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#la faccia è quella
smtgpink · 3 months
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John Travolta, nella sua testa: "La monnezza che ho fatto"
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ross-nekochan · 6 months
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Giappone, grande paese all'avanguardia in cui:
- per paura che ad Halloween succedesse come a Seoul (dove per la troppa gente, molte persone sono morte soffocate dalla calca) quest'anno avevano deciso: PROIBITO OGNI FESTEGGIAMENTO DI HALLOWEEN a Shibuya (risultato? La gente se n'è sbattuta il cazzo e ha festeggiato lo stesso).
- muore un bambino di 8 mesi in macchina? PROIBITO LASCIARE DA SOLO QUALSIASI BAMBINO FINO A 8 ANNI (per inciso: la gente fatica e i bambini qui vanno da soli a scuola dalla 1 elementare + stanno spesso fuori a giocare come qualsiasi bambino della loro età). Risultato? Petizione di genitori contro sta cacata.
- Film Oppenheimer sulla bomba atomica? Assolutamente non si può vedere in Giappone perché non sia mai i 90enni si pigliano collera per la bomba che hanno vissuto + non sia mai che i giapponesi si fanno una cultura storica e si fanno una cazzo di opinione (che non hanno quasi mai) su un fatto che li riguarda così tanto.
Vietare is the new solution a tutto, amici, non lo sapevate? Imparate da questo paese che (cito i reels su IG) "vive nel 2050!"!
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unwinthehart · 4 months
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Mahmood IG story (14.01.2024)
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gaysessuale · 3 months
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mr rain per la prima volta dal 2018 ha fatto una canzone vagamente diversa dalle sue solite canzoni. l'asticella era davvero bassa, però
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I love him.
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laststandx3 · 8 months
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Real life Pirandellian moment as I notice two small moles on my cheek I've never ever seen before but pictures from years ago confirm their existence. Who am I really?
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deathshallbenomore · 2 years
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.
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chiesovic · 2 years
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ho visto tipo sei volte la foto di un tizio con chicco prima di capire che il tizio in questione fosse zaniolo
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asterargureo · 2 years
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Iniziato benissimo la giornata urlando contro la vicina che pretende di comandare a casa mia.
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riverswater · 18 days
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was my 2nd option :) but I want to eat Mexican food so bad shsjsj
Mexican food is worth traveling the world for (said someone who has had it three times tops. But it was good so let's go there!)
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morganadiavalon · 29 days
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Oggi è un mercoledì particolare.
Stamattina, mentre decidevo che cazzo fare con i capelli da pazza con cui mi sono svegliata (spoiler: niente, sono uscita così) mi volevo fare un selfie per il nostro giochino. Di quelli che si fanno le belle naturali, che fanno finta di fare le facce sghembe e le smorfie e invece escono sempre delle fregne atomiche, mentre io se arriccio le labbra e cerco di fare una faccia scema sembro effettivamente scema. Neorealismo rosselliniano, direi.
Dunque, poiché mi facevano tutti cagare, e visto che stava anche diventando terribilmente tardi e dovevo ancora vestirmi e sistemare i capelli (passaggio saltato), ho spento la fotocamera, mi son finita di preparare e sono uscita per andare a lavoro.
Quest'ora del pomeriggio è quella in cui solitamente vengo sollecitata per l'assenza del post del mercoledì motivo per cui son qui a scrivervi queste righe sconclusionate.
Ma visto che ormai che vi ho raccontato tutto il processo di questo insensato mercoledì e quindi sarebbe ipocrita postarvi un vecchio nudino in posa più o meno sensata, ho deciso di mostrarvi i 4 selfie (sì, ho fatto 4 tentativi e poi mi sono rotta il cazzo, si vede che mi manca la dedizione da influencer) incriminati.
E come sempre...io la foto (e lo spiegone, in questo caso), voi la citazione.
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mccek · 4 months
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Lettera aperta a tutti quelli che che mi hanno conosciuto. 
Passano gli anni ma mi rendo conto che chi sta meglio di me in realtà sta peggio. 
Persone che ho sempre voluto vedere felici, che mai avevo visto nemmeno di persona, hanno cercato di usarmi pensando fossi ingenuo, ma la bontà non è sinonimo di ingenuità, di debolezza, io ho aperto le porte a chiunque, perché dentro non smetterò mai di abbandonare quel bambino che sono stato, che condivideva anche i sorrisi che non aveva per sé stesso, ma che non avrebbe passato la notte se avesse saputo che il suo “amichetto/a” il giorno dopo avesse avuto il broncio. 
Perché siete “cresciuti” dando spazio all’odio? 
Perché anziché promettere ad altri non promettete a voi stessi di ritrovarvi? 
Di guardarvi dentro una volta tanto, e affondare nel male che avete condiviso con me, anziché condividere quella parte di “esseri umani” che era ancora insita in voi? 
Se foste stati di parola, come a quegli anni, non mi avreste mai abbandonato, così dicevate. 
Vedere lasciare soffrire una persona non rientrerà mai nei mei pensieri, anche se fosse qualcuno che, come successo fino all’altro ieri, ha fatto di tutto per mettermi i bastoni fra le ruote, no, perché so che anche il peggiore ha dentro qualcosa di positivo da condividere con chi gli sta accanto, solo che non lo sa, ma anche se fosse, non ci proverebbe minimamente a mostrarlo, l’egoismo è letale. 
Parto sempre dal presupposto che non ho lezioni da dare a nessuno, sono anni che passo muto ad osservarvi, non ho mai commentato una virgola, chi sarei per farlo? 
È proprio per questo, che ho preso in mano una penna e ho iniziato a sfogare tutto ciò che avevo dentro, quello che avrei voluto dirvi, ma sarebbero stati guai a raccontarvi quello che provavo, perché un consiglio oggi è visto come una condanna. 
Eppure vi ho sempre lasciato sfogare con me, vi ho sempre ascoltato, anche quando ne avevo le palle piene, avevo i problemi a casa con mia mamma e la sua maledetta malattia, io per anni non sono esistito per voi, ma non me ne vergogno, ho ammesso anche io i miei sbagli, ho chiesto scusa, anche quando non non mi andava di farlo, e soprattutto quando non c’era motivo per scusarmi, ma pensavo: “Magari domani sanno che potranno sfogarsi nuovamente con me, si sentiranno più liberi dal peso che questa società ci scaglia addosso”.
Quanto male mi son fatto!
Ma rifarei di nuovo tutto, vi verrei di nuovo incontro, vi vorrei vedere sorridere solo a sentirmi parlare, vi vorrei tutti più uniti, come da piccoli ricordate? 
Non c’era bimbo/a che stesse solo. 
Perché qualcuno andava a recuperarlo, anche a costo di restarci solo assieme. 
Ma abbiamo dimenticato, come si dimentica la storia, stessa identica cosa. 
Di voi ricordo ciò che dicevate tutti: “Mattia non cambiare non diventare come gli altri, hai qualcosa in più che non riuscirò mai a spiegarti”, questa frase me la ricordo ogni mattina quando mi sveglio, da quanti anni ormai? Troppi. 
Permettetemi una domanda? 
Perché voi siete cambiati? 
Per piacere a gente che poi vi ha fatto lo stesso gioco che avete fatto con me? 
Perché farsi del male da soli? 
Perché arrivare a non guardarsi più in faccia? 
E poi c’è ancora qualcuno che pensa di cambiare il mondo? 
Sì, uno ce n’era, il sottoscritto, ma non voleva cambiare il mondo, solamente la sua generazione, il mio sogno più grande, che continuerò anche se con molto sconforto, a portare avanti, “UNO CONTRO TUTTI”, chissà se ora qualcuno, capirà/collegherà tante mie frasi passate a cosa fossero collegate. 
Siete riusciti a darmi contro per una canzone su ciò che ho vissuto sulla mia pelle, e sono stato zitto, scendeva una lacrima, ma stavo zitto, so che qualcuno ancora l’ascolta e sappiate che vi leggo spesso nei commenti, e mi fa sorridere il fatto proprio da chi mi “odiava” ingiustificatamente alla fine è finito a farmi i complimenti, ma no, io non voglio queste cose, voglio solo capire perché un giorno disprezzate e l’altro apprezzate una persona come nulla fosse, ma non sapreste spiegarmelo, ne sarei sicuro. 
Io ho tanti di quei testi scritti negli ultimi anni, che spesso mi faccio paura da solo, non mi rendo conto di quanti ne scrivo, di quante cose il cuore comunica alla mano che spesso trema, come non volesse accettare quelle cose, ma deve, dobbiamo, accettare tutto in questa vita, ma io in primis non vorrei mai. 
Come non ho mai accettato le malattie di mia madre, la morte degli unici amici che avevo fin da quando ero adolescente, che sono gli angeli in terra che hanno evitato quel pensiero maledetto che avevo di togliermi la vita…ma qui mi fermo, perché ognuno di noi non accetta il passato, quindi si blocca, respira, e sa, che se continuasse a pensare a tutto ciò, prima o poi sarebbe lui stesso ad andarsene. 
Purtroppo la rabbia generata dalla mia generazione, da chi è passato per la mia anima, e dai quali ho voluto assorbire, pur di evitare di vedervi soffrire ancor di più, mi ha ucciso dentro.
Voi tutti qui, fuori da qui, avete visto Me per quel poco che mi è rimasto da far vedere esteriormente, con un maledetto sorriso che non farò mai mancare a nessuno, gentili o meno che siate con me; quelle poche volte che stavo al centro estivo le animatrici mi dicevano che un mio sorriso giornaliero, era la carica per tutti i ragazzi dello staff, e chi sono io per tenere musi?
Dentro non esisto più, da anni, ma sto cercando di recuperarmi, pezzo per pezzo, forse non mi basterà il resto della vita, ma voglio ritrovarmi anch’io. 
Il “numero uno” non esiste, qui dietro al mio essere, c’è solo tanta fragilità, tanta voglia di donare amore, un po’ di spensieratezza, anche se momentanea, di rialzare chi è a terra e spronarlo a rigenerarsi, assieme, mai da soli. 
Questa società c’ha fatto sbranare fra di noi, fatto credere che uno potesse essere meglio dell’altro, che potesse avere tutti ai suoi piedi, e noi ci abbiamo creduto, dai più piccoli ai più grandi, passando da un social alla vita reale, visto che ormai non c’è più differenza fra quest’ultime.
Voglio essere sincero con me stesso fino all’ultimo, anche a costo di perdere qualsiasi cosa ma mai la dignità, quindi risponderò a semplici domande che mi son state fatte negli ultimi anni, alle quali non ho mai voluto dare risposta. 
Cos’è l’amicizia? 
Puro opportunismo. 
Cos’è l’amore?
A 16 anni ti avrei risposto, quello che ha verso di me mia madre, piange, urla *silenziosamente* dai dolori, passa settimane a letto, ma rinasce quando mi vede felice, anche se solo per un giorno. 
Oggi? 
La stessa cosa. 
Il significato del termine “amore” mi ha aperto gli occhi mentre pensavo inconsciamente di viverlo, ma andando avanti si inciampa negli errori degli anni passati, e l’amore per giunta non è mai stato amore, è sempre quel qualcosa con una data di scadenza, una parola inventa per stupire un pubblico di creduloni, sii sincero, per quante forme possa avere l’amore, come può essere chiamato tale, se siamo nati con l’odio e il disprezzo reciproco dentro? 
E tu come ultima cosa mi hai domandato perché scrivo? 
Perché tutto ciò chi mai avrebbe avuto il coraggio di ascoltarlo? 
Vi abbraccio con tutte le mie paure, spoglio di tutto ciò che negli anni non ho saputo tenermi stretto, consapevole che domani potrei non esserci più, e sicuro di aver raccontato tutto di me, perché l’oscurità non mi appartiene, e so di essere stato messo al mondo con uno scopo;
come ognuno ha il suo, io ho il mio, quello di far farvi splendere nel vostro piccolo, anche se per poco, assieme a me.
Chiudo mandando un abbraccio forte a mia mamma, il delfino che mi porto sempre in tasca da quando ero piccolo, per ricordarmi che non sono mai solo, anche nei momenti più disperati, mio padre, che nonostante le voragini d’incomprensioni conta su di me, per i vostri sacrifici, mi metto dalla vostra parte e riconosco tanti miei errori ingiustificabili, un abbraccio forte a tutte quelle persone che conosco e ho conosciuto che stanno passando dei brutti momenti, del resto non c’ha mai uniti così tanto il male quanto il bene…e a te che sei arrivato fin qui, l’unica cosa che chiedo sempre a tutti dopo un semplice ma per molti ormai banale: “Come stai”?! Ricordati di farti un sorriso appena puoi. 
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David Byrne ci spiega perché rimaniamo legati a una certa musica e non riusciamo a guardare oltre :
“C’è un periodo della nostra vita, forse la fine dell’adolescenza o poco dopo i 20 anni, in cui formi la tua personalità, il modo in cui ti relazioni col mondo e con le persone. La musica è una parte importante di questo processo. Per alcune persone quella musica sono le canzoni dei Taking Heads, che hanno ascoltato in un periodo formativo.
Posso capire che chi ha vissuto quella musica in quel periodo della sua vita faccia fatica a trovare qualcos’altro all’altezza. Non si tratta di me. Non si tratta di chiedersi se sono in grado di scrivere canzoni all’altezza di quelle dei Talking Heads. So di poterlo fare. Ma anche se scrivessi canzoni come quelle, chi ha vissuto quella musica in un certo momento della sua vita non le troverà mai e poi mai all’altezza delle vecchie cose. Non è colpa dell’autore. È la vita. “
David Byrne
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tulipanico · 2 months
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Tre anni fa, proprio in questo periodo, iniziavo a provare cose -non so dire cosa, so solamente che qualcosa di nuovo mi scorreva dentro, e s'allargava, riempiva ogni spazio- per Elia. Ora è dall'altra parte del mondo, non vedo la sua bella faccia da quasi un anno, lo sento una volta al mese ed ogni volta dice qualcosa che mi fa sorridere. Non c'è più quell'intensità, ma quelle cose ci saranno sempre, credo sia così per ogni sentimento che proviamo. Ogni tanto, mi manca averlo intorno. Non so se è perchè vorrei vedere lui, o se per rivedere quella versione di me, di quando quell'innamoramento mi illuminava.
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gocciaemozione · 2 months
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"Mi chiedo perché continui a pensare di essere sempre troppo poco. Forse, invece, sei troppo. Forse sei in grado di offrire ciò che tutti dicono di volere, ma poi ne hanno paura. Sei quella persona che sa prendersi davvero cura di un'altra persona, anziché essere chi ti sbatte in faccia il solito 'tu meriti il meglio', quando il meglio poi a te non è disposto a offrirlo. È triste rendersi conto che spesso ci si sente così soli, nonostante tutto l'amore che si è disposti a dare. Ma ricorda, non sei solo. Ci sono persone che apprezzano la tua generosità e la tua capacità di amare senza riserve. Non smettere di credere in te stesso, perché sei molto di più di quello che pensi. Meriti qualcuno che sappia riconoscere il tuo valore e che sia disposto a darti ciò che meriti. Non abbatterti, perché la tua luce brilla anche se il mondo sembra non accorgersene. Continua a essere te stesso, perché sei speciale, anche se a volte sembra che nessuno lo capisca. Ti abbraccio forte, perché so quanto può essere difficile sentirsi così tristi e incompresi. Ricorda che sei importante e che il tuo amore merita di essere ricambiato. Non smettere di sperare, perché un giorno troverai chi saprà apprezzare tutto ciò che sei."
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libero-de-mente · 4 months
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Donne, uomini e libri
Credo che la situazione sentimentale di molte persone sia lo specchio dell'attuale società.
Si cerca tutto e subito, leggerezza e piacere senza impegno. Avere quello che si vuole solo quando necessita.
Le App insegnano. Hai fame *click*, hai voglia di un week end fuori porta *click*, vuoi andare al cinema *click*, vuoi ascoltare una canzone *click* e in fine vuoi degli incontri con partner senza impegno? Anche qui *click* *click*.
Secondo me le persone meriterebbero più importanza. Spesso si giudica con troppa fretta, in maniera approssimativa.
Io reputo le persone come dei libri, non ci si deve fermare alla copertina e neanche della prefazione. Ci sono vari libri come i romanzi per esempio che vanno da quelli sentimentali a quelli d'avventura, da quelli noir a quelli filosofici oppure anche libertini. Credo che nelle persone, come se fossero libri, ci siano più generi che vanno scoperti leggendoli e sfogliandoli.
Le donne.
Sono da leggere, fino all'ultimo capitolo. E se dopo un primo appuntamento ci rimane qualche dubbio, cosa che a noi uomini spesso capita, restando con quell'espressione di chi ha letto Nietzsche o Kant senza averci capito nulla, basta impegnarsi e ricominciare a leggerle.
Perché in quanto libri, le donne, non saranno mai uguali alla prima lettura, ma magicamente appariranno altri capitoli come se inavvertitamente nella fretta fossero stati saltati.
In un momento che stiamo vivendo di scarso impegno intellettuale, dove a molti risulta difficile leggere post oltre le dieci righe sui social, come si può pensare di impegnarsi per leggere una vita, fatta di esperienze ed emozioni, racchiuse in una persona solo con un rapido giudizio?
Faccio un esempio, si ha la possibilità di scegliere un libro. Uno solo, non di più. Se ci si accontenta di impegnarsi poco si sceglierà un libro pieno di illustrazioni. Guardare è meno impegnativo che leggere.
Chi avrà fatto questa scelta si perderà la possibilità, invece, di scegliere un libro pieno di pensieri, parole, racconti e consigli. Quanti inconsciamente non s'immaginano minimamente a cosa hanno rinunciato. Quello che si sono persi.
Gli uomini.
Non sono da giudicare dalla copertina.
Immaginiamo una donna in una libreria, davanti a sé ha dei libri in esposizione. Vede un libro sconosciuto in libreria. Lei è attratta dalla copertina di uno di essi. Non conosce l'autore.
Così sbircia l'occhiello, ma essendo curiosa passa al frontespizio... uhm, non si è ancora decisa. Sfogliando ecco che le appare l'esergo, "caspita che citazione" sussurra mentre il libro è sempre più saldo nelle sue mani.
A seguire sfogliando trova una dedica, che la fa sciogliere un po'... ed ecco che arriva al punto chiave. Come dopo alcuni appuntamenti interlocutori con un uomo, gira la pagina e trova la prefazione. Finalmente scopre il suo contenuto, l'ambientazione, i personaggi e un sunto della trama del libro.
A questo punto ha solo due opzioni: richiudere il libro e riposizionarlo sullo scaffale, oppure ammirarlo un attimo e con un sorriso avviarsi alla cassa con esso.
Donne e uomini.
Solo leggendo i libri, come metafora delle persone, alla fine della lettura si può essere perdutamente innamorati di quel libro. Come invece si può, alla fine della lettura, rimanerne delusi, nonostante quella prefazione che sembrava promettere bene.
Prendere a caso un libro da uno scaffale solo dalla copertina, senza valutarlo né guardarlo più di tanto, trovandosi poi tra le mani un libro che ci faccia innamorare, può accadere solo con un colpo di fortuna.
Bisogna sapersi leggere, senza fretta o pregiudizi. Solo alla fine trarre le conclusioni.
Ognuno di noi è un libro. Buona lettura a tutti.
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