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#ducato di parma e piacenza
roehenstart · 17 days
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Portrait of Charles II, Duke of Parma (1799-1883). By Luigi Norfini.
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paoloferrario · 1 year
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il LABIRINTO DELLA MASONE DI FRANCO MARIA RICCI - Fontanellato (PR)
vai a: LABIRINTO DELLA MASONE DI FRANCO MARIA RICCI – I Castelli del Ducato di Parma, Piacenza e Pontremoli Home Labirinto
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lamilanomagazine · 2 years
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Piacenza, al via il festival “Venerdì Piacentini”
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Piacenza, al via il festival “Venerdì Piacentini”. Boccata d��ossigeno per i commercianti dopo 2 anni di restrizioni. Si tratta di uno dei pochi casi in cui una lunga coda di auto rende felice un intero comparto economico. L’altra sera, guardando i tanti turisti che dal casello autostradale attraversavano il ponte sul Po per raggiungere il centro storico di Piacenza, in tanti hanno finalmente sorriso.  I “Venerdì Piacentini” sono il più importante festival di Piacenza, un evento studiato fin dal 2011 dagli esperti di marketing e comunicazione dell’agenzia Blacklemon per portare un indotto economico al commercio locale. Per una città da 100.000 abitanti, i numeri di queste notti bianche sono straordinari: ogni venerdì si registrano circa 60.000 presenze che generano un indotto di quasi 2 milioni di euro a serata, distribuiti nel “centro commerciale naturale” della città emiliana al confine con la Lombardia. Dopo 2 anni di stop dovuti alla pandemia, i "Venerdì Piacentini” sono ripartiti seppure con qualche difficoltà. Gli organizzatori non hanno potuto muoversi fino agli inizi di giugno, un po’ per i dubbi sulle restrizioni, un po’ per le elezioni amministrative che hanno congelato i rapporti con il Comune di Piacenza. «Di solito iniziamo a lavorare al festival in febbraio - ha spiegato Nicola Bellotti, direttore artistico della manifestazione - ma questa volta abbiamo avuto tre settimane per fare tutto. Trovare gli sponsor, dal momento che il festival si paga esclusivamente con espositori e partner privati, ingaggiare gli artisti, progettare un piano di sicurezza aggiornato e ripensare alla logistica».  Un’impresa apparentemente impossibile. Eppure nelle prime due serate del festival la magia si è ripetuta. Un fiume di persone si è riversato nelle piazze e nelle vie dello shopping della città emiliana vestita a festa. Bar, ristoranti e chioschi dello street food sono stati in grado di accogliere in poche ore decine di migliaia di turisti e i negozi aperti fino a mezzanotte hanno reso ancora più bello il centro storico di una città che già di per sé è un gioiello da scoprire, e conserva il fascino di quando fu capitale del Ducato di Parma e Piacenza dai Farnese, durante il Rinascimento. I “Venerdì Piacentini” funzionano e attirano turisti per un insieme di ragioni. Piacenza è una città lambita dal Po, al confine con la Lombardia, vicinissima a Milano, Lodi, Cremona, Pavia e Brescia, ma già in grado di offrire quel calore tipicamente emiliano che tanto piace ai lombardi perché sa di vacanza. Nelle strade del festival i turisti - accompagnati da decine di spettacoli musicali, sfilate, eventi sportivi, iniziative culturali e da numerose proposte gastronomiche, davvero per tutti i gusti – si sentono “in riviera”.  Tanta gente arriva anche da Parma, Reggio-Emilia, Alessandria e Genova. «Piacenza ha la fortuna di essere una città facilmente raggiungibile - ha spiegato Susanna Pasquali, di Blacklemon - in un’ora è raggiungibile da Milano, Parma, Cremona, Brescia, Reggio-Emilia, Lodi, Pavia, Alessandria, un bacino di milioni di persone che si spostano volentieri il venerdì sera per una buona proposta gastronomica o di intrattenimento».  Venerdì 15 luglio si terrà la serata conclusiva dei “Venerdì Piacentini”, con un programma davvero ricco. In piazza Cavalli si terrà una grande festa dedicata al pugilato e alle arti marziali, con incontri e spettacolari dimostrazioni di tecniche. In piazza Duomo i maestri della Milestone School of Music si alterneranno sul palco in un concerto che durerà tutta la notte; in piazza Borgo si ricorderanno i moti di Stonewall con il ritorno di “Borgo Rainbow”, i dj set dal terrazzo e lo spettacolo di Drag Queen. Lungo tutto il Corso Vittorio Emanuele II si alterneranno momenti di intrattenimento musicale e proposte gastronomiche. Sul Pubblico Passeggio andrà in scena un concerto jaz. In via San Siro (oltre all’apertura notturna della mostra dedicata a Klimt alla galleria Ricci-Oddi) si tornerà indietro nel tempo con un dj set con i vinili, come una volta; la festa continuerà anche ai giardini Merluzzo, in via XX Settembre, in via Mazzini, in via Calzolai, in via Garibaldi e in tutte gli angoli del cuore antico della città, all’interno delle mura farnesiane, con musica, artisti di strada e street food. Per riuscire ad organizzare questa edizione del festival, Blacklemon ha potuto contare sulla stretta collaborazione delle associazioni di categoria che compongono la cabina di regia degli eventi cittadini legati al commercio: Confesercenti, Unione Commercianti e CNA hanno ottenuto la collaborazione del Comune di Piacenza e posto le condizioni per riuscire a mettere in moto la macchina. IREN e Banca di Piacenza, come main sponsor, hanno risposto alla chiamata e così hanno fatto che aziende come TRS Ecologia e Terrepadane, sostenitori del festival fin dalla primissima edizione. Il contributo economico di questi partner e l’adesione degli espositori (in particolare le concessionarie di auto e moto) ha fatto il resto. Per ulteriori informazioni: www.venerdipiacentini.it... Read the full article
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Palazzo Farnese 🛡 Palazzo storico e antica residenza dei Farnese, i signori del Ducato di Parma e Piacenza. A metà del Cinquecento Ottavio, il figlio di Pierluigi Farnese, e sua moglie Margherita, diedero il via al palazzo-reggia, facendo abbattere quasi per intero l’antico castello visconteo. L’immenso complesso non fu mai terminato e ad oggi vediamo solo la metà del progetto iniziale. Domani vi racconteremo altri dettagli con un Reel dedicato! (at Palazzo Farnese (Piacenza)) https://www.instagram.com/p/CeJc5PHsb_e/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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blackrednew · 5 years
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Donne e castelli del Ducato tra Parma e Piacenza
Donne e castelli del Ducato tra Parma e Piacenza
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Vi scrivo oggi un post off-topic, ma che entra in perfetta armonia con la mia ricerca personale del momento. Un breve “diario di viaggio” tra i Castelli del Ducato di Parma e Piacenza, che mi ha confermato come le coincidenze, almeno per me, non esistono.
Tre giorni tra i castelli del Ducato tra Parma e Piacenza. Percorso iniziale variato, a causa delle chiusure stagionali, quasi…
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hellotania031-blog · 5 years
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La storia di Emilia Romagna
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L'Emilia-Romagna comprende due realtà storico-geografiche distinte: l'Emilia e la Romagna, che corrispondono all'antica area Ducale Longobarda (Emilia) e all'antica area Bizantina e poi Pontificia (Romagna). In effetti, tutta la Pianura Padana ha avuto il nome di Longobardia (o Lombardia), per più di 1.100 anni. Ad esempio la città di Reggio Emilia si è chiamata "Reggio di Lombardia" fino all'Unità d'Italia. I territori della regione padana hanno avuto vicissitudini e destini intrecciati, a partire dall'insediamento gallico (Gallia Cisalpina) e successiva conquista romana (come provincia senatoria) fino al Regno Longobardo. Fu solo a partire dal IX secolo che le cose cominciarono a mutare: la Romagna divenne soggetta al dominio pontificio papale mentre l'area lombarda che oggi chiamiamo Emilia all'autorità comunale e ducale. Da quel periodo in poi le due aree, così come tutta la Pianura Padana, furono teatro, per secoli, di guerre sanguinose tra fazioni filo-papali (Guelfi) e filo-imperiali (Ghibellini). I Ducati esistettero fino all'Unità d'Italia, quando l'autorità Ducale fu sostituita con quella del nuovo Re. Parallelamente il territorio pontificio della Romagna fu tolto al Papa. Emilia e Romagna entrarono infine a far parte del nuovo stato italianosimultaneamente, per volere dell'allora dittatore Carlo Farini che le unificò al regno del Piemonte (o regno di Sardegna), poi Regno d'Italia, il 30 novembre 1859
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Storia dell'Emilia
Le principali popolazioni italiche insediatesi in Emilia nei tempi antichi furono quella degli Etruschi, come testimoniato da numerose città da essi fondate, tra le quali Felsina (Bologna), Parma, Spina e quella dei Celti, stanziati anche in numerose altre aree dell'Italia Settentrionale. A partire dal III secolo a.C. i Romani presero possesso del territorio, imponendosi sulle tribù celtiche. Già nel primo periodo della dominazione romana venne costruita, per volontà del console Marco Emilio Lepido, la via Emilia (187 a.C.), da cui oggi la regione prende il nome. Tale arteria viaria fu importante per l'intensificarsi del commercio e sul suo tragitto sorsero fiorenti centri urbani come Mutina (Modena, già di origine etrusca), Placentia (Piacenza), Fidentia (Fidenza) e Regium Lepidi (Reggio Emilia).
Con la caduta dell'impero romano d'Occidente nel 476 d.C., l'intera penisola Italica fu in balia delle invasioni della varie popolazioni barbare, provenienti dal nord Europa. Nel corso del VI secolo d.C. l'Emilia, come gran parte del territorio italiano venne assoggettata dai Longobardi, mentre la vicina Romagna rimase, invece, per lungo tempo sotto il controllo bizantino. Seguendo il modello amministrativo longobardo, anche nella regione vennero creati una serie di ducati, tra cui spiccavano quello di Parma, quello di Piacenza, quello di Modena, quello di Reggio Emilia e quello di Persiceto. Bologna, invece, entrerà sotto il controllo longobardo solo nel 728.
Ai Longobardi si susseguirono, successivamente, i Franchi, chiamati in Italia da papa Stefano II. In questo periodo l'Emilia entrò nell'orbita del Sacro Romano Impero e il suo territorio venne suddiviso in una serie di feudi.
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Particolarmente estesi nella regione erano i possedimenti della famiglia dei Canossa, che dal 1076 divennero patrimonio della grancontessa Matilde. Durante la lotta per le investiture dell'XI secolo, che coinvolse papato e impero, il castello di Canossa fu sede di uno dei principali e più significativi eventi di tale fase storica: l'umiliazione di Enrico IV. L'imperatore, infatti, scomunicato nel 1076 dal pontefice Gregorio VII, nel gennaio del 1077 si recò da quest'ultimo, ospite di Matilde, per avere l'assoluzione da tale provvedimento. La riconciliazione tra i due avvenne dopo numerose trattative (mediate da vari esponenti politici e del clero, tra cui la stessa contessa) e la permanenza davanti al castello per tre giorni, di Enrico, vestito in abiti da penitente.
Dal XII secolo in poi, numerose entità cittadine emiliane si costituiranno come comuni che, via via, si andranno a sostituire ai precedenti sistemi amministrativi di stampo feudale. Il comune che ebbe più prestigio e potere sul territorio fu Bologna, dove, nel 1088, venne fondata la celebre Università, la più antica in Europa. Molti comuni emiliani, sempre in questo periodo, furono annessi alla Lega Lombarda che si oppose al progetto dell'imperatore Federico I di restaurare un forte potere centrale nell'Italia settentrionale.
Castello Estense, Ferrara
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Nel corso dei secoli successivi molte città passarono da un governo di tipo comunale a forme di governo signorili. Un esempio ne è Ferrara che, sotto il governo degli Estensi, acquistò notevole prestigio, diventando anche uno dei centri culturali più importanti dell'Umanesimo e del Rinascimento italiano (presso la corte estense operarono infatti intellettuali del calibro di Matteo Maria Boiardo, Ludovico Ariosto e Torquato Tasso).
L'intera Emilia, nel corso dei secoli successivi, mantenne un assetto politico su cui spiccavano principalmente le potenze politiche dei Ducati di Ferrara, di Modena e Reggio e di Parma e Piacenza.
A partire dal 1796, con l'arrivo delle truppe francesi di Napoleone Bonaparte, vennero create nell'Italia settentrionale una serie di repubbliche, dipendenti da quella francese, che tra i vari territori andavano ad annoverare anche quello emiliano, compreso nella Repubblica Cispadana (formata dal Ducato di Modena con la città di Reggio Emilia e la Repubblica Bolognese). Successivamente essa venne unita a quella Transpadana (corrispondente con il precedente ducato di Milano), andando così a costituire la Repubblica Cisalpina che ebbe come bandiera il Tricolore, nato per l'appunto a Reggio nel 1796.
In seguito al Congresso di Vienna del 1815 nella regione viene ristabilito l'antico sistema amministrativo che cadrà solo nel 1860 con l'annessione al Regno di Sardegna a seguito di plebisciti.
Evento particolarmente rilevante della storia emiliana nella seconda guerra mondiale fu la strage di Marzabotto, in cui vennero uccisi 1830 civili, da parte delle truppe tedesche, in repressione della guerriglia partigiana, nel 1944, quando ormai le truppe alleate si accingevano a liberare definitivamente l'Italia del Nord.
Nel 1947 l'Emilia divenne, assieme alla Romagna, la regione Emilia-Romagna.
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Storia della Romagna
Fra le prime popolazioni che si insediarono nell'area compaiono Umbri ed Etruschi. In un secondo momento il territorio corrispondente all'attuale Romagna venne poi conquistato da alcune tribù celtiche provenienti dal nord Europa, tra cui i Lingoni, i Senoni e i Boi (IV secolo a.C.).
L’Arco di Augusto a Rimini
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Nel III secolo a.C., in seguito ad una serie di scontri, le popolazioni celtiche che occupavano la regione vennero sconfitte dai Romani i quali iniziarono ad esercitare il loro dominio sulla regione. Numerosi sono i segni della dominazione romana, tra cui la fondazione di diverse città, tra le quali si possono ricordare Ariminum, Faventia, Forum Livii, Forum Cornelii, Forum Popili, rispettivamente le odierne Rimini, Faenza, Forlì, Imola e Forlimpopoli.
In epoca tardo-repubblicana il fiume Rubicone (oggi in provincia di Forlì-Cesena) venne assunto come punto di riferimento per sancire il confine tra l'Italia e la provincia della Gallia Cisalpina. Importante avvenimento storico che consacrò tale corso d'acqua fu il suo attraversamento da parte di Giulio Cesare e il suo esercito il 10 gennaio del 49, alla fine delle campagne Galliche. Tale evento sancì l'inizio della seconda guerra civile romana. Si tramanda che proprio in quell'occasione il celebre condottiero romano pronunciò la frase, ormai divenuta proverbiale, “Alea iacta est”.
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Nel I secolo a.C., in età imperiale, Ottaviano Augusto pose presso Ravenna il principale presidio navale militare dell'Adriatico. Ciò andò ad accrescere il prestigio e la ricchezza della città. Proprio in virtù del fatto che il porto ravennate in età tardo-antica era divenuto il maggiore punto di contatto con la nuova capitale dell'impero d'Oriente, Costantinopoli, Ravenna, nel 402 d.C, divenne capitale dell'impero Romano d'Occidente, per volontà dell'imperatore Onorio. La presenza di paludi attorno alla città rendeva, inoltre, il luogo più sicuro per difendersi dagli attacchi dei Visigoti di Alarico, rispetto alla precedente capitale Milano.
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Nel 476, sempre a Ravenna, venne deposto da Odoacre, re degli Eruli, il giovane Romolo Augusto, considerato l'ultimo imperatore romano d'Occidente.
A Odoacre, seguirono, poi gli Ostrogoti di Teodorico.
Nel corso del VI secolo l'imperatore d'Oriente Giustiniano avviò una serie di campagne militari, per riprendere possesso di numerosi territori dell'impero d'Occidente caduti in mano a varie popolazioni barbare (Guerra gotica (535-553)). Tra i vari territori che i bizantini riuscirono a prendere figura anche parte della Romagna e delle Marche settentrionali. Tali domini vennero, così, riuniti in un protettorato denominato Esarcato, con capitale Ravenna. Fu proprio in questo periodo, inoltre, che la regione acquistò il nome di Romagna, dal latino (e greco) Romania (designazione allora informale dell'impero). Tale termine differenziava, infatti, i possedimenti dell'impero romano d'Oriente dai territori occupati dai Longobardi, i quali detenevano il controllo di gran parte della penisola italica. L'Esarcato cadrà, infine, nel 751, proprio per mano di quest'ultima popolazione.
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jakecarson90 · 2 years
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⁣ Canon EOS 250D | 85mm | 1/1250s | f/5.6 | ISO 100⁣ Taken on 03/07/2021.⁣ ⁣ Situated in the Val Luretta, southwest of Piacenza, is the Castle of Agazzano.⁣ ⁣ Dating back to the 12th century, this ancient fortified stronghold boasts beautiful low towers and is separated from the rest of the town by a wide ditch.⁣ ⁣ The castle was converted into a quiet noble property at the end of the 18th century and belongs to the 'Associazione Castelli del Ducato di Parma e Piacenza' whose aim is to promote the many castles that dot the Parma and Piacenza provinces.⁣ ⁣ 𝗛𝗼𝘄 𝘁𝗼 𝗴𝗲𝘁 𝘁𝗵𝗲𝗿𝗲:⁣ ⁣ Catch the E14 bus from Piacenza with 'SETA'. Find out the timetables on www.setaweb.it.⁣ ______________________________________⁣ ⁣ #Agazzano #Italia #Italy #EmiliaRomagna #Ig_Emilia_Romagna #CastellidItalia #CastelliItaliani #VisitEmiliaRomagna #EmiliaRomagnaTurismo #InEmiliaRomagna #ClickFor_Piacenza #VolgoPiacenza #Italy_Hidden_Gems #Italia_In_Uno_Scatto #ScattoItaly #ExploreItaly #BestDestinations #BeautifulMatters #Wonderful_WonderfulPlaces #Jaw_Dropping_Shots #Perfect_Italia #Don_In_Italy #Italy_Illife #MeraviglieItaliane #Italia_Dev #ViaggioInItalia #Italia_Super_Top #ItalyTrip #ItalyTour #BellezzedItalia (at Agazzano) https://www.instagram.com/jakecarson90/p/CYL8pNOILp7/?utm_medium=tumblr
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personal-reporter · 2 years
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Una gita ai castelli più belli di Parma
Una gita ai castelli più belli di Parma
Tre castelli della bassa Parmense che si possono visitare in una giornata, tra i più belli del circuito dei Castelli del Ducato di Parma e Piacenza. Il Ducato di Parma e Piacenza fu creato dai Farnese nel 1945, unificando le piccole signorie locali sotto la propria influenza. (more…)
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cento40battute · 6 years
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L’Emilia ci svela i suoi segreti e la sua storia attraverso un percorso turistico affascinante e suggestivo tramite quelle donne che hanno lasciato il segno nei secoli in luoghi preziosi del territorio
Fin da piccoli tutti noi abbiamo sentito le storie di eroi ed eroine, di avventure nei boschi incantati e nei magici castelli, probabilmente è proprio per questo che quando si sente parlare di “castello” ne siamo tutti attratti e affascinati. E allora ecco che nasce un tour dedicato proprio ai castelli e alle dimore storiche, che a loro volta tramandano le vicende di grandi donne a partire dal medioevo fino all’età moderna, un viaggio nei Castelli delle Donne in Emilia.
Un viaggio incantato nei Castelli delle Donne tra i paesaggi emiliani..
Castello di San Pietro – Credit Castelli del Ducato di Parma e Piacenza
Castelli delle Donne, valorizza il territorio emiliano che da sempre è protagonista di vicende storiche soprattutto nelle zone comprese tra Parma, Piacenza e Reggio Emilia.
Qui troviamo borghi antichi, monumenti che ci ricordano grandi avvenimenti storici, tra i colli, i boschi e gli immensi giardini scopriamo castelli e dimore che valorizzano la storia e l’arte ma anche la vita di grandi donne.
Tutto questo è possibile grazie a “Destinazione Turistica Emilia”, nuovo ente pubblico di promo-commercializzazione turistica dell’area delle tre province, si vive un coinvolgente viaggio nei Castelli delle Donne.
Natalia Maramotti, Presidente dell’ente, ci ricorda che “Destinazione Turistica Emilia” comprende «50 rocche, castelli, dimore storiche di età diverse, dal Castello di Canossa degli anni 1000 a quello di Torrechiara, teatro del film Ladyhawke».
L’intento di questo particolare tour è quello di fondere in un unico percorso castelli e figure femminili: da un lato per valorizzare tutte le donne che hanno attraversato e vissuto in questa terra ma dall’altro offrire ai turisti l’opportunità di cogliere il coraggio delle donne che hanno vissuto in questi luoghi.
Donne e castelli: un legame eterno
Nei scenari emiliani abbiamo un grande patrimonio di castelli, all’interno dei quali hanno vissuto grandi donne come Matilde di Canossa, Beatrice di Lorena, Bianca Pellegrini, Maria Luigia d’Austria, Maria Bertolani Del Rio, Barbara Sanseverino e molte altre. Figure queste, che hanno generato leggende popolari e miti di grande fascino e mistero.
Se pensiamo al ruolo della donna in passato, specialmente nel Medioevo, un nome che risalta è quello della feudataria Matilde di Canossa, donna coraggiosa e intelligente che fece di suo dominio vari territori a partire dalla Lombardia fino alla Toscana.
Per conoscere bene la sua storia e visitare i suoi ruderi ci si può recare al Castello di Canossa. Influente durante la sua vita fu anche il Castello di Bianello (RE), immerso nel bosco, casa di sua madre Beatrice di Lorena, principessa di stirpe reale, e luogo in cui Matilde fu incoronata vice regina d’Italia dall’imperatore Enrico V.
Altra donna notevole a fine ‘800 è sicuramente Maria Bertolani Del Rio, scienziata e storica e tra le prime a esaminare il Castello di Sarzano, nel comune di Casina (RE). A lei dobbiamo manufatti di pregio, che tuttora identificano l’Ars Canusiana, il raffinato artigianato artistico dell’Emilia, a cui è dedicata una sala al primo piano del mastio.
I Castelli delle Donne tour continua con la Rocca Sanvitale di Sala Baganza (PR), ricca di affreschi e decorazioni cinquecentesche e comprende anche il Museo del Vino intorno al Giardino farnesiano. La residenza è legata a Maria Luigia, moglie di Napoleone, imperatrice dei francesi e duchessa di Parma, Piacenza e Guastalla.
Poi ancora con il Castello di Torrechiara conosciuto per la sua “Camera d’Oro” nella quale viene celebrato l’amore che univa Bianca Pellegrini e Pier Maria Rossi; La Reggia di Colorno (PR), legata a Barbara Sanseverino.
Altra dimora preziosa è il Castello di San Pietro in Cerro (PC) la cui bellezza è riconducibile al contributo di 3 contesse: nel 1400 con Maddalena Dolzani, nel 1500 con Bianca Maria Scotti e nel 1800 con la contessa Maria Teresa Zangrandi. A quest’ultima si deve il ciclo pittorico del salone d’onore del castello. Rilevante dal punto di vista artistico è anche il Castello di Vigoleno in cui ha vissuto la principessa Maria Ruspoli Gramont che trasformò il maniero in un salotto d’arte e di mondanità nel Novecento: diventando così luogo di incontro per artisti come Max Ernst che qui dipinse “La foresta imbalsamata” e scrittori come Gabriele D’Annunzio.
I Castelli delle Donne porta i visitatori a percorrere un viaggio nel tempo a conoscere le storie delle donne che hanno vissuto e amato questi luoghi incantevoli, ma ci consente anche di apprezzare e valorizzare il patrimonio che caratterizza il nostro territorio.
Un percorso turistico unico e suggestivo che ci racconta la vita di donne che hanno in un modo o nell’altro segnato la storia della nostra terra. Pronti per questo magico viaggio?
Maria Elisa Altese
Per ulteriori informazioni visitare il sito: www.icastellidelledonne.it
Per informazioni: Destinazione Turistica Emilia Viale Martiri della Libertà, 15 - 43123 Parma - Italy Tel. +39 0521 931634 E-mail: [email protected] Sito web: www.emiliaromagnaturismo.it
Un viaggio incantato nei “Castelli delle Donne” L’Emilia ci svela i suoi segreti e la sua storia attraverso un percorso turistico affascinante e suggestivo tramite quelle donne che hanno lasciato il segno nei secoli in luoghi preziosi del territorio…
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roehenstart · 17 days
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The Queen of Etruria and her children. By José Aparicio e Inglada.
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aven90 · 3 years
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100 drabble, un'estate: 18
Cento drabble per un'estate intera!
18 – Esilio Il signor Esilio era molto bravo a farsi esiliare. Nacque nel ducato di Parma, ma fu esiliato ben presto perché mentre passava un gendarme stava sfottendo un altro ragazzino lanciandogli epiteti, ma il gendarme capì che fossero per lui. Poi andò al ducato di Piacenza, e fu esiliato anche lì perché disse “Se non vi piace, piacenza” e non lo vollero nemmeno nella signoria di Firenze,…
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riderfriendly · 3 years
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Parma e Piacenza: motogiro tra i Castelli del Ducato
Spettri, ombre, spiriti di defunti o esseri immaginari? C’è chi ci crede, chi è molto scettico, chi coglie invece l’opportunità per fare una viaggio particolare alla scoperta dei segreti del [...]
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baccoperbaccoit · 4 years
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#castellodicompiano Nelle terre di Parma #CastellodelDucato ➡️ #BaccoReunionParma Una torre di controllo era già presente prima dell'anno Mille. La rocca è proprietà dei Malaspina che nel 1141 la cedono al Comune di Piacenza. Un secolo più tardi il potere su Valtaro e Valceno, quindi anche su Compiano, passa a Ubertino Landi. Ha inizio un dominio che durerà più di 400 anni (1257 – 1682). La famiglia Landi in questi secoli crea un vero e proprio Stato: infatti nel 1551 Agostino Landi è insignito del titolo di Principe sovrano del Sacro Romano Impero. È lo stesso titolo che un’altra famiglia oggi più celebre – i Grimaldi, Principi di Monaco – ricevono proprio dai Landi, grazie al matrimonio (1595) tra Maria Landi ed Ercole I Grimaldi. Nei secoli successivi il Castello è una fortezza militare, quindi una prigione del Ducato, dove Maria Luigia manda al confino gli oppositori politici. Il monumentale portale a bugnato, dedicato alle nozze di Agostino Landi con la cugina Giulia, celebra l’ingresso al maniero ed invita gli ospiti ad un piacevole viaggio alla scoperta degli stili di vita di marchesi, conti e principi. Molti secoli più tardi, nel 1966 abbiamo l’ultima signora del castello: lo acquista infatti la marchesa Lina Raimondi Gambarotta. La nobildonna lo converte in residenza privata: recupera le stanze e vi raccoglie la sua collezione di opere d’arte. Alla morte (1987) dona il castello al Comune di Compiano: le sale vengono aperte al pubblico divenendo l’attuale Museo. #Parma #emiliaromagnaturismo #baccoperbaccoitalia #Viaggiatoridelgusto #BaccoReunionEmilia #baccoreunion (presso Castello di Compiano) https://www.instagram.com/p/CE9SGeaozIS/?igshid=10ql1qdhq8hpo
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✨...E QUINDI USCIMMO A RIVEDER LE STELLE! Una serata straordinaria, che abbiamo voluto concludere con un ben augurante “Inno alla gioia”, quella che ieri ci ha regalato la sublime bacchetta di Alvise M. Casellati con un concerto lirico sinfonico in cui i grandi artisti che hanno calcato il nostro palcoscenico lo hanno fatto in dialogo biunivoco con l’imponente bellezza di Palazzo Farnese. Un grazie particolare, però, va al superbo baritono #LeoNucci, amico ormai fraterno della Città di #Piacenza, che alla potenza della sua voce ed alla spontaneità della presenza scenica ha unito la generosità di un importante contributo a Croce Bianca Piacenza, in prima linea anche nell’emergenza sanitaria degli ultimi mesi. Complimenti, complimenti  davvero a Fondazione Teatri Piacenza ed al Maestro Cristina Ferrari che ancora una volta hanno dato prova di quanto l’alto livello artistico delle scelte fatte - e sostenute! - sappia coinvolgere un grandissimo pubblico. 👏🏻👏🏻👏🏻 (In attesa del video integrale del concerto, ecco qualche foto che rende, solo in piccola parte, la magia vissuta da chi è stato presente ieri sera) Piacenza 2020 Musei Civici di Palazzo Farnese - Piacenza IAT Piacenza Castelli del Ducato di Parma, Piacenza e Pontremoli Opera Streaming (presso Palazzo Farnese (Piacenza)) https://www.instagram.com/p/CEzMY5vIfT5/?igshid=fb36md2spi7j
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personal-reporter · 4 years
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Castello di Sarzano tra i più belli del Ducato di Parma e Piacenza Un “nuovo” castello entra a far parte del circuito dei Castelli del Ducato di Parma e Piacenza…
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3nding · 6 years
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Per questo scempio dovrebbero far fare un deathmatch tra Franceschini e chi presiede il Magistrato del Po (ora AIPO) a colpi di cazzi di gomma giganti dove finisce che si ammazzano a vicenda.    “Sulle tracce dell’ufficio di tutela del Po costituito nel 1831 nel Ducato di Parma e Piacenza, nel 1956 venne istituito l’ente Magistrato del Po, a Parma, dopo la grave alluvione del 1954, per coordinare le attività di intervento e tutela dei corsi d’acqua interni, Po e suoi affluenti.” https://goo.gl/maps/GUbvsCtbdrm https://goo.gl/maps/yBrXU6uQwN22 Nel secondo link si può vedere dal ponte storico come il fiume arrivi direttamente contro la reggia, motivo per cui molti anni fa sono stati murati gli archi del portico che si vede nella prima immagine. Il ponte non si può toccare perchè è storico. Il greto del fiume è strozzato e pieno di piante. Ed eccoci qua. Di nuovo. Ribadendo anche la beffa della tassa che tutti quelli che vivono in aree a rischio idrogeologico del Po e dei suoi affluenti pagano annualmente, inclusi quelli che sono sfollati in queste ore. Il mondo ci guarda e noi facciamo la pizza patrimonio unesco.
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