Vedere quella macchina parcheggiata lungo la strada mi ha riportato indietro nel tempo in pochi secondi.Stesso modello,stesso colore...mi si è bloccato tutto in un istante.
E in quel piccolo frangente è passata quella farfalla bianca,lì al centro di quella strada
Tra me e quella macchina.
In questi giorni spesso mi è capitato di chiedermi:
"Perchè mi hai lasciato da sola?"
E oggi penso che tu mi abbia voluto rispondere così.Mi hai voluto far capire che non mi hai lasciato da sola,che sei sempre con me e non mi hai mai abbandonato.
-la ragazza dal cuore nero♡
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(E non è che non ti penso eh.
Non è che, siccome non sei più nella mia vita, non sei più nella mia testa - nel mio cuore?
È solo che la vita, con tutti suoi problemi e i casini, mi distrae dal tuo pensiero. Concentrata sulle difficoltà che giornalmente devo affrontare...
Mi 'dimentico' di te...
Ma accade che nei momenti di quiete, di... silenzio, nei momenti di noia, il ricordo di te mi assale e irrompe prepotente.
Il ricordo delle tue mani sulla mia pelle, della tua bocca sulla mia, del tuo corpo sul mio corpo - quasi ne avverto il peso.
Il ricordo dei tuoi occhi, del tuo sorriso.
Il suono della tua voce.
Non è che non ti penso eh.
Ma ci sono attimi in cui la vita affonda i suoi colpi e tu, per un breve istante - forse troppo breve - rimani in sottofondo... una presenza...
Barbara)
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«Le persone non si rendono conto di quanti danni possono fare con qualche parola detta senza pensare, in un momento di rabbia. E tu sei una persona sensibile anche se tenti di nasconderlo.»
«E quindi?»
«La superficialità ti colpisce nel profondo.»
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qualche mese fa avevo fatto una considerazione sul fatto che mi mette molta tristezza vedere solo bianchi o quasi (a questo giro c'è folo, non so se rimarrà) nella nazionale italiana, soprattutto a paragone con le altre nazionali europee. Ovviamente non ne parlo come di un complotto, materialmente non abbiamo tante seconde generazioni. Ho detto che penso sia uno specchio di come va questo paese e dei forti problemi di integrazione socio-culturale e mi chiedo semplicemente perché il calcio ne soffra più di altri sport, dove invece le seconde generazioni hanno molto più successo. E ho solo espresso un sentimento che è molto condiviso tra i miei coetanei, il fatto che non sentano molto la nazionale italiana come le nazionali dei paesi d'origine dei genitori probabilmente è anche per questo (e non posso non pensare alla francia in particolare, che invece è diventata la nazionale "di tutti"). Per questo umile pensiero sono stata unfollowata da una ex mutual perché sosteneva che facessi gli stessi discorsi sulla razza degli americani e che parlo solo di "colore di pelle": mi pare di aver solo espresso un pensiero e che se chiacchierate un po' con le seconde generazioni ce lo chiediamo in molti. Non una critica alla nazionale di certo, solo una riflessione sul -perché- Ma niente evidentemente non si può avanzare neanche una riflessione I guess 😭
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Alla fine di tutto penso che ci siano semplicemente giorni in cui si è "predisposti" a sentirsi belli.
Si, insomma, quei giorni in cui non noti tutte quelle cose che altri giorni invece ti pesano; ci sono invece quei giorni in cui sembra che nulla vada bene, le braccia un po' cicciottelle, le gambe un po' cicciottelle, la pancia che magari non è piatta se non quando sei distesa
E stesso in questi giorni guardacaso neanche i capelli che tanto ami vengono bene, in nessuna maniera eh, e il viso?
Oddio però non ho un viso così brutto, eppure se non mi trucco almeno un po' non mi sento tanto a mio agio.. dovrei uscire con questo cerchio nero sotto agli occhi? Ma perché sembra sempre che ho i baffi pure dopo averli fatti? Mettiamo un po' di correttore qua e là e magari si toglie tutto
Vabbè però il correttore mica ti toglie l'insicurezza
Eppure guardandomi, eccomi qua, mica so così brutta? In fondo no, ma ho bisogno di essere "predisposta"
E nei giorni in cui sono predisposta semplicemente tutto quello che vedo scompare, e penso: ma forse sono solo io a vedere tutte queste cose? Queste piccolezze, ma chi è che le va a guardare? Eppure alcuni giorni pesano così tanto che dopo aver messo l'armadio sottosopra passa anche la voglia di prepararsi per bene per uscire
Eh ma poi tu già ti senti brutta, poi non ti vuoi manco preparare?
Chiaro, dopo mi sento ancora peggio
Ma quando mi sento bella invece mi preparo ancora meglio e mi sento ancora più bella
Allora come funziona?
In teoria dovrei semplicemente accettarmi e basta, certo mangiare sano, ma accettare questa corporatura
Ultimamente sono ingrassata di due kili e vabbè magari leggendo, se state ancora leggendo, penserete "e che sarà mai?" E in effetti è vero, non è tanto il numero sulla bilancia il problema, ma è il fatto che a vederli su di me dopo averne persi 10 pesa così tanto che non sembrano solo 2
A volte penso che la gente se sapesse quello che penso realmente di me penserebbe che sono solo stupida e che magari "c'è gente che vorrebbe averlo il corpo come il tuo"
Ma come si fa quando vorresti essere più magra, semplicemente più piccola in generale
Allora mi auguro in futuro di sentirmi più predisposta a sentirmi bella per un periodo di tempo abbastanza lungo da superare il tempo in cui non lo sono
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(Un post su X recita 'Secondo voi, le persone possono cambiare?'
Tu rispondi con un secco NO a lettere maiuscole.
Eppure...
Eppure le persone possono cambiare.
Tu con me sei cambiato.
Piccole cose... ti sei fidato.
Ti sei 'affidato'.
Ti sei lasciato andare.
Sì, sei cambiato. Nei gesti, anche teneri.
Negli atteggiamenti. 'Addolcito'... in alcuni tratti.
Ma non lo ammetteresti mai, nemmeno con te stesso...
Barbara)
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“Nonoo” questa mattina sei venuto a mancare e dopo aver lottato per altri tre mesi, anche se in ospedale ti avevano dato pochi giorni, ininterrottamente non hai mai mollato quel filo sottile che divide la vita dalla morte; anche contro le tue volontà a testa alta col tuo carattere (in cui non mi rispecchiavo) sei riuscito a tenerti vivo, ahimè, purtroppo, la morte vince si tutto, non ha pietà.
Fin da piccolo il tuo sogno era di vedermi guidare, cosa che se pur col tempo ho saputo apprezzare non ho mai amato fare come te, prima che l’infarto ti colpisse definitivamente ti avevo fatto una promessa, di portarti a vedere un gran premio di formula uno, da noi tanto amata, questo seppur per evidenti problemi economici non mi avrebbe mai impedito di non farlo, però non avresti avuto le forze, anche se immagino che ti saresti commosso, anche se una persona come te era difficile vederla piangere.
Abbiamo avuto periodi in cui ci costruivamo mentalmente dei muri invisibili e proprio per la differenza del nostro carattere questo ci ha ferito entrambi, fuori sicuramente eravamo orgogliosi ma il problema poi è sempre dentro, quel peso che a lungo andare ti consuma fino a trasformalo in malattia.
Col senno di poi siamo bravi tutti, tu hai le tue responsabilità e io le mie, non esistono santi, nessuno di noi due ha vinto o perso, nonostante abbiamo sofferto, ci siamo riavvicinati pian piano, con più fiducia e lo abbiamo fatto raccontandoci la mia, la nostra infanzia, nostra perchè alla fine hai passato davvero tanti anni assieme a me quando ero piccolo, io non dimentico i tuoi errori nonno, ma nemmeno il bene che mi hai fatto, la tua immensa disponibilità per me e la mamma quando aveva bisogno di essere portata per lunghi anni su e giù in ospedale, sappi che queste cose rimarranno impresse nella mia testa, perché col tempo, forse crescendo, anche se ancora mi vedo, sai, un po’ bambino, quel Mattia che era il tuo idolo, che doveva essere il migliore di tutti, ma che in realtà voleva solo essere come tutti, e che quei tutti avessero il mio stesso cuore, quella bontà che col tempo è pian piano svanita.
Chi si dimentica di tutta quella gente che ci Incontrava in bici la mattina presto?
La tua felicità negli occhi, nel vedere come tutti si fermassero a guardarmi, a parlarmi e a sottolineare il fatto che il sorriso non mi mancasse mai.
Si andava a prendere il pane, ne volevo subito un pezzo, ci fermavamo a vedere tutti i cani della via con la speranza che rispondessero alle mie parole, e restavo lì convinto fino a quando sentivo abbaiare e tu mi davi conferma delle loro risposte.
Che periodi, cercavo sempre mia mamma, purtroppo per via del lavoro per me era come stesse via intere settimane ma in realtà così non era, però tu ben sapevi quanto io sia legato a mamma, e tranquillo ricorderò sempre quanto anche tu lo fossi, anche se spesso avevi qualcosa da ridere per via del tuo carattere ricorderò le tue ultime parole: “La mamma è la donna più intelligente che ho conosciuto, fin troppo buona e disponibile per tutti, voglio che lei lo sappia”.
Potrei scrivere un libro, non un poema su ciò che abbiamo vissuto insieme, sei stato la mia infanzia, il mio periodo preferito, lo rivivrei mille volte, nonostante il tuo modo di essere, ma chi sono io per giudicare? Certo, quello che penso lo dico, come hai sempre fatto tu, ma allo stesso tempo non mi nasconderò mai come non giudicherò mai!
Ora stai vicino alla nonna, e assieme fatemi il regalo più grande, che non sono i soldi, non sono una vita di successi, ma la speranza di vedere vostra figlia, mia mamma, stare un po’ meglio.
Solo questo.
Il pensiero rimbomberà sempre nella mia testa, fra cose belle e cose brutte, ma per vivere di questi tempi, bisogna affidarsi solo all’amore, lo sai nonno no?
Quella piccola parte di odio che io ho sempre avuto verso la mia generazione, e tu, verso chi ben sapevi, era molto simile, però se fossi qui so che con un sorriso, e magari una lacrima, diresti: “Qua te ghe rason”.
Ciao caro nonno, ti voglio bene❤️
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