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pristina-nomine · 2 years
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PLUTONIA - Hadestown Italian Sixties AU
A small town in the South, centered around signor Mercurio’s train station and bar. It only comes alive in summertime, when wealthy donna Proserpina comes back for her yearly vacation, bringing warm weather and gifts. Euridice, a young runaway seeking to escape misery, stops at the bar and meets Orfeo, an idealist if melancholic musician who charms her with his hopeful view of the world. The television brings news from the rich North, where jobs are easily found and everyone thrives: Euridice gets more and more enthralled, Orfeo trusts that their poor but free life is enough, and better times will come. When signor Plutone, the industrialist-king, arrives to fetch his wife sooner than expected, the young lovers’ fate is bound to follow that one railway, all the way up to the giant factory-city, Plutonia…
(huuuge thanks to @shiningnorthernlights for suggesting I used Latin names for the gods)
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diceriadelluntore · 2 months
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Padronanza e Linguaggio
La campagna di trasformazione dei miei pomodori e pomodorini quest'anno, complice la variabile meteorologica (inverno mite, primavera anticipata) è partita esattamente 40 giorni prima del 2023. Lo scrivo perchè mi ha un po' impedito di dedicarmi appieno al blog, soprattutto riguardo le mie ultime letture.
Vorrei segnalarvi, en passant, due libri tra le ultime letture: uno, magnifico, è la ristampa con nuova traduzione di un romanzo, Qui Il Sentiero Si Perde di Peskè Marty, che Adelphi ha pubblicato di recente: il nome dell'autore è uno pseudonimo di una coppia di scrittori francesi, Antoinette Peské e il marito Pierre Marie André Marty. Scritto negli anni '50, ambientato tra la Mongolia e la Siberia, il romanzo racconta le avventure leggendarie dello zar Alessandro I, vincitore di Napoleone, che nel 1825 avrebbe messo in scena la sua morte. Una diceria, quella della fuga dello zar e delle sue successive metamorfosi, che aveva intrigato anche Tolstoj, il quale vi dedicò un racconto (Memorie Postume dello Starets Fëdor Kuzmìč).
L'altra segnalazione è un piccolo saggio scritto da uno dei massimi esperti di Storia Della Musica Classica, Giorgio Pestelli, che ne Il Genio di Beethoven (Donzelli) percorre, attraverso l'analisi non solo tecnica ma anche emozionale, delle nove leggendarie sinfonie del maestro, un ritratto unico e profondo del grande compositore.
Ma approfitto per parlarvi anche dell'ultima, stranissima ma indimenticabile lettura che è questo libro:
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Adam Thirlwell fa parte dell'ultima generazione di scrittori britannici, e per due volte è stato inserito nella Lista dei Migliori Autori Emergenti dalla prestigiosa rivista Granta, le cui segnalazioni negli anni mi hanno sempre fatto conoscere autori niente male (Tibor Fisher o Scarlett Thomas, i primi nomi che mi vengono in mente). In Il Futuro Futuro (Feltrinelli) Thirlwell immagina un mondo distopico, dove succedono in maniera non lineare avvenimenti storici che somigliano moltissimo a quelli avvenuti negli anni appena precedenti la Rivoluzione Francese. Qui Celine, Marta e Julia sono tre giovanissime ragazze che, in maniera misteriosa, sono vittima di anonimi pamphlet dove vengono descritte con pruriginosa minuzia di particolari le abitudini sessuali delle nostre giovani protagoniste. Celine, Marta e Julia si confrontano quindi con un problema: come si gestisce il rapporto tra linguaggio, arte e potere? e tra potere e genere? Per controbattere, hanno un'idea geniale: organizzano delle feste, a cui piano piano partecipano intellettuali, scrittori, impresari teatrali, miliardari, persino una potentissima Antoniette (che sappiamo a chi si riferisca). Diventano il momento più importante delle sere cittadine. I libri anonimi scompaiono, le ragazze si faranno nuovi nemici ma soprattutto rimangono in Celine e le sue amiche dubbi profondi sui massimi sistemi, in primis sul grande e a tratti inestricabile problema del linguaggio:
Si poteva immaginare un mondo senza linguaggio, o che il linguaggio diventasse una cosa intima e diversa. Era come se nelle conversazioni vere arrivasse sempre il momento in cui emergeva una voce che non era quella di nessuna delle persone che stavano parlando, ma era la voce della conversazione stessa, e quando accadeva era come se si accendesse una piccola lampada, inondando di luce calda un angolino. Altri se lo immaginavano come un dio che si manifestava o parlava attraverso un'altra persona, ma Celine la vedeva diversamente. Era la voce della conversazione, pensava lei, che apparteneva a tutti e a nessuno […] (p. 67-8)
Celine, Marta e Julia hanno anche un problema con il potere dei maschi: sebbene vivano una sessualità libera, sono spesso vittime del potere che è legato ai maschi. Un potere legato ai soldi e al sesso, che Celine tenta spesso di scardinare:
-Come è che uno crede di sapere qualcosa di qualcun altro? disse Celine
-Una volta ci andavo a letto, disse Lorenzo.
-E questo che cazzo vuol dire? fece Celine. - Vuol forse dire che Julia ti conosce, solo perchè sa quanto ti piaceva leccarle il buco del culo?
Lorenzo rimase ancora in silenzio, un silenzio stavolta più greve. Visto? disse Celine. - Tutti odiano sentir parlare di sè. Panico Puro (208).
Celine avrà una figlia, Saratoga, viaggerà, verrà costretta dalla Rivoluzione a scappare via in America. Lì farà degli incontri particolari. Ritornerà, nel modo più strambo, a ricongiungersi con la figlia, cercando di capire cosa sia il futuro:
Ogni volta che si incontravano, gli scrittori non facevano che discutere ossessivamente del futuro, chi avrebbe avuto ancora un pubblico di lettori o come sarebbe stato il futuro - ma non si rendevano conto di quanto fosse limitato il loro modo di pensarlo, il futuro. II vero futuro, diceva Saratoga, non era ciò che sarebbe accaduto di lì a un mese o a un anno, ma il futuro futuro: alieno e incomunicabile. Ma loro non lo vedevano, perché non erano capaci di scatenare il pensiero (150).
Un libro che attraverso una trama fantasiosa, una scrittura asciutta ma implacabile, una serie di eventi di natura fantasiosa ma forse con salti troppo giganti, con pochissimi particolari sui personaggi che non siano le loro conversazioni o i loro pensieri, spazia dal saggio filosofico al fantasy, dalla semiotica al pulp, senza dimenticare i numerosi incontri delle nostre protagoniste non solo con alcuni grandi della Storia, ma persino extraterrestri (non vi anticipo nulla). Un libro strano, pazzo ma che scalda il cuore, non solo per la sua originalità, ma anche per i temi che affronta, tra cui l'amicizia, i rapporti di potere, la comunicazione. Che stuzzica ed estremizza:
Era uno dei problemi di vivere fra la gente - si pensava di sapere un sacco di cose sui propri amici, ma quasi sempre ci voleva una catastrofe perchè le persone si parlassero a cuore aperto. La natura umana era terribile (100-101).
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occhietti · 1 year
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Io so a memoria la miseria, e la miseria è il copione della vera comicità. Non si può far ridere se non si conoscono bene il dolore, la fame, il freddo, l’amore senza speranza, la disperazione della solitudine di certe squallide camerette ammobiliate, alla fine di una recita in un teatrucolo di provincia; e la vergogna dei pantaloni sfondati, il desiderio di un caffe latte, la prepotenza esosa degli impresari, la cattiveria del pubblico senza educazione. Insomma, non si può essere un vero attore comico senza aver fatto la guerra con la vita.
- Antonio de Curtis
Ritratto di Nicola Carnevale
Tutto il mondo lo conosce come Totò, ma il suo vero nome è Antonio de Curtis, anzi, per l'esattezza il suo nome intero è Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardi de Curtis di Bisanzio. Totò nacque a Napoli, nel rione Sanità, da una unione clandestina tra sua madre, allora quindicenne e suo padre, il marchese Giuseppe De Curtis che inizialmente non lo riconobbe. Solo nel 1928 quando Totò aveva ormai 30 anni il padre decise di riconoscerlo e ne sposò la madre. Solitario e di indole malinconica, crebbe in condizioni estremamente disagiate. Nel 1933 venne adottato dal marchese Francesco Maria Gagliardi Focas che gli diede il suo nome in cambio di un vitalizio, ed ereditò dallo stesso tutti i suoi titoli nobiliari.
- @occhietti... Da vari articoli sul web, debitamente appurati e riassunti
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di-biancoenero · 2 years
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Giovacchino Forzano col figlio Giacomino e gli impresari della compagnia teatrale Za-Bum, Mario Mattoli e Luciano Ramo. Quest'ultimo sfoggia una capigliatura 'napoleonica' in omaggio al debutto al Teatro Argentina di Roma, nel 1930, del dramma forziano Campo di Maggio. Nel 1935 lo stesso Forzano ne realizzerà un film con i medesimi interpreti. Il soggetto fu suggerito da Benito Mussolini e sono evidenti nell'opera i parallelismi tra i due dittatori. Mario Mattoli fu in seguito noto regista cinematografico, ricordato in particolare per aver diretto due grandi comici del cinema italiano: Macario e Totò. Forzano oltre che regista e commediografo fu anche librettista pucciniano. La compagnia teatrale Za-Bum era divisa nella sezione drammatica e nella rivista. Quest'ultima scritturò attori che in seguito divennero molto noti al cinema quali: Vittorio De Sica con la prima moglie Giuditta Rissone e l'amico Umberto Melnati; Camillo Pilotto, Amalia Chellini, Pina Renzi, Carlo Campanini, Carlo Ninchi, Milly, Enrico Viarisio, Franco Coop.
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personal-reporter · 3 months
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La rondine, quando Giacomo Puccini tentò l’operetta
Basata su un libretto di Giuseppe Adami, scrittore e giornalista, oggi La Rondine è uno dei lavori più misconosciuti di Giacomo Puccini, dalla genesi davvero singolare. Inizialmente fu concepita come operetta, a causa di un contratto con gli impresari del Carltheater di Vienna, ma Puccini, insoddisfatto dell’impianto drammatico conferito dai librettisti Heinz Reichert ed Alfred Willner, la volle…
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lamilanomagazine · 4 months
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Procida, accusavano un uomo di aver sottratto la bici elettrica e gli rubano la sua: denunciate 3 persone
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Procida (Napoli), accusavano un uomo di aver sottratto la bici elettrica e gli rubano la sua: denunciate 3 persone "Giustizia privata" per gli amanti delle pellicole americane, "esercizio arbitrario delle proprie ragioni" per i giuristi. Il concetto alla base è lo stesso e ora lo sanno anche un 49enne e la compagna di 47 anni. Un passo indietro ci porta a Procida. Un 22enne del posto scavalca la recinzione di un villino e porta via una bici elettrica parcheggiata in giardino. Le due vittime del furto, l'uomo e la donna raccontati poco fa, si rivolgono ai Carabinieri di Procida, denunciano il fatto ma avviano parallelamente indagini autonome. In casa sono installate alcune telecamere e possono dare un'occhiata alle immagini registrate. In fondo Procida è un'isola piccola ed è facile che conoscano il responsabile. Infatti lo riconoscono e, senza avvisare i militari, rispondono allo sgarro con l'antichissima pratica del taglione. Pedinano il presunto autore del furto fino ad uno stabilimento balneare. Attendono che si lanci in acqua per un bagno rinfrescante e poi gli portano via la bici elettrica (un'altra rispetto a quella rubata) e il cellulare. Un pegno che costerà loro una denuncia per esercizio arbitrario delle proprie ragioni. Non se la cava bene nemmeno il 22enne. Anche lui presenterà denuncia per furto ai Carabinieri ma - scusate il gioco di parole - nello stesso momento, sarà denunciato per furto aggravato. Gli stessi Carabinieri, nell'ambito di un servizio di controllo del territorio sull'isola, hanno denunciato due persone per esercizio abusivo di una professione. I militari hanno scoperto che l'uomo conducesse un b&b senza aver mai ricevuto autorizzazione. In attività dal 2021, i due impresari sono stati sanzionati anche per aver alloggiato turisti senza comunicare i loro dati anagrafici all'autorità. Controlli sulle affittanze abusive saranno eseguiti anche nei prossimi giorni.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Protesta imprese funerarie davanti Consiglio regionale Calabria
È scontro tra le imprese funerarie e la Regione Calabria. La proposta di legge regionale di riforma del settore non piace affatto gli impresari funebri.     E così stamane, in vista della seduta del Consiglio regionale calabrese in programma per oggi, tanti imprenditori si sono dati appuntamento con decine di carri e ambulanze giunti davanti a Palazzo Campanella, sede della massima assemblea…
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pastrufazio · 10 months
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Pastrufazio non manca mai di stracciare i suoi primati. Siano quelli delle merde di cane sui suoi marciapiedi, anche quelli signorili di certe vie apparentemente intonse da povertà e indigenza, siano quelli degli animali da cosiddetta compagnia, che tale non è perché semplice accodarsi degli umani allo scodinzolo interessato dell’anima gregaria del cane – peraltro autore, inconsapevole, delle sudette deiezioni. Dopo l’infamia dei piccioni, lerci e sifilitici, distruttori di marmi grondaie e balconi con i loro escrementi – e dagliela con le deiezioni! – è stata la volta delle cornacchie. Sempre in coppia, come i carabinieri, sono il volatile più miserabile che si possa addocchiare dalle finestre di un medio appartamento pastrufaziano. Coi loro stridii, ammorbano l’aere, inquietano il dormiveglia dei sonnambuli che riescono ancora interessarsi di qualcosa che veleggia sopra le loro teste il tempo necessario per evitare le merde. Ora, però, gli ultimi venuti sono gli scoiattoli grigi. Si stanno moltiplicando come degli ossessi. Favoriti dai gridolini di gioia di più o meno vecchie carampane, portatrici di vettovaglie granulose. E quando mancano pasteggiano sui balconi vicino ai parchi di cintura. Soprattutto quello delle Cave, tra San Siro e Baggio e limitrofi. Non c’è speranza di limitare la figliolanza di questi cinghialetti; graziosi in Engadina, a Pastrufazio diventano grigi impresari della propria sopravvivenza, costi quel che costi. Sgranocchiano di tutto: mele sul balcone; castagne; bacche rinsecchite; trasformano tutto in un noccioleto che nemmeno nelle Langhe. Sognano, appunto, di trasferirsi lì, tra un vigneto e qualche pianta di nocciola. Non si accontentano di nulla e tutto aspettano di portarsi, prima o poi, al musetto con quelle zampette adunche e affilate. Non vedo l’ora di catturarne qualcuno e metterlo al guinzaglio e portarlo in giro per i marciapiedi. Sono convinto che schiferebbero anche loro la merda dei cani che vi staziona a imputridire come la società di cui sono espressione opima.
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tonisemitoni · 11 months
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Domenico Donzelli per un giorno a casa sua
Il bel Museo della Musica di Bologna è racchiuso nel cinquecentesco, magnifico, Palazzo Sanguinetti, ultima famiglia a cui esso appartenne, a metà di Strada Maggiore. Palazzo Sanguinetti La famiglia Sanguinetti, acquistò questo edificio nel 1870 dal famoso tenore Domenico Donzelli, conteso dai più celebri operisti della prima metà dell’800 quali Rossini, Bellini e Donizetti, e dagli impresari dei…
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crossroad1960 · 1 year
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diceriadelluntore · 2 years
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Storia Di Musica #244 - Blue Cheer, Vincebus Eruptum, 1968
A San Francisco verso la seconda metà degli anni ‘60 successero delle cose che furono centrali nell’evoluzione della mitologia del rock. Tra i più famosi avvenimenti, ricordo che due DJ di San Francisco, Larry Miller e Tom Donahue, rispettivamente di due radio underground di Old Frisco (il nomignolo di San Francisco), la KMPX e la KSAN, iniziano a trasmettere i nuovi brani acid rock senza porsi problemi di formato, programmando i brani non dai singoli ma dagli album, addirittura trasmettendo registrazioni che non apparivano nemmeno sui dischi. In pratica il DJ diviene protagonista attivo della promozione musicale, e non mero “riproduttore” di dinamiche promotrici delle case editrici, ridefinendo, almeno per un certo periodo, integralmente la struttura dell'industria discografica americana, stimolando la nascita di emittenti radiofoniche dello stesso tipo in tutto il paese; analogo successo ebbero i primi show che oggi definiremmo multimediali, i più famosi erano i "light show" organizzati da Alton Kelley o Bill Ham che segnano la strada dell'effetto speciale nei concerti che dalla baia di San Francisco diverrà centrale in ogni concerto del mondo; Kelley e altri artisti formidabili, come Stanley “Mouse” Miller o Rick Griffin, Victor Moscoso e Wes Wilson fanno esplodere la moda delle copertine, e i poster dei concerti, psichedelici, segnando l’arte della grafica discografica in maniera decisiva; nascono i primi impresari "moderni" come Bill Graham con il leggendario teatro Fillmore aperto su Geary Boulevard e la Family Dog Production con l'Avalon Ballroom in Sutter Street. E nasce anche l’heavy metal. Ovviamente questa ultima è una provocazione, ma il disco di oggi è un antesignano del genere e una delle perle sconosciute del grande periodo californiano. I Blue Cheer furono provocatori sin dal nome, che è un famoso tipo di LSD che la leggenda vuole inventato Owsley Stanley, mecenate e tecnico del suono dei Grateful Dead, che a sua volta prende il nome da un famoso detersivo, prodotto dalla Procter & Gamble. Sono stati probabilmente i primi a fare dell’amplificazione e dell’impatto sonoro il motivo dominante della loro musica, distorcendo il blues e il rock in maniera seminale. Nascono verso la fine del 1967, quando il bassista Dick Peterson è in cerca di musicisti per mettere su una band. Si presentano in molti, ma alla fine rimangono in tre, Peterson con Paul Whaley, batterista, e il chitarrista Leigh Stephens. Le ricerche di altri membri finiscono quando vedono la Jimi Hendrix Experience suonare a Monterey e capiscono che in tre si può suonare benissimo. Come manager si trovano un personaggio terrificante, Allen "Gut" Terk, ex componente degli Hell’s Angels. Registrano subito agli Amigo Studios di Los Angeles e verso l’inizio del 1968 danno alle stampe il loro primo disco, dal titolo di latino maccheronico Vincebus Eruptum (che si potrebbe tradurre con Controllo del Disordine). Il primo singolo è una devastante e urticante cover di Summertime Blues di Eddie Cochran, che diventerà universalmente conosciuta grazie alla cover che gli Who faranno più tardi nello storico Live At Leeds (1970): arriva addirittura in classifica e spinge altissimo il loro debutto, un disco che fa della forza sonora e delle distorsioni il perno su cui scrivere la loro versione del rock acido che stava ribollendo nella baia di San Francisco. Mezz’’ora di potenza, che da Summertime Blues si sposta a Rock Me Baby, altra cover dal catalogo del maestro B.B.King, prima della prima “bomba elettrica”, Doctor Please: scritta da Peterson come “una glorificazione delle droghe” sono 8 minuti di impatto sonoro che anticipa il doom, lo stoner, e potrebbe benissimo per passare per un brano dei System Of A Down a chi non li ha mai sentiti. Non è da meno Out Of Focus, che sembra un pezzo mancante dal III del Led Zeppelin, altro gioiello meraviglioso. Parchment Farm è una cover di un famoso blues di Mose Allison, Parchman Farm, che qui viene stravolta e rivoltata come un calzino, con la voce disperata e calda di Peterson. Chiude il disco Second Time Around, scritta sempre da Peterson, che alla brutale potenza rock blues dei nostri affianca dei nuovi percorsi, avviandosi in territori proto progressive, con atmosfere che ricordano quelle dei futuri Yes. Il disco è un successo insperato, e la band in pochi mesi ne pubblica un altro, Outsideinside, registrato in parte indoor e in parte outdoor (da cui il titolo) con simpatica copertina disegnata a caricatura. Altro disco di ottimo livello, con due cover stellari di nientemeno che Satisfaction dei Rolling Stones e di The Hunter di Albert King. Non ottenendo il successo del primo, iniziano dei problemi: Gut Kesh viene arrestato per loschi traffici, Stephens lascia e Bill Graham gli proibisce di suonare ai mitici Teatri Fillmore. Con una nuova formazione pubblicano New! Improved! ma nonostante l’abnegazione di Peterson non rimane nulla di quel suono devastante e intrigante del primo disco: continueranno però a suonare per decenni, fino agli anni 2000, cambiando in tutto ben 20 formazioni. E c’è una curiosità: nel 1985 Peterson, con il fratello Jerry, resuscitando per l’ennesima volta i Blue Cheer, pubblica The Beast Is Back: come singolo, una nuova cover di Summertime Blues, che a differenza di quella di venti anni prima non ha lo stesso clamore, dato che ormai tutti conoscono il seme da loro piantato da cui è cresciuto un robusto album: l’heavy metal.
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vinci-te-stessx · 1 year
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"Io so a memoria la miseria, e la miseria è il copione della vera comicità. Non si può far ridere se non si conoscono bene il dolore, la fame, il freddo, l'amore senza speranza, la disperazione della solitudine di certe squallide camerette ammobiliate, alla fine di una recita in un teatrucolo di provincia; e la vergogna dei pantaloni sfondati, il desiderio di un caffelatte, la prepotenza esosa degli impresari, la cattiveria del pubblico senza educazione. Insomma, non si può essere un vero attore comico senza aver fatto la guerra con la vita. "
Antonio de Curtis
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raffalover21 · 2 years
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Jupiter and the stars
L’anno che ci porterà… E cosi eccoci qua, dopo quasi un mese di stop da parte del mio blog, stop autoimposto da me medesimo, anche perché questo blog è mio, non avendo aiutanti, impresari o quant’altro. Uno stop che è servito, se ce ne fosse stato bisogno, a capire il piacere che mi da scrivere. Mi è servito eccome. A staccare la spina da un hobby che comunque prosciuga energie nell’essere…
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aliceongarosartori · 6 years
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Co-curator, The Garden of Unaccompanied Children (The Playground Project), MICROCLIMA & Kunsthalle Zurich
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23 May - September, 2018.
Serra dei Giardini, Venice, IT.
Children’s playgrounds are the most important form of public green space - Carl Theodore Sørensen
Co-curator of the exhibition and public project Il Giardino dei Bambini Non Accompagnati / The Garden of Unaccompanied Children (The Playground Project), a collaboration between MICROCLIMA, Kunsthalle Zürich and the collective Gli Impresari.
Until the 1980s, playgrounds were places for social experiments, risky projects, and creative and spectacular sculptures. Architects, artists, urban planners, and educators were keen to experiment with the creativity of children and collective participation. Experimenting with pioneering ideas and playful adventures, children and adults were invited to explore, discover and create in new environments.
As part of the summer season 2018, MICROCLIMA and Kunsthalle Zürich presented Il Giardino dei Bambini Non Accompagnati / The Garden of Unaccompanied Children in the gardens of the Serra dei Giardini in Venice, a greenhouse built in 1894 for the Biennale to preserve the exotic plants that decorated the first International Exhibitions of Art. With the collaboration of the collective Gli Impresari and the naturalist guide Roberto Sartor, The Garden of Unaccompanied Children installed ‘a place to play’ for kids of any age, using the do-it-yourself technique and the use of simple and easily found material.
Thanks to the collaboration with Fondaco Italia and the support of Camping Village Mediterraneo and Camping Village Dei Fiori (Cavallino-Treporti VE), Il Giardino dei Bambini Non Accompagnati has restored the damaged fence of the garden located next to the Serra dei Giardini and Via Garibaldi.
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Curated by: MICROCLIMA & Kunsthalle Zürich In collaboration with: Gli Impresari Coordinator of Education Activities: Roberto Sartor & MICROCLIMA Graphic Designer: Elisa Calore First illustrations, poster and the play manifesto: Simone Carraro
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lamilanomagazine · 1 year
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Catania Summer Fest: dal 23 giugno all'8 ottobre oltre 170 eventi in siti di prestigio e palcoscenici anche nei quartieri
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Catania Summer Fest: dal 23 giugno all'8 ottobre oltre 170 eventi in siti di prestigio e palcoscenici anche nei quartieri. Musica, teatro, danza, libri, cortometraggi, caffè letterari, festival, reading: sono oltre 170 le proposte artistiche che animeranno l'estate cittadina con il cartellone del Catania Summer Fest 2023 promosso dall'Amministrazione comunale. Una rassegna ricca e variegata che il sindaco Enrico Trantino ha presentato nel Palazzo degli Elefanti insieme con le istituzioni, le associazioni e gli operatori culturali coinvolti nell'organizzazione. Dal 23 giugno all'8 ottobre, il centro e le periferie “risuoneranno” di cultura e turismo, a partire da siti prestigiosi come Villa Bellini, che ospiterà dall'1 luglio i grandi eventi, o Palazzo della Cultura, Castello Ursino, e la chiesa San Nicolò l'Arena, che apriranno la stagione artistica venerdì con tre spettacoli diversi. Sino a luoghi suggestivi ricavati nei quartieri e nelle scuole all'insegna del teatro diffuso e inclusivo, grazie anche a due ulteriori rassegne che compongono e arricchiscono il SummerFest 2023: “Palcoscenico Catania, la bellezza senza confini”, dedicata al teatro nelle periferie, e “Nuovi Confini” incentrata su musica classica, teatro e jazz. Il Sindaco Trantino sul Festival dichiara: “Un fervore artistico di alto profilo, con attrazioni variegate che rappresentano anche un volano commerciale per l’indotto che sviluppano. Ricordo che lo scorso anno abbiamo avuto quasi 300 mila presenze: proseguiamo su una strada feconda che ci aiuta a crescere ogni giorno di più e a sentirci protagonisti della nostra Catania, dove gli spettacoli si associano alle bellezze delle location che voglio rivendicare con orgoglio, riguardano anche le zone periferiche della città. Tutti grandi eventi e spettacoli che animeranno le serate estive, espressione di un eccellente lavoro di coordinamento dei Direttori responsabili comunali Paolo Di Caro e Giuseppe Ferraro, che ringrazio per quanto hanno saputo realizzare in una condizione di oggettiva difficoltà, insieme al Teatro Massimo Bellini, al Teatro Stabile all’Istituto Musicale Vincenzo Bellini e agli impresari e ai promotori a vario titolo degli spettacoli, per sempre più grande solo se no la amiamo e la rispettiamo”. Insieme con il sindaco Trantino e i direttori Ferraro e Di Caro erano presenti in municipio, tra gli altri, il sovrintendente e la commissaria straordinaria del Teatro Massimo Bellini, Giovanni Cultrera e Daniela Lo Cascio, promotori anche del Bellini International Context, la presidente del Teatro Stabile Rita Gari Cinquegrana, i promoter Giuseppe Rapisarda e Nuccio La Ferlita, il direttore di Nuovi Confini, il regista Giovanni Anfuso, rappresentanti del Conservatorio Bellini, dell'Associazione Algos-Monk Jazz Club e la Compagnia Produzioni Raffaello che producono Nuovi Confini, e delle diverse realtà coinvolte. Tutti concordi nel rimarcare l'importanza del lavoro sinergico e la forza delle proposte artistiche che, anche in una linea di costruttiva continuità con la precedente amministrazione, concorreranno ai processi di crescita e sviluppo della città e del territorio, sia in termini di cultura che di flussi turistici, non solo dedicati, e di incremento dell'indotto, dalle strutture ricettive alle attività commerciali. I luoghi dell'evento: si parte venerdì sera, 23 giugno, con tre diverse proposte: a Palazzo della Cultura il classico di Aristofane, Lisistrata, diretto da Ugo Chiti, e con Amanda Sandrelli nel ruolo principale; nel Castello Ursino il Caffè letterario del Teatro Verga; nella Chiesa San Nicolò l'Arena lo spettacolo dell'opera dei pupi dei fratelli Napoli. I riflettori di Villa Bellini si accenderanno il primo luglio con il concerto di Damien Rice che darà l'avvio a uno dei più importanti festival musicali d'Italia. Con un parterre di nomi straordinario: Maluna, Lazza, Geolier, Ernia, Loredana Bertè, Articolo 31, Salmo, Lacuna Coil, Gabbani, Tananai, Mr Rain, Rocco Hunt, Tedua, Sfera Ebbasta, Baustelle, Drast/Mara Sattei, Diodato, Francesco Cafiso, Rosario Bonaccorso e Stefano Di Battista.  ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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sohannabarberaesque · 2 years
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Ursine Battle Royale!
(part 5)
Preparations for such an Unlikely Battle Royale of the ursine variety were obviously well afoot on the several fronts involved.
In the combat department, both ursine contenders, Breezly Bruin and Square Bear, were going through all manner of moves most common and yet uncommon to the "wrasslin'" arena. And not just with body bags and punching bags; both Breezly Bruin and Square Bear would have their time with sparring partners with an eye towards maximising perceived advantages as much as disadvantages, both taking their share of as much the manouvres as the pain likely ensuing. (Doubtless plenty of liniment as much as epsom-salt baths helped.)
Meanwhile, Hokey Wolf, in his impresarial role as the promoter of such a match as this, was burning his share of the old midnight oil in ensuring such didn't go off without problems, especially so spontaneous "bloopers" which could quickly turn into embarrassment bound to make Hokey Wolf's name nothing short of Mud (especially on the pay-per-view feed, which more than anything saw the biggest sale on cable and satellite systems in especially lower-income and country areas whose "cultural" worldview tended to gravitate on Branson, Missouri (and I assume you know why, reader) ... not to mention working on the mechanics of the warmup act prior to the match proper, to get the audience (both at Pratt's Rainbow Gardens and on pay-per-view) stoked into the proper mental and emotional frame for a "wrasslin'" match which was otherwise two falls out of three to decide the champion.
At any rate, Hokey Wolf and Dirty Dog were chosen as emcees for the warmup, as well as calling the match; The Bungle Brothers being the featured performers with what (let it be hoped) would be the feature part leading into the match, as well as the rather Cherry Sistersesque vocals of Huckleberry Hound to further stoke the passions for the feature match.
Meanwhile, back in the alley ... Top Cat was coming up with a somewhat clandestine sports book as to who would win the match, yet another of his wily and yet imaginative ways to come up with a quick fortune while avoiding police notice for Illegal Bookmaking (as if "running numbers" wasn't already a rather tricky game for TC and clowder), attracting somewhere close to $30,000 in bets (including quite a haul predicting that the match would end in a dead heat; how bettors would think that way, and hope to profit handsomely in the end, was anybody's guess, even that of Benny the Ball, TC's somewhat-trustworthy leftennant).
In the end, as match day drew closer, fuelled on by rather substantial hype as seemed to attract the nation's attention and notice to such extent that some critics were wondering if such was one of those distractives best known to magicians (especially from Emerging Political Scandals which Drew Pearson and his likes would have relished big time back in the day) ...
TO BE CONCLUDED
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