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#operazione speciale
pedrop61 · 2 years
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Prigionieri di guerra ucraini chiedono di poter essere arruolati nell'esercito russo.
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fabriziosbardella · 1 month
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Noi regaliamo l’Ucraina a Putin, ma l’Ucraina non è Zelensky e la Russia non è Putin, ma sembra di rivivere l’atmosfera del 1 settembre 1939.  #invasione #guerra #ucraina #russia #cronaca #politica#putin #zelensky #fabriziosbardella, #primopiano #inevidenza
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unfogging · 8 months
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Evan Gershkovich resta in carcere, respinto il ricorso in appello
#Gershkovich, reporter per il Wall Street Journal e ex giornalista del Moscow Times, aveva contestato la decisione del giudice, presa ad agosto, di estendere la sua custodia fino al 30 novembre.
Gershkovich, reporter per il Wall Street Journal e ex giornalista del Moscow Times, aveva contestato la decisione del giudice, presa ad agosto, di estendere la sua custodia fino al 30 novembre. Martedì 19 settembre, il tribunale di Mosca ha confermato la sua decisione inziale. Il giornalista Vasily Polonsky, delle agenzia di stampa indipendente Sota, cha affermato che l’udienza si è tenuta a…
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pazzoincasamatta · 2 years
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l’elogio della lentezza
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si procede secondo i piani, partendo dal seminterrato per finire al piano attico
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gregor-samsung · 3 months
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" La Russia non sta vincendo la guerra dell’informazione e non sembra destinata a recuperare. Probabilmente, non vuole nemmeno recuperare. Infatti, la guerra dell’informazione che si sta combattendo non è rivolta alla Russia, ma a tutto l’Occidente, e in particolare a noi europei. In Russia non arriva molto della propaganda ucraina, e ciò che arriva è così smaccatamente antirusso che può generare una sorda repulsione nella popolazione e un motivo in più per indurre i vertici politici e militari a reagire in modo ancora più violento. La propaganda ucraina sta però riuscendo a penetrare nel nostro sistema di pensiero dopo averlo fatto, in profondità, nelle strutture politiche e nei conglomerati mediatici internazionali. È una propaganda facile, perché sfrutta gli effetti delle tragedie di tutte le guerre separandoli dalle cause, spostando nel tempo e nello spazio le responsabilità. Sfrutta l’emotività a danno della razionalità. Tutte tecniche “standard” nel marketing, come negli show televisivi. Ma il suo successo dipende soprattutto dalla garanzia che tale propaganda sia l’unica a disposizione della gente e degli stessi analisti della guerra. Da mesi sappiamo del conflitto soltanto ciò che viene dalla parte ucraina e lo vediamo amplificato in tutto il mondo. Non si tratta soltanto di essere privati dell’accesso alla verità, ma anche della facoltà di valutare la narrativa dell’avversario, necessaria per individuare quali sono i temi più sensibili, quali i punti deboli delle forze in campo, i loro scopi dichiarati messi a confronto con quelli resi evidenti dalle operazioni. E questa privazione diventa una vulnerabilità del nostro sistema istituzionale, politico e militare. "
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Brano tratto da Le guerre dentro e per l'Ucraina, saggio di Fabio Mini raccolto in:
Franco Cardini, Fabio Mini, Ucraina. La guerra e la storia, Paper First; prima edizione: maggio 2022 [Libro elettronico]
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dominousworld · 1 year
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DALL'OPERAZIONE SPECIALE ALLA GUERRA TOTALE
DALL'OPERAZIONE SPECIALE ALLA GUERRA TOTALE
di Alexander Dugin La Russia ha spostato il suo paradigma dal realismo alla teoria di un mondo multipolare, ha rifiutato direttamente il liberalismo in tutte le sue forme e ha sfidato direttamente la moderna civiltà occidentale, negandole apertamente il diritto di essere universale. È passato un anno dall’inizio dell’operazione militare speciale russa in Ucraina. È iniziata proprio come…
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sauolasa · 1 year
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Review of the Year 2022, Ucraina: "operazione militare speciale" decisa da Mosca
Dal 24 febbraio al missile di Kramatorsk, morte e distruzione hanno attanagliato le esistenze di migliaia di ucraini
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lostaff · 11 days
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Addio alle mance dal 1º giugno 2024
Ciao, Tumblr! (Un saluto speciale a chi è solito lasciare mance <3)
Nel febbraio 2022, grazie ai feedback che ci avete inviato, abbiamo creato la possibilità di dare mance, una grande aggiunta per molte community su Tumblr. Adoriamo lanciare nuove funzionalità se vi fanno felici, e le mance erano una di queste.
Purtroppo però, non hanno riscosso il successo che speravamo di vedere, per cui, preferiamo concentrarci sulle cose che rendono Tumblr quello che è per molti di voi, ed eliminare la funzione mance dal 1º giugno.
Avete lasciato mance in passato o le avete abilitate per il vostro blog? Non dovete fare nulla: la piccola icona delle mance scomparirà da sola dai blog o post che avevano la funzione abilitata e non potrete quindi più ricevere o inviare mance a nessuno. Qualunque cifra ricevuta finora come mancia sarà pagata all'account registrato via Stripe entro il 15 giugno.
Sebbene questa operazione interesserà solo pochi di voi, sappiamo che chi le ha usate lo ha sempre fatto per dimostrare grande ammirazione per gli altri membri di Tumblr e ci dispiace comunque privarvi di questa funzione. Ci auguriamo che possiate trovare altri modi per dimostrare il vostro apprezzamento e gratitudine verso gli altri utenti. Per esempio, potreste regalare a qualcuno un badge che potrebbero amare o usare Blaze sul post a cui avreste dato una mancia: renderete qualcuno felice di sicuro. 
Vi ricordiamo che potete sempre scrivere all' Assistenza clienti se avete domande su questa decisione. E come sempre, vi ringraziamo per essere parte di questa grande avventura insieme a noi!
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cancheabbaiamorde · 11 months
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Il livello di credibilità e di professionalità di giornalisti e analisti delle nostre TV non è degno di un paese del 3° mondo.
Sono solo insulsi ripetitori di interpretazioni stereotipate di meschina propaganda. Basta vedere cosa hanno scritto sul presunto golpe in Russia.
Un commentatore esperto e onesto racconta la cosa in un tutt’altro modo. Tutto ha inizio con la battaglia di Bakmuth. Chi sa le cose direbbe subito che l’obiettivo russo non era conquistare la città ma distruggere il nemico al suo interno.
Lo aveva detto il generale Gerasimov  il 18 ottobre scorso: non andiamo più avanti facendo grandi operazioni ma aspettiamo gli ucraini che avanzano e lo distruggiamo. Lo aveva capito il NYT che il 27 novembre aveva scritto:  “Bakmuth è il buco nero in cui Kiev perderà le sue truppo”.
E’ esattamente quello che è successo. Mosca avave dato a Progozhin 6 mesi di tempo per ottenere il risultato, fine ottobre – fine aprile.
La Wagner ha fatto il suo lavoro e il ministero, ad aprile, dice:  “bene, missione compiuta, arrivederci”.
Solo che Bakmuth non era completamente conquistata, perché l’obiettivo non era quello ma distruggere il nemico.
C’era ancora qualche palazzo da ripulire ed è a quel punto che Progozhin ha cominciato a protestare  ontro il ministero della difesa, non contro Putin, perché non riceveva più rifornimenti.
Logico per il ministero perché il lavoro era terminato e le armi servivano per l’esercito ordinario.
E’ lì che è iniziato lo psicodramma di maggio che ha condotto  ad una proroga del contratto fino al 21 maggio. Così la Wagner ha elimato anche le ultime sacche di resistenza ucraina e Prigozhin ha potuto dichiarare ufficialmente la presa di Bakmuth.
I russi hanno ben capito che difficilmente potevano integrare una società privata in una operazione militare condotta da un esercito, per motivi tecnici, legali e funzionali. Hanno così deciso di far ritirare completamente la Wagner, anzi di scioglierla  per integrare i componenti in qualche forma nell’esercito sotto il comando dello stato maggiore. Questo doveva essere fatto il 23 giugno. Qui si comincia a capire perché Progozhin ha ricominciato ad attaccare Shoigu e Gerasimov.
Stava cercando di difendere la sua “azienda” , protestando con chi voleva che portasse i libri in tribunale. In nessun momento ha detto di voler rovesciare il governo, mentre ha detto continuamente di avercela con chi era responsabile dello smantellamento di Wagner.
La Wagner, come compagnia privata poteva andar bene solo per una operazione speciale, in cui lo stato Russo non compare ufficialmente in guerra. Ma nel momento in cui si tratta di difendere i territori annessi del Donbass, allora è necessario utilizzare  l’esercito nazionale e i mercenari vanno in qualche modo esclusi. Tutte le altre compagnie private presenti in Ucraina, hanno accettato di sciogliersi, solo Progozhin, per interessi personali, ha tentato di resistere.
Putin non lo poteva accettare ed è per questo che è intervenuto duramente con l’accusa di tradimento. La repressione di Putin è stata molto meno dura di quella per una ribellione armata, ma alla fine si è dimostrata una mediazione efficace nel risolvere il problema,  dimostrando che Putin è un uomo di compromesso al contrario di come lo si dipinge in occidente. Insomma non c’è proprio nessun elemento che possa portare a parlare di colpo di stato. Stiamo parlando di una faccenda puramente commerciale.
Progozhin no ha voluto difendere la Russia ribaltando il governo, ha voluto difendere la sua azienda e i suoi affari;  il suo interesse è strettamente personale e finanziario.
Progozhin non è né un uomo politico, né un militare; è un uomo d’affari che ha voluto sfruttare fino in fondo, a suo vantaggio, la notorietà dopo la presa di Bakmuth. La storia raccontata dai media occidentali è solo fantapolitica interessata a compiacere l'establishment.
@fortnardelli
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fatticurare · 9 months
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praesidiummilitum · 5 months
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Italian Army 9th "Col Moschin" Special Forces Operators about to land at Kigali Airport,Rwanda,early march 1994.
They are part of an international military task force sent to restore order in the country devastated by civil war.
Operatori del 9° "Col Moschin" pronti per sbarcare all'aeroporto di Kigali,Ruanda,Operazione "Ippocampo" inizio marzo 1994.
I militari italiani fanno parte di una task force internazionale inviata nel paese africano squassato dalla guerra tra Hutu e Tutsi.
Gli Incursori,tutti veterani della Somalia e del Kurdistan(e qualcuno anche del Libano) sono vestiti ed equipaggiati col materiale usato durante l'operazione "Ibis" in Somalia,terminata in quei giorni.
L'Operatore in primo piano e' armato con un fucile SPAS 15 calibro .12 automatico.
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unfogging · 8 months
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Come mai un passaporto russo è diventato sinonimo di un biglietto per il fronte?
Chi sono le persone che oggi richiedono la cittadinanza russa e cosa rischiano facendolo?
Nelle ultime settimane, le autorità russe hanno condotto retate e arresti apparentemente mirati a combattere l’immigrazione illegale, ma i veri obiettivi sembrano essere stati i cittadini russi naturalizzati di recente, che non si sono ancora registrati presso l’ufficio di leva locale. Chi sono le persone che oggi richiedono la cittadinanza russa e cosa rischiano facendolo? Il mese scorso,…
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crazy-so-na-sega · 7 days
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ricapitolando: la CIA era in Ucraina e pure l'Fsb era in Ucraina.
(cit. Politeka)
Vogliono combattere l'Occidente e combattono in Ucraina. (cit.Peskov)
Non vogliono che l'Ucraina entri nella UE e nella Nato, e l'Ucraina non è né nella UE né nella Nato.
(cit Solovyev)
Si "percepiscono" in pericolo (loro) e mostrano le armi atomiche (loro).
(cit. Putin)
Ai primi spari in Ucraina, hanno occupato e annesso la Crimea (loro)
(corsi e ricorsi...)
l'hanno chiamata "Operazione Speciale" invece che Invasione di Guerra (senza dichiararla).
dovevano "proteggere" il Donbas e bombardano Odessa.
(nel frattempo a  Tbilisi...)
....se non è Orwell questo dimmi tu cos'è....🤔🎵🎵🎵
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gregor-samsung · 1 year
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“ Diceva Eschilo che «la prima vittima della guerra è la verità». Ma la seconda è la logica. Putin affermava di voler «denazificare l’Ucraina», ma usava le bombe e i carri armati, cioè gli stessi metodi con cui Hitler nazificava l’Europa. Gli atlantisti ribattevano che «non si tratta col nemico»: semmai si tratta con l’amico, ma su cosa? Boh. Joe Biden dava del «macellaio» e del «genocida» a Putin, epiteti decisamente appropriati, soprattutto il primo. Ma un tantino indeboliti dal pulpito da cui provenivano: quello del padrone della macelleria (che ha fatto molte più guerre e molti più morti di Putin e al massimo potrebbe assumerlo come garzone). Bill Clinton coglieva l’occasione della guerra di Putin per vantarsi di aver allargato la Nato a Est «pur consapevole che i rapporti con la Russia potevano tornare conflittuali», perché «l’invasione russa dell’Ucraina dimostra che era necessario». Che è un po’ come dire: l’ho preso a calci in culo e lui mi ha spaccato la faccia, quindi avevo ragione io a prenderlo a calci in culo. I trombettieri delle Sturmtruppen ripetevano due mantra. 1. «La Nato è un’alleanza difensiva» (ma non spiegavano come mai nella sua storia abbia aggredito mezzo mondo). 2. «La Nato difende i valori della democrazia» (ma non spiegavano perché vanti tra i suoi soci la Turchia di Erdoğan e abbia appena fomentato un golpettino in Pakistan per cacciare un premier non gradito). Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky intimava all’Ue di rinunciare al gas russo «sporco di sangue», «finanziando il genocidio»: lui però continuava ad acquistarlo tramite Paesi vicini e società svizzere, pagandolo profumatamente, «finanziando il genocidio» e per di più incassando da Putin 1,4 miliardi l’anno «sporchi di sangue» per i diritti di transito del gasdotto russo sotto il suolo ucraino.
L’Onu espelleva la Russia dal Consiglio per i Diritti Umani, presieduto dall’Arabia Saudita (nota culla dei diritti umani, apprezzata da Matteo Renzi, ma soprattutto da Jamal Khashoggi, da ottanta giustiziati nel mese di marzo, nonché dai 370mila morti e dai venti milioni di affamati nello Yemen). Per non dipendere dal gas e dal petrolio dell’autocrate Putin, Draghi firmava contratti per far dipendere l’Italia dall’autocrate algerino Abdelmadjid Tebboune (che reprime partiti di opposizione e sindacati, fa arrestare attivisti per i diritti umani ed è fra i migliori partner militari di Mosca) e di altri regimi autocratici che hanno rifiutato di condannare la Russia all’Onu: Qatar, Egitto (vedi alle voci Regeni e Zaki), Congo (vedi alla voce Attanasio), Angola e Mozambico. E continuava a vendere armi all’Arabia Saudita e agli Emirati Arabi Uniti (i macellai dello Yemen), all’Egitto e al Qatar. A supporto del ribaltamento della logica, si provvedeva a ribaltare anche il vocabolario, secondo i dettami del ministero della Verità in 1984 di George Orwell: «La guerra è pace», «La libertà è schiavitù», «L’ignoranza è forza». Putin vietava di parlare di «guerra» perché la sua era solo un’«operazione militare speciale». E chi diceva il contrario finiva in galera. Ma in passato anche i buoni occidentali, quando aggredivano militarmente questo e quello, la guerra non la nominavano mai: meglio “missione umanitaria”, “esportazione della democrazia”, “peacekeeping”. A ogni strage di civili – regolarmente attribuita ai russi, anche nei casi in cui era opera delle truppe ucraine o dei loro fiancheggiatori neonazisti del Battaglione “Azov” – si ricorreva a termini impropri come “genocidio” (distruzione sistematica di un popolo, di un’etnia, di un gruppo religioso) e a paragoni blasfemi con l’Olocausto, la Shoah, la Soluzione Finale (termini finora usati da tutti, fuorché dai negazionisti, esclusivamente per quell’unicum storico che fu lo sterminio nazista degli ebrei). Ma bastava leggere i libri di Gino Strada per sapere che le stragi di civili sono una costante di ogni conflitto e si chiamano precisamente “guerra”, visto che in ciascuna il rapporto fra vittime civili e militari è invariabilmente di 9 a 1. E quella in Ucraina purtroppo non faceva eccezione, malgrado l’indignazione selettiva dei fanatici atlantisti che – per bloccare sul nascere qualunque tentativo di portare Putin al tavolo del negoziato – si affannavano a dipingere quel conflitto come diverso da tutti gli altri per le vittime civili, le fosse comuni, le torture, le violenze gratuite e le armi proibite (anch’esse caratteristiche costanti di tutti i conflitti, inclusi quelli scatenati dai “buoni”). “
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Dalla prefazione di Marco Travaglio a:
Franco Cardini, Fabio Mini, Ucraina. La guerra e la storia, Paper First, Maggio 2022 [Libro elettronico]
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toscanoirriverente · 1 year
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(...) Schlein rappresenta la sinistra social (senza la “e” finale) di oggi, una sinistra minoritaria dei diritti di genere e delle lotte intersezionali è quanto di più lontano esista in natura dagli interessi dei lavoratori (i quali, infatti, votavano le destre di Meloni, Lega e Cinquestelle già prima di Schlein, figuriamoci d’ora in avanti).Il Pd era già attraversato da tendenze radicaleggianti e dal populismo anticapitalista, ma Schlein è l’esponente legittima di questa unica proposta politica nata nella sinistra mondiale per ripudiare l’era clintonian-blairiana, malgrado si tratti di un’impostura ideologica evidente e sia anch’essa di importazione anglo-americana.Da Jeremy Corbyn in Gran Bretagna a Bernie Sanders in America non è che questa ala radicale della sinistra abbia mai convinto gli elettori, semmai ha indirettamente contribuito a realizzare le più catastrofiche avventure politiche inglesi e americane degli ultimi anni, dalla Brexit a Trump, né si può dire che si tratti di una novità, ma lo stesso vale per le più recenti, fallimentari e ideologicamente annacquate gestioni del Pd.Schlein non è nemmeno la versione italiana di Alexandria Ocasio Cortez, perché le mancano le origini di svantaggio sociale della deputata del Bronx, essendo la neo segretaria del Pd nata in Svizzera da due genitori docenti universitari (padre ebreo americano di origini ucraino-lituane, mentre il nonno materno era il senatore socialista, gran garantista e membro del Csm in quota Forza Italia, Agostino Viviani), ma allo stesso tempo Schlein è la Ocasio Cortez privilegiata che il nostro sistema politico si può permettere.(...)
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sauolasa · 1 year
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La mappa della guerra: la lunga 'operazione speciale' di Putin
Gli sviluppi del conflitto in Ucraina. I successi ucraini dipendono dalla capacità di proseguire le azioni militari durante tutto l'inverno
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