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Buio al Cinema Europa - Rassegna Horror da Ottobre
Buio al Cinema Europa – Rassegna Horror da Ottobre
Da ottobre sullo schermo del cinema Europa il meglio del cinema horror contemporaneo Dai successi di Jordan Peele e Ari Aster all’ultimo Guadagnino, l’horror ha valicato i confini del cinema di genere per raggiungere anche il pubblico poco familiare coi film “di paura”. Gli otto appuntamenti della rassegna ripercorrono la rapida ascesa dell’horror con titoli di culto e nuovi nomi alla conquista…
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alemicheli76 · 23 days
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Esce oggi la seconda imperdibile pubblicazione di Winter edizioni..Stiamo parlando di Daupnir del fantastico.
Trama:Scenari cruenti, momenti toccanti, orrori malsani e disgustosi, storie epiche, avventure in mondi fantastici, mistero ed esoterismo. Quattordici scrittori del panorama italiano e contemporaneo, di cui otto selezionati, si cimentano in un’antologia di racconti fantasy, horror, mystery e weird, compresi tutti i loro sottogeneri. Tra surrealismo e allegoria, trasportano il lettore oltre quella…
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enkeynetwork · 2 months
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lalacrimafacile · 2 months
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Midnight Mass: Un Venerdì Santo da Paura in Sette Puntate
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Midnight Mass: Benvenuti nell'Altare del Terrore Televisivo
Cosa ottieni se mescoli il sacro con il profano, l'horror con il dramma, e aggiungi un pizzico di mistero soprannaturale? Ottieni "Midnight Mass", una miniserie che ridefinisce il concetto di genere televisivo. Diretto da Mike Flanagan, noto per i suoi lavori nel campo dell'horror psicologico, "Midnight Mass" si distingue per la sua capacità di fondere elementi di horror classico con riflessioni esistenziali e morali. Chi avrebbe mai pensato che una serie ambientata su un'isola sperduta, con un prete carismatico e una congregazione di fedeli, potesse diventare un cult del piccolo schermo?
Non è la prima volta che l'horror viene imbastito all'interno di un contesto religioso. Sono moltissimi gli esempi di film dove preti e suore vengono posseduti da entità maligne. Tuttavia nel mondo della serialità, "Midnight Mass" diventa un esempio di miniserie paurosa ma anche elegante e profonda.
Flanagan e la Scalata Tensiva: Prendete i Popcorn, ma Non Abbiate Fretta
Mike Flanagan, il maestro dell'horror contemporaneo, dimostra ancora una volta di sapere come costruire una narrazione intensa e coinvolgente. La tensione in "Midnight Mass" cresce come un’onda di marea, lenta ma inesorabile. Ogni episodio aggiunge un pezzo al puzzle, portando lo spettatore sempre più vicino all'inevitabile climax. Questo non è uno show da binge-watching distratto; richiede attenzione e pazienza, ma la ricompensa è una storia che ti tiene incollato allo schermo.
La Recitazione: Un'Ensemble di Talenti Celestiali
La recitazione in "Midnight Mass" è semplicemente stellare. Zach Gilford, Kate Siegel, Hamish Linklater e il resto del cast offrono performance che sono tanto intense quanto credibili. Linklater, in particolare, brilla nel ruolo di Padre Paul, il misterioso sacerdote che porta con sé un'aria di inquietudine e segreti oscuri. I personaggi sono ben sviluppati, e gli attori riescono a trasmettere una gamma di emozioni che vanno dalla devozione cieca alla disperazione più profonda.
Infatti, è proprio l'eterogeneità del cast che rende questo racconto speciale e intenso, secondo me. Dagli adulti ai pochi giovani presenti sull'isola, l'umanità viene incarnata in questa piccola ma speciale comunità.
Monologhi Lunghi e Dialoghi Teatrali: Shakespeare, Prendi Appunti
Una delle caratteristiche più distintive di "Midnight Mass" è l'uso di riprese lunghe e dialoghi che sembrano monologhi teatrali. Ogni parola è pesata e ogni silenzio carico di significato. Questi momenti possono sembrare lenti, ma sono essenziali per costruire l'atmosfera e sviluppare i temi della serie.
È come se Flanagan avesse deciso di portare il teatro in televisione, regalando agli spettatori scene di pura intensità emotiva che rimangono impresse nella memoria.
Il Messaggio: Non Solo Vampiri e Messa di Mezzanotte
"Midnight Mass" non è solo una storia di terrore; è una riflessione profonda sulla fede, il fanatismo religioso, il senso di colpa e la redenzione. Attraverso i suoi personaggi, la serie esplora le motivazioni che spingono le persone a credere e a sacrificarsi per ciò in cui credono. Il risultato è un messaggio potente che invita a riflettere su ciò che significa veramente avere fede e su quanto possa essere pericoloso quando diventa cieca e incontrollata.
Musica da Brividi: Un Coro di Note Angoscianti
La colonna sonora di "Midnight Mass" è un altro elemento chiave che contribuisce all'atmosfera inquietante della serie. Composta da The Newton Brothers, la musica utilizza cori angelici e melodie spettrali per amplificare la tensione e l'angoscia.
Ogni nota sembra avvolgere lo spettatore, immergendolo ancora di più nel mondo oscuro e misterioso dell'isola di Crockett. La musica non è mai invadente, ma sempre presente, come un sussurro inquietante all'orecchio.
Drammaticità e Impatto Emotivo: Preparati a Lacrime e Riflessioni
Il finale di "Midnight Mass" è un vero e proprio pugno nello stomaco emotivo. La drammaticità delle ultime scene, accompagnata dai dialoghi profondi e toccanti. Vengono toccati infatti temi universali come la fede e la morte.
I personaggi, giunti al loro momento di resa dei conti, offrono riflessioni che non solo danno senso alle loro azioni, ma costringono anche il pubblico a interrogarsi su ciò in cui crede. Il finale porta lo spettatore a pensare non solo alla fede ma anche sul significato della vita e della morte.
È un finale che lascia un segno profondo, sia per la sua potenza narrativa che per l'intensità emotiva, rendendo "Midnight Mass" una visione che resta nel cuore e nella mente ben oltre l'ultimo episodio.
Un'Esperienza Divina (ma Spaventosa) da Non Perdere
"Midnight Mass" è una miniserie che si distingue per la sua capacità di combinare elementi di horror e dramma con una narrazione profonda e riflessiva. Mike Flanagan ha creato un'opera che è tanto affascinante quanto inquietante.
Una serie che richiede attenzione ma ripaga con momenti di pura tensione e riflessione. Con una recitazione straordinaria, dialoghi che sembrano monologhi teatrali e una colonna sonora perfettamente calibrata, "Midnight Mass" è un must per chiunque ami le storie che fanno pensare e, al contempo, tremare di paura.
Non perdetevela, ma ricordate: guardatela a luci spente e con il cuore pronto a un bel batticuore.
Se vi è piaciuta come serie, commentate qui sotto. Non perdetevi i prossimi articoli e gli aggiornamenti sul mio profilo TikTok.
La vostra Easy Tears.
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multiverseofseries · 6 months
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Radioactive (2019): un bio-pic altalenante
Radioactive, film dove Rosamund Pike veste i panni della celebre scienziata di origini polacche, vincitrice per due volte del premio Nobel, diretta da Marjane Satrapi.
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Maria Salomea Sklodowska si trasferisce a Parigi, dalla Polonia, nel 1981 per poter studiare; nel suo Paese natale infatti alle donne era proibito di continuare nelle scuole superiori. Proprio dopo essersi iscritta alla Sorbona, dove comincia a perorare i suoi progetti sullo studio degli elementi, dimostrandosi portentosa nei campi della fisica e della chimica, ha modo di conoscere Pierre Curie, un collega e amico che ben presto diventerà suo marito.
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Radioactive: Rosamund Pike in un momento del film
L’amore tra loro non darà soltanto vita a una splendida famiglia ma anche ad alcune importanti scoperte che hanno rivoluzionato il settore. I loro studi sulla radioattività hanno permesso passi in avanti incredibili in moltissimi campi, non soltanto medici, ma il successo e la felicità della coppia rischia di essere incrinato da un destino crudele, con Maria che si ritroverà a lottare da sola in un ambiente tipicamente patriarcale, diventando un simbolo per i diritti delle donne e la parità dei sessi anche nell'ambito scientifico.
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Radioactive: un'immagine di Rosamund Pike
Soltanto tre anni prima era uscito nelle sale un altro film dedicato alla vita di Marie Curie, donna simbolo della sua epoca le cui invenzioni si riversano come non mai nel mondo contemporaneo, avendo segnato un fondamentale cambio di passo in molti dei nostri utilizzi quotidiani e non solo. Intitolato semplicemente Marie Curie (2016), il film ci offriva un ritratto intimo e personale di una figura ricca di fascino e sfumature, con l'attrice polacca Karolina Gruszka ben calata in quel ruolo più scomodo del previsto. A seguirne le orme in questa successiva produzione britannica, targata 2019, è Rosamund Pike, anch'essa adagiatasi con una certa intensità e una buona dose di mestiere nei panni di questa geniale scienziata che ha dovuto fare i conti con le idiosincrasie del suo tempo, mina vagante in una realtà allora di soli uomini.
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Radioactive: una scena del film
L'impressione fin dai primi minuti è quella di assistere ad una narrazione fin troppo frammentaria, che ci catapulta sin da subito in una delle fasi clou della protagonista, prossima all'incontro con colui che diventerà il suo partner non soltanto nella vita privata ma anche a livello professionale. Ecco così che Maria / Marie viene continuamente trascinata in questo flusso di eventi che si susseguono, senza mai trovare una vera e propria stabilità di fondo che garantisca all'insieme un'adeguata coerenza. Tutto accade velocemente e inoltre la scelta di alternare alcuni spezzoni dove viene mostrato come le scoperte della coppia abbiano influito, nel bene e nel male, sul futuro dell'umanità acuisce questo senso di inorganicità generale. Dalla bomba atomica a Hiroshima al disastro di Chernobyl, o ancora la radioterapia quale contraltare - mostrando i pro e i contro - il racconto si apre a dettagli non sempre necessari, tradendo l'anima da puro biopic per trasformarsi in qualcosa di inutilmente didascalico.
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Radioactive: Rosamund Pike in un'immagine del film
Non che Radioactive sia del tutto privo di meriti e soprattutto nella già citata performance di Rosamund Pike si intravedono le fiammate di una personalità fuori dagli schemi, capace di emergere in un contesto a lei potenzialmente ostile. Merito anche della regia soaventemente attenta di Marjane Satrapi, non sempre coadiuvata da montaggio e sceneggiatura, che illumina alcuni dei passaggi chiave di una storia vera degna di essere raccontata al grande pubblico. L'autrice di Persepolis (2014) torna dietro la macchina da presa cinque anni dopo la sottovalutata horror-comedy The Voices (2019) e a tratti mostra i lampi del suo cinema libero e primigenio, dall'approccio piacevolmente femminista. Peccato che nei cento minuti di visione non tutto funzioni e si viva per l'appunto a sprazzi, con l'adattamento dell'omonima graphic novel alla base di Lauren Redniss che, nel passaggio in live-action, ha sofferto di alcune scelte controproducenti, che hanno impedito di dar vita a uno sguardo a tutto tondo anche credibile oltre che divulgativo.
Marie Curie, vincitrice di due premi Nobel, non ha avuto una vita semplice e ha dovuto lottare con le unghie e con i denti per affermarsi in un ambito scientifico ai tempi prerogativa esclusiva dell'universo maschile. In conclusione Radioactive, il bio-pic firmato da Marjane Satrapi - trasposizione di un'omonima graphic novel - è spesso troppo frammentario nella sua evoluzione narrativa, che impedisce di entrare pienamente in sintonia con la protagonista nonostante la sentita interpretazione di Rosamund Pike. Un film che vive di sussulti ma altrove si adagia su soluzioni poco omogenee, tra battaglie femministe e rivelazioni scientifiche che hanno cambiato, tra pro e contro, la storia dell'umanità.
Perché ci piace👍🏻
Un'ottima Rosamund Pike nei panni della protagonista.
Lo stile di Marjane Satrapi emerge a tratti con personalità…
Cosa non va👎🏻
…ma la messa in scena è vittima di una sceneggiatura e di scelte narrative imprecise.
Difficile entrare pienamente nella storia e nel relativo contesto storico.
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cinquecolonnemagazine · 8 months
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Quali sono i migliori registi di sempre?
Il cinema è una forma d'arte complessa e affascinante, che ha avuto il privilegio di dare vita a capolavori immortali. Agli albori del cinema, i registi erano spesso anche sceneggiatori, montatori e produttori, e spesso si occupavano anche di altre mansioni, come la fotografia e la direzione artistica. Con il passare del tempo, le professioni cinematografiche si sono specializzate, ma i registi sono rimasti comunque le figure chiave del processo creativo di un film. La storia del cinema è ricca di registi straordinari, che hanno contribuito a definire l'estetica e la narrazione cinematografica. È difficile stabilire quali siano i migliori registi di sempre, poiché ogni spettatore ha le proprie preferenze e opinioni. Tuttavia, è possibile individuare alcuni nomi che sono universalmente riconosciuti come maestri del cinema. I migliori registi di sempre Stanley Kubrick è uno dei registi più influenti e ammirati di tutti i tempi. I suoi film, come "2001: Odissea nello spazio", "L'arancia meccanica" e "Shining", sono opere visionarie e tecnicamente impeccabili. Kubrick era un maestro della composizione visiva, del montaggio e della regia d'attori. Alfred Hitchcock è considerato il "maestro del brivido". I suoi film, come "Psyco", "Intrigo internazionale" e "La finestra sul cortile", sono capolavori del thriller psicologico. Hitchcock era un maestro della suspense e della costruzione della tensione. Martin Scorsese è uno dei registi più prolifici e apprezzati del cinema contemporaneo. I suoi film, come "Taxi Driver", "Raging Bull" e "The Departed", sono ritratti realistici e spesso violenti della società americana. Scorsese è un maestro del montaggio e della regia di attori. Steven Spielberg è uno dei registi più popolari e di successo di tutti i tempi. I suoi film, come "Lo squalo", "E.T. l'extra-terrestre" e "Salvate il soldato Ryan", sono opere spettacolari e coinvolgenti. Spielberg è un maestro della narrazione e della costruzione dell'avventura. Federico Fellini è uno dei registi più importanti del cinema italiano. I suoi film, come "La dolce vita", "8½" e "Amarcord", sono opere poetiche e visionarie. Fellini era un maestro dell'espressionismo e della satira sociale. Akira Kurosawa è uno dei registi più importanti del cinema giapponese. I suoi film, come "Rashomon", "I sette samurai" e "Cacciatore di banditi", sono opere epiche e drammatiche. Kurosawa era un maestro della narrazione e della regia d'attori. Questi sono solo alcuni dei tanti registi straordinari che hanno contribuito a rendere il cinema un'arte così importante e affascinante. È difficile stabilire quali siano i migliori, poiché ogni spettatore ha le proprie preferenze e opinioni. Tuttavia, è innegabile che questi registi abbiano avuto un impatto profondo sul cinema e abbiano contribuito a plasmare il linguaggio cinematografico. Oltre ai registi già citati, altri nomi che meritano di essere menzionati sono: - Ingmar Bergman, maestro del cinema svedese - Francis Ford Coppola, regista di capolavori come "Il padrino" e "Apocalypse Now" - Quentin Tarantino, regista di film cult come "Pulp Fiction" e "Kill Bill" - Woody Allen, regista e sceneggiatore di commedie brillanti e intelligenti - Sergio Leone, regista del genere western spaghetti - Wes Anderson, regista di film originali e eccentrici - Billy Wilder, regista di commedie sofisticate - Tim Burton, regista di film fantasy e horror La lista potrebbe continuare all'infinito, poiché ogni anno emergono nuovi registi talentuosi che contribuiscono a rendere il cinema un'arte viva e in continua evoluzione. Foto di ErikaWittlieb da Pixabay Read the full article
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angelyerheis · 11 months
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RED ❤️ #shortsclip #shortvideo#short #redhotchilipeppers #cantstop #brasil
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lamilanomagazine · 11 months
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Modena: alla Tenda tre appuntamenti dal fantasy al dreampop
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Modena: alla Tenda tre appuntamenti dal fantasy al dreampop. Spazia tra la letteratura fantasy, la poesia, la musica rock declinata nel genere dreampop e un approfondimento sui movimenti operai la programmazione della Tenda, dove in questa settimana prosegue con tre appuntamenti la rassegna culturale inserita nell'ambito delle attività proposte dall'assessorato alle Politiche giovanili del Comune di Modena. La settimana si apre mercoledì 18 ottobre, alle ore 21, col terzo e ultimo appuntamento di "Dai Margini - La letteratura di genere legge il mondo", rassegna di incontri sulla scrittura di genere (fantascienza, horror, noir, etc) a cura di Natalia Guerrieri e Giorgio Raffaelli, in collaborazione con Zona42. Titolo della serata è "Fantasy e Poetry slam": fantastico e fantasy hanno mille, nuove e interessanti declinazioni, dalle proposte young adult alle nuove tendenze del fantasy contemporaneo. Nell'occasione, quindi, Tiffany Vecchietti e Vargas sviluppano una panoramica sulla direzione intrapresa dal genere; modera Luca Fazioli. Dopo la talk si svolge una poetry slam a tema, curata da Mutuo soccorso poetico. Giovedì 19, sempre alle 21, spazio invece della musica dal vivo con un nuovo appuntamento di Arts & Jam #11, rassegna di jazz e contaminazioni curata da associazione Muse e JazzOff Produzioni. Sul palco di viale Monte Kosica sale il gruppo italo-francesce "terestesa": durante il concerto, il gusto avvolgente del dreampop viene perturbato dalle sonorità acidule e nebbiose dell'improvvisazione libera e della musica elettronica, in un universo riservato e notturno che si dispiega sulle proprie malinconie, a bordo di un treno o su un letto, da qualche parte tra la Francia e l'Italia. I testi brutali e intimi descrivono i sentimenti contrastanti della compositrice verso la sua terra natale: la vita in Francia, lontano da casa, risveglia il suo bisogno di raccontare il suo paese tanto amato e tanto detestato, di descriverne gli odori concreti e le tinte nebbiose. Largo poi ai libri venerdì 20, alle 18, con un nuovo appuntamento di "Dialogo con l'autore", kermesse curata dall'associazione culturale L'Asino che vola. In questo appuntamento Flavio Giordano presenta "Sognando la rivoluzione. Lotta continua e la stagione dei movimenti. Gli anni Settanta nella provincia meridionale" (Edizioni dell'Ippogrifo). Sabato 21, infine, la Tenda ospita alcuni appuntamenti di Atipico Festival, la rassegna diffusa promossa da Cgil Modena e curata dall'associazione Outer: uno sguardo sul mondo dei lavoratori atipici del mondo della cultura, dello spettacolo (il programma online su www.atipicofestival.com). Il calendario completo di tutte le iniziative e le modalità di prenotazione sono consultabili sui canali social e sul sito web de La Tenda all'indirizzo www.comune.modena.it/latenda. Per informazioni: mail [email protected], telefono 059 2034810.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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tempi-dispari · 1 year
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New Post has been published on https://www.tempi-dispari.it/2023/03/30/rock-e-oltre-2022-una-finestra-sulla-musica-indipendente/
Rock e oltre 2022, una finestra sulla musica indipendente
Sperimentazione, rock, metal, indie, hard rock contemporaneo. Sono solo alcuni dei generi presenti nella compilation Rock & oltre #2022, nata dalla collaborazione tra OlzeMusic e Rockshots Records. Sono tutti gruppi indipendenti quelli presenti sul disco. Tutti italiani. E sono interessanti allo stesso modo.
Si parte dal rock potente e malinconico degli Onyria. La loro falling è una ballata moderna colma di tensione. Inizia piano con un arpeggio lento, una voce, femminile, evocativa. Il tono progressivamente si alza fino all’esplosione del bell’a solo circa a ¾. Un lavoro davvero pregevole quello del chitarrista. Note tirate, taglienti, urlanti. In perfetta linea con l’intensità complessiva della canzone. Ottima anche la performance della voce che passa da calma a rabbiosa in maniera coinvolgente. Seguono i FataNera.
Per loro l’ambito di movimento potrebbe far riportare le lancette agli anni ’90, al grunge più oscuro come quello dei Mad Season. Suoni lunghi, dilatati, pesanti accompagnano un cantato intenso, rabbioso, malinconico. Accattivante l’atmosfera generale che la band riesce a costruire. Un ambiente scuro dove la luce fatica non poco a filtrare. L’unico raggio chiaro è dato dal ritornello. Qui le chitarre si appesantiscono ma si aprono. Almeno un po’. Il solo con wha è lacerante. Non una profusione di note. Più un grido.
La circolarità della struttura fa terminare il brano sull’accompagnamento iniziale. Coordinate più ‘tirate’ per gli Adams e la loro Beers and bangers. Come titolo suggerisce, si tratta di un brano metal. Metal classico venato di speed. Chitarre veloci a ricordare i migliori Judas Priest. Menzione per la voce. Non è acuta, non effettua voli pindarici ad altezze vertiginose ma riesce a dare la giusta potenza al brano. Sempre ottimamente circostanziata.
Completo cambio di atmosfere e genere musicale con i Numa Echos e la loro Creepy Time. Con loro fa capolino la dark wave in tutto il suo oscuro splendore. Campionamenti, voci riverberate, tastiere iteranti. Tutto riporta alla stagione d’oro del genere. I nostri riescono in ogni caso ad inserire elementi personali che li rendono riconoscibili. Si ascoltino le chitarre prima del ritornello e il basso sullo stesso. Un break centrale ad omaggiare i Depeche Mode ci riporta sui binari del chorus fino alla fine della canzone. Tocca po ai Lonely Blue proseguire la strada. Un teletrasporto ci sposta nel deserto.
Tra la polvere e il sole. Ritmi stoner, come anche la distorsione della chitarra, fanno da contraltare ad un brano fondamentalmente blues. Davvero notevole la scelta del solo di chitarra. Slide, riverbero, distorsione lisergica. Come acido è tutto il contesto. Fedele al titolo, Panaroia, che esplode su un finale intenso. La sperimentazione doom/psichedelica si fa avanti con gli Amplifire e la loro The Gate. Se l’intento della band era ricreare un’atmosfera da fil horror, inquietante, disturbante quasi, ci sono riusciti benissimo. Brano solo strumentale che sembra fatto di onde più che di suoni.
Da segnalare lo stacco a metà brano. Vengono alla ribalta accordi lunghi di tastiera su un tappeto ritmico ancora più lento con basso martellante e chitarra dissonante. Poco meno di 4 minuti di magia nera. La chiusura della compilation è affidata ai Nina con Why do you like? Si cambia nuovamente. Il terreno si fa più rock, meno pesante a livello di suoni e ritmiche. La melodia domina grazie ad una voce femminile melliflua ed evocativa.
Specie sul ritornello. Il ritmo è in ogni caso sostenuto e non mancano cambi repentini di sapore progressive, pur non trasformando il brano. Ottimo finale per una compilation che presenta un bel quadro del rock indipendente nostrano. Ogni band ha trovato la propria via espressiva in modo perfetto. Non c’è nulla fuori posto. Per ognuno dei gruppi, in base alle proprie esigenze, la tecnica non fa difetto. Così come il songrwriting piuttosto maturo.
Come sempre, in questi casi ancor di più, un solo brano non è sufficiente per poter dare un punto di vista esaustivo ed esauriente. Quello che si può fare è godere del disco di Rock & oltre nel suo insieme e aspettare con interesse i cd completi per le band coinvolte. Di certo saranno colmi di soluzioni interessanti e stimolanti.
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pionchan-blog-blog · 2 years
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Stregone e demone (in un film horror)
Stregone e demone (in un film horror)
Ricordo solo una scena di questo horror (credo degli anni Ottanta-Novanta, forse americano). In un setting contemporaneo (la stanza di un appartamento) uno stregone con la faccia seminascosta da una sciarpa ma con tratti chiaramente non umani viene aggredito da un demone (animato in stop motion) che pochi attimi prima era stato tagliato a metà (in corrispondenza della vita, per capirsi) dal vetro…
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marqsar · 3 years
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Art by Dave McKean
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minimaeclectica · 2 years
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November (2017) - Rainer Sarnet
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dogandcatcomics · 3 years
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#repost @monikachlebek Monika Chlebek (Kraków, Poland, 1986-). I recently learned about the plentiful canine representation in these paintings (oil on canvas). Thanks to @le_peixe for the tip.
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abatelunare · 3 years
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Una classica storia horror
Riconosco d’essere scettico in merito al cinema horror contemporaneo di casa nostra. Forse perché abituato a quello degli anni Sessanta-Novanta, da cui ogni tanto spuntava qualcosa di davvero unico. Quando ti crei delle aspettative, è difficile non rimanere delusi. Invece c’è un film italiano, A classic horror story, che mi ha sorpreso. Perché è girato davvero bene. Ti tiene sulle spine. E alla fine c’è un colpo di scena non male davvero. Ecco, magari il difetto è quello d’essere un film di genere sul genere (capirete cosa intendo se lo vedrete). Però gli interpreti sono tutti bravi. La regia, come ho detto, è molto buona. E in alcuni momenti ti viene davvero l’angoscia. Cosa assai rara in pellicole di questo tipo. Ed è da apprezzare anche per questo motivo. Meglio non dica altro. Non mi piace fare spoiler. A meno che non sia necessario. E qui non lo è.
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Fotografía de una instalación efímera - Estructura de alambre y carne - 15x30 - 2017
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dizzymoods · 5 years
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