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Oroscopo: un libro al femminile per i 12 Segni
ARIETE – Stufa di vivere in un sistema patriarcale, ti piace documentarti e leggere libri al femminile. Tra questi non può mancare il libro “Autostima, la rivoluzione parte da te” di Gloria Steinem. Questo libro offre una prospettiva sulla rivoluzione del genere e sull’importanza della parità di diritti, incoraggiando a combattere per l’uguaglianza e la giustizia sociale. Dovrebbero leggerlo…
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enkeynetwork · 1 year
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jaynedoll · 6 years
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Eric and Shaye
Dont delay! Order your copy of Eric and Shaye today!!
Love Shaye Saint John? Want to know more about Shaye and her director Eric Fournier? Then you’ll love to have this wonderful documentary in your possession.
“I feel that Eric Fournier is an unsung hero of our contemporary cinema. I have not only made a documentary about Master Filmmaker Eric Fournier and his SuperStarlet Shaye Saint John but I want to personally see to it that Eric Fournier's work be preserved for future generations to behold. It is my promise that ERIC & SHAYE will Shock, Surprise and Delight as it transcends rational thought, diving deeper and deeper into the inner recesses of the brilliant brain of Eric Fournier...telling his story from his point of view and through the intimate personal details of his life as told by all of his closest friends, roommates and co-workers who were there from the very beginning to the tragic ending of Eric Fournier's life.”
- Larry Wessel
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robertdenirowap · 3 years
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 some virginia huget inspired art of @radish-snail‘s lovely william and bea 
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artistlifevision · 7 years
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now you can watch nature documentaries in VR!
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daniel-beer · 5 years
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My 3 time great uncle #FriedrichEbert #germany #politician #SocialDemocratic Party of Germany first #President of Germany 1919 til death 1925 He threw Hitler in #jail #documentaries #documentarty #bavarian #bayern #immingrantkid #germany #deutschland #socialist #germanconsulatelosangeles #germanhistory #germanboy #weinmarrepublic #berlin🇩🇪 #bundestag #germangovernment #germanembassy #deutschland #proud https://www.instagram.com/p/By31bYIFZQe/?igshid=1vh9tcsior1et
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medium-format · 7 years
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Southbank Views. 
(London Southbank, 2017) 
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Life is beautiful if you know how to love. You love if your heart’s eye is open….If you can enjoy the presence of a cat, a bird, a flower, what can I say….the world will be yours. Kedi (2016) #kedi #2016 #documentarty #cats
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silk-stalkings-slut · 3 years
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Heroin Chic Documentary.
Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=3spXA9uiuDQ
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deathshallbenomore · 3 years
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Scusami, per la cosa delle firme per l'eutanasia, si deve essere maggiorenni? Ho 17 anni e non vorrei me lo impedissero per questo.
heiii :) guarda, ti suggerirei di informarti sul sito di eutanasia legale e dell’associazione luca coscioni, oltre che su qualsiasi pagina ti possa dare informazioni in materia.
in linea di massima però temo che sia necessario avere almeno 18 anni, dato che si tratta di una raccolta firme per un referendum abrogativo di iniziativa popolare (essendo una proposta di referendum da parte del corpo elettorale, è necessario che i richiedenti possano almeno votare per i rappresentanti della Camera, e quindi devono avere almeno 18 anni); v. art 75 della Costituzione
ad ogni modo, spero di averti dato tutte le info per documentarti al meglio! <3
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arreton · 4 years
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Comunque ieri sera eravamo in pieno godimento nonostante il malessere fisico - che ci ha fatto pure dormire quasi undici ore - perché arrivati ad un certo punto della serata abbiamo ascoltato una lezione di Sini sul terzo libro de Il Capitale di Marx (che con lui diventava a tratti Mars) e ha parlato proprio di quello che volevamo sapere, nel modo in cui lo volevamo sentire e quindi eravamo così emozionati e commossi che non sappiamo nemmeno spiegarlo e veramente ci stavamo mettendo quasi a piangere perché non è tutto nella nostra testa. Per noi di tautologiedialettiche è importante vedere che quello che pensiamo, le domande che ci vengono in mente, i dubbi che abbiamo, non siano solo frutto della  nostra fantasia, che hanno dei riscontri reali e riscontri pure importanti. Sini è davvero abilissimo nello spiegare e nel farsi capire. Tra le cose che più apprezzo di lui è il portare degli estratti, leggerli e poi soffermarvisi e spiegarli, commentarli. Riesce a rendere il discorso piacevole, interessante, per niente però banale o superficiale. È chiaro che ha dei limiti temporali ai quali deve rendere conto e dunque molte delle cose che dice non hanno l’approfondimento che necessiterebbero, ma ti spinge a volerne sapere di più, a documentarti, ad approfondire i vari punti che tratta e se un qualsiasi insegnante riesce a fare questo, ad illuminarti e soprattutto riesce a sedurti e a farti sedurre dal sapere non è più solo un insegnante, ma un vero e proprio maestro. Ad un certo punto, sentendo la registrazione, me ne sono uscita scrivendo “sto finalmente incontrando i padri che ho sempre cercato, le risposte che non ho mai avuto alle domande che mi sono sempre fatta”. Ed è commovente perché finalmente ti senti meno sola e meno pazza, in questo mondo che cozza completamente con quello che sei tu: ché se c’è una cosa che so di me stessa è che non sono ‘come loro’. Non voglio entrare nel merito se sono migliore o no, non mi reputo migliore di nessuno, pure se narcisisticamente ho una immagine imponente di me stessa; ma non sono come loro o altrimenti sarei già sposata da anni, con qualche figlio da crescere, ancora più brutta ed esaurita di quanto non sia già perché qua questo c’è. Tutte le domande che mi sono sempre fatta e alle quali i miei genitori non avrebbero mai potuto rispondere, non solo adesso trovano legittimazione, ma trovano anche delle risposte, spesso non semplici ma le trovano, che poi io devo sbattermici le corna per capirle è un altro discorso, un limite mio che vedo di risolvere in qualche modo, ma hanno ragione d’essere quelle domande, non sono delle fantasie, delle domande perditempo, stupide o inutili. Il punto è che vedevo la cultura come una sorta di utopia, che esiste, ma sì, chissà, esiste solo per un certo tipo di persone, solo in un certo modo; insomma era qualcosa di lontanissimo, che vedevo davvero più come un sogno - un po’ come il sogno di visitare il parco di New York: sai che è lì, esiste, ma è troppo lontano nella realtà fisica e anche solo mentale per poterlo raggiungere - che come un qualcosa di in realtà accessibile, fruibile e che io posso pure in qualche modo più o meno capire. Ecco, forse mi sono pure risposta ad una domanda che mi sono sempre fatta: qual è il mio sogno? Boh, non l’ho mai saputo. Forse uno dei miei sogni (credo e spero di averne più di uno) che non sono mai riuscita a parlare era proprio quello di avere a che fare con la cultura e con il sapere. Come puoi spiegarlo un sogno del genere? Pure adesso non è semplice, perché detto in questo modo non è che ha poi tanto senso: ci sono i libri, ci sono le università, i modi non mancano, la cultura non è poi un qualcosa di così impossibile. Sì, è vero; non sono mai mancati, c’è cultura e cultura: c’è la cultura spendibile e quella rigorosa; io ho sempre desiderata quella rigorosa. E quello che è sempre mancato a me è il modo di potervi accedere e lo cercavo in chiunque; solo negli ultimi anni ho trovato qualcuno che mi ha permesso di farlo e negli ultimi mesi ho trovato anche l’intelligenza che mi sta permettendo pian piano di potermici addentrare sempre di più. Per noi di tautologiedialettiche questa è pura gioia, talmente piacevole che ci vengono le lacrime agli occhi al solo pensiero. La bellezza dell’intelligenza, della cultura, del sapere continua a stupirci in maniera impressionante.
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goldenballum · 4 years
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Who is that interviewer with Tony & Max? Will she do the entire half hour? She is not good and has a very annoying voice. Max looked positively bored already after one minute.
its stacey dooley. shes a british presenter who does all types of documentarties (and was on strictly) I find her annoying but a lot of people like her. but yeah I think she will be doing the whole half an hour
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fotopadova · 4 years
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Fotografia e contenuti
di Andrea Scandolara
-- L’allievo aveva deciso che la domanda, che un po’ si vergognava a farla ritenendo la risposta scontata, avrebbe comunque dovuto porla al suo maestro fotografo. C’era tra loro sufficiente confidenza anche per affrontare argomenti banali.
“Si può parlare di linguaggio in fotografia? Dopotutto è una forma di comunicazione e quindi si avvale di un linguaggio più o meno codificato…” – aveva chiesto l’allievo al mattino presto come se avesse pensato a quello tutta la notte.
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                                                                                Helmut Newton
“Certo che ogni fotografia ha bisogno di un linguaggio; ma non hai argomenti più leggeri da proporre oggi?”
“Vuoi parlarmi allora di come si raffigura il corpo di una donna?”
“Anche quello non è un argomento da poco; ma già che ci siamo possiamo tentare una risposta alla prima domanda” – aveva detto il maestro, - “una risposta alla seconda domanda la daremo un’altra volta.”
“Già in diversi hanno affrontato l’argomento, mi pare.”
“Eccome! Prova a pensare quanto impegno hanno dedicato al tema Susan Sontag, Roland Barthes, Ando Gilardi o i contemporanei Claudio Marra, Michele Smargiassi e Augusto Pieroni, solo per citarne alcuni. Il punto di partenza è che la fotografia, come ogni altra forma di espressione, ha bisogno di un linguaggio che segua determinate regole. Queste regole non sono fisse e immutabili; sono condizionate dal tempo, dalla cultura dominante, dal genere di fotografia, dal pubblico cui sono destinate…”
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                                                                            Robert Mapplethorpe
“Sì, ad esempio la fotografia di moda segue regole diverse da quella del reportage, non è vero?”
“Certo, questo è un esempio tra i molti che si possono fare, come sono cambiate le regole che stavano dietro alle foto di reportage degli inizi del ‘900 da quelle di oggi. Ma sono proprio queste osservazioni che fanno capire che la fotografia si avvale di un linguaggio specifico, come in letteratura ci sono innumerevoli modi di scrivere che cambiano nel tempo, con l’oggetto del narrato o con la provenienza dell’autore.” Il maestro aveva fatto una pausa. L’allievo aveva trovato il coraggio di intervenire.
“Quindi le regole sono importanti ma non sono tutto? Da quello che hai detto capisco così…”
“Ci sei arrivato. Certo che non sono tutto, anzi, sono niente. Il vero contenuto è il messaggio che uno vuole trasmettere; l’osservanza di certe regole piuttosto di altre è lo stile che si adotta per esprimersi, per comunicare, per mandare un messaggio.”
“A volte però il messaggio emerge in modo immediato, altre volte no e verrebbe da pensare che non ce ne sia uno…”
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                                                                                  Andrè Kertèsz
“C’è sempre un messaggio. Prendi le nature morte, oppure ad esempio la “forchetta” di Andrè Kertèsz. Pensi che il messaggio sia la fame che lui non poteva soddisfare perché in quella foto il piatto era vuoto? Sarebbe banale. Però sono convinto che riconoscere una sua visione personale delle cose, degli oggetti d’uso comune, con una determinata luce, comporti uno sforzo un pochino superiore da parte di chi guarda. Il messaggio è questa visione personale, intima, rappresentata da regole linguistiche rigorose, da una composizione perfetta. Lo stesso vale per quella foto dello stesso autore della scala a chiocciola, ma anche per molte altre. In pittura avviene lo stesso, pensa ai lavori di Anselm Kiefer, di Edward Hopper o di Mark Rothko.”
“Perché hai citato proprio Kertèsz?”
“Perché lo conoscono tutti, se avessi citato Claude Cahun mi avresti chiesto del tempo per documentarti sui suoi lavori.”
“Beh… potremmo parlare di lei una delle prossime volte, nel frattempo io mi documenterò.”
 “Come vuoi. Ma torniamo all’argomento di oggi. Abbiamo accennato alle regole, alla composizione, necessarie per trasmettere un messaggio. Se restiamo sull’autore preso ad esempio, notiamo che egli valorizza in molte sue foto le ombre portate e i giochi geometrici delle cose. Tutto questo rappresenta il suo stile e fa sì che lo si riconosca immediatamente in mezzo ad altri autori. Ha vissuto a Parigi per molti anni nella prima metà del Novecento e l’ha fotografata a lungo; prova a confrontare le sue immagini con quelle di Willy Ronis, di Brassaï, di Eugène Atget. Come c’è da aspettarsi troverai in ciascuno di questi autori uno stile personale che lo individuerà decisamente.”
“Ma anche questo non è il messaggio…”
“Vedo che cominci a capire… Regole sintattiche, composizione, stile sono soltanto funzionali alla trasmissione del messaggio. Come in letteratura le regole linguistiche, sintassi e grammatica, struttura dei capitoli e dei paragrafi, tipo di linguaggio sono funzionali al contenuto che si vuole trasmettere.”
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                                                          Albert Watson - Calendario Pirelli 2019
“Facciamo un esempio. Se dovessi fare dodici foto di donne nude per fare un calendario per camionisti oppure dodici foto per il Calendario Pirelli…”
“Sapevo che finivi qui. Nel primo caso metti le modelle una alla volta sotto le lampade e scatti. Avrai ottenuto dodici immagini apparentemente senza nessun messaggio; in realtà il messaggio sarà una presunta disponibilità della modella nei confronti di chi guarda, un messaggio utile soltanto come coadiuvante alla masturbazione. Tu dirai che sono utili anche queste immagini. Il secondo caso certamente non ti capiterà, non a breve almeno; i fotografi incaricati di fare quelle foto sono dei grandi, già noti e apprezzati ovunque, che sanno evidenziare con la fotografia la bellezza del corpo umano, a volte accostandolo alle bellezze della natura, ignorando ogni riferimento alla sessualità. Un po’ come ha fatto Robert Mapplethorpe o Helmut Newton. Il messaggio è questa bellezza armoniosa e quotidiana che quel fotografo ha saputo cogliere. Quei corpi non sono extraterrestri, sono il regalo della natura e gli attori della commedia umana.”
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                                                                                          Brassaï
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king-of-beasts-blog · 6 years
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Director Tomer Almagor set for an interview with filmfestivals.com to talk about his lion documentary film, KING OF BEASTS.
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thesidearts · 3 years
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Born in Australia in 1972 and finishing her Visual Arts degree at Charles Sturt University, Virginia van Gaalen traveled overseas for the next few years. Taken sporadically over many years, Virginia’s photographs often capture the human landscape and the layers and textures that life creates. Sometimes documentary in nature, her images capture these moments. Her photos evoke a sense of isolation at times; however, they always have a sense of the human presence. Her paintings capture the world around her. They are varied from the cityscapes of the Philippines that embodied the densely populated city of Manila to the delicate mixed media work of Chinese shophouses of Asia. Her hand-painted ceramic pieces are as experimental as her techniques. Her recent works are layered with stencils and silkscreens creating individual pieces that reflect the urbanscape of Romania. See more at @virginiavangaalen ... #art #artist #artwork #painting #landscape #layer #texture #documentarty #nature #cityscape #ceramic #stencil #silkscreen #urbanscape #Austrailia #Asia #Philippines #Romania — view on Instagram https://ift.tt/54IDgHv
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daniel-beer · 5 years
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My 3 time great uncle #FriedrichEbert #germany #politician #SocialDemocratic Party of Germany first #President of Germany 1919 til death 1925 He threw Hitler in #jail #documentaries #documentarty #bavarian #bayern #immingrantkid #germany #deutschland #socialist #germanconsulatelosangeles #germanhistory #germanboy #weinmarrepublic #berlin🇩🇪 #bundestag #germangovernment #germanembassy #deutschland #proud https://www.instagram.com/p/By31bYIFZQe/?igshid=11ziudvizddf8
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