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#guerra personale
ilghila · 9 months
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"Tu come vivrai?": il viaggio dantesco di Hayao Miyazaki
Appena usciti dalla visione di “Kimi-tachi wa Dō Ikiru ka” (in Italia, seguendo il titolo inglese, “Il ragazzo e l’airone”) di Hayao Miyazaki, regna un silenzio contemplativo nella sala. Come un imperativo non detto: rimanere in silenzio alla fine di un’opera creata da un “ragazzino” di ottant’anni, che ancora oggi interpreta la realtà con gli occhi di un sognatore, la rivisita con la creatività…
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libriaco · 2 years
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Un racconto di Natale
« Davanti a te, Giovanni. Spara! Spaaaraaa!! »
Giovanni sentì il bisbigliare acuto e angosciato di Oreste; l’amico, invisibile nella notte della trincea, non era troppo lontano da lui.
Oreste era quasi un suo compaesano, i due vivevano in paesetti vicini, a pochi chilometri di distanza, ma si erano conosciuti lì, nel fango della guerra; avevano apprezzato l’uno il carattere dell’altro e la fiducia reciproca aveva cementato rapidamente la coppia, così che quando di notte c’era da fare un turno di sentinella, se c’era l’uno, si offriva di andarci anche l’altro: sapevano entrambi che, insieme, sarebbe stato più probabile essere ancora vivi, all'alba.
Grande, grosso, muscoloso e glabro, Giovanni; basso, piccolo, il corpo magro e nervoso, un filo di peli tra il naso e il labbro superiore, Oreste, di qualche anno più vecchio del camerata.
Giovanni non perse tempo a pensare; la notte era buia, non vedeva nulla, ma sparò, subito, dritto davanti a sé. Stette in ascolto, sentì un tonfo sordo, come di un cinghiale che cade, nella macchie della loro Maremma. Poi più nulla, nessun allarme durante tutta la notte; il nemico rimase tranquillo e così anche le trincee italiane.
Appena cominciò ad albeggiare i due, che solo allora riuscirono a vedersi in faccia, si fecero un cenno con la testa: volevano scoprire cosa fosse successo nella notte. Sporsero contemporaneamente e appena appena l’elmetto dalla trincea (non volevano certo che un cecchino li prendesse di mira!) e dettero un’occhiata veloce alla terra di nessuno davanti a loro.
Lì in mezzo, a pochi metri dalla loro trincea, c’era un omone, un colosso ungherese, morto sdraiato nel fango; due bombe a mano pronte per essere lanciate, altre che gli gonfiavano il tascapane a tracolla: il soldato aveva tentato, come qualche volta succedeva da entrambe le parti, un’azione isolata per prendere, da solo, la trincea nemica; non gli era andata bene.
Questa storia Oreste la raccontò cinquanta anni dopo, alla fine di un lungo pranzo di Natale; usò poche parole, semplici e secche, senza dilungarsi nei particolari, per ricordare un commilitone, un amico di tanti anni prima, “il Carli”, che probabilmente quella notte aveva salvato la vita di tanti fanti chiusi nella trincea e che, alla fine della guerra, non sarebbe stato tra i fortunati che tornarono a casa.
Nonno raccontava raramente gli anni della Grande Guerra, evidentemente non gli piaceva ricordare, e non indugiava nei particolari né si inventava storie di eroi che potessero attirare l’attenzione degli ascoltatori; io, bimbetto, sentivo le sue parole senza rendermi conto che parlava di sangue e di sofferenze, di vita e di morte: quel giorno mi colpì solo l’immagine del gigante ungherese carico di bombe e non pensai certamente che la mia stessa esistenza fosse legata ai fatti di quella lontana notte di trincea. Forse invece la morale del racconto del nonno era proprio questa: tu adesso sei qui solo perché quella notte Giovanni sparò.
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cristinabcn · 1 year
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EDITORIAL: SANCIONES, GUERRAS NO DECLARADAS
EDITORIAL: SANCTIONS, UNDECLARED WARS Fabrizio Casari, “Altre Notizie” Periodista. Editorialista Internacional. Con el fin de racionalizar aún más su hegemonismo, como parte de sus estrategias de subversión y desestabilización, Washington ha descubierto durante décadas el uso sistemático de las sanciones, tanto generales como selectivas, diseñadas para golpear a los países que no brindan su…
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BATALLA-STALINGRADO-SEGUNDA GUERRA MUNDIAL-ARTE-PINTURA-GUERRA URBANA-TRINCHERAS-COMBATES-SOLDADOS-ALEMANES-RUSOS-PINTOR-ERNEST DESCALS por Ernest Descals Por Flickr: BATALLA-STALINGRADO-SEGUNDA GUERRA MUNDIAL-ARTE-PINTURA-GUERRA URBANA-TRINCHERAS-COMBATES-SOLDADOS-ALEMANES-RUSOS-PINTOR-ERNEST DESCALS- La horrible batalla de STALINGRADO degeneró en la guerra urbana y de trincheras, donde los soldados alemanes y los soldados rusos se vieron envueltos en combates personales entre los cascotes de los edificios destruidos y bajo un cielo teñido de los fuegos de las explosiones de los obuses de ambas artillerías, escena con dos hombres luchando con palas y cuchillos, un tipo de lucha muy dramática a la que no estaban acostumbrados los ejércitos de la Wehrmacht que hasta el momento practicaban la Blitzkrieg, los movimientos rápidos de tropas. Pintar sobre las batallas de la historia de la segunda Guerra Mundial a través de las emociones de sus protagonistas. Pintrura del artista pintor Ernest Descals sobre papel de 50 x 70 centímetros.
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neottolemo · 1 year
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Il cinismo
Il cinismo, seme di guerra e dalla guerra alimentato, porta ad agire a solo vantaggio del proprio interesse personale, in modo consapevole e ricercato.
È un atteggiamento sempre più diffuso, che va contrastato con l'attenzione per i diritti, l'equità, la dignità di tutti i viventi e la cura di contesti sociali più giusti.
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thefulcrumfiles · 2 years
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Ezra bridger amaría Danger Days de MCR y Brand New Eyes de Paramore de eso si estoy segura
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falcemartello · 4 months
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(Il gruppo TNT.)
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Marker certi di irrimediabile e grave disagio mentale sono:
credere
- al cambiamento climatico antropico e che la CO2 sia un problema.
- e parlare di uguaglianza e non di equità.
-che i sessi non siano solo due.
- che astenersi dal voto sia qualcosa di più di una piccola soddisfazione personale.
- che il greenpass fosse giusto.
- che schierarsi a favore di qualcuno in una guerra non nostra sia utile, intelligente o “buono”.
- che esistano “responsabilità collettive”.
- che chiunque sia non italiano non bianco o non cristiano meriti un trattamento di favore.
- credere che l’accoglioneria sia una questione di buoni sentimenti.
- sia giusto abolire il contante.
- quelli che mettono il rating e fanno la recensione.
- sia normale prendersela con gli evasori e non con chi e come spende i denari sottratti ai cittadini, prima.
- di essere qualcosa di più che un povero essere umano che spende in vita un tempo assai breve e con evidenti limiti sul possibile.
(Boc)
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Ovviamente il disagio è diagnosticabile al ricorrere di anche uno solo dei marker elencati.
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rideretremando · 17 hours
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"STATO PENALE DI POLIZIA
Ieri sera la camera dei deputati ha approvato a larghissima maggioranza il Ddl 1660, col quale senza troppi giri di parole, si istituisce in Italia lo stato di polizia.
🔴 Il blocco stradale e quindi gli scioperi diventano reato penale con condanne fino a 2 anni di carcere;
🔴 le proteste in carcere o nei Cpr possono essere punite col carcere fino a 20 anni;
🔴 idem per chi protesta contro le grandi opere;
🔴 Anche la "propaganda" delle lotte è punibile fino a 6 anni, essendo considerata "terrorismo della parola";
🔴carcere fino a 7 anni per chi occupa una casa sfitta o solidarizza con le occupazioni;
🔴 Fino a 15 anni per resistenza attiva
🔴 Fino a 4 anni per resistenza passiva (nuovo reato, ribattezzato "anti-Ghandi")
🔴 Facoltà per forze dell'ordine di detenere una seconda arma personale al di fuori di quella di ordinanza e al di fuori del servizio.
🔴 Carcere immediato anche per le madri incinte o con figli di età inferiore a un anno
🔴 Dulcis in fundo, si vieta agli immigrati senza permesso di soggiorno finanche l'uso del cellulare, vincolando l'acquisto della SIM al possesso del permesso.
Tutto ciò col silenzio complice delle "opposizioni parlamentari", le quali al di là di un voto contrario puramente di bandiera non hanno mosso un dito per contrastare realmente le nuove leggi "fascistissime", peggiorative rispetto allo stesso codice Rocco.
Anzi: su circa 160 parlamentari, al momento del voto a Montecitorio l'"opposizione" ne aveva in aula soltanto 91!!!
Non solo: prima della votazione finale del Ddl, PD e 5 stelle hanno presentato alcuni ordini del giorno (recepiti dal governo) che impegnavano quest' ultimo ad incrementare la spesa per assumere nuovi agenti di polizia e di guardie penitenziarie: l'ennesima riprova di come, al di la di qualche sfumatura, nella sostanza siano tutti uniti nella direzione di un inasprimento dei dispositivi repressivi, funzionale alla guerra e all'economia di guerra, cioè di fatto all'introduzione di una vera e propria legge marziale!
Ora la parola passa al senato, il quale sicuramente approverà in tempi brevi questa ignobile ed infame legge.
Sosteniamo la Rete Liberi di Lottare- fermiamo insieme il Ddl 1660."
Nadia Urbinati
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angelap3 · 5 months
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Non so perdonare. Né dimenticare.
Lettera scritta in risposta ad Alberto Jacoviello, inviato di «la Repubblica» e «L'Unità», che si scusava per averla offesa in passato.
Caro Jacoviello,
....chiedere scusa, come tu hai fatto, quando si ha torto, è sempre nobile. E non molti ne sono capaci, non molti ne hanno il coraggio. Però devo dirti ciò che dirò e, se non lo facessi, mentirei non solo a te ma a me stessa.
....Io non so perdonare. Né perdonare né dimenticare. È uno dei miei più grandi limiti forse, e il più lugubre. E meno che mai so perdonare quando una ferita mi è stata inferta da persone dalle quali mi aspettavo affetto, tenerezza, o sulle quali mi facevo illusioni positive. Ciò non significa, naturalmente, ch'io dichiari guerra o resti in guerra con coloro che mi hanno ferito, offeso. Significa che quelle persone le liquido. Le cancello dai miei pensieri, dalla mia vita. Se le incontro per strada le saluto, in alcuni casi ci scambio una parola, ma dentro di me è come se mi rivolgessi a un'ombra. Esse non esistono più.
.....In questi ultimi due anni, cioè da quando la morte e il dolore si sono abbattuti su di me indurendomi, ho liquidato più persone che in tutta la mia vita. Non v'è uomo o donna colpevole verso di me che non sia finito nella Siberia dei miei sentimenti.
Hai perfettamente ragione a chiudere la tua lettera dicendo che chi non sa perdonare condanna sé stesso alla solitudine. Però hai torto a ritenere che tale «condanna» sia per tutti insopportabile. E dimentichi il proverbio che dice: «Meglio soli che male accompagnati». Non sempre la solitudine è una prigione. A volte, per alcuni, è una conquista che difende da ulteriori ferite ed offese. Solo i deboli e i poveri di spirito hanno paura della solitudine e si annoiano a stare soli. Io non sono debole. Sono molto forte, e durissima ormai. Non sono neanche povera di spirito. Quindi non ho paura della solitudine.
Tutte le volte che ti ho visto mi hai raccontato antichi insulti scritti i pensati. E tutte le volte che ti ho visto è stato come ricevere una coltellata nel cuore. Mi ha colto una nausea che solo la mia capacità di controllo è riuscita a nascondere o a vestire con gli abiti dell'indignazione. È probabile che la tua coscienza si senta lavata dal fatto di avermi confessato quegli antichi insulti scritti o pensati. Ma io non credo che confessare un peccato equivalga a cancellare il peccato. Quel concetto cattolico, anzi cristiano, mi ha sempre inorridito. I peccati commessi restano peccati commessi e niente può cancellarli: né Dio, né il diavolo, né gli uomini, né una sfilata di pater e di ave-maria detti per penitenza. Ciò vale per me, per te, per l'umanità intera presente e passata. Ecco perché non riesco a perdonare. Non voglio.
Ciò è spietato? Sono tanto spietata con me stessa che non vedo perché dovrei essere dolce con gli altri. Il massimo ch'io possa consentirmi è rispondere in modo esteso a chi mi ha scritto in modo esteso. Spiegarmi a chi mi ha spiegato. Ed è molto. Tu sei l'unica persona fra le decine che ho liquidato, esiliato nella Siberia dei sentimenti, cui abbia detto no con una lettera e non col silenzio. Di solito oppongo un silenzio di pietra. Quello che seguirà a questa lettera.
E così farò, sempre, in tutte le circostanze della vita, con tutti coloro che tentano di impormi una prepotenza. E non cederò, mai. Mai. E guai a chi si permette o si è permesso o si permetterà di mettere in dubbio la mia onestà professionale e personale: che poi sono, ovvio, la medesima cosa.
Ora mi è più facile dirti addio.
Peccato. Ma addio.
Oriana Fallaci
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jupitersolaris · 1 year
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Más screenshots del álbum de calcomanías/estampas de Saló [o:
↓↓↓ TRANSCRIPCIÓN DE LO QUE DICEN LAS IMÁGENES ↓↓↓
Eusebio Manguera: Dueño del canal. Su función dentro del programa es la de "Emperador Corporativo con Poderes Plenipotenciarios", pero sus empleados lo llaman "amo"
Cortez y Albertito: Directores. Ambos hermanos siameses son los encargados de que el programa sale al aire. Nunca nadie los ha visto pero de que el programa sale, sale.
Tulio Triviño: Conductor. Rostro del noticiero, sus tareas van desde dormie vien para no tener ojeras, hasta darles órdenes a Juanín o decirle a Juanín que revise el libreto. Otra de sus funciones es exigirle a Juanín que lo llame para despertarlo en la mañana.
Juan Carlos Bodoque: Periodista estrella. Cumple órdenes directas del señor Manguera, quien le encomendó un profundo reporteo del frente noticioso ambiental.
A su cargo se encuentran los otros periodistas del programa.
Policarpo Avendaño: Comentarista de espectáculos. Nos trae las noticias y copuchas más frescas de la farándula, y elige cada semana el primer lugar de su Ranking top top top, según sus gustos personales.
Balón von Bola: Comentarista deportivo. Ex gran figura del fútbol, el anciano Balón es uno de los más prestigiosos y olvidadizos comentaristas del país.
Raúl Guantecillo: Comentarista deportivo. Discípulo del Balón von Bola, entre sus funciones están recordarle a su maestro como llegar a su casa y cómo llegar sin perderse.
Ténison Salinas: Reportero de deportes. Nuevo y atrevido periodista en terreno. Le hace el trabajo a von Bola y Guantecillo.
Mario Hugo: Reportero de actualidad. Su función es ponernos al día con el acontecer nacional y pagarle a Tulio por dejarlo trabajar en el programa.
Mico el Micrófono: Periodista. Realiza la popular encuesta de "31 Minutos", aunque su sueño es hacer un programa estelar de puras encuestas.
Jackson Aceituno: Corresponsal de guerra. Nos interioriza de las viscitudes de la guerra de tarros del Mar Despensico.
Patana Tufillo: Reportera. Hago las mejores notas, y algunas bromitas a mi tío Tulio. (Fue quién escribió el artículo)
Juanín Juan Harry: Productor. Lo hace todo, soporta a Tulio.
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abr · 5 months
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Se ci sono delle speranze per l'Europa stanno, come al solito, negli Stati Uniti. (...) la crisi europea è figlia e diretta conseguenza della crisi che stanno attraversando gli USA dai tempi di Obama e delle scellerate politiche inaugurate dal suo Dipartimento di Stato. Per noi quella crisi ha voluto dire Libia e guerra sotto casa. Per altri ha voluto dire molto peggio.
Meglio sarebbe stato se prima si fosse dovuto votare in USA e poi in Europa. Purtroppo(...) le scadenze sono invertite. Il rischio è la riedizione del rapporto Trump-UE tra il 2016 e il 2020, dove l’Europa è stato il luogo in cui la parte perdente delle elezioni USA del 2016 si è arroccata per fare opposizione a Trump e rilanciare, usando una figura spenta come Biden per tornare al potere. La speranza d’Europa è tutta lì. Temo un altro 2020 prima di allora.
Se (Draghi) gode ancora di un immutato prestigio dopo il “Volete la pace o i condizionatori accesi”, il “Chi non si vaccina muore e fa morire”, e dopo avere ideato le sanzioni che avrebbero dovuto piegare l’economia russa, è solo perché la “buona stampa” e i suoi disinteressati commentatori continuano a costruire la figura del Cromwell europeo. Non abbiamo avuto la pace; la Russia, oltre ad aver già vinto in Ucraina, non è mai stata meglio in termini economici, e noi siamo diventati un Continente senza energia, senza materie prime, e presto senza industria per scelte sbagliate di politica industriale fatte in Germania e a Bruxelles. Ha probabilmente gestito la storia dei contratti segreti di fornitura dei vaccini per tutta Europa, firmati non si sa bene da chi nell’interesse di chi. E guardi che questa non è questione di vaccini (ma) di contratti. (...)
Negli USA stanno facendo molto per fare luce sui vaccini. 
È vero. E in Italia non se ne dà notizia. Ma guardi che, alla fine, dipenderà tutto dalla vittoria o meno di Trump in USA.
E poi?
Poi, se Trump vincerà, si aprirà il Vaso di Pandora. E la gente in Italia inizierà a leggere sui giornali quello che sa già per esperienza personale.
Che cosa intende dire?
Intendo dire che la gente impazzisce tutta assieme, ma si rinsavisce uno per uno. Se questo succederà, per molti, anche dalle nostre parti, sarà solo questione di tempo.
In caso contrario?
In caso contrario, le società europee entreranno nella “condizione di guerra” di cui parlava Bismarck, che, se non altro, aveva il pregio dell’onestà. Non sarà un’economia di guerra temporanea come si sussurra oggi con sussiego. Sarà una società diversa.
Alessandro Mangia, ordinario di diritto costituzionale nell’Università Cattolica di Milano, via https://www.ilsussidiario.net/news/scenario-ue-la-sorte-di-draghi-e-nostra-si-decide-negli-usa-a-novembre/2692362/
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donaruz · 4 months
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24 MAGGIO 1961 nasceva ILARIA ALPI
"Era una giovane donna, forte e determinata, battagliera e femminista convinta".
"Soffriva di vertigini e temeva il vuoto, ma si era scelta un lavoro in cui l'elicottero è uno dei cosiddetti ferri del mestiere, aveva una autentica fobia del vuoto, una vera e proprio chefobia ma volava con tranquillità almeno apparente".
"Era una giornalista coraggiosa con la mente in Europa ed il cuore in Africa"
P.s. Così l'ha descritta sua madre.
Si diplomò al Liceo Tito Lucrezio Caro di Roma.
Grazie anche all'ottima conoscenza delle lingue (arabo, francese e inglese) ottenne le prime collaborazioni giornalistiche dal Cairo per conto di Paese Sera e de l'Unità.
Successivamente vinse una borsa di studio per essere assunta alla Rai.
Ilaria Alpi giunse per la prima volta in Somalia nel dicembre 1992 per seguire, come inviata del TG3, la missione di pace Restore Hope, coordinata e promossa dalle Nazioni Unite per porre fine alla guerra civile scoppiata nel 1991, dopo la caduta di Siad Barre. Alla missione prese parte anche l'Italia, superando in tal modo le riserve dell'inviato speciale per la Somalia, Robert B. Oakley, legate agli ambigui rapporti che il governo italiano aveva intrattenuto con Barre nel corso degli anni ottanta.
Le inchieste della giornalista si sarebbero poi soffermate su un possibile traffico di armi e di rifiuti tossici che avrebbero visto, tra l'altro, la complicità dei servizi segreti italiani e di alte istituzioni italiane: Alpi avrebbe infatti scoperto un traffico internazionale di rifiuti tossici prodotti nei Paesi industrializzati e dislocati in alcuni paesi africani in cambio di tangenti e di armi scambiate coi gruppi politici locali. Nel novembre precedente l'assassinio della giornalista era stato ucciso, sempre in Somalia e in circostanze misteriose, il sottufficiale del SISMI Vincenzo Li Causi, informatore della stessa Alpi sul traffico illecito di scorie tossiche nel paese africano.
Alpi e Hrovatin furono uccisi in prossimità dell'ambasciata italiana a Mogadiscio, a pochi metri dall'hotel Hamana, nel quartiere Shibis; in particolare, in corrispondenza dell'incrocio tra via Alto Giuba e corso Somalia (nota anche come strada Jamhuriyada, corso Repubblica).
La giornalista e il suo operatore erano di ritorno da Bosaso, città del nord della Somalia: qui Ilaria Alpi aveva avuto modo di intervistare il cosiddetto sultano di Bosaso, Abdullahi Moussa Bogor, che riferì di stretti rapporti intrattenuti da alcuni funzionari italiani con il governo di Siad Barre, verso la fine degli anni ottanta. La giornalista salì poi a bordo di alcuni pescherecci, ormeggiati presso la banchina del porto di Bosaso, sospettati di essere al centro di traffici illeciti di rifiuti e di armi: si trattava di navi che inizialmente facevano capo ad una società di diritto pubblico somalo e che, dopo la caduta di Barre, erano illegittimamente divenute di proprietà personale di un imprenditore italo-somalo. Tornati a Mogadiscio, Alpi e Hrovatin non trovarono il loro autista personale, mentre si presentò Ali Abdi, che li accompagnò all'hotel Sahafi, vicino all'aeroporto, e poi all'hotel Hamana, nelle vicinanze del quale avvenne il duplice delitto. A bordo del mezzo si trovava altresì Nur Aden, con funzioni di scorta armata.
Sulla scena del crimine arrivarono subito dopo gli unici altri due giornalisti italiani presenti a Mogadiscio, Giovanni Porzio e Gabriella Simoni. Una troupe americana (un freelance che lavorava per un network americano) arrivò mentre i colleghi italiani spostavano i corpi dall'auto in cui erano stati uccisi a quella di un imprenditore italiano con cui successivamente vennero portati al Porto vecchio. Una troupe della Svizzera italiana si trovava invece all'Hotel Sahafi (dall'altra parte della linea verde) e filmò su richiesta di Gabriella Simoni - perché ci fosse un documento video - le stanze di Miran e Ilaria e gli oggetti che vennero raccolti.[6]
Ilaria Alpi venne sepolta nel Cimitero Flaminio di Roma.
La madre, Luciana Riccardi Alpi, (1933 - 12 giugno 2018) ha intrapreso, fin dal primo processo, una battaglia per cercare la verità e far cadere ogni sorta di depistaggio sull’omicidio della figlia.
Noi siamo quelli che credono ancora a queste emozioni
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ballata · 17 days
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Vi spiego perché amo Israele: solo storia no politica.
Con la fine della 2ww a partire dal 46, gli agenti del Mossad fecero di tutto per recuperare attrezzature appartenute alla Xª MAS da utilizzare per le loro missioni.
Nel giugno del 46 ci fu un primo incontro tra Ada Seréni ( Mossad in Italia) e il capitano di vascello Agostino Calosi, capo del Servizio Informazioni Segrete (S.I.S.) della Marina, lo stesso ufficiale che aveva fatto prelevare il comandante Borghese al termine della guerra, in modo che fosse processato e non giustiziato.
Dopo aver avuto l’assenso dalle superiori autorità, Calosi ordinò al capitano del genio navale Nino Buttazzoni, ex comandante del battaglione nuotatori paracadutisti, di ricercare il personale più adatto da inviare in Israele.Non poteva essere ovviamente impiegato il personale ancora in servizio e si decise quindi la strada “non ufficiale” ovvero l’impiego di ex militari dei reparti d’assalto della Regia Marina, sia della Xª M.A.S. che di MARIASSALTO. Alcuni accettarono, tra questi il capitano Geo Calderoni, ex appartenente al battaglione nuotatori paracadutisti, e il tenente di vascello Nicola Conte, operatore di S.L.C., che avrebbero istruito gli assaltatori subacquei.
Come istruttore dei mezzi d’assalto di superfice si offrì il capo di terza classe Fiorenzo Capriotti, ex pilota di barchini esplosivi.
Dei 3 personaggi, sopra menzionati, Fiorenzo Capriotti fu elemento fondamentale per la creazione della “Shayetet 13” o “Tredicesima Flottiglia”.
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senig-fandom · 2 months
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holiwis señorita senig
quería preguntar, sobre como maneja a las organizaciones en este mundo OwO o como es las relaciones entre ellos y tambien que pasa si uno muere.
Hola, buenas como estas VwV/
Bueno déjame dar el principio de las organizaciones. Esto será largo, solo espero y disfruten la lectura VwVu
Principalmente las organizaciones nacieron de la corrupción (Más o menos), los más viejos en si son: Paz, Guerra, Conquista, FM (Fuerza militar/Soldado) The doctor, Enfermería, Libertad, Esclavitud, Tortura, Odio, Violencia, Racismo (Discriminación) Amor, Atracción y Festejo.
El nacimiento de esto causo que ellos dependieran de una razón para vivir, esa razón es el combate interminable de El bien vs El Mal. A que me refiero con esto, la gran mayoría de las organizaciones combaten entre sí, la paz contra la guerra, el amor contra el odio, la libertad contra la esclavitud y eso a echo que a futuro todo el mundo viera así las luchas entre el bien y el mal.
Democracia dice que todas las organizaciones existen para combatir algo o para diferenciarse de otros, pero esas mismas no pueden existir sin no existe lo que combaten, entonces Democracia soltó la pregunta ¿Qué somos sin nuestra contraparte? A lo que ella misma en sus investigaciones responde a: NADA.
Democracia, aun con el miedo, sabía que si no se buscaba un término medio, todos incluyendo países y estados, saldrían heridos junto a toda la humanidad, pero otros no les parecía bien un término medio, porque cuando la humanidad aprende y entiende eso causa que la propia humanidad ya no requiera de esas organizaciones, porque ellos mismo ya lo aprendieron.
Las únicas organizaciones que existirían son aquellas que no combaten contra otra organización, si no con el mundo (ejemplos como los terrenos, dañar a alguien de manera personal, investigaciones como la tierra, el mar o el espacio y  enfermedades o heridas) reduciendo a organizaciones como: derecho, Justicia, Enfermería y The doctor como los únicos que si sobrevivirían a una muerte segura, pero si nos fuéramos a mas, solo The doctor y Enfermería seguirían existiendo.
(Es un ejemplo, aún existen otros como aquellos que investigan cosas dentro y fuera de nuestro mundo que seguirían, solo menciono a ellas dos como un ejemplo simplificado, porque ya las conocen)
Entonces un término medio no le gusto a nadie, porque a futuro significa que muchos morirán, por eso Anarquía tomo el puesto de radicalizar a todos, todos son lo peor de cada uno, aun si algunos no quieren pelear y solo quieren seguir haciendo lo suyo, algunos piden la ayuda de anarquía, para darles ventaja en algo, por dar un ejemplo muy claro:
´´Imagina que a ti te dan a cuidar 5 flores, hermosas y relucientes y lo único que te pide es que las dejes bajo el sol todos los días, bueno tú vas haciéndolo, pero un día una flor se muere, y tú no sabes porque, porque tu si las dejabas al sol todos los días. Después unos días mas otras dos flores se mueren, y cuando la persona que te las dejo regresa se enoja contigo y ya no quiere dejarte sus flores por lo cual se los dejara a alguien más.´´
Bueno, eso que explique es lo que hace Anarquía, el mete sus manos en todo, para desestabilizar personas, gobiernos, políticos y países, todo para obtener lo que él quiere, que es el poder. El causa conflictos, armados, personales, raciales, políticas con la ayuda de otras que realmente si desean dañar para beneficiarse, así él puede amenazar a otras organizaciones y deshacerse de ellas sin matar, pero cuando una organización no quiere eso y realmente desea el fin de ambos conflictos, es cuando anarquía mata o corrompe a esa organización.
Cuando una organización muere, puede volver pero de dos modos.
Vuelve pero más fuete y más radical, con ideales casi extremistas y con ideas de aniquilar todo, sin dañarse el.
Puede volver más débil y con conflictos internos que afectan sus ideales.
En ambas causa que todo el ideal con el que nació al principio cambia, y afecta a todo el mundo, pues el significado que antes se le daba ahora ya no es el mismo. Ejemplos como este es Amor quien murió pero hizo nacer a Ágape, quien actualmente gracias a su descuidada personalidad, ha afectado a la gente a la hora de buscar el amor, algunos lo hacen por necesidad o para no quedarse atrás, otros o hacen por moda o por resaltar sobre los demás, corrompiendo el amor y dañando a todos para que al final el amor, sea solo abuso y control.
Mientras que las que se corrompen, son aquellas que luchan internamente para no radicalizarse, pero que en cada intento siempre parecen fallar, la corrupción es algo interno en todo, los países, estados y organizaciones viven con el internamente, pero a cada uno les afecta diferente.
Los países, al ser tan variados, no les afecta la corrupción, pero si algo variable de ella que son los intereses y el poder, si el país cae con esos ideales, poco a poco se corrompe y termina volviéndose irracional y controlador.
Los estados son también igual que el país, pero son más fáciles de corromper, porque son más pequeños y tienen ideales diferentes, lo que causa que busquen llenar las necesidades y terminan matando entre ellos y al mismo tiempo llegan a matar al país o corrompiéndolo.
Las organizaciones, se pudren y se le intenta volver monstruos para corromperlos, así no pueden pensar y alguien más puede tomas su puesto y cambiar su significado.
Ahora explico la relación entre las que son neutrales, las que no siguen a anarquía ni a democracia (pero que aun así les piden ayuda a ambos para ganar algo)
Mencione antes a dos organizaciones anteriormente y ellos son el claro ejemplo de cómo son las organizaciones realmente.
Esos son (M) y (+), junto a (+) esta (F)
Ellos tres literalmente crearon algo que es mundialmente castigado y defendido, M se hace del victimario mientras que F y + son las víctimas, M creara caos con la gente y lo condenaran, mientras que F y + crearan áreas para ganar dinero, diciendo que eliminaran a M, lo que no es así, porque sin M ellos dos no pueden ganar más dinero. El dominante de ellos es M y es el que si él quiere puede enviar todo a la mierda, y solo tendría que buscar otra cosa para ganar dinero, porque el en si puede sobrevivir sin F y +, pero F y + necesitan a M para seguir ganando dinero haciendo promesas vacías que en vez de disminuir aumentaran.
Otro que da el mismo ejemplo que ellos es Libertad, quien ahora esclaviza para seguir ella liberando a todos.
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Y creo que con eso sería todo, espero no haberte abrumado con tanta información, si no me entiende puedo intentar explicarlo de nuevo XD pero por lo menos es algo así.
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¡¡¡NO ME ARREBATARÁS TODO POR LO QUE HE LUCHADO, ESCUCHARON, NO DEJARE QUE ME QUITEN A ESCLAVITUD, YO SEGUIRÉ LIBERANDO A LA GENTE, AUN SI TENGO QUE ESCLAVISARLA!!!
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esuemmanuel · 10 months
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Si algo me duele del mundo es la falta de compasión, tanto hacía la persona misma como hacia a los demás, porque el sufrimiento que deriva de la falta de este valor raya en lo inhumano, de ahí las guerras, las peleas, los malos entendidos y, en casos graves, el asesinato y la muerte. En este mundo, ya de por sí lleno de caos, la falta de compasión lo tiñe de negrura, de desesperanza e inconsciencia... y eso duele, duele mucho, porque no nacimos para maldecirnos entre nosotros, mucho menos para matarnos. Nuestro nacimiento ha sido por obra de una reacción química que no podemos aún comprender y, sin embargo, se dio. Si tenemos la bendición de estar vivos, de existir, de estar sanos y de poder ayudar al mundo a mejorar, a sanar sus heridas y a colmarlo de compasión, por favor, hagámoslo. Derribemos los muros que construyen los egos heridos con la gracia de la compasión y transformemos este mundo en un lugar de paz, de amor y de empatía. Hagamos a un lado nuestros rencores, sinsabores, conflictos emocionales y falta de amor propio para enfocarnos en el bien común, ya si no es por nosotros, hagámoslo por el mundo y por los demás, porque no podemos seguir inyectándole a esto nuestras desgracias personales. Ojalá nos unamos por el futuro de nuestra especie y olvidemos, por un buen rato, nuestras diferencias, la cuales, al final, sólo son de pensamiento.
If anything in the world hurts me, it is the lack of compassion, both towards oneself and towards others, because the suffering that derives from the lack of this value borders on the inhuman; hence wars, fights, misunderstandings and, in serious cases, murder and death. In this world, already full of chaos, the lack of compassion tinges it with blackness, despair and unconsciousness… and that hurts, it hurts a lot, because we were not born to curse each other, much less to kill each other. Our birth was the work of a chemical reaction that we cannot yet understand, and yet it happened. If we are blessed to be alive, to exist, to be healthy and to be able to help the world to improve, to heal its wounds and to fill it with compassion, please, let us do it. Let us tear down the walls built by wounded egos with the grace of compassion and transform this world into a place of peace, love and empathy. Let us put aside our grudges, heartaches, emotional conflicts and lack of self-love to focus on the common good, and if not for ourselves, let us do it for the world and for others, because we cannot continue to inject our personal misfortunes into this. May we unite for the future of our species and forget, for a while, our differences, which, in the end, are purely illusory.
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francescosatanassi · 1 year
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"GLI ANNI PIÙ BELLI"
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Pochi giorni fa la Camera dei Comuni del parlamento Canadese, con la presenza del presidente ucraino Zelens'kyj, ha riservato un lungo applauso al 98enne Yaroslav Hunka, ucraino naturalizzato canadese, per ringraziarlo di aver combattuto i russi durante la II Guerra Mondiale. Strano che nessuno (almeno inizialmente) abbia pensato all’ovvio: se negli anni ’40 combattevi i russi, la tua posizione era abbastanza ovvia. Al vecchio Hunka non è parso vero di essere accolto come un eroe di guerra, soprattutto ripensando alle operazioni militari del suo reparto. Hunka faceva parte della famosa Divisione Galizia, una formazione composta da volontari ucraini che si erano uniti al Terzo Reich. Non semplici soldati, ma uomini appartenenti alle SS che al processo di Norimberga furono accusati di aver ucciso centinaia di ebrei e civili polacchi. Le SS della Galizia furono infatti protagoniste nel reprimere la rivolta di Varsavia mettendo in atto gli ordini di Himmler: incendiare gli edifici senza curarsi di chi li occupava e sparare ai bambini, alle donne e al personale medico. Al termine dell’operazione, i civili superstiti lasciarono la città e furono pochissimi quelli che si nascosero tra le macerie. Tra questi c'era Władysław Szpilman, il musicista polacco di cui si racconta la storia nel film “Il pianista.” Dopo il conflitto, Hunka e altri 8000 appartenenti alla Divisione Galizia furono prima rinchiusi in un campo di prigionia britannico vicino a Rimini, poi con l’aiuto del Vaticano furono fatti transitare verso Spagna, Francia e Inghilterra. Da qui, il nostro “eroe” raggiunse il Canada negli anni '50, restando attivo nei circoli frequentati da ex SS. Su un blog di veterani ucraini, Hunka descrisse gli anni della guerra come il periodo più bello della sua vita. Chissà cos’hanno pensato gli ex abitanti di Huta Pieniacka, villaggio polacco raso al suolo dalle SS galiziane nel febbraio del ’44, ricordando i bambini gettati contro i muri e le donne incinte squartate. Una volta in Inghilterra, gli autori del massacro non furono interrogati e il governo inglese respinse sempre ogni richiesta di indagare sul loro passato. Nonostante i crimini di guerra dei quali si sono macchiati, una Commissione d'inchiesta canadese ha decretato che, da quando giunsero in Canada, gli uomini della Galizia "hanno tenuto una condotta soddisfacente e niente ha indicato che fossero infetti dall'ideologia nazista.” Oggi l’ex Divisione viene onorata dai nazionalisti ucraini e ogni 28 aprile si tiene una marcia per celebrarne la fondazione. Lo scorso anno la Corte suprema dell'Ucraina ha stabilito che i suoi simboli non sono riconducibili al nazismo, perciò possono essere esposti e messi in mostra. In fondo, come disse il mai pentito Hunka, si tratta solo di ricordare gli “anni più belli", non è vero?
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