Tumgik
#cambiare natura
der-papero · 4 months
Text
Tedesco a casa mia, non che l'abbia scelto io, diciamo che me l'ha piazzato la vita davanti, e devo tenermelo per un po'.
"il caffè espresso di casa tua è davvero buono".
Capirai, con quel piscio nero che producete basta davvero poco. Detto poi da uno che ha la moquette nel bagno. Non imparerete mai a campare, mai.
9 notes · View notes
abr · 8 months
Text
Mercoledì scorso, durante la sessione del World economic forum a Davos, il discorso del Presidente argentino Javier Milei ha fatto scoppiare una bomba a livello mondiale al punto di essere commentato in mezzo mondo e tradotto da molte testate giornalistiche. E così quello che molti media avevano dipinto alla stregua di un matto (soprattutto nella nostra cara Italia) improvvisamente si è trasformato in una via di mezzo tra un nuovo Churchill e Adenauer (...).
L’exploit del discorso di Davos: (é stato) osannato da tanti presenti che si sono complimentati con lui (...). Ma che cos’ha colpito così tanto la gente e soprattutto fatto arrabbiare in maniera clamorosa i grandi capi del Wef?
Semplice: per la prima volta un Presidente di una nazione si è rivolto al mondo intero (...) senza mezzi termini o frasi diplomatiche (...). In pratica Milei ha scoperto quell’acqua calda che molti continuano a negare, esaltando il modello capitalista come l’unico in grado nel corso del tempo, di cambiare radicalmente la condizione umana dando un benessere e un progresso nella società stessa davvero unico (...).
La parte che ha fatto più arrabbiare i leader del Wef ed entusiasmato molti è stata quando Milei ha detto (...): “Ora, per capire cosa siamo qui a difendere (...) è il rispetto illimitato del progetto di vita degli altri, basato sul principio di non aggressione, sulla difesa del diritto alla vita, alla libertà e alla proprietà degli individui, le cui istituzioni fondamentali sono la proprietà privata, i mercati liberi dall’intervento statale, la libera concorrenza, la divisione del lavoro e la cooperazione sociale. Dove si può avere successo solo servendo il prossimo con beni di migliore qualità a un prezzo migliore”.
E più avanti ha sostenuto che “i socialisti, visti gli innegabili progressi del mondo libero, i socialisti sono stati costretti a cambiare la loro agenda. Si sono lasciati alle spalle la lotta di classe (...) per rimpiazzarla con altri presunti conflitti sociali che sono ugualmente dannosi … come quello dell’uomo contro la natura.
Sostengono che gli esseri umani nuocciono al pianeta che deve essere protetto a tutti i costi, addirittura sostenendo un meccanismo di controllo della popolazione o la tragedia dell’aborto. Purtroppo queste idee dannose hanno permeato fortemente la nostra società (...). Hanno raggiunto questo risultato grazie all’appropriazione dei media, della cultura, delle università e anche delle organizzazioni internazionali (come il Wef, ndr). (...).
Fortunatamente siamo sempre più numerosi a osare alzare la voce perché vediamo che, se non combattiamo queste idee a testa alta, l’unico destino possibile è che avremo sempre più Stato, più regolamentazione, più socialismo, più povertà, meno libertà e, di conseguenza, un tenore di vita peggiore”.
(...) Purtroppo l’attuale Ue, già immersa nelle sue scandalose regole ambientali che decimeranno la classe media nel giro di pochi anni, attraverso un falso progressismo Radical-Chic Ztl sta portando avanti molte delle cose criticate dal Presidente argentino. (...)
Au point, grade Milei, il resto solo chiacchiere, distintivi, appeasement o nostagie canaglia, via https://www.ilsussidiario.net/news/diario-argentina-le-bordate-di-milei-a-davos-e-alle-linee-guida-dellue/2650140/
62 notes · View notes
susieporta · 8 months
Text
Tumblr media
Forse tutti avete visto la foto che ritrae l’allineamento della Luna con la Basilica di Superga e il Monviso. È una foto perfetta che racconta di un’attesa lunga sei anni. Io però voglio raccontarvi un’altra storia, quella del fotografo che l’ha scattata. Una storia di pazienza, di tenacia e di coraggio. Coraggio di cambiare radicalmente strada nel momento più difficile della propria vita.
Voglio iniziare però proprio da quello scatto, e da una domanda: si possono aspettare sei anni per scattare una #fotografia? Alla fine del 2017 Valerio aveva segnato sul calendario tutte le date delle fasi lunari, in particolare quelle in cui la luna tramontava in un determinato punto. Ogni sera “giusta” partiva per provare a portare a casa l’immagine che aveva sognato, ma c’era sempre un problema: le nuvole, la pioggia, la nebbia, la foschia… Così per sei volte, all’inizio di ogni anno, ha compilato il calendario e non ha mai sprecato una data possibile, ma senza successo. Alla fine, alle 18:52 del 15 dicembre 2023, la lunga attesa è stata premiata e la sua vita è cambiata.
All’inizio l’idea era quella di allineare la Basilica di #Superga e il #Monviso per fotografarli insieme. Valerio si era fatto aiutare dal mappamondo di Google Earth e aveva individuato quattro possibili punti. Il punto ideale lo aveva trovato a nord-est di Torino, sopra Castagneto Po, a 380 metri d’altezza. La prima volta che c’è salito si è reso conto che in quell’istantanea che aveva immaginato poteva entrare anche un terzo soggetto: la luna. Da quel momento si è messo a studiarne le fasi per scoprire che ci sarebbe stato soltanto un giorno perfetto in tutto l’anno.
E al sesto tentativo, dieci giorni prima di Natale, ha capito che forse ce l’avrebbe fatta: il cielo era limpido e l’aria asciutta. Così si è messo ad aspettare e quando tutto si è allineato e ha visto la sagoma del Monviso disegnata sulla Luna ha scattato. La mattina dopo, soddisfatto del risultato, ha spedito il file alla #Nasa, per partecipare al concorso “Astronomy Picture of the Day”, la risposta non si è fatta attendere: per l’ente spaziale americano la sua è stata la foto del giorno di Natale.
«È come se questa foto avesse sbloccato qualcosa, migliaia di persone hanno condiviso quell’immagine e hanno scoperto le mie foto che sono uscite dal Piemonte e sono andate in giro in tutto il mondo».
Conosco Valerio Minato pH da più di dieci anni, da quando ho notato il suo banco sotto i portici di Piazza Vittorio a Torino. Non vendeva libri, borse di cuoio, gioiellini, ma le sue fotografie, stampate su un supporto rigido e a prezzi accessibili a tutti. Ricordo che mi avevano colpito i soggetti ricorrenti: il Monviso, la Mole Antonelliana, il Po, le vecchie vetture del tram, ritratti però con prospettive originali.
Lo vedevo ogni fine settimana, con qualsiasi tempo, dietro il suo banco dalla mattina alla sera. Ho cominciato a fermarmi a chiacchierare e siamo diventati amici. Valerio è nato nel 1981 a Biella e nella sua vita la fotografia è arrivata dopo i trent’anni. Si era diplomato perito chimico tintore, aveva trovato subito un lavoro in un’industria tessile, poi era passato in una fabbrica chimica del settore gomma: «A 24 anni, dopo cinque passati in fabbrica, ho avuto un bruttissimo incidente sul lavoro: ho quasi perso un braccio, risucchiato da una macchina. Sono stato un mese e mezzo in ospedale, ho subito cinque interventi chirurgici, e tra un’operazione e l’altra ho deciso di cambiare tutto».
Così ha lasciato Biella e si è iscritto all’università a #Torino: Scienze forestali e ambientali. «Volevo una vita nuova, stare in un mondo completamente diverso. Volevo la natura e l’aria aperta».
All’ultimo anno di università compra una macchina fotografica e per gioco inizia a scattare, dopo la laurea trova lavoro in un’azienda, ma la passione per l’immagine occupa sempre più spazio dentro di lui. «Quando mi hanno offerto un contratto a tempo indeterminato ho deciso di dire di no, di fare una scelta ancora più totale di libertà. Ispirato dai banchi sotto i portici di Via Po mi sono iscritto all’albo degli “Operatori del Proprio Ingegno” e ho aperto il punto vendita delle mie foto».
Mario Calabresi
29 notes · View notes
immensoamore · 8 months
Text
Ho sempre provato a fare tesoro delle esperienze passate, soprattutto ho provato a trarre insegnamenti dalle delusioni che la vita mi ha riservato. Ma la mia natura mi impedisce di cambiare e a volte inciampo. Sono sempre io, desiderosa di dare, di imparare, di conoscere, disponibile ad esserci, a capire, ad ascoltare, a sostenere, a dare consigli se mi viene chiesto. Stavo per scrivere: "Sono la solita stupida". Ma no, non mi voglio fare questo torto. Non credo che nella vita ci sia qualcosa che davvero vada perduto, se è stato donato con il cuore. Credo che l'amore, in ogni sua forma, conosca la strada di casa e sappia ritornare. Prima o poi, in altri modi, forse difficile da riconoscere, forse palese e trasparente.
Se viene donato, l’amore resta in circolo.
Un giorno è amicizia, un giorno è protezione, un giorno tenerezza, un altro uno slancio di generosità, un altro ancora è aiuto.
L'amore sa cosa fare.
23 notes · View notes
itsmyecho · 1 year
Text
Un Maestro zen vide uno scorpione annegare e decise di tirarlo fuori dall’acqua.
Quando lo fece, lo scorpione lo punse.
Per l’effetto del dolore, lasciò l’animale che di nuovo cadde nell’acqua in procinto di annegare.
Il Maestro tentò di tirarlo fuori nuovamente e l’animale lo punse ancora.
Un giovane discepolo che era lì gli si avvicinò e gli disse:
“Mi scusi maestro, ma perché continuate? Non capite che ogni volta che provate a tirarlo fuori dall’acqua vi punge? “.
Il Maestro rispose:
“La natura dello scorpione è di pungere e questo non cambierà la mia che è di aiutare.”
Quindi, con l’aiuto di una foglia tirò fuori lo scorpione dell’acqua e gli salvò la vita, poi rivolgendosi al suo giovane discepolo, continuò:
“Non cambiare la tua natura: se qualcuno ti fa male, prendi solo delle precauzioni, poiché gli uomini sono quasi sempre ingrati del beneficio che gli stai facendo. Ma questo non è un motivo per smettere di fare del bene, di abbandonare l’amore che vive in te. Gli uni perseguono la felicità, gli altri la creano. Preoccupati più della tua coscienza che della tua reputazione. Perché la tua coscienza è quello che sei, e la tua reputazione è ciò che gli altri pensano di te. Quando la vita ti presenta mille ragioni per piangere, mostrale che hai mille ragioni per sorridere”.
Itsmyecho
96 notes · View notes
occhietti · 2 years
Text
Tumblr media
Ho sempre provato a fare tesoro delle esperienze passate, soprattutto ho provato a trarre insegnamenti dalle delusioni che la vita mi ha riservato. Ma la mia natura mi impedisce di cambiare e a volte inciampo.
Sono sempre io, desiderosa di dare, di imparare, di conoscere, disponibile ad esserci, a capire, ad ascoltare, a sostenere, a dare consigli se mi viene chiesto. Stavo per scrivere: "Sono la solita stupida". Ma no, non mi voglio fare questo torto.
Non credo che nella vita ci sia qualcosa che davvero vada perduto, se è stato donato con il cuore.
Credo che l'amore, in ogni sua forma, conosca la strada di casa e sappia ritornare. Prima o poi, in altri modi, forse difficile da riconoscere, forse palese e trasparente.
Se viene donato, l’amore resta in circolo. Un giorno è amicizia, un giorno è protezione, un giorno tenerezza, un altro uno slancio di generosità... un altro ancora è aiuto.
L'amore sa cosa fare.
- Laura Messina
109 notes · View notes
kon-igi · 10 months
Text
Leggere @autolesionistra mi fa lo stesso effetto di ascoltare Yanez di Davide Van De Sfroos, che pare una paragone lanciato a bomba contro la giustizia ma il fatto è che lo seguo da tanti anni e i suoi rari ma ben piazzati interventi mi hanno fatto riflettere che la vecchitudine nelle ossa si sta facendo sentire tutta.
Malinconica paranoia mista a sognante disillusione e certe volte mi chiedo quanto abbia senso il concetto di 'invecchiare bene'.
Che si invecchi con più o meno poliartrosi osteofitiche è giocoforza una legge di natura, proporzionale alla bontà del DNA ereditato e a quanto ci siamo voluti bene prima, però mi fa un certo qual effetto si presupponga la necessità di sforzo o fortuna, senza le quali la mezza età sembra essere immaginata come la discesa a capofitto di Fuga da Atlantide a Gardaland.
Ok che i bimbi crescono e le mamme (e i papà) sbiancano dal terrore di quello che li aspetta, però al netto di tutta la stanchezza ribadisco che la mia capacità di ragionare e di sentire non è mai stata così chiara come adesso.
Ed è tanto chiara e omnicomprensiva che tra lei e voi si frappongono subito così tanti dubbi, al punto che faccio fatica a restituirvi il senso delle cose e mi perdo nella paura di essere frainteso e di sembrare il tassista che se fosse lui il presidente del mondo avrebbe la soluzione a tutti i problemi.
Io ce l'ho la soluzione, per tutto, ma se non riesco a convincere nemmeno la mia compagna figuriamoci gli altri 8 miliardi di persone.
E quindi vanno bene i dubbi, al punto che qualcuno addirittura mi ha accusato di non riuscire mai a prendere una decisione netta... e a ragion veduta!
Io non ho più voglia di prendere decisioni, visto che questo implica fare la cosa giusta evitando quella sbagliata e a parte due o tre concetti di basilare etica umana sono arrivato alla conclusione che più una cosa è assolutamente e graniticamente giusta e meno tempo impiego a cambiare idea in merito.
Dio abbia pietà degli uomini con un sogno solo! - devo aver letto una volta dentro a un Bacio Perugina (o in un biscotto della fortuna) e ora, dopo milioni di cose lette e rilette, sentite e risentite, sempre sugli stessi argomenti di contrapposizione e predominio a scapito di altri, io voglio rilanciare con
Dio, sempre che tu ci sia, salva i miei coglioni, sempre che io ce li abbia ancora attaccati.
Buona notte e ci vediamo nella luce.
22 notes · View notes
fashionbooksmilano · 4 months
Text
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
Ephimera Dialoghi sulla moda
a cura di Sofia Gnoli
testi di Antonio Mancinelli, Maria Luisa Frisa, Alessandro Michele, Anna Piaggi, Luca Stoppini, Mariuccia Casadio, Quirino Conti, Bonizza Giordani Aragno, Maria Grazia Chiuri, Giuseppe Scaraffia, Gabriella Pescucci, Valeria Palermi, Daniela Baroncini, Silvia Venturini Fendi, Andrea Mecacci
Electa, Milano 2020, 115 pagine, 16x24cm, brossura con alette, ISBN 9788892820319
euro 29,00
email if you want to buy [email protected]
La moda nelle sue innumerevoli sfaccettature è la protagonista Ephimera, un volume nato dal ciclo di conversazioni che si è tenuto al Parco archeologico del Colosseo, nella Curia Iulia, cuore della civiltà romana, tra il 2019 e il 2020.
Fugace, velocissima, radicata nel presente, la moda sta sempre sul punto di diventare qualcos’altro, di cambiare pelle. È proprio per questo che la curatrice Sofia Gnoli ha scelto Ephimera – da epi “sopra” che messo insieme ad emera “giorno”, significa di un sol giorno – come titolo di questi dialoghi. Il risultato è un libro che esplora la moda da una molteplicità di punti di vista: moda come linguaggio di segni, come espressione artistica, senza trascurare argomenti classici quali l’androginia o il dandysmo e il suo legame con il cinema e con la letteratura, con la fotografia e con il kitsch.
Il continuo scambio tra presente e passato, così come la natura polimorfica di questa disciplina si riflettono anche sulla diversa formazione dei partecipanti di Ephimera, nonché autori del volume: direttori creativi, artisti, saggisti, studiosi e giornalisti, hanno approfondito, attraverso la loro personale visione, un aspetto della contemporaneità. Attraverso tutti questi racconti, Ephimera traccia un quadro della moda con le sue mutevolezze, le sue imprevedibilità e le sue compulsive morti e rinascite. Così, tra presente e passato, tra effimero ed eternità, la moda non smette di incantare.
EPHIMERA SOFIA GNOLI L’AVVENIRE È LA PORTA, IL PASSATO È LA CHIAVE ANTONIO MANCINELLI E SILVIA VENTURINI FENDI ALESSANDRO MICHELE: ARCHEOLOGO DELLE COSE A VENIRE MARIA LUISA FRISA E ALESSANDRO MICHELE MODA: STRUMENTO DI CONSAPEVOLEZZA, ARTE DEL POSSIBILE VALERIA PALERMI E MARIA GRAZIA CHIURI LE D.P. “DOPPIE PAGINE” DI ANNA PIAGGI LUCA STOPPINI ANNA PIAGGI “PRIVATE” PAOLO CASTALDI FENOMENOLOGIA DEL DANDY GIUSEPPE SCARAFFIA IL DANDISMO DI LUIGI ONTANI MARIUCCIA CASADIO L’INDISTINTA SESSUALITÀ DELLA MODA QUIRINO CONTI OSCAR AI COSTUMI GABRIELLA PESCUCCI IL GUARDAROBA DELL’EROS: LETTERATURA, MODA E EDUZIONE DANIELA BARONCINI SGUARDI ITALIANI: LA FOTOGRAFIA DI MODA IN ITALIA BONIZZA GIORDANI ARAGNO CONSIDERAZIONI SUL KITSCH ANDREA MECACCI
23/05/24
13 notes · View notes
ambrenoir · 5 months
Text
Uno degli aforismi più significativi di Schopenhauer afferma che i primi quarant’anni della nostra vita ci forniscono il testo, mentre i successivi trenta ne offrono il commento. Questa riflessione sottolinea come la maturità arricchisca la nostra comprensione dell’esistenza, permettendoci di interpretare le esperienze giovanili con una nuova saggezza.
Schopenhauer ci invita a considerare la solitudine non come una condizione da evitare, ma come uno spazio di libertà essenziale per lo sviluppo personale. Egli sostiene che chi non ama la solitudine non ama neanche la libertà, poiché solo nell’isolamento possiamo essere veramente liberi.
L’intelligenza, secondo Schopenhauer, è una spada a doppio taglio: più ne possediamo, più siamo suscettibili al dolore. Questo perché una maggiore consapevolezza ci rende più sensibili alle imperfezioni del mondo e alle sofferenze della vita.
Inoltre, Schopenhauer critica aspramente la mondanità e il conformismo, vedendoli come ostacoli alla vera felicità. Egli ci esorta a coltivare la nostra individualità e a cercare la felicità all’interno di noi stessi, piuttosto che nelle approvazioni esterne.
La sua visione dell’amore è altrettanto cinica: lo descrive come un inganno della natura per assicurare la propagazione della specie. Tuttavia, nonostante il suo pessimismo, Schopenhauer non nega la possibilità di trovare momenti di gioia e piacere, sebbene li consideri fugaci e spesso illusori.
Gli aforismi di Schopenhauer ci offrono una lente attraverso cui esaminare la nostra esistenza con onestà e coraggio. Ci ricordano che la saggezza non risiede nell’evitare il dolore o nel cercare piaceri effimeri, ma nel riconoscere e accettare la realtà della vita, trovando la libertà nella solitudine e la pace nell’accettazione di ciò che non possiamo cambiare.
Arthur Schopenhauer, “Aforismi per una vita saggia”
9 notes · View notes
Text
Tumblr media
•Prometto di credere in me stessa e valorizzarmi come una persona unica e speciale.
•Prometto di amarmi senza coprirmi di critiche, se non assomiglio alla donna ideale del mio immaginario.
•Prometto di non barattare una vita appassionata e creativa per una vita sicura ma in anestesia.
•Prometto di amare, senza però farmi tagliare a fette, senza farmi infilare coltelli affilati nell'anima.
•Prometto di piangere quando serve, senza però affogare nelle mie lacrime.
•Prometto che smetterò di giustificarmi per ogni cosa che faccio, sentendomi sempre insicura delle mie scelte.
•Prometto di spalancare le braccia al piacere, senza pensare che non me lo merito.
•Prometto di non farmi spezzare la schiena dei sensi di colpa, se non sono sempre utile a tutti e tutto.
•Prometto di far sentire le mie ragioni, senza cadere nelle trappole che mi spezzano le gambe.
•Prometto di interessarmi a un uomo senza però aspettare disperata di fronte al telefono la sua chiamata.
•Prometto di non usare più contro me stessa le parole come un rasoio, riempiendomi di tagli, senza ricordare che sotto quella pelle c'è una persona che merita amore.
•Prometto di guardare le mie cicatrici come segni di una vita vissuta, senza piangere lacrime di autocommiserazione.
•Prometto che non farò dipendere il mio valore solo da come mi guarda l'altro, senza considerare che c'è un insieme di aspetti dentro di me, non solo uno di quel momento.
•Prometto di ridere, scherzare, gioire buttando nel cassonetto della spazzatura le facce tristi e grigie .
Prometto di sentire il mio pulsare creativo, senza lasciare che la vita di tutti giorni mi renda fredda e automatica.
•Prometto che smetterò di fare l'arbitro implacabile di me stessa, facendomi perdere sempre, senza considerare che ho anche delle qualità.
•Prometto di non abbandonare la mia natura istintuale, intuitiva e calda per trasformarmi in un automa senza vita.
•Prometto di smettere di farmi cambiare dagli uomini, o di cambiare per tenermeli stretti, senza considerare che potrei essere interessante anche così come sono.
•Prometto di nutrire il mio terreno interiore ogni giorno, senza lasciarlo diventare una terra arida, dove non cresce più niente.
•Prometto di correre libera, fedele alla mia profonda natura.
•Prometto di ascoltare la voce del femminile e di cantare insieme una canzone.
•Prometto di essere la donna che voglio essere, per vivere intensamente la vita.
•Prometto di vivere sempre accanto alla mia anima, perché con il suo aiuto potrò mantenere tutte queste promesse.
La forza delle donne, S. Oberhammer
23 notes · View notes
der-papero · 4 months
Text
Mentre guidavo su una A-fate-voi-chi-le-conosce-queste-autostrade-austriache riflettevo su una cosa, tutta partita da uno degli abbracci più belli che solo una persona tra tutti i miei universi è in grado di creare e che ho ricevuto durante una pizza cucinata alla meglio che un pizzaiolo senza maglia unta potesse mai riuscire ad infornare (la Mami l'ha definito così), ovvero che mi è successo (o, diciamolo meglio, mi accadrà) uno di quegli eventi alla Sliding Doors, di quelli che decidono il percorso della tua vita per il resto che ne rimane, e che ha funzionato, inaspettatamente, come un magnete verso le persone con le quali ne ho parlato, devo essere sincero, ho visto attrazioni che hanno confermato le previsioni, attrazioni che hanno prodotto meraviglia e repulsioni che mai mi sarei aspettato da chi si è attaccato la spilla di "persona amica", senza che io abbia stampato mai nulla sulla fiducia, ma è pur vero che sono un ingenuo da manuale.
Fossero state repulsioni su argomenti qualsiasi, che ne so, politica, lavoro, non avrei nemmeno perso tempo a scrivere nulla, alla mia età non pretendi più di cambiare l'opinione di nessuno e il tempo a disposizione diventa sempre meno per poterlo sprecare in questo modo, però uno per cinque minuti una domanda senza risposta se la fa comunque e si chiede comm cazz è possibile, perché dovrebbe funzionare per Natura come le parole di Ultimo, sei la cosa più bella che indosso, ma ho dovuto accettare, per poi rallegrarmi, che vale solo per coloro che hanno deciso di lasciarsi attrarre, e amen, Peccato & Sticazzi.
Tumblr media
8 notes · View notes
tiaspettoaltrove · 6 months
Text
I cani sono il mistero occidentale del ventunesimo secolo.
Spesso, camminando per strada, mi capita di sentire due o tre persone che parlano tra di loro. Usano aggettivi dolci e affettuosi, e un tono di voce leggermente acuto. Insomma, dai per scontato che stiano parlando a un bambino. Poi, invece, mi giro e noto che c’è solo un cagnolino (su X li chiamiamo, in tono canzonatorio, “canniolini”). Ecco, be’, ogni volta ci rimango malissimo. Non ho figli, e verosimilmente non ne avrò mai poiché questa scelta ho fatto anni addietro, e solo Dio eventualmente potrà farmi cambiare idea. Ma, al contempo, so molto bene quanto fondamentale sia la prosecuzione del genere umano. Quando una ragazza che conosco rimane incinta, sono sempre molto contento per lei. Perché è la vita che prosegue, che si rinnova, che va avanti. Non solo: penso che le nascite andrebbero incentivate in modo anche deciso, con sussidi economici e una cultura appropriata. E che non siamo né saremo mai troppi. C’è spazio per tutti, bisogna solo accettarlo. Ecco, insomma, quando per strada mi capitano scene come quella descritta all’inizio di questo testo, mi piange il cuore per svariati motivi. Innanzitutto per un’idiozia di fondo: rivolgersi a un animale come se fosse un essere umano, non ha senso per definizione. Non può capirti, è solo una bestia, i suoi unici obiettivi nella vita corrispondono ai suoi bisogni primari. Non è che ti ama, è solo che tu gli dai da mangiare e lui lo vede. E ne approfitta di conseguenza come è logico che sia. Ovviamente è molto più facile “crescere” un cagnolino piuttosto che un bambino. Il primo, alla fine, è solo poco più che un giocattolo. E lo si usa anche per “rimorchiare”. Togliete un animale dalla natura, mettendovelo in casa, e vi spacciate pure per animalisti. Private una bestia del suo habitat naturale, credendo di fargli del bene. È sempre quel senso di superiorità morale che vi sentite in dovere di esprimere. Fingervi paladini della difesa di una qualche forma di vita, peraltro accantonando la vostra. Io penso che gli animali vivano alla grande in mezzo ai loro simili, nei boschi o dovunque sia. E mi spiace, ma vedervi trattare questi cani con quelle vocine idiote, mi fa molto ridere. Ma riflettere, anche. Certo, la solitudine è difficile da accettare per tutti. Ma questa è davvero la soluzione? Non vi dico di fare dei figli (non sono nessuno per dirlo!), ma v’invito solamente a non prendere necessariamente parte a questa involuzione intellettiva del ventunesimo secolo. Ci sta, nonostante tutto, affezionarsi a un gatto, un cane, un coniglio o qualunque altro essere vivente, ma non esagerate. Non fatevi vedere, in mezzo alla strada, in quelle condizioni. Dai. Recuperate un po’ di decenza e di dignità, un po’ di contegno, e dedicate le vostre energie in modo corretto al prossimo. “Ma gli animali sono meglio delle persone”. Troppo facile dirlo, troppo facile abbandonarsi a questo funesto pensiero. Molto più gratificante, invece, è scavare. Alla ricerca di quell’umanità rara, un po’ persa, ma preziosissima.
8 notes · View notes
elenascrive · 6 months
Text
Buon Compleanno a Te,
seppur con tre giorni di ritardo
che brutto averlo scoperto
solamente adesso!
Mi è dispiaciuto un sacco
poiché ci tenevo a farti
I Miei auguri per questa ricorrenza
a Te speciale,
per la prima volta
da quando ci conosciamo
Ma non intendo stare a guardare,
così ho preso il cellulare
per scrivere qualcosa di getto
in Tuo onore,
che mi auguro Tu possa comunque gradire,
nonostante non sarà perfetto
e già mi scuso per questo!
Ci tengo che Tu sappia che
mi ritengo fortunata
ad avere avuto la possibilità di conoscere
una persona così simile a Me
per via delle tante cose in comune
che ci sono,
a cominciare dalla passione
per la Scrittura
e per la creatività in genere
Entrambe poi siamo delle vere e proprie
Amanti della Natura
e fiere di dimostrarlo
in qualsiasi circostanza
Grandissime Appassionate di Vita
I Sogni sono la Nostra Bibbia
L’Amore è la strada
per raggiungerli
Non smettere mai quindi di credere in essi
così la felicità sarà sempre a portata di mano
Non è molto che ci conosciamo
eppure posso senz’altro affermare che
sei una persona meravigliosa,
ricca e saggia
in ogni sua sfumatura
Per questo T’invito a non cambiare mai
Qualsiasi cosa debba accadere
nella Tua vita
resta fedele a Te Stessa,
ai Tuoi valori e principi
che non hanno nulla da invidiare
Ora Ti attende un’altra Primavera
tutta quanta da scoprire e da vivere
ed Io Ti auguro che possa essere
formidabile ed unica,
in ogni suo aspetto
colore e profumo
perché Tu meriti solamente il meglio!
Tanti Cari Auguri di cuore
Stefania Cara,
con affetto,
@elenascrive
Tumblr media
📸 web
13 notes · View notes
ilgiardinodivagante · 14 days
Text
Tumblr media
Scorrendo tra i post patinati e luccicanti dei social, mi sono imbattuta in una di quelle frasi che si attaccano alla mente come una melodia ossessionante: 'Tu prima di tutto!'. All'inizio sembrava un inno all'autostima, un invito a prendersi cura di sé. Poi, sul finale, ho iniziato a percepire un retrogusto amaro. Perché quel 'prima di tutto' non è un invito all'introspezione, alla scoperta di sé, ma piuttosto un imperativo categorico a mettersi al centro della scena, a brillare più di tutti gli altri.
'Affinché gli altri non abbiano altra scelta che prendere parte alla tua felicità o guardarti splendere'. Ecco la formula magica che ci propongono. Un'idea di felicità egoistica, che si nutre dell'ammirazione altrui come una pianta carnivora. Ma la felicità, quella vera, non è un gioiello da esibire, è un giardino segreto che condividiamo con chi amiamo.
Questo 'io' che ci viene proposto è un castello di sabbia, che ha bisogno di continue tempeste di applausi per non sgretolarsi. Un castello che, per sentirsi importante, deve necessariamente oscurare gli altri. È come un bambino che piange più forte degli altri per attirare l'attenzione, senza rendersi conto che le sue urla finiscono per annegare la sua voce.
Tumblr media
Ma l'amore per sé stessi non è egoismo, è consapevolezza. È come coltivare un bonsai, un piccolo albero che, con cura e attenzione, diventa un capolavoro di natura, portando serenità e bellezza a chi lo ammira.
Pensa a una casa: per invitare qualcuno a casa tua, devi prima averla costruita, arredata, averne cura. Non puoi certo invitarlo a vivere in un cantiere. Allo stesso modo, per offrire qualcosa agli altri, devi prima averlo sperimentato tu stesso. Come potresti consigliare un libro che non hai letto? Come potresti parlare di amore se non lo hai mai sentito sulla tua pelle?
L'amore per sé stessi e l'amore per gli altri sono profondamente interconnessi. Crescere nell'amore verso sé stessi ci permette di amare gli altri in modo più autentico e completo, e viceversa. Questa interconnessione è fondamentale per una vita appagante e significativa.
Quindi, la prossima volta che sentirai qualcuno ripetere 'tu prima di tutto', ricordati che la vera felicità non si trova isolandosi dal mondo, ma connettendosi con gli altri. E che l'amore, per essere autentico, deve essere condiviso.
Tumblr media
Con questo non sto dicendo che dobbiamo imporre i nostri valori agli altri, ma che i nostri valori sono come una lente attraverso la quale percepiamo il mondo. È come indossare un paio di occhiali colorati: tutto ciò che vediamo sarà tinto di quella particolare sfumatura. Aver chiari i nostri desideri e le nostre necessità, ci permette di capire chi siamo davvero e di scegliere, consapevolmente, le persone con cui vogliamo condividere la nostra vita. Non è una questione di essere migliori o peggiori, ma di essere compatibili.
Purtroppo, spesso cerchiamo l'approvazione di chiunque incontriamo sul nostro cammino, senza renderci conto che questo ci rende dipendenti e insicuri. È come chiedere a un gruppo di estranei di dipingere il nostro ritratto. Ma la nostra identità non può essere definita dagli altri. Creare relazioni stabili e sincere significa prima di tutto conoscersi profondamente.
L'amore per sé stessi e l'amore per il prossimo non sono due binari paralleli, ma due radici dello stesso albero. Quando ci prendiamo cura di noi stessi, stiamo automaticamente costruendo le fondamenta per amare gli altri. È un errore pensare di poter amare gli altri se prima non abbiamo imparato ad amarci. È come voler costruire una casa senza avere i mattoni. E più a lungo continueremo a praticare un amore per sé stessi egoistico e narcisistico, più sarà difficile cambiare rotta. Questo atteggiamento è pericoloso perché rischia di consolidare abitudini negative che saranno difficili da sradicare, non solo in noi ma in chiunque ci circonda.
L'amore per sé stessi è sia la soglia d'ingresso in noi che l’uscita per incontrare il mondo. Siamo pronti ad attraversarla con la nostra vera essenza?
Questo blog è il mio piccolo angolo creativo. Ogni parola e ogni immagine presente in questo post è frutto della mia immaginazione. Se ti piace qualcosa, condividi il link, non copiare.
3 notes · View notes
mancino · 7 months
Text
Tumblr media
... Ho sempre provato a fare tesoro delle esperienze passate, soprattutto ho provato a trarre insegnamenti dalle delusioni che la vita mi ha riservato... Ma la mia natura mi impedisce di cambiare e a volte inciampo... Sono sempre io, desiderosa di dare, di imparare, di conoscere, disponibile ad esserci, a capire, ad ascoltare, a sostenere, a dare consigli se mi viene chiesto... Stavo per scrivere: "Sono la solita stupida". Ma no, non mi voglio fare questo torto. Non credo che nella vita ci sia qualcosa che davvero vada perduto, se è stato donato con il cuore... Credo che l'amore, in ogni sua forma, conosca la strada di casa e sappia ritornare... Prima o poi, in altri modi, forse difficile da riconoscere, forse palese e trasparente...
Se viene donato, l’amore resta in circolo...
Un giorno è amicizia, un giorno è protezione, un giorno tenerezza, un altro uno slancio di generosità, un altro ancora è aiuto...
L'amore è...web
7 notes · View notes
susieporta · 24 hours
Text
Il Mago.
"La violenza del non volersi bene"
Questo Autunno ci sorprende. Per la sua crudezza. Per il suo essere in perenne contatto con la Vita, con la Carne, con le Ossa.
Ci porta a vivere l'esperienza dell'Incarnazione nella sua piena nudità.
Proprio quel Corpo che noi affossiamo, che non riconosciamo, che riempiamo di immondizia mentale e alimentare, a cui neghiamo Amore e Riposo.
E quel Corpo oggi si fa sentire. Chiede di essere ascoltato nei suoi bisogni più profondi, nelle sue manifestazioni dolorose, chiede di prestare attenzione al dettaglio, alla sua preziosa composizione organica, al suo battito.
Noi siamo Natura.
E se rinunciamo ad esserlo, distruggiamo la nostra Essenza.
In Natura tutto vibra all'unisono, in un perenne stato di necessità e di anelito all'Armonia.
Noi non siamo in Armonia.
E quando lo siamo, essa si presenta come uno "Stato temporaneo" legato prevalentemente alla dissociazione corporea, non al radicamento Corpo-Mente.
Poi accade che un giorno ci stupiamo della Malattia. E la interpretiamo come una condanna, come una "sfortuna", come un qualcosa di accidentale, come un insegnamento punitivo.
Ma non abbiamo idea che essa sia il frutto del nostro perpetuo "maltrattamento" e rifiuto dell'Incarnazione.
Lo Spirito che alberga dentro al nostro Cuore ci sta chiedendo "onestà di intento".
E Responsabilità.
Se i nostri pensieri sono malati, se il cibo che assumiamo è troppo e raffinato, se ci iniettiamo farmaci e ingoiamo pasticche, se siamo perennemente arrabbiati e stanchi, delusi e tristi, se non respiriamo aria pulita, se non curiamo la muscolatura e non ci vogliamo bene nel profondo, ci ammaliamo.
Siamo adulti. Siamo noi i nostri "genitori interiorizzati". Detentori della piena Responsabilità sulla nostra Salute fisica e psichica.
E nel benessere globale dell'Essere umano, il sentirsi "nutriti" dall'Amore per se stessi è fondamentale.
Se perseveriamo nell'ignorare le nostre necessità perché fuggiamo da noi stessi e dai nostri nodi dolorosi, prima o poi la Struttura interiore crolla.
Il Corpo è prezioso. E' il Tempio dello Spirito.
Più è pulito, elastico e forte, più riposa e si nutre con misura e qualità alimentare, più saremo lucidi e presenti, vigorosi e sani.
Non stupitevi della Malattia. Essa non nasce dal nulla. E non si presenta "casualmente" per rompere le uova nel paniere.
E' frutto di "anni di maltrattamento" interiore, di posti sbagliati, di relazioni tossiche, di abitudini malsane.
Imparate a conoscere il vostro Corpo fisico e psichico. Lavorateci tutti i giorni. Liberatelo dagli "elementi inquinanti" e scegliete il meglio per lui.
Vi ripagherà con gratitudine e pieno benessere.
Smettete di "violentarvi" con il Disamore. E prendete in mano le "scelte giuste" per voi. Quelle allineate alla vostra Struttura, quelle che vi fanno sentire bene, quelle che cambieranno la vostra prospettiva di Vita.
E se non lo fate per un miliardo di giustificazioni che vi raccontate da anni, ricordatevi che le frequenze dell'Autunno vi sbatteranno in faccia la realtà.
Perché più si sale, e più Amore serve per vibrare all'unisono con l'Energia Universale.
Perciò ripartite dall'Amore. Per voi stessi e per ciò che vi circonda.
E se non c'è più Amore in nessun luogo, dentro e fuori di voi, spostatevi da dove siete. Sarà un primo passo per cambiare la visuale di osservazione.
Buona settimana... impegnativa ma straordinariamente illuminante.
Mirtilla Esmeralda
6 notes · View notes