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#donne incinte
salute-green · 4 months
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Pizzicoff Roll On Post Puntura: Sollievo immediato da prurito e irritazioni
Stanco di grattarti a morte dopo le punture di zanzara? Dimenticati il fastidioso prurito con Pizzicoff Roll On Post Puntura! Cos’è Pizzicoff Roll On Post Puntura? È un rimedio naturale a base di olio di Enotera ed estratto di Malva che lenisce rapidamente il prurito e le irritazioni causate dalle punture di zanzara e altri insetti. Come funziona? L’olio di Enotera è ricco di acidi grassi…
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PRIMA PAGINA Giornale Di Sicilia di Oggi domenica, 01 settembre 2024
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falcemartello · 11 days
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A seguito della passeggiata odierna rilevo un calo vertiginoso di donne incinte e un aumento esponenziale di piercing ai capezzoli.
Più tardi vi faccio il grafico e l'analisi sociologica relativa.
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vadaviaaiciap · 1 month
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IUS STA CIPPA
Se dovesse passare lo iussoli, l’Italia diventerebbe la sala parto delle africane.
Sarebbe un’ulteriore pull factor che aumenterebbe il business dei trafficanti.
P.S. Le donne incinte già non pagano il viaggio dalla Libia all’Italia.
P.P.S. L’Italia è il Paese UE che ha concesso più cittadinanze negli ultimi 10 anni.
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anchesetuttinoino · 5 days
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Da anni, denuncio le pagine social dei trafficanti di esseri umani.
“Promuovevano viaggi illegali per i migranti, dalle coste nordafricane a quelle italiane.
In alcuni casi, per attrarre nuovi clienti, offrivano prezzi scontati per donne (ancora meglio se incinte, ndr) e bambini, nonché veri e propri pacchetti viaggio per famiglie.
La Polizia di Palermo ha svolto accertamenti su più di mille tra pagine, gruppi e profili social, che agivano come vere e proprie agenzie di viaggio: 728 sono stati chiusi e altri sono in corso di chiusura”
Francesca Totolo
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fridagentileschi · 8 months
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Se vi hanno insegnato a salutare quando entrate in un ambiente,
se vi hanno abituato a dare del lei agli adulti come forma di rispetto,
se vi hanno detto che negli autobus il posto si lascia alle donne incinte e a quelli più grandi di voi,
se vi hanno insegnato che i beni comuni vanno rispettati più dei propri,
se vi hanno insegnato che l’onestà è un valore imprescindibile,
se siete cresciuti con il cibo fatto in casa,
se avete giocato per strada per ore,
se non avevate i vestitini firmati.
se la vostra casa non era a prova di bambino,
se vi punivano quando vi comportavate male,
se non siete stati da uno psicologo e uno scappellotto ogni tanto l’avete preso;
se avete vissuto coi negozi chiusi la domenica e avete bevuto l’ acqua del rubinetto.
se il rispetto per gli insegnanti era la prima regola
se non conoscevate l’inglese a 6 anni e non avevate il telefonino a 9 ma sapevate bene cos’era l’educazione.
dimostrate che siete sopravvissuti in un mondo di valori e regole ancora VALIDISSIMI
Non permettete che il nuovo mondo di selvaggi Ve li porti via.
Ci
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francescosatanassi · 1 year
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"GLI ANNI PIÙ BELLI"
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Pochi giorni fa la Camera dei Comuni del parlamento Canadese, con la presenza del presidente ucraino Zelens'kyj, ha riservato un lungo applauso al 98enne Yaroslav Hunka, ucraino naturalizzato canadese, per ringraziarlo di aver combattuto i russi durante la II Guerra Mondiale. Strano che nessuno (almeno inizialmente) abbia pensato all’ovvio: se negli anni ’40 combattevi i russi, la tua posizione era abbastanza ovvia. Al vecchio Hunka non è parso vero di essere accolto come un eroe di guerra, soprattutto ripensando alle operazioni militari del suo reparto. Hunka faceva parte della famosa Divisione Galizia, una formazione composta da volontari ucraini che si erano uniti al Terzo Reich. Non semplici soldati, ma uomini appartenenti alle SS che al processo di Norimberga furono accusati di aver ucciso centinaia di ebrei e civili polacchi. Le SS della Galizia furono infatti protagoniste nel reprimere la rivolta di Varsavia mettendo in atto gli ordini di Himmler: incendiare gli edifici senza curarsi di chi li occupava e sparare ai bambini, alle donne e al personale medico. Al termine dell’operazione, i civili superstiti lasciarono la città e furono pochissimi quelli che si nascosero tra le macerie. Tra questi c'era Władysław Szpilman, il musicista polacco di cui si racconta la storia nel film “Il pianista.” Dopo il conflitto, Hunka e altri 8000 appartenenti alla Divisione Galizia furono prima rinchiusi in un campo di prigionia britannico vicino a Rimini, poi con l’aiuto del Vaticano furono fatti transitare verso Spagna, Francia e Inghilterra. Da qui, il nostro “eroe” raggiunse il Canada negli anni '50, restando attivo nei circoli frequentati da ex SS. Su un blog di veterani ucraini, Hunka descrisse gli anni della guerra come il periodo più bello della sua vita. Chissà cos’hanno pensato gli ex abitanti di Huta Pieniacka, villaggio polacco raso al suolo dalle SS galiziane nel febbraio del ’44, ricordando i bambini gettati contro i muri e le donne incinte squartate. Una volta in Inghilterra, gli autori del massacro non furono interrogati e il governo inglese respinse sempre ogni richiesta di indagare sul loro passato. Nonostante i crimini di guerra dei quali si sono macchiati, una Commissione d'inchiesta canadese ha decretato che, da quando giunsero in Canada, gli uomini della Galizia "hanno tenuto una condotta soddisfacente e niente ha indicato che fossero infetti dall'ideologia nazista.” Oggi l’ex Divisione viene onorata dai nazionalisti ucraini e ogni 28 aprile si tiene una marcia per celebrarne la fondazione. Lo scorso anno la Corte suprema dell'Ucraina ha stabilito che i suoi simboli non sono riconducibili al nazismo, perciò possono essere esposti e messi in mostra. In fondo, come disse il mai pentito Hunka, si tratta solo di ricordare gli “anni più belli", non è vero?
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dinonfissatoaffetto · 2 years
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Da dove c'è la guerra, non si scappa in aereo. Si fugge a piedi e senza visto per il semplice motivo che non vengono rilasciati. Quando la terra finisce, si sale su una barca. In mezzo, ci sono i trafficanti di uomini, i soldi che pretendono, il deserto, gli stupri, il carcere in Libia, le botte, gli abusi, le mutilazioni. Ci sono donne trasformate in giocattoli, fino a che non si rompono. Ci sono bambine di nove anni incinte. Per una donna, è sempre peggio. Se si corrompono i carcerieri, si può salire sul barcone, spinti dai mitra, ammassati fino allo stremo, altrimenti si muore lì, di fame, di botte, di percosse. Gli italiani, considerati bestie fino a pochi anni fa, migrarono per disperazione, la stessa che porta persone che mai hanno visto il mare ad affrontarlo in queste condizioni allucinanti. È necessario ribadire codeste ovvietà per fare chiarezza, in un momento in cui i cadaveri vengono accumulati uno sull'altro per fare campagna elettorale. Parto quindi dalle origini, ché è una la fonte da cui sgorga l'acqua che ci abbevera. In fondo, è sempre la stessa storia che si ripete. Una ragazza fenicia scappa dalla città di Tiro, attraversando il deserto fino al suo termine, fino a quando i piedi non riescono più andare avanti perché c'è il mare Mediterraneo di fronte. Allora incontra un toro bianco, che si piega e la accoglie sul dorso, facendosi barca e solcando il mare, fino a farla approdare a Creta. La ragazza si chiamava Europa. Questa è la nostra origine. Siamo figli di una traversata in barca.
- Davide Enia, post del 2015
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solidwaterworld · 11 months
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“Per secoli l’amore è stato tutto opera loro [delle donne], hanno sempre recitato l’intero dialogo, entrambe le parti. Perché l’uomo si limitava a ripetere, e male. E rendeva il loro insegnamento difficile con la sua distrazione, con la sua negligenza, con la sua gelosia, che era pure una forma di negligenza. Ma esse hanno perseverato giorno e notte, crescendo in amore e in miseria. E da loro sono uscite, sotto la pressione di pene infinite, amanti possenti che, mentre chiamavano l’uomo, lo superavano; che si alzavano sopra di lui, quando non tornava […] Donne incinte che non avevano mai voluto esserlo, e che quando infine morivano all’ottavo parto, avevano i gesti e la levità di fanciulle felici di conoscere l’amore. E quelle rimaste accanto a pazzi e a ubriaconi, perché avevano trovato il modo di essere dentro di sé tanto lontane da essi, come in nessun luogo; e quando erano in mezzo alla gente non potevano nasconderlo e splendevano, quasi passassero la vita con dei santi. Chi può dire quante e quali furono. È come se avessero distrutto in anticipo le parole con cui potremmo capirle”.
(Quaderno 39 del Malte) - Rainer Maria Rilke
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scogito · 2 years
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Pfizer, infatti, ha ammesso che la Food and Drug Administration americana l’Agenzia europea del farmaco erano al corrente del fatto che l’azienda non stesse effettuando sperimentazioni «perché il numero di donne partecipanti era molto basso». Ma questo non è l’unico motivo per cui Pfizer ha interrotto i test clinici: lo stesso colosso, infatti, ha spiegato in una mail inviata a Demasi che proseguire con i trial non aveva più senso, dal momento che le agenzie regolatorie avevano già garantito sia ai ginecologi che alle pazienti la sicurezza della vaccinazione a mRna: «Questo studio è stato promosso prima della disponibilità o della raccomandazione per la vaccinazione Covid-19 nelle donne in gravidanza. L’ambiente è cambiato durante il 2021, quando i vaccini Covid-19 sono stati raccomandati dagli organismi di raccomandazione applicabili (ACIP negli Stati Uniti) per le donne incinte in tutti i paesi partecipanti/pianificati e, di conseguenza, il tasso di iscrizione è diminuito in modo significativo. Con il calo delle iscrizioni, lo studio aveva una dimensione del campione insufficiente per valutare l’obiettivo primario di immunogenicità e la continuazione di questo studio controllato con placebo non poteva più essere giustificata a causa delle raccomandazioni globali».
Prima dell’avvio, annunciato da Pfizer nel 2021, dei test randomizzati mai conclusi, l’azienda aveva studiato l’effetto del siero solo su femmine di ratto gravide, come si è appreso da una richiesta di accesso agli atti presentata al regolatore dei farmaci australiano nel 2021. Gli animali coinvolti nello studio erano appena 44: a metà fu iniettato il farmaco a mRna e a metà un placebo. In base ai risultati dello studio è stato possibile rilevare che «il vaccino ha portato a un raddoppio statisticamente significativo della perdita fetale (9,77% nel gruppo trattato con mRna e 4,09% in quello che aveva ricevuto il placebo), ma Pfizer ha concluso che la differenza tra i due gruppi non era biologicamente significativa», scrive Demasi dopo aver visionato la documentazione.
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gotaholeinmysoull · 1 year
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su tiktok vedo gente incinta
su ig mi escono post su gravidanze bambini e donne incinte
in grey's anatomy tutte voglio avere figli
io, la stronza che non li ha mai voluti e continua a non volere bambini che deve sopportare tutta 'sta roba
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superfuji · 11 days
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Falling Man fu scattata da Richard Drew, lo stesso fotografo che nel 1968 immortalò Bob Kennedy un attimo dopo che gli avevano sparato alla testa. Nella stessa circostanza immortalò pure la moglie Hethel che implorava i fotografi di non fare fotografie. All’epoca Drew era un ragazzino di ventun anni. Ne avrebbe avuti più di cinquanta quando, tre decenni dopo, la storia irruppe un’altra volta nella sua vita. Una fortuna che ti può capitare se fai il giornalista. La mattina dell’11 settembre Richard Drew si trovava a New York per fotografare una sfilata di abiti premaman. Il suo editor lo chiamò sul cellulare per dirgli di schizzare all’istante al World Trade Center. Un 747 si era appena schiantato contro una delle due torri. Giunto sul posto vide che gli aerei impazziti erano due, come le torri. In un batter d’occhio, era passato dai corpi di giovani donne incinte ai corpi di sventurati che si spiaccicavano al suolo dopo un volo di cento piani. Dalla vita alla morte, così. E che morte. Drew si mise comunque al lavoro. Era lì per quello, del resto. Le persone che fanno il suo mestiere non perdono tempo a pensare. Per loro una foto non è che un rettangolo da riempire in una frazione di secondo. Più importante dell’autore dell’immagine, però, è la sua natura. La gente che vide la foto sui giornali e si indignò non poteva sapere chi l’aveva scattata e perché si trovasse a Manhattan quel giorno. Solo col tempo alcuni sono giunti ad apprezzare l’inquietante simbolismo delle coincidenze messe insieme dal destino. Sul momento, la gente vide soltanto un’immagine. O per meglio dire: qualcosa che sembrava soltanto un’immagine. Perché quella scattata da Drew non era una semplice foto. C’era la brutale tragicità del soggetto. Ma c’era anche il fatto che è una foto di surreale bellezza. Falling Man non sembra il ritratto di una persona che, in preda a panico e disperazione, si lancia incontro alla morte. L’uomo precipita con l’elegante compostezza di un tuffatore olimpionico. Il corpo è in posizione verticale, in perfetto asse con la struttura di acciaio alle sue spalle che luccica al sole del mattino. Procede a testa in giù. Le braccia non sono protese in avanti nell’istintivo quanto inutile tentativo di proteggersi. E neppure si agitano. Sono distese e attaccate ai fianchi come se all’ignoto saltatore interessi soltanto favorire l’azione della forza di gravità. Sembra la posizione di un uomo che ha grande dimestichezza col vuoto. Si direbbe che costui non faccia altro da una vita: saltare dai grattacieli.
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Ma è una coincidenza anche questa. Le immagini mentono. La frazione di secondo con cui Richard Drew ha riempito il rettangolo della foto non è la verità. Un attimo dopo avrebbe colto l’uomo nella stessa posa scomposta e disperata degli altri saltatori. Nondimeno l’immagine è lì, con la sua surreale bellezza. Ovviamente, la maggioranza di coloro che videro la foto sui giornali e si indignarono non ragionò affatto sulla sua qualità estetica. La bellezza è però dotata di poteri subliminali, riesce a farsi coglierne anche da chi – a cominciare dalla massa indistinta della gente – sembra sprovvisto del senso del bello. Pur senza esserne consapevoli, molti fra coloro che inviarono lettere di protesta ai giornali si sentirono oltremodo offesi proprio dalla minimalista eleganza della foto. Non ci si era limitati a mostrare il vuoto innominabile della morte, si era arrivati al punto assai più oltraggioso di mostrarlo come qualcosa di bello. Nel romanzo di DeLillo c’è l’11 settembre e c’è un Falling Man. «Un uomo penzolava, sopra la strada, a testa in giù. Era vestito come un uomo d’affari. Aveva un gamba piegata e le braccia distese lungo i fianchi». Non è pero lo stesso saltatore della foto. L’uomo indossa un’imbracatura di sicurezza che lo tiene sospeso nel vuoto. È un uomo che finge di cadere. Questo Falling Man è un artista che dopo l’attentato si cimenta nella provocatoria performance di mimare la foto di Richard Drew. Nelle strade la gente si infuria come si è infuriata per la foto. «Il traffico era quasi bloccato adesso. C’era gente che inveiva contro lui, indignata dallo spettacolo, una burattinata della disperazione umana». L’arte contemporanea fa spesso la sua parossistica figura nei romanzi di DeLillo
L'uomo che cade
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PRIMA PAGINA Giornale Di Sicilia di Oggi domenica, 01 settembre 2024
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falcemartello · 10 months
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GNOOooo...
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Inoltre
Gli stessi che hanno detto che era giusto inoculare donne incinte e bambini con una sostanza sperimentale dicono che la carne sintetica sia sicura e priva di rischi.
L e o n a r d
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elipsi · 10 months
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Secondo una ricerca della Tokyo AnimationandGame è il manga più amato dalla comunità omosessuale. Il 35% dell'utenza è infatti rappresentato da ragazzi omosessuali tra i 18 e i 30 anni. Il 55% da ragazze tra i 10 e i 22 anni. Il restante 10% da donne incinte e/o single.
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mucillo · 2 years
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Ada Luz Márquez
"Ode Alle Donne Imperfette"
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Le  donne imperfette con orgoglio onorano le rughe e le cicatrici, perché con esse ricordano che sono state, sono e saranno più forti del dolore.
Le donne imperfette hanno il coraggio di sognare ad alta voce, muovendosi in sincronia da vari mondi, creando una nuova tela in cui sono necessari tutti i colori e l’accettazione dei loro errori come apprendimento prezioso.
Le donne imperfette rispettano ogni forma di vita e chiedono rispetto e giustizia per loro.
Le donne imperfette portano radici ai piedi, ancorate alla Madre Terra. Hanno nei loro passi le antenate, sorelle, figlie e nipoti. Danzano attorno ai falò per mantenere viva la fiamma di tutte le donne che sono state bruciate nel loro essere più imperfetto.
Le donne imperfette celebrano l’immenso dono che la vita ha dato loro essere donne, godono della loro sessualità e difendono il diritto fondamentale di possedere i loro corpi e le loro vite.
Le donne imperfette celebrano l’immenso dono che la vita ha dato loro essere donne, godono della loro sessualità e difendono il diritto fondamentale di possedere i loro corpi e le loro vite.
Le donne imperfette onorano l’altro, si tengono per mano e si sostengono celebrando i successi delle altre e piangendo insieme per i propri dolori.
Le donne imperfette scelgono gli uomini imperfetti, sensibili, che camminano sul loro stesso sentiero.
Le donne imperfette imparano che le loro mestruazioni sono un dono, una potente apertura in altri mondi. Esse comprendono che il dolore è segno di connessione con tutte le donne che le hanno precedute e comporta la riconciliazione con il proprio grembo e il grembo di Madre Terra.
Le donne imperfette iniziano a ricordano che il sangue non è spazzatura, il proprio sangue è sacro e porta l’alchimia della vita Le donne imperfette chiedono giustizia in silenzio per i propri diritti e per la propria femminilità, perché il silenzio contiene il grido di tutte le donne e il grido di ogni donna ha l’eco di tutte le canzoni, il cielo e tutti i voli, il seme di tutti i fiori.
Nelle loro pance portano una canzone antica e sono incinte di speranza. Partoriscono le stelle perché hanno bisogno di Luce.
Le donne imperfette dicono forte e chiaro che non hanno paura, camminano senza paura e senza amnesia in un mondo pieno di paura.
Le donne imperfette non sono proprietà di chiunque perché imperfette loro sono proprietà di loro stesse, non sono la costola di nessuno o l’oggetto del desiderio, né sono invisibili. Sono donne e vogliono essere chiamate Donne.
Le donne imperfette sono incredibilmente perfette quando hanno il coraggio di essere imperfette, quando hanno il coraggio di essere, né più né meno, di essere.
Le donne imperfette iniziano a sentire il desiderio di ristabilire il contatto con altre donne imperfette e ricordano a tutti che l’anima non dimentica. Ricordano che non sono sole, che non lo sono mai state, e non lo saranno mai.
Perché essere imperfette le rende uniche, Uniche per il mondo, per loro stesse e per la loro Libertà.
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