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#nazismo europeo
pettirosso1959 · 7 months
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Gonzalo Ángel Quintilio Lira López, giornalista dalla doppia cittadinanza, statunitense e cilena, residente in Ucraina, è morto il 12 gennaio scorso mentre era detenuto dalle autorità ucraine, ancora senza processo, con la consueta accusa di compiere “attività filo-russe”. Lira era in carcere dal primo maggio 2023, giorno in cui è stato arrestato dal Servizio di Sicurezza dell’Ucraina con l’accusa di aver creato e distribuito materiale accusato di giustificare l’invasione russa dell’Ucraina. Una notizia che non solo ha trovato scarsissimo spazio sui media mainstream, ma che non ha provocato nemmeno reazioni ufficiali da parte delle autorità statunitensi, ambasciata compresa, evidentemente poco interessate a capire cosa sia successo al loro cittadino mentre si trovava nelle carceri dell’alleato ucraino. Nonostante da settimane il padre del giornalista chiedesse proprio agli USA di intervenire, preoccupato per le sue condizioni di salute e di detenzione.[...]
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capsulas · 7 months
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Algún amante de Zweig?
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Con cual empiezo?
Zweig
¿Conoces a Stefan Zweig? Fue uno de los escritores más destacados del siglo XX, autor de obras maestras como “María Estuardo” y “Fouché”. Nacido en una familia judía de Viena, fue testigo de los horrores de la Primera Guerra Mundial y de la ascensión del nazismo. Su vida estuvo marcada por el exilio, la búsqueda de la paz y el amor por la cultura.
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curiositasmundi · 4 months
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Il 9 maggio 1945 dovrebbe essere considerata come una delle più importanti e cruciali date di tutto il Novecento e anche dell’intera storia umana. Quel giorno memorabile le forze dell’Armata Rossa e delle brigate partigiane sovietiche sconfissero definitivamente i criminali eserciti nazifascisti sul vasto fronte orientale. Senza la straordinaria resistenza sovietica, l’esercito tedesco avrebbe potuto dilagare a Est, impadronirsi delle più preziose materie prime e sconfiggere gli alleati anglo-franco-americani. La Germania nazista era vicina alla realizzazione della bomba atomica e disponeva di una scienza missilistica di almeno 15 anni più avanzata di quella dei suoi nemici. Verosimilmente l’Europa sarebbe diventata un campo di morte, una terra disseminata di campi di sterminio, di camere a gas e forni crematori, non un solo ebreo sarebbe sopravvissuto, i popoli slavi avrebbero conosciuto una nuova schiavitù. Per contrastare questo incubo, i popoli sovietici hanno sacrificato 27 milioni di vite, di cui 12 milioni russe, hanno patito distruzioni e sofferenze inenarrabili e hanno affrontato una guerra il cui scopo era lo sterminio totale, questo era l’intento dichiarato di Adolf Hitler, soggiogare i popoli slavi, sterminare il popolo russo. L’eroismo dei combattenti dell’Armata Rossa e dei cittadini sovietici sfida le più iperboliche narrazioni di epopee eroiche. Si pensi a Stalingrado e se è possibile ancora di più a Leningrado, assediata per tre anni. Nella Venezia del Nord la resistenza dei cittadini oltre che dei combattenti fu sovrumana. In questa grandiosa città gli abitanti e chi li guidava riuscirono a concepire l’inaudito, edificarono una strada, la famosa “Via della Vita”, sul lago ghiacciato Ladoga per portare rifornimenti alla città martoriata. In seguito, a guerra non ancora terminata, appena morto Roosevelt, Henry Truman, nuovo presidente Usa individuò nell’Unione Sovietica il nemico ideale del dopoguerra. Gli apparati di propaganda del governo, del Pentagono e dei servizi segreti statunitensi approntarono un infernale campagna di propaganda basata su una miscela tossica di russofobia e anticomunismo isterico per rappresentare l’Urss come il regno del male. Alcune istituzioni, create espressamente, seminavano le menzogne più infami. L’Europa comunitaria progressivamente sintonizzandosi sulla temperie stelle e strisce ha finito con l’allinearsi alla stessa propaganda, sulla spinta di governi fascistoidi di alcuni paesi dell’Europa dell’Est, fino alla perversione di apparentare comunismo e nazismo con l’intenzione di criminalizzare la Federazione Russa. Tutto ciò ha portato a ignorare artatamente la ricorrenza del 9 di maggio, a gettare l’oblio sul sacrificio di 27 milioni di cittadini russi e sovietici. È nostra intenzione riparare a questa vergogna per restituire onore e giustizia a quegli straordinari esseri umani a cui ogni cittadino europeo e non solo deve imperitura gratitudine.
Moni Ovadia in un brano dell'intervento per la celebrezione della vittoria dell’Armata Rossa sui nazifascisti tenuto nella sede dell'Ambasciata Russa a Roma.
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falcemartello · 1 year
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Il nazismo europeo, nuova veste del Dominato tardoimperiale romano, fa un passo avanti.
Il Digital Services Act, provvedimento UE entrato in vigore a novembre del 2022 diventerà vincolante dall’1 gennaio 2024.
Prevede il controllo sistematico dei contenuti degli utenti da parte delle grandi piattaforme con “più di 45 milioni di utenti attivi” in UE (Google, Apple, Facebook, Amazon, Microsoft, Twitter, TikTok e simili) e impone a queste un controllo poliziesco sui contenuti.
Le sanzioni economiche che possono affibbiare a chi non interviene contro i “contenuti illegali e la disinformazione online”, sono gravi: il 6% delle vendite annuali in caso di infrazioni ripetute. Di fatto l’Ue impone il blocco su articoli on line, post e commenti social.
Una mannaia senza precedenti. Ad esempio oggi sarebbe considerata disinformazione, censurata e cancellata, la notizia vera che USA e alleati europei bombardavano l’Iraq nel 2003 anche senza prove che Saddam Hussein avesse armi di distruzione di massa.
Anche criticare il governo italiano per la gestione psicotica della pandemia, violando anche la Carta Costituzionale e le norme UE contro le discriminazioni, verrebbe considerata disinformazione, censurata e cancellata. E chi più ne ha ne metta.
Orwell scansate proprio...
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dolceminerva97 · 5 months
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¡Hola! ¿Cómo estás? ¡Espero que estés teniendo una linda semana!
Mi pregunta es: ¿Podrías hablar un poco de la relación de Tina y Ludwig (Alemania) a mediados de la segunda guerra mundial? ¿Qué tipo de relación tenían?
Lamento si la pregunta es delicada o incomoda, no es mi intención, simplemente me gustaría ver como lo representas con tu narrativa (que me parece maravillosa) y tus headcanons.
He estado en el fandom de Ch y vi que representan la relación de estos dos de manera errónea, rozando lo bizarro en algunos casos. ¿Argentina "madre" de Alemania? 😅
Y nada, recurro a vos pq te sigo desde hace mucho tiempo y me encanta la visión que tenes de Tina.
¡Saludos!
Hola! Yo estoy muy bien, gracias. La pregunta no ofende para nada, te agradezco por valorar mis headcanons <3
Debo empezar mencionando que en el lore que tiene mi amiga de sus ocs alemanes, Ludwig no es el que representa Alemania para esta época todavía, sino que ha sido representada por varios personajes en diferentes etapas. Sin embargo, para no complicar las cosas (y porque no tengo tiempo para preguntarle varias cosas a mi amix), voy a hablar de Ludwig, o "los alemanes" en general.
Agustina siempre se ha caracterizado por tener una relación cordial, de predisposición amistosa y admiración hacia los alemanes. Así como con otros países europeos, Argentina estableció lazos con Alemania gracias a las corrientes migratorias y el intercambio comercial cuando sus economías tenían un alto grado de complementariedad. Alemania era el segundo socio comercial más importante para Argentina luego del Reino Unido, y Argentina era el segundo país latinoamericano en importancia para Alemania después de Brasil.
A nivel interpersonal, no veo el espacio o el momento en el que Tina busque desarrollar una amistad estrecha con Ludwig —o cualquier otro alemán— más allá de las relaciones cordiales que tienen. Los alemanes son una influencia o un aporte cultural para Argentina, pero no se entrometen en su vida ni condicionan sus decisiones. Además de que en términos de personalidad, Ludwig parece ser muy reservado y correcto; el carácter voluble y pasional de Agustina lo abrumaría enseguida si quisiera acercarse a ella en un plan más íntimo.
Agustina siempre tuvo en estima a los alemanes porque para ella eran una amistad estratégica; sus lazos con ellos le permitían contrarrestar la fuerte dependencia al capital británico y las pretensiones norteamericanas. Esto se repite en las dos guerras mundiales.
Para la SGM, la actitud de Tina hacia Ludwig no ha cambiado. Ella sigue siendo respetuosa y cordial hacia los alemanes; su prioridad en esta situación es mantener su política de neutralidad.
Y es que a Tina, en realidad, le importa poco entrometerse en esa guerra que le resulta tan ajena. Para ella la neutralidad es su mejor defensa, porque lo único que le importa es saber cómo puede sacar provecho de la situación y proteger su comercio. Tiene relaciones estrechas con algunos países tanto aliados como del eje, y no pretende tomar partido por ninguno de ellos. No se pronuncia, no muestra nada: no se mete en lo que no le incumbe. Eso no quita que en el país existiesen fuertes tendencias a favor de una u otra posición, pero Tina solo se detiene a escuchar en silencio, y mantener una gran reserva con respecto a sus opiniones.
Alfred utiliza esta férrea neutralidad de Tina para acusarla de simpatizante nazi, y crea toda una mitología de desinformación que se mantiene hasta nuestros días. Esto ha dado paso a la errónea concepción de Argentina como una germanófila cómplice del nazismo, y se ha sobrevalorado su importancia o su presencia en la vida de los alemanes. Agustina seguía la guerra con atención, escuchando las noticias, cumplía sus funciones diplomáticas y si se tenía que comunicar con países que estuviesen involucrados en la guerra, lo más probable es que se comunicara con cartas, y no mucho más que eso. La declaración de la guerra con el Eje en 1945 no significó mucho tampoco ni representó un cambio de actitud ni sentimientos con respecto a Ludwig; solo se vio obligada a ceder a las presiones de EEUU y tenía que hacerlo para poder participar en la ONU.
En resumen: no hay nada particularmente distintivo de la relación entre Tina y Ludwig durante la SGM porque Tina solo se preocupa por sí misma, no mira más allá de su propio ombligo, y Ludwig tiene que lidiar con muchísimas cosas más importantes, de modo que su amistad personal con Agustina tiene poquísima relevancia. No hay una hostilidad personal luego de que Argentina tomase partido por los aliados, fue una decisión tomada a último momento en una guerra ya perdida, y de carácter totalmente impersonal.
Creo que en ese sentido, la actitud de Agustina con respecto a los alemanes sigue una tendencia bastante consistente de apreciación y admiración hacia ellos, sin que la relación llegue a ser íntima.
Para Tina la cosa es así: primero yo, después yo, luego yo, y al final el resto 🤑
PD: cómo que Argentina MADRE de Alemania.... no me explico de dónde sacan esas ideas kjjjj
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dominicrojas · 1 year
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El nazismo está en todas partes | Franco ´Bifo´ Berardi
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Pasado el umbral de la pandemia, el nuevo panorama es la guerra que enfrenta al nazismo contra el nazismo. Günther Anders había presagiado en sus escritos de la década de 1960 (Die Antiquiertheit des Menschen) que la carga nihilista del nazismo no se había agotado con la derrota de Hitler, y que volvería al escenario mundial como resultado del poder técnico, que provoca un sentimiento de humillación de la voluntad humana, reducida a la impotencia. 
Ahora vemos que el nazismo resurge como la forma psicopolítica del cuerpo demente de la raza blanca que reacciona airadamente a su implacable declive. El caos viral ha creado las condiciones para la formación de una infraestructura biopolítica global, pero aterroriza la percepción de la ingobernabilidad por proliferación caótica de la materia, que pierde orden, se desintegra y muere.
La mente occidental ha removido la muerte porque no es compatible con la obsesión del futuro. Remueve la senescencia porque no es compatible con la expansión. Ahora el envejecimiento (demográfico, cultural e incluso económico) de las culturas dominantes del norte del mundo se presenta como un espectro en el que la cultura blanca ni siquiera puede pensar, y mucho menos aceptar. Así que aquí está el cerebro blanco (tanto el de Biden como el de Putin) entrando en una furiosa crisis de demencia senil. El más salvaje de todos, Donald Trump, cuenta una verdad que nadie quiere escuchar: Putin es nuestro mejor amigo. Ciertamente, es un asesino racista, pero nosotros no lo somos menos. Biden representa la ira impotente que sienten los ancianos cuando se dan cuenta del declive de las fuerzas físicas, la energía psíquica y la eficiencia mental. Ahora que el agotamiento está en una etapa avanzada, la extinción es la única perspectiva tranquilizadora.
¿Podrá la humanidad salvarse de la violencia exterminadora del cerebro demente de la civilización occidental, rusa, europea y estadounidense, en agonía? Sea como sea que evolucione la invasión de Ucrania, que pase a ser ocupación estable del territorio (improbable) o que acabe con una retirada de las tropas rusas tras haber llevado a cabo la destrucción del aparato militar que los euroamericanos han proporcionado en Kiev (probable), el conflicto no puede resolverse con la derrota de uno u otro de los dos antiguos patriarcas. Ni uno ni otro pueden aceptar retirarse antes de haber ganado. Por tanto, esta invasión parece abrir una fase de guerra tendencialmente mundial (y potencialmente nuclear).
La pregunta que actualmente aparece sin respuesta se relaciona con el mundo no occidental, que durante algunos siglos ha sufrido la arrogancia, la violencia y la explotación de europeos, rusos y estadounidenses. En la guerra suicida que Occidente ha librado contra el otro Occidente, las primeras víctimas son los que han sufrido el delirio de los dos Occidentes, los que no quieren ninguna guerra, sino que deben sufrir los efectos. La guerra final contra la humanidad ha comenzado. Lo único que podemos hacer es ignorarla, abandonarla, transformar colectivamente el miedo en pensamiento y resignarnos a lo inevitable, porque solo así puede suceder lo impredecible en los contratiempos: la paz, el placer, la vida.
Fuente: Franco 'Bifo' Berardi: “El economicismo neoliberal es una enfermedad mental” | Perfil
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lapizparpadeante · 11 months
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"¿Por qué me odias, mamá?"
Esta vez, traigo una reseña sobre otra obra cinematográfica, evitando profundizar en la narración de las escenas. Prometo enfocarme en las ideas que la película Pearl (2022) me ha traído después de verla apenas una vez y el texto, difícilmente, seguirá una línea de tiempo coherente para que ustedes puedan formar su propia opinión.
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La obra está ambientada en algún lugar rural de los Estados Unidos de América durante 1918, en el último año de la I Guerra Mundial. Al igual que en el cartel de la película, las primeras escenas ocurren bajo un régimen de estricto secreto. Pearl, la protagonista, aprovecha la soledad y la falta de supervisión para explorar sus fantasías actorales que comienzan a parecer cada vez más perversas.
Ruth, su madre, guarda ciertas semejanzas con el personaje bíblico. Ambas son migrantes, ambas deciden asumir otra identidad, y particularmente, el personaje permanece junto a su familia a pesar de la miseria que sobrevino con la vejez y la enfermedad de su marido. Ella se convierte entonces en metáfora de compañía femenina y soporte. Su relación con Pearl recuerda al autoritarismo del nazismo a través de los diálogos en alemán, sin embargo, es una actitud contradictoria debido al ocultamiento del origen germánico. Son tiempos peligrosos y los americanos no verían con buenos ojos a una familia alemana entre ellos, lo que nos recuerda como las expresiones del fascismo europeo encuentran una forma de pasar desapercibidas en naciones democráticas.
El contexto histórico también coincide con la gripe española, que pasa a ser aprovechada por Ruth como dispositivo de control de la perversidad de su hija. Los fines de su manipulación parecen algo pragmático al principio - evitar contagios en un hogar donde vive una persona debilitada - pero a medida que la película avanza, nos damos cuenta de que hay motivaciones morales que buscan la perpetuación de lo que se asume como una vida normal, homogénea, tradicional, sin sucesos sensacionales ni impresionantes. Claro, Pearl lucha contra esta imposición hasta el fin del rodaje.
El padre de Pearl sufre una condición que lo mantiene en una silla de ruedas con parálisis total. Sus deseos y valores son expresados, defendidos por su esposa. En varias escenas, Pearl es obligada a atenderlo: lo alimenta mediocremente, lo limpia después que ella aprovecha el agua de la bañera. Ella se pregunta si hay alguien dentro de ese cuerpo enfermo en una escena sinuosa, y en cierta forma, él corporeiza la obligación moral del patriarcado. Podemos pensar que Ruth lo utiliza como dispositivo para mostrarle a la protagonista cuál es el lugar de la mujer en una sociedad, cómo su papel de sumisión y obediencia les ayudará a mantener la harmonía de la granja. El operador de cine aparece como un antídoto para alimentar los deseos de Pearl de salir de aquel pueblo y comenzar una vida moderna como estrella actoral y musical. Él promete llevarla al estrellato mientras le muestra pornografía y la seduce con su tono de voz atractivo, con la esperanza de hacer sonrojar a una joven que alimenta caimanes en el lago.
Pearl envidia a su cuñada Mitsy. Sin embargo, no la envidia porque sea más linda, culta, interesante. La envidia porque ella es normal. Todo lo que su madre impone como padrón de normalidad se expresa naturalmente en el modo de actuar y sentir de Mitsy. Ellas compiten secretamente en un concurso de talentos que la protagonista usa como bote salvavidas en medio de una serie de actos desesperados, pero cuando Pearl descubre que el jurado busca a alguien como Mitsy - rubia: genuinamente americana -, la tensión la lleva a confesar su verdadera naturaleza sin eufemismos ni disimulos. Su cuñada la escucha atemorizada, sin sospechar que ese desahogo oculta una rabia descontrolada que la protagonista acaba vomitando hacia una realidad que no puede ser moldeada.
La sonrisa de Pearl es atemorizante. Recuerda al gesto forzado en certámenes de belleza, evoca como la iconografía de mujeres en la historia del cine está asociada a una perfección que solo existe en la pantalla. Ella, si realmente desea triunfar, debe estar dispuesta a cambiar el color de su cabello, someterse a modificaciones corporales, asumir formas de vestir y andar que son propias de otras estrellas. Después de varios minutos, la dentadura expuesta nos recuerda a un animal asustado que intenta intimidar a algún depredador. Se trata entonces de un relato auténtico sobre la opresión de las verdaderas pasiones y la imposibilidad de pertenecer al entorno tradicional mientras el mundo fuera de la granja está en un cambio constante. Las lágrimas comienzan a correr por el rostro de la protagonista, recordándonos que ella no solo fue victimaria sino víctima, que su ruta de escape de la tradición falló, dejándola ante un futuro incierto en una granja llena de animales, cadáveres y ropas manchadas de sangre.
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cristo-salva · 1 year
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PEONES EN EL JUEGO
Peones en el juego Un agente de los servicios secretos británicos, Willian Guy Carr tachado por muchos de conspeiranoico y antimasonico publico en su libro Peones en el juego parte de la conrrespondencia mantenida entre 1870 y 1871 entre Albert Pike y Giuseppe Mazzini dos cualificados miembros de la cúpula masónica y satánica de los Iluminados. En ellas se diseñaron las tres grandes guerras mundiales. Albert Pike:fue un abogado estadounidense, militar, escritor y destacado activista francmasón, en 1859 fue electo Soberano Gran Comendador del Supremo Consejo de grado 33 para la Southern Jurisdiction o "jurisdicción meridional", una de las dos divisiones orgánicas del Rito Escocés Antiguo y Aceptado en los EE.UU. que ejerció hasta su fallecimiento.En el siglo XIX, estableció el marco para realizar Un Orden Mundial. Basándose en una visión que tuvo, Albert Pike escribió un plan de sucesos que se desarrollarían el siglo XX, con aún más sucesos por venir. Es este plan que creemos que líderes ocultos están siguiendo hoy en día para tramar la Tercera Guerra Mundial.  Giuseppe Mazzini:apodado "el alma de Italia"fue un político, periodista y activista italiano que bregó por la unificación de Italia. Ayudó al proceso de formación y unificación de la Italia independiente moderna a partir de los numerosos Estados, muchos dominados por potencias extranjeras, que existieron hasta el siglo XIX. También contribuyó a definir el movimiento europeo en pro de una democracia popular en un Estado republicano.  La carta Así, en carta dirigida a Mazzini con fecha del 15 de agosto de 1871 —hace más de un siglo— Pike le comunica que la Primera Guerra Mundial se debía generar para permitir a los Iluminados derrocar el poder de los zares en Rusia, y transformar este país en la fortaleza del comunismo ateo. Las divergencias provocadas por los agentes de los Iluminados entre los imperios británico y alemán —y también la lucha entre el pangermanismo y el paneslavismo— se debían aprovechar para fomentar esta guerra. Una vez concluída, se debía edificar el comunismo y utilizarlo para destruir otros gobiernos y debilitar a las religiones. La Segunda Guerra Mundial debía fomentarse aprovechando las diferencias entre fascistas y sionistas políticos. La lucha debía iniciarse para destruir el nazismo e incrementar el sionismo político, con tal de permitir el establecimiento del Estado soberano de Israel en Palestina. Durante la Segunda Guerra Mundial se debía edificar una Internacional comunista lo suficientemente robusta como para equipararse a todo el conjunto cristiano. En este punto se la debía de contener y mantener, para el día en que se la necesitase para el cataclismo social final. El objetivo de estas dos guerras —diseñadas en el siglo pasado— se ha conseguido. Queda por ver la Tercera Guerra Mundial. La Tecera Guerra Mundial se debe de fomentar aprovechando las diferencias promovidas por los agentes de los Iluminados entre el sionismo político y los dirigentes del mundo musulmán. La guerra debe de orientarse de forma tal que el Islam y el sionismo político se destruyan mutuamente, mientras que otras naciones se verán obligadas a entrar en la lucha, hasta el punto de agotarse física, mental, espiritual y económicamente. Albert Pike escribió a Giuseppe Mazzini que al final de la Tercera Guerra Mundial, quienes pretenden la completa dominación mundial provocarán el mayor cataclismo social jamás conocido en el mundo. Las masas decepcionadas ante la nula respuesta de las autoridades politicas y religiosas,serian llevadas a tal nivel de desesperación que destruirán al mismo tiempo el cristianismo y los ateismos; ,sera la union de todas la religiones y creencias antes conocidas en el mundo.Los Iluminati presentarian al mundo a un lider capaz de devolver la paz y la normalidad al planeta(que seria el nuevo Jesucristo para los cristianos,pero tambien el mesias para los judios y el mahdi que aguardan los mulsumanes)y todo el proceso desembarcaria finalmente en el Nuevo Orden Mundial.
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gonzalo-obes · 1 year
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IMAGENES Y DATOS INTERESANTES DEL DIA 23 DE AGOSTO DE 2023
Día del Internauta, Día Internacional para el recuerdo del comercio de esclavos y su abolición, Día Europeo de Conmemoración de las Víctimas del Estalinismo y el Nazismo, Día Internacional del Hashtag, Semana Mundial del Agua, Año Internacional del Mijo y Año Internacional del Diálogo como Garantía de Paz.
Santa Rosalba, Santa Rosa de Lima, Santa Donvina y San Eleázaro.
Tal día como hoy en el año 217: Se incendia el Coliseo de Roma, a causa del rayo en una tormenta, siendo destruido casi por completo.
En 1572: Ocurre la matanza de San Bartolomé, en París, el día de San Bartolomé, en la que cristianos católicos asesinan a cristianos hugonotes. El número de muertos se estima en 3.000 en París y de 10.000 a 20.000 en toda Francia.
En 1913: Se instala en el paseo de la costa Langelinie la escultura de la Sirenita, en Copenhague (Dinamarca), siendo actualmente el símbolo más reconocido de la ciudad.
En 1942: En el marco de la Segunda Guerra Mundial da comienzo la batalla de Stalingrado en la Unión Soviética.
En 1966: El satélite espacial Lunar Orbiter de la NASA toma la primera fotografía de la Tierra vista desde la Luna.
En 1973: Ocurre el asalto a una sucursal del banco Kreditbanken en Norrmalmstorg (Suecia), en el que los atacantes toman varios rehenes durante ocho días, y que pasará a la historia por dar origen al término 'síndrome de Estocolmo'.
En 2006: Tras más de ocho años de cautiverio la joven austriaca, Natascha Kampusch, escapa de la casa de su secuestrador, en Strasshof an der Nordbahn en la Baja Austria. Fue secuestrada cuando tenía 10 años de edad y su captor, Wolfgang Priklopil se suicidó al enterarse de que se había escapado.
En 2011: Durante la rebelión árabe en Libia, los rebeldes consiguen tomar la capital del país, Trípoli.
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nochebuenapost · 23 days
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Política y futbol
El futbol y la política han estado entrelazados de manera significativa tanto en el siglo XX como en el siglo XXI. Este deporte, que trasciende fronteras y culturas, ha sido utilizado como una herramienta política por gobiernos, movimientos sociales y otros actores políticos en diversas épocas.
Siglo XX
En el siglo XX, el fútbol se consolidó como el deporte más popular del mundo, y con ello, su potencial como herramienta política creció. A continuación, algunos ejemplos notables:
El Fascismo y el Nazismo: Durante la década de 1930, tanto Benito Mussolini en Italia como Adolf Hitler en Alemania utilizaron el futbol para promover sus regímenes totalitarios. El Mundial de 1934 en Italia fue organizado bajo la atenta mirada de Mussolini, quien utilizó el éxito de la selección italiana como propaganda del fascismo. De manera similar, los Juegos Olímpicos de Berlín en 1936, aunque no se centraron exclusivamente en el fútbol, demostraron cómo los regímenes totalitarios utilizaban el deporte para mostrar poder y superioridad racial y nacional.
La Guerra Fría: Durante la Guerra Fría, el fútbol se convirtió en un campo de batalla simbólico entre el bloque occidental y el bloque soviético. Las competencias internacionales, como el Mundial y la Eurocopa, se vieron como una oportunidad para demostrar la superioridad ideológica de un bloque sobre el otro. La Unión Soviética y sus aliados veían en el éxito deportivo una forma de legitimación del socialismo.
El Caso de Argentina 1978: La Copa del Mundo de 1978, organizada por la dictadura militar en Argentina, es uno de los ejemplos más claros de la instrumentalización del fútbol por parte de un régimen político. El torneo fue utilizado por la junta militar como una forma de desviar la atención de las violaciones de derechos humanos y consolidar su poder a nivel nacional e internacional.
El Fútbol y los Movimientos Anticoloniales: En varias partes de África y Asia, el fútbol se convirtió en una plataforma para expresar el nacionalismo y la identidad cultural durante las luchas anticoloniales. Equipos nacionales y clubes locales fueron símbolos de resistencia contra el colonialismo y, posteriormente, de construcción nacional tras la independencia.
Siglo XXI
En el siglo XXI, la relación entre fútbol y política ha evolucionado, adaptándose a un mundo más globalizado y mediático:
Globalización y Geopolítica: La influencia de las potencias emergentes se ha visto reflejada en el fútbol. Qatar, por ejemplo, ha utilizado su inversión en el fútbol europeo y la organización del Mundial de 2022 como una forma de aumentar su influencia geopolítica. Rusia hizo lo mismo con el Mundial de 2018, en un intento por mejorar su imagen internacional en medio de tensiones con Occidente.
Activismo y Derechos Humanos: Los jugadores y equipos han comenzado a utilizar su plataforma para abogar por causas políticas y sociales. En la Premier League inglesa, por ejemplo, el movimiento "Black Lives Matter" tuvo un impacto significativo, con jugadores arrodillándose antes de los partidos en señal de protesta contra el racismo. Además, ha habido campañas para visibilizar la lucha por los derechos LGBTQ+ en un deporte que históricamente ha sido conservador en temas de diversidad.
Corrupción y FIFA: Las décadas recientes han estado marcadas por escándalos de corrupción en la FIFA, el organismo que gobierna el fútbol mundial. Los escándalos relacionados con la adjudicación de los Mundiales de 2018 y 2022, así como otros casos de corrupción dentro de las confederaciones continentales, han mostrado cómo el poder y la política dentro del fútbol pueden ser corrompidos por intereses económicos y políticos.
Fútbol como Herramienta Diplomática: El fútbol ha sido utilizado como un puente en relaciones diplomáticas complicadas. Un ejemplo reciente es el llamado "Fútbol Diplomático" entre Corea del Norte y Corea del Sur, donde partidos amistosos y eventos deportivos se han utilizado para reducir tensiones en la península coreana.
Conclusión
En ambas centurias, el fútbol ha sido mucho más que un simple deporte; ha sido un reflejo de las dinámicas políticas y sociales de su tiempo. Desde la propaganda y la legitimación de regímenes en el siglo XX hasta el activismo y la diplomacia en el siglo XXI, el fútbol sigue siendo un escenario donde la política se juega tanto dentro como fuera del campo.
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pettirosso1959 · 7 months
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Quel che è successo con la dichiarazione di Macron sull'invio di truppe UE (quali?) in Ucraina spiega molto bene il perché è un BENE che non ci siano un Esercito Comune e una politica estera comune europei.
Se a capo di essi, come Presidente dell' Unione, ci fosse il buon Emmanuel avremmo una probabilità elevata di trovarci in guerra con la Russia e di candidarci a diventare il poligono nucleare più vasto della Storia.
Tutto per la Crimea, posto che la metà di voi non è in grado di localizzare sulla cartina geografica nemmeno dopo due anni in cui la sentite nominare quasi tutti i giorni.
Per di più vorrei far notare l'intelligenza politica di Macron, uno il cui acume era sospettabile già dal fatto di essere stato un "campione" adorato dalla sinistra europea (questo non depone mai a favore di nessuno, purtroppo).
Ha ventilato l'ipotesi di inviare le truppe ricevendo subito un coro di preoccupati e scandalizzati "NON SE NE PARLA NEMMENO!" da Germania, Italia, Olanda, Belgio, Svezia, NATO, persino dai " bellicosi " Gran Bretagna e Stati Uniti (i più attivi nel supporto a Kiev).
Da chiunque in occidente abbia qualche forma di potenza militare, insomma....
La Russia, dal canto suo, ha chiarito che un tale invio sarebbe considerato atto di guerra e che la guerra globale non sarebbe, in quel caso, un'eventualità ma una " certezza ".
Guerra globale è un modo educato di dire " guerra nucleare totale ", sia chiaro.
Ecco il risultato della sparata di Macron: far dichiarare a chiare lettere da tutto il mondo occidentale che esso non ha ALCUNA INTENZIONE di spingere il supporto a Kiev fino a quel punto.
Il che equivale a dire che di fronte ad una situazione in cui si presenti quella necessità, noi ABBANDONEREMMO KIEV.
E tanti dispiaciuti saluti .
In pratica Macron ha regalato una vittoria politica a Mosca, totalmente gratis.
Una cialtronata come da tempo non si vedeva sullo scenario internazionale.
Su, ditemi ancora che è una buona idea REGALARE a qualche babbeo installato a Bruxelles (che già come capitale è abbastanza deprimente) le Forze Armate e la nostra INTERA politica estera.
Che è una buona idea far decidere da qualcuno della risma di Macron dove devono andare a morire i nostri ragazzi, senza che possiamo proferir parola contraria.
Piantatela con questo onanismo europeista: è uno spettacolo veramente sgradevole, un'esibizione di stupidità del tutto intollerabile.
Davide Galeotti.
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juanvaldescesar · 2 months
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El Comunismo es el genocida que escapó por la puerta trasera del Tribunal de Nuremberg. Por el camino del SOCIALISMO, llegarás al CANIBALISMO.
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jgmail · 3 months
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¿Heidegger entre las ruinas? El filósofo antisemita y su inquietante renacimiento actual
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Por Matthew Sharpe
Traducción de Juan Gabriel Caro Rivera
La historia del filósofo alemán Martin Heidegger (1889-1976) y su recepción póstuma casi parece la trama de una novela de espionaje en un aeropuerto.
Heidegger alcanzó la fama mundial con su libro Ser y Tiempo (1927). Esta obra, que influencio a la filosofía existencialista, afirmaba que la cultura occidental había perdido el contacto con lo que él llamaba portentosamente el “sentido del Ser”. Nos hemos preocupado demasiado por las cosas materiales y por lo efímero dentro de las sociedades modernas, las cuales se mueven a una gran velocidad, que hemos olvidado el significado más amplio que tienen nuestras vidas.
En opinión de Heidegger, esto se debía al enfoque excesivamente racionalista que tenía para la filosofía occidental el problema de la existencia. En obras posteriores, Heidegger desarrollaría esta posición y mostraría un profundo escepticismo frente a la tecnología moderna. Según él, la tecnología encarna una forma de ver la realidad que despoja a todo de su valor intrínseco. En su lugar, tratamos todo (incluidos los seres humanos) como materias primas que se pueden controlar, comprar y vender.
Heidegger se afilió al partido nazi de Adolf Hitler el 1 de mayo de 1933. En los meses siguientes pronunció una serie de encendidos discursos públicos a favor del régimen nazi. En sus conferencias y seminarios Heidegger vinculó su pensamiento y su objetivo de “superar” toda la filosofía occidental anterior con los intentos de los nazis de remodelar Alemania y el orden europeo.
Tras la guerra, se le prohibió a Heidegger seguir enseñando debido a la desnazificación. Su activismo filosófico durante el reinado de Hitler, consideraron los Aliados, había sido un insignificante “error de su parte”. Pero Heidegger nunca se disculpó por su papel en la legitimación de la toma del poder por los nazis.
Durante mucho tiempo se creyó que Heidegger había guardado silencio sobre el Holocausto, algo que ahora sabemos que no es cierto. En las cuatro décadas posteriores a la “hora cero” del nazismo en 1945, sus obras aparecieron en muchos idiomas. Sin embargo, lo hicieron con sus pasajes más políticos convenientemente redactados. Casi todas las obras de Heidegger de la época nazi no se publicaron sino hasta la década de 1980 en Alemania y otros países.
Teniendo en cuenta esto, el pensamiento de Heidegger resurgió debido a que extrañamente inspiró a la “teoría francesa” durante la década de 1960 y 1970. Mientras muchos intelectuales buscaban alternativas a la tradición marxista desacreditada por los crímenes de Stalin, las críticas posteriores de Heidegger a la filosofía occidental por haber despojado al mundo de su significado inspiraron a muchos escritores liberales de izquierda, ecológicos e incluso postcolonialistas.
Heidegger, antiguo miembro del Partido Nacional Socialista, se convirtió en precursor del posmodernismo, una corriente intelectual denostada en algunos medios por su supuesto e intransigente izquierdismo.
La trama se complica
No fue hasta años después de la muerte del filósofo, a partir de 1983, que los discursos pro-nazis de Heidegger reaparecieron en una edición impresa. A lo largo de las décadas siguientes emergieron sus conferencias, seminarios y correspondencia de la época nazi y, finalmente, en el año del 2014 aparecieron los infames Cuadernos negros, los cuales por fin fueron puestos a disposición de los estudiosos del tema. En estos Cuadernos se hizo pública la profundidad del antisemitismo de Heidegger y su relación con sus críticas a la supuesta pérdida de sentido (o “nihilismo”) provocada por el predominio de la tecnología en el mundo moderno.
Cuando empezaron a aparecer las primeras obras críticas sobre el nazismo de Heidegger, a mediados de la década de 1980, este último se había convertido en uno de los intelectuales más célebres del mundo. Muchos académicos de izquierdas y revistas especializadas habían construido su reputación sobre la obra de Heidegger.
Pero lo habían hecho aceptando el restar importancia a las simpatías de Heidegger por la extrema derecha e ignorando inconscientemente la supresión por parte de él de muchas de sus obras y opiniones más inquietantes después de la guerra.
A medida que fueron apareciendo los detalles y las dimensiones del nazismo de Heidegger, algunos heideggerianos expresaron su incredulidad, restando importancia a los hechos históricos y negando su significado filosófico. Algunos, como el destacado heideggeriano Thomas Sheehan, han atacado a los críticos con insinuaciones de “fraude”, en lugar de rebatirles por hacer afirmaciones académicas discutibles en un debate importante y complejo que ahora está en curso.
Heidegger entre las ruinas
El nuevo libro del historiador de las ideas Richard Wolin, Heidegger in Ruins: Between Philosophy and Ideology (Heidegger entre las ruinas: entre filosofía e ideología) es uno de los primeros libros en inglés dedicados a reevaluar el legado de Heidegger desde la publicación de los Cuadernos negros.
El libro es muy denso en su contenido histórico y filosófico y sin duda será impugnado por algunos heideggerianos por no contener mucho que sea “nuevo” (una justificación estándar para ignorar las afirmaciones de los críticos). Lo que es nuevo es, en primer lugar, que Wolin reúne sistemáticamente en un solo lugar muchas de las pruebas más recientes y más antiguas sobre el nazismo de Heidegger.
El capítulo inicial del libro, por ejemplo, detalla el largo historial de engaños editoriales, desafiando las normas académicas básicas, que supusieron que muchos de los pasajes más oscuros de Heidegger fueran simplemente eliminados de sus textos publicados entre 1945 y la década de 1980 e incluso en obras más recientemente.
Un ejemplo especialmente notable que Wolin examina fue el increíble consejo de Heidegger a sus estudiantes en 1939 de que “valdría la pena indagar en la predisposición de la judería mundial a la criminalidad planetaria”. En 2014, Peter Trawny, el editor de la serie de conferencias en las que Heidegger hizo esta afirmación, reveló que había sido presionado por los albaceas literarios de Heidegger para suprimir este comentario antisemita al publicar las conferencias en 1998. Como comenta Wolin: “uno quisiera saber urgentemente por qué motivos editoriales Trawny consintió esto, así como por qué esperó 16 años antes de revelar finalmente la verdad”.
Los capítulos siguientes de Wolin examinan las ideas de Heidegger sobre temas nazis clave: la raza (Rasse), el trabajo (Arbeit) y “la tierra (Erde) y el suelo (Boden)”. Estos capítulos muestran hasta qué punto el pensamiento del célebre filósofo estaba moldeado por el entorno antidemocrático alemán de su época.
Wolin quita el velo de “grandeza” que ha aislado a Heidegger de la crítica histórica. Una vez se levanta ese velo, vemos claramente cómo muchas de las célebres posturas de Heidegger – incluida su fascinación por los griegos presocráticos y el poeta alemán Hölderlin – no fueron producto de un genio solitario y apolítico.
El libro revela el compromiso de Heidegger en lo que el novelista Thomas Mann denominó el “oscurantismo revolucionario” del nazismo. Este oscurantismo procedía de las ideas völkisch del romanticismo alemán que se remontaban a más de un siglo antes de 1933. Los autores völkisch, en su mayoría no leídos fuera de Alemania, expresaban una profunda inquietud ante la modernización y reivindicaban con orgullo la singularidad alemana. También solían albergar profundos prejuicios antisemitas.
Los discursos y conferencias de Heidegger en la época nazi muestran a una figura atrapada en el entusiasmo de la propaganda y las iniciativas del régimen totalitario.
Reflexiona en clases de filosofía sobre la “alegría del trabajo” (Arbeitsfreudigkeit), ofreciendo lo que Wolin denomina un “embellecimiento discursivo” de los programas nazis de “la fuerza a través de la alegría”. En un seminario importante, Heidegger filosofa sobre el supuesto derecho de los alemanes “a abrirse paso hacia mayores extensiones”, dando apoyo filosófico a la expansión planeada por Hitler hacia el este y a la destrucción militar del orden internacional creado por el Tratado de Versalles.
El libro de Wolin muestra cómo Heidegger estaba lejos de resistirse en modo alguno al nazismo. Más bien, estaba inmerso en una lucha por influir dentro del régimen, pretendiendo ser capaz de enseñar a otros la “verdad interior y la grandeza” del “movimiento” nazi. Heidegger quería ser el filósofo cuyas ideas pudieran “guiar a los líderes”.
El corazón de las tinieblas
Los capítulos centrales de Wolin también ofrecen un clarividente examen crítico de cómo los Cuadernos negros revelan que Heidegger era profundamente antisemita en formas directamente relacionadas con su hostilidad filosófica a la modernidad.
Heidegger censuró a la "judería mundial" por ejercer un "aumento temporal de poder" en el mundo moderno. Su "racionalidad vacía y su capacidad de cálculo", una característica supuestamente racial, encajaban especialmente bien con el pueblo judío para beneficiarse de la adopción de la tecnología y las ideas cosmopolitas y universalistas por parte de las sociedades modernas.
Las formas de "razón mundial" asociadas a las ideas que ahora llamamos derechos humanos, preocupaba al filósofo, estaban "desarraigando" a todos los pueblos de las "fuerzas... arraigadas en el suelo (Boden) y la sangre (Blut)" de los pueblos con patrias particulares, encabezados por los alemanes.
Debemos ser claros. Heidegger no descartó en absoluto lo que los nazis llamaron la "cuestión judía (Judenfrage)" como un prejuicio bárbaro muy por debajo de la dignidad de la filosofía. Su objetivo era replantear esta "cuestión" a la luz de sus preocupaciones filosóficas sobre el supuesto "desarraigo" de todas las cosas de su significado por parte del Occidente moderno, a través de la tecnología.
Así pues, el análisis de Wolin sigue la estela de un número creciente de comentaristas que se han enfrentado, de forma muy inquietante, a la forma en que Heidegger adoptó racionalizaciones filosóficas para la propia Shoah como un acto de "autodestrucción (Selbstvernichtung) judía". (Los lectores interesados pueden encontrar estas afirmaciones discutidas aquí).
Después de mayo de 1945, el filósofo afirmó desafiantemente que los crímenes nazis eran "mil veces" menos graves que la "desconsideración" de las potencias occidentales. Mientras sus admiradores izquierdistas agonizaban sin saber por qué el gran pensador no expresaba remordimientos, ahora sabemos que Heidegger impugnaba en sus Cuadernos a la "judería mundial" por orquestar una "industria de la venganza" contra Alemania, a través de su supuesto control conspirativo del "periodismo mundial".
Una vez más, merece la pena hablar con la mayor claridad posible. Los continuos intentos de presentar a Heidegger como un pensador pro-"judío" deben tener en cuenta estas y muchas otras posiciones oscuramente antisemitas e incluso revisionistas. Por grande que supuestamente fuera el pensamiento de Heidegger, ello no le impidió adoptar el peor de los odios esencializados contra poblaciones enteras.
El segundo renacimiento de Heidegger
La publicación de los trabajos póstumos de Heidegger reflejaba su clara voluntad de sacar por fin a la luz toda la verdad sobre sus convicciones políticas.
Y, de forma alarmante, la publicación de sus materiales de la época nazi ha coincidido con el resurgimiento de Heidegger como inspiración de extrema derecha para los radicales etnonacionalistas. En Rusia, Alemania, Austria, Francia y Estados Unidos, figuras como Aleksandr Dugin, Martin Sellner, Steve Bannon y Richard Spencer reconocen con entusiasmo la influencia que este filósofo ha tenido sobre ellos.
En mayo de 2013, el ultraderechista francés Domenique Verner se suicidó públicamente en la catedral de Notre Dame, en protesta por la supuesta “gran sustitución” de los europeos blancos por parte de los inmigrantes. Antiguo admirador del filósofo alemán, el manifiesto autojustificativo de Verner se titulaba: “Los manifestantes del 26 de mayo y Heidegger”.
Este renacimiento póstumo de la extrema derecha es el tema del capítulo culminante de Heidegger entre las ruinas. También hace que el título de Wolin sea preocupantemente discutible. Heidegger está entre las ruinas como fuente de inspiración para cualquier pensamiento progresista, para todos excepto para unos pocos cada vez menos interesados en ello. En otros círculos, está renaciendo, más cerca de cómo se pensaba a sí mismo.
¿Y entonces?
Entonces, ¿cómo debemos enseñar a Heidegger hoy, dada su enorme influencia histórica y el renacimiento de la extrema derecha? ¿Cómo puede la filosofía, ese “amor a la sabiduría”, ser coherente con la inhumanidad más abominable, en alguien a menudo alabado como “el más grande pensador del siglo XX”?
Seguramente no es poner un listón prohibitivo (los heideggerianos acusan erróneamente a los críticos de querer “cancelarlo”, cosa que nadie propone) sostener que enseñar o “pensar con” Heidegger ahora, sin comprometerse seriamente con su autoevaluación como “nazi espiritual” y antisemita “metafísico”, es irresponsable.
Heidegger entre las ruinas muestra que la enseñanza de un Heidegger separado de su propio contexto histórico ha conducido a una comprensión parcial e ingenuamente engañosa de su pensamiento.
La incapacidad de tantas personas, durante tanto tiempo, para ver las raíces filosóficas del nazismo de Heidegger, sugiere la continua necesidad de una mejor educación en las sociedades democráticas – en diversas disciplinas – sobre la historia y las ideas de la extrema derecha.
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capsulaopinion · 3 months
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sobarx ULTRADERECHA
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Atentosa los Acontecimientos Eso de derecha e izquierda es cuestión de perspectiva, pero ubiquemos del lado derecho a los nacionalistas y del lado izquierdo a los comunistas.Cuando un político enaltece al nazismo, cuando otro político grita eufórico "fuera los extranjeros (xenofobia en su máxima expresión) cuando atacan y agreden determinada figura politica, a ésto y mucho más le dicen "ultraderecha", causa la impresión que están satanizando la derecha. Llevan años estudiando la evolución política en Europa, en el mundo y discrepo en conceptos grises como centro (derecha - izquierda), ultra, progresista... Sencillamente son conceptos confusos que le dan a los indecisos, es derecha, es izquierda, nacionalista, comunista; extremista.Ultraderecha es un palabra errónea para el concepto que le atribuyen: Ideología reaccionaria o conservadora radical. Otro concepto la describe así:La ultraderecha es el espectro político de corrientes de derechas con posiciones hostiles hacia la democracia liberal.Conceptos confusos.Cómo mencioné anteriormente.Extremista: es un delincuente ideológico.Radical: es un reaccionario - activista.Moderado: apegado totalmente al sistema de gobierno.Izquierda: comunista > socialista.Derecha: nacionalista > capitalista Considero que Meloni (Italia), Milei (Argentina ) se ubican en los radicales de derecha.Úrsula Von der Leye, se ubica en los moderados de derecha.Marine Le Pen, sus relaciones con neonazis recordando quizás por razones electorales rompió relación con aquellos que hicieron pública su afinidad con el nazismo, tal vez en público lo distanció y en privado son amiguismos, en éste caso se ubicaría en los extremistas.Adolfo Hitler, pertenecía al partido Nazis (Nacional socialista obrero) llegó a ser el máximo representante de éste partido con el título del Fuhrer. Fomentó una desquiciada, enfermiza y criminal doctrina. Por ésta razón quien intente revivir el nazismo o tenga afinidad con el mismo es un enfermo como lo fue Hitler, eso es extremismo, como los extremistas islámicos que no son islamistas, el islam es una noble religión.Es enfermizo mostrar o tatuarse con orgullo la esvástica nazi. Si eso fue lo que llegó al parlamento europeo, entonces es de preocuparse, por el contrario si sólo son radicales no hay problema alguno.Aún existen aquellos que idealizan algunas dictaduras como la del general Francisco Franco (España) con su fascismo: Régimen político de carácter nacionalista y totalitario, implantado en Italia por Mussolini, después de la Primera Guerra Mundial. • Doctrina de este movimiento y de cualquier régimen político de ideología dictatorial (el fascismo español fue distinto al italiano y alemán) o de Marco Pérez Jiménez (Venezuela) según ellos se vivía mejor en ésas dictaduras que en la actualidad. Se vivía mejor le dijo un cerdo de corral a un cerdo salvaje: Mira como estoy rosadito y gordo y tú flaco y sucio. Hasta que lo mataron para comérselo.Michelle Bachelet, expresidenta de Chile, es un caso singular porque es militante del partido Socialista de Chile, pero su acogida internacional la llevó como la mujer mas importante de Latinoamérica, algo dificil de creer de un socialista, se codio' con la crema innata del mundo y su gobierno en términos generales fue bueno. La referencia consiste en que existe el "socialismo de altura", aunque usted no lo crea.Derecha o izquierda, si se apega a la constitución, libertades, derechos, respeta la república y la democracia es bienvenido.
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ferrolano-blog · 4 months
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La extrema derecha es parte de los valores europeos... la extrema derecha también apoya las leyes migratorias, el creciente militarismo y el autoritarismo... Europa defiende que su supervivencia pasa por la militarización y la guerra. Por incrementar el gasto en armas, blindar todavía más las fronteras y controlar cada vez más a la disidencia... La Unión Europea no es ningún antídoto contra la extrema derecha. Más bien ha sido su cuna, su sustento y la responsable de su madurez, hasta el punto de que hoy está a punto de conquistarla... Quienes han gobernado no han sido capaces de dar respuestas a los problemas de la clase trabajadora, que sigue encontrando serias dificultades para alcanzar una vida digna. Y ante esto, la extrema derecha ofrece lugares seguros como la patria, la familia o la raza, aprovechando que el viento sopla a su favor, y que tan solo es cuestión de tiempo. El trabajo lo están haciendo otros... Sé que para algunos es fea e incluso injusta o parcial esta mirada de Europa, pero hay que ser honestos si queremos entender cómo la extrema derecha ha alcanzado estas cotas de poder... Porque la UE no es más que una carcasa vacía, un recipiente que se va llenando de contenido progresivamente con los ingredientes que la historia va depositando en ella. El colonialismo, el fascismo, el nazismo y el Holocausto forman parte también de la historia de Europa... estamos en un momento de transición global, de incertidumbres, que exigen muchas reflexiones y una respuesta de izquierdas a la altura (Miquel Ramos)
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unita2org · 6 months
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E' CROLLATA LA MASCHERA "DEMOCRATICA" DI ISRAELE
di Redazione E’ dal 1844 che molti intellettuali e politici, come Karl Marx, ci avvisano e ci danno strumenti per capire l’origine dell’ideologia e della prassi sionista, come un prodotto di quel massocapitalismo razzista e colonialista europeo che hanno nel fascismo e nazismo la loro massima espressione. L’intellighenzia europea e la politica invece di prendere atto della critica di Marx che…
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