Tumgik
#parlare al vuoto
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Una cosa che mi manda in bestia e mi fa deprimere in tempo zero: non ricevere alcun tipo di riscontro dopo aver parlato, aver espresso un mio ragionamento ad alta voce. No, non mi basta che mi hai ascoltata, devi dirmi qualcosa, un parere, aprire un dibattito sul tema, dirmi interessante quel che hai detto o anche non me ne frega nulla, ma comunque dirmi qualcosa.
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princessofmistake · 4 months
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Tumblr media
Vorrei mancarti
E non te lo nascondo, vorrei mancarti quando ridi, quando sei triste o stanco, quando hai proprio tutto tranne che me e se te ne accorgi avverti un vuoto dentro. Vorrei mancarti quando fai tardi e quand'è troppo presto, perché tu capisca che essere fuori tempo è drasticamente importante anche per due come noi. Noi che, per quanto amore provassimo, non riuscivamo a non essere in anticipo oppure in ritardo su tutto: tu sui miei dubbi che risolvevi troppo tardi, io sui tuoi sorrisi veri che notava quando ormai si erano già spenti.
Vorrei mancarti quando la notte guardi la luna e senti che c'è qualcosa che non hai, che non hai più, che non sai se ce l'hai avuta mai. Vorrei mancarti quando sei in mezzo agli altri, altri che non hanno i miei occhi, che non sono me e che non mi somigliano nemmeno un po', e ti pesa, non te lo aspettavi, ma ti pesa.
Ti vorrei mancare quando tutta quella folla che hai intorno ti fa sentire solo al mondo, quando sei distrutto, sfatto, in discoteca da solo, oppure in compagnia nel letto.
Vorrei mancarti quando in piena notte ti svegli e allunghi il braccio per cercarmi.
Vorrei mancarti quando non sai che ti succede ma non ti va più di ascoltare la gente parlare, e vorresti solo spegnere il mondo e gettarti dentro ad una fotografia, quella che hai bene nella testa, di noi che ridiamo da tristi, di noi che sorridiamo da felici.
Io ti vorrei mancare perché significherebbe che t'è importato, che t'è importato tanto, che è stato doloroso ma incredibilmente speciale. Io ti vorrei mancare perché mi manchi. Più o meno tutto il tempo. E mancarsi, mancarsi in due, significa appartenersi.
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missrainworld · 10 months
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Per una piccola parte di me <3 0.1
La parte più difficile in ogni cosa è iniziare, come adesso. Non è facile trovare le parole giuste per aprire la strada alle milioni di cose che vorrei dirti. Ogni inizio è spaventoso, difficile. E me lo ricordo che qualche mese fa di paura ne avevo tanta, temevo tutte le cose che avremmo dovuto vivere.
Tu sei la prima volta in cui ho perso il controllo, in cui mi sono buttata nel vuoto e mi son detta 'Ora o mai più'. Perché in fondo te lo senti che alcune cose puoi farle solo in un determinato momento e che non c'è altro tempo per viverle.
Sei il mio momento giusto, su questo non ho dubbi, mi sei piombato addosso per caso e senza alcuna pretesa, nessuna forzatura e nessuna speranza, sei rimasto.
A volte mi chiedo perché, dopo aver visto tutto il casino che sono, tu sia rimasto. Non hai neanche dovuto lottare per entrarci nella mia vita, perché ti avevo lasciato ogni porta aperta, era troppo tempo che non davo così tanta fiducia a qualcuno ma stranamente con te mi sentivo al sicuro. E ci sono tutti gli ingredienti le farfalle, le palpitazioni, l'impazienza di essere tua.
Ci sono tutti gli ingredienti perché tu possa distruggermi e forse, per la prima volta, voglio correrne il rischio.
Probabilmente, anzi, sicuramente mi sono innamorata prima io ma come dovevo fare? Quando mi guardavi e mi parlavi di filosofia, di storia, cose che non mi hanno mai preso, ma che dette da te diventavano la cosa più interessante del mondo.
Non mi sono innamorata di te perché necessitavo di avere qualcuno al mio fianco, sono sempre stata bene da sola.
Non mi sono affezionata a te perché avevo bisogno di qualcuno che mi rendesse felice, ne perché stessi cercando qualcuno con cui stare.
In realtà, non cercavo proprio nessuno.
Mi sono innamorata di te perché mi sono sentita apprezzata, perché sei l'unica persona che mi restituisce tutto l'amore che do. Mi sono innamorata di te perché mi fai stare tranquilla, potremmo anche stare seduti senza dire nulla e guardare tik tok ed io non avrei ansia.
Siamo così simili ma in certi sensi così diversi, eppure sei esattamente quella parte che mi manca per essere come vorrei.
E' bastato un istante, uno sguardo e ti ho riconosciuto, come se in fondo ti avessi sempre aspettato. Delle volte sono istanti piccolissimi a cambiarci la vita, momenti così insignificanti da non rendercene nemmeno conto, ogni tanto mi chiedo cosa starei facendo ora se non ti avessi mai scritto, se tu non mi avessi mai baciata, se fossimo rimasti solo amici.
La maggior parte delle persone si limita al “mi piaci”, Kierkegaard invece scrisse: “Ti muovi costantemente sulle onde dell’intuizione; eppure, ogni singola somiglianza con te basta a rendermi felice. Perché? É a causa della ricca unità del tuo essere o della povera molteplicità del mio? Non é l’amare te, amare un mondo?”
D’altronde hai avuto tutto, prima ancora che te ne rendessi conto. Ti ho parlato di qualsiasi cosa, quando per me parlare di sentimenti o emozioni risulta essere complicato, tendo sempre a sopprimere qualsiasi cosa, penso perché da piccola venivo etichettata come “la bimba matura “e qualsiasi persona contava su di me ed io non avevo tempo di pensare a cosa realmente provassi.
Forse ho perso la testa, tu mi hai fatto perdere la testa, perché adesso non sento neanche di essere io, ho meno paura di tutto e provo cose talmente diverse che mi destabilizzano. Ti ho parlato di cose che non voglio ammettere nemmeno a me stessa, che portavo, e porto, come un peso, con vergogna, ma tu sei stato così paziente e mi hai ascoltato quando probabilmente quello che dicevo non aveva senso nemmeno per me.
Ti ho amata fin da subito ed ho avuto paura della velocità con cui un sentimento del genere sia cresciuto, d’altronde sono un overthinker e mi son chiesta, che vuoto lascerà una persona del genere nella mia vita? Come mi faccio domande, mi do anche risposte e Tu lasceresti un vuoto enorme, incolmabile.
Oramai occupi tutto, tutto lo spazio che c'è, sei ovunque e neanche me ne rendo conto.  Se conquisti la mia mente ci sarai sempre dentro.
Hai reso tutto pieno di significato, pieno d'amore e di timori. Per la prima volta ho davvero paura di perdere qualcuno, per la prima volta penso che non esista qualcosa che non farei per te, qualsiasi cosa pur di farti stare bene.
Non lo dico perché ti amo, ma lo dico perché sei una persona speciale. Meriti qualsiasi cosa di bello possa esserci, tutta la felicità che possa provare. Hai così tante cose dentro, che non dici e che non mi mostri. Ed io vorrei sapere tutto, conoscerti meglio di te stesso perché niente che ti riguarda mi è estraneo.
Ho capito che ero fottuta quando non mi sapevo dare una risposta al perché ti amassi, lo faccio e basta.
Ogni volta che dico di amarti significa che ti accetto per la persona che sei, e che non voglio trasformarti in qualcun altro. Significa che ti amerò e starò al tuo fianco anche nei momenti peggiori. Significa amarti anche quando sei giù di morale, non solo quando è divertente starti vicino. "Ti amo" significa che conosco la tua persona e non ti giudico. Significa che ci tengo abbastanza da lottare per quello che abbiamo e che ti amo abbastanza da lasciar perdere, se ciò significa vederti felice. Vuol dire pensarti, sognarti, volerti e aver bisogno costantemente di te, e sperare che tu provi lo stesso per me.
Mi stai donando qualcosa che non potrò che inscrivermi nel cuore, quelle cose che ti porti gelosamente dentro, che sai di poter vivere solo con una determinata persona.
Alla fine, ogni cosa mi riconduce a te. Sei nei libri che sottolineo e nella musica che ascolto, in ogni film che mi segno, in tutte le parole che scrivo, persino in quelle che non scrivo ma che custodisco gelosamente dentro di me, tra l’anima e il cuore, in quello spazio che solo tu riesci a raggiungere e che vorrei non abbandonassi mai. É come se dopo un viaggio molto lungo tu mi avessi finalmente riportato a casa.
Mi hai dato talmente tanto che adesso sono piena di te e non potrei dimenticarti mai, seppur volessi.
Mi hai riempita di un amore che non credevo avrei mai provato, così forte che adesso fatico nello scrivere senza commuovermi, senza sentire quelle stupide farfalle, perché pensarti mi fa questo effetto.
Esattamente come quando ti guardo troppo a lungo, penso a quanto sei stupenda, a quanto sai farmi stare bene e mi escono dagli occhi tutte le parole che mi rimangono bloccate in gola. Non riesco a dirtelo mentre ti ho davanti, ma hai dato alla mia vita un valore aggiunto e che avrei milioni di parole da dedicarti se solo riuscissi a concentrarmi mentre mi guardi con quegli occhioni da cui non riesco a fuggire.
Quando mi guardi dimentico tutti i miei difetti ma allo stesso tempo ho paura che guardandomi troppo o standomi troppo vicina tu mi veda come mi vedo io.
Vorrei rivivere ogni ora passata insieme, per rendermi conto di quanti dettagli mi son persa, ma poterli assaporare tutti, coglierli e conservarli. Sei un regalo grandissimo, per il quale sarò per sempre in debito verso il destino. Non so cosa succederà un domani, non importa se un ti amerò esattamente come adesso, probabilmente di più, ma sarai sempre e comunque tu, niente ti renderà diverso di fronte ai miei occhi, adesso non vedo altro che la tua essenza. Non vedo l'ora di poterti baciare, mi manchi da morire e niente mi rende felice come averti accanto e poter sentire il calore di un tuo abbraccio che tanto ho desiderato. Sei ciò di cui ho più bisogno e che non voglio lasciar andare per nulla al mondo.
Ti amo, come non amo altro.
Tua, A.
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kon-igi · 1 month
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Ciao Kon,
Tu forse non ti ricorderai di me ma io invece ricordo un liquore alla liquirizia, più di un meet up e quello che doveva essere un incontro al Lucca Comics finito "male" per il troppo casino (non siamo riusciti a beccarci).
Ti scrivo in anonimo perché penso tu sia una grande cassa di risonanza perché nonostante tumblr sia diventato -non per noi nostalgici- un po' obsoleto vedo che continui ad essere un punto di riferimento per questa comunità e che forse tu con il tuo cinico dissezionare la situazione possa in qualche modo riuscire a scuotere i più, ma ahimè vige il segreto professionale, cose firmate e quant'altro che mi impediscono di esprimere questo disagio pubblicamente.
REGÀ I SORRISI DEI COMMESSI SONO FALSI. Non perché non abbiamo più voglia di fare questo lavoro, ma perché è diventato tutto uno schifo, le aziende e anche i clienti se vogliamo dirla tutta.
Cosa si cela dietro la vita del commesso?
Conta persone agli ingressi, voi non li vedete ma è così e di recente c'è anche il contapersone del passaggio esterno, quindi se non ti cazziano perché non hai venduto, ti cazzieranno perché non è entrata gente.
Statistiche: pezzi per vendita, scontrino medio, media di scontrino per ingressi. Voi non lo sapete, ma ogni giorni ci sono storici e budget da raggiungere in base anche solo ad un singolo ingresso che voi fate "per dare un'occhiata" - ora capite perché non è facile sorridere quando i vostri figli giocano ad acchiappino correndo fuori e dentro i negozi? Perché per quei venti ingressi senza scontrino ci sarà un area manager pronto a far il culo allo staff.
Se sei fortunato e capiti in una squadra in cui ci si spalleggia bene, altrimenti è l'azienda stessa a incentivare la lotta e l'invidia tra colleghi in una lotta tra poveri per mantenersi il posto al miglior venditore.
Non abbiamo mai abbastanza personale, MAI. Siamo spesso contati, se ci ammaliamo almeno nel mio caso ci si mette una mano sul cuore e per non mettere i colleghi in difficoltà si va a lavoro con due bombardoni di tachipirina col rischio di portarsi dietro il malanno per un mese.
Le ferie saltano perché decidono di aprire più punti vendita ma non di assumere gente che non soccomba al "gioco degli stagisti".
Turni del cazzo, spezzati e il più delle volte tutto quello che fai oltre l'orario di lavoro (anche la semplice chiusura) è straordinario che non viene contabilizzato.
Reperibilità quasi totale, manco fossimo in un ospedale. Nel tuo giorno libero è un miracolo non venir contattati dal gruppo di lavoro.
E poi vogliamo parlare dei vari festivi in negozio? Io ho dovuto combattere per avere un cazzo di permesso per la comunione di mia sorella.
È domenica, sono le 15 sono in turno da un'ora in un piccolo centro commerciale di due clienti entrate, una mi ha salutato e trattato come se le avessi offeso l'intero albero genealogico con uno sdegno tale che fa tanto lotta di classe quando siamo tutti nella stessa sudicia barca.
Quindi Kon, per favore aiutami a diffondere il verbo, io sono disposta a rispondere a tutte le domande di questo magico mondo cercando di farvi entrare in empatia con i commessi, ma per favore se non è proprio questione di vita o di morte: SMETTETE DI ANDARE A GIRO PER CENTRI COMMERCIALI, TANTO LA DOMENIC SIETE TUTTI SCOGLIONATI A PRESCINDERE E ALLORA STATE COI VOSTRI CARI, MAGARI È LA VOLTA BUONA CHE SMETTERANNO DI LUCRARE A VUOTO SU STO MONDO.
Ps: stare fino alle 18 fuori e poi riversarvi alle 20 nei negozi non funziona, mettetevi una cazzo di mano sulla coscienza.
Per me i centri commerciali sono un aberrazione sociale che riesce a darmi claustrofobia e agorafobia al contempo ma dopo essere stato a quello di Orio al Serio (aspettavamo che le figlie scendessero dall'aereo... direttamente nel centro commerciale!), ho fatto la tessera di iscrizione ai terroristi.
Non sono un nostalgico della bottega sotto casa, anche perché erano altri tempi e altri modi di vivere... mi basta il supermercato ma il centro commerciale è concepito perché la gente sia invogliata A VIVERLO e questo lo trovo demotivante.
Mi spiace per te ma alla fine mi spiace per tutte quelle persone - non schiavi ma servi - che devono sacrificare se stessi per il benessere superfluo di gente che dà tutto per scontato, quasi se lo meritassero.
E invece sono solo nati dalla parte giusta della società. E del mondo.
EDIT
Non mi ricordo di te al Meetup perché probabilmente ero già ubriaco <3
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singinthegardns · 3 months
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"Però, sai? Forse ti sto dimenticando. Non piango più dopo averti parlato, né dopo averti visto parlare con un'altra, e nemmeno dopo che i nostri occhi si sono incontrati. Certo, il tuo nome mi smuove ancora qualcosa dentro, certo, quando penso a cosa eravamo, e non siamo più, ho ancora il vuoto allo stomaco, certo, quando passo davanti la tua classe spero ancora di vederti sulla soglia, certo, fa male vederti trattare le altre come trattavi me, certo, a volte mi tornano alla mente tutti quei ricordi, certo, ogni tanto li rileggo i tuoi messaggi, e continuo a sorridere, certo, lo controllo ancora il tuo ultimo accesso, certo, quando qualcuno dice una frase che avevi detto tu, mi viene un po' di malinconia, certo, non riesco ancora a guardare nessun ragazzo senza pensarti, certo, continuo a sognarti ogni notte, certo, qualche volta mi capita di sentire ancora la tua notifica, e ci rimango un po' male quando apro il telefono e non c'è un tuo messaggio, e mi sento stupida ad averci sperato, certo, continuo a scambiare qualche passante per te, certo, se mi dicono "amore" continuo a pensare ai tuoi occhi, certo, ogni tanto ho quei momenti in cui mi butto sul letto, ti penso, e mi prende la nostalgia, certo, cammino ancora per i corridoi di scuola con quella strana ansia d'incontrarti, certo, nessun ragazzo regge mai il confronto che faccio con te, certo, ti penso ancora appena mi sveglio, prima di dormire, e anche per tutto il resto della giornata, certo, ho ancora una nostra foto come sfondo, certo, ho ancora la tua chat fissata in alto, certo, mi manchi ancora un po', forse, un po' di più di un po', certo, ogni tanto mi viene da piangere, ma ho imparato a ricacciare le lacrime indietro. Però, sai? Forse non ti sto dimenticando, per niente, però ci provo, me lo impongo, me lo sono imposta più volte, "basta lui mi ha dimenticata, devo farlo anch'io", poi però torni tu, torna il tuo ricordo, torna quell'assurda speranza nel tuo ritorno, e non ci riesco, o forse non voglio, non voglio dimenticare cosa sei stato, né cosa saresti potuto essere,no, non voglio proprio dimenticarti, anche se fa male, fa malissimo, ma il problema è che dimenticarti, mi fa più male di continuare ad amarti. Quindi aspetterò, e forse ti dimenticherò, un giorno, forse mai,ma infondo mi va bene così, forse è così che deve andare, no? Tu che sorridi a un'altra, e io che cerco di trattenere le lacrime. E forse un giorno ti dimenticherò, dimenticherò la ragione dei miei sorrisi, dei miei pianti, delle mie ansie, delle mie paure, e di tutte quelle cose, che solo tu sei in grado di provocare, e mi chiederò che ci vedevo di speciale in te. Poi forse, sarà un giorno di sole, o magari di pioggia, forse di nebbia, grandine, forse sarà autunno, o forse primavera, forse sarà al mare, magari in montagna, o, perché no? In città, sotto la luce del sole, o sotto uno spicchio di luna, forse mentre sarò presa dai miei pensieri, forse dopo una lunga giornata, forse di prima mattina, forse quando sarò in vacanza, ma insomma, poco importa, del perché, del quando, e del dove, ma succederà, che la vita, dolce amara per com'è, mi ricorderà di te, dei tuoi occhi, dei tuoi lineamenti, mi ricorderà di chi sei, probabilmente non ricorderò più il tuo nome, non è quello l'importante, o forse sì, anzi, sicuramente lo ricorderò, e mi ricorderò di te, dei sorrisi, e dei pianti, delle insicurezze e le paure, dei "vaffanculo", dei baci, dei "ti odio", della voglia che avevo di dirti "ti amo", degli abbracci, di quel posto in cui mi hai portata quella sera, delle cazzate, delle giornate no, della tua presenza a migliorarle, dei sabati sera trascorsi insieme, e di quelli passati a sentire la tua mancanza, dei messaggi, delle chiamate, dei "va via", che tradivano voglia soltanto di abbracciarti, mi ricorderò di tutto ciò che abbiamo passato, e che ho passato, dell'inizio e della fine, e mi ricorderò che ci vedevo in te, e mi riinnamorerò di te, anche se tu non mi vorrai, per poi scoprire, di non aver mai smesso di amarti."
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burnphoenix · 6 months
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Per te
La parte più difficile di ogni cosa è iniziare, come adesso. Non è facile trovare le parole giuste per aprire la strada alle milioni di cose che vorrei dirti. Ogni inizio è spaventoso, difficile. E me lo ricordo bene che all’inizio di paura ne avevo tanta, temevo tutte le cose che avremmo dovuto vivere.
Tu sei la prima volta in cui ho perso il controllo, in cui mi sono buttata nel vuoto e mi sono detta -Ora o mai più-.
Sei il mio momento giusto, su questo non ho dubbi, mi sei piombato addosso per caso e senza alcuna pretesa, nessuna forzatura e nessuna speranza, sei semplicemente rimasto. 
A volte mi chiedo perché, dopo aver visto tutto il casino che sono, tu sia rimasto. 
Era troppo tempo che non davo fiducia a qualcuno ma stranamente con te mi sentivo al sicuro. 
Non sono abituata a stare bene, o comunque, non realmente. Ho sempre avuto relazioni sbagliate, relazioni dove quella fiamma magari si accendeva ma non mi riscaldava abbastanza.
Così sono rimasta lì, con le mani ghiacciate, e ho capito in fretta che a tenerle in tasca si scaldavano di più.
Poi sei arrivato tu, che magari non sei perfetto, ma sei reale. E’ bastato un istante, uno sguardo e ti ho riconosciuto, come se in fondo ti avessi sempre aspettato. Ogni tanto mi chiedo cosa starei facendo se tu non mi avessi mai scritto, se tu non mi avessi mai baciata, se fossimo rimasti solo amici. Siamo così simili ma in certi casi diversi, eppure sei esattamente quella parte che mi manca per essere come vorrei.
Non mi sono innamorata di te perché necessitavo di avere qualcuno al mio fianco, sono sempre stata bene da sola.
Mi sono innamorata di te perché mi sono sentita apprezzata, perché sei l’unica persona che mi restituisce tutto l’amore che do. Mi sono innamorata di te perché mi fai stare tranquilla. 
Ti ho parlato di qualsiasi cosa, quando per me parlare di sentimenti o emozioni risulta essere complicato. 
Ti ho amato fin da subito ed ho avuto paura della velocità con cui un sentimento del genere sia cresciuto. 
Ormai occupi tutto, tutto lo spazio che c’è, sei ovunque e neanche me ne rendo conto. Hai reso tutto pieno di significato, pieno d’amore e di timori. 
Lo so che è un casino. Che siamo sempre troppo impegnati per dedicarci tutto il tempo che meriteremmo. Però io dico di tenere duro, non dico che sarà una passeggiata o che sarà tutto perfetto, ma sarà più facile e sarà nostro.
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nineteeneighty4 · 1 month
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Il datore di lavoro :
“Devi conoscere le rifiniture dei vari materiali.Se ti dico acciaio ,ottone,ottone brunito ,bronzo spazzolato,devi capire di che stiamo parlando!”
Ok, smanetto per circa un’ora senza capire granché. lo spazzolato è una sorta di satinato,il cromato crea l’effetto lucido , imbrunito significa invecchiato o qualcosa del genere. L’ottone è giallo ,il bronzo ,se non ossidato ,vira al rame.
5min dopo (sempre il datore) : “Abbiamo lampade in acciaio qui dentro?fatti un giro e fammi sapere!”
Faccio il giro e no ,lampade in inox non ce ne sono.Riferisco il tutto e bam trabocchetto mi indica una coppia di applique sopra un mobile la cui rifinitura più che l’acciaio ricorda l’ottone anticato,nel senso che è proprio difficile non confondere i due materiali. (Cazziata giornaliera incassata).
“Qui un tempo non era così,dobbiamo essere preparati. Guardati i parati ,le texture,il materico in modo tale da poter proporre al cliente l’articolo che più rispecchia le sue aspettative. Non è che ci possiamo muovere impreparati “
Ok,prendiamo i cataloghi e continuiamo a fissare il vuoto per altre due ore perché senza capire con mano di che stiamo parlando,’sto mestiere non so farlo. Clienti non ce ne stanno e io non è che posso interagire con i muri.
“Ricordati che ci sta sempre qualcosa da fare.quando proprio non sai come impiegare il tempo vatti a fare una ripassata nel reparto profumi “
Ok,messaggio recepito. Mi dirigo al reparto profumi e boh. Cazzo dovrei fare dopo aver sistemato tutte le confezioni negli scaffali ,aver imparato la piramide olfattiva di ogni fragranza, aver apposto prezzi e sconti di ogni sorta sotto qualsiasi confezione,già un mese fa,lo sa solo lui.
Alla fine ,per forza di cose, mi ritrovo nuovamente davanti al pc , titubante sul da farsi e in completa soggezione sia per i click del mouse -simili a crepe su cristallo- che per il silenzio assordante calato durante il corso del pomeriggio .
“Senti chiariamoci una cosa,non è che ti puoi assentare per mezz’ora così senza darmi una spiegazione né nulla. Sono il tuo datore di lavoro,con L -la collaboratrice che mi ha preceduto- le cose funzionavano diversamente. C’era sinergia,lei si faceva capire. E tra di noi andava tutto a gonfie vele”
Io che nel frattempo pensavo alla linea internet che la WINDTRE alla fine mi ha davvero disattivato,alle corse fatte per cercare di parlare con un operatore in negozio ,allo stress di non aver mangiato , all’ansia di non aver più potuto verificare l’importo giornaliero sulla Postepay ecc,ascoltavo muta,senza proferire parola.
“Cioè ‘sto posto lo devi gestire tu. Vedi che sto parlando con un cliente,saluti e ti siedi. Senza dare una spiegazione,né aggiungere altro. .. mi fai pensare che sei una persona poco affidabile .Evidentemente ho sbagliato io a capire”
Per mezz’ora di ritardo,pur avendolo avvisato?Perché non posso campare in funzione sua con tremila problemi che devo risolvere? Addirittura non sono affidabile?ma dove sta la gente come mio nonno che si sedeva a tavola con gli operai e non li mortificava?esistono persone a questo mondo capaci di provare empatia verso il prossimo?
D’un tratto non ce l’ho fatta più ,fa parte del mio carattere provare a dare un senso a tutto.
“ Mi scusi ma cosa avrei dovuto dirle?era impegnato in un’altra conversazione,con un cliente.non mi sembrava il caso di interromperla…”
Oltretutto si possono avere dei fatti propri di cui non si ha voglia di discutere o dobbiamo per forza aprirci pure quando vorremmo stare in silenzio,perché per la società è giusto così?
“Io sono il tuo datore di lavoro,devi portarmi rispetto”
Evidentemente è proprio un jolly che usano i capi…manco se avessi ammazzato qualcuno…rispetto di cosa,poi, non si è capito. Tutti che lo pretendono e nessuno che lo dia.
“Ti sei seduta,messa davanti al computer e basta. Mi hai persino chiesto di attaccarti la presa, alzati e fallo da sola!”
Io interdetta. Prima mi dice: questo tavolo così come lo vedi è stato creato per proporre un ambiente sano , alla pari ,in cui si annullano le gerarchie e le distanze ,perché dai miei collaboratori mi aspetto un rapporto onesto a livello intellettuale, poi però quando mi comporto così, in maniera piu spontanea, mette una zavorra fra di noi. Ho passato un pomeriggio di merda , a rimuginare su degli errori CHE NON CREDO di aver commesso. A sentirmi in colpa e umiliata per cose che non mi appartengono,a rompere iceberg quanto una casa e ad ottenere zero risultati con un tizio che a sessant’anni suonati il peso della vecchiaia pretende di farlo scontare agli altri con i suoi umori ballerini.
“Mi metta alla prova allora perché io non ho capito cosa vuole che faccia esattamente…Devo stilare questo preventivo qui ,di cui si sta occupando?facciamolo! Se lei non mi insegna,non posso mettere mano su cose di cui non ho padronanza “
“Senti non è che ti puoi mettere a fare ciò di punto in bianco “
“Ma lei ha detto che questo è il mio lavoro e che dovrei farlo io ,al suo posto. Come posso venirne a capo se non mi fa capire in cosa consiste …?”
E alla fine non abbiamo più parlato per quattro ore. Siamo rimasti seduti uno di fronte all’altro senza aggiungere niente e mi è andata bene. Per una volta ho mollato gli ormeggi. Ho fatto il morto sulla superficie del mare,perché ero stanca di nuotare e mi sono concentrata su altro: sui miei ricordi,dicembre. Sui miei sogni , sulle parole che avrei voluto dire e non ho detto. Sul tempo che nessuno vuole concedermi e l’ho fottuto.
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be-appy-71 · 20 days
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"Vorrei portarti a cena, senza limousine, senza macchina e senza nemmeno quel famoso cavallo bianco.
Vorrei passare a prenderti in bicicletta, tu davanti che t'assapori l'aria e io che respiro quella che passa da te, quell'ossigeno di vita alimentato dal tuo sapore e dal tuo sorriso che accende definitivamente l'estate.
Tu appoggiata a me, ed io sopra le case attorno a noi che riecheggiano questo umore che colora la strada dietro di noi.
Vorrei portarti a cena, solo per stare con te, solo per saziarmi della tua presenza, solo per parlare di quello che inizialmente era un vuoto nel nulla ed ora è divenuto un noi, un soffio di rugiada che spegni i pensieri e accarezza un mondo che rotolava giù dalla scarpata e, rinasce in una valle desolata e oppressa, ma ora pure i girasoli sono rinati e seguono la tua luce.
Vorrei coprirti con un manto di stelle ed il buio attorno per poterle contare tutte, fermandoti al due per poi ricominciare, perché nasce lì il vero significato che hai dato al mio nome.
Vorrei una coperta e la bicicletta lasciata da parte, a puntare quelle stelle, una candela per far risplendere il tuo sorriso e contare le mie nuvole che stanno sbiadendo adesso, di quanto fiato ho sprecato e di quanto ne sto recuperando tutto in una volta.
Vorrei portarti a cena in questo ristorante particolare nato solo per noi, sfamandoci con quel dove sei stata sino adesso e con quel morire sulle tue labbra per iniziare a vivere."♠️🔥
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(Andrea Talignani)
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lemierovine · 29 days
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Io non so esattamente se potrò mai provare una cosa così, non so nemmeno se tu hai provato più una cosa così.
Ora sembrerò melodrammatica, una che non supera le cose e tutte le critiche che le persone con razionalità incredibile avranno in serbo per me.
Penso di non aver mai più riso così, non aver mai più avuto questi occhi, non aver mai più amato così maledettamente forte.
Molto probabilmente tutto ciò è dettato dal mio problema e dal fatto che abbiamo vissuto una storia da montagne russe, ma ciò non toglie che ci siamo amati da morire, nel vero senso della parola.
Ci siamo prosciugati di amore fino ad uscirne completamente folli entrambi.
Io, ogni volta che sento il tuo nome, sento un buco nello stomaco, più grande del vuoto che mi perseguita.
Io, ogni volta che si parla di amore, penso a te e tutto ciò che hai fatto per me.
Perché Io, non dimentico nulla di ciò che è stato e che consapevolmente e forse felicemente non sarà più.
Perché, sai ti ho amato talmente tanto, da capire che io non facevo per te, che non eri adatto agli amori da morire, che eri fatto per la spensieratezza.
Quindi ho lasciato andare, abbiamo lasciato andare, anche se in fondo al cuore rimangono le nostre briciole, tutte le nostre pizze, le torte salate e tutto quel cibo che amavamo mangiare, e questo secondo me lo sappiamo bene entrambi.
Siamo stati errore, in ogni equazione logica di questa vita, ma come dice Bukowski, sai se mi chiedessero di parlare di Amore, probabilmente farò un altro nome, ma se mi chiedessero di parlare dell’amore della mia vita, io farei ancora il tuo nome.
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susieporta · 1 month
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*Maestro, come posso affrontare l'isolamento?*
"Pulisci la tua casa.
A fondo. In tutti gli angoli. Anche quelli che non hai mai avuto la voglia, il coraggio e la pazienza di toccare. Rendi la tua casa splendente e curata.
Togli la polvere, le ragnatele, le impurità. Anche quelle più nascoste. La tua casa rappresenta te stesso: se ti prendi cura di essa, ti prendi cura anche di te."
"Maestro ma il tempo è lungo. Dopo essermi preso cura di me attraverso la mia casa come posso vivere l'isolamento?"
"Aggiusta quello che può essere aggiustato ed elimina ciò che non ti serve più.
Dedicati al rammendo, ricama gli strappi dei tuoi pantaloni, cuci ben bene gli orli sfilacciati dei tuoi abiti, restaura un mobile, ripara tutto ciò che vale la pena riparare.
Il resto, buttalo. Con gratitudine. E con consapevolezza che il suo ciclo è terminato.
Aggiustare ed eliminare fuori di te permette di aggiustare o eliminare ciò che c'è dentro di te."
"Maestro e poi? Cosa posso fare tutto il tempo da solo?"
"Semina. Anche un solo seme in un vaso.
Prenditi cura di una pianta, annaffiala ogni giorno, parlaci, dalle un nome, togli le foglie secche e le erbacce che possono soffocarla e rubarle energia vitale preziosa.
E' un modo di prenderti cura dei tuoi semi interiori, dei tuoi desideri, dei tuoi intenti, dei tuoi ideali."
"Maestro, e se il vuoto viene a farmi visita? Se arrivano la paura della malattia e della morte?"
"Parlaci. Prepara la tavola anche per loro, riserva un posto per ciascuna tua paura.
Invitale a cena con te. E chiedi loro come mai son giunte da così lontano fino alla tua casa. Che messaggio vogliono portarti. Cosa vogliono comunicarti."
"Maestro, non penso di potercela fare..."
"Non è l'isolamento il tuo problema ma il timore di affrontare i tuoi draghi interiori. Che hai sempre voluto allontanare da te.
Ora non puoi fuggire.
Guardali negli occhi, ascoltali e scoprirai che ti hanno messo con le spalle al muro.
Ti hanno isolato per poterti parlare. Come i semi che possono germogliare solo se sono da soli"
Elena Bernabè
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Ieri ho trovato il coraggio di lasciarti andare per sempre
Ieri ti ho detto addio
Ieri è iniziata la mia rinascita tra il dolore infinito che sento dentro il vuoto di te che già non sei più parte della mia vita, delle mie giornate, della mia quotidianità
Ci siamo lasciati dandoci per l'ultima volta tutto il bene che ci siamo sempre promessi fin dal primo giorno e ora posso dire fino all'ultimo istante
Ci siamo lasciati senza odio alcuno, augurandoci il meglio l'uno per l'altro. Tu lo hai detto a chiare lettere augurandomi la felicità che merito e lì ho iniziato a temere di aver perso per sempre l'unica persona che davvero mi conosce profondamente ma era troppo difficile continuare, stava diventando un'amicizia distruttiva perché io non riesco a reprimere le mie emozioni, non riesco a smettere di immaginarti al mio fianco ogni momento e tu invece sì eri capace di tenere ben distinta la realtà dalla chat, da una vicinanza solo virtuale e questo sentivo che ci stava allontanando ogni giorno di più e sapevo che entro la fine di quest'anno tutto sarebbe finito, avrei voluto resistere ancora, stringere i denti ancora un poco il tempo per poter vivere insieme ancora un paio di tappe e traguardi importanti come la tua laurea, come la pubblicazione dei nostri libri, come la mia patente e l'inizio dei nostri lavori e invece ieri sera ci siamo salutati per l'ultima volta tra le lacrime più sincere
Ieri sera ho letto per l'ultima volta il tuo nome in chat proprio mentre stavo per sedermi sugli spalti di quel concerto che tu sai aspettavo da tanto tempo, quello della mia cantante preferita che ha scritto ogni canzone come la playlist della mia vita oltre che della sua, ho letto velocemente le tue ultime frasi che sono incise sul mio cuore, ti ho detto per l'ultima volta ciao, ho chiuso per sempre quella chat, ho chiuso per sempre ogni contatto con te, mi sono seduta tremavo ancora subito dopo si sono spente le luci ed è iniziato il concerto, ogni frase era una pugnalata ma nonostante ciò mi costringevo a cantare a buttare attraverso quelle parole tutto il dolore interiore, a urlarle quelle frasi e poi proprio tra le prime canzoni inaspettatamente c'è stata "frasi a metà" e lì ho sentito come se la Pausini sapesse che dovevo sentire una conferma di aver fatto la cosa giusta al momento giusto e lo ha fatto me l'ha confermato con quella frase "non c'era posto migliore" e forse è davvero così non c'era posto migliore perché questo mi ricorda quanto non poteva funzionare tra noi, tu in un posto così non ci avresti mai messo piede mentre io mi sento viva in quella confusione, se la Pausini ha fatto la playlist della mia vita non c'era davvero posto migliore per iniziare a rinascere a riprendere in mano la mia vita lasciandoti andare per sempre. Dopo un'ora buona ha cantato "come se non fosse stato mai amore" lì ho pianto e ho cantato con la voce spezzata e ho pianto ancora, sentivo di starti dicendo ancora una volta addio ancora più forte "ieri ho capito che è da oggi che comincio senza te", "ma adesso è troppo presto", "e vorrei fuggire via, e vorrei nascondermi ma resto ancora così senza parlare senza dirti non te ne andare".
È la fine di un capitolo intenso davvero ma se voglio tornare a vivere devo andare avanti da sola senza te e lo faccio per me, volto pagina ora torno a vivere per me
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yomersapiens · 7 months
Note
Ciao yomo, ti volevo chiedere che programmi usi per scrivere e in generale quali pratiche hai per mettere giù quello che vuoi scrivere, a me piacerebbe molto potermi dedicare ma mi sento bloccato, aiutami per favore :(
Vediamo se posso esserti utile, cioè, almeno lo spero. Posso solo parlare della mia esperienza, di uno che è diventato scrittore perché non hai mai smesso di scrivere. Il mio unico talento è la perseveranza. Ma se mi leggi quassù da un po' di tempo probabilmente lo sai già e dato che mi chiami yomo credo sia così.
Una cosa è scrivere d'impulso, un'altra è farlo diventare un mestiere. Io ho semplicemente voluto far accadere questa esperienza e sono stato privilegiato dalla nazione in cui vivo che mi ha permesso di farlo. Ok muoio di fame, la disoccupazione che prendo a malapena copre la casa, qualche risparmio mi sta aiutando con la spesa ma tutto questo discorso serve per dire: ci vuole tempo.
Mi avevano appena licenziato, non proprio licenziato, ok, mi avevano spinto a licenziarmi ed era stato un lavoro piuttosto stressante in una start-up il cui unico obbiettivo era il successo di un prodotto quantomeno discutibile. Questa orribile esperienza mi ha formato in una direzione: svegliarmi e diventare operativo. Loro lo pretendevano come devozione verso il brand. Che schifo quanto mi sento sporco a ripensarci. Ma questa routine di svegliarsi, accendere il computer, mettersi subito a lavorare, non alzarsi dalla sedia fino a che qualcosa di buono nasceva, l'ho trasferita nel libro.
Mi alzavo seguendo i ritmi dell'ufficio e uscivo di casa ma, invece di recarmi in un edificio con luci a neon e colleghi frustrati, andavo in un bar. L'atteggiamento era il medesimo, copiavo lo stile di vita di qualche settimana prima e lo convertivo in una nuova missione.
Ci vuole regolarità e solo tuoi puoi essere in grado di dartela. Ci sono giornate dove nemmeno un'idea decente uscirà dalla tua testa e altre giornate dove scriverai dieci pagine e ti sentirai un treno. Si tratta di bilanciare i momenti pieni con quelli vuoti e non mollare mai. Non lo dico come un manager del cavolo che vuole spingerti a essere stacanovista, deve essere anche la storia a parlarti, devi capire pure tu se scrivere fa per te. Non c'è nulla di sbagliato nel mollare e di prenderla in maniera più leggera e discontinua. Ci vorrà solo più tempo.
Trova la tua voce e falla diventare la voce della storia. Lascia che siano i personaggi a trovare te e falli vivere nella tua testa a tempo pieno. Una volta che entri nel loop e sei circondato dal luogo che stai creando e i personaggi si stanno delineando, non uscirne. Sarà come vivere due esistenze. Una reale, che si deve ricordare di mangiare di bere e di lavarsi, e una mentale che vive nella tua immaginazione e può andare dove vuole.
Spesso, la maggior parte del lavoro, consiste nel guardare nel vuoto e immaginare cosa succederà. Lo scrivere è la parte finale e può capitare anche dopo settimane che stai pensando a una scena. Scrivere è una goccia di condensa che scivola giù dal vetro. Tu sei il vapore. Il calore. L'umidità. Tieni sempre alta la temperatura e credici, anche quando non ti sembra sufficiente. Rileggi, cancella, butta via, non affezionarti a niente perché più sentimenti leghi a una parte della storia più sarà difficile disfarsene e fidati, dovrai buttare via un sacco di idee.
Sii crudele, sii reale, specialmente con i personaggi che inventi. Sii assurdo, sii sbagliato, io immagino situazioni estreme e passo il tempo a cercare di risolverle insieme ai personaggi e mi sento nella merda fino al collo come loro. Una merda che io ho creato. A me gli eroi non piacciono, mi piacciono i sofferenti, quelli che nonostante tutto il dolore vanno avanti. Gli invincibili mi annoiano. La perfezione mi annoia. Crea un vaso che ti piace poi spaccalo e riattacca i cocci usando una colla dorata.
Apriti. Scrivere vuol dire passare un sacco di tempo da soli. Io non capisco come lo si possa fare per più di tre/quattro ore al giorno. Io vado in apnea da realtà. Per questo scrivo nei bar, così sento di essere ancora sul pianeta terra altrimenti sprofondo nei pensieri. Apriti e condividi quello che stai scrivendo con qualcuno di cui ti fidi. Io sono stato davvero fortunato. Su tumblr ho conosciuto persone che mi hanno aiutato a credere in me stesso e che hanno letto la storia che stavo scrivendo. Senza Alessio e S.A.C. non sarei riuscito a sentire dove stavo andando. Devo tantissimo a loro.
Non ti preoccupare di eventuali errori o altro. Tu scrivi. Butta fuori tutto e poi prenditene cura in un secondo momento. Io ho usato Pages il programma di scrittura del Mac, ma Word va benissimo. Tanto alla fine devi mandare un file word. Quindi è indifferente su cosa scrivi, trova un programma che converte i file in word ecco. Prendi appunti ovunque. Ho note vocali nel telefono dove mi raccontavo colpi di scena. Ho appunti nelle agende scritti a penna rossa per ricordarmi di usarli. Ho post-it attaccati in giro per il bagno. Ogni tanto al telefono dico "ah poi voglio scrivere questo me lo puoi ricordare" e spero poi l'altra persona si ricordi perché la mia memoria ogni tanto perde colpi.
Tante cose non sarai tu a farle. Ci sono gli editor che si nutrono dei tuoi errori e non vedono l'ora di trovare un'incongruenza o un congiuntivo sbagliato per fartelo notare. Sono piccole gioie nella vita delle persone, queste sono le loro. Ricordo quando mi è arrivato il file corretto per la prima volta: 963 errori da controllare. Ora tu pensa, era già la quarta stesura, il testo era già cambiato un sacco di volte e ancora, nonostante tutto, c'erano mille errori. Tieni duro, prendi una pausa, prenditi una settimana in montagna o dormi per tre giorni di fila e poi affronta il tutto. Non metterti mai fretta. Anche se ci sono scadenze, tipo pagare l'affitto.
Scrivere è un'ossessione, una bellissima e dolorosa ossessione. In pochi ti crederanno se decidi di intraprenderla come carriera. "Tanto non fai niente, cioè, stai lì davanti al computer e basta, vai tu a occuparti di questa cosa". Io in questo sono scarso, vado sotto subito se qualcuno mi critica e mi dice che non sto lavorando, perché scrivere mi rende felice e viviamo in una società dove se facciamo quello che ci rende felici dobbiamo sentirci sporchi. Tu cerca di essere migliore di me e ostenta sicurezza.
Poi arriva l'autocritica. Cerca di essere onesto con te stesso. Perché stai scrivendo? Per chi? Cosa vuoi dire con la tua storia? Non devi buttare giù una pagina al giorno, non tutti siamo industrie produttive alla Stephen King. Anche una frase, se scritta bene, può risolvere un'intera settimana di lavoro.
Attento a non scrivere per compiacerti. È una cosa che noti quando leggi, se l'autore scrive per creare piacere nelle proprie zone intime. Mi vengono in mente un sacco di nomi di autori che senti che si stanno leccando da soli, parola dopo parola. Ecco, cerca di non leccarti troppo da solo. Pensa che devi procurare piacere anche a qualcun altro. Non so se ti è mai capitato di fare l'amore, più o meno è così. Un po' a te e un po' all'altro. Bilancia. Poi trattieniti, non dare tutto, fallo a piccoli passi, fai venire fame, desiderio di andare avanti e non mollare la storia, capitolo dopo capitolo, mini-orgasmo dopo mini-orgasmo.
Scrivi tutti i giorni. Visita la storia che stai scrivendo ogni volta che puoi. Lascia sempre un orecchio rivolto verso i dialoghi che avvengono quando non sei lì. Come un genitore che lascia accesa la babycam mentre il figlio dorme e finge di non prestare attenzione quando in realtà non vede l'ora che la sua piccola creatura faccia un minimo movimento per fiondarsi e prendersi cura di essa.
Confrontati. Sappi difendere le tue idee fino alla fine. Sostieni le tue decisioni, anche quelle che ti sembrano più inutili. La casa editrice avrà sempre da ridire, non temere. Tu trova il modo di mediare ma rimani coerente con te stesso e con la storia.
Divertiti. Incazzati. Non dormirci la notte. Ah questa un'altra cosa, trova il tuo ritmo. Sei diurno o notturno? Questo lo puoi sapere solo tu. Io scrivo bene solo al mattino molto presto e per le 11/12 sono già esausto. Ma ci sono anche i vampiri che si attivano alle due di notte eh. Chi sono io per giudicare quelle strane creature.
Boh penso di aver scritto abbastanza e ora rileggendomi anche io mi sono leccato parecchio da solo mentre scrivevo. Spero di essere stato in grado di comunicarti un po' il fervore che si impossessa di me quando scrivo. Non è così sempre. Dei giorni sto attaccato a Zelda e neanche la masturbazione mi tira su. Ma quando butta bene mi spremo fino al midollo.
Sii gentile con te stesso. Le buone idee arrivano solo se ti tratti bene. Viziati. Crea un terreno fertile e qualcosa fiorirà e se ci vogliono anni non preoccuparti, tu continua a innaffiare.
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Non voglio qualcuno al mio fianco per riempire un vuoto dentro di me. Voglio qualcuno a cui raccontare la mia giornata senza sentirmi un peso, parlare delle mie passioni senza sentirmi noiosa, mostrare le mie debolezze e i momenti bui senza sentirmi fuori luogo.
(Charles Bukowski)
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io-e-la-mia-mente · 2 months
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È notte fonda , esattamente le 3 e 26 del mattino , è l'ora che chiamo delle riflessioni a mente fredda .. durante il giorno si hanno tanti diversi stimoli mentre la notte si è da soli con sé stessi , la notte non si può mentire a ciò che si sente , ed è la notte il momento in cui mi parlo , mi interrogo e rifletto , senza i riflettori dei pensieri altrui puntati sui miei .. Questa notte ho molto a cui pensare , non tanto per la notizia che ho ricevuto ma quanto per la mancata capacità di reagire da persona adulta a certe situazioni sicuramente non drammatiche .. La conclusione a cui sono giunta è quella che già da tempo , pian piano , si stava già facendo strada dentro di me , devo assolutamente imparare a controllare le emozioni , quelle forti , improvvise , quelle che hanno la capacità di mettere confusione nella mia mente , come se delle uova venissero sbattute e tutte le bollicine create della frusta si sparpagliassero nella ciotola creando dei vuoti intorno a loro .. se non imparerò presto a controllarmi potrei rischiare di trovarmi davvero con il vuoto intorno a me , potrei rischiare di stancare chi ha scelto di tenermi con sé , e questa è l'ultima cosa che desidero .. Non è facile riuscire a farti capire cosa sento e provo , ho provato a parlare ma le parole non escono come vorrei , ho provato a scrivere ma anche così non riesco un granché a farti capire cosa ho dentro e spesso ti sommergo di messaggi che letti tutti insieme sembrano scritti da una fuori di testa , mi resta solo il disegno , quello non copiato , quello istintivo , non controllato , che mai ho fatto prima , proverò .. Come posso dirti che mi sento come una ragazzina alla sua prima cotta ? Come posso spiegarti il tormento che sento quando non posso starti vicino ? Come posso farti capire lo stato di aggrovigliamento in cui perennemente si trova il mio stomaco ? Come posso riuscire a farti sentire quanto il mio cuore batte forte quando ti penso , quando mi sei vicino, quando mi chiami al telefono o quando sento arrivare un tuo messaggio ? Vorrei dirti quanto sei importante , quanto sei diventato il centro dei pensieri che ancora devono crearsi , vorrei farti capire come le mie giornate sono evolute in meglio da quando sei arrivato , vorrei che tu capissi quanto ho timore di rovinare tutto e di perderti a causa del mio modo di reagire a certe cose .. Mi sto impegnando per migliorare , per non deluderti , per essere forte ed esserti così di supporto e non di peso .. Era da tanto che così tanto non scrivevo , ma non sono soddisfatta perché le parole non arrivano come vorrei , le emozioni che sento non riesco a farle palpitare come realmente le avverto .. è difficile non riuscire a farti capire quanto io apprezzi gli sforzi che fai per essere presente , so quanto è difficile dividerti tra lavoro e famiglia e , le mie paturnie , non sono certo un sollievo .. Questa notte ho scelto di scrivere , non ho al momento altro mezzo per esprimere ciò che ho dentro e spero davvero , con tutto il cuore , di essere riuscita a trasmetterti , almeno un po ', quello che sto provando .. Adesso sono le 4 e 30 , e vorrei poter allungare una mano e accarezzare delicatamente il tuo viso .. Ora è meglio che vada , non voglio rischiare di scrivere troppe cose senza né testa né coda tutte in un solo post .. Ai tuoi piedi , al Tuo cospetto , sempre rispettosa e a Te devota
schiava-di-ING
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rraskolnikovv · 9 months
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vuoto.
completamente, vuoto. in una maniera agghiacciante. costringersi a non provare nessuna emozione, nessun dolore, nessuna lacrima. stringere i denti, anche al costo di farsi sanguinare. sottomissione totale, impersonalità, nulla cosmico. e ascoltare zitta, stai zitta, STAI ZITTA, smettila. taci. non parlare. non è vero ciò che pensi di fare, non è vero che ti interessa, non è vero che ti impegni, non è vero che dimostri, non è vero che dai il cuore, non è vero che cerchi di risolvere, non è vero che sei buona, non è vero che non menti. e tu annuisci, dai ragione, dici va bene sussurrando. non è vero. ricordatelo. quello che dici sono stronzate, ed è meglio per te che tu dica “sí” e mi dia ragione. al tuo interno esplodi, grondi sangue, continui a mandare giù quel nodo che non ti fa respirare. non esprimerti, non farlo, non piaci. ma smettila, basta, basta con i tuoi modi del cazzo, basta, taci. zitta. zitta piaci di più.
#w
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occhietti · 10 months
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Non voglio qualcuno al mio fianco
per riempire un vuoto dentro di me.
Voglio qualcuno a cui raccontare
la mia giornata senza sentirmi un peso,
parlare delle mie passioni
senza sentirmi noiosa,
mostrare le mie debolezze e i momenti bui
senza sentirmi fuori luogo.
- Charles Bukowski
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