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#libertà urbana
divulgatoriseriali · 5 months
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Skateboard: Tra Evoluzione Urbana e Stile di Vita
Lo skateboard è più di uno sport, è una cultura radicata nelle strade urbane. Nato dall’idea di muoversi su quattro ruote, è diventato un simbolo di stile e design. Gli skater non sono solo praticanti sportivi, ma membri di una comunità dalla moda informale e creativa. La cultura si estende dagli skatepark e agli “spot” urbani. La nascita del primo skateboard: quando il surf incontra…
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falcemartello · 11 months
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COS' È LA DISTRAZIONE DI MASSA...
🔻Noam Chomsky, uno dei piu' importanti intellettuali oggi in Vita, ha elaborato la lista delle 10 strategie della manipolazione attraverso i mass media.
Dedicate 5 minuti e non ve ne pentirete.
Non foss'altro per ampliare le proprie conoscenze.
1-La strategia della distrazione
L’elemento primordiale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel deviare l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dei cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche, attraverso la tecnica del diluvio o inondazioni di continue distrazioni e di informazioni insignificanti.
La strategia della distrazione è anche indispensabile per impedire al pubblico d’interessarsi alle conoscenze essenziali, nell’area della scienza, l’economia, la psicologia, la neurobiologia e la cibernetica. Mantenere l’Attenzione del pubblico deviata dai veri problemi sociali, imprigionata da temi senza vera importanza.
Mantenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza nessun tempo per pensare, di ritorno alla fattoria come gli altri animali (citato nel testo “Armi silenziose per guerre tranquille”).
2- Creare problemi e poi offrire le soluzioni.
Questo metodo è anche chiamato “problema- reazione- soluzione”. Si crea un problema, una “situazione” prevista per causare una certa reazione da parte del pubblico, con lo scopo che sia questo il mandante delle misure che si desiderano far accettare.
Ad esempio: lasciare che si dilaghi o si intensifichi la violenza urbana, o organizzare attentati sanguinosi, con lo scopo che il pubblico sia chi richiede le leggi sulla sicurezza e le politiche a discapito della libertà.
O anche: creare una crisi economica per far accettare come un male necessario la retrocessione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici.
3- La strategia della gradualità.
Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, a contagocce, per anni consecutivi.
E’ in questo modo che condizioni socioeconomiche radicalmente nuove (neoliberismo) furono imposte durante i decenni degli anni ‘80 e ‘90: Stato minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione in massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero state applicate in una sola volta.
4- La strategia del differire.
Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria”, ottenendo l’accettazione pubblica, nel momento, per un’applicazione futura.
E’ più facile accettare un sacrificio futuro che un sacrificio immediato.
Prima, perché lo sforzo non è quello impiegato immediatamente. Secondo, perché il pubblico, la massa, ha sempre la tendenza a sperare ingenuamente che “tutto andrà meglio domani” e che il sacrificio richiesto potrebbe essere evitato.
Questo dà più tempo al pubblico per abituarsi all’idea del cambiamento e di accettarlo rassegnato quando arriva il momento.
5- Rivolgersi al pubblico come ai bambini.
La maggior parte della pubblicità diretta al gran pubblico, usa discorsi, argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente infantile, molte volte vicino alla debolezza, come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente mentale.
Quando più si cerca di ingannare lo spettatore più si tende ad usare un tono infantile.
Perché? “Se qualcuno si rivolge ad una persona come se avesse 12 anni o meno, allora, in base alla suggestionabilità, lei tenderà, con certa probabilità, ad una risposta o reazione anche sprovvista di senso critico come quella di una persona di 12 anni o meno” (vedere “Armi silenziosi per guerre tranquille”).
6- Usare l’aspetto emotivo molto più della riflessione.
Sfruttate l'emozione è una tecnica classica per provocare un corto circuito su un'analisi razionale e, infine, il senso critico dell'individuo.
Inoltre, l'uso del registro emotivo permette aprire la porta d’accesso all’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o indurre comportamenti.
7- Mantenere il pubblico nell’ignoranza e nella mediocrità.
Far si che il pubblico sia incapace di comprendere le tecnologie ed i metodi usati per il suo controllo e la sua schiavitù.
“La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza dell’ignoranza che pianifica tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare dalle classi inferiori".
8- Stimolare il pubblico ad essere compiacente con la mediocrità.
Spingere il pubblico a ritenere che è di moda essere stupidi, volgari e ignoranti ...
9- Rafforzare l’auto-colpevolezza.
Far credere all’individuo che è soltanto lui il colpevole della sua disgrazia, per causa della sua insufficiente intelligenza, delle sue capacità o dei suoi sforzi. Così, invece di ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto svaluta e s'incolpa, cosa che crea a sua volta uno stato depressivo, uno dei cui effetti è l’inibizione della sua azione.
E senza azione non c’è rivoluzione!
10- Conoscere gli individui meglio di quanto loro stessi si conoscono.
Negli ultimi 50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno generato un divario crescente tra le conoscenze del pubblico e quelle possedute e utilizzate dalle élites dominanti.
Grazie alla biologia, la neurobiologia, e la psicologia applicata, il “sistema” ha goduto di una conoscenza avanzata dell’essere umano, sia nella sua forma fisica che psichica. Il sistema è riuscito a conoscere meglio l’individuo comune di quanto egli stesso si conosca.
Questo significa che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un controllo maggiore ed un gran potere sugli individui, maggiore di quello che lo stesso individuo esercita su sé stesso.
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Noam_Chomsky
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solo-stef · 2 months
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"Cosa fai?" "Chiedo denaro alla gente" "Dov'è tuo padre?" "Mio padre e mia madre sono stati uccisi" "Vorrei comprare pomodori e formaggio per i miei fratelli". "Prendi questo denaro" "Che Dio ti protegga e ti benedica" dice il bambino.
Un bambino diventato padre dei suoi fratelli.
Il sacrificio del popolo palestinese ha messo a nudo il fallimento morale della sinistra occidentale e italiana in particolare. Come potranno parlare ancora di diritti umani, di libertà, di autodeterminazione dei popoli quando si sono nascosti o addirittura hanno avallato un olocausto trasmesso in diretta? Le loro ipocrisie dovranno dirle tra loro perché in pubblico troveranno sempre qualcuno che dirà "tu cosa hai fatto, cosa hai detto per fermare il genocidio?".
Gente cresciuta con la politica del "ma anche" che ha devastato la sinistra e ha creato legioni di cagasotto rintanati nella loro comfort zone con la paura di schierarsi dove non conviene. Pesano le parole con le loro supercazzole persino davanti a un genocidio, "attenzione a parlare di genocidio" "attenzione a parlare di fascismo" qualche fascista genocida potrebbe anche offendersi. Si trovano a loro agio con i fascisti e definiscono "estremisti" tutti quelli che tentano di dire qualcosa di sinistra.
Scrisse ironicamente Giovanni Pesce, il leggendario comandante partigiano Visone nel suo libro "Senza tregua" che quando fu incaricato dal Partito Comunista clandestino di organizzare la resistenza urbana nel torinese "nei primi mesi eravamo talmente tanti da poterci riunire tranquillamente in una sola stanza del mio appartamento". Erano in pochi e disposti a morire per combattere i fascisti e l'esercito nazista, il più potente e spietato al mondo.
Ora, immaginate il comandante Visone o Pertini fare la partita del cuore con gente che dà il bacetto della buonanotte al busto del duce.
Poi, pensate all'odierna sinistra che ha paura persino di scrivere un misero tweet in solidarietà con la Palestina.
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lupo64sblog · 11 months
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COS' È LA DISTRAZIONE DI MASSA.
Noam Chomsky, uno dei piu' importanti intellettuali oggi in Vita, ha elaborato la lista delle 10 strategie della manipolazione attraverso i mass media.
1-La strategia della distrazione
L’elemento primordiale del controllo sociale  è la strategia della distrazione che consiste nel deviare l’attenzione del pubblico dai problemi importanti e dei cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche, attraverso la tecnica del diluvio o inondazioni di continue distrazioni e di informazioni insignificanti.
La strategia della distrazione è anche indispensabile per impedire al pubblico d’interessarsi alle conoscenze essenziali, nell’area della scienza, l’economia, la psicologia, la neurobiologia e la cibernetica. Mantenere l’Attenzione del pubblico deviata dai veri problemi sociali, imprigionata da temi senza vera importanza.
Mantenere il pubblico occupato, occupato, occupato, senza nessun tempo per pensare, di ritorno alla fattoria come gli altri animali (citato nel testo “Armi silenziose per guerre tranquille”).
2- Creare problemi e poi offrire le soluzioni.
Questo metodo è anche chiamato “problema- reazione- soluzione”. Si crea un problema, una “situazione” prevista per causare una certa reazione da parte del pubblico, con lo scopo che sia questo il mandante delle misure che si desiderano far accettare.
Ad esempio: lasciare che si dilaghi o si intensifichi la violenza urbana, o organizzare attentati sanguinosi, con lo scopo che il pubblico sia chi richiede le leggi sulla sicurezza e le politiche a discapito della libertà.
O anche: creare una crisi economica per far accettare come un male necessario la retrocessione dei diritti sociali e lo smantellamento dei servizi pubblici.
3- La strategia della gradualità.
Per far accettare una misura inaccettabile, basta applicarla gradualmente, a contagocce, per anni consecutivi.
E’ in questo modo che condizioni socioeconomiche radicalmente nuove (neoliberismo) furono imposte durante i decenni degli anni ‘80 e ‘90: Stato minimo, privatizzazioni, precarietà, flessibilità, disoccupazione in massa, salari che non garantivano più redditi dignitosi, tanti cambiamenti che avrebbero provocato una rivoluzione se fossero state applicate in una sola volta.
4- La strategia del differire.
Un altro modo per far accettare una decisione impopolare è quella di presentarla come “dolorosa e necessaria”, ottenendo l’accettazione pubblica, nel momento, per un’applicazione futura.
E’ più facile accettare un sacrificio futuro che un sacrificio immediato.
Prima, perché lo sforzo non è quello impiegato immediatamente. Secondo, perché il pubblico, la massa, ha sempre la tendenza a sperare ingenuamente che “tutto andrà meglio domani” e che il sacrificio richiesto potrebbe essere evitato.
Questo dà più tempo al pubblico per abituarsi all’idea del cambiamento e di accettarlo rassegnato quando arriva il momento.
5- Rivolgersi al pubblico come ai bambini.
La maggior parte della pubblicità diretta al gran pubblico, usa discorsi, argomenti, personaggi e una intonazione particolarmente infantile, molte volte vicino alla debolezza, come se lo spettatore fosse una creatura di pochi anni o un deficiente mentale.
Quando più si cerca di ingannare lo spettatore più si tende ad usare un tono infantile.
Perché? “Se qualcuno si rivolge ad una persona come se avesse 12 anni o meno, allora, in base alla suggestionabilità, lei tenderà, con certa probabilità, ad una risposta o reazione anche sprovvista di senso critico come quella di una persona di 12 anni o meno” (vedere “Armi silenziosi per guerre tranquille”).
6- Usare l’aspetto emotivo molto più della riflessione.
Sfruttate l'emozione è una tecnica classica per provocare un corto circuito su un'analisi razionale e, infine, il senso critico dell'individuo.
Inoltre, l'uso del registro emotivo permette aprire la porta d’accesso all’inconscio per impiantare o iniettare idee, desideri, paure e timori, compulsioni, o indurre comportamenti.
7- Mantenere il pubblico nell’ignoranza e nella mediocrità.
Far si che il pubblico sia incapace di comprendere le tecnologie ed i metodi usati per il suo controllo e la sua schiavitù.
“La qualità dell’educazione data alle classi sociali inferiori deve essere la più povera e mediocre possibile, in modo che la distanza dell’ignoranza che pianifica tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare dalle classi inferiori".
8- Stimolare il pubblico ad essere compiacente con la mediocrità.
Spingere il pubblico a ritenere che è di moda essere stupidi, volgari e ignoranti ...
9- Rafforzare l’auto-colpevolezza.
Far credere all’individuo che è soltanto lui il colpevole della sua disgrazia, per causa della sua insufficiente intelligenza, delle sue capacità o dei suoi sforzi. Così, invece di ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto svaluta e s'incolpa, cosa che crea a sua volta uno stato depressivo, uno dei cui effetti  è l’inibizione della sua azione.
E senza azione non c’è rivoluzione!
10- Conoscere gli individui meglio di quanto loro stessi si conoscono.
Negli ultimi 50 anni, i rapidi progressi della scienza hanno generato un divario crescente tra le conoscenze del pubblico e quelle possedute e utilizzate dalle élites dominanti.
Grazie alla biologia, la neurobiologia, e la psicologia applicata, il “sistema” ha goduto di una conoscenza avanzata dell’essere umano, sia nella sua forma fisica che psichica. Il sistema è riuscito a conoscere meglio l’individuo comune di quanto egli stesso si conosca.
Questo significa che, nella maggior parte dei casi, il sistema esercita un controllo maggiore ed un gran potere sugli individui, maggiore di quello che lo stesso individuo esercita su sé stesso.
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artemartinpietro · 1 year
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Principales componentes del Futurismo: Técnicas, materiales y ejemplos de obras dinámicas y vanguardistas
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A los artistas futuristas les fascinaban los temas de la velocidad, la energía, la violencia, la maquinaria y el progreso. Consideraban que el mundo estaba en constante cambio y creían que la única forma de expresarlo era a través de composiciones dinámicas que transmitieran una sensación de movimiento. El futurismo también glorificaba la modernidad y las nuevas tecnologías de la Revolución Industrial, que estaban transformando la sociedad. Esto se refleja en el uso de materiales industriales como el hierro, el vidrio y la electricidad en las obras futuristas.
Explorando el movimiento y la energía: Técnicas y componentes utilizados por los artistas futuristas en su representación visual
Representación visual
Los artistas futuristas trataban de captar el movimiento y la energía en sus pinturas, utilizando a menudo técnicas como el desenfoque o la repetición de patrones para crear una sensación de movimiento. También utilizaron nuevos medios, como el cine y la fotografía, para crear composiciones dinámicas. En escultura, los futuristas exploraron el concepto de dinamismo, creando obras que parecían estar en movimiento incluso cuando eran estáticas.
Técnicas utilizadas
Los artistas futuristas emplearon diversas técnicas para transmitir movimiento en sus obras. Por ejemplo, difuminando imágenes, utilizando patrones repetidos, pintando desde múltiples puntos de vista y empleando nuevos medios como el cine y la fotografía.
Materiales utilizados
Los futuristas estaban interesados en utilizar materiales industriales como el hierro, el vidrio y la electricidad en sus obras de arte. También experimentaron con nuevos medios, como el cine y la fotografía.
Ejemplos de futurismo en el arte
Jeroglíficos dinámicos de Gino Severini.Parole in Libertà de Filippo Tommaso Marinetti.Figuras enmascaradas de Carlo Carra.
El futurismo, uno de los movimientos de vanguardia más influyentes, dejó una huella imborrable en el mundo del arte. En esta sección analizaremos algunos de los ejemplos más emblemáticos de las obras de arte futuristas.
Las singulares formas de continuidad espacial de Umberto Boccioni.
Boccioni fue una figura destacada del movimiento futurista y está considerado uno de sus artistas más importantes. Su obra trataba de captar el dinamismo y la energía de la vida moderna, utilizando a menudo formas abstractas para transmitir sus ideas sobre el movimiento y el cambio. Una de sus obras más famosas es “Formas únicas de continuidad en el espacio” (1913), que representa una figura humana avanzando a grandes zancadas con poderosa determinación. La obra está muy estilizada y contiene elementos que parecen fluir, transmitiendo una sensación de velocidad y movimiento.
Jeroglíficos dinámicos de Gino Severini
Severini fue otro destacado artista futurista que se centró en representar el dinamismo de la vida moderna a través de sus pinturas. Su obra solía presentar colores vivos y formas geométricas, que utilizaba para crear una sensación de movimiento y energía. Una de sus obras más famosas es “Jeroglífico dinámico” (1912), que muestra a una multitud de personas moviéndose rápidamente por un paisaje urbano lleno de líneas y formas dinámicas. El cuadro transmite la sensación de caos y confusión que a menudo acompaña a la vida urbana.
Parole in Libertà, de Filippo Tommaso Marinetti
Además de artista, Marinetti fue el fundador del movimiento futurista, lo que le convierte en una de sus figuras más importantes. Fue conocido tanto por sus escritos como por sus obras de arte, muchas de las cuales trataban de promover los ideales del futurismo. Un ejemplo es “Parole in Libertà” (1915), una serie de formas abstractas que deletrean varias palabras asociadas con el movimiento, como “velocidad” y “poder”. La obra pretende representar visualmente las ideas que promueve el Futurismo, como su enfoque en el progreso y el cambio.
Figuras enmascaradas de Carlo Carra
Carra fue otro destacado artista asociado al Futurismo, conocido por su uso del color y la luz para crear sensación de movimiento en sus cuadros. Una de sus obras más famosas es “Masked Figures” (1917), que muestra a varias personas con máscaras que ocultan sus rostros. Las máscaras son de colores vivos y tienen motivos geométricos, lo que les da una sensación de dinamismo . El cuadro transmite el interés de Carra por explorar la relación entre los individuos y la sociedad , así como el modo en que nuestras percepciones pueden verse influidas por factores externos.
Cómo apreciar el futurismo
Para entender y apreciar el futurismo, es importante comprender primero los valores fundamentales del movimiento. El futurismo se basaba en la idea del progreso y el cambio, y creía firmemente en el poder de la tecnología y la industria. Los futuristas eran también muy críticos con la cultura y los valores tradicionales, que consideraban que ahogaban la innovación y el progreso.
Apreciar su carácter poco convencional
El futurismo fue un movimiento muy poco convencional, tanto en sus obras de arte como en sus ideas. Los futuristas rechazaban las convenciones artísticas tradicionales, como el dibujo en perspectiva y la representación realista. También defendían las nuevas tecnologías y la industrialización, que en su época se consideraban controvertidas.
El impacto en el arte moderno
El futurismo tuvo un impacto significativo en el arte moderno, tanto por su estilo como por sus ideas. Muchos de los principios clave del movimiento, como el interés por la tecnología y la industria, darían forma a gran parte del arte del siglo XX. El futurismo también contribuyó a allanar el camino a otros movimientos de vanguardia, como el dadaísmo y el surrealismo.
Conclusión
El Futurismo fue un movimiento artístico revolucionario que surgió a principios del siglo XX. Se caracterizó por rechazar los valores tradicionales y abrazar la modernidad, la tecnología y la velocidad. El movimiento futurista tuvo un profundo impacto en el desarrollo del arte moderno, y su influencia aún puede verse en los movimientos artísticos contemporáneos. Si le interesa saber más sobre el Futurismo y comprender su impacto en el arte, esta guía es para usted.
Originally published at http://todosobreballenas.com/ on January 30, 2023.
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enkeynetwork · 10 days
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antennaweb · 2 months
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storycritica · 2 months
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La città che cammina, spiegato bene
di Eleonora Melis
Tra città e periferia, umano e non…
Per la prima volta ho visto Cagliari con occhi nuovi. Ho percorso strade sconosciute, sentito voci che non avevo mai sentito,  eppure erano sempre state là, sotto il mio naso. Quattro ore per poter intravedere frettolosamente uno scorcio solitario della mia città, quattro ore intense in cui materia, spirito e fantasia giocano a nascondino tra quartieri e paesaggi. Cagliari, prima di oggi, era un posto che pensavo di conoscere.
Sulla scia de L’uomo che cammina
Sulla scia de L’uomo che cammina, performance di paesaggio debuttata nel 2015, ispirata alla drammaturgia di Jiro Taniguchi, La Città che Cammina �� una creazione del collettivo artistico Dom-, fondato nel 2013 dalla collaborazione tra Leonardo Delogu e Valerio Sirna, noti alla scena contemporanea per un approccio creativo nuovo e ricercato.
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La città che cammina segna il debutto scenico degli spazi pubblici. Cagliari si trasforma  diventando manifesto vivente del concetto di libertà: la fine della separazione tra luoghi turistici e luoghi dimenticati da Dio. Sono chiese, piazze, rovine, montagne, parchi, terra le vere star dello spettacolo, portatrici di un messaggio sempre attuale: l'uso dello spazio urbano. 
無 MUUn viaggio alla scoperta della metafisica urbana
"La parola giapponese MU 無 indica assenza o mancanza, e va resa con “non c’è”. Fra i concetti filosofici esposti dal buddismo zen, la concezione del “nulla”, cioè MU, riveste una particolare importanza; essa non può intendersi come l’assenza di una presenza - definizione tipicamente occidentale del nulla - ma indica, più specificatamente, “l’assenza contemporaneamente di esserci e non esserci”: “c’è” e “non c’è” sono contemporaneamente negati. Il nulla dello zen esclude ogni possibilità di essere determinato, ed è perciò veramente puro e intatto poiché assolutamente intangibile."  
DOM-
Una performance per certi versi surreale, per altri dannatamente reale, nella quale ognuno di noi fa i conti con sé stesso.  Non ci sono giudici o pregiudizi, l'essere umano percorre i luoghi della città proseguendo il suo cammino senza esitazione, stuzzicato dalle geometrie e sinuosità degli edifici che silenziosi lo osservano dall'alto. Quattro ore in cui la nostra coscienza bussa, senza fare sconti a nessuno, mentre guardiamo un quartiere gridare aiuto perché sovrastato dall'inciviltà umana, o quando uno stormo di fenicotteri plana dolcemente sulle acque del lago, in uno spazio sempre più sovrastato dal desiderio dell'uomo di strafare  e distruggere tutto quello che natura aveva creato in precedenza. 
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Una performance itinerante
La città diventa palcoscenico, autenticità e realismo fanno da scenografia.  Gli edifici, le strade e i luoghi storici divengono contesto di dibattito tra il pubblico, raccontando la storia e la cultura di Cagliari, parte integrante della narrativa della performance. Lungo il percorso parecchi colpi di scena tengono vivo l’interesse e l’attenzione di tutti i partecipanti; spaesati si guardano intorno, assetati di dettagli e con la voglia di scoprire nuovi elementi durante il cammino.  Ogni secondo che passa tutto diventa relativo, realtà e finzione si intrecciano, nessuno ha più la certezza che tutto ciò che accade intorno sia realtà. Casualità o messa in scena? Performance o vita reale?  Attore o passante? Concretamente noi spettatori seguiamo delle figure guida cullati dal paesaggio sonoro. Non ci sono regole prestabilite, se non quella di praticare un rispettoso silenzio. Attraversiamo vie del centro, saliamo e scendiamo su pezzi di strade non asfaltate tra sassi e polvere, godiamo di visuali mai proposte prima ai nostri occhi; sembra come se questi luoghi stessero aspettando con pazienza e resilienza il nostro arrivo. Come se il loro momento fosse finalmente arrivato. La sensazione è quella di un piacevole spaesamento, il gruppo cammina accompagnato da sottofondi musicali itineranti, persone comuni nelle vesti di attori che si palesano più volte durante la performance e figure non necessariamente umane a tratti spaventose. Come uno sciame camminiamo per ore, compatti, senza perderci, riprendiamo fiato durante piccole soste, mantenendo sempre una connessione con ciò che ci circonda; seduti tra le radici di un albero secolare dentro il cortile di un ospedale, in cui solo pochi anni prima, al posto di noi spettatori, pazienti ricevevano cure, diagnosi o morivano all’interno di grandi tende verde militare. Poco dopo il nostro sguardo si perde tra gli affreschi della chiesa di S. Michele; ricordo che proprio tra queste pareti un turista qualche anno prima era stato chiuso dentro e aveva fatto notte tra i banchi in legno, dove normalmente si prega. Navighiamo con un vecchio scafo che fatica a portarci a destinazione, sotto i rumorosi motori di aerei che decollano e atterrano all’aeroporto di Cagliari.
Sono momenti di grande impatto, non si può negare, difficili da descrivere se non li si vive.
Ogni performance itinerante è legata indissolubilmente al tempo e al luogo specifico in cui avviene, tutto quello che accade in quel tempo circoscritto assumerà la volta successiva una forma diversa, così come è successo con la rappresentazione precedente. Un processo lento, in cui sentimenti contrastanti si cimentano in una lunga marcia sensoriale fatta di alti e bassi, accompagnata da  presenze che disorientano lo spettatore. Presenze non sempre umane, che appaiono, si dissolvono, mutano.
Abbracciando storie personali e leggende urbane legate ai luoghi nascosti di Cagliari contornate di emozioni forti, Dom ha raccontato uno storytelling tra connessioni personali e ambienti.
Leonardo Delogu insieme a Valerio Sirna, ideatori, registi e giovani drammaturghi della scena italiana contemporanea hanno generato un evento collettivo che permette di entrare nella realtà sociale di Cagliari pur essendo nativi e cittadini di altre città. Con questa performance Cagliari ha avuto l’occasione di un riscatto sociale, perché nonostante sia una città dove il martedì sera sbarcano migliaia di turisti da grandi navi da crociera, Cagliari è anche il quartiere di Stampace, di San Michele, di Is Mirrionis e di Santa Gilla, luoghi noti a tutti per la scarsa reputazione, ma sono luoghi in cui la vita scorre; quartieri dove un figlio torna a casa stanco dopo 12 ore di lavoro pur non essendo protetto da un contratto che gli assicura un futuro, luoghi in cui una neo mamma di soli 16 anni mette la sua maschera più bella tra i banchi di scuola, fingendo vada tutto bene, mentre le sue compagne di classe raccontano le avventure di un sabato “da urlo”, luoghi in cui una cara e anziana signora apre la finestra della sua cucina e sorride ai passanti con gli occhi ancora speranzosi, nonostante la vita le abbia portato via una figlia pochi mesi fa.
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Insomma, -Dom non ha scelto un cammino semplice per il pubblico, sono parecchi i momenti di sconforto, la stanchezza fisica dopo qualche chilometro arriva, i percorsi tortuosi mettono a dura prova gli spettatori, ma la curiosità è un ottimo escamotage per terminare il percorso. Lentamente il buio cala, il terreno molliccio sotto i piedi si fa sempre più duro, l’umidità si insinua dentro le ossa, i volti, inizialmente sorridenti, mostrano i segni di stanchezza, ma poco dopo in fondo al tunnel, qualcosa continua ad assumere forme diverse, ancora e ancora, passo dopo passo, parola dopo parola, è la fine?
Tra musica, balli, abbracci inizia un nuovo cammino.
Progetto a cura di: DOM- ideazione, drammaturgia spaziale e regia: Leonardo Delogu, Valerio Sirna con: Bhadie Boongaling, Dorian Gray, Alberto Massazza, Sylvia Messina, Sofia Naglieri, Patrizia Piras, Antonio Pretta, Violetta Cottini, Filippo Gonnella, Carlotta Sofia Grassi, Sara Sccotelli, Marco Tè Voci: Maria Grazie Sughi, Alberto Massazza Produzione: Sardegna Teatro Foto: Laura Farneti
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martinaditrapani · 5 months
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Petit e People Lines
PETIT
Mostra collettiva degli allievi della Scuola Primaria Galimberti e Radice dell’Istituto Comprensivo Saba di Torino.
A cura di Martina Di Trapani
Servono davvero le parole per comunicare?
Attraverso l’arte possiamo comunicare le nostre emozioni, i nostri pensieri, le nostre visioni del mondo e della realtà. L’arte è una forma espressiva che va oltre le parole, trasmettendo messaggi profondi e universali. Un linguaggio in grado di superare le barriere linguistiche e culturali, creando un ponte tra le persone stimolando la loro curiosità, la loro empatia e la loro apertura mentale.
Fin dalla più tenera età, l’educazione artistica assume un’importanza fondamentale: benefici per lo sviluppo emotivo, sociale, il potenziamento delle capacità creative, critiche e comunicative che risultano essenziali per il confrontarsi con il mondo contemporaneo.
Questa mostra racconta un viaggio, narra di immagini, forme, colori, di incontri e storie, di suoni e movimenti per rappresentare concetti astratti o concreti.
Un legame unico che i bambini sono riusciti a stringere come canale per manifestare il loro stato d’animo e le loro motivazioni. Libertà, interpretazione, creatività sono le parole chiave.
La mostra Petit presenta lavori unici di questi giovani artisti, il loro coraggio alla ricerca di se stessi, la loro semplicità e dolcezza. Tra arte classica, moderna e contemporanea hanno percorso un viaggio pieno di curiosità e punti di vista, fatto di pianeti e personaggi bizzarri, stupiti dalla meraviglia e dalla stranezza dei “grandi’
Tutti i grandi sono stati piccoli, ma pochi di essi se ne ricordano.
L’arte è un dono prezioso, una fonte inesauribile di bellezza, di emozione e conoscenza, testimonianza della nostra umanità e diversità; Petit parla con il cuore e alla mente di tutti noi!
Durante il vernissage della mostra, l’artista Francesca Casale realizzerà una performance interattiva e olfattiva insieme ai bambini.
Con il Patrocinio del Comune di Torino e della Circoscrizione 5
PETIT
Inaugurazione mercoledi 8 maggio dalle ore 17.30 alle 19.30
Visitabile fino al 15 maggio 2024
MAU – Galleria del Museo d’Arte Urbana, via Rocciamelone 7, Torino
Allestimento: Giulia Fanelli
Performance: Francesca Casale
People Lines
L’arte può essere colta attraverso il naso? L’artista può esprimersi con l’odore? People lines è un progetto di street art olfattiva ideato, curato e performato da Francesca Casale che ha come scopo quello di realizzare dei murales a partire dall’interazione che gli individui hanno con l’ambiente urbano, passaggio che lascia una traccia odorosa sulle pareti delle città. Il materiale utilizzato per creare queste opere è un particolare gel olfattivo e colorato che, nel tempo, si disidrata e scompare, rendendo l’intervento artistico fuori dal comune ma anche a basso impatto e sostenibile.
Mercoledi 8 maggio ore 17.30 – Galleria del MAU + Spazio Garino | via Rocciamelone 1 e 7 – Torino
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falcemartello · 1 year
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+++Breaking Complottista News+++
Il documento del WEF uscito il mese scorso, sottolinea quanto segue:
Più di due terzi della popolazione mondiale sarà urbana entro il 2050. Se vogliamo soddisfare le loro esigenze e raggiungere gli obiettivi climatici dell'Accordo di Parigi, il rapporto raccomanda "elettrificazione, trasporto pubblico e mobilità condivisa".
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Ciò significherà molte meno auto: "Ridurre i veicoli da un potenziale 2,1 miliardi a 0,5 miliardi". Questo è un calo radicale con meno di 30 anni per farlo.
Ma questo, afferma, "potrebbe ridurre le emissioni dei veicoli passeggeri dell'80% rispetto a uno scenario normale, riducendo la quantità di CO2 nell'atmosfera di 3,9 miliardi di tonnellate all'anno".
Ho dimostrato più volte che è impossibile trasformare in elettriche le attuali 1,3 miliardi di auto private. Ora si capisce che lo sapevano anche loro. L’obiettivo non è l’elettrico ma la nostra libertà di movimento.
"Non andrai da nessuna parte e sarai felice" - "Volare sarà una cosa solo per i ricchi"- "Città di 15 minuti"
Il grande reset delle auto è arrivato.
Fortunato Nardelli
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lamilanomagazine · 5 months
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Como: l'intensificazione del controllo del territorio ha portato ad un arresto e una denuncia a piede libero da parte della Polizia di Stato
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Como: l'intensificazione del controllo del territorio ha portato ad un arresto e una denuncia a piede libero da parte della Polizia di Stato. La Polizia di Stato, con l'aumento del flusso turistico, ha intensificato ulteriormente il controllo del territorio sia in città che nella prima cintura urbana. Le volanti sono intervenute presso lo stabile in disuso ex Ticosa di via Grandi rintracciando 2 cittadini extracomunitari sprovvisti di documenti che bivaccavano all'interno dello stabile. Si tratta di un marocchino di 25 anni, senza fissa dimora, irregolare, con svariati alias, con precedenti di polizia per reati inerenti l'immigrazione, invasione di terreni ma soprattutto a suo carico pendeva un'espulsione del Prefetto di Como con relativo Ordine del Questore, emesso nello scorso mese di marzo e non ottemperato nei 7 giorni previsti. E' stato denunciato in stato di libertà in base all'art.14 comma 5 ter del decreto legge sull'immigrazione. Il secondo soggetto, algerino di 31 anni senza fissa dimora, irregolare, con svariati alias e una moltitudine di precedenti di polizia per reati contro il patrimonio e l'immigrazione clandestina e' risultato non aver mai ottenuto il permesso di soggiorno e, indagando tra i suoi alias, i poliziotti delle volanti hanno trovato una serie di provvedimenti giudiziari da dovergli notificare. L'uomo già espulso coattivamente con accompagnamento alla frontiera ed imbarcato su un volo per Algeri nel 2022 - nonostante l' obbligo a non fare ritorno in Italia per 10 anni, ha fatto illegalmente rientro. Durante il controllo e' stato anche trovato in possesso di alcune dosi di hashish venendo sanzionato. L'uomo è stato tratto in arresto e messo a disposizione del Pm di turno presso la Procura di Como per il rito direttissimo. All'esito sarà accompagnato ad un CPR per il rimpatrio.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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carmenvicinanza · 6 months
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Teresa Burga
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Teresa Burga, artista peruviana e pioniera dell’arte concettuale in America Latina, la sua ricerca ha abbracciato tematiche politiche e sociali. Per prima, ha indagato il ruolo della donna nella società attraverso l’arte.
Nata ad Iquitos nel 1935, ha studiato Lettere all’Universidad Católica del Perú, prima di ottenere una borsa di studio del Programma Fulbright per studiare all’Art Institute di Chicago, un’esperienza che ha segnato il suo sviluppo e lasciato un importante segno nel suo percorso artistico.
Tornata dagli Stati Uniti, aveva trovato il paese sotto il governo militare del generale Juan Velasco Alvarado. Le sue proposte sperimentali vennero osteggiate dalle politiche populiste del regime che le considerava poco nazionaliste e ne aveva limitato notevolmente la possibilità di esporre. 
Negli anni Sessanta è stata una figura fondamentale nel gruppo d’avanguardia Arte Nuevo che ha introdotto nuove visioni e dimensioni  come la Pop Art, l’Op Art e gli happening.
Fin dagli esordi ha prodotto una serie di disegni del “tempo”, annotando meticolosamente su ognuno il tempo di realizzazione, comprese le pause. I suoi Drawings with Eyes Closed (1974) creano una disgiunzione fra chi le realizza e chi le riceve, mettendo in discussione il rapporto fra contemplato e immaginato.
Per Perfil de la Mujer Peruana, considerata la sua opera più importante, diventata anche un libro, è ricorsa a una tecnologia innovativa basata sull’organizzazione delle informazioni in mappe e strutture mentali complesse. Un’indagine multidisciplinare, creata con la psicologa Marie France Cathelat, in cui ha analizzato la condizione delle donne in Perù tenendo conto delle caratteristiche e circostanze affettive, psicologiche, sessuali, sociali, educative, culturali, linguistiche, religiose, professionali, economiche, politiche e giuridiche. Un rilevante esempio del femminismo della seconda ondata in America Latina. Il progetto è stato presentato nel 1981 durante il 1° Simposio di arte non oggettuale e urbana al Museo d’Arte Moderna di Medellín, in Colombia, poi esposto in una mostra al Banco Continental di Lima.
Ha anticipato l’uso di strumenti di elaborazione e analisi delle informazioni per lo studio dei dati personali, poi sviluppato per un programma culturale governativo.
L’interesse per i diritti umani e la libertà di espressione sono stati il fil rouge di ogni suo lavoro.
Molto suggestiva è anche l’opera Children Drawings una serie di disegni che mostra il contrasto tra ciò che fa un bambino e ciò che fa una persona adulta quando copia il disegno del bambino.
Teresa Burga è morta ia causa del Covid a Lima, l’11 febbraio 2021.
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letteratitudine · 1 year
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Via alla prima edizione di Vulcanica il 23 e il 24 settembre in piazza Scammacca.
Presentato oggi il programma di incontri. Dal climate change all’intelligenza artificiale, all’impresa culturale insieme a musica e voglia di stare insieme.
Prima proiezione siciliana in piazza del documentario “Il delitto di Giarre” prodotto da Sky
Il collasso climatico e l’intelligenza artificiale, l’eros contemporaneo e le riflessioni geopolitiche sulle stragi che si ripetono nel Mediterraneo. Ma anche l’innovazione nell’impresa culturale e la lotta all’omofobia. Il tutto in chiave globale e territoriale allo stesso tempo.
Sarà una due giorni di parole, musica e proiezioni per “Vulcanica 2023”, la prima edizione dell’evento gratuito di fine estate che nelle sere del 23 e del 24 settembre movimenterà piazza Scammacca. Il programma è stato presentato stamattina dal suo ideatore, nonché direttore artistico del Catania Book Festival, Simone Dei Pieri, e dall’imprenditore Nicola Vitale. Era presente il direttore della Cultura e della Rete museale del Comune,  Paolo Di Caro. L’iniziativa è autofinanziata con l’aiuto degli sponsor Palazzo Scammacca e Murgo, e gode del patrocinio del Comune e dell’ ARS.
“Con Vulcanica abbiamo unito il piacere della lettura a quello per il confronto sui temi più cari ai giovani. Solo che ne abbiamo cambiato dosaggio e priorità rispetto al Catania Book Festival di cui questa due giorni è uno spin-off - ha detto Dei Pieri- Vorremmo che in piazza Scammacca si arrivi con la voglia di ascoltare, riflettere, ma anche di scambiare due chiacchiere in libertà. La musica farà il resto”.
Per partecipare a “Vulcanica” non è previsto un ticket d’ingresso proprio per marcare un messaggio di apertura e libertà. “Abbiamo costruito un programma che lega le tematiche più urgenti che ci riguardano tutti come cittadini del mondo ma anche come cittadini catanesi. - aggiunge dei Pieri- Se pensiamo al climate change non possiamo separare la scomparsa dei ghiacciai nelle Alpi o nell’ Himalaya, con il clima torrido che sconvolge le estati siciliane e la misura agricoltura. Se parliamo di inclusività non possiamo ignorare ciò che è accaduto a Giarre nel 1980 quando furono uccisi due giovani amanti omosessuali e tutto ciò che ne è conseguito. Ecco perché proietteremo gratis e per la prima volta in una piazza siciliana, il documentario “Il delitto di Giarre” prodotto da Sky”. Crediamo che Catania abbia bisogno di riflettere su se stessa e sulle potenzialità di un vero “sistema cultura” che ancora non riesce a decollare. Questo scampolo d’estate sarà l’occasione giusta per farlo”.
Dei Pieri ha anche annunciato le nuove date per l’edizione 2024 del “Catania Book Festival”: 27 - 28 - 29 settembre del prossimo anno.
L’ideatore di Vulcanica ha anche ringraziato il presidente dell’Ars che pur non potendo essere presente alla conferenza, ha sostenuto l’iniziativa.
Della scelta di organizzare “Vulcanica” in piazza Scammacca ha invece parlato Nicola Vitale, imprenditore che co-organizza con Dei Pieri l’evento di fine mese e che ha dato vita all’omonimo mercato metropolitano seguendo la strada della riqualificazione urbana: “Piazza Scammacca per noi è stata fin dall'inizio un simbolo di impegno e dedizione verso la riqualificazione urbana del nostro centro storico. Vogliamo restituire questa piazza ai cittadini di Catania. Non si tratta solo di uno spazio commerciale, ma di un luogo di cultura. Ed è con la cultura che si costruiscono ponti, si abbattono barriere e si creano comunità”.
Per Paolo Di Caro: “Vulcanica rappresenta una bella novità e Simone Dei Pieri ha dimostrato, con il suo Catania Book Festival, di saper anticipare processi culturali di contaminazione. Questa due giorni di avrà anche una grande valenza per rafforzare il concetto della riqualificazione dello spazio pubblico.
Gli spazi liberati dalle auto nel centro storico possono diventare contenitori di eventi, per garantirne una destinazione virtuosa, come più volte sottolineato dal sindaco Trantino. Non bastano i divieti, servono segnali di vita e di vitalità”.
Ecco dunque il programma di “Vulcanica”: sabato 23 settembre alle ore 18 la manifestazione sarà aperte da “C’era una volta il sesso”, (Feltrinelli) due chiacchiere sul nuovo libro della blogger Stella Pulpo; modera Marta Silvestre, giornalista.
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Alle 19,20 sarà la volta di “Cultura, Tecnologia e Futuro del Lavoro”, un dialogo interdisciplinare organizzato da Compagnia delle Opere Sicilia; modera Claudia Fuccio, direttrice generale CDO Sicilia.
Alle 20, 40 ci sarà l’occasione di conoscere i “cittadini arrabbiati” del movimento Ultima Generazione e in particolare l’attivista Davide Nesi. Modera Claudia Campese, direttrice di Meridionews.
Alle 22 la serata si trasformerà grazie all’ esibizione live dei “Son of Zion” , band reggae, latin e pop.
L’appuntamento del 24 settembre sarà aperto alle ore 18 con la presentazione del libro “Non siamo mai stati sulla Terra” (Il Saggiatore) presentazione del testo scritto a quattro mani con un sistema di intelligenza artificiale dal compositore, comico e autore televisivo italiano Rocco Tanica, che sarà presente; modera Antonella Insabella, speaker radiofonica.
“Mediterraneo: tra flussi strategici e snodi siciliani” è il tema dell’incontro fissato alle 19,20 con Pietro Figuera, analista geopolitico e Francesco Bellina, giornalista e fotografo; modera Maurizio Caserta, economista
Alle 20,40 per la prima volta in Sicilia, sarà proiettato il documentario “Il Delitto di Giarre” (courtesy of Sky I History Channel), con Paolo Patanè, già presidente nazionale Arcigay e con Francesco Lepore, giornalista.
Alle 22 saluti di chiusura e musica.
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micro961 · 1 year
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Symo - “Narciso”
Il nuovo singolo di Symo
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Narciso è un brano che esprime un grido di libertà dopo la fine di un rapporto con un narcisista.
Liberarsi da ciò, significa aver preso coscienza del proprio valore e avere la forza di lasciare
andare ciò che inconsapevolmente ti toglieva energie.
È una canzone spigolosa a tratti, anche solare non solo per il significato finale, ma soprattutto per le sonorità del brano.
 Cantante Pop/R’n’B contemporanea, nata a Roma, classe 91. Comincia a 14 anni la sua gavetta canora nella scena urbana romana attraverso una collaborazione con il duo rap La Squadra. La sua coscienza e voce creativa si sviluppa a fianco del DJ/Produttore romano Francesco Cucchi in arte Nan Kolè. La sua musica attinge dalla tradizione melodica italiana facendola incontrare a volte con le particolarità estetiche del R&B moderno.
 Etichetta:
Orangle Srl - www.oranglerecords.com
Spotify: https://open.spotify.com/artist/318Gj3c5XNGRXpz5YZU2gr?si=MQ5IgpRpSiu4Dpgp0XDqkg
Instagram: https://instagram.com/imsymo?igshid=MjEwN2IyYWYwYw==
YouTube: https://youtube.com/@Symo91
Tik tok: http://www.tiktok.com/@imsymo
 l’altoparlante - comunicazione musicale
www.laltoparlante.it
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Il Regolamento di Polizia e Sicurezza Urbana Napoli
Il Regolamento di Polizia e Sicurezza Urbana Napoli
Questi i miei interventi al Consiglio Comunale del 5 dicembre 2022, su un argomento delicatissimo che riguarda la sicurezza urbana e la vivibilità della nostra città. Non è il regolamento che avrei scritto io, ma è una mediazione di tante spinte contrapposte. Potrete notare nei miei interventi molti riferimenti e riflessioni sul concetto di libertà, solidarietà e vivibilità. Ovviamente il tutto…
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telodogratis · 2 years
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Si corre la Maratona di Palermo, ecco l’elenco strade chiuse e divieti in città
Si corre la Maratona di Palermo, ecco l’elenco strade chiuse e divieti in città
Read More Da via Libertà alla Favorita le strade rimarranno chiuse o con divieti. La maggior parte di questi saranno in vigore a partire dalle 6.30 fino alle 14.30 di domani 20 novembre come previsto dall’ordinanza del Servizio Mobilità Urbana e Trasporto Pubblico di Massa The post Si corre la Maratona di Palermo, ecco l’elenco strade chiuse e divieti in città appeared first on BlogSicilia –…
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