Tumgik
#ma pensi che non ci abbia pensato?
sasdavvero · 1 year
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se esporre la mia identità vuol dire fottersi una possibilità lavorativa allora morirò sotto un ponte.
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nonhovogliadiniente · 4 months
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E mi chiedo se anche tu come me mi pensi.
E mi chiedo se guardando ogni tramonto ti viene in mente il fatto che io ti abbia dedicato ognuno di essi.
E mi chiedo se ti colpisce dentro quel vuoto e quel senso di solitudine quando alla mattina appena sveglia non c'è il mio buongiorno o la notte prima di andare a dormire non c'è la mia buonanotte.
E mi chiedo se durante la giornata mi trovi nelle piccole cose , in quelle che sarebbero piaciute a me, in quelle che sarebbero piaciuto a noi.
E mi chiedo se hai ancora le nostre foto sulla tua scrivania , perché anche se io mi sono sbarazzata delle tue foto , conservo ancora la nostra nel mio portafoglio e le altre come un ricordo di immenso valore.
E mi chiedo se anche a te manco tanto quanto tu manchi a me, se senti nel cuore quel posto vuoto che nessun altra persona può colmare.
Mi chiedo tante di quelle cose che non immagini nemmeno , ma non riesco mai a trovare una risposta che non sia " sta meglio senza di me ".
Ho la tua chat archiviata e il tuo profilo di insta silenziato ma non ha senso perché controllo quella chat ogni singolo momento della giornata , e controllo il tuo profilo solo per vederti.
E spero sempre di incontrarti ma so che se ti avessi avanti potrei anche morire.
E nonostante questo io continuo ad amarti , forse più di prima e quindi mi ci metto con molta calma e penso che forse è giusto che le cose vadano cosi come devono andare.
La tua assenza mi toglie il sonno, la fame, la voglia di fare qualsiasi cosa ma la tua presenza mi uccide, il non averti nel modo in cui voglio io mi uccide dentro.
E quindi alla fine di tutta questa situazione penso solo che il tempo possa curare tutte le ferite che ci siamo fatte l'un l'altra.
Spero un giorno tu possa perdonarmi per tutto quello che ho sbagliato con te e altrettanto spero di poterlo fare io con te. Perché si , ci siamo fatte male a vicenda .. ognuno con i suoi errori e con i suoi sbagli.
Ti starò lontana ma sarò dietro le quinte per seguire ogni tuo traguardo, voglio vederti brillare.
Doveva andare cosi , la tua mancanza la sentirò per il resto della mia vita perché sei stata il capitolo più bello , più brutto , più impegnativo, più felice, più libero , più sicuro , più tutto della mia vita. Ti ho tatuata nel cuore e anche sulla pelle, non hai via di scampo.
Adesso capisco il senso della frase " se ami qualcosa lo lasci andare" ed io avrei dovuto farlo molto prima, lasciarti andare prima perché io ti amo oltre ogni limite e l'unica cosa che ho sempre voluto era farti sentire amata nel modo più sincero e giusto che ci sia. Ho sbagliato molte cose e forse l'errore più grande che ho commesso è stato pensare che l'amore enorme che provo per te avrebbe fatto nascere la stessa cosa nei miei confronti. Ho pensato che amare per due potesse bastare, senza sapere che quell'amore enorme avrebbe consumato me.
Voglio chiudere questo capitolo delle mia vita perché ho bisogno di dimenticarti, di andare avanti e di trovare un modo per resistere.
Ti auguro il meglio dalla vita perché te lo meriti. E ti auguro di riconoscere sempre il valore che hai , l'immensità del tuo cuore.
Ti auguro di trovare quella pace che da tanto tempo cerchi.
Ti auguro di trovare una persona da chiamare " casa " perché io non posso più esserlo , ho fallito anche in questo e mi dispiace.
Ti auguro di rialzarti sempre e di non mollare mai ,perché tu puoi tutto.
Ti auguro di trovare una persona che ti ami nel modo giusto, nel modo in cui meriti.
Spero tu non ti dimentica mai di me, di noi, di quello che siamo state, che saremmo potute essere e che non saremmo mai.
Spero che nonostante l'ultima conversazione tu possa non odiarmi e conservarmi quel posto speciale nel tuo cuore.
Spero tu abbia il coraggio di intraprendere la strada che nel tuo cuore già sai qual'è.
Spero tu possa viaggiare il mondo e fare quel viaggio che tanto desideri , fare quelle esperienze che ti cambiano la vita.
Ti auguro il meglio anche se quel meglio non sarò mai io.
Ti ho amato e ti amo con tutte le forze possibili , e continuerò a farlo e per questo quando ti sentirai non amata ricordati che qui c'è una personcina che lo farà per sempre contro ogni distanza e circostanza.
Vorrei che ti amassi tanto quanto lo faccio io e spero che la persona che hai al tuo fianco possa renderti felice , tranquilla e serena.
Ciao amore mio, sii felice e sii libera.
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libero-de-mente · 1 year
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IL TRENO DELL'AMORE
(PER GLI ADOLESCENTI IL BIGLIETTO DOVREBBE ESSERE GRATIS)
È una mattina piovosa che mi accoglie al risveglio. Il sole non è ancora sorto, mi accomodo in cucina con una tazzina di caffè e un tozzo di pandoro, avanzato la sera precedente.
Penso. I miei pensieri sono rivolti all'inizio di questo anno e ai progetti che sto portando avanti. Tra non poche difficoltà.
Sento un rumore che mi distoglie dai pensieri e sulla porta della cucina si materializza figlio 2.
Capello lungo, arruffato con quell'aria da bello e dannato che si rifà come look ai rocker degli anni '70.
- Buongiorno papà.
- Buongiorno a te, come mai svegli a quest'ora? - chiedo sapendo che non c'è scuola per le vacanze natalizie.
- Devo uscire.
- Deduco che tu abbia da fare un lungo tragitto per esserti svegliato presto.
- Già...
- Un tragitto fatto di autobus e treni?
- Si pa', dai che l'hai capito.
- Motivo?
- È il suo compleanno oggi.
- Quello che fai è un bel gesto, la presenza non è così scontata. Te lo ha chiesto lei?
- No, l'ho voluto io. Perché questa domanda?
- Ho imparato che è importante saper dare senza che ti venga richiesto. Una donna se deve continuamente chiederti una determinata cosa, poi, smetterà di farlo.
- Perché?
- Perché a un certo punto, se dovrà sempre chiederlo, non lo vorrà più.
- A quale stazione scenderai?
- A Trenofermo*
- (sospiro) Trenofermo, anche io una volta per amore andai a Trenofermo.
- Ah si? Tu? Come andò?
- Fu una grande emozione per me. Me lo ricordo come se fosse ieri, sai? Lei, così dolce e piena di insicurezze. Lei che non si amava abbastanza, che non apprezzava le forme del suo corpo. Io invece la guardavo, come se fosse il più bel tramonto ricco di colori e sfumature che abbia mai visto.
- Ora scopro che sei anche romantico, mio Dio - mi risponde mentre depone delle cose nello zainetto.
- Vedo che il regalo e i fiori, che hai riposto con cura nello zainetto, ti rendono degno di questo padre romantico... mio Dio.
- (Arrossendo) Non è per essere romantico, ma perché tengo a lei.
- "Tengo a te" ovvero io tengo te appartenersi, è una delle frasi più belle e romantiche, non trovi?
- Eddài pa', non farmi passare per romantico.
- Invece lo sei, quando distogli l'attenzione dallo studio, da una partita di calcio o da un videogioco pensi a lei?
- Beh, si.
- Siamo di chi ci riempe gli spazi mentali tra gli impegni quotidiani.
- Ma cos'è che ti rende così filosofo la mattina?
- Il caffè. Passato l'effetto torno a essere un pirla qualunque.
- Papà, io vado altrimenti faccio tardi.
- Hai paura di perdere il treno oppure lei?
- Beh... io...
- Tranquillo, mi hai già risposto. Mandami un messaggio quando arrivi. Che sono in pensiero.
- Ma tu sei sempre in pensiero per me?
- Sempre, finché respirerò.
- Ma stai tranquillo papà.
Lo saluto un'ultima volta dal balcone, sorseggiando un secondo caffè. Il mio neurone va riattivato, ha già pensato troppo questa mattina.
Penso a tutti i viaggi che non ho avuto il coraggio di fare, ai limiti che mi sono posto per insicurezza. Ai rimpianti che ho. Bisogna sempre osare nella vita, credendoci. Meglio ruzzolare per terra e sbucciarsi un ginocchio, che rimanere con l'aria da fessi sulla banchina della stazione, guardando il vagone di coda che si allontana.
I sogni rimangono tali, se non sono seguiti dalle azioni per realizzarli.
Come prendere un treno per esempio.
*nome di fantasia per tutela della privacy a seguito della Legge 675 del 31 dicembre 1996 - Tutela delle persone e di altri soggetti, treni e stazioni comprese, rispetto al trattamento dei dati personali.
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honeywhiskey0068 · 1 year
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Non ce la faccio più.
Mi manchi.
Mi manchi come nessun altro in questo mondo strano e pesante.
Mi sembra di spegnermi un giorno alla volta.
E lo so che non è passato molto.
Sicuramente mi diresti "datti tempo", "andrà sempre meglio", "è solo questione di tempo".
Ma non è vero, è una cazzata. Non va meglio, non sta andando meglio. Ho bisogno di parlarti, di sentirti, di chiederti pure la stronzata più insulsa, di sapere cosa fai, che serie tv stai vedendo, che hai mangiato a pranzo, se hai dormito bene o hai fatto un brutto sogno, di sapere la tua opinione su alcune persone, sui miei disegni, sui miei capelli, i miei vestiti, voglio provare i nuovi posti con te, anche semplicemente provare le novità del Mc vedendoti scambiare le nostre bibite perché la tua non la finisci mai.
E lo so benissimo che sembro patetica, che sembro la solita scema che di fare l'orgogliosa non me vuole sapere, ma non ce la faccio.
Mi sembra di impazzire. Impazzisco senza di te.
Ho perso una parte di me che non riesco semplicemente ad accantonare.
E so anche che non succederà nulla dopo aver scritto questo post, che continuerò a non sentirti e la mia voglia crescerà soltanto, portandomi ad un'esasperazione che non darò vedere a nessuno, perché nessuno merita di vedere quella parte così fragile di me che riservavo a te.
Non ti credere, sto provando a distrarmi per quanto mi è possibile, ma la mia mente non smette mai di pensare "questo vorrei dirlo a lei", nessuno capisce i miei problemi come facevi tu, nessuno capisce la mia felicità come facevi tu, nessuno è te.
Io non so come stai. Non so cosa pensi. Non so se anche tu ti senti il cuore dolente e a volte vorresti togliertelo per non sentirlo più e stare un po' tranquilla.
Ogni tanto spero che nella notte tu dica "ora le scrivo, è notte, non mi vede nessuno, è solo un messaggio", e io lo spero, mi addormento sempre tardi sperando in te, anche perché non dormo più bene. Ti ricordi che ti dicevo? "Quando sto male il mio sonno fortunatamente non subisce problemi". Cazzata. Li subisce eccome.
E lo so che sembro una bambina, so che tutti la vedono così "è solo una storia finita, piano piano starai bene", ma non era una semplice storia. Prima di esserlo era un'amicizia cercata e voluta, cresciuta nel tempo, un bisogno di entrambe di aversi, di scambiarsi opinioni e affetto.
E so anche che dovrei smetterla, perché queste mie parole ti faranno solo stare peggio, ma io non voglio che tu ti senta in colpa. Sono solo parole per dirti che non va meglio, per farti sapere che non è facile per niente senza di te, anzi, è la cosa più difficile che abbia mai fatto nei miei pochi, ma tanti, anni di vita fin'ora. Però questo mio male non sarebbe così forte se non ti amassi in questa maniera così incondizionata, questo lo sapevo. Perché più grande è la gioia, più grande sarà il male che proverai quando non ci sarà più. Ma ne è valsa la pena. Rivivrei quei giorni all'infinito, rivivrei ogni giorno degli ultimi 5 anni, ogni litigata, ogni risata e ogni tuo bacio.
E so anche molto bene che la mia non è solo tristezza, a volte sono anche molto incazzata, perché avrei voluto così tanto che le cose andassero diversamente. Avevo già tutto in mente, sapevo già cosa dirti in ipotetiche situazioni future, no forse non lo sapevo bene, ma ci ho pensato tanto. E mi fa rabbia, una rabbia mai provata, perché era tutto così perfetto tra noi, eravamo la compensazione l'una dell'altra, lo siamo state per tanto tempo e ora mi uccide tutto ciò. Mi fa rabbia perché sento che questo finale non ci appartiene. Eppure, è così.
Ma ti ringrazio. Per ogni minuto in cui mi hai amata. In cui mi hai fatta sentire la donna più fortunata al mondo, in cui mi hai fatta sentire la donna più bella al mondo, quando in realtà lo sei tu. Grazie per la tua pazienza e dedizione per me, la tua cura e attenzione.
Ma per ora non riesco ad essere felice, qualunque cosa io faccia, sento la tua mancanza, sento quello che mi diresti, mi manca farti i grattini e sentire i tuoi brividi, mi manca sentirti arrabbiata con quel tuo broncio così carino ma spaventoso allo stesso tempo, mi mancano quei tuoi lunghi capelli alla Taiga, quei tuoi occhioni che vedevano tutto di me, quella tua schiettezza sia nel dire cose belle che cose brutte, mi manca il tuo essere stronza ma irresistibile, mi manca il tuo profumo dolce, quelle tue ciglia così belle da far invidia a tutte, mi manca il tuo corpo, quelle tue forme che odi tanto ma che io morderei dalla mattina alla sera, mi manca persino l'odore della tua sigaretta, perché chissà come, era unico anche quello, mi manca quel tuo essere così sexy senza nemmeno accorgertene, mi mancano le tue canzoni, a volte un po' trash, che mettevi in macchina e mi manca la tua voce. Mi manca che mi chiami.
E io so che ti amo. Non riesco a non farlo. Ma so che anche tu tieni a me. So che hai fatto di tutto per il bene di entrambe. Ma io non riesco ancora a vedere quel bene.
E lo so che tutto questo ti risulterà un pó smielato e imbarazzante, infatti non sarei mai riuscita a dirtelo di persona, volevo solo che sapessi che avevo ragione (come sempre) quando te lo dicevo:
Una volta che ti si conosce e ama, non si vive più affatto bene senza di te.
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breathing-in-sulfur · 2 years
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Mi ricordo l'ultimo nostro sguardo.
Io ero lì di fianco la macchina, tu camminavi verso casa e poco prima di sparire dalla mia vista ti voltasti a guardarmi attraverso i tuoi capelli biondi.
In quegli occhi ho capito che per me non c'era più posto e mi sei mancata così tanto che sembrava ti stessi guardando da un pianeta lontano, dal quale non avrei più fatto ritorno.
Da quel momento ti ho pensato molto, sognato spesso, pianto tanto; ancora oggi rimpiango di essere stato così idiota, così depresso e menefreghista.
Vorrei averti conosciuto in un momento più sobrio, più maturo, meno vigliacco; forse le cose sarebbero andate diversamente, forse le lettere del per sempre insieme si sarebbero avverate.
Sai, la notte quando non riesco a dormire io ancora ti penso ed esco fuori scalzo, anche se la strada è bagnata. Mi siedo sull'asfalto, appoggiato al muro a guardare il cielo scuro.
Guardo le stelle, quelle poche che ancora si riescono a vedere, mi chiedo se anche tu ogni tanto a me ci pensi.
Spero sia così, magari inciampi con la mente in un qualcosa, qualsiasi cosa; ti ritorna in mente il mio nome e forse ormai non mi odi così tanto.
Forse ti scappa anche un sorriso a ripensare a me, magari con una nota di ingenua nostalgia per un ragazzo che ci ha provato.
Ti giuro che quel ragazzo ti amava davvero. Era un po' allo sbando, dedito alle droghe, poco lucido. Nonostante i suoi difetti e comportamenti ingiustificabili lui ti amava, ma sbagliava.
Sono sicuro che se ora tutto ricominciasse da capo lui ci riuscirà a non farti piangere.
Purtroppo questa è la mia punizione.
Purtroppo ti amo ancora e non posso riaverti.
In qualche modo devo imparare dai miei errori, me ne hai perdonati una valanga ma non potevi rimanere sommersa tu, mentre io rimanevo a galla.
Ti giuro che ti amo.
Sotto una tua polaroid ho scritto "Forse un giorno".
Sono andato avanti con tutte le cose nella mia vita, meno che con te.
Continuo a camminare e va tutto bene, poi sento uno strattone e mi accorgo che sei ancorata ancora lì, in questo mio cuore che non vuole lasciarti andare, nonostante la mia mente abbia seppellito ogni speranza.
"Forse un giorno" è ciò che mi dico, ciò che spero, ciò che vorrei.
Sono stato con altre, ci ho provato a provare dei sentimenti per qualcun'altra, ma non ci riesco, ci faccio sesso e poi mi pento, scappo via e mi faccio schifo.
Non posso averti dato il mio cuore in quel nostro ultimo sguardo, non ci credo che ancora ti amo, non ci credo che non posso più amarti.
Non ci credo, ma forse un giorno.
- Alex
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gabbiadicarta · 2 years
Note
Ehi El, come stai? Spero tu stia bene.
Ho seguito il tuo consiglio, ed ho contattato la persona di cui ti ho parlato una settimana fa, circa. Le ho detto cosa mi avesse dato fastidio, e tutto ciò che mi sono sentita di dirle; qualche parola anche dettata dalla rabbia, purtroppo.
Alla fine sono passata per la tipa pesante e tossica. Mi ha detto che tutto ciò è surreale: solo perché ho dato peso a tutto quanto, mentre a lei non fregava nulla.
Sul social, non solo lei mi ha mandato le frecciatine, ma lo ha fatto anche la sua nuova conoscenza, seppur non conoscendomi.
Non appena ho notato che non ha risposto più al mio messaggio, le ho mandato un altro di “addio”, e lei non ci ha messo nulla a chiamare l’altra “dolce metà”, come faceva con me.
Non capisco se io mi senta sollevata per aver fatto uscire dalla mia vita una persona che non teneva a me (perché per chiamare un’altra persona “dolce metà”, subito dopo la nostra discussione, non mi sa tanto di persona che ci teneva veramente), oppure vuota. Mi sento un vuoto dentro.
Per ogni cosa, penso sia sempre colpa mia. Do sempre troppo peso alle cose, quando invece dovrei, forse, viverla con più leggerezza, qualsiasi conoscenza. Solo che quando mi sento trascurata, faccio uscire fuori il peggio di me.
Scusami per questo piccolo sfogo. Non avendo nessuno con cui parlarne, ho pensato di farlo con te. Se pensi che io abbia sbagliato qualcosa, dimmelo, per favore; come faresti con un’amica.
Non sto benissimo, ma ho agito, in modo da non pentirmene poi in futuro.
Buonanotte 🌙
Un abbraccio 🫂
guarda, stellina, onestamente penso che questa persona abbia preso la palla al balzo per allontanarti da lei, probabilmente non aveva il coraggio (le palle), per affrontarti o altro ed è andata subito a parare sulla tua presunta tossicità; ci sta che nella rabbia tu abbia detto anche cose, magari, che non pensavi del tutto ed è normale.
in parte credo tu abbia scansato un fosso, perché questo tipo di persone ti lacerano dentro, perché ti danno modo di dipendere da loro con qualche contentino, ma il più delle volte non sono in grado di darti nulla.
adesso hai bisogno di accusare il colpo, ci sta, lascia guarire il tuo corpo e la tua mente e passa oltre, vedrai che la sua "dolce metà" verrà presto sostituita, o quest'ultima lo farà con lei.
vedrai che troverai persone migliori, non preoccuparti. 💘
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tma-traduzioni · 2 years
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MAG158 - #0182509-A - Panopticon
[Episodio precedente]
[INT. ISTITUTO MAGNUS: I TUNNEL]
[CLICK. DI SOTTOFONDO SI SENTONO IL SUONO DELL’INTERFERENZA DI PETER INSIEME A DEI LENTI, PESANTI PASSI. MARTIN EMETTE UN SUONO AGITATO.]
PETER
(amabilmente) Va tutto bene, Martin?
MARTIN
È okay. Non mi piace particolarmente stare qui sotto.
PETER
Ah, sì, certo. Difficile fidarsi delle porte, immagino.
MARTIN
(risatina ironica) Già, be’, tutti sembrano farlo ultimamente, quindi...
PETER
I suoi corridoi sono sempre gli stessi, immagino. Sono sicuro… com’è che si chiamava.. Tim! Tim -
MARTIN
(interrompendolo) Preferirei davvero non parlarne, Peter.
PETER
Va bene. Di qua.
[PASSANO ALCUNI SECONDI DI SILENZIO E RUMORE DI PASSI.]
MARTIN
Sei sicuro che quella mappa sia giusta? Sono abbastanza certo che i tunnel si muovano.
PETER
Oh, non preoccuparti di quello. L’inchiostro è praticamente ancora bagnato. Per non parlare del fatto che, se si muovono veramente, be’... ho qualcosa per rimetterli al loro posto.
[FRUSCIO]
MARTIN
Quello è un Leitner.
PETER
Lo è!
MARTIN
E il, uhm.. sangue che ha di sopra?
PETER
(allegro) Anche quello è un Leitner!
MARTIN
(apprensivo) ...Oookay.
PETER
Vuoi vedere come funziona?
MARTIN
No, no, preferirei veramente che tu non-
PETER
No, insisto! Guarda.
[PASSANO POCHI SECONDI IN SILENZIO MENTRE NON SUCCEDE NIENTE.]
MARTIN
(sarcastico) Veramente incredibile.
PETER
Sto leggendo. Shh.
[ALTRO SILENZIO, POI RUMORE DI PASSI IN LONTANANZA.]
MARTIN
Peter. Peter, c’è un… Peter, credo ci sia qualcosa lì.
PETER
Mm-mmh. Se fossi in te rimarrei in silenzio.
[UN RUMOROSO, GRAFFIANTE SUONO AUMENTA DI VOLUME, INSIEME A DEI VERSI AGITATI, INUMANI, PRIMA CHE NON-SASHA ENTRI CON UN GRIDO DISTORTO. LANCIA QUALCHE SUSSULTO IRREGOLARE.]
NON-SASHA
Quindi hai finalmente deciso di lasciarmi andare, Jon? (chiamando) Joooooon?
Chi c’è lì?
[SI SENTE IL RESPIRO TERRORIZZATO DI MARTIN]
Chi mi ha liberata?
Non essere timido… Voglio solo ringraziarti.
... va bene, facciamo a modo tuo. Ora se vorrai scusarmi… ho degli affari in sospeso.
[LASCIA SCAPPARE UNA RISATA SCHIAMAZZANTE MENTRE LA SUA VOCE SVANISCE.]
[MARTIN EMETTE UN RESPIRO TREMOLANTE.]
MARTIN
Quella – quella – quella era. Uhm –
PETER
Esatto!
MARTIN
E sta andando a –
PETER
Assicurarsi che tutti siano troppo occupati per seguirci. Se la caveranno… probabilmente.
Sei ancora in tempo per andare ad aiutarli. Se insisti.
[DIVERSI SECONDI DI SILENZIO, MARTIN EMETTE UN SOSPIRO RASSEGNATO.]
PETER
(soddisfatto) Molto bene. Andiamo.
[CLICK]
[CLICK]
ARCHIVISTA
Andato come?
DAISY
Se n’è semplicemente andato da quello che sappiamo.
BASIRA
Sono sparite pure un paio di guardie in servizio.
ARCHIVISTA
(agitato) Sparite. Come?!
BASIRA
Semplicemente andate. La nostra ipotesi migliore è che conosceva qualche loro segreto.
DAISY
Ce l’ha fatto sapere un nostro vecchio amico in carcere.
ARCHIVISTA
Cosa, e nessuno ci aveva pensato?
BASIRA
Quello stronzo sarebbe potuto fuggire quando voleva, ma è rimasto lì seduto a ridere di noi.
ARCHIVISTA
No, no, questa – questa non può essere una coincidenza.
BASIRA
Coincidenza con cosa?
ARCHIVISTA
Martin, o qualcuno, mi ha lasciato una cassetta. Lui e Peter Lukas stanno cercando qualcosa giù nei tunnel.
BASIRA
Sai cosa?
ARCHIVISTA
No. L’ha chiamato uno strumento.
DAISY
Quando?
ARCHIVIST
Be’, non lo –  voglio dire… a-adesso? Immagino? Potrebbero –non può essere una coincidenza che Elias abbia scelto di svignarsela proprio adesso.
BASIRA
Pensi che stia venendo qui?
ARCHIVIST
Tu no?
DAISY
Andiamo.
ARCHIVISTA
(sospiro) Fammi prendere la chiave.
[CLICK]
[CLICK]
[ALTRI PASSI SU METALLO.]
MARTIN
Cos’è questo posto?
PETER
Il panopticon della prigione di Millbank. Non esattamente come Smirke l’aveva progettato inizialmente, certo; Jonah Magnus ha fatto qualche… cambiamento.
MARTIN
Ed è stato qui sotto per tutto questo tempo?
PETER
Secondo te perché è stato scelto come location per l’Istituto quando la prigione è stata chiusa? È un importante luogo di potere per la Contemplazione. Dalla torre al centro di questa stanza puoi vedere tutto.
MARTIN
Ma non c’è niente nelle celle.
PETER
Non mi riferisco alle celle, Martin! Intendo proprio tutto. Avanti. Attento a dove metti i piedi, è stato costruito in un’era precedente alle ringhiere di sicurezza.
MARTIN
Non capisco. Perché siamo qui?
PETER
È piuttosto semplice, sul serio. Voglio usare i poteri di questo posto per sapere di più sull’Estinzione – cosa sta facendo, dove si sta manifestando. Così possiamo fermarla.
MARTIN
E hai bisogno di me per farlo?
PETER
Esatto! Senza una connessione all’Occhio, ogni tentativo di usarlo finirebbe nel caos, probabilmente. Ma per fortuna tu hai questa connessione.
MARTIN
Quindi è per questo. Sia Solitario che Osservatore.
PETER
Devi ammettere che sei il candidato perfetto.
MARTIN
Immagino di sì.
PETER
C’è solo un’altra complicazione, però? Devi liberarti dell’attuale occupante.
MARTIN
Attuale….
[MARTIN VEDE QUALCOSA E SI FERMA.]
(teso) Chi è quello?
PETER
Jonah Magnus! O il suo corpo almeno. Seduto lì, ad osservare. A collegare il tutto, diventare sempre più vecchio. Se vuoi prendere il suo posto, be’...
MARTIN
Devo ucciderlo.
PETER
Sì. Non preoccuparti, però, ho portato un coltello.
[SUONO DI PIETRA CHE ROTOLA, SCIVOLA.]
MARTIN
(respiro scosso) Dove sono i suoi occhi?
ELIAS
Esattamente dove sono sempre stati, Martin.
[MARTIN SI LASCIA SCAPPARE UN SUSSULTO TREMOLANTE.]
A vegliare sul mio Istituto.
[CLICK]
[CLICK]
BASIRA
E sei sicuro?
ARCHIVISTA
Sì, sono sicuro che prima non c’era!
BASIRA
È solo che ci sono un sacco di cassette in giro.
ARCHIVISTA
E non ne tengo nessuna insieme alla chiave per i tunnel. È stata lasciata qui per me.
DAISY
E c’è scritto “ascoltami”. Abbastanza sospetto.
BASIRA
Quindi l’ha lasciata lì Elias.
ARCHIVISTA
O Martin, o Peter, o Annabelle!
BASIRA
Va bene. Come dici tu. Potrebbe essere una distrazione.
ARCHIVISTA
C’è solo un modo per scoprirlo.
BASIRA
Non abbiamo tempo da perdere.
DAISY
Non lo sappiamo. Non abbiamo idea delle tempistiche entro cui dobbiamo agire. Io dico di ascoltarla.
ARCHIVIST
Grazie.
[CLICK]
[CLICK]
[RUMORE DI LIQUIDO CHE SCHIZZA. UNA PORTA SI APRE.]
ELIAS (JONAH)
Gertrude.
GERTRUDE
(sottovoce) Maledizione.
ELIAS (JONAH)
Pensavi davvero che non me ne sarei accorto?
GERTRUDE
Speravo fossi ancora impegnato con la situazione dell’Oscurità. È il momento della la loro “Grande Eclissi”, no?
ELIAS (JONAH)
Ma penso che entrambi abbiamo raggiunto la stessa conclusione a riguardo. È per questo che sei qui.
GERTRUDE
Già. Un peccato, veramente. Un tempo ero in grado di dare fuoco ad un palazzo in metà del tempo. L’età ha la meglio su tutti prima o poi. (con disprezzo) Be’, quasi tutti, Elias.
ELIAS (JONAH)
Sei stata tu ad… insistere nel rimanere umana.
GERTRUDE
E senza dubbio questo rende la mia morte molto meno complicata.
ELIAS (JONAH)
Cosa speravi di ottenere esattamente qui? Perché non attaccare direttamente me invece di bruciare tutto prima?
GERTRUDE
Speravo che l’incendio ti avrebbe distratto mentre facevo esattamente questo.
ELIAS (JONAH)
Capisco.
Da quanto tempo lo sai?
GERTRUDE
Del tuo corpo? Non molto dopo che ti sei impossessato del tuo nuovo ospite e abbiamo fatto due… chiacchiere. Non è stato un salto enorme da lì al panopticon. La parte difficile è stata capire effettivamente come raggiungerlo. Mi ci è voluto quasi un decennio.
ELIAS (JONAH)
Quindi dai fuoco all'Istituto, lo usi come copertura per raggiungere il mio corpo e poi moriamo insieme. Poetico. Non sembra proprio il tuo stile.
GERTRUDE
Non avevo pianificato di morire, veramente.
ELIAS (JONAH)
E come pensavi di riuscirci mentre sei ancora legata all… ah. Oh, capisco. Veramente furba. (ghigno divertito) Pensavo Eric fosse l’unico ad aver scoperto quel piccolo segreto.
GERTRUDE
La conoscenza ha i suoi modi per sopravvivere. Tu fra tutti dovresti saperlo.
ELIAS (JONAH)
Già. Era un buon piano, sul serio. Se non fossi stata così sicura che non avrei tenuto d’occhio qua sotto, probabilmente avrebbe funzionato. (sarcastico) Il grande pensionamento di Gertrude.
GERTRUDE
Potrebbe ancora funzionare.
[RUMORE DI FIAMMIFERO E METALLO]
C’è solo bisogno di una piccola scintilla, e –
[RUMORE DI PISTOLA.]
Capisco. Quindi ti stai finalmente sporcando le mani? Devo davvero averti colto di sorpresa.
ELIAS (JONAH)
Immagino che ci siamo entrambi adagiati sugli allori. Cinquant’anni sono un lungo periodo. Fine di un’era.
GERTRUDE
Non sono in vena di ricordare i bei vecchi tempi, Elias. Forse non te ne sei accorto ma sono piuttosto occupata quindi sparami o –
[COLPO DI PISTOLA. GERTRUDE SUSSULTA E CROLLA.]
GERTRUDE
(ansimando) Be’... eccoci qua. Pensavo facesse più male.
ELIAS
(sospira) Peccato.
[CLICK]
[CLICK]
BASIRA
Bene, cosa ci dice tutto ciò?
Jon? Jon?
ARCHIVISTA
S-sì, scusa, giusto. Solo, uh… uh, il panopticon. È il, uhm-
BASIRA
La struttura della prigione di Millbank, basata su una torre di guardia che tutto vede. Lo so. Ho letto.
ARCHIVISTA
Bene.
BASIRA
Pensi che sia lo strumento?
ARCHIVISTA
Sì. E scommetto che il corpo di Elias –
BASIRA
Dev’essere Jonah Magnus, no?
ARCHIVISTA
Direi di sì.
BASIRA
(sospiro) Ed è passato di corpo in corpo come quel Reynor, qualunque cosa fosse.
ARCHIVISTA
Quindi Peter sta cercando di aiutarlo o fermarlo?
BASIRA
Lukas sta pianificando di impossessarsi del panopticon. Non penso che l’idea gli vada a genio.
ARCHIVISTA
Ma è stato Elias a dargli il comando. Non ha alcun- cosa… Daisy stai-?
BASIRA
Shh!
[PASSI PESANTI E IRREGOLARI. SI SENTONO URLA DI DONNA IN LONTANANZA.]
ARCHIVISTA
Oh, no.
BASIRA
Voi due restate qui. Vado a controllare.
[CLICK]
[CLICK]
PETER
Che ci fai qui, Elias?
ELIAS (JONAH)
Oh, non devi preoccuparti.
PETER
Due contro uno?
ELIAS (JONAH)
Non potrei fermarvi nemmeno se volessi. Volevo solo essere qui per il finale. Un uomo non è libero di assistere alla propria morte?
MARTIN
Cosa, co- cosa? Cosa? Come fai ad essere qui?
ELIAS (JONAH)
Be’-
PETER
Non farti distrarre.
ELIAS (JONAH)
(con disprezzo) Peter.
PETER
(con altrettanto disprezzo) Elias.
MARTIN
Entrambi silenzio – fate silenzio. Datemi solo un secondo per pensare.
PETER
Certo. Puoi prenderti tutto il tempo del mondo.
ELIAS (JONAH)
Avanti, Martin. Mi sarei aspettato che avresti afferrato al volo la possibilità di uccidermi.
MARTIN
Non è questo… perché non dovresti aiutare contro l’Estinzione?
ELIAS (JONAH)
Perché sono un uomo pieno di impegni. Non è mai stata una delle mie priorità.
MARTIN
Non ti credo.
ELIAS (JONAH)
Non ha veramente importanza, temo. È l’unica risposta che sono disposto a darti.
MARTIN
Se io...
Se ti uccido, gli altri sopravviveranno?
PETER
Elias?
ELIAS (JONAH)
Avanti, Peter. È una domanda ragionevole. E avresti dovuto occupartene tu, veramente.
In breve, non lo so, Martin. Ti garantisco che non sarà piacevole per loro, ma sinceramente non so se il loro legame con l'Istituto è così forte come potrei aver insinuato. Tu, quantomeno, non dovresti avere ripercussioni grazie alla tua nuova alleanza. Jon… potrebbe essere abbastanza potente da sopportarlo. Melanie è fuori dai giochi, quindi rimangono Basira e Daisy. E il resto dell’Istituto, ovviamente, ma non dirmi che ti importa di loro.
MARTIN
(indignato) Co- certo che mi importa!
ELIAS (JONAH)
Ne sei sicuro? Ti importa veramente di loro? O preoccuparsi è semplicemente una vecchia abitudine?
Santo cielo. Peter ha fatto un ottimo lavoro, vero? No, l’unica scelta che credo importi è se vuoi uccidermi o meno.
MARTIN
Lo voglio. (ride) Lo voglio veramente.
PETER
E allora fallo, Martin. Siamo uguali, io e te. Non abbiamo bisogno di nessun altro. Guardare da lontano, è quello che hai sempre fatto. Non ti sei divertito in questi ultimi mesi, a muoverti attraverso gli Archivi senza essere visto, senza essere giudicato? Ti piacerà lì. Lo prometto.
MARTIN
Sì. Sì, penso che mi piacerà.
PETER
Allora fallo. Uccidilo e aiutami a salvare il mondo.
[LUNGA PAUSA.]
MARTIN
No.
[CLICK]
[CLICK]
DAISY
Quindi?
BASIRA
Sembrano essere due persone. Un vecchio e-
DAISY
Una donna con una cicatrice.
ARCHIVIST
Oh, Dio, proprio adesso? Perché adesso?!
BASIRA
Probabilmente non è una coincidenza. Da quello che ho visto si stavano divertendo con il resto dell’Istituto, ma presto saranno tutti morti o fuggiti.
DAISY
E poi loro verranno qui.
ARCHIVISTA
(sottovoce) Già.
BASIRA
Posizionati accanto alla porta. Prova ad attaccarli quando entrano.
DAISY
Okay.
ARCHIVISTA
Posso, uh… posso avere una pistola?
BASIRA
Ne hai mai usata una?
ARCHIVISTA
(indignato) Non me l’hai mai insegnato!
BASIRA
Non me l’hai mai chiesto. Tra l’altro, abbiamo abbastanza problemi senza che –
[RUMOROSO SCHIANTO.]
NON-SASHA
Ciao, Jon.
BASIRA
Oh, merda.
ARCHIVISTA
Ditemi che è un cazzo di scherzo –
[SCHIANTO RUMOROSO, COLPI DI PISTOLA]
BASIRA
Vai!
[RUMORE METALLICO MENTRE JON CORRE.]
TREVOR
Joooooonny! (sghignazza)
JULIA
Vogliamo fare una dichiarazione!
NON-SASHA
Oh, ciao! Che succede qui? Nuovi amici?
[COLPI DI PISTOLA. NON-SASHA RIDE.]
NON-SASHA
Non siete nuovi amici? Anche meglio.
DAISY
Che diavolo è quella roba?
JULIA
Ah! Lo vedi, vecchio?
TREVOR
Sono tutti mostri qui.
ARCHIVISTA
Ti ricordi cos’è successo a Sasha?
BASIRA
Quella è la cosa che l’ha uccisa.
ARCHIVISTA
Era intrappolata nei tunnel. E – Martin. Dev’essere successo qualcosa li sotto.
BASIRA
Se è li sotto con Peter, o Elias… maledizione, dobbiamo trovare un modo per raggiungerli.
TREVOR
(di sottofondo) Venite fuori, venite fuori, ovunque voi siate!
(annusa) Riesci a sentire il loro odore?
JULIA
Ugh. Difficile a dirsi con la puzza di quella cosa!
BASIRA
Ci seguiranno… maledizione. Jon, vai, noi li terremo occupati.
ARCHIVISTA
Cosa? No! Io –
BASIRA
Non discutere. Vai.
NON-SASHA
Joooon?
ARCHIVISTA
Va bene. Cercate di non morire.
BASIRA
Vai.
[QUALCHE MOMENTO DI SILENZIO E RUMORE METALLICO.]
BASIRA
Potrebbe essere arrivata la nostra ora.
DAISY
Basira…
BASIRA
Non pensavo sarebbe finita così. (hehe) Sai cosa, in realtà forse lo pensavo.
[JULIA RIDE FOLLEMENTE DI SOTTOFONDO]
DAISY
Basira, promettimi una cosa.
BASIRA
Cosa – no. Daisy, no.
DAISY
Basira, quando tutto sarà finito, devi trovarmi. E uccidermi. Promettimelo.
BASIRA
No. No, Daisy, troveremo un modo.
NON-SASHA
Non puoi nasconderti per sempre, Jon...
DAISY
Questi ultimi mesi… ho sempre avuto i giorni contati, non credi? Non posso scappare per sempre.
BASIRA
(disperatamente) Daisy...
DAISY
Promettimelo.
BASIRA
Te lo prometto.
DAISY
Grazie. Ora scappa.
BASIRA
Daisy –
DAISY
(voce ringhiante, distorta dalla Caccia) Scappa...
[VELOCI PASSI, DAISY RINGHIA. JULIA RIDE E CARICA UNA PISTOLA.]
JULIA
Eccoti.
TREVOR
Tutta sola.
DAISY
(ringhiando) Merda!
[COLPO DI PISTOLA.]
[CLICK]
[CLICK]
PETER
Martin. Cosa stai facendo?
MARTIN
Sto… dicendo di no. Mi rifiuto. Fine dei giochi.
[IL COLTELLO CADE RUMOROSAMENTE PER TERRA.]
PETER
Martin, non è il momento di fare i capricci. Ci sono cose più importanti in gioco qui –
MARTIN
(risata) Sai, credo sia questo il vero problema. La posta in gioco era troppo alta. Tutti quei piccoli dettagli che non tornavano...li ha resi più evidenti. Esagerati.
PETER
L’Estinzione sta arrivando.
MARTIN
Oh, ci credo! Ma non è questo il punto, no? Non stavi cercando di salvare il mondo, era tutto solo un gioco di potere contro di lui. Potrei anche non sapere cosa sta succedendo esattamente, ma non penso di volere nessuna parte in tutto questo. Per quanto voglia ucciderlo… me ne chiamo fuori.
PETER
Ma hai detto –
MARTIN
Onestamente, ho detto quello che pensavo volessi sentire più che altro.
PETER
Capisco. (rivolgendosi a Elias) Sei stato tu, vero?
ELIAS (JONAH)
Non direi.
MARTIN
Non è stato lui! Non è stato nessuno. Solo io. Sono sempre stato solo io. Io...
Quando mi sono rivolto a te all'inizio, pensavo di aver perso tutto. Jon era morto, mia madre era morta e il lavoro per cui avevo dato tutto mi aveva intrappolato e obbligato a fare del male e io… non mi importava veramente di quello che sarebbe successo a me. Mi dicevo che stavo cercando di proteggere gli altri, ma… neanche andavamo d’accordo, onestamente. Forse pensavo semplicemente che unirmi a te sarebbe stato un buon modo per farmi uccidere.
E poi… Jon è tornato, e… e all’improvviso avevo una ragione per mantenere la tua attenzione su di me. Farti sentire al comando così non te la saresti presa con lui. E se questo significava andare sempre più alla deriva, che importa? Avevo già pianto la sua morte. E se adesso significava salvarlo, ne valeva la pena.
Quando hai cominciato a parlare dell’Estinzione, però… mi avevi veramente convinto a quel punto, per un po’. Ma poi – (risata sardonica) poi, hai provato a rendermi l’eroe. Hai provato a vendermi l’idea che fossi l’unico che poteva fermarla. E quello non mi è mai andato giù. Voglio dire, voglio dire, guarda  – guardami, non sono esattamente un  – un prescelto. Ma a quel punto ero dentro fino al collo. Quindi sono stato al gioco. Ho aspettato di vedere qual era il tuo obiettivo finale, ed eccoci qua.
Divertente. Sembra che avessi ragione dall’inizio. Probabilmente rimane comunque un buon modo per farmi uccidere?
ELIAS (JONAH)
(compiaciuto) Ti avevo avvertito, Peter.
PETER
Ma servi veramente la Solitudine.
MARTIN
Oh, ci sono quasi, ma se questo è il test finale o qualcosa del genere? Allora mi dispiace. La risposta è comunque no.
PETER
(petulante) No. No! Non è giusto  – hai idea di cosa hai fatto? Lo sapevi, deve aver realizzato  –
MARTIN
Jonah non c’entra niente.
PETER
No, non è  – non puoi  –
ELIAS (JONAH)
Hai perso, Peter, ammettilo. Ti ha manovrato come un… (allegramente) come un… burattino da due soldi.
PETER
No! Taci.
ELIAS (JONAH)
Peter. È ora.
PETER
Va bene.
MARTIN
Grande. Allora adesso uno di voi due può forse dirmi cosa...
[L’INTERFERENZA AUMENTA IMPROVVISAMENTE DI VOLUME, SOVRASTANDO LA VOCE DI MARTIN. POI SI DISSOLVE, MARTIN È ANDATO.]
ELIAS (JONAH)
Non sarà così male, Peter. Vedrai. Ora, lui sarà qui a momenti, quindi puoi andartene o  –
PETER
Oh, no. No. Non gli renderò le cose facili. Non hai ancora vinto.
ELIAS (JONAH)
Come vuoi. Basta che ti assicuri di lasciare la porta aperta.
[L’INTERFERENZA DI PETER AUMENTA DI VOLUME UN’ULTIMA VOLTA, POI SCOMPARE. ELIAS, DA SOLO, EMETTE UNA LUNGA E TRIONFANTE RISATA.]
[CLICK]
[CLICK]
[RESPIRO AFFANNOSO DI JON PER QUALCHE SECONDO.]
ELIAS (JONAH)
Ah, Jon. Stavo iniziando a preoccuparmi. Hai trovato la strada facilmente?
ARCHIVISTA
(senza fiato) Sì. Sì, l’ho fatto.
...come?
ELIAS (JONAH)
Ti basti sapere che sono stato io a chiamarti.
ARCHIVISTA
Cos’è questo posto?
ELIAS (JONAH)
Mmh. Una domanda difficile. E non c’è tempo  –
ARCHIVISTA
Il panopticon.
ELIAS (JONAH)
(compiaciuto) ...caspita, sei cresciuto. Sì. Un capolavoro, non credi?
ARCHIVISTA
Già. Lo è. E quello lì sei tu? Il tuo… corpo?
ELIAS (JONAH)
Non più. Non veramente, però se dovessi fargli del male, non finirebbe bene per me. O per i tuoi amici, se è per questo.
ARCHIVISTA
Forse ne vale la pena.
ELIAS (JONAH)
Forse. E sono sicuro che, in altre circostanze, saresti più che felice di correre il rischio per provare a vendicarti.
Ma...
ELIAS (JONAH)
Ma per Martin, non c’è tempo da perdere.
ARCHIVISTA
Dov’è?
ELIAS (JONAH)
Peter Lukas lo ha gettato nella Solitudine, e ogni momento che passa si allontana sempre di più da te.
ARCHIVISTA
Come lo riporto indietro?
ELIAS (JONAH)
Da qui fuori? Impossibile.
ARCHIVISTA
Vuoi che lo segua?
ELIAS (JONAH)
No, Jon. Sei tu a volerlo seguire. Io voglio semplicemente che tu sappia che se lo farai, è improbabile che tornerai indietro. Andare volontariamente nella Solitudine è praticamente una condanna a morte.
[SENZA ESITAZIONE.]
ARCHIVIST
Come faccio?
ELIAS (JONAH)
Non è passato molto tempo. E sono sicuro che ci siano ancora le tracce del loro passaggio. Devi soltanto aprire la mente. Assorbi tutto. Conosci il loro percorso, e semplicemente… seguilo.
[L’INTERFERENZA AUMENTA DI NUOVO DI VOLUME.]
Molto bene.
Hai paura, Jon?
ARCHIVIST
(a bassa voce) Sì.
ELIAS (JONAH)
Perfetto.
[CON QUESTO, VIENE SOPRAFFATTO DALL’INTERFERENZA.]
[CLICK]
[Traduzione di: Sim]
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nessunotrannenoi · 2 years
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24/06/2022 - 22:58
Ciao amore mio, come stai? Spero non ti sia stancato troppo a lavoro e non abbia fatto tanto caldo come qua. Io oggi sono stata meglio. Niente flebo ma solo tanti controlli. Probabilmente lunedì se i valori sono tutti ok, mi dimettono. Mi sento uno schifo, vorrei tanto le tue coccoline. Volevo dirti che questi giorni non ho fatto altro che pensare a te. Mi è capitato un video, tutti i santi giorni. Un video di quelle animazioni che raccontano come due persone anche se si allontanano, in qualche modo possono sempre rincontrarsi. E ho pensato che allontanarsi non vuol dire separarsi e abbandonarsi. E io spero che presto ci ricongiungeremo e potremo fare finalmente tutto ciò che ci siamo sempre detti. Mi manchi veramente tanto e solo dio sa quanto spero in ogni istante di poterti stringere forte. Oggi sento che mi hai pensata tanto, ho questa sensazione da stamattina e probabilmente non è solo una sensazione. Io spero che il mio pensiero ti arrivi forte e che quando ti senti nervoso o un po' giù, pensi a tutte le volte che ti ho detto di essere meraviglioso e il migliore. Ti amo infinitamente. Ti auguro tanti sogni bellissimi, ci sentiamo domani ❤️
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peytonblackstar · 17 days
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· · ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀         ⤹         𝐩𝐞𝐲𝐭𝐨𝐧 𝐛𝐞𝐥𝐥𝐢𝐧𝐠𝐞𝐫 ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀⠀ ⠀ ‧‧‧‧  ᴇxᴛʀᴀᴄᴛ › ⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀⠀ ⠀manhattan, ny ‧‧‧ 29.04.2024               ─── ㅤㅤ ㅤㅤ ㅤ   ʟᴇᴏɴᴀʀᴅ « Sono stato puntuale come un orologio svizzero, non ci credevo nemmeno io visti gli impegni di oggi! È un piacere vederti di persona Peyton. »   ᴘᴇʏᴛᴏɴ ᴠɪʀɢɪɴɪᴀ « Non dirlo, non dirlo… E' stato un lunedì in super salita e mi chiedo ancora come abbia ancora la testa attaccata al collo. Leonard! Finalmente ti vedo di persona, il piacere è tutto mio! Come stai? Ti prego dimmi che siamo arrivati a tempo! »   ʟᴇᴏɴᴀʀᴅ « Assolutamente in tempo! Allora cosa ordiniamo? Io pensavo sul serio ad un caffè corretto. »   ᴘᴇʏᴛᴏɴ ᴠɪʀɢɪɴɪᴀ « Ti seguo! Ormai l'orario d'ufficio è terminato, no? Devo anche ringraziarti per questo incontro. So di essere entrata un po' a gamba tesa, ma a volte mi sembra che sia o tutto o niente. »   ʟᴇᴏɴᴀʀᴅ « Preferisco le persone decise da quelle indecise. Due caffè corretti con liquore al cioccolato? »   ᴘᴇʏᴛᴏɴ ᴠɪʀɢɪɴɪᴀ « Sarebbe perfetto! Grazie mille! Adoro il cioccolato! Beh, allora vado subito al punto. Ho sentito parlare di te da mia sorella Indiana, e so che sei all'apice di una delle aziende cosmetiche che fanno da padrone nello scenario mondiale. Dal momento che mi concentro principalmente su ristrutturazioni ma anche arredamento, mi piacerebbe unire le due cose e fare una collaborazione. Volevo sapere se avevi già pensato alla prossima campagna pubblicitaria. »   ʟᴇᴏɴᴀʀᴅ « Oh questo è molto interessante, in realtà no, non ci ho ancora pensato, la prossima campagna sarà per una linea di cosmetici in collaborazione con una nota ex modella. ─ A settembre poi partirà la campagna di fine anno. Perché? »   ᴘᴇʏᴛᴏɴ ᴠɪʀɢɪɴɪᴀ « E avevi in mente qualche idea precisa per la location? Perché da qui arriva la mia proposta… Mi piacerebbe poter seguire la parte di arredamento scenico. Sto collaborando con AD Magazine, non so se lo conosci e mi piacerebbe portare qualcosa di diverso rispetto al solito interno di una casa. Il tuo marchio darebbe sicuramente un tocco in più. »   ʟᴇᴏɴᴀʀᴅ « Per la nostra campagna interna no, a dire il vero, è tutto da stabilire, di solito se ne occupano al reparto marketing prima di venire da me… ─ Ma la cosa si fa interessante e potrei invertire i ruoli! »   ᴘᴇʏᴛᴏɴ ᴠɪʀɢɪɴɪᴀ « Ho preferito andare alla fonte e venire da te. So che teoricamente tutte le decisioni devono passare da te e dunque eccomi qui. Mi piacerebbe però sottoporti qualche idea, prima di decidere ecco. »   ʟᴇᴏɴᴀʀᴅ « Sarei ben lieto di vedere e parlare con te di ogni possibile idea. »   ᴘᴇʏᴛᴏɴ ᴠɪʀɢɪɴɪᴀ « Così mi lusinghi! Ad ogni modo, mi piacerebbe farti vedere qualche idea prima. Immagino che abbiamo tempo, ma nemmeno così tanto. Alla fine del mese si terrà un evento organizzato dalla mia famiglia, al Country Residence negli Hamptons ed in quell'occasione seguirò la parte di arredamento. Potresti venire a vedere e magari posso farti vedere alcune proposte, che cosa ne dici? »   ʟᴇᴏɴᴀʀᴅ « Ho proprio ricevuto l'invito qualche giorno fa. Sono assolutamente dentro! Ci vedremo all'evento e vedrò cosa hai mente dopo di che vaglieremo delle proposte. Che ne pensi? Considera che la campagna successiva deve uscire ad Ottobre. »   ᴘᴇʏᴛᴏɴ ᴠɪʀɢɪɴɪᴀ « Oh perfetto! Sarebbe.. Sarebbe davvero perfetto! Sono dell'idea che alcune cose bisogna vederle con gli occhi. Potrei farti vedere mille progetti, ma sulla carta è una cosa, nella realtà è un'altra. Devo correre, ho capito ahaha. Ti ringrazio davvero per quest'incontro, Leonard! E anche per il caffè! »   ʟᴇᴏɴᴀʀᴅ « Useremo la realtà come banco di prova, la trovo un'idea originale. Iniziamo col piede giusto. E non c'è di che. »   ᴘᴇʏᴛᴏɴ ᴠɪʀɢɪɴɪᴀ « Affare fatto, allora abbiamo un accordo, mh? »   ʟᴇᴏɴᴀʀᴅ « Affare fatto! »   ᴘᴇʏᴛᴏɴ ᴠɪʀɢɪɴɪᴀ « Ti manderò qualche idea via mail durante questo mese e ci vedremo alla fine del mese per l'evento! Non vedo l'ora! Grazie ancora questa opportunità. »
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Il mio nome d’arte sta spopolando, adesso sono quasi un personaggio pubblico. Ho detto a mia madre che alla fine, quel nome, me lo sono presa lo stesso. Lei ci ha tenuto a ribadire che non voleva chiamarmi così quando sono nata, ma che era stato un suo pensiero, una fantasia, di tanto tempo prima. Leggeva quel Gozzi, per studio, e questo qui le mise in testa una certa Marfisa bizzarra. Il nome nobiliare le piacque (ma io sostengo che le piacque ancor di più l’associazione con la bizzarria). Ma bisogna fare attenzione con le fantasie. Quel pensiero, io lo so, non ero ancora io. Non aveva il mio corpo fisico. L’altro nome, quello vero, è stato solo assegnato per convenzione alla mia persona fisica. Ma quello che di me non si vede, era già lì. Ero presente come pensiero. Io ero lì, invisibile. Esistevo come possibilità, un pensiero che era già materia. Neppure mia madre sapeva che ero io. Ma io, prendendomi quel nome, Marfisa, ho preso possesso anche di quella Figlia Immaginaria, e l’ho trasportata nella realtà. Chissà se quella Marfisa del pensiero era simile a quella che adesso le ha rubato il nome. Ma no, no, ero io, lo so. Mia madre, anche senza avere ancora un progetto di genitorialità, non poteva pensare che a me. Qualunque fosse stato il mio nome, non potevo che nascere io. Ero il suo destino. Ma lei mi ha conosciuta con quell’altro nome, che era la mia presenza fisica nel mondo. Marfisa, invece, è il nome della mia anima: è lei che scrive poesie, lei che recita, lei che crede ancora in Dio. E io ora l’ho portata nel mondo. Solo un nome d’arte, o così pare. Io credo che ognuno di noi abbia un nome segreto. Questo è il mio…Ho deciso che dovevo riunire il nome dell’anima- quello pensato- a quello materiale. Ora sono io e non io. Mamma crede di averla immaginata. Quella bambina per lei non è mai esistita, è stata abortita prima ancora di potersi fare embrione. Così, una volta adulta, ne creò un’altra. Ma non sapeva di aver trasferito in essa l’essenza della figlia immaginaria…Così, ora sono due cose. Marfisa sarà la mia apparenza. Una specie di super io. L’altro nome, lo lascio a chi conosce tutto a fondo di me, a chi comprende davvero che l’immaginazione si è concretizzata. A chi sa che se pensi qualcosa, quel pensiero accade. Che se ti piace un certo nome, e la tua coscienza lo dice ad alta voce, quel nome sente il suono di sé e prende vita. E colei che quel nome avrebbe dovuto portarlo, prima o poi verrà a reclamarlo. Come vedete, sono un po’ bizzarra…Questa, madre, la minaccia dei tuoi sogni letterari.
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entropiceye · 5 months
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Cara piccola me...
L'avresti mai creduto possibile?
Tante volte hai cercato di rincorrere persone che si allontanavano, di afferrare mani che ti sfuggivano... Alla disperata ricerca di un amore e di una comprensione che non sembravano arrivare mai.
Avevi finito per pensare di non meritarlo, di non andare bene, di non essere abbastanza.
Avevi cominciato ad inseguire una perfezione impossibile, disumana. Un obbiettivo così irraggiungibile, che ha quasi finito per consumarti.
Avevi deciso di isolarti per paura di soffrire ancora, covando silenziosamente rabbia ed invidia per chi sembrava riuscire a vivere con leggerezza, facendo apparire semplice quello che per te diventava ogni giorno più complicato ed estenuante.
Eri così abituata a sentirti un fallimento, che la via del sabotaggio ormai era l'unica percorribile.
Eri così convinta di non avere alcuna speranza, così frustrata per non riuscire a star bene, malgrado i tanti sforzi, che per poco non hai rischiato di sparire per sempre.
Ti sei impegnata tanto per dimostrare a tutti quanto valessi, senza capire che la prima e più importante persona da convincere, era proprio quella figura accigliata che vedevi riflessa nello specchio ogni mattina.
E' per questo che quella corsa verso la pace e la serenità sembrava non avere mai fine, come se arrivasse solo la fatica e del traguardo non si scorgesse mai neppure l'ombra in lontananza.
L'avresti mai immaginato di essere qui, oggi?
Avresti mai pensato di vivere per conto tuo, di avere degli amici ed una persona che tiene a te per davvero?
Avresti mai creduto di riprendere l'università, riuscendo non solo a presentarti agli esami, ma anche a superarli?
Avresti mai pensato di poter studiare e lavorare insieme?
Avresti mai immaginato di poter costruire il tuo futuro giorno per giorno, anziché limitarti ad annaspare in attesa della fine di tutto?
Avresti mai sognato di poter riuscire a guardare con amore e consapevolezza, quella piccola te del passato, invece di infierire chiedendole sempre di più?
Avresti mai pensato che un giorno, il tuo amor proprio avrebbe prevalso sulla paura dell'abbandono e della solitudine, permettendoti di interrompere i legami che ti prosciugavano?
Forse non ti rendi ancora conto di quanto effettivamente sei cresciuta, di quanti passi avanti tu abbia fatto.
So che sicuramente pensi ci sia ancora tanto ancora da migliorare, da cambiare... E va bene.
Ma non dimenticare che anche adesso, anche così, Tu sei importante e sei abbastanza.
Lo sei sempre stata, solo che non lo sapevi.
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ninfettin · 6 months
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Spero di non darti troppo fastidio, mi dispiacerebbe. E' il tuo spazio e sei libera di esprimerti come preferisci. Però magari un punto di vista esterno a te potrebbe anche aiutarti a uscire fuori dalla tua bolla. Mi fa piacere che gli hai chiesto se è tutto ok: quando un altro anon ti ha proposto di farlo e hai risposto col nope ho pensato: ma che palle i neurotipici che anzichè dirsi le cose, se si piacciono, se c'è un problema, vanno avanti senza comunicazione e piuttosto preferiscono parlarsi come in una soap opera. Poi però gliene hai parlato ed è stato un segno di maturità emotiva. La sua risposta 'no ma và' di certo non da segni positivi e adesso hai tutto il diritto di non sentirlo più, però vorrei comunque dirti un paio di cosine senza giudizio (sono dalla tua). Scrivi che "fatto sta che non gli interesso perché non sono abbastanza. su sta cosa sento di aver pienamente ragione e stop". Qua sembra che stai pestando i piedi per dire 'non sono abbastanza! datemi ragione!', io stess l'ho fatto miliardi di volte ma cosa ne guadagni? E' giusto che le altre persone riconoscano e diano validità al nostro malessere ed è frustrante quando questo non accade, ma dare validità all'idea che valiamo di meno non è di aiuto. Se tu leggessi qualcun scrivere: "faccio schifo, datemi ragione!" cosa penseresti? O che ha un fetish o che forse dovrebbe essere valorizzata piuttosto che denigrata. E chiudere una discussione con 'non sono abbastanza punto e basta' non fornisce alcun aiuto verso te stessa e verso gli altri. L'altra cosa che ti volevo dire è che, oltre al suo 'no ma va là' e che probabilmente sì dovresti chiudere con lui, ogni persona è un mondo a sè. A me stess è successo miliardi di volte di comportarmi in maniera simile, che mi piacesse qualcun e che poi all'atto pratico mi immobilizzassi, che non fossi in grado di fare nulla fino a scappare proprio. Tu scrivi: se una persona è interessata mi scrive, se non lo fa non lo è; questo presuppone che quella persona sia mentalmente lineare, che non faccia pensieri intricati, che non abbia problemi. Esattamente come quel tipo di pensieri contorti li fai tu, li può fare chiunque altro (poi che non valga la pena sentire ulteriormente questo tipo ok)
punto primo: rientro nello spettro autistico certificata, quindi neurotipica magari signore mio, quanti sbatti in meno. secondo: io questo spazio lo uso per lamentarmi perché non posso farlo irl e capisci che dopo 10 messaggi in cui ti dicono A quando tu pensi B lo fai anche solo per concludere alla svelta la conversazione nel dire "è così e stop". senza calcolare tutti i messaggi che ignoro e basta
a ogni modo ho pensieri ossessivi dall'età di 3 anni che non puoi estirpare manco con il diserbante. il mio psicologo ci litiga da un bel po' ma vincono sempre loro. vorrei avere la forza di controllare pensieri ed emozioni, ma alla soglia dei 30 anni non riesco ancora
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misteroney · 6 months
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Quanto è difficile uscire dal loop dei propri comportamenti?
Hanno tutti problemi o traumi!!
Vero ma forse la differenza caratteriale e genetica tra di noi sta proprio nel come siamo capaci di affrontarli o gestirli
Ma tu sei sicuro di averci provato davvero?
Mi stai dicendo che mi comporto solo da vittima?
Si, qualcosa del genere
Ma quando provo a non lamentarmi mi sembra di far finta di stare bene, di non essere sincero
Ci vuole equilibrio nelle cose, segui il cuore
Giuro che ho sempre odiato questa frase, ma dove caxxo mi dovrebbe portare questo cuore se è il primo ad essere corrotto!!!
Ma scusa non la usi pure tu? La frase intendo
Si ma predicare è molto più facile, poi nelle altre persone vedo un cambiamento effettivo quando do qualche spunto
Che vorresti dire, che sei unico e speciale? Su di te non funzionano le cose comuni? Sei tipo l'alieno incompreso alla Kurt Cobain?
...
Non nego che ci abbia pensato in effetti... Al discorso dell'alieno e di Kurt. Mi sono chiesto più volte anche se dovessi scrivere una lettera prima di...
Prima di? Andartene?
Eh si...
Ma pensi davvero di farlo?
Spesso ma non capisco cosa mi ferma
Forse sei attaccato ancora a qualcosa no? Inizia da quello
Ma è quello il problema!!!!! Io non so a cosa sono attaccato, quando mi sveglio al mattino il mio primo pensiero non si dirige verso niente di concreto. Al massimo cose futili e materiali... faccio schifo
Va bene fare schifo, tranquillo non sei l'unico
Lo so... Anzi voi altri fate ancora più schifo che manco ve ne rendete conto. Come caxxo fate ad andare avanti senza preoccuparvi di nulla???
Pensi questo? Ma è davvero importante gli altri cosa fanno? Non volevi lavorare su te stesso?
Mi stai mettendo ancora più in crisi, sai cosa, tu sei il primo a fare schifo!!! Lasciami in pace.
Ma sai chi sono io?
Tu sei... tu... sei... m..
Esatto. Io sono te Oney
...
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enriel · 10 months
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Parlerò di te
È in momenti come questi che la tristezza mi avvolge È in momenti come questi che in mezzo a tutte le persone che mi circondano non smetto di pensare e volere solo te Sai principino qual è la cosa che mi fa più male? È che tu sia riuscito ad andare avanti come se niente fosse, come se fra noi non ci fosse stato niente, come se le nostre promesse e i nostri progetti futuri fossero solo delle lontane parole che mi sono sognata Mi domando che senso abbia avuto, vedersi ogni giorno, rinunciare ai nostri impegni e obbiettivi per stare insieme, perché “insieme” era il posto migliore di tutti Ebbene sì, fra tutte le persone tu eri la mia preferita, anche quando non smettevamo di litigare e di insultarci, io volevo solo te Mia mamma me l’ha sempre detto che niente è immutabile e niente dura per sempre, ma io non volevo ascoltarla…amore mio, io ero certa del nostro amore Quando ci siamo conosciuti avevo molta paura di affezionarmi, perché ero sempre abituata a vedere le persone andarsene da me e di ritrovarmi abbandonata e da sola Pian piano ho pensato che con te fosse diverso, ho iniziato a credere nell’amore grazie a te e nel “per sempre” Col passare dei mesi per me eri ormai una certezza Purtroppo però è successo quello che più temevo, le mie insicurezze e le mie paure ti hanno fatto allontanare Te ne sei andato come tutti gli altri, con un’indifferenza che mi ha distrutta, ha tolto ogni mia forza, ogni mio desiderio, ogni mia gioia Sono entrata in un vortice di malinconia che ormai mi accompagna da settimane Io ci credevo nel tuo “non ci lasceremo mai”, ma adesso non credo più a niente Spero che sentirai la mia mancanza e spero che la nostra storia avrà una continuazione, ma non una fine Perché sai amore mio, “i giorni passano lenti, giorni passano lenti Se li conti uno per volta aspettando una svolta, baby Bisogna che non ci pensi Non guardare cosa fa l'altra gente, non lo sa, credi Pare che di questi tempi Tutti cercano di dare una colpa per spiegare cosa Succede alle loro menti Che si intrecciano a pensare e non riescono a volare Senti C'è una canzone di tanti anni fa Che sembra scritta ora Non mi ricordo neanche più come fa Ma il testo dice Qualcosa come I love you baby Più chiaro di così non c'era I love you baby Lo canterò per te Stasera, domani E finché non vedrò La luce dei tuoi occhi tornare nei tuoi occhi La luce dei tuoi occhi tornare nei tuoi occhi” Ti ricordi quando la cantavamo a squarciagola in macchina e a casa tua? Ti ricordi quanto eravamo felici? Io adesso non riesco più ad esserlo, da quando te ne sei andato Mi manchi troppo amore mio
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giancarlonicoli · 1 year
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4 giu 2023 19:53
“WOODY ALLEN MANGIAVA GLI SPAGHETTI ALLE VONGOLE CON IL CAPPUCCINO. E POI È UNO STRONZO” – I RICORDI STRACULT DI MAURIZIO MASTINO, TITOLARE DELLO STORICO STABILIMENTO E RISTORANTE DI FREGENE: “CI SONO VENUTI TUTTI. DA FELLINI A GASSMAN, PASSANDO PER VOLONTÉ. VENIVA SORAYA, SI METTEVA SEMPRE IN UN TAVOLO IN FONDO. ALAIN DELON GIOCAVA A CALCIO SULLA SPIAGGIA. KLAUS KINSKI CHE TIRAVA I RESTI DEL CIBO AI PAPARAZZI. MA IL MIO PREFERITO ERA FLAIANO. LO ABBIAMO PORTATO NOI ALL’OSPEDALE IL GIORNO IN CUI È MORTO… -
Estratto dell’articolo di Maria Elena Vincenzi per “la Repubblica – ed. Roma”
«Questo stabilimento lo abbiamo letteralmente costruito con le nostre mani, la sera veniva un amico di papà che faceva il carpentiere e ci dava le dritte su come fare. Così anche la strada per arrivarci: l’abbiamo fatta con le alghe.
Era la spiaggia proprio di fronte a casa nostra, ci tenevamo le barche prima che nel 1955 papà ottenesse la concessione, pensi che l’abbiamo bonificata tutta noi: era piena di bombe. Lui voleva un altro tratto di costa, più avanti, ma glielo hanno soffiato e così è andato a Roma a protestare. Ha preso l’ammiraglio per il cravattino. Avrebbero dovuto arrestarlo. E invece… Due anni dopo è arrivata la concessione. Ed è iniziata la nostra storia».
Maurizio Mastino ha 77 anni. Suo padre Ignazio, prima di morire, lo ha indicato come delfino tra i suoi 10 figli. E oggi qui, in questo storico stabilimento e ristorante di Fregene, tutti lo chiamano “Highlander” o, più semplicemente, “zio”. È lui a mandare avanti tutto, affiancato, ormai, dalla terza generazione. Suo fratello Renato, memoria storica di questo posto, è in pensione e viene solo a salutare.
[…] Quanto pagate per la concessione?
«Per tanti anni abbiamo pagato circa 40 mila euro, da qualche anno, a seguito di una sentenza, molto meno. […] paghiamo quanto ci viene chiesto. E lo paghiamo da 60 anni, regolarmente. Abbiamo continui controlli, ci prendiamo cura di questo posto come se fosse casa nostra. Anzi, lo è. Io alla mattina il caffè non lo prendo a casa, lo prendo qui».
Avete pensato a cosa farete se la proroga non dovesse essere concessa?
«Io forse manco sono tanto triste. Ormai la mia vita l’ho fatta. Ma non lo trovo giusto. Per me, per la mia famiglia, per quello che abbiamo dato a questo posto e a Fregene. Mi chiedo perché il presidente Mattarella si sia interessato a questa vicenda e chi lo abbia informato. Ho il dubbio che non sappia bene comefunzionano le cose negli stabilimenti. Dopodiché se proprio ce ne dobbiamo andare, lo faremo con dignità».
[…] Da quanto è aperto Mastino?
«L’inaugurazione fu nel 1961. Pensi che per costruire la struttura ci aiutava tutto il paese e non solo. A pompare l’acqua veniva Giuliano Gemma che così si faceva i muscoli».
Di personaggi famosi se ne sono seduti tanti qui.
«Il mio preferito era Flaiano. Era uno di famiglia. Lo abbiamo portato noi all’ospedale il giorno in cui è morto. Poi veniva Moravia con quel suo cane odioso. Noi avevamo un gabbiano che stava sempre qua, si chiamava Filippo. Beccava il cane di Moravia in continuazione.
Ci sono venuti tutti. Da Fellini a Gassman, passando per Gian Maria Volonté. Veniva Soraya, si metteva sempre in un tavolo in fondo. Quando la gente, finito di mangiare si alzava e si accorgeva che c’era lei, tornava a sedersi. Alain Delon giocava a calcio sulla spiaggia: qui un tempo si faceva notte […] Ricordo Klaus Kinski che tirava i resti del cibo ai paparazzi. Ma gli avanzi eh, la roba buona se la mangiava lui».
[…] C’è qualcuno che non le è piaciuto?
«Woody Allen. Mangiava gli spaghetti alle vongole con il cappuccino. E poi è uno stronzo, si può dire?».
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pioggiadifarfalle · 1 year
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mi viene da chiederti se davvero lo hai usato su di te, se magari ci hai riprovato dopo qualche giorno per fare in modo che a lei passasse l'arrabbiatura, provo a dirti brevemente cosa le ho scritto io "ciao x, volevo solo dirti una cosa, spero di non disturbarti, volevo dirti che mi dispiace davvero di averti ferito e averti fatto pensare che non sono degna di fiducia, so di aver sbagliato e non ho intenzione di deluderti di nuovo, ci tengo davvero tanto a te anche se non riesco sempre a dimostrartelo, però ho intenzione di imparare dai miei errori e se me lo permetterai, vorrei darci un altra possibilità", se hai piacere dimmi pure cosa ne pensi, però penso che dovresti fare ciò che hai consigliato di fare a me, io mi sono scontrata contro un muro, come hai detto tu, ma magari per te non è lo stesso, diciamo che ho pensato "è più grave inviare un messaggio e almeno dirci di aver provato o perdere un'amica?"
Penso tu abbia fatto bene a provarci 🌻
La mia storia è differente dalla tua ma non ne parlerò pubblicamente, perdonami 🌻
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