Tumgik
#e vuoi un po' tanto piangere
stellacadente · 6 months
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here we fucking go
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yomersapiens · 1 year
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È stata la nonna!
Arrivo al laghetto dei cigni e un gruppo di cinque di loro mi aspettava già con le ali messe a mo' di pugno e se vi state domandando come sono delle ali messe a forma di pugno vi posso solo assicurare che sono grosse. Morbide all'inizio ma poi fanno male. Inutile dire che le ho prese di santa ragione e mi sono dovuto imbarcare sull'aereo indossando gli occhiali da sole per coprire i segni della sconfitta. Neanche a farlo apposta gli occhiali da sole li ho tenuti su per tutti i giorni a venire anche se di sole non se ne è visto molto ma così si notava di meno quando piangevo.
Il paese dove vivono i nonni era tappezzato di manifesti con il nome della nonna. Non sono abituato a vedere gli annunci mortuari su i muri e ancora meno di leggere il nome da nubile di mia nonna. È una strana usanza. Sembrava quasi ci sarebbe stato un suo concerto, "Prossimamente, nella chiesetta più vicina a voi, Pupetta live!". Leggere il suo nome mi ha fatto capire che era tutto vero. Non so da quanti anni non moriva qualcuno in famiglia. La malattia, quella c'è sempre, è nostra compagna, ma la morte ci ha sdegnato per quasi una ventina di anni e ora sta tornando a prendere ciò che aveva lasciato in sospeso, come una madre che dice al figlio in fila al supermercato "Aspettami qua, ho scordato una cosa" e tu rimani fisso a guardare il cassiere avvicinarsi sperando che torni il prima possibile perché non hai neanche un soldo finché non arriva e te le fa pagare tutte.
La morte fa schifo ma la malattia fa schifo ancora di più. La morte arriva e cancella i ricordi della malattia e di colpo la nonna era quella delle foto dove sorrideva e non la minuscola crisalide riposta nel letto freddo. Ci hanno provato tutti questi anni di sofferenza a farmi scordare come era una volta ma non ci sono riusciti.
In chiesa il prete ha chiesto un volontario per leggere qualcosa davanti a tutti i parenti. Ovviamente mi hanno indicato dicendo "Vai Matteo, fai tu" perché se cresci facendo lo stronzetto arrogante egocentrico se lo ricorderanno sempre. Indossavo gli occhiali da sole ovviamente, il prete neanche si è accorto delle lacrime su i fogli plastificati per i funerali. Ogni tanto erompeva un singhiozzo ma ho dato la colpa a una colazione abbondante. - Leggi questo estratto dal libro della Sapienza - Ah, bene bene, certo, e come vuole che lo legga? - In che senso? - Posso interpretarlo un po' rap, magari un po' trap, o lo faccio bello teatrale eh, che dice? - ... - Eh, che dice? - Leggi questo estratto dal libro della Sapienza. I preti sono davvero un pubblico difficile.
Mi sono seduto vicino al nonno che stava piangendo accarezzando la bara. Ho accarezzato il nonno con la stessa delicatezza e ho sentito la sua pelle ora che non è ancora legno. "Nonno, mi hanno chiesto di leggere qualcosa, che dici, leggo con una vocina un po' alta e buffa così faccio ridere la sala che qua sono tutti tristi?". Il nonno si mette a ridere mi guarda e fa "Fetente!". Vedere il nonno piangere e ridere allo stesso tempo è stata una grande novità. Poi ha aggiunto "A fessa e soreta!" salvo rendersi conto dell'imprecazione appena pronunciata e tornare su i propri passi parlandone con tutti "Sapete che mi ha fatto dire quel fetente di Matteo? A fessa e soreta! In chiesa! Al funerale della nonna! È proprio nu fetente!" e rideva perché si era stancato di piangere e un po' tutti ci siamo messi a ridere e quando sono salito per leggere quel testo difficilissimo, ho ringraziato l'avere un podcast dove mi impegno a stare calmo e controllare la voce altrimenti non ci sarei riuscito.
Quindi è questa la morte di cui tutti parlano. Un posto in meno a tavola. Una sedia abbandonata dove per rispetto non voglio poggiare nemmeno una borsa. Fotografie ovunque che ingialliscono. Momenti dove i ricordi esplodono e bisogna condividerli e piangere. Tracce di chi non c'è più all'interno del telefono in chat che non vuoi archiviare per non farle passare in secondo piano. Guardare video per sentire la sua voce. Allenare la mente e portare alla luce gli elementi più preziosi. Riorganizzare una stanza, spostare un letto, togliere i vestiti e metterli in una valigia di lato, nell'armadio. La morte arriva e fa ordine lei. Se hai lasciato abbastanza pezzi di te allora potrai andare avanti in formati diversi e penso sia per questo che facciamo figli: perché loro diventano un pezzetto di noi quando non ci saremo più. Mia nonna vive nella memoria dei nipoti e di tutti quelli che la ricordano come la persona più dolce mai esistita. Io non ho figli, non so se ne avrò. Ho un gatto ma lui non mi parla e anzi oramai è ovvio che proprio mi odia. Tutto quello che lascerò sono le mie parole e questi post o delle canzoni o puntate di un podcast e allora spero che arrivi un'intelligenza artificiale a ricostruirmi completamente basandosi su tutta la mia produzione e io tornerò in vita sotto forma di un software di mediocre qualità. Sarebbe bello mi riponesse pure in un cd o un dischetto, meglio ancora in una cartuccia come quelle del Gameboy, tanto non è che sarei un software chissà che complicato. Uno vuole parlare con me e mi chiede "Come stai" e io rispondo con qualche battuta che non fa ridere nessuno e poi inizio a lamentarmi dei dolori alla schiena (che non ho) e di come le band di oggi abbiano nomi difficilissimi da ricordare. Forse è per quello che spero che una band prenda il nome di mia nonna così almeno saprei come pronunciarlo. Sarei una cartuccia interessante, delle volte fingerei di non funzionare solo per farmi soffiare nelle zone intime.
Un'altra cosa che accade quando un evento ti fa sbatte in faccia l'ovvio, cioè che siamo qua per un limitato periodo di tempo e poi "puff" si sparisce, è che inizi a cercare segnali ultraterreni ovunque. Per dare un po' di profondità alla desolazione. Il vuoto lasciato adesso devo capire come riempirlo e io ci voglio vedere qualcosa di bello. Pioveva senza sosta da tre giorni e stavo andando verso l'aeroporto. Non conosco laghetti pieni di cigni dove fare risse nelle zone di Napoli così la mia rabbia non sapevo come disinnescarla. Sono arrivato giusto in tempo per vedere le nuvole aprirsi e un arcobaleno è comparso a salutarmi prima dell'imbarco. È nata una vocina dentro di me che adesso dice ad ogni cosa bella che accade "È la nonna!". Ovviamente io non ci credo a queste cose, lo sanno tutti che gli arcobaleni non sono nonne defunte che vengono a salutare i nipoti prima della partenza ma che sono un fenomeno metereologico finanziato dalla comunità LGBTIQ+. Ti attirano con la promessa di una pentola stracolma di monete d'oro, la trovi, ti chini per raccoglierla e taaac! Ora ti piacciono gli unicorni.
Quella vocina che ho in testa è molto simile a quella di mia madre. "Vedrai che adesso ci pensa la nonna a te" mi ha detto dopo il funerale, quando cercavo di fare su una canna lontano dai parenti. Mi spiace essere quello che preoccupa tutti perché non ha idea di cosa sta facendo su questo pianeta se non cercare di disturbare il meno possibile. Mi spiace pure dover scomodare la nonna da lassù che magari ora vorrebbe solo svagarsi e giocare a volleyball. Dall'aereo ho visto il posto esatto dove costruiranno il campetto e dove lei vincerà tutti i tornei.
Mi ero dimenticato di aver partecipato ad un concorso, di aver passato tutto l'inverno a scrivere un libro per sfuggire dalla depressione generata dalla disoccupazione e dal grigio innevato viennese. Mi arriva un messaggio. "Leggi la mail". La leggo. "Siamo felici di comunicarle che il suo romanzo ha vinto!" per fortuna avevo ancora su gli occhiali da sole così nessuno ha notato che stavo nuovamente piangendo. Non sto facendo altro che piangere da settimane accidenti. Ho vinto. Cioè ora mi devo sbattere ok, devo riscriverlo, correggerlo, seguire i consigli di un mentor ma tutto questo non importa, i mesi di lavoro che mi aspettano non mi spaventano. Ho vinto.
"È stata la nonna" ha detto mia madre al telefono. O forse era la vocina nella mia testa. Poco importa, di voci in testa ne ho sempre avute tantissime e non è male averne una gentile che si contrappone alle altre che urlano "Fai schifo! Sei brutto! Sei grasso! Sei antipatico! Fallito!". Ora che c'è questa nuova comparsa mi sento meglio e posso dirlo senza troppa paura. Sono felice.
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la titolare oggi, dopo due settimane che lavoro lì, ha deciso che devo imparare a fare i gelati e ok ci sta, è sia bar che gelateria, ha senso.
quando mi ha chiamato per la prova e abbiamo parlato le ho detto che ho fatto solo cameriera e commessa da Yamamay ergo no, non so fare i gelati e le andava bene perché "vabe tanto impari qui" e fin qui ha senso.
mi fa vedere a fare un gelato e penso "non sembra semplice ma finché non provo non lo so" dopo avermene fatti vedere un paio, sparisce nel retro del bar, nel mentre una è in pausa e una sta facendo roba dietro e io rimango come una scema da sola davanti, arrivano due un signore che vuole un caffè macchiato e una che vuole un gelato.
bestemmio per il macchiato(ndr non so montare il latte, ci sono riuscita DUE VOLTE e basta, non riesco a capire se sbaglio io qualcosa o meno) per cui ok, metto sotto il caffè e vado a PROVARE a fare il cono alla signora.
in ordine: prendo il cono e mi si sfila dalla carta che ha attorno e penso "cominciamo bene", chiedo scusa alla signora premettendo che è il primo gelaro che faccio, metto il primo gusto e sembra stare su, faccio per mettere il secondo e questa inizia "no ma chiama pure la tua collega, non c'è problema, io aspetto anche" e le rispondo "no ma guardi è una questione di principio, mo lo faccio stare su" e questa va avanti, morale, il primo gusto inizia a spostarsi, io butto il gelato e chiamo una di quelle dietro dicendo "scusami puoi venire a farmi un gelato? ho provato a farlo ma non riuscivo a farlo stare su" questa un po' scocciata viene(ripeto, il mio curriculum lo avete visto, mi avete chiesto e no, non so fare i gelati, scocciati quanto vuoi, ci posso fare poco se ho una che mi mette pressioni nonostante le abbia detto che è il primo che faccio in vita mia(bucchin) ).
vado a fare il cazzo di macchiato, faccio per montare il latte e si monta a culo, lo verso e rimane un po' liquido e dico al signore "mi scusi, oggi non dev'essere giornata" e questo "ti scuso solo perché ti sei scusata" ok grazie, tu più gentile della signora a cui spero sia caduto il gelato in una pozzanghera.
tempo cinque minuti arrivano due, mi chiedono due macchiati, monto il latte, il latte non solo non si monta ma arriva a bollire, faccio per spegnere la lancia e buttarlo e la giro dal lato sbagliato ergo sparo latte ovunque anche sulle mie scarpe, respiro onde evitare di lanciare il bricco, chiedo a una collega di montarmelo e mentre lo verso per i due macchiati mi rendo conto che mi tremano le mani e che sto rischiando di iniziare a piangere da circa quando ho finito il macchiato del tizio che mi ha scusata, penso "ottimo, evitiamo" le mani vanno avanti a tremare circa boh 10 minuti? ho perso la cognizione del tempo onestamente.
mi riprendo, la cosa migliora ma una collega poi mi dice "eh devi imparare a montarlo perché X se ne va" della serie ok sorella ma HO FATTO PASTICCERIA, NON SALA, ALL'ALBERGHIERO NEI PRIMI DUE ANNI SU CINQUE NON TI FANNO FARE BAR MA SOLO IL CAZZO DI CAMERIERE ERGO OK IO IMPARO MA SE OGNUNA MI FA VEDERE MODI DIVERSI PER FARE LE COSE E NON STA LÌ A DIRMI "si, devi fare così" MENTRE LO FACCIO, IO COME SO COME DEVO FARE?
tra l'altro, non so come né quando, devo essermi tagliata con qualcosa perché ho l'indice destro con un taglietto ma non so da dove arrivi per cui bene.
in conclusione, il latte non mi si è più montato, mistero della fede, quella su cui ho sentito più critiche(X che se ne va tra tot) mi ha fatto vedere a fare la vaschetta di gelato, mi ha aiutato a fare un cono e una coppetta, a volte mi chiedo se sbaglio io a pormi o se sono gli altri che pensano che una volta che ti ho fatto vedere hai imparato a fare quello, della serie se Duplantis domani mi fa vedere come salta a 6.29m con l'asta non è che se prendo io l'asta al primo colpo faccio 6.29m, probabilmente mi ci incastro pure e vado di faccia sul materasso, boh dio caro.
ah si poi la titolare mi fa "sei lentissima" e poi subito dopo, essendosi probabilmente resa conto di aver fatto un commento un po' del cazzo "cioè sei un po' lenta per questo lavoro" io sapevo che non si devono fare le cose di fretta per evitare di farle male ma non mi sembra di avere la lentezza di una che ci mette 10 minuti a farti un caffè, cioè davvero, solo perché prima metto sotto la tazzina poi schiaccio perché non ho capito quanto tempo passa da quando schiaccio a quando esce il caffè(secondi) e non vorrei che mi scivolasse la tazza nella fretta e il caffè si butta perché esce e va nello scarico della macchinetta???
avevo bisogno di scrivere su Tumblr come facevo tipo tot anni fa, 2019 credo
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susieporta · 2 years
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🥀"So che questo periodo ti sta mettendo alla prova.
La tua pazienza è al limite.
Lo so.
Vorresti dormire per tutto il tempo.
Non interagire con l'esterno, rimanere chiuso dentro di te e difenderti dagli uragani che senti sulla pelle.
Che ti agitano.
Per poi entrarti dentro, tanto da farti piangere e ridere allo stesso tempo.
Le tue emozioni sono amplificate.
🥀E credimi è normale sia così.
Viaggi nell'apatia e nella depressione per poi passare all'euforia e alla gioia.
E poi torni giù di nuovo.
Sei stanca. Troppo stanca persino di fare le cose più semplici.
I piccoli gesti quotidiani richiedono uno sforzo enorme.
Tutto sembra richiedere più energia di quanto tu ne abbia.
E vorresti riposare. Solo questo.
🥀Sei un eremita che cammina nel mondo in silenzio.
Abbozzi un sorriso per far sembrare che va tutto bene, per non dare giustificazioni.
Ma dentro hai le tempeste.
🥀Credi che nessuno possa capire.
Ti sbagli, ti capisco eccome.
Stai andando in mille pezzi semplicemente perché sta uscendo ciò che sei davvero.
Tutte le maschere che credevi reali non ti appartengono.
🥀Tu non sei quelle abitudini, non sei quelle azioni,
non sei quei doveri.
Abbandona quei ruoli.
Non puoi più forzarti a fare qualcosa che non senti giusto. Non puoi più fare ciò che non è in sintonia con te.
🥀Quindi tutto quello che è stato, ora ti guarda in faccia.
Ma tu guardi già da un'altra parte.
Il tuo sguardo è già lontano.
Verso il cambiamento.
Verso la tua nuova vita.
🥀Credimi sarà davvero incredibile.
Ma non sarà come la vuoi tu.
Quindi metti via ogni aspettativa. Ed ogni richiesta.
Lasciati stupire.
L'universo sa cosa è meglio per te.
Lui ti conosce.
Molto più di te.
Lascialo fare.
Lascia che sia.
Arrenditi agli eventi.
L 'energie smantellano tutto ciò che impedisce il tuo viaggio verso la tua evoluzione.
🥀So che il nuovo ti spaventa.
Ma non è più il tempo di aver paura.
Cerca di volerti bene ora.
Come non hai fatto mai. Amati e dedica attenzioni al tuo corpo. Al tuo spirito. Nutriti di felicità.
Abituati alle cose belle.
Mettiti al centro delle tue attenzioni.
Abbi cura di te.
Perché questo è il tuo compito.
E solo tu puoi farlo.
Non sarai sola ancora per molto.
Vedrai che questo isolamento non durerà a lungo.
🥀Quando rimetterai insieme la nuova te sarai molto più forte. Più sicura. Più radicata.
E con il cuore pronto.
Allora potrai interagire con l'esterno. Allora sarà più facile.
E nulla più ti turberà.
Perché avrai radici profonde.
E la tua fiducia si avvicinerà sempre di più al cielo.
🥀Così Sopra così Sotto.
È l'equilibrio che si sta formando. Il tuo.
L'eremita dentro di te
ha i giorni contati.
Sono gli ultimi passi in solitudine.
Perché tutte le anime si stanno chiamando.
🥀Tutte le anime pronte per dare nuova luce a questo mondo.
Ora fai un bel respiro.
E lascia andare ogni tensione.
Un po' alla volta sparirà.
Ti attendono giorni incredibili
Datti tempo.
Solo questo."
Marika Moretto
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è da giorni che penso a questo messaggio e a come scriverlo, ho avuto questa discussione nella mia testa centinaia di volte.
sono stanca.
e sono stanca di definirmi così, uso questo aggettivo su di me da così tanto tempo che spesso mi sembra che non ci sia nientaltro da dire.
"che persona è Sophie?" "stanca".
descrizione completa della mia persona.
in questi giorni non faccio altro che piangere, in continuazione, anche per le cose sciocche.
mi cade dello zucchero? è un chiaro segno della mia incompetenza. pianto di tre ore.
la lavatrice non centrifuga? sono assolutamente inadatta a qualsiasi ruolo. altro pianto.
sto piangendo talmente tanto che i miei occhi ormai si sono abituati, rimangono gonfi e rossi a priori, così posso simpaticamente dire che in realtà mi sono spaccata di canne.
ho perso le mie uniche due amiche e mio padre nel giro di un mese.
solo che se le prime sono vive e vegete ma semplicemente se ne battono il cazzo, l'altro è morto e sepolto (più o meno, direi cremato).
non mi sono mai sentita così sola in vita mia e così incapace di chiedere aiuto.
che poi, mi sono fatta pure un tatuaggio sulla difficoltà di chiedere aiuto. cosa pretendevo da me stessa?
io so di non meritare molte cose che sto vivendo adesso. lo so, è così, ci dev'essere stato qualcosa che è andato storto e adesso mi ritrovo ad essere il guscio vuoto di ciò che una volta ero.
mi ero ripromessa di non volermi più sentire così.
invece dopo anni sono nuovamente qui, a sentirmi ancora peggio per gli stessi atteggiamenti.
a sentirmi nuovamente nessuno, piccola e inutile. la persona che puoi mettere sulla mensola per poi dimenticatene, come se fosse un soprammobile.
ora, io mi impegno sempre un sacco.
nei rapporti umani posso permettermi di dire di essere una fuoriclasse.
cene, uscite, mostre, concerti, viaggi, shopping, ti porto anche i fare i brunch se vuoi.
quando arrivo a dirti che ti voglio bene, lo percepisci che è reale, che quel "bene" lo puoi quasi toccare, perché è effettivamente lì.
ecco, ora io non so mai come interpretare il bene che mi viene detto e che poi, quando c'è da dimostrarlo, non si può toccare.
quando la persona che me lo ha detto quel "ti voglio bene" sparisce e basta a fronte di uno dei periodi più brutti e tosti della tua vita.
anzi, proprio il più brutto.
come devo interpretare il tutto? era un ti voglio bene a tempo determinato? a progetto? un po' lo stagista dei ti voglio bene?
non so se queste persone si rendono conto di ciò che lasciano e del male che fanno.
non so se si rendono conto che determinati gesti fatto e che il tempo speso non è dovuto, anzi, determinate cose vanno guadagnate e bisogna esserne anche grati; il tempo è la nostra risorsa più importante e mi avvilisce notare come la utilizziamo accanto a persone che non se ne fanno nulla.
smetterò mai di sentirmi così?
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nonhosbattii · 7 months
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Ti seguo da un sacco e vorrei sapere cosa ne pensi: Da persona di genere maschile, cis-etero, che ha cambiato prospettiva proprio sull'essere "maschio", ovvero prima molto basico adesso molto diverso e consapevole, vorrei sapere se possibile quali sono i motivi per la quale fansly è poco attivo.
Mi spiego meglio: A mio parere tutte le piattaforme di questo genere, utilizzate negli ultimi anni da maggiormente persone di genere femminile (etero e non), sono a parer soltanto piattaforme che appagano l'uomo.
Approfondisco meglio: credo (ma non voglio presupporre) che tu sia meno attiva perché adesso c'è qualcuno che ti desidera veramente e non soltanto come appetito sessuale. Ovvio, magari ti sei stancata, chissà! Vorrei soltanto sapere se quello che penso se mi immergo nei panni di una ragazza che vende contenuti è plausibile. Ovvero che l'euforia che viene dal far mostrare il proprio corpo ed avere una remunerazione per questo, si spenge via via che si capisce di essere esclusivamente un prodotto di se stessi.
Non voglio insultarti perciò se questa domanda ti da fastidio accoglierò il fatto che non ne vuoi parlare!
Hey, apprezzo il tono con cui è stata posta la domanda e prima di tutto, ti ringrazio.🤍
In generale negli ultimi anni ho acquisito molta più consapevolezza su me stessa, sia a livello fisico che mentale. Ho imparato poco a poco ad amarmi. E partendo dall'essere perennemente in conflitto con il corpo, tanto da piangere veramente ogni dannato giorno, continuando a mettere a confronto il mio corpo a quello di mille altre ragazze che consideravo "perfette", sono arrivata al punto in cui scoprirmi non mi sembrava più motivo di imbarazzo, anzi. Ho iniziato a fotografarmi spesso e chissà, forse quando ho iniziato a postare le mie prime foto più "spinte" qua su Tumblr desideravo che anche gli altri, uomini e donne, vedessero ciò che vedevo io e lo apprezzassero tanto quanto me. Un po' per vanto, un po' per approvazione. Poi con il tempo è diventata semplice abitudine. Il fatto che sia poco attiva su fansly non ha nulla a che vedere con la mia relazione. Ovviamente mi sento amata e apprezzata e desiderata e mi sento fortunata ogni giorno per questo. Ma lo scattare foto e renderle pubbliche è una cosa che risaliva a prima della mia attuale relazione, ora semplicemente mi piace farlo quando ho del tempo da dedicare a me stessa e l'idea di aver aperto una pagina in cui mi "vendo", a parte il poco guadagno, è solo una cosa come un'altra. Mi piace il mio corpo, mi piace fotografarlo, mi piace pubblicare una cosa che mi fa stare bene, tutto qui. Spero di essere stata chiara ed esaustiva, forse le frasi sono un po' sgrammaticate perché mi sento particolarmente stanca questa sera e sto faticando persino a concentrarmi durante la lettura di un libro che mi appassiona😩
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nereid-e · 1 year
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Torino, 24 luglio 1930
Se tu fossi una di quelle signorine stupide, di famiglia, che non sanno nulla della vita e pretendono di fare le civette, io fingerei d'essere innamoratissimo e sarebbe finito. Ma tu sei una ragazza buona, che sai già bastare a te stessa e che hai sofferto nell'esistenza quanto occorre per capire ciò che è sincero e ciò che è serio.
Noi non ci amiamo, Dinah. E nemmeno lo diciamo a noi stessi. Ci cerchiamo, cosí, per simpatia, per un qualche interesse che ognuno di noi crede di trovare nell'altro - io, in te, vedo una bambina bella intelligente e che ama i baci - perché stando insieme ci sentiamo felici, ma, come ci diciamo sempre, non ci amiamo.
Forse, anzi, noi lo diciamo troppo questo, la paura di innamorarsi non è forse già un po' d'amore? Tu, Dinah, hai paura che un giorno t'innamorerai. Temi che dovremo soffrire, che tu dovrai soffrire.
Carissima, la vita non è forse più bella perché da un giorno all'altro si può perderla? Non pensare al domani. È tanto triste e inutile. Perché non vuoi vivere contemplando ogni giorno questo miracolo di amore che potrebbe fiorire tra noi? Tu hai provata l'esistenza, sai com'è dura: non vuoi dunque godere di un istante che potrebbe, per tanto tempo futuro, esserti un ricordo un po' caro?
lo non parlo per me, Dinah. Io non so se ti amo, e certo se tu mi lasciassi ora, non ne morirei. Vedi, sono sincero Ma ti voglio del bene, bambolina, e a non vederti piú, a non baciarti piú, sarei triste. Molto triste.
Se forse un giorno ci dimenticheremo, se tu mi dimenticherai, perché quel giorno dev'essere proprio ora? Lascia, la vita è già cosí crudele, che s'incaricherà lei di separarci.
Tu sii allegra, Dinah. Sei una bella bambina. lo con te sono allegro pure. E se fra un mese piangeremo (chi sa?) perché piangere già ora? Talvolta bacio l'aria e penso a te, al tuo musetto. Mi par sempre di non stringerti mai abbastanza. Ti voglio bene, Dinah. Ne vuoi tu un poco a me?
-Cesare Pavese, da "Vita attraverso le lettere "
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lisia81 · 8 months
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Gennaio 2024
Se dovessi dare un titolo dramoso a questo mese sarebbe BL Koreano. Tra film(che poi sono drama uniti) e drama ne ho visti 7.
Credo di aver soddisfatto per tutto l’anno il mio interesse su questo settore o forse no
Che devo dire. Capisco chi lo guarda, sono dolcissimi, hanno una tenerezza che spesso non trovi nei drama classici.
Mi è piaciuto che la società consideri normale l’amore tra due uomini. L’importante è volersi bene.
Una cosa però non è che mi è andata tanto giù. Ogni storia parte da un trauma psicologico. Come se quello fosse la giustificazione della “devianza”.
E non capisco se sia un escamotage o un modo di pensare diffuso.
Per il resto ci sono dei dramma che mi sono piaciuti di più, drammi con storie banalissime, drammi che mi hanno fatto piangere, drami che mi hanno fatto discutere con @dilebe06 più della lunghezza del drama stesso 🤣
E comunque A shoulder to cry mi rimarrà nella testa per un bel po.
Per quello che poteva essere e non è stato, per quello che, per motivi oscuri lo hanno ridotto ad essere. Per il bullismo, l’autolesionismo, la semplice parola che ti può cambiare la vita. Per come questi argomenti potevano con una puntata in più essere gestiti meglio.
Spoiler
Ho odiato letteralmente l’ultima puntata per come è stata girata. Non mi è mancato il bacio come a molti, ma l’atteggiamento che hanno fatto avere ai due lead. Se mi piazzi temporalmente questa puntata subito dopo il loro ri avvicinamento ci sta il timore, timidezza e imbarazzo, il rapportarsi in una nuova maniera. Se me la piazzi dopo altri 2 anni e’ priva di ogni senso logico.
Vuoi non fargli avere troppi contatti fisici perché nella realtà sono idol dello stesso gruppo? Mi sta bene, sfumi e lasci intendere. L’immaginazione a volte è meglio di 100 fotogrammi. Non me li mostri così. Quando specialmente al liceo avevano da amico tutta un altra intesa.
Era allora meglio fermarsi alla puntata precedente. O usarla quello spazio per sviluppare meglio alcune tematiche.
Comunque, In ordine di bellezza:
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saporsalato · 1 year
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Giocavo ancora con le barbie quando lui mi urlava che ero scema, che ero una puttana, che ero una piagnucolona, che non capivo nulla.
Quando lui mi tirava uno schiaffo perché era tornato a casa dal lavoro ed era nervoso.
"tuo padre ti ama tanto", mi dicevano.
"devi portare pazienza, lui é fatto cosí, ma ci soffre", giustificavano.
"é colpa tua, lo sai che non devi rispondergli", e mi sentivo colpevole.
Le mie amiche mi dicevano che no, non era normale. Che la mia rabbia era giustificata. Che dovevo chiedere aiuto, che quella non era una famiglia.
E io pensavo che avevano ragione, ma dove mai potevo andare? E se lui si fosse arrabbiato ancora di piú? E se stessimo esagerando?
In fondo é un padre, non puó non amare la propria figlia. A volte mi dice che sono brava e intelligente. A volte ride e scherza con me.
A 23 anni la mia prima relazione. Mi sembrava un bravo ragazzo, non urlava mai e non si arrabbiava.
3 anni dopo ci fu la nostra prima grande litigata, lui alzó la mano come per picchiarmi e io me ne andai.
Mi sentivo ancora colpevole.
Dov'erano i segnali che non avevo visto?
Perché non lo avevo capito, sono davvero cosí stupida?
In fondo ha fatto solo il gesto, ma si é trattenuto, ho esagerato?
É colpa mia?
No, ho avuto paura. Avrei continuato ad averne ogni giorno, da quel momento, se non me ne fossi andata.
Non gli parlai piú. Non lo vidi mai piú.
Per un anno sua madre chiamó mio padre quasi ogni settimana. Passarono per casa mia a piangere e parlare male di me.
Mio padre era dispiaciuto per lui.
Le mie amiche mi erano ancora accanto, a difendermi, a parlarmi, a salvarmi.
Ci ho messo 27 anni a capirlo.
Ho cambiato paese, per prendere le distanze da casa mia, per vedere le cose da una prospettiva piú lontana.
Io lo sapevo che la violenza non é normale e non va giustificata, lo dicevo con gran vemenza.
Ma quella realtá era tutto ció che conoscevo. Volevo amore e uguaglianza, ma ero fatta di paura.
Paura di non meritare qualcosa che sembrava fuori dalla mia portata, qualcosa che per me era come un unicorno, perché tutti ne parlavano ma io non lo avevo mai vissuto.
Perché quando cresci in un ambiente cosí tu non ti senti meritevole di amore e cure. E te lo dici ogni sera che ti meriti di piú. Ma non ci credi veramente, e non lo sai di non crederci.
Perché dentro di te hai rabbia e parole denigranti e schiaffi ingiustificati e tante giustificazioni, te le hanno sempre ripetute, sono radicate in te.
É come una corda che ti tiene prigioniera e non sai sciogliere, e ogni giorno lotti per liberarti e poi ti arrendi.
Poi ho avuto bravi uomini. Ho avuto una brava psicologa. Ho ancora le mie amiche, che non mi hanno mai lasciato sola in questi 15 e passa anni.
Ho dovuto perdonare per salvarmi l'anima, ma non ho dimenticato.
E mi sento fortunata.
E penso a te, Giulia, perché io non ti conoscevo e ho saputo della tua esistenza nella maniera peggiore che esiste. Penso a tutte le vittime che non sono state fortunate. E penso che ognuna di noi poteva essere Giulia.
É facile parlare col senno del poi. É facile, per alcuni, dire che "ce l'andiamo a cercare/ se non sono stronzi non li vogliamo/ dobbiamo imparare a difenderci".
Piú difficile é guardare la vittima e sentirsi un po' responsabili.
É il nostro fallimento come esseri umani che non scendiamo forse abbastanza in piazza, che ci arrabbiamo contro le ingiustizie e il giorno dopo ce ne dimentichiamo, che quando qualcuno viene picchiato in mezzo alla strada ci allontaniamo e non aiutiamo.
É fallire ogni volta che co arrendiamo e diciamo "ma che vuoi mai, é cosí che va, che ci vuoi fare".
É il fallimento di una scuola che insegna le guerre ma non l'amore.
E forse é la mia ferita che parla, forse ancora mi sento una colpevole mai vittima.
Ma a volte mi chiedo se io stia facendo abbastanza. Se forse sono troppo abituata al fatto che il mondo sia cosí e non si possa cambiare.
Oggi Giulia non potrá rivedere le sue amiche, la sua famiglia, crescere la vita che portava in grembo.
E mi sento come se fosse anche un po' colpa mia.
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ipotesi-controversa · 2 years
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Della seduta dallo psicologo in tarda serata mi piace il pullman, le persone di corsa che scendono e salgono frenetiche per accaparrarsi un posto a sedere.
Hanno la stessa stupida fretta che ho io di risolvere problemi difficili. La stessa stupida fretta per una sedia poco confortevole che le faccia riposare per il tragitto che le distanzia da casa.
Lo psicologo è quella sedia, è poco confortevole ultimamente, il mio tragitto tra la pace mentale e la mia persona, ma è l'unico tramite che ho per la risoluzione ai problemi che da sola, purtroppo, non sono brava abbastanza da affrontare.
E allora rivedo in me la fretta, che poi è una stupida consigliera per la gran parte delle volte.
Allora è così che il mondo finisce. Non con un asteroide, ma con qualche parola sbagliata.
Me lo ripeto tra una fermata e l'altra, la sedia è scomodissima, mi viene da piangere, ripenso alla cattiveria delle parole che siamo in grado di tirare fuori nei momenti di rabbia, di dolore e di paura.
Pentirsi dopo è facile, me lo ricorda la scomodità di questa sedia che traballa tutta mentre il pullman attraversa sulle rotaie quasi tutta la città; ma rinunciarci, quando si è stanchi e senza forze, è impossibile.
È troppo facile parlare con il senno del 'poi', ma chi si è fottuto il mio 'prima'? Perché sono in questo girone infernale di autosabotamento in cui il pentimento a posteriori non serve più ad un cazzo?
Voglio uscire dal pullman, prendere aria, alzarmi da questa sedia, rinunciare al tramite che potrebbe garantirmi un po' di pace mentale perché tutto ad un tratto mi sento soffocare, mi sento claustrofobica, però poi ragiono e penso che è vero che "se vuoi vedere l'arcobaleno, devi sopportare la pioggia" e allora resto ferma e respiro profondamente mentre sento lo stomaco divorato dai sensi di colpa.
Quanto è brutto correre quando non hai più il posto in cui arrivare.
Sentire così tanto, e restare in silenzio.
E questo il vero inferno, stasera.
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lalla-05s-blog · 2 years
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Quello che ho dentro io avvolte non lo so spiegare oggi mi sento piena di sentimenti e domani può cambiare tutto e sentirmi vuota così all'improvviso invece adesso in questo momento mi sento piena di problemi paure ansie ,perché sti ricordi non mi fanno andare avanti perché non sono ricordi belli ma brutti e non auguro a nessuno di avere ricordi del genere perché puoi fare finta di nulla quanto vuoi ma dentro avrai sempre quella cazzo di ferita che quando poi la fai aprire dici cazzo non è passato ho solamente fatto finta di nulla quel dolore c'è e io stasera ho capito che c'è l'ho ho capito che c'è ancora quella bimba di 5 anni che subiva quelle cose in silenzio solo con le sue lacrime stava in silenzio solo perché pensava di fare del bene alla persona che era sua zia ma chiamava mamma mentre io soffrivo lei era consapevole di quello che mi faceva suo marito che io chiamavo papà piangere su un cazzo di letto piccolo a 5 anni solo perché hai paura non sai cosa fare una bimba a 5 anni dovrebbe giocare divertirsi pensavo di essere circondata da tanto amore di avere la famiglia perfetta ma non avevo nulla di tutto questo perché le persone che amavo sono state la causa di tutta la merda che ho dentro di me,e le persone che mi dicono mamma mia che forte che sei ,sei matura ,sei più grande dell' età che hai ,ma che ne sanno loro che io in realtà non vorrei essere grande ma vorrei essere felice tranquilla spensierata ma invece sono tutto tranne che queste piccole cose non chiedo tanto l'unica colpa che mi do e che se un giorno mi chiamerebbe mia zia o mia nonna io non ci metterei un secondo a rispondere perché mi mancano ,mi mancano persone che mi hanno fatto male persone che non hanno avuto un minimo di cuore per me ma io per loro darei il mio però amen ormai me ne sono fatta una ragione però voglio solo dimenticare tutto e farmi la mia vita ma nulla non riesco perché sto a pezzi non sto uscendo neanche più ho ricominciato a fa' le cose de prima ho spento di nuovo quella piccola luce che stavo vedendo sto di nuovo a pezzi l'unica cosa positiva da una parte e che adesso vado a dormire presto e non sono le canne e perché voglio spegnere i pensieri perché la notte si è bella ma è pericolosa e la mia peggior nemica quindi dormo dormirei tutto il giorno ,poi dopo quello che ho scoperto oggi mi vorrei sotterrare mi dispiace un casino perché non volevo successe e sempre l'uomo che mi ha messo al mondo e ci sto male però cazzi suoi lui ha voluto questo oggi mio fratello e diventato papà ,di due gemelli e Io per colpa sua non posso conoscere i miei nipoti quindi sono zia per la prima volta e una felicità immensa ma inutile perché non posso fare nulla ,mi mancano un casino anche loro cazzo sopratutto il mio piccolino che ha 19 anni ma ne ha passate quanto me e adesso sta diventando papà anche lui ,potrei stare qui a scrivere fino a domani cazzo per tutta la robba che penso e ho dentro ma adesso voglio smettere di scrivere magari riscrivo tra un po' adesso sto ascoltando la musica sono 48 ore che ascolto (sto bene si silent bob )di continuo ) l'unica cosa che vorrei sentire adesso e la sua voce ma non posso (adesso non dico di chi perché non mi va di parlarne ma giuro che vorrei tanto ) in tutto ciò stasera ho capito che non sono forte per niente ma faccio solo finta di nulla perché fa male
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GOOD EVENING!
BUONA SERATA!
Guarda "MEDLEY AL PIANO ELETTRICO (MEDLEY ASSOLO LIVE VERSION)" su YouTube
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Quando è tardi è qui a casa mia
Lei non chiama più...
È un Natale da buttare via
Lei non viene più...
Guardo il telefono e penso a lei
Vetri appannati son gli occhi miei...
Quanta neve sta venendo giù
Chi la fermerà...
La candela è ancora accesa,
Presto si consumerà...
Dio, tu stai nascendo e muoio io,
Tu che faresti al posto mio,
Ora che perdo pure lei,
Ho dato un calcio ai sogni miei!
Dio, ma che Natale è questo il mio,
Campane a festa anche per me, anche per me, anche per me,
Se tu mi senti ma perché non fai tornare chi non c'è...!
Quanta neve sta venendo giù,
Piangerà con me.
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Giorni di neve
Una camera calda di odori
Le scale di corsa
Una lacrima in tasca
Due occhi smaniosi
Non cerchi i ragazzi ma non giochi più
Giorni di neve
Un'amica a due ruote
Scontrosa e selvaggia
Le scapole in fuori
Annusi la vita
Con l'anima in mano
E scopri che hai un corpo anche tu
E nel buio stringi la tua disperata tenerezza
No, non le togliete l'allegria
E quando vuole piangere
Non le aprite quei pugni chiusi
Non la cacciate via
Non le dovete prendere
La libertà e la fantasia
Datele un amore felice o infelice
Ma che sia amore....
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Chiudi a chiave la porta
mi fai un poco pena
un ceffone sul viso
a letto senza cena
quel rossetto a tuo padre
non è andato giù...
E ti bruciano ancora
quelle cinque dita
mentre asciughi gli occhi
ma non sei pentita
"babbo me la paghi
domani scappo via..."
Ti avvicini allo specchio
sfili via la gonna
mica male le gambe
sembri già una donna
un bottone e poi un altro
e la camicia... e voilà
vola sopra il comò...
E le scarpe più o meno
la stessa fine
quelle calze pian piano
come hai visto al cine
poi ti alzi in piedi
e quel che avevi non l'hai più...
Guardi in giù
se il tuo seno è un po' di più
se è un po' cresciuto...
tiri su i tuoi capelli
fai le facce strane
come in un film muto
sarà peccato... giuro
non lo faccio più...
caro Gesù Giuseppe e Maria
siate la salvezza dell'anima mia...
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Sirene di navi urlavano al vento
La radio passava le pubblicità
Le labbra accostate ancora una volta
Ed una carezza ancora
Un filo di sole entrò nella stanza
Sulla poltrona I nostri paltò
Parole inghiottite e sguardi bambini
E come poterti dire che tu eri
Più del vino più del pane più
Della pelle delle ossa più
Più dei sassi più dell'erba più
Più di tanto più di tutto più
Piu del porto piu dei tetti più
Dell'inverno dell'estate più
Dei cavalli del cortile più
Un po' di più...
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Chissà se mi pensi
Seduta sul letto
E se tieni stretto
Quel tuo vecchio orsacchiotto
E gli parli di me
E smorzi la luce
Ma non trovi più pace
E ti domandi perché
Chissà se mi cerchi
Lì sotto al cuscino
Se mi hai trovato carino
Se mi vuoi lì vicino
Se mi vuoi lì con te
E fra le lenzuola
Tu ti senti più sola
E ti domandi perché
Ma chissà se è proprio vero
Che tu stai pensando a me
O se cerchi qualcun altro col pensiero
Ma chissà se nel tuo cuore
Ci sta un posto anche per me
E se c'è tu non tenerlo più nascosto
Più nascosto...
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Puoi darmi un grammo d'aria fina
La nostalgia di un luna park
Una nota blues persa in un cortile
Le storie dell'ultimo tram
Puoi darmi un briciolo d'autunno
Le voci di una birreria
La fotografia di quei tuoi segreti
Un goccio di curiosità
Od un vetrino blu
Per colorare il cielo
Puoi darmi un'isola
Per i pensieri miei
O una girandola
Che non si fermi mai
No tu non puoi non puoi
Non dire che ce la farai
Ma resta qui se puoi
Sì, tu lo puoi.
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Lettera ad una nuova me.
15.09.2024 ore 13.47
Cara Anna, quanto è bello il mare? Come è rilassante il suo suono. Quanto è piacevole il suo odore.
Cara Anna, non demoralizzarti, non buttarti giù, non aver paura, ma soprattutto non piangere, non disperarti. Sii sempre coraggiosa e orgogliosa di te stessa, della donna che sei.
Cara Anna, non so cosa ti prospetterà la vita, non so quali sorprese ha in serbo per te, ma non mollare. Non mollare mai. Lo so, non è facile cara Annina, niente è facile quando tutto ti crolla addosso e vorresti spronfondare anche tu. Ma non farlo, non aver paura, ci sarò io a sorrergerti. Devi essere forte e coraggiosa e A M A R T I. AMARTI ogni singolo giorno della vita. AMARTI DA SOLA. SOLO TU STESSA, puoi darti quell'amore viscerale che cerchi e che ti ostini a regalare a chi non se lo merita affatto. Quello stesso amore viscerale che tanto desideri. Non devi soffrire, non puoi permettertelo, non te lo meriti. Non devi piangere... Non puoi rovinare questo fantastico trucco. Non spegnerti per nessuno. Brilla, brilla più che puoi, più che mai. Accecali con la tua luminosità. Non dimenticarti mai dei tuoi valori, non dimenticarti mai quello che vuoi realmente. V I V I. VIVI sognando, VIVI aspettando che qualcosa di bello posso accadere. L'amore esiste Annarè, non dimenticarlo. Non ti meriti un amore qualunque. Ti meriti l'amore con la A MAIUSCOLA, capace di perdonare ogni errore. L'amore che non scappa via quando tutto si fa difficile e che non ti lascia MAI SOLA. L'amore che RESTA. Che ti resta vicino per affrontare ogni sorta di problema. Ti meriti un amore che ti desidera per davvero. Quell'amore la cui priorità S E I S O L O T U.
Cara Anna, hai solo 31 anni, non avere fretta, sei giovane. Se pensi, però, che questo amore non dovesse arrivare, non temere. Lo hai già trovato, ma in realtà non lo sai. Ed è proprio l'amore per te stessa. E' l'amore che TU STESSA, con tanto sforzo, hai donato a chi non ha saputo apprezzarlo. E' ora, Annarè, che st'ammor lo doni un po' a te stessa. E ricordati di camminare sempre a testa alta e non vergognarti di nulla. Sii coraggiosa come lo sei sempre stata. Abbiamo una sola vita e dobbiamo goderne ogni singolo momento, ogni singolo giorno.
Cara Anna, non credo che nessuno di noi merita di essere scacciato, cambiato, eclissato, lasciato da solo. Meritiamo di essere portati su un palmo della mano, meritiamo di essere accettati per quello che siamo. Mia cara e piccola Annarella, devi essere forte come il mare. Quello stesso mare che ami più di ogni altra cosa. Quel mare che, inquieto, rappresenta il tuo stato d'animo e ti aggiusta sempre il cuore. E ti aggiusta sempre l'anima. Tutto muore nel mare e rivive. Forza Annarella mia. Ce la possiamo fare, supereremo anche questa. Tornerai ad essere più forte, ancora più bella e più felice di prima. Lo sei già stata da sola e sono certa che la sarai di nuovo. Devi crederci, devi credere di più in te stessa. Tira fuori quel bel caratterino che hai e inizia a V I V E R E. Inizia di nuovo a R E S P I R A R E e a G U S T A R E il sapore della libertà e della leggerezza. La vita non è fatta SOLO di pesantezza, ansia, continui litigi, spazi invasi. La vita è ben altro. E' forza, coraggio, è tanto, tanto amore, che è in continua crescita. Non sentirti in colpa per i tuoi errori, perché nessuno si sentirà mai in colpa per i propri. Nessuno ti verrà a chiedere scusa se ha sbagliato con te. Nessuno ti verrà a chiedere scusa se ti ha trattato male. Nessuno ti verrà a chiedere scusa se ti ha ferito. A nessuno interessa di averti ferito e fatto del male. A nessuno interessa come stai. Pensano solo al loro STUPIDO orgoglio e a tutto quello che ne vien da se. Tutti buoni a puntare il dito, N E S S U N O, capace di farsi un esame di coscienza. Basta così Annarella mia, lo sai bene, non serve che divento ripetitiva. Ce lo siamo detto tante volte nelle pagine di questo diario. Non accontentarti mai e allontana tutto ciò che ti fa star male. Tutte le negatività, tutta la finzione e la falsità.
Mia cara Anna, SEI BELLA, sei una donna con le palle che ha carattere. Lascia andare via tutto. Non è destinato a te, non è per te, non è compatibile con la tua vita. Con i tuoi valori. Basta, è giunto il momento di mettere un bel punto dove spesso hai messo delle virgole. Lì fuori c'è qualcosa di più bello e di più grande e di più VERO che aspetta solo te. Quando sarai pronta, nel momento più inaspettato, arriverà a bussarti alla porta del tuo cuoricino. Intanto vivi e goditi tutto. Il bene, il male, il dolore e la felicità che la vita ti presenta in ogni momento della giornata.
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valium-a · 15 days
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Per Silvia
Oggi il tempo è grigio, prima ha piovuto, ma non troppo. Ti ho pensato, mi vieni spesso in mente, anche quando il cielo diventa così cupo. Ti rivedo tra gli alberi, nel cielo stellato, in mezzo alle nuvole, nel colore del mare. Mi mancano i tuoi occhi magnetici, la tua risata contagiosa, il calore dei tuoi abbracci, la tua voce che echeggia tra le mura di casa nostra. Sai, ci sono notti più difficili di altre, in cui non riesco a trovare conforto e allora mi capita di piangere, pensando a te che dall’alto ti arrabbi e mi urli di non fare così, perché non vuoi vedermi soffrire. Stavo ascoltando quella canzone che ti avevo fatto sentire un po’ di tempo fa e che ti era tanto piaciuta. Solo dopo ho scoperto che l’avevi dedicata proprio al tuo amato, dicendogli che immaginavi te e lui in macchina sotto la pioggia, mentre suonava questa canzone. La ascolto spesso, perché sembra parlare di te, di noi. Ti amo tanto, Silvia, e nessuno potrà mai colmare il vuoto che hai lasciato quando la vita ha deciso di trasformarti in un prezioso angelo. Forse il tuo compito doveva essere questo: proteggere con tutta la tua anima le persone che hai amato e che continui ad amare. Se chiudo gli occhi, però, mi piace immaginarti come una stella luminosa che ogni tanto si nasconde, ma che è sempre presente nel nostro universo.
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moonlightsthingsblog · 2 months
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Quando finisce un amore ci si sente come se tutto ad un tratto si fermasse il tempo. Tutto sembra perdere ogni logica e inizi a credere di aver vissuto in una grande illusione dove tutti i problemi erano scomparsi, ma di colpo iniziano pian piano a ritornare e ti sembra di perdere il contatto con la realtà. Hai una voglia matta di piangere, urlare e di tornare indietro e ti chiedi mille volte come sia potuto succedere e soprattutto cosa fosse successo se le cose sarebbero andate diversamente. Ti senti così male che pensi di non riuscire a superare questa perdita e per un po’ ti spegni anche tu pensando di non riuscire a stare più così bene come con quella persona perché era l’unica tra le tante che ti capiva davvero. Quando finisce un amore sai che perdi una parte di te e senti il tuo cuore chiudersi, sale una grande paura di affezionarsi a qualcuno e pensi che nessuno sarà in grado di sostituirlo/a. Continui a pensare a quella persona giorno e notte e ti chiedi se anche lei fa lo stesso, se ha mangiato e se sta bene. Ti chiedi se potete darvi un’altra occasione, ma a volte sembra essere il momento sbagliato e stai per scrivere un messaggio e poi lo cancelli perché pensi che non vorrà risponderti oppure magari avrá in testa qualcun altro. Non riesci ad ascoltare più le canzoni che ascoltavi prima perché ti ricordano lui/lei e se le senti le tue emozioni esplodono e capisci che non vuoi stare così male. Ogni cosa che ti circonda e ogni conversazione che hai con qualcuno ti ricorda lui/lei e ti chiedi come avrebbe reagito al tuo posto in una determinata situazione. Quando finisce un amore ti sembra tutto perso perché senti spegnersi un fuoco che era stato acceso dopo tanto tempo e ora ti è rimasta la cenere e non sai che fartene, inizi a diventare più intollerante o distaccata/o verso gli altri perché non credi che valga la pena fare nulla sè quella persona non c’è, ma poi impazzisci perché ti rendi conto che ti ha resa dipendente e vuoi liberarti da questo, perciò dopo un po’ provi a rialzarti e a cercare altre persone mentre cerchi di mettere insieme i pezzi di te che si sono sparsi ovunque e non sai come raccoglierli se non partendo dalle piccole cose. Quando finisce un amore inizi a farti così tante domande da diventare paranoico/a e inizi a riflettere sulla tua vita in maniera diversa e capisci che forse dovevi arrivare fino a questo punto, perciò sempre dopo un po’ trovi la forza di rialzarti proprio quando credevi di non farcela e capisci che non sei ancora da buttare nonostante tutto. Vuoi assolutamente salvare te stessa/o e guarire da tutto ciò che ti ha fatto male, fai di tutto per dimenticare quella persona ma poi ti arrabbi il triplo perché capisci che non riesci nemmeno ad odiarla e allora ti arrendi capendo che nonostante tutto ha lasciato un segno indelebile dentro di te. Quando finisce un amore capisci davvero che sei qui non per stare con una persona ma per conoscere te stesso/a e torni a prendere quel baricentro da cui ti eri allontanato/a per dare spazio a quella persona e torni a vivere la tua vita come se non l’avessi mai incontrata anche se senti un grande vuoto che certe sere è difficile da sopportare, ma poi capisci che devi andare avanti soprattutto perché tutti i tuoi amici o persone care ti dicono così e che forse infondo hanno ragione perché ‘non era destino’, ma dentro di te non vorrai ascoltare nessuno di loro perché saprai che avrai bisogno ancora di tanto tempo, così smetti di parlarne e diventa il tuo piccolo segreto. Quando ti chiederanno di lui/lei dirai che non ci pensi più ma saprai dentro di te che non è così. Quando finisce un amore capisci che l’amore non è più una sola persona perché la tua vita continua ad andare avanti anche senza di lei e forse non lo vuoi accettare, ma quando lo capisci realizzi che l’amore intorno a te c’è sempre stato e arriva un momento in cui apri gli occhi e vuoi solo vivere.
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luigidelia · 11 months
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E' stata una serata che sarà difficile dimenticare. Almeno per me. Arrivati tirati, quasi in coda ad un anno cominciato con una fatica immensa, in quinta mi veniva da piangere e non sapevo nemmeno per cosa, e abbiamo finito per passare una serata di sbornia d'arte e pittura con tanto di danza scalzi sul palco io e il professore Vittorio Sgarbi. Nulla che non fosse l'esaltazione dell'arte di Caravaggio al centro. Ed è stato bellissimo. Viva la pittura, l'arte, il teatro. Perché "nulla è come sembra" e forse godere dell'arte e una delle cose più sane e sagge che ci è rimasta da fare.
Stanotte ho visto due film di fila e sono riuscito ad addormentarmi solo all'alba. Impossibile dormire. Alle otto e mezza sveglio che da Enzo Vetrano e Stafano Randisi mica vuoi separarti tanto facilmente. Il nostro "Caravaggio. Di chiaro e di oscuro" ha debuttato ufficialmente ieri sera al Teatro Kismet e ora comincia il suo viaggio (tra le foto trovate anche le prime date).
Lo spettacolo, è lo dico da produttore principale e motore del progetto, oltre che da interprete, è stato sostenuto da una cordata virtuosa e importante, perché ogni tanto bisogna pure parlare di politiche culturali (ve le ricordate?):
Città di Mesagne, perché quest'anno è Capitale della Cultura di Puglia in virtù dello slancio del sogno Umana Meraviglia: Toni Matarrelli, Simonetta Dellomonaco, Marco Calò, Concetta Franco, Maria De Guido. Grazie!
la mia Compagnia la compagnia stessa di Enzo Vetrano e Stefano Randisi
Teatri di Bari che mi sa che a poco a poco diventano importanti per me Teatro Cristallo a Bolzano, lontanissimi da qui, Gaia cara, dove è nato davvero il lavoro
Fine. Ci vedremo con questo lavoro alle prossime date. Si comincerà da Urbino a gennaio e poi un bel po' d'Italia.
Riuscirò a dormire questa notte. C'è un terribile vuoto il giorno dopo.
Ha concluso Vittorio Sgarbi con il piccolo racconto di Caino e Abele di Borges, parlando di una delle ultime tele che Michelangelo imbarca con se nella sua feluca prima di morire (Davide e Golia): si incontrano dopo tempo infinito, si guardano, uno dice, riusciremo a perdonarci? L'altro, non ricordo: sono io che ho ucciso te o tu che hai ucciso me?
Ecco, sullo sfondo di un mondo che abbaia forte, in quattrocento e oltre ci siamo stretti per una sera intorno all'umanità di tutti, ...sottosegretari, attori, teatranti, registi, passanti, pubblico, tecnici, uomini, donne, vecchi grinzosi, giovani ignudi, puttane, madonne, carnefici o vittime, che siano.
Vi amo. Si può dire?
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𝗖𝗔𝗥𝗔𝗩𝗔𝗚𝗚𝗜𝗢 𝗗𝗜 𝗖𝗛𝗜𝗔𝗥𝗢 𝗘 𝗗𝗜 𝗢𝗦𝗖𝗨𝗥𝗢
di Francesco Niccolini con Luigi D'Elia regia di Enzo Vetrano e Stefano Randisi luci di Francesco Dignitoso
𝘦̀ 𝘶𝘯𝘢 𝘱𝘳𝘰𝘥𝘶𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 Città di Mesagne 𝘔𝘦𝘴𝘢𝘨𝘯𝘦 𝘊𝘢𝘱𝘪𝘵𝘢𝘭𝘦 𝘊𝘶𝘭𝘵𝘶𝘳𝘢 𝘥𝘪 𝘗𝘶𝘨𝘭𝘪𝘢 2023 – 𝘜𝘮𝘢𝘯𝘢 𝘔𝘦𝘳𝘢𝘷𝘪𝘨𝘭𝘪𝘢 𝘊𝘰𝘮𝘱𝘢𝘨𝘯𝘪𝘢 𝘐𝘕𝘛𝘐 𝘥𝘪 𝘓𝘶𝘪𝘨𝘪 𝘋’𝘌𝘭𝘪𝘢 𝘓𝘦 𝘛𝘳𝘦 𝘊𝘰𝘳𝘥𝘦 – Compagnia Vetrano Randisi Teatri di Bari 𝘊𝘰𝘯 𝘪𝘭 𝘴𝘰𝘴𝘵𝘦𝘨𝘯𝘰 𝘥𝘪 Teatro Cristallo 𝘦 𝘗𝘈𝘚𝘚𝘖 𝘕𝘖𝘙𝘋 𝘤𝘦𝘯𝘵𝘳𝘰 𝘳𝘦𝘨𝘪𝘰𝘯𝘢𝘭𝘦 𝘳𝘦𝘴𝘪𝘥𝘦𝘯𝘻𝘦 𝘢𝘳𝘵𝘪𝘴𝘵𝘪𝘤𝘩𝘦 𝘥𝘪 𝘮𝘰𝘯𝘵𝘢𝘨𝘯𝘢 𝘛𝘳𝘦𝘯𝘵𝘪𝘯𝘰 -𝘈𝘭𝘵𝘰 𝘈𝘥𝘪𝘨𝘦/𝘚𝘶̈𝘥𝘵𝘪𝘳𝘰𝘭 𝘴𝘰𝘴𝘵𝘦𝘯𝘶𝘵𝘰 𝘥𝘢 𝘔𝘐𝘊 – 𝘋𝘪𝘳𝘦𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘎𝘦𝘯𝘦𝘳𝘢𝘭𝘦 𝘚𝘱𝘦𝘵𝘵𝘢𝘤𝘰𝘭𝘰, 𝘗𝘳𝘰𝘷𝘪𝘯𝘤𝘪𝘢 𝘈𝘶𝘵𝘰𝘯𝘰𝘮𝘢 𝘥𝘪 𝘛𝘳𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘦 𝘗𝘳𝘰𝘷𝘪𝘯𝘤𝘪𝘢 𝘈𝘶𝘵𝘰𝘯𝘰𝘮𝘢 𝘥𝘪 𝘉𝘰𝘭𝘻𝘢𝘯𝘰
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