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#frasi giapponesi
loveroftheseainwinter · 8 months
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金継ぎ
[Le cose rotte possono diventare più belle di com'erano all'origine]
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my-liminalspace · 1 year
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Shoganai
Altra parola Giapponese che trovo bellissima, rappresenta più che altro un concetto: vivere la vita senza rimpianti e rimorsi accettando tutto quello che non dipende da noi e che non possiamo controllare o evitare.
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princessofmistake · 2 months
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– La vita è una bella, magnifica cosa. Anche per una medusa! Parole sante. In quel frangente ho avuto occasione di ripensarci e mi sono ripetuto che anche le meduse avevano la loro ragione d’essere. Non solo le meduse, era assai probabile che ogni cosa avesse la sua ragione d’essere. Anche i film, la musica e il caffè. Ma, se le cose stavano così, allora anche tutte le cose in apparenza superflue erano in realtà preziose per il mondo. Insieme, plasmavano i contorni delle figure umane. Siamo fatti di cose superflue. Io stesso sono l’insieme degli innumerevoli film che ho visto e dei ricordi che hanno evocato. Un insieme di sequenze in cui si vive, si piange, si grida, si ama. Si commettono follie e si fanno esperienze terribili, si provano gioie e si avvertono dispiaceri. Si ride. In cui si susseguono le belle canzoni, i paesaggi commoventi, le immagini nauseanti. Le persone che cantano, gli aerei che volano alto nel cielo, i cavalli che corrono a briglia sciolta, i pancake che si sciolgono in bocca, l’universo oscuro, i cowboy muniti di pistole. Immagini che albergavano nel mio animo assieme alle persone che mi avevano accompagnato in quelle stesse avventure, la mia ex ragazza, gli amici e i famigliari. Io sono i miei ricordi, i mille e piú film visti fino a questo momento. Ogni singolo frammento di memoria era meraviglioso e commovente. Uno dopo l’altro, ho cominciato a disporli in sequenza e a sgranarli al pari di un rosario. Stavo costruendo la mia corona di preghiera, dove speranza e disperazione erano tenute insieme da un filo. Non mi ci è voluto molto per comprendere che tutte le coincidenze della vita costituivano una sola, grande inevitabilità.
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andrea-non-sa-tornare · 11 months
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schizografia · 1 year
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Virgole e fiamme
A un amico che gli parlava del bombardamento di Shangai da parte dei giapponesi, Karl Kraus rispose: «So che niente ha senso se la casa brucia. Ma finché è possibile, io mi occupo delle virgole, perché se la gente che doveva farlo avesse badato a che tutte le virgole fossero nel punto giusto, Shangai non sarebbe bruciata». Come sempre, lo scherzo nasconde qui una verità che vale la pena di ricordare. Gli uomini hanno nel linguaggio la loro dimora vitale e se pensano e agiscono male, è perché corrotto e viziato è innanzitutto il rapporto con la loro lingua. Noi viviamo da tempo in una lingua impoverita e devastata, tutti i popoli, come Scholem diceva per Israele, camminano oggi ciechi e sordi sull’abisso della loro lingua ed è possibile che questa lingua tradita si stia in qualche modo vendicando e che la sua vendetta sia tanto più spietata quanto più gli uomini l’hanno guastata e negletta. Ci rendiamo tutti più o meno lucidamente conto che la nostra lingua si è ridotta a un piccolo numero di frasi fatte, che il vocabolario non è mai stato così stretto e consunto, che il frasario dei media impone dovunque la sua miserabile norma, che nelle aule universitarie si tengono lezioni in cattivo inglese su Dante: come pretendere in simili condizioni che qualcuno riesca a formulare un pensiero corretto e ad agire in conseguenza con probità e avvedutezza? Nemmeno stupisce che chi maneggia una simile lingua abbia perso ogni consapevolezza del rapporto fra lingua e verità e creda pertanto di poter usare secondo il suo tristo profitto parole che non corrispondono più ad alcuna realtà, fino al punto di non rendersi più conto di star mentendo. La verità di cui qui parliamo non è solo la corrispondenza fra discorso e fatti, ma, ancor prima di questa, la memoria dell’apostrofe che il linguaggio rivolge al bambino che proferisce commosso le sue prime parole. Uomini che hanno smarrito ogni ricordo di questo sommesso, esigente, amoroso richiamo sono letteralmente capaci, come abbiamo visto in questi ultimi anni, di qualsiasi scelleratezza.
Continuiamo, pertanto, a occuparci delle virgole anche se la casa brucia, parliamo fra noi con cura senz’alcuna retorica, prestando ascolto non soltanto a quello che diciamo, ma anche a quello che ci dice la lingua, a quel piccolo soffio che si chiamava un tempo ispirazione e che resta il dono più prezioso che, a volte, il linguaggio – che sia canone letterario o dialetto – può farci.
19 giugno 2023
Giorgio Agamben
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der-papero · 2 years
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Venerdì sera, nella mia usuale uscita fuori con Elena, è successa una di quelle cose sceme che poi alla fine ti rimangono e ti fanno pensare un po' a quello che sei e a come ti relazioni con gli altri.
In un momento complicato, accaduto due giorni prima, dove ci scrivevamo su Whatsapp, le scrivo una di quelle frasi il cui senso doveva essere farle sentire la mia vicinanza e comprensione verso il suo stato d'animo in una condizione difficile, un qualcosa del tipo "vorrei non riportarti a quello ti fa stare male", ma scritto in un modo che doveva per metà essere la scintilla di un sorriso, dall'altro un abbraccio forte.
Bene, venerdì, davanti a delle fetenzie giapponesi al vapore e tanti scherzi, mi ha detto di getto (ecco perché lo ritengo un giudizio sentito) che ero stato creepy. Non è un problema, sono abituato a gestire situazioni che mi possono mettere potenzialmente a disagio, infatti ho detto due cagate e abbiamo ripreso a ridere come pochi secondi prima.
Il punto di questo post non è tanto il messaggio in sé e la sua reazione, ma quanto una riflessione generale. Non è la prima volta che succede con gli altri 8 miliardi di umani, ormai do per scontato di venir frainteso di default, manco mi dà più fastidio, perché le persone, e lo dico battendo i pugni sul tavolo a mo' di rivendicazione, non sanno vedere la sincerità delle mie parole, iniziano sempre a costruirci sopra architetture di cui non sarei capace per limiti personali e di malizia, però qui mi ha dato da pensare, perché io e lei ci conosciamo, ma per davvero, sono quasi quattro anni che dividiamo tutto, gioie, dolori, speranze, delusioni, pensieri, nostalgie, paure, penso che sia la persona che forse su questa Terra conosce ogni aspetto di me, anche quelli che non condividerei con nessuno, eppure, ed è qui che un po' non mi capacito, non è stata in grado di leggere le mie parole nel modo in cui io le avevo scritte. Forse ci sarà arrivata dopo, boh, dicendo "ok, Totò intendeva questo", però la prima lettura è stata l'opposto di quella che io intendevo. Detto in altri termini, le ha lette come le avrebbe lette una persona conosciuta tipo tre settimane prima, una persona alla quale avrei mostrato solo la parte vendibile di me, non per vantarmi di chissà cosa, ma unicamente per mia protezione.
E allora ho cominciato, visto che lei è in quella fascia che io considero "l'estremo superiore dei miei legami", a chiedermi se ho proprio un problema di traduzione dei miei sentimenti in parole, se proprio non riesco a farmi capire pur con tutta la buona volontà, se sono condannato ad una gabbia che mi costringe a non essere mai vicino a nessuno, è come se sapessi far ridere quando le cose van bene ma poi non riesco a far sentire il mio affetto quando le cose vanno male. Ci potrei vivere con questo limite, intendiamoci, devo solo capire se è davvero così e imparare ad accettarlo.
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msilvestro · 8 months
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2023, resoconto di un viaggio
Potrei dire che l'anno passato sia stato un anno di passaggio.
Ci sono stati problemi nella mia vecchia azienda, ora lavoro per una startup americana (un ambiente completamente diverso). Comunicare esclusivamente in inglese, fare viaggi di lavoro anche all'estero, essere reperibile… sono un sacco di nuove esperienze che continueranno nell'anno nuovo.
Ho deciso di comprare casa, un processo più tortuoso del previsto - causa complicazioni burocratiche - ma che ora mi dà la soddisfazione di vivere in un alloggio tutto mio. L'anno nuovo sarà dedicato a migliorare un passo alla volta l'ambiente in cui vivo.
Da anni lavoro nel tempo libero sui videogiochi ma non mi sono mai spinto oltre il piccolo gioco da jam. Però nell'anno passato io e il mio gruppo abbiamo deciso di cimentarci in un gioco vero e proprio: ci stiamo lavorando senza fretta ma con costanza e nel prossimo anno puntiamo a pubblicarlo.
E seppur io abbia trascurato lo studio della lingua giapponese più del previsto, almeno per quanto riguarda la grammatica, la full immersion dell'anno passato è stata estremamente utile. Ho ascoltato moltissimo J-Pop (come non amare YOASOBI), visto moltissimi anime (di una qualità incredibile) e letto la toccante storia della jam maker su Satori Reader (consigliatissimo per familiarizzare con la lettura di brani giapponesi). Ora riesco a capire con molta più facilità frasi e kanji. C'è sicuramente ancora tanto lavoro da fare, ma nell'anno nuovo punto a portare il mio giapponese al prossimo livello e finalmente ad organizzare l'agognato viaggio in Giappone.
Quando ho parlato di "anno di passaggio", non volevo affatto sminuire il 2023. È stato un anno fantastico, pieno di belle esperienze e piacevoli cambiamenti. "Non è la destinazione, ma il viaggio che conta." E questo 2023 è stato un bellissimo viaggio, pieno di tappe significative che mi hanno cambiato.
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Se non c'è una scelta ovvia, nessuna delle scelte può essere veramente sbagliata
Quest'anno ero paralizzato nel fare una scelta molto importante: comprare casa o no? Avevo valutato attentamente pro e contro di entrambe le possibilità, ma non riuscivo ancora a decidere. Poi ho realizzato una cosa: e se questo volesse dire che nessuna delle scelte era particolarmente migliore dell'altra, e quindi qualsiasi cosa avessi scelto non avrei potuto sbagliare, visto che lo opzioni sembravano ugualmente valide?
Da quando ho cominciato a vedere le cose da questa prospettiva, mi sono sentito molto più tranquillo. Alla fine ho preso con serenità la scelta di comprare casa e non me ne sono affatto pentito (seppur potrebbe non essere stata la scelta ottimale). In fin dei conti, se non c'è una scelta ovvia, nessuna delle scelte può essere veramente sbagliata.
Portare i fallimenti come medaglie all'onore
Si tende a sfoggiare con orgoglio i propri successi e nascondere con vergogna i propri fallimenti. Eppure, non è pur vero che ogni successo è frutto dei numerosi fallimenti che sono venuti prima?
Ho sempre ritenuto i videogiochi un ottimo mezzo per provare concretamente alcuni concetti, in modo molto più efficace e diretto di qualsiasi altro media. Per questo, voglio parlare di tre capolavori giocati quest'anno che mi hanno fatto riflettere sui fallimenti.
Celeste. Un platformer di precisione in cui accompagniamo la protagonista Madeline nel suo viaggio di scoperta di se stessa. Forse il gioco con migliore intreccio tra meccaniche e storia che abbia mai provato: esse si rafforzano l'un l'altra in modo sorprendente. Ma un aspetto che mi ha colpito molto è il fatto che parte integrante del gioco sta nel fallire. Fallire, fallire, fallire. Eppure, il gioco è estremamente appagante. Come è possibile? Semplicemente, il fallimento è reso poco punitivo, in quanto i livelli sono molto difficili ma anche molto brevi, per cui si muore nell'arco di pochi secondi e si riprova subito dopo. Inoltre, il gioco non nasconde il numero di morti, anzi: lo mette bene in mostra, come fossero delle medaglie all'onore. Per ricordare che il numero di morti non indica quanto siamo scarsi, ma quanto abbiamo lavorato per diventare migliore e finire il livello.
Disco Elysium. Un gioco di ruolo in cui dobbiamo ricostruire i ricordi di un poliziotto ubriaco fradicio e risolvere i misteri del mondo in cui ci troviamo. La chiave del gioco sono i diversi skill check, che si basano sulle statistiche del nostro personaggio, gli oggetti posseduti e la difficoltà dell'azione che vogliamo compiere. Il tutto in classico stile D&D, con tanto di tiro di D6. Tuttavia, una cosa assolutamente geniale è che anche se fallisci, non è poi così male. Qualunque sia il risultato, la storia sarà ugualmente interessante, seppur diversa. Questo rimuove la paralisi della scelta (come sopra, se non si può sbagliare, si può stare più tranquilli) e, a livello di gameplay, rimuove la necessità del save scum (salvare compulsivamente prima degli skill check per riprovare). Ma visto che nella vita il save scum non è possibile (e nel gioco rovina l'esperienza), lasciamo che il destino vada come deve andare, accettiamo il risultato e realizziamo che potrebbe essere persino migliore di quello che pensavamo.
Hades. Un capolavoro di roguelike in cui Zagreus, figlio di Ade, deve fuggire dall'oltretomba per ritrovare sua madre. "Non c'è via di uscita." Lo sentiremo più e più volte. Ma se quindi il fallimento è davvero inevitabile, che senso ha battersi per cercare di uscire? Eppure, troveremo un sacco di tesori lungo il viaggio! Troveremo risorse per sbloccare armi e abilità, faremo nuovi amici, diventeremo più bravi. Ogni fallimento ci farà diventare migliori. Persino nella run peggiore troveremo qualcosa da portare a casa (che fossero anche solo un paio di righe di dialogo con i vari personaggi - tutti estremamente curati). Così è anche nella vita, i fallimenti sono inevitabili, ma non dobbiamo perderci d'animo.
Molti limiti li imponiamo noi stessi
Tornando ai giochi di cui ho parlato un attimo fa, prima di giocarli pensavo questo: sono una frana nei platformer e nei roguelike (e in generale, nei giochi d'azione). Eppure ho finito sia Celeste (la storia principale) che Hades (ho platinato il gioco, il che significa anche completare una run a 16 heat, senza nemmeno troppa difficoltà). Questo mi ha fatto realizzare che ero sempre stato io il mio più grande nemico. Magari la destrezza non sarà il mio forte, ma se mi impegno poche cose sono davvero al di fuori della mia portata. La perseveranza può davvero fare miracoli.
La famiglia, essere se stessi e vivere la vita appieno
Oltre a giochi indimenticabili, ho anche visto anime che mi hanno appassionato moltissimo. Nel corso dell'anno sono rimasto incredibilmente colpito da quanto io abbia visto un anime bellissimo dopo l'altro, senza perdere un colpo. Per questo, scegliere di quali parlare è stato estremamente difficile (ma quindi non posso davvero sbagliare, giusto?) e la mia scelta alla fine è ricaduta su quelli che mi hanno trasmesso qualcosa di profondo che voglio condividere.
Spy X Family. Una commedia dell'equivoco i cui protagonisti sono una famiglia molto particolare: una spia, un'assassina e una telepate. Un perfetto mix di commedia, parti commoventi e azione. I momenti che mi hanno colpito più a fondo sono quelli in cui traspare l'affetto reciproco tra i vari personaggi, realizzando come siano disposti a fare qualsiasi cosa l'uno per l'altro. L'anime mi ha fatto riflettere su quanto sia bello avere una famiglia su cui poter fare affidamento, con cui poter condividere momenti difficili e momenti belli. E non solo, che la famiglia non deve essere solo (o per forza) quella di sangue. Infatti in Spy X Family i protagonisti non hanno legami di sangue. Eppure, questo non rende la loro relazione meno valida o profonda.
Mob Psycho 100. La storia della crescita di Mob, un potente ma giovane esper. Avevo sottovaluto molto l'anime, eppure il modo in cui affronta profondi temi psicologici, quasi di sfuggita ma mai superficialmente, è notevole. Mob è diverso dagli altri, sente di aver qualcosa di sbagliato. Eppure la strada che percorrerà, e gli amici che farà nel viaggio, saranno fondamentali per fargli capire una cosa: che non c'è niente di male a essere se stessi, e che la cosa migliore da fare è diventare la versione migliore di se stessi.
Zombie 100. Akira è un lavoratore sfruttato da una black company, quando all'improvviso scoppia l'apocalisse zombie: è così che ritrova la voglia di vivere e decide di scrivere la lista di 100 cose da fare prima di diventare uno zombie. Seppur sotto le spoglie di un'apparentemente frivola commedia, anche qui i discorsi dei personaggi, a volte inaspettatamente, colpiscono dritto al cuore e fanno riflettere. Stiamo davvero vivendo appieno la nostra vita? L'anime è una riproposizione del classico "memento mori". Che non vuol dire vivi in ansia perché sai che un giorno morirai, ma vivi ogni giorno appieno in modo da non avere rimpianti. E serie come questa, senza bisogno di una vera apocalisse zombie, ce lo ricordano in modo vivido e diretto.
Titoli di coda
Spero che questi spunti siano tanto utili a te quanto lo sono stati a me nel corso di questo anno. Mentre sfilano i titoli di coda, ricordiamoci di guardare indietro all'anno passato, realizzando quanta strada abbiamo fatto e dandoci una pacca sulla spalla. Portiamoci il nostro bagaglio di esperienze, un po' più pesante, nel prossimo anno e facciamo del nostro meglio per essere la versione migliore di noi stessi e vivere appieno ogni giorno che passa.
P.S. Oltre a consigliare vivamente tutti i videogiochi e anime citati sopra, la lista di tutte le esperienze che ho vissuto quest'anno si trova qui.
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dolcifusa · 2 years
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" 刺青殺人事件 [Shisei Satsujin Jiken]" (The Tattoo Murder) by Akimitsu Takagi for #EffettoPaginedaYamato and #mangioaudiolibriacolazione; 🍪 mezzi baci di Nuns ai tre gusti (modified recipe by @tanadelconiglio); wooden props by @gdan07. photo #Fujifilm: ©Dolci Fusa Questo giallo parte piano, con l'introduzione di questa figura carismatica tatuata, ti prende per mano e ti presenta tutti i personaggi principali; poi, a fattaccio avvenuto, ti guida fra le varie ipotesi possibili, ti lascia intuire già da metà libro il mistero e il colpevole (almeno per me, è successo così) disseminando indizi e frasi non a caso e poi ti mostra come risolvere l'enigma in modo "scientifico" attraverso la (fin troppo) brillante mente analitica di Kamizu Kyosuke. Sono avvezza ai ritmi un po' lenti dei gialli giapponesi, così come alla presenza del genio un po' tormentato/trasandato che con il suo intuito straordinario risolve il caso complicatissimo in cui i poliziotti (tutti beoti a quanto pare) non sanno raccapezzarsi. La prosa è lineare, gradevole e coerente con i ritmi del testo, così come la narratrice nella versione audio, che ha saputo destreggiarsi con scioltezza fra i vari nomi e registri. Personalmente, non posso dare più di tre stelle: è un buon libro passatempo, ma niente di più. https://www.instagram.com/p/CkJDpuotJOx/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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lazyfish73 · 2 years
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Ultimamente ho letto tre libri di autori giapponesi, faccio un post unico ma se volete approfondire, ne trovate anche nelle stories in evidenza,nella tab(Mel,che fantasia!) "Libri letti" 1)Kazuo Ishiguro,"Non lasciarmi", bello, triste ma coinvolgente, commovente, bei personaggi.Mi è piaciuto davvero tanto. 2)Toshikazu Kawaguchi, "finché il caffè è caldo", una porcatina commercialissima della peggior specie.Non mi è piaciuto per niente, l'ho trovato tremendamente stupidino e inconsistente. 3)Murakami Haruki, "la ragazza dello Sputnik" , carino, scorrevole, l'ho letto con piacere, ma non mi ha colpito in maniera particolare. A parte quel cavolo di finale, che continua a non essermi chiaro(parlo proprio delle ultime frasi,se l'avete letto me lo spiegate?grazie.) 📘📘📘📘📘📘📘📘📘 #books #libriletti #librilettidallamela #librilettidallamela2022 #scrittorigiapponesi #japanese #giapponesi #murakamiharuki #laragazzadellosputnik #kazuoishiguro #nonlasciarmi #finchéilcaffèècaldo #kawaguchi #bookworm #bookdragon #libri #amoleggere #libro #bookstagram #bookstagrammer #bookstagramitalia #instabook #bookoftheday https://www.instagram.com/p/CkA4Q-dMZhB/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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gabbiadicarta · 5 years
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未だにあなたのことを夢にみる。
Ti vedo ancora nei miei sogni.
— Kenshi Yonezu; Lemon
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sanguedicorvo · 4 years
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Sarai la luce più bella, la mia melodia.
Persa in un sogno sei tu la mia via.
Sarai la voce che un giorno mi ritroverà.
Non temere, non ti lascerò mai più.
Ci rivedremo un bel giorno, se il cuore vorrà.
Avrai l'amore che ho dentro di me.
Sarai la voce che un giorno mi perdonerà perché sento che chiami il mio nome.
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piccolaasuna · 4 years
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Ma quanto è bello Kirito ?!?! ADOROOOOH ! 🥰♥️
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princessofmistake · 2 months
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A volte capita di rivedere un film dopo parecchio tempo e che la seconda visione ci offra un’impressione completamente diversa rispetto alla prima. Ovviamente il film è sempre lo stesso, siamo noi e la nostra percezione a essere cambiati. Se la mia vita fosse un film, con tutta probabilità cambierei prospettiva ogni volta che lo rivedo. Amerei scene che non mi piacevano e riderei in altre dove avevo sofferto, allo stesso modo di come forse scorderei in un batter d’occhio una protagonista anni prima adorata fino allo svenimento. Mentre ci pensavo mi tornavano in mente solo le scene con te e la mamma.
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pinkqarden · 7 years
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愛わ世界をカラフルにする。
Love makes the world colorful.
© pinkqarden
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ah-buh · 4 years
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La gentilezza è cosa rara da trovare,
eppure non costa nulla.
Cit
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