi e supplichi l’amore è l’attrazione prende il sopravvento. Ma torni a casa e non ti lavi. Hai il suo odore nelle mani e nella pelle. Non vuoi lavarti perché sarebbe un ulteriore abbandono. Abbandoni le tracce che ti hanno lasciato e rimanere vuota di quello che pretendi ,che credi che non sia una pretesa ma quello che è giusto. Ti innamori a secondo. Millesimo, senza una conoscenza professi amore e sofferenza innata. E ti senti di non voler essere cosi.
Ti infili nelle coperte e hai addosso questo odore. Ti guardi allo specchio e il tuo trucco
Cola, ti fai una foto per ricordarti questa sofferenza come promemoria.
Non è quanto, ma è quando alcuni attimi di felicità diventano veri ed estasianti. Ti credi migliore,addirittura la persona più felice. Ti credi di poter finalmente vivere con una persona al tuo fianco dove ogni volta che ne guardi le mani, cambia la mano .
Ti dimentichi di imbottigliare i primi momenti. Perché se potessi, li tirerei fuori di nuovo per quando il tutto diventa aperto o smascherato come le carte sul tavolo.
Ti dici che la vita prima aveva un senso senza di lui. E poi ti chiedi come farai senza. Ti chiedi perché non poteva rimanere sconosciuto o in quel limbo piacevole di cui nessuno vorrebbe uscire.
In quel momento dove vorresti che tutto fosse eterno e felice , credi che tu sia perfetta e che lo sia anche lui.
Ci messaggi tranquillamente senza alcun problema. Mentre invece dopo hai il terrore di toccare il testo o il tasto giusto o sbagliato. Credi che siete legati e preferisci essere infelice, che perdere quell idea
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bucciadiarancia · 1 year
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Quest'anno ho letto trentaquattro libri: tre saggi (il primo è sui manicomi femminili in Italia nel periodo fascista; poi l'analisi de L'Iliade di Simone Weil, la ricostruzione di Westerman della letteratura "idraulica" del periodo stalinista), due raccolte di poesie (Anna Achmatova, Farrokhzad Forugh), quattro memorie (il veganesimo di Margherita Hack, i diari di Rozanov, la prigionia di Hamson Knut, la versione della storia della prima moglie del Marchese von Sacher-Masoch). Il genere più ricorrente è quello delle raccolte di racconti (Qualcuno che ti ami in tutta la tua gloria devastata, i Racconti dell'età del Jazz di Fitzgerald, Disastri di Charms, Compagno di sbronze di Bukowski, Orientamento di Daniel Orozco, Pesca alla trota in America, Perle di Mia Couto, dei racconti di Zamjatin, Sepolto vivo di Hedayat). Ho letto quattro libri per ragazzi: Favole al telefono di Gianni Rodari, La figlia del capitano, Piccole donne crescono, Enola Holmes. Tra i titoli più celebri ho recuperato I tre moschettieri di Dumas, Persuasione, La venere in Pelliccia. Ho letto un giallo (La camera azzurra di Simenon). Nessuna di queste letture è stata in una lingua straniera né è rientrata nelle mie letture preferite di sempre, per quanto io abbia apprezzato Giovanissimi di Forgione, La figlia oscura di Elena Ferrante, La sonata a Kreutzer e il su citato Disastri di Charms (quattro stelline). "Perché il bambino cuoce nella polenta" mi ha fatto versare una lacrimuccia.
Ho comprato ed ho ricevuto un regalo un discreto numero di libri, non ho tenuto il conto.
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lamilanomagazine · 3 months
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Modena, la Tenda, con musica live, danza e letture
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Modena, la Tenda, con musica live, danza e letture Musica dal vivo, danza e letteratura nel programma della settimana che chiude il mese di gennaio della Tenda di viale Monte Kosica. Giovedì 25 gennaio, alle 21, debutta "Se una notte d'inverno alla Tenda...", la nuova rassegna di reading musicali curata dal Collettivo SquiLibri che riunisce narratori, attori e musicisti con la passione per la letteratura e la volontà di metterla in circolo attraverso storytelling e musica live. Il primo appuntamento è dedicato ad Edgar Allan Poe e alle "Rivelazioni di un cuore nero". In febbraio sono in programma altre due serate che avranno come protagonisti Charles Bukowski (giovedì 15) e Italo Calvino (giovedì 29). Spazio alla musica dal vivo venerdì 26 gennaio, alle 21, con il cantautore e musicista modenese Gargane, nome d'arte di Andrea Garganese, che ha fatto dell'unione tra musica e poesia il suo punto distintivo. Il concerto fa parte della rassegna di musica rock curata dall'associazione Intendiamoci. Del 2021 è il progetto con il quale Gargane realizza il suo primo Ep accompagnato da una band e un "busking tour" in centro Italia inventandosi il "concerto poetico", nuovo format di esibizione performativa. L'orizzonte artistico è quello di una musica originale, contaminata da sonorità della musica popolare con influenze jazzistiche, gipsy e latine accompagnate da una voce che canta e racconta in italiano. Il fine settimana è dedicato alla danza con due appuntamenti inseriti nella programmazione di "Ore d'aria festival" proposto anche quest'anno nella formula del festival diffuso con eventi che mescolano musica, danza e poesia, produzione originali, ospiti e appuntamenti di presentazione delle attività laboratoriali svolte in Tenda. Sabato 27 gennaio, alle 17, prende il via "ByYourself - Dancers on stage" che fa salire sul palco ballerini solisti di età e stili differenti, individuati tramite una open call, che si esibiranno davanti a pubblico ed esperti del settore con una loro creazione, per avere l'opportunità di ricevere delle borse di studio. Domenica 28 gennaio, alle 15, si terrà invece una classe open del laboratorio di danza hip hop Urban Call aperta anche a partecipanti che non sono già iscritti al laboratorio. La lezione si intitola "Jam di contact e improvvisazione con musica dal vivo" e sarà condotta da Daniela Paci ed Elisa Balugani. Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero e gratuito. Il programma completo degli eventi che si svolgono nella struttura che fa capo all'assessorato alle Politiche giovanili del Comune di Modena, è visibile sul sito e sulla pagina Facebook La Tenda.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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angelgxbr · 5 months
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"Odiaba las vacaciones, los niños, la historia, los periódicos, los museos, las abuelas, el matrimonio, las películas, las arañas, los hombres de la basura, el acento inglés, España, Francia, Italia, las nueces y el color naranja. El álgebra me enfurecía, la ópera me ponía enfermo, Charles Chaplin era un farsante y las flores eran para los mariquitas. La paz y la felicidad eran para mí síntomas de inferioridad".  
~Charles Bukowski
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beforevenice · 11 months
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If you have the ability to love, love yourself first.
// Charles Bukowski
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marcocardelli · 1 year
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Yes Yes when God created love he didn't help most when God created dogs He didn't help dogs when God created plants that was average when God created hate we had a standard utility when God created me He created me when God created the monkey He was asleep when He created the giraffe He was drunk when He created narcotics He was high and when He created suicide He was low when He created you lying in bed He knew what He was doing He was drunk and He was high and He created the mountains and the sea and fire at the same time He made some mistakes but when He created you lying in bed He came all over His Blessed Universe. Charles Bukowski🔥 Quando Dio creò l’amore non ci ha aiutato molto quando Dio creò i cani non ha aiutato molto i cani quando Dio creò le piante fu una cosa nella norma quando Dio creò l’odio ci ha dato una normale cosa utile quando Dio creò Me creò Me quando Dio creò la scimmia stava dormendo quando creò la giraffa era ubriaco quando creò i narcotici era su di giri e quando creò il suicidio era a terra. Quando creò te distesa a letto sapeva cosa stava facendo era ubriaco e su di giri e creò le montagne e il mare e il fuoco allo stesso tempo. Ha fatto qualche errore ma quando creò te distesa a letto fece tutto il Suo Sacro Universo. Charles Bukowsky ❤️ . . 💯 . . #loveinterest #inamorata #annalisa #amore #love #frasi #italia #vita #pensieri #citazioni #instagood #italy #instagram #aforismi #like #poesia #follow #frasitumblr #frasiamore #cuore #famiglia #picoftheday #frasibelle #passione #parole #tiamo #amoremio #marcocardelli (presso Ascoli, Marche, Italy) https://www.instagram.com/p/Coz3kqCoxfJ/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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soul-ofdark-eater · 5 years
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"Non amo particolarmente la gente. Più lontanto ne sto e meglio mi sento"
-Charles Bukowski
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"Mi manchi, ma io non ti manco, o forse ti manco? E se ti manco, perché non me lo dici che ti manco? E se tu mi manchi, perché non ti scrivo che mi manchi?
Non ti scrivo che mi manchi, perché ho paura di non mancarti, ma se per caso ti manco, scrivimi, perché tu mi manchi.
Da morire."
-Charles Bukowski
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thantophobica · 3 years
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Allora cosa faremo?
- L’amore.
Davvero?
- Sì.
Allora mi spoglio.
- E perché?
Per fare l’amore.
- E chi ti ha detto che devi spogliarti per fare l’amore?
Che io sappia, si fa così.
- No, quello non è Amore, quello è possesso.
Non capisco. E come si fa?
- Vieni qui...lasciati addosso i vestiti e parliamo fino a stancarci,
fino a provare a decifrarti,
fino a conoscere tutto a memoria,
fino a scoprire i nostri segreti più profondi,
fino a scioglierci solo guardandoci,
fino a quando questi occhi si stanchino e mi obblighino a dormire.
E proverai a tenerli ancora aperti?
- Sì...solo per vederti.
-C. Bukowski
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theawfulwolf · 4 years
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Tu sei tu
il che vuol dire
che nessuno può batterti
e prendere il tuo posto
nel mio cuore.
Tu sei tu
e nessuno per me
sarà mai come te.
- Gio Evan
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